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OIP LEZIONE 2 26/09/23

Ci interesseremo in questa lezione di una colonna di distillazione.


Ribadiamo un concetto importante: l'operazione unitaria è la DISTILLAZIONE e scegliamo
una particolare configurazione, ovvero le due fasi che devono essere messe in contatto tra
loro vengono introdotte in una colonna che vede stadi di equilibrio in serie. Si ricorda che
la distillazione (che adesso presenteremo con una specifica modalità di contatto) può essere
anche realizzata in una colonna a spruzzo o a riempimento.
Questi dispositivi (colonna a piatti, colonna a spruzzo, colonna a riempimento) possono
essere usati per l’operazione unitaria distillazione, l’operazione unitaria assorbimento,
per l’operazione unitaria estrazione liq-liq e per molteplici altre operazioni unitarie.
Questa distinzione è importantissima, prendiamo come operazione unitaria la distillazione
e scegliamo di realizzarla con una specifica configurazione nel dispositivo colonna a piatti
dove il contatto tra le due fasi (liq e vap) viene realizzato per bollicine di vapore che
gorgogliano nel liquido che staziona sul piatto.
L’operazione unitaria distillazione non vede solo il dispositivo “colonna” ma vede anche altre
apparecchiature ovvero:
- 1 condensatore in testa (scambiatore di calore)
- 1 ribollitore in coda (scambiatore di calore)
La distillazione sfrutta, per separare due sostanze, una particolare proprietà termodinamica
ovvere la tensione di vapore differente tra le due sostanze e per poter sfruttare questa
proprietà ha bisogno di calore (ecco perché è necessaria la presenza di condensatore e
ribollitore)
GRADI DI LIBERTA’
Ricapitoliamo un'importantissima operazione che va fatta prima ancora di passare alla
progettazione di qualsiasi dispositivo ovvero il calcolo dei gradi di libertà.
Prima di progettare bisogna capire come organizzare l’algoritmo di calcolo necessario per la
risoluzione e per fare ciò devo vedere cosa conosco, cosa devo calcolare e cosa devo
saturare.
Quali sono le variabili in gioco?
Le variabili possono assumere qualsiasi valore?
Queste variabili possono “muoversi” indipendentemente o sono vincolate (equazioni)?
#Variabili - #Vincoli = 0?
se non è uguale a 0, il problema non può essere risolto.
Quando faccio la differenza #Variabili - #Vincoli viene fuori un numero, e cosa sono? Sono
delle variabili che devo scegliere (GDL), e che cosa scelgo? T primo piatto? P in testa alla
colonna?
Quindi la prima cosa è SCEGLIERE quali variabili avere come GDL, ma con che criterio?
Le variabili da usare come GDL vanno scelte in modo che non mi generino incongruenze e/o
incastri nelle equazioni, la scelta cade su variabili che mi consentiranno poi di avere un
algoritmo per risolvere il sistema in maniere quanto più rapida e semplice (rapida perchè
un'importante variabile è anche il tempo di computazione)
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X es: Posso mai scegliere il carico termico al condensatore e al ribollitore come variabili da
saturare? Quando faccio il bilancio di materia globale io scrivo entalpia di liquidi in ingresso
ed entalpia di liquidi in uscita, possono mai essere MOLTO diversi tra loro? Ovviamente NO,
anche se si trovano tutti a T diverse, F*hf D*hd e B*hb sono più o meno tra loro uguali e
quindi io NON posso definire ENTRAMBI i carichi termici cos’ come non posso scegliere F,
D e B perché devo rispettare il bilancio di materia e quindi in genere si sceglie SOLO il
carico termico al condensatore e solo una delle due portate di uscita
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VEDIAMO COME CALCOLARE I GDL PER UNA COLONNA DI DISTILLAZIONE:

Abbiamo quindi un certo numero di stadi di equilibrio, un ribollitore, un condensatore e un


ripartitore di flusso
Il condensatore può essere parziale (di equilibrio termodinamico) o totale dove tutto il vapore
viene portato a LIQUIDO SATURO che rimetto in colonna con un certo Rapporto di riflusso;
oppure un condensatore che porta il vapore a liquido sottoraffreddato che mi cambia
totalmente il funzionamento della colonna.
Il ribollitore, d’altro canto non può che essere di equilibrio termodinamico dove non
faccio altro che dare calore al liquido che esce dalla colonna.
Valutiamo ora i GDL della colonna + rib + cond + ripartitore di flusso:
I GDL per strutture complesse (ovvero somma di strutture semplici o celle elementari)
vengono valutati come

Ovvero come sommatoria dei gradi di libertà delle celle elementari (g.d.l) + Numero di
variabili ripetitive - il numero delle interconnessioni

Sezione di arricchimento e sezione di esaurimento sono gia l’insieme delle celle


elementari stadio di equilibrio di equilibrio.
Prendiamo per esempio la sezione di arricchimento (parte alta) formata da M stadi di
equilibrio,
ogni stadio di equilibrio ha 2c+6 GDL
Quindi devo sommare M volte (2c+6) → 2 M C + 6 M
Qual è il numero di variabili ripetitive? 1 perchè la mia cella elementare (stadio di equilibrio)
si ripete un certo numero di volte, in particolare si ripete M volte (M non lo conosco e quindi
e una nuova variabile) e quindi: La variabile ripetitiva è M → il #Variabili ripetitive = 1

Abbiamo ottenuto per ora 2*M*C + 6*M +1


A questo punto vanno sottratte le interconnessioni: che sono 2*(M-1)* (c+2)
Ottengo così per la sez di arricchimento → 2*M + 2*c + 5
Come fatto per la sez precedente lo faccio per la sezione di esaurimento (parte bassa)
indicando però come numero di piatti Ntot-M-1 (1 rappresenta il piatto di alimentazione)
e ottengo per la sez di esaurimento → 2*c + 2*N - 2*M + 3

A questo punto ho i g.d.l di tutte le sezioni della colonna

a cui vanno poi sottratte le interconnessioni

9 interconnessioni → sottraggo 9*(c+2)


NB: In questo caso il #Variabili ripetitive = 0 perchè non ho ripetizioni di celle di cui non
conosco il numero
Sommando tutto e sottraendo il numero di variabili ottengo → c + 2*N + 11
Ovviamente, se sto progettando una colonna per uno scopo, l’alimentazione è nota e quindi
da questo numero di variabili sottraggo c+2 variabili di alimentazioni
Ottengo in definitiva → 2*N + 9
Anche ora il numero di GDL risulta troppo elevato e bisogna quindi semplificare, guardando
il mio impianto vedo che il calore viene sottratto al condensatore di testa e fornito al
ribollitore di fondo, tutto il resto dell’impianto lo vorrei adiabatico.
Ovvero i flussi di calore presi in considerazione nel calcolo delle variabili li fisso pari a 0 per
ogni piatto e per il ripartitore di corrente, di conseguenza posso sottrarre N + 1 GDL
Ottengo quindi→ N + 8 GDL

Altra cosa molto importante è la movimentazione del fluido all’interno delle varie celle
elementari,
x es. in un piatto ho vapore che entra, gorgoglia e infine esce dal piatto, per fare ciò il vapore
si muove perché esiste un gradiente di pressione (ΔP) che rende possibile il flusso di
vapore, lo stesso vale per ogni dispositivo, ovvero ogni dispositivo presente deve avere delle
perdite di carico.
Che posso fare per semplificare? Dico che le perdite di carico tra i piatti e le varie
apparecchiature le trascuro in quanto dell’ordine di mm di H2O, questa hp. molto forte
posso farla perchè se si guarda all’effetto della pressione sulla tensione di vapore, questo risulta
quasi nullo (ricordiamo che la proprietà termodinamica di interesse è proprio la tensione di
vapore) → Essendo il ΔP basso ed avendo un effetto molto blando sulla tensione di vapore
posso ritenere le perdite di carico pari a 0 per ogni apparecchiatura della colonna, ovvero
immagino P=cost anche se NON può essere vero perchè altrimenti i fluidi non si
muoverebbero) quindi al numero di GDL possiamo sottrarre N+2 GDL legate alle perdite di
carico

-’ N-1 Dovute ai piatti **

- 1 dovuto al Ribollitore
- 1 dovuto al Condensatore
- 1 dovuto al ripartitore di flusso
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** perchè N-1 dovuti ai piatti e non N?
Non posso fissare TUTTE le pressioni, devo lasciare una P tra i gradi di libertà che diventerà
(dato l’ipotesi di ΔP=0) la Pressione della colonna, nel momento che definisco la Pressione
della colonna, Tutte le Pressioni del dispositivo saranno note e uguali a P_colonna
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Quindi sottraendo anche quest’ultimo numero di variabili ottengo
GDL della colonna = 6 (NB non dipende da numero di componenti da separare nè dal
numero di piatti) saturabili come:

PERCHE’ QUESTA SCELTA? perchè questa scelta mi permette poi di applicare un algoritmo di
calcolo molto semplice (Mc Cabe - Thiele)
Una volta deciso QUALI variabili usare come GDL, come faccio a capire il valore che possono
assumere??
- Le variabili esterne sono (solitamente) frutto di un'indagine di mercato, se in commercio trovo
benzene al 98% non ha senso farlo al 95% e quindi ho fissato xD tramite un'indagine di mercato

- La Pressione in colonna generalmente è una grandezza estremamente importante perché vuol


dire costi, ovviamente si preferirebbe operare la distillazione ad 1atm, ad 1 atm per esempio non
è problemi a scegliere il materiale potrei potenzialmente costruire la colonna con una lamiera di
acciaio di 1 mm, mentre se opero a 2-3 atm devo costruirla di 1-2 cm di acciaio e il costo
aumenta notevolmente, aumentano i costi anche per poter raggiungere e sostenere quelle P
all’interno delle mie apparecchiature
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Piccola precisazione:
Nel condensatore c’è un fluido refrigerante, nell’ottica di abbattere i costi è ovvio che come fluido
refrigerante vorrei l’acqua, ovviamente non sempre è possibile, dipende dalla miscela che voglio
separare.
X es: H2O-NH3, i vapori in testa condensano a T di circa -3/-4°C e non posso condensare
usando acqua che trovo a 17/18°C, in quel caso posso inserire in testa un ciclo frigorifero che
costa un tot oppure aumentare la P della colonna in modo che la T di condensazione si alzi fino
a T che mi permettono di usare l’acqua come refrigerante.
(RICORDIAMO: se H2O è disponibile a 20°C vorrei che la T di condensazione del vapore sia
circa 30°C, il ΔT ottimale è di 10°C)
Vedo quanto costa fare la colonna a quella P con acqua come refrigerante e quanto costa invece
fare la colonna a 1 atm con un ciclo frigorifero e scelgo la più economica, la pratica comune dice
che fino a circa 20 atm conviene la P, al di sopra conviene il ciclo frigorifero
Ricorda inoltre che l’acqua di refrigerazione si troverà a diverse T a seconda della fonte 18°C se
presa da un pozzo, 20°C se presa da un fiume e a seconda del periodo 25*C in un fiume
d’estate; in uscita dallo scambiatore l’acqua va o riutilizzata (inserendo nell’impianto le cosiddette
torri di riqualificazione) o può essere riscaricare a massimo 40/50°C.
Al giorno d’oggi per legge quasi in nessuna parte del mondo posso ri-scaricare l’acqua nel corpo
idrico dove l’ho presa bensì devo ri-utilizzarla e quindi si pongono alcuni problemi.
Se faccio uscire l’acqua dallo scambiatore al 50/60°C, dato che la tensione di vapore dell’acqua
diminuisce di molto con la T potrei perdere dell’acqua e inoltre, se devo riqualificare dell’acqua
che si trova a 50/60°C l’apparecchiatura da utilizzare COSTA; se invece devo riqualificare un
acqua che si trova al massimo a 40°C e devo riportarla a 20°C i costi dell’apparecchiatura
necessaria (Torri di raffreddamento) sono di molto inferiori. In definitiva la T di scarico dell acqua
da uno scambiatore è dettato dall’ “ottimo” delle torri di raffreddamento che impone che l’acqua
al massimo esca dallo scambiatore al massimo a 40°C.

Altra precisazione: L’acqua viaggia nei tubi dello scambiatore mentre il vapore viaggia nel
mantello questo perché i tubi sono più facili da pulire e quindi il fluido più incrostante va fatto
passare nei tubi
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Capito il criterio per scegliere una P>Patm ci chiediamo: con quale criterio scelgo una P di
esercizio < Patm? In base alla termolabilità delle sostanze da separare, in pratica se ho delle
sostanze instabili a determinate Temperature → Diminuisco la P della colonna in modo da non
raggiungere MAI quelle Temperature all’interno della colonna

Tornando ai GDL
-Rapporto di riflusso e Posizione di alimentazione vengono definiti da un processo di
ottimizzazione

-’ Per il carico termico al condensatore bisogna precisare alcune cose, nel condensatore entra un
vapore all’equilibrio termodinamico (vap saturo) perchè proviene da uno stadio di equilibrio
(piatto della colonna) e che devo condensare nelle condizioni di liquido saturo e quindi devo
sottrarre q = Calore latente di vaporizzazione, potrei anche pensare di sotto-raffreddare il
liquido e quindi potrei anche togliere qc= λv + cp*ΔT, anche questo grado di libertà quindi può
essere saturato tramite un processo di ottimizzazione, perchè nel momento in cui dal
condensatore esce un liquido sotto-raffreddato questo va ri-messo in colonna e in queste
condizioni che succede? Il 1° piatto si troverà alla stessa T del vapore in ingresso al
condensatore (ovvero nel piatto abbiamo L-V all’equilibrio) e il liquido sottoraffreddato farà
condensare parte del vapore che sta lasciando il piatto che condensando mi fa aumentare
la portata di liquido che scende in colonna (in pratica ha lo stesso effetto dell’aumento del
rapporto di riflusso) questo fatto può essere utile per aumentare la purezza ma si perde portata
di distillato e quindi questa situazione può essere oggetto di un ottimizzazione

A finale, l’ideale è che tutti i 6 GDL vengano definiti dal minimo di una funzione obiettivo dei costi
totali (matematicamente) perché è una combinazione di tutte e 6 le variabili che mi da l’ottimo,
ma studiare una funzione di 6 variabili e trovare il minimo è TROPPO complicato, e quindi
l'ingegnere che fa? l’ingere SA che ci sono interazioni tra le diverse variabili ma fa l’hp che siano
linearmente indipendenti e quindi:
Metto a posto la P con della logica
Metto a posto “o caric termico” al condensatore con una logica
Metto a posto le due variabili esterne con della logica

E mi restano 2 variabili Posiz di alimentazione e Rapporto di riflusso che ottengo da un processo


di ottimizzazione
Tornando a parlare del condensatore, abbiamo un vapore che condensa grazie allo scambio di
calore con l’acqua,
Vapore → Nel mantello
Acqua → Nei tubi
Il vapore quindi passa nel mantello e TRA i tubi, e sulla superficie (fredda) dei tubi “si fa la
gocciolina” (condensa) e cade nella parte bassa del mantello, dove con un’ opportuna pendenza
viene convogliata ad un foro di uscita.
Posso pensare di realizzare una completa condensazione, ovvero entra il vapore ed esce tutto
liquido attraverso un foro, ma può funzionare una cosa del genere? SE HA UN SOLO FORO
NO! ALTRIMENTI DAL FORO USCIRA’ ANCHE UNA PARTE DI VAPORE cioè la miscela di
vapore potrebbe avere anche degli incondensabili o non condensare tutto.

Come risolvo il problema?? Esiste il cosiddetto scaricatore di condensa, ovvero come lo


sciacquone del bagno, formato da un galleggiante e un bastoncino di ottone, il bastoncino va a
chiudere o aprire un foro (valvola) a seconda del livello del liquido, ovvero nel condensatore io ho
un battente di liquido con un determinato livello, quando scende (non ho liquido) il galleggiante
scende e mi apre la valvola facendo uscire così la fase gassosa presente, quando aumenta il
galleggiante sale e la valvola si chiude.
Il condensatore quindi vede una tubazione per permettere la fuoriuscita della parte liquida e un
foro in alto con uno scaricatore di condensa che permette la fuoriuscita del gas evitando che
all’interno del condensatore aumenti la P, la presenza del foro superiore (lato vapore) è
necessario non solo per la presenza di incondensabili, ma anche perché il condensatore può
essere di equilibrio (abbiamo V-L in equilibrio tra loro).
Piccola nota: Qc (carico termico al condensatore) può essere
Qc = V*λ (condensatore totale)
Qc= V*λ + cp*ΔT (condensatore totale + sottoraffreddo il liquido)
Qc= L*λ (condensatore parziale/di equilibrio)
Quindi Qc è un grado di libertà che può essere sottoposto ad un processo di ottimizzazione e il
tipo di condensatore va scelto all’inizio della progettazione di una colonna
METODO RIGOROSO
Se voglio separare una miscela di 2 costituenti con un operazione di distillazione, la cosa che mi
viene in mente è di fornire calore e metto in contatto le due fasi, il fatto di fornire calore è dovuto
al fatto che abbiamo scelto di sfruttare la Tensione di Vapore, per esempio nel caso
dell’assorbimento non si fornisce calore ma si aggiunge materia perché vogliamo sfruttare la
solubilità “per avere qualcosa, devi dare qualcosa -Prof. Lancia”
come posso fare quest’operazione? immagino mix benzene-toluene

Sto fornendo calore al sistema e ottengo:


Un vapore più ricco di benzene
Un liquido più ricco di toluene
Ovviamente le concentrazioni y e x non sono di mio
piacimento e quindi aggiungo altri sistemi del genere

Il vapore di uscita lo CONDENSO e ottengo poi


un equilibrio altre composizioni mente il liquido in
uscita lo RISCALDO e ottengo un equilibrio con
composizioni ancora diverse,
V1 avrà y1 > y0
L1 avrà x1<x0

Muovendomi a stadi successivi (che comportano un riscaldamento o un raffreddamento) mi


muovo lungo il diagramma a lente:
Aggiungendo altri stadi verso l’alto o verso il basso (riscaldando e raffreddando rispettivamente)
posso arrivare a un Vapore completamente puro in benzene e un liquido completamente puro in
toluene

Così facendo abbiamo ottenuto una colonna di distillazione? NO così facendo avrei in Testa
una composizione elevatissima (Vn praticamente solo benzene) ma con portate bassissime
perchè ad ogni passaggio sto perdendo materia (salendo da feed verso l’alto, ad ogni step il
liquido che esce lo perdo e mi porto solo il vapore)
Come risolvo? non buttando materia (riflusso)
In questo schema le operazioni di riscaldamento e raffreddamento tra stadio e stadio lo fanno
stesso il vapore o liquido rispettivamente però attenzione, da qualche parte devo pur
fornire/togliere calore e lo faccio in coda e in testa con ribollitore e condensatore

Vediamo quindi come sono fatte le colonne a piatti:

Vediamo il liquido discendente viaggia SUL piatto


mentre il vapore ascendente passa attraverso dei fori e
gorgoglia nel liquido

Vediamo invece nel dettaglio i piatti che possono essere:

A Campanella

Forati
Ne esistono anche di altre tipologie ma queste sono le principali.
Andiamo ancora più nel dettaglio:

Questo è uno schema a uso didattico


per i piatti, i manometri messi al lato
nella realtà NON ESISTONO, ma qui
vengono messi per mostrare i ΔP tra
piatto a piatto che invece ESISTONO
ma sono molto bassi, il liquido scende
da un piatto perchè presenta un livello
maggiore della cresta dello stramazzo e
il vapore invece gorgoglia

Un vero piatto a
campanella
Un altro piatto a campanella che presenta però
un mantello, notiamo che nel contorno è
presente una FLANGIA che serve per poter
costruire e assemblare la colonna, la flangia è
bucherellata per poter inserire i perni per poter
assemblare i piatti l’uno sull’altro

Ovviamente esistono tantissimi piatti diversi, con numeri diversi di campanelle ecc, una volta
calcolato il numero di stadi di equilibrio ideale, il numero di piatti REALE sarà di certo
superiore e di quanto sarà superiore dipende dall’efficienza del piatto, impareremo a poter
valutare la geometria del piatto necessario attraverso il calcolo dell’efficienza di un piatto, oltre al
diametro del piatto (che fornisce il tempo di permanenza del liquido) e al numero di campanelle,
è importante anche definire l’altezza del piatto, perchè quando il vapore gorgoglia genera
tantissimi “schizzi” e se il piatto non è abbastanza alto il liquido può andare al piatto superiore e
la distillazione non riesce.
Affrontiamo ora il progetto di una colonna di distillazione e rettifica di miscele binarie con le
ipotesi di equilibrio termodinamico:

Dopo aver fatto l’analisi dei GDL ed aver scelto le


variabili da usare come GDL, decido x esempio di
inserire un condensatore TOTALE.
Immaginiamo di aver:
Deciso la posizione di alimentazione
Deciso la P di esercizio
Imposto le perdite di carico e i carichi termici =0
Fissato le variabili esterne xD e xB

Che faccio? Scrivo un bilancio di materia globale

Potrei inoltre definire una variabile recupero

Questo perchè a volte al posto di avere come dati


concentrazione e portata di D si ha composizione di
distillato e recupero
A questo punto passo a scrivere il bilancio di materia sul condensatore

!!!ATTENZIONE!!! IN FIGURA E’ RIPORTATO UN CONDENSATORE PARZIALE CHE è


DIVERSO DA QUELLO TOTALE
Nel caso di condensatore totale le composizioni di Vapore in ingresso (appena uscito dalla
colonna), distillato e L0 da riflussare in colonna sono le stesse perchè tutto il vapore viene
condensato a fase liquida, conoscendo D e R riesco ad ottenere tutte le informazioni sulle
correnti IN e OUT del condensatore

Arrivati a questo punto passo alla valutazione delle composizioni di equilibrio al primo piatto
Grazie al bilancio mi materia totale al bilancio di materia parziale e totale sul condensatore
conosco V1e y1 nonchè L0 e x0, questa correnti “appartengono” al primo piatto,
L0 entra nel piatto
V1 esce dal piatto,

Essendo il piatto uno stadio di equilibrio posso


conoscere portata e composizione del liquido che
lascia il piatto per andare a quello inferiore
Le equazioni riportate non sono altro che l’equazione di Rault espressa in maniera peculiare
K diventa P/P° se la miscela è ideale (ottengo la vera e propria eq di Rault)
Se la miscela non è ideale, K11 e K12 vanno valutate attraverso i grafici di De Priester:

Questi grafici sono disponibili per la


gran parte degli idrocarburi e ci
consentono di avere i valori di K in
funzione della Temperatura e della
Pressione
A questo punto posso scrivere bilancio di materia, di energia prendendo come volume di
controllo cond+1° piatto

Ovviamente come fatto in precedenza, V2 (in uscita dal 2° piatto) è in equilibrio con L2 e quindi
posso scrivere il bilancio di equilibrio termodinamico sul 2° piatto

Ottengo quindi 5 equazioni nelle 5 incognite V2, y2, L2, x2, T2 che può essere quindi risolto
Nelle equazioni compaiono:
qc che ho saturato nei GDL
qp che abbiamo imposto = 0 (colonna adiabatica)
Posso iterare il processo eseguendo “diversi tagli”, come fatto ora, prendo il volume di controllo
come cond+1° piatto + 2° piatto, scrivo le varie equazioni comprese quelle di equilibrio sul 3°
piatto e caratterizzo il 3° piatto ecc ecc ottenendo così tutte le variabili fino ad arrivare al piatto di
alimentazione, e in quel caso i bilanci che scrivo saranno diversi (devono tenere conto di F
ovviamente) e riprendo con lo stesso procedimento, fino ad arrivare al punto in cui il liquido che
lascia il piatto ha composizione xB (nota) e chiudo il problema, a questo punto, il numero di
iterazioni fatte mi fornisce il numero di piatti da utilizzare.
Ovviamente il tutto può essere fatto conoscendo a priori la posizione dell’alimentazione e il
rapporto di riflusso

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