Sei sulla pagina 1di 10

Κατὰ Ἀγοράτου Ἐνδείξεως

Proemio

[1] Spetta a voi tutti, oh giudici, vendicare a nome degli uomini che furono uccisi perché furono ben disposti
verso il vostro popolo [lett. la maggioranza di voi], ma spetta anche a me non di meno; infatti, Dionisodoro
era per me parente/cognato e cugino. Dunque, accade che ci sia 1per me e per il popolo il medesimo odio nei
confronti di Agorato qui presente; infatti, questo fece tali cose/azioni, per cui ora è odiato giustamente da me
e da voi, se il dio vuole, giustamente sarà punito.
[2] Infatti, Dionisodoro, mio parente/cognato e molti uomini, di cui avrete già sentito 2i nomi, uomini che
sono buoni nei confronti del popolo, egli li uccise all’epoca dei Trenta, essendo stato delatore contro quelli. E
facendo ciò mi offese molto in privato e [offese] ciascuno dei parenti e danneggiò non poco, come io ritengo,
la città tutta in comune, privandola di tali uomini.
[3] io dunque, oh giudici, ritengo che sia giunto secondo le leggi umane e divine sia per me che per voi tutti
punire per/secondo quanto ciascuno può; e se facciamo queste cose, credo che per noi potrebbe essere meglio
dagli dèi e dagli uomini (inteso= stando alle leggi degli dei e degli uomini= si ottengono buoni risultati).
[4] Ma bisogna che voi, oh Ateniesi, ascoltiate dall’inizio tutti gli avvenimenti, affinché sappiate prima in
che modo la vostra democrazia sia stata rovesciata e da chi, poi in che modo quegli uomini/quei cittadini
sono stati uccisi da Agorato e che cosa ordinano quando erano sul punto di morire; infatti, dopo aver appreso
queste cose potreste pronunciare una condanna contro Agorato qui presente più gradita e più lecita. Dunque,
inizierò a raccontarvi dal punto da cui più facilmente noi potremo spiegare e voi potrete imparare/capire.
[5] In seguito, infatti, le vostre navi furono distrutte e i fatti/avvenimenti nella città divennero più scarsi, non
molto tempo dopo le navi dei Lacedemoni giunsero presso il Pireo e allo stesso tempo ci fu un discorso di
pace da parte dei Lacedemoni.

Racconto dei fatti

[6] E in questo tempo coloro che volevano che ci fossero nuove situazioni/condizioni politiche tramavano
insidie, ritenendo che avesse colto il momento più adatto e che soprattutto potesse restaurare la
situazione/condizione politica nel tempo di allora.
[7] E ritenevano che non ci fosse per loro di impedimento nessun altro (qui c’è EMpodwn, ekpodwn sta
dopo) se non coloro che stanno guida del popolo e gli strateghi e i tassiarchi. Dunque, volevano far fuori in
qualsiasi modo 3quelli, affinché potessero fare facilmente quello che volevano.
[8] Prima di tutto attaccarono Cleonte in tale modo. Infatti, quando si svolgeva il primo consiglio riguardo
alla pace e coloro che erano giunti dall’[incontro con] i lacedemoni dicevano, secondo quali [condizioni] i
Lacedemoni erano pronti a far pace, se fossero state abbattute 4 le grandi mura di 10 stadi da entrambi i lati,
allora voi, oh cittadini ateniesi, non sopportate di sentir [parlare] 5 dell’abbattimento delle mura, Cleofonte,
alzatosi, parlò in difesa di tutti voi 6[dicendo] che in nessun modo era possibile fare ciò.
[9] Dopo queste cose, Teramene, tramando insidie contro la democrazia, alzatosi, diceva che se aveste scelto
7
lui come ambasciatore plenipotenziario riguardo alla pace, avrebbe fatto in modo che né abbattessero
8
[parte] delle mura né che la città fosse danneggiata in nessun altro modo; e credeva che avrebbe ottenuto
qualche altro vantaggio dai Lacedemoni per la città.
[10] E voi, che siete stati convinti, sceglieste come ambasciatore plenipotenziario quello che nell’anno
precedente respingeste, dopo che era stato eletto per alzata di mano come stratega, non pensando che fosse
ben disposto ne confronti del popolo.

1
Τυγχάνει + ὑπάρχουσα participio predicativo
2
ἀκούω + genitivo. I verbi di senso reggono il genitivo!!
3
ἁμῶς γέ πως è un costrutto che vuol “in qualsiasi modo”
4
Κατασκαφείη ottativo aoristo passivo 3 singolare da κατασκάπτω
5
ἠνέσχεσθε + ἀκούσαντες participio predicativo (?)
6
ἀντεῖπεν + ὑπέρ e genitivo
7
ἕλησθε congiuntivo aoristo di αἱρέω
8
Διελεῖν infinito aoristo da διαιρέω
[11] Dunque quello, dopo essere andato dai lacedemoni, rimaneva là per molto tempo lasciando indietro voi
oppressi/assediati, sapendo che il popolo si trovava 9 in difficoltà e che a causa della guerra e delle sventure
molti erano bisognosi del necessario, pensando che, se vi avesse ridotto in miseria come vi ridusse, avreste
voluto fare lietamente qualsiasi pace.
[12] E qui, coloro che erano rimasti indietro e che tramavano insidie per abbattere la democrazia portarono a
processo Cleofonte, con la motivazione che non era andato alle armi per riposare, ma in verità, perché si era
opposto al vostro posto per non abbattere le mura. Dunque, avendo preparato un tribunale per quello ed
essendosi presentati coloro che volevano instaurare l’oligarchia, lo mandarono a morte per questo motivo.
[13] Inseguito, Teramene ritorna dai Lacedemoni. Dopo che alcuni tra gli strateghi e i tassiarchi gli andarono
incontro/lo assalirono, tra cui c’era Strombichide e Dionisodoro e altri tra i cittadini, favorevoli nei vostri
confronti, come è stato dimostrato inseguito, si indignarono con forza. Infatti, andò portando una qualche
pace, che conosciamo avendola appresa con difficoltà; infatti, abbiamo ucciso molti e buoni tra i cittadini e
quelli sono guidati dai Trenta.
[14] Infatti, si conteneva/era [nella pace]10 che al posto dell’abbattere intorno ai 10 stadi delle grandi mura si
distruggessero le mura nel complesso, al posto di ottenere un qualche altro vantaggio per la città si
consegnassero le navi ai Lacedemoni e si eliminassero le mura intorno al Pireo.
[15] Questi uomini, avendo visto che si chiamava 11 con il nome di pace, ma che di fatto [si voleva] abbattere
la democrazia, dissero che non avrebbero permesso che accadessero queste cose, non avendo/poiché non
avevano compassione per le mura, oh cittadini ateniesi, se cadranno 12, né preoccupandosi/poiché si
preoccupavano per le navi, se ai lacedemoni saranno consegnate (?) (infatti nulla riguardava quelli più di
13
ciascuno di voi),
[16] ma rendendosi conto che in questo modo avrebbero deposto la democrazia e, come alcuni dicono, che
qualcuno non avrebbe voluto che ci fosse la pace, ma che qualcuno voleva che si facesse una pace migliore
di quella14 per il popolo degli ateniesi. Ritenevano che avrebbero potuto e avrebbero fatto queste cose se non
fossero stati uccisi da Agorato qui presente.
[17] Dopo aver saputo queste cose, Teramene e gli altri che tramavano contro di voi, cioè che ci sono alcuni
che avrebbero impedito l’abbattimento [lett. che si abbatta] della democrazia e che sarebbero stati contrari
alla libertà, scelsero, prima che ci fosse un consiglio [per decidere] riguardo alla pace, qualcuno che
dapprima si mettesse nelle avversità e nei pericoli, affinché lì nessuno si opponesse più alla democrazia.
[18] Dunque tramavano una tale cospirazione. Infatti, convincono Agorato qui presente ad essere testimone
contro15 gli strateghi e contro i tassiarchi, non essendo complice con quelli, oh ateniesi, (infatti quelli senza
dubbio non erano stolti o ostili a tal punto che 16 i complici chiamassero [ritenessero?] Agorato così fedele e
bendisposto, uno schiavo figlio di schiavi, riguardo a situazioni di tale importanza) ma sembrava a quelli che
questo fosse un utile testimone.
[19] Dunque, volevano che quello sembrasse costretto e non testimoniasse volontariamente, in modo che 17la
testimonianza apparisse più credibile. Così testimoniò volontariamente, e credo che voi comprenderete da ciò
che è stato fatto. Infatti, [lo] mandarono al consiglio, che era stato deciso in nome dei Trenta, chiamando
Teocrito, figlio di Elafostitto; questo Teocrito era compagno di Agorato e utile.
[20] Il consiglio, deciso a nome dei Trenta, era corrotto e voleva soprattutto la democrazia, come sapete 18,
[ecco] la prova; infatti, molti da quel consiglio deliberavano in quello seguente riguardo ai Trenta. Perché vi
dico queste cose? Affinché sappiate che le decisioni [provenienti] da quel consiglio non derivavano dalla
vostra benevolenza [dalla benevolenza nei vostri confronti], ma derivavano [dalla volontà] di abbattere tutta
la democrazia e affinché teniate presente questo pensiero essendoci/considerando tali cose.
[21] Dopo essere andato a quel consiglio, in seguito, Teocrito testimoniò che si erano radunati/radunarono
coloro che erano contrari alle situazioni politiche stabili (?). Tuttavia, non volle dire i nomi di quelli in

9
Εἰδώς + ἐχόμενον participio predicativo
10
ἐνῆν imperfetto di ἔνειμι “essere dentro”
11
ὁρῶντες + καταλθομένην participio predicativo
12
Πεσεῖται futuro I indicativo 3 singolare medio da πίπτω
13
Πλέον + ἤ comparativo
14
Βελτίω ταύτης comparativo + genitivo
15
Γίγνομαι μηνυτὴν κατὰ τινος “essere testimone contro qualcuno”
16
ὥστε introduce una consecutiva
17
ὅπως + ottativo
18
ἴστε indicativo perfetto 2 plurale da οἶδα
particolare; infatti, dicendo 19che aveva fatto lo stesso giuramento a quelli e che c’erano altri che avrebbero
potuto rivelarli, lui non avrebbe mai fatto quelle cose.
[22] Certo, se non avesse testimoniato a partire dall’inganno, in che modo il consiglio non avrebbe costretto
Teocrito a dire i nomi e a fare una testimonianza anonima? Ora si deliberano le decisioni.

ΨΗΦΙΣΜΑ

[23] Dunque, quando/dopo che fu approvato il decreto, coloro che erano stati scelti tra i membri del consiglio
a proposito di Agorato scesero verso il Pireo, e coloro che lo incontravano per caso cercavano/desideravano
condurlo in piazza. Sopraggiunti anche Nicia e Nicomene e altri, vedendo che la situazione non era delle
migliori in città, dicevano che non avrebbero permesso che portassero via Agorato, impedivano [l’arresto] e
davano la garanzia ed erano d’accordo a portarlo di fronte al consiglio.
[24] Dopo che i membri del consiglio avevano scritto i nomi dei garanti e di quelli che si opponevano
[all’arresto], quelli che andavano via/ritiravano 20andavano verso la città. Agorato e i garanti si sedevano
sull’altare a Munichia dopo che/quando furono seduti, decidevano cosa bisognasse fare. Dunque sembrava
ai garanti e a tutti gli altri che [bisognasse] far fuori Agorato al più presto,
[25] e fatte ancorare vicino due navi a Munichia lo pregarono in tutti i modi di salpare per Atene. E quelli
dicevano che si sarebbero imbarcati insieme, finché la situazione non si fosse calmata, dicendo che, se fosse
stato portato presso21 il consiglio, venendo torturato sarebbe stato obbligato comunque a dire i nomi degli
Ateniesi che suggerivano coloro che volevano fare del male nella città.
[26] Sebbene gli chiedessero queste cose e avessero preparato le navi e fossero pronti a salpare, Agorato non
voleva essere convinto/persuaso da quelli. Certo, oh Agorato, se tu non avessi avuto 22 qualcosa di pronto e
non avessi creduto che avresti subito (inf fut mid pascho) nessun male, perché non te ne sei andato, in
quanto/dal momento che avevi 23le navi pronte e i garanti pronti? Infatti, ne avevi ancora la possibilità e in
nessun modo il consiglio poteva comandarti. Ma certamente la situazione era diversa anche per quelli.
[27] Innanzitutto erano ateniesi e quindi non temevano di essere sottoposti a tortura; allora erano pronti a
salpare con te abbandonando la patria, poiché ritenevano che questo fosse più utile di rovinare molti e onesti
cittadini ingiustamente a causa tua. Per prima cosa per te c’era pericolo di essere torturato, se fossi rimasto,
poi non avresti abbandonato la tua patria;
[28]così in ogni modo era più utile di 24salpare con quelli, se non ci fosse qualcosa a cui credere. Ora invece
dici di essere stato costretto a mentire [lett. menti contro la tua volontà], mentre volontariamente hai mandato
a morire molti e onesti ateniesi [lett. tra gli ateniesi]. Così sono state disposte tutte le cose che io dico e ci
sono testimoni e la stessa decisione del consiglio nei tuoi confronti lo testimonia.

ΜΑΡΤΥΡΕΣ ΨΗΦΙΣΜΑ

[29] Allora, dopo che questa decisione era stata presa e quelli andarono al consiglio verso Munichia 25, di sua
volontà Agorato si era alzato dall’altare; certo ora dice di essere stato allontanato con la forza.
[30] Dopo che fu portato al consiglio, Agorato prima denuncia i nomi dei suoi garanti, poi quelli degli
strateghi e dei tassiarchi e in seguito anche quelli di qualche altro cittadino. Questo fu l’inizio di tutti i mali.
Così furono denunciati i nomi, credo che anche lui sia d’accordo; se non lo è, io lo accuserò di delitto
flagrante. Rispondimi 26dunque.

19
ἐροῦσι participio di λέγω
20
ἀπιόντες participio di ἄπειμι
21
Κομισθείη ottativo aoristo passivo 3 singolare da κομίζω
22
Σοι ἦν dativo di possesso
23
Πλοίων παρεσκευασμένων και τῶν έγγυητῶν ἐτοίμων ὄντων dativo di possesso + genitivo assoluto
24
Μᾶλλον ἤ comparativo “più di…”
25
Μουνιχίαζε: -ζε indica l’andare verso
26
ἀπόκριναι imperativo aoristo
ΕΡΩΤΗΣΙΣ

[31] Dunque, oh giudici, volevano inoltre che quello denunciasse i nomi del popolo/democrazia (tanto era
pronto27 il consiglio a compiere qualcosa/un gesto nefasto) e sembrava a quelli che non avesse mai detto tutta
la verità. Dunque denunciava tutte queste cose volontariamente, non essendoci nei suoi confronti alcuna
costrizione. In seguito denuncia anche altri tra i cittadini.
[32] Dopo che ci fu il consiglio nel teatro a Munichia, alcuni si preoccupavano talmente tanto affinché ci
fosse anche una testimonianza tra il popolo riguardo agli strateghi e i tassiarchi (per gli altri era sufficiente la
testimonianza avvenuta nel consiglio), così anche là portarono [Agorato] di fronte al popolo. E rispondimi,
oh Agorato: infatti, non credo che negheresti 28le cose che hai fatto di fronte a tutti gli ateniesi.
[33] Anche lui è d’accordo; tuttavia, anche le decisioni del popolo vi verranno lette.

ΨΗΦΙΣΜΑ

Che Agorato denunciò i nomi di quegli uomini sia quelli [denunciati] di fronte al consiglio sia quelli
[denunciati] di fronte al popolo e [di conseguenza] è l’assassino di quelli, credo che più o
meno/approssimativamente lo comprendiate; io credo di potervi dimostrare per i punti principali/sommi capi
che egli sia la causa di tutti i mali per la città e che non gli spetta essere l’oggetto di pietà da parte di nessuno.
[34] Infatti, una volta [che furono] catturati, dopo che quelli furono arrestati, allora anche Lisandro salpò
verso il vostro porto, e le vostre navi furono consegnate ai lacedemoni e le mura furono abbattute e i Trenta
salirono al potere29 e quale tra le terribili sventure non accadde alla città?
[35] Allora dopo che i Trenta presero il potere subito istituirono un processo contro quegli uomini durante il
consiglio, mentre il popolo deliberò nel tribunale in 2000. Fammi sapere la decisioni.
[36] Se dunque fossero stati giudicati in tribunale, si sarebbero salvati facilmente: infatti, tutti allora erano a
conoscenza del male che c’era in città, in cui ancora non potevate essere d’aiuto; ora/invece, i Trenta li
portarono di fronte al consiglio. Il processo avvenne nel modo in cui anche voi stessi conoscete 30.
[37] Infatti, i Trenta si erano seduti sopra il seggio, su cui ora si siedono i magistrati; lì di fronte ai Trenta si
trovavano due tavole; e bisognava porre il voto non nell’urna, ma palesemente su queste tavole, se di
condanna (?) quindi in quale modo uno di quelli si sarebbe potuto salvare?
[38] In breve [lett. con una parola], quelli che erano giudicati giunsero in tribunale di fronte ai Trenta, furono
condannati a morte [lett. la morte condannò] tutti quelli e nessuno contro votò contro escluso Agorato qui
presente; avendolo assolto come benefattore; affinché sappiate che molti morirono/furono uccisi da questo,
voglio che voi sappiate i nomi di questi.

<ΟΝΟΜΑΤΑ>

[39] Allora, oh giudici, dopo che furono condannati a morte [lett. la morte li condannò] e bisognava
ucciderli, manda a chiamare alla prigione chi la sorella, chi la madre, chi la moglie, un qualcuno che era in
rapporto con ciascuno di loro, affinché morissero dop aver abbracciato per ultimo i propri cari.
[40] E dunque, anche Dionisodoro fa chiamare mia sorella alla prigione, che era sua moglie; appena fu
informata quella giunse indossando un mantello… com’era naturale a causa di tale disgrazia che era
piombata addosso a suo marito.
[41] Dionisodoro di fronte a mia sorella dispose dei suoi beni come gli sembra [meglio] e riguardo Agorato
qui presente diceva che era colpevole della sua morte e ordinava a me e a Dionisio qui presente e a suo
fratello e a tutti i figli di vendicarlo su Agorato;
[42] E ordinava a sua moglie, pensando che quella fosse incinta di lui, qualora le fosse nato un maschio, di
dire al figlio che Agorato uccise suo padre e di ordinargli di vendicarlo su quello perché era l’assassino. Così
dunque dico la verità, presenterò i testimoni di ciò.

27
ἔρρωτο piuccheperfetto medio passivo 3 singolare da ῥώννυμι
28
ἔξαρνον γενέσθαι negare
29
In teoria è al passivo il verbo, ma secondo me ha più senso tradurlo all’attivo
30
ἐπίστασθε da ἐπιστάμαι
ΜΑΡΤΥΡΕΣ

[43] Allora questi, oh cittadini Ateniesi, denunciati da Agorato morirono; dopo che i Trenta toglievano di
mezzo/facevano fuori quelli, credo press’a poco che voi sappiate che molte e terribili cose accaddero alla
città dopo ciò; di tutte queste cose 31lui è il colpevole, poiché aveva ucciso quelli. Mi tormenta 32dunque
ricordare le sventure che sono accadute alla città,
[44] ma è necessario, oh giudici, al momento presente, affinché sappiate quanto intensamente ad Agorato
spetti che voi lo commiseriate. Sapete, infatti, quali e quanti erano tra i cittadini quelli portati via a Salamina
e di quale morte morirono a causa dei Trenta; sapete di quelli da Eleusi, come molti ricevettero la stessa
sorte/sventura; ricordate anche questi qui che a causa di un odio privato venivano condotti in prigione;
[45] [uomini] che pur non avendo fatto nessun male alla città erano costretti a morire della più vile e infame
morte, [uomini] che lasciavano i propri genitori anziani, i quali speravano di essere sostenuti 33dai propri figli
e, una volta morti, di essere sepolti34, altri le sorelle non sposate e altri ancora i figli piccoli che ancora hanno
bisogno di molte attenzioni;
[46] quale opinione credete, oh giudici, che abbia a riguardo o quale voto sia stato deposto, se fosse in base
alla loro decisione (?), venendo privati a causa di ciò dei più cari? Inoltre le mura come furono abbattute
anche le navi furono date ai nemici e il cantiere elle navi fu buttato giù e i lacedemoni occupavano la nostra
Acropoli e tutta la potenza della città si era fiaccata, tanto che la città [Atene] in nulla si distingueva
dall’ultima delle città.
[47] In aggiunta a ciò, avete perso i vostri beni privati e per l’ultima volta tutti insieme furono cacciati dalla
patria dai Trenta quegli uomini onesti, avendo intuito queste cose 35non dicevano di lasciar fare la pace, oh
giudici;
[48] e tu, Agorato, mandasti a morte [proprio] coloro che volevano fare del bene alla città, denunciando che
quelli volevano cospirare contro la democrazia e sei 36il colpevole di tutti i mali che sono successi alla città.
Ora dunque ricordando ciascuno anche delle vostre sventure private e comuni della città, vendicate/punite il
colpevole di esse.
[49] Io mi chiedo, oh giudici, chi mai oserà difendersi da voi; infatti, bisogna che si dimostri che quello non
abbia accusato quegli uomini né che sia colpevole della morte di quelli.
[50] Ma non potrebbe mai dimostrarlo. Infatti, innanzitutto testimonieranno le decisioni di quello durante il
consiglio e al popolo, dicendo in pubblico precisamente “riguardo ai quali Agorato ha denunciato 37”. Dopo il
processo che subì sotto i Trenta e fu assolto, dice precisamente “perché” dice “sembrò che stesse dicendo
cose vere”. E rispondimi

ΨΗΦΙΣΜΑΤΑ – ΓΝΩΣΙΣ

[51] Dunque non potrebbe in nessun modo dimostrare di aver fatto la denuncia; bisogna allora che
dimostrasse queste cose, come giustamente testimoniava/ha testimoniato, vedendo che quelli compivano
malefatte e azioni dannose [lett. non utili] alla democrazia. Credo che quello non cerchi di dimostrare ciò.
Infatti, non senza dubbio, se avessero fatto 38qualcosa di malvagio al popolo degli ateniesi, i Trenta, poiché
avevano timore che la democrazia non venisse abbattuta, vendicando in nome del popolo, li avrebbero
uccisi/condannati a morte, ma credo che molte cose sarebbero state il contrario di ciò.
[52] Ma forse diceva di aver compiuto tali cattive azioni involontariamente, ma io credo, oh giudici, che se
un tale, per quanto involontariamente, possa aver compiuto contro di voi grandi mali oltre cui non è possibile
39
andare [lett. di cui non è possibile essere il superamento], a causa di ciò non bisogna che voi vi difendiate.
In seguito tenete a mente anche queste cose, cioè che era possibile per Agorato mettersi in salvo, prima di

31
ὧν nesso relativo
32
ἀνιῶμαι da ἀνιάω
33
Γηροτροφήθεντες da γηροτροφέω participio aoristo passivo nominativo plurale maschile
34
Ταφήσεσθαι infinito futuro passivo da θάπτω (legge di Grassmann)
35
Ταῦτα complemento oggetto di αἰσθόμενοι
36
Εἶ indicativo presente 2 singolare da εἰμί
37
Κατείρηκεν 3 singolare indicativo perfetto attivo da καταλέγω
38
ἐργάζομαι regge il doppio accusativo “fare qualcosa a qualcuno”
39
ἐστίν + οἷος “è possibile”
andare al consiglio, quando si era seduto sull’altare a Munichia; infatti, erano state preparate le navi da
trasporto/imbarcazioni e i garanti erano pronti a partire insieme.
[53] Peraltro se tu non avessi dato loro ascolto e avessi voluto salpare con quelli, non avresti ucciso
volontariamente o meno [lett. non volontariamente] così tanti ateniesi; ora invece pensavi 40di ottenere da
loro una qualche grande cosa/vantaggio. Dunque per questa ragione non c’è motivo (?) [per cui] (??) tu
ottenga il perdono da parte nostra perché quelli [gli uomini], che tu hai ucciso non l’hanno ottenuto da te.
[54] Anche Ippia di Taso e Senofonte di Curio, i quali erano stati chiamati al consiglio per la stessa accusa,
furono uccisi, uno, Senofonte, dopo essere stato torturato, l’altro, Ippia, così…, perché non sembravano
essere degni di salvezza per i Trenta (infatti non uccisero nessuno degli ateniesi); Agorato fu lasciato andare,
perché a quelli sembrava che avesse fatto cose più gradite.
[55] Sento dire/ho sentito dire che egli aveva intenzione di riportare una qualche accusa a Menestrato
riguardo queste dichiarazioni; il fatto fu denunciato 41da Agorato e dopo essere stato catturato fu portato in
prigione; c’era Agnodoro di Anfitrope concittadino di Menestrato e parente di Crizia, uno dei Trenta. Questo,
dunque, quando c’era/ci fu l’assemblea nel teatro di Munichia, volendo che Menestrato fosse salvato, ma allo
stesso tempo[volendo] che morisse il maggior numero di denunciati , lo conduce/condusse di fronte al
popolo e ottengono/ottennero attraverso un decreto l’impunità per quello.
[56] Dopodiché ci fu la decisione, Menestrato denuncia e indica inoltre [anche] altri [tra i] cittadini. Allora i
Trenta lo mandarono via (?)42, come Agorato qui presente, che sembrava denunciasse/dicesse cose vere, ma
voi dopo molto tempo, poiché l’avete portato tribunale, come se fosse un assassino, lo consegnaste al boia,
dopo averlo condannato a morte [affinché] lo bastonasse a morte.
[57] Allora se quello è stato condannato a morte/ucciso, probabilmente [anche] Agorato sarebbe stato
condannato/ucciso giustamente, [Agorato] che avendo denunciato Menestrato, è la causa della sua morte, e
chi è più responsabile 43nei confronti di quelli denunciati da Menestrato di colui che l’ha posto in tale
necessità?44
[58] Mi sembra che sia diverso da Aristofane di Collide, il quale allora fu garante di quello e avendo
preparato le navi a Munichia era pronto a salpare con quello, [se] fosse stato per quello ti saresti salvato 45e
non avresti ucciso nessuno tra gli ateniesi né tu stesso ti saresti trovato in tale pericolo/situazione (?);
[59] ma ora hai osato denunciare anche il tuo salvatore e denunciandolo, uccidesti/mandasti a morte anche
quello e gli altri garanti. Allora alcuni volevano che fosse posto sotto tortura, poiché non era interamente
ateniese e convincono il popolo a fare questa decisione.
[60] Dopo ciò, dunque, andati da Aristofane i governanti di allora gli chiesero/chiedevano di spiegare i fatti
per salvarsi e non rischiare di subire i più severi provvedimenti partecipando al suo processo [per il suo
essere straniero (?)]. Ma egli non disse mai nulla; era così onesto nei confronti di coloro che erano stati
incarcerati e nei confronti del popolo ateniese, che preferivano di gran lunga morire piuttosto che dare i nomi
e uccidere/mandare a morte qualcuno.
[61] quello allora, sebbene stesse per morire (?) a causa tua, si comportò così [lett. fu in tale modo] (anche
Senofonte che era stato torturato e Ippia di Taso); tu che non eri a conoscenza di quegli uomini, essendo stato
convinto che tu, se quelli fossero stati uccisi, avresti preso parte alla politica/al governo di allora, denunciasti
e mandasti a morte molti e bravi ateniesi.
[62] Voglio darvi prova, oh giudici, di quali cittadini sono stati defraudati 46da Agorato. Dunque, se non
fossero stati molti avreste sentito parlar47 di loro nel dettaglio, ora invece [sentite] nel complesso di tutti.
Infatti, alcuni che ricoprivano la carica di governatore spesso davano a voi che li succedevate in qualità di
governatori la città più potente48; altri che hanno ricoperto altre cariche importanti e che hanno sostenuto
numerose trierarchie mai hanno ricevuto alcuna accusa infamante da parte vostra.
[63] Quelli che sono sopravvissuti e che si sono slavati, che questi uccideva ugualmente li condannava a
morte [lett. la morte li condannava], la sorte e il dio fecero in modo che si salvassero – dopo essere fuggiti da

40
ῳιου imperfetto indicativo medio-passivo 2 singolare da οἴομαι
41
ἀπέγραφη aoristo passivo 3 singolare
42
Il verbo è ἀφεῖσαν participio aoristo femminile accusativo singolare, ma non so a cosa sia riferito, da ἀφίημι
43
Αἰτιώτερος ἤ comparativo di maggioranza
44
Interrogativa diretta
45
ἐσώθης aoristo passivo 2 singolare da σώζω
46
ἀπεστέρησθε indicativo perfetto 2 plurale medio-passivo da ἀποστερέω
47
ἠκούετε imperfetto indicativo attivo 2 plurale da ἀκούω
48
Μείζω comparativo di μέγας
lì, infatti, e non venendo catturati 49né avendo affrontato il processo (?), scesi verso File, vengono lodati da
voi come uomini bravi/onesti.
[64] Agorato uccideva/uccise uomini che sono di tal genere, li rese esuli di qui [un po’ più libero sarebbe: li
mandò in esilio dalla città (penso)], chi era questo? Infatti, bisogna che voi sappiate che è uno schiavo figlio
di schiavi, affinché sappiate chi è colui che vi ha oltraggiato. Infatti, suo padre era Eumare [lett. aveva come
padre Eumare50] e questo Eumare è appartenuto a Nicocleo e Anticleo. E fatemi salire i testimoni.

ΜΑΡΤΥΡΕΣ

[65] Allora, oh giudici, sarebbe un’impresa [troppo] grande dire tutte le azioni nefaste e vergognose che sono
state compiute da questo e i suoi fratelli. Riguardo alla calunnia, di quanti processi privati per calunnia ha
affrontato [lett. è stato giudicato], di quante accuse è stato accusato o quante denunce ha fatto, non è
necessario che io dica nulla nel dettaglio; voi tutti insieme, infatti, condannaste quello di calunnia di fronte al
popolo e in tribunale e fu condannato da voi a pagare 10000 dracme, cosicché ciò [che] è stato testimoniato
da tutti voi fosse sufficiente [lett. cosicché questa cosa fosse stata testimoniata da tutti voi sufficientemente].
[66] Inoltre uno di tal genere tra i cittadini ha cercato di sedurre e corrompere donne libere e fu colto in
flagrante 51adulterio; la pena è la morte per quello. Chiama i testimoni, così dico il vero.
[67] Dunque, oh giudici, questi erano quattro fratelli. Uno di questi, il più vecchio, poiché era stato colto a
fare segnali ai nemici in Sicilia, fu bastonato a morte da Lamaco; il secondo ha portato via da qui a Corinto
uno schiavo, là fu colto in flagrante ancora a rapire 52una ragazza e dopo essere stato imprigionato in carcere
morì;
[68] Fanippide qui ha portato il terzo in giudizio come ladro di abiti, e voi che/dopo che lo giudicaste in
tribunale e lo condannaste a morte lo consegnaste per essere bastonato a morte. Così dico la verità, e credo
che questo concorderà con ciò e presentiamo i testimoni.
[69] Dunque perché non [dovrebbe] essere conveniente a tutti voi votare per la condanna contro questo? Se
infatti ciascuno di quelli per una colpa è stato ritenuto meritevole 53di morte, probabilmente bisogna che voi
votiate assolutamente per la condanna a morte di questo, che ha compiuto molti delitti 54sia in pubblico
contro la città sia in privato contro ciascuno di voi, ciascun delitto per cui nella legge è prevista la [pena di]
morte.
[70] Oh giudici, vi dirà [Agorato] e proverà a prendervi in giro, che 55al tempo dei Quattrocento uccise
Frinico e vi dirà mentendo che in nome di ciò il popolo lo ha reso ateniese, oh giudici; infatti, né Frinico è
stato ucciso né il popolo lo ha reso ateniese.
[71] Infatti. Oh giudici, Trasibulo di Calidone e Apollodoro di Megara tramarono insieme contro Frinico;
dopo che i due incontrarono 56quello mentre stava camminando, Trasibulo colpì Frinico e dopo averlo
percosso lo uccise, mentre Apollodoro non lo toccò, ma in quel momento ci furono delle grida e andarono
via fuggendo. Agorato qui né fu convocato né assistette né sapeva niente dei fatti. Così dico la verità, la
decisione ve lo renderà evidente.

ΨΗΦΙΣΜΑ
[72] [È] evidente da questa decisione, che [Agorato] non ha ucciso Frinico; infatti, da nessuna parte è [detto]
“Agorato è ateniese”, come Trasibulo e Apollodoro; peraltro, se è vero che ha ucciso Frinico, bisognava che
quello fosse iscritto nella stessa stele, dove [erano iscritti] Trasibulo e Apollodoro, in quanto reso cittadino
ateniese; inoltre [alcuni] riescono ad ottenere che il proprio nome fosse aggiunto alla stele come benefattori,
dando 57dell’argento al giudice. E così dico il vero, questa decisione ne darà la prova.

49
Συλλήφθεντες participio aoristo passivo da συλλαμβάνω
50
Dativo di possesso
51
ἐλήφη indicativo aoristo passivo 3 singolare da λαμβάνω
52
ἁλίσκεται + ἐξαγαγών participio predicativo
53
ἠξιώθη aoristo passivo da ἀξιόω
54
Τοῦ + ἐξημαρτήκοτος genitivo assoluto
55
dichiarativa
56
ἐπετθχέτην è duale
57
Δόντες participio aoristo attivo accusativo maschile plurale da διδώμι
[73] Così allora questo vi disprezzava così tanto che pur non essendo ateniese sia vi faceva da giudice sia
deliberava in assemblea sia faceva [tutte] le accuse possibili [lett. dagli uomini, nel senso che poteva fare
tutte le denunce del mondo idk], scrivendo di essere/appartenere al demo di Anagiro. Poi [c’è] anche un’altra
grande prova, che non ha ucciso Frinico per cui dice di essere diventato ateniese. Infatti, questo Frinico
aveva istituito i Quattrocento. Dopo che quello morì, molti tra i Quattrocento furono esiliati.
[74] Dunque vi sembra forse che i Trenta e il Consiglio che allora prendeva deliberazioni, tutti questi che
facevano parte dei Quattrocento che furono esiliati, avendolo catturato avrebbero lasciato andare l’assassino
di Frinico, oppure avrebbero vendicato Frinico e l’esilio, che questi subirono?
[75] Io credo che l’avrebbero vendicato. Se dunque non l’ha ucciso, [ma] finge, come dico, commette
un’ingiustizia; se invece contesti e dici di aver ucciso Frinico, è chiaro che di fronte ai Trenta sei stato assolto
dalla colpa [riguardo/dell’omicidio] di Frinico; infatti, in nessun modo convincerai qualcuno tra i cittadini
che hai ucciso Frinico, essendo stato assolto dai Trenta, se non avessi commesso qualche delitto più grave e
crudele nei confronti del popolo ateniese.
[76] Se dunque afferma di aver ucciso Frinico, ricordatevi di ciò, e punitelo per quello che è stato fatto; se
invece non lo afferma, chiedetegli perché dice di essere stato reso ateniese. Se non è in grado di dimostrarlo
punitelo perché ha fatto da giudice, ha deliberato in assemblea e ha denunciato molti, come ateniese,
scrivendo il suo nome [nella stele].
[77] Ho sentito dire che quello si stava preparando a difendersi [dicendo] che era andato a File ed era sceso
insieme [con gli altri] da File, e questo sarebbe l’argomento più forte. Le cose/i fatti andarono in questo
modo: questo andò a File; invero, com’è possibile che ci sia un uomo più empio? Pur sapendo che ci sono a
File alcuni che sono stati mandati via a causa sua, ha osato andare da 58quelli.
[78] Non appena lo videro, dopo averlo preso l’hanno portato direttamente per ucciderlo, dove sono uccisi
anche altri, come se avessero catturato qualche ladro o malfattore (??). Ma Anito, lo stratega, diceva che non
c’era bisogno che quelli facessero queste cose, dicendo che non erano nella posizione tale da punire alcuni
dei nemici, ma ora bisognava che quelli mantenessero la calma; se un giorno fossero tornati in patria allora
sarebbero stati puniti i colpevoli.
[79] Dicendo queste cose è diventato la causa del suo fuggire a File; c’era bisogno che si obbedisse a uno
stratega se veramente stavano per salvarsi; ma un’altra cosa: infatti, non c’è nessuno che abbia diviso il pasto
59
con quello né che sia stato suo compagno di tenda né un tassiarca che l’abbia disposto nel demo, ma come
ad un maledetto nessuno tra gli uomini gli parlava. E chiamami il tassiarca.

ΜΑΡΤΥΡΕΣ

[80] Quando ci furono le riconciliazioni tra gli uni e gli altri i cittadini mandarono una processione dal Pireo
alla città, Esimo comandava una processione, ma così anche là questo fu coraggioso. Infatti, prese le armi, li
seguiva e accompagnava la processione con i soldati verso la città. Quando si trovavano presso le porte e
deposero le armi,
[81] prima di entrare in città Esimo se accorse e avvicinatosi prendendolo, gli strappò il suo scudo e gli
gridava di andare alla malora. Infatti, diceva che non c’era bisogno che quello, essendo un assassino,
accompagnasse la processione per Atena. In questo modo fu allontanato 60 da Esimo. Così dico il vero,
presenterò i testimoni.
[82] In questo modo, oh giudici, era disposto nei confronti dei soldati a File e nel Pireo; infatti, nessuno
parlava con quello, in quanto era un assassino, Anito era la causa del suo non morire. Dunque, se [vuole]
usare/servirsi del suo viaggio verso File come argomento di difesa, c’è bisogna di controbattere, se Anito era
la causa del suo non morire, mentre loro erano pronti a vendicarsi, e se Esimo gli strappò lo scudo e non gli
permetteva di seguire la processione e se qualche tassiarco l’avesse disposto in un qualche ordinamento.
[83] Dunque non accettate queste sue cose/dichiarazioni né se dovesse dire che per molto tempo dopo noi lo
puniamo. Infatti, non credo che ci sia alcuna data di scadenza per tali colpe, ma credo che o subito o dopo
qualche tempo uno deve essere punito, è necessario che questo provi che non ha fatto le cose di cui l’accusa
è a riguardo.
[84] Allora questo dichiari questa cosa: o che non ha ucciso quelli oppure che l’ha fatto giustamente, facendo
qualcosa di crudele nei confronti del popolo degli ateniesi. Se noi lo puniamo dopo, mentre era necessario
58
ὠς qui ha valore di preposizione, regge l’accusativo
59
Συσσιτήσας participio aoristo da συνσιτέομαι
60
ἀπηλάθη da ἀπελαύνω
che fosse punito molto tempo prima, quello [Agorato] guadagna tempo, che avrebbe trascorso senza che gli
spettasse, mentre gli uomini/i cittadini non di meno sarebbero stati uccisi da quello.
[85] Ho sentito dire che quello insiste/insistette anche su questo, e cioè che si era iscritto all’arresto in
flagrante (?), io credo [che questa sia] la cosa più sciocca di tutte; cioè che se non ci fosse stato scritto “in
flagrante”, sarebbe implicato nell’arresto; ma perché ha aggiunto questo crede che ha trovato una qualche
tregua/periodo di calma, ἔνοχος ὤν. Questo non sembra altro se non ammettere di aver ucciso, ma non la
flagranza, e insistere riguardo ciò come se Agorato dovesse essere assolto per aver sì commesso l’omicidio,
ma senza essere colto in flagrante.61
[86] A me sembra 62che gli Undici che hanno ammesso questo arresto, non credendo di prestare aiuto ad
Agorato, che stava anche insistendo, abbiano fatto bene a costringere Dionisio che aveva portato i n giudizio
la denuncia l’arresto (?), ad aggiungere “in flagrante”; certamente in che modo potrebbe essere così un uomo
che dapprima contro 500 persone nel consiglio e inseguito di nuovo contro tutti gli ateniesi di fronte al
popolo, avendolo dichiarato, aveva ucciso alcuni cittadini ed era il responsabile della [loro] morte? 63
[87] Infatti, non pensi certo che la flagranza [sia] solamente se qualcuno uccide, colpendolo, [un tale] con un
bastone o un coltello, poiché secondo le tue parole non si paleserà nessuno che ha ucciso gli uomini che tu
hai denunciato; né infatti nessuno ha colpito quelli né li hanno uccisi, ma sono morti coloro che sono stati
costretti dalla tua denuncia. Dunque non è colpevole della morte quello colto in flagrante? Dunque, chi altro
è il colpevole se non tu, che hai fatto le denunce? Così in che modo tu, che hai ucciso non sei colto in
flagrante?
[88] Sono venuto a sapere che quello sta per dire riguardo ai giuramenti e gli accordi, che viene giudicato in
contrasto con i giuramenti e gli accordi, che noi nel Pireo abbiamo concordato tra quelli in città. Come
penso, appoggiandosi a queste cose ammette di essere un assassino; in ogni caso, si fa ostacolo a giuramenti,
accordi, il tempo e l’essere in flagrante, ma per i fatti in sé non crede che affronterà il processo/ciò
bene/felicemente.
[89] Oh giudici, non vi spetta accogliere queste cose; ma chiedetegli di difendersi da queste cose [dicendo]
che non ha fatto denunce né che gli uomini/cittadini sono morti. Inoltre ritengo che rispetto a questo i
giuramenti e gli accordi non ci riguardano. Infatti, i giuramenti sono stati fatti tra quelli in città e quelli nel
Pireo.
[90] Se dunque questo fosse (stato) 64in città e noi nel Pireo, gli accordi avrebbero avuto qualche parola per
quello; ma ora egli era nel Pireo e anche io e Dionisio e tutti questi che lo punivano; così non ci sono
d’ostacolo; infatti, quelli nel Pireo non hanno fatto nessun giuramento con quelli del Pireo.
[91] Ad ogni modo, non mi sembra che sia degno di una morte, un uomo che dice di essere stato reso
[cittadino] dal popolo e che è evidente che ha fatto del male 65al popolo che lui stesso dice di essere suo
padre, deponendo e consegnando (?) tutte le cose per cui quello è diventato più potente e forte. Un tale che
picchiava suo padre naturale e non gli forniva alcun sostentamento, e che portava via al padre adottivo i beni
che possedeva, in che modo non è meritevole di essere condannato a morte per queste cose secondo la legge
contro i maltrattamenti?
[92] Spetta, oh giudici, a tutti voi vendicare in nome di quegli uomini ugualmente, così come a ciascuno di
noi. Infatti, coloro che sono morti imposero a voi e a noi e anche a tutti gli amici di punire in nome di loro
stessi Agorato qui presente, in quanto assassino, e ciascuno potrebbe insomma fare del male quanto [può]. Se
allora quelli o la democrazia sono degni di nota, poiché hanno compiuto qualche azione buona nei confronti
della città, azione che anche voi stessi riconoscete, è necessario che tutti voi siate utili a quegli amici, così
che ordinarono/imposero non più che a noi quanto anche a ciascuno di voi.
[93] Quindi non è né conforme alla legge degli dèi né quella degli uomini per voi lasciare andare/assolvere
Agorato qui presente. Allora voi, oh cittadini ateniesi, ora certo, in quel tempo in cui quelli morirono, non
eravate 66capaci di risolvere le circostanze a causa della situazione politica, ora, nel momento in cui potete,
punite l’assassino di quelli. Considerate, oh cittadini ateniesi, che non farete l’azione più crudele di tutte. Se
infatti assolverete Agorato qui, non solo fate questo, ma anche condannate a morte con lo stesso voto quegli
uomini che ammetterete sono ben disposti nei vostri confronti;
61
Non ho capito questo paragrafo, la traduzione è praticamente fatta a caso (da τοῦτο δὲ οὐδέν fino a δέον αὐτὸν
σῳζεσθαι) amo noi, ci sto da mezz’ora -Bi
62
Δοκοῦσι verbo della principale, da cui dipende ποιῆσαι, da cui a sua volta dipende προσγράψασθαι
63
Idem questa parte (da πῶς οὐκ fino a ξύλῳ)
64
ἦμεν imperfetto 1 plurale di εἰμί
65
Φαίνεται + κακώσας participio predicativo
66
ἦτε imperfetto indicativo 2 plurale da εἰμί; οἶος + εἰμί essere capaci di …
[94] assolvendo infatti colui che è responsabile della morte di quelli riconoscete nient’altro se non che quelli
sono morti giustamente a causa di quello. E così subirebbero le offese più terribili di tutte, se coloro a cui
quelli ordinarono in quanto amici di vendicarli, fossero concordi con i Trenta contro quelli [lett. diventassero
quelli che votano come…].
[95] Non dovete assolutamente condannare né con l’inganno né con un espediente a morte quegli uomini,
che avendo fatto molte azioni buone per voi per questo furono uccisi dai Trenta e Agorato qui presente.
Dunque, ricordandovi di tutte le terribili cose sia pubbliche alla città sia private che accaddero a ciascuno
quando quegli uomini morirono, punite il responsabile di quelle. Sono provate a voi tutte le cose sia dalle
decisioni/dai decreti sia da tutte le altre cose che Agorato è il responsabile della morte di quelli.
[96] E ancora spetta a voi votare contro/in opposizione ai Trenta; coloro che quelli condannarono a morte
allora voi assolveteli; coloro che quelli non condannarono a morte voi condannateli. I Trenta allora
condannarono a morte questi uomini che erano vostri amici e quelli che era necessario che voi assolveste;
assolsero Agorato, perché sembrava eliminare/uccidere di buon animo questi; [questo] che spetta [a voi]
condannare.
[97] Se dunque votate le decisioni opposte si Trenta, innanzitutto non siate concordi con le persone ostili, poi
avrete vendicato i vostri stessi amici e infine dimostrerete a tutti gli uomini/cittadini di aver deciso cose
giuste e secondo la legge degli dèi.

Potrebbero piacerti anche