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lEnergia e lAmbiente
Report RSE/2010/x (x: numero progressivo attribuito da chi raccoglie tutti i report)
INDICE
PREMESSA................................................................................................................................... 5
PREFAZIONE ................................................................................................................................ 6
PARTE I: ALGORITMO PER IL CALCOLO DELLOMBREGGIAMENTO
1. LA RADIAZIONE SOLARE ....................................................................................................... 9
1.1.
La posizione del sole ................................................................................................... 9
1.1.1. Declinazione .......................................................................................................... 9
1.1.2. Angolo orario ....................................................................................................... 11
1.1.3. Ora solare ............................................................................................................ 11
1.1.4. Equazione del tempo ........................................................................................... 11
1.1.5. Angolo di altezza solare ....................................................................................... 12
1.1.6. Azimut solare ....................................................................................................... 12
1.1.7. Angolo zenitale .................................................................................................... 12
1.1.8. Angolo orario allalba .......................................................................................... 12
1.1.9. Durata del giorno ................................................................................................. 13
1.1.10. Angolo di incidenza.............................................................................................. 13
1.2.
Costante solare e irradianza extratmosferica .......................................................... 14
1.2.1. Massa daria......................................................................................................... 15
1.2.2. Spettro della radiazione solare............................................................................ 16
1.2.3. Irraggiamento extratmosferico su una superficie orizzontale ............................ 21
2. MODELLI DI CALCOLO DELLIRRADIANZA SOLARE ............................................................. 23
2.1.
Modelli Spettrali ....................................................................................................... 24
2.1.1. Modello SMARTS2 ............................................................................................... 24
2.1.2. Modello SOLIS...................................................................................................... 29
2.2.
Modelli parametrici .................................................................................................. 31
2.2.1. Modello ASHRAE (1967-2005) ............................................................................. 31
2.2.2. Modello di Hottel................................................................................................. 34
2.2.3. Modello ESRA ...................................................................................................... 36
2.2.4. Modello REST2 ..................................................................................................... 41
2.2.5. Modello ASHRAE (2009) ...................................................................................... 51
2.3.
Modelli di scomposizione (per ogni tipo di cielo) .................................................... 55
2.3.1. Modello di Orgill e Hollands ................................................................................ 58
2.3.2. Modello di Collares-Pereira e Rabl ...................................................................... 59
2.3.3. Modello di Erbs et al. ........................................................................................... 60
2.3.4. Modello di Maxwell ............................................................................................. 61
2.3.5. Modello di Reindl et al......................................................................................... 62
PREMESSA
Il presente documento costituisce la relazione finale Accordo di Collaborazione tra ENEA e
Dipartimento di Energetica del Politecnico di Torino per attivit di ricerca avente per oggetto
il Calcolo dellombreggiamento sullinvolucro delledificio.
In base alle specifiche contrattuali lattivit di ricerca si articola nei seguenti punti:
A. Algoritmi per il calcolo dellombreggiamento
a) analisi della letteratura scientifica in merito ai modelli per il calcolo della radiazione solare (posizione del sole sulla volta celeste, distribuzione della radianza sulla volta celeste);
b) analisi della letteratura in merito alla rappresentazione e discretizzazione spaziale di
superfici di varia forma, dimensione e orientamento;
c) sviluppo di un algoritmo per il calcolo della posizione del sole e dellirradianza solare
diretta e diffusa in diverse condizioni al contorno (latitudine, giorno, ora, condizioni di
cielo);
d) sviluppo di un algoritmo per la descrizione e la discretizzazione in elementini piani di
superfici piane e curve nello spazio;
e) sviluppo di un algoritmo per il calcolo delle ombre semplici e sovrapposte proiettate da
superfici ombreggianti su superfici irradiate (area soleggiata);
f) sviluppo di un algoritmo per il calcolo del fattore di ombreggiamento istantaneo diretto e diffuso, per lapplicazione di modelli di simulazione dinamica;
g) sviluppo di un algoritmo per il calcolo del fattore di ombreggiamento medio su un periodo di riferimento (es. il mese), per lapplicazione di metodi di calcolo stazionari o
quasi-stazionari dei fabbisogni di energia.
B. Sviluppo del modulo in MatLab per il calcolo dellombreggiamento
a) sviluppo di un modulo in linguaggio MatLab per lapplicazione degli algoritmi sviluppati
nella sub-attivit A.
b) redazione manuale duso del modulo riportante i dati di ingresso e di uscita e le varie
opzioni di utilizzo
c) sviluppo di una demo di applicazione dellalgoritmo ad alcuni casi studio.
La presente relazione si articola in due parti:
- la parte I riporta la descrizione la descrizione degli algoritmi implementati;
- la parte II riporta la descrizione del modulo in MatLab per il calcolo dellombreggiamento,
il suo manuale duso, la demo di applicazione dellalgoritmo.
PREFAZIONE
Ai fini di unanalisi sempre pi accurata del comportamento energetico delledificio e del calcolo dei carichi termici orari, negli ultimi anni, in ambito nazionale ed internazionale, sono
state sviluppate numerose procedure per la determinazione del guadagno solare attraverso
sistemi finestrati ombreggiati da componenti schermanti posizionati allesterno.
In generale, le norme tecniche e i codici di simulazione oraria relativi allanalisi energetica
delledificio, introducono un fattore di riduzione della radiazione solare incidente, definito
fattore di ombreggiamento, per il quale vengono solitamente forniti valori medi in funzione
della tipologia di schermo, verticale o orizzontale, della sua lunghezza, dei rapporti geometrici tra schermo e finestra e della latitudine del luogo.
Ladozione di questi valori presenta tuttavia alcuni limiti evidenti: i valori fanno riferimento a
tipologie molto semplici di schermi esterni, quali aggetti o bande verticali posizionati perpendicolarmente alla finestra; inoltre, le relazioni adottate per il calcolo del fattore di ombreggiamento si basano su ipotesi semplificative e producono errori non trascurabili rispetto
ad algoritmi di calcolo pi complessi.
Con lobiettivo, quindi, di permettere una valutazione dettagliata dellombreggiamento al fine di una maggiore accuratezza nella determinazione dei carichi solari, stato quindi sviluppato un modello ad hoc per il calcolo del fattore di ombreggiamento di una superficie di
forma generica, di orientamento e inclinazione qualsiasi, in presenza di condizioni al contorno complesse.
Dati la localit e il periodo di tempo per il quale si desidera effettuare la simulazione, possibile descrivere un profilo dellorizzonte ed inserire ostruzioni esterne di varia natura, quali
edifici, vegetazione ed aggetti sulla superficie, che possono essere costruiti anche attraverso
file derivanti dallambiente AutoCAD e 3ds Max.
Il calcolo del fattore di ombreggiamento, inoltre, pu essere effettuato in qualsiasi condizione di cielo, sia esso sereno, coperto o medio.
Dalla simulazione, a scelta dellutente pu essere ottenuto un valore del fattore di ombreggiamento istantaneo, medio giornaliero oppure medio mensile, a seconda del tipo di analisi
che si intende condurre (integrazione del modulo in modelli stazionari, quasi-stazionari o dinamici).
La modalit con cui stato implementato, inoltre, ne permette anche un utilizzo stand alone. Tale opzione rende il modulo implementato utilizzabile dai progettisti anche al fine
dellottimizzazione della schermatura solare adottata, della dimostrazione della sua reale efficacia (come indicato dai Dlgs. 192/05 e 311/06) e nellapplicazione delle normative tecniche per il calcolo del fabbisogno energetico degli edifici (UNI-TS 11300-1), utilizzando tale valore al posto dei valori indicati nelle tabelle e validi solo per schermi semplici e aventi geometrie definite.
PARTE I:
ALGORITMO PER IL CALCOLO DELLOMBREGGIAMENTO
1.
LA RADIAZIONE SOLARE
La natura dellenergia irradiata dal sole nello spazio determinata dalla sua struttura, e
lintensit con cui questa energia giunge sulla terra funzione della geometria del sistema
terra-sole.
1.1. La posizione del sole
La posizione del sole nel cielo espressa in termini di altezza solare e di azimut solare .
Questi angoli dipendono dalla latitudine della localit , dalla declinazione solare e dellora
solare apparente, espressa come angolo orario .
365
[]
1.1
[]
1.2
[rad]
1.3
dove:
g
il giorno dellanno,
oppure, in maniera pi accurata, tramite lequazione di Spencer (1971):
= 0,006918 0,399912 cos B + 0,070257 sin B 0,006758 cos 2B +
+ 0,000907 sin 2B 0,002679 cos 3B + 0,00148 sin 3B
dove:
B = (g 1)
2
365
Esistono anche altre formulazioni, che tengono conto della variabilit della declinazione con
il passare degli anni, come, per esempio, lequazione di Bourges (1985):
= 0,0064979 + 0,405906 sin t + 0,0020054 sin 2 t 0,002988 sin 3 t
0,0132296 cos t + 0,0063809 cos 2 t + 0,0003508 cos 3 t
[rad]
1.4
[rad]
1.5
[-]
1.6
[rad]
1.7
[-]
1.8
con:
t = 0 (g + t 1 )
t 1 = 0,5
0 =
L
n0
2
2
365,2422
y 1957
n 0 = 78,8946 + 0,2422(y 1957 ) int
dove:
L
la longitudine della localit;
y
lanno.
10
[]
1.9
dove:
hs
lora solare.
Nella presente trattazione si sceglie di considerare langolo orario positivo in senso antiorario, per cui da sud sar positivo verso est (ore mattutine) e negativo verso ovest (ore pomeridiane).
1.1.3. Ora solare
Lora solare hs pu essere calcolata conoscendo lora convenzionale e la longitudine della localit, secondo la relazione:
h s = hc hl +
dove:
hc
hl
mr
GMT);
ET
ET L mr
+
60
15
[h]
1.10
[]
1.11
11
[]
1.12
Poich, in seguito al passaggio attraverso latmosfera, i raggi solari sono soggetti a rifrazione,
laltezza solare effettiva risulta:
s = + rifr
[]
1.13
[]
1.14
dove:
s
laltezza solare corretta per rifrazione;
rif il fattore di correzione per rifrazione, dato dalla 1.14:
rifr = 0,061359
[]
1.15
[]
1.16
12
[]
1.17
Secondo la convenzione di segno adottata, allalba si avr s>0. Langolo orario al tramonto,
ss, cambia rispetto a quello dellalba solo per il segno.
1.1.9. Durata del giorno
Noti gli angoli orari di alba e tramonto si pu calcolare il numero di ore di luce N:
N=
2
s
15
[h]
1.18
[]
1.19
[]
1.20
oppure:
cos = cos z cos + sin z sin cos( )
dove:
13
I sc = 1367 W/m 2
1.21
[W/m2]
dove:
Ion
lirradianza extratmosferica, misurata su un piano normale alla radiazione;
14
1.22
Il fattore di correzione della costante solare pu essere calcolato secondo diverse equazioni,
caratterizzate da approssimazioni pi o meno accurate. La formulazione pi semplice presente in letteratura la seguente:
= 1 + 0,033 cos
2 g
365
[-]
1.23
dove:
g
il giorno dellanno.
Una formulazione pi accurata (0,01%), citata da Iqbal (1983), data da Spencer (1971):
= 1,000110 + 0,034221 cos B + 0,001280 sin B + 0,000719 cos 2B +
+ 0,000077 sin 2B
[-]
1.24
1
cos z
[-]
1.25
dove:
z
langolo zenitale (equazione 1.16).
Una relazione empirica, sviluppata da Kasten e Young (1989), per calcolare la massa daria
con angoli zenitali che si avvicinano a 90 :
m=
e 0,0001184h
1,634
[-]
1.26
15
dove:
h
laltitudine del sito, in metri.
Unaltra formulazione della massa daria a livello del mare, fornita da Kasten e Young (1989),
:
m=
[-]
1,6364
1.27
dove:
s
laltezza solare corretta per la rifrazione dei raggi solari dovuta allatmosfera, in
gradi.
Poich, al crescere dellaltitudine, il percorso attraversato dai raggi solari diminuisce, si pu
applicare una correzione che tenga conto di questo effetto, che particolarmente importante per aree montane. La 1.27 pu cos essere riscritta come:
m=
p p0
1,6364
[-]
1.28
[-]
1.29
dove:
p/p0 la correzione relativa allaltitudine, secondo la 1.29.
p p 0 = e h 8435,2
16
17
18
strm (CPCR2, REST2). Queste quantificazioni del contenuto degli aerosol nellatmosfera
possono essere correlate e convertite le une nelle altre.
I modelli che si basano interamente sulla torbidezza Linke sono affetti da limitazioni collegate alla dipendenza del parametro sia dalla torbidezza che dal contenuto di vapore acqueo, e
alle sue variazioni giornaliere causate dai cambiamenti nella massa daria e nel contenuto di
acqua precipitabile. Questi modelli possono fornire risultati accettabili dellirradianza diretta
in condizioni tipiche, ma non possono competere con laccuratezza dei modelli che sono basati sui coefficienti di torbidezza di ngstrm A.
I database climatici del contenuto di vapore acqueo e della torbidezza disponibili (per esempio SODA 2002, Satel-light 2002, ecc.) sono rappresentativi di condizioni di cielo medio.
Il fattore di torbidezza ngstrm
Per la stima degli effetti dello scattering dovuto alle polveri e allacqua si pu utilizzare
lequazione della torbidezza di ngstrm. La trasmittanza atmosferica dovuta allo scattering
causato dagli aerosol, pu essere cos scritta come:
a, = exp A m
dove:
A
[-]
1.30
19
TL = 1 +
D
R
[-]
1.31
dove:
R
D
lo spessore ottico relativo associato allo scattering di Rayleigh dovuto alle molecole
dei gas atmosferici e allassorbimento dellozono;
lo spessore ottico relativo associato allestinzione dovuta ad aerosol e
allassorbimento dellozono nella stratosfera.
9,4 + 0,9 m
[-]
1.32
dove:
m
la massa daria.
I valori di TL possono essere associati allaltitudine con la seguente equazione:
h h2
TL (h1 ) = TL (h 2 ) exp 1
8435,2
[-]
1.33
20
Rb =
[-]
1.34
dove:
Ib
lirradianza diretta su superficie inclinata;
lirradianza diretta su superficie orizzontale;
Ibh
Ibn
lirradianza diretta normale.
In ogni momento, al di fuori dellatmosfera terrestre, lirradianza solare su una superficie orizzontale data da:
I oh =
Io
= I on cos z
Rb
[W/m2]
1.35
Per superfici orizzontali (=0), poich langolo di incidenza coincide con langolo zenitale,
dalla 19 si pu ricavare che:
cos z = cos cos cos + sin sin
[]
1.36
[W/m2]
1.37
24 3600
180
[J/m2]
1.38
dove:
s
espresso in gradi.
21
22
2.
23
dove:
Ion,
TR,
Tg,
To,
Tn,
Tw
Ta,
24
[W/m2]
lirradianza extratmosferica;
la trasmittanza allo scattering di Rayleigh;
la trasmittanza in seguito allassorbimento dovuto alla miscela uniforme di gas;
la trasmittanza in seguito allassorbimento dovuto allozono;
la trasmittanza in seguito allassorbimento dovuto al biossido di azoto;
la trasmittanza in seguito allassorbimento dovuto al vapore acqueo;
la trasmittanza in seguito allassorbimento dovuto agli aerosol.
2.1
Scattering di Rayleigh
Per la legge di Bouguer, la trasmittanza di Rayleigh :
TR, = exp( m R R, )
[-]
2.2
[-]
2.3
dove:
mR
la massa daria ottica, data dalla 2.15;
R,
lo spessore ottico di Rayleigh, dato dalla 2.3:
R, =
dove:
P
a1
a2
a3
a4
P
a 1 + a 2 + a 3 + a 4 2
4
[-]
2.4
[-]
2.5
dove:
mo
la massa ottica dellozono, data dalla 2.15;
o,
lo spessore ottico di ozono, dato dalla 2.5:
o , = u o A o ,
dove:
uo
il percorso ridotto attraverso lozono, in atm-cm;
Ao, il coefficiente di assorbimento spettrale dellozono.
25
[-]
2.6
dove:
mn
la massa ottica dellNO2, data dalla 2.15;
il percorso ridotto attraverso il biossido di azoto, in atm-cm;
un
An, il coefficiente di assorbimento spettrale del biossido di azoto.
Assorbimento dovuto alla miscela uniforme di gas
Alcuni costituenti dellatmosfera, noti come miscela di gas (principalmente ossigeno e anidride carbonica) hanno una concentrazione in atmosfera che diminuisce con laltitudine e un
assorbimento significativo nellinfrarosso.
La trasmittanza della miscela di gas, secondo lanalisi di Pierluissi e Tsai (1986, 1987), data
da:
[(
Tg, = exp m g u g A g,
[-]
2.7
dove:
mg
pari a mR;
la lunghezza scalata del percorso attraverso i gas, dipendente dallaltitudine, in
ug
atm-cm;
Ag,
il coefficiente di assorbimento spettrale della miscela di gas.
Assorbimento dovuto al vapore acqueo
Nellinfrarosso vicino, il vapore acqueo d il contributo di assorbimento pi importante. La
trasmittanza del vapore acqueo, con una leggera modifica alle equazioni di Pierluissi et al.,
data da:
{[
Tw, = exp (m w w )
dove:
mw
w
c ed n
Bw
26
1,05
f wn B w A w ,
]}
c
[-]
2.8
fw
Aw,
[-]
2.9
[-]
2.10
dove:
la massa ottica degli aerosol, data dalla 2.15;
ma
a,
lo spessore ottico degli aerosol, dato da:
a ,
= A,i
1
dove:
1 = 1 m;
i = 1 se < 0, altrimenti i = 2;
A,i = A,1 = 2 2 1 se < 0, altrimenti Ai = A2 = A.
Quattro aerosol di riferimento sono stati definiti da Shettle e Fenn (1979), i cui valori di riferimento di 1 e 2 possono essere espressi in funzione dellumidit relativa UR come:
1 =
C 1 + C 2 X UR
1 + C 3 X UR
[-]
2.11
2 =
3
D 1 + D 2 X UR + D 3 X UR
1 + D 4 X UR
[-]
2.12
[-]
2.13
27
Tabella 2.1 Coefficienti delle equazioni 2.11 e 2.12 per quattro tipi di aerosol
(Shettle e Fenn, 1979)
Coefficienti
C1
C2
C3
D1
D2
D3
D4
Rurali
0,581
16,823 17,593 0,8547 78,696 0
54,416
Urbani
0,2595 33,843 39,524 1,0
84,254 -9,1
65,458
Marittimi
0,1134 0,8941 1,0796 0,04435 1,6048 0
1,5298
Troposferici
0,6786 13,899 13,313 1,8379 14,912 0
5,96
Se i dati di torbidezza non sono disponibili, possibile stimare lo spessore ottico degli aerosol da osservazioni sulla visibilit. Quando si osserva un obiettivo standard in condizioni ideali, come assunto dalla teoria di Koschmieder (1924), la distanza maggiore alla quale questo
obiettivo pu essere osservato fornisce una definizione teorica del range meteorologico Vr.
Con un range meteorologico teorico massimo Vm pari a 340,85 km, ottenuto per
unatmosfera di Rayleigh pura, corrispondente a A = 0, si ha che:
A = 0,55
0,614
1
1
1
1
1,3307
+
3
,
4875
r Vm
r Vm
[-]
2.14
Masse ottiche
A differenza della maggior parte dei modelli semplificati che considerano ununica massa
daria ottica, poich il processo di estinzione corrisponde a un particolare profilo verticale di
concentrazione, nel presente modello sono considerate masse ottiche differenti. Questa distinzione migliora laccuratezza del modello, soprattutto per angoli zenitali maggiori di 80.
mi =
1
cos z + a i1 z
a i2
[-]
(a i3 z )
ai 4
2.15
dove:
aij
sono indicati in tabella 2.2.
z
langolo zenitale apparente (corretto per rifrazione).
Processo
di estinzione
Rayleigh
Ozono
NO2
Miscela di gas
Vapore acqueo
Aerosol
28
mi (z = 90)
4,5665E-1
2,6845E+2
6,0230E+2
4,5665E-1
3,1141E-2
3,1141E-2
38,130
16,601
17,331
38,130
71,443
71,443
0,07
0,5
0,5
0,07
0,1
0,1
96,4836
115,420
117,960
96,4836
92,4710
92,4710
-1,6970
-3,2922
-3,4536
-1,6970
-1,3814
-1,3814
[W/m2]
2.16
dove:
lo spessore ottico;
Ih(z=90) lirradianza diretta al suolo con sole allo zenit;
lirradianza diretta su piano orizzontale, per lintero spettro e angoli zenitali diversi da 90,
data da:
Ih = I o e
cos z
cos z
[W/m2]
2.17
[-]
2.18
Ih
cos z
Io cos z
Ih (z = 0 )
Io
[-]
2.19
29
cos z
Ih = I o exp
a
cos z
dove:
a
un fattore correttivo calcolato per z = 60.
30
[W/m2]
2.20
B
cos z
[W/m2]
2.21
dove:
A
lirradianza solare apparente per massa daria uguale a zero;
B
il coefficiente di estinzione extratmosferica.
I valori di A e di B variano durante lanno a causa delle differenze stagionali nella quantit di
polveri e vapore acqueo contenuti nellatmosfera, e per via della continua modifica della distanza terra-sole.
Lequazione 2.21 non d il valore massimo di irradianza diretta normale che si verifica in ogni
mese, ma restituisce valori che sono rappresentativi per condizioni di cielo sereno e per
unatmosfera relativamente secca e limpida. Per atmosfere molto limpide, utilizzando i valori
di A e di B riportati nella tabella 2.3, lirradianza diretta normale pu essere anche il 15% pi
alta di quella data dallequazione 2.21.
Per localit dove predominano un cielo sereno e un clima secco (per esempio per elevate altitudini) o, al contrario, dove sono frequenti condizioni nuvolose e umide, i valori ricavati dalla 2.21 devono essere moltiplicati per lindice di serenit di Threlkeld e Jordan (1958), i cui
valori sono riportati nelle ASHRAE 2003 HVAC Applications.
31
Ion
[W/m2]
ET
[]
[]
A
[W/m2]
B
[-]
C
[-]
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
1416
1401
1381
1356
1336
1336
1336
1338
1359
1380
1405
1417
-11,2
-13,9
-7,5
1,1
3,3
-1,4
-6,2
-2,4
7,5
15,4
13,8
1,6
-20,0
-10,8
0,0
11,6
20,0
23,45
20,6
12,3
0,0
-10,5
-19,8
-24,45
1202
1187
1164
1130
1106
1092
1093
1107
1136
1166
1190
1204
0,141
0,142
0,149
0,164
0,177
0,185
0,186
0,182
0,165
0,152
0,144
0,141
0,103
0,104
0,109
0,120
0,130
0,137
0,138
0,134
0,121
0,111
0,106
0,103
[W/m2]
2.22
dove:
C
il coefficiente di estinzione diffusa, riportato in tabella 2.3.
Y
il rapporto tra lirradianza diffusa a cielo sereno su una superficie verticale e quella
su superficie orizzontale, ricavabile dalla 2.23:
Y = 0,55 + 0,437 cos + 0,313 cos 2
Y = 0,45
[-]
2.23
Per pareti con inclinazione diversa dalla verticale, lirradianza diffusa data da:
I d = C Ibn
32
1 + cos
2
[W/m2]
2.24
1 cos
2
[W/m2]
2.25
20
Angolo di incidenza
30
40
50
60
70
0,31
0,22
0,21
0,20
0,14
0,09
0,31
0,22
0,22
0,20
0,14
0,09
0,34
0,25
0,31
0,20
0,14
0,12
0,32
0,22
0,23
0,20
0,14
0,10
0,32
0,23
0,25
0,20
0,14
0,10
0,33
0,23
0,28
0,20
0,14
0,11
33
Ibn
I on
[-]
2.26
[-]
2.27
k
cos z
[-]
2.28
[-]
2.29
[-]
2.30
dove:
h
laltitudine, espressa in km.
Per consentire lutilizzo del modello con diversi tipi di clima si applicano i seguenti fattori di
correzione:
r0 = a 0 a 0
[-]
2.31
r1 = a 1 a 1
[-]
2.32
[-]
2.33
rk = k k
34
r0
r1
rk
0,95
0,97
0,99
1,03
0,98
0,99
0,99
1,01
1,02
1,02
1,01
1,00
In questo modo possibile calcolare la trasmittanza dellatmosfera standard per ogni angolo
zenitale e per altitudini fino a 2500 m.
Lirradianza diretta normale Ibn e su piano orizzontale Ibh, a cielo sereno, sono:
Ibn = Ion k b
Ibh = I on k b cos z
[-]
[-]
2.34
2.35
35
[W/m2]
2.36
dove:
= 1 + 0,0334 cos
0,048869
365,25
[-]
2.37
[-]
2.38
dove:
g
il giorno dellanno.
Trb = exp( 0,8662 TL,AM2 m R )
dove:
TL,AM2 il fattore di torbidezza Linke per una massa daria pari a 2;
m
la massa daria, secondo la 1.28
R
lo spessore ottico integrale di Rayleigh.
Lo spessore ottico di Rayleigh R lo spessore ottico di unatmosfera puramente diffondente
di Rayleigh, per unit di massa daria, per una lunghezza specifica di attraversamento. Poich
la radiazione solare non monocromatica, R dipende dal percorso preciso e quindi dalla relativa massa ottica daria. La parametrizzazione formulata da Kasten (1996) :
1 R = 6,62960 + 1,75130m 0,12020m2 + 0,00650m3 0,00013m4
1 R = 10,4 + 0,718m
36
se m 20
se m > 20
[-]
2.39
[W/m2]
2.40
dove:
Trd
una funzione di trasmissione della radiazione diffusa con sole allo zenit, data dalla
2.41;
una funzione angolare della radiazione diffusione, data dalla 2.42.
Fd
( )
Fd = A 0 + A 1 sin s + A 2 sin 2 s
[-]
2.41
[-]
2.42
[-]
2.43
con:
TL =
p
TL
p0
2
2 2
A 1 = 2,0402 + 1,8945 10 TL,AM2 1,1161 10 TL,AM2
2
3
2
A 2 = 1,3025 + 3,9231 10 TL,AM2 + 8,5079 10 TL,AM2
2 10 3
Trd
[-]
2.44
[W/m2]
2.45
37
[W/m2]
2.46
[-]
2.47
dove:
Fb
una funzione angolare della radiazione diretta, data dalla 2.47.
Se la 2.46 restituisce valori negativi, si assume Ibh pari a zero.
Fb = C 0 + C 1 sin s + C 2 sin 2 s
Per migliorare laccuratezza dei coefficienti C0, C1 e C2 per bassi angoli di altezza solare, essi
sono calcolati per tre intervalli di ampiezza solare a mezzogiorno, s(=0):
C 0 = L 00 + L 01TL,AM2 + L 02 TL2,AM2
2
C 1 = L 10 + L 11TL,AM2 + L 12 TL,AM2
2
3
C 2 = L 20 + L 21TL,AM2 + L 22 TL,AM2 + L 23 TL,AM2
C0
L 00
- 1,7349 10 - 2
( = 0 ) > 30
15 < ( = 0 ) 30 - 8,2193 10 -3
- 1,1656 10 - 3
( = 0 ) 15
L 01
- 5,8985 10 -3
4,5643 10 - 4
1,8408 10 - 4
L 02
6,8868 10 - 4
6,7916 10 - 5
- 4,8754 10 -7
C1
L 10
1,0258
( = 0 ) > 30
15 < ( = 0 ) 30 8,9233 10 -1
7,4095 10 -1
( = 0 ) 15
L 11
- 1,2196 10 -1
- 1,9991 10 -1
- 2,2427 10 -1
L 12
1,9229 10 -3
9,9741 10 -3
1,5314 10 - 2
L 21
L 22
C2
L 20
7,2178 10
( = 0 ) > 30
15 < ( = 0 ) 30 2,5428 10 -1
3,4959 10 -1
( = 0 ) 15
-3
38
1,3086 10
2,6140 10 -1
7,2313 10 -1
-1
L 23
2,8405 10
1,7020 10 - 2
1,2305 10 -1
-3
0
0
5,9194 10 -3
[-]
2.48
[-]
2.49
Lirraggiamento diretto per un intervallo compreso tra gli angoli orari 1 e 2 dato dal seguente integrale:
2
H bh (1, 2 ) = I sc Trb Fb
tg
2
[J/m2]
2.50
dove:
tg
la durata del giorno, ovvero 86400 s oppure 24 h (Hbh sar allora espresso in
2
Wh/m );
1, 2 sono gli angoli orari relativi agli istanti t1 e t2;
12
2 = (12 t 2 )
12
1 = (12 t 1 )
[rad]
2.51
[-]
2.52
[J/m2]
2.53
[-]
2.54
2
2
B 2 = 0,25C 2 cos cos
[J/m2]
2.55
39
tg
2
[J/m2]
2.56
[-]
2.57
2
2
D 2 = 0,25 A 2 cos cos
[J/m2]
2.58
[J/m2]
2.59
[J/m2]
2.60
40
[-]
2.61
dove:
a
lo spessore ottico spettrale degli aerosol (AOD) lungo una colonna verticale di atmosfera.
Poich a non costante lungo lo spettro, e la radiazione incidente sullo strato di aerosol
gi attenuata dagli strati sovrastanti, lestrapolazione spesso usata dellequazione 2.61 nello
spettro a banda unica non pu produrre risultati corretti.
La struttura generale di REST2 quasi identica a quella di CPCR2, con una separazione della
banda a 0,7 m. La banda 1 copre gli UV e il visibile, da 0,29 a 0,70 m. caratterizzata da un
forte assorbimento da parte dellozono e da una forte diffusione da parte delle molecole e
degli aerosol allinterno di tutta la banda. La banda 2 copre gli infrarossi vicini, da 0,7 a 4 m,
ed caratterizzata da un forte assorbimento da parte del vapore acqueo, dellanidride carbonica e altri gas, insieme a una diffusione molto limitata.
Questo approccio migliora laccuratezza rispetto ai modelli a banda unica e semplifica la determinazione della luminanza e della radiazione fotosinteticamente attiva (PAR), i cui campi
spettrali corrispondono quasi perfettamente alla banda 1.
41
42
dove:
TR,i
Tg,i
To,i
Tn,i
Tw,i
Ta,i
[W/m2]
2.62
Per caratterizzare la lunghezza del percorso dei raggi solari attraverso latmosfera sono utilizzate, piuttosto che la singola massa daria, le masse ottiche individuali, mR, mo, mw, e ma,
rispettivamente per la diffusione dei Rayleigh e lassorbimento da parte della miscela uniforme di gas, lassorbimento dellozono, lassorbimento dovuto al vapore acqueo, e
allestinzione degli aerosol. Esse sono funzione dellangolo zenitale, calcolate con gli stessi
algoritmi del modello REST. La massa ottica molecolare mR anche chiamata massa ottica
relativa, e sar chiamata in seguito pi semplicemente massa ottica.
Gli input richiesti per il calcolo sono:
- la pressione del sito, p (pressione di riferimento: 1013,25 hPa);
- la quantit di ozono, uo (valore di riferimento: 0,35 atm-cm);
- la quantit di biossido di azoto, un (valore di riferimento: 0,0002 atm-cm);
- lacqua precipitabile, w (valore di riferimento: 1,5 cm);
- i coefficienti di torbidezza di ngstrm, 1, 2 e A, dove 1 e 2 sono i valori di per
ciascuna banda.
In casi reali, 1, 2 e A vanno ricavati da misure dellirradianza spettrale (riconducibili a
AOD) da n canali discreti che utilizzano una linearizzazione della legge di ngstrm:
ln a = ln A ,i i ln
[-]
2.63
43
A1 = A 0,7 1 2
A2 = A
[-]
2.64
Nel caso in cui una simile analisi dettagliata a due bande non possa essere effettuata, si pu
assumere che 1 = 2 = .
Valori tipici di variano tra circa 0,5 e 2,5, a seconda della fonte di aerosol e la loro distribuzione dimensionale (il valore spesso citato di 1,3 rappresentativo solo di aerosol continentali e rurali).
Le parametrizzazioni proposte sono valide almeno per questi ampi intervalli di input:
- 300 < p < 1100 hPa;
- 0 < uo < 0,6 atm-cm;
- 0 < un < 0,03 atm-cm;
- 0 < w < 10 cm;
- 0 < < 2,5;
- 0 < < 1,1.
Lestinzione dovuta agli aerosol modellata attentamente. La sua profondit ottica media di
banda usa lo stesso formalismo dellequazione di ngstrm originale, ma considera una lunghezza donda efficace dellintera banda, e,i, come nel modello CPCR2:
ai = A,i e,i ,i
[-]
2.65
dove A1 e A2 sono ottenuti dallequazione 2.64. Per ogni banda, la trasmittanza dovuta agli
aerosol quindi:
Ta,i = exp( m a a,i )
[-]
2.66
[-]
2.67
[-]
2.68
dove i lalbedo di scattering singolo. Il suo valore dipende dal tipo di aerosol dominante.
Valori tipici sono riportati in tabella 2.6. Per uso generale, sono raccomandati i valori tipici 1
= 0,92 e 2 = 0,84.
44
[W/m2]
2.69
[-]
2.70
[-]
2.71
[-]
2.72
[-]
2.73
[-]
2.74
[-]
2.75
[-]
2.76
[-]
2.77
0,48353 z 0,095846
m R = cos z +
(96,741 z)1,754
1,0651 z 0,6379
m o = cos z +
(101,8 z )2,2694
0,10648 z 0,11423
m w = cos z +
(97,781 z )1,9203
0,16851 z 0,18198
m a = cos z +
(95,318 z )1,9542
f1 = u o
10,979 8,5421 u o
1 + 2,0115 u o + 40,189 u o2
45
0,027589 0,005138 u o
f2 = uo
1 2,4857 u o + 13,942 u 2o
10,955 5,5001 u o
f3 = u o
1 + 1,6784 u o + 42,406 u o2
1 + g1m w + g 2 m 2w
Tn,1 = min1;
1 + g3m w
g1 =
g2 = un
g3 =
1 + 8847,8 u n2
Tw,1 =
1 + 74109,0 u n2
1 + h 1m w
1 + h 2m w
[-]
2.78
[-]
2.79
[-]
2.80
[-]
2.81
[-]
2.82
[-]
2.83
[-]
2.84
h1 = w
0,065445 + 0,00029901 w
1 + 1,2728 w
[-]
2.85
h2 = w
0,065687 + 0,0013218 w
1 + 1,2008 w
[-]
2.86
[-]
2.87
[-]
2.88
[-]
2.89
[-]
[-]
2.90
2.91
[-]
2.92
m' R =
mR p
1013,25
1 0,010394 m' R
1 0,00011042 m' R2
1 + 0,27284 m' R 0,00063699 m' R2
1 + 0,30306 m' R
To,2 = 1
Tn,2 = 1
Tw , 2 =
46
1 + c 1m w +c 2 m 2w
1 + c 3 m w + c 4 m 2w
c1 = w
[-]
2.93
c2 = w
[-]
2.94
c3 = w
[-]
2.95
c4 = w
[-]
2.96
[-]
2.97
[-]
2.98
[-]
2.99
[-]
2.100
[-]
2.101
[-]
2.102
e,1 =
1 + d 3 u a2
d 0 = 0,57664 0,024743 1
d1 =
d2 =
d3 =
2
1
e 0 + e 1u a + e 2 u a2
1 + e 3ua
e0 =
[-]
2.103
e1 =
[-]
2.104
e2 =
[-]
2.105
e3 =
[-]
2.106
47
Lirradianza diffusa, su un terreno perfettamente assorbente (con albedo pari a zero), definita come:
)]
0,25
I dp,i = To,i Tg,i T' n,i T' w ,i B R,i (1 TR,i ) Ta0,,i25 + B a Fi TR,i 1 Tas
I o,i
,i
[W/m2]
2.107
[W/m2]
2.108
dove:
Io,i = Ion,i cos z
[-]
2.109
[-]
2.110
Il fattore di correzione per lo scattering dovuto agli aerosol, per la banda 1, dato da:
F1 =
g0 =
g1 =
g2 =
g 0 + g1 a,1
1 + g 2 a,1
3,715 + 0,368 m a + 0,036294 m a2
1 + 0,0009391 m a2
0,164 0,72567 m a + 0,20701 m a2
1 + 0,0019012 m a2
0,052288 + 0,31902 m a + 0,17871 m a2
1 + 0,0069592 m a2
[-]
2.111
[-]
2.112
[-]
2.113
[-]
2.114
Il fattore di correzione per lo scattering dovuto agli aerosol, per la banda 2, dato da:
F2 =
48
h 0 + h 1 a ,2
1 + h 2 a ,2
[-]
2.115
h0 =
h1 =
1 + 0,034388 m 1a,5
1,231 1,63853 m a + 0,20667 m a2
h2 =
1 + 0,1451 m 1a,5
0,8889 0,55063 m a + 0,50152 m 2a
1 + 0,014865 m 1a,5
[-]
2.116
[-]
2.117
[-]
2.118
[W/m2]
[W/m2]
[W/m2]
2.119
2.120
2.121
Ibh,i + I dp,i
1 g,i s,i
[W/m2]
2.122
[-]
2.123
[-]
2.124
0,13363 + 0,00077358 1 + A1
s,1 =
1 + A1
0,14618 + 0,062758 2
1 0,19402 2
0,58101 + 0,17426 2
1 0,17586 2
0,010191 + 0,00085547 2 + A 2
s,2 =
1 + A2
49
[W/m2]
2.125
[W/m2]
2.126
[W/m2]
2.127
50
I on = I sc 1 + 0,033 cos
365
[W/m2]
2.128
[W/m2]
2.129
dove:
Ibn
Ion
b
m
ab
ab
I valori di b sono specifici di ogni localit, e variano durante lanno. Essi incorporano la dipendenza dellirradianza a cielo sereno dalle condizioni locali, come laltitudine, il contenuto
dacqua precipitabile e gli aerosol. I valori medi sono stati calcolati tramite il progetto di ricerca ASHRAE RP-1453 (Thevenard 2009) e sono tabulati per il 21-esimo giorno di ogni mese.
I valori per gli altri giorni devono essere ottenuti mediante interpolazione.
Lesponente della massa daria ab correlato a b d e tramite la seguente funzione empirica:
ab = 1,219 0,043 b 0,151 d 0,204 b d
[-]
2.130
51
[W/m2]
2.131
g
[-]
Ion
[W/m2]
ET
[]
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
21
52
80
111
141
172
202
233
264
294
325
355
1410
1397
1378
1354
1334
1323
1324
1336
1357
1380
1400
1411
-10,6
-14,0
-7,9
1,2
3,7
-1,3
-6,4
-3,6
6,9
15,5
13,8
2,2
[]
-20,1
-11,2
-0,4
11,6
20,1
23,4
20,4
11,8
-0,2
-11,8
-20,4
-23,4
dove:
Idh
Ion
m
d
ad
ad
[W/m2]
2.132
Come per b,i valori di d sono specifici per la localit e variano durante lanno. I valori medi
sono tabulati per il 21-esimo giorno di ogni mese. I valori per gli altri giorni devono essere ottenuti mediante interpolazione.
52
[-]
2.133
Lirradianza diffusa pi difficile da stimare di quella diretta a causa della natura non isotropa del cielo. Per superfici verticali, un modello semplificato presentato da Stephenson
(1965) e Threlkeld (1963). Il rapporto Y tra lirradianza diffusa a cielo sereno su una superficie verticale e quella su superficie orizzontale una funzione dellangolo di incidenza:
I d = I dh Y
[W/m2]
2.134
[-]
2.135
se 90
I d = I dh Y sin
se > 90
[W/m2]
[W/m2]
2.136
2.137
dove Y calcolato per una superficie verticale avente lo stesso azimut della superficie ricevente considerata.
Le equazioni 2.136 e 2.137 non sono valide in condizioni di cielo coperto.
1000
900
800
Irradianza [W/m 2]
700
600
500
400
300
200
100
10
12
14
16
18
20
22
Ora [h]
Figura 2.1 Irradianza diretta e diffusa secondo il modello ASHRAE 2009 per Torino al 21/6.
53
1 cos
2
[W/m2]
2.138
Albedo
0,07
0,07
0,13
0,2
0,22
0,26
0,20,3
0,4
0,6
0,2
0,4
0,5
0,7
dove:
Ib
data dalla 2.131;
Id
data dalla 2.136 o 2.137;
Ir
data dalla 2.138.
54
[W/m2]
2.139
Hdh,h
Hh,h
[-]
2.140
Hh
Hoh
[-]
2.141
Hh
H oh
[-]
2.142
Allo stesso modo si pu definire infine anche un indice di serenit orario kt, dato dal rapporto tra lirraggiamento orario su un piano orizzontale e quello extratmosferico per la stessa
ora:
55
kt =
H h,h
[-]
H oh,h
2.143
[-]
2.144
dove pu essere calcolato in maniera esplicita tramite la 2.145, fornita da Herzog (1985):
= 1,498 +
con:
56
[-]
2.145
K t,max K t,min
[-]
K t,max K t
2.146
Bendt et al. (1981) consigliano un valore di Kt,min di 0,05, mentre Hollands e Huget (1983)
suggeriscono di stimare Kt,max dalla seguente equazione:
[-]
2.147
Fu osservato da Whillier (1953) che le curve di distribuzione orarie e giornaliere sono molto
simili.
57
k d = 1,557 1,84 k t
0,177
0 k t 0,35
0,35 < k t 0,75
[-]
2.148
k t > 0,75
Figura 2.3 - Rapporto Hdh/Hh in funzione di kt, secondo le relazioni di Orgill e Hollands (1977),
di Erbs et al. (1982) e di Reindl et al. (1990).
58
0,99
2
3
4
Hdh 1,188 2,272 K t + 9,473 K t 21,865 K t + 14,648 K t
=
Hh 0,54 K t + 0,632
0,2
[-]
2.149
[-]
2.150
Irraggiamento mensile
La frazione di irraggiamento diffuso mensile data da:
Hdh
= 0,775 + 0,00606(s 90 ) [0,505 + 0,00455(s 90 )] cos 115 Kt 103
Hh
59
2
3
4
k d = 0,9511 0,1604 k t + 4,388 k t 16,638 k t + 12,336 k t 0,22 < k t 0,80
0,165
k t > 0,80
[-]
2.151
Irraggiamento giornaliero
Per il calcolo dellirraggiamento giornaliero, la formulazione adottata tiene conto delle differenze stagionali:
Per s 81,4
Hdh 1,0 0,2727 K t + 2,4495 K 2t 11,9514 K 3t + 9,3879 K 4t
=
Hh 0,143
K t < 0,715
[-]
2.152
[-]
2.153
K t 0,715
K t < 0,722
K t 0,722
Irraggiamento mensile
Tenendo conto delle differenze stagionali, la formulazione dellirraggiamento mensile :
Per s 81,4 e 0,3 KT 0,8
Hdh
= 1,391 3,560 K t + 4,189 Kt2 2,137 K t3
Hh
[-]
2.154
[-]
2.155
60
)]
[-]
2.156
[-]
2.157
[-]
2.158
[-]
2.159
dove:
Knc
una funzione della massa daria, dato dalla 2.157;
A, B, C sono funzioni dellindice di serenit, dati dalle 2.158 e 2.159.
K nc = 0,866 0,122 m + 0,0121 m2 0,000653 m3 + 0,000014 m4
A = 0,512 1,560 k t + 2,286 k 2,222 k
2
t
3
t
B = 0,370 + 0,962 k t
C = 0,280 + 0,923 k t 2,048 k
per k t 0,6
2
t
61
[-]
2.160
Qualora i dati di temperatura e di umidit relativa non fossero disponibili, la frazione diffusa
stimata a partire dallindice di serenit e dallangolo di altezza solare.
vincolo : k d 1
1,020 0,254 k t + 0.0123 sin per k t 0,30
[-]
2.161
Infine, viene proposta anche una formulazione funzione del solo dellindice di serenit.
1,020 0,248 k t
k d = 1,450 1,670 k t
0,147
62
per k t 0,30
vincolo : k d 1
per 0,30 < k t < 0,78 vincolo : 0,3 < k d < 0,78
per k t 0,78
[-]
2.162
[-]
2.163
0.8
0.7
0.6
0.5
0.4
0.3
0.2
0.1
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
Indice di serenit kt
Figura 2.5 Trasmittanza alla radiazione diretta in funzione di kt, secondo Louche et al.
63
(S S 1 )2 + (S S +1 )2
[-]
2.164
[-]
2.165
[-]
2.166
kt
k t1
dove:
kt1
la misura dellindice di serenit a cielo senza nuvole, dato dalla 2.170.
Qualora lindice di variabilit fosse sconosciuto, si pu applicare il seguente valore medio:
0,834
S 0,931 2
per S 1,04
per S > 1,04
[-]
2.167
Irraggiamento orario
La frazione diffusa kd viene calcolata per quattro intervalli di kt, ipotizzando unalbedo di
0,15.
Per kt 0,22 non si osserva radiazione diretta significativa per alcun angolo di altezza solare.
Per 0,22 < kt kt2 prevalgono nuvole sparse che oscurano a tratti il sole. Per kt2 < kt kt,max,
dove prevalgono cieli senza nuvole, si assume che lirradianza diffusa sia una frazione fissata,
ma dipendente dallaltezza solare e dalla torbidezza, sottratta allirradianza diretta. Infine,
per kt > kt,max si assume che ogni aumento di indice di serenit oltre kt,max derivi
dallirradianza diffusa dalle nuvole che non oscurano il sole, mentre la trasmittanza alla radiazione diretta rimane fissata al valore di kb,max.
64
Per 3 0, si ha:
1
2
1 (1 k d1 ) 0,11 K 1 + 0,15K 1 + 0,74K 1
1 k t
k d = k d2 k t 2
k
t (1 k t 2 )
1 k d,max
1 k t,max
kt
per k t 0,22
per 0,22 < k t k t 2
per k t 2 < k t , k t,max
[-]
2.168
per 1,4
1
90
k d1 =
0,07 + 0,046
per > 1,4
+3
[-]
2.169
[-]
2.170
(k t 0,22 )
K 1 = 0,5 1 + sin
k t1 0,22
2
[-]
2.171
[-]
2.172
k t 2 = 0,95 k t1
[-]
2.173
(k t 2 0,22 )
K 2 = 0,5 1 + sin
k t1 0,22
2
[-]
2.174
[-]
2.175
[-]
2.176
[-]
2.177
dove:
k d2 k t 2
1 k t2
k k
1 + d2 t 2
1 k t2
k b,max +
k t,max =
1
sin
0 ,6
k b,max = 0,81
k d,max = k d2 k t 2
1 k t,max
k t,max (1 k t 2 )
65
2
1,3
3 k L (1 k L ) 3
(k T , , 3 ) =
2
0,6
3 k R (1 k R ) 3
0
[-]
2.178
[-]
2.179
dove:
k x = 0,56 0,32 exp(0,06)
kL =
k t 0,14
k x 0,14
[-]
2.180
kR =
kt kx
0,71
[-]
2.181
66
Quando lalbedo si discosta molto dal valore prefissato di 0,15, lirradianza diffusa affetta
da riflessioni multiple tra il terreno e la volta celeste. Indicando con kt lindice di serenit
misurato nellambiente reale in un raggio di qualche centinaio di kilometri e con kt* quello
che si avrebbe con = 0,15, e calcolando la frazione diffusa kd* con questo valore standard, la frazione diffusa in condizioni di albedo reali data da:
k d = 1 k t
1 k d *
k t
[-]
2.182
[-]
2.183
[-]
2.184
[-]
2.185
con:
k t * = k t
s =
k ' t =
1 s
1 * s
1 A k ' t
1 k ' t
k t k t1 (')
k t1 ()
dove:
A
la frazione di irradianza solare incidente sulla volta celeste e assorbita
dallatmosfera. una quantit pressoch indipendente sia dallaltezza solare che della nuvolosit, e si pu assumere un valore medio pari a 0,20 (Paltridge e Platt, 1976);
67
[J/(m2h)]
2.186
dove:
Isc
la costante solare, in W/m2;
laltezza solare;
CC
la copertura nuvolosa;
U.R. lumidit relativa, in %;
Tn, Tn-3 sono le temperature a bulbo asciutto rispettivamente allora n e allora n-3;
v
la velocit del vento, in m/s;
Ci, d, k sono coefficienti determinati da dati misurati a Beijing e Guangzhou:
C0 = 0,5598
C1 = 0,4982
C2 = -0,6762
C3 = 0,02842
C4 = -0,00317
C5 = 0,014
d = -17,853
k = 0,843
Per separare lirraggiamento diretto e quello diffuso, viene utilizzato il modello sviluppato da
Watanabe (1983) per localit giapponesi:
kt =
Ith
Isc sin
68
1 kt
1 k ds
k t k ds
1 k ds
per k t k tc
per k t < k tc
[-]
2.187
[-]
2.188
[-]
2.189
[J/(m2h)]
2.190
[J/(m2h)]
2.191
[-]
2.192
[-]
2.193
Figura 2.9 Sovrapposizione di diverse curve di fit con dati rilevati dalla
stazione di Boulder (USA).
69
= a'+b'
[-]
2.194
dove:
lirraggiamento medio giornaliero su una superficie orizzontale;
Hc
lirraggiamento medio giornaliero a cielo sereno per la localit e il mese in esame;
a, b sono costanti empiriche;
n
la media mensile di ore giornaliere di irraggiamento diretto;
N
la media mensile del numero massimo di ore giornaliere di irraggiamento diretto,
quindi la lunghezza del giorno medio mensile (cfr 1.18).
H
= Kt = a + b
n
N
[-]
2.195
dove:
lirraggiamento extratmosferico per la localit in esame mediato sul periodo di
tempo scelto;
a e b sono costanti dipendenti dalla localit.
Hoh
Sono stati proposti diversi valori dei coefficienti a e b, alcuni dei quali riportati in tabella 2.9.
70
Validit
Page
Bahel et al.
Louche et al.
Benson et al.
0,23
0,175
0,206
0,18
0,24
0,18
0,2
0,22
0,2
0,24
0,24
0,23
0,22
0,2
0,19
0,17
0,18
0,48
0,552
0,546
0,6
0,53
0,66
0,6
0,58
0,62
0,52
0,53
0,53
0,55
0,59
0,6
0,66
0,65
Ott-Dic
Apr-Sett
Gen.
Feb.
Mar.
Apr.
Mag.
Giu.
Lug.
Ago.
Set.
Ott.
Nov.
Dic.
Rietveld
71
Hdh,h
Hdh
[-]
2.196
Assumendo che H dh,h Hdh sia uguale a H oh,h Hoh , Liu e Jordan (1960) forniscono la seguente
formulazione di rd:
rd =
24
cos cos s
sin s
s cos s
180
[-]
2.197
Hh,h
Hh
[-]
2.198
Le ore sono designate dal tempo della mezzora, e i giorni sono assunti simmetrici rispetto a
mezzogiorno.
La formulazione di rt fornita da Collares-Pereira e Rabl (1979) :
rt =
[-]
2.199
[-]
[-]
2.200
2.201
dove:
a = 0,4090 + 0,5016 sin(s 3 )
72
cos cos s
(a + b cos )
24
a (sin s s cos s ) + 0,5 b ( sin s cos s )
[-]
2.20
2
1100
Torino
Roma
Palermo
1000
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
10
12
14
16
18
20
Ora [h]
Figura 2.10 Andamento giornaliero dellirradianza globale su piano orizzontale per Torino,
Roma e Palermo in condizioni di cielo medio, al 21/6.
73
Figura 2.11 Variazione diurna dellalbedo misurata durante due giorni estivi di cielo sereno
e un giorno invernale (con neve al suolo) a SRRL. La linea tratteggiata indica il valore convenzionale di 0,2.
Lalbedo varia con la natura della superficie riflettente, con laltezza solare, con la copertura
nuvolosa e, in caso di neve, funzione dellet e dello spessore di neve accumulata, della
temperatura ambiente e, per alcune superfici, anche della posizione rispetto al sole.
La dipendenza dellalbedo dallaltezza solare debole al mattino, mentre aumenta nelle ore
pomeridiane. Tuttavia lincidenza di questa variabile si pu considerare trascurabile.
Lalbedo della neve fresca indipendente dallaltezza solare.
La variazione del coefficiente di albedo sembra non essere particolarmente influenzata da
variazioni delle condizioni meteorologiche, tranne che per la radiazione riflessa da superfici
verticali o inclinate nelle vicinanze.
Tabella 2.10 Albedo media ottenuta da misure su un periodo di tre mesi
(da Ineichen et al. 1987)
Albedo [%]
Orizz.
Nord
Est
Sud
Ovest
Orizzontale
13,4
Differenziata
14,7
15,5
13,8
14,8
Mattino
13,9
14,3
14,3
15,7
Pomeriggio
16,0
17,2
13,1
13,5
74
75
76
Orgill e Hollands
Erbs et al.
Maxwell
Reindl et al.
Louche et al.
Skartveit e Olseth
Ruiz-Arias et al.
600
Irradianza [W/m ]
700
500
400
300
200
100
0
4
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Ora [h]
Torino - cielo sereno - 21 giugno
1100
Ith ASHRAE 2009
Idh ASHRAE 2009
Orgill e Hollands
Erbs et al.
Maxwell
Reindl et al.
Louche et al.
Skartveit e Olseth
Ruiz-Arias et al.
900
Irradianza [W/m 2]
800
700
600
500
400
300
200
100
0
2
10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
Ora [h]
77
Orgill e Hollands
Erbs et al.
Maxwell
Reindl et al.
Louche et al.
Skartveit e Olseth
Ruiz-Arias et al.
600
Irradianza [W/m ]
700
500
400
300
200
100
0
4
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Ora [h]
Orgill e Hollands
Erbs et al.
Maxwell
Reindl et al.
Louche et al.
Skartveit e Olseth
Ruiz-Arias et al.
300
Irradianza [W/m ]
350
250
200
150
100
50
0
6
10
11
12
Ora [h]
78
13
14
15
16
17
18
Orgill e Hollands
Erbs et al.
Maxwell
Reindl et al.
Louche et al.
Skartveit e Olseth
Ruiz-Arias et al.
600
Irradianza [W/m ]
700
500
400
300
200
100
0
4
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Ora [h]
Orgill e Hollands
Erbs et al.
Maxwell
Reindl et al.
Louche et al.
Skartveit e Olseth
Ruiz-Arias et al.
900
Irradianza [W/m 2]
800
700
600
500
400
300
200
100
0
2
10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
Ora [h]
79
Orgill e Hollands
Erbs et al.
Maxwell
Reindl et al.
Louche et al.
Skartveit e Olseth
Ruiz-Arias et al.
600
Irradianza [W/m ]
700
500
400
300
200
100
0
4
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Ora [h]
Orgill e Hollands
Erbs et al.
Maxwell
Reindl et al.
Louche et al.
Skartveit e Olseth
Ruiz-Arias et al.
Irradianza [W/m ]
350
300
250
200
150
100
50
0
6
10
11
12
Ora [h]
80
13
14
15
16
17
18
Orgill e Hollands
Erbs et al.
Maxwell
Reindl et al.
Louche et al.
Skartveit e Olseth
Ruiz-Arias et al.
600
Irradianza [W/m ]
700
500
400
300
200
100
0
4
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Ora [h]
Orgill e Hollands
Erbs et al.
Maxwell
Reindl et al.
Louche et al.
Skartveit e Olseth
Ruiz-Arias et al.
900
Irradianza [W/m 2]
800
700
600
500
400
300
200
100
0
2
10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
Ora [h]
81
Orgill e Hollands
Erbs et al.
Maxwell
Reindl et al.
Louche et al.
Skartveit e Olseth
Ruiz-Arias et al.
600
Irradianza [W/m ]
700
500
400
300
200
100
0
4
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Ora [h]
Orgill e Hollands
Erbs et al.
Maxwell
Reindl et al.
Louche et al.
Skartveit e Olseth
Ruiz-Arias et al.
400
Irradianza [W/m ]
500
300
200
100
0
6
10
11
12
Ora [h]
82
13
14
15
16
17
18
Irradianza [W/m ]
500
400
300
200
100
0
4
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Ora [h]
Torino - cielo medio - 21 giugno
800
CPRG
Liu e Jordan
Orgill e Hollands
Erbs et al.
Maxwell
Reindl et al.
Louche et al.
Skartveit e Olseth
Ruiz-Arias et al.
Irradianza [W/m ]
600
500
400
300
200
100
0
2
10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
Ora [h]
83
600
Irradianza [W/m 2]
500
400
300
200
100
0
4
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Ora [h]
Torino - cielo medio - 21 dicembre
300
CPRG
Liu e Jordan
Orgill e Hollands
Erbs et al.
Maxwell
Reindl et al.
Louche et al.
Skartveit e Olseth
Ruiz-Arias et al.
200
Irradianza [W/m ]
250
150
100
50
0
6
10
11
12
Ora [h]
84
13
14
15
16
17
18
Irradianza [W/m ]
500
400
300
200
100
0
4
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Ora [h]
Roma - cielo medio - 21 giugno
900
CPRG
Liu e Jordan
Orgill e Hollands
Erbs et al.
Maxwell
Reindl et al.
Louche et al.
Skartveit e Olseth
Ruiz-Arias et al.
600
Irradianza [W/m ]
700
500
400
300
200
100
0
2
10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
Ora [h]
85
Irradianza [W/m ]
600
500
400
300
200
100
0
4
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Ora [h]
Roma - cielo medio - 21 dicembre
300
CPRG
Liu e Jordan
Orgill e Hollands
Erbs et al.
Maxwell
Reindl et al.
Louche et al.
Skartveit e Olseth
Ruiz-Arias et al.
200
Irradianza [W/m ]
250
150
100
50
0
6
10
11
12
Ora [h]
86
13
14
15
16
17
18
Irradianza [W/m ]
500
400
300
200
100
0
4
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Ora [h]
800
Irradianza [W/m 2]
700
600
500
400
300
200
100
0
2
10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
Ora [h]
87
600
Irradianza [W/m ]
700
500
400
300
200
100
0
4
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Ora [h]
Irradianza [W/m ]
300
250
200
150
100
50
0
6
10
11
12
Ora [h]
88
13
14
15
16
17
18
89
Lirradianza diffusa su un piano inclinato pu essere calcolata integrando la distribuzione della radianza della porzione di volta celeste vista dal piano. Lirradianza risultante da una piccola porzione di cielo data da:
Id = R cos
[W/m2]
2.203
dove:
la radianza di un elementino di cielo di azimut e altezza , in W/(m2 sr);
R
[sr]
2.204
[W/m2]
2.205
cos cos dd
Id =
R cos
ij
i =1
ij
ij
[W/m2]
2.206
j =1
dove ij, angolo solido sotteso a un elementino di cielo delimitato dagli angoli 1 e 2 e dagli
angoli 1 e 2, dato da:
2 2
ij =
cos d d
1 1
[sr]
2.207
[sr]
2.208
che, risolto, d:
ij = (sin 2 sin 1 ) ( 2 1 )
90
z
R(i, zi ) = Idh A'0 + A '1 i + A '2 exp(g )
90
[W/m2 sr]
2.209
dove:
Ai
feg
f = 2,0
[-]
[-]
[rad]
g = 0,0145 exp(0,0232 z )
2.210
2.211
2.212
Il primo termine della 2.209 rappresenta il contributo isotropo, il secondo termine rappresenta il contributo dellorizzonte, e il terzo termine rappresenta il contributo circumsolare.
I coefficienti A0, A1 e A2 sono calcolati per quattro tipologie di nuvole e cinque livelli di nuvolosit.
Tabella 2.11 Coefficienti di anisotropia normalizzati Ai.
Condizioni di cielo
Tipo
Q.t
interv.
nuvole
nuvole
di z ()
1-3/10
40-60
60-80
80-90
4-6/10
20-40
40-60
60-80
10/10
20-40
40-60
60-80
10/10
20-40
40-60
60-80
80-90
1-3/10
20-40
4-6/10
40-60
60-80
80-90
7-9/10
40-60
N. basse
Coefficienti di anisotropia
normalizzati
A 0
A 1
A 2
-0,04
0,38
1,16
-0,13
0,55
2,26
-0,11
0,88
3,51
-0,57
2,52
16,24
0,05
0,1
1,92
0,12
0,16
3,70
0,29
-0,03
4,64
-0,02
0,25
1,14
0,03
0,33
1,45
-0,43
1,57
8,01
-5,00
14,78
112,64
0,08
0,05
0,87
0,09
0,01
1,54
0,19
-0,03
0,59
0,12
0,13
1,34
0,17
-0,12
3,13
Vert. Dev.
Nuvole alte
Fosco
Sereno
Condizioni di cielo
Tipo
Q.t
interv.
nuvole
nuvole
di z ()
0/10
20-40
40-60
60-80
80-90
0/10
40-60
60-80
80-90
1-3/10
20-40
40-60
60-80
80-90
4-6/10
20-40
40-60
7-9/10
20-40
40-60
60-80
Coefficienti di anisotropia
normalizzati
A 0
A 1
A 2
0,14
0,01
1,26
0,07
0,49
4,10
0,41
-0,42
0,81
0,06
0,15
0,89
0,11
0,06
1,44
-0,17
1,00
5,64
0,22
-0,16
0,56
0,20
-0,08
0,89
0,38
-0,28
0,37
0,40
-0,28
0,00
0,39
-0,24
0,00
0,41
-0,31
0,00
0,39
-0,25
0,00
0,04
0,23
0,96
0,25
-0,09
0,88
0,16
0,33
2,40
0,06
0,77
3,01
0,20
-0,39
0,82
91
R x
j
[W/m2 sr]
2.213
j =1
dove:
xi
un fattore geometrico che rappresenta la frazione di tempo in cui la componente di
radianza Ri si trova nella posizione (i, zi) nel cielo;
j
vale 1 per componente serena, 2 per quella diffusa e 3 per quella riflessa.
Il fattore geometrico xj calcolato mediante il modello CSG (Rosen, 1983 e 1988). Le nuvole
sono ivi rappresentate come cilindri verticali, ed considerato un singolo strato di nuvole.
M'T' tan zi
x1 =
0
per 0 zi zi '
per zi ' < zi 2
i -
-c
L'+ (T' tan zi ) 1
-
1 - M' i
-c
x2 =
-
L'+ T' tan zi (M' cot z tan zi ) i
-c
i -
c
1 (M'S' tan zi )
1 c
92
[-]
2.214
[-]
2.215
i -
+c
(T' tan zi ) 1
-
M' i
+c
x3 =
-
T' tan zi (M' cot z tan zi ) i
+c
i -
+c
(M'S' tan zi )
[-]
2.216
[-]
2.217
[-]
2.218
[-]
2.219
[-]
2.220
[-]
2.221
[-]
2.222
[-]
2.223
con:
z' = zi ' = arctan
zi " = arctan
M
T
M
S
L
L +M
T
T' =
L +M
M
M' =
L+M
S
S' =
L+M
L' =
dove:
M
L
T
S
S = T M cot z
La frazione temporale in cui la volta celeste serena data da x1, mentre la frazione di tempo in cui un punto sulla volta celeste nuvoloso data da:
L'+ T' tan zi
1 x1 = x 2 + x 3 =
1
per 0 zi zi '
per zi ' < zi 2
[-]
2.224
93
F = L'+T' sinh
M
T
[-]
2.225
Q.t media
di nuvole
Numero di
campioni
I
II
III
IV
V
VI
Generale
0,10
0,29
0,36
0,44
0,61
0,79
0,42
4
4
4
6
2
4
24
0,93
0,73
0,61
0,78
0,24
0,04
0,60
0,94
0,77
0,72
0,54
0,34
0,16
0,59
0,93
0,77
0,72
0,56
0,52
0,14
0,61
0,82
0,50
0,55
0,46
0,31
0,33
0,51
Per un particolare tipo di cielo e angolo zenitale del sole, una serie di misure (R1*,R2*, , Rn*)
della radianza nella posizione i e zi sono correlate alle tre componenti di radianza incognite
come segue:
k
R ( , z )
h =1
= R ( i, zi ) =
R ( , z ) x ( , z )
[-]
2.226
j =1
R1( i, zi ) =
94
R ( , z )
h =1
[-]
2.227
95
96
Modello semplificato
Secondo il modello di Perez semplificato che considera e uguali a zero, lirradianza diffusa su una superficie inclinata data da:
a
I d = I dh (1 F1 ) Fsc + F1 + F2 sin
c
[W/m2]
2.228
dove:
F1, F2 sono i coefficienti circumsolare e di luminosit dellorizzonte;
a, c
tengono conto degli angoli di incidenza del cono della radiazione circumsolare;
Fsc
il fattore di vista della volta celeste per una superficie inclinata di rispetto
allorizzontale, dato dalla 2.229:
Fsc =
1 + cos
2
[-]
2.229
[-]
2.230
c =
I dh + Ibn
+ 5,535 10 6 z 3
I dh
1 + 5,535 10
[-]
2.231
[-]
2.232
I dh
Ion
I coefficienti di luminosit sono funzioni di coefficienti ricavati statisticamente per diversi intervalli di c. Le relazioni per calcolare F1 ed F2 sono:
97
[-]
2.233
F2 = f 21 + f 22 +
z f 23
180
[-]
2.234
f11
f12
f13
f21
f22
f23
1,000-1,065
1,065-1,230
1,230-1,500
1,500-1,950
1,950-2,800
2,800-4,500
4,500-6,200
> 6,200
-0,0083117
0,1299457
0,3296958
0,5682053
0,8730280
1,1326077
1,0601591
0,6777470
0,5877285
0,6825954
0,4868735
0,1874525
-0,3920403
-1,2367284
-1,5999137
-0,3272588
-0,0620636
-0,1513752
-0,2210958
-0,2951290
-0,3616149
-0,4118494
-0,3589221
-0,2504286
-0,0596012
-0,0189325
0,0554140
0,1088631
-0,2255647
0,2877813
0,2642124
0,1561313
0,0721249
0,00659650
-0,0639588
-0,1519229
-0,4620442
-0,8230357
-1,1272340
-1,3765031
-0,0220216
-0,0260542
-0,0260542
-0,0139754
0,0012448
0,0558651
0,1310694
0,2506212
I d = I dh (1 F1 F2 ) Fsc + F1 + F2
c
d
[W/m2]
2.235
[-]
2.236
[-]
2.237
[-]
2.238
[-]
2.239
[rad]
2.240
c = 2 (1 cos )Z h
b=
d=
1 cos 2
2
con:
' = + 0,5
98
La regione circumsolare visibile dal piano dellorizzonte per z < 2 , da esso intercettata per 2 < z < 2 + , ed infine da esso oscurata per 2 + < z . I rispettivi valori di
Zh sono:
Z h = cos z
per z < 2
[-]
2.241
Z h = h sin( h )
[-]
2.242
Zh = 0
per 2 + < z
[-]
2.243
La regione circumsolare visibile dal piano inclinato per 0 < < 2 , da esso intercettata per 2 < < 2 + , ed infine da esso oscurata per 2 + < . I rispettivi valori di
Z sono:
Z = h cos
[-]
2.244
Z = h sin( )
[-]
2.245
Z = 0
per 2 + <
[-]
2.246
1 1
z +
2 2
[-]
2.247
1 1
+
2 2
[-]
2.248
99
[rad]
2.249
I d,hz = R"
(sin cos
[W/m2]
2.250
0 max
dove:
R
la radianza della fascia di luminosit dellorizzonte (R = F2R, dove R la radianza
isotropa diffusa);
[W/m2]
2.251
[W/m2]
2.252
[W/m2]
2.253
con:
n
A=
B=
Tabella 2.14 Dimensioni angolari delle strisce nel caso di suddivisione in 3 o in 5 fasce.
Divisione in
strisce
Prima
Seconda
Terza
Quarta
Quinta
100
Caso a 3 strisce
Altezza angolare
Estensione angolare della
della striscia
striscia
180
0 /3
/3 2/3
2arccos (-cottan/3)
2/3
2arccos (-cottan2/3)
-
Caso a 5 strisce
Altezza angolare
Estensione angolare della
della striscia
striscia
180
0 /5
/5 2/5
2arccos (-cottan/5)
2/5 3/5
2arccos (-cottan2/5)
3/5 5/5
2arccos (-cottan3/5)
4/5
2arccos (-cottan4/5)
dove:
Ib
Id,iso
Id,cs
Id,hz
Ir
[W/m2]
2.254
lirradianza diretta;
la componente isotropa dellirradianza diffusa dalla volta celeste;
la componente circumsolare dellirradianza diffusa;
la componente dellirradianza diffusa alla luminosit dellorizzonte;
lirradianza riflessa.
[W/m2]
2.255
dove:
Rb
il rapporto tra lirradianza diretta su superficie inclinata e quella su superficie orizzontale, dato dalla 1.34;
1-Fsc il fattore di vista della superficie rispetto al terreno, dato dalla 2.256:
f
dato dalla 2.257.
1 Fsc =
f =
Ibh
I th
1 cos
2
[-]
2.256
[-]
2.257
Per radiazione diffusa, Fsc anche Rd, rapporto tra lirradianza diffusa su superficie inclinata e
su superficie orizzontale:
Rd =
Id
I dh
[-]
2.258
101
(a0 + 2a1 3 ) + 2 a2 F
[W/m2 sr]
2.259
dove:
ai
sono parametri definiti in funzione di kt e kd, dati in tabella 2.15;
la distanza angolare tra la direzione del disco solare e lelementino di cielo, data
dalla 2.212;
F
una funzione di z e a3, data dalla 2.260:
F=
102
(
(
1 + exp( a3 3 )
2 1 ea3
1
(2z sin z 0,02 sin 2z )
2
a3 2
a3 + 4
a3 1 e
[-]
2.260
0,15
0,25
0,35
0,45
0,55
0,95
0,1864
0,1979
0,0000
1,0000
0,2002
0,1772
0,0000
1,0000
0,138
0,093
0,289
0,9667
0,1508
0,5472
0,6659
1,6755
0,1718
0,0566
0,8734
2,4129
0,2060
-0,0294
2,9511
3,7221
0,85
0,1431
0,142
2,636
5,525
0,3477
-0,2153
5,3170
4,4211
0,2664
-0,1559
1,7758
2,8590
0,2139
0,0307
1,6099
3,726
0,1520
0,1497
1,8315
4,6125
0,1151
0,1805
2,2284
4,1553
0,75
0,3687
-0,2927
2,6268
2,8413
0,2684
-0,1615
4,5224
4,0842
0,2019
-0,1275
1,4096
2,2453
0,1870
-0,0632
1,2819
2,5932
0,1842
0,0253
1,3080
3,1127
0,1566
0,3003
1,8486
14,744
0,65
0,3851
-0,2726
4,1962
5,259
0,2843
-0,1645
5,2960
4,3678
0,2713
-0,1837
2,822
3,486
0,1597
-0,1715
1,2964
1,9183
0,2088
-0,0520
1,3225
2,8364
0,1273
-0,0500
1,5961
2,0993
0,55
0,6079
-0,4838
11,078
4,588
0,2892
-0,1953
2,1346
3,7268
0,2816
-0,1945
3,8606
3,7447
0,2465
-0,1245
2,9163
4,0760
0,2070
-0,0927
1,1098
2,5586
0,2477
-0,0711
1,5836
3,450
0,2337
-0,1025
11,792
5,3698
0,2822
-0,1842
6,0300
4,5241
0,2916
-0,2065
2,7327
3,7624
0,2583
-0,1654
1,9525
3,3769
0,2457
-0,1398
1,512
2,964
0,2315
-0,2028
1,5803
2,3229
0,3162
-0,2039
6,2226
5,8975
0,3006
-0,2172
4,5443
4,2660
0,2871
-0,2184
2,6467
3,594
0,2491
-0,2224
1,5992
2,6404
0,2510
-0,0907
0,9733
2,6775
0,3417
-0,2574
4,1918
4,3268
0,3153
-0,2338
3,8860
4,3920
0,3071
-0,2576
2,3127
3,5189
0,2971
-0,3126
1,3594
2,397
0,3360
-0,2600
4,2481
4,3727
0,3243
-0,3003
1,9157
3,2680
0,3061
-0,4531
1,612
2,319
0,45
0,35
0,25
0,15
a0
a1
a2
a3
0,65
0,75
0,85
103
Ion
exp( 0,027 TL m)
m
[W/m2]
2.261
Si assume che lirradianza globale massima si abbia per un fattore di torbidezza Linke pari a
2,5. si definisce cos unirradianza globale standard:
Ith,st = 0,84
Ion
exp( 0,0675 m )
m
[W/m2]
2.262
Si definisce un indice di cielo sereno Kc, rapporto tra lirradianza globale e quella standard:
kc =
I th
I t,st
[-]
2.263
La frazione diffusa per un fattore di torbidezza Linke pari a 2,5 chiamata percentuale di nuvolosit standard, ed data da:
k d,st = 0,01299 + 0,07698 m 0,003857 m2 + 0,0001054 m3 0,000001031 m4
[-]
2.264
[-]
2.265
104
1 kd
1 k d,st
(i ) f ( )
[A(k ) K ] ( 2) f ( 2 )
4
[W/m2 sr]
2.266
(i ) = 1 + a exp
sin i
[-]
2.267
[-]
2.268
[-]
2.269
[-]
2.270
[-]
2.271
3,05
1 + 10,6 exp( 3,4 Si)
[-]
2.272
0,48
1 + 245 exp( 4,13 Si)
[-]
2.273
[-]
2.274
[B(j, k ) K ]
[-]
2.275
[C(i, j, k ) z ]
[-]
2.276
k
c
k =0
con:
a=
4,5
1,04
1 + 0,15 exp(3,4 Si)
b=
1
0,05
1 + 0,17 exp(1,3 Si)
3,56
d=
e=
0,8
Si = K c + K n
A (k ) =
0,5 j
n
j= 0
B( j, k ) =
i
s
i=0
dove:
m
la massa daria ottica, data dalla 1.27;
C
un coefficiente dato in tabella 2.16.
105
106
i
0
0
1
2
3
4
5
6
0,4015
-0,0564
-0,1460
1,0626
-2,8711
2,7842
-0,9167
0,0044
-0,0316
-0,0829
0,3772
0,0930
-0,8960
0,5302
0,0090
0,4062
-3,7111
11,6859
-16,8828
11,3017
-2,8773
-0,0200
-0,4699
4,3546
-12,3903
15,9467
-8,4637
1,3678
0,0177
0,3300
-1,9825
1,8522
4,1516
-8,4370
3,8397
-0,0068
-0,0817
0,2833
1,1362
-4,8599
5,9466
-2,3236
0
1
2
3
4
5
6
-0,0509
0,2509
1,6549
-15,2722
31,5218
-26,2167
7,8350
-0,0767
-0,8417
14,3852
-48,3263
64,8618
-38,0729
8,0616
-0,0842
-0,8060
-3,9888
54,5553
-137,6762
131,5008
-44,0612
0,2446
0,3678
9,7897
-100,4209
254,2300
-245,8816
83,3628
-0,2173
-0,7237
-18,4959
150,9138
-344,9908
313,3116
-101,3222
0,0888
0,1990
7,8043
-61,5252
140,6794
-128,3895
41,7667
0
1
2
3
4
5
6
0,0863
-1,2699
-11,1184
61,4569
-109,9849
85,2745
-24,2309
0,3435
2,8287
-41,5866
112,7302
-112,2037
38,0638
0,0588
0,3359
3,9616
20,6861
-220,7694
496,1507
-442,3932
142,5802
-1,0970
-2,6865
-44,2429
428,3022
-971,1740
- 872,1058
-283,3008
0,8603
3,9671
86,0313
-617,6864
1266,6167
1067,6426
329,5323
-0,3572
-1,1026
-37,2452
258,3140
-530,7575
450,5763
-140,1650
0
1
2
3
4
5
6
-0,3754
1,0003
17,6094
-79,6806
133,1647
-98,6168
26,7019
-0,5077
-4,1306
47,1414
-99,9641
57,7891
18,6492
-19,1604
-0,3234
-5,5006
-47,5262
-345,6662
-701,8434
597,8211
-189,0674
1,7185
6,1345
93,5278
681,3328
1398,0054
-1197,9089
382,3517
-1,0320
-7,2571
-149,2886
899,2027
-1698,4940
1369,3651
-414,3978
0,4479
2,2956
63,7066
-377,9488
719,1565
-585,76778
178,9761
0
1
2
3
4
5
6
0,1944
-0,1519
-8,0731
32,8606
-52,2028
36,8154
-9,3016
0,2274
1,9924
-17,6413
27,4527
2,5328
-28,3222
13,7469
-0,0077
2,0469
28,9888
-171,1919
327,9505
-273,5933
86,4222
-0,5003
-2,7390
-57,2731
343,9805
-665,1001
558,7982
-178,8391
0,1200
2,9337
80,2519
-422,7656
758,4764
-599,2154
181,5249
-0,0673
-0,9299
-34,0204
178,5947
-323,9300
259,0233
-79,2551
+ I0m(zi )B3
[W/m2 sr]
2.277
[sr-1]
2.278
[-]
2.279
[-]
2.280
dove:
Bi, M1 sono parametri di scalatura della radianza;
0
lo spessore ottico totale dellatmosfera: 0 = m,0 + a,0 ;
f()
f () =
dove:
pR()
pa()
m,0
a,0
1 pR ()
p ()
m,0 + a
a,0
0 4
4
pR () =
3
1 + cos2
4
pa () =
1 g2
(1 + g
2g cos
32
dove:
langolo di scattering;
g
un parametro di asimmetria delle particelle di aerosol (Hansen, 1969).
107
108
3.
Curve e superfici nello spazio possono essere rappresentate in forma parametrica o non parametrica.
In forma implicita, una superficie definita da:
f (x, y, z ) = 0
3.1
y = y(u, v )
z = z(u, v )
3.2
In forma implicita, una curva viene definita dallintersezione tra due superfici:
f (x, y, z ) = 0
g(x, y, z ) = 0
3.3
y = y(t )
z = z(t )
3.4
109
3.5
P (t ) = (1 t ) P1 (t ) + t P2 (t )
3.6
1
1
3.7
che lequazione di una parabola nella variabile t. Tale parabola passa per i punti P0 e P2. Si
pu osservare che il cambio del punto P1 (o di un altro punto di controllo), comporta un
cambio globale della curva.
Avendo a disposizione un numero sufficiente di punti, lalgoritmo si pu generalizzare ad approssimanti polinomiali di qualsiasi grado. Assegnando n+1 punti P0, P1, , Pn, la curva di
grado n :
Pik (t ) = (1 t ) Pik 1 (t ) + t Pik+11 (t )
110
3.8
nk
3.9
n!
3.10
(n k )! k!
P B
i
n,k
(t )
0 t 1
3.11
k =0
I polinomi di Bernstein (chiamati anche blending functions) possono essere calcolati anche
utilizzando la seguente relazione di ricorrenza:
Bn,k (t ) = (1 t )Bn 1,k (t ) + t Bn 1,k 1 (t ) 1 k n 1
3.12
Figura 3.2 Esempi di curve di Bzier di terzo grado (quattro punti di controllo).
Posto C(t) = (x(t), y(t), z(t)), si hanno le seguenti relazioni per le ascisse, le ordinate e le quote
dei punti appartenenti alla curva approssimante:
111
x (t ) =
y (t ) =
z(t ) =
n
n,k
(t )
n,k
(t )
n,k
(t )
x B
k
k =0
n
y B
k
3.13
k =0
n
z B
k
k =0
i, j
3.14
i=0 j =0
112
3.1.3. B-spline
Le B-spline sono la generalizzazione delle curve di Bzier. Furono sviluppate a livello teorico
da De Boor, e successivamente congiunte alla teoria delle curve di Bzier da Gordon e Riesenfeld.
Luso delle B-spline consente di evitare gli svantaggi delle curve di Bzier, ma richiedono una
maggiore complessit computazionale.
Ogni punto di controllo delle B-spline associato ad una singola funzione della base, e cos
ognuno di tali punti influisce sullandamento della curva solo in un determinato intervallo di
variabilit del parametro t. Inoltre, lordine della curva risultante pu essere variato senza
modificare il numero dei punti di controllo.
La curva approssimante con funzione B-spline :
C(t ) =
P N
i
i,p
(t )
3.15
i=0
dove i Pi sono i punti di controllo della curva e le funzioni Ni,p(t) sono definite dalle formule di
ricorrenza di Cox-De Boor:
1, t i t < t i +1
Ni,0 (t ) =
0, altrimenti
Ni,p (t ) =
t i + p +1 t
t ti
Ni,p 1 (t ) +
Ni + 1,p 1 (t )
ti+p ti
t i + p +1 t i +1
3.16
3.17
I valori di ti, detti nodi geometrici, sono solitamente numeri interi tali per cui, per ogni i,
titi+1. Essi fanno parte di un vettore T detto vettore dei nodi, che serve a stabilire lintervallo
di variabilit di t.
Per rappresentare la curva C(t), oltre al vettore dei nodi, necessario definire il valore di p,
che rappresenta lordine della curva.
Se p coincide col numero dei punti di controllo e non ci sono nodi geometrici multipli, la curva definita dalla B-spline coincide con la curva di Bzier. Se p = 2 la curva coincide con la
spezzata che unisce i punti di controllo.
Alcune delle principali caratteristiche delle curve di B-spline sono:
La curva ha grado p-1 ed di classe Cp-2 sullintervallo di variabilit di t;
Per n+1 punti di controllo la curva descritta da n+1 funzioni base;
Ogni funzione base definita su p sottointervalli dellintervallo [tmin, tmax], partendo dal
nodo ti;
Lintervallo di variabilit di t diviso in k = n+p+1 sottointervalli, specificati dai k+1 valori
contenuti nel vettore dei nodi;
113
Con i valori dei nodi indicati con {t0, t1, , tn+p} la curva B-spline risultante definita
nellintervallo dal nodo tp-1 fino a tp+1;
Ogni parte della B-spline (tra due nodi successivi) influenzata solo da p punti di controllo;
Ogni punto di controllo pu influenzare la forma della curva solo in p sottointervalli della
curva;
La curva compresa allinterno della poligonale avente come vertici al pi p+1 punti di
controllo;
Per ogni valore di t compreso tra tp-1 e tn+1, la somma delle funzioni di base vale 1:
n
i,p
(t ) = 1
3.18
i=0
Una volta assegnati i punti di controllo e il valore del parametro p, si devono specificare i valori del vettore dei nodi e definire le funzioni base utilizzando le formule di Cox-de Boor.
In base al vettore dei nodi utilizzato, si possono avere B-spline uniformi, non uniformi e aperte.
Quando lincremento dei nodi costante si hanno le B-spline uniformi. Esse hanno la propriet di definire funzioni base periodiche, ovvero funzioni che hanno la stessa forma per dei
dati valori di n e di p.
Si hanno B-spline aperte quando i nodi iniziali e finali sono ripetuti p volte. Esse sono molto
simili alle curve di Bzier, e passano per i punti di controllo estremi.
Quando lincremento dei nodi non costante si hanno le B-spline non uniformi. Tramite
laumento del numero di punti di controllo in determinate zone si pu controllare meglio
landamento della curva in questi intervalli. Aumentando la molteplicit dei nodi si possono
introdurre variazioni molto piccole in prossimit di tali posizioni e anche discontinuit (ogni
valore ripetuto riduce di 1 la continuit della curva nel nodo).
Come per le curve di Bzier, anche le B-spline possono essere utilizzate per approssimare
superfici nello spazio:
S(u, v ) =
i, j
3.19
i=0 j=0
I valori dei parametri p e q, ovvero i gradi di approssimazione della curva, possono essere diversi.
Luso delle B-spline presentano lo svantaggio di essere funzioni polinomiali a tratti, per cui
forniscono una buona approssimazione solo per curve di questo tipo.
114
C(t ) =
P N
i
i =0
n
i,p
(t )
iNi,p (t )
3.20
i =0
dove i Pi sono i punti di controllo e gli i sono dei numeri reali detti pesi. Pi grande il valore di un peso e pi la curva passer vicina al punto di controllo Pi associato a tale peso.
Quando tutti i pesi sono pari a 1, la curva coincide con la B-spline.
Rispetto alle altre spline, le spline razionali consentono una rappresentazione esatta delle
funzioni coniche e quadriche.
Per tracciare segmenti di coniche si possono utilizzare B-spline di secondo grado con i seguenti pesi:
0 = 2 = 1
1 =
r
1 r
con 0 r < 1
3.21
115
Come per le B-spline, anche le spline razionali possono essere utilizzate per approssimare
superfici nello spazio:
n
S(u, v ) =
i, j
i=0 j=0
n
m
i, j Ni,p (u ) N j,q (v )
3.22
i=0 j =0
i =
ij
N aj (a )
3.23
i= 0
e punti di controllo:
n
Pi =
i= 0
ij N qj (a )
i
Pij =
ij
R qj (a )
3.24
i= 0
La superficie NURBS interpola i quattro punti di controllo agli angoli, P00, P0n, Pk0, Pkn;
Le derivate agli angoli sono le stesse delle curve al contorno R(0,v), R(1,v), R(u,0), R(u,1)
nei loro punti finali;
Differenziabilit: le propriet di differenziabilit sono le stesse delle funzioni base;
Le funzioni base accendono e spengono i punti di controllo;
Forti propriet di inviluppo convesso: se (u,v) [ui, ui+1][uj, uj+1], allora R(u,v) si trova
allinterno dellinviluppo convesso dei punti di controllo Prs, con r = i-p, , i, ed s = j-q, ,j.
Localit: un movimento del punto di controllo Pij modifica la superficie solo nellintervallo
[ui, ui+p+1][vj, vj+q+1]
Invarianza affine e proiettiva: applicaro a una superficie NURBS una trasformazione affine o proiettiva equivale a trasformare i punti di controllo;
Laumento del peso ij sposta la superficie verso il punto di controllo Pij.
Pu essere conveniente esprimere lequazione delle curve e delle superfici NURBS in termini
di coordinate omogenee. La 3.20 e la 3.22 diventano allora:
116
Ch (t ) =
h
i
Ni,p (t )
3.25
i=0
Sh (u, v ) =
h
i, j
Ni,p (u) N j, q (v )
3.26
i=0 j=0
dove:
(
)
= ( P , )
Pih = iPj , i,
Pi,hj
i, j i, j
3.27
3.28
i, j
Viene chiamata con Nl,p(t) la funzione B-spline normalizzata di ordine p, definita sulla sequenza di nodi T={ti}, calcolata nellintervallo arbitrario non vuoto [tr, tr+1) con tr < tr+1. Dopo
la normalizzazione del parametro, data da:
u=
t tr
t r +1 t r
3.29
p 1
i,l
(r, T ) u i
con u [0,1)
l = r - p + 1, r - p + 2, ..., r
3.30
i =0
dove ai,l(r,T) sono coefficienti da determinare in funzione dellindice r e del vettore dei nodi
T.
La curva NURBS, nellintervallo [tn, tn+1), assume la seguente forma matriciale:
Ch (u) =
h
i
Ni,p (t ) = P h A r,p,TU
3.31
i = r p +1
dove:
Ph
U
Ar,p,T
U = 1 u ... u
p 1
3.32
3.33
117
A r ,p , T
a 0,r p +1
a 0,r p + 2
=
...
a 0,r
... ap 1,r p +1
... ap 1,r p + 2
...
...
...
a p 1,r
a1,r p + 1
a1,r p + 2
...
a1,r
3.34
con i = 0,1,..., p - 1
j = r - p + 1, r - p + 2,..., r
3.35
i =1
i > t r
i, j (Tl )
j=0
(p 1)!
s! (p 1 j s)!
( i t r )p 1 js
con s = 0,1,...p - 1
3.36
(t r +1 t r )s
det r,p,T
p -1
s t
i- s
r
i,l
con s = 0,1,...p - 1
3.37
i= s
con:
r,p,T
0,r p +1
1,r p +1
=
...
p 1,r p +1
i, j =
( 1)i i! p1i
(p 1)! j,p
118
0,r p + 2
1,r p + 2
...
p 1,r p + 2
... 0,r
... 1,r
...
...
... p 1,r
con i = 0, 1, ..., p - 1
3.38
j = r - p + 1, r - p + 2, ..., r
3.39
119
[d
l
E=
k =1
dove:
p, q
v;
vix, viy
dk3D
dk2D
3D
k
)]
3.40
sono il numero di punti sulla superficie del reticolo S nelle direzioni parametriche u e
120
(v
0
ix
con i = q + + 1
3.41
Nel caso in cui la funzione di mappatura dellerrore sia insoddisfacente o che la superficie
sviluppata sia autointersecante, la superficie di input viene sezionata e si ripete la procedura
entro un certo limite iso. Per semplicit, le bisezioni sono effettuate a turno lungo le linee
isoparametriche u = e v = . Il valore di iso pu essere scelto arbitrariamente, oppure
pu essere associato a una tolleranza di approssimazione . Si assume che |dk3D-dk2D| debba
essere minore di , allora si ha:
iso = 2 l
3.42
i + p, j + q
3.43
p = 0 q= 0
121
con:
u* = m(u u i )
v* = n v v j
3.44
3.45
dove:
m, n sono il numero dei segmenti del reticolo rispettivamente nelle direzioni u e v;
Vi+p,j+q sono i vertici di Vij corrispondenti ai vertici (ui+p, vj+q) di Uij.
Si pu ottenere la mappatura f-1 risolvendo il seguente sistema lineare per u* 0 e v* 1:
[V
p=0
1
p=0
x
i + p, j + q
q= 0
[V
1
y
i + p, j + q
q= 0
Vx Bp,1 (u * ) B q,1 (v * ) = 0
Vy Bp,1 (u * ) B q,1 (v * ) = 0
3.46
u = ui +
122
3.47
3.48
p 1
P
j
i=0
i, j
3.49
k =0
Applicando il metodo di amalgamento del punto medio ad ogni riga della rete di controllo
della superficie di Bzier, i nuovi punti di controllo sono dati da:
Pi,Ij per i = 0, ..., r
se p pari
Pi,IIj per i = r + 1, ..., m - 1
I
Pi, j = Pi, j per i = 0, ..., r - 1
1 I
II
Pi, j + Pi, j per i = r se p dispari
2
Pi,IIj per i = r + 1, ..., p - 1
3.50
123
dove:
r=
p 1
2
3.51
P0I, j = P0, j
Pi,Ij =
Pi, j i Pi I 1, j
3.52
1 j
i = 1, ..., p - 1
PpII1, j = Pp, j
Pi,IIj =
Pi +1, j (1 i + 1 ) Pi +II1, j
3.53
i +1
i = p - 2, ..., 0
i = i p
3.54
j, q
(v ) P~j
3.55
j=0
con:
PrI, j + PrII+1, j
~
Pj = Pr +1, j
2
3.56
1
(1 r ) Br,p (u) Br +1,p (u)
2
j, q
(v ) P~j
3.57
j=0
124
Per distribuire la tolleranza predefinita ai vari gradi successivi di riduzione si utilizza un metodo esponenziale. Allaumentare del grado di riduzione, il salto di tolleranza cresce secondo
un dato rapporto. Le relazioni tra i salti di tolleranza sono date da:
iv = ui
ui + 1 = iv
ui + 1 = ui
con , 1
3.58
iv+ 1 = iv
iv
u
rest,i
t ( 1)
(1 + )([ )p i 1]
v
(rest
,i t )( 1)
=
[ )qi1 1]+ 1
(1 + )(
ui =
3.59
3.60
dove urest,i ed vrest,i sono le tolleranze disponibili per i gradi di riduzione successivi, calcolate
in base allerrore di approssimazione cumulativo di ogni superficie di Bzier intermedia come:
urest,i =
i 1
(e
j =1
u
j
+ e vj = ui (1 + )
( )p 1 1 + t
1
i 1 u
( )q i 1 1 + t
v
v
u
v
v
(
)
rest
=
e
+
e
+
1
+
,j
j
j
i
i
i
1
j =1
3.61
3.62
Quando si convertono superfici bilineari in una rete di triangoli, bisogna porre particolare attenzione onde evitare fessure interne alla superficie.
125
Quando la superficie bilineare B(u,v) convertita in due o quattro triangoli, i massimi errori
di approssimazione sono dati da:
eM,2 =
e M,4
1
max{dist[P1,1, (P0,0 , P1,0 , P0,1 )], dist [P0,0 , (P1,1, P0,1, P1,0 )]}
4
1
dist[P1,1, (P1,0 , Pc , P0,0 )], dist[P0,1, (P1,0 , Pc , P0,0 )],
= max
8
dist[P0,1, (P1,1, Pc , P1,0 )], dist[P0,0 , (P1,1, Pc , P1,0 )],
dist[P0,0 , (P0,1, Pc , P1,1 )], dist[P1,0 , (P1,1, Pc , P1,1 )],
3.63
3.64
dove il piano su cui giacciono i punti riportati tra parentesi, e Pc il punto centrale della
superficie bilineare campionata a (0,5, 0,5).
Calcolando lerrore per i vari triangoli ottenuti, si scelgono per linserimento nel reticolo
quelli che presentano errore minore.
126
4.
Per descrivere la presenza di elementi esterni ombreggianti quali, per esempio, aggetti orizzontali o verticali, si pu definire il fattore di ombreggiamento Fs, ovvero la frazione di la radiazione solare globale (diretta, diffusa e riflessa) ricevuta dalla superficie in presenza di sistemi ombreggianti. Il valore del fattore di ombreggiamento istantaneo pu essere espresso
come:
FS =
I t ,s
[-]
It
4.1
dove:
It,s
lirradianza sulla superficie in presenza di elementi ombreggianti;
lirradianza che si avrebbe sulla superficie in assenza di ostruzioni.
It
Lequazione 4.1 pu essere riscritta considerando separatamente linfluenza che gli elementi
esterni hanno sullirradianza diretta e diffusa:
FS =
dove:
Fs,b
Ib
Fs,d
Id
Ir
FS,b Ib + FS,d I d + Ir
Ib + I d + Ir
[-]
4.2
Per quanto riguarda il calcolo dellirradianza solare riflessa che incide sul piano inclinato, una
corretta trattazione richiederebbe la conoscenza dei coefficienti di riflessione di ogni singola
superficie vista dalla finestra e quelli mutui tra le varie superfici, al fine di computare le riflessioni multiple che raggiungono la finestra. Poich la conoscenza di tali dati pressoch
impossibile, si assume che la quota di radiazione riflessa che incide sulla finestra sia funzione
dellirradianza diretta e diffusa su piano orizzontale e della porzione di volta celeste ostruita
dallorizzonte e dagli oggetti esterni:
Ir = (1 FS,d ) Irh = (1 FS,d ) I th = (1 FS,d ) (Ibh + I dh )
[-]
4.3
127
A w ,s
[-]
Aw
4.4
Per poter determinare la frazione soleggiata della finestra necessario calcolare la forma
dellombra proiettata dalle ostruzioni esterne, variabile in base alla geometria del sistema
finestra-ostruzioni e alla posizione del sole.
4.1.1. Scelta del sistema di riferimento
Il sistema di riferimento globale che si sceglie di adottare prevede lasse delle ascisse posizionato lungo la direzione sud e quello delle ordinate lungo la direzione est.
Gli angoli si assumono positivi in senso antiorario.
128
a = cos cos
2
n = b = sin cos
2
c = sin
2
4.5
n = b = sin sin
c = cos
4.6
dove:
lazimut della superficie (angolo compreso tra il sud e la normale alla superficie);
4.7
129
Si avr:
l = cos cos s
s = m = sin cos s
n = sin
s
4.8
dove:
lazimut solare;
s
langolo di altezza solare.
Il momento in cui la superficie riceve il primo e lultimo raggio solare quello in cui questi
sono paralleli alla superficie. Questo si verifica quando r s = 0 .
4.1.3.2. Equazione della retta proiettiva
Una volta definito il vettore di inclinazione dei raggi solari, se applicato ad un punto, si pu
determinare lequazione della retta che proietta quel punto su una qualsiasi superficie.
Dato un punto P di coordinate (x0, y0, z0), lequazione parametrica della retta proiettiva r
data da:
x = x 0 + l t
r = y = y 0 + m t
z = z + n t
0
4.9
ax 0 + by 0 + cz 0
al + bm + cn
4.10
4.11
Si avr:
P' = (x 0 ' , y 0 ' , z 0 ')
x 0 ' = x 0 + l t
y 0 ' = y 0 + m t
z ' = z + n t
0
0
130
4.12
cos + sin + 0
2
2
sin cos 0
2
2
0
1
0
0
1 0
4.13
R x ( ) = 0 cos sin
0 sin cos
4.14
4.15
131
E le coordinate del punto P nel nuovo sistema di riferimento X,Y,Z sono date da:
P' (X 0 , Y0 , Z 0 )= t R zx P' (x 0 ' , y 0 ' , z 0 ' )
4.16
132
1
2
x y
i
i =1
i +1
x
i =1
i +1
y i dove x n +1 = x 1 e y n +1 = y 1
4.17
Larea positiva se i vertici sono in senso antiorario ed negativa se sono invece in senso
orario.
4.2.1.1. Coordinate omogenee
Il calcolo dellarea della superficie ombreggiata effettuato ricorrendo alluso delle coordinate omogenee. Un punto di coordinate cartesiane (X,Y), trasformato in coordinate omogenee, rappresentato da un vettore (x,y,w), dove:
x = X w
y = Y w
w 0
4.18
In una trattazione di questo tipo sia i punti che le linee sono riconducibili a vettori.
Una linea che unisce il punto (x1,y1,w1) e il punto (x2,y2,w2) rappresentata da un vettore
(p,q,r) dato dal prodotto vettoriale tra i due punti:
4.19
La condizione che il punto (x,y,z) giaccia sulla linea (p,q,r) data da:
(p, q, r ) (x, y, w ) = 0
4.20
4.21
il punto si trova sulla sinistra della linea, altrimenti posizionato alla sua destra.
4.2.1.2. Determinazione dei vertici di una sovrapposizione
Un punto racchiuso da un poligono convesso, avente i vertici ordinati in senso orario,
quando giace alla destra di tutti i suoi lati.
Si pu stabilire se i segmenti A e B si intersecano osservando che gli estremi di A devono giacere da entrambi i lati di B, e gli estremi di B devono giacere da entrambi i lati di A (figura
4.6).
133
134
4.2.1.4. Trasparenza
Si possono modellare superfici ombreggianti parzialmente opache assegnando loro un fattore di opacit . Il corrispondente fattore di trasparenza sar pari a 1- .
Con riferimento alla figura 4.7, se si considerano le ombre B e C proiettate da due superfici
caratterizzate da un fattore di trasparenza B e C, le aree equivalenti che sarebbero proiettate da due superfici completamente opache sono (1-B)AB e (1-C)AC.
Il fattore di trasparenza della sovrapposizione D dato da BC. Larea completamente opaca
equivalente alla sovrapposizione (1 BC)AD.
Larea soleggiata totale risultante sar quindi:
A s = A A (1 B )(A B A D ) (1 C )(A C A D ) (1 B C )A D
4.22
Per utilizzare la convezione illustrata nel paragrafo 4.1.6.3, la 4.22 pu essere riscritta come:
A s = A A (1 B )A B (1 C )A C + (1 B C + B C )A D
4.23
4.24
B 1 = (x B1, y B1,1)
A 2 = (x A 2 , y A 2 ,1)
B 2 = (x B 2 , y B 2 ,1)
...
...
A n = (x An , y An ,1)
4.25
B m = (x Bm , y Bm ,1)
BI = B1 B 2
B II = B 2 B 3
...
4.26
B m = B m B1
135
BA =
AI B1
AI B2
AII B1
...
...
A I Bm
...
...
4.27
...
A n B1 A n B2 ... A n Bm
La condizione per la quale il punto Bi racchiuso in A che la colonna i-esima della matrice
BA abbia tutti gli elementi negativi.
Ricerca dei vertici di A racchiusi in B
Sempre con riferimento alla 4.21, si controlla se ogni vertice di A giace alla destra di tutti i lati di B:
AB =
BI A1
BI A 2
...
BII A1
BII A 2
... BII A n
...
...
...
BI A n
4.28
...
Bm A1 Bm A 2 ... Bm A n
La condizione per la quale il punto Ai racchiuso in B che la colonna i-esima della matrice
BA abbia tutti gli elementi negativi.
Ricerca delle intersezioni
Si ha intersezione tra i lati Ai e Bj quando i vertici di Ai si trovano da entrambi i lati della retta
contenente Bj e i vertici del lato Bj si trovano da entrambi i lati della retta contenente Ai.
Per trovare le intersezioni bisogna quindi cercare, per ogni coppia di punti, quelli il cui prodotto scalare col lato in esame ha valori di segno opposto.
Si pu costruire una matrice che, confrontando ogni lato di A coi vertici di B, restituisca come
valore 1 se i prodotti scalari segmento-vertice e segmento-vertice successivo hanno segno opposto, e che invece restituisca 0 se questa condizione non verificata.
BAB =
AI B1 e AI B2
A I B 2 e A I B3
AII B1 e AII B2
...
A n B1 e A n B2
...
...
...
AI Bm e AI B1
...
4.29
A n B2 e A n B3 ... A n Bm e A n B1
Allo stesso modo si pu costruire unaltra matrice che confronti ogni lato di B coi vertici di A:
136
ABA =
BI A 1 e BI A 2
BI A 2 e BI A 3
...
BI A n e BI A 1
B II A 1 e B II A 2
B II A 2 e B II A 3
...
B II A n e B II A 1
...
...
...
...
Bm A1 e Bm A 2
Bm A 2 e Bm A 3
4.30
... B m A n e B m A 1
Y = y w
4.31
Calcolo dellarea
Per poter determinare larea del poligono ottenuto dalla sovrapposizione di A e di B bisogna
ordinare le coordinate dei suoi vertici in senso orario. Fatto questo si procede al calcolo secondo lequazione 4.17.
137
4.32
138
OH1 X F2
OH2 = X F3
OH3 X F3
OH4 X F2
D3
YF2 + D1
+ D3
YF2 + D1
+ D3 YF2 + D1 D2 sin 1
D3 YF2 + D1 D2 sin 1
D2 cos 1
D2 cos 1
0
4.33
X + D4 D5 cos
2
SFd2 = F 4
SFd3 X F 4 + D4 D5 cos 2
X F 4 + D4
SFd4
YF3 + D6
YF3 + D6 D5 sin 2
YF 4
D5 sin 2
YF 4
0
4.34
X F 2 D4
SFs1
X D4 + D5 cos
SFs
2
2
= F2
SFs3 X F2 D4 + D5 cos 2
X F 2 D4
SFs4
YF3 + D6
0
YF3 + D6 D5 sin 2
YF 4
D5 sin 2
YF 4
0
4.35
OH3 = X F3
VP3 X F3
VP4 X F2
D3
YF2 + D1 D2 sin 1
D2 cos 1
+ D3
YF2 + D1 D2 sin 1
D2 cos 1
+ D3 YF2 + D1 D2 sin 1 D7 D2 cos 1
4.36
La sua percentuale di opacit assunta indipendente da quella degli altri elementi costituenti laggetto orizzontale.
139
YF2 + D1
OH2 X F3
OH3 = X F3
VP3 X F3
SW 2 X F3
+ D3
YF2 + D1 D2 sin 1
D2 cos 1
+ D3 YF2 + D1 D2 sin 1 D7 D2 cos 1
+ D3 YF2 + D1 D2 sin 1 D7
0
OH1 X F 2
OH4 = X F 2
VP4 X F 2
SW1 X F 2
D3
D3
4.37
YF2 + D1
D2 cos 1
+ D1 D2 sin 1 D7 D2 cos 1
+ D1 D2 sin 1 D7
0
YF2 + D1 D2 sin 1
D3 YF2
D3 YF2
4.38
4.2.3. Vegetazione
La vegetazione trattata approssimando alberi e arbusti a figure geometriche parzialmente
opache.
Il fogliame viene descritto da forme cilindriche, coniche, troncoconiche, sferiche o ellissoidali.
4.2.3.1. Tronco
Il tronco di un albero, la cui posizione nel sistema di riferimento globale (xT, yT, zT), definito da un cilindro di raggio rT, e altezza hT.
y T1 = y T + rT sin
z = z
T
T1
140
4.39
x T 2 = x T + rT cos
y T 2 = y T + rT sin
z = z + h
T
T
T2
4.40
y F1 = y T + rF1 sin
z = z + h
T
T
F1
4.41
x F2 = x T + rF2 cos
y F2 = y T + rF2 sin
z = z + h
T
A
F2
4.42
Figura 4.10 Geometria del fogliame (troncoconica sulla sinistra ed ellissoidale sulla destra).
141
Se rF2 = 0, il fogliame descritto da un cono, se invece rF1 = rF2 la geometria diventa cilindrica.
Geometria ellissoidale
In caso di geometria ellissoidale, i dati necessari a descrivere il fogliame sono i parametri
dellellissoide rE1 ed rE2, e laltezza del piano di taglio della calotta hP.
Lequazione parametrica di un ellissoide generico con centro nellorigine :
x = a cos sin
y = b sin sin
z = c cos
4.43
4.44
con z E z T + h T
Se rE1 = rE2 lellissoide diventa una sfera. Con hP = rE2 si possono avere un semiellissoide o una
semisfera.
Opacit
Per piante caduche, in base della specie, la densit visuale della zona del fogliame varia indicativamente tra il 70% e il 90% in estate e tra il 35% e il 45% in inverno. I valori di opacit utilizzati nella presente trattazione, assegnati mensilmente, sono riportati in tabella 4.1.
Per piante sempreverdi si pu assumere che il fogliame abbia unopacit costante dell80%.
Gen
40%
142
Dic
40%
S,b
FS,d =
R cos d
=0 = 0
[-]
2 / 2
4.45
R cos d
=0 =0
18
S,b,ij
FS,d =
i =1
R ij cos ij ij
j =1
36
R
i =1
[-]
18
ij
4.46
cos ij ij
j =1
Qualora la presenza del profilo dellorizzonte ostruisca la volta celeste, il fattore di ombreggiamento relativo allelementino di volta celeste nullo.
143
144
5.
FS,b,m H b + FS,d,m H d + Hr
Hb + H d + Hr
[-]
5.1
[J/m2]
5.2
[J/m2]
5.3
[J/m2]
5.4
[-]
5.5
[-]
5.6
dove:
T
H b = I b d
o
T
H d = I d d
o
T
H r = I r d
o
ed
T
FS,b,m =
FS,b Ib d
S,b
o
T
Ib d
Hb
I d
b
o
T
FS,d,m =
FS,d I d d
S,d
o
T
I d
I d d
Hd
In particolare si possono cos calcolare il fattore di ombreggiamento medio giornaliero e medio mensile, dove, per il medio mensile, il calcolo svolto per il giorno medio del mese.
145
146
PARTE II
SVILUPPO DEL MODULO IN MATLAB PER IL CALCOLO
DELLOMBREGGIAMENTO
147
INTRODUZIONE
Il modulo di seguito presentato permette il calcolo del fattore di ombreggiamento di una superficie di forma generica, di orientamento e inclinazione qualsiasi, in presenza di condizioni
al contorno complesse.
Dati la localit e il tempo per il quale si desidera effettuare la simulazione, possibile descrivere un profilo dellorizzonte ed inserire ostruzioni esterne di varia natura, quali edifici, vegetazione ed aggetti sulla superficie.
Il modulo permette linterfaccia con file derivanti dallambiente AutoCAD e 3ds Max, dai
quali possibile importare le informazioni circa lorizzonte, le ostruzioni e la vegetazione.
Il calcolo del fattore di ombreggiamento prevede qualsiasi condizione di cielo, sia esso sereno, coperto o medio.
La simulazione pu essere lanciata per ottenere un valore del fattore di ombreggiamento istantaneo, medio giornaliero, oppure medio mensile.
Vista la mole di dati da gestire e di iterazioni da fare, il sistema presenta delle prestazioni
buone.
148
6.
La prima richiesta che viene fatta dal modulo la definizione dellistante o del periodo di
tempo per il quale si vuole calcolare il fattore di ombreggiamento. Si pu scegliere tra calcolo istantaneo, medio giornaliero e medio mensile.
149
Scegliendo lopzione 1 del men inerente al tipo di calcolo (figura 6.1), le informazioni richieste sono le seguenti:
150
151
Albedo
0,07
0,07
0,1
0,13
0,14
0,2
0,22
0,26
0,20,3
0,4
0,27
0,6
0,2
0,4
0,5
0,7
152
Lazimut assunto positivo con rotazione verso Est, con lo zero corrispondente alla direzione
Sud, come mostrato in figura 6.10.
153
154
155
Il centro della superficie e la posizione della finestra devono essere rappresentate tramite
due coordinate, rispettivamente [XC YC] e [XP YP], e indicate tra parentesi quadre come mostrato in figura 6.14.
Tramite linserimento delle coordinate del centro della curva e di quelle della posizione della
finestra, si determina il raggio del cerchio o il semiasse maggiore dellellisse.
A seconda della posizione del punto rispetto al centro si determina la rotazione dellellisse.
Leccentricit, definita nellintervallo (0, 1], determina il tipo di curva:
- 0
linea;
- 1
cerchio;
- Valori intermedi
ellisse.
Gli angoli di inizio e fine dellarco, indicati in gradi, determinano se la curva intera oppure
aperta. Con un intervallo [0 180] si pu per esempio modellare un semicerchio o una semiellisse (met superiore).
6.4.3. Superficie particolare
Digitando 3 nel men relativo alla superficie ombreggiata (figura 6.11), viene data la possibilit di realizzare una superficie particolare. A tale scopo viene richiesto linserimento da tastiera delle coordinate cartesiane che delimitano la superficie. Anche in questo caso, il poligono rappresentante la superficie deve essere convesso.
Le informazioni che vengono richieste sono di seguito riportate:
Figura 6.16 Inserimento delle coordinate della superficie particolare.
Le coordinate devono essere indicate tra parentesi quadre e ogni coppia deve essere separata da uno spazio e seguita da un punto e virgola, come indicato in figura 6.16.
In questo esempio stata realizzata una superficie pentagonale, come mostrato in figura
6.17.
ATTENZIONE: qualora le coordinate della superficie non dovessero descrivere un poligono
convesso, il programma corregger automaticamente i dati inseriti.
156
Figura 6.19 Richiesta del file dal quale importare il profilo dell'orizzonte.
Il nome del file deve contenere lestensione.
ATTENZIONE: il file, per poter essere letto, deve essere situato nella stessa cartella contenente leseguibile del programma.
157
Il file pu essere realizzato sia in ambiente AutoCAD che in ambiente 3ds Max, ma in entrambi i casi deve essere salvato o esportato con estensione .dxf.
Il disegno deve essere realizzato in due dimensioni con lutilizzo della sola entit elementare
Line. Le informazioni ivi contenute devono riguardare le coordinate (, ) che rappresentano rispettivamente gli angoli di azimut e di altezza dei punti rappresentanti lorizzonte.
Lasse delle ascisse, quindi lazimut (), deve essere rappresentato in un intervallo compreso
tra [-180, +180] riguardante lintera circonferenza terrestre.
Lasse delle ordinate, quindi laltezza (), deve essere rappresentato in un intervallo compreso tra [0, 90] riguardante un emisfero terrestre.
Non sono accettate configurazioni di orizzonte in 3D.
ATTENZIONE: ad ogni valore di azimut deve essere associato un unico valore di altezza.
158
Figura 6.23 Richiesta del file dal quale importare degli oggetti vicini.
Il nome del file deve contenere lestensione, come mostrato in figura 6.23.
ATTENZIONE: il file, per poter essere letto, deve essere situato nella stessa cartella contenente leseguibile del programma.
159
Per un corretto funzionamento del sistema, gli oggetti realizzati graficamente possono essere costituiti solo dalle seguenti entit:
- 3D Face;
- Polygon Mesh;
- Polyface Mesh.
Se il file realizzato in AutoCAD, qualora fosse possibile, si consiglia di utilizzare entit di tipo
Polygon Mesh al fine di ottenere una maggiore rapidit computazionale.
Se il file realizzato in 3ds Max il problema non sussiste, in quanto le figure solide sono trattate di default come entit Polyface Mesh.
Per un corretto funzionamento del modulo, tutti gli oggetti (bidimensionali e/o tridimensionali) devono essere convessi. Le geometrie concave devono essere modellate come somma
di geometrie convesse.
6.6.1.1. Opacit
Per importare unopacit dalle entit realizzate mediante AutoCAD o 3ds Max bisogna assegnare al nome del layer il valore di opacit scelto. Agli oggetti contenuti nel layer 0 sar assegnata opacit pari al 100%.
ATTENZIONE: non sono accettati nomi di layer contenenti stringhe di testo.
Si precisa che la percentuale di opacit attribuita ad unostruzione esterna di tipo Polygon
Mesh o Polyface Mesh si riferisce allintero oggetto come se si trattasse di un solido.
Nel momento in cui si volesse considerare questa entit come un insieme di superfici con
singole opacit, si richiede di trattare ogni faccia come entit 3D Face.
6.6.2. Inserimento oggetti vicini da tastiera
Digitando 2 nel men relativo alle ostruzioni esterne, viene data lopportunit di inserire da
tastiera le coordinate cartesiane degli oggetti esterni che proiettano ombra sulla superficie.
A tal proposito, il modulo richieder dapprima il numero di oggetti da inserire e in seguito le
coordinate cartesiane di ogni oggetto. Il sistema richiede le coordinate cartesiane nelle tre
dimensioni.
160
161
162
163
164
165
Questo d lopportunit allutente di poter caricare i dati da un file AutoCAD oppure realizzare una sagoma particolare di pianta.
Le sagome delle piante scaricabili da file sono riportate nel capitolo 10, insieme alle rispettive viste e dimensioni.
6.8.1. Albero predefinito
Scegliendo lopzione 1 del men riportato in figura 6.37, il modulo chiede allutente di inserire il numero corrispondente allalbero che si desidera importare da database.
166
Figura 6.44 Geometria del fogliame (troncoconica sulla sinistra ed ellissoidale sulla destra).
possibile modellare geometrie di fogliame composte tramite la sovrapposizione di pi alberi, assegnando raggio nullo al tronco di ogni albero aggiuntivo.
167
168
Queste informazioni sono inserite allinterno del modulo tramite le seguenti richieste:
Feb
40%
Mar
50%
Apr
60%
Mag
70%
Giu
80%
Lug
80%
Ago
80%
Set
70%
Ott
60%
Nov
50%
Dic
40%
169
170
171
172
7.
RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE
173
174
8.
175
9.
176
FLOW-CHART
177
178
179
180
181
182
183
184
185
186
PARTE III:
ANALISI DI SENSIBILIT DEL FATTORE DI OMBREGGIAMENTO
187
INTRODUZIONE
Lanalisi di sensibilit del fattore di ombreggiamento, svolta con lausilio del software sviluppato, vuole mettere in evidenza lincidenza che alcune variabili di calcolo hanno sul fattore di
ombreggiamento. Lanalisi prende in considerazione il fattore di ombreggiamento medio durante i vari mesi dellanno, e il fattore di ombreggiamento istantaneo del giorno estivo di
progetto.
In ultimo, sono stati realizzati dei diagrammi che mostrano la variabilit del fattore di ombreggiamento a seconda di alcune dimensioni caratteristiche dei sistemi ombreggianti, al fine di dare indicazioni utili circa la loro progettazione.
188
189
190
Figura 11.2 Analisi mensile del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) di profondit variabile. Esposizione sud.
Figura 11.3 Analisi mensile del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) di profondit variabile. Esposizione est/ovest.
Figura 11.4 Analisi mensile del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) di profondit variabile. Esposizione nord.
191
192
Figura 11.5 Analisi mensile del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) di larghezza o altezza variabile. Esposizione sud.
Figura 11.6 Analisi mensile del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e bande laterali (a destra) di larghezza o altezza variabile. Esposizione est/ovest.
Figura 11.7 Analisi mensile del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) di larghezza o altezza variabile. Esposizione nord.
193
194
Figura 11.8 Analisi mensile del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) a distanza dalla finestra variabile. Esposizione S.
Figura 11.9 Analisi mensile del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e bande laterali (a destra) a distanza dalla finestra variabile. Esposizioni E/O.
Figura 11.10 Analisi mensile del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali (a sinistra) e di bande laterali (a destra) a distanza dalla finestra variabile. Esposizione N.
195
196
Figura 11.11 Analisi mensile del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali (a sinistra) e di bande laterali (a destra) con forma della finestra variabile. Esposizione S.
Figura 11.12 Analisi mensile del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali (a sinistra) e bande laterali (a destra) con forma della finestra variabile. Esposizioni E/O.
Figura 11.13 Analisi mensile del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali (a sinistra) e di bande laterali (a destra) con forma della finestra variabile. Esposizione N.
197
198
Figura 12.1 Analisi oraria del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) di profondit variabile. Esposizione sud.
Figura 12.2 Analisi oraria del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) di profondit variabile. Esposizione est.
Figura 12.3 Analisi oraria del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) di profondit variabile. Esposizione nord.
199
200
Figura 12.4 Analisi oraria del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) di larghezza o altezza variabile. Esposizione sud.
Figura 12.5 Analisi oraria del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) di larghezza o altezza variabile. Esposizione est.
Figura 12.6 Analisi oraria del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) di larghezza o altezza variabile. Esposizione nord.
201
202
Figura 12.7 Analisi oraria del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) a distanza dalla finestra variabile. Esposizione sud.
Figura 12.8 Analisi oraria del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) a distanza dalla finestra variabile. Esposizione est.
Figura 12.9 Analisi oraria del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) a distanza dalla finestra variabile. Esposizione nord.
203
204
Figura 12.10 Analisi oraria del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) con forma della finestra variabile. Esposizione sud.
Figura 12.11 Analisi oraria del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) con forma della finestra variabile. Esposizione est.
Figura 12.12 Analisi oraria del fattore di ombreggiamento in presenza di aggetti orizzontali
(a sinistra) e di bande laterali (a destra) con forma della finestra variabile. Esposizione nord.
205
[-]
13.1
H b = H b H b,s
[-]
13.2
H d = H d H d,s
[-]
13.3
con:
In questi grafici, se un punto giace su una curva iso-E verticale, al fine di ottenere una riduzione dellenergia entrante nelledificio attraverso la finestra, necessario aumentale la profondit dellaggetto o delle bande laterali. Se, invece, un punto situato su una curva iso-E
orizzontale, necessario aumentare lestensione dellaggetto o delle bande oltre i bordi della finestra. Inoltre, se due curve iso-E sono molto ravvicinate, un lieve incremento delle dimensioni del sistema ombreggiante pu comportare notevoli riduzioni degli apporti solari. Di
contro, se sono molto distanziate, potrebbe risultare non conveniente modificarne le dimensioni.
206
W
a
D
d+b 2
[-]
13.4
[-]
13.5
207
Figura 13.2 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un aggetto orizzontale con esposizione S, nel mese di gennaio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.3 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un aggetto orizzontale con esposizione E/O, nel mese di gennaio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.4 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un aggetto orizzontale con esposizione N, nel mese di gennaio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
208
Figura 13.5 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un aggetto orizzontale con esposizione S, nel mese di febbraio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.6 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un aggetto orizzontale con esposizione E/O, nel mese di febbraio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.7 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un aggetto orizzontale con esposizione N, nel mese di febbraio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
209
Figura 13.8 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un aggetto orizzontale con esposizione S, nel mese di marzo, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.9 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un aggetto orizzontale con esposizione E/O, nel mese di marzo, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.10 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione N, nel mese di marzo, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
210
Figura 13.11 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione S, nel mese di aprile, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.12 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione E/O, nel mese di aprile, a Torino (45N) e a Palermo
(38N).
Figura 13.13 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione N, nel mese di aprile, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
211
Figura 13.14 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione S, nel mese di maggio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.15 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione E/O, nel mese di maggio, a Torino (45N) e a Palermo
(38N).
Figura 13.16 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione N, nel mese di maggio, a Torino (45N) e a Palermo
(38N).
212
Figura 13.17 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione S, nel mese di giugno, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.18 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione E/O, nel mese di giugno, a Torino (45N) e a Palermo
(38N).
Figura 13.19 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione N, nel mese di giugno, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
213
Figura 13.20 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione S, nel mese di luglio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.21 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione E/O, nel mese di luglio, a Torino (45N) e a Palermo
(38N).
Figura 13.22 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione N, nel mese di luglio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
214
Figura 13.23 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione S, nel mese di agosto, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.24 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione E/O, nel mese di agosto, a Torino (45N) e a Palermo
(38N).
Figura 13.25 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione N, nel mese di agosto, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
215
Figura 13.26 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione S, nel mese di settembre, a Torino (45N) e a Palermo
(38N).
Figura 13.27 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione E/O, nel mese di settembre, a Torino (45N) e Palermo
(38N).
Figura 13.28 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione N, nel mese di settembre, a Torino (45N) e a Palermo
(38N).
216
Figura 13.29 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione S, nel mese di ottobre, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.30 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione E/O, nel mese di ottobre, a Torino (45N) e a Palermo
(38N).
Figura 13.31 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione N, nel mese di ottobre, a Torino (45N) e a Palermo
(38N).
217
Figura 13.32 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione S, nel mese di novembre, a Torino (45N) e a Palermo
(38N).
Figura 13.33 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione E/O, nel mese di novembre, a Torino (45N) e Palermo
(38N).
Figura 13.34 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione N, nel mese di novembre, a Torino (45N) e a Palermo
(38N).
218
Figura 13.35 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione S, nel mese di dicembre, a Torino (45N) e a Palermo
(38N).
Figura 13.36 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione E/O, nel mese di dicembre, a Torino (45N) e Palermo
(38N).
Figura 13.37 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da un agget-to orizzontale con esposizione N, nel mese di dicembre, a Torino (45N) e a Palermo
(38N).
219
Figura 13.38 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione S ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di gennaio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.39 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione E/O ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di gennaio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.40 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione N ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di gennaio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
220
Figura 13.41 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione S ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di febbraio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.42 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione E/O ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di febbraio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.43 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione N ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di febbraio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
221
Figura 13.44 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione S ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di marzo,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.45 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione E/O ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di marzo,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.46 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione N ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di marzo,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
222
Figura 13.47 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione S ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di aprile,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.48 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione E/O ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di aprile,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.49 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione N ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di aprile,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
223
Figura 13.50 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione S ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di maggio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.51 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione E/O ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di maggio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.52 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione N ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di maggio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
224
Figura 13.53 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione S ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di giugno,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.54 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione E/O ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di giugno,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.55 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione N ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di giugno,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
225
Figura 13.56 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione S ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di luglio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.57 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione E/O ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di luglio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.58 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione N ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di luglio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
226
Figura 13.59 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione S ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di agosto,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.60 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione E/O ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di agosto,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.61 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione N ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di agosto,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
227
Figura 13.62 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione S ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di settembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.63 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione E/O ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di settembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.64 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione N ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di settembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
228
Figura 13.65 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione S ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di ottobre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.66 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione E/O ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di ottobre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.67 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione N ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di ottobre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
229
Figura 13.68 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione S ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di novembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.69 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione E/O ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di novembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.70 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione N ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di novembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
230
Figura 13.71 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione S ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di dicembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.72 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione E/O ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di dicembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.73 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata con
esposizione N ombreggiata da un aggetto orizzontale, nel mese di dicembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
231
W
b
D
d+a 2
[-]
13.6
[-]
13.7
232
Figura 13.75 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione S, nel mese di gennaio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.76 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione E/O, nel mese di gennaio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.77 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione N, nel mese di gennaio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
233
Figura 13.78 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione S, nel mese di febbraio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.79 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione E/O, nel mese di febbraio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.80 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione N, nel mese di febbraio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
234
Figura 13.81 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione S, nel mese di marzo, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.82 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione E/O, nel mese di marzo, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.83 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione N, nel mese di marzo, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
235
Figura 13.84 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione S, nel mese di aprile, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.85 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione E/O, nel mese di aprile, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.86 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione N, nel mese di aprile, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
236
Figura 13.87 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione S, nel mese di maggio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.88 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione E/O, nel mese di maggio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.89 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione N, nel mese di maggio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
237
Figura 13.90 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione S, nel mese di giugno, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.91 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione E/O, nel mese di giugno, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.92 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione N, nel mese di giugno, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
238
Figura 13.93 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione S, nel mese di luglio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.94 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione E/O, nel mese di luglio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.95 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione N, nel mese di luglio, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
239
Figura 13.96 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione S, nel mese di agosto, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.97 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione E/O, nel mese di agosto, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.98 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione N, nel mese di agosto, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
240
Figura 13.99 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione S, nel mese di settembre, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.100 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione E/O, nel mese di settembre, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.101 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione N, nel mese di settembre, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
241
Figura 13.102 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione S, nel mese di ottobre, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.103 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione E/O, nel mese di ottobre, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.104 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione N, nel mese di ottobre, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
242
Figura 13.105 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione S, nel mese di novembre, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.106 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione E/O, nel mese di novembre, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.107 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione N, nel mese di novembre, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
243
Figura 13.108 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione S, nel mese di dicembre, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.109 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione E/O, nel mese di dicembre, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.110 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata da bande
laterali con esposizione N, nel mese di dicembre, a Torino (45N) e a Palermo (38N).
244
Figura 13.111 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata da bande laterali, nel mese di gennaio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.112 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata da bande laterali, nel mese di gennaio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.113 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata da bande laterali, nel mese di gennaio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
245
Figura 13.114 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata da bande laterali, nel mese di febbraio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.115 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata da bande laterali, nel mese di febbraio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.116 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata da bande laterali, nel mese di febbraio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
246
Figura 13.117 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata da bande laterali, nel mese di marzo,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.118 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata da bande laterali, nel mese di marzo,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.119 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata da bande laterali, nel mese di marzo,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
247
Figura 13.120 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata da bande laterali, nel mese di aprile,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.121 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata da bande laterali, nel mese di aprile,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.122 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata da bande laterali, nel mese di aprile,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
248
Figura 13.123 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata da bande laterali, nel mese di maggio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.124 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata da bande laterali, nel mese di maggio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.125 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata da bande laterali, nel mese di maggio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
249
Figura 13.126 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata da bande laterali, nel mese di giugno,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.127 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata da bande laterali, nel mese di giugno,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.128 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata da bande laterali, nel mese di giugno,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
250
Figura 13.129 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata da bande laterali, nel mese di luglio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.130 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata da bande laterali, nel mese di luglio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.131 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata da bande laterali, nel mese di luglio,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
251
Figura 13.132 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata da bande laterali, nel mese di agosto,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.133 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata da bande laterali, nel mese di agosto,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.134 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata da bande laterali, nel mese di agosto,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
252
Figura 13.135 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata da bande laterali, nel mese di settembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.136 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata da bande laterali, nel mese di settembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.137 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata da bande laterali, nel mese di settembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
253
Figura 13.138 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata da bande laterali, nel mese di ottobre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.139 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata da bande laterali, nel mese di ottobre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.140 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata da bande laterali, nel mese di ottobre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
254
Figura 13.141 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata da bande laterali, nel mese di novembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.142 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata da bande laterali, nel mese di novembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.143 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata da bande laterali, nel mese di novembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
255
Figura 13.144 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata da bande laterali, nel mese di dicembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.145 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata da bande laterali, nel mese di dicembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.146 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata da bande laterali, nel mese di dicembre,
a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
256
257
Figura 13.148 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione S, nel mese di gennaio,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.149 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione E/O, nel mese di gennaio,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.150 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione N, nel mese di gennaio,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
258
Figura 13.151 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione S, nel mese di febbraio,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.152 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione E/O, nel mese di febbraio,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.153 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione N, nel mese di febbraio,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
259
Figura 13.154 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione S, nel mese di marzo,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.155 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione E/O, nel mese di marzo,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.156 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione N, nel mese di marzo,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
260
Figura 13.157 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione S, nel mese di aprile,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.158 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione E/O, nel mese di aprile,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.159 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione N, nel mese di aprile,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
261
Figura 13.160 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione S, nel mese di maggio,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.161 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione E/O, nel mese di maggio,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.162 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione N, nel mese di maggio,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
262
Figura 13.163 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione S, nel mese di giugno,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.164 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione E/O, nel mese di giugno,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.165 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione N, nel mese di giugno,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
263
Figura 13.166 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione S, nel mese di luglio,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.167 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione E/O, nel mese di luglio,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.168 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione N, nel mese di luglio,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
264
Figura 13.169 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione S, nel mese di agosto,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.170 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione E/O, nel mese di agosto,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.171 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione N, nel mese di agosto,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
265
Figura 13.172 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione S, nel mese di settembre,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.173 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione E/O, nel mese di settembre,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.174 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione N, nel mese di settembre,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
266
Figura 13.175 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione S, nel mese di ottobre,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.176 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione E/O, nel mese di ottobre,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.177 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione N, nel mese di ottobre,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
267
Figura 13.178 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione S, nel mese di novembre,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.179 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione E/O, nel mese di novembre,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.180 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione N, nel mese di novembre,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
268
Figura 13.181 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione S, nel mese di dicembre,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.182 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione E/O, nel mese di dicembre,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
Figura 13.183 Fattori di ombreggiamento per una finestra quadrata ombreggiata sia da aggetti orizzontali che bande con esposizione N, nel mese di dicembre,
a Torino (45N) e a Palermo (38N).
269
Figura 13.184 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di gennaio, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.185 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di gennaio, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.186 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di gennaio, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
270
Figura 13.187 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di febbraio, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.188 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di febbraio, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.189 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di febbraio, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
271
Figura 13.190 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di marzo, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.191 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di marzo, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.192 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di marzo, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
272
Figura 13.193 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di aprile, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.194 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di aprile, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.195 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di aprile, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
273
Figura 13.196 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di maggio, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.197 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di maggio, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.198 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di maggio, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
274
Figura 13.199 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di giugno, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.200 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di giugno, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.201 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di giugno, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
275
Figura 13.202 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di luglio, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.203 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di luglio, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.204 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di luglio, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
276
Figura 13.205 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di agosto, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.206 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di agosto, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.207 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di agosto, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
277
Figura 13.208 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di settembre, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.209 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di settembre, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.210 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di settembre, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
278
Figura 13.211 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di ottobre, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.212 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di ottobre, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.213 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di ottobre, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
279
Figura 13.214 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di novembre, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.215 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di novembre, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.216 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di novembre, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
280
Figura 13.217 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione S ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di dicembre, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.218 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione E/O ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di dicembre, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
Figura 13.219 Riduzione dellirraggiamento medio giornaliero per una finestra quadrata
con esposizione N ombreggiata sia da aggetti orizzontali che da bande laterali,
nel mese di dicembre, a Torino (45 N) e a Palermo (38 N).
281
282
14. SIMBOLOGIA
Aw
Aw,s
ET
Fs
Fs,b
Fs,d
Fs,m
Fs,b,m
Fs,d,m
Fs,r,m
Fsc
g
h
hc
hs
Hh
Hbh
Hdh
Hoh
Hh,h
Hbh,h
Hdh,h
Hoh,h
Isc
Ib
Ibh
Ibn
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283
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284
[W/m2]
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[-]
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[hPa]
[hPa]
[W/(m2sr)]
[-]
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[atm-cm]
[atm-cm]
[atm-cm]
[cm]
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[-]
s
ss
[]
[-]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[sr]
285
286
15. BIBLIOGRAFIA
287
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