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Pensare come …un fisico

Il modo migliore per studiare la fìsica, ed anche il più divertente, è quello di mettersi sempre nelle
condizioni dell'osservatore.

Impara «a fare della fìsica» anche senza il libro, anche senza essere a scuola o seduto alla tua scrivania:
osserva l'ambiente che ti circonda, chiediti il perché delle cose e, se ti pare di avere trovato una
spiegazione, prova a verifìcarne la validità, con esperimenti semplici quando è possibile, oppure
consultando libri: il mondo ti sembrerà più chiaro, perché attiva sarà stata la tua partecipazione alla
scoperta.

Se la lettura o l'osservazione stimoleranno la tua fantasia, non cercare di imbrigliarla, ma lasciala libera:
un fisico non deve essere solo razionale, ma anche creativo.

Chiediti spesso, di fronte ad un fenomeno qualsiasi: «Che cosa succederebbe se...» (per esempio, che cosa
succederebbe se non ci fosse la forza di gravita; oppure, che cosa succederebbe se la velocità del suono
fosse molto minore di quella attuale, ecc.).

Attenzione però, che lasciar libera la fantasia non significa essere creduloni. Spesso la stampa non
specializzata o la televisione riportano cose scientificamente inesatte, tese a fare spettacolo e a migliorare
l'ascolto o la lettura più che a dare una corretta informazione al cittadino. Le novità strabilianti devono
essere assunte con molta cautela e, poiché frequentando la scuola ne hai l'opportunità, sarà meglio
discuterle in classe, con il tuo insegnante.

Abituati a ragionare con la tua testa e a vedere l'ambiente intorno a te con gli occhi del fisico: imparerai
poco a poco ad amare questo ambiente e a proteggerlo, con competenza, dai danni che fino ad ora
l'ignoranza degli uomini ha causato.

Maritza Bosia

Come si studia la fisica

Se hai sentito dire che «la fisica è difficile»; non è vero: spesso l'insuccesso è causato dal «non saper
studiare», cioè dal non saper affrontare le inevitabili difficoltà con un metodo adeguato.

Il libro ti servirà da guida, ma non devi assolutamente cercare di ripetere «a memoria» le definizioni e le
formule che troverai nel testo. A poco serve leggere e rileggere il libro e cercare poi di riassumerne e
ripeterne il contenuto: così facendo, in breve tempo dimenticheresti ogni cosa e sempre maggiore sarebbe
la fatica di memorizzazione e di comprensione cui andresti incontro.

La prima cosa da fare sarà quella di prestare la massima attenzione a ciò che dice e fa l'insegnante in
classe, partecipando in modo attivo alla lezione, chiedendo chiarimenti se necessario e soprattutto
cercando di capire quali sono i fenomeni che l'insegnante prende in considerazione e sotto quale punto di
vista li osserva
Se ti è possibile, prendi appunti in classe, durante la lezione e, nello stesso giorno, mentre hai ancora
chiara in mente la spiegazione, cerca a casa di sistemare gli appunti, magari schematizzandoli e
ricopiandoli, se necessario, in modo da renderli più comprensibili.
Cerca quindi sul libro l'argomento che è stato trattato e confrontalo con i tuoi appunti; se qualcosa non
coincide, chiedi spiegazione all'insegnante.

A volte non troverai nel libro gli stessi esempi fatti in classe; ne troverai degli altri, che potrai confrontare
con i primi per vedere che cosa hanno in comune, che cosa li fa appartenere allo stesso capitolo. La
caratteristica comune di questi esempi è il primo passo verso l'acquisizione di un concetto più generale.
Leggi attentamente il libro, adagio, cercando di immedesimarti nella situazione descritta, cioè di
immaginare il fenomeno che viene proposto alla tua attenzione; si tratterà di fenomeni semplici, già
sfrondati da problemi marginali e quindi più facili da osservare.
Non proseguire se non ti è chiara la situazione di cui ti dovrai occupare: una matita che cade, una biglia
che rotola, un elastico che si tende, dell'acqua che passa da un recipiente ad un altro.
In tal caso, tutte le volte che ti è possibile, riproduci l'esperimento; osserva la biglia che corre e misura
l'elastico che si tende. Questo modo di procedere sperimentale ti renderà più chiaro il fenomeno, ti darà la
sicurezza dell'osservazione materiale e sarà anche un modo molto meno noioso di studiare.
Troverai nel libro alcune formule: non cercare solo di impararle a memoria; pensa sempre che esse non
sono state «inventate», ma sono il risultato di osservazioni ed esperimenti, di misure ripetute o di calcoli
eseguiti sui dati sperimentali.

Quando i calcoli sono indicati, prendi carta e matita e cerca di ripeterli: sono calcoli molto semplici ed il
libro ti servirà da guida.
Non è sufficiente «leggere» i calcoli come sono riportati sulle pagine del libro: se vuoi impossessartene e
comprenderne il significato, devi eseguirli tu stesso, in prima persona, controllando man mano i risultati
ottenuti con quelli riportati dal libro; sarà anche un modo per migliorare il tuo profìtto in matematica.

Nella lettura del testo, troverai talvolta delle domande, sono domande utili per verificare se hai compreso
gli argomenti trattati e se sei in grado di utilizzare le tue conoscenze per analizzare fenomeni semplici
della vita quotidiana. Esercitati quindi a rispondere e, in caso di difficoltà, torna indietro nel testo e rileggi
la parte corrispondente all'argomento.

A conclusione di ogni capitolo troverai lo schema “I CONCETTI E LE LEGGI” dove ti viene chiaramente
indicato ciò che devi sapere aver studiato questo capitolo. A conclusione di ogni argomento, troverai
quesiti a risposta aperta, domande a risposta chiusa e infine esercizi e problemi.
Una parte delle domande, richiede che tu rifletta su quanto hai studiato, per trasferire le tue conoscenze
su un fenomeno nuovo; si richiede cioè un impegno da parte tua non solo mnemonico.

Nella risoluzione dei problemi non stancarti di leggere con molta attenzione ed anche più volte il testo, in
modo da avere ben chiara la situazione; se puoi, schematizza la situazione con un disegno, un semplice
schizzo che ti aiuti a collegare il problema alla realtà quotidiana. Individua le informazioni che ti vengono
fomite, cioè i dati del problema e scrivili.
Controlla che le unità di misura siano tra loro compatibili (non puoi ad esempio esprimere le lunghezze
una volta in metri ed un'altra volta in centimetri).
Individua poi quali sono le richieste del problema, cioè le incognite e scrivi anche quelle. Analizza la
situazione, cerca le relazioni che legano tra loro le variabili e individua una formula che esprima la legge
generale riguardante il caso considerato. A questo punto, usando la matematica, estrai dalla formula
l'incognita, cioè la grandezza che ti viene richiesta, e infine esegui i calcoli.

Non è sempre necessario fare un calcolo molto preciso: ai fini dell'apprendimento, il risultato del
problema non conta, ma è importante l'efficacia del procedimento; pertanto, andrà benissimo un calcolo
approssimato, più veloce da eseguire, anche senza calcolatrice.

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