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L’elettronica si divide in tre branche principali: l’elettronica di segnale, l’elettronica digitale e l’elettronica di
potenza. Quest’ultima permette la generazione, la trasmissione e l’utilizzo dell’energia elettrica nella
maniera più efficiente e meno costosa possibile. L’elettronica di potenza controlla flussi di energia per
mezzo di convertitori statici di potenza. La legge che collega uscita e ingresso del convertitore non è lineare
e per questo motivo si introduce un anello di controllo.
AC DC RADDRIZZATORE
DC AC INVERTER
I convertitori sono molto efficienti quando funzionano in commutazione (con elementi attivi, interruttori e
in non linearità), ma ciò rende necessaria l’introduzione di filtri e modulatore (legge non lineare e quindi
introduzione anche di un anello di controllo). Può esservi anche un trasformatore, che isola l’ingresso
dall’uscita.
MODULAZIONE PWM (PULSE WIDTH MODULATION) la modulazione digitale permette di ottenere una
tensione media variabile dipendente dal rapporto tra la durata dell’impulso positivo e del dury cicle (intero
periodo)
CONVERTITORI DC/DC: trasformano una tensione d’ingresso continua non stabilizzata in una tensione
continua stabile, minore (step-down) o maggiore (step-up) di quella di ingresso.
E’ possibile inserire un trasformatore per lavorare ad alte frequenze, riducendo le dimensioni del nucleo
ferromagnetico, isolamento ingresso-uscita per motivi di sicurezza, inversione della tensione di uscita e
multiuscita. Ne derivano topologie a trasferimento di energia induttivo (buck, boost e buck-boost) e
topologie a trasferimento di energia capacitivo (cuk, sepic e zeta).
Dunque per frequenze inferiori alla metà della frequenza di commutazione (per il teorema di Shannon), il
convertitore può essere rappresentato da un sistema di equazioni differenziali che rendono la sua
caratteristica esterna lineare.
Le caratteristiche del circuito sono dipendenti dal valore dell’effetto degli elementi parassiti. Vedi sul
quaderno l’introduzione della resistenza al carico RL e le ipotesi espresse.
FILTRO DI USCITA
La tensione di uscita non è costante ma è costituita da una componente costante, da una variabile a
frequenza fs. La parte variabile delta V è composta da due componenti alternate, Vc sul condensatore
ideale e Vr sulla resistenza equivalente serie del condensatore. IL, corrente sull’induttanza è la somma di
una componente costante Io (che genera Vo) e una componente alternata I LAC (che genera delta v) (in
CCM).
Il ripple può essere minimizzato per fs>>>fc, in CCM non dipende dal carico e le specifiche iniziali
impongono un ripple massimo relativo rv=delta V/Vo
LEZIONE 3
Rendimento in CCM
Capacità in uscita
Rendimento in CCM
Capacità in uscita
LEZIONE 4