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DIRECCIÓ GENERAL DE FORMACIÓ

PROFESSIONAL IT_NA_CO_GUIÓN_13
I ENSENYANCES DE RÈGIM ESPECIAL
ESCOLES OFICIALS D’IDIOMES
PROVES DE CERTIFICACIÓ
2012-2013

ITALIANO LIVELLO AVANZADO

TRACCIA CONTENUTO
1. Prueba para la destreza de Comprensión Oral, Nivel Avanzado de italiano, curso 2012-
2013, Comunidad Valenciana.
Benvenuti a questa prova di Comprensione Orale.
Ecco le istruzioni per lo svolgimento della prova.
La prova di Comprensione Orale è formata da 3 esercizi.
Per lo svolgimento di ogni esercizio si procederà nel modo seguente:
All’inizio di ogni esercizio avrete un minuto e trenta secondi per leggere le domande a cui
dovrete rispondere.
Scaduto il tempo di lettura sarete avvisati da un suono, BEEP, e si comincerà con il primo
ascolto del primo esercizio.
Dopo il primo ascolto avrete una pausa di trenta secondi per rispondere alle domande e
poi si procederà con il secondo ascolto del primo esercizio.
Alla fine avrete due minuti per rispondere definitivamente e controllare le domande.
Dopo i due minuti si proseguirà con il secondo esercizio con lo stesso procedimento e poi
si continuerà con il terzo esercizio.
Durante l’ascolto degli esercizi potete prendere appunti sui fogli che vi sono stati dati.
Se avete dei dubbi potete esporli adesso giacché durante la prova è vietato parlare.
Non mi resta altro che augurarvi un buon lavoro a tutti.
2. Nel primo esercizio ascolterete un’informazione riguardante il carcere di Volterra. Leggete
le affermazioni e poi indicate con una croce se sono vere o false come nell’esempio
numero 0.
Avete adesso 1 minuto e 30 secondi per leggere le affermazioni proposte.

(1’30” silenzio BEEP)


3. Primo ascolto del primo esercizio

Buongiorno e bentornati a tg2 Costume e Società.


A Volterra, in Toscana, c’è un ristorante davvero particolare, che sembra fatto proprio
apposta per chi è stanco dei soliti locali.
Benvenuti nel ristorante più insolito d’Italia; qui per sedervi ai tavoli dovete passare tra
sbarre e cancelli perché questo non è un locale segnalato dalle guide turistiche ma il
Carcere di Volterra, dove per una sera alcuni detenuti si sono trasformati in cuochi e
camerieri e hanno preparato un menù da veri gourmet per più di cento persone. Ad aiutarli
uno chef professionista che per due giorni ha seguito passo a passo la preparazione dei
piatti, dispensando consigli a artefici e aiutanti.
Io sono per certi versi stupita ma anche dall’abilità, non soltanto dalla cordialità e dalla, dal
grande spirito collaborativo. Ma alcuni di loro son proprio bravi.
Una cena che potremo definire galeotta costa 35 euro e il ricavato è devoluto interamente
in beneficienza. Per i detenuti è un’imperdibile occasione di riscatto; si impara un mestiere
e si intrattengono relazioni con il mondo esterno.
- Uno svago che non pensi a altri, altre cose. Io attualmente è 30 anni che sono dentro,
non è un giorno!
- O ci lascia un po’ liberi di vivere una serata fuori dalla routine carceraria.
- Già il fatto di rimanere qui all’aperto fino a mezzanotte, l’una, è una cosa che, cioè, ti
riempie poi al finale.
- E i soldi che si raccolgono vanno in aiuto ai bambini poveri di tutto il mondo, è una
bellissima cosa veramente, una grande gioia, almeno ci sentiamo che facciamo qualcosa
di buono anche noi.
Ma perché in carcere, mettersi al lavoro tra tavoli e fornelli è anche un modo per
cominciare un importante percorso di reinserimento nella società.
Offriamo loro delle occasioni professionalizzanti, quindi delle occasioni che consentono
poi loro di poter lavorare, tant’è che parecchi dei ragazzi che gli anni passati hanno
lavorato al progetto ora lavorano presso dei ristoranti di Volterra.
“L’Istituto mi ha, mi ha migliorato moltissimo e questo è un Istituto a misura d’uomo, un
istituto che ti dà la possibilità di migliorare, ti dà la possibilità di cambiare perché ti, ti, ti

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inserisce in un mondo nuovo”.


E a giudicare dai commenti che abbiamo raccolto tra i tavoli, i detenuti hanno dato prova
di saperci fare.
“L’ambiente è molto piacevole, anche i detenuti sono tranquilli, quindi direi un’esperienza
positiva”.
- Il servizio com’è stato?
- Il servizio, ottimo. Migliore di molti altri ristoranti che ci sono in giro.
- Pensavamo una cosa molto semplice e invece è una cosa molto elaborata, ben fatta,
ben curata, direi più che proporzionata al prezzo, visto che parliamo di tutto, ben riuscita.
Ma l’iniziativa delle cene galeotte ha avuto un successo strepitoso al punto d’essere
imitata anche all’estero. Alcuni media stranieri si sono occupati della vicenda e per gustare
i piatti dei detenuti di Volterra, adesso, arrivano anche da oltre confine.
- L’anno scorso ho visto alla televisione tedesca un servizio su queste cene e mi sono
detto: “sarebbe bellissimo partecipare”.
Ma organizzare una cena così non è affatto semplice ci vogliono disciplina e dedizione
anche da parte di chi in carcere ci lavora.
- C’è una notevole partecipazione del personale che crede in queste attività e si sacrifica,
per cui si trattiene oltre l’orario ordinario.
Uno sforzo lodevole quello della polizia penitenziaria volto a trasmettere ai detenuti valori
ed esperienze che saranno a loro utili una volta fuori.
- Una volta uscito eh... ognuno... ogni sogno di ognuno di noi è creare una famiglia,
trovare un lavoro e non cadere più negli sbagli che abbiamo fatto fino adesso.

(30’’ silenzio)
4. Secondo ascolto del primo esercizio.

Adesso avete 2 minuti per ripassare le vostre risposte.

(2’ silenzio BEEP)


5. Nel secondo esercizio ascolterete un intervento di Dario Fo diviso in brani. Dovete
abbinare le affermazioni proposte ai brani che ascolterete. Rispondete seguendo
l’esempio numero 0.
Avete un minuto e trenta secondi per leggere l’esercizio.

(1’30’’ silenzio BEEP)


6. Primo ascolto del secondo esercizio.

Brano 0
In un tempo, in un’epoca in cui il ruolo fondamentale dell’informazione è la
disinformazione, cioè si... si... fa di tutto per disinformare.
Brano uno
Queste... questi spettacoli che vediamo transitare in televisione con premi, con storie di
naufraghi finti, con famiglie che si riappacificano, che portano drammi terribili che son tutti
falsi, preparati, per uno del mestiere capisce benissimo il gioco della preparazione, del
trucco, insomma.
Brano due
Sono quelli che distraggono completamente il pubblico, il pubblico è meglio dire “la gente”
dal... dall’importanza di partecipare di persona alla vita di una comunità.
Brano tre
Il fatto della difficoltà del vivere in una società dove esistono di continuo violenze è
esasperata volutamente. Un tempo si diceva “la cronaca nera”, e era un modo di stordire
di... di... di togliere dalla dalla via importante, quella che regge la struttura del sapere. Oggi
è tutta cronaca nera, vai a vederti i servizi di televisione e t’accorgi che ti ammalano
proprio costantemente.
Brano quattro
Insomma è fatto tutto in modo che ci sia lo stordimento e non si vada mai assolutamente
alle cose vitali.
Brano cinque

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Per esempio, quando un operaio cade da un impiantito e si sfracella, sono tre secondi che
si vengono usati. Non si va così a perseguire giustamente i colpevoli, i responsabili di
queste morti. E nota bene che è una strage. Di questo non si parla, si tace, si parla
soltanto della situazione della cronaca nera. La cronaca nera distrae fortemente il
pensiero e l’idea di immaginare dell’uomo e della donna.
Brano sei
- Il tema dei morti sul lavoro è un tema forte nel suo lavoro e nella sua vita perché suo
padre si salvò in un crollo di un’impalcatura nel 1913.
- Certo.
- In cui morirono delle persone.
- In Francia.
- ... in Francia. Poi sulle morte, sulle morti sul lavoro ci fu la questione della censura in
televisione.
- E fu talmente fondamentale che noi su quello dicemmo “no”.
Brano sette
Noi... non ci censurate il fatto, nota bene, di tacere sul particolare tragico delle morti sul
lavoro, delle “morti bianche” cosiddette. Non ne volevano sapere i dirigenti, così come non
si doveva parlare della mafia, una delle cose che veramente irritò il potere è che noi
abbiamo presentato la mafia per quello che è, cioè un’organizzazione criminale che ha
anche addentellati con il potere.

(30’’ silenzio)
7. Secondo ascolto del secondo esercizio.

Adesso avete 2 minuti per ripassare le vostre risposte.

(2’ silenzio BEEP)


8. Nel terzo esercizio ascolterete un programma radiofonico sul caso Enzo Tortora. Dovete
scegliere l’opzione giusta fra le tre che vi si propongono come nell’esempio numero 0.
Avete un minuto e trenta secondi per leggere l’esercizio.

(1’30’’ silenzio) BEEP


9. Primo ascolto del terzo esercizio
Buon pomeriggio a tutti da Barbara Palombelli. Domenica e lunedì Rai1 trasmetterà un
film in due puntate sul caso Enzo Tortora.
Lasciatemi dire, Enzo Tortora è stato per me all’epoca, attraverso mio marito che era uno
dei leader del partito radicale, l’ho conosciuto, l’ho conosciuto, l’ho apprezzato, siamo stati
amici, ci..., insomma, gli abbiamo, gli ho voluto veramente molto bene come uomo e come
persona.
Enzo Tortora era un personaggio pubblico e quindi apparteneva a tutti noi, era al clou
della sua carriera, importantissima, e dormiva tranquillamente all’Hotel Plaza di Roma che
è qui in via del Corso e sentite dal tg2 del 17 giugno 1983 il racconto del suo arresto
clamoroso:
“Enzo Tortora, insospettabile di lusso è stato arrestato questa notte alle 4 in uno dei più
lussuosi alberghi romani, il Plaza”.
E allora, qualcuno aveva raccontato di avere consegnato un pacco di droga, un pacco di
cocaina, a Enzo Tortora. Risultava addirittura in un’agendina di un pentito della camorra il
suo nome, poi si scoprì, molti anni dopo, che era un’omonimia, e che era poi qualcuno
negli anni, nei decenni che ne son seguiti ha raccontato che era come una prova di forza,
una grande prova di forza della malavita organizzata, della camorra, che faceva capo
Raffaele Cutolo, siamo in grado di arrestare l’uomo più popolare d’Italia con una soffiata,
con un pentimento e con un racconto, quindi siamo fortissimi.
Lui va in prigione, aiutato naturalmente dall’affetto della sua compagna Francesca
Scopelliti e dalle figlie, e iniziano i contatti con coloro che sono sempre dentro le prigioni,
ovvero i radicali; e allora, nel 1984 Enzo Tortora viene candidato, firmò (questa è memoria
personale, lasciatemelo, ormai siamo a trent’anni di distanza e gli archivi personali si
possono rendere pubblici) e firmò proprio, si presentò mio marito di notte, credo, al
momento proprio della scadenza, a fargli firmare una candidatura per le elezioni europee.

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E naturalmente voi sapete che quando si viene eletti si perde, diciamo, il dovere di andare
in prigione, in qualche modo, all’epoca c’era l’immunità parlamentare totale.
Enzo Tortora rinunciò all’immunità parlamentare totale perché volle farsi processare,
quindi, poi a seguire, tornò di nuovo in prigione nel corso di un Congresso Radicale fu
ammanettato e riportato in prigione; insomma, fece sua quella campagna che ancora oggi
è nel cuore dei radicali.
Enzo Tortora riuscì a tornare, riuscì a tornare nella sua televisione, la televisione che
amava tantissimo e che gli renderà omaggio, appunto, domenica e lunedì con un film in
due puntate su Rai1, di cui parleremo fra pochissimo. Sentiamo quali parole usò per
tornare:
- Dunque, dove eravamo rimasti? Potrei dire moltissime cose e ne dirò poche...
E “dove eravamo rimasti”, questa frase è diventata storica, è il sottotitolo del caso Enzo
Tortora che vi ricordo, domenica e lunedì in prima serata, su Rai1 eh... andrà in onda.
Il regista Ricky Tognazzi, Ricky Tognazzi è anche lo straordinario interprete. Ha avuto
come una mutazione fisica ed è entrato dentro Enzo Tortora.
E siamo collegati con Ricky Tognazzi e Simona Izzo, che sono... Simona è stata la
sceneggiatrice e insieme a Giancarlo De Cataldo.
- Simona, voi vi siete basati anche su due libri, no? Ha detto...
- Sì, “Applausi e sputi” di Vittorio Pizzuto e poi “Fratello segreto” che, secondo me, è stata
la fonte, diciamo così, da un punto di vista emotivo.
- Beh! Ringrazio tutti, ringrazio Ricky Tognazzi, Simona Izzo...

(30’’ silenzio)
10. Secondo ascolto del terzo esercizio.

Adesso avete due minuti per ripassare le vostre risposte.

(2’ silenzio BEEP)


11. Fine della prova di Comprensione Orale

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