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P.S.C.
VISTO: IL COMMITTENTE CEFME-CTP (Organismo Paritetico per la
formazione e la sicurezza in edilizia di Roma e provincia)
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Realizzazione della costruzione a schiera.
INDICE.
PREMESSA Pag. 3
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PREMESSA
Il presente elaborato è stato redatto in conformità alle disposizioni contenute nell’art. 12 del
D.L.vo 494/96 come modificato dal D.L.vo 528/99 e nel D.P.R. 222/2003 e successivo
D.L.vo 9 Aprile 2008 n. 81 con aggiornamento del D.L.vo 3 Agosto 2009 n. 106 – Allegato
XV Punti 2.1 – Art. 100 E.
L’Impresa esecutrice, ove ritenga di poter garantire migliori condizioni di igiene e sicurezza,
sulla base della propria esperienza, potrà proporre eventuali modifiche od integrazioni del
PSC al Coordinatore in fase di esecuzione.
La Ditta subappaltatrice che effettuerà, ove necessario, la rimozione delle lastre di Eternit o
materiale similare dovrà presentare, oltre il POS, il “piano di lavoro” approvato dalla ASL
competente per territorio ai sensi della normativa vigente.
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In caso si presentino circostanze particolari in corso d’opera che richiedano modalità
esecutive differenti da quelle previste nel presente piano, l’Impresa avrà l’obbligo di fornire
maggiori dettagli ed integrazioni senza alcun onere aggiuntivo. Tali variazioni dovranno
essere concordate ed approvate dal Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione.
L’Impresa, utilizzando anche solo parzialmente le indicazioni contenute nel presente piano
di sicurezza, redigerà quindi il piano operativo di sicurezza (POS) come un documento di
valutazione adattato al cantiere, inteso inoltre come piano di dettaglio delle scelte operative
da attuare.
I contenuti minimi del piano operativo di sicurezza sono quelli indicati nel Capo III del
Regolamento (D.P.R. 222/2003) e successiva modifica D.L.vo 9 Aprile 2008 n. 81 ed
aggiornamento con D.L.vo 3 Agosto 2009 n. 106 – Art. 100 – All. XV – Punti 3.2 qui di
seguito succintamente riportati:
- Nominativi degli Addetti alla sicurezza, alla prevenzione incendi, evacuazione e primo
soccorso.
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- L’elenco dei ponteggi e di altre opere provvisionali, delle macchine e degli impianti
utilizzati in cantiere.
- L’elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative
schede di sicurezza.
- Indicazione sulla gestione dei rifiuti prodotti e/o gestiti, sia dalla produzione che dai
servizi del cantiere.
L’Impresa avrà l’obbligo di fare osservare ai propri dipendenti quanto stabilito nel presente
piano e fornire loro i dispositivi di protezione individuale (DPI) ed i mezzi di lavoro adeguati;
il Direttore di Cantiere ne verificherà l’uso e l’adeguatezza.
- le maestranze coinvolte,
- i tecnici,
- i responsabili del cantiere.
Sia il “Piano di lavoro” approvato dalla ASL che il POS della Ditta appaltatrice
dovranno essere consegnati in copia al Coordinatore per la sicurezza almeno una
settimana prima della prevista data di inizio delle operazioni di IMPIANTO DÌ
CANTIERE.
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1. DESCRIZIONE SINTETICA DELLE OPERE
Il fabbricato oggetto del presente appalto è un edificio a schiera per civile abitazione
costituito da quattro villini (A, B , C , D) a pianta rettangolare e con copertura a falde. Le
dimensioni di ogni modulo sono 10,05 m per 5,15 m.
E’ posizionato al lato di un lotto (particella 593 del piano catastale) di dimensioni 31,40 m
per 34, 50 m. Il lotto è collocato in Roma su un crocevia di un’infrastruttura viaria con due
lati tangenti su via Subiaco e via Agosta. Il terreno è pendente secondo curve di livello come
indicate nella planimetria di seguito allegata.
L’edificio è costituito da due piani fuori terra ed uno interrato dove trovano alloggio i garage,
le cantine e i locali tecnici confinanti con un’intercapedine. L’accesso al lotto è posto su via
Agosta ed invita alla rampa che conduce ai garage.
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2. DESCRIZIONE DEI LAVORI
ESTERNO
A:
Palificazione
Getto dei pali
Scavo e sbancamento
Realizzazione di fondazione in cls
Realizzazione pilastri (I livello)
Realizzazione di vespai e di impermeabilizzazione delle fondazioni (taglio termico)
Posizionamento impianti fognari e drenaggio acqua piovana
Realizzazione di primo solaio
Realizzazione di tamponatura primo livello
Realizzazione di secondo solaio
B:
Realizzazione di pilastri
Realizzazione di murature di tamponatura.
Realizzazione di terzo solaio
C:
Realizzazione di pilastri
Realizzazione di muratura di tamponatura
Realizzazione di solaio di copertura
Impermeabillizzazione del solaio
Finitura con coppi in laterizio
D:
Finitura facciata esterna intonaco e pittura.
Pavimentazione dei porticati e balconi
INTERNI
E:
massetto,
impianti elettrici ed idraulici,
intonaci e rivestimenti in ceramica,
montaggio infissi (porte e fiinestre),
pavimenti,
pittura.
SISTEMAZIONE ESTERNE
F:
Sistemazione del verde,
Posizionamento fiioriere,
Illuminazione esterna.
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3. INFORMAZIONI GENERALI SUI LAVORI DA REALIZZARE
Le lavorazioni seguiranno una programmazione ordinata nelle fasi lavorative (di cui sopra)
ed in particolare tra posizionamento casserature, posizionamento di armature e le varie fasi
di getto del calcestruzzo.
Nella fase di realizzazione della tamponatura del secondo piano si presterà attenzione al
montaggio di un ponteggio.
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DIRETTORE DI CANTIERE: GEOM. FALSINI
Carabinieri 112
VV.FF.
ASL Territoriale
ISPESL Territoriale
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NOTIFICA PRELIMINARE
(Art. 11 D.Lgs. 494/96 e successive modifiche)
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ORGANIZZAZIONE DI CANTIERE
IMPRESA-APPALTATRICE:BUONE.COSTRUZIONI.SRL
RAPPRESENTANTE LEGALE
- CLAUDIO SFIGATO
- RESPONSABILE DEL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE:
- CAPO CANTIERE:
- ASSISTENTE E PREPOSTO :
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5. GEOLOGIA E IDROLOGIA DELLA ZONA E BONIFICA DAGLI ORDIGNI BELLICI.
L’Impresa appaltatrice:
dovrà tenere particolare attenzione ai fattori di inquinamento:
acustico
da emissione di polveri
da maneggiamento di sostanze tossiche e nocive
Nel grafico allegato si ipotizza un impianto di cantiere tenendo conto di quanto dispone sia il
D.P.R. 303/1956 che il D.L.vo 626/1994 e successivi aggiornamenti con D.Lgs. 3 Agosto
2009 n. 106. Sarà cura dell’Impresa appaltatrice installare l’impianto di protezione delle
scariche atmosferiche per il ponteggio e l’impianto elettrico di cantiere, che dovranno essere
certificati ai sensi della Legge 46/1990.
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il passaggio protetto per l’accesso e l’uscita al cantiere ;
l’ubicazione delle aree di stoccaggio di materiali da impiegare, dei container, dei
macchinari (sega circolare, molazza, piegaferri elettrico, quadri elettrici).
Il raggio di azione della gru
La recinzione dell’area e la superficie stradale occupata nella prima fase
Il tracciato dei parapetti in prossimità della palificazione e dello scavo.
Il tracciato delle aree di bonifica per ordigni bellici.
I FASE
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II FASE
III FASE
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a) recinzione
Dopo la bonifica di ordigni bellici sarà realizzata la recinzione dell’area di cantiere di altezza
pari a 2,50 m e di lunghezza pari a 151,80 m per la prima fase di cantierizzazione. Sarà
successivamente ridotta a 131,80 m. La recinzione sarà in lamiera zincata provvista di
segnaletica luminosa. Le aperture della recinzione saranno di dimensioni non inferiori a 5 m
e collocate come da figure.
c
c
b) Segnaletica
Con la funzione di evidenziare la presenza di possibili pericoli o particolari condizioni
funzionali di lavoro dovrà essere curata l’esposizione di apposita segnaletica, oltre quella
del cartello contenente le notizie della “notifica preliminare”, e quella disposta sulle vie
Agosta e Subiaco, che avvisa della possibilità di uscita di automezzi dal cantiere.
Nella prima fase della recinzione saranno installati due semafori per il senso alternato
con indicazione di restringimento di corsia nei rami di via Subiaco ed in vi Agosta
tangenti al cantiere a 35 m dal crocevia ed a ridosso dell’incrocio sugli altri rami delle vie.
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d) Area delle lavorazioni
Costituita da silos (1, 5 m per 4 m di altezza), area carpenteria (tavolo 3,50 m per 1,20
m), molazza (diametro 1,20 m). E’ ubicata come in planimetria (II, III fasi), a ridosso della
recinzione su via Subiaco e comunque in prossimità degli spogliatoi.
e) Infrastrutture di servizio
La zona per le infrastrutture di servizio è indicata in planimetria (II,III fasi). Esse sono
state calcolate sul numero massimo di lavoratori presenti in cantiere (10 operai). Gli
uffici, di dimensioni 2,4 m per 6 m, saranno collocati nell’angolo nord dell’area a fianco
dell’ingresso pedonale; gli spogliatoi, di dimensioni 2,4 m per 6 m, dotati di armadietto
con doppio scomparto, di 1 bagno e 2 lavatoi a destra dell’ingresso pedonale ad un
metro dall’accesso. Il quadro elettrico è posizionato a lato degli uffici.
Le macchine, gli impianti, gli utensili e gli attrezzi per i lavori devono essere scelti ed
installati in modo da ottenere la sicurezza di impiego.
Le macchine e le altre attrezzature devono essere installate e mantenute secondo le
istruzioni fornite dal fabbricante e sottoposte alle verifiche previste dalla normativa vigente al
fine di controllare il mantenimento delle condizioni di sicurezza nel corso del tempo.
Per macchine fisse, mobili o semoventi, nonché attrezzature, impianti, dispositivi e mezzi
tecnici in genere, per i quali sono necessari collaudi e verifiche periodiche ai fini della
sicurezza, si deve provvedere ad ogni installazione ed alla scadenza delle periodicità
previste alla comunicazione ai competenti Organi di verifica e controllo, nonché ad
effettuare tramite personale qualificato le prescritte verifiche di competenza.
Per il ponteggio si ritiene opportuno ricordare che la Circolare 46/2000 dell’11/07/2000,
emanata in seguito all’entrata in vigore del D.L.vo 359/99, stabilisce che il Datore di lavoro
sottoponga a verifiche periodiche le attrezzature utilizzate in cantiere.
In particolare per il ponteggio si ritiene che vengano effettuate le verifiche qui di seguito
elencate:
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Montanti (verticalità, che non abbiano
subito danni da urti)
Efficienza ancoraggi
Quindi tenuto conto del programma dei lavori, è necessario conoscere i dati di targa delle
apparecchiature (molazza, betoniere, compressore, ecc.) e dei servizi di cantiere.
Prima dell’utilizzo deve essere effettuata una verifica generale visiva e strumentale delle
condizioni di idoneità ed integrità delle diverse parti degli impianti e dei singoli dispositivi di
sicurezza tenendo conto che le apparecchiature normalmente vengono utilizzate su più
cantieri.
Per quanto riguarda l’impianto di messa a terra si fa notare che per i cantieri la norma riduce
il valore di tensione che può permanere sulle masse a seguito di guasto all’isolamento a 25
Vca.
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La messa a terra del ponteggio potrà essere evitata se questo risulterà “auto protetto”. In
questo caso è necessaria in cantiere la presenza di una relazione di un tecnico abilitato che
attesti ciò.
Ai sensi del DPR 462/2001 l’Appaltatore invierà all’INAIL ed alla ASL la dichiarazione di
conformità entro 30 giorni dalla messa in esercizio dell’impianto di terra.
- Disporre con cura i conduttori elettrici, evitando che intralcino i passaggi, che corrano
per terra o che possano comunque essere danneggiati.
- Verificare sempre l’integrità degli isolamenti prima di impiegare conduttori elettrici per
allacciamenti di macchine od utensili.
Saranno predisposti mezzi di estinzione idonei, in rapporto alle particolari condizioni in cui
possono essere usati. Detti mezzi (estintori) devono essere dislocati presso:
lo spogliatoio;
il quadro elettrico generale del cantiere;
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presso l’operatore che mette in opera la guaina impermeabile; e dovranno essere
mantenuti in efficienza e controllati almeno una volta ogni sei mesi da personale
addetto.
Per la movimentazione dei carichi dovranno essere usati quanto più possibile mezzi ausiliari
atti ad evitare o ridurre le sollecitazioni sulle persone.
I mezzi di trasporto e di sollevamento dovranno essere muniti di tutti i prescritti dispositivi di
sicurezza, il cui mantenimento in perfetta efficienza dovrà essere sempre assicurato
mediante opportuno servizio di manutenzione.
Alla manovra dei mezzi dovrà essere addetto personale qualificato in possesso di idonei
requisiti, accertati preventivamente. A detto personale, in relazione al mezzo ed al luogo di
operazione, dovranno, se necessario, essere impartite istruzioni operative specifiche ed
adeguate.
I mezzi di sollevamento dovranno essere oggetto di denuncia agli organi competenti agli
effetti delle verifiche di legge.
Prima dell’uso
Verificare l’efficienza dei freni, delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e
luminosi, di tutti i comandi e circuiti di manovra.
Accertarsi dei limiti di visibilità dal posto di guida e/o manovra e registrare
correttamente i dispositivi accessori (specchi).
Durante l’uso
Non trasportare persone se non all’interno della cabina di guida, sempre che questa
sia idonea allo scopo e gli eventuali trasportati non costituiscano intralcio alle
manovre.
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Riverificare l’efficienza dei freni, delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e
luminosi, di tutti i comandi e circuiti di manovra.
AUTOCARRO TRABATTELLO
Comunque l’Impresa nel suo POS dovrà indicare il tipo di macchina, la targa o la matricola.
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AUTOCARRO
ANALISI DEI RISCHI
Urti, colpi, impatti e compressioni
Oli minerali e derivati
Cesoiamento, stritolamento
incendio
PRIMA DELL’USO
verificare l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere;
verificare l’efficienza delle luci e dei dispositivi di segnalazione acustica e luminosa
controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo
DURANTE L’ USO
azionare il girofaro
non trasportare persone all’interno del cassone
adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di lavoro
richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta
non azionare il ribaltabile con il mezzo in posizione inclinata
non superare la portata massima
non superare l’ingombro massimo
posizionare e fissare adeguatamente il carico in modo che risulti ben distribuito e che non possa subire spostamenti
durante il trasporto
non caricare materiale sfuso oltre l’altezza delle sponde
durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare
segnalare tempestivamente eventuali guasti
DOPO L’ USO
eseguire le operazioni di revisione e manutenzione con particolare riguardo per i pneumatici e per l’impianto frenante
segnalare eventuali anomalie di funzionamento
pulire i mezzi e gli organi di comando.
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Elmetto Guanti Calzature di Indumenti
sicurezza protettivi (tute)
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MOLAZZA
ANALISI DEI RISCHI
Elettrocuzione
Caduta di materiale dall’alto
Cesoiamento, Stritolamento
Polveri e fibre
Movimentazione manuale dei carichi
Allergeni
DURANTE L’ USO
Non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione
Non inserire attrezzi per pulire o rimuovere materiale dalla vasca con gli organi in movimento
Non rimuovere la griglia di protezione sulla vasca
DOPO L’ USO
Scollegare elettricamente la macchina
Curare la pulizia della macchina
Eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motore fermo
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
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BETONIERA A BICCHIERE
ANALISI DEI RISCHI
Impigliamento
Elettrocuzione
Caduta di materiale dall’alto
Inalazione di polveri e fibre
Scivolamenti e cadute in piano
Allergie
DURANTE L’ USO
è vietato manomettere le protezioni
è vietato eseguire operazioni di lubrificazione, pulizia, manutenzione o riparazione sugli organi in movimento
le operazioni di carico non devono comportare la movimentazione di carichi troppo pesanti e/o in condizioni disagiate.
Utilizzare quindi le opportune attrezzature manuali quali pale o secchi
DOPO L’ USO
assicurarsi di aver tolto tensione ai singoli comandi ed all’interruttore generale di alimentazione al quadro
lasciare sempre la macchina in perfetta efficienza, curandone la pulizia alla fine dell’uso e l’eventuale lubrificazione
ricontrollare la presenza e l’efficienza di tutti i dispositivi di protezione (alla ripresa del lavoro la macchina potrebbe essere
riutilizzata da altra persona).
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
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ARGANO A CAVALLETTI
ANALISI DEI RISCHI
Caduta dall’alto
Caduta di materiale dall’alto
Elettrocuzione
Urti, colpi, impatti, compressioni
Movimentazione manuale dei carichi
DURANTE L’ USO
mantenere abbassati gli staffoni o richiudere il cancelletto o la barriera subito dopo il tiro dei materiali
usare la cintura di sicurezza in momentanea assenza degli staffoni
usare i contenitori adatti al materiale da sollevare
verificare la corretta imbracatura dei carichi e la perfetta chiusura della sicura del gancio
non utilizzare la fune dell’elevatore per imbracare carichi
segnalare eventuali guasti di funzionamento
DOPO L’ USO
scollegare elettricamente l’elevatore
bloccare l’argano sul fine corsa interno della rotaia
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Elmetto Guanti Calzature di Cintura di
sicurezza sicurezza
(quando
necessario)
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COMPRESSORE D’ARIA
ANALISI DEI RISCHI
Rumore
Gas
Oli minerali
Incendio
Scoppi
DURANTE L’ USO
aprire il rubinetto dell’aria dell’accensione e fino al raggiungimento dello stato di regime del motore
tenere sotto controllo i manometri
non rimuovere gli sportelli del vano motore
effettuare i rifornimenti di carburante a motore spento e non fumare
segnalare eventuali funzionamenti anomali
DOPO L’ USO
spegnere il motore e scaricare il serbatoio dell’aria
eseguire le operazioni di revisione e manutenzione a motore spento e senza fumare
nelle operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni fornite dal fabbricante.
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LA SEGA CIRCOLARE
ANALISI DEI RISCHI
Punture, tagli, abrasioni
Elettrocuzione
Rumore
Scivolamenti, cadute a livello
Caduta di materiali dall’alto
DURANTE L’ USO
registrare la cuffia di protezione in modo tale che l’imbocco venga a sfiorare il pezzo in lavorazione o verificare che
sia libera di alzarsi al passaggio del pezzo in lavorazione e di abbassarsi sul banco di lavoro
per tagli di piccoli pezzi e, comunque, per quei tagli in cui le mani si verrebbero a trovare in prossimità del disco o sulla
sua traiettoria, è indispensabile utilizzare spingitoi
non distrarsi: il taglio di un pezzo dura pochi secondi, le mani servono tutta la vita
normalmente la cuffia di protezione è anche un idoneo dispositivo atto a trattenere le schegge
usare gli occhiali; se nella lavorazione specifica la cuffia di protezione risultasse insufficiente a trattenere le schegge
ricordate: la macchina potrebbe venire utilizzata da altra persona e che quindi deve essere lasciata in perfetta efficienza
lasciare il banco di lavoro libero da materiali
lasciare la zona circostante pulita con particolare riferimento a quella corrispondente al posto di lavoro
verificare l’efficienza delle protezioni
segnalare le eventuali anomalie al responsabile del cantiere
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DOPO L’ USO
verificare la pulizia dell’area circostante la macchina, in particolare di quella corrispondente al posto di lavoro (eventuale
materiale depositato può provocare inciampi o scivolamenti)
verificare la pulizia della superficie del banco di lavoro (eventuale materiale può costituire intralcio durante l’uso e
distrarre l’addetto dall’operazione di taglio
verificare l’integrità dei collegamenti elettrici e di terra, dei fusibili e delle coperture delle parti sotto tensione (scatole
morsetterie, interruttori);
verificare il buon funzionamento dell’interruttore di manovra
verificare la disposizione del cavo di alimentazione (non deve intralciare le manovre, non deve essere soggetto ad urti o
danneggiamenti con il materiale lavorato o da lavorare, non deve intralciare i passaggi);
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MUOVERSI SUI PONTI SU CAVALLETTI
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI
Caduta dall’alto
Caduta di materiale dall’alto
CARATTERISTICHE DI SICUREZZA
I ponti su cavalletti sono piani di lavoro realizzati con tavole fissate su cavalletti di appoggio non collegati
stabilmente tra di loro
Devono essere allestiti con buon materiale e a regola d’arte ed essere conservati in efficienza per l’intera durata del
lavoro
Possono essere usati solo per lavori da eseguirsi al suolo o all’interno degli edifici
Non devono avere altezza superiore a m 2.00. In caso contrario vanno perimetrati con un normale parapetto
Non devono essere montati sugli impalcati dei ponteggi esterni
Non possono essere usati uno in sovrapposizione all’altro
I montanti non devono essere realizzati con mezzi di fortuna, del tipo scale a pioli, pile di mattoni, sacchi di cemento
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
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MUOVERSI SUI TRABATTELLI
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
MODALITA’ DI POSA IN OPERA
Il trabattello dovrà essere realizzato dell'altezza indicata dal produttore, senza aggiunte di sovrastrutture;
La base dovrà essere di dimensioni tali da resistere ai carichi e da offrire garanzie al ribaltamento conseguenti alle
oscillazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti o per colpi di vento
I ponti la cui altezza superi m. 6, andranno dotati di piedi stabilizzatori; il piano di scorrimento delle ruote deve risultare
compatto e livellato; il ponte dovrà essere dotato alla base di dispositivi del controllo dell'orizzontalità
Le ruote del ponte devono essere metalliche, con diametro e larghezza non inferiore rispettivamente a 20 cm e 5 cm, e
dotate di meccanismo per il bloccaggio: col ponte in opera, devono risultare sempre bloccate dalle due parti con idonei
cunei o con stabilizzatori
Sull'elemento di base deve sempre essere presente una targa riportante i dati e le caratteristiche salienti del ponte,
nonché le indicazioni di sicurezza e d'uso di cui tenere conto
Il ponte deve essere progettato per carichi non inferiori a quelli di norma indicati per i ponteggi metallici destinati ai
lavori di costruzione
Per impedire lo sfilo delle aste, esse devono essere di un sistema di bloccaggio (elementi verticali, correnti, diagonali);
L'impalcato deve essere completo e ben fissato sugli appoggi
Il parapetto di protezione che perimetra il piano di lavoro deve essere regolamentare e corredato sui quattro lati di
tavola fermapiede alta almeno cm 20
Il piano di lavoro dovrà essere corredato di un regolare sottoponte a non più di m 2,50
L'accesso ai vari piani di lavoro deve avvenire attraverso scale a mano regolamentari: qualora esse presentino
un'inclinazione superiore a 75° vanno protette con paraschiena, salvo adottare un dispositivo anticaduta da collegare alla
cintura di sicurezza
Per l'accesso ai vari piani di lavoro sono consentite botole di passaggio, purché richiudibili con coperchio praticabile
MODALITA’ DI UTILIZZO
Assicurati del buono stato di tutti gli elementi del ponteggio (aste, incastri, collegamenti);
Accertati che il ponte sia stato montato in tutte le sue parti, con tutte le componenti previste dal produttore
Assicurati della perfetta planarità e verticalità della struttura e, quando necessario, provvedi a ripartire il carico del ponte
sul terreno con tavoloni
Accertati dell'efficacia del blocco ruote; evita assolutamente di utilizzare impalcati di fortuna, ma utilizza solo quelli in
dotazione o indicati dal produttore
Evita assolutamente di installare sul ponte apparecchi di sollevamento
Prima di effettuare spostamenti del ponteggio, accertati che non vi siano persone sopra di esso
Assicurati che non vi siano linee elettriche aeree a distanza inferiore a m. 5
Assicurati, nel caso di utilizzo all'esterno e di considerevole sviluppo verticale, che il ponte risulti ancorato alla
costruzione almeno ogni due piani
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Per la salita e discesa devono essere utilizzate le scalette interne od un sistema
anticaduta.
I ponti su ruote non devono essere spostati quando su di essi si trovano
lavoratori o sovraccarichi
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Le ruote del ponte in opera devono essere saldamente bloccate con
cunei dalle due parti
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
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LAVORARE SUL PONTEGGIO
ANALISI DEI RISCHI
Caduta dall'alto
Caduta di materiale dall'alto o a livello
Movimentazione manuale dei carichi
Urti, colpi, impatti, compressioni
Il ponteggio va posato su un piano solido e perfettamente Oltre i due metri di altezza devi lavorare su ponteggi con
orizzontale. parapetto.
Disponi le basette su tavoloni appoggiati su un letto di sabbia Nella foto in alto è mostrata una fase del montaggio di un
livellato con la bolla parapetto.
Migliorando la distribuzione del carico sul terreno riuscirai più Quando sposti gli elementi del ponteggio tieni sempre il busto
facilmente ad ottenere una base piana. eretto e per chinarti piega le gambe.
Il ponteggio va montato seguendo i disegni esecutivi e le Tutti gli elementi dei ponteggi metallici devono avere il
indicazioni contenute nel libretto di autorizzazione, che va marchio del fabbricante.
tenuto in cantiere.
I montanti devono essere sempre perfettamente verticali, i Per gli elementi più ingombranti fatti aiutare da un compagno
piani di lavoro perfettamente orizzontali. Prima di utilizzarlo di lavoro.
verifica che il ponteggio sia a piombo.
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MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI
ADDETTI
Il piano di lavoro va costruito con tavoloni in legno da 4 metri Costruisci il parapetto quando a fianco del ponte di
che vanno posati su tre telai lavoro vi è un vuoto di oltre due metri
Sovrapponi le estremità dei tavoloni in modo che si Il parapetto deve essere alto 1 metro e deve essere
sovrappongano per almeno 20 cm. integrato da una tavola fermapiede da 20 cm. e da un
Non lasciare fessure tra i tavoloni e sceglili sempre in buono traverso a metà, fissati all'interno dei montanti
stato
Non usare mai pannelli in legno per casseforme: sono Chiudi con un parapetto regolamentare anche le testate
scivolosi e non hanno sufficiente resistenza. dei ponti di lavoro
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Se nei ponteggi riscontri deficienze negli apprestamenti per la sicurezza o eventuali situazioni di pericolo avverti subito il
responsabile di cantiere
Dopo violente perturbazioni atmosferiche prima di salire sul ponteggio verificarne la solidità
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Non sovraccaricare mai il piano di lavoro del ponteggio e non depositare i materiali pesanti su un unico tratto del
ponteggio: il tavolato del piano di lavoro potrebbe cedere
Distribuiscili invece lungo tutto il ponte, concentrandoli preferibilmente vicino ai montanti
Disponi i mattoni ed i materiali in genere, con il lato lungo perpendicolare al parapetto e in pile non più alte della
tavola fermapiedi, in modo da evitare che rotolando possano cadere dal ponteggio
Non gettare mai niente dal ponteggio, nemmeno piccoli attrezzi o materiale fino: usa sempre gli appositi canali di
scarico
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Elmetto Guanti Calzature di
sicurezza
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USARE LE SCALE PORTATILI
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI
Cadute dall’alto
Urti, colpi, impatti, compressioni
Cesoiamento (scale doppie)
Movimentazione manuale dei carichi
CARATTERISTICHE DI SICUREZZA
SCALE SEMPLICI PORTATILI
devono essere costruite con materiale adatto alle condizioni di impiego, possono quindi essere in ferro,
alluminio o legno, ma devono essere sufficientemente resistenti ed avere dimensioni appropriate all’uso
le scale in legno devono avere i pioli incastrati nei montanti che devono essere trattenuti con tiranti in ferro
applicati sotto i due pioli estremi; le scale lunghe più di 4 m. devono avere anche un tirante intermedio
in tutti i casi devono essere provviste di dispositivi antisdruciolo alle estremità inferiori dei due montanti e di
elementi di trattenuta o di appoggi antisdruciolevoli alle estremità superiori
SCALE AD ELEMENTI INNESTATI
la lunghezza della scala in opera non deve superare i 15 m.
per lunghezze superiori agli 8 m. devono essere munite di rompitratta
SCALE DOPPIE
non devono superare l’altezza di 5 m.
devono essere provviste di catena o dispositivo analogo che impedisca l’apertura della scala oltre il limite prestabilito di
sicurezza
le scale usate per l’accesso a piani successivi non devono essere poste una in prosecuzione dell’altra
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le scale poste sul filo esterno di una costruzione od opere provvisionali (ponteggi) devono essere dotate di corrimano e
parapetto
la scala deve distare dalla verticale di appoggio di una misura pari ad 1/4 della propria lunghezza
è vietata la riparazione dei pioli rotti con listelli di legno chiodati sui montanti
le scale posizionate su terreno cedevole vanno appoggiate su un’unica tavola di ripartizione
il sito dove viene installata la scala deve essere sgombro da eventuali materiali e lontano dai passaggi
DURANTE L’USO
le scale non vincolate devono essere trattenute al piede da altra persona
durante gli spostamenti laterali nessun lavoratore deve trovarsi sulla scala
evitare l’uso di scale eccessivamente sporgenti oltre il piano di arrivo
la scala deve essere utilizzata da una sola persona per volta limitando il peso dei carichi da trasportare
quando vengono eseguiti lavori in quota, utilizzando scale ad elementi innestati, una persona deve esercitare da terra una
continua vigilanza sulla scala
la salita e la discesa vanno effettuate con il viso rivolto verso la scala
DOPO L’USO
controllare periodicamente lo stato di conservazione provvedendo alla manutenzione necessaria
le scale non utilizzate devono essere conservate in luogo riparato dalle intemperie e, possibilmente, sospese ad appositi
ganci.
segnalare immediatamente eventuali anomalie riscontrate, in particolare: pioli rotti, gioco fra gli incastri, fessurazioni,
carenza dei dispositivi antiscivolo e di arresto
Elmetto Guanti Calzature di
sicurezza
44
TAGLIARE CON LA MOLA A DISCO (Flessibile,
Frollino)
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI
Punture, Tagli e Abrasioni
Elettrocuzione
Rumore
Inalazione di polveri e fibre
Vibrazioni
verificare che l’utensile sia del tipo a doppio isolamento (220V)
controllare che il disco sia idoneo al lavoro da eseguire
controllare il fissaggio e lo stato del disco
verificare l’integrità delle protezioni del disco e del cavo di alimentazione
verificare il funzionamento dell’interruttore
DURANTE L’ USO
Usare i DPI: guanti, occhiali o visiera, calzature di sicurezza, mascherina antipolvere, otoprotettori, elmetto, indumenti
protettivi (tuta)
Impugnare saldamente l’utensile per le due maniglie
Eseguire il lavoro in posizione stabile
Non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione
Non manomettere la protezione del disco
Interrompere l’alimentazione elettrica durante le pause di lavoro
Verificare l’integrità del cavo e della spina di alimentazione
45
DOPO L’ USO
Staccare il collegamento elettrico dell’utensile
Controllare l’integrità del disco, del cavo e della spina
Pulire l’utensile
Segnalare eventuali malfunzionamenti
46
LA SEGA CLIPPER
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI
Punture, tagli, abrasioni, contusioni
Elettrocuzione
Rumore
Polveri, fibre
Scivolamenti e cadute in piano
DURANTE L’ USO
Mantenere l’area di lavoro sgombra da materiale di scarto
Scollegare l’alimentazione elettrica durante le pause
Segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti
Indossare indumenti aderenti al corpo senza parti svolazzanti
47
DOPO L’ USO
Interrompere l’alimentazione della macchina
Eseguire le operazioni di revisione, manutenzione e pulizia necessarie al reimpiego con la macchina scollegata
elettricamente
Per la manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto
48
UTILIZZO DI UTENSILI DI USO COMUNE
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI
Urti, colpi, impatti e compressioni
Punture, tagli ed abrasioni
DURANTE L’ USO
impugnare saldamente l’utensile
assumere una posizione corretta e stabile
distanziare adeguatamente gli altri lavoratori
non utilizzare in maniera impropria l’utensile
non abbandonare gli utensili nei passaggi ed assicurarli da una eventuale caduta dall’alto
utilizzare adeguati contenitori per riporre gli utensili di piccola taglia
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DOPO L’ USO
pulire accuratamente l’utensile
riporre correttamente gli utensili
controllare lo stato d’uso dell’utensile
Elmetto Guanti Calzature di
sicurezza
50
AUTOGRU
ANALISI DEI RISCHI
Urti, colpi, impatti e compressioni
Oli minerali e derivati
Cesoiamento, stritolamento
Incendio
caduta dall’alto
ribaltamento
Elettrocuzione
Caduta materiale dall’alto
PRIMA DELL’USO
verificare l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere;
verificare l’efficienza delle luci e dei dispositivi di segnalazione acustica e luminosa
controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo
controllare i livelli di compressione
DURANTE L’ USO
azionare il girofaro
stabilizzazione autogru
adeguare le manovre del braccio gru nei limiti stabiliti
adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di lavoro
richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta
non superare la portata massima
non superare l’ingombro massimo
posizionare e fissare adeguatamente il carico in modo che risulti ben distribuito e che non possa subire spostamenti
durante il trasporto
durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare
segnalare tempestivamente eventuali guasti
DOPO L’ USO
eseguire le operazioni di revisione e manutenzione con particolare riguardo per i pneumatici e per l’impianto frenante
segnalare eventuali anomalie di funzionamento
pulire i mezzi e gli organi di comando.
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Elmetto Guanti Calzature di Indumenti
sicurezza protettivi (tute)
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GRU A TORRE
ANALISI DEI RISCHI
Urti, colpi, impatti e compressioni
Caduta materiale dall’alto sciolto
Cesoiamento, stritolamento
caduta dall’alto
ribaltamento
Elettrocuzione
Caduta materiale dall’alto Incendio
PRIMA DELL’USO
verificare l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere;
verificare l’efficienza dei dispositivi di segnalazione acustica
controllare la stabilità del basamento di collocazione del mezzo
manutenzione delle funi, ralla, carrello, mollettone dei ganci
controllare efficienza di tutte le zavorre e dei contrappesi
DURANTE L’ USO
stabilizzazione gru
adeguare le manovre del braccio gru nei limiti stabiliti
far imbracare bene i carichi, usare ceste o benne per materiale minuto
adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere nel raggio di azione previsto
richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta
non superare la portata massima
avvertire le persone sottostanti e adiacenti alla traiettoria dell’apparecchio e del carico
eseguire con gradualità le partenze, gli arresti e ogni manovra
posizionare e fissare adeguatamente il carico in modo che risulti ben distribuito e che non possa subire spostamenti
durante il trasporto e oscilazioni
non usare cestelli non idonei per l’imbracatura del carico
segnalare tempestivamente eventuali guasti
DOPO L’ USO
eseguire le operazioni di revisione e manutenzione per l’impianto frenante
segnalare eventuali anomalie di funzionamento
prima di lasciare l’apparecchio: rialzare il gancio ed aprire tutti gli interruttori
pulire i mezzi e gli organi di comando.
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
Elmetto Guanti Calzature di Indumenti
sicurezza protettivi (tute)
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TRIVELLA
ANALISI DEI RISCHI
Urti, colpi, impatti e compressioni
vibrazioni
Proiezione materiale
caduta dall’alto
ribaltamento
rumore
PRIMA DELL’USO
verificare l’efficienza dei dispositivi della macchina e di tutti i comandi in genere
verificare l’efficienza dei dispositivi di segnalazione acustica
controllare la stabilità del basamento di collocazione del mezzo
controllare le corde di ancoraggio della trivella
controllo della pulsantiera
DURANTE L’ USO
adeguare le manovre nei limiti stabiliti
avvertire le persone adiacenti alla traiettoria dell’apparecchio
eseguire con gradualità le partenze, gli arresti e ogni manovra
avvertire le persone adiacenti alla traiettoria dell’apparecchio
eseguire con gradualità le partenze, gli arresti e ogni manovra
DOPO L’ USO
eseguire le operazioni di revisione e manutenzione per l’impianto
segnalare eventuali anomalie di funzionamento
pulire gli organi di comando.
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORI
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UTENSILI ELETTRICI PORTATILI
RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI
Proiezine frammenti e schegge
Inalazione polveri
Rumore
Vibrazione sistema mano‐braccio
Elettrocuzione
Contatto con utensile in movimento
DURANTE L’ USO
impugnare saldamente l’utensile
assumere una posizione corretta e stabile
distanziare adeguatamente gli altri lavoratori
non utilizzare in maniera impropria l’utensile
non abbandonare gli utensili nei passaggi ed assicurarli da una eventuale caduta dall’alto
assicurarsi che i cavi di presa corrente siano in posizioni di scurezza adegate
utilizzare adeguati contenitori per riporre gli utensili
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DOPO L’ USO
pulire accuratamente l’utensile
riporre correttamente gli utensili
controllare lo stato d’uso dell’utensile
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7. SERVIZI IGIENICO-ASSISTENZIALI
10.1 – Definizione
lavandini;
latrine ed orinatoi;
spogliatoi;
refettori, locali di riposo, ricovero e soggiorno.
Il Datore di lavoro deve garantire nei servizi igienico-sanitari dei luoghi di lavoro l’esistenza
di:
a) acqua corrente;
c) spogliatoi: devono essere attivati locali arredati, illuminati, difesi contro le intemperie,
muniti di sedili.
Nel nostro caso lo spogliatoio sarà organizzato dall’Impresa nel locale messo a
disposizione dal Committente;
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8. SERVIZI SANITARI E PRONTO INTERVENTO
Il materiale di pronto soccorso che è dislocato nei luoghi di lavoro deve essere oggetto di
segnaletica appropriata e ben visibile. E’ necessario che i luoghi ove sono reperibili materiali
di pronto soccorso siano sgombri da ostacoli e siano facilmente accessibili.
In cantiere devono essere esposti avvisi riportanti i nominativi degli incaricati e gli indirizzi
dei posti ed organizzazioni di pronto intervento per i diversi casi di emergenza o normale
assistenza (vedi anche l’elenco dei numeri telefonici utili a pag. 9).
Devono essere inoltre esposti i cartelli con l’indicazione dei primi soccorsi da portare in aiuto
all’eventuale infortunato.
Per il primo soccorso riguardante modeste lesioni saranno tenuti i prescritti presidi
farmaceutici, contenuti entro involucri che assicurino la buona conservazione dei prodotti.
11.3 – Presidi chirurgici e farmaceutici secondo DM del 15/07/2003 n. 388 per aziende
appartenenti al gruppo A.
60
Ai sensi del DM 388/2003 e successive modifiche D.Lgs. 03 Agosto 2009 n. 106
l’Appaltatore dovrà effettuare il corso previsto per gli addetti all’emergenza di pronto
soccorso.
Il presente capitolo, contiene l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi presenti nel
cantiere di cui trattasi. Le conseguenti procedure esecutive, gli apprestamenti e le
attrezzature atti a garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle norme per la
prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori.
Nel capitolo 14 saranno indicate altresì le misure di prevenzione dei rischi risultanti dalla
eventuale presenza simultanea o successiva delle varie Imprese ovvero dei lavoratori
autonomi e l’utilizzazione di impianti comuni quali infrastrutture, mezzi logistici e di
protezione collettiva.
Eventuali modifiche all’organizzazione delle aree di cantiere proposte dall’Appaltatore
saranno definite nel Piano Operativo di Sicurezza dello stesso, e quindi dovranno essere
autorizzate dal Coordinatore per l’Esecuzione prima dell’inizio dei lavori ad esse collegate.
L’Appaltatore, comunque, non potrà per questo richiedere modifiche od adeguamenti dei
prezzi pattuiti (art. 12, comma 5 del D.Lgs 494/96).
Agenti biologici;
Agenti chimici;
Attrezzature di lavoro (macchine, impianti, utensili);
Elettricità
Illuminazione;
Incendio ed esplosione;
Luoghi, locali e posti di lavoro;
Microclima;
Movimentazione manuale dei carichi;
Rumore;
Vibrazioni;
Eventuali altri pericoli della propria situazione operativa.
L’individuazione del rischio è stata effettuata mediante l’utilizzo delle schede delle macchine
e delle schede di sicurezza dei prodotti utilizzati.
Le valutazioni del rischio oggettivamente presente sono state effettuate tenendo conto, oltre
la normativa e le leggi in vigore, anche:
61
Per ognuno dei rischi così individuati e valutati sono stati adottati dei provvedimenti tenendo
in considerazione i seguenti criteri:
- evitare i rischi;
- sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non pericoloso o lo è meno;
Per ogni attività l’individuazione dei rischi, la loro valutazione e le misure di sicurezza
necessarie per fronteggiare detti rischi sono sintetizzate nelle “Schede delle fasi lavorative”.
AGENTI CANCEROGENI
- Quelle sostanze a cui nell’allegato I della Direttiva CEE 67/548 sia attribuita la
menzione R45: “Può provocare il cancro”; o la menzione R49 “Può provocare cancro
per inalazione”;
- I preparati su cui deve essere apposta l’etichetta con la menzione R45 ed R49 – a
norma dell’art. 3 della Direttiva CEE 88/379;
- Sostanze, preparati o processi di cui all’allegato VIII del D.L.gvo 626/94, nonché
sostanze o preparati prodotti durante un processo previsto nell’allegato VIII del
D.L.gvo 626/94 e successive modifiche D.L.gvo 3 Agosto 2009 n. 106.
La normativa prevede che il Datore di lavoro eviti o riduca l’utilizzo di agenti cancerogeni sul
luogo di lavoro. Quando non sia possibile evitarne l’utilizzo, questo deve avvenire in un
sistema chiuso.
Se il ricorso ad un sistema chiuso non è tecnicamente possibile, il Datore di lavoro dovrà
procedere affinchè il livello di esposizione dei lavoratori sia il più basso.
Pertanto se accertata la presenza di agenti cancerogeni deve essere effettuata una attenta
valutazione dei rischi ai sensi dell’art. 4 del D.Lgvo 626/94 con la successiva definizione ed
adozione delle misure preventive e protettive di concerto con il Medico Competente.
62
Nel nostro caso, trattandosi di lavori di non asportazione di lastre di amianto, cemento e non
essendoci la presenza di fibre di amianto in sospensione nell’aria quindi non procederà
secondo il “piano di lavoro” approvato dalla ASL competente per territorio, contenente le
procedure e le misure di sicurezza necessarie per evitare il rischio di inalazione delle
suddette fibre.
Di seguito sono indicati i principali fattori di rischio presenti in cantiere, sottolineando che la
magnitudine di rischio risulta in ogni caso condizionata dalle condizioni specifiche e
contingenti del cantiere e che la contemporanea presenza di più fattori di rischio può agire
come moltiplicatore del rischio stesso.
Se non altrimenti specificato, le prescrizioni riportate nei paragrafi seguenti sono da ritenersi
a carico dell’Appaltatore e delle altre Imprese esecutrici che realizzeranno i lavori.
Di seguito sono indicati i principali fattori di rischio presenti in cantiere, sottolineando che la
magnitudine di rischio risulta in ogni caso condizionata dalle condizioni specifiche e
contingenti del cantiere e che la contemporanea presenza di più fattori di rischio può agire
come moltiplicatore del rischio stesso.
CADUTE DALL’ALTO
Le attività che richiedono sforzi fisici violenti e/o repentini devono essere eliminate o ridotte
anche attraverso l’impiego di attrezzature idonee alla mansione. Gli utensili, gli attrezzi e gli
apparecchi per l’impiego manuale devono essere tenuti in buono stato di conservazione ed
efficienza e quando non utilizzati devono essere tenuti in condizioni di equilibrio stabile (es.
riposti in contenitori o assicurati al corpo dell’addetto) e non devono ingombrare posti di
passaggio o di lavoro. I depositi di materiali in cataste, pile, mucchi devono essere
organizzati in modo da evitare crolli o cedimenti e permettere una sicura e agevole
movimentazione e non ostacolare la normale viabilità. Gli arredi e le attrezzature dei locali
comunque adibiti a posti di lavoro, devono essere disposti in modo da garantire la normale
circolazione delle persone.
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PUNTURE – TAGLI – ABRASIONI
Deve essere evitato il contatto del corpo dell’operatore con elementi taglienti o pungenti
comunque capaci di procurare lesioni.
Tutti gli organi lavoratori delle apparecchiature devono essere protetti contro i contatti
accidentali.
Dove non sia possibile eliminare il pericolo o non siano sufficienti le protezioni collettive
(delimitazioni delle aree a rischio), devono essere impiegati i DPI idonei alla mansione
(calzature di sicurezza, guanti, grembiuli di protezione, schermi, occhiali, etc.).
VIBRAZIONI
Qualora non sia possibile evitare l’utilizzo diretto di utensili ed attrezzature comunque capaci
di trasmettere vibrazioni al corpo dell’operatore, queste ultime devono essere dotate di tutte
le soluzioni tecniche più efficaci per la protezione dei lavoratori (es. manici antivibrazioni,
dispositivi di smorzamento, etc.) ed essere mantenute in stato di perfetta efficienza. I
lavoratori addetti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria e deve essere valutata
l’opportunità di adottare la rotazione tra gli operatori.
I percorsi per la movimentazione dei carichi ed il dislocamento dei depositi devono essere
scelti in modo da evitare quanto possibile le interferenze con zone in cui si trovano persone.
I percorsi pedonali interni al cantiere devono sempre essere mantenuti sgombri da
attrezzature, materiali, macerie o altro capace di ostacolare il cammino degli operatori. Tutti
gli addetti devono indossare calzature idonee in relazione all’attività svolta. Per ogni
postazione di lavoro è necessario individuare la via di fuga più vicina. Deve altresì
provvedersi per il sicuro accesso ai posti di lavoro in piano, in elevazione ed in profondità.
• gli addetti devono portare calzature ed indumenti che non consentano l’accumulo di
cariche elettrostatiche o la produzione di scintille e devono astenersi dal fumare;
• nelle immediate vicinanze devono essere predisposti estintori idonei per la classe di
incendio prevedibile;
64
• durante le operazioni di taglio e saldatura deve essere impedita la diffusione di
particelle di metallo incandescente al fine di evitare ustioni e focolai di incendio. Gli
addetti devono fare uso degli idonei dispositivi di protezione individuali.
ELETTRICI
Le prese di corrente devono essere localizzate in modo da non costituire intralcio alla
normale circolazione o attività lavorativa e da non essere danneggiate.
Prima di iniziare le attività deve essere effettuata una ricognizione dei luoghi dei lavori al fine
di individuare la eventuale esistenza di linee elettriche aeree o interrate e stabilire le idonee
precauzioni per evitare possibili contatti diretti o indiretti con elementi in tensione.
Devono essere altresì formulate apposite e dettagliate istruzioni scritte per i preposti e gli
addetti ai lavori in prossimità di linee elettriche.
La scelta degli impianti e delle attrezzature elettriche per le attività edili deve essere
effettuata in funzione dello specifico ambiente di lavoro, verificandone la conformità alle
norme di legge e di buona tecnica.
L’impianto elettrico di cantiere deve essere sempre progettato e deve essere redatto in
forma scritta nei casi previsti dalla Legge; l’esecuzione, la manutenzione e la riparazione
dello stesso deve essere effettuata da personale qualificato, che deve rilasciare il certificato
di conformità.
RADIAZIONI
I posti di lavoro in cui si effettuano lavori di saldatura, taglio termico e altre attività che
comportano l’emissione di radiazioni e/o calore devono essere opportunamente protetti,
delimitati e segnalati. I lavoratori presenti nelle aree di lavoro devono essere informati sui
rischi in modo tale da evitare l’esposizione accidentale alle radiazioni suddette. Gli addetti
devono essere adeguatamente informati/formati, utilizzare i DPI idonei ed essere sottoposti
a sorveglianza sanitaria.
RUMORE
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CADUTA DI MATERIALE DALL’ALTO
POLVERI – FIBRE
Nelle lavorazioni che prevedono l’impiego di materiali in grana minuta od in polvere oppure
fibrosi e nei lavori che comportano l’emissione di polveri o fibre dei materiali lavorati, la
produzione e/o la diffusione delle stesse deve essere ridotta al minimo utilizzando tecniche
e attrezzature idonee.
Le polveri e le fibre captate, se dannose, devono essere sollecitamente raccolte ed
eliminate con i mezzi e gli accorgimenti richiesti dalla loro natura.
Qualora la quantità di poveri o fibre presenti superi i limiti tollerati e comunque nelle
operazioni di raccolta ed allontanamento di quantità importanti delle stesse, devono essere
forniti ed utilizzati indumenti di lavoro e DPI idonei alle attività ed eventualmente, ove
richiesto, il personale interessato deve essere sottoposto a sorveglianza sanitaria.
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FUMI – NEBBIE
Nei lavori a freddo o a caldo, eseguiti a mano o con apparecchi, con materiali, sostanze e
prodotti che possono dar luogo, da soli od in combinazione, a sviluppo di nebbie, aerosol e
simili, dannosi alla salute, devono essere adottati provvedimenti atti ad impedire che la
concentrazione di inquinanti nell’aria superi il valore massimo tollerato indicato nelle norme
vigenti. La diminuzione della concentrazione può anche essere ottenuta con mezzi di
ventilazione generale o con mezzi di aspirazione localizzata seguita da abbattimento.
GETTI – SCHIZZI
Nei lavori a freddo ed a caldo, eseguiti a mano o con apparecchi, con materiali, sostanze e
prodotti che danno luogo a getti e schizzi dannosi per la salute devono essere adottati
provvedimenti atti ad impedirne la propagazione nell’ambient4e di lavoro, circoscrivendo la
zona di intervento. Gli addetti devono indossare adeguati indumenti di lavoro ed utilizzare i
DPI necessari.
GAS – VAPORI
Nei lavori a freddo od a caldo, eseguiti a mano o con apparecchi, con materiali, sostanze e
prodotti che possono dar luogo, da soli o in combinazione, a sviluppo di gas, vapori e simili,
dannosi alla salute, devono essere adottati provvedimenti atti ad impedire che la
concentrazione di inquinanti nell’aria superi il valore massimo tollerato indicato nelle norme
vigenti. La diminuzione della concentrazione può anche essere ottenuta con mezzi di
ventilazione generale o con mezzi di aspirazione localizzata seguita da abbattimento.
Qualora sia accertata o sia da temere la presenza o la possibilità di produzione di gas
tossici o asfissianti o la irrespirabilità dell’aria ambiente e non sia possibile assicurare una
efficace aerazione ed una completa bonifica, gli addetti ai lavori devono essere provvisti di
idonei respiratori dotati di sufficiente autonomia.
ALLERGENI
Tra le sostanze utilizzate in edilizia, alcune sono capaci di azioni allergizzanti (riniti,
congiuntiviti, dermatiti allergiche da contatto). I fattori favorenti l’azione allergizzante sono:
brusche variazioni di temperatura, azione disidratante e lipolitica dei solventi e dei leganti,
presenza di sostanze vaso-attive. La sorveglianza sanitaria va attivata in presenza di
sintomi sospetti anche in considerazione dei fattori personali di predisposizione a contrarre
questi tipi di affezione. In tutti i casi occorre evitare il contatto diretto di parti del corpo con
materiali resinosi, polverulenti, liquidi, aerosoli e con prodotti chimici in genere, utilizzando
indumenti da lavoro e DPI appropriati (guanti, maschere, occhiali, etc.).
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OLI MINERALI E DERIVATI
Nelle attività che richiedono l’impiego di oli minerali o derivati (es. stesura del disarmante
sulle casseformi, attività di manutenzione attrezzature e impianti) devono essere attivate le
misure necessarie per impedire il contatto diretto degli stessi con la pelle dell’operatore.
Occorre altresì impedire la formazione di aerosoli durante le fasi di lavorazione utilizzando
attrezzature idonee. Gli addetti devono costantemente indossare indumenti protettivi,
utilizzare i DPI ed essere sottoposti a sorveglianza sanitaria.
• Nel caso in cui una determinata area di lavoro, con la presenza di più Imprese o più
squadre della stessa Impresa, sia necessario eseguire lavorazioni di natura diversa,
dovrà essere accertata la compatibilità delle stesse, ai fini della sicurezza dei
lavoratori. Solo in assenza di rischi aggiuntivi le lavorazioni potranno essere eseguite
contemporaneamente secondo il programma predisposto.
Nel nostro caso, dato lo sviluppo del cantiere, è agevole evitare interferenze.
L’opera di montaggio dei ponteggi sarà eseguita da dipendenti con relativo patentino. In
questa fase in cantiere è ammessa solo la presenza degli addetti alla lavorazione con
esclusione di altre attività anche se non limitrofe.
Sarà compito del Direttore di cantiere coadiuvato dal Capocantiere assegnare, di volta in
volta, alle varie squadre le zone in cui operare in sicurezza.
68
12. TRATTAMENTI DEGLI INFORTUNI
L’art. 27 del D.P.R. 303/56 (Norme generali per l’igiene del lavoro), impone l’obbligo al
Datore di lavoro di far prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore.
Da ciò deriva la necessità di prestare le prime cure sul posto di lavoro, pertanto il personale
che compone la squadra per la gestione delle emergenze in cantiere dovrà essere
debitamente istruito sull’uso del materiale contenuto nella cassetta di pronto soccorso.
In caso di manifesta gravità si dovrà, con grande cautela, accompagnare l’infortunato al più
vicino Centro medico pubblico o privato.
Tutti gli infortuni, a prescindere dalla loro gravità, devono essere segnalati al
preposto o, in mancanza del preposto, la segnalazione deve essere indirizzata al
Direttore di Cantiere, per il seguito di competenza.
Prima dell’inizio del lavoro, a cura dell’Appaltatore, ai vari operatori dovranno essere fornite
indicazioni relative a:
• le zone pericolose (pendenze, sagome di ingombro ristrette, peso limitato, suolo non
stabilizzato, ecc.);
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• i nominativi del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione e del Medico
competente;
Deve essere previsto un programma formativo per tutto il personale. Tale servizio potrà
essere attivato in collaborazione con i Comitati paritetici territoriali.
I costi della sicurezza sono stati individuati analizzando le varie lavorazioni ed tenendo
presenti i criteri del D.P.R. 222/2003 (Regolamento sui contenuti minimi dei piani di
sicurezza):
- sono stati esclusi totalmente dal costo della sicurezza quelli delle dotazioni di
sicurezza delle macchine;
70
- si è fatto ricorso ai noli delle attrezzature esclusivamente necessarie alla sicurezza
portando i costi in conto pro-quota in relazione ai possibili riutilizzi (in base alla
durata del cantiere).
E’ comunque da notare che essendoci oneri aggiuntivi a carico del committente, le misure di
sicurezza fissate nel piano di sicurezza possono essere modificate su richiesta delle
imprese esecutrici e dietro parere favorevole del Coordinatore in fase di esecuzione. Anche
per questa ragione la valutazione iniziale di costo può essere considerata un riferimento
convenzionale.
71
Misure di sicurezza Quantità Prezzo unitario Prezzo
TOTALE 27777
€
72
16. DOCUMENTAZIONE DA TENERE IN CANTIERE
- Notifica preliminare (inviata alla A.S.L. e alla D.P.L. dal committente e consegnata
all'impresa esecutrice che la deve affiggere in cantiere - art. 99, D.Lgs. n. 81/2008);
- Piano di Sicurezza e di Coordinamento;
- Fascicolo con le caratteristiche dell'Opera;
- Piano Operativo di Sicurezza di ciascuna delle imprese operanti in cantiere e gli
eventuali relativi aggiornamenti;
- Titolo abilitativo alla esecuzione dei lavori;
- Copia del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio Industria e Artigianato per
ciascuna delle imprese operanti in
cantiere;
- Documento unico di regolarità contributiva (DURC)
- Certificato di iscrizione alla Cassa Edile per ciascuna delle imprese operanti in cantiere;
- Copia del registro degli infortuni per ciascuna delle imprese operanti in cantiere;
- Copia del Libro Unico del Lavoro per ciascuna delle imprese operanti in cantiere;
- Verbali di ispezioni effettuate dai funzionari degli enti di controllo che abbiano titolo in
materia di ispezioni dei cantieri (A.S.L., Ispettorato del lavoro, INAIL (ex ISPESL), Vigili
del fuoco, ecc.);
-. Registro delle visite mediche periodiche e idoneità alla mansione;
- Certificati di idoneità per lavoratori minorenni;
- Tesserini di vaccinazione antitetanica.
Inoltre, ove applicabile, dovrà essere conservata negli uffici del cantiere anche la
seguente documentazione:
- Contratto di appalto (contratto con ciascuna impresa esecutrice e subappaltatrice);
- Autorizzazione per eventuale occupazione di suolo pubblico;
- Autorizzazioni degli enti competenti per i lavori stradali (eventuali);
- Segnalazione all'esercente l'energia elettrica per lavori effettuati in prossimità di parti
attive.
- Denuncia di installazione all'INAIL (ex ISPESL) degli apparecchi di sollevamento di
portata superiore a 200 kg, con dichiarazione di conformità a marchio CE;
- Denuncia all'organo di vigilanza dello spostamento degli apparecchi di sollevamento di
portata superiore a 200 kg;
- Richiesta di visita periodica annuale all'organo di vigilanza degli apparecchi di
sollevamento non manuali di portata superiore a 200 kg;
- Documentazione relativa agli apparecchi di sollevamento con capacità superiore ai 200
kg, completi di verbali di verifica periodica;
- Verifica trimestrale delle funi, delle catene incluse quelle per l'imbracatura e dei ganci
metallici riportata sul libretto di omologazione degli apparecchi di sollevamenti;
73
- Libretto d'uso e manutenzione delle macchine e attrezzature presenti sul cantiere;
- Schede di manutenzione periodica delle macchine e attrezzature;
- Dichiarazione di conformità delle macchine CE;
- Libretto matricolare dei recipienti a pressione, completi dei verbali di verifica periodica;
- Copia di autorizzazione ministeriale all'uso dei ponteggi e copia della relazione tecnica
del fabbricante per i ponteggi metallici fissi;
- Piano di montaggio, trasformazione, uso e smontaggio (Pi.M.U.S.) per i ponteggi
metallici fissi;
- Progetto e disegno esecutivo del ponteggio, se alto più di 20 m o non realizzato
secondo lo schema tipo riportato in autorizzazione ministeriale;
- Dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico da parte dell'installatore;
- Dichiarazione di conformità dei quadri elettrici da parte dell'installatore;
- Dichiarazione di conformità dell'impianto di messa a terra, effettuata dalla ditta abilitata,
prima della messa in esercizio;
- Dichiarazione di conformità dell'impianto di protezione dalle scariche atmosferiche,
effettuata dalla ditta abilitata;
- Denuncia impianto di messa a terra e impianto di protezione contro le scariche
atmosferiche (ai sensi del D.P.R. 462/2001);
- Comunicazione agli organi di vigilanza della "dichiarazione di conformità " dell'impianto
di protezione dalle scariche atmosferiche.
Le notizie e gli accertamenti di cui sopra dovranno essere aggiornati ad ogni variazione
della realtà del cantiere, in termini di fasi di lavoro, imprese operanti, attrezzature utilizzate.
74
- LIEVE: si possono verificare danni che producono inabilità temporanea per al massimo 3
giorni.
Il danno può verificarsi solo in circostanze occasionali.
- MEDIO: Esiste una correlazione tra un incidente durante una fase dell’attività e la
possibilità di danni con sospensione dell’attività maggiore di 30 giorni.
Il fattore di rischio può provocare un danno, anche se non in maniera automatica o
diretta.
- ALTO: Si possono verificare danni che producono inabilità temporanea per più di 40
giorni, o che producono sulle persone effetti irreversibili (morte, perdite anatomiche).
Esiste una correlazione diretta tra il fattore di rischio e la causa legata al danno. La
probabilità d’incidente è alta.
A supporto delle schede delle fasi lavorative sono riportate nell’allegato A le “schede
bibliografiche di riferimento” che indicano, oltre i possibili rischi per ogni attività lavorativa, in
dettaglio le misure di sicurezza a carico dell’Impresa e quelle a carico dei lavoratori.
L’Appaltatore, nel suo Piano Operativo di Sicurezza, integrerà i contenuti delle schede delle
fasi lavorative proponendo, se ritenuto utile alla sicurezza, misure integrative o alternative
comunque migliorative.
ESTERNO:
1. Allestimento cantiere;
2. Palificata e sbancamento;
3. Fondazioni e pareti contro terra;
4. Solaio a terra;
5. Primo impalcato;
6. Secondo impalcato;
7. Copertura.
INTERNO:
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