Sistema di stabilizzazione Piller UBT PCD

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COGENERAZIONE

Sistema Piller UBT PCD per la stabilizzazione

della frequenza e della tensione
nel funzionamento in isola

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1) INTRODUZIONE
La cogenerazione è una soluzione impiantistica finalizzata ad aumentare l’efficienza dei processi di
produzione energetica grazie alla generazione simultanea di energia elettrica e termica partendo da
una singola fonte di energia primaria.
I vantaggi energetici di un impianto di cogenerazione sono maggiori rispetto alla produzione separata
di calore ed elettricità; in termini di efficienza i rendimenti medi complessivi di un impianto di
cogenerazione sono circa l’80-90% con un aumento dell’efficienza del 30-40%.
Come l’energia termica, anche quella elettrica viene impiegata per soddisfare le esigenze
dell’impianto da alimentare, tuttavia a causa della lenta dinamica dei motori a gas, i parametri di
tensione e frequenza non sono sempre adeguati alle aspettative di qualità elettrica.
Anche nei casi in cui gli impianti di cogenerazione sono collegati alla rete elettrica del distributore
(scambio di energia in eccesso o in difetto) si possono avere delle perturbazioni con conseguenti
danni alle attrezzature alimentate e nei casi peggiori all’arresto dell’impianto di cogenerazione.
Le cause più frequenti sono le seguenti:

¾ Perdita della rete: in caso di cessione di energia in rete

¾ Perdita della rete: in caso di assorbimento di energia dalla rete
¾ Funzionamento in isola: in caso di elevate variazioni di carico

Il miglioramento della qualità elettrica di un impianto di cogenerazione si ottiene installando un PCD

(Power Conditioning Device), ossia un sistema in grado di compensare variazioni di potenza
positive o negative (ad es. esportazioni o importazioni di energia dalla rete o gradini di carico),
svolgendo la funzione di polmone elettrico; i vantaggi sono i seguenti:

¾ Migliore qualità dell’energia ed eliminazione dei fermi impianto

¾ Cedere energia alla rete incrementando gli introiti
¾ Impiegare la cogenerazione con i massimi rendimenti elettrici e termici

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2) PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA PILLER PCD

Il sistema Piller PCD (Power Conditioning Device) ha la funzione di stabilizzare la frequenza negli
impianti di cogenerazione durante tutte le condizioni seguenti:
A) Perdita della rete: in caso di cessione di energia in rete
B) Perdita della rete: in caso di assorbimento di energia dalla rete
C) Funzionamento in isola: in caso di elevate variazioni di carico
Tale obiettivo si ottiene tramite l’impiego di un gruppo rotante Piller tipo UNIBLOCK UBT con
accumulatore cinetico Powerbridge 16MJ in grado di compensare variazioni di potenza positive o
negative (ad es. esportazioni o importazioni di energia dalla rete o gradini di carico), svolgendo la
funzione di polmone elettrico, come di seguito descritto:

A) Perdita della rete: in caso di cessione di energia in rete

In presenza della rete, la tensione e la frequenza dell’impianto elettrico sono fissate dalla rete stessa,
per cui la Cogenerazione deve effettuare solo una regolazione di potenza attiva e reattiva.

Nel caso in cui la cogenerazione eroga anche verso la rete e si ha una perdita della rete stessa (ad
es. a causa di una interruzione sulla media tensione), si verifica un surplus di energia verso l’impianto
che provoca un aumento dei valori di tensione e frequenza portando al blocco dell’impianto, se la
cogenerazione non è in grado di portarsi al valore del carico in tempi brevissimi.

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Il sistema Piller PCD posto tra la rete e la cogenerazione, evita il blocco dell’impianto, in quanto
assorbe l’energia in eccesso accumulandola nel volano durante tale transitorio, mantenendo costante
la frequenza.

Quindi, il sistema Piller PCD consente di trasferire in rete una parte della potenza che eroga la
cogenerazione, senza che vi siano variazioni di frequenza in caso di perdita della rete stessa.

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B) Perdita della rete: in caso di assorbimento di energia dalla rete

Viceversa, nel caso in cui la cogenerazione eroga una parte della potenza verso il carico, mentre il
resto viene prelevato dalla rete, e si ha una perdita della rete stessa (ad es. a causa di una
interruzione sulla media tensione), si verifica un deficit di energia verso l’impianto che può provocare
una diminuzione dei valori di tensione e frequenza portando al blocco dell’impianto, se la riduzione dei
carichi non avviene in tempi brevissimi e ben definiti.

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Il sistema Piller PCD posto tra la rete e la cogenerazione, evita il blocco dell’impianto, in quanto eroga
l’energia immagazzinata nel volano verso il carico durante tale transitorio, mantenendo costante la
frequenza.

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Quindi, il sistema Piller PCD evita il blocco dell’impianto stabilizzando il sistema.

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C) Funzionamento in isola
Durante il funzionamento in isola, la cogenerazione segue il carico, erogando la potenza richiesta dal
carico stesso e regolando tensione e frequenza.
In caso di variazioni di carico elevate, dovute ad esempio a stacchi o attacchi di carichi importanti, può
accadere che la cogenerazione non sia in grado di seguire tali variazioni, con la conseguenza di
uscire dalle tolleranze in tensione e in frequenza richieste dal carico.
Anche in questo caso, il sistema PCD è in grado di assorbire o cedere energia stabilizzando la
frequenza nelle tolleranze richieste e facendo funzionare l’impianto anche in queste condizioni.

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3) DESCRIZIONE UBT PCD

Il sistema UNIBLOCK-T PCD viene inserito tra la rete e la cogenerazione secondo la configurazione
“a tre porte” illustrata nello schema a blocchi sottoriportato ed è completamente integrato in armadio.

bypass automatico Cogenerazione

reattanza di
accoppiamento
Rete Carico

convertitore SCR
bidirezionale
accumulatore motogeneratore
Powerbridge G G Uniblock
M

Le macchine elettriche Uniblock e Powerbridge sono monoblocco, monoalbero ad asse verticale,

senza spazzole e installate in quadro elettrico, provvisto di interruttori di ingresso, uscita e by-pass.
In esercizio normale la rete alimenta il carico attraverso un reattore di accoppiamento con due bobine
a reattanza differenziata (elevata lato rete, molto bassa lato carico) montate sullo stesso circuito
magnetico; tra di esse è collegato uno dei due avvolgimenti sincroni del motogeneratore Uniblock
(macchina sincrona con due avvolgimenti uguali e distinti nello stesso statore); l’altro avvolgimento
dell’Uniblock è collegato, attraverso un convertitore bidirezionale a tiristori, all’accumulatore inerziale
Powerbridge (macchina sincrona normale, con volano). Le macchine sincrone sono reversibili, cioè
possono funzionare indifferentemente da motore o da generatore.
A rete presente l’avvolgimento “G” dell’Uniblock funziona da “motore” e l’avvolgimento “M” da
“generatore” per alimentare il Powerbridge, che funzionando da “motore” tiene in rotazione il volano.
In caso di perturbazioni sulla rete, il dispositivo di interfaccia (DDI) apre l’interruttore di rete, il sistema
UBT-PCD, opportunamente collegato alla regolazione dei motori a gas tramite un ingresso 4-20mA, si
farà carico della regolazione in frequenza nella modalità di funzionamento in isola, mantenendo una
tolleranza compresa nel ± 1% della frequenza nominale.
Nel momento in cui la rete ritorna stabile, tutto il sistema verrà ri-sincronizzato e allacciato di nuovo
alla rete.
Il comando, il controllo e le regolazioni sono gestite da microprocessori. Sull’armadio di comando del
sistema è montato un pannello di dialogo e di controllo, del tipo con comando al tocco (touch panel).
Esso contiene sia il menu principale che vari submenu per gestire il sistema. La pagina di base mostra
uno schema sinottico interattivo, una barra luminosa di quota carico e un campo alfanumerico per i
messaggi di esercizio e di allarme. I colori delle icone-simbolo nello schema sinottico indicano lo stato
di funzionamento attuale dei singoli sottosistemi. Toccando l’icona del settore che si vuole esaminare,
compaiono le corrispondenti informazioni dettagliate, per es. misure (tensioni e correnti sulle tre fasi,

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frequenza, potenza, fattore di potenza, sfasamento angolare, ecc.), autonomia residua, ore di
funzionamento e numero delle mancanze rete.
La scheda pannello contiene la memoria autoalimentata (1200 eventi) e un oscilloscopio digitale
(DSO) che permette al tecnico di registrare e monitorare su un PC esterno fino a due segnali analogici
e sedici digitali elaborati dai microprocessori. Accanto al pannello è disposto un tasto rosso
“emergenza” per il blocco generale.
Una porta seriale RS 485 (il protocollo di comunicazione MODBUS è specificato nel manuale di
servizio) e 10 contatti liberi di relé programmabili a piacere sono a disposizione dell’utente per
telecomando e supervisione.

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4) DIMENSIONAMENTO DEL SISTEMA

Allo scopo di dimensionare il sistema Piller UBT PCD, è necessario conoscere i seguenti dati:

a) Massima potenza trasferibile Ptr (kW) in rete (o da rete) durante il transitorio rete – isola

b) Massima variazione del carico durante il funzionamento in isola

c) Comportamento dinamico della Cogenerazione: kW/s erogabili dalla COG

Dai dati a) e b) è possibile scegliere la taglia del moto-generatore UNIBLOCK, in base alla potenza da
assorbire o erogare durante il transitorio.

Ptr (kW)

Uniblock
Tramite il dato c) è possibile scegliere la taglia del volano elettromeccanico POWERBRIDGE, in base
all’energia (MJ) da accumulare o cedere durante il transitorio.

MJ = Ptr(kw)2
(2 x kW/s cog x 1000)

Powerbridge

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5) CONCLUSIONI
La soluzione Piller PCD consente quindi di utilizzare al meglio gli impianti di cogenerazione
eliminando i fuori servizio, causa di elevati costi di riavvio del processo (manodopera, macchinari) e
perdita di produzione, nonché per garantire la sicurezza dell’impianto.
Inoltre, qualora sia conveniente, è possibile esportare verso rete una maggiore quantità di energia
elettrica ottenendo introiti aggiuntivi, far funzionare la cogenerazione ai massimi rendimenti e ridurre i
disturbi provenienti dalla rete stessa.

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