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COMUNE DI ROMA

REALIZZAZIONE DELLA COSTRUZIONE DI VILLINI A SCHIERA

PIANO DI SICUREZZA E DI COORDINAMENTO


Esercitazione corso 120 ore, 2013

P.S.C.
VISTO: IL COMMITTENTE CEFME-CTP (Organismo Paritetico per la
formazione e la sicurezza in edilizia di Roma e provincia)

COORDINATORE PER LA PROGETTAZIONE DEL PIANO DI SICUREZZA E


COORDINAMENTO: STUDIO ASSOCIATO R.Mercorella, M.Volpe, G.Gloriante, M.De
Cubellis, F. Micoli, F. Bozza.

Piano di sicurezza e di coordinamento.

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Realizzazione della costruzione a schiera.

INDICE.

PREMESSA Pag. 3

1. Descrizione sintetica dell’opera. Pag. 6

2. Descrizione dei lavori. Pag. 7

3. Informazioni generali sui lavori. Pag. 8

4. Informazioni di carattere generale. Pag. 8

5. Geologia e idrologia della zona e bonifica dagli ordigni bellici. Pag. 12

6. Rischi trasmessi dall’ambiente esterno. Pag. 12

7. Rischi ambientali prodotti da lavorazioni interne. Pag. 12

8. Organizzazione del cantiere. Pag. 12

9. Impianti, macchine, utensili, attrezzi. Pag. 16

10. Servizi igienico-assistenziali. Pag. 60

11. Servizi sanitari e di pronto intervento. Pag. 61

12. Valutazione dei rischi e relative misure di sicurezza. Pag. 62

13. Misure generali di sicurezza e protezione. Pag. 63

14. Piano di coordinamento. Pag. 69

15. Trattamento degli infortuni. Pag. 70

16. Informazione dei lavoratori. Pag. 70

17. Formazione degli addetti. Pag. 71

18. Valutazione dei costi della sicurezza Pag. 71

19. Documentazione da tenere in cantiere. Pag. 74

20. Schede delle fasi lavorative. Pag. 75

Allegato A – Schede asi lavorative


Allegato B – Diagramma di Gantt
Allegato C – Scheda movimentazione manuale dei carichi

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PREMESSA

Il presente elaborato è stato redatto in conformità alle disposizioni contenute nell’art. 12 del
D.L.vo 494/96 come modificato dal D.L.vo 528/99 e nel D.P.R. 222/2003 e successivo
D.L.vo 9 Aprile 2008 n. 81 con aggiornamento del D.L.vo 3 Agosto 2009 n. 106 – Allegato
XV Punti 2.1 – Art. 100 E.

In particolare esso contiene:

- l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi prevedibili nel cantiere specifici


delle lavorazioni che verranno eseguite e dei rischi connessi alle condizioni del sito
dove tali lavorazioni avranno luogo;

- le procedure esecutive e le prescrizioni di sicurezza atte a garantire, per tutta la


durata dei lavori, la salvaguardia della sicurezza e della salute dei lavoratori, nel
rispetto della legislazione vigente e delle norme tecniche in materia di lavoro;

- la stima degli oneri per le misure di sicurezza.

Esso è parte integrante del Contratto d’appalto delle opere in oggetto.

In fase di realizzazione dell’opera il Committente svolgerà, tramite il Coordinatore per la


sicurezza in fase esecutiva, un’azione di controllo sull’applicazione delle disposizioni
contenute nel piano; la mancata osservanza di quanto previsto nel piano e di quanto
formulato dal Coordinatore per la sicurezza in fase esecutiva rappresentano violazione delle
norme contrattuali.

L’Impresa esecutrice, ove ritenga di poter garantire migliori condizioni di igiene e sicurezza,
sulla base della propria esperienza, potrà proporre eventuali modifiche od integrazioni del
PSC al Coordinatore in fase di esecuzione.

Queste dovranno essere presentate entro 30 giorni dall’aggiudicazione e comunque prima


della consegna dei lavori, ed approvate dal Coordinatore per la sicurezza in fase di
esecuzione. L’Impresa deve altresì presentare un piano esecutivo di sicurezza (POS) per
quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell’organizzazione del
cantiere e nell’esecuzione dei lavori: questo verrà considerato come piano complementare
di dettaglio del presente piano di sicurezza.

La Ditta subappaltatrice che effettuerà, ove necessario, la rimozione delle lastre di Eternit o
materiale similare dovrà presentare, oltre il POS, il “piano di lavoro” approvato dalla ASL
competente per territorio ai sensi della normativa vigente.

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In caso si presentino circostanze particolari in corso d’opera che richiedano modalità
esecutive differenti da quelle previste nel presente piano, l’Impresa avrà l’obbligo di fornire
maggiori dettagli ed integrazioni senza alcun onere aggiuntivo. Tali variazioni dovranno
essere concordate ed approvate dal Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione.

Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento in nessun caso può sostituire la valutazione


che l’Impresa deve, all’interno delle presenti procedure di piano, avere. Essa ha quindi
l’obbligo di integrare il proprio documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.L.vo 626/94
e del D.P.R. 222/2003 tenendo conto di quanto previsto nel presente piano di sicurezza e
coordinamento indicato con l’aggiornamento D.L.vo 3 Agosto 2009 n. 106.

L’Impresa, utilizzando anche solo parzialmente le indicazioni contenute nel presente piano
di sicurezza, redigerà quindi il piano operativo di sicurezza (POS) come un documento di
valutazione adattato al cantiere, inteso inoltre come piano di dettaglio delle scelte operative
da attuare.

I contenuti minimi del piano operativo di sicurezza sono quelli indicati nel Capo III del
Regolamento (D.P.R. 222/2003) e successiva modifica D.L.vo 9 Aprile 2008 n. 81 ed
aggiornamento con D.L.vo 3 Agosto 2009 n. 106 – Art. 100 – All. XV – Punti 3.2 qui di
seguito succintamente riportati:

Dati relativi all’Impresa.

- Ragione sociale con indirizzo della sede legale.

- Nominativo del legale rappresentante (Datore di lavoro).

- Nominativo del responsabile del servizio Prevenzione dell’Impresa.

- Nominativo del Medico Competente.

- Nominativi degli Addetti alla sicurezza, alla prevenzione incendi, evacuazione e primo
soccorso.

- Nominativo del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

- I nominativi del Direttore tecnico di cantiere e del Capocantiere.

- Il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti e dei lavoratori autonomi


operanti in cantiere per conto dell’Impresa.

Dati relativi al cantiere.

- La descrizione dell’attività di cantiere e delle modalità organizzative.

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- L’elenco dei ponteggi e di altre opere provvisionali, delle macchine e degli impianti
utilizzati in cantiere.

- L’elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative
schede di sicurezza.

- Indicazione sulla gestione dei rifiuti prodotti e/o gestiti, sia dalla produzione che dai
servizi del cantiere.

- L’esito del rapporto di valutazione del rumore.

- L’individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle


contenute nel PSC, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in
cantiere.

- Indicazioni e procedure riguardanti le emergenze, l’antincendio ed il pronto soccorso


previste in cantiere.

- L’elenco dei dispositivi di protezione individuali forniti ai lavoratori occupati in


cantiere.

- La documentazione in merito all’informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori


occupati in cantiere.

- Indicazione dei requisiti tecnico-organizzativi dei subappaltatori in adempimento


dell’art. 7 del D.L.vo 626/94 e successive modifiche con il D. L.vo 81/ 2008
all’allegato XVII.

L’Impresa avrà l’obbligo di fare osservare ai propri dipendenti quanto stabilito nel presente
piano e fornire loro i dispositivi di protezione individuale (DPI) ed i mezzi di lavoro adeguati;
il Direttore di Cantiere ne verificherà l’uso e l’adeguatezza.

Qualora di dovessero rimuovere materiali a base di amianto o similari l’Impresa dovrà


avvalersi dell’opera di una Ditta specializzata per la rimozione, alla Ditta subappaltatrice
l’Imprenditore non solo consegnerà copia di questo PSC, ma chiederà che nel POS di
questa Ditta vengano indicate chiaramente le misure di sicurezza che essa adotterà per la
protezione di:

- le maestranze coinvolte,
- i tecnici,
- i responsabili del cantiere.

Sia il “Piano di lavoro” approvato dalla ASL che il POS della Ditta appaltatrice
dovranno essere consegnati in copia al Coordinatore per la sicurezza almeno una
settimana prima della prevista data di inizio delle operazioni di IMPIANTO DÌ
CANTIERE.

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1. DESCRIZIONE SINTETICA DELLE OPERE

Il fabbricato oggetto del presente appalto è un edificio a schiera per civile abitazione
costituito da quattro villini (A, B , C , D) a pianta rettangolare e con copertura a falde. Le
dimensioni di ogni modulo sono 10,05 m per 5,15 m.
E’ posizionato al lato di un lotto (particella 593 del piano catastale) di dimensioni 31,40 m
per 34, 50 m. Il lotto è collocato in Roma su un crocevia di un’infrastruttura viaria con due
lati tangenti su via Subiaco e via Agosta. Il terreno è pendente secondo curve di livello come
indicate nella planimetria di seguito allegata.

L’opera è caratterizzata da una struttura di fondazione costruita con travi rovesce in


cemento armato e strutture in elevazione miste di pilastri in cemento armato, murature
perimetrali in blocchetti di tufo e in alcuni punti in laterizio autoportanti. I solai saranno
realizzati in laterocemento (travetti e pignatte).

L’edificio è costituito da due piani fuori terra ed uno interrato dove trovano alloggio i garage,
le cantine e i locali tecnici confinanti con un’intercapedine. L’accesso al lotto è posto su via
Agosta ed invita alla rampa che conduce ai garage.

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2. DESCRIZIONE DEI LAVORI

ESTERNO

A:
Palificazione
Getto dei pali
Scavo e sbancamento
Realizzazione di fondazione in cls
Realizzazione pilastri (I livello)
Realizzazione di vespai e di impermeabilizzazione delle fondazioni (taglio termico)
Posizionamento impianti fognari e drenaggio acqua piovana
Realizzazione di primo solaio
Realizzazione di tamponatura primo livello
Realizzazione di secondo solaio

B:
Realizzazione di pilastri
Realizzazione di murature di tamponatura.
Realizzazione di terzo solaio

C:
Realizzazione di pilastri
Realizzazione di muratura di tamponatura
Realizzazione di solaio di copertura
Impermeabillizzazione del solaio
Finitura con coppi in laterizio

D:
Finitura facciata esterna intonaco e pittura.
Pavimentazione dei porticati e balconi

INTERNI

E:
massetto,
impianti elettrici ed idraulici,
intonaci e rivestimenti in ceramica,
montaggio infissi (porte e fiinestre),
pavimenti,
pittura.

SISTEMAZIONE ESTERNE

F:
Sistemazione del verde,
Posizionamento fiioriere,
Illuminazione esterna.

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3. INFORMAZIONI GENERALI SUI LAVORI DA REALIZZARE

Le lavorazioni seguiranno una programmazione ordinata nelle fasi lavorative (di cui sopra)
ed in particolare tra posizionamento casserature, posizionamento di armature e le varie fasi
di getto del calcestruzzo.
Nella fase di realizzazione della tamponatura del secondo piano si presterà attenzione al
montaggio di un ponteggio.

Il progetto è stato redatto da: ing. Antonio Di Muro

Data di inizio dei lavori: 2 Aprile 2013


Durata prevista per l’ultimazione dei lavori: 365 giorni naturali consecutivi

Entità dei lavori: 1400 uomini/giorni

Importo complessivo dei lavori: Euro 1 mln + 10% IVA

4 . INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

4a. IDENTIFICAZIONE DEI SOGGETTI GIURIDICI RESPONSABILI

COMMITTENTE: CEFME-CTP, ROMA

RESPONSABILE DEI LAVORI: ING. G. D’AGOSTINO

COORDINATORE PER LA PROGETTAZIONE DEL PIANO DI SICUREZZA E


COORDINAMENTO: STUDIO ASSOCIATO R.Mercorella, M.Volpe, G.Gloriante, M.De
Cubellis, F. Micoli, F. Bozza
CORDINAMENTO IN FASE DÌ ESCUZIONE : ARCH. F.IZZO

IMPRESA: BUONE COSTRUZIONI s.r.l.


IMPRESA: CATTIVA COSTRUZIONE s.r.l.

SEDE LEGALE: Via CASILINA, 767 – 00198 Roma


UFFICIO TECNICO : VIA CASILINA, 767 – 00198 Roma
TEL. 06 2288846 3391943129.

ISCRIZIONE CC.AA.: 0010012

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DIRETTORE DI CANTIERE: GEOM. FALSINI

DIRETTORE DEI LAVORI: A. SIMONETTI

RESPONSABILE DI CANTIERE E SQUADRA ANTINCENDIO: ING. C. NICO

RAPPRESENTANTE LAVORATORI PER LA SICUREZZA: M. GIURI

4b. RECAPITI TELEFONICI UTILI

Per poter affrontare rapidamente situazioni di emergenza è necessario disporre, in cantiere,


di una serie di recapiti telefonici utili, da esporre in modo visibile.

Polizia di Stato 113

Carabinieri 112

Pronto Soccorso/Ambulanze 118

Pronto Soccorso Ospedale

VV.FF.

ASL Territoriale

ISPESL Territoriale

Acquedotto (segnalazione guasti) 800-229988

ENEL (segnalazione guasti) 06/3212200

Gas (segnalazione guasti) 800-900999

Direttore di cantiere: GEOM FALSINI

Medico Competente: DOTT. M. BIAGI

Coordinatore per l’esecuzione dei lavori: ARCH. F.IZZO

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NOTIFICA PRELIMINARE
(Art. 11 D.Lgs. 494/96 e successive modifiche)

1 DATA DELLA COMUNICAZIONE: 2 MARZO 2013

2 INDIRIZZO DEL CANTIERE: Via AGOSTA SNC

3 COMMITTENTE: CEFME-CTP ROMA

3 LAVORI PER: REALIZZAZIONE DELLA COSTRUZIONE DI VILLINI A SCHIERA

4. RESPONSABILE DEI LAVORI: ING. G. D’AGOSTINO

5 COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE: STUDIO


ASSOCIATO R.Mercorella, M.Volpe, G.Gloriante, M.De Cubellis, F. Micoli, F.
Bozza

6 COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE: ARCH.


F.IZZO

7. DATA INIZIO LAVORI: 2 APRILE 2013

8. DURATA PRESEUNTA DEI LAVORI: 230 giorni lavorativi

9. NUMERO MASSIMO PRESUNTO DEI LAVORATORI IN CANTIERE: 10

10. NUMERO PRESUNTO DI IMPRESE E DI LAVORATORI AUTONOMI IN


CANTIERE: 2 IMPRESE

11. IDENTIFICAZIONE DELLE IMPRESE GIA’ SELEZIONATE: buone costruzioni


srl, cattive costruzioni srl

12. AMMONTARE COMPLESSIVO PRESUNTO DEI LAVORI: Euro 1 MLN + IVA

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ORGANIZZAZIONE DI CANTIERE

IMPRESA-APPALTATRICE:BUONE.COSTRUZIONI.SRL
RAPPRESENTANTE LEGALE
- CLAUDIO SFIGATO
- RESPONSABILE DEL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE:

DOTT. STEFANIA SIMONETTI

- ADDETTI AL S.P.P: FRANCESCO FACCIN

- MEDICO COMPETENTE : DANILO GALINI

- DIRETTORE DI CANTIERE: GEOM. FALSINI

- CAPO CANTIERE:

- ASSISTENTE E PREPOSTO :

- IMPRESE SUBAPPALTATRICE:CATTIVE COSTRUZIONI SRL

- OGGETTO DELLA COMMESSA: OPERE DI FINITURA

- RAPPRESENTANTE LEGALE: DOTT. SMART

- RESP.SERV.PREV.E PROT.: MERCEDES

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5. GEOLOGIA E IDROLOGIA DELLA ZONA E BONIFICA DAGLI ORDIGNI BELLICI.

E’ stato preliminarmente effettuato il sondaggio per la verifica di presenza di ordigni bellici e


l’indagine geologica che ha evidenziato un angolo di declivio naturale di 45° del terreno.

3. RISCHI TRASMESSI DALL’AMBIENTE ESTERNO

L’indagine sull’area di cantiere, non ha evidenziato la presenza di ostacoli che possano


intralciare l’uso corretto di attrezzature e macchine operatrici e opere provvisionali
(ponteggi).
Comunque prima di iniziare i lavori, l’Impresa appaltatrice, controllerà che non ci siano
possibilità di interferire con il ponteggio con linee aeree, cavidotti ecc. al fine di evitare
incidenti che possono costituire causa di infortuni oltre che causa di danni e disagi.
L’accesso al cantiere della pubblica via è agevole, presenta però una lieve pendenza del
terreno che non apporta rischi considerevoli, comunque l’Impresa provvederà ad installare
una opportuna segnaletica, concordata con l’Ufficio comunale, e provvederà affinchè sia
presente sempre un addetto a sorvegliare la manovra specie quando automezzi sono in
uscita dall’area di cantiere.

4. RISCHI AMBIENTALI PRODOTTI DA LAVORAZIONI INTERNE

L’Impresa appaltatrice:
dovrà tenere particolare attenzione ai fattori di inquinamento:

 acustico
 da emissione di polveri
 da maneggiamento di sostanze tossiche e nocive

dovrà predisporre un piano di smaltimento dei rifiuti provenienti dal cantiere.

5. ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

Nel grafico allegato si ipotizza un impianto di cantiere tenendo conto di quanto dispone sia il
D.P.R. 303/1956 che il D.L.vo 626/1994 e successivi aggiornamenti con D.Lgs. 3 Agosto
2009 n. 106. Sarà cura dell’Impresa appaltatrice installare l’impianto di protezione delle
scariche atmosferiche per il ponteggio e l’impianto elettrico di cantiere, che dovranno essere
certificati ai sensi della Legge 46/1990.

Gli elaborati evidenziano:

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 il passaggio protetto per l’accesso e l’uscita al cantiere ;
 l’ubicazione delle aree di stoccaggio di materiali da impiegare, dei container, dei
macchinari (sega circolare, molazza, piegaferri elettrico, quadri elettrici).
 Il raggio di azione della gru
 La recinzione dell’area e la superficie stradale occupata nella prima fase
 Il tracciato dei parapetti in prossimità della palificazione e dello scavo.

 Il tracciato delle aree di bonifica per ordigni bellici.

I FASE

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II FASE

III FASE

Esaminiamo i singoli aspetti della cartografia descrittiva:

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a) recinzione

Dopo la bonifica di ordigni bellici sarà realizzata la recinzione dell’area di cantiere di altezza
pari a 2,50 m e di lunghezza pari a 151,80 m per la prima fase di cantierizzazione. Sarà
successivamente ridotta a 131,80 m. La recinzione sarà in lamiera zincata provvista di
segnaletica luminosa. Le aperture della recinzione saranno di dimensioni non inferiori a 5 m
e collocate come da figure.

c
c

b) Segnaletica
Con la funzione di evidenziare la presenza di possibili pericoli o particolari condizioni
funzionali di lavoro dovrà essere curata l’esposizione di apposita segnaletica, oltre quella
del cartello contenente le notizie della “notifica preliminare”, e quella disposta sulle vie
Agosta e Subiaco, che avvisa della possibilità di uscita di automezzi dal cantiere.
Nella prima fase della recinzione saranno installati due semafori per il senso alternato
con indicazione di restringimento di corsia nei rami di via Subiaco ed in vi Agosta
tangenti al cantiere a 35 m dal crocevia ed a ridosso dell’incrocio sugli altri rami delle vie.

c) Area di stoccaggio dei materiali


La zona per lo stoccaggio dei materiali e dei container per il deposito dei materiali di
risulta è indicata in planimetria (II,III fasi). Si colloca a sinistra dell’ingresso carraio in
aderenza alla recinzione su via Agosta. Le dimensioni del suddetto sarà di 3 m per 5 m
con struttura realizzata in tubi e giunti con coperture in lamiera grecata con predisposto
sistema messa terra.
L’Impresa dovrà tenere presente che i depositi di materiale in cataste, pile, mucchi
dovranno essere effettuati in modo razionale e tali da evitare crolli o cedimenti e non in
prossimità di scavi. Lo stoccaggio dei ferri sarà ubicato a ridosso dell’area carpenteria, in
area dotata di copertura di 6 m per 1,2 m realizzata con struttura in tubi e giunti e lamiera
grecata con impianto di messa a terra.

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d) Area delle lavorazioni
Costituita da silos (1, 5 m per 4 m di altezza), area carpenteria (tavolo 3,50 m per 1,20
m), molazza (diametro 1,20 m). E’ ubicata come in planimetria (II, III fasi), a ridosso della
recinzione su via Subiaco e comunque in prossimità degli spogliatoi.

e) Infrastrutture di servizio
La zona per le infrastrutture di servizio è indicata in planimetria (II,III fasi). Esse sono
state calcolate sul numero massimo di lavoratori presenti in cantiere (10 operai). Gli
uffici, di dimensioni 2,4 m per 6 m, saranno collocati nell’angolo nord dell’area a fianco
dell’ingresso pedonale; gli spogliatoi, di dimensioni 2,4 m per 6 m, dotati di armadietto
con doppio scomparto, di 1 bagno e 2 lavatoi a destra dell’ingresso pedonale ad un
metro dall’accesso. Il quadro elettrico è posizionato a lato degli uffici.

6. IMPIANTI, MACCHINE, UTENSILI, ATTREZZI. Prescrizioni per l’Impresa.

Le macchine, gli impianti, gli utensili e gli attrezzi per i lavori devono essere scelti ed
installati in modo da ottenere la sicurezza di impiego.
Le macchine e le altre attrezzature devono essere installate e mantenute secondo le
istruzioni fornite dal fabbricante e sottoposte alle verifiche previste dalla normativa vigente al
fine di controllare il mantenimento delle condizioni di sicurezza nel corso del tempo.
Per macchine fisse, mobili o semoventi, nonché attrezzature, impianti, dispositivi e mezzi
tecnici in genere, per i quali sono necessari collaudi e verifiche periodiche ai fini della
sicurezza, si deve provvedere ad ogni installazione ed alla scadenza delle periodicità
previste alla comunicazione ai competenti Organi di verifica e controllo, nonché ad
effettuare tramite personale qualificato le prescritte verifiche di competenza.
Per il ponteggio si ritiene opportuno ricordare che la Circolare 46/2000 dell’11/07/2000,
emanata in seguito all’entrata in vigore del D.L.vo 359/99, stabilisce che il Datore di lavoro
sottoponga a verifiche periodiche le attrezzature utilizzate in cantiere.
In particolare per il ponteggio si ritiene che vengano effettuate le verifiche qui di seguito
elencate:

Tempi Elementi da controllare

Ogni giorno Impalcato (che non siano state rimosse


tavole dal calpestio)

Parapetto e diagonali (che non ci siano


manomissioni)

Settimanalmente (il Lunedì) Ancoraggi (serraggio bulloni, morsetti, ecc.)

Punti di appoggio (specie quelli realizzati


attraverso tavole di ripartizione sul terreno)

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Montanti (verticalità, che non abbiano
subito danni da urti)

Mensilmente Buono stato dei conduttori e dei


collegamenti con l’impianto di terra

Dopo violente perturbazioni Verticalità montanti


(art. 37 DPR 164/56
Serraggio giunti

Efficienza ancoraggi

Il soggetto che deve eseguire le verifiche è il CAPOCANTIERE direttamente o tramite un


lavoratore con adeguate capacità professionali. L’avvenuta verifica da parte del
Responsabile di cantiere sarà documentata sul Giornale del Direttore dei lavori.

9a. Impianti elettrici e di messa a terra

La progettazione ed organizzazione di un impianto elettrico di cantiere presuppone la


conoscenza delle potenze che l’impianto elettrico è destinato ad alimentare sia
complessivamente che in ogni singola parte.

Quindi tenuto conto del programma dei lavori, è necessario conoscere i dati di targa delle
apparecchiature (molazza, betoniere, compressore, ecc.) e dei servizi di cantiere.

Si fa notare che pur non essendo obbligatoria (comunque consigliata) la progettazione


dell’impianto, è indispensabile che l’installazione venga eseguita da Ditte abilitate che
rilascino la prescritta dichiarazione di conformità (la certificazione dovrà essere conservata
in cantiere) così come disposto dalla Legge 5 marzo 1990 n. 46.

Tale dichiarazione deve essere sottoscritta dall’impiantista qualificato e dovrà essere


integrata dalla relazione contenente le tipologie dei materiali impiegati.

Prima dell’utilizzo deve essere effettuata una verifica generale visiva e strumentale delle
condizioni di idoneità ed integrità delle diverse parti degli impianti e dei singoli dispositivi di
sicurezza tenendo conto che le apparecchiature normalmente vengono utilizzate su più
cantieri.

Per quanto riguarda l’impianto di messa a terra si fa notare che per i cantieri la norma riduce
il valore di tensione che può permanere sulle masse a seguito di guasto all’isolamento a 25
Vca.

L’impianto di terra sarà composto da picchetti e corde e sarà eseguito all’atto


dell’installazione degli apparecchi elettrici di cantiere.

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La messa a terra del ponteggio potrà essere evitata se questo risulterà “auto protetto”. In
questo caso è necessaria in cantiere la presenza di una relazione di un tecnico abilitato che
attesti ciò.

Ai sensi del DPR 462/2001 l’Appaltatore invierà all’INAIL ed alla ASL la dichiarazione di
conformità entro 30 giorni dalla messa in esercizio dell’impianto di terra.

L’Appaltatore avrà cura di trasmettere ai propri dipendenti almeno le seguenti:

Istruzione per il personale di cantiere

- Evitare di intervenire su impianti o parti di impianto sotto tensione.

- Quando si presenta una anomalia nell’impianto elettrico segnalarla subito al


Responsabile del cantiere.

- Non compiere, di propria iniziativa, riparazioni o sostituzioni di parti dell’impianto


elettrico.

- Disporre con cura i conduttori elettrici, evitando che intralcino i passaggi, che corrano
per terra o che possano comunque essere danneggiati.

- Verificare sempre l’integrità degli isolamenti prima di impiegare conduttori elettrici per
allacciamenti di macchine od utensili.

- L’allacciamento al quadro di utensili, macchine, ecc. deve avvenire sulle prese a


spina appositamente predisposte.

- Non inserire o disinserire macchine o utensili su prese in tensione.

- Prima di effettuare l’allacciamento, verificare che l’interruttore di manovra alla


macchina od utensile sia “aperto” (macchina ferma).

- Prima di effettuare l’allacciamento, verificare che l’interruttore posto a monte della


presa sia “aperto” (tolta tensione alla presa).

- Se la macchina o l’utensile, allacciati e messi in moto, non funzionano o provocano


l’intervento di una protezione elettrica (valvola o interruttore automatico o
differenziale), non cercare di risolvere il problema da soli, ma avvisare il
Responsabile del cantiere o l’incaricato della manutenzione.

9b. Sistemi antincendio

Saranno predisposti mezzi di estinzione idonei, in rapporto alle particolari condizioni in cui
possono essere usati. Detti mezzi (estintori) devono essere dislocati presso:

 lo spogliatoio;
 il quadro elettrico generale del cantiere;

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 presso l’operatore che mette in opera la guaina impermeabile; e dovranno essere
mantenuti in efficienza e controllati almeno una volta ogni sei mesi da personale
addetto.

9c. Mezzi operativi di trasporto e macchine operatrici

Per la movimentazione dei carichi dovranno essere usati quanto più possibile mezzi ausiliari
atti ad evitare o ridurre le sollecitazioni sulle persone.
I mezzi di trasporto e di sollevamento dovranno essere muniti di tutti i prescritti dispositivi di
sicurezza, il cui mantenimento in perfetta efficienza dovrà essere sempre assicurato
mediante opportuno servizio di manutenzione.
Alla manovra dei mezzi dovrà essere addetto personale qualificato in possesso di idonei
requisiti, accertati preventivamente. A detto personale, in relazione al mezzo ed al luogo di
operazione, dovranno, se necessario, essere impartite istruzioni operative specifiche ed
adeguate.
I mezzi di sollevamento dovranno essere oggetto di denuncia agli organi competenti agli
effetti delle verifiche di legge.

L’Appaltatore avrà cura di trasmettere ai propri dipendenti le seguenti disposizioni:

Istruzioni per gli addetti

Prima dell’uso

 Verificare l’efficienza dei freni, delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e
luminosi, di tutti i comandi e circuiti di manovra.

 Accertarsi dei limiti di visibilità dal posto di guida e/o manovra e registrare
correttamente i dispositivi accessori (specchi).

Durante l’uso

 Richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o


quando la visibilità è incompleta.

 Non trasportare persone se non all’interno della cabina di guida, sempre che questa
sia idonea allo scopo e gli eventuali trasportati non costituiscano intralcio alle
manovre.

 Non superare mai la portata massima ammissibile.

 Non caricare materiale sfuso oltre l’altezza delle sponde.


Dopo l’uso

 Pulire convenientemente il mezzo con particolare riguardo ai dispositivi di arresto


(freni), ai dispositivi di segnalazione luminosi (fari, frecce, girofari, ecc.), alle parti e
strumenti che determinano la visibilità (superfici, vetrate, specchi).

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 Riverificare l’efficienza dei freni, delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e
luminosi, di tutti i comandi e circuiti di manovra.

9d. Elenco della macchine

Si prevede, per l’esecuzione dei lavori precedentemente descritti, l’uso, secondo il


fabbisogno e l’organizzazione dei lavori, delle seguenti macchine, impianti ed attrezzature di
lavoro:

AUTOCARRO TRABATTELLO

MOLAZZA PONTEGGIO METALLICO

BETONIERA A BICCHIERE SCALE PORTATILI

UTENSILI ELETTRICI PORTATILI ARGANO A CAVALLETTO

SEGA CLIPPER E MOLA A DISCO SEGA CIRCOLARE

COMPRESSORE GRU A TORRE

UTENSILI DI USO COMUNE AUTOGRU

TRIVELLATRICE PONTI SU CAVALLETTI

Comunque l’Impresa nel suo POS dovrà indicare il tipo di macchina, la targa o la matricola.

  20 
AUTOCARRO
 
    ANALISI DEI RISCHI 
 Urti, colpi, impatti e compressioni 
 Oli minerali e derivati 
 Cesoiamento, stritolamento 
 incendio 
 

ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI


 

                                
                                  PRIMA DELL’USO 
 verificare l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere; 
 verificare l’efficienza delle luci e dei dispositivi di segnalazione acustica e luminosa 
 controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo 

                               
                                   DURANTE L’ USO 
 azionare il girofaro 
 non trasportare persone all’interno del cassone  
 adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di lavoro 
 richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta  
 non azionare il ribaltabile con il mezzo in posizione inclinata  
 non superare la portata massima  
 non superare l’ingombro massimo  
 posizionare  e  fissare  adeguatamente  il  carico  in  modo  che  risulti  ben  distribuito  e  che  non  possa  subire  spostamenti 
durante il trasporto 
 non caricare materiale sfuso oltre l’altezza delle sponde  
 durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare  
 segnalare tempestivamente eventuali guasti  

 
DOPO L’ USO 
 eseguire le operazioni di revisione e manutenzione con particolare riguardo per i pneumatici e per l’impianto frenante 
 segnalare eventuali anomalie di funzionamento 
 pulire i mezzi e gli organi di comando.
 
 
 
 
 
 
 
                           
 
 
 

  21 
 
 
 
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI

       
Elmetto  Guanti       Calzature di       Indumenti 
        sicurezza    protettivi (tute) 
 
 

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MOLAZZA
 
    ANALISI DEI RISCHI 
 Elettrocuzione 
 Caduta di materiale dall’alto 
 Cesoiamento, Stritolamento 
 Polveri e fibre 
 Movimentazione manuale dei carichi 
 Allergeni 
 

ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI


 
                               PRIMA DELL’USO 
 verificare l'integrità delle parti elettriche visibili 
 verificare la presenza delle protezioni agli organi di trasmissione (pulegge, cinghie) 
 verificare l'efficienza dell'interruttore di comando e del pulsante di emergenza 
 verificare la presenza dell’involucro coprimotore ed ingranaggi 
 verificare l'efficienza della griglia di protezione sulla vasca 
 verificare la presenza della tettoia di protezione del posto di lavoro (dove necessario) 

                              DURANTE L’ USO 
 Non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione 
 Non inserire attrezzi per pulire o rimuovere materiale dalla vasca con gli organi in movimento 
 Non rimuovere la griglia di protezione sulla vasca 

DOPO L’ USO
 Scollegare elettricamente la macchina 
 Curare la pulizia della macchina 
 Eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motore fermo 
 
 
 
 
 
 
                           
 
 
 

  23 
 
 
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI

         

          Elmetto      Guanti  Calzature di  Maschera  Indumenti 


sicurezza  di  protettivi 
protezione  (tute) 
 

  24 
BETONIERA A BICCHIERE

    ANALISI DEI RISCHI 
 Impigliamento 
 Elettrocuzione 
 Caduta di materiale dall’alto 
 Inalazione di polveri e fibre 
 Scivolamenti e cadute in piano 
 Allergie   
 

ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI


 
                                
                                             PRIMA DELL’USO 
 verificare  la  presenza  ed  efficienza  delle  protezioni:  alla  tazza,  alla  corona,  agli  organi  di  trasmissione,  agli  organi  di 
manovra; 
 verificare l’efficienza dei dispositivi d’arresto d’emergenza 
 verificare la presenza e l’efficienza della protezione sovrastante il posto di manovra (tettoia) 
 verificare  l’integrità  dei  collegamenti  elettrici  e  di  messa  a  terra  per  la  parte  visibile  ed  il  corretto  funzionamento  degli 
interruttori e dispositivi elettrici di alimentazione e manovra 
 

 
                               DURANTE L’ USO 
 è vietato manomettere le protezioni 
 è vietato eseguire operazioni di lubrificazione, pulizia, manutenzione o riparazione sugli organi in movimento 
 le operazioni di carico non devono comportare la movimentazione di carichi troppo pesanti e/o in condizioni disagiate.  
Utilizzare quindi le opportune attrezzature manuali quali pale o secchi 

DOPO L’ USO
 assicurarsi di aver tolto tensione ai singoli comandi ed all’interruttore generale di alimentazione al quadro 
 lasciare sempre la macchina in perfetta efficienza, curandone la pulizia alla fine dell’uso e l’eventuale lubrificazione 
 ricontrollare la presenza e l’efficienza di tutti i dispositivi di protezione (alla ripresa del lavoro la macchina potrebbe essere 
riutilizzata da altra persona). 
 
 
 
 
 
 
 
                           
 
 
 

  25 
 
 
 
 
 
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
 
 
 
 
 

       
   

Elmetto  Guanti  Calzature di  Otoprotettori  Maschera  Indumenti 


sicurezza  di  protettivi 
protezione  (tute) 

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ARGANO A CAVALLETTI
    ANALISI DEI RISCHI 
 Caduta dall’alto 
 Caduta di materiale dall’alto 
 Elettrocuzione 
 Urti, colpi, impatti, compressioni 
 Movimentazione manuale dei carichi 
 

ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI


 
                                
                                   PRIMA DELL’USO 
 verificare la presenza dei parapetti completi sul perimetro del posto di manovra 
 verificare l’esistenza e la solidità del cancelletto o della barriera mobile non asportabile e della tavola fermapiedi alta non 
meno di 30 cm. sul varco 
 verificare l’integrità della struttura del cavalletto portante l’argano 
 verificare l’integrità contenuta nei  cassoni e del dispositivo di chiusura o dei sistemi di ancoraggio 
 verificare l’efficienza della sicura del gancio e dei morsetti fermafune con redancia 
 verificare l’integrità delle parti elettriche visibili 
 verificare l’efficienza dell’interruttore di linea presso l’elevatore 
 verificare la funzionalità della pulsantiera 
 verificare l’efficienza del fine corsa superiore e del freno per la discesa del carico 
 transennare a terra l’area di tiro 
 

 
                               DURANTE L’ USO 
 mantenere abbassati gli staffoni o richiudere il cancelletto o la barriera subito dopo il tiro dei materiali 
 usare la cintura di sicurezza in momentanea assenza degli staffoni 
 usare i contenitori adatti al materiale da sollevare 
 verificare la corretta imbracatura dei carichi e la perfetta chiusura della sicura del gancio 
 non utilizzare la fune dell’elevatore per imbracare carichi 
 segnalare eventuali guasti di funzionamento 

DOPO L’ USO 
 scollegare elettricamente l’elevatore 
 bloccare l’argano sul fine corsa interno della rotaia 
 
 
                           
 
 
 
 

  27 
 
 
 

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE


OBBLIGATORI
 

 
     
Elmetto  Guanti  Calzature di  Cintura di 
sicurezza  sicurezza 
(quando 
necessario) 
 

 
 
 
         

  28 
COMPRESSORE D’ARIA
    ANALISI DEI RISCHI 
 Rumore 
 Gas 
 Oli minerali 
 Incendio 
 Scoppi 
 

ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI


 
                                
                                          PRIMA DELL’USO 
 posizionare la macchina in luogo aerato 
 sistemare il compressore in posizione sicuramente stabile 
 allontanare dalla macchina i materiali infiammabili 
 verificare la funzionalità della strumentazione 
 verificare la pulizia del filtro dell’aria 
 verificare le connessione dei tubi 
 

                                       DURANTE L’ USO 
 aprire il rubinetto dell’aria dell’accensione e fino al raggiungimento dello stato di regime del motore 
 tenere sotto controllo i manometri 
 non rimuovere gli sportelli del vano motore 
 effettuare i rifornimenti di carburante a motore spento e non fumare 
 segnalare eventuali funzionamenti anomali 

DOPO L’ USO 
 spegnere il motore e scaricare il serbatoio dell’aria  
 eseguire le operazioni di revisione e manutenzione a motore spento e senza fumare 
 nelle operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni fornite dal fabbricante. 
 
 
 
 
 
 
 
                           
 
 
 
 
 

  29 
 
 
 
 
 
 

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI

       
   

Elmetto  Guanti  Calzature di  Otoprotettori  Maschera  Indumenti 


sicurezza  di  protettivi 
protezione  (tute) 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

  30 
LA SEGA CIRCOLARE
    ANALISI DEI RISCHI 
 Punture, tagli, abrasioni 
 Elettrocuzione 
 Rumore  
 Scivolamenti, cadute a livello 
 Caduta di materiali dall’alto 
 

ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI


 
                                
                                                                 PRIMA DELL’USO 
 verificare la presenza ed efficienza della cuffia di protezione registrabile o a caduta libera sul banco di lavoro in modo tale 
che risulti libera la sola parte attiva del disco necessaria per effettuare la lavorazione 
 verificare la presenza ed efficienza del coltello divisore in acciaio posto dietro la lama e registrato a non più di 3 mm. dalla 
dentatura del disco 
 verificare la presenza e l’efficienza degli schermi ai due lati del disco nella parte sottostante il banco di lavoro, in modo 
tale che sia evitato il contatto di tale parte di lama per azioni accidentali 
 Verificare la presenza e l’efficienza degli spingitoi di legno per aiutarsi nel taglio di piccoli pezzi  
 verificare la stabilità della macchina (le vibrazioni eccessive possono provocare lo sbandamento del pezzo in lavorazione 
o delle mani che trattengono il pezzo); 
 verificare la pulizia dell’area circostante la macchina, in particolare di quella corrispondente al posto di lavoro 
 

 
                               DURANTE L’ USO 
 registrare la cuffia di protezione in modo tale che l’imbocco venga a sfiorare il pezzo in lavorazione o verificare che  
sia libera di alzarsi al passaggio del pezzo in lavorazione e di abbassarsi sul banco di lavoro 
 per tagli di piccoli pezzi e, comunque, per quei tagli in cui le mani si verrebbero a trovare in prossimità del disco o sulla  
sua traiettoria, è indispensabile utilizzare spingitoi 
 non distrarsi: il taglio di un pezzo dura pochi secondi, le mani servono tutta la vita 
 normalmente la cuffia di protezione è anche un idoneo dispositivo atto a trattenere le schegge 
 usare gli occhiali; se nella lavorazione specifica la cuffia di protezione risultasse insufficiente a trattenere le schegge 
 ricordate: la macchina potrebbe venire utilizzata da altra persona e che quindi deve essere lasciata in perfetta efficienza 
 lasciare il banco di lavoro libero da materiali 
 lasciare la zona circostante pulita con particolare riferimento a quella corrispondente al posto di lavoro 
 verificare l’efficienza delle protezioni 
 segnalare le eventuali anomalie al responsabile del cantiere 

 
 
 
 
 
 
 
 

  31 
 
                                               DOPO L’ USO 
  verificare la pulizia dell’area circostante la macchina, in particolare di quella corrispondente al posto di lavoro (eventuale 
materiale depositato può provocare inciampi o scivolamenti) 
 verificare  la  pulizia  della  superficie  del  banco  di  lavoro  (eventuale  materiale  può  costituire  intralcio  durante  l’uso  e 
distrarre l’addetto dall’operazione di taglio 
 verificare l’integrità dei collegamenti elettrici e di terra, dei fusibili e delle coperture delle parti sotto tensione (scatole 
morsetterie, interruttori); 
 verificare il buon funzionamento dell’interruttore di manovra 
 verificare la disposizione del cavo di alimentazione (non deve intralciare le manovre, non deve essere soggetto ad urti o 
danneggiamenti con il materiale lavorato o da lavorare, non deve intralciare i passaggi); 
 
 
 
 
 

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI


 
 

     
   

Elmetto  Guanti  Calzature di  Otoprotettori  Occhiali  di 


sicurezza  protezione 

  32 
MUOVERSI SUI PONTI SU CAVALLETTI
                  RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI 
 Caduta dall’alto 
 Caduta di materiale dall’alto 

        CARATTERISTICHE DI SICUREZZA 
 I  ponti  su  cavalletti  sono  piani  di  lavoro  realizzati  con  tavole  fissate  su  cavalletti  di  appoggio  non  collegati 
stabilmente tra di loro 
 Devono essere allestiti con buon materiale e a regola d’arte ed essere conservati in  efficienza per l’intera durata del 
lavoro 
 Possono essere usati solo per lavori da eseguirsi al suolo o all’interno degli edifici 
 Non devono avere altezza superiore a m 2.00. In caso contrario vanno perimetrati con un normale parapetto 
 Non devono essere montati sugli impalcati dei ponteggi esterni 
 Non possono essere usati uno in sovrapposizione all’altro 
 I montanti non devono essere realizzati con mezzi di fortuna, del tipo scale a pioli, pile di mattoni, sacchi di cemento 

ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI


MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 
 la distanza massima fra due cavalletti può essere di m 3,60 se si usano tavoloni con   sezione trasversale minima di 30 di 
larghezza e 5 cm di spessore 
 per  evitare  di  sollecitare  al  limite  le  tavole  che  costituiscono  il  piano  di  lavoro  queste  devono  poggiare  sempre  su  tre 
cavalletti, obbligatori se si usano tavole lunghe 4 metri con larghezza minima di 20 cm e spessore 5 cm  
 la larghezza dell’impalcato non deve essere inferiore a cm 90 
 le tavole dell’impalcato devono risultare bene accostate fra loro, essere fissate ai cavalletti, non presentare parti a sbalzo 
superiori a cm 20 
 verificare la planarità del ponte. Se il caso, spessorare con zeppe in legno e non con mattoni o blocchi di cemento 
 verificare  le  condizioni  generali  del  ponte,  con  particolare  riguardo  all’integrità  dei  cavalletti  ed  alla  completezza  del 
piano di lavoro, all’integrità, al blocco ed all’accostamento delle tavole 
 non modificare la corretta composizione del ponte rimuovendo cavalletti o tavole né utilizzare le componenti in modo 
improprio (specie i cavalletti se metallici) 
 non sovraccaricare il ponte con carichi non previsti o eccessivi ma caricarli con i soli materiali ed attrezzi necessari per la 
lavorazione in corso 

 
                                                                                                               

     
 
 

  33 
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
 

     

Elmetto      Guanti          Calzature di  


sicurezza 

                
 

  34 
MUOVERSI SUI TRABATTELLI
 
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 
MODALITA’ DI POSA IN OPERA 
 Il trabattello dovrà essere realizzato dell'altezza indicata dal produttore, senza aggiunte di sovrastrutture;   
 La  base  dovrà  essere  di  dimensioni  tali  da  resistere  ai  carichi  e  da  offrire  garanzie  al  ribaltamento  conseguenti  alle 
oscillazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti o per colpi di vento 
 I ponti la cui altezza superi m. 6, andranno dotati di piedi stabilizzatori; il piano di scorrimento delle ruote deve risultare 
compatto e livellato; il ponte dovrà essere dotato alla base di dispositivi del controllo dell'orizzontalità 

 Le ruote del ponte devono essere metalliche, con diametro e larghezza non inferiore rispettivamente a 20 cm e 5 cm, e 
dotate di meccanismo per il bloccaggio: col ponte in opera, devono risultare sempre bloccate dalle due parti con idonei 
cunei o con stabilizzatori 
 Sull'elemento  di  base  deve  sempre  essere  presente  una  targa  riportante  i  dati  e  le  caratteristiche  salienti  del  ponte, 
nonché le indicazioni di sicurezza e d'uso di cui tenere conto 
 Il  ponte  deve  essere  progettato  per  carichi  non  inferiori  a  quelli  di  norma  indicati  per  i  ponteggi  metallici  destinati  ai 
lavori di costruzione 
  Per impedire lo sfilo delle aste, esse devono essere di un sistema di bloccaggio (elementi verticali, correnti, diagonali);   

 L'impalcato deve essere completo e ben fissato sugli appoggi 
 Il  parapetto  di  protezione  che  perimetra  il  piano  di  lavoro  deve  essere  regolamentare  e  corredato  sui  quattro  lati  di 
tavola fermapiede alta almeno cm 20 
 Il piano di lavoro dovrà essere corredato di un regolare sottoponte a non più di m 2,50 
  L'accesso  ai  vari  piani  di  lavoro  deve  avvenire  attraverso  scale  a  mano  regolamentari:  qualora  esse  presentino 
un'inclinazione superiore a 75° vanno protette con paraschiena, salvo adottare un dispositivo anticaduta da collegare alla 
cintura di sicurezza 
 Per l'accesso ai vari piani di lavoro sono consentite botole di passaggio, purché richiudibili con coperchio praticabile 

MODALITA’ DI UTILIZZO 
 Assicurati del buono stato di tutti gli elementi del ponteggio (aste, incastri, collegamenti);  
 Accertati che il ponte sia stato montato in tutte le sue parti, con tutte le componenti previste dal produttore 

 Assicurati della perfetta planarità e verticalità della struttura e, quando necessario, provvedi a ripartire il carico del ponte 
sul terreno con tavoloni 
 Accertati  dell'efficacia  del  blocco  ruote;  evita  assolutamente  di  utilizzare  impalcati  di  fortuna,  ma  utilizza  solo  quelli  in 
dotazione o indicati dal produttore 

 Evita assolutamente di installare sul ponte apparecchi di sollevamento 
 Prima di effettuare spostamenti del ponteggio, accertati che non vi siano persone sopra di esso 
 Assicurati che non vi siano linee elettriche aeree a distanza inferiore a m. 5 
 Assicurati,  nel  caso  di  utilizzo  all'esterno  e  di  considerevole  sviluppo  verticale,  che  il  ponte  risulti  ancorato  alla 
costruzione almeno ogni due piani 

 
 
                                                                                                      
 

  35 
   
 

 
Per la salita e discesa devono essere  utilizzate le scalette interne od un sistema 
anticaduta. 
 
 
 
 
   
   

                                                

I ponti su ruote non devono essere spostati quando su di essi si trovano 
lavoratori o sovraccarichi 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
                                                                                                      

  36 
 
 
 

 
 

                         
 
Le ruote del ponte in opera devono essere saldamente bloccate con 
cunei dalle due parti 
 
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
 

     

Elmetto      Guanti          Calzature di  


sicurezza 

  37 
LAVORARE SUL PONTEGGIO
 
 
 
ANALISI DEI RISCHI 
 Caduta dall'alto 
 Caduta di materiale dall'alto o a livello 
 Movimentazione manuale dei carichi 
 Urti, colpi, impatti, compressioni 

   
   
   
   
 

   
 Il  ponteggio  va  posato  su  un  piano  solido  e  perfettamente   Oltre  i  due  metri  di  altezza  devi  lavorare  su  ponteggi  con 
orizzontale.  parapetto.  
 Disponi le basette su tavoloni appoggiati su un letto di sabbia   Nella  foto  in  alto  è  mostrata  una  fase  del  montaggio  di  un 
livellato con la bolla  parapetto.  
 Migliorando la distribuzione del carico sul terreno riuscirai più   Quando sposti gli elementi del ponteggio tieni sempre il busto 
facilmente ad ottenere una base piana.   eretto e per chinarti piega le gambe.  
 Il  ponteggio  va  montato  seguendo  i  disegni  esecutivi  e  le   Tutti  gli  elementi  dei  ponteggi  metallici  devono  avere  il 
indicazioni  contenute  nel  libretto  di  autorizzazione,  che  va  marchio del fabbricante.  
tenuto in cantiere.    
 I  montanti  devono  essere  sempre  perfettamente  verticali,  i   Per gli elementi più ingombranti fatti aiutare da un compagno 
piani  di  lavoro  perfettamente  orizzontali.  Prima  di  utilizzarlo  di lavoro.
verifica che il ponteggio sia a piombo. 
 
 
 
 
 
 
 
                                                                                                      

  38 
MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI
ADDETTI
 

 
 
 Il piano di lavoro va costruito con tavoloni in legno da 4 metri   Costruisci il parapetto quando a fianco del ponte di 
che vanno posati su tre telai  lavoro vi è un vuoto di oltre due metri 
 Sovrapponi  le  estremità  dei  tavoloni  in  modo  che  si   Il parapetto deve essere alto 1 metro e deve essere 
sovrappongano per almeno 20 cm.   integrato da una tavola fermapiede da 20 cm. e da un 
 Non lasciare fessure tra i tavoloni e sceglili sempre in buono  traverso a metà, fissati all'interno dei montanti 
stato 

 Non usare mai pannelli in legno per casseforme: sono   Chiudi con un parapetto regolamentare anche le testate 
scivolosi e non hanno sufficiente resistenza.  dei ponti di lavoro 

Il  ponteggio  va  ancorato 


all'edificio  
agganciando i montanti  
agli stipiti delle  
aperture oppure  
ancorandoli  alla muratura  
con i sistemi  
previsti  
nell'autorizazione ministeriale  
  per il ponteggio.  
NON  USARE  MAI  IL  FILO  DI 
FERRO 
 
 
 
                           

  39 
 

 
 
 Se  nei  ponteggi  riscontri  deficienze  negli  apprestamenti  per  la  sicurezza  o  eventuali  situazioni  di  pericolo  avverti  subito  il 
responsabile di cantiere  
 Dopo violente perturbazioni atmosferiche prima di salire sul ponteggio verificarne la solidità 
 
 
 
 

   
 
 

 Non  salire  mai  sul  ponteggio  arrampicandoti   Tieni in ordine i piani di lavoro.  


all'esterno dei montanti.  
 Prima di salire avverti chi sta lavorando sul ponteggio.   Deposita  sul  ponteggio  solo  gli  attrezzi  e  i  materiali 
strettamente  necessari  e  disponili  in  modo  da  lasciare 
almeno 60 cm. liberi per il passaggio 

 
 
 
 
                         
 

  40 
 
 
 

   

 Non sovraccaricare mai il piano di lavoro del ponteggio e non depositare i materiali pesanti su un unico tratto del 
ponteggio: il tavolato del piano di lavoro potrebbe cedere 
 Distribuiscili invece lungo tutto il ponte, concentrandoli preferibilmente vicino ai montanti 
 Disponi i mattoni ed i materiali in genere, con il lato lungo perpendicolare al parapetto e in pile non più alte della 
tavola fermapiedi, in modo da evitare che rotolando possano cadere dal ponteggio 

 
 
 
 Non  gettare  mai  niente  dal  ponteggio,  nemmeno  piccoli  attrezzi  o  materiale  fino:  usa  sempre  gli  appositi  canali  di 
scarico 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
                         
 

  41 
 
 

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE


OBBLIGATORI

     
Elmetto    Guanti         Calzature di  
sicurezza 
 
 
 

  42 
USARE LE SCALE PORTATILI
                          RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI 
 Cadute dall’alto 
 Urti, colpi, impatti, compressioni 
 Cesoiamento (scale doppie) 
 Movimentazione manuale dei carichi 

                 CARATTERISTICHE DI SICUREZZA 
              SCALE SEMPLICI PORTATILI 
 devono  essere  costruite  con  materiale  adatto  alle  condizioni  di  impiego,  possono  quindi  essere  in  ferro, 
alluminio o legno, ma devono essere sufficientemente resistenti ed avere dimensioni appropriate all’uso 
 le scale in legno devono avere i pioli incastrati nei montanti che devono essere trattenuti con tiranti in ferro 
applicati sotto i due pioli estremi; le scale lunghe più di 4 m. devono avere anche un tirante intermedio 
 in tutti i casi devono essere provviste di dispositivi antisdruciolo alle estremità inferiori dei due montanti e di 
elementi di trattenuta o di appoggi antisdruciolevoli alle estremità superiori 

            SCALE AD ELEMENTI INNESTATI 
 la lunghezza della scala in opera non deve superare i 15 m. 
 per lunghezze superiori agli 8 m. devono essere munite di rompitratta 

SCALE DOPPIE 
 non devono superare l’altezza di 5 m. 
 devono essere provviste di catena o dispositivo analogo che impedisca l’apertura della scala oltre il limite prestabilito di 
sicurezza  

ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE


PRIMA DELL’USO 
 la scala deve superare di almeno 1 m. il piano di accesso, curando la corrispondenza del piolo con lo stesso (è possibile far 
proseguire un solo montante efficacemente fissato) 

 le scale usate per l’accesso a piani successivi non devono essere poste una in prosecuzione dell’altra 

  43 
 le  scale  poste  sul  filo  esterno  di  una  costruzione  od  opere  provvisionali  (ponteggi)  devono  essere  dotate  di  corrimano  e 
parapetto 

 la scala deve distare dalla verticale di appoggio di una misura pari ad 1/4 della propria lunghezza 
 è vietata la riparazione dei pioli rotti con listelli di legno chiodati sui montanti 
 le scale posizionate su terreno cedevole vanno appoggiate su un’unica tavola di ripartizione 
 il sito dove viene installata la scala deve essere sgombro da eventuali materiali e lontano dai passaggi 

 
                                                                    DURANTE L’USO 
 le scale non vincolate devono essere trattenute al piede da altra persona 
 durante gli spostamenti laterali nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala 
 evitare l’uso di scale eccessivamente sporgenti oltre il piano di arrivo 
 la scala deve essere utilizzata da una sola persona per volta limitando il peso dei carichi da trasportare 
 quando vengono eseguiti lavori in quota, utilizzando scale ad elementi innestati, una persona deve esercitare da terra una 
continua vigilanza sulla scala 
 la salita e la discesa vanno effettuate con il viso rivolto verso la scala 
 
 
DOPO L’USO 
 controllare periodicamente lo stato di conservazione provvedendo alla manutenzione necessaria 
 le scale non utilizzate devono essere conservate in luogo riparato dalle intemperie e, possibilmente, sospese ad appositi 
ganci. 
 segnalare immediatamente eventuali anomalie riscontrate, in particolare: pioli rotti, gioco fra gli incastri, fessurazioni, 
carenza dei dispositivi antiscivolo e di arresto 

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE


OBBLIGATORI

     
Elmetto  Guanti  Calzature di 
sicurezza 

  44 
TAGLIARE CON LA MOLA A DISCO (Flessibile,
Frollino)

RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI 
 

 Punture, Tagli e Abrasioni 
 Elettrocuzione 
 Rumore 
 Inalazione di polveri e fibre 
 Vibrazioni 
 
 
 

ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI


MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
 
                                        PRIMA DELL’USO 

 verificare che l’utensile sia del tipo a doppio isolamento (220V) 
 controllare che il disco sia idoneo al lavoro da eseguire 
 controllare il fissaggio e lo stato del disco 
 verificare l’integrità delle protezioni del disco e del cavo di alimentazione 
 verificare il funzionamento dell’interruttore   

                                          DURANTE L’ USO 
 Usare i DPI: guanti, occhiali o visiera, calzature di sicurezza, mascherina antipolvere, otoprotettori, elmetto, indumenti 
protettivi (tuta) 
 Impugnare saldamente l’utensile per le due maniglie 
 Eseguire il lavoro in posizione stabile 
 Non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione 
 Non manomettere la protezione del disco 
 Interrompere l’alimentazione elettrica durante le pause di lavoro 
 Verificare l’integrità del cavo e della spina di alimentazione 

        

  45 
                                                  
 
                                                        DOPO L’ USO 
 Staccare il collegamento elettrico dell’utensile 
 Controllare l’integrità del disco, del cavo e della spina 
 Pulire l’utensile 
 Segnalare eventuali malfunzionamenti 

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI

       
   

Elmetto  Guanti  Calzature di  Otoprotettori  Maschera  Indumenti 


sicurezza  di  protettivi 
protezione  (tute) 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

  46 
LA SEGA CLIPPER

       RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI 
 Punture, tagli, abrasioni, contusioni 
 Elettrocuzione 
 Rumore  
 Polveri, fibre 
 Scivolamenti e cadute in piano 
 

ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI


                MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
PRIMA DELL’USO 
 Posizionare stabilmente la macchina 
 Verificare l’integrità delle parti elettriche visibili 
 Verificare  l’efficienza  del  dispositivo  contro  il  riavviamento  del  motore  in  seguito  ad  un’interruzione  e  ritorno 
dell’energia elettrica (bobina di sgancio); 
 Verificare l’efficienza delle protezioni laterali, della lama e del carter della cinghia 
 Verificare l’efficienza del carrellino portapezzo 
 Riempire il contenitore dell’acqua 
 Illuminare a sufficienza l’area di lavoro 
 Non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione 

DURANTE L’ USO 
 Mantenere l’area di lavoro sgombra da materiale di scarto 
 Scollegare l’alimentazione elettrica durante le pause 
 Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti 
 Indossare indumenti aderenti al corpo senza parti svolazzanti 

  47 
                                                                      DOPO L’ USO 
 Interrompere l’alimentazione della macchina 
 Eseguire  le  operazioni  di  revisione,  manutenzione  e  pulizia  necessarie  al  reimpiego  con  la  macchina  scollegata 
elettricamente 
 Per la manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto 

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI

       
 

Guanti  Calzature di  Otoprotettori  Maschera di  Indumenti 


sicurezza  protezione  protettivi (tute) 

 
 
 
 
 
 
 
 

  48 
UTILIZZO DI UTENSILI DI USO COMUNE

                               RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI 
 Urti, colpi, impatti e compressioni 
 Punture, tagli ed abrasioni 

ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI


PRIMA DELL’USO 
 controllare che l’utensile non sia deteriorato 
 sostituire i manici che presentino incrinature o scheggiature 
 verificare il corretto fissaggio del manico 
 selezionare il tipo di utensile adeguato all’impiego 
 per punte e scalpelli utilizzare idonei paracolpi ed eliminare le sbavature dalle impugnature 

                                                                                DURANTE L’ USO 
 impugnare saldamente l’utensile 
 assumere una posizione corretta e stabile 
 distanziare adeguatamente gli altri lavoratori 
 non utilizzare in maniera impropria l’utensile 
 non abbandonare gli utensili nei passaggi ed assicurarli da una eventuale caduta dall’alto 
 utilizzare adeguati contenitori per riporre gli utensili di piccola taglia 
 

  49 
                                                                   DOPO L’ USO 
 pulire accuratamente l’utensile 
 riporre correttamente gli utensili 
 controllare lo stato d’uso dell’utensile 

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI

     
Elmetto  Guanti  Calzature di 
sicurezza 

  50 
AUTOGRU
 
    ANALISI DEI RISCHI 
 Urti, colpi, impatti e compressioni 
 Oli minerali e derivati 
 Cesoiamento, stritolamento 
 Incendio 
 caduta dall’alto 
 ribaltamento 
 Elettrocuzione 
 Caduta materiale dall’alto 
 

ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI


 

                                
                                  PRIMA DELL’USO 
 verificare l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere; 
 verificare l’efficienza delle luci e dei dispositivi di segnalazione acustica e luminosa 
 controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo 
 controllare i livelli di compressione 

                               
                                   DURANTE L’ USO 
 azionare il girofaro 
 stabilizzazione autogru 
 adeguare le manovre del braccio gru nei limiti stabiliti 
 adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di lavoro 
 richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta  
 non superare la portata massima  
 non superare l’ingombro massimo  
 posizionare  e  fissare  adeguatamente  il  carico  in  modo  che  risulti  ben  distribuito  e  che  non  possa  subire  spostamenti 
durante il trasporto 
 durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare  

 segnalare tempestivamente eventuali guasti  

 
DOPO L’ USO 
 eseguire le operazioni di revisione e manutenzione con particolare riguardo per i pneumatici e per l’impianto frenante 
 segnalare eventuali anomalie di funzionamento 
 pulire i mezzi e gli organi di comando. 
 
 
 
 
 
 
 

  51 
 
 
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI

       
Elmetto  Guanti       Calzature di       Indumenti 
        sicurezza    protettivi (tute) 
 
 

  52 
GRU A TORRE
 
    ANALISI DEI RISCHI 
 Urti, colpi, impatti e compressioni 
 Caduta materiale dall’alto sciolto 
 Cesoiamento, stritolamento 
 caduta dall’alto 
 ribaltamento 
 Elettrocuzione 
 Caduta materiale dall’alto Incendio 
 
 

ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI


 

                                
                                  PRIMA DELL’USO 
 verificare l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere; 
 verificare l’efficienza dei dispositivi di segnalazione acustica 
 controllare la stabilità del basamento di collocazione del mezzo 
 manutenzione delle funi, ralla, carrello, mollettone dei ganci 
 controllare efficienza di tutte le zavorre e dei contrappesi 

                               
                                   DURANTE L’ USO 
 stabilizzazione gru 
 adeguare le manovre del braccio gru nei limiti stabiliti 
 far imbracare bene i carichi, usare ceste o benne per materiale minuto 
 adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere nel raggio di azione previsto 
 richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta  
 non superare la portata massima  
 avvertire le persone sottostanti e adiacenti alla traiettoria dell’apparecchio e del carico 
 eseguire con gradualità le partenze, gli arresti e ogni manovra 
 posizionare  e  fissare  adeguatamente  il  carico  in  modo  che  risulti  ben  distribuito  e  che  non  possa  subire  spostamenti 
durante il trasporto e oscilazioni 
 non usare cestelli non idonei per l’imbracatura del carico 
 segnalare tempestivamente eventuali guasti  
 
 

 
DOPO L’ USO 
 eseguire le operazioni di revisione e manutenzione per l’impianto frenante 
 segnalare eventuali anomalie di funzionamento 
 prima di lasciare l’apparecchio: rialzare il gancio ed aprire tutti gli interruttori 
 pulire i mezzi e gli organi di comando.
 
 
 

  53 
 
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI

       
Elmetto  Guanti       Calzature di       Indumenti 
        sicurezza    protettivi (tute) 

  54 
TRIVELLA
 
    ANALISI DEI RISCHI 
 Urti, colpi, impatti e compressioni 
 vibrazioni 
 Proiezione materiale 
 caduta dall’alto 
 ribaltamento 
 rumore 
 
 

ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI


 

                                
                                  PRIMA DELL’USO 
 verificare l’efficienza dei dispositivi della macchina e di tutti i comandi in genere 
 verificare l’efficienza dei dispositivi di segnalazione acustica 
 controllare la stabilità del basamento di collocazione del mezzo 
 controllare le corde di ancoraggio della trivella 
 controllo della pulsantiera 
 

                               
                                   DURANTE L’ USO 
 
 adeguare le manovre nei limiti stabiliti 
 
 avvertire le persone adiacenti alla traiettoria dell’apparecchio 
 eseguire con gradualità le partenze, gli arresti e ogni manovra 
 avvertire le persone adiacenti alla traiettoria dell’apparecchio 
 eseguire con gradualità le partenze, gli arresti e ogni manovra 

 
DOPO L’ USO 
 eseguire le operazioni di revisione e manutenzione per l’impianto  
 segnalare eventuali anomalie di funzionamento 
 
 pulire gli organi di comando.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
                         

  55 
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI

       

Guanti  Calzature di  Otoprotettori  Indumenti protettivi 


sicurezza  (tute) 
 
 
 
 

  56 
UTENSILI ELETTRICI PORTATILI

                               RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI 
 Proiezine frammenti e schegge 
 Inalazione polveri 
 Rumore 
 Vibrazione sistema mano‐braccio 
 Elettrocuzione 
 Contatto con utensile in movimento 
 

ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI


PRIMA DELL’USO 
 controllare che l’utensile non sia deteriorato 
 sostituire i manici che presentino incrinature o lesioni 
 verificare il corretto fissaggio del manico 
 controllare gli attacchi elettrici e interruttori 
 controllare la sicurezza dei quadri elettrici 
 verifica di protezioni antischegge 

                                                                                DURANTE L’ USO 
 impugnare saldamente l’utensile 
 assumere una posizione corretta e stabile 
 distanziare adeguatamente gli altri lavoratori 
 non utilizzare in maniera impropria l’utensile 
 non abbandonare gli utensili nei passaggi ed assicurarli da una eventuale caduta dall’alto 
 assicurarsi che i cavi di presa corrente siano in posizioni di scurezza adegate 
 utilizzare adeguati contenitori per riporre gli utensili  
 

  57 
                                                                   DOPO L’ USO 
 pulire accuratamente l’utensile 
 riporre correttamente gli utensili 
 controllare lo stato d’uso dell’utensile 

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI

       
 

Guanti  Calzature di  Otoprotettori  Maschera di  Indumenti 


sicurezza  protezione  protettivi (tute) 

 
 
 
 
 
 
 
 

  58 
7. SERVIZI IGIENICO-ASSISTENZIALI

10.1 – Definizione

Si definiscono servizi igienico-assistenziali quell’insieme di strutture che devono essere


presenti, sul luogo di lavoro, al fine di consentire il riposo, la protezione dalle intemperie,
l’igiene personale ed il ricovero dei lavoratori.
Tra i servizi igienico-assistenziali si possono elencare:

 lavandini;
 latrine ed orinatoi;
 spogliatoi;
 refettori, locali di riposo, ricovero e soggiorno.

10.2 – Obblighi dei Datori di lavoro

Il Datore di lavoro deve garantire nei servizi igienico-sanitari dei luoghi di lavoro l’esistenza
di:

a) acqua corrente;

b) gabinetti e lavabi: i lavoratori devono disporre vicino ai posti di lavoro, di locali di


riposo, di spogliatoi, di gabinetti e lavabi, con acqua corrente e dotati di materiale
detergente e per asciugarsi;

c) spogliatoi: devono essere attivati locali arredati, illuminati, difesi contro le intemperie,
muniti di sedili.
Nel nostro caso lo spogliatoio sarà organizzato dall’Impresa nel locale messo a
disposizione dal Committente;

d) locali di ricovero e di riposo: devono essere realizzati con sedili, tavoli e


riscaldamento, in caso di attività all’aperto al fine di consentire al lavoratore di
difendersi dalle intemperie e di consumare i pasti (art. 43, D.P.R. n. 303/1956).
Nel nostro caso è possibile reperire nel fabbricato condominiale un locale adatto,
tramezzando una parte del garage come da planimetria o locale fontane. In
alternativa l’Impresa dovrà garantire il servizio mediante l’utilizzo di un prefabbricato
da sistemare nella zona esterna presso l’area di stoccaggio.

  59 
8. SERVIZI SANITARI E PRONTO INTERVENTO

11.1 – Adempimenti amministrativi

Il materiale di pronto soccorso che è dislocato nei luoghi di lavoro deve essere oggetto di
segnaletica appropriata e ben visibile. E’ necessario che i luoghi ove sono reperibili materiali
di pronto soccorso siano sgombri da ostacoli e siano facilmente accessibili.

11.2 – Pronto intervento

In cantiere devono essere esposti avvisi riportanti i nominativi degli incaricati e gli indirizzi
dei posti ed organizzazioni di pronto intervento per i diversi casi di emergenza o normale
assistenza (vedi anche l’elenco dei numeri telefonici utili a pag. 9).
Devono essere inoltre esposti i cartelli con l’indicazione dei primi soccorsi da portare in aiuto
all’eventuale infortunato.
Per il primo soccorso riguardante modeste lesioni saranno tenuti i prescritti presidi
farmaceutici, contenuti entro involucri che assicurino la buona conservazione dei prodotti.

11.3 – Presidi chirurgici e farmaceutici secondo DM del 15/07/2003 n. 388 per aziende
appartenenti al gruppo A.

CONTENUTO MINIMO DELLA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO

 Guanti sterili monouso (5 paia)


 Visiera paraschizzi
 Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1 litro
 Tre flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro 0,9%) da 500 ml
 Dieci compresse di garza sterile 10x10 in buste singole
 Due compresse di garza sterile 18x40 in buste singole
 Due teli monouso
 Due pinzette da medicazione sterili monouso
 Confezione di rete elastica di misura media
 Confezione di cotone idrofilo
 Due confezioni di cerotti di varie misure pronti all’uso
 Due rotoli di cerotto alto cm. 2,5
 Un paio di forbici
 Tre lacci emostatici
 Due confezioni di ghiaccio pronto uso
 Due sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari
 Termometro
 Apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa.

  60 
Ai sensi del DM 388/2003 e successive modifiche D.Lgs. 03 Agosto 2009 n. 106
l’Appaltatore dovrà effettuare il corso previsto per gli addetti all’emergenza di pronto
soccorso.

9. VALUTAZIONE DEI RISCHI E DELLE RELATIVE MISURE DI SICUREZZA

Il presente capitolo, contiene l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi presenti nel
cantiere di cui trattasi. Le conseguenti procedure esecutive, gli apprestamenti e le
attrezzature atti a garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle norme per la
prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori.
Nel capitolo 14 saranno indicate altresì le misure di prevenzione dei rischi risultanti dalla
eventuale presenza simultanea o successiva delle varie Imprese ovvero dei lavoratori
autonomi e l’utilizzazione di impianti comuni quali infrastrutture, mezzi logistici e di
protezione collettiva.
Eventuali modifiche all’organizzazione delle aree di cantiere proposte dall’Appaltatore
saranno definite nel Piano Operativo di Sicurezza dello stesso, e quindi dovranno essere
autorizzate dal Coordinatore per l’Esecuzione prima dell’inizio dei lavori ad esse collegate.
L’Appaltatore, comunque, non potrà per questo richiedere modifiche od adeguamenti dei
prezzi pattuiti (art. 12, comma 5 del D.Lgs 494/96).

Sono stati riassunti i seguenti tipi di pericoli:

 Agenti biologici;
 Agenti chimici;
 Attrezzature di lavoro (macchine, impianti, utensili);
 Elettricità
 Illuminazione;
 Incendio ed esplosione;
 Luoghi, locali e posti di lavoro;
 Microclima;
 Movimentazione manuale dei carichi;
 Rumore;
 Vibrazioni;
 Eventuali altri pericoli della propria situazione operativa.

L’individuazione del rischio è stata effettuata mediante l’utilizzo delle schede delle macchine
e delle schede di sicurezza dei prodotti utilizzati.
Le valutazioni del rischio oggettivamente presente sono state effettuate tenendo conto, oltre
la normativa e le leggi in vigore, anche:

- la conoscenza e la natura del cantiere;

- i compiti effettivi e le complessità tecniche del lavoro da svolgere;

- i principi generali di prevenzione.

  61 
Per ognuno dei rischi così individuati e valutati sono stati adottati dei provvedimenti tenendo
in considerazione i seguenti criteri:

- evitare i rischi;

- sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non pericoloso o lo è meno;

- combattere i rischi alla fonte;

- applicare provvedimenti collettivi piuttosto che individuali;

- adeguarsi al progresso tecnico;

- garantire sempre un miglioramento del livello di protezione.

Per ogni attività l’individuazione dei rischi, la loro valutazione e le misure di sicurezza
necessarie per fronteggiare detti rischi sono sintetizzate nelle “Schede delle fasi lavorative”.

10. MISURE GENERALI DI SICUREZZA E PROTEZIONE

AGENTI CANCEROGENI

Si intendono per agenti cancerogeni:

- Quelle sostanze a cui nell’allegato I della Direttiva CEE 67/548 sia attribuita la
menzione R45: “Può provocare il cancro”; o la menzione R49 “Può provocare cancro
per inalazione”;

- I preparati su cui deve essere apposta l’etichetta con la menzione R45 ed R49 – a
norma dell’art. 3 della Direttiva CEE 88/379;

- Sostanze, preparati o processi di cui all’allegato VIII del D.L.gvo 626/94, nonché
sostanze o preparati prodotti durante un processo previsto nell’allegato VIII del
D.L.gvo 626/94 e successive modifiche D.L.gvo 3 Agosto 2009 n. 106.

La normativa prevede che il Datore di lavoro eviti o riduca l’utilizzo di agenti cancerogeni sul
luogo di lavoro. Quando non sia possibile evitarne l’utilizzo, questo deve avvenire in un
sistema chiuso.
Se il ricorso ad un sistema chiuso non è tecnicamente possibile, il Datore di lavoro dovrà
procedere affinchè il livello di esposizione dei lavoratori sia il più basso.

Pertanto se accertata la presenza di agenti cancerogeni deve essere effettuata una attenta
valutazione dei rischi ai sensi dell’art. 4 del D.Lgvo 626/94 con la successiva definizione ed
adozione delle misure preventive e protettive di concerto con il Medico Competente.

  62 
Nel nostro caso, trattandosi di lavori di non asportazione di lastre di amianto, cemento e non
essendoci la presenza di fibre di amianto in sospensione nell’aria quindi non procederà
secondo il “piano di lavoro” approvato dalla ASL competente per territorio, contenente le
procedure e le misure di sicurezza necessarie per evitare il rischio di inalazione delle
suddette fibre.

Di seguito sono indicati i principali fattori di rischio presenti in cantiere, sottolineando che la
magnitudine di rischio risulta in ogni caso condizionata dalle condizioni specifiche e
contingenti del cantiere e che la contemporanea presenza di più fattori di rischio può agire
come moltiplicatore del rischio stesso.
Se non altrimenti specificato, le prescrizioni riportate nei paragrafi seguenti sono da ritenersi
a carico dell’Appaltatore e delle altre Imprese esecutrici che realizzeranno i lavori.
Di seguito sono indicati i principali fattori di rischio presenti in cantiere, sottolineando che la
magnitudine di rischio risulta in ogni caso condizionata dalle condizioni specifiche e
contingenti del cantiere e che la contemporanea presenza di più fattori di rischio può agire
come moltiplicatore del rischio stesso.

CADUTE DALL’ALTO

Le perdite di stabilità dell’equilibrio di persone che possono comportare cadute da un piano


di lavoro ad un altro posto a quota inferiore (di norme con dislivello maggiore di 2 metri),
devono essere impedite con misure di prevenzione, generalmente costituite da parapetti di
trattenuta applicati a tutti i lati liberi di travi, impalcature, piattaforme, ripiani, balconi,
passerelle e luoghi di lavoro o di passaggio sopraelevati. Qualora risulti impossibile
l’applicazione di tali protezioni devono essere adottate misure collettive o personali atte ad
arrestare con il minor danno possibile le cadute. A seconda dei casi possono essere
utilizzate: superfici di arresto costituite da tavole in legno o materiali semirigidi; reti o
superfici di arresto molto deformabili; dispositivi di protezione individuale di trattenuta o di
arresto. Lo spazio corrispondente al percorso di eventuale caduta deve essere reso
preventivamente libero da ostacoli capaci di interferire con le persone in caduta causandogli
danni o modificandone la traiettoria.

URTI – COLPI – IMPATTI – COMPRESSIONI

Le attività che richiedono sforzi fisici violenti e/o repentini devono essere eliminate o ridotte
anche attraverso l’impiego di attrezzature idonee alla mansione. Gli utensili, gli attrezzi e gli
apparecchi per l’impiego manuale devono essere tenuti in buono stato di conservazione ed
efficienza e quando non utilizzati devono essere tenuti in condizioni di equilibrio stabile (es.
riposti in contenitori o assicurati al corpo dell’addetto) e non devono ingombrare posti di
passaggio o di lavoro. I depositi di materiali in cataste, pile, mucchi devono essere
organizzati in modo da evitare crolli o cedimenti e permettere una sicura e agevole
movimentazione e non ostacolare la normale viabilità. Gli arredi e le attrezzature dei locali
comunque adibiti a posti di lavoro, devono essere disposti in modo da garantire la normale
circolazione delle persone.

  63 
PUNTURE – TAGLI – ABRASIONI

Deve essere evitato il contatto del corpo dell’operatore con elementi taglienti o pungenti
comunque capaci di procurare lesioni.
Tutti gli organi lavoratori delle apparecchiature devono essere protetti contro i contatti
accidentali.
Dove non sia possibile eliminare il pericolo o non siano sufficienti le protezioni collettive
(delimitazioni delle aree a rischio), devono essere impiegati i DPI idonei alla mansione
(calzature di sicurezza, guanti, grembiuli di protezione, schermi, occhiali, etc.).

VIBRAZIONI

Qualora non sia possibile evitare l’utilizzo diretto di utensili ed attrezzature comunque capaci
di trasmettere vibrazioni al corpo dell’operatore, queste ultime devono essere dotate di tutte
le soluzioni tecniche più efficaci per la protezione dei lavoratori (es. manici antivibrazioni,
dispositivi di smorzamento, etc.) ed essere mantenute in stato di perfetta efficienza. I
lavoratori addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria e deve essere valutata
l’opportunità di adottare la rotazione tra gli operatori.

SCIVOLAMENTI – CADUTE A LIVELLO

I percorsi per la movimentazione dei carichi ed il dislocamento dei depositi devono essere
scelti in modo da evitare quanto possibile le interferenze con zone in cui si trovano persone.
I percorsi pedonali interni al cantiere devono sempre essere mantenuti sgombri da
attrezzature, materiali, macerie o altro capace di ostacolare il cammino degli operatori. Tutti
gli addetti devono indossare calzature idonee in relazione all’attività svolta. Per ogni
postazione di lavoro è necessario individuare la via di fuga più vicina. Deve altresì
provvedersi per il sicuro accesso ai posti di lavoro in piano, in elevazione ed in profondità.

CALORE – FIAMME – ESPLOSIONE

Nei lavori effettuati in presenza di materiali, sostanze o prodotti infiammabili, esplosivi o


combustibili, devono essere adottate le misure atte ad impedire i rischi conseguenti. In
particolare:

• le macchine, i motori e le fonti di calore eventualmente preesistenti negli ambienti


devono essere tenute inattive; gli impianti elettrici preesistenti devono essere messi
fuori tensione;

• non devono essere contemporaneamente eseguiti altri lavori suscettibili di innescare


esplosioni od incendi, né introdotte fiamme libere o corpi caldi;

• gli addetti devono portare calzature ed indumenti che non consentano l’accumulo di
cariche elettrostatiche o la produzione di scintille e devono astenersi dal fumare;

• nelle immediate vicinanze devono essere predisposti estintori idonei per la classe di
incendio prevedibile;

  64 
• durante le operazioni di taglio e saldatura deve essere impedita la diffusione di
particelle di metallo incandescente al fine di evitare ustioni e focolai di incendio. Gli
addetti devono fare uso degli idonei dispositivi di protezione individuali.

ELETTRICI

Le prese di corrente devono essere localizzate in modo da non costituire intralcio alla
normale circolazione o attività lavorativa e da non essere danneggiate.
Prima di iniziare le attività deve essere effettuata una ricognizione dei luoghi dei lavori al fine
di individuare la eventuale esistenza di linee elettriche aeree o interrate e stabilire le idonee
precauzioni per evitare possibili contatti diretti o indiretti con elementi in tensione.
Devono essere altresì formulate apposite e dettagliate istruzioni scritte per i preposti e gli
addetti ai lavori in prossimità di linee elettriche.
La scelta degli impianti e delle attrezzature elettriche per le attività edili deve essere
effettuata in funzione dello specifico ambiente di lavoro, verificandone la conformità alle
norme di legge e di buona tecnica.
L’impianto elettrico di cantiere deve essere sempre progettato e deve essere redatto in
forma scritta nei casi previsti dalla Legge; l’esecuzione, la manutenzione e la riparazione
dello stesso deve essere effettuata da personale qualificato, che deve rilasciare il certificato
di conformità.
RADIAZIONI

I posti di lavoro in cui si effettuano lavori di saldatura, taglio termico e altre attività che
comportano l’emissione di radiazioni e/o calore devono essere opportunamente protetti,
delimitati e segnalati. I lavoratori presenti nelle aree di lavoro devono essere informati sui
rischi in modo tale da evitare l’esposizione accidentale alle radiazioni suddette. Gli addetti
devono essere adeguatamente informati/formati, utilizzare i DPI idonei ed essere sottoposti
a sorveglianza sanitaria.

RUMORE

Nell’acquisto di nuove attrezzature occorre prestare particolare attenzione alla silenziosità


d’uso. Le attrezzature devono essere correttamente mantenute ed utilizzate, in conformità
alle indicazioni del fabbricante, al fine di limitarne la rumorosità eccessiva. Durante il
funzionamento gli schermi e le paratie delle attrezzature devono essere mantenute chiuse e
dovranno essere evitati i rumori inutili. Quando il rumore di una lavorazione o di una
attrezzature non può essere eliminato o ridotto, si devono porre in essere protezioni
collettive quali la delimitazione dell’area interessata e/o la posa in opera di schermature
supplementari della fonte di rumore. Se la rumorosità non è diversamente abbattibile è
necessari adottare i dispositivi di protezione individuali conformi a quanto indicato nel
rapporto di valutazione del rumore e prevedere la rotazione degli addetti alle mansioni
rumorose.

  65 
CADUTA DI MATERIALE DALL’ALTO

Le perdite di stabilità incontrollate dell’equilibrio di masse materiali in posizione ferma o nel


corso di maneggio e trasporto manuale o meccanico ed i conseguenti moti di crollo,
scorrimento, caduta inclinata su pendii o verticale nel vuoto devono, di regola, essere
impediti mediante la corretta sistemazione delle masse o attraverso l’adozione di misure
atte a trattenere i corpi in relazione alla loro natura, forma e peso.
Gli effetti dannosi conseguenti alla possibile caduta di masse materiali su persone o cose
devono essere eliminati mediante dispositivi rigidi o elastici di arresto aventi robustezza,
forme e dimensioni proporzionate alle caratteristiche dei corpi in caduta.
Quando i dispositivi di trattenuta o di arresto risultino mancanti o insufficienti, deve essere
impedito l’accesso involontario alle zone di prevedibile caduta, segnalando
convenientemente la natura del pericolo. Tutti gli addetti devono comunque fare uso
dell’elmetto di protezione personale.

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

La movimentazione manuale dei carichi deve essere ridotta al minimo e razionalizzata al


fine di non richiedere un eccessivo impegno fisico del personale addetto.
In ogni caso è opportuno ricorrere ad accorgimenti quali la movimentazione ausiliata o la
ripartizione del carico. Il carico da movimentare deve essere facilmente3 afferrabile e non
deve presentare caratteristiche tali da provocare lesioni al corpo dell’operatore, anche in
funzione della tipologia della lavorazione.
In relazione alle caratteristiche ed entità dei carichi, l’attività di movimentazione manuale
deve essere preceduta ed accompagnata da una adeguata azione di informazione e
formazione, previo accertamento, per attività non sporadiche, delle condizioni di salute degli
addetti.

POLVERI – FIBRE

Nelle lavorazioni che prevedono l’impiego di materiali in grana minuta od in polvere oppure
fibrosi e nei lavori che comportano l’emissione di polveri o fibre dei materiali lavorati, la
produzione e/o la diffusione delle stesse deve essere ridotta al minimo utilizzando tecniche
e attrezzature idonee.
Le polveri e le fibre captate, se dannose, devono essere sollecitamente raccolte ed
eliminate con i mezzi e gli accorgimenti richiesti dalla loro natura.
Qualora la quantità di poveri o fibre presenti superi i limiti tollerati e comunque nelle
operazioni di raccolta ed allontanamento di quantità importanti delle stesse, devono essere
forniti ed utilizzati indumenti di lavoro e DPI idonei alle attività ed eventualmente, ove
richiesto, il personale interessato deve essere sottoposto a sorveglianza sanitaria.

  66 
FUMI – NEBBIE

Nei lavori a freddo o a caldo, eseguiti a mano o con apparecchi, con materiali, sostanze e
prodotti che possono dar luogo, da soli od in combinazione, a sviluppo di nebbie, aerosol e
simili, dannosi alla salute, devono essere adottati provvedimenti atti ad impedire che la
concentrazione di inquinanti nell’aria superi il valore massimo tollerato indicato nelle norme
vigenti. La diminuzione della concentrazione può anche essere ottenuta con mezzi di
ventilazione generale o con mezzi di aspirazione localizzata seguita da abbattimento.

GETTI – SCHIZZI

Nei lavori a freddo ed a caldo, eseguiti a mano o con apparecchi, con materiali, sostanze e
prodotti che danno luogo a getti e schizzi dannosi per la salute devono essere adottati
provvedimenti atti ad impedirne la propagazione nell’ambient4e di lavoro, circoscrivendo la
zona di intervento. Gli addetti devono indossare adeguati indumenti di lavoro ed utilizzare i
DPI necessari.

GAS – VAPORI

Nei lavori a freddo od a caldo, eseguiti a mano o con apparecchi, con materiali, sostanze e
prodotti che possono dar luogo, da soli o in combinazione, a sviluppo di gas, vapori e simili,
dannosi alla salute, devono essere adottati provvedimenti atti ad impedire che la
concentrazione di inquinanti nell’aria superi il valore massimo tollerato indicato nelle norme
vigenti. La diminuzione della concentrazione può anche essere ottenuta con mezzi di
ventilazione generale o con mezzi di aspirazione localizzata seguita da abbattimento.
Qualora sia accertata o sia da temere la presenza o la possibilità di produzione di gas
tossici o asfissianti o la irrespirabilità dell’aria ambiente e non sia possibile assicurare una
efficace aerazione ed una completa bonifica, gli addetti ai lavori devono essere provvisti di
idonei respiratori dotati di sufficiente autonomia.

ALLERGENI

Tra le sostanze utilizzate in edilizia, alcune sono capaci di azioni allergizzanti (riniti,
congiuntiviti, dermatiti allergiche da contatto). I fattori favorenti l’azione allergizzante sono:
brusche variazioni di temperatura, azione disidratante e lipolitica dei solventi e dei leganti,
presenza di sostanze vaso-attive. La sorveglianza sanitaria va attivata in presenza di
sintomi sospetti anche in considerazione dei fattori personali di predisposizione a contrarre
questi tipi di affezione. In tutti i casi occorre evitare il contatto diretto di parti del corpo con
materiali resinosi, polverulenti, liquidi, aerosoli e con prodotti chimici in genere, utilizzando
indumenti da lavoro e DPI appropriati (guanti, maschere, occhiali, etc.).

  67 
OLI MINERALI E DERIVATI

Nelle attività che richiedono l’impiego di oli minerali o derivati (es. stesura del disarmante
sulle casseformi, attività di manutenzione attrezzature e impianti) devono essere attivate le
misure necessarie per impedire il contatto diretto degli stessi con la pelle dell’operatore.
Occorre altresì impedire la formazione di aerosoli durante le fasi di lavorazione utilizzando
attrezzature idonee. Gli addetti devono costantemente indossare indumenti protettivi,
utilizzare i DPI ed essere sottoposti a sorveglianza sanitaria.

11. PIANO DI COORDINAMENTO

La presenza contemporanea di mezzi e personale impegnato in operazioni che si effettuano


in zone di cantiere limitrofe, se non coincidenti, può dar luogo ad interferenza che sono
sempre da evitare in quanto possibili fonti di incidenti e quindi di infortuni.
L’analisi di queste situazioni permette di mettere in evidenza l’incremento dei vari fattori di
rischio dovuto alle possibili interferenze e quindi richiamano l’attenzione sia del Direttore di
cantiere, per quanto riguarda l’organizzazione corretta dei lavori, sia del Coordinatore in
fase di esecuzione per quanto riguarda la sorveglianza delle procedure da adottare
esplicitate nel Piano per fasi.
La procedura da adottare è la seguente:

• Nel caso in cui una determinata area di lavoro, con la presenza di più Imprese o più
squadre della stessa Impresa, sia necessario eseguire lavorazioni di natura diversa,
dovrà essere accertata la compatibilità delle stesse, ai fini della sicurezza dei
lavoratori. Solo in assenza di rischi aggiuntivi le lavorazioni potranno essere eseguite
contemporaneamente secondo il programma predisposto.

• Qualora invece una determinata lavorazione esponga a rischi specifici i lavoratori


addetti ad altra attività, sarà esaminata la possibilità di fare eseguire i lavori in tempi
diversi. Altrimenti il Coordinatore della sicurezza in fase esecutiva, di concerto con il
Responsabile della Sicurezza della Ditta Appaltatrice, individuerà le misure di
sicurezza da adottare nella citata ipotesi portandole a conoscenza dell’Impresa
Appaltatrice e delle altre Imprese interessate al problema del’interferenza. Una volta
messe in atto dette misure sarà possibile proseguire con l’esecuzione dei lavori in
contemporanea.

Nel nostro caso, dato lo sviluppo del cantiere, è agevole evitare interferenze.
L’opera di montaggio dei ponteggi sarà eseguita da dipendenti con relativo patentino. In
questa fase in cantiere è ammessa solo la presenza degli addetti alla lavorazione con
esclusione di altre attività anche se non limitrofe.
Sarà compito del Direttore di cantiere coadiuvato dal Capocantiere assegnare, di volta in
volta, alle varie squadre le zone in cui operare in sicurezza.

  68 
12. TRATTAMENTI DEGLI INFORTUNI

L’art. 27 del D.P.R. 303/56 (Norme generali per l’igiene del lavoro), impone l’obbligo al
Datore di lavoro di far prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore.
Da ciò deriva la necessità di prestare le prime cure sul posto di lavoro, pertanto il personale
che compone la squadra per la gestione delle emergenze in cantiere dovrà essere
debitamente istruito sull’uso del materiale contenuto nella cassetta di pronto soccorso.
In caso di manifesta gravità si dovrà, con grande cautela, accompagnare l’infortunato al più
vicino Centro medico pubblico o privato.

Tutti gli infortuni, a prescindere dalla loro gravità, devono essere segnalati al
preposto o, in mancanza del preposto, la segnalazione deve essere indirizzata al
Direttore di Cantiere, per il seguito di competenza.

13. INFORMAZIONE DEI LAVORATORI

Prima dell’inizio del lavoro, a cura dell’Appaltatore, ai vari operatori dovranno essere fornite
indicazioni relative a:

• i rischi specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta, le normative di sicurezza


e le disposizioni aziendali in materia;

• le zone di sosta autorizzate;

• le zone pericolose (pendenze, sagome di ingombro ristrette, peso limitato, suolo non
stabilizzato, ecc.);

• la presenza di altri lavoratori che nelle immediate vicinanze attendono ad altre


lavorazioni;

• la presenza di canalizzazioni, cavi sotterranei o aerei.

Il datore di lavoro avrà cura di distribuire ai lavoratori il materiale informativo relativamente


a:

• i rischi per la sicurezza e la salute connessi all’attività lavorativa;

• le misure e le attività di prevenzione adottate;

• i rischi a cui è esposto in relazione all’attività svolta;

• i pericoli connessi all’eventuale utilizzo di sostanze pericolose;

• le procedure per il pronto soccorso, la lotta antincendio e l’evacuazione dei lavoratori;

  69 
• i nominativi del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione e del Medico
competente;

• i nominativi dei lavoratori incaricati di svolgere azioni di pronto soccorso.

In aggiunta alle informazioni di carattere generale fornite dagli addetti ai lavori ed a


supplemento di altre misure di sicurezza, ulteriori informazioni riguardanti la sicurezza sul
lavoro devono essere fornite secondo necessità mediante scritte, avvisi o segnalazioni
convenzionali, il cui significato dovrà essere chiarito agli addetti ai lavori.
Le modalità di impiego degli apparecchi di sollevamento e di trasporto ed i segnali
prestabiliti per l’esecuzione delle manovre devono essere richiamati mediante avvisi
chiaramente leggibili.
Eventuali punti di particolare pericolo devono esser contraddistinti con segnaletica atta a
trasmettere messaggi di avvertimento, divieto, prescrizione, salvataggio.
Il Datore di lavoro deve consultare preventivamente i Rappresentanti per la sicurezza
relativamente al Piano di Sicurezza e di Coordinamento fornendo i necessari chiarimenti sul
loro contenuto e formulare proposte al riguardo.

14. FORMAZIONE DEGLI ADDETTI

La formazione e l’aggiornamento in materia di sicurezza sul lavoro dei vari soggetti


partecipanti al ciclo produttivo deve essere realizzata, per esempio, attraverso il Comitato
Paritetico per la prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro, che organizzano corsi
di formazione e di aggiornamento per Tecnici di cantiere, preposti e lavoratori, nonché cicli
di conferenze tenute direttamente sui luoghi di lavoro e destinati in particolare ai lavoratori.

Deve essere previsto un programma formativo per tutto il personale. Tale servizio potrà
essere attivato in collaborazione con i Comitati paritetici territoriali.

Dovrà essere illustrato e discusso il Piano di Sicurezza, approfondendo i vari argomenti.

15. VALUTAZIONE COSTI DELLA SICUREZZA

I costi della sicurezza sono stati individuati analizzando le varie lavorazioni ed tenendo
presenti i criteri del D.P.R. 222/2003 (Regolamento sui contenuti minimi dei piani di
sicurezza):

- sono stati addebitati alla sicurezza i costi delle opere provvisionali;

- sono stati esclusi totalmente dal costo della sicurezza quelli delle dotazioni di
sicurezza delle macchine;

  70 
- si è fatto ricorso ai noli delle attrezzature esclusivamente necessarie alla sicurezza
portando i costi in conto pro-quota in relazione ai possibili riutilizzi (in base alla
durata del cantiere).

E’ comunque da notare che essendoci oneri aggiuntivi a carico del committente, le misure di
sicurezza fissate nel piano di sicurezza possono essere modificate su richiesta delle
imprese esecutrici e dietro parere favorevole del Coordinatore in fase di esecuzione. Anche
per questa ragione la valutazione iniziale di costo può essere considerata un riferimento
convenzionale.

Segue elenco dei costi della sicurezza

  71 
Misure di sicurezza Quantità Prezzo unitario Prezzo

Recinzione prefabbricata con pannelli metallici  151,8 13,1 1988,58


e rete elettrosaldata m €/m €
Cancello 1 115 115
cad €/cad €
Cartellonistica 10 10 100
cad €/cad €
Impianto elettrico di cantiere 1 250 250
cad €/cad €
Allacciamento idrico 1 77,47 77,47
cad €/cad €
Estintore 3 120 360
cad €/cad €
Cassetta del pronto soccorso 1 150 150
cad €/cad €
N°2 Baraccamenti prefabbricati 2,4mx6m  28,8 2,96 1023
uso spogliatoio e uso ufficio mq €/mq al mese €
WC chimico 1 296 296
(montaggio/smontaggio e nolo per un mese ) mese €/cad €
WC chimico 11 130 1430
(nolo per  mese ) mese €/cad €
Totale wc chimico 1726

Box in lamiera per deposito attrezzature 15 45 675
e materiali (3mx5m) mq €/mq €
Box in lamiera per deposito attrezzature 7,2 45 324
e materiali (1,2mx6m) mq €/mq €
Recinzione in plastica stampata  45 7 315
per area zona palificata mq €/mq €
Parapetti tubi e giunti  30 7,09 212,7
per area dello sbancamento (un mese) m €/m €
Parapetti tubi e giunti  240 22 5280
per i tre impalcati mq €/m €
Ponteggio a telaio 690 22 15180
mq €/mq €

TOTALE 27777

  72 
16. DOCUMENTAZIONE DA TENERE IN CANTIERE

- Notifica preliminare (inviata alla A.S.L. e alla D.P.L. dal committente e consegnata
all'impresa esecutrice che la deve affiggere in cantiere - art. 99, D.Lgs. n. 81/2008);
- Piano di Sicurezza e di Coordinamento;
- Fascicolo con le caratteristiche dell'Opera;
- Piano Operativo di Sicurezza di ciascuna delle imprese operanti in cantiere e gli
eventuali relativi aggiornamenti;
- Titolo abilitativo alla esecuzione dei lavori;
- Copia del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio Industria e Artigianato per
ciascuna delle imprese operanti in
cantiere;
- Documento unico di regolarità contributiva (DURC)
- Certificato di iscrizione alla Cassa Edile per ciascuna delle imprese operanti in cantiere;
- Copia del registro degli infortuni per ciascuna delle imprese operanti in cantiere;
- Copia del Libro Unico del Lavoro per ciascuna delle imprese operanti in cantiere;
- Verbali di ispezioni effettuate dai funzionari degli enti di controllo che abbiano titolo in
materia di ispezioni dei cantieri (A.S.L., Ispettorato del lavoro, INAIL (ex ISPESL), Vigili
del fuoco, ecc.);
-. Registro delle visite mediche periodiche e idoneità alla mansione;
- Certificati di idoneità per lavoratori minorenni;
- Tesserini di vaccinazione antitetanica.

Inoltre, ove applicabile, dovrà essere conservata negli uffici del cantiere anche la
seguente documentazione:
- Contratto di appalto (contratto con ciascuna impresa esecutrice e subappaltatrice);
- Autorizzazione per eventuale occupazione di suolo pubblico;
- Autorizzazioni degli enti competenti per i lavori stradali (eventuali);
- Segnalazione all'esercente l'energia elettrica per lavori effettuati in prossimità di parti
attive.
- Denuncia di installazione all'INAIL (ex ISPESL) degli apparecchi di sollevamento di
portata superiore a 200 kg, con dichiarazione di conformità a marchio CE;
- Denuncia all'organo di vigilanza dello spostamento degli apparecchi di sollevamento di
portata superiore a 200 kg;
- Richiesta di visita periodica annuale all'organo di vigilanza degli apparecchi di
sollevamento non manuali di portata superiore a 200 kg;
- Documentazione relativa agli apparecchi di sollevamento con capacità superiore ai 200
kg, completi di verbali di verifica periodica;
- Verifica trimestrale delle funi, delle catene incluse quelle per l'imbracatura e dei ganci
metallici riportata sul libretto di omologazione degli apparecchi di sollevamenti;

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- Libretto d'uso e manutenzione delle macchine e attrezzature presenti sul cantiere;
- Schede di manutenzione periodica delle macchine e attrezzature;
- Dichiarazione di conformità delle macchine CE;
- Libretto matricolare dei recipienti a pressione, completi dei verbali di verifica periodica;
- Copia di autorizzazione ministeriale all'uso dei ponteggi e copia della relazione tecnica
del fabbricante per i ponteggi metallici fissi;
- Piano di montaggio, trasformazione, uso e smontaggio (Pi.M.U.S.) per i ponteggi
metallici fissi;
- Progetto e disegno esecutivo del ponteggio, se alto più di 20 m o non realizzato
secondo lo schema tipo riportato in autorizzazione ministeriale;
- Dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico da parte dell'installatore;
- Dichiarazione di conformità dei quadri elettrici da parte dell'installatore;
- Dichiarazione di conformità dell'impianto di messa a terra, effettuata dalla ditta abilitata,
prima della messa in esercizio;
- Dichiarazione di conformità dell'impianto di protezione dalle scariche atmosferiche,
effettuata dalla ditta abilitata;
- Denuncia impianto di messa a terra e impianto di protezione contro le scariche
atmosferiche (ai sensi del D.P.R. 462/2001);
- Comunicazione agli organi di vigilanza della "dichiarazione di conformità " dell'impianto
di protezione dalle scariche atmosferiche.

Le notizie e gli accertamenti di cui sopra dovranno essere aggiornati ad ogni variazione
della realtà del cantiere, in termini di fasi di lavoro, imprese operanti, attrezzature utilizzate.

17. SCHEDE DELLE FASI LAVORATIVE

Piano per fase d’opera.

Ogni scheda illustra brevemente le modalità operative, le procedure e le attrezzature


utilizzate, quindi indica i rischi individuati, analizzati e valutati con le relative misure di
sicurezza.
La valutazione dei rischi viene evidenziata nell’ultima colonna di ciascuna scheda relativa
alle fasi lavorative.
L’indice di rischio (o indice di gravità del rischio) è stato individuato avendo come riferimento
la normativa vigente e le norme di buona tecnica applicabili, e prende in considerazione sia
l’entità del danno che la probabilità di accadimento dell’evento desiderato.
Per la valutazione dei rischi provenienti da esposizione al rumore si sono utilizzati i dati
elaborati dal CTP di Torino e Provincia, pubblicati nel manuale “Conoscere per prevenire”.
Tale valutazione, essendo preventiva, deve essere integrata dall’Impresa con misurazioni
ad hoc come richiesto dal D.LL. 277/91.
Per gli indici di gravità del rischio la legenda dei criteri è la seguente:

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- LIEVE: si possono verificare danni che producono inabilità temporanea per al massimo 3
giorni.
Il danno può verificarsi solo in circostanze occasionali.

- MODESTO: Si possono verificare danni che producono inabilità temporanea con


prognosi fino a 21 giorni.
Occorre stabilire controlli periodici dei pericoli potenziali.

- MEDIO: Esiste una correlazione tra un incidente durante una fase dell’attività e la
possibilità di danni con sospensione dell’attività maggiore di 30 giorni.
Il fattore di rischio può provocare un danno, anche se non in maniera automatica o
diretta.

- ALTO: Si possono verificare danni che producono inabilità temporanea per più di 40
giorni, o che producono sulle persone effetti irreversibili (morte, perdite anatomiche).
Esiste una correlazione diretta tra il fattore di rischio e la causa legata al danno. La
probabilità d’incidente è alta.

A supporto delle schede delle fasi lavorative sono riportate nell’allegato A le “schede
bibliografiche di riferimento” che indicano, oltre i possibili rischi per ogni attività lavorativa, in
dettaglio le misure di sicurezza a carico dell’Impresa e quelle a carico dei lavoratori.
L’Appaltatore, nel suo Piano Operativo di Sicurezza, integrerà i contenuti delle schede delle
fasi lavorative proponendo, se ritenuto utile alla sicurezza, misure integrative o alternative
comunque migliorative.

ELENCO SCHEDE DELLE FASI LAVORATIVE.

ESTERNO:

1. Allestimento cantiere;
2. Palificata e sbancamento;
3. Fondazioni e pareti contro terra;
4. Solaio a terra;
5. Primo impalcato;
6. Secondo impalcato;
7. Copertura.

INTERNO:

8. Finiture piano interrato;


9. Finiture piano terra;
10. Finiture piano primo;
11. Finiture copertura.

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