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MANUALE DELLA
SICUREZZA
ai sensi dell’art. 29 del D.Lgs. 81/2008 – D.Lgs. 106/2009
PREMESSA
Dati dell’Ente:
44012 BONDENO
- Via Vittorio Veneto, 48/50
Telefono: (0532) 893010
Telefax: (0532) 892966
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Consorzio della Bonifica Burana NOTE:
Manuale Sicurezza - D. Lgs. 81/2008 – D. Lgs 106/2009
VERSIONE 8 - DICEMBRE 2017
I Lavoratori sono stati consultati e informati sul significato della valutazione e sulle
modalità della stessa. La raccolta dati è stata condotta in collaborazione con i vari
responsabili aziendali, e in particolare con figure che svolgono attività tali da renderli
partecipi in prima persona di tutti i problemi che riguardano l’attività dei Lavoratori. Molti
dei Lavoratori stessi sono stati osservati e intervistati nel corso delle loro attività.
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1. INTRODUZIONE
Per affrontare il problema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro è necessario in
primo luogo fare riferimento alla situazione normativa preesistente in Italia nel settore, la quale ha
origine alla fine del 1800. Si tratta fra l’altro di un quadro normativo in buona parte ancora attuale e
fra i più avanzati, anche se spesso malamente applicato.
I principi fondamentali del diritto in materia si rintracciano in alcuni articoli della
Costituzione, del Codice Penale e del Codice Civile.
L’art. 41 della Costituzione recita: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può
svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà,
alla dignità umana. “; gli art. 32 e 35 enunciano i principi della tutela della salute e del lavoro, e i
diritti dei lavoratori fra cui la formazione professionale.
L’art. 2087 del Codice Civile (1942): “L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio
dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono
necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.
Il Codice Penale (1930) prevede all’art. 437 la reclusione da 6 mesi a 5 anni per chi
rimuove, danneggia o semplicemente omette di collocare impianti, apparecchi o segnali destinati a
prevenire gli infortuni sul lavoro. Se dal fatto ne deriva un infortunio la pena è da 3 a 10 anni.
Si tratta evidentemente di una sanzione molto pesante, che in teoria dovrebbe essere
sufficiente come deterrente. Inoltre l’art. 451, più applicabile nella pratica, prevede la reclusione
fino ad un anno o la multa per omissioni colpose, senza dolo quindi, riguardanti i mezzi
antincendio, pronto soccorso e simili (mezzi di protezione collettiva).
Questi articoli prevedono quindi il diritto del lavoratore alla salute e alla sicurezza nei
luoghi di lavoro, di conseguenza, il dovere dell’imprenditore di realizzare tutto quanto tecnicamente
possibile per garantire la sicurezza del lavoro.
Venendo alla normativa specifica, i cardini sui quali ruotava prima del più recente Decreto
Legislativo 626/94 (in vigore dal 27.11.1994), tutta la disciplina in relazione alla prevenzione degli
infortuni ed alla tutela dell’igiene nell’ambiente di lavoro, erano costituiti in Italia rispettivamente
dal D.P.R. 27.04.1955, n. 547 e dal D.P.R. 19.03.56, n. 303.
Questi decreti prevedevano quali obblighi fondamentali di datore di lavoro, dirigente e
preposto (ognuno nel suo ambito), l’attuazione delle misure di igiene e sicurezza descritte,
l’informazione dei lavoratori sui rischi, la fornitura dei mezzi di protezione, il controllo sui singoli
lavoratori affinché osservassero le misure di sicurezza previste.
Il sistema di sicurezza così articolato (ancora attuale nella sua concezione generale) aveva
il limite di dettagliare in modo molto specifico determinati obblighi lasciando in secondo piano i
principi fondamentali. Inoltre l’applicazione era lasciata ad un rapporto tradizionale di imposizione
e controllo da parte degli organi dello Stato.
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Negli anni ‘60 e ‘70 il sistema si è evoluto sotto le pressioni sindacali, portando anche ad
un maggior dettaglio e aggiornamento scientifico la normativa. Vanno ricordati lo statuto dei
lavoratori (1970), le leggi 977/67 e 1204/71, (la prima regola il lavoro dei fanciulli e adolescenti; la
seconda prevede precise modalità per proteggere dai rischi lavorativi la donna in stato di
gravidanza), la riforma sanitaria del 1978, disposizioni specifiche su alcuni rischi chimici, il DPR
175/88 sui rischi industriali rilevanti, il D. Lgs. 277/91 sull’esposizione a rumore, piombo e
amianto. Quest’ultima normativa ha un’importanza storica notevole, in quanto introduce la
VALUTAZIONE DEL RISCHIO come forma primaria d’intervento da parte del datore di lavoro,
da ripetersi periodicamente e da cui fare seguire le misure preventive e formative.
Le ultime norme citate derivano dall’applicazione di direttive dell’Unione Europea, la
quale si occupa di Sicurezza del Lavoro in quanto tra i suoi compiti statutari vi è la
regolamentazione della concorrenza e del libero scambio fra i paesi membri. È evidente infatti che
un paese in cui gli obblighi di tutela sono molto ridotti avrà un costo del lavoro inferiore e quindi si
troverà in posizione avvantaggiata rispetto a quelli dove i lavoratori sono meno tutelati.
La terza fase evolutiva del sistema normativo si è avuta con l’emanazione del D.Lgs.
626/94 del 19.09.94 che recepisce la direttiva comunitaria 89/391 e 7 direttive particolari
riguardanti misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori
durante il lavoro.
Il D. Lgs. 30 Aprile 2008 n. 81- Testo Unico di Sicurezza sul Lavoro - approvato dopo
lungo periodo di studio e con innumerevoli interventi di “messa a punto” apporta finalmente una
importante novità nel campo normativo nazionale in materia di sicurezza e salute nei luoghi di
lavoro.
Esso infatti abroga tutta la precedente normativa (dal 1955 al 2007) incorporandone tutti i
contenuti ed adeguandoli al concetto di introduzione ed adozione, in tutti i luoghi di lavoro, di
procedure ed organizzazione del lavoro volti alla ricerca continua di miglioramento degli obiettivi
raggiunti in conseguenza al progresso della tecnica.
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Il D. Lgs. 81/2008 così come modificato dal Decreto correttivo – D. Lgs. 106/2009 - è
ovviamente il grande contenitore all’interno del quale si sono inseriti ed andranno ad inserirsi i
recepimenti delle future direttive comunitarie in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
In ottemperanza al D. Lgs. 81/2008 il Consorzio, ad opera del proprio Responsabile del
Servizio di Prevenzione e Protezione, aggiorna il Documento di Valutazione del Rischio, la cui
prima versione è stata redatta nel 2009.
Le nuove regole incidono profondamente sull’attuale sistema normativo basato sui D.P.R.
547/55 e 303/56 e ribaltano l’ottica precedente ponendo l’uomo, anziché la macchina, al centro
della nuova organizzazione della sicurezza in azienda.
Il recepimento comporta un progressivo affinamento della tutela della sicurezza sul lavoro,
e una maggiore attenzione alla prevenzione in tutti i momenti della vita aziendale, dalla
progettazione dei reparti e delle macchine (in questo complementare alla direttiva 89/392), alla
formazione dei lavoratori, alla scelta delle materie prime.
Ogni azienda deve mettere a punto quindi un “Sistema sicurezza” inteso come insieme di
interventi tecnici, strutturali, organizzativi e di formazione, che devono essere articolati, pianificati,
controllati e ripetuti nel tempo, rivolti alla prevenzione dei danni e dei rischi per le persone, cose e
ambiente derivanti dall’esercizio delle attività produttive.
La prevenzione, per essere efficace, deve operare sulle cause di infortunio per evitarle e
rimuoverle. Non può essere limitata alla sola protezione della macchina ed alla eliminazione dei
pericoli materiali, ma deve integrare l’attività di formazione/informazione con quella sanitaria per
arrivare all’obiettivo che si pone questa nuova normativa e cioè il miglioramento continuo della
sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro.
Importante è il sistema delle responsabilità, che deve essere conosciuto in modo tale che
ognuno (dal dipendente al titolare, compresi i lavoratori esterni presenti temporaneamente) sia
cosciente dei diritti e doveri richiesti dalla sua posizione.
Si riporta nel seguito, al fine di agevolare la comprensione del significato del processo di
valutazione dei rischi da parte di tutte le componenti aziendali, un estratto del ‘Documento n° 1’
delle Linee Guida elaborate dal “Coordinamento tecnico per la prevenzione degli Assessorati alla
Sanità delle regioni e province autonome di Trento e Bolzano”:
La valutazione dei rischi lavorativi di cui al D. Lgs 81/2008 si iscrive nel più ampio e
complessivo utilizzo a livello internazionale del metodo del "risk assessment" (globale valutazione
dei rischi professionali), che coinvolge anche molti aspetti relativi ai costi ambientali del progresso
tecnologico e dell'uso delle risorse naturali.
L'orientamento comunitario, in generale, è quello di fondare le iniziative legislative e la
definizione delle priorità dell'intervento su un'analisi partecipata e strutturata in merito alla
"accettabilità" sociale dei rischi e alla valutazione dei costi e dei benefici che la loro riduzione
comporta per la comunità.
Di per sé il "risk assessment" non porta automaticamente al "risk management", cioè alla
risoluzione o al contenimento dei problemi evidenziati, ma ha il vantaggio di portarli alla luce e
farne oggetto di valutazione sociale, di studio, di programmi articolati.
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Il Consorzio della Bonifica Burana, istituito dal 1 ottobre 2009 in base alla Legge della
Regione Emilia-Romagna n. 5/2009, è formato dall’ex Consorzio di Bonifica Burana-Leo-
Scoltenna-Panaro e la parte di pianura dell’ex Consorzio di Bonifica Reno Palata
ricadente tra destra Panaro e sinistra Samoggia. Il nuovo comprensorio, che ricade in 3
regioni, 5 province e 58 comuni, comprende i bacini idrografici del Canale Collettore di
Burana e del fiume Panaro, abbracciando terreni montani, collinari e di pianura che dal
crinale appenninico tosco-emiliano raggiungono l’Oltrepò mantovano. Si sviluppa su una
superficie di 242.521 ettari dove gestisce una rete di canali di oltre 2500 km,
regolamentati da 52 impianti idrovori, 12 chiaviche, 1 cassa d’espansione e altri 656
manufatti.
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Si riportano in via
esemplificativa le
immagini di alcuni
gruppi di lavoratori
partecipanti ai corsi
teorico – pratici di
formazione permanente
effettuati nel 2012/2014
ADDETTI MACCHINE OPERATRICI ADDETTI AL CARRELLO ELEVATORE
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8. In ottemperanza a quanto stabilito dal D.Lgs. 81/2008 sono stati svolti – nel 2011 - i
corsi di aggiornamento per i lavoratori designati alle squadre di Emergenza Antincendio
ed Evacuazione e Primo Soccorso e si sono ripetuti nel 2016.
9. Nel mese di Maggio 2012 in Emilia-Romagna si sono verificate una serie di scosse
sismiche di cui le più intense nei giorni 20 e 29, con conseguenti vittime e gravissimi danni
alle costruzioni delle zone prossime all’epicentro individuato nella bassa pianura
modenese e ferrarese da Carpi a Bondeno. In modo particolare la scossa sismica del 29
si è verificata alle ore 9 circa in giorno lavorativo ed è stata avvertita molto intensamente
anche nella Sede di Modena. È risultato utile in questa circostanza l’addestramento del
personale consorziale che ha dato prova di autocontrollo e calma attendendo il termine
della lunga e forte scossa, per poi recarsi ordinatamente in luogo sicuro fuori dal palazzo.
Gli addetti all’emergenza-evacuazione, prima di uscire dal fabbricato hanno controllato
che nessuna persona fosse rimasto all’interno.
Nel 2012 non si è ritenuto di effettuare la prova annuale di evacuazione per non creare
situazioni di paura in persone già traumatizzate. Si sono invece effettuate negli anni
successivi.
Nel 2017 si è ripetuta nella Sede di Modena la Prova di evacuazione il giorno 04/12/2017
realizzando un tempo di 3’ e 25” per la completa evacuazione dei presenti .
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11. È stato migliorato l’assetto interno del Magazzino di Nonantola, tramite l’acquisto
di armadi per prodotti chimici e scaffalature; il fatto ha determinato una migliore gestibilità
dei locali con conseguente incrementata sicurezza e salute per i lavoratori.
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I Consorzi di Bonifica sono Enti di Diritto Pubblico che hanno il fine di tutelare,
nell’ambito del proprio territorio, le opere idrauliche, le attività irrigue in pianura e la
sistemazione dei versanti in montagna.
Nel caso specifico il Consorzio Burana gestisce le seguenti infrastrutture:
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Il territorio gestito ha una superficie di circa 2450 km2, distribuiti su 5 province (la
maggior parte in provincia di Modena, il resto nei territori di Mantova, Ferrara, Bologna e
Pistoia).
La portata idraulica complessiva delle reti idriche consorziali è di circa 180 m 3/s,
con una potenza installata di circa 39 000 kW.
L’attività del Consorzio è fortemente legata alla stagionalità; indicativamente nel
periodo da Marzo a Novembre, e soprattutto da Maggio a Settembre, si concentrano la
maggior parte dei lavori e delle necessità legate alla gestione della distribuzione irrigua,
con presenza in servizio anche di tutti i lavoratori assunti con contratto stagionale.
Nel seguente diagramma a blocchi si riassume, per quanto possibile e in maniera
semplificata, la situazione:
Struttura Operativa
Struttura operativa
Personale tecnico, responsabili impianti e settori
Manutentori, Addetti alle macchine operatrici, Operai fissi e stagionali
Attività operative
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Allo stato attuale non esistono direttive univoche e specifiche per la compilazione
del presente documento, e in particolare per quanto attiene i Consorzi di Bonifica.
Sono tuttavia diffuse ormai da anni metodologie di analisi dei rischi aziendali
basate su check-list, questionari, confronto con normative e regolamenti.
La valutazione vera e propria si è basata su visite dirette sui luoghi di lavoro con
interviste, raccolta dati e documentazione, rilievi fotografici dove necessario.
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A. Organizzazione aziendale
B. Luoghi di lavoro
C. Attrezzature di lavoro
D. Rischi personali
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3. LUOGO DI LAVORO
Nella seguente tabella vengono riepilogati i luoghi di lavoro che sono stati
considerati nella Valutazione dei rischi:
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I luoghi di lavoro interni sono sufficientemente spaziosi per il tipo di attività svolta,
che per lo più consiste in controlli e occasionali manutenzioni. Le aperture sono sufficienti,
dal momento che sono dimensionate per permettere il passaggio di pompe e altri
accessori.
Anche gli impianti permanentemente presidiati, e gli uffici, hanno sufficienti spazi,
aperture, vie d’uscita tenuto conto del numero di addetti presenti.
I rischi presenti per quanto riguarda i luoghi di lavoro sono legati alle attività in
cantiere (occasionali opere edili) e all’accesso a sostegni con paratoie di tipo manuale.
Alcuni impianti sono costituiti da una semplice cabina con una pompa all’interno.
Vi sono inoltre impianti di presa all’aperto situati negli alvei, costituiti da una rotaia
sulla quale viene fatta scendere e salire la pompa di presa.
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I lay-out degli impianti principali sono disponibili presso l’ufficio del R.S.P.P..
Gli impianti idrovori sono riconducibili ad una struttura tipica, costituita da un locale atto a
contenere le pompe, di numero per lo più variabile fra 2 e 8. La cabina di trasformazione
elettrica, qualora presente, è nella maggior parte dei casi situata all’esterno.
Parte delle attività consortili è riconducibile alle problematiche dei settori edilizia e
agricoltura, con uso di macchine operatrici, mezzi di servizio, attrezzature per operazioni
di manutenzione canali, regolazioni idrauliche, ecc., in un contesto territoriale aperto, dove
possono presentarsi situazioni di rischio non prevedibili. Tuttavia si può constatare come
dette attività si ripetano di anno in anno generando di fatto una acquisizione di
conoscenza tale da ridurre al minimo i rischi non prevedibili.
È importante osservare che le opere di entità rilevante (manutenzione
straordinaria) vengono di norma effettuate da ditte esterne e comunque programmate con
particolare attenzione da parte dei responsabili di settore.
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Il Servizio di Prevenzione e Protezione effettua periodicamente ispezioni di verifica nelle sedi fisse
e visite a campione (con l’aiuto dei guardiani del Consorzio) presso i punti di manovra dislocati sul
territorio. IL RISCHIO RESIDUO E’ ACCETTABILE
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La distribuzione delle fonti luminose, in particolare negli uffici, è studiata in modo da agevolare il
comfort visivo e da evitare situazioni di abbagliamento e riflessi sui videoterminali (presenza di
plafoniere antiriflesso e veneziane o tende) IL RISCHIO RESIDUO E’ ACCETTABILE
4.3 Microclima
Gli impianti di riscaldamento non sono presenti in tutti i luoghi di lavoro, in quanto
la permanenza negli impianti di sollevamento è puramente occasionale nei mesi invernali.
Pertanto solamente gli uffici e le strutture di Officina Impianto Pilastresi, Nonantola, Corlo,
Bondeno, Concordia Sud e San Giovanni in Persiceto (officine, falegnameria) sono dotate
di impianti termici.
La situazione microclimatica in tali luoghi di lavoro è corretta, fatto salvo, per
quanto riguarda le officine, la presenza di portoni che vengono aperti per esigenze
lavorative e la necessità di entrare e uscire dai capannoni (sbalzi termici).
Negli uffici della Sede di Modena è entrato in funzione nell’estate 2003 l’impianto
di condizionamento e deumidificazione che ha notevolmente migliorato le condizioni di
lavoro estivo degli impiegati, negli uffici delle Sedi di Bondeno, Mirandola e San Giovanni
in Persiceto sono pure presenti ed attivi impianti di climatizzazione.
Sono stati acquistati D.P.I. protettivi contro il freddo per tutti i lavoratori esposti a temperature
rigide o disagevoli sia all’esterno che all’interno di ambienti di lavoro non riscaldati.. IL RISCHIO
RESIDUO E’ ACCETTABILE
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5. RUMORE
Rispetto al 1992 in cui si rilevava una presenza di oltre 30 persone con livello di
esposizione personale dichiarato LEP>90dBA, la situazione è notevolmente migliorata;
infatti la percentuale del personale esposto a livelli di rumore che possono considerarsi
pericolosi a lungo termine per gli effetti uditivi ed extrauditivi è stata azzerata.
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sonora ed in fase di acquisto macchinari una ricerca di mercato volta alla scelta della
tecnologia più silenziosa possibile.
La ripetizione periodica della valutazione funge da intervento primario volto alla conoscenza e alla
progressiva riduzione del rischio.
Alla luce degli aggiornamenti periodici sono stati ottenuti notevoli miglioramenti (eliminazione di
macchine operatrici vecchie, decespugliatori a ridotta emissione sonora) ed altre verranno in futuro
con l’aggiornamento del parco macchine.
Vengono utilizzati idonei dispositivi di protezione individuale.
È stata fatta attività di informazione e formazione specifica sui rischi legati all’esposizione a
rumore.
Gli addetti selezionati sono sottoposti a stretta sorveglianza sanitaria e controlli audiometrici
periodici secondo le disposizioni legislative vigenti.
L’utilizzo di attrezzature rumorose e la permanenza degli operatori in postazioni rumorose è
limitato al minimo indispensabile.
Presso le fonti di rumore superiori a 90 dBA è apposta apposita segnaletica.
Nelle officine sono presenti pannelli fonoisolanti mobili per salvaguardare i lavoratori durante
operazioni di saldatura e smerigliatura effettuate in postazioni non fisse da altri lavoratori.
Negli impianti delle Pilastresi, di Santa Bianca e del Sabbioncello sono state installate delle cabine
insonorizzate per lo stazionamento del personale d’impianto al cui interno, con gli impianti in
esercizio, è stato rilevato un LEP <80dBA.
SPAZIO PER AGGIORNAMENTI E ANNOTAZIONI
Nel 2020 è prevista la ripetizione della fonometria generale di aggiornamento su
tutte le postazioni di lavoro per il calcolo del Lep di tutti i lavoratori
IL RISCHIO RESIDUO E’ ACCETTABILE
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I tempi di utilizzo non sono elevati su base mensile o annuale, mentre in alcune
giornate è possibile un’esposizione di alcune ore.
Sono presenti anche motofalciatrici semoventi, con sedile. In questo caso la
trasmissione di vibrazioni interessa l’intero corpo.
Ai sensi del D.Lgs. 81/2008 – art. 18 comma 1 lettera p) nel corso del 2014 è
stata effettuata la valutazione del rischio vibrazioni su tutto il personale esposto all’utilizzo
di attrezzature o di macchine operatrici.
È stato censito e misurato tutto il parco macchine e le attrezzature consorziali
riferendosi ai tempi di utilizzo effettivi ed alle modalità di utilizzo soprattutto in riferimento
alle autovetture ed ai trattori che percorrono sia strade asfaltate sia capezzagne
trasmettendo quindi ai guidatori differenti intensità di vibrazioni.
Per i risultati si rimanda alla consultazione del documento contenente le
misurazioni ed il calcolo delle esposizioni dei lavoratori quale allegato al presente DVR.
Sicuramente nel corso degli acquisti futuri si continuerà ad esaminare le schede tecniche
dei macchinari e delle attrezzature per indirizzarne la scelta verso le tipologie a bassa
produzione di vibrazioni.
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Uso di DPI:
guanti e grembiuli per smerigliatura e saldatura
protezione degli occhi durante la saldatura
protezione dell’intero corpo durante la saldatura
protezione delle vie respiratorie
guanti nelle lavorazioni con macchine utensili a mano o condotte dalle braccia.
Presenza di un preparato contro le ustioni superficiali nel pacchetto di medicazione dell’azienda.
Gli addetti sono sottoposti a sorveglianza sanitaria.
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Il rischio di esposizione dei due falegnami a polveri di legno duro è stato valutato
nell’aprile 2017 evidenziando valori nettamente al di sotto del TLV, definiti IRRILEVANTI.
Si prevede di ripetere il campionamento con cadenza triennale (2020).
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La frequenza di alcune delle operazioni è molto scarsa, mentre le operazioni potenzialmente più
pericolose (uso di fitofarmaci) sono riservate a personale specializzato, con uso di procedure di
sicurezza e DPI adeguati. I diserbi effettuati con fitofarmaci di terza classe tossicologica riguardano
esclusivamente aree cortilive dei siti consorziali e zone immediatamente circostanti i manufatti
idraulici lungo i canali.
Le condizioni locali di salubrità sono comunque mantenute soddisfacenti con i seguenti
accorgimenti:
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5) È vietato l’uso di smerigliatori a disco senza uso contemporaneo di un getto d’acqua per
abbattere le polveri;
6) È obbligatorio l’uso di Dispositivi di Protezione Individuale, in particolare guanti e facciali
filtranti antipolvere tipo P3 (polveri fini). Le mascherine vanno smaltite come rifiuto pericoloso
contenente amianto;
7) È obbligatorio l’uso di indumenti di lavoro usa e getta (tipo Tyvec) che dovranno essere smaltite
come rifiuto pericoloso contenente amianto;
8) I rifiuti di lavorazione saranno portati al Centro di Raccolta Rifiuti consorziale di Concordia Sud
per il successivo smaltimento a termini di legge; i frammenti raccolti dovranno essere
immediatamente sigillati con apposito prodotto chimico in dotazione ed inseriti in sacchi di
plastica etichettati.
Nel 2015 è stata emessa una procedura aggiornata per le lavorazioni sulle condutture di
eternit effettuate dagli addetti agli impianti pluvirrigui che stabilisce le corrette modalità
operative.
I lavoratori addetti alle operazioni di cui sopra sono stati appositamente formati dal previsto corso
della durata di 30 ore la cui ultima sessione risale a settembre 2015.
Il preposto al controllo delle operazioni in presenza di amianto ha frequentato il previsto corso della
durata di 50 ore.
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Con Comunicazione di Servizio apposita, è stato ufficializzato l’uso esclusivo di smalti all’acqua
per tutti gli elementi non destinati all’immersione in acqua.
Solamente per verniciare elementi destinati al contatto prolungato con l’acqua è autorizzato l’uso di
vernici a base solvente organica.
L’informazione agli utilizzatori sui rischi presenti è stata formalizzata con Ordini di Servizio
specifici.
Uso di D.P.I. per la manipolazione, in particolare tuta, guanti impermeabili, occhiali antispruzzo,
maschera a facciale intero con filtro A2.
Per quanto riguarda ogni dettaglio relativo ai rischi derivanti dall’uso di prodotti e
sostanze chimiche sui luoghi di lavoro si rimanda alla apposita valutazione
effettuata ai sensi del D.Lgs. 25/2002 - eseguita dalla REMARK e facente parte del
presente Documento come allegato. Nel 2018 è in programma l’effettuazione di un
aggiornamento della valutazione del rischio chimico.
IL RISCHIO RESIDUO E’ ACCETTABILE
Ai sensi di quanto disposto dal D.M. 10.03.1998 sono stati classificati a MEDIO
RISCHIO di incendio i seguenti luoghi di lavoro:
1) sede di Modena
2) sede di Bondeno
3) sede di Mirandola
4) sede di San Giovanni in Persiceto
5) impianto Pilastresi
6) impianto Sabbioncello
7) impianto Santa Bianca
8) impianto Concordia Sud
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controllo VV.F. Anche per questi recipienti minori sono state comunque adottate misure di
installazione, utilizzo e controllo/manutenzione adeguate ai criteri di sicurezza necessari
per evitare rischi di incendio e sversamento.
Le officine di manutenzione effettuano saldatura in modo abbastanza frequente,
anche se non continuo. Non sono presenti tuttavia che poche bombole di O 2 e acetilene
opportunamente sistemate e localizzate.
Nella piccola falegnameria di Bondeno non sono presenti che piccole quantità di
legno, inferiori di gran lunga al limite stabilito di 5 ton, che viene lavorato principalmente
per la riparazione e la manutenzione di infissi o materiale vario in uso nei diversi impianti.
I magazzini di Bondeno contengono materiale vario di cui la parte combustibile è
in quantità non rilevante e comunque tale da produrre un carico di incendio inferiore alla
classe delle strutture che lo separano dai locali contigui ad uso uffici ed abitazione.
Nell’Officina di San Giovanni In Persiceto sono presenti piccoli quantitativi di
materiali infiammabili come diluenti e similari, che sono però adeguatamente stoccati in
armadi chiusi, riparati da eventuali fonti di innesco quali potrebbero essere costituite dalla
saldatura.
Gli archivi della sede centrale, a Modena, si sono trasferiti nei locali predisposti al
piano terra ed al piano ammezzato dotati di impianti antincendio e rilevazione fumi e,
poiché è anche stato riorganizzato il materiale cartaceo archiviato con l’aggiunta di nuova
documentazione, è stato richiesto e rilasciato, per questa nuova situazione, il Certificato
Prevenzione Incendi dal Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Modena, divenuto
necessario in quanto il quantitativo di carta archiviato nella nuova sistemazione, supera le
5 ton per vano.
Gli archivi non sono aperti al pubblico, anche se sono tutelati come bene storico.
I locali sono stati progettati secondo le norme antincendio vigenti e sono dotati dei
necessari dispositivi di compartimentazione REI dei locali e di spegnimento incendi.
Nel 2011 è stato implementato l’impianto di allarme evacuazione emergenza-
antincendio della Sede di Modena con un dispositivo che migliora il segnale
aumentandone l’udibilità da tutti i locali del palazzo.
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A) Piano Terra : è ubicato l’archivio storico del Consorzio suddiviso in due unità
composte da più vani dotate di servizio igienico ed arredate con armadi
metallici.
B) Piano ammezzato costituito da: ingresso, Ufficio Catasto, sala comitato, sale
per incontri formativi e rappresentanza; fatta eccezione per il Catasto, in cui
lavorano 8 impiegati e che è aperto al pubblico, gli altri sono locali poco
frequentati per lo più in occasione delle sedute di comitato e consiglio
amministrativo. Nell’ala nord sono stati ultimati i lavori di adeguamento di tre
ampi locali che ospitano la seconda sezione dell’archivio che è arredata con
scaffalature metalliche.
C) Piano primo, a cui si accede con ampia scalinata, è sede di diversi uffici dove
lavorano una ventina di persone; tutti i locali sono sufficientemente ampi e
spaziosi e ricevono luce direttamente dall’esterno; le vie di circolazione interna
che conducono all’uscita sono sgombre da ostacoli e facilmente percorribili; i
pavimenti non presentano asperità o scabrosità che possano costituire motivo
di inciampo e non sono sdrucciolevoli. Le porte sono facilmente apribili e in via
di adeguamento alle norme, relativamente a quelle comunicanti col vano scala.
Vi sono infine servizi igienici sufficienti come numero e standard di fruibilità.
D) Piano secondo, accessibile con la medesima scala del piano primo, è
anch’esso sede di uffici similmente sistemati e con le medesime caratteristiche
in quanto a spostamenti od eventuale evacuazione. Non è stato possibile
realizzare uscite di emergenza di dimensioni ottimali a causa
dell’attraversamento di strutture portanti. Il passaggio si restringe fino a una
larghezza di 90 cm.
Nel corso del 2014/2017 sono state migliorate le vie di evacuazione, grazie alla
ristrutturazione della scala di uscita di emergenza lato sud e alla dotazione delle uscite
principali di aperture antipanico.
Dal 2012, ai sensi del D.P.R. 01/08/2011 n. 151 sono state aggiornate tutte le
pratiche antincendio depositate presso i comandi provinciali Vigili del Fuoco
competenti per le zone convertendo le sigle delle attività e comunicando nel
contempo il cambio di ragione sociale del Consorzio conseguente alla L.R. del
2009.
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Le misure preventive, di protezione passiva e attiva sono presenti in maniera conforme alle
normative antincendio e alle norme tecniche vigenti in materia di impianti elettrici e termici.
È presente il Piano di Emergenza ed Evacuazione in caso di incendio ai sensi D.M. 10.03.98. Tale
piano, strutturato in una procedura generale e in 8 istruzioni specifiche per i vari luoghi di lavoro
presidiati ed una procedura per tutti i siti minori non presidiati, prevede non solo le modalità di
azione in caso di incendio, ma anche le attività di vigilanza e controllo da attuarsi.
Sono stati identificati e formati gli addetti al Servizio Antincendio.
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10. IMPIANTISTICA
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Come era richiesto dall’art.267 del DPR 547/55, gli impianti elettrici, in tutte le loro parti
costitutive, sono costruiti, installati e mantenuti in modo da prevenire i pericoli derivanti da contatti
accidentali con gli elementi in tensione ed i rischi di incendio e di scoppio che si verificano nel loro
esercizio.
Come dall’art. 269, le macchine e gli apparecchi elettrici riportano l’indicazione della tensione,
dell’intensità e del tipo di corrente e delle altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie
all’uso.
Dal punto di vista della sicurezza l’intervento alla fonte, cioè la progettazione e l’installazione degli
impianti, è stata eseguita da tecnici ed installatori qualificati che devono e dovranno sempre
rilasciare la dichiarazione di conformità e certificazioni.
Tutti gli ampliamenti, le modifiche e le manutenzioni straordinarie sono effettuate, da imprese
esterne abilitate ai sensi della vigente normativa. Il Settore Tecnologico verifica i requisiti delle ditte
incaricate e controlla i lavori.
Nel caso di dubbi sullo stato di conservazione e di isolamento dei componenti elettrici, il S-PP ha il
compito di far effettuare una verifica agli elettricisti tramite il Settore Tecnologico.
Vengono inoltre osservate le norme tecniche e di sicurezza relative ai seguenti aspetti e problemi:
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quadri elettrici (chiusura sportello, protezione a interblocco, segnaletica, indicazione dei circuiti
comandati, protezione contro gli urti);
protezione contro i contatti diretti (grado di protezione adeguato);
protezione contro i contatti indiretti (idoneo impianto di messa a terra, interruttore differenziale);
derivazioni a spina (rispetto norme CEI, adeguato grado di protezione, interblocco);
protezione delle linee (rispetto norme CEI);
cabine elettriche:
Le numerose cabine elettriche di trasformazione a 15.000 Volt in entrata e varie tensioni in
uscita sono conformi alle norme di legge. La porta di accesso è chiusa a chiave, e la chiave è
custodita dal responsabile del sito.
Sulle porte sono applicati i cartelli di pericolo e di divieto d’accesso al personale non
addetto.
I trasformatori hanno protezioni laterali e frontali alte almeno 2 metri da terra, con maglie di
larghezza non superiore ai 12 mm.
I conduttori e gli elementi nudi sono protetti con materiale rigido, isolante e non igroscopico,
le protezioni sono fisse o amovibili, a distanza minima dalle parti in tensione di 70 cm più cm 0,7
per ogni 1000 volt.
Sono presenti in cabina:
- schema elettrico dell’impianto di trasformazione.
- cartello indicante i soccorsi da portare ai colpiti da folgorazione.
- una pedana isolante ed un fioretto certificato.
sottocentrali di trasformazione:
Le sottocentrali di Pilastresi e Sabbioncello sono parimenti conformi alle disposizioni
legislative e tecniche, ed il loro funzionamento è curato in maniera dettagliata, con verifiche
periodiche delle correnti di terra ecc.
Il personale del Consorzio accede solo per manutenzione ordinaria.
procedure per lavori in cabina elettrica:
L’ingresso alla cabina elettrica è consentito esclusivamente agli addetti ai lavori accompagnati
da un collega.
Prima dell’accesso è obbligatorio:
a) indossare i dispositivi di protezione personale quali, per esempio:
- guanti isolanti
- calzature con suola dielettrica
b) utilizzare le attrezzature di sicurezza (es. pedane o tappeti dielettrici, fioretti di manovra,
fioretti di isolamento o di messa a terra), utensili, apparecchi elettrici portatili, cavi, spine a norma,
non manomessi o deteriorati; se necessario dotarsi di sgabelli e scale isolanti;
c) eseguire le operazioni che permettono di lavorare in sicurezza.
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Vi sono poi i vari compressori mobili nelle officine, dotati dei regolari libretti di
matricola.
La situazione degli impianti di riscaldamento è conforme alle vigenti normative, e
pertanto non si ravvisano significativi elementi di rischio nell’attuale situazione per i
lavoratori.
Nella seguente tabella (non esaustiva) sono indicate le Dichiarazioni di Conformità
alla L. 46/90 e successiva (dove di pertinenza) relative sia ad impianti termici che ad altre
tipologie simili.
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Nella Zona destra Panaro sono in servizio due carroponti in manutenzione pure
dalla ditta ASCOM.
All’atto della messa in servizio di nuove attrezzature, come pure nel caso di
cambiamenti nel personale adibito al loro uso, vengono effettuate dimostrazioni e attività
di addestramento, come è documentato dalle comunicazioni interne facenti parte
dell’archivio del S.P.P.
Nella seguente tabella sono riassunte le situazioni rispetto alle omologazioni e
verifiche degli organi di controllo.
Sede Tipo e portata Pratica Controlli Data
trimestrali
Imp. Carroponte FRANCO ASCOM Entro
Pilastresi TOSI 8000 Kg 31/12/17
Imp. Carroponte OMIS 8000 ASCOM Entro
Piastresi GE Kg 31/12/17
Imp. Carroponte OMIS 6300 ASCOM Entro
Pilastresi GE Kg 31/12/17
Imp. Carroponte FRANCO ASCOM Entro
Pilastresi TOSI 10000 Kg 31/12/17
Imp. Pilastresi Carroponte OMIS 6300 ASCOM Entro
controchiavica Kg. 31/12/17
Imp. Carroponte BADONI ASCOM Entro
Sabbioncello 11000 Kg 31/12/17
Sede di Argano magazzino ASCOM Entro
Bondeno 31/12/17
Officina di Carroponte zona tornitura ASCOM Entro
Bondeno 31/12/17
Impianto di Gru a Bandiera a ASCOM Entro
Concordia Sud Mensola Kg. 500 31/12/17
Impianto irriguo Carroponte GUTTER ASCOM Entro
di Cento 10000 kg. 31/12/17
Impianto Carroponte ASCOM Entro
idrovoro di EMMEGIESSE 4000 kg 31/12/17
BondenoPalata
Officina Carro ponte ASCOM ASCOM Entro
Bondeno 3000 kg 31/12/17
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E’ in programma per il 2018 un corso di aggiornamento per gli utenti dei carroponti.
Impianti di pompaggio;
Attrezzature da ufficio;
Macchine utensili da officina meccanica (mole e trapani a colonna in diverse
sedi, 2 torni, due fresatrice, alcune troncatrici a disco e a nastro, due seghe
alternative, cesoia, piegatrice, pressa. Le macchine presenti in un unico
esemplare si trovano solo nell’officina di Bondeno);
Macchine da legno presenti solo a Bondeno (una sega a nastro e una
pialla/toupie e alcune combinate);
Altre attrezzature da officina (compressori, saldatrici, smerigliatrici a disco ecc.);
Attrezzature da cantiere (betoniere, di cui una a scoppio, motosaldatrici, gruppi
elettrogeni, martelli elettrici e pneumatici, trapani);
Attrezzature per il taglio del verde (decespugliatori, motoseghe, tagliasiepi,
motofalciatrici - anche semoventi e montate su barca);
Macchine operatrici, e in particolare:
terne gommate;
trattori dalla potenza variabile fra 50 e 120 kW, dotati normalmente di
rototrituratore;
escavatori gommati e cingolati, con potenza variabile fra 50 e 120 kW,
dotati di varie tipologie di benne, di benne falcianti, di rototrituratori;
un dumper gommato con pompa per acqua;
motobarca;
Autovetture, autocarri, autocarro con gru, motocarri, scooter.
Le macchine utensili in generale vengono usate da personale esperto per lavori di
manutenzione varia, attrezzeria, piccoli lavori di carpenteria (quindi per uso interno al
Consorzio). Lo stato di manutenzione delle macchine è buono, ed i rischi specifici
riscontrati sono i tipici rischi residui del settore meccanico o di quello lavorazione legno.
Tali rischi non sono ulteriormente riducibili, tenuto conto del fatto che per il tipo di
lavoro specifico non è possibile utilizzare attrezzature automatiche.
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Il tempo medio di utilizzo delle macchine da produzione si aggira sulle 750 - 1000
ore all’anno per i trattori e oltre le 1000 ore all’anno per gli escavatori.
È importante osservare che ogni macchina viene usata spesso dallo stesso
operatore, il quale a sua volta è addetto a non più di due macchine diverse (salvo casi
eccezionali).
Le macchine operatrici sono conformi alle norme e criteri tecnici di sicurezza
(cabine, protezione organi di trasmissione, segnaletica ecc.) tuttavia sono frequenti i casi
di applicazione ad esse di attrezzature per lavorazioni sui canali (barre falcianti,
rototrituratori con o senza bracci, ecc.) che pur essendo di per se certificati CE (come pure
le macchine operatrici a cui sono abbinati) costituiscono insieme alle macchine principali
nuove macchine ai sensi del D.Lgs.17/2010. È in programma per il 2018 una analisi di
tutte le macchina operatrici aventi installate attrezzature di lavorazione per verificare le
certificazioni presenti ed avviare un piano per ottenere le necessarie certificazioni
d’insieme.
Il grado di comfort e di ergonomicità per gli operatori è ovviamente molto
superiore nel caso di utilizzo di veicoli moderni (insonorizzazione, climatizzazione,
protezione da vibrazioni).
Nel 2017 ogni operatore ha frequentato il corso base o di aggiornamento
previsto dall’accordo Stato-Regioni.
È comunque noto che l’entità del danno è su quasi ogni macchina inversamente
proporzionale alla sua probabilità; vale a dire che molto spesso l’eventualità di infortuni
gravi viene eliminata o ridotta fino a livelli estremamente bassi con l’ausilio di tecniche
preventive e accorgimenti relativamente semplici.
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1) Macchine Operatrici
2) Impianti di pompaggio
3) Torni
4) Trapani a colonna
5) Seghetto alternativo
6) Sega a nastro per legno
7) Frese varie per legno
8) Macchina combinata per legno
9) Attrezzature portatili per il verde
10) Altre attrezzature portatili
11) Mola a colonna
12) Piegatrice
13) Cesoia
Centraline oleodinamiche portatili per la movimentazione delle
paratoie
14) Saldatrici
Alcune macchine (fresatrici ecc.) non possono essere dotate di protezioni totali per motivi operativi,
legati all’uso per aggiustaggio piuttosto che per produzione.
Arresti di emergenza, dispositivi di blocco e interblocco sono stati introdotti sulle macchine vecchie
e richiesti espressamente in sede di acquisto di macchine nuove.
Gli utensili portatili sono dotati di caratteristiche di sicurezza, anche dal punto di vista ergonomico,
soddisfacenti.
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Dove del caso sono presenti segnalazioni sui rischi che possono derivare da comportamenti errati
(attenzione alle mani - non rimuovere dispositivi di protezione).
Nel 2016 è stata effettuata la schedatura delle macchine utensili e di tutte le attrezzature
presenti in Consorzio, in particolare nelle officine e negli impianti al fine di formalizzare
l’istruzione sul loro uso in sicurezza e permettere l’uso delle attrezzature esclusivamente al
personale formato, con relativo documento di valutazione per le principali officine e per la
falegnameria di Bondeno. Nel 2017 è sono state consegnate le procedure sull’uso in sicurezza
delle macchine utensili e delle attrezzature di lavoro di cui sopra in occasione di incontri
formativi e dimostrativi forniti a tutti i lavoratori coinvolti nell’uso delle macchine utensili e
delle attrezzature.
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ogni nuovo assunto operaio come documentazione utilizzata anche nel corso di formazione di
base.
Sono responsabili della manutenzione i Capi Settore ed i Dirigenti. I Preposti sono esecutori delle
disposizioni emanate dalla Direzione anche per mezzo del S-PP.
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Alla luce delle novità normative introdotte dalla Legge n. 422 del 29/12/2000 e
della Circolare Ministeriale n. 5/2001 del 20/04/2001, recepita dal D.Lgs.81/2008,
consistenti nella identificazione del lavoratore addetto ai videoterminali come colui che
utilizza le apparecchiature in questione per almeno 20 ore settimanali, previa
consultazione del Medico Competente, si è consegnata una scheda di autovalutazione del
tempo medio di utilizzo settimanale del videoterminale a tutti i lavoratori dotati di personal
computer.
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Le mansioni degli addetti del Consorzio possono essere classificate in tre gruppi:
Nel primo gruppo si inseriscono i lavoratori stagionali, gli addetti alle opere irrigue
e inoltre gli addetti agli impianti in genere. Questi ultimi possono effettuare la turnazione
sulle 24 ore nei due impianti di Pilastresi e Sabbioncello, e sono quindi soggetti al disagio
conseguente alla variazione dei cicli veglia - sonno, con conseguente calo delle
prestazioni fisiologiche e della soglia di attenzione, come dimostrato da ricerche mediche.
Nel corso degli anni molte paratoie sono state meccanizzate, elettrificate ed
anche sottoposte a remotizzazione dei relativi comandi: si sono realizzati così dei
nuovi sistemi-macchina contemplati e normati dal D. Lgs. 17/2010. Nel 2017 è
iniziato un censimento di tali paratoie in modo da ottenere un elenco su cui
effettuare una analisi documentale e impiantistica per procedere poi ad un
eventuale adeguamento tecnologico degli sbarramenti con successive
certificazioni.
Gli operai stagionali spesso svolgono le stesse mansioni, anno dopo anno. Ciò
riduce enormemente i problemi di addestramento e informazione/formazione sui rischi
presenti sui relativi luoghi di lavoro.
Si è già osservato comunque che i rischi maggiori sono legati al lavoro in esterno,
che riguarda essenzialmente il gruppo a) di cui più sopra. Gli sforzi maggiori nel futuro
dovranno tendere appunto alla pianificazione delle attività che possono presentare aspetti
per così dire “estemporanei”. Pertanto dovrà essere condotta in modo permanente
un’analisi dei cicli di lavoro relativi a queste fasi, in relazione agli ambienti e alle
attrezzature.
Nel gruppo b) si possono comprendere gli impiegati e gli operai delle officine. Per
questi ultimi va notato che essendo tali operai addetti alla manutenzione e
all’aggiustaggio, e non alla produzione, si può ricadere ancora nel caso delle lavorazioni
variabili in modo non prevedibile. Tuttavia si ritiene che i problemi siano in questo caso
inferiori, per la maggiore ricorrenza di situazioni standard. In realtà i metodi di lavoro
adottati e l’esperienza e versatilità acquisite dai lavoratori fanno sì da limitare la probabilità
di insorgere di situazioni a rischio.
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Nel 2014 è stata effettuata una valutazione del rischio ai sensi dell’art. 28 comma
2 del D.Lgs.81/2008 relativamente ai LAVORI IN SOLITARIO evidenzia diversi gradi di
rischio a seconda delle mansioni:
i lavoratori addetti all’utilizzo delle macchine operatrici presentano un elevato livello di
esposizione a i rischi conseguenti al lavoro in solitario;
i guardiani e aiuto guardiani, come i lavoratori delle officine e degli impianti presentano un
livello d rischio medio;
gli impiegati d’ufficio e tecnici sono esposti ad un basso livello di rischio.
Problemi più significativi si hanno invece per quanto riguarda l’attività di guardiani
e aiuto guardiani, in particolare durante il posizionamento e la rimozione di panconature in
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legno presso canali di piccola entità. Le panconature sono costituite da tavole in legno per
lo più di lunghezza limitata (50 – 100 cm) ma in alcuni casi di dimensioni più rilevanti
(anche 2 metri) e pertanto dal peso significativo, specie quando hanno assorbito l’acqua a
causa della prolungata immersione.
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Numero infortuni
totale
Durata media
2013 5 1 99 19,80 0
2014 2 0 20 10,00 0
2015 0 0 0 0 0
2016 1 0 6 6 0
2017 3 0 50 16,6 0
TOTALE 11 1 175 15,92 0
LEGENDA
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Indice di Gravità (rapporto fra giorni di assenza per infortunio e ore lavorate):
(numero giorni d’infortunio * 1000)/num. ore lavorate
Durata media:
Attualmente le ore perse per infortunio sono pari allo 0,09 % di quelle lavorate.
INCIDENTI
Nel corso del 2017 non sono stati segnalati eventi incidentali che pure non sono sfociati in
infortuni.
Si è ribadito il concetto della distanza dalle linee elettriche da tenersi da parte degli
addetti alle macchine operatrici che, nel caso di scarsa visibilità deve essere
controllata anche da un lavoratore a terra e si sono acquistati 90 segnali da apporre
sui percorsi delle macchine operatrici in corrispondenza di attraversamenti di
elettrodotti aerei.
Si precisa che in alcuni casi la relazione causa – effetto fra agente nocivo e danno
conseguito è puramente ipotizzata, e che in alcuni casi si tratta di lavoratori stagionali o
con esposizioni pregresse all’agente nocivo presso altre aziende o comunque esterno
all’ambiente lavorativo consorziale.
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Nel mese di giugno due funzionari del Servizio di Prevenzione e Sicurezza Ambienti
di Lavoro dell’Azienda U.S.L. di Ferrara hanno ispezionato l’officina e la falegnameria di
Bondeno, soprattutto in ordine alle modalità di saldatura acciaio inox e alla lavorazione di
legni duri. Sono state analizzate le valutazioni del rischio agenti cancerogeni effettuate dal
Consorzio per determinare il livello di rischio molto basso degli addetti. A termine del
sopralluogo e dell’analisi della documentazione è stata riscontrata una piena conformità
della gestione della salute e sicurezza dei lavoratori nei confronti di quanto sancito dal D.
Lgs. 81/2008 in merito alle lavorazioni prese in considerazione.
PARTE TERZA
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Sono stati eletti, all’interno delle RSU consorziali, i Rappresentanti dei Lavoratori
per la sicurezza nelle persone della Sig.ra Barbara Matteuzzi e del Sig. Massimiliano
Alvisi, che nell’ambito delle proprie competenze, collaborano nello svolgimento e
nell’attuazione dell’opera di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi
di lavoro consorziali.
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GENNAIO 2017
FEBBRAIO
MARZO
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APRILE
MAGGIO
GIUGNO
Si effettua, ai sensi del D.Lgs. 81/2008, la visita annuale congiunta sui luoghi di
lavoro, presenti il Medico Competente, i RLS e il RSPP. Il controllo delle
postazioni di lavoro più significative ha esito favorevole e denota una sostanziale
buona condizione di sicurezza generale dei luoghi di lavoro consorziali
Effettuazione controlli impianti allarme evacuazione
Effettuazione controlli presidi antincendio Sede di Modena
Effettuazione controlli sicurezza carroponti
LUGLIO
AGOSTO
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SETTEMBRE
OTTOBRE
NOVEMBRE
DICEMBRE
Nel corso delle attività in annuali del S-PP vengono elaborati Rapporti e Procedure
interne contenenti ulteriori misure di prevenzione e protezione che sono comunicate ai
preposti tramite ordine di servizio interno con obbligo di segnalazione di prescrizione
ottemperata.
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In particolare si segnalano:
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n) avverte il responsabile della azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività;
o) può fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e
protezione dai rischi adottate dal datore di lavoro o dai dirigenti e i mezzi impiegati per
attuarle non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro.
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È importante osservare come tutti i mezzi del consorzio siano dotati di radio
telefoni, per eventuali richieste di soccorso o altri emergenze.
Per quanto concerne le attività di primo soccorso in caso di infortunio, sono state
individuate le seguenti figure:
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Particolare cura è posta nelle cabine elettriche, mentre si può affermare che non
esistano problematiche legate all’evacuazione e alle uscite di sicurezza, anche se la sede
centrale, per la sua concezione non moderna, presenta vie di fuga più lunghe di quelle
tipiche dell’edilizia contemporanea, anche se la situazione è già stata migliorata.
A seguito dell’entrata in vigore del D.M. 10.03.1998, sono stati redatti per le sedi
con un rischio di incendio significativo appositi Piani di Emergenza. Si tratta in effetti di
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una procedura formalizzata di emergenza (PE-01) alla quale sono allegate specifiche
istruzioni (IE) per le seguenti sedi:
Num. Nome
IE-01 Istruzioni per l’Emergenza per la sede di Modena
IE-02 Istruzioni per l’Emergenza per la sede di Bondeno
IE-03 Istruzioni per l’Emergenza per l’impianto Pilastresi
IE-04 Istruzioni per l’Emergenza per la sede di Mirandola
IE-05 Istruzioni per l’Emergenza per l’impianto Sabbioncello
IE-06 Istruzioni per l’Emergenza per l’impianto e officina Concordia
Sud
IE-07 Istruzioni per l’Emergenza per l’impianto Santa Bianca
IE-08 Istruzioni per l’Emergenza per la sede di San Giovanni in P.
IE-09 Istruzioni per l’Emergenza per le sedi minori senza personale
fisso
Si rimanda a tali documenti per una precisa definizione delle azioni di emergenza
e preventive da svolgersi nelle singole sedi, e per la precisa definizione delle
responsabilità operative.
Le figure individuate come addetti alla lotta antincendio sono indicate nella
seguente tabella con le rispettive mansioni:
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Nel 2016 si è organizzato un corso base per addetti alla squadra antincendio-evac.
SPAZIO PER AGGIORNAMENTI E ANNOTAZIONI
DPI LAVORAZIONE
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In seguito alla effettuazione del corso per lavoratori addetti al montaggio e smontaggio dei
ponteggi i lavoratori che hanno conseguito la abilitazione saranno dotati dei previsti D.P.I.
specifici per le operazioni contemplate.
Nel corso del 2017 è stata proseguita la Procedura PO-01, che ha lo scopo di
formalizzare, documentare e rendere maggiormente efficienti le attività di
INFORMAZIONE dei nuovi assunti e dei lavoratori stagionali, anche allo scopo di gestire
la distribuzione di materiale informativo scritto.
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Alla fine del 2011, con l’ausilio del Direttore dell’Area Tecnica e dei Capi
Settore dell’Area Tecnica, è stata condotta una analisi di tutte le operazioni
lavorative dal personale di campagna, al fine di individuare delle aree omogenee di
lavorazioni e codificare per ognuna di esse la giusta procedura di esecuzione in
sicurezza ed in qualità.
Nel corso dei suddetti incontri di formazione si è illustrato il contenuto dei manuali
e discusso con gli operai addetti ed i loro preposti delle problematiche emergenti
nei vari settori di lavorazione.
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Corsi di formazione per Contenuti previsti dal D.P.R. Lavoratori designati Lungo tutto il
lavorazioni in spazi confinati 177/2011 e D. Lgs. 81/2008 2018
Corsi di formazione base per Contenuti previsti dal D. Lgs. Lavoratori neo assunti Nel corso del
lavoratori a basso/medio 81/2008 2018
rischio
Corso di formazione per Contenuti previsti dal D. Lgs. Lavoratori di impianti e Nel corso del
lavoratori addetti all’uso del 81/2008 officine varie 2018
carroponte
Corso di formazione sui nuovi Contenuti previsti dal D. Lgs. Lavoratori appartenenti Nel corso del
piani di emergenza/ 81/2008 alle squadre primo 2018
evacuazione soccorso, emergenza
antincendio
È stato redatto un quadro sinottico della formazione del personale consorziale attraverso il quale è possibile
verificare tutte le attività di formazione ricevute da ciascun lavoratore al fine di potere programmare gli
aggiornamenti nel tempo.
20.1 Segnaletica
Segnali di avvertimento:
[forma triangolare / pittogramma nero su fondo giallo, bordo nero]
Segnali di divieto:
[forma rotonda / pittogramma nero su fondo bianco, bordo e banda rossi]
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Segnali di prescrizione:
[forma rotonda / pittogramma bianco su fondo azzurro]
Segnali di salvataggio:
[forma quadrata o rettangolare / pittogramma bianco su fondo verde]
Pronto soccorso
Uscita / Via di emergenza
Telefono per salvataggio e pronto soccorso (num. ...)
Estintore
Idrante
Telefono per gli interventi antincendio (num. ...)
Altri segnali:
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In base alle osservazioni e considerazioni della parte due, integrate da altri dati
raccolti durante la valutazione, i rischi presenti per i singoli addetti sono stati riassunti nelle
schede riportate di seguito. Sono state compilate le seguenti schede:
A. Organizzazione aziendale
B. Luoghi di lavoro
1. Sede di Modena
2. Sedi periferiche varie
3. Officine falegnameria e magazzini
4. Impianti di sollevamento
5. Rete di canali, sostegni e chiaviche
C. Attrezzature di lavoro
1. Macchine Operatrici
2. Impianti di pompaggio
3. Torni
4. Trapani a colonna
5. Seghetto alternativo
6. Sega a nastro per legno
7. Macchina combinata per legno
8. Attrezzature portatili per il verde
9. Centraline idrauliche per movimentazione paratoie
10. Altre attrezzature portatili
11. Mola a colonna
12. Piegatrice
13. Cesoia
14. Pressa
D. Rischi personali
1. Impiegati
2. Operai officine e falegnami
3. Manutentori e operai in genere
4. Impiantisti (idrovoristi)
5. Guardiani e aiuto guardiani
6. Impiegati tecnici
7. Impiegati amministrativi
8. Addetti a macchine operatrici
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RISCHI ORGANIZZATIVI
Tipologia dei rischi Conseguenze Probabilità Note
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RISCHI STRUTTURALI
Tipologia dei rischi Conseguenze Probabilità Note
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RISCHI STRUTTURALI
Tipologia dei rischi Conseguenze Probabilità Note
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RISCHI STRUTTURALI
Tipologia dei rischi Conseguenze Probabilità Note
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VERSIONE 8 - DICEMBRE 2017
RISCHI DI INFORTUNIO
LEGATI ALLA FAMIGLIA DI MACCHINE, MEZZI DI
SOLLEVAMENTO, APPARECCHI A PRESSIONE
Origine dei rischi (Rischio derivante da ...) Entità del rischio Probabilità
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RISCHI DI INFORTUNIO
LEGATI ALLA FAMIGLIA DI MACCHINE, MEZZI DI
SOLLEVAMENTO, APPARECCHI A PRESSIONE
Origine dei rischi (Rischio derivante da ...) Entità del rischio Probabilità
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VERSIONE 8 - DICEMBRE 2017
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VERSIONE 8 - DICEMBRE 2017
1 Movimentazione manuale di - -
carichi
2 Manipolazione e trasporto oggetti, Trascurabili Trascurabile
merci ecc.
3 Esposizione ad agenti chimici a Trascurabili Trascurabile
diffusione ambientale
4 Esposizione ad agenti chimici per Trascurabili Trascurabile
contatto diretto
5 Esposizione ad agenti biologici - -
6 Esposizione a rumore (effetti - -
uditivi)
7 Esposizione a rumore (effetti Stress, Bassa
extrauditivi) deconcentrazione
8 Esposizione a vibrazioni - -
9 Esposizione ad altri agenti fisici Malattie da Trascurabile
esposizione a
campi
elettromagnetici
10 Stress fisico - -
11 Stress mentale Abbassamento Bassa
difese immunitarie,
deconcentrazione
ecc.
12 Uso di videoterminali Astenopia Da bassa a media Effettuata la
(sindrome di prevista visita sui
affaticamento lavoratori a più di
visivo) e disturbi 20 ore settimanali.
causati da posture Dal 2002 controllo
scorrette e sanitario periodico
movimenti ripetitivi
protratti
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RISCHI PERSONALI
Tipologia dei rischi Conseguenze Probabilità Note
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VERSIONE 8 - DICEMBRE 2017
RISCHI PERSONALI
9 Esposizione ad agenti Gravi patologie per Molto bassa Saltuarietà della
cancerogeni-mutageni derivanti insorgenza di saldature-uso DPI-
dai fumi di saldatura su acciaio neoplasie sorveglianza
sanitaria
inox
10 Esposizione ad altri agenti fisici Danni per Estremamente
esposizione a bassa
raggi UV
11 Stress fisico Affaticamento Media
sistema muscolo -
scheletrico
12 Stress mentale Affaticamento Bassa
13 Uso di videoterminali - -
14 Posture mantenute a lungo o non Postura eretta Bassa
corrette prolungata e
conseguente
sovraccarico
sistema muscolo/
scheletrico e
affaticamento arti
inferiori
15 Altri problemi ergonomici - -
Note: La movimentazione manuale di carichi è poco intensa, con presenza di ampi
periodi di recupero. Oltre alla sorveglianza sanitaria sono attuate tutte le forme di
prevenzione disponibili. La salubrità ambientale si mantiene su buoni livelli. La situazione
presenta nel complesso un grado di rischio inferiore a quello riscontrabile nel settore
metalmeccanico. I carichi di lavoro inferiori compensano la maggiore variabilità delle
lavorazioni.
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RISCHI PERSONALI
Tipologia dei rischi Conseguenze Probabilità Note
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RISCHI PERSONALI
Tipologia dei rischi Conseguenze Probabilità Note
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RISCHI PERSONALI
Tipologia dei rischi Conseguenze Probabilità Note
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RISCHI PERSONALI
Tipologia dei rischi Conseguenze Probabilità Note
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RISCHI PERSONALI
Tipologia dei rischi Conseguenze Probabilità Note
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1 Movimentazione manuale di - -
carichi
2 Manipolazione e trasporto oggetti, Lievi Trascurabile
merci ecc.
3 Esposizione ad agenti chimici a Lievi Bassa
diffusione ambientale
4 Esposizione ad agenti chimici per Lievi Bassa
contatto diretto
5 Esposizione ad agenti biologici Significative Estremamente
bassa
6 Esposizione a rumore (effetti Lievi Trascurabile
uditivi)
7 Esposizione a rumore (effetti Stress, Bassa
extrauditivi) deconcentrazione
8 Esposizione a vibrazioni - -
9 Esposizione - -
ad altri agenti fisici
10 Stress fisico - -
11 Stress mentale Abbassamento Bassa / Media
difese immunitarie,
deconcentrazione
ecc.
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RISCHI PERSONALI
Tipologia dei rischi Conseguenze Probabilità Note
1 Movimentazione manuale di - -
carichi
2 Manipolazione e trasporto oggetti, - -
merci ecc.
3 Esposizione ad agenti chimici a Disturbi al sistema Molto bassa
diffusione ambientale respiratorio per
inalazione polveri
o gas di scarico
4 Esposizione ad agenti chimici per Irritazioni per Trascurabile
contatto diretto contatto diretto
con prodotti
chimici
5 Esposizione ad agenti biologici Patologie varie Trascurabile
6 Esposizione a rumore (effetti Ipoacusia Media o Bassa Vedi valutazione del
uditivi) rumore
7 Esposizione a rumore (effetti Annoyance (stress Significativa
extrauditivi) da disturbo),
deconcentrazione
8 Esposizione a vibrazioni Patologie Media Vedi valutazione
aspecifiche da vibrazioni
vibrazioni all’intero
corpo
9 Esposizione ad altri agenti fisici - -
10 Stress fisico Affaticamento Media
sistema muscolo -
scheletrico
11 Stress mentale Affaticamento Bassa
12 Uso di videoterminali - -
13 Posture mantenute a lungo o non Sovraccarico del Elevata
corrette sistema muscolo
/scheletrico per
posture assise
fisse
14 Caduta in fase di salita o discesa Distorsioni o Media Sono stati emessi
dalla macchina operatrice fratture arti specifici ordini di
servizio.
Note: Il rischio rumore è stato recentemente contenuto. Altre problematiche si mantengono
a un livello limitato, ad esclusione del problema “vibrazioni” che si prevede in calo per la
sostituzione graduale ma progressiva del parco macchine con modelli sempre più
adeguati.
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Da quanto finora esposto risulta una vastissima gamma di rischi più o meno
significativi, legati alle complesse e non sempre pianificabili attività del Consorzio.
I rischi analizzati sono relativi a pericoli anche gravi (caduta dall’alto, incendio,
folgorazione, schiacciamento con macchine operatrici ecc.). Tuttavia alcuni dei pericoli
sono sufficientemente contenuti, grazie alle modalità operative seguite, all’esperienza del
personale, alle caratteristiche costruttive degli impianti, alle eccellenti caratteristiche di
manutenzione.
Le procedure di controllo e operative utilizzate, per quanto sostanzialmente
corrette, non sono state sufficienti nel passato ad evitare conseguenze anche gravi, come
si è verificato nell’analisi degli infortuni.
Dal punto di vista delle malattie professionali, oltre il rischio rumore, che ha una
rilevanza considerevole, si considerano i rischi provocati dalla esposizione di alcuni
lavoratori a sostanze cancerogene-mutagene derivanti dai fumi di saldatura dell’acciaio
inox, dalle polveri di legno duro e dalla lavorazione su condutture in cemento-amianto
(eternit). Queste tipologie di rischio sono controllate da indagini e campionamenti periodici
che hanno evidenziato una concentrazione minima/assenza di cancerogeni, dall’utilizzo
degli idonei DPI e dallo svolgimento della sorveglianza sanitaria.
Non vanno comunque ignorati pericoli come quelli legati alle vibrazioni (specie per
i conduttori di macchine operatrici e gli utilizzatori di attrezzature ed utensili manuali), ai
problemi ergonomici e all’organizzazione degli spazi in locali non sempre idonei come gli
uffici.
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a) Valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza (vedi presente documento e suoi
allegati tecnici, da tenere aggiornati nel tempo)
b) Eliminazione dei rischi in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso
tecnico e, dove ciò non sia possibile, loro riduzione al minimo;
c) Riduzione dei rischi alla fonte;
d)Programmazione della prevenzione mirando ad un complesso che integra in modo
coerente nella prevenzione le condizioni tecniche produttive ed organizzative dell’azienda nonché
l’influenza dei fattori dell’ambiente di lavoro;
e) Sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è o è meno pericoloso;
f) Rispetto dei principi ergonomici nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle
attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, anche per attenuare il lavoro
monotono e quello ripetitivo;
g) Priorità delle misure di prevenzione collettiva rispetto alle misure di protezione
individuale;
h) Limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere,
esposti al rischio;
i) Utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici sul luogo di lavoro;
l) Controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi specifici;
m) Allontanamento del lavoratore dall’esposizione a rischio, per motivi sanitari inerenti la
sua persona;
n) Misure igieniche;
o) Misure di protezione collettiva ed individuale;
p) Misure di emergenza da attuare in caso di pronto soccorso, di lotta antincendio, di
evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave ed immediato;
q) Uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;
r) Regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, macchine ed impianti, con particolare
riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti;
s) Informazione, formazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori ovvero dei loro
rappresentanti, sulle questioni riguardanti la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro;
t) Istruzioni adeguate ai lavoratori.
Nella tabella successiva sono indicate le ulteriori misure di riduzione dei rischi da
adottarsi per il futuro, con le date previste.
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Elenco allegati
1. Procedure Ordinarie:
1.1. PO-01: Procedura per la formazione e informazione dei lavoratori e
la distribuzione di DPI
1.2 . Istruzioni Operative per lo svolgimento in sicurezza delle
lavorazioni
2. Procedure di Emergenza:
2.1. PE-01: Piano di emergenza ed evacuazione antincendio
2.2. IE-01…08: Istruzioni di emergenza per le singole sedi
2.3. Piano di emergenza evacuazione sismica per Impianti Idrovori
3. Documentazione su nomine:
3.1. R.S.P.P. e addetti SPP
3.2. Medico Competente
3.3. Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza
3.4. Addetti all’emergenza
4. Regolamento organico del personale – Organigrammi - Deliberazioni
5. Ordini e comunicazioni di servizio inerenti la prevenzione infortuni e
malattie professionali
6. Documentazione attestante attività formative e informative
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Riferimenti legislativi
(da “La valutazione per il controllo dei rischi” - Coordinamento tecnico per la prevenzione degli
Assessorati alla sanità delle regioni e province autonome di Trento e Bolzano - modificato)
R.D. 9/1/27 n. 147: Approvazione del regolamento speciale per l'impiego di gas tossici
R.D. 12/5/27 n. 824: Approvazione del regolamento che costituisce L'Associazione Nazionale
per il Controllo della Combustione (apparecchi a pressione, generatori di vapore, controllo della
combustione).
L. 1415/42, DPR 1767/51, DPR 1497/63, D.M. 587/87: Normative su ascensori e montacarichi
L. 25/55, DPR 1668/56: Apprendistato
DPR 27/4/55 n. 547: Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro (luoghi di lavoro,
attrezzature di lavoro, impianti elettrici, incendio, mezzi individuali di protezione
DPR 19/3/56 n. 302: Norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro integrative di quelle
generali emanate con DPR 27/4/55 n. 547 (produzione e impiego di esplosivi).
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DPR 19/3/56 n. 303: Norme generali per l'igiene del lavoro (salubrità dei luoghi di lavoro,
sostanze pericolose, agenti nocivi in generale, sorveglianza sanitaria, pronto soccorso, notifica di
nuovi insediamenti produttivi)
DPR 20/3/56 n. 320: Norme per la prevenzione degli infortuni e l'igiene del lavoro in
sotterraneo
DPR 20/3/56 n. 321: Norme per la prevenzione degli infortuni e l'igiene del lavoro nei cassoni
ad aria compressa
DPR 20/3/56 n. 322: Norme per la prevenzione degli infortuni e l'igiene del lavoro nell'industria
della cinematografia e della televisione
DPR 20/3/56 n. 323: Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro negli impianti
telefonici
DPR 7/1/56 n. 164: Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni
DM 12/9/58, 10/8/84: Registro infortuni
DM 28/7/58, 12/3/59, 22/4/63: Presidi medico-chirurgici e farmaceutici aziendali
DPR 9/4/59 n. 128: Norme di polizia delle miniere e delle cave
D.P.R. 689/59, L. 966/65, DM 31/7/74, DM 16/2/82, DPR 577/82, L 818/84, DM 8/3/85, DM
27/3/85, DM 30/10/86: Prevenzione e vigilanza antincendio
DM 12/9/59, 13/7/65, 519/93: Verifiche e controlli infrastrutture
L 706/61: Impiego della biacca nella pittura
Legge 5/3/63 n. 245: Limitazione dell'impiego del benzolo e suoi omologhi nelle attività
lavorative
L 292/63, DPR 1301/65, L 419/68, D.M. 22/3/75, DM 16/9/75: Vaccinazione antitetanica
obbligatoria
DPR 1124/65, D.M. 18/4/73, DPR 336/94: Assicurazione obbligatoria contro infortuni e
malattie professionali
Legge 17/11/67 n. 977: Tutela del lavoro dei fanciulli e degli adolescenti
L. 186/68: Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari,
installazioni e impianti elettrici ed elettronici
DPR 1265/68, 223/88, DM 21/7/91, CM 15/93: Norme per l’uso di fitofarmaci
L 14/12/70 n. 1088, DPR 28/1/75 n. 447, DM 25/6/76: misure anti TBC
L 1204/71, DPR 1026/76: Tutela delle lavoratrici madri
DM 6/5/72: Teleferiche private
L 877/73: Lavoro a domicilio
D.M. 5/7/73: Lavoro notturno delle donne nelle industrie
L 256/74, DPR 1147/77, 927/81, 141/88, DM 28/1/92, CM 15/92, DM 16/2/93: Imballaggio,
etichettatura e schede di sicurezza di sostanze e preparati pericolosi
Legge 9/12/77 n. 903: Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro
DPR 24/5/79 n. 886: Integrazione ed adeguamento delle norme di polizia delle miniere e delle
cave, contenute nel DPR 9/4/59 n.128, al fine di regolare le attività di prospezione di ricerca e di
coltivazione degli idrocarburi nel mare territoriale e nella piattaforma continentale
Circolari Ministeriali 46/79, 61/81: Ammine aromatiche
DPR 10/9/82 n. 962: Attuazione della direttiva CEE n.78/610 relativa alla protezione sanitaria
dei lavoratori esposti al cloruro di vinile monomero
DM 20/12/82, 7/7/83, 16/1/87: Estintori portatili
Circolare Ministeriale 56/83: Ossido di etilene
Circolare del ministero della Sanità 22/6/83 n. 57: Usi della formaldeide. Rischi connessi alle
possibili modalità di impiego
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SOMMARIO
PREMESSA ___________________________________________________________________________
1. INTRODUZIONE ___________________________________________________________________
1.1 INQUADRAMENTO GIURIDICO ________________________________________________________
La valutazione dei rischi _____________________________________________________________
1.2 STORIA DELL’AZIENDA _____________________________________________________________
Principali novità rispetto alla precedente versione _________________________________________
1.3 ATTIVITÀ E CICLO DI LAVORO ________________________________________________________
2. CRITERI SEGUITI PER LA VALUTAZIONE __________________________________________
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