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VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
RELAZIONE TECNICA
Redatta ai sensi del D.M. 07 Agosto 2012 e D.M. 18 Ottobre 2019
COMMITTENTE
Fabbri Roberto
IN QUALITÀ DI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA:
ABK Group Industrie Ceramiche S.p.A.
via San Lorenzo, 24/a – 41034 Finale Emilia (MO)
OGGETTO
Riferimento Pratica VV.F n. 24204
Adeguamento alle norme di prevenzione incendi dell’ampliamento in progetto adibito
a stoccaggio di materiale ceramico sito in Finale Emilia, via San Lorenzo 24/a (MO).
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GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
SOMMARIO
SOMMARIO ......................................................................................................................................................................... 3
SCHEDA INFORMATIVA GENERALE ......................................................................................................................... 5
RIFERIMENTI NORMATIVI ........................................................................................................................................... 6 3
LOCALI ADIBITI A DEPOSITI DI SUPERFICIE LORDA > 1.000 m2 CON QUANTITATIVI DI
MATERIALI COMBUSTIBILI > 5.000 KG .................................................................................................................. 7
Ubicazione ................................................................................................................................................................. 7
Caratteristiche dell’Edificio................................................................................................................................. 7
Destinazioni d’Uso .................................................................................................................................................. 8
Caratteristiche Prevalenti degli Occupanti ................................................................................................... 9
Sostanze Pericolose e Loro Modalità di Stoccaggio ................................................................................ 10
Impianti di Processo e Lavorazioni............................................................................................................... 11
G.3 - ATTRIBUZIONE DEI PROFILI DI RISCHIO ................................................................................................. 12
Profilo di Rischio Vita ......................................................................................................................................... 12
Profilo Rischio Beni ............................................................................................................................................. 15
Profilo Rischio Ambiente .................................................................................................................................. 16
S.1 - REAZIONE AL FUOCO......................................................................................................................................... 19
Livello di Prestazione ......................................................................................................................................... 19
LIVELLO DI PRESTAZIONE I – SOLUZIONI CONFORMI ............................................................................. 19
S.2 - RESISTENZA AL FUOCO .................................................................................................................................... 19
LIVELLO DI PRESTAZIONE III – SOLUZIONI CONFORMI.......................................................................... 19
Verifica e Calcolo del Carico d’Incendio ...................................................................................................... 19
S.3 - COMPARTIMENTAZIONE ................................................................................................................................. 24
LIVELLO DI PRESTAZIONE II – SOLUZIONI CONFORMI ........................................................................... 24
Caratteristiche Generali .................................................................................................................................... 24
Progettazione dei Compartimenti ................................................................................................................. 25
S.4 - ESODO E AFFOLLAMENTO .............................................................................................................................. 28
SOLUZIONI CONFORMI – LIVELLO DI PRESTAZIONE I ............................................................................. 28
Caratteristiche del Sistema d’Esodo ............................................................................................................. 28
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Tutto quanto non trattato nella presente relazione tecnica sarà invariato rispetto alle istanze
precedenti oggetto di CPI prot. n. 15811 del 06 Novembre 2020.
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RIFERIMENTI NORMATIVI
Norme Generali
Decreto del Presidente della Repubblica 1 Agosto 2011, n. 151
Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell'art. 20, 6
comma 8, della legge 15 marzo 1997, n. 59.
D.Lgs. 8 marzo 2006, n. 139 e successive modificazioni
Riassetto delle disposizioni relative alle funzioni ed ai compiti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, a
norma dell'articolo 11 della L. 29 luglio 2003.
Decreto Ministeriale 7 Agosto 2012
Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedimenti di
prevenzione incendi e alla documentazione da allegare, ai sensi dell’Art. 2.7 del D.P.R.01/08/2011.
Decreto Ministeriale 18 Ottobre 2019
Modifiche all’Allegato I al Decreto del Ministro dell’Interno 3 Agosto 2015, recante “Approvazione di
norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell’articolo 15 del D.Lgs. 8 Marzo 2006 n. 139”.
Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81 e successive modificazioni
Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro.
Impianti Tecnologici
Legge n. 186 del 1 Marzo 1968
Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature e macchinari, installazioni
impianti elettrici ed elettronici.
Decreto Ministeriale 22 Gennaio 2008 n. 37
Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge
n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione
degli impianti all'interno degli edifici.
Norme CEI
Norme UNI
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STRATEGIA ANTINCENDIO
Generalità 7
Trattasi di fabbricato in progetto che sarà adibito a stoccaggio di materiale ceramico avente
superficie pari a 2398,20 mq, con corpo uffici costituito da quattro livelli (verrà utilizzato il solo
piano terra avente superficie pari a 233 mq).
Tale fabbricato verrà realizzato in adiacenza all’immobile esistente col quale sarà direttamente
comunicante.
Il fabbricato in progetto sarà costituito da struttura portante di tipo metallico.
Ambito Uffici
Gli uffici del nuovo fabbricato saranno ubicati esclusivamente al piano terra, aventi una
superficie pari a 233 mq. Considerando una densità di affollamento di 0,1 persone/m2 (rif. D.M.
22/02/2006), è possibile stimare un affollamento pari a 24 occupanti. Secondo il sopracitato
D.M., attualmente cogente ai fini della regolamentazione delle strutture adibite ad ufficio, sono
classificati, al Titolo I, come Uffici di Tipo 1 (Fino a 100 presenze). Al Titolo III si rimanda, per i
requisiti tecnici, al D.M. 10/03/1998: considerando la non assoggettabilità (Occupanti ≤ 300),
nonché il rimando ai requisiti generali, è stato scelto di adeguare anche le zone uffici,
intimamente collegate e connesse alla restante attività, con particolare riferimento al sistema
d’esodo, al D.M. 18/10/2019 (rif. Art. 2 D.M. 12/04/2019 come riferimento per le attività non
soggette, e più semplice applicabilità normativa).
Ubicazione
Il fabbricato oggetto dell’ampliamento verrà realizzato in adiacenza all’immobile esistente, col
quale sarà direttamente comunicante.
Caratteristiche dell’Edificio
Il fabbricato in progetto sarà costituito da struttura portante metallica e pannelli sandwich
come di copertura e pannelli in c.a.v. come rivestimento esterno verticale.
Il Piano di Riferimento coinciderà con il Piano Terra avente quota coincidente con la quota del
terreno (± 0,00 m).
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Il fabbricato possiede Altezza Antincendio pari a 9,90 m, caso più sfavorevole coincidente con la
Quota del Piano Terzo del blocco Uffici (si ricorda che del blocco uffici verrà utilizzato
esclusivamente il piano terra).
Relativamente all’altezza massima, il fabbricato raggiunge uno sviluppo verticale massimo pari a
8
13,50 m.
Destinazioni d’Uso
Relativamente alle destinazioni d’uso del fabbricato oggetto dell’ampliamento sono
individuabili i seguenti ambienti:
Magazzino: con accesso sia dall’esterno che dall’interno tramite il corpo uffici e tramite il
comparto adiacente. Il magazzino sarà adibito a stoccaggio di materiale ceramico.
Corpo Uffici: costituito da 4 piani fuori terra ma verrà utilizzato il solo piano terra. Trattasi di
Uffici con presenze fino a 25 occupanti.
Piano Copertura: la parte di copertura del corpo uffici sarà destinato ad ospitare un campo
fotovoltaico per una potenza totale di impianto pari a 6 kWp. Trattasi di impianto a servizio
di attività soggetta ai controlli di prevenzione incendi pertanto inserito nel presente progetto
e progettato secondo le indicazioni delle linee guida vigenti.
Caratteristiche Strutturali
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Tali superfici di aerazione saranno posizionate in modo tale che, da ogni punto dell’attività,
siano ad una distanza massima di 20 m.
L’aerazione sarà realizzata inoltre mediante una quota parte apribile di suddetta finestratura
nel rispetto degli indici previsti dal regolamento comunale di igiene.
9
Caratteristiche Prevalenti degli Occupanti
All’interno del fabbricato in progetto saranno presenti esclusivamente lavoratori addetti alle
specifiche mansioni (magazzino e uffici). Il massimo affollamento ipotizzabile all’interno dei due
compartimenti è stato calcolato in base al numero dei lavoratori effettivamente presenti
incrementato del 20%. Pertanto:
- Comparto uffici n. 20 persone
- Comparto magazzino n. 20 persone
È possibile individuare le seguenti tipologie di Occupanti e relative Caratteristiche Prevalenti:
Profilo A, “Gli Occupanti sono in stato di veglia e hanno famigliarità con l’edificio”:
caratteristiche della maggior parte degli Occupanti presenti;
Profilo B, “Gli Occupanti sono in stato di veglia e non hanno famigliarità con l’edificio”:
relativamente alla familiarità con l’edificio, possono essere presenti ospiti esterni nelle zone
uffici (riunioni tecnico-amministrative). Queste persone non possiedono quindi familiarità con
l’edificio ma sono sempre accompagnate da personale aziendale: ciò considerato è possibile
attribuire comunque un Profilo A.
Altre persone aventi tali caratteristiche sono gli autotrasportatori ai quali è fatto divieto di
entrare nella struttura. In ogni caso, si specifica che tutti gli occupanti che non possiedono
familiarità con l’edificio possono circolare all’interno solo se accompagnati dal personale
aziendale.
Profilo C, “Gli Occupanti possono essere addormentati”: non presenti;
Profilo D, “Occupanti che ricevono Cure Mediche”: non presenti;
Profilo E, “Occupanti in Transito”: non presenti.
Presenze Occasionali Periodiche
Sono presenti con cadenza giornaliera, periodica e/o programmata alcuni lavoratori di ditte
esterne che potrebbero introdurre materiali combustibili e/o infiammabili:
Addetti alle pulizie;
Addetto agli interventi di manutenzione ordinaria relativi agli impianti elettrici e tecnologici;
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Al momento non sono presenti, con presenza fissa, occupanti con disabilità.
Qualora l’attività preveda di ospitare occupanti disabili con continuità, sarà cura del
Responsabile dell’Attività adottare specifiche misure gestionali al fine di garantire la completa
sicurezza, sia in condizioni ordinarie che di emergenza, di suddetti occupanti disabili. Tali
misure e procedure verranno quindi riportate nei documenti in materia di Gestione della
Sicurezza Antincendio.
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(*) per raggiungere un valore ammesso, δα può essere ridotto di un livello come precedentemente specificato (rif.
D.M. 18/10/2019).
da cui si ottiene:
Compartimento [δocc] tα [s] Rvita
Reparto uffici P.T. A* 2 A2
Reparto magazzino A* 2 A2
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(*) Come già accennato, gli Occupanti che non hanno familiarità con la struttura sono sempre
accompagnati da personale aziendale, pertanto è stato considerato δocc = A.
I parametri così valutati risultano quindi in linea con le tabelle del D.M. 18 ottobre 2019 ed 15
eventuali RTV di settore.
Tipologie di Destinazioni d’Uso Rvita
Palestra Scolastica A1
Autorimessa Privata A2
Ufficio non aperto al pubblico, sala mensa, aula scolastica, sala riunioni aziendale,
A2-A3
archivio, deposito librario, centro sportivo privato
Attività commerciale non aperta al pubblico (es. all’ingrosso, …) A2-A4
Laboratorio scolastico, sala server A3
Attività produttive, attività artigianali, impianti di processo, laboratorio di ricerca,
A1-A4
magazzino, officina meccanica
Depositi sostanze o miscele pericolose A4
Galleria d’arte, sala d’attesa, ristorante, studio medico, ambulatorio medico B1-B2
Autorimessa pubblica B2
Ufficio aperto al pubblico, centro sportivo pubblico, sala conferenze aperta al pubblico,
discoteca, museo, teatro, cinema, locale di trattenimento, area lettura di biblioteca, B2-B3
attività espositiva, autosalone
Attività commerciale aperta al pubblico (es. al dettaglio, …) B2-B4
Civile abitazione Ci2-Ci3
Dormitorio, residence, studentato, residenza per persone autosufficienti Cii2-Cii3
Camera d’albergo Ciii2-Ciii3
Degenza ospedaliera, terapia intensiva, sala operatoria, residenza per persone non
D2
autosufficienti e con assistenza sanitaria, Asili Nido
Stazione ferroviaria, aeroporto, stazione metropolitana E2
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Vincolo: termine generico che indica una “dichiarazione di interesse culturale di un bene di
proprietà privata che si conclude in un provvedimento motivato e notificato al proprietario
(rif. D.Lgs. n. 42 del 22/01/2004).
Un’attività o un ambito risultano strategici (Infrastruttura Critica) se sono tali a norma di
16
legge o in considerazione di pianificazioni di soccorso pubblico e difesa civile o su indicazione
del Responsabile dell’Attività;
Infrastruttura Critica: complesso di reti e sistemi che operando in modo sinergico producono
un flusso continuato di merci e servizi essenziali per l’organizzazione, la funzionalità e la
stabilità economica di un moderno Paese industrializzato e la cui distruzione o temporanea
indisponibilità può provocare un impatto debilitante sull’economia, la vita quotidiana o le
capacità di difesa di un Paese. Si riporta di seguito un elenco non esaustivo (rif. Dir. UE
2008/114 e D.Lgs. 61/2011):
Infrastrutture per la produzione, trasporto e distribuzione di energia (elettrica, gas, …);
Infrastrutture di Telecomunicazioni;
Circuiti bancari e finanziari;
Sistema sanitario;
Infrastrutture di Trasporto (aereo, viario, ferroviario, navale, …);
Infrastrutture per la raccolta, distribuzione e trattamento delle acque superficiali;
Servizi di Emergenza.
Il profilo di rischio Rbeni è stato quindi attribuito secondo la tabella seguente:
Attività o Ambito Vincolato
NO SÌ
NO Rbeni = 1 Rbeni = 2
Attività o Ambito Strategico
SÌ Rbeni = 3 Rbeni = 4
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Il rischio è stato quindi valutato come conseguenza di un eventuale incendio e degli eventi ad
esso connessi, anche in relazione alla gestione dell’emergenza. Si specifica che sono state escluse
dalla valutazione le eventuali operazioni di soccorso dei Vigili del Fuoco.
In generale, il profilo di rischio Rambiente è ritenuto non significativo:
nelle attività civili ove non siano presenti sostanze o miscele pericolose in quantità
significative (es. strutture sanitarie, scolastiche, alberghiere, …);
negli ambiti protetti da impianti o sistemi automatici di completa estinzione dell’incendio a
disponibilità superiore;
In generale, il rischio ambientale è ritenuto mitigato (Rischio Non Significativo)
dall’applicazione di tutte le misure antincendio connesse ai Profili di Rischio Rvita ed Rbeni.
Valutazione del Rischio Ambiente
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Nel caso in oggetto, il danno ambientale è derivato esclusivamente dalle sostanze che 18
partecipano alla combustione. Come indicato negli obbiettivi di sicurezza antincendio, il danno
ambientale è equiparabile alla sicurezza e all’incolumità delle persone pertanto, considerando
che sono previste tutte le misure antincendio connesse al Profili di Rischio RVita, è possibile
ammettere:
Rischio Ambiente
Ambito
Significativo Non Significativo
Tutta l’Attività
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Livello di Prestazione
Trattasi di attività avente caratteristiche per le quali sono richiesti i seguenti Livelli di
Prestazione (rif. Criteri di Attribuzione D.M. 18/10/2019):
Vie di Esodo Altri Locali
Ambito / Compartimento Rvita
LV* GM** LV* GM**
Uffici e Magazzino A2 I -- I --
Per tutte le tipologie di ambienti per le quali è richiesto un Livello di Prestazione I non sono
richiesti particolari requisiti di reazione al fuoco dei materiali utilizzati.
Sono state verificate le prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni in base agli incendi
convenzionali di progetto (rif. paragrafi seguenti).
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dove:
gi massa dell’i-esimo materiale combustibile [kg];
Hi potere calorifico inferiore dell’i-esimo materiale combustibile [MJ/kg];
mi fattore di partecipazione alla combustione dell’i-esimo materiale combustibile pari a 0,80
per il legno e altri materiali di natura cellulosica e 1,00 per tutti gli altri materiali
combustibili;
ψi fattore di limitazione della partecipazione alla combustione dell’i-esimo materiale
combustibile pari a:
[0] per i materiali contenuti in contenitori appositamente progettati per resistere al
fuoco per un tempo congruente con la classe di resistenza al fuoco e comunque classe
minima EI 15 (es. armadi resistenti al fuoco per liquidi infiammabili, …);
[0,85] per i materiali contenuti in contenitori non combustibili, che conservino la loro
integrità durante l'esposizione all’incendio e non appositamente progettati per resistere
al fuoco (es. fusti, contenitori o armadi metallici, ...);
[1] in tutti gli altri casi (es. barattoli di vetro, bombolette spray, ...);
A superficie lorda del piano del compartimento [m2] o, nel caso degli incendi localizzati,
superficie lorda effettiva di distribuzione del carico d’incendio.
Segue il calcolo del carico d’incendio per ogni compartimento in oggetto come definito nei
paragrafi precedenti.
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Uffici
Elenco Materiali
La somma in kcal degli elementi inseriti nel compartimento è pari a 44.128,04 MJ. Ne discende
che applicando la [2], dove [A] è l’estensione del compartimento, si determina il carico di
incendio specifico riferito al m2 → qf = 189,39 MJ/m2.
Determinazione della Classe del Compartimento
Per quanto indicato al paragrafo 2.3.9 del D.M. 18 Ottobre 2015, il carico di incendio specifico di
progetto è determinato dalla [1] qf,d = δq1× δq2 ×δn ×qf [MJ/m2], da cui:
δq1 1 essendo la superficie A pari a 233 m2 (vedi tabella 1)
δq2 1 essendo la classe di rischio uguale a II (vedi tabella 2)
Per le misure di protezione è possibile scrivere:
δn1 Controllo dell’Incendio LV Prestazione III
(0,90) Rete idranti con protezione interna
δn2 Controllo dell’Incendio LV Prestazione III
(0,80) Rete idranti con protezione interna ed esterna
δn3 Controllo dell’Incendio LV Prestazione IV
(0,54) Sistema automatico ad acqua o schiuma e rete idranti con protezione
δn4 Controllo dell’Incendio LV Prestazione IV
(0,72) Altro sistema automatico e rete idranti con protezione interna
δn5 Controllo dell’Incendio LV Prestazione IV
(0,48) Sistema automatico ad acqua/schiuma e rete idranti protezione interna ed esterna
δn6 Controllo dell’Incendio LV Prestazione IV
(0,64) Altro sistema automatico e rete idranti con protezione interna ed esterna
δn7 Gestione della sicurezza antincendio (LV Prestazione II)
(0,90) Addetti Antincendio con presenza continuativa durante le 24 ore
δn8
Controllo dei Fumi e Calore LV Prestazione III
(0,90)
δn9
Rivelazione e Allarme LV Prestazione III
(0,85)
δn10
Operatività Antincendio LV Prestazione IV
(0,81)
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STRATEGIA ANTINCENDIO
Eseguendo la [1], il carico di incendio specifico di progetto è qf,d= 151,51,MJ/m2 da cui risulta
una classe del compartimento, in base alla tabella S.2.3, pari a R/REI 0.
Resistenza Compartimento
Le strutture portanti del compartimento in oggetto, nonché gli elementi di separazione dagli 22
altri ambienti, sono previsti con caratteristiche di resistenza al fuoco NON INFERIORI a R/REI
0.
Resistenza Compartimento
In base al Carico d’Incendio Specifico di Progetto, per le strutture portanti e separanti non si
prevedono quindi particolari caratteristiche di resistenza al fuoco in quanto consentito dal
Carico di Incendio Specifico di Progetto [qf,d].
Magazzino
Elenco Materiali
La somma in kcal degli elementi inseriti nel compartimento è pari a 902.320,56 MJ. Ne discende
che applicando la [2], dove [A] è l’estensione del compartimento, si determina il carico di
incendio specifico riferito al m2 → qf = 376,25 MJ/m2.
Determinazione della Classe del Compartimento
Per quanto indicato al paragrafo 2.3.9 del D.M. 18 Ottobre 2015, il carico di incendio specifico di
progetto è determinato dalla [1] qf,d = δq1× δq2 ×δn ×qf [MJ/m2], da cui:
δq1 1,40 essendo la superficie A pari a 2398,20 m2 (vedi tabella 1)
δq2 1 essendo la classe di rischio uguale a II (vedi tabella 2)
Per le misure di protezione è possibile scrivere:
δn1 Controllo dell’Incendio LV Prestazione III
(0,90) Rete idranti con protezione interna
δn2 Controllo dell’Incendio LV Prestazione III
(0,80) Rete idranti con protezione interna ed esterna
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VALUTAZIONE DELLA
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STRATEGIA ANTINCENDIO
Eseguendo la [1], il carico di incendio specifico di progetto è qf,d= 421,40,MJ/m2 da cui risulta
una classe del compartimento, in base alla tabella S.2.3, pari a R/REI 30.
Resistenza Compartimento
Le strutture portanti del compartimento in oggetto, nonché gli elementi di separazione dagli
altri ambienti, sono previsti con caratteristiche di resistenza al fuoco NON INFERIORI a R/REI
30.
Resistenza Compartimento
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GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
S.3 - COMPARTIMENTAZIONE
Trattasi di attività avente caratteristiche per le quali è richiesto un Livello di Prestazione pari a
II (rif. Criteri di Attribuzione D.M. 18/10/2019).
Caratteristiche Generali
Compartimenti Antincendio
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STRATEGIA ANTINCENDIO
Il reparto Magazzino
La superficie lorda dei compartimenti non supera i seguenti valori massimi:
Quota del Compartimento [m]
Rvita
< -15 < -10 < -5 < -1 ≤ +12 ≤ +24 ≤ +32 ≤ +54 > +54
A1 2.000 4.000 8.000 16.000 ∞ 32.000 16.000 8.000 4.000
A2 1.000 2.000 4.000 8.000 64.000 16.000 8.000 4.000 2.000
A3 NA 1.000 2.000 4.000 32.000 4.000 2.000 1.000 NA
A4 NA NA NA NA 16.000 NA NA NA NA
B1 NA 2.000 8.000 16.000 64.000 16.000 8.000 4.000 2.000
B2 NA 1.000 4.000 8.000 32.000 8.000 4.000 2.000 1.000
B3 NA NA 1.000 2.000 16.000 4.000 2.000 1.000 NA
C1 NA NA NA 2.000 16.000 8.000 8.000 8.000 4.000
C2 NA NA NA 1.000 8.000 4.000 4.000 2.000 2.000
C3 NA NA NA NA 4.000 2.000 2.000 1.000 1.000
D1 NA NA NA 1.000 2.000 2.000 1.000 1.000 1.000
D2 NA NA NA 1.000 2.000 1.000 1.000 1.000 NA
E1 2.000 4.000 8.000 16.000 ∞ 32.000 16.000 8.000 4.000
E2 1.000 2.000 4.000 8.000 ∞ 16.000 8.000 4.000 2.000
E3 NA NA 2.000 4.000 16.000 4.000 2.000 NA NA
VALUTAZIONE DELLA
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STRATEGIA ANTINCENDIO
Compartimentazione Multipiano
Tutti i piani del macro compartimento Uffici in oggetto possiedono quota compresa tra 0 ÷ 12 m,
pertanto tutti i piani fuori terra costituiscono un unico compartimento.
Realizzazione dei Compartimenti
VALUTAZIONE DELLA
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STRATEGIA ANTINCENDIO
Le prestazioni degli elementi di compartimentazione sono definite in base alla tabella S.3-9 della
normativa vigente (Resistenze R, E, I, W, M, S).
Tutte le chiusure dei varchi di comunicazione tra compartimenti possiedono analoga classe di 27
resistenza al fuoco risultano dotate di dispositivo di auto chiusura (es. porte) oppure sono
mantenute permanentemente chiuse (es. sportelli di cavedi impiantistici).
Tutte le chiusure dei varchi tra compartimenti e vie di esodo possiedono almeno caratteristiche
di tenuta (E). In generale non si prevedono i requisiti di isolamento (I) e di irraggiamento (W).
Continuità dei Compartimenti
Le chiusure d’ambito orizzontali e verticali dei compartimenti formano una barriera continua ed
uniforme contro la propagazione degli effetti dell’incendio. In particolare sarà verificata nelle
eventuali giunzioni tra gli elementi di compartimentazione, negli attraversamenti degli impianti
tecnologici o di processo, eventuali canalizzazioni aerauliche, camini di esaustione o di
estrazione fumi, eventuali facciate continue, ascensori o altri condotti verticali (es. cavedi per
impianti, …).
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VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
Ai fini delle vie d’esodo, non sono stati considerati i seguenti percorsi: scale portatili, ascensori,
rampe con pendenza superiore al 20%, scale e marciapiedi mobili non progettati con tale scopo.
È stato ammesso l’uso di scale alla marinara a servizio di locali ove vi sia basso affollamento ed
esclusiva presenza di personale specificatamente formato (es. locali impianti o di servizio,
cabine di manovra, cavedi impiantistici, …).
Tutte le superfici di calpestio delle vie d’esodo non sono sdrucciolevoli, né presentano
avvallamenti o sporgenze pericolose e risultano in condizioni tali da rendere sicuro il
movimento ed il transito degli occupanti.
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VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
Il fumo ed il calore dell’incendio smaltiti o evacuati dall’attività non interferiscono con le vie
d’esodo (rif. vie di Esodo Esterne paragrafi successivi).
Vie d’Esodo protette
La scala d’esodo protetta e i percorsi protetti ubicati nel comparto uffici saranno inseriti in vani 29
protetti a essi esclusivamente dedicati. In tali vani potranno essere presenti impianti tecnologici
e di servizi ausiliari al funzionamento dell’attività nel rispetto dei vincoli imposti nei capitoli
S.10 e V.3. La scala d’esodo protetta del comparto uffici condurrà in luogo sicuro (esterno)
tramite percorso d’esodo protetto.
Scale d’esodo
Le scale d’esodo saranno dotate di corrimano laterale. Non sono previste scale d’esodo di
larghezza > 2400 mm.
Suddette scale consentono l’esodo senza inciampo degli occupanti. A tal fine è previsto che:
i gradini possiedano alzata e pedata costanti;
saranno eventualmente interrotte da pianerottoli di sosta.
Sono ammessi gradini con alzata o pedata variabili, per brevi tratti segnalati, lungo le vie
d’esodo da ambiti ove vi sia esclusiva presenza di personale specificamente formato od
occasionale e di breve durata di un numero limitato di occupanti (es. locali impianti o di servizio,
piccoli depositi, …), oppure secondo le risultanze di specifica valutazione del rischio.
Non sono previste scale d’esodo composte da un solo gradino (fonte potenziale di d’inciampo).
Se il gradino singolo non è eliminabile, deve essere opportunamente segnalato.
Porte lungo le vie d’esodo
Le porte installate lungo le vie d’esodo saranno facilmente identificabili e apribili da parte di
tutti gli occupanti. L’apertura non ostacolerà il deflusso degli occupanti lungo le vie d’esodo.
Le porte si apriranno su aree facilmente praticabili, di profondità almeno pari alla larghezza
complessiva del varco e avranno i seguenti requisiti in funzione delle caratteristiche del locale e
del numero di occupanti che impiegheranno ciascuna porta.
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VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
Uffici e Magazzino:
Caratteristiche delle Porte
Caratteristiche del
Locale Dispositivo di
Occupanti Serviti Verso di Apertura
apertura
9 < n ≤ 50 UNI EN 179 30
Non Aperto al
Pubblico > 25 UNI EN 1125
Nel Verso
n < 10 UNI EN 179
Aperto al Pubblico dell’Esodo
n ≥ 10 UNI EN 1125
Rischio Specifico n>5 UNI EN 1125
Dispositivi conformi alle UNI EN 1125: dispositivi per le uscite antipanico azionati mediante una
barra orizzontale per l'utilizzo sulle vie di esodo.
Uscite finali
Uscita di Emergenza,
lasciare libero il
passaggio
Il sistema d’esodo sarà adeguatamente segnalato agli occupanti grazie ad apposita segnaletica di
sicurezza. Tale obbiettivo sarà raggiunto anche con i seguenti eventuali indicatori ambientali:
accesso visivo e tattile alle informazioni;
grado di differenziazione architettonica;
uso di segnaletica per la corretta identificazione direzionale (a norma UNI EN ISO 7010);
ordinata configurazione geometrica dell’edificio, anche in relazione ad allestimenti mobili o
temporanei.
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VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
La segnaletica d’esodo sarà posizionata in base alla complessità dell’attività e consentirà quindi
un facile orientamento degli occupanti. A tal fine saranno posizionate in ogni piano dell’attività
apposite planimetrie semplificate, correttamente orientate, in cui sia indicata la posizione del
lettore (“Voi siete qui”) ed il layout del sistema d’esodo;
31
Illuminazione di Sicurezza
Le vie d’esodo saranno servite da impianto di illuminazione di sicurezza, in modo tale che sia
comunque assicurata l’illuminazione, anche quando questa sia insufficiente, anche
occasionalmente, per consentire l’esodo degli occupanti.
Tale impianto assicurerà, durante le fasi dell’esodo, un illuminamento orizzontale al suolo
sufficiente a consentire l’esodo degli occupanti, in conformità alle indicazioni della norma UNI
EN 1838 e comunque ≥ 1 lx lungo la linea centrale della via d’esodo.
Ai fini della valutazione del numero massimo di Occupanti sono state utilizzate le seguenti
Densità di Affollamento:
Uffici 0,4 pp/mq n. 93 pp
Altri Ambiti (magazzino) n. 20 pp
Di seguito si riassumono le caratteristiche e i dati di ingresso per ciascun comparto. Ai fini del
Profilo di Rischio RVita è stato assunto quello prevalente nonché il più gravoso.
Il metodo di valutazione mediante la densità di affollamento risulta non applicabile in quanto
poco reale in base allo svolgimento dell’attività (uffici), pertanto il massimo affollamento
ipotizzabile è stato computato dal Responsabile dell’Attività. È possibile quindi riassumere:
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VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
Affollamento
Compartimento / Ambito Rvita aff
Parziale
Piano T (Uffici) A2 N. Occ. Max 20
Reparto magazzino A2 N. Occ. Max 20
Affollamento Totale dell’Ampliamento → 20+20 40 32
Si ricorda che è fatto obbligo al Responsabile dell’Attività di far rispettare l’Affollamento e la
Densità d’Affollamento massimi sopra riportati in ogni condizione di esercizio dell’attività.
Misure Antincendio Minime per l’Esodo
Il Sistema di Vie di Esodo risulta dotato di un adeguato numero minimo di vie di esodo
rispettando inoltre l’ammissibilità e le caratteristiche di eventuali corridoi ciechi.
La via di esodo verticale del comparto uffici sarà del tipo protetto da vani con resistenza al fuoco
pari ad almeno REI/EI 30, così come dal calcolo della classe del compartimento.
Il comparto Uffici dispone di n. 1 uscita diretta verso l’esterno, consentita data l’ammissibilità
del corridoio cieco con lunghezza max contenuta nei 30 m.
Il comparto Magazzino dispone di n. 5 uscite dirette verso l’esterno, pertanto ottemperando
ampiamente quanto richiesto nella tabella S.4-15.
La convergenza dei flussi di occupanti da distinte vie d’esodo non risulta ostacolata (es. da
arredi fissi o mobili, da conformazioni geometriche del sito, dalle direzioni contrastanti di
ingresso dei flussi di occupanti nell’area, …).
VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
Corridoi Ciechi
Dall’ambito servito, i corridoi ciechi offrono agli occupanti una sola via d’esodo senza
alternative: questa situazione si presenta nel comparto Uffici.
Sono state verificate quindi le seguenti condizioni (lunghezze massime e massimo affollamento 33
degli ambiti serviti), in funzione del profilo di rischio Rvita di riferimento:
Max Max Lunghezza Max Max Lunghezza
Rvita Rvita
Affollamento [Lcc] Affollamento [Lcc]
A1 ≤ 100 Occupanti ≤ 45 m B1, E1 ≤ 50 Occupanti ≤ 25 m
A2 ≤ 100 Occupanti ≤ 30 m B2, E2 ≤ 50 Occupanti ≤ 20 m
A3 ≤ 100 Occupanti ≤ 15 m B3, E3 ≤ 50 Occupanti ≤ 15 m
A4 ≤ 50 Occupanti ≤ 10 m C1 ≤ 50 Occupanti ≤ 20 m
D1 ≤ 50 Occupanti ≤ 20 m C2 ≤ 50 Occupanti ≤ 15 m
D2 ≤ 50 Occupanti ≤ 15 m C3 ≤ 50 Occupanti ≤ 10 m
Lunghezze d’Esodo
Situazione ampiamente verificata, sia per il comparto Uffici che per il comparto Magazzino.
Inoltre tale situazione è stata verificata anche per il comparto Magazzino esistente, denominato
Reparto Deposito Decori sull’elaborato grafico allegato, dove le quattro vie di esodo che prima
portavano direttamente verso l’esterno ora conducono nel nuovo comparto Magazzino oggetto
dell’ampliamento. Da qualsiasi punto del Magazzino esistente quindi sarà possibile raggiungere il
luogo sicuro con percorsi contenuti nei 60 m. Sarà inoltre possibile raggiungere i comparti
adiacenti con percorsi non superiori a 40 m.
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VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
Quando la prima porzione della via d’esodo è costituita da corridoio cieco, sono state verificate
contemporaneamente la limitazione relativa alla lunghezza d’esodo, comprensiva del percorso
effettuato in corridoio cieco e relative caratteristiche (rif. paragrafi precedenti).
Altezza delle Vie di Esodo
34
Sarà prevista un’altezza minima delle vie di esodo non inferiore a 2 m.
Saranno eventualmente ammesse altezze inferiori, comunque per brevi tratti segnalati, lungo le
vie d’esodo da ambiti ove vi sia esclusiva presenza di personale specificamente formato od
occasionale e di breve durata di un numero limitato di occupanti (es. locali impianti o di servizio,
piccoli depositi, …), oppure secondo le risultanze di specifica valutazione del rischio.
Attualmente non saranno previste tali condizioni.
Larghezza delle Vie di Esodo
La larghezza delle vie di esodo è la minima misurata, dal piano di calpestio fino all’altezza di 2 m,
deducendo l’ingombro di eventuali elementi sporgenti con esclusione degli estintori. Tra gli
elementi sporgenti non sono stati considerati i corrimani e i dispositivi di apertura delle porte
con sporgenza ≤ 80 mm.
La larghezza delle vie d’esodo è stata valutata lungo tutta la via d’esodo.
Al fine del calcolo delle larghezze minime, sono state valutate le condizioni più gravose per i
componenti del sistema d’esodo mediante la verifica di ridondanza e successivamente è stata
determinata la larghezza minima delle vie d’esodo (rif. paragrafi successivi).
Anche se non richiesto, è stato verificato che ciascuna via d’esodo orizzontale sia prevista senza
riduzioni di larghezza da monte a valle nella direzione dell’esodo, al fine di limitare la
probabilità che si sviluppi sovraffollamento localizzato.
Al fine di permettere l’accesso ai piani ai soccorritori, le porzioni di via d’esodo impiegate come
tali possiedono una larghezza maggiorata di 500 mm al fine di facilitare l’accesso dei
soccorritori in senso contrario all’esodo degli occupanti (rif. Capitolo S.9 successivo).
Calcolo della Larghezza delle Vie d’Esodo Orizzontali
La larghezza minima [LO] della via d’Esodo Orizzontale (es. corridoi, porte, uscite, ...), che
consente il regolare esodo degli occupanti che la impiegano, è stata calcolata come segue:
LO = L U * nO
dove:
[LO] Larghezza minima della Vie d’Esodo Orizzontale [mm].
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VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
[LU] Larghezza Unitaria per le vie d’esodo orizzontali [mm/persona], stabilita in base al
Profilo di Rischio RVita valutato (rif. Tabella S.4-27 Codice).
[nO] Numero degli Occupanti che impiegano tale Via d’Esodo Orizzontale nelle condizioni
d’esodo più gravose.
35
La larghezza LO è stata suddivisa tra più percorsi. Al fine di limitare la probabilità che si sviluppi
sovraffollamento localizzato, in particolare in caso di affollamenti o densità di affollamento
significativi oppure laddove gli occupanti si distribuiscano in modo imprevisto, la larghezza di
ciascun percorso rispetta comunque i criteri riportati nella tabella seguente.
Criterio Larghezza
Affollamento dell’Ambito servito > 1.000 Occupanti ≥ 1200 mm
Affollamento dell’Ambito servito > 300 Occupanti ≥ 1000 mm
Affollamento dell’Ambito servito ≤ 300 Occupanti
≥ 900 mm
Larghezza adatta anche a coloro che impiegano ausili per il movimento
Varchi da Ambito servito con Affollamento ≤ 50 Occupanti ≥ 800 mm
Varchi da Ambito servito con Affollamento ≤ 10 Occupanti
≥ 700 mm
(es. singoli uffici, camere d’albergo, locali di abitazione, appartamenti, …)
Ambito servito ove vi sia esclusiva presenza di personale specificamente formato,
oppure occasionale e di breve durata di un numero limitato di occupanti (es. locali ≥ 600 mm
impianti o di servizio, piccoli depositi, …).
L’affollamento dell’ambito servito corrisponde al totale degli occupanti che impiegano ciascuna
delle vie d’esodo che si dipartono da tale ambito.
Pertanto:
comparto Uffici 3,80 * 20 = 76 mm larghezza da progetto 1200 mm, ampiamente verificata
comparto Magazzino 3,80 * 20 = 76 mm larghezza da progetto 1200 mm * 4 + 900 mm * 1
ampiamente verificata
Calcolo della Larghezza delle Vie d’Esodo Verticali – comparto Uffici
VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
Si specifica che è stato considerato come affollamento dell’ambito servito il totale degli
occupanti che impiegano ciascuna delle vie d’esodo che si dipartono da tale ambito.
Larghezza delle Vie d’Esodo Verticali - Esodo Simultaneo 36
La Scala che compone la Via di Esodo Verticale sarà dotata di gradini a pianta rettangolare, con
pedata e alzata costanti. In base alle dimensioni di suddetti parametri, il valore della Larghezza
Unitaria [LU] è stato modificato come da Tabella S.4-30 Codice.
Pedata Gradini
Alzata Gradini
p ≥ 30 cm 25 cm ≤ p < 30 cm 22 cm ≤ p < 25 cm
a ≤ 17 cm 0% +10% +25%*
17 cm < a ≤ 18 cm +5% +15% +50%*
18 cm < a ≤ 19 cm +15% +25% +100%*
19 cm < a ≤ 22 cm +25%* +100%* +200%*
VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
Per gli ambiti serviti da più di una via d’esodo (comparto Magazzino), è stato considerato che
l’incendio possa renderne una indisponibile.
Ai fini della verifica di ridondanza, sono state rese indisponibili le vie d’esodo una alla volta e 37
successivamente verificato che le restanti vie d’esodo indipendenti da questa abbiano larghezza
complessiva sufficiente a consentire l’esodo degli occupanti.
Quanto sopra risulta ampiamente verificato
Nella presente relazione non si è proceduto alla verifica della ridondanza delle vie di esodo
verticali in quanto per il compartimento Uffici, in ragione del massimo affollamento (< 50
persone) e alla classificazione Rvita A2, il numero minimo delle vie di esodo richiesto risulta
essere pari a 1.
Uscite Finali
Le Uscite Finali sono posizionate in modo da consentire l’esodo rapido degli occupanti verso
luogo sicuro e saranno contrassegnate sul lato verso luogo sicuro con apposita segnaletica
riportante il messaggio “Uscita di emergenza, lasciare libero il passaggio”:
Uscita di Emergenza,
lasciare libero il
passaggio
La larghezza minima dell’Uscita Finale [LF], che consente il regolare esodo degli occupanti
provenienti da vie di esodo orizzontale e verticali, è stata calcolata come segue:
LF = ΣLO,i + ΣLV,j
dove:
[LF] Larghezza Minima dell’Uscita Finale [mm]
[LO,i] Larghezza della i-esima via d’esodo orizzontale che adduce all’uscita finale [mm]
[LV,j] Larghezza della j-esima via d’esodo verticale che adduce all’uscita finale [mm]
La convergenza dei flussi di occupanti dalle vie d’esodo orizzontali e verticali verso l’uscita
finale non sarà ostacolata (es. da arredi fissi o mobili, …).
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VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
Le porte installate lungo le vie d’esodo saranno facilmente identificabili ed apribili da parte di
tutti gli occupanti. L’apertura delle porte non ostacolerà il deflusso degli occupanti lungo le vie
d’esodo.
Tutte le porte si apriranno su aree piane orizzontali, di profondità almeno pari alla larghezza
complessiva del varco.
Qualora, in caso di necessità connesse a particolari esigenze d’esercizio dell’attività o di
sicurezza antintrusione, sia necessario cautelarsi da un uso improprio delle porte, viene
consentita l’adozione di idonei e sicuri sistemi di controllo ed apertura delle porte. In tali casi, vi
sarà l’obbligo di prevedere specifiche procedure per le modalità di apertura delle porte in caso
di emergenza.
Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche per l’esodo
All’interno dell’attività non è prevista la presenza, se non occasionale, di occupanti con disabilità
per raggiungere autonomamente un luogo sicuro e pertanto l’attività non sarà attrezzata con
spazi calmi
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VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
Struttura
Descrizione
Organizzativa
Organizza la GSA in esercizio;
Organizza la GSA in emergenza;
Responsabile Predispone, attua e verifica periodicamente il piano d’emergenza;
dell’Attività Provvede alla formazione ed informazione del personale su procedure ed
attrezzature;
Nomina le figure della struttura organizzativa.
Addetti al
Servizio Attuano la GSA in esercizio ed in emergenza.
Antincendio*
GSA in Esercizio Riferimento Paragrafi Seguenti
GSA in
Riferimento Paragrafi Seguenti
Emergenza
VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
Il Responsabile dell’Attività aggiornerà il registro dei controlli periodici con i dispositivi che
saranno presenti nell’ampliamento, dove sono annotati:
Controlli, verifiche, interventi di manutenzione su sistemi, dispositivi, attrezzature e le altre
misure antincendio adottate.
Attività di informazione, formazione ed addestramento ai sensi della normativa vigente per le
attività lavorative.
Prove di Evacuazione.
Tale registro sarà mantenuto costantemente aggiornato e disponibile per il controllo da parte
degli organi preposti.
S.5.7.3 - Controllo e Manutenzione di Impianti e Attrezzature Antincendio
VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
Gli adempimenti minimi per la preparazione all’emergenza sono riportati in tabella seguente:
LV Preparazione all’Emergenza
È stato ammesso che la pianificazione dell’emergenza sia limitata all’informazione al
personale ed agli occupanti sui comportamenti da tenere. Essa riguarda:
Istruzioni per la chiamata del soccorso pubblico e le informazioni da fornire per 42
consentire un efficace soccorso.
Istruzioni di primo intervento antincendio, attraverso:
Azioni del Responsabile dell’Attività in rapporto alle squadre di soccorso.
Azioni degli eventuali addetti antincendio in riferimento alla lotta antincendio e
I
all’esodo, ivi compreso l’impiego di dispositivi di protezione ed attrezzature.
Azioni per la messa in sicurezza di apparecchiature ed impianti.
Istruzioni per l’esodo degli occupanti, anche a mezzo di idonea segnaletica;
istruzioni generali per prestare assistenza agli occupanti con specifiche necessità;
istruzioni specifiche per prestare assistenza agli occupanti con specifiche necessità,
in caso di presenza non occasionale;
istruzioni per il ripristino delle condizioni di sicurezza dopo l’emergenza.
La preparazione all’emergenza prevede le procedure per la gestione dell’emergenza. In
particolare:
Procedure di allarme: modalità di allarme, informazione agli occupanti, modalità di
diffusione dell’ordine di evacuazione;
Procedure di attivazione del Centro di Gestione delle Emergenze, se previsto;
Procedure di comunicazione interna e verso gli enti di soccorso pubblico: sono
chiaramente definite le modalità e strumenti di comunicazione tra gli addetti del servizio
antincendio e il Centro di Gestione dell’Emergenza, ove previsto, individuate le modalità di
chiamata del soccorso pubblico e le informazioni da fornire alle squadre di soccorso;
Procedure di primo intervento antincendio, che prevedono le azioni della squadra
antincendio per lo spegnimento di un principio di incendio, per l’assistenza degli
II, III
occupanti nella evacuazione, per la messa in sicurezza delle apparecchiature o impianti;
Procedure per l’esodo degli occupanti e le azioni di facilitazione dell’esodo;
Procedure per assistere occupanti con ridotte o impedite capacità motorie, sensoriali e
cognitive o con specifiche necessità;
Procedure di messa in sicurezza di apparecchiature ed impianti: in funzione della tipologia
di impianto e della natura dell’attività, sono state definite apposite sequenze e operazioni
per la messa in sicurezza delle apparecchiature o impianti;
Procedure il ripristino delle condizioni di sicurezza al termine dell’emergenza: in funzione
della complessità della struttura sono state definite le modalità con le quali garantire il
rientro in condizioni di sicurezza degli occupanti ed il ripristino dei processi ordinari
dell’attività.
VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
Non presente. 43
S.5.7.8 - Revisione Periodica
I documenti della GSA saranno oggetto di revisione periodica a cadenza stabilita e, in ogni caso,
saranno comunque aggiornati in occasione di modifiche dell’attività.
VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
Sarà previsto il posizionamento di estintori portatili, scelti in base alle caratteristiche della
tipologia di fuochi potenzialmente sviluppabili in caso d’incendio.
Estintori d’Incendio
Progettazione
La tipologia degli estintori installati è stata definita sulla base della valutazione del rischio e, in
particolare:
in riferimento alle classi di fuoco;
tenendo conto degli effetti causati sugli Occupanti dall’erogazione dell’agente estinguente e,
qualora richiesto, anche degli effetti causati sui beni protetti (es. apparecchiature
elettromedicali, dispositivi elettronici, libri antichi o opere d’arte, beni tutelati, …);
considerando che, nei luoghi chiusi, nei confronti dei principi di incendio di classe A o classe
B, è opportuno l’utilizzo di estintori a base d’acqua (estintori idrici).
Gli estintori dovranno risultare sempre disponibili per l’uso immediato, pertanto saranno
collocati in posizione facilmente visibile e raggiungibile, lungo i percorsi d’esodo in prossimità
delle uscite dei locali, di piano o finali e in prossimità delle aree a rischio specifico.
Per consentire a tutti gli occupanti di impiegare gli estintori per rispondere immediatamente ad
un principio di incendio, le impugnature dei presidi manuali saranno collocate ad una quota pari
a ≅ 110 cm dal piano di calpestio.
Eventuali estintori che richiedono competenze particolari per il loro impiego (esempio: estintori
per fuochi di classe D, estintori carrellati, …) saranno adeguatamente segnalati in modo da poter
essere impiegati solo da personale specificamente addestrato. Nel caso in oggetto non sono
previsti tali presidi antincendio.
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VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
Laddove sarà valutato necessario installare estintori efficaci per più classi di fuoco, saranno
installati estintori polivalenti. Per quanto possibile, sarà minimizzato il numero di tipi diversi di
estintori, nel rispetto delle massime distanze da percorrere.
Estintori di Classe A
45
La protezione con estintori di classe A sarà estesa all’intera attività.
In ciascun piano o compartimento, in funzione del profilo di rischio Rvita di riferimento, sarà
installato un numero di estintori di classe A nel rispetto delle distanze massime di
raggiungimento indicate nella tabella seguente:
Max distanza di Min. Capacità Min. Carica
Profilo di Rischio Rvita
raggiungimento Estinguente Nominale
A1, A2 40 m 13 A
A3, B1, B2, C1, C2, D1, D2, E1, E2 30 m 21 A 6 litri o 6 kg
A4, B3, C3, E3 20 m 27 A
In ogni caso, sarà installato almeno un estintore di classe A per piano o compartimento (i piani
superiori del comparto Uffici non saranno dotati di estintori finchè lo stato sarà ‘grezzo’).
Estintori di Classe B
All’interno del fabbricato oggetto di ampliamento, nonostante sia possibile non installare
estintore di tale classe in quanto non presente il rischio d’incendio di liquidi infiammabili, gli
estintori di classe A saranno idonei anche per fuochi della classe B.
Estintori Previsti
Considerando quanto sopra scritto, si riportano di seguito, per ogni singolo compartimento o
piano, gli estintori previsti:
Ambito Estintori Portatili e/o Carrellati
Comparto Uffici, Piano Terra n. 2, 6 Kg, Polvere, 34A 233B
Comparto Magazzino n. 7, 6 Kg, Polvere, 34A 233B
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VALUTAZIONE DELLA
GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Rev01 – Ottobre 2021
STRATEGIA ANTINCENDIO
Rete di Idranti
La rete di idranti (RI) è costituita da un sistema di tubazioni per l’alimentazione idrica di uno o
più apparecchi di erogazione. Le RI si distinguono in:
RI ordinarie destinate alla protezione di attività ubicate all’interno di opere da costruzione; 46
RI all’aperto destinate alla protezione di attività ubicate all’aperto.
Le RI comprendono i seguenti componenti principali: alimentazione idrica, rete di tubazioni
fisse (preferibilmente chiuse ad anello, ad uso esclusivo), attacchi di mandata per autopompa,
valvole e apparecchi erogatori.
Le RI non saranno installate nelle aree in cui il contatto con acqua possa costituire pericolo o
presentare controindicazioni.
Progettazione
La Rete Idranti esistente verrà ampliata in modo da coprire ogni punto del fabbricato oggetto
dell’ampliamento.
L’ampliamento della RI sarà progettata, installata ed esercita secondo la norma UNI 10779
attualmente in vigore. I Livelli di Pericolosità, le tipologie di protezione (protezione interna o
protezione esterna), le caratteristiche dell’alimentazione idrica sono state definite in funzione
della valutazione del rischio incendio.
Anche per il fabbricato in progetto la Protezione Interna sarà realizzata con Idranti UNI DN 45.
Le caratteristiche della RI saranno le medesime dell’impianto attualmente a servizio dell’attività.
Gli idranti saranno installati, in numero e ubicazione, in modo da poter raggiungere con il getto
(ammissibile con una lunghezza pari al massimo a 5 m) ogni punto dell’area in oggetto e, inoltre,
che:
Ogni apparecchio protegga non più di 1000 m2.
Ogni punto dell’area protetta disti al massimo 20 m dagli apparecchi;
Tutti i compartimenti antincendio principali siano indipendenti, ovvero che l’utilizzo di un
apparecchio non compromette tali protezioni passive.
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STRATEGIA ANTINCENDIO
Considerando il carico di incendio, nonché il livello di rischio complessivo dei fabbricati serviti, è
stato scelto applicare i requisiti del Livello di Pericolosità 2 della Norma UNI 10779. Secondo
tale riferimento, sono stati individuati i seguenti criteri di dimensionamento dell’impianto
antincendio:
Livello di Pericolosità 2
“Aree nelle quali c’è una presenza non trascurabile di materiali combustibili e che presentano un
moderato rischio di incendio come probabilità d’innesco, velocità di propagazione di un incendio e
possibilità di controllo dell’incendio stesso da parte delle squadre di emergenza.
Rientrano in tale classe tutte le attività di lavorazione in genere che non presentano accumuli
particolari di merci combustibili e nelle quali sia trascurabile la presenza di sostanze
infiammabili”.
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STRATEGIA ANTINCENDIO
3. negli edifici a più piani, per compartimenti maggiori di 4.000 m2, il numero di idranti o naspi
contemporaneamente operativi deve essere doppio rispetto a quello indicato.
Protezione Interna
Ciò considerato, è previsto che l’impianto garantisca il funzionamento simultaneo dei seguenti
apparecchi:
Idranti UNI DN 45:
o n. 3 apparecchi, idraulicamente più sfavoriti;
o Prestazioni minime assicurate per almeno 60 minuti;
o Portata per ciascun apparecchio ≥ 120 L/min;
o Pressione residua ≥ 0,2 Mpa (≡ 2,0 Bar).
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STRATEGIA ANTINCENDIO
Protezione Esterna
Ai fini della Protezione Esterna, sarà previsto che l’impianto garantisca il funzionamento
simultaneo dei seguenti apparecchi:
Attacchi UNI DN 70: 49
o n. 4 idranti sottosuolo, idraulicamente più sfavoriti;
o Prestazioni minime assicurate per almeno 60 minuti;
o Portata per ciascun apparecchio ≥ 300 L/min;
o Pressione residua ≥ 0,3 Mpa (≡ 3,0 Bar).
Gli idranti per Protezione Esterna sono posizionati ad una distanza massima tra loro di 60 m, in
prossimità degli ingressi nonché distanziati dalle pareti perimetrali dell’edificio tra i 5 e i 10 m.
La rivelazione e allarme sarà demandata agli occupanti. Tali procedure saranno riportate nel
Piano di Emergenza Interno al fine di garantire un rapido e sicuro sfollamento degli occupanti
verso luogo sicuro.
Ove pertinenti, e secondo valutazione del rischio d’incendio, saranno applicate le prescrizioni
aggiuntive indicate nella tabella seguente.
Livello di Aree Evacuazione Funzione
Funzioni Minime
Prestazione Sorvegliate ed Allarme Impianti (1)
I /. (2) (2) (3) (4)
II /. B, D, L, C /. (9) (4)
E, F (5), G, H, N
III (12) A, B, D, L, C (9) (4) o (11)
(6)
E, F (5), G, H, M
IV Tutte A, B, D, L, C (9) o (10) (11)
(7), N, O (8)
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STRATEGIA ANTINCENDIO
VALUTAZIONE DELLA
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STRATEGIA ANTINCENDIO
Per ogni piano e locale dei due compartimenti sarà prevista la possibilità di effettuare lo
smaltimento di fumo e calore d’emergenza come indicato nei paragrafi successivi e in
particolare le aperture di smaltimento saranno tali da consentire lo smaltimento di fumo e
calore dai locali dei compartimenti verso l’esterno dell’attività.
Aperture di Smaltimento di Fumo e Calore d’Emergenza
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STRATEGIA ANTINCENDIO
Dimensionamento
Per ogni compartimento, in funzione carico d’Incendio [qf] e della superficie lorda, sono state
dimensionate le Superfici Utili Minime Complessive [SE] (rif. tabella seguente):
Carico Incendio [qf] SE Tipo Requisiti Aggiuntivi
qf ≤ 600 MJ/m2 A /40 SE1 --
600 < qf ≤ 1.200 MJ/m2 A * qf / 40.000 + A / 100 SE2 --
qf > 1.200 MJ/m2 A / 25 SE3 10% di SE di tipo SEa, SEb o SEc
dove:
[A] Superficie Lorda del Piano del Compartimento [m2]
[SE] Superficie Utile delle Aperture di Smaltimento [m2]
Nel caso in oggetto:
Compartimento [qf] [MJ/m2] Tipologia [A] [SE] Tipologia
Comparto uffici (per piano) ≤ 600 SE1 233 m2 5,83 m2 SEe
Comparto magazzino ≤ 600 SE1 2.398,2 m2 59,95 m2 SEe
La superficie utile SE sarà suddivisa in più aperture. Ciascuna apertura avrà forma regolare e
superficie utile ≥ 0,10 m2.
In base alla valutazione del rischio, non sono previste aperture di smaltimento di tipo SEa, SEb
e/o SEc.
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STRATEGIA ANTINCENDIO
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STRATEGIA ANTINCENDIO
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STRATEGIA ANTINCENDIO
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STRATEGIA ANTINCENDIO
Gli impianti elettrici saranno dotati di Impianto di Terra ai fini di evitare l’elettrocuzione degli
occupanti a causa di eventuali guasti, realizzato mediante dispersori, conduttori di protezione e
dal differenziale.
L’impianto disperdente prevederà tutti i dispositivi ai fini di convogliare al terreno le correnti di
guasto dell’impianto elettrico. Tali dispositivi potranno essere individuati in picchetti in acciaio
zincato di varie altezze, corde in rame nude a diretto contatto con il terreno e/o i ferri delle
armature delle fondazioni.
I conduttori di protezione, individuabili in cavi di colore giallo-verde, risulteranno
correttamente collegati ai sotto quadri interni e infine agli utilizzatori e prese di corrente
terminali al fine di convogliare la corrente di guasto dalla massa metallica in tensione al sistema
disperdente.
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STRATEGIA ANTINCENDIO
Impianti Fotovoltaici
La copertura del blocco uffici dell’ampliamento ospiterà un impianto fotovoltaico, pertanto
saranno previsti l’utilizzo di materiali, l’adozione di soluzioni progettuali ed accorgimenti tecnici
ai fini di limitare la probabilità di innesco dell’incendio e la successiva propagazione dello stesso
anche all’interno dell’opera da costruzione e ad altre limitrofe. In generale, le modalità di
installazione degli impianti fotovoltaici garantirà la sicurezza degli operatori addetti alle
operazioni di manutenzione nonché la sicurezza dei soccorritori.
Si tratterà di Impianto FV di potenzialità pari a 6 kWp, servito da n. 1 inverter installato in locale
dedicato (vano tecnico al piano terra). Tutte le componenti dell’impianto FV saranno installate
sulla copertura dell’edificio, evitando percorsi e/o attraversamenti nei locali sottostanti.
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STRATEGIA ANTINCENDIO
Modalità di Installazione
L’impianto, in funzione alle caratteristiche elettriche, costruttive e alle relative modalità di posa
in opera comporta un rischio d’incendio ritenuto basso in quanto sono state verificate le
seguenti condizioni:
58
“Interferenza con il sistema di ventilazione dei prodotti della combustione, ostruzione parziale
totale dei traslucidi e/o impedimenti apertura evacuatori.”.
La conformazione della copertura e le modalità di posa dell’Impianto non comprometteranno
ostruzione di traslucidi, né creeranno interferenze con le finestrature presenti. Non saranno
presenti Evacuatori di Fumo e Calore.
“Ostacolo alle operazioni di raffreddamento/estinzione di tetti combustibili.”.
La copertura su cui poggeranno i pannelli sarà costituita principalmente da elementi
strutturali in classe di reazione al fuoco 0 (ITA), A1 (EU). In generale, il pacchetto di
copertura risulterà classificato ai fini della reazione al fuoco in base alle norme tecniche
vigenti in materia (rif. paragrafi seguenti). Ciò considerato è possibile affermare che le
caratteristiche della copertura non ostacoleranno in nessun modo operazioni di spegnimento
e/o raffreddamento di un eventuale incendio.
“Rischio di propagazione delle fiamme all’esterno o verso l’interno del fabbricato (presenza di
condutture sulla copertura di un fabbricato suddiviso in più compartimenti, modifica della
velocità di propagazione di un incendio in un fabbricato mono compartimento).”.
Ai fini di ridurre al minimo il rischio di propagazione di eventuali incendi dall’esterno del
fabbricato al suo interno e viceversa, tutte le componenti dell’impianto saranno installate
esclusivamente sul piano copertura.
La struttura è suddivisa in più compartimenti antincendio: non saranno previste condotte,
canaline e/o passerelle porta cavi attraversanti le proiezioni verticali dei perimetri di
suddetti compartimenti.
I pannelli fotovoltaici risulteranno di classe di reazione al fuoco non superiore a 1 (ITA) al
fine di limitare la velocità di espansione di un eventuale incendio sulla copertura.
Secondo suddette considerazioni è possibile ammettere un rischio basso di espansione di un
eventuale incendio da esterno a interno e viceversa.
“Sicurezza degli addetti alla manutenzione e delle squadre di emergenza interne dedicate alla
lotta antincendio.”.
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STRATEGIA ANTINCENDIO
VALUTAZIONE DELLA
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STRATEGIA ANTINCENDIO
Tutte le strutture portanti, ai fini del mantenimento delle prestazioni contro l’incendio,
saranno verificate e documentate tenendo conto della variazione dei carichi strutturali sulla
copertura dovuta alla presenza dell’impianto fotovoltaico, con particolare riferimento alle
Norme Tecniche per le Costruzioni attualmente in vigore.
60
L’area in cui sarà ubicato il generatore ed i suoi accessori sarà adeguatamente segnalata con
apposita cartellonistica, resistente ai raggi ultravioletti ed installata ogni 10 m per i tratti di
conduttura.
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Impianto Fotovoltaico 61
a Servizio della
Strutture
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STRATEGIA ANTINCENDIO
Nel caso in cui siano previste canne fumarie che attraversino o lambiscano materiali
combustibili, le stesse saranno opportunamente distanziate.
VALUTAZIONE DELLA
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STRATEGIA ANTINCENDIO
CONCLUSIONI
Per tutto quanto non espressamente indicato nel presente progetto, sarà fatto obbligo
dell’osservanza della normativa vigente, in particolare del D.Lgs. 81/08 e del D.M. 18 Ottobre
2019. 63
Qualora all’attività fossero apportate modifiche rilevanti ai fini della sicurezza antincendio o ai
parametri di base utilizzati nella presente progettazione, con conseguente aggravio delle
condizioni di sicurezza (rif. Allegato IV del D.M. 07 Agosto 2012), il Responsabile dell’Attività
dovrà attivare nuovamente le procedure di cui agli Articoli 3 e 4 del D.P.R. 01/08/2011 in
funzione dell’entità della modifica e della categoria dell’attività stessa.
Il progettista è quindi sollevato da ogni responsabilità derivante da eventuali modifiche
apportate dal Responsabile dell’Attività, in fase di realizzazione e/o gestione dell’opera, a
quanto indicato nella presente relazione.
ALLEGATI
Elaborati Grafici in scala:
Piante piani Terra, Primo, Secondo, Terzo (Scala 1:100)
Prospetti e Sezioni (Scala 1:100)
Reggio Emilia, 20/10/2021
Il Progettista (SIL engineering S.r.l.)1
Geom. Gianluca Ferretti
Il Responsabile dell’Attività
Roberto Fabbri
1Professionista Antincendio iscritto negli elenchi del Ministero dell’Interno di cui all’art. 16 comma 4 del D.Lgs.
139/06 con n. RE 02500 G 00151. Iscrizione all’Albo dei Geometri della Provincia di Reggio Emilia con n. 2500.