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Sentenza n. 83/2022 pubbl.

il 21/02/2022
RG n. 128/2018
Repert. n. 98/2022 del 22/02/2022

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE DI SCIACCA
in composizione monocratica, nella persona del giudice dott.ssa Giorgia

Cotroneo, ha pronunciato la seguente

SENTENZA

nella causa iscritta al n. 128 dell'anno 2018 del Ruolo Generale degli Affari

civili contenziosi vertente

tra

PISCIOTTA GIUSEPPE (C.F. PSCGPP77S17C286E), elettivamente

Firmato Da: COTRONEO GIORGIA Emesso Da: ARUBAPEC PER CA DI FIRMA QUALIFICATA Serial#: 7b32db750c195450c06ffe5043d8a880
Firmato Da: CIRROTTO CARMELA Emesso Da: ARUBAPEC PER CA DI FIRMA QUALIFICATA Serial#: 41e4fd89f359ad926db630ef1a9640c3
domiciliato presso l’Avv. CATANIA VITUCCIA, che lo rappresenta e difende

per mandato in atti;

contro

ANAS S.P.A. (C.F. 02133681003), in persona del legale rappresentante

pro tempore elettivamente domiciliato presso l’Avv. ESPOSITO GIACOMO

RAFFAELE, che la rappresenta e difende per mandato in atti;

OGGETTO: Responsabilita ex artt. 2049 - 2051 - 2052 c.c.

CONCLUSIONI DELLE PARTI: all’udienza del 28.10.21, le parti

concludevano come da verbale in pari data, riportandosi ai rispettivi atti

difensivi, ai quali si rinvia.

MOTIVI DELLA DECISIONE IN FATTO ED IN DIRITTO

Con atto di citazione regolarmente notificato alla Anas spa, Pisciotta


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Giuseppe proponeva appello avverso la sentenza n. 33/2017 del Giudice di

Pace di Partanna, depositata il 28.06.2017, non notificata.

In particolare, premettendo di avere convenuto in giudizio la società

Anas s.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore, per ottenere il

ristoro dei danni materiali, pari ad Euro 3.509,85, oltre danni da fermo

tecnico, subiti dalla propria autovettura in conseguenza del sinistro

verificatosi in data 15.10.2015, lungo l’autostrada A 29 Palermo – Mazara del

Vallo, a causa dell’improvviso attraversamento della corsia stradale da parte di

un cane, ha censurato la sentenza di primo grado nella parte in cui afferma

che “la prova della riconducibilità dell’evento alla condotta omissiva del custode non è

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raggiunta. Infatti, nulla esclude che l’animale fosse stato abbandonato oppure provenisse da

zone o campagne limitrofe da una rampa di accesso” e che “la presenza del cane sulla

carreggiata, non può dunque ritenersi legata al comportamento del custode, ma appare

piuttosto riconducibile ad una causa esterna e dunque al caso fortuito”.

La società convenuta si costituiva in giudizio, chiedendo il rigetto dell’appello

con vittoria di spese.


La causa veniva istruita in via documentale e precisate le conclusioni, veniva

assunta in decisione.

Ciò premesso, la domanda deve essere rigettata.

**** **** ****

In via preliminare, deve precisarsi che per il principio della “ragione più

liquida” - in forza del quale è consentito al giudicante di sostituire il profilo

dell’evidenza a quello dell’ordine delle questioni da trattare, di cui all’art. 276

c.p.c., in una prospettiva aderente alle esigenze di economia processuale e di

celerità del giudizio, valorizzate dall’art. 111 Cost. (in tal senso, fra le più
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recenti, Cass. n. 17214/16; Cass. n. 23160/15; Cass. Sez. Un. n. 9936/14;

Cass. Sez. Un. ord. n. 23542/15) - reputa questo giudice che la causa possa

essere decisa sulla base delle questioni che seguono, ritenute di più agevole

soluzione, anche se logicamente subordinate, senza che sia necessario

esaminare previamente gli ulteriori motivi di doglianza esposti dal ricorrente.

**** **** ****

In particolare, la domanda va rigettata non avendo parte appellante provato il

danno asseritamene subito.

In particolare, l’appellante deduce di avere subito danni patrimoniali

ammontanti ad euro 3.509,85, “risultanti dal preventivo asseverato in giudizio dal

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teste Catania Rosario, legale rappresentante della Carrozzeria F.lli Catania Giuseppe. Al

superiore importo dovrà aggiungersi la liquidazione del danno fermo tecnico, derivante

dall’impossibilità per l’appellante di disporre del mezzo per il periodo necessario alla

riparazione, che potrà essere determinato equitativamente nella misura di Euro 375,00

(giorni 15 necessari per la riparazione x Euro 25,00)” (così a pag 12 dell’atto di

appello).
Orbene, non può essere riconosciuta a parte appellante la somma di euro

3.509,85, non avendo questa fornito la prova di avere effettivamente sborsato

tali somme ed essendosi limitata a produrre un preventivo di spesa per le

riparazioni dell’auto. Né la prova testimoniale del legale rappresentante della

carrozzeria che ha visionato il veicolo, chiamato confermare di avere redatto il

predetto preventivo, può essere utile a fondare la domanda.

Egualmente, non provato è il danno da fermo tecnico che, non essendo in re

ispa, va allegato e provato e non può sussistere per il solo fatto che il veicolo

non abbia circolato perché in riparazione. Deve quindi allegarsi e darsi "la
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dimostrazione della spesa sostenuta per procacciarsi un mezzo sostitutivo

ovvero della perdita dell'utilità economica derivante dalla rinuncia forzata ai

proventi ricavabili dal suo uso" (v. ex plurimis Cass. Ord.

5447/2020; Cass.Ord.9348/2019; Tribunale Milano, sez. VI, 27/10/2021, n.

8731; Tribunale Pisa, sez. I, 06/07/2021, n. 912).

Non può, pertanto, liquidarsi in via equitativa il danno anzidetto. Tra

l'altro, la liquidazione equitativa presuppone che il danno sia provato nell'an

ma è destinato a rimanere incerto nella sua determinazione (Cass. n.

11698/2018) e non anche quando l'attore, pur potendolo fare, non ha

provato l'an e il quantum della propria pretesa.

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Per questi motivi, la domanda attorea non può essere accolta, rimanendo

assorbite le altre questioni.

La soccombenza regola le spese di lite, liquidate ex D.M. 55/2014 e succ.

modifiche, con applicazione dei parametri medi per la fase di studio e

introduttiva (in considerazione della massima semplicità della fase decisionale

e della carenza di questioni di fatto o di diritto di rilievo affrontate dalle parti


nella relativa fase) previsti per lo scaglione di valore sino ad €5.200; la

semplicità dell'accertamento giustifica la riduzione del 50% ex art. 4, del

predetto decreto.

Va segnalata, inoltre, la ricorrenza delle condizioni previste dall’art. 13

comma 1 quater DPR 115/’02 ai fini dell’ulteriore versamento di una somma

di importo pari al contributo unificato dovuto

P.Q.M.

Il Tribunale, uditi i procuratori delle parti costituite; ogni contraria istanza,

eccezione e difesa disattesa; definitivamente pronunciando:


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 Rigetta l’appello proposto da Pisciotta Giuseppe;

 Condanna Pisciotta Giuseppe al pagamento in favore di Anas s.p.a. delle

spese di lite, che liquida in complessivi euro 405,00, oltre I.V.A. e C.P.A. e

spese generali nella misura prevista per legge;

 dichiara la sussistenza dei presupposti per il pagamento, da parte del

appellante, di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a

quello dovuto per l’impugnazione, a norma del comma 1 quater dell’art. 13

del DPR n. 115/’02;

 manda la cancelleria per la regolarizzazione del contributo unificato e per

gli altri adempimenti di competenza.

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Così deciso in Sciacca, in data 21/02/2022 .

Il Giudice

Giorgia Cotroneo

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