Mi hanno chiesto di spiegare che differenza c’è tra la
radiestesia e la radionica. Duplico questo post e lo metto nei file del gruppo, così non si perderà. C’è ancora qualcuno che crede che il pendolo sia uno strumento di divinazione per conoscere il futuro. Nulla si strano, vediamo dei maghi in TV locali rispondere alle domande delle signore se per caso accanto al marito c'è una figura di donna; quello tira fuori il pendolo e lo fa girare, rispondendo un si o un no. Questo è un abile imbroglio che poi rischia di compromettere il serissimo lavoro degli operatori veri. Una volta avevo incontrato una conoscente: - “Cosa fai”, mi chiese. - “La radionica”, le risposi. - “E che cosa sarebbe?” mi fece lei. - “E un metodo di riequilibrio energetico a distanza... tramite l’analisi con il pendolo”. Dopo aver sentito la parola “pendolo” la mia conoscente disse: “Oh, per l’amor di Dio! Non me ne parlare!” Ecco... Ho capito che dovevo cambiare il discorso. Perché si di me era caduta la lunga ombra dei “maghi” e dell'ignoranza, ahimè, diffusa, riguardo alle tecniche di autoconoscenza e dello sviluppo spirituale.
La radiestesia è un’antichissima arte che aiuta a connettersi
con il proprio SUBCONSCIO. Serve soprattutto per conoscere, ma anche per curare se stessi. Ma anche gli altri. Se la fai bene, nel rispetto delle regole, e con costanza, la radiestesia ti permetterà di capire che cosa non va nella tua salute e soprattutto PERCHE’ non stai bene. E la salute è un bene supremo. La radioestesia la conoscevano già in Antico Egitto e in Cina, 5000 anni fa… Ne sono stati scritti volumi e volumi. Più o meno validi e belli. In italiano consiglio tre libri: 1. L’indimenticabile libro dell’ing. Pietro Zampa “Manuale di radeestesia” (Vannini); 2. Per chi s’interessa della radiestesia medica, l’enciclopedico libro del prof. Fernando Bottone “La radiestesia applicata alla medicina” (Vannini). 3. Tra i libri recenti a me è piaciuto il libro di Giorgio Picchi “la radiestesia dalla A alla Z”. Un libretto ne avevo preparato anch'io, con le indicazioni soprattutto dei maestri russi, pratico, che cerca di colmare alcune lacune; ma ai principianti consiglio soprattutto quei classici di cui sopra.
Ogni persona è dotata di enormi capacità psichiche di cui
spesso è all’oscuro. Ne fa parte anche il SENSO RADIESTESICO. Il senso radiestesico in molti è atrofizzato, grazie anche al nostro stile di vita. Circondati dalle comodità a protetti nelle nostre case, noi oggi possiamo fare a meno dei sensi che i nostri antenati avevano molto sviluppati. Proprio il senso radiestesico permette all’uomo di captare l’informazione/onde che la materia trasmette. Per risvegliare l’effetto radiestesico l’uomo deve servirsi degli appositi STRUMENTI (il pendolo, il biotensor, e poi i grafici, i testimoni).
Come è già stato detto, una delle più preziose applicazioni
dell’arte di radiestesia è la capacità di capire e di analizzare se stessi. Moltissimi radioestesisti russi seguono il metodo di auto-guarigione (“La medicina Multidimensionale”) messo a punto dalla scienziata e radioestesista Liudmila Grigorievna Puchkò. Nei suoi cinque libri la Puchkò afferma che il subconscio di ciascuno di noi è “geniale” perché ricorda e sa tutto ciò che era avvenuto all’organismo nel corso della vita e anche oltre la stessa, e sa anche quali metodi si deve adoperare per guarire. Manca poco. Occorre imparare a COLLEGARSI COSCIENTEMENTE CON IL SUBCONSCIO per accedere a questa informazione. La capacità di auto-analisi e di auto- guarigione, secondo la Puchkò, ci è data dalla Natura.
Lavorare con il pendolo significa, in pratica, far arrivare
l’informazione dal subconscio in forma chiara, ricorrendo ad una convenzione mentale.
La radiestesia richiede pazienza e perseveranza. Ci saranno
degli errori dovuti al erroneo collegamento con la mente conscia, anziché con il subconscio, e alla non osservazione delle regole stabilite. Ma sono superabili. In pratica, non è possibile raccontare in un breve post su Facebook su come diventare radiestsisti prodigi. Esistono corsi, libri, scuole, maestri validi. Io avevo imparato da sola, seguendo la mia inclinazione, anche questo è possibile, come esistono pittori autodidatti, esistono anche i radistesisti bravi che hanno imparato da soli la loro arte/scienza. La cosa più importante è appassionarsi. Farlo per l’amore della ricerca, non perché vuoi guadagnare qualcosa facendo “diagnosi” ai pazienti... non funzionerà.
E la RADIONICA? La radionica è nata agli inizi del 900 ed oggi
è diffusa in tutto il mondo, malgrado se ne parli poco. Il lavoro dell’operatore radionico è un lavoro introspettivo che richiede la solitudine e la concentrazione, e poi a tanti ancora sembra impossibile curare qualcuno a distanza.
La radionica si serve della radiestesia per analizzare, per
stabilire dove risiede lo squilibrio, per trovare dei rimedi giusti. Ne esistono di diversi tipi. La radionica come la conosciamo in Occidente è un trattamento complementare che si basa sull’analisi radiestesica e utilizza i circuiti grafici, le rate numeriche, i protocolli “sciamanici” e i numerosi strumenti creati appositamente per focalizzare l’intento dell’operatore. I trattamenti vanno per ripetizioni, mentre l’operatore controlla periodicamente lo stato del paziente analizzando un suo campione (una foto, una ciocca di capelli), e correggendo i rimedi da inviare.
In Occidente è conosciuta la radionica franco-belga, la
radionica anglo-americana, e poi quella “sciamanica” (Raymon Grace e scuole dell’America Centrale). In Italia abbiamo la gloriosa Società Italiana di Radionica di Alessandra Previdi di cui anch'io faccio parte; studiare la radionica classica è stato bello e ne conservo dei bei ricordi.
In Russia, invece, si è formata una scuola radionica del tutto
particolare. Prima di tutto, gli operatori russi non usano la parola stessa “radionica”, definendo il loro operato generalmente come “cure radiestesiche”. Io però, ho ritenuto giusto adoperare il termine la “radionica esoterico-scientifica russa”, utilizzando questo “brand” più ampio e conosciuto, perché anche qui abbiamo a che fare con delle cure a distanza, eseguite previa un’accurata analisi radioestesia.
Parlo però dei metodi Puchkò- Pavel, non di Grabovoi o
Petrov… le loro sono delle tecniche di guarigione olistica che non usano il pendolo né fanno l’analisi radistesica. Un operatore radionico russo non usa macchine o circuiti grafici; il suo principale srtumento è il pendolo e i quadranti radiestesici. Il resto è costituito da una forte base teorica e dai protocolli di lavoro. Iniziando a lavorare, un operatore sa che non si tratta di una passeggiata e che lo scopo è quello di intraprendere una via dello sviluppo spirituale. Che poi sboccia in una creatività che permetterà di adoperare delle tecniche proprie. Quali sono le caratteristiche in comune con la radionica classica? Una sola: prima di curare, si fa una seria analisi radiestesica, col pendolo, utilizzando i grafici dei sistemi fisiologici, organi, strutture sottili e tanti altri, seguendo dei protocolli già stabiliti .
Quali sono le caratteristiche della "radionica russa" ?
- La radionica russa mira alla guarigione definitiva scoprendo
ed eliminando le cosiddette CAUSE PROFONDE delle malattie che sono di carattere energetico-informazionale e vanno a colpire la matrice profonda dell’uomo. Poi dipende da noi se ci riusciremo o meno…
- Non si utilizzano strumenti o macchine; il ruolo centrale
spetta all’OPERATORE STRETTAMENTE COLLEGATO AL PROPRIO SE’ SUPERIORE (QUEST’ULTIMO FA PARTE DEL SISTEMA DELLA MENTE SUPREMA, ovvero della “realtà ultima”). L’operatore crea delle sequenze vibrazionali, delle forme-pensiero, oppure lancia dei programmi ed Appelli. La forma di lavoro più semplice ma che, paradossalmente, richiede più preparazione, è la preghiera.
- E’ un felice mix dell’antica SPIRITUALITÀ russa mirata
all’evoluzione dell’ANIMA e dello SPIRITO, e delle scoperte d’avanguardia dei FISICI quantistici, soprattutto russi. Per questo io definisco la radionica russa come “esoterico- scientifica”.