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Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento

Committente: Sig.ra Daniele Marcella


Indirizzo Cantiere: Via Mendel, 23 - 81100 Caserta

10,2 Modalità di attuazione di quanto previsto dall'art. 95 del D.Lgs. 81/2008, in


relazione a:.................................................................................................28

10.3 Modalità di attuazione di quanto previsto dall'art. 96 del D.Lgs. 81/2008, in


relazione a:.................................................................................................28

10.4 Modalità di attuazione di quanto previsto dall'art. 97 del D.Lgs. 81/2008, in


relazione a gli obblighi del datore di lavoro dell'impresa affidataria di:................ 29

10.5 Modalità di attuazione di quanto previsto dall'art. 101 del D.Lgs. 81/2008, in
relazione a:................................................................................................ 29

10.6 Modalità di attuazione di quanto previsto dall'art. 102 del D.Lgs. 81/2008, in
relazione a:................................................................................................ 29

11. Organizzazione del Cantiere.............................. .................................... 29

12. Metodologia della valutazione dei rischi................................................ 44

13. SVROC (Schede Valutazione Rischi Organizzazione del Cantiere)........ 46

14. SVRF (Scheda Valutazione Rischio Fase).............................................. 63

15. SVROP (Schede Valutazione Rischio Opere Provvisionali)....................96

16. MMP - Misure Preventive e Protettive delle lavorazioni....................... 109

17. SVRA - (Schede Valutazione Rischio Attrezzature)........................ 136

18. SVRM (Scheda Valutazione Rischio Macchinari)................................. 168

19. SVRS (Schede Valutazione Rischio Sostanze)..................................... 170

20. Cronoprogramma dei lavori.......... ....................................................... 177

21. Sfasamento delle lavorazioni interferenti............................... .............178

22. Verifica della compatibilità del PSC con l'andamento dei lavori........... 179

23. Coordinamento per uso comune di apprestamenti, attrezzature,


infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva.............................. 179

24. Modalità di verifica delle misure di coordinamento..... .........................180

25. Segnaletica di sicurezza....................................................................... 181

26. Procedure Covidl9.... ......................................................................... 186

26.1 Premessa......................................................................................... 186

Arch.Bianca Urselli
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Celi. 339 1862815
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26.2 Informazione.................................................................................... 186

26.3 Pulizia/Sanificazione.......................................................................... 187

26.4 Igiene personale e misure comportamentali - Allegato 4 DPCM 24 Aprile 2020


188

26.5 Mascherine di protezione.................................................................. 188

26.6 Procedura gestione caso COVID19...................................................... 189

26.7 Subappalti e altre forme................................................................... 190

26.8 Aggiornamento del Protocollo di regolamentazione.............................. 190

26.9 Segnaletica..................................................................................... 190

27. Conclusioni generali.............................................................................. 197

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1. Premessa
Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento è redatto dal Coordinatore per la Sicurezza in
fase di progettazione (CSP) in conformità alle disposizioni dell'articolo 90 e 91 e dell'allegato XV

del D.lgs. 81/2008.


Esso rappresenta il documento progettuale della sicurezza nel cantiere individuato, e cioè, il
documento nel quale il CSP ha individuato, analizzato e valutato tutti gli elementi che possono
influire sulla salute e sicurezza dei lavoratori prima dell'inizio dei lavori per l'opera oggetto di
realizzazione.
Il Piano di Sicurezza e Coordinamento contiene tutte le informazioni, le valutazioni e le misure
richieste per legge o ritenute necessarie dal CSP per assicurare la tutela della salute e della
sicurezza dei lavoratori nel cantiere in oggetto.
Esso è il risultato delle scelte progettuali ed organizzative attuate in conformità alle prescrizioni
dell'articolo 100 del D.lgs. 81/2008.
Il presente Piano contiene pertanto:
• L'identificazione e la descrizione dell'opera, esplicitata con:
> L'indirizzo del cantiere;
> La descrizione del contesto in cui è collocata l'area di cantiere;
> Una descrizione sintetica dell'opera, con particolare riferimento alle scelte progettuali,
architettoniche, strutturali e tecnologiche;
• L'individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza, esplicitata con l'indicazione dei
nominativi del responsabile dei lavori, del coordinatore per la sicurezza in fase di
progettazione e, qualora già nominato, del coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione
ed a cura dello stesso coordinatore per l'esecuzione con l'indicazione, prima dell'inizio dei
singoli lavori, dei nominativi dei datori di lavoro delle imprese esecutrici e dei lavoratori
autonomi;
• Una relazione concernente l'individuazione, l'analisi e la valutazione dei rischi in riferimento
all'area ed all'organizzazione dello specifico cantiere, alle lavorazioni interferenti ed ai rischi
aggiuntivi rispetto a quelli specifici propri dell'attività delle singole imprese esecutrici o dei
lavoratori autonomi;

• Le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive, in


riferimento:

> All'area di cantiere, ai sensi dei punti 2.2.1. e 2.2.4.;


> All'organizzazione del cantiere, ai sensi dei punti 2.2.2. e 2.2.4.;
> Alle lavorazioni, ai sensi dei punti 2.2.3. e 2.2.4.;

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• Le prescrizioni operative, le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione


individuale, in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni, ai sensi dei punti 2.3.1., 2.3.2.
e 2.3.3.;

• Le misure di coordinamento relative all'uso comune da parte di più imprese e lavoratori


autonomi, come scelta di pianificazione lavori finalizzata alla sicurezza, di apprestamenti,
attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva di cui ai punti 2.3.4. e
2.3.5.;
• Le modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, nonché della reciproca
informazione, fra i datori di lavoro e tra questi ed i lavoratori autonomi;
• La segnaletica da utilizzare;
• L'organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei
lavoratori, nel caso in cui il servizio di gestione delle emergenze è di tipo comune, nonché
nel caso di cui il PSC contiene anche i riferimenti telefonici delle strutture previste sul
territorio al servizio del pronto soccorso e della prevenzione incendi;
• La durata prevista delle lavorazioni, delle fasi di lavoro che costituiscono il cronoprogramma
dei lavori, nonché l'entità presunta del cantiere espressa in uomini-giorno;
• La stima dei costi della sicurezza, ai sensi del punto 4.1.
Ognuno di questi punti andrà integrato e completato in fase di esecuzione.

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Caratteristiche generali dell'opera


Oggetto dei lavori Manutenzione con ristrutturazione importante di
secondo livello con intervento che interessa gli elementi
dell'involucro edilizio che delimitano il volume

Titolo abilitativo n.a.

Ubicazione cantiere Via Mendel 23

Committente Sig.ra Daniele Marcella

Responsabile dei Lavori Dott. Paolo Interlandi, via E. Ruggiero n.17, 81100 -
Caserta
Coordinatore in fase di Arch. Bianca Urselli, via P.A.Iannotta n.7, 81020 -
progettazione Casapulla (CE)

Coordinatore in fase di Arch. Bianca Urselli, via P.A.Iannotta n.7, 81020 -


esecuzione Casapulla (CE)

Progettista Architettonico Ing Salvatore Interlandi, via Petrarca n.l - 81100


Caserta

Progettista Strutturale n.a.

Progettista Impianti Ing Salvatore Interlandi, via Petrarca n.l - 81100


Caserta

Direttore dei Lavori Ing Salvatore Interlandi, via Petrarca n.l - 81100
Caserta

Impresa affidataria dei lavori Da definire

Impresa esecutrice dei lavori Da definire


edili

Impresa esecutrice dei lavori Da definire


impiantistici

Direttore di Cantiere Da definire

Capocantiere Da definire

Data presunta inizio lavori 28.02.2022

Durata lavori 90 gg

Importo dell'opera € 85.769,31

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3. Entità presunta uomini/giorno


L'entità presunta degli Uomini/Giorni necessari per la realizzazione dell'intera opera è stata
ottenuta con il seguente procedimento:

> Individuando prima quali sono le "percentuali di incidenza della mano d'opera" che possono
essere applicate ai vari raggruppamenti (categorie) di lavoro presenti nel quadro economico
del progetto;

> Determinando successivamente gli "importi della mano d'opera", applicando le percentuali di
incidenze scelte ai corrispondenti importi di lavoro;
> Sommando tutti gli importi parziali della mano d'opera così ricavati;
> Infine, dividendo l'importo totale attribuito al costo della Mano d'opera per il costo medio di
un Uomo/Giorno.
Essendo possibile valutare il costo delle differenti lavorazioni essendo presentato un computo di
massima, ed essendo quindi possibile valutare la percentuale della manodopera per ogni singola
tipologia lavorativa, si è fatto riferimento direttamente all'incidenza media della manodopera nei
lavori edili.

N Descrizione lavori Totale importo % M.O. Importo M.O.


lavori
1 Opere Architettoniche € 49.631,31 55% € 27.297,22
2 Opere Impiantistiche € 36.137,99 35% € 12.648,30
Totale costo M.O. € 39.945,52

3 .1Calcolo degli Uomini/Giorno


Il calcolo degli Uomini/Giorno è stato effettuato dividendo l'importo attribuito al costo della mano
d'opera (€ 39.945,52) per il costo unitario medio di un Uomo/Giorno (€ 200,00 circa)
UOMINI/GIORNO (€ 39.945,52/0200,00) = 200 U/G

3 .2Calcolo numero presunto operai


Per il calcolo della forza lavoro presunta per tutta la durata dei lavori si procede nel seguente

modo:

Uomìni/Giorno Durata lavori (mesi) N. giorni x mese di lavoro


200 5 21

(Uomini/Giorno) / Durata lavori / n. giorni = 3

4. Descrizione del contesto in cui è collocata l'area del cantiere


(punto 2.1.2, lettera a, punto 2, Allegato XV del D.Lqs. 81/2008 e s.m.i.)

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Il fabbricato è una villeta unifamiliare che si


compone di n.3 piani f.t. ed un piano
interrato (garage), l'immobile è collocato
nella zona periferica del Comune di Caserta.
L'unità immobiliare è facente parte di un
astecca ediliza di villette a schiera. L'accesso
al cortile comune avviene tramite il passo
carraio posto lungo via Mendel. La villetta
possiede un resede di esclusiva proprietà sia
frontale che tergale.

5. Descrizione sintetica dell'opera


(punto 2.1.2, lettera a, punto 3, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

Obiettivo dell'intervento è l'efficientamento energetico dell'involucro edilizio con una serie di


interventi che mirano ad aumentare la classe energetica dell'immobile, i lavori oggetto di questo
PSC tutte le parti comuni dell'immobile stesso. I lavori potranno eseguirsi per fasi da definire
con l’impresa
(p.es. per porzioni di facciate).
La realizzazione delle opere comprendono:
Opere provvisionali (misura preliminare):
> Allestimento dell’area di cantiere comprese le recinzioni fisse e/o mobili;
> Allestimento di ponteggio;
Realizzazione di lavori su superfici verticali e orizzontali (misura esecutiva):
> Pulizia delle superfici attuali;
> Collocazione di pannello isolante su murature verticali;
> Rasatura e stuccatura delle superfici pannellate;
> Tinteggiatura delle stesse superfici;
> Impianto fotovoltaico;
> Posa in opera di infissi.

6. Area del cantiere


(punto 2.2.1, lettera a) - bl) - b2) - c), Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

6.1Caratteristiche area di cantiere


Confini Est: Strada comunale Mende
Ovest: altra Proprietà
Sud: altra Proprietà
Nord: altra Proprietà
Giacitura e pendenza Pianeggiante e priva di pendenze
Tipo di superficie Sufficientemente compatto, pavimentazione costituito da
betonelle in conglomerato cementizio

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Linee aeree Collocazione: É presente una linea aerea in prossimità


del cantiere lungo il lato ovest del fabbricato.
Distanza di sicurezza:
Deve essere effettuata una ricognizione dei luoghi interessati
dai lavori al fine di individuare la presenza di linee elettriche
aeree individuando idonee precauzioni atte ad evitare possibili
contatti diretti o indiretti con elementi in tensione. Nel caso di
presenza di linee elettriche aeree in tensione non possono
essere eseguiti lavori non elettrici a distanza inferiore a:
Tensione Nominale Distanza minima
consentita
Un kV m
< 1 3
1 < Un < 30 3,5
30 < Un < 132 5
>132 7
Prescrizioni organizzative:
Nell'impossibilità di rispettare tale limite è necessario, previa
segnalazione all'esercente delle linee elettriche, provvedere,
prima dell'inizio dei lavori, a mettere in atto adeguate protezioni
atte ad evitare accidentali contatti o pericolosi avvicinamenti ai
conduttori delle linee stesse quali:
> Barriere di protezione per evitare contatti laterali con le
linee;
> Sbarramenti sul terreno e portali limitatori di altezza per il
passaggio sotto la linea dei mezzi d'opera;
> Ripari in materiale isolante quali cappellotti per isolatori e
guaine per i conduttori.
I Conducenti delle macchine operatrici (autocarri, betoniere,
ecc..) dovranno accedere al cantiere previa informazione dei
rischi derivanti dalla presenza di linee elettriche aeree e solo se
autorizzati.
In vicinanza di linee elettriche aeree, gli operatori addetti alla
movimentazione di Gru o Autogru devono operare a velocità
ridotta rispetto alle condizioni normali.
È vietato operare in condizioni climatiche avverse ed in
presenza di vento.
Vigilare affinché i lavoratori operino osservando sempre la
distanza minima di sicurezza.
Rischi:
Elettrocuzione
Fare attenzione alle seguenti attrezzature,
particolarmente a rischio:
Autobetoniere
Gru
Autogru
Escavatori
Autocarri con cassoni ribaltabili
Ponteggi____________________________________________ __

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Condutture sotterranee Reti di distribuzione di energia elettrica


Collocazione: da verificare in loco
Prescrizioni organizzative:
Si deve provvedere preliminarmente a verificare la presenza di
linee elettriche interrate che possono interferire con l'area di
cantiere. Nel caso di cavi elettrici in tensione interrati o in
cunicolo, il percorso e la profondità delle linee devono essere
rilevati o segnalati in superficie quando interessino
direttamente la zona di lavoro. Nel caso di lavori di scavo che
intercettano ed attraversano linee elettriche interrate in
tensione è necessario procedere con cautela e provvedere a
mettere in atto sistemi di sostegno e protezione provvisori al
fine di evitare pericolosi avvicinamenti e/o danneggiamenti alle
linee stesse durante l'esecuzione dei lavori.
Rischio:
Elettrocuzione
Reti di distribuzione acqua
Collocazione: da verificare in loco
Prescrizioni organizzative:
Si deve provvedere preliminarmente a verificare la presenza di
elementi di reti di distribuzione di acqua e, se del caso, deve
essere provveduto a rilevare e segnalare in superficie il
percorso e la profondità.
Rischio:
Annegamento
Reti di distribuzione gas
Collocazione: da verificare in loco
Prescrizioni organizzative:
Si deve provvedere preliminarmente a verificare la presenza di
elementi di reti di distribuzione di gas che possono interferire
con il cantiere, nel qual caso devono essere avvertiti
tempestivamente gli esercenti tali reti al fine di concordare le
misure essenziali di sicurezza da prendere prima dell'inizio dei
lavori e durante lo sviluppo dei lavori. In particolare è
necessario preventivamente rilevare e segnalare in superficie il
percorso e la profondità degli elementi e stabilire modalità di
esecuzione dei lavori tali da evitare l'insorgenza di situazioni
pericolose sia per i lavori da eseguire, sia per l'esercizio delle
reti. Nel caso di lavori di scavo che interferiscono con tali reti è
necessario prevedere sistemi di protezione e sostegno delle
tubazioni messe a nudo, al fine di evitare il danneggiamento
delle medesime ed i rischi conseguenti.

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Reti fognarie
Collocazione: Presenza di rete smaltimento acque
piovane e nere nel cortile
Prescrizioni organizzative:
Si deve provvedere preliminarmente a verificare la presenza di
reti fognarie sia attive sia non più utilizzate. Se tali reti
interferiscono con le attività di cantiere, il percorso e la
profondità devono essere rilevati e segnalati in superficie.
Specialmente durante eventuali lavori di scavo, la presenza,
anche al contorno, di reti fognarie deve essere nota, poiché
costituisce sempre una variabile importante rispetto alla
consistenza e stabilità delle pareti di scavo sia per la presenza
di terreni di rinterro, sia per la possibile formazione di
improvvisi vuoti nel terreno (tipici nel caso di vetuste fognature
dismesse), sia per la presenza di possibili infiltrazioni o
inondazioni d'acqua dovute a fessurazione o cedimento delle
pareti qualora limitrofe ai lavori di sterro.
Rischi:
Seppellimento, sprofondamento;
Alberi Collocazione: Presenza di essenze arboree ad alto fusto
lungo il confine sul lato ovest
Opere provvisionali e di protezione.
Prescrizioni organizzative:
Per i lavori in prossimità di alberi, ma che non interessano
direttamente questi ultimi, il possibile rischio d'urto da parte di
mezzi d'opera (gru, autocarri, ecc), deve essere evitato
mediante opportune segnalazioni o opere provvisionali e di
protezione. Le misure si possono differenziare sostanzialmente
per quanto concerne la loro progettazione, che deve tener conto
dei vincoli specifici richiesti dalla presenza del particolare
fattore ambientale.
Rischi:
Caduta di materiale dall'alto o a livello;
Investimento, ribaltamento;
Urti, colpi, impatti, compressioni;
Alvei Collocazione: non presenti
Opere provvisionali e di protezione.
Prescrizioni organizzative:
Per i lavori in prossimità di alvei fluviali, ma che non interessano
direttamente questi ultimi, il rischio di caduta in acqua deve
essere evitato con procedure di sicurezza analoghe a quelle
previste per la caduta al suolo, ad esempio mediante la
realizzazione di adeguate opere provvisionali e di protezione
(solidi parapetti con arresto al piede). Le opere provvisionali e
di protezione si possono differenziare sostanzialmente per
quanto concerne la loro progettazione, che deve tener conto dei
vincoli specifici richiesti dalla presenza del particolare fattore
ambientale.
Rischi:
Allagamento__________________ ________________________
6.2Rischi esterni che possono influenzare il cantiere
Strade Collocazione: via Mendel

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Prescrizioni organizzative:
Per i lavori in prossimità di strade i rischi derivanti dal traffico
circostante devono essere evitati con l'adozione delle
adeguate procedure previste dal codice della strada.
Particolare attenzione deve essere posta nella scelta, tenuto
conto del tipo di strada e delle situazioni di traffico locali, della
tipologia e modalità di delimitazione del cantiere, della
segnaletica più opportuna, del tipo di illuminazione (di notte e
in caso di scarsa visibilità), della dimensione delle deviazioni e
del tipo di manovre da compiere.
Rischi:
Investimento
6.3 Rischi che le lavorazioni di cantiere comportano per l'area circostante
Abitazioni Collocazione: Il cantiere è insito in tessuto urbano fitto
Prescrizioni organizzative:
In relazione alle specifiche attività svolte devono essere
previste ed adottati tutti i provvedimenti necessari ad evitare
o ridurre al minimo l'emissione di rumori, polveri, ecc. Al fine
di limitare l'inquinamento acustico si può sia prevedere di
ridurre l'orario di utilizzo delle macchine e degli impianti più
rumorosi sia installare barriere contro la diffusione del rumore.
Qualora le attività svolte comportino elevata rumorosità
devono essere autorizzate dal Sindaco. Nelle lavorazioni che
comportano la formazione di polveri devono essere adottati
sistemi di abbattimento e di contenimento il più possibile
vicino alla fonte. Nelle attività edili è sufficiente inumidire il
materiale polverulento, segregare l'area di lavorazione per
contenere l'abbattimento delle polveri nei lavori di sabbiatura,
per il caricamento di silos, l'aria di spostamento deve essere
raccolta e convogliata ad un impianto di depolverizzazione,
ecc.
I Conducenti dei mezzi in ingresso ed uscita dal cantiere
dovranno prestare la massima attenzione e procedere a bassa
velocità. Per tutta la durata dei lavori, l'impresa affidataria
dovrà garantire:
>Una continua pulizia della sede stradale dai detriti del
cantiere;
>La presenza, a distanza idonea, di cartelli indicanti pericolo;
>La presenza di un addetto che consenta l'effettuazione in
sicurezza delle manovre di ingresso e uscita dal cantiere.
Rischi:
Rumore;
Polvere.
Scuole Collocazione: nessuna presenza
Ospedali o Case di Cura Collocazione: nessuna presenza
Scuola della Polizia di Collocazione: via Mendel prospiciente ingresso cantiere
Stato Prescrizioni organizzative:
In relazione alle specifiche attività svolte devono essere
previste ed adottati tutti i provvedimenti necessari ad evitare
o ridurre al minimo l'emissione di rumori, polveri, ecc. Al fine
di limitare l'inquinamento acustico si può sia prevedere di
ridurre l'orario di utilizzo delle macchine e degli impianti più
rumorosi sia installare barriere contro la diffusione del rumore.
Qualora le attività svolte comportino elevata rumorosità
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devono essere autorizzate dal Sindaco. Nelle lavorazioni che


comportano la formazione di polveri devono essere adottati
sistemi di abbattimento e di contenimento il più possibile
vicino alla fonte. Nelle attività edili è sufficiente inumidire il
materiale polverulento, segregare l'area di lavorazione per
contenere l'abbattimento delle polveri nei lavori di sabbiatura,
per il caricamento di silos, l'aria di spostamento deve essere
raccolta e convogliata ad un impianto di depolverizzazione,
ecc.
I Conducenti dei mezzi in ingresso ed uscita dal cantiere
dovranno prestare la massima attenzione e procedere a bassa
velocità. Per tutta la durata dei lavori, l'impresa affidataria
dovrà garantire:
>Una continua pulizia della sede stradale dai detriti del
cantiere;
>La presenza, a distanza idonea, di cartelli indicanti pericolo;
>La presenza di un addetto che consenta l'effettuazione in
sicurezza delle manovre di ingresso e uscita dal cantiere.
Rischi:
Rumore;
Polvere.
6.4Rischi trasmessi all'area circostante
Caduta di materiali Nelle zone di confine con aree dove è possibile il passaggio o
all'esterno del cantiere: la presenza di persone dovranno essere installati le opportune
opere provvisionali per evitare la caduta di materiali sui pedoni
come mantovane e ripari in genere, comunque andranno
transennate le zone prospicienti i luoghi pubblici od ad uso
pubblico di passaggio.
Emissione di agenti Nelle opere di demolizione e/o scavo, oltre alle lavorazioni che
inquinanti: polvere prevedono il trasporto di materiali che comportano l'emissione
di polveri, la produzione e/o la diffusione delle stesse dovrà
essere ridotta al minimo utilizzando tecniche e attrezzature
idonee (inumidimento del sedime stradale da scarificare, delle
piste di transito e dei materiali trasportati). In particolare si
prescrive che:
>Le operazioni di scavo vengano eseguite previo
inumidimento del materiale da scavare;
>Le operazioni di carico e di scarico dei mezzi dovranno
avvenire in modo da limitare al massimo la produzione di
polvere, evitando di fare rotolare il materiale dalle scarpate;
>Le piste di cantiere dovranno essere sempre mantenute
inumidite.
Emissione di agenti In ragione della presenza nelle aree limitrofe al cantiere di
inquinanti: fumi, incendi aree abitate, è fatto divieto all'Impresa di accendere
fuochi all'Interno del cantiere onde evitare emissioni di
fumo e provocare possibili incendi. A tal fine dovranno
essere impedite le soste a motore acceso dei mezzi di cantiere
se non strettamente indispensabili alle fasi lavorative. Si
prescrive il divieto di utilizzo di attrezzature a fiamma libera.
Emissione di agenti Il cantiere è localizzato all'esterno di aree abitate; pur tuttavia,
inquinanti: rumore l'Impresa appaltatrice dovrà verificare la compatibilità della
propria organizzazione cantieristica in termini di mezzi d'opera
ed attrezzature con il piano di zonizzazione acustica e, se
necessario, richiedere l'autorizzazione di deroga ai limiti
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previsti per legge. Resta inteso che le macchine dovranno


comunque essere silenziate, conformemente alle disposizioni
di legge, utilizzando, laddove non possibile, tutti gli
accorgimenti tecnicamente disponibili per rendere meno
rumoroso il loro uso
Rischi alla circolazione All'interno delle aree di intervento non sarà consentito il
dovuti ai mezzi di transito, anche solo per raggiungere aree limitrofe, da parte
cantiere mezzi esterni al cantiere stesso. L'area di intervento andrà
delimitata con le modalità che verranno indicate al capitolo del
presente piano, in modo da rendere ben evidente il limite del
cantiere. In corrispondenza del limite dal cantiere, dovranno
essere installate delle idonee recinzioni anche rimovibili,
(costituito p.e. da un cavalletto in tubi innocenti) munito di
idonea segnaletica. Essendo fatto obbligo all'Impresa di
procedere alla delimitazione degli accessi all'area di cantiere,
l'unico rischio alla pubblica circolazione indotto dal cantiere
riguarda l'immissione di automezzi operativi dal cantiere
stesso sulla pubblica via. In tale evenienza si prescrive di
attenersi scrupolosamente alle norme indicate dal Codice della
strada e dal suo Regolamento di attuazione nella segnalazione
del cantiere. L'impresa dovrà segnalare adeguatamente
l'immissione di automezzi sulla pubblica via di circolazione con
apposita cartellonistica. Durante l'esecuzione dei lavori, in
prossimità dell'uscita dei mezzi dal cantiere (opportunamente
segnalata), la velocità dei veicoli sulla strada adiacente, ove
possibile, dovrà essere adeguatamente limitata (30 Km/h). La
sede stradale, intorno al cantiere, non dovrà mai essere
scivolosa e sdrucciolevole a causa del cantiere stesso,
provvedendo alla attivazione di uno specifico servizio di pulizia
del sedime stradale.

7. Individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza


(punto 2.1.2, lettera b, punto 3, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

Committente o Nella fase di progettazione dell'opera, ed in particolare al


Responsabile dei lavori momento delle scelte tecniche, nell'esecuzione del progetto e
nell'organizzazione delle operazioni di cantiere, dovrà
attenersi ai principi e alle misure generali di tutela di cui
aW'articolo 15 D.Lgs. 81/08. Al fine di permettere la
pianificazione dell'esecuzione in condizioni di sicurezza dei
lavori o delle fasi di lavoro che si devono svolgere
simultaneamente o successivamente tra loro, il committente o
il responsabile dei lavori prevede nel progetto la durata di tali
lavori o fasi di lavoro.
Nella fase della progettazione dell'opera, dovrà valutare i
documenti redatti dal Coordinatore per la progettazione
(indicati aW'articolo 91 de! D.Lgs. 81/08}
Nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese,
anche non contemporanea, il committente, anche nei casi di
coincidenza con l'impresa esecutrice, o il responsabile dei
lavori, contestualmente all'affidamento dell'incarico di
progettazione, dovrà designare il coordinatore per la
progettazione e, prima dell'affidamento dei lavori, dovrà

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designare il coordinatore per l'esecuzione dei lavori, in


possesso dei requisiti di cui aH'articolo 98 del D.Lgs. 81/08.
Gli stessi obblighi riportati nel punto precedente applicano
anche nel caso in cui, dopo l'affidamento dei lavori a un'unica
impresa, l'esecuzione dei lavori o di parte di essi sia affidata a
una o più imprese.
Il committente o il responsabile dei lavori dovrà comunicare
alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi il nominativo
del coordinatore per la progettazione e quello del
coordinatore per l'esecuzione dei lavori. Tali nominativi
sono indicati nel cartello di cantiere.
Il committente o il responsabile dei lavori, anche nel caso di
affidamento dei lavori ad un'unica impresa:
> Dovrà verificare l'idoneità tecnico-professionale
dell'impresa affidataria, delle imprese esecutrici e dei
lavoratori autonomi in relazione alle funzioni o ai lavori
da affidare, con le modalità di cui all' Allegato XVII. (Per i
lavori privati è sufficiente la presentazione da parte
dell'impresa del certificato di iscrizione alla Camera di
commercio, industria e artigianato e del DURC, corredato
da autocertificazione in ordine al possesso degli altri
requisiti previsti dall' Allegato XVII);
> Dovrà chiedere alle imprese esecutrici una dichiarazione
dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata
dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate
all'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS),
all'Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro
(INAIL) e alle casse edili, nonché una dichiarazione relativa
al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni
sindacali comparativamente più rappresentative, applicato
ai lavoratori dipendenti. (Per I lavori privati è sufficiente la
presentazione da parte dell'impresa del certificato di
iscrizione alla Camera di commercio, industria e artigianato
e del DURC, corredato da autocertificazione relativa al
contratto collettivo applicato);
> Dovrà trasmettere all'amministrazione competente,
prima dell'inizio dei lavori oggetto del permesso di costruire
o della denuncia di inizio attività, il nominativo delle
imprese esecutrici dei lavori unitamente alla
documentazione indicata nei punti precedenti. (L'obbligo di
cui al periodo che precede sussiste anche in caso di lavori
eseguiti in economia mediante affidamento delle singole
lavorazioni a lavoratori autonomi, ovvero di lavori realizzati
direttamente con proprio personale dipendente senza
ricorso all'appalto. In assenza del documento unico di
regolarità contributiva, anche in caso di variazione

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dell'impresa esecutrice dei lavori, l'efficacia del titolo


abilitativo è sospesa).________________________________
Coordinatore per la Durante la realizzazione dell'opera oggetto del presente PSC,
Sicurezza come indicato all'art. 92 del D.lgs. 81/08, il coordinatore per
l'esecuzione dei lavori dovrà:
> Verificare, con opportune azioni di coordinamento e
controllo, l'applicazione, da parte delle imprese esecutrici
e dei lavoratori autonomi, delle disposizioni loro
pertinenti contenute nel PSC di cui all'articolo 100 e la
corretta applicazione delle relative procedure di lavoro;
> Verificare l'idoneità del POS, da considerare come piano
complementare di dettaglio del PSC, assicurandone la
coerenza con quest'ultimo, adeguando il PSC e il fascicolo
di cui all'articolo 91, comma 1, lettera b) in relazione
all'evoluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche
intervenute, valutando le proposte delle imprese esecutrici
dirette a migliorare la sicurezza in cantiere, verifica che le
imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi piani
operativi di sicurezza;
> Organizzare tra i datori di lavoro, ivi compresi i
lavoratori autonomi, la cooperazione ed il
coordinamento delle attività nonché la loro reciproca
informazione;
> Verificare l'attuazione di quanto previsto negli
accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il
coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza
finalizzato al miglioramento della sicurezza in cantiere;
> Segnalare al committente e al responsabile dei lavori,
previa contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori
autonomi interessati, le inosservanze alle disposizioni
degli articoli 94, 95 e 96 e alle prescrizioni del PSC, e
propone la sospensione dei lavori, l'allontanamento delle
imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere, o la
risoluzione del contratto. (Nel caso in cui il committente o
il responsabile dei lavori non adotti alcun provvedimento in
merito alla segnalazione, senza fornire idonea motivazione,
il coordinatore per l'esecuzione dà comunicazione
dell'inadempienza alla azienda unità sanitaria locale e alla
direzione provinciale del lavoro territorialmente
competenti);
> Sospendere, in caso di pericolo grave e imminente,
direttamente riscontrato, le singole lavorazioni fino alla
verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese
interessate.
Direttore di Cantiere > Adottare le misure conformi alle prescrizioni di cui
all'allegato XIII del D.lgs. 81/2008 o attua quanto previsto
nei piani di sicurezza;
> Esercitare la sorveglianza sull'attuazione di tutte le misure
di sicurezza previste nei piani di sicurezza affidati alla
sovrintendenza dei suoi preposti nonché dei responsabili
delle imprese coesecutrici o dei fornitori o sub-appaltatori;
> Mettere a disposizione dei Rappresentanti per la sicurezza
copia dei piani di sicurezza 10 giorni prima dell'inizio dei
lavori;

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Prima dell'inizio dei lavori l'impresa aggiudicataria


>
trasmettere il Piano di sicurezza e curare il coordinamento
alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi;
> Prima dell'inizio dei rispettivi lavori trasmettere il proprio
Piano operativo di sicurezza al Coordinatore per
l'esecuzione;
> Attuare le misure di cui agli articoli 95 e 96 del D.Lgs.
81/2008
Capo Cantiere > Adottare le misure conformi alle prescrizioni di cui all'art.
96 del D.lgs. 81/2008;
> Attuare quanto previsto nei piani di sicurezza;
> Sorvegliare sull'attuazione di tutte le misure di sicurezza
previste nei piani di sicurezza ed affidate alle varie squadre
Lavoratori Autonomi I lavoratori autonomi che esercitano la propria attività nei
cantieri, fermo restando gli obblighi previsto dal D.Lgs. 81/08,
dovranno adeguarsi alle indicazioni fornite dal coordinatore
per l'esecuzione dei lavori, ai fini della sicurezza.
Datore di Lavoro I datori di lavoro delle imprese esecutrici, durante l'esecuzione
Impresa Esecutrici dell'opera osservano le misure generali di tutela di cui
all'articolo 15 del D.lgs. 81/2008 curano, ciascuno per la parte
di competenza:
> Il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate e di
soddisfacente salubrità;
> La scelta dell'ubicazione di posti di lavoro tenendo conto
delle condizioni di accesso a tali posti, definendo vie o zone
di spostamento o di circolazione;
> Le condizioni di movimentazione dei vari materiali;
> La manutenzione, il controllo prima dell'entrata in servizio
e il controllo periodico degli impianti e dei dispositivi al fine
di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza
e la salute dei lavoratori;
> La delimitazione e l'allestimento delle zone di stoccaggio e
di deposito dei vari materiali, in particolare quando si tratta
di materie e di sostanze pericolose;
> L'adeguamento, in funzione dell'evoluzione del cantiere,
della durata effettiva da attribuire ai vari tipi di lavoro o
fasi di lavoro;
> La cooperazione tra datori di lavoro e lavoratori autonomi;
> Le interazioni con le attività che avvengono sul luogo,
all'interno o in prossimità del cantiere.
Datore di Lavoro Il datore di lavoro dell'impresa affidataria, oltre agli obblighi
Impresa Affidatarie previsti dall'art. 96 e sopra riportati, dovrà:
> Vigilare sulla sicurezza dei lavori affidati e
sull'applicazione delle disposizioni e delle prescrizioni del
PSC.
> Coordinare gli interventi di cui agli articoli 95 e 96;
> Verificare la congruenza dei POS delle imprese
esecutrici rispetto al proprio, prima della trasmissione
dei suddetti piani operativi di sicurezza al coordinatore per
l'esecuzione. __
Lavoratori Ogni lavoratore, come indicato nell'art. 20 del D.Lgs. 81/08,
deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella
delle altre persone presenti sul cantiere, su cui ricadono gli
effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua

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formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di


lavoro.
I lavoratori devono in particolare:
> Contribuire all'adempimento degli obblighi previsti a
tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
> Osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal
datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, e dal
responsabile per l'esecuzione dei lavori ai fini della
protezione collettiva ed individuale;
> Utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le
sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e,
nonché i dispositivi di sicurezza;
> Utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione
messi a loro disposizione;
> Segnalare immediatamente al capocantiere o al
responsabile per l'esecuzione dei lavori le deficienze dei
mezzi e dei dispositivi, nonché qualsiasi eventuale
condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza,
adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell'ambito
delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l'obbligo
di cui al punto successivo per eliminare o ridurre le
situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia
al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
> Non rimuovere o modificare senza autorizzazione i
dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;
> Non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre
che non sono di loro competenza ovvero che possono
compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
> Partecipare ai programmi di formazione e di
addestramento organizzati dal datore di lavoro;
> Esporre apposita tessera di riconoscimento, corredata di
fotografia, contenente le generalità del lavoratore e
l'indicazione del datore di lavoro.

8. Modalità organizzative operative della cooperazione e della reciproca


informazione tra imprese/lavoratori autonomi
(punto 2.1.2, lettera g, Allegato XV dei D.lgs. 81/2008 e s.m.i.)
Il Datore di lavoro dell'Impresa affidataria, in caso di affidamento dei lavori ad imprese
subappaltatrici o a lavoratori autonomi, prima dell'inizio dei lavori dovrà trasmettere, ai sensi
dell'articolo 101 comma 2 del Decreto Legislativo 81/2008, il presente PSC alle imprese esecutrici
e ai lavoratori autonomi, unitamente al proprio POS.
Il POS dell'impresa affidataria, oltre ai contenti minimi previsti dall'allegato XV al Decreto
Legislativo 81/2008 ed a quanto prescritto nel presente PSC, dovrà indicare le scelte autonome
e le relative responsabilità nell'organizzazione del cantiere e nell'esecuzione dei lavori.
Prima dell'inizio dei rispettivi lavori ciascuna impresa esecutrice dovrà trasmettere, ai
sensi dell'articolo 101 comma 3 del Decreto Legislativo 81/2008, il proprio piano
operativo di sicurezza all'impresa affidataria, la quale, previa verifica della congruenza
rispetto al proprio, lo trasmetterà al coordinatore per l'esecuzione (CSE). I lavori hanno

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inizio dopo l'esito positivo delle suddette verifiche che sono effettuate tempestivamente e
comunque non oltre 15 giorni dall'avvenuta ricezione.
Il POS dell'impresa affidataria dovrà essere integrato con i piani operativi delle imprese
subappaltatrici e/o fornitrici in opera eventualmente partecipanti all'esecuzione dell'opera.
Il coordinatore per l'esecuzione dovrà verificare l'idoneità, sia del piano operativo della impresa
affidataria sia di quelli delle altre imprese subappaltatrici e/o fornitrici, trasmettendo, sia in caso
di verifica positiva sia in caso di verifica negativa, apposita comunicazione all'Impresa interessata
ed a quella affidataria.

L'impresa affidataria dovrà esplicitare nel POS, come procedure complementari e di dettaglio i
seguenti argomenti:
> L'identificazione dei subappalti/forniture in opera/noli, previsti in cantiere;
> L'identificazione dei macchinari/attrezzature previste, con indicazione del relativo fornitore;
> L'indicazione del/i nominativo/i dei responsabili dell'attuazione delle misure di
coordinamento relative all'uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi, di:
apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva;
> Le modalità di utilizzo, anche a titolo gratuito, di attrezzature di proprietà di altre imprese
o lavoratori autonomi che concorreranno alla realizzazione della presente opera, che dovrà
essere preventivamente concordato tra le imprese mediante la compilazione di idoneo
modulo. In tale modulo dovrà risultare evidente l'oggetto del comodato ed i controlli effettuati
per dimostrare la rispondenza alle norme di legge sia al momento della consegna che nelle
fasi di utilizzo.
Le modalità organizzative della cooperazione e reciproca informazione dovranno svilupparsi
secondo i seguenti parametri minimi:
In situazione Mediante una riunione periodica settimanale di programmazione e
coordinamento, alla presenza di tutti i responsabile delle imprese
ordinaria
a vario titolo presenti in cantiere, nonché dei lavoratori autonomi
In situazione > Modifiche organizzative;
> Modifiche progettuali;
straordinaria
> Varianti in corso d'opera;
> Modifiche procedurali;
> Introduzione di nuova tecnologia non prevista all'interno del
PSC e/o del POS;
> Introduzione di macchine e attrezzature non previste all'interno
del PSC,
> Mediante una riunione di programmazione e coordinamento
straordinaria.
In ogni riunione e comunque prima dell'inizio di una nuova lavorazione si dovrà effettuare una
dettagliata analisi dei metodi di lavoro, con riferimento alla manodopera impiegata, comprensiva
dei mezzi, attrezzi e materiali utilizzati. Si analizzeranno poi nel dettaglio i rischi con riferimento

a quelli individuati nel piano di sicurezza e coordinamento ed a quelli eventuali specifici di

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lavorazione. Si indicherà la progressione dei lavori integrando ove del caso, la descrizione con

riferimenti grafici.
Nell'ambito di tali attività di cooperazione e coordinamento, ove per qualsiasi motivo le
imprese/lavoratori autonomi subaffidatari, non partecipino alle riunioni di coordinamento, è
compito dell'impresa affidataria trasmettere alle imprese/lavoratori autonomi sub affidatari la
documentazione della sicurezza, compresi i verbali con le risultanze delle decisioni assunte

durante le riunioni per la sicurezza.


L'impresa affidataria dovrà documentare, al CSE, l'adempimento alle presenti prescrizioni
mediante la presentazione di copia dei verbali di riunione firmate dai sui subappaltatori e/o
fornitori.
L'impresa affidataria dovrà comunque presentare al CSE, una scheda settimanale di
programmazione e coordinamento debitamente compilata nella quale dovrà indicare:
> Lavorazioni previste con specifica delle imprese impegnate;
> Area di interesse di ogni singola lavorazione e impresa;
> Tempi di esecuzione di ogni lavorazione;
> Numero dei lavoratori previsti ed impresa di appartenenza;
> Materiali ed attrezzature previsti;
A tale scheda dovranno essere allegati uno o più schemi grafici che individuino le aree di
lavorazione, le aree di deposito dei materiali, i percorsi di movimentazione, le aree di interferenza
tra le diverse lavorazioni.
I verbali e le schede settimanali suddetti costituiranno aggiornamento ed integrazione
ai POS e, unitamente ai verbali di coordinamento redatti dal CSE, aggiornamento ed
integrazione al PSC, Eventuali variazioni a quanto stabilito o indicato nei verbali e nelle schede
settimanali dovranno essere comunicate al CSE per la prescritta valutazione e la successiva
approvazione. Il CSE durante lo svolgimento dei propri compiti si rapporterà esclusivamente con
i datori di lavoro delle imprese esecutrici ed i responsabili di cantiere in possesso di idonea
delega; i relativi nominativi saranno comunicati allo stesso, prima dell'inizio dei lavori.
L'eventuale variazione dei soggetti sopraindicati sarà comunicata per iscritto al CSE. Le
comunicazioni delle inosservanze rilevate saranno inviate al direttore di cantiere dell'impresa
affidataria che, ai sensi dell'articolo 118 comma 7 del Decreto Legislativo 163/2006, è il
responsabile del rispetto del PSC da parte di tutte le imprese impegnate nell'esecuzione dei
lavori. Il Direttore di cantiere dovrà quindi curare la compiuta applicazione di quanto disposto
dal CSE dandone evidenza per iscritto a quest'ultimo.

9. Organizzazione del servizio di Primo Soccorso, Antincendio ed Emergenza


(punto 2.1.2, lettera h, Allegato XV del D.lgs. 81/2008 e s.m.i.)

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Il servizio di Pronto Soccorso e di gestione delle emergenze dovrà essere unico per l'intero
cantiere.

Il servizio dovrà essere organizzato dall'impresa affidataria che potrà utilizzare personale
proprio, delle altre imprese presenti in cantiere e/o personale esterno.
Il personale addetto a tali mansioni dovrà essere in numero proporzionato alle dimensioni del
cantiere, alla sua estensione, al numero di lavoratori presenti ed alla tipologia di lavorazioni in
corso. Il personale dovrà essere adeguatamente informato, formato ed addestrato, prima di
essere addetto a tale mansione.

Le procedure di gestione delle emergenze dovranno essere riportate in apposito "Piano di


gestione delle emergenze, evacuazione dei lavoratori e primo soccorso", nel quale dovranno
essere chiaramente indicati nominativi, compiti e responsabilità dei soggetti individuati.
Il Piano dovrà essere redatto considerando l'evoluzione del cantiere ed accompagnato da almeno
una planimetria indicante la localizzazione dei presidi di primo intervento, dei depositi di materiali
infiammabili e delle aree in cui si prevede l'utilizzo di fiamme libere.
Presso il cantiere dovranno essere costituiti adeguati presidi di pronto soccorso consistenti in:
> Cassetta di pronto soccorso, tenuta presso ciascun luogo di lavoro, adeguatamente custodita
in un luogo facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica appropriata, contenente la
dotazione minima indicata nell'allegato 1 del D.M. Sanità n. 388 dei 15/07/03, da integrare
sulla base dei rischi presenti nei luoghi di lavoro e su indicazione del medico competente, ove
previsto, e del sistema di emergenza sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale, e della quale
sia costantemente assicurata, la completezza ed il corretto stato d'uso dei presidi ivi
contenuti;
> Un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di emergenza del
Servizio Sanitario Nazionale quale un telefono fisso ed almeno un telefono cellulare.
9 .1Pacchetto di Primo Soccorso
Nel cantiere sarà presente almeno un pacchetto di medicazione contenente
il seguente materiale:
> Un tubetto di sapone in polvere;
> Una bottiglia da gr. 250 di alcool denaturato;
> Tre fialette da cc. 2 di alcool iodato all'1%;
> Due fialette da cc. 2 di ammoniaca;
> Un preparato antiustione;
> Un rotolo di cerotto adesivo da m. 1 x cm. 2;
> Due bende di garza idrofila da m. 5 x cm. 5 ed una da m. 5 x cm. 7;
> Dieci buste da 5 compresse di garza idrofila sterilizzata da cm. 10 x 10;
> Tre pacchetti da gr. 20 di cotone idrofilo;
> Tre spille di sicurezza;
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> Un paio di forbici;


> Istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa del medico.
Inoltre, dovranno essere presenti, ai sensi del decreto N. 388 del 15 Luglio 2003, i seguenti
presidi non elencati precedentemente (contenuti nello stesso pacchetto di medicazione o in altro

pacchetto):
> Guanti sterili monouso (2 paia)
> Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 125 mi (1)
> Flacone di soluzione fisiologica (sodio cloruro 0,9%) da 250 mi (1)
> Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (1)
> Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (3)
> Pinzette da medicazione sterili monouso (1)
> Confezione di cotone idrofilo (1)
> Confezione di cerotti di varie misure pronti all'uso (1)
> Rotolo di cerotto alto cm 2,5 (1)
> Rotolo di benda orlata alta cm 10 (1)
> Un paio di forbici (1)
> Un laccio emostatico (1)
> Confezione di ghiaccio pronto uso (1)
> Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (1)
> Istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa del servizio
di emergenza.
9.2Presidi antincendio
I presidi antincendio dovranno consistere in estintori portatili collocati in tutte le aree interessate
da lavorazioni con utilizzo di fiamme libere, deposito anche temporaneo di materiale
infiammabile, presenza di fonti di innesco o comunque di pericolo di incendio.
In prossimità del quadro elettrico di cantiere dovrà essere collocato un estintore a CO2 oppure
equivalente estintore a polvere dielettrica utilizzabile su apparecchiature poste sotto tensione
max 1000 Volt.
Le procedure di gestione delle emergenze ed il relativo Piano dovranno essere oggetto
delle riunioni di cooperazione e coordinamento tra l'impresa affidataria e le imprese
subappaltatrici e fornitrici.
Copia del suddetto Piano e le successive integrazioni dovranno essere forniti alle imprese prima
del loro ingresso in cantiere.
9.3Informazione e Formazione dei lavoratori
I Lavoratori presenti in cantiere dovranno essere tutti informati e formati sui rischi presenti nel
cantiere stesso, secondo quanto disposto dal D.Lgs 81/08.

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J 23
Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
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Durante l'esecuzione dei lavori l'impresa procederà alla informazione e formazione (artt. 36 e 37
del D.Lgs 81/08) dei propri lavoratori mediante incontro di presentazione del PSC e del POS, la
partecipazione alla riunione dovrà essere verbalizzata e controfirmata da tutti i
presenti.
Incontri periodici di aggiornamento dei lavoratori relativamente alle problematiche della
sicurezza presenti nelle attività ancora da affrontare e per correggere eventuali situazioni di non
conformità. Gli incontri saranno realizzati durante il proseguo dei lavori con cadenza almeno
settimanale. La partecipazione alla riunione sarà verbalizzata.
Il verbale dovrà essere allegato al POS.
Informazioni verbali durante l'esecuzione delle singole attività fornite ai lavoratori dal
responsabile dei cantieri.
9.4Identificazione dei lavoratori presenti in cantiere
Ai sensi dell'art. 6 della Legge n° 123 del 3 agosto 2007, tutto il personale occupato dall'Impresa
dovrà essere munito di apposita tessera di riconoscimento la quale dovrà contenere le seguenti
informazioni:
> Fotografia;
TESSERA DI RICONOSCIMENTO
Ai sensi dell'art. 18, comma 1, lettera u), D.Lgs. 8.
> Generalità' del lavoratore; Ragione Sociale

Cognome e Nome
> Numero di matricola e data
Data di nascita
Fototessera
assunzione; P.Iva/C.F.

Committente
> Indicazione del datore di lavoro.
I lavoratori dovranno essere informati, dal datore di lavoro, di essere tenuti ad esporre
detta tessera di riconoscimento.
Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente
la propria attività' nel medesimo luogo di lavoro-
La mancata esposizione del tesserino potrebbe dar luogo a sanzione amministrativa ai
sensi dell'art. 59 del D.Lgs 81/08.
9.5Elenco non esaustivo delle documentazioni da tenere in cantiere
Documentazione Cartello di cantiere Da affiggere all'entrata del
generale cantiere
Copia della notifica preliminare
ricevuta da committente/Resp. Da affiggere in cantiere
Lav.
Concessione/autorizzazione
Tenere copia in cantiere
edilizia
Libro presenze giornaliere di
cantiere vidimato INAIL con la
Art. 20 e seguenti T.U. D.P.R.
registrazione relativa al
1124/65
personale presente in cantiere
con le ore di lavoro effettuate
Sistema di sicurezza Piano di sicurezza e
Copia del piano
aziendale D.Lgs. 81/08 coordinamento (PSC)

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Piano operativo di sicurezza Copia del piano, da redigere per


(POS) tutti i cantieri
Piano di sicurezza specifico Nel caso di lavori di estese
(programmazione delle demolizioni (integrabili nel POS
demolizioni) dell'esecutore)
Nel caso di montaggio di
elementi prefabbricati
Piano di sicurezza specifico
(integrabili nel POS
dell'esecutore)
Registro infortuni Tenere copia in cantiere
Verbale di avvenuta elezione del
Art. 47 D.Lgs. 81/08
RLS
Attestato di formazione del RLS Art. 37 D.Lgs. 81/08
Nomina del medico Competente
e relativi giudizi di idoneità dei Art. 18 D.Lgs. 81/08
lavoratori
Prodotti e sostanze Scheda dei prodotti e delle Richiedere al fornitore e tenere
sostanze chimiche pericolose copia in cantiere
Macchine e Libretti uso ed avvertenze per
Tenere copia in cantiere
attrezzature di lavoro macchine marcate Ce
Documentazione verifiche
Come previsto da Allegato VII (
periodiche e della manutenzione
art. 71, comma 11, D.Lgs.
effettuate sulle macchine e sulle
81/08)
attrezzature di lavoro
Dispositivi di Istruzioni per uso e
Protezione Individuale manutenzione DPI fornite dal Tenere copia in cantiere
fabbricante
Ricevuta della consegna dei DPI Tenere copia in cantiere
Ponteggi Autorizzazione ministeriale e
Per ogni modello presente
relazione tecnica del fabbricante
Schema del ponteggio (h <20 Disegno esecutivo firmato dal
mt) come realizzato capo cantiere
Progetto del ponteggio (h>20
Progetto, relazione di calcolo e
mt , o composto in elementi
disegni firmati da tecnico
misti o comunque difforme dallo
abilitato
schema tipo autorizzato)
Relazione di calcolo e disegno
Progetto del castello di servizio
firmato da tecnico abilitato
Documento attestante
esecuzione ultima verifica del Anche in copia
ponteggio costruito.
Tenere copia in cantiere
Pi.M.U.S. (Piano di montaggio,
sottoscritta dal Datore di Lavoro
uso, trasformazione e
della Impresa esecutrice (D.Lgs.
smontaggio dei Ponteggi)
81/08, art. 134)
Impianto elettrico di Schema dell'impianto di terra Copia in cantiere
cantiere e di messa a Eventuale richiesta verifica
terra Per cantieri della durata
periodica biennale rilasciata da
superiore ai due anni
organismi riconosciuti (Asl ecc.)
Calcolo di fulminazione Tenere copia in cantiere
In caso di struttura non
autoprotetta: progetto impianto
Tenere in cantiere
di protezione contro le scariche
atmosferiche
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Completo di schema
dell'impianto elettrico realizzato,
Dichiarazione di conformità della relazione dei materiali
impiegati e del certificato di
impianto elettrico e di messa a
terra abilitazione dell'installatore
rilasciato dalla Camera di
Commercio - inviata agli enti
competenti
Dichiarazione del fabbricante dei
quadri elettrici di rispondenza
Completo di schema di cablaggio
alle norme costruttive
applicabili.
Apparecchi di Per apparecchi acquistati prima
Libretto di omologazione ISPESL
sollevamento del settembre 1996. Valida
(portata >200kg)
anche copia
Per apparecchi acquistati dopo il
Certificazione CE di conformità
settembre 1996. Tenere copia in
del costruttore
cantiere
anche in copia (per macchine
Libretto uso e manutenzione
marcate CE)
Richiesta di verifica di prima Copia della richiesta per prima
installazione ad ISPESL (portata installazione di mezzi di
> 200kg) sollevamento nuovi
Registro verifiche periodiche Redatto per ogni attrezzatura
Richiesta di visita periodica
annuale o di successiva Da indirizzare alla ASL
installazione (per competente nel territorio del
portata>200kg) e conseguente cantiere.
verbale.
Verifiche trimestrali funi e Completa di firma tecnico che ha
catene effettuato la verifica
Copia della procedura e delle
Procedura per gru interferenti eventuali comunicazioni relative
a fronte di terzi
Certificazione radiocomando gru Certificazione CE del fabbricante
Rischio rumore Relazione concernente la
Richiesta di deroga per
programmazione dei lavori e le
l'eventuale superamento dei
durate delle singole attività, la
limiti del rumore ambientale
documentazione tecnica delle
causate da lavorazioni edili
macchine ed attrezzature
(DPCM 01/03/91 e DPCM
utilizzate con le dichiarazioni di
14/11/97).
conformità
Valutazione dell'Esposizione al
Allegato al POS o singolo
Rumore per i lavoratori esposti,
elaborato, sottoscritto dalla
ai sensi del Capo II del D.Lgs.
Impresa esecutrice
81/08
Rischio Vibrazioni Valutazione dell'Esposizione alle
Allegato al POS o singolo
Vibrazioni per i lavoratori
elaborato, sottoscritto dalla
esposti, ai sensi del Capo III del
Impresa esecutrice
D.Lgs. 81/08
Rischio Chimico Valutazione dell'Esposizione al
Allegato al POS o singolo
Rischio Chimico per i lavoratori
elaborato, sottoscritto dalla
esposti, ai sensi del Titolo IX del
Impresa esecutrice
D.Lgs. 81/08
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Recipienti a pressione Libretto recipienti a pressione di Valida anche copia


capacità superiore a 25 1.

9.6Telefoni ed indirizzi utili


Carabinieri di Caserta 0823/27.00.00
Polizia di Caserta 0823/42.91.11
Vigili del Fuoco Caserta 0823/49.05.11
Vigili Urbani di Caserta 0823/21.00.14
Protezione Civile 0823/38.82.17
Pronto Soccorso 118
Responsabile dei Lavori Arch. G. lanniello - 380/50.91.153
Direttore dei Lavori Ing. S. Interlandi - 348/60.04.190
Coordinatore per
Arch. G. lanniello - 380/50.91.153
l'esecuzione

10. Procedure complementari di dettaglio al PSC


(punto 2.1.3, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
All'inizio di ogni attività, le ditte appaltatrici dovranno presentare al Coordinatore in Fase di
Esecuzione un proprio Piano Operativo di Sicurezza (POS) in ottemperanza al D. Lgs. 81/08.
Il POS deve considerarsi quale piano di dettaglio rispetto a quanto indicato nel presente Piano
della Sicurezza e di Coordinamento.
Il POS è redatto a cura di ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici, ai sensi dell'articolo
17 del D.Lgs. 81/08, in riferimento al singolo cantiere interessato.
Esso deve contenere almeno i seguenti elementi:
10.1 Modalità di attuazione di quanto previsto dall'art. 15 del D.Lgs. 81/2008, in
relazione a:
> La valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza;
> La programmazione della prevenzione, mirata ad un complesso che integri in modo coerente
nella prevenzione le condizioni tecniche produttive dell’azienda nonché l'influenza dei fattori
dell'ambiente e dell'organizzazione del lavoro;
> L'eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, la loro riduzione al minimo in relazione
alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico;
> Il rispetto dei principi ergonomici nell'organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di
lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in
particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo;
> La riduzione dei rischi alla fonte;

> La sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è, o è meno pericoloso;
> La limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al
rischio;

> L'utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro;
> La priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;

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> Il controllo sanitario dei lavoratori;

> L allontanamento del lavoratore dall'esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua
persona e l'adibizione, ove possibile, ad altra mansione;
> L'informazione e formazione adeguate per i lavoratori;
> L'informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti;
> L'informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
> Le istruzioni adeguate ai lavoratori;
> La partecipazione e consultazione dei lavoratori;
> La partecipazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
> La programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di sicurezza, anche attraverso l'adozione di codici di condotta e di buone prassi;
> Le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di
evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato;
> L'uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;
> La regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai
dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti;
10.2 Modalità di attuazione di quanto previsto dall'art. 95 del D.Lgs. 81/2008, in
relazione a:
> Il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrità;
> La scelta dell'ubicazione di posti di lavoro tenendo conto delle condizioni di accesso a tali
posti, definendo vie o zone di spostamento o di circolazione;
> Le condizioni di movimentazione dei vari materiali;
> La manutenzione, il controllo prima dell'entrata in servizio e il controllo periodico degli impianti
e dei dispositivi al fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e la salute
dei lavoratori;
> La delimitazione e l'allestimento delle zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali, in
particolare quando si tratta di materie e di sostanze pericolose;
> L'adeguamento, in funzione dell'evoluzione del cantiere, della durata effettiva da attribuire ai
vari tipi di lavoro o fasi di lavoro;
> La cooperazione tra datori di lavoro e lavoratori autonomi;
> Le interazioni con le attività che avvengono sul luogo, all'interno o in prossimità del cantiere;
10.3 Modalità di attuazione di quanto previsto dall'art. 96 del D.Lgs. 81/2008, in
relazione a:
> L'adozione di misure conformi alle prescrizioni di cui all'allegato XIII al Decreto Legislativo

81/2008;
> La predisposizione di accessi e della recinzione del cantiere con modalità chiaramente visibili

e individuabili;

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> La disposizione o l'accatastamento di materiali o attrezzature in modo da evitarne il crollo o

il ribaltamento;
> La protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche che possono compromettere la

loro sicurezza e la loro salute;


> Le condizioni di rimozione dei materiali pericolosi, previo, se del caso, coordinamento con il

committente o il responsabile dei lavori;


> La verifica che lo stoccaggio e l'evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano

correttamente;
> Redazione del piano operativo di sicurezza di cui all'articolo 89, comma 1, lettera h);
10.4 Modalità di attuazione di quanto previsto dall'art. 97 del D.Lgs. 81/2008, in
relazione a gli obblighi dei datore di lavoro dell'impresa affidataria di:
> Coordinare gli interventi di cui agli articoli 95 e 96;
> Verificare la congruenza dei piani operativi di sicurezza (POS) delle imprese esecutrici rispetto
al proprio, prima della trasmissione dei suddetti piani operativi di sicurezza al coordinatore
per l'esecuzione;
10.5 Modalità di attuazione di quanto previsto dall'art. 101 del D.Lgs. 81/2008, in
relazione a:
> L'obbligo, per l'impresa affidataria, di trasmissione del PSC, prima dell'inizio dei lavori, alle
imprese esecutrici ed ai lavoratori autonomi;
> L'obbligo di trasmissione, prima dell'inizio dei rispettivi lavori, da parte di ciascuna impresa
esecutrice del proprio piano operativo di sicurezza all'impresa affidataria;
> Le modalità di verifica, da parte dell'impresa affidataria, della congruenza dei POS di ciascuna
impresa esecutrice rispetto al proprio, e di trasmissione dei suddetti Piani al coordinatore per
l'esecuzione;
10.6 Modalità di attuazione di quanto previsto dall'art. 102 dei D.Lgs. 81/2008, in
relazione a:
> Procedure per la consultazione del rappresentante dei lavoratori da parte del datore di lavoro
di ciascuna impresa esecutrice, prima dell'accettazione del piano di sicurezza e di
coordinamento e delle modifiche significative apportate allo stesso, e per la somministrazione
degli eventuali chiarimenti sul contenuto del piano.
> L'acquisizione delle proposte formulate dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza in
merito al PSC.

11. Organizzazione del Cantiere


(punto 2.2.2, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

Secondo quanto richiesto dall'Allegato XV, punto 2.2.2 del D.Lgs. 81/2008 tale valutazione
riguarda, i seguenti aspetti:

> Modalità da seguire per la recinzione del cantiere, gli accessi e le segnalazioni;

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> Servizi igienico-assistenziali;


> Viabilità principale di cantiere

> Impianti di alimentazione e reti principali di elettricità, acqua, gas ed energia di qualsiasi tipo;
> Impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche;
> Disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall'art.102;
> Disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall'art.92, comma 1, lettera c);
> Le eventuali modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali;
> La dislocazione degli impianti di cantiere e delle zone di carico e scarico;
> Le zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti;
> Le eventuali zone di deposito dei materiali con pericolo d'incendio o di esplosione.
Modalità da seguire per Prescrizioni organizzative
la recinzione del L'area interessata dai lavori dovrà essere delimitata con una
cantiere, gli accessi e le recinzione, di altezza non minore a quella richiesta dal locale
segnalazioni regolamento edilizio, realizzata con grigliati metallici tipo
keller montati sui verticali in acciaio infissi in basamenti
prefabbricati. La scelta di utilizzare recinzioni mobili consente
il facile spostamento per seguire l'andamento del cantiere. La
tipologia di recinzione deve essere tale da resistere all'azione
del vento.
La recinzione dovrà essere protetta con reti antipolvere.
L'appaltatore dovrà curare per tutta la durata delle lavorazioni
l'integrità della recinzione e della rete di protezione.
Misure preventive e protettive
Verificare l'integrità della recinzione. Gli angoli sporgenti della
recinzione, o di altre strutture di cantiere, dovranno essere
dipinti per tutta la loro altezza a strisce bianche e rosse
trasversali. Nelle ore notturne, inoltre, l’ingombro della
recinzione andrà evidenziato con apposite luci di colore rosso,
alimentate in bassa tensione.
Le vie di accesso pedonali al cantiere dovranno essere
differenziate da quelle carrabili, allo scopo di ridurre i rischi
derivanti dalla sovrapposizione delle due differenti viabilità,
proprio in una zona a particolare pericolosità, qual è quella di
accesso al cantiere.
Dovrà porsi particolare attenzione nelle fasi di avvicinamento
ed allontanamento dei materiali dal cantiere, ponendo cura nel
realizzare passaggi sicuri per pedoni e mezzi. Quando è
previsto il passaggio o lo stazionamento di terzi a confine con
la recinzione devono essere adottate misure per impedire la
caduta di oggetti e materiali nonché protezioni per l'arresto
degli stessi.
Recinzioni, sbarramenti, scritte, segnali, protezioni devono
essere di natura tale da risultare costantemente ben visibili.
Apporre cartelli all'ingresso del cantiere e nell'area dei
baraccamenti.
Coordinamento
Per impedire l'accesso di coloro che non sono addetti ai lavori
alle zone di pertinenza del cantiere devono essere adottati
opportuni provvedimenti che, in relazione alle caratteristiche

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del lavoro, consistono in delimitazioni temporanee o in


recinzioni robuste e durature, munite comunque di scritte
ricordanti il divieto d'accesso e i segnali di pericolo. ______
Servizi igienico- Prescrizioni organizzative
assistenziali Come previsto dall'allegato XIII del Decreto legislativo 81/08:
> I locali spogliatoi devono disporre di adeguata aerazione,
essere illuminati, ben difesi dalle intemperie, riscaldati
durante la stagione fredda, muniti di sedili ed essere
mantenuti in buone condizioni di pulizia.
> Gli spogliatoi devono essere dotati di attrezzature che
consentano a ciascun lavoratore di chiudere a chiave i
propri indumenti durante il tempo di lavoro.
> La superficie dei locali deve essere tale da consentire, una
dislocazione delle attrezzature, degli arredi, dei passaggi e
delle vie di uscita rispondenti a criteri di funzionalità e di
ergonomia per la tutela e l'igiene dei lavoratori, e di
chiunque acceda legittimamente ai locali stessi.
> I locali docce devono essere riscaldati nella stagione
fredda, dotati di acqua calda e fredda e di mezzi detergenti
e per asciugarsi ed essere mantenuti in buone condizioni di
pulizia. Il numero minimo di docce è di uno ogni dieci
lavoratori impegnati nel cantiere.
> I locali che ospitano i lavabi devono essere dotati di acqua
corrente, se necessario calda e di mezzi detergenti e per
asciugarsi.
> I servizi igienici devono essere costruiti in modo da
salvaguardare la decenza e mantenuti puliti.
> I lavabi devono essere in numero minimo di uno ogni 5
lavoratori e 1 gabinetto ogni 10 lavoratori impegnati nel
cantiere.
> Quando per particolari esigenze vengono utilizzati bagni
mobili chimici, questi devono presentare caratteristiche tali
da minimizzare il rischio sanitario per gli utenti.
> In condizioni lavorative con mancanza di spazi sufficienti
per l'allestimento dei servizi di cantiere, e in prossimità di
strutture idonee aperte al pubblico, è consentito attivare
delle convenzioni con tali strutture al fine di supplire
all'eventuale carenza di servizi in cantiere: copia di tali
convenzioni deve essere tenuta in cantiere ed essere
portata a conoscenza dei lavoratori.
Misure preventive e protettive
I servizi igienico - assistenziali dovranno fornire ai lavoratori
ciò che serve ad una normale vita sociale al di là della giornata
lavorativa, ed in particolare un refettorio nel quale essi
possano trovare anche un angolo cottura qualora il cibo non
venga fornito dall'esterno. Inoltre dovranno essere
adeguatamente riscaldati, puliti periodicamente ed essere
sottoposti a manutenzione.
Coordinamento
Prima di dare inizio alle lavorazioni devono essere presentate
al CSE:
> Tipologia di baraccamenti scelti dall'impresa e modalità di
spostamento,
> POS e planimetria con l'organizzazione dei baraccamenti.

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Dovranno essere organizzate apposite riunioni di


coordinamento per definire le modalità di utilizzo dei
baraccamenti dalle diverse imprese presenti in cantiere.
L'impresa affidataria dovrà garantire che tutti facciano uso dei
servizi igienici assistenziali vietando che aree di cantiere, non
idoneamente attrezzate, vengano utilizzate per il consumo dei
pasti o quali spogliatoi.
Viabilità principale di Prescrizioni organizzative
cantiere Al termine del posizionamento della recinzione del cantiere
dovrà provvedersi alla definizione dei percorsi carrabili e
pedonali, limitando, per quanto consentito dalle specifiche
lavorazioni da eseguire, il numero di intersezioni tra i due livelli
di viabilità.
Nel tracciamento dei percorsi carrabili, si dovrà considerare
una larghezza tale da consentire un franco non minore di 70
centimetri almeno da un lato, oltre la sagoma di ingombro del
veicolo.
Inoltre dovranno tenersi presenti tutti i vincoli derivanti dalla
presenza di condutture e/o di linee aeree presenti nell'area di
cantiere.
Misure preventive e protettive
Durante i lavori deve essere assicurata nel cantiere la viabilità
delle persone e dei veicoli conformemente al punto 1
dell'allegato XVIII del D. Lgs. 81/08.
Si è previsto di separare l'ingresso e l'uscita dei mezzi per
consentire il controllo della merce in ingresso ed una fluidità
maggiore del traffico veicolare in uscita, e di creare un'area
accettazione materiale.
All'ingresso in cantiere dovrà essere segnalata la velocità
massima per gli automezzi in transito e la direzione da tenere.
Per i veicoli che dovranno scaricare materiali dovrà essere
indicato il luogo di accettazione presso il quale dovranno
sostare, che dovrà essere fisicamente separato dalla normale
via di circolazione.
Alle vie di accesso ed ai punti pericolosi non proteggibili
devono essere apposte segnalazioni opportune e devono
essere adottate le disposizioni necessarie per evitare la caduta
di gravi dal terreno a monte dei posti di lavoro.
Coordinamento
Dovranno essere organizzate apposite riunioni di
coordinamento sui flussi veicolari e pedonali tra le diverse aree
del cantiere ed in ingresso ed uscita.
Prima di dare inizio alle lavorazioni deve essere presentate al
CSE il POS e la planimetria con flussi distinti per lavorazione e
imprese esecutrici.
Impianti di Prescrizioni organizzative
alimentazione e reti Nel cantiere sarà necessaria la presenza di alcuni tipi di
principali di elettricità, impianti, essenziali per il funzionamento del cantiere stesso. A
acqua, gas ed energia di tal riguardo andranno eseguiti secondo la corretta regola
qualsiasi tipo dell'arte e nel rispetto delle leggi vigenti (Decreto del Ministero
dello sviluppo Economico 22/01/2008 n. 37) l'impianto
elettrico per l'alimentazione delle macchine e/o attrezzature
presenti in cantiere, l'impianto di messa a terra, l'impianto di

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protezione contro le scariche atmosferiche, l'impianto idrico,


quello di smaltimento delle acque reflue, ecc.
Non essendo disponibile energia elettrica in cantiere l'impresa
dovrà provvedere alla fornitura diretta dall'ENEL o ad utilizzare
gruppi elettrogeni.
L'impianto elettrico di cantiere consta essenzialmente delle
masse metalliche infisse o inglobate nel terreno al fine di
disperdere nello stesso le eventuali correnti di guasto o le
scariche atmosferiche (rete di dispersione dell'impianto di
messa a terra), dei captatori e degli scaricatori dell'impianto
di protezione contro le scariche atmosferiche (dove questo è
presente), dei conduttori di terra, di equipotenzialità e di
protezione, aventi al funzione di connettere elettricamente le
carcasse metalliche degli utilizzatori elettrici con l'impianto di
messa a terra e dei collegamenti elettrici (condutture o cavi)
dal punto di consegna dell'Azienda Elettrica distributrice fino
al quadro elettrico generale e da questo ai sottoquadri di
settore, dove sono presenti gli interruttori magneto-termici e
differenziali. L'impianto di protezione contro le scariche
atmosferiche va connesso elettricamente all'impianto di terra.
Nella predisposizione dell'impianto elettrico di cantiere
l'appaltatore dovrà attenersi:
> Alle vigenti norme di Legge (DPGP n. 7/1999, DPR
22.10.2001, n. 462, D.M. 22.01.2008, n. 37, D.lgs. 9 aprile
2008, n. 81, ecc.),
> Alle norme di buona tecnica, fra l'altro, le norme CEI, in
particolare la sezione 704 della norma CEI 64-8, la norma
CEI 64-14, la norma EN 62305 (CEI 81-10) e la norma UNI
CEI EN ISO/IEC 17020.
Verifica successiva (di sicurezza) dell'impianto elettrico.
Le verifiche periodiche di sicurezza dell'impianto elettrico
vanno effettuate almeno ogni due anni o in caso di modifiche
sostanziali dell'impianto.
Caratteristiche realizzative dell'impianto elettrico.
Le sezioni e le tipologie dei dispersori e dei conduttori di terra
e di protezione dovranno esser conformi a quanto specificato
nella norma CEI 64-8, capitolo 54. Le sezioni dei conduttori di
fase delle condutture e le caratteristiche degli interruttori
magneto-termici dovranno essere scelti in base
all'assorbimento degli utilizzatori elettrici alimentati.
I circuiti dell'impianto elettrico installato dovranno essere
protetti contro i contatti indiretti mediante interruttori
differenziali possedenti caratteristica d'intervento IAN < 300
mA e la tensione di contatto che si può venire a creare sulle
carcasse metalliche degli utilizzatori elettrici in caso di difetto
dell'isolamento o di dispersioni di corrente per quel ristretto
periodo di tempo necessario ai dispositivi di protezione per
interrompere la corrente, senza rilevanti conseguenze per le
persone o le cose, non dovrà essere maggiore di 25 V (vedi
norma CEI 64-8, Sezione 704. 471). Per rispettare la
sopraccitata norma tecnica, l'appaltatore dovrà essere
verificato che la capacità dispersiva dell'impianto di messa a
terra (la resistenza di terra) non sia maggiore di 833 Q (valori

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più bassi garantiscono una maggiore sicurezza dell'impianto


elettrico).
Al fine di non superare la sopraccitata tensione di contatto di
25 V, gli interruttori differenziali che possiedono corrente
d'intervento IAN < 300 mA possono proteggere circuiti di un
impianto elettrico installato in un cantiere edile a condizione
che:
> Questi alimentino singoli utilizzatori elettrici fissi (ad
esempio: la gru a torre, l'impianto di betonaggio, ecc.), la
cui corrente nominale assorbita IN sia superiore a 32 A;
> La capacità di dispersione dell'impianto di messa a terra
non sia maggiore di 83 Q (vedi norma CEI 64-8 VI del
gennaio 2001).
La generalità dei componenti dell'impianto elettrico di cantiere
dovrà possedere grado di protezione minimo IP 44. Nelle aree
di cantiere in cui si prevede che l'impianto elettrico sia
soggetto a getti d'acqua, il sopraccitato grado di protezione va
adeguatamente aumentato almeno a IP 55.
I quadri elettrici dovranno essere marcati ASC, e dovrà quindi
essere accertata la loro conformità alla norma CENELEC
60439/4 (norma CEI 17-13/4). La relativa dichiarazione di
conformità dovrà essere conservata sul posto di lavoro ed i
dati caratteristici del quadro andranno menzionati nello
schema unifilare dell'impianto elettrico da allegare alla
dichiarazione di conformità, redatta dall'installatore dello
stesso ai sensi del D.M. n. 37/2008.
I cavi utilizzati per collegamenti mobili dovranno essere scelti
fra quelli del tipo HO7 RN-F per l'alimentazione tri-fase ovvero
del tipo HO5 RN-F per l'alimentazione monofase o quelli con
caratteristiche almeno equivalenti, possedenti le seguenti
sigle identificative: FG70-K, A07 RN-F, H07 BQ-F, FROR
450/750 ovvero A05 RN-F, H05 VV-F, ecc. Tali sigle dovranno
essere facilmente visibili sul mantello isolante delle
condutture.
L'utilizzo di condutture che possiedono 5 poli (tre fasi + neutro
+ contatto di terra) con i relativi accoppiamenti prese/spine
del tipo CEE 17 (norma CEI 23-12) saranno necessarie per
l'alimentazione di attrezzature di lavoro (utilizzatori) che, per
il loro funzionamento in sicurezza, abbisognino del conduttore
neutro.
L'utilizzo di attrezzature di lavoro alimentate da circuiti
monofase (conduttore di fase + neutro + terra - con tensione
220 V) richiede condutture che dispongano di accoppiamenti
prese/spine del tipo:
> CEE 17 (norma CEI 23-12);
> Schuko, realizzate in gomma (da preferire a quelle in PVC,
in quanto presentano maggior resistenza meccanica).
In caso di danneggiamento delle spine e dei cavi
d’alimentazione delle attrezzature di lavoro o delle prolunghe:
> Sospendere immediatamente le lavorazioni,
> Non riparare la parte danneggiata per nessun motivo con
ausili di fortuna (es. nastro isolante, ecc), rivolgersi
esclusivamente a personale specializzato per le loro
sostituzioni.

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La carcassa metallica dei baraccamenti dovrà essere collegata


elettricamente all'impianto di dispersione di terra ogni
qualvolta internamente o nelle immediate prossimità degli
stessi sono installati impianti elettrici ovvero quando è
necessario realizzare l'equipotenzialità fra le diverse masse
metalliche oppure quando al di sopra od in prossimità della
baracca metallica è presente una linea elettrica, in special
modo se non isolata).
Il collegamento diretto del morsetto di terra, predisposto sulle
carcasse degli utilizzatori elettrici (per esempio quelle dei
quadri elettrici) con i conduttori di terra, permette la visibile
connessione elettrica all'impianto di messa a terra; tale
connessione è da realizzare, comunque, ancor prima
dell'allacciamento all'alimentazione elettrica.
La struttura dei ponteggi metallici è da collegare
elettricamente all'impianto di messa a terra del cantiere, nel
caso essi vengano considerati in qualità di elementi di
captazione dell'impianto di protezione contro le scariche
atmosferiche. In tale maniera si realizza anche
l'equipotenzialità fra le diverse masse metalliche (quale
misura di prevenzione quando si presuma che sul ponteggio o
nelle immediate vicinanze vengano utilizzate attrezzature di
lavoro alimentate elettricamente o quando in prossimità del
ponteggio stesso sia presente una conduttura elettrica);
vanno realizzati connessioni all'impianto di messa a terra
almeno ogni 25 m di sviluppo del ponteggio ovvero almeno
una ogni facciata del fabbricato.
Nel caso le strutture metalliche dei ponteggi, del silos per la
malta premiscelata, ecc., siano utilizzate come captatori per
l'impianto di protezione contro le scariche atmosferiche, esse
sono da collegare elettricamente all'impianto di messa terra in
modo da realizzare anche l'equipotenzialità fra le varie masse
metalliche. Esse sono da sottoporre, conseguentemente, a
verifica nel rispetto delle specifiche vigenti norme tecniche e
di legge.
Ai sensi degli articoli 4 e 6 del DPR n.462/2001 e dell'articolo
86, comma 3 del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, i
documenti che attestano l'esecuzione delle verifiche di
sicurezza di un impianto elettrico vanno conservati sul posto
di lavoro ed esibiti a richiesta del personale ispettivo, ovvero
vanno trasmessi agli Uffici preposti alla Vigilanza solo se
espressamente richiesti.
Misure preventive e protettive
La semplice misura della resistenza di terra non rappresenta
una verifica di sicurezza. L'appaltatore dovrà procedere con le
modalità per l'esecuzione di una verifica di un impianto
elettrico indicate nella norma CEI 64-8, parti 6 e 7 oppure in
altre norme di buona tecnica.
La norma CEI 64-14 (II. Edizione del febbraio 2007 - fascicolo
8706) e la guida CEI 0-14 specificano, nel merito, le procedure
di verifica.
Messa in servizio oppure verifica iniziale dell'impianto
elettrico._____________________________

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L'impianto elettrico di cantiere è da sottoporre a verifica nella


sua globalità prima della messa in esercizio.
Al fine di rispettare le sopraccitate norme, rispettivamente per
dimostrare di aver realizzato, secondo le vigenti norme di
buona tecnica, un impianto elettrico e di averne eseguito
correttamente la verifica iniziale in occasione della messa in
servizio, l'installatore dovrà rilasciare la relativa dichiarazione
di conformità per l'esecuzione secondo la regola dell'arte
dell'impianto elettrico, redatta secondo i principi specificati nel
D.M. 22.01. 2008, n. 37; tale dichiarazione dovrà essere
conservata in cantiere.
Alla sopraccitata dichiarazione l'installatore allega,
obbligatoriamente, i seguenti elaborati: lo schema
dell'impianto realizzato (tecnicamente: il c. d. schema elettrico
unifilare), la relazione con le tipologie dei materiali utilizzati e
la copia del certificato di riconoscimento dei relativi requisiti
tecnico-professionali.
Alla sopraccitata dichiarazione l'installatore dovrà allegare
inoltre la documentazione che attesti l'effettuazione delle
verifiche strumentali:
> Degli interruttori automatici e differenziali,
> Della dispersione dell'impianto di messa a terra e
dell'eventuale impianto di protezione contro le scariche
atmosferiche.
In caso di successive modifiche dell'impianto l'appaltatore
dovrà conservare le relative dichiarazioni di conformità
emesse dagli installatori e comprensive dei sopraccitati
allegati obbligatori, in particolare lo schema elettrico unifilare
dell'impianto, aggiornato in base all'ultima modifica apportata.
Nel caso l'impianto di protezione contro le scariche
atmosferiche non sia stato installato, occorre conservare una
relazione tecnica, redatta da un tecnico abilitato all'esercizio
della professione che, ai sensi della norma EN 62305/2 (CEI
81-10/2) o secondo altre norme di buona tecnica, nella quale
venga specificato che l'area del cantiere possa considerarsi
autoprotetta contro le fulminazioni.
Coordinamento
Devono essere presentate al CSE:
> La documentazione relativa agli impianti installati in
cantiere.
> Le verifiche periodiche effettuate sugli stessi.
Dovranno essere attivate specifiche misure di coordinamento
al fine di garantire l'utilizzo in sicurezza degli impianti elettrici
prevedendo attività di controllo e di verifica dell'integrità delle
spine e dei cavi derivati dalle prese dei quadri elettrici
terminali, la cui responsabilità dovrà essere affidata ai datori
di lavoro delle diverse imprese esecutrici che vi allacciano le
attrezzature di lavoro o gli utilizzatori elettrici
Impianti di terra e di Prescrizioni organizzative
protezione contro le L'impianto di terra dovrà essere realizzato in modo da
scariche atmosferiche garantire la protezione contro i contatti indiretti: a tale scopo
si costruirà l'impianto coordinandolo con le protezioni attive
presenti (interruttori e/o dispositivi differenziali) realizzando,
in questo modo, il sistema in grado di offrire il maggior grado

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di sicurezza possibile. L'impianto di messa a terra, inoltre,


dovrà essere realizzato ad anello chiuso, per conservare
l'equipotenzialità delle masse, anche in caso di taglio
accidentale di un conduttore di terra.
Qualora sul cantiere si renda necessaria la presenza anche di
un impianto di protezione dalle scariche atmosferiche, allora
l'impianto di messa a terra dovrà, oltre ad essere unico per
l'intero cantiere, anche essere collegato al dispersore delle
scariche atmosferiche
Misure preventive e protettive
Si dovranno collegare le attrezzature, gli impianti e le strutture
metalliche all'impianto di terra. Si dovrà, inoltre, segnalare
l'impianto onde evitare il tranciamento della corda di rame.
Nel distinguere quelle che sono le strutture metalliche del
cantiere che necessitano di essere collegate all'impianto di
protezione dalle scariche atmosferiche da quelle cosiddette
autoprotette, ci si dovrà riferire ad un apposito calcolo di
verifica, eseguito secondo la norma CEI 81-1 III Edizione.
Coordinamento
Le modalità di collegamento di apprestamenti ed attrezzature
alla rete di terra dovrà essere oggetto di riunione periodica di
coordinamento tra impresa affidataria ed imprese esecutrici.
In corso d'opera dovranno essere presentati al CSE:
> I verbali di riunione inerenti l'uso comune dell'impianto di
terra;
> La documentazione relativa all'impianto di messa a terra e
di protezione contro le scariche atmosferiche
Disposizioni per dare Prescrizioni organizzative
attuazione a quanto Prima dell'accettazione del piano di sicurezza e di
previsto dali'art.102 - coordinamento e delle modifiche significative apportate allo
consultazione stesso, il datore di lavoro di ciascuna impresa esecutrice
rappresentanti per la consulta il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e gli
sicurezza fornisce eventuali chiarimenti sul contenuto del piano. Il
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha facoltà di
formulare proposte al riguardo.
Misure preventive e protettive
I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza dovranno
essere in possesso della formazione prevista dall'art. 37 del
Decreto Legislativo 81/08 per poter svolgere il proprio
compito.
Nell'esercizio delle proprie attività il rappresentante dovrà:
> Accedere ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni;
> Essere consultato preventivamente e tempestivamente in
ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione,
programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione
in cantiere;
> Essere consultato sulla designazione del responsabile e
degli addetti al servizio di prevenzione, alla attività di
prevenzione incendi, al primo soccorso, alla evacuazione
dei luoghi di lavoro e del medico competente;
> Essere consultato in merito all'organizzazione della
formazione dei lavoratori e degli addetti;
> Ricevere le informazioni e la documentazione aziendale
inerente alla valutazione dei rischi e le misure di

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prevenzione relative, nonché quelle inerenti alle sostanze


ed ai preparati pericolosi, alle macchine, agli impianti, alla
organizzazione e agli ambienti di lavoro, agli infortuni ed
alle malattie professionali;
> Ricevere le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza;
> Ricevere una formazione adeguata e, comunque, non
inferiore a quella prevista dall'articolo 37 del Decreto
Legislativo 81/2008;
> Promuovere l'elaborazione, l'individuazione e l'attuazione
delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e
l'integrità fisica dei lavoratori;
> Formulare osservazioni in occasione di visite e verifiche
effettuate dalle autorità competenti;
> Partecipare alla riunione periodica di cui all'articolo 35 del
Decreto Legislativo 81/2008;
> Fare proposte in merito alla attività di prevenzione;
> Avvertire il responsabile della azienda dei rischi individuati
nel corso della sua attività;
> Fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le
misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dal
datore di lavoro o dai dirigenti e i mezzi impiegati per
attuarle non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute
durante il lavoro.
Coordinamento
La consultazione dei rappresentanti dei lavoratori dovrà
avvenire durante le riunioni periodiche di coordinamento e
cooperazione tra impresa affidataria ed imprese esecutrici.
Il Coordinatore in fase di esecuzione verificherà che i Piani
operativi di sicurezza siano stati sottoposti alla valutazione dei
RLS e che siano state in essi recepite le proposte di questi
ultimi. Periodicamente il CSE coinvolgerà i RLS nelle riunioni
di coordinamento anche al fine di verificare l'attuazione di
quanto previsto negli accordi tra le parti sociali e di garantire
il miglioramento della sicurezza in cantiere.
Disposizioni per dare Prescrizioni organizzative
attuazione a quanto Il coordinatore per l'esecuzione organizzerà tra i datori di
previsto dall'art. 92, lavoro delle imprese esecutrici la cooperazione ed il
comma 1, lettera c) coordinamento delle attività nonché la loro reciproca
informazione attraverso riunioni periodiche.
Il coordinatore dovrà valutare l'idoneità dei Piani Operativi di
sicurezza (POS) disponendo, se lo riterrà necessario, che essi
vengano resi coerenti al Piano di Sicurezza e Coordinamento;
ove i suggerimenti dei datori di lavoro garantiscano una
migliore sicurezza del cantiere, potrà, altresì, decidere di
adottarli modificando il Piano di Sicurezza e di Coordinamento.
Inoltre il datore di lavoro dell'impresa affidataria deve
verificare la congruenza dei POS delle imprese esecutrici
rispetto al proprio, prima della trasmissione dei suddetti piani
operativi al coordinatore per l'esecuzione.
Misure preventive e protettive
I datori di lavoro delle imprese esecutrici dovranno trasmette
il proprio Piano Operativo al coordinatore per la sicurezza in
fase di esecuzione con ragionevole anticipo rispetto all'inizio
dei rispettivi lavori, al fine di consentirgli la verifica della

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congruità degli stessi con il Piano di Sicurezza e di


Coordinamento. ________
Le eventuali modalità di Prescrizioni organizzative
accesso dei mezzi di Allo scopo di ridurre i rischi derivanti dalla presenza
fornitura dei materiali; occasionale di mezzi per la fornitura di materiali, la cui
frequenza e quantità è peraltro variabile anche secondo lo
stato di evoluzione della costruzione, si procederà a redigere
un programma degli accessi, correlato al programma dei
lavori.
In funzione di tale programma, al cui aggiornamento saranno
chiamati a collaborare con tempestività i datori di lavoro delle
varie imprese presenti in cantiere, si prevedranno adeguate
aree di carico e scarico nel cantiere, e personale a terra per
guidare i mezzi all'Interno del cantiere stesso.
Misure preventive e protettive
Per prevenire qualsiasi tipo di problema, l'operatore a terra
nella postazione di accettazione dovrà essere protetto
dall'investimento
Dovrà essere affissa apposita cartellonistica indicante il limite
di velocità e di arresto nel punto di accettazione.
La dislocazione degli Prescrizioni organizzative
impianti di cantiere e I percorsi per la movimentazione dei carichi devono essere
delle zone di carico e scelti in modo da evitare quanto più possibile che essi
scarico; interferiscano con zone in cui si trovano persone.
Quando ciò non sia possibile i trasporti e la movimentazione,
anche aerea, dei carichi dovranno essere opportunamente
segnalati onde consentire lo spostamento delle persone.
Al manovratore del mezzo di sollevamento e trasporto deve
essere garantito il controllo delle condizioni di tutto il percorso,
anche ricorrendo a personale ausiliario.
Misure preventive e protettive
Le aree devono essere opportunamente spianate e drenate e
delimitate, anche con recinzioni mobili, rispetto alle vie di
circolazione ed alle aree di lavoro.
Bisogna sempre considerare che per la movimentazione dei
carichi devono essere usati quanto più possibile mezzi ausiliari
atti a diminuire le sollecitazioni sulle persone.
Le zone di deposito Prescrizioni organizzative
attrezzature e di Le zone di stoccaggio dei materiali e di deposito attrezzature,
stoccaggio materiali e dei devono essere individuate e dimensionate in funzione delle
rifiuti; quantità da collocare. Tali quantità sono state calcolate
tenendo conto delle esigenze di lavorazioni contemporanee.
Le superfici destinate allo stoccaggio di materiali, devono
essere dimensionate considerando la tipologia dei materiali da
stoccare, e opportunamente valutando il rischio seppellimento
legato al ribaltamento dei materiali sovrapposti. In particolare
il deposito di materiale è situato nei pressi dell'accesso
carrabile così come il deposito delle attrezzature.
Le zone di stoccaggio dei rifiuti dovranno essere posizionate in
area periferica del cantiere, in prossimità dell'accesso
carrabile.
Inoltre, nel posizionamento di tali aree si dovrà tenere conto
della necessità di preservare da polveri, esalazioni

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maleodoranti, ecc. sia i lavoratori presenti in cantiere, che gli


eventuali insediamenti attigui al cantiere stesso.
Durante la formazione dei depositi la disposizione dei carichi
deve avvenire tenendo in conto le caratteristiche degli
apparecchi di sollevamento e trasporto utilizzate in cantiere e
le modalità operative per il deposito e la rimozione non devono
produrre situazioni di instabilità per i materiali e per gli
addetti.
Nel cantiere devono essere identificate e organizzate le aree
destinate al deposito dei materiali, tenendo conto della
viabilità generale e della loro accessibilità.
Le aree devono essere opportunamente spianate e drenate al
fine di garantire la stabilità dei depositi.
I depositi in cataste, pile, mucchi devono essere effettuati in
modo da evitare crolli e cedimenti e che i materiali possano
essere prelevati senza dover ricorrere a manovre pericolose.
I depositi vanno protetti dalle intemperie ricorrendo, a
seconda dei casi, a baracche chiuse, a tettoie fisse o anche a
teli per la copertura provvisoria.
Misure preventive e protettive
Si ha deposito temporaneo quando la quantità dei rifiuti non
pericolosi depositati non superi i 30 metri cubi oppure, ove
non si oltrepassi questo limite quantitativo, i rifiuti siano
asportati con cadenza almeno trimestrale (D.lgs. 152/06).
I percorsi per la movimentazione dei carichi devono essere
scelti in modo da evitare quanto più possibile che essi
interferiscano con zone in cui si trovano persone.
Nelle adiacenze dei locali di lavoro e delle loro dipendenze, il
datore di lavoro non può tenere depositi di immondizie o di
rifiuti e di altri materiali solidi o liquidi capaci di svolgere
emanazioni insalubri, a meno che non vengano adottati mezzi
efficaci per evitare le molestie o i danni che tali depositi
possono arrecare ai lavoratori ed al vicinato.
Quando ciò non sia possibile i trasporti e la movimentazione,
anche aerea, dei carichi dovranno essere opportunamente
segnalati onde consentire lo spostamento delle persone.
Al manovratore del mezzo di sollevamento e trasporto deve
essere garantito il controllo delle condizioni di tutto il percorso,
anche ricorrendo a personale ausiliario
Coordinamento
Le modalità di stoccaggio del materiale movimentato devono
essere tali da garantire la stabilità al ribaltamento, tenute
presenti le eventuali azioni di agenti atmosferici o azioni
esterne meccaniche. Verificare la compattezza del terreno
prima di iniziare lo stoccaggio.
Le aree di stoccaggio dovranno essere concordate, ed
eventualmente condivise, tra le diverse imprese presenti in
cantiere mediante la redazione di uno specifico regolamento
che dovrà essere consegnato al CSE.

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Le eventuali zone di Prescrizioni organizzative


deposito dei materiali con Le zone di deposito dei materiali con pericolo d'incendio o di
pericolo d'incendio o di esplosione, dovranno esser posizionate in aree del cantiere
esplosione periferiche, meno interessate da spostamenti di mezzi d'opera
e/o operai.
In tali aree si dovrà provvedere a posizionare segnaletica
indicante la presenza del pericolo e le modalità
comportamentali da seguire (non fumare, non utilizzare
fiamme libere, ecc.).
Tutti i carburanti e combustibili liquidi presentano in varia
misura pericolo di incendio ed anche di esplosione a causa dei
vapori infiammabili da essi emessi. Lo stesso vale per molti
solventi, vernici. Tutte queste sostanze vanno conservate
lontano dai locali di servizio e di lavoro e dai materiali
combustibili.
Per i depositi in fusti possono essere utilizzate le stesse regole
indicate per i contenitori - distributori; se superano 1 me
vanno notificati ai vigili del fuoco ai fini del rilascio del
"certificato di prevenzione incendi”.
Le bombole di gas compressi devono essere tenute in luoghi
protetti, ma non ermeticamente chiusi, lontano dai posti di
lavoro e di passaggio. Devono risultare separate le bombole di
gas diversi e le bombole piene dalle vuote; inoltre vanno
depositate sempre in posizione verticale fissate a parti stabili.
I depositi devono essere protetti contro gli agenti atmosferici
mediante tettoia in materiale non combustibile e provvisti di
idonea messa a terra.
I depositi devono portare la chiara indicazione dei prodotti
contenuti e del quantitativo massimo previsto.
Per i depositi e gli impianti annessi alle attività temporanee,
qualora rientranti tra le attività contemplate dal DPR 151/11,
si devono applicare le specifiche norme antincendio.
In tutti i casi è comunque indispensabile installare estintori in
numero sufficiente ed opportunamente dislocati di "tipo
approvato" dal Ministero delITnterno per classi A - B - C, idonei
anche all'utilizzo su apparecchi sotto tensione elettrica del tipo
a CO2.
In generale non sono annesse installazioni elettriche nei luoghi
ove esistono pericoli di esplosione o di incendio; tuttavia,
quando consentite, le installazioni elettriche devono essere
realizzate in conformità alle norme CEI relative ai, luoghi e
locali con pericolo di esplosione ed incendio. L'illuminazione
elettrica può essere effettuata solo dall'esterno per mezzo di
lampade antideflagranti.
Nei depositi e durante i rifornimenti non si devono avvicinare
fiamme, né fumare, né tenere motori accesi, né usare
lampade portatili o apparecchi elettrici se non quelli
appositamente predisposti, che possiedono i necessari
requisiti di sicurezza.
Tali divieti vanno ricordati con apposita segnaletica.
Anche nel maneggio di piccole quantità di carburante e
benzina (per esempio, nei travasi dai fusti o latte ai piccoli
recipienti per il trasporto a mano e da questi ai serbatoi delle
macchine) è elevato il pericolo di esplosione o d'incendio per

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lo sviluppo inevitabile di vapori, pertanto deve essere


rigorosamente osservato il divieto di fumare o usare fiamme
libere.
Gli stracci imbevuti di carburanti o di grassi possono
incendiarsi da sé, pertanto vanno raccolti in recipienti metallici
chiusi.
Nel trasporto, nel deposito, nell'uso, le bombole di gas di
petrolio liquefatti (G.P.L.) vanno trattati con cautela, evitando
di urtarle o farle cadere, tenendole lontano dal calore
(compreso quello solare intenso). Non vanno messe in
posizione orizzontale, vanno tenute sempre verticalmente e
ben stabili.
Le bombole non vanno mai svuotate eccessivamente, per
evitare che vi entri aria e si crei così una miscela esplosiva
all'interno.
Esse vanno tenute ben chiuse, anche quando sono
praticamente scariche.
Durante l'uso in cantiere, le bombole devono essere sempre
stabilizzate contro parti fisse di pareti od opere provvisionali
oppure carrellate; non devono essere esposte ad urti o caduta
di materiali; i riduttori di pressione, le valvole, i manometri,
devono essere controllati per essere certi del loro perfetto
funzionamento; ad ogni interruzione dell'uso, occorre staccare
le bombole dai loro apparecchi utilizzatori e mettere il co­
perchio di protezione alla valvola (se non sono provviste di
protezione fissa).
Misure preventive e protettive
Gli scarti di lavorazione e I rifiuti di materie infiammabili,
esplodenti, corrosive, tossiche, infettanti o comunque nocive
devono essere raccolti durante la lavorazione ed asportati
frequentemente con mezzi appropriati, collocandoli in posti nei
quali non possano costituire pericolo.
Il produttore e il fornitore devono trasmettere ai datori di
lavoro tutte le informazioni concernenti gli agenti chimici
pericolosi prodotti o forniti secondo quanto stabilito dai decreti
legislativi 3 febbraio 1997 n. 52, e 16 luglio 1998, n. 285, e
successive modifiche.
Laddove i contenitori e le condutture per gli agenti chimici
pericolosi utilizzati durante il lavoro non siano contrassegnati
da segnali di sicurezza in base a quanto disposto dal decreto
legislativo 81/2008, il datore di lavoro dell'impresa esecutrice
provvede affinché la natura del contenuto dei contenitori e
delle condutture e gli eventuali rischi connessi siano
chiaramente identificabili.
Coordinamento
Le tipologie di materiali, di prodotti o di attrezzature che
utilizzino fiamme libere devono essere analizzate tra impresa
affidataria ed imprese esecutrici in specifiche riunioni
preliminari di coordinamento e cooperazione, i cui risultati
devono essere trasmessi al CSE.
In tali riunioni devono essere concordate anche le modalità di
stoccaggio e il posizionamento dei depositi.
Laddove da tali riunioni emerga che la natura dell'attività
lavorativa non consente di prevenire sul luogo di lavoro la

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12. Metodologia della valutazione dei rischi


Il presente capitolo rappresenta adempimento quanto disposto al punto 2.1.2. Allegato XV del

D.lgs. 81/08.
La quantificazione dei rischi viene effettuata in modo distinto per le varie tipologie di rischio. Al
fine di ottenere un metodo il più possibile oggettivo, e universalmente riconosciuto, devono
essere tenute in debito conto le norme legali nazionali ed internazionali, le norme tecniche, le
buone prassi, le linee guida predisposte dai Ministeri, dalle Regioni, dall'ISPESL e dall'INAIL, e
da istituti internazionali quali ACGIH.
I rischi [R] sono quantificati in termini di probabilità di accadimento [P] ed entità del danno
atteso [D] secondo la classificazione seguente:
Probabilità di accadimento P
Quantificazion Descrizione
e
Improbabile:
L'evento dannoso è di difficile accadimento.
La violazione rilevata può provocare un danno per la concomitanza di
1
più eventi poco probabili indipendenti;
Non sono noti episodi già verificatesi;
Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità.
Poco Probabile:
L'evento dannoso può accadere.
La violazione rilevata può provocare un danno solo in circostanze poco
2 probabili di eventi;
Sono noti solo rarissimi episodi simili già verificatesi;
Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe sorpresa;
Probabile:
E' verosimile che l'evento dannoso avvenga.
La violazione rilevata può provocare un danno, anche se non in modo
automatico o diretto;
3
E' noto qualche episodio in cui alla violazione rilevata ha fatto seguito il
danno;
Il verificarsi del danno ipotizzato , susciterebbe un moderato stupore in
azienda;
Molto Probabile:
L'evento dannoso può accadere con facilità.
Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi
del danno ipotizzato per i lavoratori;
4 Si sono già verificati danni per la stessa violazione rilevata nello stesso
reparto o in reparti simili o in situazioni lavorative simili;
Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non
susciterebbe sorpresa;
Entità del Danno D
Quantificazio Descrizione
ne
1 Trascurabile:
L'evento dannoso può generare un danno trascurabile. (First Aid)
Lieve:
2 L'evento dannoso può generare un danno significativo, (malattia di

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presenza di concentrazioni pericolose di sostanze infiammabili


o quantità pericolose di sostanze chimicamente instabili,
l'appaltatore deve in particolare:
> Evitare la presenza di fonti di accensione che potrebbero
dar luogo a incendi ed esplosioni, o l'esistenza di condizioni
avverse che potrebbero provocare effetti fisici dannosi ad
opera di sostanze o miscele di sostanze chimicamente
instabili;
> Limitare, anche attraverso misure procedurali ed
organizzative previste dalla normativa vigente, gli effetti
pregiudizievoli sulla salute e la sicurezza dei lavoratori in
caso di incendio o di esplosione dovuti all'accensione di
sostanze infiammabili, o gli effetti dannosi derivanti da
sostanze o miscele di sostanze chimicamente instabili.

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durata minore o uguale a 3 giorni)

Grave:
3 L'evento dannoso può generare un danno importante, (malattia di
durata minore o uguale a 40 giorni)
Molto Grave:
L'evento dannoso può generare un danno irreversibile.
Una malattia di durata superiore a 40 giorni;
pericolo per la vita;
4 Indebolimento permanente di un senso o di un organo;
Malattia certamente o probabilmente insanabile;
Perdita di un senso;
Perdita dell'uso di un organo.
Secondo la nota formula
R = Px G
si ottiene il valore del rischio R, che è stato classificato su quattro livelli come è indicato nella
matrice seguente.
Laddove il livello di rischio risulti "Basso", lo stesso deve essere considerato trascurabile e quindi
poco o per nulla significativo. Gli altri livelli di rischio sono invece considerati sempre significativi
e, per essi, sono previste azioni da intraprendere e scale d'intervento la cui entità ha maggior
rilievo man mano che il rischio cresce.

Quantificazione dei rischi


G
R = Px G
1 2 3 4
1 1 2 3 4

2 2 4 6 8
P
3 3 6

4 4 8

Classificazione dei rischi


Rischio Livello Azione da intraprendere
Non sono individuate misure preventive e/o protettive. Solo
R=1 Minimo attività di informazione. Non soggetto a monitoraggio
ordinario
2<R<3 Adozione di misure preventive e/o protettive, formazione,
Basso
informazione e monitoraggio ordinario
Adozione di misure preventive e/o protettive con
4<R<8 Medio predisposizione di procedure operative, formazione,
informazione e monitoraggio con frequenza media.

. I- ]. IP 1. . . , ...
8<R<16
misure preventive e/o protettive con predisposizione di
procedure operative, addestramento, formazione e
J™nÌtoraS3Ìo conJrequenza^leva^^^^

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Nei capitoli successivi, la metodologia appena esposta è stata applicata per macro aree di
intervento ed operatività; nello specifico si sono distinti le seguenti macro aree di lavoro con le
relative schede di valutazione del più probabile rischio - il Datore di lavoro dovrà provvedere ad
esplicare tali fasi oppure implementare le stesse con un analisi più di dettaglio - , ovviamente si
intendono tutte fasi lavorative ma si è reputato più efficace e di immediata lettura suddividerle
secondo i capitoli seguenti:
SVROC (Schede Valutazione Rischi Organizzazione del Cantiere)
SVRF (Scheda Valutazione Rischio Fase)
SVROP (Schede Valutazione Rischio Opere Provvisionali)

13. SVROC (Schede Valutazione Rischi Organizzazione del Cantiere)


(punto 2.2.3 Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.ì.)

Qui di seguito vengono riportate le diverse fasi lavorative oggetto dei lavori per l'organizzazione
del cantiere. Per ognuna di esse sono stati individuati e valutati i rischi più probabili, sono state
dettagliate le misure di prevenzione e protezione, le procedure e regole di buona prassi ed i
Dispositivi di Protezione Individuale da indossare.
Per ogni attività lavorativa sono state, inoltre, indicate le eventuali attrezzature, sostanze
impiegate e/o prodotte.
SVROC 01 - RECINZIONE CANTIERE
SVROC 02 - REALIZZAZIONE IMPIANTO IGIENICO SANITARIO
SVROC 05 - REALIZZAZIONE IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE
SVROC 04 - REALIZZAZIONE IMPIANTO MESSA A TERRA DI CANTIERE
SVROC 05 - AREA STOCCAGGIO RIFIUTI
SVROC 06 - AREA STOCCAGGIO MATERIALI
Si impone il divieto assoluto di stoccare sostanze pericolose e/o infiammabili.
Il datore di lavoro è tenuto a garantire la presenza continua e giornaliera di un
preposto della sicurezza di cantiere che dovrà accogliere tutte le indicazioni del CSE e
controllare che vengano rispettate.

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SVROC 01 - RECINZIONE CANTIERE _________________________________


Delimitare l'area di cantiere lungo tutto il suo perimetro con
una recinzione realizzata con elementi strutturali (es. reti
p — annuo»
caktsllom wca
elettrosaldate, pannelli prefabbricati in c.a. o metallo, ecc.)
SI B aventi una sufficiente resistenza e durevolezza. La recinzione
va' opportunamente segnalata con segnali di divieto e pericolo.
Mantenere in buone condizioni e rendere ben visibile sia la
recinzione che i segnali a corredo della stessa. Disporre in
posizione ben visibile il cartello di cantiere contenente tutte le
indicazioni necessarie a qualificare il cantiere.
Operatori: Operaio Comune Luogo di Cantiere
lavoro:
Macchine/Attrezzature Autocarri
Carriole
Attrezzi manuali
Utensili elettrici
Sostanze/Preparati Polveri inerti
ANALISI DEI RISCHI:
Descrizione Liv. Probabilità Entità danno Classe
Investimento Possibile Significativo Notevole
Inalazione di polveri e fibre Possibile Significativo Notevole
Movimentazione manuale
Possibile Significativo Notevole
dei carichi
Proiezione di schegge e
Possibile Significativo Notevole
materiali
Posture incongrue Possibile Significativo Notevole
Rumore Possibile Significativo Notevole
Vibrazioni Possibile Significativo Notevole
Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesto Accettabile
Urti, colpi, impatti e
Possibile Modesto Accettabile
compressioni
MISURE PREVENZIONE E PROTEZIONE
• Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
• Tutti i lavoratori devono essere adeguatamente informati e formati sulle corrette modalità di
esecuzione delle attività e di utilizzo delle attrezzature (Art. 71 comma 7 lettera a) del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti (Art. 75-78 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante (Art. 77 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Tutta l'area del cantiere dovrà essere recintata allo scopo di impedire l'ingresso ai non addetti
ai lavori. La recinzione dovrà essere realizzata con materiali robusti e di altezza tale da
rendere non equivoco il divieto di accesso.
• Apposito cartello indicherà i lavori, gli estremi della concessione (Permesso di Costruire, DIA,
Scia ect.), i nominativi di tutte le figure tecniche che hanno partecipato o che parteciperanno
alla manutenzione dell'immobile.
• Dovranno inoltre essere installati i cartelli di divieto e di avviso previsti per leqqe.
DPI - art. 75, 77 e 78 - All. Vili del D.Lgs 81/08 come modificato dai D.lgs
n.106/09
In funzione dei rischi evidenziati saranno utilizzati obbligatoriamente i seguenti DPI, di cui è
riportata la descrizione ed i riferimenti normativi:

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RISCHI
DPI DESCRIZIONE RIF. NORMATIVO
EVIDENZIATI
Casco
Protettivo Dispositivo utile a proteggere il
Caduta di lavoratore dal rischio di offesa al capo UNI EN 397(2001/

(A)
materiale/attre per caduta di materiale dall'alto o Elmetti di
zzi dall'alto comunque per contatti con elementi protezione
pericolosi

Tuta di
protezione Da utilizzare nei luoghi di lavoro
UNI EN 340(2004)
Polveri e detriti caratterizzati dalla presenza di
durante le Indumenti di
materiali e/o attrezzi che possono
protezione.
lavorazioni causare fenomeni di abrasione
Requisiti generali
/taglio/ perforazione

Lesioni per Scarpe


UNI EN ISO 20344
caduta di antinfortunisti Puntale rinforzato in acciaio contro (2008)
materiali che schiacciamento/abrasioni/perforazio Dispositivi di
movimentati
ne/ferite degli arti inferiori e suola protezione
e/o per
antiscivolo e per salvaguardare la individuale -
presenza di
caviglia da distorsioni Metodi di prova
chiodi, ferri,
per calzature
ecc.
Guanti in
Lesioni per crosta Da utilizzare nei luoghi di lavoro UNI EN 388
contatto con caratterizzati dalla presenza di (2004)
organi mobili
durante le
lavorazioni
(D materiali e/o attrezzi che possono
causare fenomeni di brasione/taglio/
perforazione delle mani
Guanti di
protezione contro
rischi meccanici

UNI EN 149
(2003)
Mascherina Apparecchi di
Mascherina per la protezione di protezione delle
Inalazione di polveri a media tossicità, fibre e vie respiratorie -
polveri e fibre aerosol a base acquosa di materiale Semimaschera
particellare > = 0,02 micron. filtrante contro
particelle -
Requisiti, prove,
marcatura.

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SVROC 02 - REALIZZAZIONE IMPIANTO IGIENICO SANITARIO


Realizzazione dell'impianto igienico-sanitario del cantiere,
consistente nella fornitura di un WC chimico e nel reperimento,

iH
con il consenso del committente, all'interno di un edificio di
locali lavabo (in difetto di ciò l'impresa dovrà ricorrere alla posa
in opera delle condutture con giunti saldati o raccordati
meccanicamente e dei relativi accessori, dei sanitari, ecc.),
oppure predisporre installazione di WC chimico completo di
lavabo.
Operatori: Operaio Comune Luogo di Cantiere
lavoro:
Macchine/Attrezzature Argano a bandiera;
Attrezzi manuali;
Ponte su cavalletti;
Cannello per saldatura ossiacetilenica;
Scala doppia;
Smerigliatrice angolare (flessibile);
Trapano elettrico
Sostanze/Preparati —
ANALISI DEI RISCHI:
Descrizione Liv. Probabilità Entità danno Classe
Elettrocuzione Possibile Significativo Notevole
Rumore Possibile Lieve Accettabile
MISURE PREVENZIONE E PROTEZIONE
• Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
ed alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati
• Sensibilizzare periodicamente il personale relativamente ai rischi specifici delle operazioni da
eseguire
• Ubicare la zona di lavoro in luogo sicuro lontano da possibili cadute di materiale dall'alto
• Impartire agli addetti le necessarie informazioni per la corretta movimentazione di carichi
pesanti o ingombranti (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Rispettare le istruzioni ricevute per un'esatta e corretta posizione da assumere nella
movimentazione dei carichi (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Prima di movimentare a mano gli elementi valutare il loro peso e la loro dimensione ed
individuare il modo più indicato per afferrarli, alzati e spostali senza affaticare la schiena
(Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Per carichi pesanti o ingombranti la massa va movimentata con l'intervento di più persone
al fine di ripartire e diminuire lo sforzo (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09)
• Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti (Art.75-78 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Verificare l'uso costante dei D.P.I. da parte di tutto il personale operante (Art.77 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)

DPI - art. 75, 77 e 78 - All. Vili del D.Lgs 81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09
In funzione dei rischi evidenziati saranno utilizzati obbligatoriamente i seguenti DPI, di cui è
riportata la descrizione ed i riferimenti normativi:

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Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
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RISCHI
DPI DESCRIZIONE RIF.NORMATIVO
EVIDENZIATI
Casco
Protettivo
Dispositivo utile a proteggere il
Caduta di UNI EN 397(2001)
lavoratore dal rischio di offesa al capo
materiale/attre
zzi dall'alto (A) per caduta di materiale dall'alto o
comunque per contatti con elementi
pericolosi
Elmetti di
protezione

Tuta di
protezione
Da utilizzare nei luoghi di lavoro
caratterizzati dalla presenza di UNI EN 340(2004)
Polveri e detriti materiali e/o attrezzi che possono
durante le causare fenomeni di abrasione Indumenti di
lavorazioni /taglio/ protezione.
Requisiti generali
perforazione

Scarpe
antinfortunisti
Lesioni per UNI EN ISO 20344
che
caduta di (2008)
Puntale rinforzato in acciaio contro
materiali
schiaccia mento/abrasioni/perforazio
movimentati Dispositivi di
ne/ferite degli arti inferiori e suola
e/o per protezione
antiscivolo e per salvaguardare la
presenza di individuale -
caviglia da distorsioni
chiodi, ferri, Metodi di prova
ecc. per calzature

Guanti in
crosta
Da utilizzare nei luoghi di lavoro
UNI EN 388
Lesioni per caratterizzati dalla presenza di
(2004)
contatto con materiali e/o attrezzi che possono
organi mobili causare fenomeni di
Guanti di
durante le abrasione/taglio/
protezione contro
lavorazioni
rischi meccanici
perforazione delle mani

UNI EN 149
(2003)
Mascherina
Apparecchi di
Mascherina per la protezione di protezione delle
Inalazione di vie respiratorie -
polveri a media tossicità, fibre e
polveri e fibre Semimaschera
aerosol a base acquosa di materiale
particellare > = 0,02 micron. filtrante contro
particelle -
Requisiti, prove,
marcatura.
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Cuffia
antirumore UNI EN 352-2
Presenza di I modelli attualmente in commercio (2004)
apparecchiature consentono di regolare la pressione
/ macchine delle coppe auricolari, mentre i Protettori
rumorose cuscinetti sporchi ed usurati si dell'udito.
durante le possono facilmente sostituire Requisiti generali.
lavorazioni Parte 1: cuffie

Occhiali di
protezione
UNI EN 166
(2004)
Con lente unica panoramica in
Proiezione di policarbonato trattati anti graffio, con
schegge Protezione
protezione laterale
personale degli
occhi - Specifiche.

SVROC 03 - REALIZZAZIONE IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE


L'esecuzione dell'impianto elettrico che, come prevede la legge
37/08, deve essere affidata ad installatori abilitati, consiste
nella realizzazione di una distribuzione principale che partendo
dal quadro generale va ad alimentare i quadri di distribuzione
secondaria.
Operatori: Operaio Luogo di Cantiere
Quaificato/Comune lavoro:
Macchine/Attrezzature Miniescavatore
Martello pneumatico
Utensili manuali
Ponte su cavalletti;
Scala doppia;
Smerigliatrice angolare (flessibile);
Trapano elettrico
Sostanze/Preparati Polveri inerti
ANALISI DEI RISCHI:
Descrizione Liv. Probabilità Entità danno Classe
Folgorazione -
Possibile Grave Notevole
Elettrocuzione
Investimento {presenza di
Possibile Significativo Notevole
automezzi)
Inalazione di polveri e fibre Possibile Significativo Notevole
Movimentazione manuale
Possibile Significativo Notevole
dei carichi
Proiezione di schegge e
Possibile Significativo Notevole
materiali
Posture incongrue Possibile Significativo Notevole
Rumore Possibile Significativo Notevole
Vibrazioni Possibile Significativo Notevole
Punture, tagli e abrasioni Possibile _____ Modesto_____ Accettabile

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Urti, colpi, impatti e


compressioni Possibile Modesto Accettabile
MISURE PREVENZIONE E PROTEZIONE
• Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
ed alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati
• Sensibilizzare periodicamente il personale relativamente ai rischi specifici delle operazioni da
eseguire
• Ubicare la zona di lavoro in luogo sicuro lontano da possibili cadute di materiale dall'alto
• Impartire agli addetti le necessarie informazioni per la corretta movimentazione di carichi
pesanti o ingombranti (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Rispettare le istruzioni ricevute per un'esatta e corretta posizione da assumere nella
movimentazione dei carichi (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Prima di movimentare a mano gli elementi valutare il loro peso e la loro dimensione ed
individuare il modo più indicato per afferrarli, alzati e spostali senza affaticare la schiena
(Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Per carichi pesanti o ingombranti la massa va movimentata con l'intervento di più persone
al fine di ripartire e diminuire lo sforzo (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09)
• Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti (Art.75-78 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Verificare l'uso costante dei D.P.I. da parte di tutto il personale operante (Art.77 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
DPI - art. 75, 77 e 78 - All. Vili del D.Lgs 81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09
In funzione dei rischi evidenziati saranno utilizzati obbligatoriamente i seguenti DPI, di cui è
riportata la descrizione ed i riferimenti normativi:
RISCHI
DPI DESCRIZIONE RIF. NORMATIVO
EVIDENZIATI
Guanti
dielettric
UNI EN 60903
Guanti in lattice naturale speciale con Guanti di
un alto potere di isolamento elettrico. protezione isolanti
Elettrocuzione
f I guanti dielettrici devono essere da contatto con
utilizzati con dei sovra-guanti in pelle parti sotto
tensione

UNI EN 397
Elmetto con (2001)
visiera Elmetti di
incorporata Calotta in policarbonato ad alta protezione per
resistenza, completo di frontalino l'industria
Elettrocuzione proteggi visiera, dotato di alto potere UNI EN 13087-8
(A) dielettrico. (2006) Elmetti di
protezione- Metodi
di prova- Parte 8:
Proprietà
elettriche.
Impiego di I modelli attualmente in commercio
UNI EN 352-2
utensili Cuffia consentono di regolare la pressione
(2004)
rumorosi antirumore delle coppe auricolari, mentre i Protettori
durante le cuscinetti sporchi ed usurati si
dell'udito.
lavorazioni possono facilmente sostituire

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Requisiti generali.
Parte 1: cuffie

Stivali isolanti UNI EN ISO 20344


(2008)
Tronchetti dielettrici realizzati in
Dispositivi di
caucciù foderati in cotone con suola
Elettrocuzione protezione
antisdrucciolevole resistente
individuale -
all’usura.
Metodi di prova
per calzature.
Tuta di
protezione
UNI EN 340
Tuta da lavoro da indossare per
Polveri e detriti (2004)
evitare che la polvere venga a
durante le Indumenti di
contatto con la pelle
lavorazioni protezione.
Requisiti generali

UNI EN 149
Mascherina (2003)
antipolvere Mascherina per la protezione di Apparecchi di
^FFP2^ polveri a media tossicità, fibre e protezione delle
Inalazione di aerosol a base acquosa di materiale vie respiratorie -
polveri e fibre particellare > = 0,02 micron. Semimaschera
filtrante contro
particelle -
Requisiti, prove,
marcatura.

SVROC 04 - REALIZZAZIONE IMPIANTO MESSA A TERRA DI CANTIERE


Gli elettricisti provvedono ad infiggere nel terreno le paline
(spandenti o dispersori) nel numero richiesto; dette paline
possono essere composte da rame, acciaio zincato o acciaio
ricoperto di rame (di spessore mm 40); l'infissione dei
dispersori avviene o per infissione manuale (con mazza) o con
mezzi meccanici (battipalo). Per la realizzazione degli impianti
di messa a terra e scariche atmosferiche gli elettricisti
distendono le matasse di cavo fino ai pozzetti di dispersione,
quindi provvedono a collegare, con morsetti o saldatura, alle
macchine di cantiere o alle strutture metalliche da proteggere
il cavo di messa a terra. Si provvede quindi a collegare, al fine
di garantire la continuità elettrica, il conduttore di terra al
dispersore; il collegamento avviene tramite morsetti che
presentano una superficie di contatto adeguata; raramente si
collegano con saldatura autogena. Viene quindi verificata
l'idoneità della capacità di dispersione degli impianti di messa
a terra e scariche atmosferiche. Appena effettuato il

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collegamento degli impianti di messa a terra, dei vari quadri e


prese di derivazione si effettua il cablaggio e collegamento del
quadro generale del cantiere alla linea di alimentazione
dell'ente erogatore. In alcuni casi ci si collega a dei generatori
di corrente alimentati a gasolio. L'impianto di cantiere sarà
caratterizzato dalla potenza elettrica richiesta e dal tipo di
attività previste:
> Potenza richiesta
> Data inizio della fornitura e durata
> Dati della concessione.
Operatori: Operaio Luogo di Cantiere
Quaificato/Comune lavoro:
Macchine/Attrezzature Miniescavatore
Martello pneumatico
Utensili manuali
Ponte su cavalletti;
Scala doppia;
Smerigliatrice angolare (flessibile);
Trapano elettrico
Sostanze/Preparati Polveri inerti
ANALISI DEI RISCHI:
Descrizione Liv. Probabilità Entità danno Classe
Folgorazione -
Possibile Grave Notevole
Elettrocuzione
Investimento (presenza di
Possibile Significativo Notevole
automezzi}
Inalazione di polveri e fibre Possibile Significativo Notevole
Movimentazione manuale
Possibile Significativo Notevole
dei carichi
Proiezione di schegge e
Possibile Significativo Notevole
materiali
Posture incongrue Possibile Significativo Notevole
Rumore Possibile Significativo Notevole
Vibrazioni Possibile Significativo Notevole
Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesto Accettabile
Urti, colpi, impatti e
Possibile Modesto Accettabile
compressioni
MISURE PREVENZIONE E PROTEZIONE
• Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
• Tutti i lavoratori devono essere adeguatamente informati e formati sulle corrette modalità di
esecuzione delle attività e di utilizzo delle attrezzature (Art. 71 comma 7 lettera a) del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Per lavorare sui quadri elettrici occorre che il personale preposto sia qualificato ed abbia i
requisiti necessari per poter svolgere questa mansione (Art. 71 comma 7 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Il datore di lavoro ha l'obbligo di far realizzare gli impianti elettrici a imprese qualificate e
aventi i requisiti professionali previsti dalla legge
• Il rimanente personale deve assolutamente astenersi dal compiere qualsiasi tipo di
intervento sugli impianti elettrici
• Gli impianti elettrici nei luoghi "a maggior pericolo di esplosione e di incendio" devono avere
caratteristiche particolari ("antideflagranti"). Caratteristiche particolari sono richieste anche
per gli impianti realizzati nei luoghi in cui più elevato è il rischio elettrico; nei cantieri edili le
spine e le prese devono avere adeguato grado di protezione contro la penetrazione di acqua

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Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

• Gli apparecchi, gli utensili, i quadri e le condutture, oltre che conformi alle norme, devono
sempre essere mantenuti in buono stato e non essere fonte di rischio per i lavoratori
• Le imprese installataci sono tenute ad eseguire gli impianti a regola d'arte utilizzando allo
scopo materiali parimenti costruiti a regola d'arte. I materiali ed i componenti realizzati
secondo le norme tecniche di sicurezza dell'Ente italiano di unificazione (UNI) e del Comitato
elettrotecnico italiano (CEI), nonché nel rispetto di quanto prescritto dalla legislazione
tecnica vigente in materia, si considerano costruiti a regola d'arte
• Per i cantieri temporanei e mobili, l'installatore deve rilasciare la seguente documentazione:
> Certificato di conformità dell'impianto, ai sensi del D.lgs. n.81/08 come modificato dal
D.lgs n.106/09, corredata di copia del certificato dal quale risulta che l'impresa esecutrice
abbia i requisiti tecnico professionali;
> Relazione tecnica dalla quale risulti anche le tipologie dei materiali utilizzati;
> Schema unifilare dell'impianto realizzato; all'uopo è opportuno rammentare che il quadro
elettrico a valle del contatore nonché tutti i sottoquadri dovranno contenere un proprio
schema
• Nel cantiere deve essere previsto un dispositivo per l'interruzione di emergenza generale
dell'alimentazione degli apparecchi utilizzatori per i quali possa essere necessario
interrompere tutti i conduttori attivi per eliminare un pericolo. In altre parole, il comando
d'emergenza ha lo scopo di interrompere rapidamente l'alimentazione a tutto l'impianto
elettrico, esso deve essere pertanto noto a tutte le maestranze e facilmente raggiungibile ed
individuabile (Allegato V parte I punto 2 del d.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09)
• Se il comando d'emergenza viene predisposto sul quadro di cantiere, questo può essere
costituito dall'interruttore generale del quadro stesso, purché le porte non siano chiuse a
chiave e, quindi, facilmente raggiungibile.
• Nel caso in cui il quadro venga chiuso a chiave, il comando d'emergenza potrà essere
realizzato attraverso un pulsante a fungo posizionato all'esterno del quadro, che agisce
direttamente sull'interruttore generale
• I cavi elettrici non devono passare attraverso luoghi di passaggio per veicoli o pedoni;
quando questo sia invece necessario, deve essere assicurata una protezione speciale contro
i danni meccanici e contro il contatto con macchinario di cantiere
• I cavi che alimentano apparecchiature trasportabili devono essere sollevati da terra in
maniera tale da evitare danneggiamenti meccanici
• Le prese a spina usate normalmente per le prolunghe e per alimentare gli utilizzatori negli
impianti di cantiere devono:
> Essere protette da interruttore differenziale che è buona norma non raccolga un numero
eccessivo di derivazioni per evitare che il suo intervento non metta fuori servizio
contemporaneamente troppe linee
> Avere grado di protezione minimo IP 44
> Essere dotate di interblocco meccanico per utilizzatori che assorbono potenze superiori a
1000 w
• E' buona regola per ragioni pratiche adottare in modo sistematico le prese a spina di tipo
interbloccato
• L'impianto elettrico deve essere dotato di impianto di messa a terra e di interruttori
differenziali ad alta sensibilità o di altri sistemi di protezione equivalenti
• Per prevenire i rischi da incendio o esplosione gli impianti devono essere protetti contro:
> Il sovraccarico (ogni corrente che supera il valore nominale e che si verifica in un circuito
elettricamente sano);
> Il corto circuito (ogni corrente che supera il valore nominale e che si verifica in seguito ad
un guasto di impedenza trascurabile fra due punti in tensione). In entrambi i casi la
protezione è realizzabile attraverso l'installazione di interruttori automatici o di fusibili;
> La propagazione dell'incendio (la protezione è realizzabile attraverso l'impiego'di
sbarramenti antifiamma, cavi e condutture ignifughe od autoestinguenti) (Allegato IV
punto 4 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09 )

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• Non si devono movimentare oggetti di grandi dimensioni (quali gru, scale, tubi, ecc.) nelle
vicinanze di linee elettriche aeree esterne e prima di iniziare qualsiasi scavo è necessario
accertarsi che non vi siano condutture elettriche interrate
• Garantire un totale isolamento di tutte le parti attive con conduttori elettrici sotto traccia,
entro canaletto o in tubi esterni (non in metallo)
• Sono assolutamente da evitare collegamenti approssimativi quali piattine chiodate nei muri
• Non congiungere i fili elettrici con il classico giro di nastro isolante. Questo tipo di isolamento
risulta estremamente precario. Le parti terminali dei conduttori o gli elementi "nudi" devono
essere racchiusi in apposite cassette o in scatole di materiale isolante (Allegato V parte II
punto 5.16 del d.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Sostituire tutti i componenti dell'impianto rotti o deteriorati (prese a spina, interruttori, cavi,
ecc.)
• Le prese fisse a muro, le prese a spina volanti e gli apparecchi elettrici non devono essere a
portata di mano nelle zone in cui è presente acqua
• I passaggi di servizio e gli accessi alle macchine, quadri e apparecchiature elettriche devono
essere tenuti sgombri da materiale di qualsiasi tipo, in particolar modo se si tratta di materiali
o oggetti infiammabili
• Predisporre appositi cartelli con le principali norme di comportamento per diminuire le
occasioni di pericolo, ad esempio un cartello che indichi il divieto di usare acqua per spegnere
incendi in prossimità di cabine elettriche, conduttori, macchine e apparecchi sotto tensione
• L'idoneità dei dispositivi di protezione individuale, come guanti in gomma (il cui uso è
consentito fino a una tensione massima di 1000 V), tappetini e stivali isolanti, deve essere
attestata con marcatura CE (Art. 77 del d.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Le scale non devono essere usate abitualmente come postazioni di lavoro, ma solo per
raggiungere attrezzature più idonee o piani di lavoro sopraelevati
• Le scale dovranno essere idonee, con pioli ben fissati e assicurate sia al piede che al piano,
eventualmente con aiuto di altra persona
• E' necessaria una valutazione preliminare dell'idoneità della scala all'impiego in funzione
della lunghezza della stessa e della pendenza applicabile
• I lavoratori devono essere formati sulle modalità di utilizzo delle attrezzature di lavoro legate
all'impianto elettrico ed ai conseguenti rischi (Art. 18 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal
D.lgs n.106/09)
• I lavoratori devono essere formati sulle procedure atte a far fronte a situazioni di emergenza
relative ad incendi o pronto soccorso (Art. 18 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09)
• Non utilizzare mai l'acqua per spegnere un incendio di natura elettrica. Sezionare l'impianto
e utilizzare estintori a polvere o CO2 (Allegato IV punto 4 del D.lgs. n.81/08 come modificato
dal D.lgs n.106/09)
• Se qualcuno è in contatto con parti in tensione non tentare di salvarlo trascinandolo via,
prima di aver sezionato l'impianto
• I percorsi pedonali interni al cantiere devono sempre essere mantenuti sgombri da
attrezzature, materiali, macerie o altro capace di ostacolare il cammino degli operatori
• Le vie d'accesso al cantiere e quelle corrispondenti ai percorsi interni devono essere
illuminate secondo le necessità diurne e notturne
• Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti (Art. 75-78 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante (Art. 77 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• In presenza di temporali, quando siano da temere scariche atmosferiche che possono
interessare il cantiere, saranno tempestivamente sospese le lavorazioni che espongono i
lavoratori ai rischi conseguenti (folgorazione, cadute, cadute dall'alto) in particolare: attività
sui ponteggi metallici esterni, attrezzature per lavori in quota o a contatto con grandi masse
metalliche, attività di manipolazione e di movimentazione di materiali facilmente infiammabili
od esplodenti.

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• Qualora le scariche atmosferiche interessino il cantiere, sarà necessario attivare le procedure


di emergenza che comportano l'evacuazione dei lavoratori dai posti di lavoro sopraelevati,
da quelli a contatto o in prossimità di masse metalliche o da quelli in prossimità o all'Interno
dei depositi di materiale infiammabile o esplosivo e disattivare le reti di alimentazione
elettricità, gas e quanto altro nel cantiere possa costituire pericolo per esplosione o incendio.
Prima di riprendere il lavoro si verificherà la stabilità delle opere provvisionali e degli impianti
interessati dall'evento.
• Gli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche potrebbero risultare danneggiati e
pertanto saranno verificati in tutte le loro parti affinché ne sia garantita l'integrità e
'efficienza.
DPI - art. 75, 77 e 78 - All. Vili del D.Lgs 81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09
In funzione dei rischi evidenziati saranno utilizzati obbligatoriamente i seguenti DPI, di cui è
riportata la descrizione ed i riferimenti normativi:
RISCHI RIF.NORMATIVO
DPI DESCRIZIONE
EVIDENZIATI
Guanti
dielettrici UNI EN 60903
Guanti in lattice naturale speciale con Guanti di
un alto potere di isolamento elettrico. protezione isolanti
Elettrocuzione
I guanti dielettrici devono essere da contatto con
utilizzati con dei sovra-guanti in pelle parti sotto
tensione

UNI EN 397
Elmetto con (2001)
visiera Elmetti di
ncorporata protezione per
Calotta in policarbonato ad alta
l'industria
resistenza, completo di frontalino
Elettrocuzione UNI EN 13087-8
proteggi visiera, dotato di alto potere
(2006) Elmetti di
dielettrico.
protezione- Metodi
di prova- Parte 8:
Proprietà
elettriche.
Cuffia
Impiego di antirumore UNI EN 352-2
I modelli attualmente in commercio
utensili (2004)
consentono di regolare la pressione
@ Protettori
rumorosi delle coppe auricolari, mentre i
durante le dell'udito.
cuscinetti sporchi ed usurati si
lavorazioni Requisiti generali.
possono facilmente sostituire
Parte 1: cuffie

Stivali isolanti
UNI EN ISO 20344
(2008)
Tronchetti dielettrici realizzati in
Dispositivi di
Elettrocuzione caucciù foderati in cotone con suola
antisdrucciolevole resistente protezione
all'usura. individuale -
Metodi di prova
per calzature.

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Tuta di
protezione
UNI EN 340
Polveri e detriti Tuta da lavoro da indossare per
durante Ip iiti \ evitare che la polvere venga a
(2004)
Indumenti di
lavorazioni contatto con la pelle
protezione.
Requisiti generati

UNI EN 149
Mascherina
(2003)
antipolvere
Apparecchi di
FFP2
Mascherina per la protezione di protezione delle
Inalazione di polveri a media tossicità, fibre e vie respiratorie -
polveri e fibre Semimaschera
aerosol a base acquosa di materiale
filtrante contro
particellare >= 0,02 micron.
particelle -
Requisiti, prove,
marcatura.

SVROC 05 - AREA STOCCAGGIO RIFIUTI

ZONA Le zone di stoccaggio dei rifiuti devono essere posizionate in


aree periferiche del cantiere, in prossimità degli accessi
STOCCAGGIO carrabili. Inoltre, nel posizionamento di tali aree si è tenuto
conto della necessità di preservare da polveri e esalazioni
RIFIUTI maleodoranti, sia i lavoratori presenti in cantiere, che gli
insediamenti attigui al cantiere stesso
Operatori: Operaio Comune Luogo di Cantiere
lavoro:
Macchine/Attrezzature Miniescavatore
Autocarro
Carriole
Sostanze/Preparati Polveri inerti
Carta
Legno
Materiali bituminosi
ANALISI DEI RISCHI:
Descrizione Liv. Probabilità Entità danno Classe
Investimento Possibile Significativo Notevole
Inalazione di polveri e fibre Possibile Significativo Notevole
Movimentazione manuale
Possibile Significativo Notevole
dei carichi
Proiezione di schegge e
Possibile Significativo Notevole
materiali
Posture incongrue Possibile Significativo Notevole
Rumore Possibile Significativo Notevole
Vibrazioni Possibile Significativo Notevole
Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesto Accettabile
Urti, colpi, impatti e Accettabile
Possibile Modesto
compressioni
MISURE PREVENZIONE E PROTEZIONE
• Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
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• Tutti i lavoratori devono essere adeguatamente informati e formati sulle corrette modalità di
esecuzione delle attività e di utilizzo delle attrezzature (Art. 71 comma 7 lettera a) del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti (Art. 75-78 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante (Art. 77 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• La presa in carico delle macerie (la registrazione su apposita modulistica della quantità di
macerie stoccate nel cantiere prima di essere recuperate o portate allo smaltimento) deve
essere annotata sul registro di carico e scarico dei rifiuti entro una settimana dalla produzione
delle stesse, nel caso in cui il rifiuto sopraccitato venga consegnato a terzi per le fasi di
recupero o smaltimento. Il registro di carico e scarico dei rifiuti deve essere vidimato presso
l'Ufficio competente.
• Il trasporto delle macerie alla discarica può essere effettuato direttamente dalla ditta
produttrice del rifiuto, senza la necessità di ottenere autorizzazioni, in quanto non rientra
nella categoria dei rifiuti pericolosi. Si rende noto che il trasporto delle macerie deve essere
accompagnato da apposito formulario di identificazione vidimato presso l'Ufficio competente.
Altre tipologie di rifiuti:
• Dalla lavorazione in cantiere possono scaturire altre tipologie di rifiuti oltre alle macerie,
quali a titolo puramente indicativo e non esaustivo: bancali in legno, carta (sacchi contenenti
diversi materiali), nylon, latte sporche di vernici, bidoni sporchi di collanti, guanti usurati.
• Per ogni tipologia di rifiuto, deve essere attribuito un codice CER. Per i rifiuti sopraindicati
essi sono:
> 15.01.06 imballaggi in materiali misti;
> 15.01.04 imballaggi metallici;
> 15.01.02 imballaggi in plastica;
> 15.02.03 indumenti protettivi
DPI - art. 75, 77 e 78 - All. Vili del D.Lgs 81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09
In funzione dei rischi evidenziati saranno utilizzati obbligatoriamente i seguenti DPI, di cui è
riportata la descrizione ed i riferimenti normativi:
RISCHI
DPI DESCRIZIONE RIF. NORMATIVO
EVIDENZIATI
Casco
Protettivo
Dispositivo utile a proteggere il
Caduta di lavoratore dal rischio di offesa al capo UNI EN 397(2001)

(A)
materiale/attre per caduta di materiale dall’alto o Elmetti di
zzi dall'alto comunque per contatti con elementi protezione
pericolosi

Tuta di
protezione

Da utilizzare nei luoghi di lavoro


Polveri e detriti UNI EN 340(2004)
caratterizzati dalla presenza di
durante le materiali e/o attrezzi che possono Indumenti di
lavorazioni causare fenomeni di abrasione protezione.
/taglio/ perforazione Requisiti generali

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Scarpe
Lesioni per antinfortunisti
caduta di UNI EN ISO 20344
che
Puntale rinforzato in acciaio contro (2008)
materiali
schiacciamento/abrasioni/perforazio Dispositivi di
movimentati
ne/ferite degli arti inferiori e suola protezione
e/o per
antiscivolo e per salvaguardare la individuale -
presenza di
caviglia da distorsioni Metodi di prova
chiodi, ferri,
per calzature
ecc.

Guanti in
crosta
Lesioni per Da utilizzare nei luoghi di lavoro UNI EN 388
contatto con caratterizzati dalla presenza di (2004)
organi mobili materiali e/o attrezzi che possono Guanti di
durante le causare fenomeni di brasione/taglio/ protezione contro
lavorazioni perforazione delle mani rischi meccanici

UNI EN 149
(2003)
Mascherina Apparecchi di
Mascherina per la protezione di protezione delle
Inalazione di polveri a media tossicità, fibre e vie respiratorie -
polveri e fibre aerosol a base acquosa di materiale Semimaschera
particellare >= 0,02 micron. filtrante contro
particelle -
Requisiti, prove,
marcatura.

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SVROC 06 - AREA STOCCAGGIO MATERIALI


L'area di stoccaggio dei materiali, chiaramente identificata e
ben delimitata nella planimetria, deve risultare raggiungibile
ZONA
dai mezzi di trasporto (autocarri, carriole, etc....). Il materiale
ivi depositato deve essere mantenuto ordinato in relazione alla
STOCCAGGIO
sua tipologia ed alla sua movimentazione.
Ai fini dell'ubicazione dei depositi, l'impresa deve considerare
opportunamente la viabilità interna ed esterna, le aree
lavorative, l'eventuale pericolosità dei materiali ed i problemi
di stabilità del terreno o pavimentazione presente.
Operatori: Operaio Comune Luogo di Cantiere
lavoro:
Macchine/Attrezzature Autocarri
Carriole
Sostanze/Preparati Polveri inerti
Carta
Legno
Materiali bituminosi
ANALISI DEI RISCHI:
Descrizione Liv. Probabilità Entità danno Classe
Investimento Possibile Significativo Notevole
Inalazione di polveri e fibre Possibile Significativo Notevole
Movimentazione manuale
Possibile Significativo Notevole
dei carichi
Proiezione di schegge e
Possibile Significativo Notevole
materiali
Posture incongrue Possibile Significativo Notevole
Rumore Possibile Significativo Notevole
Vibrazioni Possibile Significativo Notevole
Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesto Accettabile
Urti, colpi, impatti e
Possibile Modesto Accettabile
compressioni
MISURE PREVENZIONE E PROTEZIONE
• Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
• Tutti i lavoratori devono essere adeguatamente informati e formati sulle corrette modalità di
esecuzione delle attività e di utilizzo delle attrezzature (Art. 71 comma 7 lettera a) del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti (Art. 75-78 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante (Art. 77 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• È vietato comunque costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi; qualora tali
depositi siano necessari per le condizioni di lavoro, si deve provvedere alle necessarie
puntellature o sostegno preventivo della corrispondente parete di scavo.
• I depositi in cataste, pile, mucchi devono essere effettuati in modo da evitare crolli e
cedimenti e che i materiali possano essere prelevati senza dover ricorrere a manovre
pericolose.
• I percorsi per la movimentazione dei carichi devono essere scelti in modo da evitare quanto
più possibile che essi interferiscano con zone in cui si trovano persone. Quando ciò non sia
possibile i trasporti e la movimentazione, anche aerea, dei carichi dovranno essere
opportunamente segnalati onde consentire lo spostamento delle persone.
• Al manovratore del mezzo di sollevamento e trasporto deve essere garantito il controllo delle
condizioni di tutto il percorso, anche ricorrendo a personale ausiliario

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• L'altezza massima per le cataste deve essere valutata in funzione della sicurezza al
ribaltamento, dello spazio necessario per i movimenti e della necessità di accedere per
l'imbraco; le cataste non devono appoggiare o premere su pareti non idonee a sopportare
sollecitazioni.
• Occorre utilizzare adeguate rastrelliere per lo stoccaggio verticale dei materiale (lamiere,
lastre o pannelli).
• Le scorte di reattivi e solventi vanno tenuti in un zona fresca, aerata e protetta dalle
radiazioni solari.
• Se si dovessero riscontrare delle problematiche di stoccaggio, i materiali dovranno essere
trasportati in cantiere giornalmente o settimanalmente in funzione delle lavorazioni da
compiersi.
DPI - art. 75, 77 e 78 - All. Vili del D.Lgs 81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09
In funzione dei rischi evidenziati saranno utilizzati obbligatoriamente i seguenti DPI, di cui è
riportata la descrizione ed i riferimenti normativi:
RISCHI
DPI DESCRIZIONE RIF.NORMATIVO
EVIDENZIATI
Casco
Protettivo
Dispositivo utile a proteggere il
Caduta di lavoratore dal rischio di offesa al capo UNI EN 397(2001)
materiale/attre
zzi dall'alto
(A) per caduta di materiale dall'alto o
comunque per contatti con elementi
pericolosi
Elmetti di
protezione

Tuta di
protezione
Da utilizzare nei luoghi di lavoro
UNI EN 340(2004)
Polveri e detriti caratterizzati dalla presenza di
Indumenti di
durante le materiali e/o attrezzi che possono
protezione.
lavorazioni causare fenomeni di abrasione
Requisiti generali
/taglio/ perforazione

Scarpe
Lesioni per antinfortunisti UNI EN ISO 20344
caduta di che Puntale rinforzato in acciaio contro (2008)
materiali
schiacciamento/abrasioni/perforazio Dispositivi di
movimentati ®
ne/ferite degli arti inferiori e suola protezione
e/o per
antiscivolo e per salvaguardare la individuale -
presenza di Metodi di prova
caviglia da distorsioni
chiodi, ferri, per calzature
ecc.

Guanti in
crosta
Lesioni per Da utilizzare nei luoghi di lavoro UNI EN 388
contatto con caratterizzati dalla presenza di (2004)
organi mobili materiali e/o attrezzi che possono Guanti di
durante le causare fenomeni di brasione/taglio/ protezione contro
lavorazioni perforazione delle mani rischi meccanici

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UNI EN 149
(2003)
Mascherina Apparecchi di
Mascherina per la protezione di protezione delle
Inalazione di polveri a media tossicità, fibre e vie respiratorie -
polveri e fibre aerosol a base acquosa di materiale Semimaschera
particellare >= 0,02 micron. filtrante contro
particelle -
Requisiti, prove,
marcatura.

1 4. SVRF (Scheda Valutazione Rischio Fase)


(punto 2.2.3 Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

Qui di seguito vengono riportate le diverse fasi lavorative oggetto dei lavori del cantiere. Per
ognuna di esse sono stati individuati e valutati i rischi più probabili, sono state dettagliate le
misure di prevenzione e protezione, le procedure e regole di buona prassi ed i Dispositivi di
Protezione Individuale da indossare.
Per ogni attività lavorativa sono state, inoltre, indicate le eventuali attrezzature, sostanze
impiegate e/o prodotte.
SVRF 03 - Demolizione e rimozione
SVRF 05 - Preparazione malte ed intonaci
SVRF 06 - Intonaci esterni
SVRF 07 - Tinteggiature esterne
SVRF 11 - Applicazione paraspigoli
SVRF 12 - Applicazione rete su giunti
SVRF 22 - Rimozione serramenti
SVRF 27 - Montaggio infissi esterni
SVRF 60 - Cappotto Termico
SVRF 70 - Impianto pannelli fotovoltaici
Si impone il divieto assoluto di stoccare sostanze pericolose e/o infiammabili.
Il datore di lavoro è tenuto a garantire la presenza continua e giornaliera di un
preposto della sicurezza di cantiere che dovrà accogliere tutte le indicazioni del CSE e
controllare che vengano rispettate.

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SVRF 03 - RIMOZIONI E DE M O LIZIO NI

Operazioni di demolizione di materiale di qualsiasi natura,


i “ intonaci, rivestimenti, cls ammalorati ect. compreso
l'accatastamento dei detriti nell'ambito del cantiere. Si
evidenzia che per eseguire le rimozioni e demolizioni esterne,
' ■ .XlzWI
(facciate) saranno montati adeguati ponteggi di servizio.

'
\ iMKÌfA-
7^
W■K
In ogni caso si seguiranno le seguenti avvertenze:
Prima dell'inizio dei lavori di demolizione, è fatto obbligo
*

procedere alla verifica delle condizioni di conservazione e di


stabilità delle varie strutture da demolire.

Operatori: Operaio Comune Luogo di lavoro: Cantiere


Macchine/Attrezzature Attrezzi manuali di uso comune
Martello demolitore elettrico
Mazza e scalpello
Argano a bandiera
Sostanze/Preparati Polveri inerti
Opere Provvisionali Ponti su cavalletti
Impalcati
Ponteggi
Scale semplici e/o doppie
ANALISI DEI RISCHI:
Descrizione Liv. Probabilità Entità danno Classe
Inalazione di polveri e fibre Probabile Modesto Notevole
Rumore Probabile Modesto Notevole
Elettrocuzione Possibile Significativo Notevole
Caduta di materiale dall'alto Possibile Significativo Notevole
Proiezione di schegge Possibile Significativo Notevole
Scivolamenti, cadute a Accettabil
Possibile Modesto
livello e
Urti, colpi, impatti e Accettabil
Possibile Modesto
compressioni e
MISURE PREVENZIONE E PROTEZIONE
• Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
• Tutti i lavoratori devono essere adeguatamente informati e formati sulle corrette modalità di
esecuzione delle attività e di utilizzo delle attrezzature (Art. 71 comma 7 lettera a) del D.lgs.
n.81/08come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Durante i lavori di demolizione si deve provvedere a ridurre il sollevamento della polvere,
irrorando con acqua le murature ed i materiali derivanti.
• Durante i lavori di demolizione deve essere assolutamente impedito il transito nelle zone di
rischio e devono essere predisposti opportuni cartelli indicanti l'esecuzione della demolizione
(Art. 154 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• I canali di convogliamento dei materiali debbono essere realizzati in maniera che non si
verifichino fuoriuscite di materiali e debbono terminare a non oltre 2 metri dal suolo (Art.
153 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Durante lo scarico deve essere vietata la presenza di persone alla base dei canali di scarico
(Art. 154 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Deve essere vietato gettare indiscriminatamente materiale dall'alto (Art. 153 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Il materiale di risulta accumulato deve essere successivamente raccolto e rimosso
• Prima di procedere alla demolizione è opportuno assicurarsi della assenza di parti elettriche
in tensione (Art. 83 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)

Arch. Bianca Urselli


Via P.A.Iannotta n.7, 81020 - Casapulla (CE)
Celi. 339 1862815
mail: urselli. bianca@gmail.com
64
Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

• I lavori di demolizione effettuati con l'ausilio di attrezzature rumorose o che comportino


comunque produzione di rumore, devono essere eseguiti negli orari stabiliti e nel rispetto
delle ore di silenzio imposte dai regolamenti locali (Art. 192 del D.lgs. n.81/08 come
modificato dal D.lgs n.106/09)
• Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti (Art. 75-78 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante (Art. 77 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09) __________________________________
DPI - art. 75, 77 e 78 - All. Vili del D.Lgs 81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09_____________ _____________________________________________
In funzione dei rischi evidenziati saranno utilizzati obbligatoriamente i seguenti DPI, di cui è
ri la descrizione ed i riferimenti normativi:
RISCHI RIF.NORMATI
DPI DESCRIZIONE
EVIDENZIATI VO
Casco
Protettivo
Dispositivo utile a proteggere il
UNI EN
Caduta di lavoratore dal rischio di offesa al capo
(A) 397(2001)
materiale/attre per caduta di materiale dall'alto o
Elmetti di
zzi dall'alto comunque per contatti con elementi
protezione
pericolosi

Tuta di
protezione UNI EN
Da utilizzare nei luoghi di lavoro
340(2004)
Polveri e detriti caratterizzati dalla presenza di materiali
Indumenti di
durante le e/o attrezzi che possono causare
protezione.
lavorazioni fenomeni di abrasione /taglio/
Requisiti
perforazione
generali

Scarpe
Lesioni per antinfortunistic
caduta di UNI EN ISO
he
Puntale rinforzato in acciaio contro 20344 (2008)
materiali
movimentati schiacciamento/abrasioni/perforazione Dispositivi di
/ferite degli arti inferiori e suola protezione
e/o per
antiscivolo e per salvaguardare la individuale -
presenza di
caviglia da distorsioni Metodi di prova
chiodi, ferri,
ecc. per calzature

Guanti in
crosta

Lesioni per UNI EN 388


Da utilizzare nei luoghi di lavoro
contatto con (2004)
caratterizzati dalla presenza di materiali
organi mobili Guanti di
e/o attrezzi che possono causare
durante le fenomeni di abrasione/taglio/ protezione
lavorazioni perforazione delle mani contro rischi
meccanici

Arch. Bianca Urselli


Via P.A.Iannotta n.7, 81020 - Casapulla (CE)
Celi. 339 1862815
mail: urselli. bianca@gmail.com
------------------------ ——---------------- I 65
Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

UNI EN 149
(2003)
Mascherina Apparecchi di
Mascherina per la protezione di polveri protezione delle
Inalazione di a media tossicità, fibre e aerosol a base vie respiratorie
polveri e fibre acquosa di materiale particellare > = - Semimaschera
0,02 micron. filtrante contro
particelle -
Requisiti, prove,
marcatura.
Cuffia
Presenza di antirumore UNI EN 352-2
apparecchiatur I modelli attualmente in commercio (2004)
e/ @ consentono di regolare la pressione Protettori
macchine delle coppe auricolari, mentre i dell'udito.
rumorose cuscinetti sporchi ed usurati si possono Requisiti
durante le facilmente sostituire generali. Parte
lavorazioni 1: cuffie

Occhiali di
protezione UNI EN 166
(2004)
Con lente unica panoramica in
Proiezione di Protezione
policarbonato trattati anti graffio, con
schegge personale degli
protezione laterale
occhi -
Specifiche.

Arch. Bianca Urselli


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Celi. 339 1862815
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Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

SVRF 05 - PREPARAZIONE MALTE ED INTONACI ___________________ ______

fi
Trattasi delle attività necessarie per la preparazione manuale
delle malte per la messa in opera di murature, intonaci o altro.
** > 1*

s
Operatori: Intonacatore Luogo di Cantiere
lavoro:
Macchine/Attrezzature Attrezzi d'uso norma e;
Materiale minuto;
Martelli;
Cazzuole;
Impastatrici;
Carriole.
Sostanze/Preparati Malte e conglomerati
Polveri
Opere Provvisionali Ponti su cavalletti
Impalcati
Ponteggi
Scale semplici e/o doppie
ANALISI DEI RISCHI
Descrizione Liv. Probabilità Entità danno Classe
Caduta di materiale dall'alto Possibile Significativo Notevole
Inalazione di polveri e fibre Possibile Significativo Notevole
Getti e schizzi Probabile Lieve Accettabile
Movimentazione manuale dei
Probabile Lieve Accettabile
carichi
Allergeni Non probabile Significativo Accettabile
MISURE PREVENZIONE E PROTEZIONE
• Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
ed alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti impiegati
• Sensibilizzare periodicamente il personale relativamente ai rischi specifici delle operazioni da
eseguire
• Ubicare la zona di lavoro in luogo sicuro lontano da possibili cadute di materiale dall'alto
• I posti di lavoro e di passaggio devono essere idoneamente difesi contro la caduta e
l'investimento di materiali. Ove non sia possibile la difesa con mezzi tecnici, devono essere
adottate altre misure o cautele adeguate (Art 114 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal
D.lgs n.106/09)
• In caso di lavoro nella adiacenze di edifici, costruire idonea postazione protetta da impalcato
con tettoia in tavolame da cm. 5 atto a proteggere gli addetti da eventuali cadute accidentali
di materiale
• Le eventuali fosse di spegnimento saranno dotate di protezione su tutti i lati mediante
parapetti e tavole fermapiede
• Gli impianti comprendenti betoniere o impastatrici ed altre apparecchiature per tutte le
operazioni di preparazione del conglomerato cementizio, anche a funzionamento automatico
e programmato, devono essere forniti di strumenti indicatori e segnalatori nonché di organi
di comando posti in posizione ben visibile e facilmente accessibile. In corrispondenza dei
punti di potenziale pencolo devono essere disposti comandi di arresto di emergenza. In
occasione delle interruzioni deve essere provveduto al blocco del comando principale
(Allegato V del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)

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Via P.A.Iannotta n.7, 81020 - Casapulla (CE)
Celi. 339 1862815
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Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

• Effettuare la formazione e l'informazione relativa all'uso corretto di tali sostanze, nello


specifico le concentrazioni, le modalità d’uso ed i tempi di contatto (Art 227, comma 1 del
D.lgs. n.81/08)
• Se si opera in ambienti ristretti o scarsamente ventilati ridurre al minimo il tempo di
esposizione (Allegato IV Punto 2.1 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• I recipienti devono essere in perfetto stato di manutenzione al fine di ridurre il pericolo di
fuoriuscita della calce per rottura dei supporti
• Le sostanze e i prodotti pericolosi vanno usati correttamente ed occorre prestare attenzione
ai simboli riportati sui contenitori
• Impartire agli addetti le necessarie informazioni per la corretta movimentazione di carichi
pesanti o ingombranti (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Rispettare le istruzioni ricevute per un'esatta e corretta posizione da assumere nella
movimentazione dei carichi (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Prima di movimentare a mano gli elementi valutare il loro peso e la loro dimensione ed
individuare il modo più indicato per afferrarli, alzati e spostali senza affaticare la schiena
(Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Per carichi pesanti o ingombranti la massa va movimentata con l'intervento di più persone
al fine di ripartire e diminuire lo sforzo (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09)
• Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti (Art.75-78 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Verificare l'uso costante dei D.P.I. da parte di tutto il personale operante (Art.77 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
DPI - art. 75, 77 e 78 - All. Vili del D.Lgs 81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09
In funzione dei rischi evidenziati saranno utilizzati obbligatoriamente i seguenti DPI, di cui è
riportata la descrizione ed i riferimenti normativi:
RISCHI
DPI DESCRIZIONE RIF. NORMATIVO
EVIDENZIATI
Casco
Protettivo
Dispositivo utile a proteggere il
Caduta di lavoratore dal rischio di offesa al capo UNI EN 397(2001)
materiale/attre per caduta di materiale dall’alto o Elmetti di
zzi dall'alto comunque per contatti con elementi protezione
pericolosi

Tuta di
protezione Da utilizzare nei luoghi di lavoro
caratterizzati dalla presenza di UNI EN 340(2004)
Polveri e detriti Indumenti di
materiali e/o attrezzi che possono
durante le protezione.
causare fenomeni di abrasione
lavorazioni Requisiti generali
/taglio/
perforazione

Lesioni per Scarpe UNI EN ISO 20344


caduta di antinfortunisti Puntale rinforzato in acciaio contro (2008)
materiali che schiacciamento/abrasioni/perforazio Dispositivi di
movimentati ne/ferite degli arti inferiori e suola protezione
e/o per antiscivolo e per salvaguardare la individuale -
presenza di caviglia da distorsioni Metodi di prova
chiodi, ferri,
per calzature
ecc.
Arch. Bianca Urselli
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Celi. 339 1862815
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Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

Guanti in
crosta Da utilizzare nei luoghi di lavoro
Lesioni per UNI EN 388
caratterizzati dalla presenza di
contatto con (2004)
materiali e/o attrezzi che possono
organi mobili Guanti di
causare fenomeni di
durante le protezione contro
abrasione/taglio/
lavorazioni rischi meccanici
perforazione delle mani

UNI EN 149
(2003)
Mascherina Apparecchi di
Mascherina per la protezione di protezione delle
Inalazione di polveri a media tossicità, fibre e vie respiratorie -
polveri e fibre aerosol a base acquosa di materiale Semimaschera
particellare > = 0,02 micron. filtrante contro
particelle -
Requisiti, prove,
marcatura.
Cuffia
Presenza di antirumore UNI EN 352-2
apparecchiature I modelli attualmente in commercio
(2004)
/ consentono di regolare la pressione
Protettori
macchine delle coppe auricolari, mentre i
dell'udito.
rumorose cuscinetti sporchi ed usurati si
Requisiti generali.
durante le possono facilmente sostituire
Parte 1: cuffie
lavorazioni

Occhiali di
protezione
UNI EN 166
Con lente unica panoramica in (2004)
Proiezione di
policarbonato trattati anti graffio, con Protezione
schizzi
protezione laterale personale degli
occhi - Specifiche.

Arch. Bianca Urselli


Via P.A.Iannotta n.7, 81020 - Casapulla (CE)
Celi. 339 1862815
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_____________________________ I 69
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SVRF 06 - INTONACI ESTERNI ESEGUITI AMANO


Realizzazione di intonaci esterni su superfici verticali e/o
orizzontali eseguiti a mano. L'applicazione manuale
dell'intonaco esterno richiede le seguenti accortezze ai fini di
r buoni risultati:
> bagnare la muratura prima della posa dell'intonaco
■ JB > procedere alla posa manuale dell'intonaco
> livellare con staggia in alluminio l'intonaco
ad indurimento avvenuto il prodotto può essere grattato sulle
superfici con la tecnica della rabottatura
Operatori: Intonacatore Luogo di Cantiere
lavoro:
Macchine/Attrezzature Utensili manuali d'uso comune
Argano per il sollevamento dei carichi
Betoniera a bicchiere
Sostanze/Preparati Intonaci
Opere Provvisionali Ponti su cavalletti
Impalcati
Ponteggi
Scale semplici e/o doppie
ANALISI DEI RISCHI
Descrizione Liv. Probabilità Entità danno Classe
Caduta dall'alto Possibile Grave Notevole
Caduta di materiali dall'alto Possibile Grave Notevole
Inalazione di polveri Possibile Significativo Notevole
Movimentazione manuale
Possibile Significativo Notevole
dei carichi
Ferite, tagli per contatti con
Possibile Modesto Accettabile
gli attrezzi
Ribaltamento della betoniera Non probabile Grave Accettabile
Dermatiti, irritazioni
cutanee, reazioni allergiche Non probabile Modesto Basso
per contatto con intonaci
MISURE PREVENZIONE E PROTEZIONE
• Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
• Tutti i lavoratori devono essere adeguatamente informati e formati sulle corrette modalità
di esecuzione delle attività e di utilizzo delle attrezzature (Art. 71 comma 7 lettera a) del
D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Posizionare la segnaletica di sicurezza (Art. 163 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal
D.lgs n.106/09)
• Prima di iniziare le attività deve essere effettuata una ricognizione dei luoghi dei lavori al
fine di individuare la eventuale esistenza di linee elettriche aeree e stabilire le idonee
precauzioni per evitare possibili contatti diretti o indiretti con elementi in tensione (Art. 83
del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• La larghezza dell'impalcato del ponte su cavalletti non deve essere inferiore a 90 cm
(Allegato XVIII Punto 2.2.2.3. del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Le tavole da ponte devono poggiare su tre cavalletti, essere ben accostate, fissate ai
cavalletti e non presentare parti al sbalzo superiori a 20 cm (Allegato XVIII Punto 2.2.2.3.
del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Verificare che i ponti su cavalletti e gli impalcati siano allestiti ed utilizzati in maniera
corretta. Vietarne il montaggio sugli impalcati del ponteggio (Art 139 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Gli impalcati devono avere elementi di sostegno d'adeguata resistenza (Art 112 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
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Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

• Applicare regolari parapetti o sbarrare le aperture prospicienti il vuoto, se l'altezza di


possibile caduta è superiore a m 2 (Art 126 - Art. 146 del D.lgs. n.81/08 come modificato
dal D.lgs n.106/09)
• Verificare il corretto allestimento del ponteggio esterno (Art 112 del D.lgs. n.81/08 come
modificato dal D.lgs n.106/09)
• Accertarsi della stabilità della betoniera (Allegato V Parte I Punto 5 del D.lgs. n.81/08 come
modificato dal D.lgs n.106/09)
• Prima dell'utilizzo della betoniera verificare la presenza delle protezioni in particolare
(Allegato V Parte I Punto 6 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09) :
> Il volante di comando ribaltamento bicchiere deve avere i raggi accecati ove esiste il
pericolo di tranciamento
> Il pedale di sgancio del volante deve essere dotato di protezione superiormente e
lateralmente
> Gli organi di trasmissione del moto, ingranaggi, pulegge, cinghie devono essere protetti
contro il contatto accidentale a mezzo di carter
• E' fatto divieto assoluto manomettere le protezioni e lubrificare o pulire la betoniera sugli
organi in movimento (Allegato VI Punto 1.6 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09)
• La betoniera deve essere montata secondo le indicazioni fornite dal costruttore e rilevabili
nel libretto d'uso
• Verificare che sia presente un solido impalcato per la betoniera a bicchiere a protezione del
posto di lavoro (Art. 114 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Durante il sollevamento e il trasporto dei materiali non si deve passare con i carichi sospesi
sopra le persone, provvedendo a segnalare ogni operazione in modo da consentire
l'allontanamento delle persone (Allegato VI Punto 3.1.5 del D.lgs. n.81/08 come modificato
dal D.lgs n.106/09)
• Se permangono lavoratori o terzi sotto il percorso del carico, il manovratore dovrà
interrompere l'operazione fino al loro allontanamento (Allegato VI Punto 3.1.5 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Il carico dovrà essere portato su idonei piani di sbarco del materiale
• Prima dell'esecuzione della intonacatura disporre ordinatamente il materiale e le
attrezzature strettamente necessarie sul piano dell'impalcato senza provocarne l'ingombro
(Art. 124 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Valutare prima dell'inizio dei lavori gli spazi di lavoro e gli ostacoli per i successivi
spostamenti con sicurezza (Art. 108 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Impartire tempestivamente agli addetti le necessarie informazioni per la corretta
movimentazione di carichi pesanti o ingombranti (Art. 169 del D.lgs. n.81/08 come
modificato dal D.lgs n.106/09)
• Rispettare le istruzioni ricevute per un'esatta e corretta posizione da assumere nella
movimentazione dei carichi. Per carichi pesanti o ingombranti la massa va movimentata
con l'intervento di più persone al fine di ripartire e diminuire lo sforzo (Art. 168 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Verificare con frequenza le condizioni degli attrezzi (Art 71 del D.lgs. n.81/08 come
modificato dal D.lgs n.106/09)
• Non sovraccaricare gli impalcati dei ponti con materiale (Art 124 del D.lgs. n.81/08 come
modificato dal D.lgs n.106/09 )
• Salire e scendere dal piano di lavoro facendo uso di scale a mano
• E vietato lavorare su un singolo cavalletto anche per tempi brevi, è vietato utilizzare, come
appoggio delle tavole, le scale, i pacchi dei forati o altri elementi di fortuna (Allegato XVIII
Punto 2.2.2.4. del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• E vietato allestire ponti su cavalletti sul ponteggio (Art 139 del D.lgs. n.81/08 come
modificato dal D.lgs n.106/09 )
• Dovranno essere verificate le schede di rischio prima di maneggiare prodotti o sostanze,
per verificare l'eventuale allergia agli elementi contenuti, _________

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_________________ _____________ I
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Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

• Fornire i dispositivi di protezione individuale con relative informazioni all'uso (Art 77 del
D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti (Art. 75-78 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante (Art. 77 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
DPI - art. 75, 77 e 78 - All. Vili del D.Lgs 81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09
In funzione dei rischi evidenziati saranno utilizzati obbligatoriamente i seguenti DPI, di cui è
riportata la descrizione ed i riferimenti normativi:

RISCHI
DPI DESCRIZIONE RIF. NORMATIVO
EVIDENZIATI
Casco
Protettivo Dispositivo utile a
proteggere il lavoratore
Caduta di dal rischio di offesa al
UNI EN 397(2001)

(A)
materiale/attrezz capo per caduta di
Elmetti di protezione
i dall'alto materiale dall'alto o
comunque per contatti
con elementi pericolosi

Tuta di
protezione Da utilizzare nei luoghi di
lavoro caratterizzati dalla
Polveri e detriti presenza di materiali e/o UNI EN 340(2004)
durante le attrezzi che possono Indumenti di protezione.
lavorazioni causare fenomeni di Requisiti generali
abrasione /taglio/
perforazione

Scarpe
antinfortunisti Puntale rinforzato in
Lesioni per che acciaio contro
caduta di schiacciamento/abrasioni UNI EN ISO 20344 (2008)
materiali /perforazione/ferite degli Dispositivi di protezione
movimentati e/o arti inferiori e suola individuale - Metodi di
per presenza di antiscivolo e per prova per calzature
chiodi, ferri, ecc. salvaguardare la caviglia
da distorsioni

Gua nti in
cnista Da utilizzare nei luoghi di
Lesioni per lavoro caratterizzati dalla
contatto con presenza di materiali e/o UNI EN 388 (2004)
organi mobili attrezzi che possono Guanti di protezione contro
durante le causare fenomeni di rischi meccanici
lavorazioni abrasione/taglio/
perforazione delle mani

Arch. Bianca Urselli


Via P.A.Iannotta n.7, 81020 - Casapulla (CE)
Celi. 339 1862815
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72
Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

Mascherina Mascherina per la UNI EN 149 (2003)


protezione di polveri a Apparecchi di protezione
Inalazione di media tossicità, fibre e delle vie respiratorie -
polveri e fibre aerosol a base acquosa di Semimaschera filtrante
materiale particellare > = contro particelle - Requisiti,
0,02 micron. prove, marcatura.

Occhiali di
protezione
Con lente unica
panoramica in UNI EN 166 (2004)
Proiezione di
policarbonato trattati anti Protezione personale degli
schizzi
graffio, con protezione occhi - Specifiche.
laterale

Imbracatura e
cintura di Cintura di sicurezza
sicurezza utilizzata in edilizia per la UNI EN 361/358 (2003)
prevenzione da caduta di Specifiche per dispositivi di
(X)
Caduta dall'alto persone che lavorano in protezione individuale
altezza su scale o contro le cadute dall'alto.
<57 ponteggi. Da utilizzare Imbracature per il corpo
con cordino di sostegno

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SVRF 07 - TINTEGGIATURA PARETI ESTERNE


Trattasi della tinteggiatura di pareti esterne e simili, eseguita a
rullo o a pennello. Per le pareti ruvide è preferibile utilizzare le
■fl pennellesse, pennelli larghi e piatti larghe, dai 10 ai 15 cm. Il
rullo, invece, è una tecnica che consente di essere più veloci che
f II (1con il pennello e può essere a pelo lungo per le pareti ruvide e
a pelo medio per le pareti poco ruvide o lisce.
■ ® In particolare si prevede:
> approvvigionamento materiali al piano di lavoro
> predisposizione opere provvisionali (se non già
predisposte)
IH. f > stuccatura e levigatura del sottofondo (se necessario)

Operatori:
1> applicazione di tinte date a mano o a spruzzo
> pulizia e movimentazione dei residui
Pittore Luogo di lavoro: Cantiere
Macchine/Attrezzature Attrezzi manuali
Rullo
Pennelli
Sostanze/Preparati Pitture (per mano di finitura e di fondo)
Stucchi
Vernici (per trattamenti protettivi/decorativi)
Polveri (durante la levigatura e stuccatura)
Opere Provvisionali Ponti su cavalletti
Impalcati
Ponteggi
Scale semplici e/o doppie
ANALISI DEI RISCHI
Descrizione Liv. Probabilità Entità danno Classe
Caduta di persone dall'alto Probabile Significativo Notevole
Inalazione di vapori da
Possibile Modesto Accettabile
vernici/pitture
Getti e schizzi di
Possibile Modesto Accettabile
vernici/pitture
Movimentazione manuale
Possibile Modesto Accettabile
dei carichi.
Ferite e tagli per contatti
Possibile Modesto Accettabile
con gli attrezzi
Ergonomia-Postura Possibile Modesto Accettabile
MISURE PREVENZIONE E PROTEZIONE
• Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
• Tutti i lavoratori devono essere adeguatamente informati e formati sulle corrette modalità di
esecuzione delle attività e di utilizzo delle attrezzature (Art. 71 comma 7 lettera a) del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Il datore di lavoro valuta i rischi per la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di agenti
chimici ed attua le misure necessarie per eliminare o ridurre tali rischi (Art 223, 224, 225
del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti
impiegati
• Conoscere le caratteristiche delle sostanze utilizzate (es. infiammabilità, incompatibilità),
nello specifico le concentrazioni, le modalità d'uso ed i tempi di contatto (Art 227, comma 1
del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• E' necessario il preventivo esame della scheda tossicologica delle sostanze utilizzate per
l'adozione delle specifiche misure di sicurezza

Arch. Bianca Urselli


Via P.A.Iannotta n.7, 81020 - Casapulla (CE)
Celi. 339 1862815
mail: urselli. bianca@gmail.com
I 74
Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

• Le sostanze utilizzate, specialmente se allo stato liquido o facilmente solubili o volatili,


devono essere custodite in recipienti a tenuta e muniti di buona chiusura
• Tali recipienti devono portare una scritta che ne indichi il contenuto ed avere le indicazioni e
i contrassegni ( Allegato IV punto 2 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n. 106/09)
• Le sostanze utilizzate non devono essere accumulate nei locali di lavoro in quantità superiore
a quella strettamente necessaria per la lavorazione
• Lavorando al di sopra della testa è indispensabile l'uso degli occhiali o paraocchi trasparenti
(Allegato Vili del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Verificare la presenza e l'efficienza delle opere provvisionali (impalcati, parapetti, ecc.)
• Provvedere al ripristino dei regolari parapetti eventualmente rimossi e/o non più affidabili
• Non utilizzare ponti su cavalletti posti su ponteggi e/o in vani che presentino aperture verso
il vuoto ( Art 139 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Applicare regolari e solidi parapetti su ogni lato prospiciente il vuoto (Art 126 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Non devono essere manomesse le opere provvisionali predisposte
• Impartire tempestivamente agli addetti le necessarie informazioni per la corretta
movimentazione di carichi pesanti o ingombranti (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come
modificato dal D.lgs n.106/09)
• Rispettare le istruzioni ricevute per un'esatta e corretta posizione da assumere nella
movimentazione dei carichi. Per carichi pesanti o ingombranti la massa va movimentata con
l'intervento di più persone al fine di ripartire e diminuire lo sforzo (Art. 168 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Evitare il sollevamento di materiali di peso superiore a quello stabilito dalle norme vigenti da
parte di un singolo lavoratore. Per carichi pesanti e/o ingombranti la massa va movimentata
con l'intervento di più persone al fine di ripartire e diminuire lo sforzo (Art. 168 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Nelle movimentazioni manuali, rispettare le seguenti regole: posizionare bene i piedi ed
utilizzare le gambe per il sollevamento mantenendo sempre la schiena ben eretta
• Limitare il più possibile la movimentazione manuale dei carichi facendo uso delle attrezzature
di sollevamento
• In relazione alle caratteristiche ed entità dei carichi, l'attività di movimentazione manuale
deve essere preceduta ed accompagnata da una adeguata azione di informazione e
formazione, previo accertamento, per attività non sporadiche, delle condizioni di salute degli
addetti
• Gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per l'impiego manuale devono essere tenuti in buono
stato di conservazione ed efficienza e quando non utilizzati devono essere tenuti in condizioni
di equilibrio stabile (es. riposti in contenitori o assicurati al corpo dell'addetto) e non devono
ingombrare posti di passaggio o di lavoro
• Nelle lavorazioni che prevedono l'impiego di materiali in grana minuta o in polvere e nei
lavori che comportano l'emissione di polveri o fibre dei materiali lavorati, la produzione e/o
la diffusione delle stesse deve essere ridotta al minimo utilizzando tecniche e attrezzature
idonee
• Nel corso della lavorazione potrebbero verificarsi getti e schizzi di pitture/vernici, devono
essere adottati provvedimenti atti ad impedirne la propagazione nell'ambiente di lavoro,
circoscrivendo la zona di intervento
• Impartire tempestivamente agli addetti le necessarie informazioni per la corretta posizione
da assumere durante l'uso delle attrezzature affinchè rispondano ai requisiti di sicurezza e
ai principi di ergonomia (Art. 71 comma 6 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09)
• Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti (Art. 75-78 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante (Art. 77 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09 come modificato dal D.lgs n.106/09)_______

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DPI - art. 75, 77 e 78 - All. Vili del D.Lgs 81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09
In funzione dei rischi evidenziati saranno utilizzati obbligatoriamente i seguenti DPI, di cui è
riportata la descrizione ed i riferimenti normativi:
RISCHI RIF.NORMATI
DPI DESCRIZIONE
EVIDENZIATI VO
Casco
Protettivo
Dispositivo utile a proteggere il
Caduta di UNI EN
lavoratore dal rischio di offesa al capo
397(2001)

(A)
materiale/attre per caduta di materiale dall'alto o
zzi dall'alto Elmetti di
comunque per contatti con elementi
protezione
pericolosi

Tuta di
protezione
UNI EN
Da utilizzare nei luoghi di lavoro
340(2004)
Polveri e detriti ® caratterizzati dalla presenza di materiali
Indumenti di
durante le e/o attrezzi che possono causare
protezione.
lavorazioni fenomeni di abrasione /taglio/
Requisiti
perforazione
generali

Scarpe
Lesioni per antinfortunistic UNI EN ISO
caduta di he Puntale rinforzato in acciaio contro 20344 (2008)
materiali
schiacciamento/abrasioni/perforazione Dispositivi di
movimentati
/ferite degli arti inferiori e suola protezione
e/o per
antiscivolo e per salvaguardare la individuale -
presenza di
caviglia da distorsioni Metodi di prova
chiodi, ferri,
per calzature
ecc.

Guanti in
crosta UNI EN 388
Lesioni per Da utilizzare nei luoghi di lavoro
(2004)
contatto con caratterizzati dalla presenza di materiali
Guanti di
organi mobili e/o attrezzi che possono causare
protezione
durante le fenomeni di abrasione/taglio/
contro rischi
lavorazioni perforazione delle mani
meccanici

UNI EN 149
(2003)
Mascherina Apparecchi di
Mascherina per la protezione di polveri protezione delle
Inalazione di a media tossicità, fibre e aerosol a base vie respiratorie
polveri e fibre acquosa di materiale particellare > = - Semimaschera
0,02 micron. filtrante contro
particelle -
Requisiti, prove,
marcatura.

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Committente: Sig.ra Daniele Marcella
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Occhiali di
protezione UNI EN 166
(2004)
Con lente unica panoramica in
Proiezione di Protezione
policarbonato trattati anti graffio, con
schizzi personale degli
protezione laterale occhi -
Specifiche.

Imbracatura e UNI EN
cintura di 361/358 (2003)
sicurezza Specifiche per
Cintura di sicurezza utilizzata in edilizia
dispositivi di
per la prevenzione da caduta di persone
Caduta protezione
che lavorano in altezza su scale o
dall'alto individuale
ponteggi. Da utilizzare con cordino di
contro le cadute

<37 sostegno
dall'alto.
Imbracature per
il corpo

SVRF 11 - APPLICAZIONE PARASPIGOLI


Trattasi dell'applicazione paraspigoli metallici utilizzati per il
rinforzo e la protezione di angoli a 90°, spigoli vivi, bordi. Può
s F 1 ' $ essere usato anche negli spigoli dei sistemi di rivestimento a
i cappotto. L'attività prevede le seguenti tecniche di
applicazione:
> Fissaggio mediante avvitatura, previa riempitura con stucco
r I—
RÈ' 1 di eventuali spazi eccessivi prima di avvitare il paraspigolo;
> Applicazione su stucco steso sulle due facce dell'angolo e
ripulitura dello stucco in eccesso fuoriuscito dai fori del
paraspigolo;
> Incollaggio con adesivi strutturali o mastici.
Operatori: Intonacatore Luogo di Cantiere
lavoro:
Macchine/Attrezzature Avvitatore
Cazzuola
Spatola
Carta vetrata
Chiodi e tasselli
Utensili manuali d'uso comune
Sostanze/Preparati Stucco
Adesivi
Opere Provvisionali Ponti su cavalletti
Ponti su ruote
Scale semplici e/o doppie
Ponteggi
ANALISI DEI RISCHI:
Descrizione Liv. Probabilità Entità danno Classe
Caduta dall'alto Possibile Grave Notevole
Caduta di materiali dall'alto Possibile Grave Notevole
Inalazione di polveri e fibre Possibile Significativo Notevole
Getti e schizzi Possibile Significativo ___ Notevole
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________ _ ______ I ”
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Punture, tagli ed abrasioni Possibile Modesto Accettabile


Movimentazione manuale dei
carichi Possibile Modesto Accettabile
Allergeni (stucco e adesivi) Non probabile Grave Accettabile
Ergonomia-Postura Possibile Modesto Accettabile
MISURE PREVENZIONE E PROTEZIONE
• Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
• Tutti i lavoratori devono essere adeguatamente informati e formati sulle corrette modalità di
esecuzione delle attività e di utilizzo delle attrezzature (Art. 71 comma 7 lettera a) del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Il datore di lavoro valuta i rischi per la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di agenti
chimici ed attua le misure necessarie per eliminare o ridurre tali rischi (Art 223, 224, 225
del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Conoscere le caratteristiche delle sostanze utilizzate, nello specifico le concentrazioni, le
modalità d'uso ed i tempi di contatto (Art 227, comma 1 del D.lgs. n.81/08 come modificato
dal D.lgs n.106/09)
• Verificare che i ponti su cavalletti e gli impalcati siano allestiti ed utilizzati in maniera
corretta. Vietarne il montaggio sugli impalcati del ponteggio (Art 139 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• La larghezza dell'impalcato del ponte su cavalletti non deve essere inferiore a 90 cm (Allegato
XVIII Punto 2.2.2.3. del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Le tavole da ponte devono poggiare su tre cavalletti, essere ben accostate, fissate ai
cavalletti e non presentare parti al sbalzo superiori a 20 cm (Allegato XVIII Punto 2.2.2.3.
del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Applicare regolari parapetti o sbarrare le aperture prospicienti il vuoto, se l'altezza di
possibile caduta è superiore a m 2 (Art 126 - Art. 146 del D.lgs. n.81/08 come modificato
dal D.lgs n.106/09)
• Impartire tempestivamente agli addetti le necessarie informazioni per la corretta
movimentazione di carichi pesanti o ingombranti (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come
modificato dal D.lgs n.106/09)
• Rispettare le istruzioni ricevute per un'esatta e corretta posizione da assumere nella
movimentazione dei carichi. Per carichi pesanti o ingombranti la massa va movimentata con
l'intervento di più persone al fine di ripartire e diminuire lo sforzo (Art. 168 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Nelle movimentazioni manuali, rispettare le seguenti regole: posizionare bene i piedi ed
utilizzare le gambe per il sollevamento mantenendo sempre la schiena ben eretta
• Gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per l'impiego manuale devono essere tenuti in buono
stato di conservazione ed efficienza e quando non utilizzati devono essere tenuti in condizioni
di equilibrio stabile (es. riposti in contenitori o assicurati al corpo dell'addetto) e non devono
ingombrare posti di passaggio o di lavoro
• Nelle lavorazioni che prevedono l'impiego di materiali in grana minuta o in polvere e nei
lavori che comportano l'emissione di polveri o fibre dei materiali lavorati, la produzione e/o
la diffusione delle stesse deve essere ridotta al minimo utilizzando tecniche e attrezzature
idonee
• In caso di getti e schizzi di materiali durante le lavorazioni, devono essere adottati
provvedimenti atti ad impedirne la propagazione nell'ambiente di lavoro, circoscrivendo la
zona di intervento
• Impartire tempestivamente agli addetti le necessarie informazioni per la corretta posizione
da assumere durante l'uso delle attrezzature affinchè rispondano ai requisiti di sicurezza e
ai principi di ergonomia (Art. 71 comma 6 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09)
• Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti (Art. 75-78 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)________________ ____________________ _________

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Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

Verificare l'uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante (Art. 77 del D.lgs.
D. n.
DPI - art. 75, 77 e 78 - All. Vili del D.Lgs 81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09___________________________ ________________________________
In funzione dei rischi evidenziati saranno utilizzati obbligatoriamente i seguenti DPI, di cui è
riportata la descrizione ed i riferimenti normativi:____________________________________
RISCHI DESCRIZIONE RIF. NORMATIVO
DPI
EVIDENZIATI
Casco
Protettivo Dispositivo utile a proteggere il
Caduta di lavoratore dal rischio di offesa al capo UNI EN 397(2001)
materiale/attre per caduta di materiale dall'alto o Elmetti di
zzi dall'alto comunque per contatti con elementi protezione
pericolosi

Tuta di Da utilizzare nei luoghi di lavoro


protezione caratterizzati dalla presenza di UNI EN 340(2004)
Polveri e detriti
materiali e/o attrezzi che possono Indumenti di
durante le
causare fenomeni di abrasione protezione.
lavorazioni 1
/taglio/ Requisiti generali
perforazione
Scarpe
Lesioni per antinfortunisti UNI EN ISO 20344
caduta di che Puntale rinforzato in acciaio contro (2008)
materiali
schiaccia mento/abrasioni/perforazio Dispositivi di
movimentati
ne/ferite degli arti inferiori e suola protezione
e/o per
antiscivolo e per salvaguardare la individuale -
presenza di
caviglia da distorsioni Metodi di prova
chiodi, ferri,
per calzature
ecc.

Guanti in
crosta
Da utilizzare nei luoghi di lavoro
Lesioni per UNI EN 388
caratterizzati dalla presenza di
contatto con (2004)
materiali e/o attrezzi che possono
organi mobili Guanti di
causare fenomeni di
durante le protezione contro
abrasione/taglio/
lavorazioni rischi meccanici
perforazione delle mani

UNI EN 149
Mascherina
(2003)
Apparecchi di
Mascherina per la protezione di protezione delle
Inalazione di polveri a media tossicità, fibre e vie respiratorie -
polveri e fibre aerosol a base acquosa di materiale Semimaschera
particellare >= 0,02 micron. filtrante contro
particelle -
Requisiti, prove,
marcatura.

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Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

Occhiali di
protezione
UNI EN 166
Proiezione di Con lente unica panoramica in (2004)
schizzi policarbonato trattati anti graffio, con Protezione
protezione laterale personale degli
occhi - Specifiche.

Imbracatura e
UNI EN 361/358
cintura di
(2003)
sicurezza
Cintura di sicurezza utilizzata in Specifiche per
edilizia per la prevenzione da caduta dispositivi di

(T)
Caduta dall'alto di persone che lavorano in altezza su protezione
scale o ponteggi. Da utilizzare con individuale contro

vv cordino di sostegno le cadute dall'alto.


Imbracature per H
corpo

SVRF 12 - APPLICAZIONE DI RETE SU GIUNTI


Trattasi dell'applicazione di rete autoadesiva sui giunti,
necessaria per dare adeguata resistenza meccanica alla
£ stuccatura, assorbendo le tensioni generate da micro­
movimenti, da urti, assestamenti, ecc...
■ E In dettaglio, l'attività prevede le seguenti modalità operative:
> Pulire il giunto dalla polvere depositatasi ed applicare la rete
adesiva;
b > Stendere lo stucco sul giunto a piccoli tratti;
> Passare l'americana per riempire il giunto, rasare ed
eliminare eventuali sbavature laterali.
Operatori: Intonacatore/stucc Luogo di Cantiere
atori lavoro:
Macchine/Attrezzature Taglierina
Americana
Cazzuola
Spatola
Utensili manuali d'uso comune
Sostanze/Preparati Stucco
Opere Provvisionali Ponti su cavalletti
ANALISI DEI RISCHI:
Descrizione Liv. Probabilità Entità danno Classe
Caduta dall'alto Possibile Grave Notevole
Caduta di materiali dall'alto Possibile Grave Notevole
Inalazione di polveri e fibre Possibile Significativo Notevole
Getti e schizzi Possibile Significativo Notevole
Punture, tagli ed abrasioni Possibile Modesto Accettabile
Movimentazione manuale Accettabile
Possibile Modesto
dei carichi
Allergeni (stucco) Non probabile Grave Accettabile
Ergonomia-Postura Possibile Modesto Accettabile
MISURE PREVENZIONE E PROTEZIONE

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Documento: Piano dì Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
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• Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
• Tutti i lavoratori devono essere adeguatamente informati e formati sulle corrette modalità
di esecuzione delle attività e di utilizzo delle attrezzature (Art. 71 comma 7 lettera a) del
D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Il datore di lavoro valuta i rischi per la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di
agenti chimici ed attua le misure necessarie per eliminare o ridurre tali rischi (Art 223, 224,
225 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Conoscere le caratteristiche delle sostanze utilizzate, nello specifico le concentrazioni, le
modalità d'uso ed i tempi di contatto (Art 227, comma 1 del D.lgs. n.81/08 come modificato
dal D.lgs n.106/09)
• Verificare che i ponti su cavalletti e gli impalcati siano allestiti ed utilizzati in maniera
corretta (Art 139 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• La larghezza dell'impalcato del ponte su cavalletti non deve essere inferiore a 90 cm
(Allegato XVIII Punto 2.2.2.3. del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Le tavole da ponte devono poggiare su tre cavalletti, essere ben accostate, fissate ai
cavalletti e non presentare parti al sbalzo superiori a 20 cm (Allegato XVIII Punto 2.2.2.3.
del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Applicare regolari parapetti o sbarrare le aperture prospicienti il vuoto, se l'altezza di
possibile caduta è superiore a m 2 (Art 126 - Art. 146 del D.lgs. n.81/08 come modificato
dal D.lgs n.106/09)
• Impartire tempestivamente agli addetti le necessarie informazioni per la corretta
movimentazione di carichi pesanti o ingombranti (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come
modificato dal D.lgs n.106/09)
• Rispettare le istruzioni ricevute per un'esatta e corretta posizione da assumere nella
movimentazione dei carichi. Per carichi pesanti o ingombranti la massa va movimentata
con l'intervento di più persone al fine di ripartire e diminuire lo sforzo (Art. 168 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Nelle movimentazioni manuali, rispettare le seguenti regole: posizionare bene i piedi ed
utilizzare le gambe per il sollevamento mantenendo sempre la schiena ben eretta
• Gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per l’impiego manuale devono essere tenuti in buono
stato di conservazione ed efficienza e quando non utilizzati devono essere tenuti in
condizioni di equilibrio stabile (es. riposti in contenitori o assicurati al corpo dell’addetto) e
non devono ingombrare posti di passaggio o di lavoro
• Nelle lavorazioni che prevedono l’impiego di materiali in grana minuta o in polvere e nei
lavori che comportano l’emissione di polveri o fibre dei materiali lavorati, la produzione e/o
la diffusione delle stesse deve essere ridotta al minimo utilizzando tecniche e attrezzature
idonee
• In caso di getti e schizzi di materiali durante le lavorazioni, devono essere adottati
provvedimenti atti ad impedirne la propagazione neH’ambiente di lavoro, circoscrivendo la
zona di intervento
• Impartire tempestivamente agli addetti le necessarie informazioni per la corretta posizione
da assumere durante l'uso delle attrezzature affinchè rispondano ai requisiti di sicurezza e
ai principi di ergonomia (Art. 71 comma 6 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09)
• Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti (Art. 75-78 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Verificare l’uso costante dei DPI da parte di tutto il personale operante (Art. 77 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
DPI - art. 75, 77 e 78 - All. Vili del D.Lgs 81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09__________________
In funzione dei rischi evidenziati saranno utilizzati obbligatoriamente i seguenti DPI, di cui è
riportata la descrizione ed i riferimenti normativi:

Arch. Bianca Urselli


Via P.A.Iannotta n.7, 81020 - Casapulla (CE)
Celi. 339 1862815
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Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

RISCHI
DPI DESCRIZIONE RIF. NORMATIVO
EVIDENZIATI
Casco
Protettivo
Dispositivo utile a proteggere il
Caduta di lavoratore dal rischio di offesa al capo UNI EN 397(2001)
materiale/attre per caduta di materiale dall'alto o Elmetti di
zzi dall'alto comunque per contatti con elementi protezione
pericolosi

Tuta di
protezione
Da utilizzare nei luoghi di lavoro
caratterizzati dalla presenza di UNI EN 340(2004)
Polveri e detriti
materiali e/o attrezzi che possono Indumenti di
durante le
causare fenomeni di abrasione protezione.
lavorazioni
/taglio/ Requisiti generali
perforazione

Scarpe
antinfortunisti
Lesioni per che
UNI EN ISO 20344
caduta di
Puntale rinforzato in acciaio contro (2008)
materiali
schiacciamento/abrasioni/perforazio Dispositivi di
movimentati
ne/ferite degli arti inferiori e suola protezione
e/o per
antiscivolo e per salvaguardare la individuale -
presenza di
caviglia da distorsioni Metodi di prova
chiodi, ferri,
per calzature
ecc.

Guanti in
crosta
Da utilizzare nei luoghi di lavoro
Lesioni per UNI EN 388
caratterizzati dalla presenza di
contatto con (2004)
materiali e/o attrezzi che possono
organi mobili Guanti di
causare fenomeni di
durante le protezione contro
abrasione/taglio/
lavorazioni rischi meccanici
perforazione delle mani

Mascherina UNI EN 149


(2003)
Apparecchi di
Mascherina per la protezione di protezione delle
Inalazione di polveri a media tossicità, fibre e vie respiratorie -
polveri e fibre aerosol a base acquosa di materiale Semimaschera
particellare >= 0,02 micron. filtrante contro
particelle -
Requisiti, prove,
marcatura.

Arch. Bianca Urselli


Via P.A.Iannotta n.7, 81020 - Casapulla (CE)
Celi. 339 1862815
mail: urselli. bianca@gmail.com
82
Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

Occhiali di
protezione
UNI EN 166
Con lente unica panoramica in (2004)
Proiezione di policarbonato trattati anti graffio, con Protezione
schizzi protezione laterale personale degli
occhi - Specifiche.

Imbracatura e
cintura di UNI EN 361/358
sicurezza (2003)
Cintura di sicurezza utilizzata in Specifiche per
edilizia per la prevenzione da caduta dispositivi di
Caduta dall'alto di persone che lavorano in altezza su protezione
scale o ponteggi. Da utilizzare con individuale contro

^7 cordino di sostegno le cadute dall'alto.


Imbracature per il
corpo

SVRF 22 - RIMOZIONE SERRAMENTI

L'attività consiste nella rimozione di porte interne e serramenti


esterni, con relativo trasporto in discarica, compreso falsotelaio
e struttura in legno. L' intervento viene realizzato con ausilio di
M 1
attrezzature manuali e l'utilizzo della gru con imbracature e
cestone per il carico del materiale di risulta direttamente sul
camion per il trasporto alle discariche di competenza.

Operatori: Operaio Luogo di Cantiere


Comune/Qualificat lavoro:
0
Macchine/Attrezzature Attrezzi manuali di uso comune
Utensili elettrici portatili
Autogru
Ganci, funi, imbracature
Sostanze/Preparati Polvere
Gas di scarico provenienti dalle macchine operatrici
Opere Provvisionali Ponteggi
Ponti su cavalletti o su ruote
Scale
ANALISI DEI RISCHI
Descrizione Liv. Probabilità Entità danno Classe
Caduta di materiale dall'alto Possibile Significativo Notevole
Caduta dall'alto Possibile Significativo Notevole
Movimentazione manuale
Possibile Significativo Notevole
dei carichi
Inalazione di polveri e fibre Probabile Lieve Accettabile
Arch. Bianca Urselli
Via P.A.Iannotta n.7, 81020 - Casapulla (CE)
Celi. 339 1862815
mail: urselli.bianca@gmail.com
83
Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

Rumore Probabile Lieve Accettabile


Urti, colpi, impatti e
compressioni Possibile Modesto Accettabile
Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesto Accettabile
MISURE PREVENZIONE E PROTEZIONE
• Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
• Tutti i lavoratori devono essere adeguatamente informati e formati sulle corrette modalità
di esecuzione delle attività e di utilizzo delle attrezzature (Art. 71 comma 7 lettera a) del
D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Sensibilizzare periodicamente il personale relativamente ai rischi specifici delle operazioni da
eseguire
• Verificare periodicamente l'efficienza degli utensili e delle attrezzature utilizzate ( Art 71 del
D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n,106/09)Verificare che il ponteggio ed il castello
di tiro siano in buono stato di conservazione, regolarmente montati e protetti con mantovane
• In caso di utilizzo della gru, attenersi alle istruzioni riportate nella scheda specifica ed
osservare scrupolosamente le procedure di movimentazione meccanica dei carichi mediante
gru
• In caso di transito pedonale nell'area di lavoro, l'addetto deve bloccare il transito sul
marciapiede mediante appositi dissuasori di traffico
• L'automezzo adibito al trasporto deve accedere o uscire dal cantiere solo in presenza di un
addetto e secondo le procedure da questo impartite
• L'addetto deve controllare che nella zona non transitino persone e/o mezzi non autorizzati
• Nei lavori con rischio di caduta dall'alto, ove non sia possibile disporre di impalcati fissi, i
lavoratori devono usare idonea cintura di sicurezza (Art. 115 del D.lgs. n.81/08 come
modificato dal D.lgs n.106/09)
• I posti di lavoro e di passaggio devono essere idoneamente difesi contro la caduta e
l'investimento di materiali. Ove non sia possibile la difesa con mezzi tecnici, devono essere
adottate altre misure o cautele adeguate (Art 114 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal
D.lgs n.106/09)
• Prima della esecuzione di lavori in altezza, accertarsi che siano state predisposte tutte le
protezioni per impedire cadute accidentali nel vuoto (Art 126 del D.lgs. n.81/08 come
modificato dal D.lgs n.106/09)
• Accertarsi che le opere provvisionali utilizzate siano eseguite a norma (Art 112 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Verificare che l'imbracatura del carico sia effettuata correttamente
• Verificare periodicamente l'efficienza di funi e catene per il sollevamento del carico
• I carichi sospesi devono seguire percorsi determinati affinché non sovrastino postazioni di
lavoro
• Impartire agli addetti le necessarie informazioni per la corretta movimentazione di carichi
pesanti o ingombranti (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Rispettare le istruzioni ricevute per un'esatta e corretta posizione da assumere nella
movimentazione dei carichi (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Prima di movimentare a mano gli elementi valutare il loro peso e la loro dimensione ed
individuare il modo più indicato per afferrarli, alzati e spostali senza affaticare la schiena
(Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Per carichi pesanti o ingombranti la massa va movimentata con l'intervento di più persone
al fine di ripartire e diminuire lo sforzo (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09)
• Per evitare il sollevamento di polvere, le macerie verranno bagnate prima di essere scaricate
(Art 153 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti (Art. 75-78 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Verificare l'uso costante dei D.P.I. da parte di tutto il personale operante (Art. 77 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)

Arch. Bianca Urselli


Via P.A.Iannotta n.7, 81020 - Casapulla (CE)
Celi. 339 1862815
mail: urselli.bianca@gmail.com
84
Documento: Piano dì Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

DPI - art. 75, 77 e 78 - All. Vili del D.Lgs 81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09
In funzione dei rischi evidenziati saranno utilizzati obbligatoriamente i seguenti DPI, di cui è
riportata la descrizione ed i riferimenti normativi:____________________________________
RISCHI DESCRIZIONE RIF.NORMATIVO
DPI
EVIDENZIATI
Casco
Protettivo
Dispositivo utile a proteggere il
Caduta di lavoratore dal rischio di offesa al capo UNI EN 397(2001)
materiale/attre per caduta di materiale dall'alto o Elmetti di
zzi dall'alto comunque per contatti con elementi protezione
pericolosi

Tuta di
protezione Da utilizzare nei luoghi di lavoro
caratterizzati dalla presenza di UNI EN 340(2004)
Polveri e detriti
materiali e/o attrezzi che possono Indumenti di
durante le
causare fenomeni di abrasione protezione.
lavorazioni
/taglio/ Requisiti generali
perforazione

Scarpe
Lesioni per antinfortunisti UNI EN ISO 20344
caduta di che Puntale rinforzato in acciaio contro (2008)
materiali
schiaccia mento/abrasioni/perforazio Dispositivi di
movimentati
ne/ferite degli arti inferiori e suola protezione
e/o per
antiscivolo e per salvaguardare la individuale -
presenza di
caviglia da distorsioni Metodi di prova
chiodi, ferri,
per calzature
ecc.

Guanti in
crosta Da utilizzare nei luoghi di lavoro
Lesioni per UNI EN 388
caratterizzati dalla presenza di
contatto con (2004)
materiali e/o attrezzi che possono
organi mobili Guanti di
causare fenomeni di
durante le protezione contro
abrasione/taglìo/
lavorazioni rischi meccanici
perforazione delle mani

UNI EN 149
(2003)
Mascherina Apparecchi di
Mascherina per la protezione di protezione delle
Inalazione di polveri a media tossicità, fibre e vie respiratorie -
polveri e fibre aerosol a base acquosa di materiale Semimaschera
particellare > = 0,02 micron. filtrante contro
particelle -
Requisiti, prove,
marcatura.

Arch. Bianca Urselli


Via P.A.Iannotta n.7, 81020 - Casapulla (CE)
Celi. 339 1862815
mail: urselli. bianca@gmail.com
______________________ I 85
Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

Cuffia
Presenza di anti rumore
apparecchiature UNI EN 352-2
I modelli attualmente in commercio
/ consentono di regolare la pressione (2004)
macchine Protettori
delle coppe auricolari, mentre i
rumorose cuscinetti sporchi ed usurati si dell'udito.
durante le Requisiti generali.
possono facilmente sostituire
lavorazioni Parte 1: cuffie

Imbracatura e
UNI EN 361/358
cintura di
(2003)
sicurezza
Cintura di sicurezza utilizzata in Specifiche per
edilizia per la prevenzione da caduta dispositivi di
Caduta dall'alto di persone che lavorano in altezza su protezione
scale o ponteggi. Da utilizzare con individuale contro
cordino di sostegno le cadute dall'alto.
Imbracature per il
corpo

SVRF 27 - INFISSI ESTERNI


L'attività consiste nel montaggio di infissi di diversa natura
prodotti in stabilimento e trasportato in cantiere. In particolare
si prevede:
> Approvvigionamento e movimentazione materiali
> Montaggio dei controtelai in legno in vano predisposto
> Montaggio infissi ed accessori
> Montaggio vetri
Operatori: Operaio Luogo di Cantiere
Comune/Qualificat lavoro:
0
Macchine/Attrezzature Attrezzi manuali di uso comune
Utensili elettrici portatili
Sostanze/Preparati —
Opere Provvisionali Ponti su cavalletti o su ruote
Scale
ANALISI DEI RISCHI
Descrizione Liv. Probabilità Entità danno Classe
Movimentazione manuale
Probabile Lieve Accettabile
dei carichi
Scivolamenti, cadute a
Possibile Modesto Accettabile
livello
Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesto Accettabile
Urti, colpi, impatti e Accettabile
Possibile Modesto
compressioni
MISURE PREVENZIONE E PROTEZIONE
• Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
• Tutti i lavoratori devono essere adeguatamente informati e formati sulle corrette modalità
di esecuzione delle attività e di utilizzo delle attrezzature (Art. 71 comma 7 lettera a) del
D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)

Arch. Bianca Urselli


Via P.A.Iannotta n.7, 81020 - Casapulla (CE)
Celi. 339 1862815
mail: urselli. bianca@gmail.com
86
Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

• Sensibilizzare periodicamente il personale relativamente ai rischi specifici delle operazioni


da eseguire
• Verificare periodicamente l'efficienza degli utensili e delle attrezzature utilizzate (Art 71 del
D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• I posti di lavoro e di passaggio devono essere idoneamente difesi contro la caduta e
l'investimento di materiali. Ove non sia possibile la difesa con mezzi tecnici, devono essere
adottate altre misure o cautele adeguate (Art 114 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal
D.lgs n.106/09)
• Impartire agli addetti le necessarie informazioni per la corretta movimentazione di carichi
pesanti o ingombranti (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Rispettare le istruzioni ricevute per un'esatta e corretta posizione da assumere nella
movimentazione dei carichi (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09)
• Prima di movimentare a mano gli elementi valutare il loro peso e la loro dimensione ed
individuare il modo più indicato per afferrarli, alzati e spostali senza affaticare la schiena
(Art. 168 del D.lgs. n.81/08 )
• Per carichi pesanti o ingombranti la massa va movimentata con l'intervento di più persone
al fine di ripartire e diminuire lo sforzo (Art. 168 del D.lgs. n.81/08 come modificato dal
D.lgs n.106/09)
• Utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuali previsti (Art. 75-78 del D.lgs. n.81/08
come modificato dal D.lgs n.106/09)
• Verificare l'uso costante dei D.P.I. da parte di tutto il personale operante (Art. 77 del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)
DPI - art. 75, 77 e 78 - All. Vili del D.Lgs 81/08 come modificato dal D.lgs
n.106/09
In funzione dei rischi evidenziati saranno utilizzati obbligatoriamente i seguenti DPI, di cui è
riportata la descrizione ed i riferimenti normativi:
RISCHI
DPI DESCRIZIONE RIF. NORMATIVO
EVIDENZIATI
Casco
Protettivo
Dispositivo utile a proteggere il
UNI EN
Caduta di lavoratore dal rischio di offesa al capo
(A) 397(2001)
materiale/attre per caduta di materiale dall'alto o
zzi dall'alto Elmetti di
comunque per contatti con elementi
protezione
pericolosi

Tuta di
protezione
Da utilizzare nei luoghi di lavoro
Polveri e detriti caratterizzati dalla presenza di UNI EN 340(2004)
durante le materiali e/o attrezzi che possono Indumenti di
lavorazioni causare fenomeni di abrasione protezione.
/taglio/ Requisiti generali
perforazione

Lesioni per Scarpe


caduta di antinfortunisti UNI EN ISO 20344
materiali Puntale rinforzato in acciaio contro
che (2008) Dispositivi
movimentati schiacciamento/abrasioni/perforazio
ne/ferite degli arti inferiori e suola di protezione
e/o per individuale -
presenza di antiscivolo e per salvaguardare la
caviglia da distorsioni Metodi di prova
chiodi, ferri, per calzature
ecc.

Arch. Bianca Urselli


Via P.A.Iannotta n.7, 81020 - Casapulla (CE)
Celi. 339 1862815
mail: urselli. bianca@gmail.com
___ ________________ I 87
Documento: Piano di Sicurezza e Coordinamento
Committente: Sig.ra Daniele Marcella
Indirizzo Cantiere: Via Mendel 23 - 81100 Caserta

Guanti in
crosta
Da utilizzare nei luoghi di lavoro
UNI EN 388
caratterizzati dalla presenza di
Punture, tagli e materiali e/o attrezzi che possono (2004)
abrasioni Guanti di
causare fenomeni di
abrasione/taglio/ protezione contro
perforazione delle mani rischi meccanici

Imbracatura e
cintura di UNI EN 361/358
sicurezza (2003) Specifiche
Cintura di sicurezza utilizzata in
per dispositivi di
edilizia per la prevenzione da caduta
Caduta dall'alto (T) protezione
di persone che lavorano in altezza su
individuale contro
scale o ponteggi. Da utilizzare con

57 cordino di sostegno
le cadute dall'alto.
Imbracature per il
corpo

SVRF 60 - CAPPOTTO TERMICO


La fase consiste nella stesura dei pannelli isolanti, previo
eventuale taglio, su pareti, pavimenti, coperture piane o
inclinate, per ancoraggio alle strutture sottostanti, con
EST
sigillatura delle giunzioni a mezzo di rete e collante specifico.
In particolare si prevede:
> Approvvigionamento e movimentazione pannelli
> Taglio e posa in opera pannelli
> Allontanamento residui e pulizia
Operatori: Operaio Luogo di Cantiere
Comune/Qualificat lavoro:
0
Macchine/Attrezzature Attrezzi manuali di uso comune
Attrezzatura manuale da taglio
Sostanze/Preparati Polveri
Opere Provvisionali Ponteggi
Scale
ANALISI DEI RISCHI
Descrizione Liv. Probabilità Entità danno Classe
Caduta dall’alto Possibile Significativo Notevole
Movimentazione manuale
Probabile Lieve Accettabile
dei carichi
Scivolamenti, cadute a
Possibile Modesto Accettabile
livello
Punture, tagli e abrasioni Possibile Modesto Accettabile
MISURE PREVENZIONE E PROTEZIONE
• Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei singoli rischi sopra individuati
• Tutti i lavoratori devono essere adeguatamente informati e formati sulle corrette modalità di
esecuzione delle attività e di utilizzo delle attrezzature (Art. 71 comma 7 lettera a) del D.lgs.
n.81/08 come modificato dal D.lgs n.106/09)

Arch. Bianca Urselli


Via P.A.Iannotta n.7, 81020 - Casapulla (CE)
Celi. 339 1862815
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