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stabilità geotecnica di
discariche: aspetti modellistici
e applicazione alla discarica di
San Martino a Maiano (FI).
Candidato:
Tommaso Francesco Maria Martino
Relatori:
Prof. Ing. Marco Uzielli
Ing. Marco Zei
Ing. Stefano Renzi
5.4.1 Premessa............................................................................................................... 86
5.4.2.8 Confronti statistici tra diverse modalità di abbanco per le sezioni AA,BB,CC 118
8 SITOGRAFIA......................................................................................................................... 130
9.2.4 Andamento dei parametri geotecnici nello strato sommitale Sez. AA............... 141
9.2.5 Andamento dei parametri geotecnici nello strato sommitale Sez. BB ............... 142
9.2.6 Andamento dei parametri geotecnici nello strato sommitale Sez. CC ............... 143
FIGURA 199– LIVELLO PERCOLATO, SUPERFICIE DI SCIVOLAMENTO E PARAMETRI GEOTECNICI ASSOCIATI AD OGNI STRATO, RELATIVI
AL FOSMIN = 1.28 PER LA SEZIONE AA - 15 STRATI ........................................................................................ 115
FIGURA 200 – LIVELLO PERCOLATO, SUPERFICIE DI SCIVOLAMENTO E PARAMETRI GEOTECNICI ASSOCIATI AD OGNI STRATO, RELATIVI
AL FOSMIN = 1.26 PER LA SEZIONE AA - 8 STRATI ......................................................................................... 115
FIGURA 201 – LIVELLO PERCOLATO, SUPERFICIE DI SCIVOLAMENTO E PARAMETRI GEOTECNICI ASSOCIATI AD OGNI STRATO, RELATIVI
AL FOSMIN = 0.99 PER LA SEZIONE AA – SINGOLO STRATO ............................................................................. 115
FIGURA 202 – LIVELLO PERCOLATO, SUPERFICIE DI SCIVOLAMENTO E PARAMETRI GEOTECNICI ASSOCIATI AD OGNI STRATO, RELATIVI
AL FOSMIN = 1.04 PER LA SEZIONE BB - 30 STRATI .......................................................................................... 116
FIGURA 203– LIVELLO PERCOLATO, SUPERFICIE DI SCIVOLAMENTO E PARAMETRI GEOTECNICI ASSOCIATI AD OGNI STRATO, RELATIVI
AL FOSMIN = 0.96 PER LA SEZIONE BB - 15 STRATI .......................................................................................... 116
FIGURA 204 – LIVELLO PERCOLATO, SUPERFICIE DI SCIVOLAMENTO E PARAMETRI GEOTECNICI ASSOCIATI AD OGNI STRATO, RELATIVI
AL FOSMIN = 0.91 PER LA SEZIONE BB - 8 STRATI ............................................................................................ 116
FIGURA 205 – LIVELLO PERCOLATO, SUPERFICIE DI SCIVOLAMENTO E PARAMETRI GEOTECNICI ASSOCIATI AD OGNI STRATO, RELATIVI
AL FOSMIN = 0.52 PER LA SEZIONE BB – SINGOLO STRATO ................................................................................ 116
FIGURA 206 – LIVELLO PERCOLATO, SUPERFICIE DI SCIVOLAMENTO E PARAMETRI GEOTECNICI ASSOCIATI AD OGNI STRATO, RELATIVI
AL FOSMIN = 1.43 PER LA SEZIONE CC- 30 STRATI .......................................................................................... 117
FIGURA 207– LIVELLO PERCOLATO, SUPERFICIE DI SCIVOLAMENTO E PARAMETRI GEOTECNICI ASSOCIATI AD OGNI STRATO, RELATIVI
AL FOSMIN = 1.41 PER LA SEZIONE CC - 15 STRATI .......................................................................................... 117
FIGURA 209 – LIVELLO PERCOLATO, SUPERFICIE DI SCIVOLAMENTO E PARAMETRI GEOTECNICI ASSOCIATI AD OGNI STRATO, RELATIVI
AL FOSMIN = 1.08 PER LA SEZIONE CC – SINGOLO STRATO ................................................................................ 117
TABELLA 8 - PARAMETRI STATISTICI DEL FATTORE DI SICUREZZA MINIMA PER LE SEZIONI AA,BB,CC IN CONDIZIONI SISMICHE ... 119
TABELLA 9 - PARAMETRI STATISTICI DEL FATTORE DI SICUREZZA MINIMA PER LE SEZIONI AA,BB,CC IN CONDIZIONI STATICHE ... 120
TABELLA 10 - DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI PARAMETRI GEOTECNICI NELLA SEZIONE AA PER 30 E 15 STRATI ................ 132
TABELLA 11 - DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI PARAMETRI GEOTECNICI NELLA SEZIONE AA PER 8 E 1 STRATO ................... 133
TABELLA 12 - DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI PARAMETRI GEOTECNICI NELLA SEZIONE BB PER 30 E 15 STRATI ................ 134
TABELLA 13 - DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI PARAMETRI GEOTECNICI NELLA SEZIONE BB PER 8 E 1 STRATO ................... 135
TABELLA 14 - DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI PARAMETRI GEOTECNICI NELLA SEZIONE CC PER 30 E 15 STRATI................. 136
TABELLA 15 - DISTRIBUZIONE DI PROBABILITÀ DEI PARAMETRI GEOTECNICI NELLA SEZIONE CC PER 8 E 1 STRATO ................... 137
Tipicamente l'analisi di stabilità di una discarica viene spesso condotta ipotizzando l'omogeneità
(in termini di parametri geotecnici) del corpo rifiuti, mentre è ben noto che le proprietà chimiche e
meccaniche dei rifiuti variano in maniera significativa nel tempo.
In relazione a quanto sopra l'obiettivo metodologico principale della presente tesi consiste nella
valutazione comparativa degli effetti della modellazione del corpo rifiuti come pseudo-terreno
omogeneo oppure no.
La fase della gestione operativa risulta essere terminata dal 1996, anno di chiusura definitiva
della discarica. L’attuale fase di gestione post operativa è effettuata attualmente da Alia S.p.A., la
quale garantisce sia le attività di post gestione dell’impianto, compresa l’estrazione e valorizzazione
energetica del biogas, nonché il trattamento del percolato, il mantenimento del verde e delle
condizioni morfologiche superficiali.
Nei successivi paragrafi vengono quindi preliminarmente riportate tutte le informazioni reperite
relativamente alla discarica di cui trattasi, a partire dalla sua localizzazione, alla geologia del sito,
alla sua storia autorizzativa e per quanto possibile alla merceologia dei rifiuti conferiti, alla
produzione di percolato (il quale, com’è noto, risulta essere un elemento fondamentale per l’analisi
di stabilità) e alle attuali condizioni morfologiche dell’impianto.
Infine, si riportano i criteri adottati per definire una affidabile valutazione delle attuali condizioni
statiche dell’ammasso rifiuti, i risultati dell’analisi di stabilità e i metodi con cui essa è stata condotta,
unitamente alle assunzioni poste in essere per far fronte alla mancanza di dati certi relativamente
ai parametri geotecnici e alle geometrie di abbanco esatte del corpo rifiuti. Relativamente alle quote
del percolato presente in discarica, e misurato attraverso la presenza di pozzi, è stato invece fatto
riferimento a dati misurati esclusivamente nell’anno 2021.
L’obiettivo del presente lavoro è quindi quello di valutare, nel quadro di una non conoscenza
qualitativa in termini di composizione merceologica e caratteristiche dei conferimenti effettuati e
delle connesse geometrie dei successivi strati abbancati, la effettiva stabilità dell’attuale ammasso
stabilendone il relativo grado di sicurezza.
Si precisa comunque preliminarmente che detta discarica, nel tempo, non ha mai mostrato segni
di instabilità.
• analizzare la variazione dei parametri statistici associati al FoS sulla base delle geometrie
di abbanco, considerando omogenei i parametri geotecnici in ogni strato in funzione
della profondità, facendo riferimento a dati desunti da precedente studi
successivamente illustrati, analizzando 4 distinte modalità di abbanco:
o coltivazione effettuata in 30 strati successivi di spessore mediamente pari a m 2;
o coltivazione effettuata in 15 strati successivi di spessore mediamente pari a m 4;
o coltivazione effettuata in 8 strati successivi di spessore mediamente pari a m 8;
o studio dell’intero corpo rifiuti assunto come omogeneo, senza caratterizzazione
stratigrafica
È degli anni ’80 il primo fondamento normativo atto ad affrontare la questione rifiuti sulla base
della normativa Europea, ovvero il Decreto del Presidente della Repubblica n. 915/1982. Nel 1986
viene avviato il primo censimento delle cave abbandonate e delle discariche abusive, ripetuto poi
nel 1996,2002,2008 e 2016.
Tale decreto ha costituito una interessante evoluzione del previgente e assolutamente inefficace
quadro di riferimento normativo. Esso ha sancito per la prima volta che lo smaltimento dei rifiuti
nelle varie fasi di conferimento, raccolta, spazzamento, cernita, trasporto, trattamento, inteso
questo come operazione di trasformazione necessaria per il riutilizzo, la rigenerazione, il recupero,
il riciclo dei medesimi, nonché l'ammasso, il deposito e la discarica sul suolo e nel suolo, costituiva
attività di pubblico interesse sottoposta all'osservanza dei seguenti principi generali:
• evitato ogni danno o pericolo per la salute, l'incolumità', il benessere e la sicurezza della
collettività e dei singoli;
• garantito il rispetto delle esigenze igienico-sanitarie e
• evitato ogni rischio di inquinamento dell'aria, dell'acqua, del suolo e del sottosuolo,
nonché ogni inconveniente derivante da rumori e odori.
Detto decreto, quindi, ha determinato una significativa evoluzione delle modalità relative alla
gestione dello smaltimento dei rifiuti, alla protezione delle matrici ambientali, ai controlli in fase di
gestione e post gestione. Tuttavia, tali norme sono subentrate molti anni dopo la chiusura della
discarica oggetto del presente lavoro.
2.4 Il D.lgs.121/2020
Il D.lgs.121/2020 è un decreto legislativo italiano che, superando il precedente d.lgs.36/03, mira
a riformare ulteriormente e in maniera ancora più restrittiva la disciplina dei rifiuti. Il decreto si
concentra sull'adozione di misure per promuovere la prevenzione e la riduzione dei rifiuti,
l'incremento della raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti. Inoltre, il D.lgs.121/2020 introduce
nuove disposizioni per la gestione delle discariche, tra cui l'obbligo di chiusura delle discariche
esistenti entro il 2037 e l'obbligo di utilizzare i materiali riciclati per la costruzione di nuove
discariche. Il decreto legislativo introduce anche la figura del "produttore responsabile" per alcuni
tipi di rifiuti, che è responsabile del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti prodotti dalle attività
soggette a tale obbligo. Inoltre, il decreto stabilisce anche la creazione di un sistema di
incentivazione per la creazione di impianti per il trattamento dei rifiuti e l'adozione di misure per la
promozione dell'economia circolare.
3.1 Localizzazione
La discarica, oggetto della presente tesi, come già anticipato, risulta ubicata in località di “San
Martino a Maiano” , nel comune di Certaldo, in provincia di Firenze.
L’impianto si estende per una superficie pari a circa 150.000 m2, con un perimetro pari a circa
1.500 m. Essa risulta ubicata in una zona collinare ad una quota media altimetrica che va da circa
75 m s.l.m. a circa 160 m s.l.m.
Essa inoltre è posta ad una distanza pari a circa 1,5 km dal comune di San Martino a Maiano e
circa 5 km dal comune di Certaldo (dati reperiti tramite Google Earth). S
Il capping della discarica risulta attualmente ricoperto da specie erbacee, la cui copertura risulta
attualmente discontinua, probabilmente dovuta alla scarsità di piogge.
Tale conformazione naturale a suo tempo si è prestata molto bene ad ospitare l’opera di cui
trattasi inquadrabile come discarica in pendio.
Nel 1993, viene rilasciato l’Atto della Provincia di Firenze n. 81 del 01‐03‐1993, “Presa d’atto
della chiusura della discarica”, rilasciato a Fiorentinambiente, in cui viene prevista la fine degli
abbancamenti in discarica e l’avvio della sua definitiva chiusura.
Sempre nello stesso anno, il 29/11/1993, viene trasmessa al Gestore della discarica la Delibera
n°10947 “Approvazione progetto di colmatazione finale, chiusura e ricostituzione paesaggistica
discarica San Martino a Maiano”, rilasciato a Fiorentinambiente, ai sensi della legge regionale nr.
31 del 14/05/93, articolo che prevedeva l’approvazione diretta, da parte della Giunta Regionale, dei
progetti di ampliamento delle discariche individuate di “interesse regionale”.
Con tale atto, si prevedeva dunque un ampliamento della discarica per circa 400'000 m3 lordi,
aggiungendo quindi 2 gradoni a quelli già esistenti, con conseguente modifica della morfologica
finale e classificando tale ampliamento come discarica di categoria 1°.
Nel 1995, la giunta regionale emana un ulteriore decreto n. 1258 del 09‐06‐1995, “Approvazione
variante progetto discarica RSU San Martino a Maiano”, nel quale a seguito di indagini da parte di
Fiorentinambiente, viene incrementato il quantitativo di rifiuti abbancabili a 540'000 ton rispetto
al quantitativo precedentemente autorizzato con la Delibera n°10947.
Nello stesso anno, a seguito dell’emanazione del DM 10/11/96 del M.I.C.A., recante
“Autorizzazione all’installazione ed esercizio di un impianto a biogas della potenza termica
complessiva di circa 4,5 MW e relativa pratica di volturazione”, la società viene autorizzata
all’installazione e all’esercizio di un sistema cogenerativo a biogas di circa 4.5MW di potenza termica
per la produzione combinata di calore ed energia elettrica.
Nel successivo paragrafo si riporta una sequenza di immagini attraverso le quali si rappresenta il
quadro evolutivo della morfologia superficiale della discarica nel corso degli anni a seguito dei
successivi abbancamenti fino alla sistemazione finale.
Tale documentazione è stata desunta principalmente dalla fotogrammetria storica ufficiale della
Regione Toscana (Geoscopio) nonché da Google Earth.
c) verifiche di stabilità
In tale periodo, non esistendo ancora la classificazione CER dei rifiuti (la quale risale solo all’anno
2002, ovvero 6 anni dopo la chiusura della discarica), i rifiuti venivano genericamente definiti
“urbani”.
Figura 15 Composizione merceologica di RSU in Italia relativa all'anno 1976 (fonte: CNR)
Figura 17 Composizione merceologica di RSU in Italia relativa all'anno 1996 (fonte: CNR)
Riportando su un grafico il confronto dei tre precedenti diagrammi dove per inerti vengono
comprese le frazioni non fermentabili (plastica, vetro, metalli, ecc.) si osserva un aumento della
carta e degli inerti, a causa della presenza sempre più massiccia degli imballaggi nei rifiuti urbani,
che sono realizzati in prevalenza con carta e plastica.
50%
Percentuali frazioni merceologihe
40%
30%
20%
10%
0%
FORSU CARTA PLASTICA METALLO LEGNO e INERTI SOTTOVAGLIO
TESSILI
Figura 18- Variazione in termini percentuali delle principali categorie merceologiche in Italia (fonte CNR)
È inoltre possibile osservare come in vent'anni (1975-1995) sia cresciuta la produzione pro-capite
di alcune frazioni merceologiche (Fonte: sito web "informa rifiuti"):
Dall’elenco si evince che la quantità di organico prodotta in valore assoluto non è diminuita, anzi
è aumentata del 20%, ma tale aumento è molto inferiore rispetto all'aumento delle altre frazioni
(soprattutto imballaggi: carta e plastica), quindi relativamente alla presenza delle altre frazioni la
produzione di organico risulta in calo.
Nella seguente Tabella 1 si riportano i dati analitici dei tre periodi temporali ed infine la media
della composizione merceologica rappresentativa del periodo:
450
400
350
Produzione giornaliera [gr*ab/d]
300
250
200
150
100
50
0
FORSU CARTA PLASTICA VETRO METALLI LEGNO
1976 1996
Figura 19 - Variazione in termini assoluti delle principali categorie merceologiche in Italia (fonte CNR)
I dati sono relativi al periodo che va dal 1971 fino al 1996 e sono stati desunti dai registri di
smaltimento.
Alla luce di tali dati, si stima che la capacità complessiva di abbanco della discarica ammonti a circa
3.311.998 ton.
Figura 20 – Andamento temporale (t/a di rifiuti) dei conferimenti in discarica durante il periodo di
coltivazione
Nello specifico della discarica di cui trattasi, la temperatura media risulta pari a 13.7 °C con
precipitazioni medie annue di circa 958 mm.
Il gestore ha fornito i dati di produzione di percolato correlati con l’andamento delle piogge come
riportato nella Tabella 4 sottostante.
La misura del livello di percolato nel corpo rifiuti è stata e viene ordinariamente effettuata
attraverso una serie di pozzi, adibiti sia alla misura del suo livello statico che alla sua estrazione
mediante pompe antideflagranti.
Si riporta nella tabella seguente la denominazione dei pozzi, la profondità, il diametro, la tipologia
di pompa presente e materiale costituente il pozzo.
21/01/21 1.20 8.50 6.80 3.60 3.35 0.90 2.20 1.95 2.40 6.40 6.05 6.85 5.85 4.00 7.35 6.40 5.90 7.15 1.80 7.55
23/02/21 1.55 12.60 6.05 6.20 6.30 5.75 2.65 11.40 8.05 6.15 5.75 5.55 5.60 4.15 7.60 5.60 3.45 7.45 1.50 7.40
16/03/21 2.65 13.10 7.30 6.50 12.15 12.60 3.55 11.45 8.30 5.45 5.80 15.10 5.90 4.85 7.50 6.30 3.15 7.30 3.25 7.75
24/04/21 3.60 12.65 8.45 6.65 12.20 13.70 4.00 11.40 7.60 5.80 6.80 15.30 5.90 4.40 7.30 7.75 3.90 7.80 3.50 7.80
07/05/21 4.10 12.90 8.75 6.90 12.20 12.60 4.10 11.50 7.25 5.90 7.00 19.00 5.90 4.30 7.30 8.25 3.70 7.90 3.65 7.90
19/06/21 4.00 12.60 8.35 6.80 12.15 13.65 4.00 11.40 7.45 5.90 7.00 18.50 5.90 4.40 7.40 8.20 3.95 7.95 3.90 7.95
20/07/21 5.65 13.10 9.70 6.65 12.00 6.20 4.15 11.60 7.90 6.30 7.14 17.50 5.90 3.85 7.60 8.40 4.00 7.65 3.70 8.70
04/08/21 5.70 13.15 9.80 6.53 12.20 12.50 4.25 11.30 8.15 6.40 7.60 17.50 5.90 4.05 7.45 8.50 3.90 7.25 3.15 8.45
13/09/21 6.20 13.25 10.35 6.60 12.35 12.50 4.95 11.00 8.30 6.75 8.50 15.65 5.90 4.10 7.70 8.75 4.15 7.45 3.50 8.65
14/10/21 6.00 13.20 10.40 6.60 11.95 12.45 5.35 11.35 8.10 6.75 8.00 15.80 5.90 4.05 7.70 8.65 4.10 7.35 3.40 8.70
10/11/21 7.55 13.45 10.80 7.00 11.90 13.35 5.95 11.45 8.30 7.15 8.35 15.90 5.90 4.10 7.95 8.75 4.30 7.70 3.70 9.10
11/12/21 6.45 12.30 6.80 6.85 12.50 12.95 5.95 11.50 8.00 6.90 8.10 14.85 5.90 4.40 7.90 5.70 4.35 7.30 3.00 8.60
21/01/21 1.00 5.40 6.85 3.90 7.80 6.60 7.95 5.20 7.80 9.40 6.15 8.85 13.65 5.15 6.35 13.60 15.50 15.00 11.80 11.00
23/02/21 2.30 5.60 6.80 3.90 7.35 6.45 7.70 5.20 7.80 9.80 6.35 9.10 14.20 5.45 6.35 13.80 15.05 14.40 20.60 10.70
16/03/21 2.85 13.30 9.80 3.90 8.25 7.15 7.70 5.95 7.40 10.20 6.40 8.90 15.80 5.50 6.35 14.40 15.35 15.00 20.80 8.75
24/04/21 3.00 11.20 7.80 3.90 8.50 8.20 7.85 6.75 7.90 10.60 6.55 9.70 16.40 5.65 7.30 14.60 16.50 15.50 20.90 10.90
07/05/21 3.50 11.40 7.85 3.90 8.80 8.30 7.90 7.20 8.00 11.00 6.60 9.90 16.55 5.80 7.60 14.70 16.75 15.80 20.90 11.30
19/06/21 3.55 11.50 7.85 3.90 8.70 8.50 7.85 7.30 8.00 11.05 6.65 9.95 16.60 5.80 7.50 14.75 16.75 15.85 20.90 11.45
20/07/21 3.20 10.50 7.90 3.90 9.90 8.60 8.10 7.00 8.10 10.90 6.80 10.10 17.00 6.10 7.65 14.70 16.80 15.90 20.90 11.55
04/08/21 3.10 10.50 7.85 3.90 9.00 7.20 7.55 6.40 7.50 10.80 6.50 9.95 21.10 5.45 7.00 14.30 16.70 23.00 19.75 12.25
13/09/21 3.78 10.75 7.90 3.90 8.60 7.50 7.65 6.60 7.85 10.95 6.70 10.05 21.10 5.65 7.60 14.35 16.70 23.00 20.70 12.85
14/10/21 3.85 10.50 7.85 3.90 8.60 7.20 7.45 6.40 7.75 11.10 6.40 10.05 21.10 5.50 7.45 16.15 16.70 23.00 20.75 13.60
10/11/21 4.40 11.00 7.90 3.90 10.20 8.60 8.00 6.50 8.15 11.35 6.55 10.40 21.10 5.65 7.80 16.15 16.70 23.00 22.10 13.65
11/12/21 3.45 13.00 6.80 3.90 9.45 9.30 7.60 6.50 7.80 11.10 6.45 9.35 21.10 5.30 7.20 16.15 15.55 23.00 21.80 13.45
Tabella 6 Dati relativi ai livelli di percolato anno 2021
Sono inoltre presenti due vasche per l’accumulo del percolato che complessivamente hanno una
capacità di circa 750 m3 e un impianto di recupero energetico da biogas, mediante l’utilizzo di due
motori endotermici con produzione di elettricità, per una potenza di 998 kW, inferiore al 1 MW al
fine di accedere alla tariffa onnicomprensiva del GSE, contando una produzione annuale di circa 3,2
GWh.
Alla luce delle già indicate assunzioni, di seguito viene descritto l’approccio analitico
seguito, gli strumenti di analisi adottati e gli esiti delle simulazioni effettuate.
In pratica, questo metodo consiste nel calcolare le forze agenti lungo una superficie di
scorrimento predefinita e le resistenze disponibili lungo la stessa superficie. La condizione
di equilibrio limite si verifica quando le forze agenti sono uguali alle forze resistenti: in
questo caso, lo stato tensionale medio lungo la superficie di scorrimento è sull'inviluppo
di rottura del terreno e il versante si trova sul punto di collasso.
𝑟𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒
𝐹=
𝑟𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑚𝑜𝑏𝑖𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑎
5.1.1.1.1 Morgenstern-Price
Il metodo Morgenstern-Price è stato sviluppato da Morgenstern e Price negli anni '60
ed è s utilizzato principalmente per analizzare la stabilità di ripiani di scavo, dighe e
discariche.
È un metodo semplice e preciso ma richiede una grande quantità di dati sul terreno e
sui carichi esterni e interni per essere utilizzato in modo efficace.
Esso stabilisce una relazione tra le componenti delle forze interfacciali del tipo
𝑋 = 𝜆 𝑓(𝑥)
dove λ è un fattore di scala e f(x) una funzione della posizione di E e di X, descrive come
la forza X varia in relazione alla forza E all'interno della massa in movimento. La funzione
f(x) è scelta in modo discrezionale (può essere costante, sinusoidale, semi sinusoidale,
trapezoidale, discreta, ecc.) e ha poco impatto sul risultato finale, ma è necessario
verificare che i valori ottenuti per le incognite siano fisicamente accettabili.
Figura 24 - Forze sul concio secondo le ipotesi di Mongester-Price (Fine Software, s.d.)
(Fine Software, s.d.)
Di seguito si riportano detti dati che sono stati successivamente utilizzati nell’analisi
svolta.
Uno degli obiettivi principali del software è quello di semplificare l'impostazione della
geometria del modello e ridurre i tempi di analisi dei pendii. Il programma implementa i
tipici metodi di analisi (tra cui il metodo Morgenstern-Price utilizzato nel presente lavoro,
il metodo di Spencer, il metodo di Bishop, il metodo di Janbu, etc..).
I modelli di terreno disponibili nel predetto software sono il criterio di rottura Mohr-
Coulomb utilizzato nel presente lavoro, Tau-over-SigmaV e JavaScript Function. È inoltre
possibile assegnare al modello carichi concentrati e distribuiti, livelli idrici polilineari e
spline. I rinforzi implementati in LEMSlope includono geosintetici, ancoraggi al suolo e
chiodature. Il programma include anche elementi di annotazione (testi, linee, polilinee,
linee guida, frecce...).
Nello specifico dell’analisi svolta è stato utilizzato, come detto, il criterio di rottura di
Mohr-Coulomb.
Non essendo il suddetto software in grado di eseguire più di una simulazione per volta,
sono stati implementati dodici script su Python in grado di eseguire migliaia di volte
l’analisi di stabilità di LemSlope, variando di volta in volta i coefficienti geotecnici e il livello
del percolato per ogni condizione geometrica e sezione studiata.
La elaborazione degli script su Python ha costituito la parte più rilevante del presente
lavoro che ha consentito di sfruttare al massimo le capacità risolutive del software
utilizzato. Inoltre, Python ha consentito di conservare sotto forma di dataframe ogni step
dell’analisi di stabilità consentendone poi una chiara restituzione grafica grazie alle sue
molteplici librerie.
1
https://www.yongtechnology.com/lemslope/
Nel presente caso studio, non è stato possibile reperire dati affidabili riguardo alla
composizione esatta dei rifiuti ivi depositati, né dati tratti dalla letteratura perfettamente
applicabili al caso in esame e perciò, ai fini di una loro definizione, si è deciso di applicare,
insieme all’approccio probabilistico, opportune ipotesi circa le distribuzioni di ogni parametro e
le relative incertezze, in analogia con altri studi di letteratura
Inoltre, per descrivere la condizione di rottura dei rifiuti, è stato scelto il criterio di rottura di
Mohr-Coulomb, il quale risulta essere adatto a corpi di natura granulare in condizioni drenate,
come i rifiuti solidi urbani.
La coesione efficace c’ (kPa), nel contesto dei rifiuti, è un parametro geotecnico che ne indica
la resistenza alle sollecitazioni di taglio in assenza di azioni assiali (normali), e corrisponde al
valore dell’intercetta del criterio di rottura al valore di sforzo efficace nullo (Figura 45).
Tale criterio quindi si basa sul concetto di tensione normale σ𝑛 ’ e di tensione tangenziale τf
(f indica failure) e stabilisce che la rottura si verifica quando la tensione tangenziale raggiunge
un certo valore limite, ovvero l’angolo di attrito interno ϕ’ moltiplicato per la tensione normale
σ𝑛 ′. La relazione è espressa dalla seguente equazione:
τ𝑓 = c′ + σ𝑛 ′ tan 𝜙′
In generale, il presente criterio si basa sull'ipotesi che un materiale si comporti come un fluido
soggetto a una pressione di confinamento, e che la resistenza al taglio sia determinata dalla
combinazione di una resistenza alla compressione (coesione efficace) e di una resistenza alla
scorrimento (angolo di attrito). Per quanto riguarda la modellazione delle distribuzioni
probabilistiche, è stato scelto di utilizzare una distribuzione normale per il peso di volume e
l'angolo di attrito interno dei rifiuti e una distribuzione lognormale per la coesione efficace
(scelta effettuata per evitarne valori negativi visto il vasto range di parametri assumibili da c’) ;
tali scelte, prese in relazione a quanto riscontrato comunemente nella letteratura scientifica,
risultano fondamentali per l’analisi; infatti, l'intervallo dei valori che un parametro può assumere
dipende da come esso viene modellato ( distribuzione scelta), e dal confronto tra i parametri di
dispersione (es. COV) e il valore centrale .
I valori centrali delle distribuzioni dei tre parametri, ovvero quei valori che rappresentano la
posizione dove si collocano la maggior parte dei dati di una distribuzione, sono stati identificati
attraverso la consultazione di fonti scientifiche quanto piu attinenti al presente caso e sotto
l'applicazione di ipotesi appropriate. Successivamente, è stato scelto di ipotizzare un coefficiente
di variazione (COV) per ogni parametro conformemente a quanto riportato in letteratura,
considerando rifiuti molto vecchi con parametri geotecnici pressoché ormai stabili
temporalmente. Il coefficiente di variazione risulta essere infatti il rapporto tra la deviazione
Infine, è stato scelto di eseguire un numero di simulazioni pari a 5000. Ciò ha permesso di
esplorare comunque una vasta gamma di combinazioni di parametri, ottenendo risultati
soddisfacenti e senza aumentare in maniera significativa i tempi delle elaborazioni. Nei capitoli
successivi, si riporta nel dettaglio quanto sopra descritto.
Contrariamente ai parametri geotecnici dei rifiuti, per i quali è stata eseguita un’analisi di tipo
probabilistico, per gli elementi esterni all’ammasso sono stati ipotizzati dei parametri
deterministici cautelativi, sulla base di prove effettuate in situ e sulla base di dati desunti da
letteratura, al fine di semplificare l’analisi svolta.
Di seguito si riporta una prova penetrometrica statica eseguita ai piedi della discarica in data
2019, utilizzata per ricavare i parametri geotecnici specifici per il bedrock.
I valori tipici di coesione, angolo di attrito e peso di volume dell'arginello variano in base alle
caratteristiche geotecniche del terreno, alle esigenze specifiche della discarica e alla
composizione dei rifiuti. Si riportano i range dei parametri geotecnici dedotti da letteratura e
altri studi2:
Il capping di una discarica è presidio fondamentale nella gestione dei rifiuti e deve essere
progettato e costruito in conformità alle normative vigenti. Esso ha come obiettivo principale
quello di sigillare e isolare la superficie dei rifiuti all'interno per evitare la fuoriuscita di liquidi,
gas climalteranti (principalmente CH4 e CO2) e odori prevenendo la contaminazione del suolo e
delle acque sotterranee; esso è costituito da un pacchetto multistrato rigidamente definito dalla
Normativa che viene realizzato sopra la superficie dei rifiuti. 1
Il capping è anche progettato per creare una superficie stabile per la vegetazione, per
migliorare l'estetica della discarica e come detto per ridurre gli odori. Inoltre, esso aiuta a
migliorare la stabilità e a prevenire il rischio di frana, smottamento e dissesto idrogeologico.
Deve essere monitorato regolarmente per garantire che sia in grado di sigillare efficacemente la
superficie dei rifiuti e che sia in grado di resistere alle sollecitazioni. In caso di deterioramento,
perdita di funzionalità o di collasso del capping, è necessario intervenire tempestivamente per
la sua sostituzione/riparazione.
2
RELAZIONE INTEGRATIVA, chiusura della discarica rsu con stabilizzazione del movimento di versante
Si riportano nella Figura 48, nell’ordine, i valori scelti per le analisi di stabilità del bedrock,
dell’arginello di contenimento, del capping e dello strato di ghiaia.
Figura 48 – Sezione geotecnica della discarica con i relativi parametri geotecnici per bedrock, capping e arginello
con sezione discarica.
Nel presente lavoro detto parametro è stato ricavato dall’equazione iperbolica seguente
(Zekkos et al., 2006):
Lo studio riporta tre possibili gradi di compattazione dei rifiuti: poco compattato, tipico e
molto compattato. Per il presente lavoro è stato scelto di procedere con la terza tipologia. Infatti,
nonostante non siano note le modalità di abbanco, si è assunto un grado elevato di
compattazione dovuto sia alla compattazione meccanica nel sito ad opera di rulli compattatori
come evidenziati in Figura 50, sia dal peso proprio del corpo rifiuti, nei 25 anni dalla chiusura
della discarica.
Bassa 5 0.1 2
Tipica 10 0.2 3
Alta 10.5 0.9 6
Tabella 7 - Parametri iperbolici per diversi gradi di compattazione e quantità di terreno di copertura abbancato
giornalmente
Il peso unitario vicino alla superficie della discarica gi dipende dalla composizione dei rifiuti,
dal contenuto di umidità, dal grado di compattazione e dallo spessore di terreno di copertura
abbancato giornalmente.
di confinamento che causa quindi l’aumento del peso di volume, sia legato alla profondità del
rifiuto.
Figura 50 - Immagine degli abbanchi e dei compattatori (evidenziati in rosso) nella discarica di San Martino a
Maiano nel 1986 (Geoscopio, s.d.)
L'angolo di attrito interno, o angolo di resistenza al taglio, f (°) nei rifiuti è un parametro
meccanico che indica la resistenza al movimento di una massa di rifiuti rispetto a una superficie
di appoggio. Nel contesto delle discariche di RSU è importante poiché ne influenza la stabilità ed
è determinato dalla relazione tra la forza di attrito interno e la forza peso normalmente
esercitata su una superficie. La forza di attrito interno è proporzionale alla forza peso
normalmente esercitata e all'angolo di attrito interno. Un angolo di attrito interno maggiore
indica una maggiore resistenza al movimento e quindi maggiore stabilità.
Esso dipende dalla composizione dei rifiuti, dalla loro umidità, dalla loro densità, dalla
granulometria e dalla composizione del terreno circostante e può essere influenzato anche dalla
compattazione dei rifiuti, dalla presenza di acqua e dalla presenza di gas
L'angolo di attrito dei rifiuti può variare con la profondità, in generale aumentando, poiché
la pressione del terreno circostante aumenta e quindi la resistenza al movimento aumenta.
Tuttavia, ci possono essere eccezioni a questa regola a seconda delle caratteristiche specifiche
dei rifiuti e del terreno circostante, come nel caso in esame.
Per risalire a valori attendibili, è stata condotta una ricerca di studi da letteratura al fine di
individuare una gamma di parametri compatibili con il presente caso studio.
Per quanto riguarda gli andamenti con la profondità di coesione ed angolo di attrito, si è fatto
riferimento allo studio di (Mehdizadeh et al., 2020).
Il lavoro di Mehdizadeh et al., 2020 ha avuto come focus una discarica di rifiuti ancora in
coltivazione. La discarica di Maiano, al contrario, risulta essere chiusa da 25 anni, con tutt’altra
categoria merceologica. Quindi non è ragionevole far riferimento ai parametri geotecnici per i
rifiuti indicati dallo studio allo stato attuale, almeno per gli strati più superficiali.
Si è quindi deciso di conservare l’andamento con la profondità in Figura 51, adattando due
rette interpolanti i punti del grafico per la coesione e l’angolo di attrito e di impostare un valore
di partenza delle due rette di f e c’ più realistico e compatibile. Di sotto vengono riportati i valori
tipici per i rifiuti più vecchi di 15 anni in vari studi reperiti in letteratura:
Tenendo conto di tali studi e della storia della discarica di Maiano, è stato deciso di impostare
come valori di partenza, a quota 0m (corrispondente alla quota massima del capping della
discarica in ogni sezione) : c’ = 17 kPa , f = 25° (valore più cautelativo del valore medio di 33°
ottenuto mediando tutti gli studi per rifiuti più vecchi di 15 anni).
In generale, un COV più alto indica una maggiore variabilità dei dati rispetto alla media,
mentre un COV più basso indica una minore variabilità.
Di seguito si riportano le figure che rappresentano gli andamenti della coesione efficace e
dell’angolo di attrito in relazione alla profondità, congiuntamente all’andamento del COV:
Figura 54 – Andamenti del COV e della coesione efficace nel corpo rifiuti con la profondità
Figura 55 - Andamenti del COV e dell’angolo di attrito nel corpo rifiuti con la profondità
Infatti, le funzioni di g, f, c’ e il COV, sono servite per calcolare i valori puntuali all’estradosso e
all’intradosso di ogni singolo strato, poi successivamente mediati e assegnati come la “valor
medio” µ della distribuzione del layer considerato.
Per le distribuzioni di g e f è stata usata una distribuzione normale, in linea con gli studi
Per la coesione efficace c’ invece è stata preferita una distribuzione lognormale, al fine di
ottenere sempre valori >0 e vista la grande incertezza su questo parametro che può assumere
valori molto grandi o molto piccoli, infatti la sua coda allungata, fa sì che si abbia una maggiore
probabilità di valori estremi rispetto alla distribuzione normale.
La deviazione standard per le relative distribuzioni statistiche è stata poi calcolata con le
equazioni sottostanti:
𝑀𝑒𝑑𝑖𝑎 𝑀𝑒𝑑𝑖𝑎
𝜎𝑛𝑜𝑟𝑚 = 𝜎𝑙𝑜𝑔𝑛𝑜𝑟𝑚 = ln( )
𝐶𝑂𝑉 1 + 𝐶𝑂𝑉 2
Una volta ottenuti µ e s sono state calcolate le funzioni densità di probabilità (pdf) per ogni
f(x)norm f(x)lognorm
Successivamente, per ogni simulazione, sono stati estrapolati in maniera random valori f(x) da
ogni distribuzione sulla base della loro probabilità di verificarsi. Eseguendo un numero
consistente di simulazioni, si è riusciti ad analizzare sia casi frequenti che casi non frequenti e di
sottoporli all’analisi di stabilità.
Di seguito si riportano le distribuzioni riferite alla sola geometria da 30 strati per ogni sezione.
Figura 57 - Distribuzione probabilistica normale del peso di volume nelle sezioni AA, BB, CC
Strato Strato Strato Strato Strato Strato
sommitale di fondo sommitale di fondo sommitale di fondo
Figura 58 - Distribuzione probabilistica log-normale della coesione efficace nelle sezioni AA, BB, CC
Figura 59 - Distribuzione probabilistica normale dell’angolo di attrito nelle sezioni AA, BB, CC
Il percolato deve essere gestito in modo sicuro e sostenibile per evitare la contaminazione
del suolo e delle acque sotterranee. Il rispetto delle normative ambientali e la sua gestione in
modo appropriato sono fondamentali per garantire la sicurezza e la salvaguardia delle risorse
idriche e del suolo.
I valori del peso specifico possono variare in base alla composizione dei rifiuti e alla presenza
di sostanze disciolte in esso, alcuni valori tipici possono essere:
• 1,2-1,4 g/cm3, per i percolati di discariche di rifiuti speciali (per esempio rifiuti industriali
o pericolosi)
Nella presente relazione il suo peso specifico è stato assunto uguale a quello dell’acqua;
quindi, pari a 1g/cm3.
Per valutare il suo livello nell’ammasso dei rifiuti si è fatto riferimento ai dati resi disponibili
dal gestore Alia S.p.A., il quale ha fornito i valori dei piezometri installati nel corpo rifiuti riferiti
all’anno 2021, riportati in Tabella 6.
Questi dati sono poi stati utilizzati per realizzare una distribuzione di probabilità denominata
PERT (Program Evaluation and Review Technique), la quale è un modello statistico che si basa
sull'ipotesi che la variabile di studio sia distribuita secondo una distribuzione di probabilità
triangolare.
La distribuzione PERT si basa su tre valori: il valore minimo (min), il valore piu probabile,
ovvero la moda, (most-like) e il valore massimo (max).
In questo caso, è stata utilizzata per stimare il comportamento dei livelli di percolato durante
l’attuale fase di post-chiusura.
Sezione A
POZZO MODA MIN MAX
3 6.8 6.05 10.80
16 12.6 0.90 13.70
25 7.6 7.30 7.95
33 7.45 7.15 7.95
49 7.8 7.40 8.15
53 9.95 8.85 10.40
63 6.35 6.35 7.80
73 23 14.40 23.00
81 20.9 11.80 22.10
Sezione B
POZZO MODA MIN MAX
2 12.6 8.50 13.45
14 4 2.20 5.95
media 12-13 12.2 0.90 13.70
22 17.5 5.55 19.00
32 3.9 3.15 5.90
media43-46-47 8.6 5.40 13.30
52 6.4 6.15 6.80
62 5.65 5.15 6.10
72 16.7 15.05 16.80
81 20.9 11.80 22.10
Sezione C
POZZO MODA MIN MAX
21 7 5.75 8.50
31 8.75 5.60 8.75
41 8.7 7.40 9.10
51 6.6 6.53 45.00
61 21.1 13.65 21.10
71 16.15 13.60 16.15
81 20.9 11.80 22.10
Figura 60 - Moda, minimo e massimo ricavati da Tabella 6 e distribuzioni di densità di probabilità PERT
per ogni pozzo nelle relative sezioni di studio
5.4.1 Premessa
I risultati dell'analisi di stabilità sono tipicamente utilizzati per valutare la sicurezza di un
pendio e per determinare se sono necessarie misure di mitigazione del rischio di dissesto. In
generale, consente di determinare se una pendenza è stabile o instabile e di quantificare la
probabilità di frana.
I risultati possono essere presentati sotto forma di un fattore di sicurezza (FoS), il quale indica
quanto una pendenza è stabile. Un fattore di sicurezza maggiore indica che la geometria è più
stabile ed è meno probabile che si verifichi un suo cedimento.
Il FoS è un rapporto tra la resistenza totale di una pendenza e la forza che la mette a rischio
di cedimento.
In genere, i valori di sicurezza per le pendenze in ambito geotecnico sono compresi tra 1 e
1.5. Valori superiori a 1.5 sono considerati sicuri, valori inferiori a 1 indicano una pendenza
instabile e potrebbe essere necessario prendere in considerazione l'adozione di misure volte alla
mitigazione dei rischi. Infatti, questi risultati sono richiesti al fine per prendere decisioni su come
gestire una pendenza instabile e su come prevenire futuri cedimenti.
Il programma non potendo individuare la posizione esatta posizione degli entry ed exit points
della superficie più critica, come tipicamente viene fatto dal SAP200 in automatico, nello
specifico si è reso necessario impostare una routine che casualmente assegnasse valori di entry
ed exit points, cercando di coprire per intero la geometria della discarica.
Inoltre, si è tenuto conto dell’azione sismica utilizzando il coefficiente Kh, ricavato come di
seguito specificato. In assenza di analisi specifiche sulla risposta sismica locale, il valore di
accelerazione massima attesa amax in superficie per il sito in questione è stato calcolato mediante
l’utilizzo dell’accelerazione orizzontale massima attesa sul sito ag ricavata utilizzando il
programma del Ministero dei Lavori Pubblici versione 1.0.3, come riportati nella Figura 61.
Il valore di ag sul sito di riferimento rigido per il comune di Certaldo per un periodo di ritorno
di 475 anni è pari a 0,138 g.
𝑎𝑚𝑎𝑥 = 𝑆𝑆 ∗ 𝑆𝑇 ∗ 𝑎𝑔 = 0,248 𝑔
𝑎𝑚𝑎𝑥
𝑘ℎ = 𝛽𝑠 ∗ 𝑔
= 0.06
Figura 62 - Superfici di scorrimento per la sezione AA - 30 strati Figura 63 - Superfici di scorrimento per la sezione AA - 15 strati
Figura 64 - Superfici di scorrimento per la sezione AA - 8 strati Figura 65 - Superfici di scorrimento per la sezione AA - singolo strato
Figura 66 - Superfici di scorrimento per la sezione BB - 30 strati Figura 67 - Superfici di scorrimento per la sezione BB - 15 strati
Figura 68 - Superfici di scorrimento per la sezione BB - 8 strati Figura 69 - Superfici di scorrimento per la sezione BB - singolo strato
Figura 70 - Superfici di scorrimento per la sezione CC - 30 strati Figura 71 - Superfici di scorrimento per la sezione CC - 15 strati
Figura 72 - Superfici di scorrimento per la sezione CC - 8 strati Figura 73 - Superfici di scorrimento per la sezione CC - singolo strato
Figura 74 – Andamento dei parametri geotecnici per la sezione AA - 30 Figura 75 Andamento dei parametri geotecnici per la sezione AA - 15
strati strati
Figura 76 - Andamento dei parametri geotecnici per la sezione AA - 8 Figura 77 - Andamento dei parametri geotecnici per la sezione AA -
strati singolo strato
Figura 78 - Andamento dei parametri geotecnici per la sezione BB - 30 Figura 79 - Andamento dei parametri geotecnici per la sezione BB - 15
strati strati
Figura 80 - Andamento dei parametri geotecnici per la sezione BB - 8 strati Figura 81 - Andamento dei parametri geotecnici per la sezione BB - singolo
strato
Figura 82 - Andamento dei parametri geotecnici per la sezione CC - 30 Figura 83 - Andamento dei parametri geotecnici per la sezione CC - 15
strati strati
Figura 84 - Andamento dei parametri per la sezione CC - 8 strati Figura 85 - Andamento dei parametri per la sezione CC - singolo strato
L’andamento punto-linea invece rappresenta la funzione che definisce i valori centrali riferita
ad ogni parametro geotecnico, in linea con quanto discusso nel paragrafo 5.3.2.2.1.
Figura 98 – Andamento ϒ - 15 strati Figura 99 - Andamento c’ - 15 strati Figura 100 - Andamento φ - 15 strati
Figura 101 – Andamento ϒ - 8 strati Figura 102 - Andamento c’ - 8 strati Figura 103 - Andamento φ - 8 strati
Figura 104 – Andamento ϒ - 30 strati Figura 105 - Andamento c’ - 30 strati Figura 106 - Andamento φ - 30 strati
Figura 107 – Andamento ϒ - 15 strati Figura 108 - Andamento c’ - 15 strati Figura 109 - Andamento φ - 15 strati
Figura 110 – Andamento ϒ - 8 strati Figura 111 - Andamento c’ - 8 strati Figura 112 - Andamento φ - 8 strati
Il quartile è una misura della posizione di un dato all'interno di un set di dati. Ci sono
tre quartili: il primo quartile (Q1), il secondo quartile (Q2) e il terzo quartile (Q3).
Il Q1 rappresenta il punto di separazione per il 25% dei dati più bassi, il Q2 è la mediana,
ovvero il punto di separazione per il 50% dei dati, mentre il Q3 rappresenta il punto di
separazione per il 75% dei dati più alti.
La parte inferiore della casella verde rappresenta il 25° quartile, mentre la parte
superiore il 75° quartile. Il Box verde rappresenta l'interquartile range (IQR), che è una
misura della dispersione dei dati, ovverosia è la differenza tra il Q3 e il Q1.
In altri termini, l'IQR rappresenta la distanza tra i valori più bassi e quelli più alti che
coprono l'area compresa tra il 25% e il 75% dei dati. Questo metodo è utilizzato per
identificare i valori considerati anomali, ovvero gli outliers. Gli upper e lower whisker
3
https://matplotlib.org/3.1.1/api/_as_gen/matplotlib.pyplot.boxplot.html
Anno Accademico 2022-2023 Pag. 100 di155
rappresentano 1,5*IQR dalla parte superiore (e inferiore) di BoxPlot e segnano la regione
di confine con gli outliers.
Nei grafici successivi sono stati rappresentati i BoxPlot dei tre parametri geotecnici,
peso di volume, coesione efficace e angolo d’attrito, per ciascuno strato (con diverso
cromatismo) nelle 4 configurazioni di abbanco (30 strati, 15 strati, 8 strati e uno strato) e
per ogni sezione di studio.
Figura 114 – Andamento ϒ - 30 strati Figura 115 - Andamento c’ - 30 strati Figura 116 - Andamento φ - 30 strati
Figura 117 – Andamento ϒ - 15 strati Figura 118 - Andamento c’ - 15 strati Figura 119 - Andamento φ - 15 strati
Figura 120 – Andamento ϒ - 8 strati Figura 121 - Andamento c’ - 8 strati Figura 122 - Andamento φ - 8 strati
Figura 123 – Andamento ϒ – singolo strato Figura 124 - Andamento c’ – singolo strato Figura 125 - Andamento φ – singolo strato
Figura 127 – Andamento ϒ - 30 strati Figura 128 - Andamento c’ - 30 strati Figura 129 - Andamento φ - 30 strati
Figura 130 – Andamento ϒ - 15 strati Figura 131 - Andamento c’ - 15 strati Figura 132 - Andamento φ - 15 strati
Figura 133 – Andamento ϒ - 8 strati Figura 134 - Andamento c’ - 8 strati Figura 135 - Andamento φ - 8 strati
Figura 136 –Andamento ϒ– singolo strato Figura 126 –Andamento c’– singolo strato Figura 137–Andamento φ – singolo strato
Figura 138 – Andamento ϒ - 30 strati Figura 139 - Andamento c’ - 30 strati Figura 140 - Andamento φ - 30 strati
Figura 141 – Andamento ϒ - 15 strati Figura 142 - Andamento c’ - 15 strati Figura 143 - Andamento φ - 15 strati
Figura 144 – Andamento ϒ - 8 strati Figura 145 - Andamento c’ - 8 strati Figura 146 - Andamento φ - 8 strati
Figura 147 –Andamento ϒ– singolo strato Figura 148 –Andamento c’– singolo strato Figura 149 –Andamento φ – singolo strato
Per tutti gli istogrammi di frequenza di seguito riportati è stata usata la funzione
sns.displot , una funzione di Seaborn, una libreria di visualizzazione dati per Python, che
consente di creare grafici di distribuzione di un dato. La funzione accetta una serie di
parametri per personalizzare il grafico, tra cui il kernel density estimation (KDE).
Figura 150 – Andamento ϒ - 30 strati Figura 151 - Andamento c’ - 30 strati Figura 152 - Andamento φ - 30 strati
Figura 153 – Andamento ϒ - 15 strati Figura 154 - Andamento c’ - 15 strati Figura 155 - Andamento φ - 15 strati
Figura 156 – Andamento ϒ - 8 strati Figura 157 - Andamento c’ - 8 strati Figura 158 - Andamento φ - 8 strati
Figura 159 – Andamento ϒ - 30 strati Figura 160 - Andamento c’ - 30 strati Figura 161 - Andamento φ - 30 strati
Figura 162 – Andamento ϒ - 15 strati Figura 163 - Andamento c’ - 15 strati Figura 164 - Andamento φ - 15 strati
Figura 165 – Andamento ϒ - 8 strati Figura 166 - Andamento c’ - 8 strati Figura 167 - Andamento φ - 8 strati
Figura 168 – Andamento ϒ - 30 strati Figura 169 - Andamento c’ - 30 strati Figura 170 - Andamento φ - 30 strati
Figura 171 – Andamento ϒ - 15 strati Figura 172 - Andamento c’ - 15 strati Figura 173 - Andamento φ - 15 strati
Figura 174 – Andamento ϒ - 8 strati Figura 175 - Andamento c’ - 8 strati Figura 176 - Andamento φ - 8 strati
Figura 177 – Andamento ϒ – SEZ AA Figura 178 - Andamento c’ – SEZ AA Figura 179 - Andamento φ – SEZ AA
Figura 180 – Andamento ϒ – SEZ BB Figura 181 - Andamento c’ – SEZ BB Figura 182 - Andamento φ – SEZ BB
Figura 183 – Andamento ϒ – SEZ CC Figura 184 - Andamento c’ – SEZ CC Figura 185 - Andamento φ – SEZ CC
Inoltre, sulla base dei dati misurati attraverso i piezometri, forniti dal gestore Alia
S.p.A., è stato possibile ricostruire l’andamento piezometrico del livello medio di
percolato relativo all’anno 2021, nell’ottica di effettuare un confronto visivo con le analisi
probabilistiche svolte.
Si osserva una sostanziale coerenza tra l’andamento del livello piezometrico medio
misurato e l’analisi probabilistica svolta. Si fa notare che, nonostante alcune curve
piezometriche affondino nel bedrock, ai fini dell’analisi svolta, esso è stato considerato
sempre non saturo, in quanto il telo in HDPE costituisce una barriera al passaggio del
percolato.
Figura 189– SezAA, 15 strati Figura 190 – SezBB, 15 strati Figura 191– SezCC, 15 strati
Figura 192– SezAA, 8 strati Figura 193– SezBB, 8 strati Figura 194– SezCC, 8 strati
Figura 195– SezAA, singolo strato Figura 196– SezBB, singolo strato Figura 197– SezCC, singolo strato
Tali grafici fanno riferimento a ciascuna delle configurazioni di abbanco (30 strati, 15
strati, 8 strati e uno strato) e per ogni sezione di studio.
Figura 200 – Livello percolato, superficie di scivolamento e parametri geotecnici associati ad ogni strato, Figura 201 – Livello percolato, superficie di scivolamento e parametri geotecnici associati ad ogni strato, relativi al
relativi al FoSmin = 1.26 per la sezione AA - 8 strati FoSmin = 0.99 per la sezione AA – singolo strato
ra 204 – Livello percolato, superficie di scivolamento e parametri geotecnici associati ad ogni strato, relativi al Figura 205 – Livello percolato, superficie di scivolamento e parametri geotecnici associati ad ogni strato, relativi a
FoSmin = 0.91 per la sezione BB - 8 strati FoSmin = 0.52 per la sezione BB – singolo strato
Figura 208 – Livello percolato, superficie di scivolamento e parametri geotecnici associati ad ogni strato, relativi al Figura 209 – Livello percolato, superficie di scivolamento e parametri geotecnici associati ad ogni strato,
FoSmin = 1.40 per la sezione CC - 8 strati relativi al FoSmin = 1.08 per la sezione CC – singolo strato
Tali parametri fanno riferimento a ciascuna delle configurazioni di abbanco (30 strati,
15 strati, 8 strati e uno strato) e per ogni sezione di studio in riferimento ai casi in
condizioni sismiche e statiche.
Nello specifico, suddividendo la geometria del corpo rifiuti in un numero maggiore di strati,
si sta aumentando la risoluzione dell'analisi, ovvero si stanno considerando un numero
maggiore di dettagli riguardo i parametri geotecnici del corpo rifiuti. In questo modo si sta
simulando una distribuzione dei parametri geotecnici dei rifiuti più realistica, a causa della
variabilità spaziale e temporale delle proprietà geomeccaniche dei rifiuti, rispetto ad una
suddivisione in un numero minore di strati.
Infatti, nello scenario a singolo strato, le superfici di scivolamento che affondano molto nel
substrato roccioso restituiscono un fattore di sicurezza molto più basso.
• I risultati degli andamenti dei parametri geotecnici mostrano come il peso di volume e la
coesione aumentino in maniera proporzionale alla profondità ( coerentemente agli
andamenti ipotizzati), mentre l’angolo di attrito tende a diminuire.
In secondo luogo, l'angolo di attrito diminuisce con la profondità grazie alla presenza del
percolato che aumenta la lubrificazione tra i rifiuti e ne rende più facile il movimento e grazie
anche all’effetto dei processi chimici e biologici di trasformazione dei rifiuti stessi.
• Per quanto concerne la scelta della geometria di abbanco, modellare l’intero corpo
rifiuti in un’unica geometria può essere un'opzione valida se si assume che i rifiuti all'interno
della discarica siano omogenei e che non varino significativamente con la profondità. Questa
ipotesi non è quasi mai vera nelle discariche, poiché i rifiuti possono essere composti da
materiali eterogenei depositati in momenti diversi, con proprietà geotecniche differenti;
inoltre, nelle fasi iniziali si ha una trasformazione rapida delle loro proprietà geomeccaniche.
Nel caso della discarica di San Martino a Maiano, infatti, gli abbanchi sono avvenuti in un
periodo di circa 25 anni, attraversando un notevole cambiamento dello stile di vita delle
persone dell’epoca, che ha modificato le categorie merceologiche dei rifiuti.
Dividendo il corpo rifiuti in tanti strati orizzontali e assegnando parametri che variano con la
profondità (configurazione da 30,15 e 8 strati) si ottiene una maggiore precisione nell'analisi
di stabilità della discarica, che consente di considerare la variabilità dei parametri geotecnici
a diverse profondità e di tenere conto di eventuali cambiamenti nei materiali. Tuttavia,
questo metodo richiede una maggiore quantità di dati e può essere più complesso da
implementare rispetto ad un'analisi con parametri costanti, infatti le assunzioni sono state
effettuate senza tenere conto della merceologia, che non è stata presa in considerazione nel
presente lavoro, in assenza di dati precisi.
Si fa notare inoltre che, per quanto sia presente una tendenza di sottostimare il fattore di
sicurezza in tutte le sezioni, questa caratteristica è molto più accentuata per la sezione
centrale che risulta essere quella più critica, mentre invece per le sezioni laterali la media
risente meno di questa variazione. In relazione a quanto sopra, si può concludere che la
tendenza di sottostimare il fattore di sicurezza è maggiore se la sezione presenta delle
criticità di tipo morfologico, come appunto per la sezione BB.
• I livelli di percolato descritti dalla distribuzione PERT permettono di analizzare diverse
combinazioni possibili, non lontane dai valori più probabili del 2021, simulando anche
casistiche dove ad esempio si possono avere guasti alle pompe e quindi livelli di percolato
Dai risultati ottenuti dalle simulazioni in condizioni statiche, relativamente ai parametri statistici
del fattore di sicurezza, si nota che:
• Nelle sezioni laterali, con il diminuire degli strati: la media rimane stabile; la
deviazione standard e il coefficiente di variazione aumentano, mostrando
dunque un aumento dell’incertezza; i valori minimi diminuiscono mentre quelli
massimi aumentano, indicando una maggiore variabilità dei dati; il 5° percentile,
l’interquartile, la mediana e la moda diminuiscono, indicando che i valori più
bassi del fattore di sicurezza tendono a diventare più probabili.
• Nella sezione centrale, con il diminuire degli strati: la media, il minimo, il 5°
percentile, la mediana e la moda diminuiscono, mentre la deviazione standard,
il coefficiente di variazione e l’interquartile aumentano. Questo aumento si
traduce in una maggiore incertezza e variabilità dei dati, mentre la diminuzione
della media, non riscontrato nelle sezioni laterali, indica una maggiore
L’analisi svolta ha evidenziato e confermato quanto sostenuto dall’attuale gestore ALIA Spa e
cioè che la discarica nel corso degli anni non mai manifestato evidenze di cedimenti o di
instabilità.
A conferma di quanto sopra la configurazione a 30 strati, più coerente con il reale modello
gestionale seguito, evidenzia, a seguito dell’analisi svolta, un grado di sicurezza accettabile e più
elevato rispetto alle altre assunzioni.
In conclusione, il presente lavoro in una successiva fase potrebbe essere integrato sulla base di
una definizione più puntuale dei parametri geotecnici dei rifiuti, oggi assunta sulla base di dati di
letteratura, diminuendo l’incertezza legata all’assenza di determinazioni dirette dei parametri,
senza rinunciare tuttavia all’analisi probabilistica, come quella svolta, ma in un quadro di
variabilità dei dati di ingresso molto più contenuto.
Con la conclusione di questo elaborato si conclude un capitolo importante e complesso della mia
vita. Desidero perciò menzionare tutte le persone senza le quali questo percorso non si sarebbe
probabilmente mai concluso.
Un sentito ringraziamento al mio relatore Marco Uzielli, per il suo aiuto, per la sua tempestività
nel rispondere a ogni mia domanda e per l'opportunità fornitami di affrontare un argomento
nuovo e stimolante che mi ha arricchito di conoscenze preziose per il mio futuro professionale.
Un ringraziamento ai i miei correlatori Marco Zei e Stefano Renzi per il supporto e la pazienza
durante l'implementazione degli script e durante la ricerca di informazioni e dati utili. La loro
esperienza e conoscenza sono stati fondamentali per la realizzazione di questo lavoro e la loro
simpatia e gentilezza ha alleggerito il tutto.
Ringrazio il geologo Alessandro Grigioni, per la sua disponibilità e per avermi fornito materiale
utile alla stesura dell’elaborato.
I would like to thank the software developer Yonggeng Ye who helped me clear my doubts about
his software LemSlope and also implemented new features that greatly simplified the work. He
is truly a kind, reliable, and quick person in addressing any of my requests.
Doveroso per me ringraziare Chiara, la mia fidanzata, nonché futura moglie, per il suo amore e
il suo supporto durante questo percorso. Grazie per avermi dato la forza e la voglia di riprendere
gli studi, in un momento particolare dove l'unica cosa che volevo era di smettere l’università e di
studiare, non ritenendo di esserne all'altezza.
Un sentito ringraziamento va a mia madre, mio padre, mio fratello Niccolò, a Daniela, Jacopo,
Elettra, Zia Agnese, Zio Romeo, Zia Gianna e ai miei splendidi nipotini Lorenzo e Giacomo, per
l'amore e il sostegno incondizionato che solo una famiglia può donare.
Un ringraziamento di cuore alla famiglia della mia fidanzata, Bernadette, Valentina, Maria
Novella, Francesca, Federico, Cecilia e Costanza, per il sostegno e per l'affetto che mi hanno
sempre dato.
Ringrazio i miei compagni di corso Giulia, Matt, Simo e Nico per aver reso questo percorso più
leggero, condividendo insieme momenti di gioia e di difficoltà, incoraggiandoci e sostenendoci a
vicenda, sempre. La loro amicizia ha avuto, ha e avrà sempre un valore inestimabile per me.
Ringrazio i miei amici di OldTimes, in particolare Poli, Ciccio, Vaz, Botto, Bocca, Dudi, Cola, con i
quali ho condiviso tante avventure fin dai tempi del liceo, tante lauree e spero ancora tanti e tanti
anni insieme!
Ringrazio i miei amici compaesani Gugu, Pavo e Duccione e relative fidanzate, per la loro amicizia
sincera e costante. La loro presenza è stata per me una fonte di gioia e conforto durante questo
percorso magistrale.
Infine, vorrei ricordare con affetto mio suocero Saro, il quale avrebbe gioito con me di questo
traguardo. Sarà sempre nei miei pensieri.
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COMMITTENTE SOCIETA’ INCARICATA PER LA PROGETTAZIONE REL 10-Analisi di stabilità della discarica
RS12REL0010A0 “Progetto di riconversione impiantistica e gestionale dell’esistente impianto TMB, sito in contrada
‘Cozzo Vuturo’ (Enna), nell’ottica di trattare e valorizzare la frazione organica intercettata dalla raccolta
differenziata e contestuale ampliamento del lotto B1 della adiacente discarica.”
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Tabella 10 - Distribuzione di probabilità dei parametri geotecnici nella sezione AA per 30 e 15 strati
Figura 210 - Superfici di scorrimento per la sezione AA - 30 strati Figura 211 - Superfici di scorrimento per la sezione AA - 15 strati
Figura 212 - Superfici di scorrimento per la sezione AA - 8 strati Figura 213 - Superfici di scorrimento per la sezione AA - singolo strato
Figura 214 - Superfici di scorrimento per la sezione BB - 30 strati Figura 215 - Superfici di scorrimento per la sezione BB - 15 strati
Figura 216 - Superfici di scorrimento per la sezione BB - 8 strati Figura 217 - Superfici di scorrimento per la sezione BB - singolo strato
Figura 218 - Superfici di scorrimento per la sezione CC - 30 strati Figura 219 - Superfici di scorrimento per la sezione CC - 15 strati
Figura 220 - Superfici di scorrimento per la sezione CC - 8 strati Figura 221 - Superfici di scorrimento per la sezione CC - singolo strato
Figura 222 – Andamento dei parametri geotecnici per la sezione AA - 30 Figura 223 Andamento dei parametri geotecnici per la sezione AA - 15
strati strati
Figura 224 - Andamento dei parametri geotecnici per la sezione AA - 8 Figura 225 - Andamento dei parametri geotecnici per la sezione AA -
strati singolo strato
Figura 226 - Andamento dei parametri geotecnici per la sezione BB - 30 Figura 227 - Andamento dei parametri geotecnici per la sezione BB - 15
strati strati
Figura 228 - Andamento dei parametri geotecnici per la sezione BB - 8 Figura 229 - Andamento dei parametri geotecnici per la sezione BB -
strati singolo strato
Figura 230 - Andamento dei parametri geotecnici per la sezione CC - 30 Figura 231 - Andamento dei parametri geotecnici per la sezione CC - 15
strati strati
Figura 232 - Andamento dei parametri per la sezione CC - 8 strati Figura 233 - Andamento dei parametri per la sezione CC - singolo strato
Figura 234 – Andamento ϒ - 30 strati Figura 235 - Andamento c’ - 30 strati Figura 236 - Andamento φ - 30 strati
Figura 237 – Andamento ϒ - 15 strati Figura 238 - Andamento c’ - 15 strati Figura 239 - Andamento φ - 15 strati
Figura 240 – Andamento ϒ - 8 strati Figura 241 - Andamento c’ - 8 strati Figura 242 - Andamento φ - 8 strati
Figura 243 – Andamento ϒ - 30 strati Figura 244 - Andamento c’ - 30 strati Figura 245 - Andamento φ - 30 strati
Figura 246 – Andamento ϒ - 15 strati Figura 247 - Andamento c’ - 15 strati Figura 248 - Andamento φ - 15 strati
Figura 249 – Andamento ϒ - 8 strati Figura 250 - Andamento c’ - 8 strati Figura 251 - Andamento φ - 8 strati
Figura 252 – Andamento ϒ - 30 strati Figura 253 - Andamento c’ - 30 strati Figura 254 - Andamento φ - 30 strati
Figura 255 – Andamento ϒ - 15 strati Figura 256 - Andamento c’ - 15 strati Figura 257 - Andamento φ - 15 strati
Figura 258 – Andamento ϒ - 8 strati Figura 259 - Andamento c’ - 8 strati Figura 260 - Andamento φ - 8 strati
Figura 261 – Andamento ϒ - 30 strati Figura 262 - Andamento c’ - 30 strati Figura 263 - Andamento φ - 30 strati
Figura 264 – Andamento ϒ - 15 strati Figura 265 - Andamento c’ - 15 strati Figura 266 - Andamento φ - 15 strati
Figura 267 – Andamento ϒ - 8 strati Figura 268 - Andamento c’ - 8 strati Figura 269 - Andamento φ - 8 strati
Figura 270 – Andamento ϒ – singolo strato Figura 271 - Andamento c’ – singolo strato Figura 272 - Andamento φ – singolo strato
Figura 274 – Andamento ϒ - 30 strati Figura 275 - Andamento c’ - 30 strati Figura 276 - Andamento φ - 30 strati
Figura 277 – Andamento ϒ - 15 strati Figura 278 - Andamento c’ - 15 strati Figura 279 - Andamento φ - 15 strati
Figura 280 – Andamento ϒ - 8 strati Figura 281 - Andamento c’ - 8 strati Figura 282 - Andamento φ - 8 strati
Figura 283 –Andamento ϒ– singolo strato Figura 273 –Andamento c’– singolo strato Figura 284–Andamento φ – singolo strato
Figura 285 – Andamento ϒ - 30 strati Figura 286 - Andamento c’ - 30 strati Figura 287 - Andamento φ - 30 strati
Figura 288 – Andamento ϒ - 15 strati Figura 289 - Andamento c’ - 15 strati Figura 290 - Andamento φ - 15 strati
Figura 291 – Andamento ϒ - 8 strati Figura 292 - Andamento c’ - 8 strati Figura 293 - Andamento φ - 8 strati
Figura 294 –Andamento ϒ– singolo strato Figura 295 –Andamento c’– singolo strato Figura 296 –Andamento φ – singolo strato
Figura 297 – Andamento ϒ - 30 strati Figura 298 - Andamento c’ - 30 strati Figura 299 - Andamento φ - 30 strati
Figura 300 – Andamento ϒ - 15 strati Figura 301 - Andamento c’ - 15 strati Figura 302 - Andamento φ - 15 strati
Figura 303 – Andamento ϒ - 8 strati Figura 304 - Andamento c’ - 8 strati Figura 305 - Andamento φ - 8 strati
Figura 306 – Andamento ϒ - 30 strati Figura 307 - Andamento c’ - 30 strati Figura 308 - Andamento φ - 30 strati
Figura 309 – Andamento ϒ - 15 strati Figura 310 - Andamento c’ - 15 strati Figura 311 - Andamento φ - 15 strati
Figura 312 – Andamento ϒ - 8 strati Figura 313 - Andamento c’ - 8 strati Figura 314 - Andamento φ - 8 strati
Figura 315 – Andamento ϒ - 30 strati Figura 316 - Andamento c’ - 30 strati Figura 317 - Andamento φ - 30 strati
Figura 318 – Andamento ϒ - 15 strati Figura 319 - Andamento c’ - 15 strati Figura 320 - Andamento φ - 15 strati
Figura 321 – Andamento ϒ - 8 strati Figura 322 - Andamento c’ - 8 strati Figura 323 - Andamento φ - 8 strati
Figura 324 – Andamento ϒ – SEZ AA Figura 325 - Andamento c’ – SEZ AA Figura 326 - Andamento φ – SEZ AA
Figura 327 – Andamento ϒ – SEZ BB Figura 328 - Andamento c’ – SEZ BB Figura 329 - Andamento φ – SEZ BB
Figura 330 – Andamento ϒ – SEZ CC Figura 331 - Andamento c’ – SEZ CC Figura 332 - Andamento φ – SEZ CC
Figura 333– SezAA, 30 strati Figura 334 – SezBB, 30 strati Figura 335– SezCC, 30 strati
Figura 336– SezAA, 15 strati Figura 337 – SezBB, 15 strati Figura 338– SezCC, 15 strati
Figura 339– SezAA, 8 strati Figura 340– SezBB, 8 strati Figura 341– SezCC, 8 strati
Figura 342– SezAA, singolo strato Figura 343– SezBB, singolo strato Figura 344– SezCC, singolo strato