Stefano Brusaporci
LABORATORIO PROGETTUALE
TUTOR
Dr. Ing. Antonella DE RENZIS Gruppo A
a.a. 2014-2015
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Manualetto per il Laboratorio Progettuale del Corso di Disegno dellArchitettura I Prof. Stefano Brusaporci
Indice
PARTE PRIMA
0.
Informazioni generali
1.
2.
3.
4.
Modello materico
5.
6.
7.
PARTE SECONDA
8.
9.
Brochure di sintesi
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Usare strumenti che scrivono male (segno deve essere netto e preciso)
Tracciare segni che non significano niente per abbellire il disegno (meglio spiegazioni
scritte)
Usare tecniche grafiche troppo complesse (Il disegno di architettura deve essere semplice e
chiaro; evitare il colore quando non indispensabile)
ERRORI DI ESPOSIZIONE (dipendono dal modo poco ordinato in cui vengono spiegate e mostrate le
cose disegnate)
Pensare che chi guarda il disegno sia un indovino (I disegni debbono contenere tutte le
spiegazioni necessarie alla loro comprensione)
Cambiare modo di esporre tra una tavola e laltra dello stesso lavoro (un lavoro va progettato
anche nel modo di impaginare i disegni e nellordine da dare alle tavole)
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Illudersi di poter disegnare correttamente senza conoscere almeno le basi della geometria
descrittiva
Mescolare metodi diversi di rappresentazione sullo stesso disegno (ad esempio proiezioni di
Monge, con dettagli disegnati in prospettiva, assonometrie costruite senza regole, sezioni che
non si capisce cosa sezionino, prospetti con fondali prospettici)
Non rendere chiara la distinzione tra quello che sezionato e quello che proiettato (il
contorno di una sezione deve essere continuo e disegnato con un segno di spessore
adeguato [3 volte almeno il segno di proiezione]; se non si conosce esattamente come
costruito loggetto, meglio non inventarsi linterno delle sezioni)
Non tenersi in contatto con gli altri studenti (serve ad accorgersi se si stanno facendo errori)
Non tenere conto della distinzione tra disegno, rilievo, ricerca, progetto
Arrivare alla consegna di un lavoro finito senza averlo mai mostrato a un docente
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Almeno sulla pianta del piano terra riportare lorientamento e lindicazione dei piani di
sezione.
N. B.
Le piante NON vanno disegnate come sommatoria di elementi contigui.
Prima bisogna procedere individuando linviluppo dellintero edificio, con gli
allineamenti principali (fronti, corridoi, maglia strutturale, ecc.); quindi
lavorare per suddivisione.
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PROIEZIONI ORTOGONALI
3.1 - Pianta del piano terra o del piano pi significativo nel rapporto
1:100 o 1:50. Tutte le piante per edifici piccoli.
Nel caso di edifici molto grandi la pianta va disegnata per
intero ad una scala opportuna e uno stralcio nel rapporto
1:100 o 1:50.
Simbologia in uso per la rappresentazione di porte in pianta e finestre in prospetto alla sc.
1:100. (DOCCI, MAESTRI, 2000, 361).
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altezza dellinterpiano;
Tutte le quote di calpestio sono relazionate ad una quota di riferimento q=0.00 (in questo caso il piano
di sistemazione esterna).
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3.5 ASSONOMETRIE
3.5.1 - Assonometria cavaliera militare con pianta
3.5.2. - Spaccato assonometrico (vista dal basso)
3.5.3. - Esploso assonometrico
N.B. Tutte le assonometrie devono riportare la SCALA ASSONOMETRICA.
Esploso assonometrico
Allievo: Mirko Trapasso
Progetto: Richard Meier, Museo di Arte Contemporanea, Barcellona
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3.6 PROSPETTIVE
3.6.1 Prospettiva di insieme
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4. MODELLO MATERICO
Il modello realizzato con materiali a scelta dellallievo.
.
Seguono esempi di modelli elaborati da allievi degli anni precedenti.
Modello in cartone di
reimpiego. Lutilizzo di
materiali di differente
origine, denunciato in
maniera palese,
evidenzia larticolazione
volumetrica.
Modello in cartoncino.
La dontestualizzazione e
il ricorso a coloriture per
i diversi corpi delledificio
evidenziano
larticolazione dei volumi.
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due prospetti.
N.B. sezioni e prospetti vanno disegnati in corrispondenza della pianta
La scelta del software a discrezione dello studente.
I disegni devono essere stampati nella STESSA SCALA, presentare lo stesso livello
di dettaglio e le STESSE INFORMAZIONI (didascalie, quotature, etc.) di quelli
realizzati a matita.
Esempio di disegni impaginati in corrispondenza della pianta:
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Errori concettuali
- Indifferenza dello strumento alla scala di rappresentazione (ad es.
sovrabbondanza di particolari o carenza di informazioni; scritte o
quote troppo grandi o troppo piccole)
- Mancata progettazione del disegno (ad es. uso dei colori delle
linee a caso, senza associarvi un significato: linea di terra,
sezionata)
- Errori geometrici (in particolare nel caso della modellazione solida)
- Errori di linguaggio (tipi di linee e spessore in relazione al loro
impiego)
Errori derivanti dalla non capacit di utilizzo del mezzo
- Ignoranza dei comandi o incapacit nel loro utilizzo (in particolare
snap e retinature)
- Errori di simbologia per incapacit di rappresentare ci loperatore
vorrebbe rappresentare
- Errori derivanti dello strumento che consente di visualizzare solo
una porzione del disegno (solo con la stampa il disegno viene
controllato nel suo complesso)
- Errori di stampa (in particolare colore linee, grossezza linee con
pennini non adeguati alla scala di rappresentazione; errori nella
visualizzazione, soprattutto per modelli tridimensionali)
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Modellotexturizzatoeconambientazione
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Modellorappresentatoconvistaafildiferro(oasemplicetratto).
RichardMeier,SouthernCaliforniaBeachHouseMalibu(California).(StudenteAndrea
Ruggieri,).
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Visualizzazioni di sintesi:
6.1 Visualizzazioni wireframe (a fil di ferro o semplice tratto):
Assonometria,
Esploso
assonometrico,
Spaccato
assonometrico,
esterno-interno
(ingressi,
atrii,
etc.),
elementi
di
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- Analisi a analisi a mano libera (tavola di sintesi con pianta del piano terra,
prospetti e sezioni in corrispondenza)
- Modello volumetrico, Analisi grafica a mano libera (schizzi volumetrici),
Scheda informativa sulledificio
- Piante (disegno tecnico a matita su cartoncino realizzato con riga e
squadre)
- Sezioni
- Prospetti
- Modello materico
- Assonometria cavaliera militare
- Spaccato assonometrico dal basso
- Prospettiva a quadro verticale
- Prospettiva a quadro orizzontale
- Tavola di sintesi in CAD
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Nome
Prevalente ambito geografico di lavoro
Eventuali collaborazioni con altri progettisti
Caratteri salienti della attivit progettuale
Precedenti opere significative e/o attinenti alledificio oggetto dello studio
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Accessi pubblici/privati
Percorsi distributivi orizzontali pubblici /privati
Percorsi orizzontali: verticali pubblici/privati
Riferimenti alla sistemazione esterna
Caratteri strutturali
Struttura portante
Scheletro indipendente
Muratura portante
Chiusure verticali
Copertura (piana, a falde, a guscio)
Riferimento ad eventuali soluzioni tecnologiche particolari e caratterizzanti
- per i libri
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