Sei sulla pagina 1di 26

Istituto Tecnico Industriale “E.

MATTEI” – Rosignano Solvay (Li)


Tecnologia e Disegno
Prof. Davide Luigi
a.s. 2010/2011

Le proiezioni ortogonali
Innanzitutto…

Cos’è una proiezione?


Da latino pro-iectio (-onis), da pro-icere
“gettare”o “lanciare (-ject) in avanti (pro-)”
o se vogliamo…….sulla base della nostra esperienza empirica,

Ciò
(enti fondamentali della Geometria Euclidea: punto, retta, piano)

che subisce una variazione di luogo


da una posizione 1 ad una posizione 2
lungo una direzione e verso definiti.
Tale principio è proprio della

Geometria Proiettiva

parte della matematica che studia le trasformazioni


geometriche che lasciano invariate le proprietà
grafiche delle figure

da cui
Geometria Descrittiva

è la scienza che permette di rappresentare in modo inequivocabile


su uno o più piani, oggetti bidimensionali e tridimensionali,
attraverso determinate costruzioni geometriche

La rappresentazione può essere finalizzata a visualizzare oggetti già esistenti,


come nel rilievo (oggetto dal vero), e/o di oggetti mentalmente concepiti,
come nella progettazione di manufatti tridimensionali.
I METODI di rappresentazione:
bidimensionale -2D tridimensionale - 3D

PROIEZIONI ORTIGONALI ASSONOMETRIA


O
METODO DI MONGE

PROSPETTIVA
Operazioni fondamentali:
I metodi di rappresentazione della geometria
descrittiva si basano principalmente su due
operazioni fondamentali, dette operazioni di:

PROIEZIONI SEZIONI
Gli assiomi della geometria descrittiva elementare sono sostanzialmente i
postulati di Euclide, ma modificati dall'aggiunta della nozione di

ENTE IMPROPRIO

Si ricorda che:
assioma e postulato sono sinonimi;

Def. Proposizioni fondamentali della geometria che non


si dimostrano e costituiscono le più elementari verità
da cui si deducono tutte le altre conclusioni
teoretiche della geometria.
Cos’è l’ENTE IMPROPRIO?
dalla geometria elementare:
punto, retta e piano
sono enti proprio dello spazio finito.

Esiste uno spazio non euclideo


detto iperspazio, dove hanno luogo gli Enti noti
non appartenenti allo spazio finito,
ma a quello INFINITO.
S∞
un po’ di storia….

Gaspard Monge
(1746-1818)
L’inventore del metodo delle proiezioni ortogonali fu
Gaspard Monge,
matematico francese vissuto nel 1700

Conosciuto come un prodigio già da ragazzo, fu ammesso con riserva


per le sue umili origini, nella scuola di formazione per militari
Mézières
In quel tempo infatti chi non proveniva da famiglie aristocratiche o
borghesi faceva affidamento sulle istituzioni ecclesiastiche militari
per proseguire gli studi
La sua invenzione si rivelò ben presto brillante ed eccezionale per
quei tempi perché permetteva di definire in poco tempo e con
precisione oggetti di grande interesse come le fortificazioni militari
Nel 1768 Monge fu nominato
professore a condizione che i risultati della sua
geometria descrittiva rimanessero un segreto militare
limitato agli ufficiali superiori

Nel 1780 fu nominato a ricoprire


una cattedra di matematica nell'Università a Parigi
Monge abbracciò ardentemente le dottrine della rivoluzione
e rinnegando l’autorità reale ricevette incarichi di notevole
importanza durante la rivoluzione e durante il governo napoleonico

A Parigi fu professore alla scuola politecnica, in cui insegnava geometria descrittiva,


materia della quale pubblicò un manuale

Con la discesa di Napoleone anche la stella di Gaspard Monge si spegne: muore in


estrema povertà a Parigi il 28 luglio 1818, bandito dall’accademia e senza mezzi di
sussistenza a causa della sua fede napoleonica, viene interrato in un mausoleo del
Père Lachaise a Parigi.
Durante le fasi di progettazione e di realizzazione degli oggetti, la rappresentazione grafica
riveste un ruolo fondamentale, inizialmente per concretizzare l’idea progettuale e
verificarne la fattibilità, in seguito per guidare il processo costruttivo
Ogni metodo di proiezione è uno strumento per rappresentare la realtà con oggetti della
geometria euclidea, ovvero punti, rette e superfici

Per definire un metodo di proiezione è necessario introdurre alcuni elementi che sono:
• l’oggetto della rappresentazione;
• un centro di proiezione, che corrisponde al nostro occhio, e da cui partono i raggi
proiettanti;
• il piano di proiezione, che corrisponde al foglio di disegno

π
π
S S∞

S punto proprio, proiezione conica (o S punto improprio, proiezione parallela


centrale) (o cilindrica) che è il caso delle
proiezioni ortogonali e assonometriche
Differenze
•dal punto di vista tecnico-operativo
•dal punto di vista metrico (angoli e lunghezze degli oggetti)
Nelle Proiezioni Ortogonali il centro di proiezione è posto all'infinito, per cui le linee
proiettanti sono tra loro parallele. Inoltre le linee proiettanti raggiungono i piani di
proiezione, che sono tre come vedremo, in modo ortogonale, cioè formando angoli retti
Lo spazio tridimensionale viene diviso mediante tre piani anch'essi ortogonali fra loro: un
primo piano orizzontale (P.O.), un secondo piano verticale (P.V.), un terzo piano laterale
(P.L.)

P.V.
P.L.

P.O.

I tre piani così definiti individuano 4 triedri ma la parte di spazio di nostro interesse è il
triedro delimitato dai tre semipiani evidenziato
I semipiani del triedro possono essere tagliati lungo la linea di separazione tra P.O. e P.L. e
ruotando disporsi su un unico piano che sarà il foglio su cui disegneremo

P.V. P.V.
P.L. P.L.

P.O.
P.O.

P.V. P.L.

P.O.
L’oggetto viene disposto in questo triedro e proiettando i punti dell’oggetto con i raggi visuali
fuoriuscenti dai centri di proiezione, che per le proiezioni ortogonali sono disposti a distanza
infinita dall’oggetto, fino ad incidere perpendicolarmente ai tre piani vengono definite le tre
proiezioni o viste dell’oggetto sui tre piani

Nella figura è riportata la rappresentazione in proiezioni ortogonali di una barca


P.V. P.L.

P.V. P.L.

P.O.

P.O.
Nei due casi visti finora l’oggetto è definito da tre viste, ma può succedere che non bastino
tre proiezioni a descriverlo: in tal caso occorre introdurre altri piani di proiezione che si
ottengono considerando un parallelepipedo nel triedro fondamentale che di appoggia sui
piani precedentemente visti e contiene l’oggetto da descrivere

Consideriamo un oggetto, per esempio un cubo: P.V.


P.L.

P.O. bis

P.O.

P.L. bis P.V. P.L. P.V. bis

P.O.
Per realizzare le proiezioni ortogonali di corpi solidi, come, ad esempio, pezzi meccanici,
occorre scomporre tali oggetti nei loro più semplici elementi che consistono in punti, rette,
piani
Quindi per prima cosa impareremo a fare la proiezione di un punto nello spazio…

P.V. P.L.
P’’ P’’’

P’
P.V.
P.O.
P’’
P
P’’’
P.L.

P’
P.O.
Analizziamo ora il caso della retta e supponiamo che essa sia parallela ad una asse

P.V. P.L.
B’’ B’’’
C’’’
C’’

A’’ B’ A’’’

A’

C’ P.V. B = B’’ B’’’


P.O.
P.L.
C’’
C = C’’’

A’’ B’
C’
A = A’ A’’’
P.O.
Vediamo ora il caso della retta in una Una retta comunque disposta nello spazio è
posizione generica rispetto ai piani di rappresentata dal segmento i cui estremi
proiezione sono le proiezioni dei suoi punti di
intersezione con i piani di proiezione,
chiamati tracce della retta

P.V. P.L.
A = A’’ La retta ha dimensione
A’’’
infinita ma la parte di cui
ci interessiamo è quella
contenuta nel triedro
fondamentale
B’’’
A’ B’’

B = B’
P.V.
P.O. A = A’’ A’’’ P.L.

B’’
A’
B = B’
B’’’
P.O.
P.V. P.L.
A’’=E’’ B’’=F’’ E’’’=F’’’ A’’’=B’’’

D’’=H’’ C’’=G’’ H’’’=G’’’ D’’’=C’’’

E’=H’ F’=G’

P.V. F P.L.
E

G B
H
A
P.O. A’=D’ B’=C’ C
La proiezione di un qualsiasi oggetto su una D
terza vista, quando siano già conosciute le
altre due, viene risolta con semplici P.O.
costruzioni geometriche
P.V. P.L.
H’’ H’’’

E’’ A’’ D’’ B’’ D’’’ E’’’=C’’’ A’’’=B’’’


C’’

D’ H’’ H’’’
H P.L.
E’
C’

H’

A’ B’
C’’ D’’’
P.V. B’’ E’’’=C’’’
P.O. A’’’=B’’’
D’’
Un oggetto viene rappresentato su un piano con A’’ C = C’
uguali forma e dimensioni solo nel caso in cui sia E’’ D = D’
parallelo al piano. Se non è soddisfatta questa H’
B = B’
condizione, la vista che si ottiene è detta di scorcio P.O.
E = E’ A = A’
P.V. H’’ H’’’ P.L.

D’’ A’’=C’’ B’’ C’’’ D’’’=B’’’ A’’’

C’ H’’’
H’’ P.L.
H

P.V.
B’
D’
H’

A’ C’’’
B’’ D’’’=B’’’
P.O. A’’=C’’
B = B’ A’’’
Il contorno di un oggetto a superficie curva come C = C’
quella conica è visibile secondo le generatrici D’’
H’
limite ovvero le generatrici che passano per gli P.O. A = A’
estremi della base D = D’
Metodo delle proiezioni successive

P.V.

P.O.
La normativa
• metodi di rappresentazione norma UNI 3969
• proiezioni ortogonali e viste norma UNI 3970
• convenzioni particolari di rappresentazione norma UNI 3977
Linee e spessori
continua grossa per spigoli in vista

a tratti grossa (usata soprattutto nel disegno meccanico) per contorni e


spigoli nascosti
assi di simmetria, tracce di piani di simmetria, parti situate
anteriormente al piano di sezione
Formato dei fogli
La norma di riferimento è UNI 936
Il formato base è A0 che ha una superficie di 1m2 e un rapporto tra i lati pari alla radice di 2

A2
A0 A1
A4
A3
A4

Potrebbero piacerti anche