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Corso di azzeramento delle carenze formative di base di Disegno Prof. T.

Basiricò

Norme per il disegno


tecnico

DISEGNO TECNICO Norme di rappresentazione


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La “rappresentazione grafica” di un progetto attraverso


il disegno tecnico
è lo strumento che permette di fornire tutte
le informazioni
relative alla funzione, alla forma, alle dimensioni, alle lavorazioni
ed ai materiali di un oggetto edilizio.

Quanto più elevato è il numero degli operatori coinvolti e quanto


più alto è il grado di complessità implicato dai processi produttivi,
tanto più chiara e definita dovrà risultare l’informazione che la
rappresentazione trasmette.

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Il disegno è lo strumento per la rappresentazione del progetto


architettonico – urbanistico e prima ancora dell’idea di questo.

Esso è quindi lo strumento che, utilizzando le tecniche


rappresentative e grafiche convenzionali, esplicita la
materializzazione dell’idea, la sua comprensione, e comunicazione
necessaria al fine della realizzazione dell'opera.

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Gli oggetti reali sono in genere tridimensionali.

Con il disegno tecnico si riduce a forma bidimensionale lo spazio


tridimensionale dell'architettura.

Per la rappresentazione della realtà dal 3D al modello 2D vengono


adottate una serie di convenzioni che definiscono senza alcuna
incertezza, forme, dimensioni e caratteristiche tecniche della
struttura e dei suoi aspetti costruttivi e funzionali.

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Il disegno dell’ingegneria civile/edile e dell’achitettura non è mai


compiutamente realistico ma costituisce un linguaggio tecnico
universale, chiaro a chiunque sia a conoscenza di queste
convenzioni; da qui la necessità che queste abbiano carattere
generale e vengano conosciute e applicate da tutti.

I disegni quindi, non dovranno limitarsi alla individuazione della


geometria dello spazio, ma dovranno comunicare anche, con
opportuna simbologia, le informazioni sui materiali adottati, sia per
le strutture che per gli elementi di completamento che delle
finiture, tale da ottenere una “chiarificazione” dei dettagli costruttivi.

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La rappresentazione
dell’oggetto reale avviene
attraverso le varie tecniche
grafiche (proiezione
ortogonale, assonometrica
o prospettiva).

La rappresentazione di piante e prospetti richiama chiaramente il


disegno delle proiezioni ortogonali, che dispone sul primo quadrante, in
basso a sinistra, la vista dall’alto dell’oggetto; sul secondo quadro, in
alto a destra, la vista frontale.
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Esempio di pianta e
sezione

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Caratteristiche del disegno tecnico

Univocità: l’interpretazione del disegno non deve dare adito a dubbi.


Fedeltà: il disegno deve essere fedele all’oggetto rappresentato.
Completezza: tutte le caratteristiche dell’oggetto rappresentato devono
essere riportate nel disegno
Trasferibilità: tutte le informazioni contenute nel disegno devono poter
essere scambiate senza perdita tra utenti diversi

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Si tratta di fissare dei codici (convenzioni) di comunicazione rivolti


a rendere chiare e univoche le informazioni per i diversi
interlocutori e operatori coinvolti nella realizzazione dell’opera.

Il progetto consiste essenzialmente nell’elaborazione di un


complesso sistema di informazioni chiare e correlate, redatte in
codici che possano essere univocamente interpretati dagli
operatori che concorrono alla realizzazione dell’opera.

Le modalità di redazione-comunicazione degli elaborati di progetto


sono regolate da norme.

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Codici grafici
Le convenzioni rappresentative, ed i codici grafici relativi, sono codificati
nelle tabelle unificate (Norme U.N.I. per il disegno tecnico) che definiscono:

 Princìpi generali di rappresentazione: UNI EN ISO 128-23:2005


 formati dei disegni: UNI EN ISO 5457: 2010 15
 scale di rappresentazione: UNI EN ISO 5455:1998 28 Uso di
scale di ingrandimento e riduzione 29
 tipi e spessori connotativi delle linee: UNI EN ISO 128-20:2005 16
Linee utilizzate nei disegni tecnici 17
 simboli di designazione dei materiali UNI 3972 e UNI ISO 128-
50:2006
 quotatura dei disegni
 simbologie schematiche di oggetti complessi (apparecchiature di
impianti idraulici, elettrici ed elettronici, telefonici, ecc)
 schematizzazioni di apparati tecnologici (come gli schemi di
smaltimento delle acque meteoriche nelle coperture)
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Formato fogli

Le norme UNI 936 e


938 regolano il formato
dei disegni,
specificando:
i margini
la squadratura
la piegatura
la posizione e
dimensione del riquadro
delle iscrizioni
la scala di riferimento.

I principali formati UNI


dei fogli, corredati delle
sigle di identificazione e
relative misure, sono
riportati a fianco:

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Formato fogli
I principali formati UNI dei fogli, corredati delle sigle di identificazione e relative misure,
sono riportati di seguito:

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Squadratura dei fogli

In ogni foglio, il “campo dei disegni” deve essere delimitato rispetto ai “margini”
mediante linee di “squadratura” di grossezza non inferiore a 0,5 mm.
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Schema piegatura fogli


La norma UNI n. 938, al fine
di consentire sistemi agevoli
e unificati di archiviazione e
trasmissione degli elaborati,
stabilisce che le copie
vengano piegate in modo da
essere riportate al formato
UNI A4 (210 x 297 mm).

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Impaginazione dei disegni


Il riquadro delle
iscrizioni (detto
“cartiglio” o
intestazione”)
deve essere collocato
presso l’angolo
inferiore destro della
squadratura del foglio:
a piegatura avvenuta,
risulterà nella parte
bassa della faccia in
vista.
Spesso vengono
adottati riquadri delle
iscrizioni che
occupano un intero
formato A4

I vari disegni possono


essere in scale
differenti

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Scale grafiche di rappresentazione


L’adozione di scale grafiche dimensionali per l’esecuzione dei disegni tecnici è
regolata
dalla norma UNI EN ISO 5455..
Con la dizione “scala di rappresentazione” si indica il rapporto che si istituisce
tra la dimensione che l’oggetto presenta nel disegno (Md) e la dimensione
effettiva dell’oggetto reale (Mr).

“scala di rappresentazione”
=
Md / Mr

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Scale grafiche di rappresentazione


La scala 1:50 (si legge scala 1 a 50) indica che le misure del disegno sono la
cinquantesima parte delle misure reali.
Volendo disegnare in questa scala un segmento lungo un metro occore
moltiplicare tale misura per il rapporto indicato nella scala grafica cosicchè
avremo:

Mr 1M = 100 cm x 1/50 = 100/50 = 2 cm Md

cioè 2 centimetri sul disegno equivalgono ad 1 metro nella realtà

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Scale grafiche di rappresentazione


La scala può essere:
• al vero (1:1)
• di ingrandimento (10:1, 5:1, 2:1)
• di riduzione (1:2, 1:5, 1:20, 1:50, 1:100, 1:1000) usata nel campo
dell’edilizia e della topografia.

Se Md > Mr si ha una scala di ingrandimento


Se Md < Mr si ha una scala di riduzione

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Scale grafiche di rappresentazione

Il passaggio da una scala di riduzione all’altro non è una forma di


semplice ingrandimento del disegno, ma comporta in realtà un’ulteriore
precisazione degli elementi del progetto.

Disegno in scala 1:100 Disegno in scala 1:50

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La scala metrica di rappresentazione viene scelta in base al


livello di dettaglio che si vuole raggiungere di un determinato
oggetto.

I passaggi di scala (1:200, 1:100, 1:50, 1:20) determinano diversi


tipi di rappresentazione, dalla più generica a quella di maggiore
dettaglio.

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Minore è la scala, maggiore


sarà il dettaglio e quindi le
informazioni che il disegno
trasmette; maggiore sarà la
scala minore sarà il dettaglio.

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Il rapporto fra l'oggetto reale e la sua rappresentazione, deve sempre essere


indicato numericamente e/o meglio, attraverso un segmento graduato, che
riproduce la grandezza reale e consente di controllare eventuali deformazioni
prodotte dalle riproduzioni.

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Scale grafiche di rappresentazione

La notevole dimensione degli edifici e la complessa composizione di materiali


e tecniche comportano l’adozione di scale grafiche che consentano di
descriverne sia i caratteri plano-volumetrici e compositivi generali (disegni di
insieme), sia le singole parti componenti con evidenza dei materiali che
compaiono e delle reciproche relazioni.

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Scale grafiche di rappresentazione

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Simbologie grafiche

Nel disegno si adottano numerose simbologie grafiche che hanno lo


scopo di sintetizzare e uniformare alcuni sistemi di informazione.
Fanno parte della famiglia delle “simbologie grafiche” :

 tipo e spessore delle linee

 le linee di riferimento delle quote o misure

 le campiture (che si usano per indicare i diversi materiali adottati)

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Tipi di linee e loro applicazione

La normativa sulle linee è stata recentemente modificata. In Italia, fino al


1/4/2002 era in vigore la norma UNI 3968 la quale, dalla data indicata, è
stata sostituita dalla ISO 128-20.
A partire dal maggio 2006 la ISO 128-20 è stata affiancata da norme di
applicazione per settori specifici.

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Tipi di linee e loro applicazione


La norma UNI ISO 128-23 del 2005 descrive i tipi di linea utilizzati nelle varie
parti del disegno.

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Tipi di linee e loro applicazione

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Tipi di linee e loro applicazione

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Esempi di applicazioni dei diversi tipi di linee

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Esempi di applicazioni dei diversi tipi di linee

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Tipi di linee e loro applicazione

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Tipi di linee e loro applicazione

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Tipi di linee e loro applicazione

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Le linee - spessori
In un disegno di costruzione si utilizzano generalmente tre grossezze delle
linee: fine, grossa e extra-grossa.
In un disegno il rapporto tra la dimensione trasversale delle linee extra-grosse,
grosse e fini non deve essere inferiore a 4:2:1.
Se, ad esempio, per piante o sezioni di un edificio si, adotterà per le parti
sezionate uno spessore pari a 0,50, le altre parti non sezionate si dovranno
disegnare con linee di spessore pari a 0,25 (o minore).

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Campiture
La norma UNI 3972
“Tratteggi per la
rappresentazione dei
materiali nelle
sezioni” reca
indicazioni rivolte a
“fissare una
differenziazione dei
materiali mediante
tratteggi con cui si
individuano le superfici
sezionate in tutti i tipi di
disegni tecnici”. Se ne
riportano le prescrizioni
significative per il
disegno nel settore
edile.
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Campiture

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Campiture

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Elementi di completamento
Agli elementi base precedentemente descritti in un disegno tecnico è
opportuno aggiungere degli elementi di completamento (scritte,
quotature, indicatori di funzione, trattamento dei fori) che consentono
una totale comprensione dei parametri qualitativi e quantitativi di un
progetto architettonico

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Indicatori di funzione Trattamento dei fori

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Elementi di completamento
Le regole per il proporzionamento dei caratteri vengono dettate dalla
norma UNI 6428 in funzione del formato del disegno.

Dimensioni delle scritte

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Elementi di completamento
Gli infissi interni ed esterni
rappresentati in una pianta esecutiva
vengono identificati con un codice
alfanumerico richiamato all’interno
dell’abaco degli infissi, dove gli stessi
vengono rappresentati in scala
maggiore attraverso le tre proiezioni
ortogonali per descriverne le
componenti di dettaglio; Simbolo tipologia infisso

Simboli grafici di designazione


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Scale
La scala in pianta deve avere numerati in senso progressivo i
gradini, deve avere evidenziato il percorso ascendente a mezzo di
un’apposita freccia, e deve avere identificato il primo gradino con
un cerchietto o con due trattini. Essa può essere interrotta con una
linea obliqua verso il 6°-7° gradino, ossia a circa un metro di altezza
rispetto al pavimento (quota del piano orizzontale di sezione).

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Quotature
Nell’ambito delle diverse informazioni che il disegno trasmette agli
altri operatori coinvolti nel processo edilizio, le quote, ovvero
l’indicazione delle dimensioni generali e particolari dell’oggetto
rappresentato e delle sue parti, costituiscono indicazione essenziale
per una corretta comprensione del disegno stesso e per la fedele
realizzazione del progetto.
Pertanto si vuole che le quote siano univoche, di immediata lettura e
di chiara riconducibilità all’elemento, parte o intervallo al quale si
riferiscono.

La quotatura di un progetto è la trasposizione in valori metrici unitari


delle dimensioni dei componenti edilizi, conformati al consolidato
Sistema Metrico Decimale (1 unità = 1 metro) oppure al più recente
Sistema Internazionale (1 unità = 1 millimetro).

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Quotature
Nella generalità dei disegni esecutivi per l’edilizia si indicano i
seguenti sistemi di quote principali:

• sistema delle quote architettoniche esterne e finite;


• sistema delle quote architettoniche interne (date al rustico o finite);
• sistema delle quote strutturali;
• sistema delle quote di coordinamento modulare (per edifici o parti
costituite da componenti modulari).

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Sistemi di quote
Le quote si dispongono parallelamente alla giacitura dei piani di
contorno dell’oggetto rappresentato.

Le sequenze lineari di quote, sia che si riferiscano a


misure planimetriche – come è per planimetrie, piante, e simili –
sia che si riferiscano a misure altimetriche – come è per sezioni,
prospetti e simili – non dovranno presentare lacune o intervalli non
quotati che ne interrompano la continuità.

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Rappresentazione linee di quotatura


Una quota viene
rappresentata da una
linea di misura
confinata tra due linee
di riferimento. Le
estremità della linea di
misura sono
evidenziate con frecce
o tratti obliqui. Il valore
numerico della quota
(solitamente in cm per
le dimensioni lineari, in
gradi per quelle
angolari) è sempre
riferito alle dimensioni L’unica misura valida in un disegno è quella scritta e non
quella misurata. Le quote vengono scritte parallelamente alla
reali indipendentemente linee di misura e in modo da essere leggibili senza ruotare il
dalla scala). foglio.
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Quotatura planimetrica

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Quote planimetriche

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Quote altimetriche

Le quote altimetriche (livelli) andrebbero riferite al livello medio del mare


(QUOTE ASSOLUTE). Per semplicità e immediatezza di realizzazione e
lettura, viene assunto un livello di riferimento (livello 0) a partire dal quale
si quotano tutte le altre parti del progetto (QUOTE RELATIVE).
Va da sé che le quote assolute si possono ottenere semplicemente
aggiungendo al valore di quota relativa la quota assoluta (sul livello medio
del mare) del livello di riferimento (livello 0)

Rif. UNI ISO 129-1:2011 - Disegni tecnici - Quotatura e indicazione delle


tolleranze

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Quote altimetriche
La norma UNI si riferisce principalmente al disegno meccanico dove non
occorre fare distinzioni sulla natura della quota e della fase di esecuzione

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Quotatura di vani

Le posizioni relative dei vani degli


infissi (porte, finestre, vetrate e
simili) sono date fissando
l’asse o i margini del vano stesso
all’interno dei sistemi di quote
architettoniche esterne e interne;
le dimensioni del vano (altezza e
larghezza) vengono specificate
da quote affiancate all’asse di
posizione; simboli di
designazione dei singoli infissi
(lettere di chiamata) rimandano
agli elaborati che ne specificano
le caratteristiche (“abaco degli
infissi”).

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Gli elaborati grafici tipici utilizzati per la redazione di un progetto sono


riconducibili principalmente al Metodo di Monge.

Si tratta cioè di effettuare tante


proiezioni ortogonali
dell’oggetto su altrettanti
distinti quadri di
rappresentazione (quanti se ne
ritengono necessari), ciascuno
parallelo ad una delle facce del
solido.

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Pianta: elaborato grafico ottenuto ricorrendo ad un piano orizzontale (che


seziona l’oggetto) posto convenzionalmente ad una quota di circa 1,20 m
rispetto al calpestio del piano da rappresentare, in modo che passi per i vani di
porte e finestre, fornendo così quante più informazioni possibile.
Sul quadro vanno proiettati tutti gli elementi presenti tra il calpestio e il piano in
questione e, qualora la complessità dell’edificio lo richieda, indicati con linea
tratteggiata gli elementi posti al di sopra del piano di sezione.
Per rendere il grafico leggibile, le parti
murarie sezionate dal piano orizzontale
preso come riferimento, vanno
evidenziate rispetto agli elementi non
sezionati ma solo proiettati; pertanto le
prime si disegnano convenzionalmente
con linee più spesse e, con opportuna
simbologia, saranno fornite informazioni
di natura tecnologica (ad esempio il tipo
di materiale degli elementi costruttivi
sezionati dal quadro). Le seconde con
linea sottile continua o tratteggiata se la
proiezione e virtuale.
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Prospetto: elaborato
grafico ottenuto ricorrendo
ad un piano verticale,
generalmente assunto
parallelo ad una delle
facce dell’oggetto da
rappresentare.
Il piano così scelto non
seziona il manufatto,
fornendo pertanto una
vista esterna che è la
proiezione verticale della
faccia del solido da
rappresentare.

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Sezione: Questo elaborato grafico si


ottiene ricorrendo ad un piano
verticale che seziona l’oggetto da
rappresentare. Scelta la parte
dell’edificio da descrivere, tra le due in
cui il fabbricato resta diviso. Vanno
indicate con linea grossa le tracce sul
quadro delle superfici di contorno dei
vari elementi sezionati. Sul quadro
vanno altresì proiettati tutti gli elementi
posti tra il piano stesso e la superficie
di fondo della porzione di fabbricato
presa in considerazione.

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La posizione del piano verticale della sezione và indicata in tutte le piante. La


posizione del piano và scelta opportunamente per evidenziare situazioni che in
pianta risultano difficili da rappresentare con chiarezza, come le scale, le rampe
o tutte quelle situazione che si sviluppano sia in orizzontale che in verticale.

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Esercitazione:
ridisegnare la pianta di un edificio fornito dalla docenza
in scala 1:100

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