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I COLPEVOLI DELLA GUERRA E L'ODIO SUI PACIFISTI

Dietro le scelta belliciste del governo si nasconde l'ingordigia dell'industria bellica


Italiana. Sono di Crosetto le dichiarazioni secondo cui l'arsenale militare va rimpinguato
e ciò, spiace per il gretto ministro, è un lasciapassare ministeriale ai peggiori corrotti.
Per averne contezza si deve studiare la grande menzogna della prima guerra mondiale la
cui narrazione è tra le più false della storia. La prima guerra mondiale fu un affare
colossale per la nostra industria bellica e fu la prova generale della corruzione sistemica
che oggi caratterizza il nostro “grande paese”, il cui affratellamento, secondo tesi vuote
e stantie, avvenne in trincea. Niente di più falso. Fu proprio la nostra industria a garantire
la truffa delle spese di guerra, episodio questo totalmente occultato da “storici” a dir
poco disgustosi.
Come possiamo leggere ne “ La Grande Menzogna” volume critico redatto dai giornalisti
Valerio Gigante, Laura Kocci e lo storico Sergio Tanzarella, la Commissione parlamentare
d’inchiesta sulle spese di guerra, fortemente voluta da Giolitti, raccolse faticosamente
prove spaventose e imponenti. Non ci fu un settore delle commesse di guerra che non
fosse stato coinvolto nella corruzione. Fatture pagate per materiali mai consegnati o solo
in parte consegnati, fatture pagate due volte, forniture di materiali di pessima qualità e,
finita la guerra, riacquisto a bassissimo costo di quanto non era stato nemmeno
consegnato. UNO SCHIFO.
La guerra costò in alcuni settori anche il 400% in più del dovuto, si può ben comprendere
con che danno irreparabile per la casse dello Stato. Il conflitto si trasformò in una
colossale truffa per lo Stato e dunque per i cittadini il cui pensiero era stato obnubilato
dalla spaventosa propaganda bellicista. Anche l’acquisto di quadrupedi negli Stati Uniti,
per esempio, divenne occasione di corruzione.
Gli ufficiali addetti acquistarono a prezzi esorbitanti migliaia di cavalli e di muli d' età
veneranda, pronti a morire ancora nel viaggio di consegna. La commissione
parlamentare ebbe vita breve, fu di fatto neutralizzata da Mussolini, intanto arrivato al
potere, e i risultati dei suoi lavori sconosciuti e inapplicati. L’industria italiana che tanto
aveva sostenuto gli interventisti trasse profitti illeciti ed enormi. Fra le industrie più note
l’Ansaldo che fatturò due volte e si fece pagare due volte una intera fornitura di cannoni
oppure l’Ilva che investì centinaia di milioni per finanziare la stampa nazionale e locale
affinché creasse nell’opinione pubblica un clima di complessivo consenso alla guerra. Vi
suona familiare?
Proprio come oggi un 'enorme macchina propagandistica fu posta al servizio della
politica interventista e furono pochissime le voci critiche fortemente avversate. Una fu
quella del Papa Benedetto XV, profeta inascoltato prima e condannato poi all'esilio dalla
storia per le sua posizioni pacifiste. Tra la fine del 1914 e il Maggio del 1915 l'Italia passò
dal più convinto neutralismo al più acceso nazionalismo e l'opinione pubblica fu
trascinata su posizioni belligeranti. Un risultato del genere non può che essere attuato
attraverso una meticolosa organizzazione del consenso, una delle prime attuate in
maniera così sistemica e capillare in Italia, che, PROPRIO COME OGGI, coinvolgeva
scrittori e testate giornalistiche, riviste letterarie e singoli intellettuali. E Mentre
Benedetto XV° comprese appieno la follia della guerra e le sue atrocità mortifere, la
propaganda ricorse per esempio al controverso Padre Agostino Gemelli, uno dei più
ascoltati e aggressivi consulenti del Generale Cadorna, oggi ricordato come fine stratega
poiché si occulta che fosse un mostruoso macellaio coi propri soldati.
Per finire posso aggiungere che il libro “ Il Nostro Soldato” di padre Agostino Gemelli è
una raccolta di pensieri raccapriccianti dove la fede viene posta a servizio di una causa
di morte. Gemelli scrive va che la conversione del soldato si realizzava sul letto
dell’ospedale prima di morire, ma era cominciata al fronte e ad essa aveva dato un
contributo decisivo una singolare forza di catechesi, la catechesi del cannone. Pertanto
la guerra era compresa come provvidenziale occasione di rinascita cristiana.
Chiudo: prima di proclamarsi a favore della guerra, STUDIARE per capire quanto sia facile
essere suggestionati.
G. Musumeci

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