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Dal giorno in cui incomincerà a

studiare i fenomeni extrafisici,

la scienza in dieci anni compirà maggiori progressi che

non in tutti i secoli precedenti della sua storia.

Nicola Tesla

INTRODUZIONE - PER COSA SI USA LA RADIESTESIA

L’uso della radiestesia è universale, infatti con essa si possono captare e ricevere informazioni su tutto

ciò che ci circonda.

Noi attraverso l’uso del pendolo, della bacchetta o altro strumento siamo infatti in grado di captare

un’infinità di onde o energie sottili sia che provengono dal mondo visibile, sia da quello a noi invisibile,

e sta a noi cercare di ricevere il segnale giusto al momento giusto. Vediamo cos’è questa energia che

noi riusciremo a captare attraverso la nostra percezione extra-sensoriale; essa è una “forza reale o

potenziale che agisce quale veicolo o agente di cambio di un universo in cui tutte le cose e tutti gli eventi

sono interconnessi. Il cosmo è visto come realtà unica e indivisibile, in eterno movimento, animata,

organica, materiale e spirituale nello stesso tempo”.

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LE APPLICAZIONI PRATICHE DELLA RADIESTESIA

Conoscere le onde di forma;

Applicazione pratica delle onde di forma;

Conoscere le vibrazioni prodotte dalle forme pensiero;

Ricerca di acqua sotterranea;

Le radiazioni geopatogene naturali ed artificiali;

La ricerca di zone geopatogene;

Valutazione ambientale;

Difendersi dalle geopatie;

Valutazione vibrazionale e scala Bovis;

La diagnosi radiestesica;

Valutazione dello stato dei Chakra;

La ricerca dei luoghi ad alta energia vibrazionale;

Esame dei luoghi attraverso le foto;

Esame diagnostico;

Esame diagnostico attraverso le foto;

La ricerca di rimedi olistici con la radiestesia;

Altre terapie vibrazionali;

Alimentazione naturale;

Ricerca Geologica;

Ricerca di persone scomparse;

Ricerca di oggetti scomparsi;

Ricerca di siti archeologici;

Datazione di oggetti e reperti;

I Colori vibrazionali;

La Musica vibrazionale;

Determinazione delle attitudini professionali; Altre

applicazioni.

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RADIESTESIA E LA RADIONICA:

I circuiti radionici;

Applicazione dei circuiti radionici.

Essere cosciente della propria ignoranza è un


grande passo verso la sapienza.
Benjamin Disraeli

CHE COS’È LA “RADIESTESIA”

La radiestesia è la scienza che si occupa delle radiazioni a basse frequenze ed a livelli elevati. Deriva dal
termine latino RADIUS = RAGGIO e dal temine greco AISTHESIS = PERCEZIONE.
La radiestesia è l'antichissima arte di captare con sensibilità, le diverse onde che ci circondano, siano
esse vicine o lontane, grazie al principio che ogni corpo materiale emette radiazioni proprie ed è capace
di assorbire radiazioni provenienti da altri corpi.
La radiestesia si scinde in due modi di operare con strumentazione diverse:
↝ La prima detta “radiestesia pura”, viene praticata mediate l'ausilio di un pendolo che viene utilizzato
per la ricerca e percezione di radiazioni emesse da corpi viventi e non. Il pendolo viene utilizzato in
genere in ambienti chiusi, a tavolino, lasciato a libero moto oscillatorio appeso ad un filo e tenuto tra
le dita di una mano.
↝ La seconda detta “rabdomanzia” invece viene effettuata mediante l'uso di un bastoncino a verga,
ad "Y". Si presta ottimamente alla ricerca di fonti di radiazioni all'aria aperta.
Questo attrezzo denominato anche verga o bacchetta si ricava da rami di piante che abbiano
caratteristiche di flessibilità o malleabilità.
In radiestesia in effetti gli strumenti riescono a registrare le onde vibratorie generate naturalmente con
una frequenza determinata, simile a quella generata dall'apparecchiatura per le radio-trasmissioni.
Il movimento della bacchetta o del pendolo percepisce la sintonizzazione sull'oggetto in esame e trae
le conseguenti risultanze in ragione della sua sensibilità ed esperienza. Degli studi istologici effettuati
sul cervelletto hanno messo in luce che il corpo cellulare di questo organo si allunga attraverso
innumerevoli ramificazioni nervose che rappresentano in pratica delle micro-antenne riceventi, capaci
di vibrare in una ben determinata lunghezza d'onda e che poi trasmette al cervello tramite impressioni
sensoriali.
L'uomo rappresenta esso stesso un'antenna ricevente sensibilissima capace di captare le onde
trasmesse dall'ambiente e a sua volta è emittente di onde che si espandono in vibrazione; recenti
ricerche hanno individuato che l'uomo capta le onde intorno a lui attraverso tre triangolazioni del
proprio corpo ottenute tra braccia e gambe.

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Facendo aderire le braccia e le gambe al corpo si riduce notevolmente la capacità di ricezione (l'uomo
come antenna).
La verga si muove o reagisce indipendentemente dalla volontà dell'operatore e pare che l'interlocutore
privilegiato sia il gran simpatico e non il cervello e ciò garantirebbe l'indipendenza in un senso e
l'impossibilità di volontà nell'altro senso (cervello).
Tutti si è dotati di una certa sensibilità da radiestesisti, tenendo presente che vi è chi ha più attitudine
o inclinazione a certi esercizi e che chiunque con la volontà può sviluppare tale sensibilità. L’esercizio
inoltre aggiungerà i suoi frutti, testimoniando in certi casi delle vere e proprie scoperte su noi stessi.
In effetti il cervello umano è dotato di grandi capacità che sfrutta nel migliore dei casi soltanto
parzialmente. Uno dei più grandi radiestesisti italiani conosciuti è Benedetto Lovagna che da della
radiestesia la seguente definizione: "una supernormale capacità alla percezione di radiazioni
extrasensoriali", sensibilità che può permettere all'uomo di acquisire un enorme potere di conoscenza
con la quale conseguire studi e scoperte altrimenti rimaste ignote. Lo stesso Lovagna aggiunge e spiega
che tale rilevamento sensoriale è legato in modo soggettivo all'attività di chi lo esegue, in quanto
l'uomo non è una macchina; la radioestesia è staccata dall'uomo: in tale attività è l'uomo stesso che
estrinseca i suoi poteri, in altre parole è l'uomo stesso che salendo ulteriori gradini della conoscenza
guadagna un'ampia visuale sulle cose sul mondo che lo circonda e addirittura sulla propria visione delle
stesse.
Le ricerche degli operatori radiestesisti hanno un'ampio raggio d'intervento, possono riguardare sia
persone che oggetti senza alcuna difficoltà per le distanze.
In questo caso la radiestesia viene giustamente definita “teleradiestesia"; naturalmente tale
operazione ha bisogno di strumenti atti alla conseguenza dell'avvenimento, che siano essi carte
geografiche, testimoni di persone o di cose.
La radiestesia è una disciplina spesso tenuta in poca considerazione in quanto una civiltà razionale
come la nostra ha uno stato di repulsione verso le cose che difficilmente riescono a spiegarsi, ed è
spesso accompagnata da grande scetticismo da gran parte delle persone, senza tra l'atro sapere che il
potere radiestesico è dentro ognuno di noi, e fa parte di un nostro senso così come lo sono l'udito,
l'olfatto, la vista, il gusto, il tatto, elemento che l'uomo ha perso nella sua lunga evoluzione della specie,
ma che continua ad essere presente negli animali ed è dimostrato che essi percepiscano tempeste,
uragani, terremoti ecc. prima che accadano.
Così la civiltà ci ha tolto delle facoltà innate e che fanno parte del nostro mondo, del nostro esistere a
contatto con la natura che ci circonda. Non è certamente recente la perdita di questa facoltà
"sensitiva", infatti già in epoca storica, con l'avvento delle grandi religioni, si ha un'abbandono di certe
pratiche considerate magiche, sopraffatte dalla razionalità dell'uomo.

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CHE COS’È LA RADIONICA

La radionica è la scienza che studia le proprietà vibrazionali ed energetiche delle onde di forma, che
vengono realizzate ed utilizzate mediante circuiti grafici disegnati su tavole. Sapendo che i numeri non
sono altro che una delle tante espressioni astratte, profonde e filosofiche che l’uomo adotta ed ha
adottato per cercare di comprendere la sua natura originale e tutto ciò che lo circonda, e che di
conseguenza la geometria non è altro che la rappresentazione fisica di dette espressioni matematiche
o numeriche, possiamo dire che tramite la radionica, che studia le onde di forma realizzate su circuiti
grafici mediante le suddette espressioni o formule elaborate dall’esperienza di tutte queste scienze, è
possibile attingere a forme di azione-pensiero e di espressione tramite le radiazioni da loro sprigionate,
legate ad un dato problema di cui si necessita una risposta in modo più diretto, profondo e astratto,
quindi di conseguenza sconosciuto a livello razionale.
Queste forme di pensiero create e materializzate tramite gli ideogrammi realizzati su circuiti grafici
radionici ad onde di forma, possono essere utilizzate ed incanalate mediante diversi metodi per i più
disparati utilizzi.

STORIA DELLA RADIESTESIA

L'uomo primordiale, grazie alle conoscenze tramandate dai propri avi, con l'utilizzo della bacchetta
rabdomantica, localizzava i siti ove la madre terra era benevola verso le sue genti. Questi mappava con
una precisione millimetrica i punti dove la bacchetta girava in senso positivo, edificando così i villaggi,
i luoghi di culto e di sepoltura. Nella loro vita quotidiana, pertanto facevano sì che le dimore
abitualmente frequentate dovevano possedere dei requisiti ottimali per la loro esistenza.
Ricordiamo tra i tanti popoli che applicavano la radiestesia gli Egizi, gli Assiri, i Babilonesi, i Sumeri, i
Greci, gli Etruschi, i Cinesi, i Maja, gli Atzechi, gli Etruschi, i Sardi e molte altre civiltà primitive.
Le prime documentazioni arrivate sino a noi provengono dalla lontana Cina, dove in una stampa veniva
riprodotto un rilievo del 147 d.C., nel quale l'imperatore Yu veniva raffigurato con una bacchetta
rabdomantica a V. La bacchetta per eccellenza è stata da sempre utilizzata dai rabdomanti per la ricerca
dell'acqua. Tale fenomeno era ampiamente praticato già in età preistorica, come una vera e propria
disciplina; tutti i monumenti dagli antichissimi abitanti della terra erano costruiti in luoghi ove il
sottosuolo emanava delle radiazioni benefiche per l'organismo umano.
Una delle prime attestazioni dell'uso della bacchetta rabdomantica la si ha in un antico manuale
minerario del 1571 ad opera di Giorgio Agricola, sul quale venivano descritte in maniera tecnica le varie

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tipologie di ricerca e sulla localizzazione di filoni minerari, ed era ben lontano dall'essere considerato
un testo di occultismo.
Nello stesso testo compare un disegno nel quale viene riportata una scena di ricerca: due specialisti
rabdomanti esplorano il terreno con l'ausilio di bacchette intenti a ritrovare dei filoni carboniferi,
mentre un terzo è alla ricerca di un bastoncino idoneo tra gli alberi di salice, mentre due uomini
indicano con le mani il luogo ove la verga aveva indicato il punto di presenza dei minerali ricercati.
L'abate di Vallemonte nel XVII sec. si occupò dello studio della verga divinatoria, oggetto misterioso
utilizzato non solo per la ricerca dell'acqua del sottosuolo ma anche per la localizzazione di carbone,
filoni di metalli etc., ma anche per il ritrovamento di persone scomparse, etc. Proprio per le conoscenze
sul magnetismo e radiestesia un medico su tutti Friederich Anton Mesmer (1734 - 1815), fece scuola
nella sua epoca, inventando il magnetismo animale.
Mesmer così come Van Helmont affermava che ogni cosa vivente, presente in natura, emette dei raggi
corporei che vengono controllati dall'anima. Questo fluido vitale, tra l'altro già ampiamente conosciuto
nell'antichità così come affermava Mesmer, proveniente dallo spazio, si può incamerare in un qualcosa
di ricevente, per essere poi convogliato verso le persone malate, fornendo ad esse una nuova carica
energetica. Asseriva inoltre che se una persona è in possesso di energie vitali superiori, queste possono
essere trasmesse ad altre, purché queste vengano irradiate con le mani (pranoterapia) o mediante un
conduttore metallico (ferro).
Mesmer creò un suo ricevitore mediante l'utilizzo di una tinozza circolare riempita con delle bottiglie
convergenti (contenenti limatura in ferro, acqua magnetizzata e polvere di vetro), e da una centrale la
quale avrebbe canalizzato l'energia vitale. Dalla tinozza fuoriuscivano diverse verghe metalliche, che i
suoi malati afferravano; il tutto accompagnato da una musica d'orchestra, tenendo così i suoi pazienti
in un ambiente delizioso e suggestivo. Certamente non bisogna improvvisarsi dei rabdomanti; anche
altri studiosi contemporanei sono assertori convinti dell'efficacia della cosiddetta "virgula divina", ma
bisogna prima di tutto conseguire un'esperienza tale da distinguere le varie emanazioni che
provengono dal sottosuolo per non cadere in errore. Sono infatti centinaia o addirittura migliaia le
diverse segnalazioni che provocano la vibrazione e rotazione della verga.
Può infatti succedere che l'operatore non esperto capti un segnale di presenza di acqua, mentre in
realtà si tratta di radiazioni telluriche o di particolari suoli imbevuti di umidità.
Soltanto un bravo ed esperto rabdomante capirà con la sua praticità acquisita, il giusto segnale
vibratorio.
Durante il XIII sec. l'uso della verga divinatoria venne accomunato ai fenomeni magici, tacciato di
stregoneria e legato al diavolo.
LE ONDE DI FORMA

Le onde di forma, malgrado non percettibili al nostro occhio e pertanto invisibili, sono delle entità
vibratorie generate da tutto ciò che esiste intorno a noi in maniera più o meno vigorosa.
Conosciamo onde di forma generate dalla presenza di corsi d'acqua e fagli di giacimenti nel sottosuolo,
gas liquidi od altro, da diseguaglianze geologiche presenti nel terreno anche a considerevoli profondità

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o da situazioni geologiche particolari per la loro eterogeneità o composizione. Altre onde di forma sono
generate da costruzioni, che siano esse monumenti antichi o moderne abitazioni, muri perimetrali,
ponti, canali, fortezze, etc..
Genera onde di forma tutto ciò che ha volume, quindi non dimentichiamo mobili, arredamenti, oggetti
etc..
Non si esclude dalle vibrazioni generate dalle onde di forma, tutto ciò che è vivente. La forza delle onde
di forma varia sensibilmente in ragione della geometria, del volume e dell’esposizione. Onde di forma
di entità relativa sono provocate altresì da oggetti d'uso comune che si trovano nei volumi abitativi e
che invadendo lo spazio inteferiscono con lo stesso. Conoscendo bene il comportamento delle
geometria è possibile addirittura provocare o arbitrare onde anche con facilità ed ottenere così onde
di sintesi.
Queste energie sottili (energie deboli per la fisica moderna) condizionano di fatto la nostra vita, e
producono un effetto anche sul nostro stato psico-fisico.
Le onde di forma si propagano nello spazio ed attraverso l'etere con i canali che sono propri delle onde
in genere, compresi i fili conduttori, i flussi luminosi ed altre metodologie ancora in corso di studio.
Il potenziale di sviluppo o di penetrazione è molto forte e quindi necessario di un cosciente controllo.
Come tutte le onde anche le onde di forma hanno capacità riflettenti incontrando superfici che lo
permettano. I materiali comuni e a portata di mano che rendono possibile questa operazione sono
anche i mobili della nostra casa, i legni trattati con materiali sintetici, certi pavimenti e gli specchi.
A proposito degli specchi: è da citare la conoscenza tutt'ora in uso presso i cinesi. Il loro posizionamento
su pareti definite è indispensabile ad annullare le onde di forma considerate negative per l’uomo,
ovvero quelle che danno origine ad incongruenze sullo sviluppo dell'energia naturale umana sino a
condurlo a delle patologie ormai catalogabili anche secondo le nostre conoscenze.

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Fig. 0 - Due oggetti aventi onde di forma A e B, creano un altro oggetto
(fantasma) C, avente la stessa forma.

LEGGERE CON L’USO DEL PENDOLO

È fondamentale per iniziare ad usare il pendolo, procedere all’esame di alcuni figure geometriche per
capire l’oscillazione dello stesso.

Le figure geometriche che inizieremo ad esaminare come l’A,B,C, alfabetico sono: il punto, la linea ed
il cerchio, elementi fondamentali per capire le forze sprigionate da elementi lineari che consentono
una prima valutazione delle proprietà radiestesiche di ciascuno di noi. Avvicineremo il pendolo nelle
vicinanze delle varie figure e vedremo come lo stesso inizierà ad oscillare.
Fig. 1

Fig. 2

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Fig. 3

Il pendolo sul cerchio assumerà una rotazione che potrà variare da individuo a individuo e potrà avere
due andamenti, quello orario o quello antiorario a secondo della polarità del soggetto.

Fig. 4 Rotazione Oraria Fig. 5 Rotazione Antioraria

ATTENZIONE: la polarità indicata nel cerchio indicherà esclusivamente il tipo di rotazione su una figura
geometrica piana e avrà risultato inverso quando l’operazione verrà compiuta successivamente per
rilevare le energie emesse dalla terra. Servirà per stabilire se si tratterà di emanazioni positive o
negative verso l’essere umano.

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Fig. 5 - Polarità oraria o destrorsa Fig. 6 - Polarità antioraria o sinistrorsa (destrogiro)
(levogiro)
Osserviamo ora l’andamento del pendolo al di sopra di due figure geometriche rappresentanti due
volti: il primo triste ed il secondo sorridente e vedremo quale sorpresa ci aspetta.

Fig - 7 Fig. - 8

Osserviamo ora l’andamento del pendolo al di sopra di altre figure aventi come base il cerchio e
sorprendentemente ci accorgeremo che esso legge le energie sottili emesse dall’oggetto ed assumerà
un andamento riscontrabile dalle “forze” della fisica.

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Fig - 9

Fig - 10

Fig - 11

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Fig – 12

Osserviamo ora cosa accade alla Figura – 13, con un punto davanti all’apertura.

Fig - 13

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Fig - 14 Fig - 15

Nell’esercizio-esperimento prodotto nella figura 14 abbiamo osservato che il pendolo si fermerà se


posto al di sopra del centro esatto del quadrato, per una convergenza di 4 forze di uguale spinta che si
incontrano; si posizionerà, lungo la diagonale più vicina all’angolo, in quanto l’energia sottile prodotta
dalle linee, produrrà una forza maggiore verso di essa.

Fig - 16 Fig - 17

Fig - 18

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Fig - 19 Fig - 20

Fig - 21

Fig - 22

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Fig - 23

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Fig - 26 Fig - 27

Fig - 28

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Fig - 29 Fig - 30

Fig - 31

Fig - 33

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Fig - 35 Fig - 36

IL BIOMETRO

Il biometro si può definire come una specie di regolo con una scala graduata nel quale il pendolo
determina l’intensità del flusso energetico del luogo, della persona, dell’oggetto, misurabile mediante
un’unità di misura denominata Bovis.
Il biometro ideato dal fisico Bovis e dall'ingegnere Simoneton è una specie di regolo il cui pendolo indica
l'intensità del luogo su una cifra determinata della scala. Gli inventori del biometro hanno utilizzato in
partenza e con ottime ragioni le lunghezze d'onda conosciute in fisica, come, per esempio, facendo
riferimento al color rosso corrispondente a 6500 Aengstroem: 1 A° = 10 milionesimi di millimetro.
Altri ricercatori vorrebbero usare come unità di misura la frequenza, cioè i gigahertz. Si avrebbe allora
1 gigahertz = 1 miliardo di vibrazioni al secondo. Per facilitare i nostri confronti eviteremo di usare tali
termini e daremo i risultati in unità senza attributi: considereremo insomma delle unità d'effetto.
Al fine di evitare degli equivoci sull’uso della scala di valori sul regolo di Bovis è indispensabile chiarirne
la terminologia d’uso, soprattutto sul secondo livello del biometro che è citata come settore eterico
che chiaramente non è riferito all’aura d’irradiamento energetico o eterico del corpo umano, ma bensì
riferito al corpo eterico.
Per quanto riguarda la ricerca effettuata da Madame Merz, ingegnere Svizzero, e dall’equipe di
scienziati a lei collegati hanno potuto distinguere e selezionare quattro dimensioni del biometro che
sono così distinte a seconda dei valori energetici presenti nel luogo o dell’oggetto di rilevamento.
Segnalerà l’intensità del luogo e la vibrazione che comporta un’effetto fisico sull’uomo;
Scala da 0 a 10.000 unità Bovis - denominato Livello I - Fisico
La scala inizia da 0 ma è bene ricordare che il valore riscontrato potrebbe essere addirittura negativo;
una misurazione in tal senso può dar luogo ad uno svuotamento energetico dell’individuo che si sentirà
mancare le forze.
Il valore compreso tra 1000 e 4000 unità rappresenta in genere un luogo perturbato dove il valore 2000
indica chiaramente un incrocio della rete magnetica.

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Se la vitalità di un individuo sarà tra i 2000 - 3000 indica che l’individuo è ammalato, in quanto dotato
di pochissima energia.
Il valore 6500 indica un luogo di valore equilibrato medio, dove non sono presenti flussi tellurici negativi
nè vi sono concentrazioni di energia.
Il valore 6500 indica anche che lo stato di vitalità di una persona è nella norma, mentre un valore
compreso tra le 7000 e 9000 Bovis è da considerarsi buono, indicando un eccellente grado di energia.
Il valore superiore alle 12.000 unità di misura di un luogo potrà essere ravvisabile da una persona
sensibile e causare, per troppa energia, agitazione nell’individuo.
Scala da 10.000 a 13.500 unità Bovis Livello II Eterico

Scala da 13.500 a 18.000 unità Bovis Livello III Spirituale

Scala oltre le 18.000 unità Bovis Livello IV Ignoto

Oltre le 18.000 unità si supera la concezione di Bovis e si accede alla sfera del corpo energetico, detto
anche corpo eterico. Si penetra sottilmente nel campo spirituale e in un universo esoterico che
misureremo frequentemente nei santuari fino ai punti eccezionali d’iniziazione. Denominato anche
settore dell’ignoto, è stato registrato in luoghi particolarmente potenti ed efficaci.

Fig. 48
IL CAMPO ENERGETICO UMANO

Immaginiamo un uomo immerso all’interno di un uovo (come rappresentato nella fig. 49). Come per il
tuorlo esso si trova protetto da un guscio esterno, da una pellicola, e infine dall’albume. L’uomo
pertanto si presenta protetto come dentro una corazza, ma questa protezione con il trascorrere del
tempo si corrode; viene intaccata dal naturale invecchiamento a cui questi è soggetto, a cui si
sommano successivamente le varie malattie, senza escludere i fenomeni esterni che incidono sul suo
stato di salute, ed indeboliscono sia il livello fisico, sia il suo stato spirituale.

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Fig. 49

L’indebolimento strutturale, fisico ed energetico, nonché spirituale, del nostro corpo è misurabile
radiestesicamente, così come vedremo successivamente.
La connessione invisibile tra corpo fisico e le energie spirituali contiene la chiave per comprendere
l’intimo rapporto tra materia ed energia.
I CHAKRA

L’energia universale, in forma di vortici, si riversa in ogni centro dei sette chakra e fluendo in forma di spirale
genera la forza primaria (l’energia). I sette “chakra” principali indiani sono così localizzati:

1- Chakra radicale: situato alla base della spina dorsale (4^ vertebra sacrale);

2 - Chakra splenico o della milza: al di sopra della milza (splenico, 1^ vertebra lombare);

3 - Chakra ombelicale: sull’ombelico (plesso solare, 8^ vertebra toracica);

4 - Chakra cardiaco: sul cuore (8^ vertebra cervicale);

5 - Chakra laringeo: situato davanti la gola (3^ vertebra cervicale);

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6 - Chakra frontale: situato fra le due sopracciglia (1^ vertebra cervicale);
7 - Chakra coronarico: situato sulla sommità della testa.

Fig. 50
Ognuno di questi centri, o ‘chakra’, irradia vibrando delle ondulazioni multiple di energia vitale a favore delle
varie parti del nostro corpo. Bloccati i “chakra” l’organismo non verrebbe più alimentato dall’energia vitale
necessaria all’armonia vibratoria del corpo umano.

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Fig. 51

LA VISITA MEDICA MEDIANTE LA BACCHETTA RABDOMANTICA

Salvo i casi facilmente diagnosticabili per visione esterna del male, i sacerdoti-sciamani, o sacerdoti-
medici che dir si voglia, si avvalevano dell’utilizzo di un rozzo ramoscello di legno verde che poteva
essere di forme diverse, ma à da ritenere preferibilmente a forma di Y. Il bastoncino a forcella prenderà
a ruotare, o a girare, in corrispondenza di quella parte del corpo dell’individuo sottoposta a
rilevamento, solo nei punti in cui c’è un problema fisico (laddove, cioè, esiste uno scompenso
magnetico-energetico interno localizzato che va riportato in equilibrio), salvo all’altezza dello stomaco
con il quale si individua lo stato di vitalità, o sul pancreas, che comunque fa girare la verga a causa della
sua naturale vibrazione emanante.

LA VITALITÀ E LO STATO DI SALUTE GENERALE

Impugnando nei modi dovuti la bacchetta da rabdomante, ci si porterà in prossimità dello stomaco
(appena al disotto dello sterno). Questa girerà, mentre ci si avvicina al punto citato provenendo da
sinistra, per un numero di volte sino a quando non si fermerà da sola. La stessa operazione sarà ripetuta
avvicinandosi al punto provenendo da destra, e la bacchetta girerà anche questa volta in prossimità
del punto scelto. Queste operazioni sono denominate dalla scienza rabdomantica misurazioni
‘levogire’ e ‘destrogire’ a seconda che si realizzino con un avvicinamento da sinistra o da destra. I
bambini e le persone adulte sino all’età di circa quarant’anni hanno un valore, espresso in numero di
giri della bacchetta, pari a 6 (da sinistra verso destra) e 13 (da destra verso sinistra). Per convenzione
stabiliamo prima il valore ricavato dall’avvicinamento sinistra verso destra, poi l’altro (esempio: un
valore di giri 6-23, sta a significare 6 giri “levogiri” - da sinistra verso destra - e 23 giri “destrogiri” - da
destra verso sinistra -). Ogni differenza in più o in meno dei numeri dei giri (levogiri o destrogiri) stabiliti
per l’età di una persona, indicano la presenza di un disturbo (malattia) in corso. L’avanzamento dell’età
dopo i quarant’anni da adito ad un aumento progressivo dei destrogiri. Infatti il superamento dell’età
- standard di riferimento modificherà (in più) il numero dei movimenti della bacchetta in senso
destrogiro poiché, nella realtà, la vitalità diminuisce con l’aumento dell’età e ciò viene registrato
magneticamente. In ogni caso non è possibile superare il rapporto 6-23 senza complicazioni: dopo tale
rapporto è presente una malattia degenerativa in atto, che però non sempre risulta irreversibile.

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Fig. 52
LATO FISICO - Rapporto Stato di salute probabile
6 - 13 Ottimale

6 - 14 Buona

6 - 15 Gastriti in genere

6 - 16 Coliti in genere

6 - 17 Predisposizione ai calcoli alla cistifellea

6 - 18 Calcoli alla cistifellea

6 - 19 Epatiti in genere

6 – 21 Geopatia I grado

6 - 23 SOGLIA DI GRAVI MALATTIE

6 - 25 Anemia mediterranea

6 – 32 Geopatia di II°

6 - 28/29 Tumore ai polmoni

6 - 40/42 Tumore del sangue

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6 - 53/56 Tumori intestinali

6 - 60 Tumore al sangue, leucemia, mieloma

6 - 140,5 Taso del tumore al rene, ghiandole linfatiche

6 - 157 Tumore al rene con metastasi

Nota:
Ogni variazione al di sopra del rapporto 6-23 è indice dell’esistenza di malattie genetiche, tipo
anemia mediterranea, che sono malattie di una certa gravità da considerare (nella numerazione
prossima a 23) allo stato pre-tumorale, o anche predisposizione a degenerazioni di tipo tumorale.
La numerazione destrogira quindi è da considerare come aumento della perdita di energia del
nostro organismo con difficoltà costante di recupero.

CONSIGLI UTILI

Consigli a chi si avvicina per la prima volta in questo mondo del sensibile:
↝ Non usare mai la radiestesia a soli scopi personali;
↝ Fare radiestesia solamente in uno stato psico-fisico buono e mai in condizioni di salute precaria o
quando si è stanchi o dopo aver mangiato, in quanto le nostre vibrazioni o percezioni sono alterate e
non ci permettono di rilevare adeguatamente ciò che stiamo
esaminando, i nostri sensori infatti in quei momenti non sono attivi;

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↝ Non esaminate cose o persone in cui si è mentalmente e personalmente coinvolti;
↝ Posizionarsi possibilmente con la testa rivolta verso nord;
↝ Non incrociare mai le gambe;
↝ Se dovete esaminare una persona, fatelo con il consenso di essa;
↝ Non esercitare in prossimità di fonti con forti radiazioni elettromagnetiche. In particolare durante il
primo periodo di apprendimento;
↝ Eseguite la pratica radiestesica in ambienti tranquilli, dove potrete meglio concentrarvi e ciò vi
permetterà di recepire pienamente i segnali che vi arrivano attraverso gli strumenti in uso;
↝ Evitate la pratica della radiestesia quando ci sono forti perturbazioni elettromagnetiche, dovute a
temporali e non fatelo neanche in condizioni di tempo meteorologico particolarmente avverso;
↝ Ricordatevi infine che la persona è l’antenna e lo strumento che voi usate è solo un tramite, infatti
l'operatore percepisce i segnali attraverso i sensori presenti nel proprio corpo e li decodifica attraverso
il suo corpo stesso o tramite lo strumento radiestesico.

L’apprendimento della pratica e della tecnica radiestesica sarà suddiviso in tre livelli:

1. Il primo livello di base, per iniziare a conoscere la radiestesica di base e le sue molteplici
applicazioni, nonché molta, molta pratica, affinché diventiate assoluti padroni degli strumenti che
utilizzate;
2. Approfondimento generale della realtà radiestesica con particolare riferimento al corpo
umano, diagnostica e le varie terapie vibrazionali; ricerca delle varie fonti geopatogene attraverso lo
studio della geobiologia con esercitazioni pratiche;
3. La teleradiestesia pratica: conoscere la radionica, i suoi circuiti e le applicazioni pratiche.

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