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© copyright 2021
By Biesse Solution s.r.l.
PROPRIETA’ LETTERARIA RISERVATA
ISBN 978-88-945201-1-8
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E sì, perché fare didattica con la LIM – lo sanno bene i professori
che la usano – implica una progettualità a monte che non lascia
spazio per improvvisazioni.
Una lezione con la LIM va costruita in ogni suo aspetto a partire
dalla ricerca da parte del docente di testi, immagini, video più
efficaci da utilizzare, alla stima dei tempi della lezione.
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delle correzioni che vengono apportate in quanto viene tutto
cancellato definitivamente.
L’introduzione e la
diffusione della LIM nelle
scuole italiane avviene nel
2008 quando il MIUR
promuove un progetto dal
nome Azione LIM che
prevede tra le altre uno
stanziamento di fondi pari
a 93.354.571 € utili sia all’acquisto di questi dispositivi digitali
(35.114 unità) sia alla formazione del personale docente.
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- Circolare n°282/97 Programma di Sviluppo delle
Tecnologie Didattiche
- Circolare n° 425/97 Programma di Sviluppo delle
Tecnologie Didattiche
- Piano Nazionale Scuola Digitale (2015)
Particolarmente importante è il
Piano Nazionale Scuola
Digitale.
Il Miur lo definisce un pilastro
fondamentale de La Buona
Scuola (legge 107/2015) con una
visione operativa che rispecchia
la linea del Governo rispetto alle
più importanti sfide di
innovazione e di educazione
digitale riguardanti il sistema
pubblico di cui la scuola è parte
integrante.
All’interno del documento si presenta un obiettivo cruciale:
«L’educazione nell’era digitale non deve porre al centro la
tecnologia, ma i nuovi modelli di interazione didattica che la
utilizzano»
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La LIM diventa quindi il luogo fisico e virtuale in cui diventa
possibile l’integrazione delle ICT nella didattica.
I concetti disciplinari diventano più efficaci grazie alle immagini,
alla grafica, al suono e ai filmati, in sostanza alla multimedialità e
all’ipermedialità che si fa esperienza comune e condivisa
attraverso lo schermo touch della lavagna.
Un altro aspetto non trascurabile connesso all’uso della LIM è
quello della conservazione del materiale didattico che può essere
riproposto, migliorato e implementato a seconda delle particolari
esigenze e risposte degli alunni.
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Rimangono da gestire e chiarire temi importanti connessi al BYOD
come quello della sicurezza e della privacy dell’alunno nell’uso di
tali tecnologie miste e integrate (sul telefono cellulare utilizzato
per la didattica possono essere presenti profili social e altri dati
privati).
Tali problematiche
dovranno essere
chiarite con apposite
Linee Guida dal Miur in
collaborazione con
AgID (Agenzia per
l’Italia Digitale) e il
Garante per la
Privacy.
Una nuova frontiera
dell’interattività è
anche lo screen
mirroring ossia un
proiettore interattivo
che consente di
materializzare una LIM
su qualsiasi tipo di
superficie come una
parete o un tavolo
rendendola interattiva e sensibile al tocco e quindi in grado di
comunicare con un pc.
Oltre a tutto quanto detto la LIM e le tecnologie affini consentono
la comunicazione sia con software istallati sul computer sia con
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software cosiddetti web-based utilizzati in remoto grazie alle
tecnologie cloud.
Attraverso applicazioni come Google Classroom che può essere
gestita in classe attraverso la LIM ad esempio è possibile gestire
una classe in virtuale sia a distanza che in presenza.
Durante la pandemia da Covid19 è stato proprio grazie a
strumenti come Classroom se le classi hanno potuto avere
continuità didattica sia pure in modalità a distanza (DAD).
In presenza il vantaggio
che si ha è quello della
dematerializzazione dei
documenti prodotti sia
dall’insegnante che dagli
alunni e questo permette
lo sviluppo della
competenza digitale,
tanto nei docenti quanto
negli alunni, tanto
invocata da tempo a
livello europeo.
«Una scuola occupata al
100% da archivi cartacei
potrebbe essere uno
scenario non così
lontano. Il dato di
saturazione rilevato è
infatti al momento vicino all’80%: ogni scuola, in media, ospita al
suo interno circa 85 mq di documentazione cartacea» (Piano
Nazionale Scuola Digitale).
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La transizione tecnologica nelle scuole italiane statali appena
descritta si può evincere chiaramente dai dati diffusi dal Servizio
Statistico del Miur – anno 2015.
Da tale rilevazione si evincono due dati particolarmente
significativi:
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Servizio statistico Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca A.S. 2014/2015
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A livello regionale
però le differenze
sono ancora
particolarmente
marcate. Per quanto
concerne i laboratori
dotati di LIM
abbiamo ad esempio
un 61,4% in Calabria
contro un 28,7% del
Veneto mentre per
quanto concerne le aule abbiamo un 85,5% della Sardegna contro
un 23,3% del Piemonte.
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life-long (in tutto l’arco della vita)
life–wide (in tutti i contesti della vita sia formali che
informali).
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Azione Scuol@ 2.0 (2011). Il progetto ha riguardato 14
istituti scolastici in cui si è fatta sperimentazione nella
programmazione didattica incentrando la stessa su strategie
innovative;
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Per la creazione di 56 poli formativi sono stati stanziati 1.600.000
euro tra il 2013 e il 2014.
Non meno importanti sono stati i PON (Programmazione
Operativa Nazionale).
Secondo i dati rilevati dall’Osservatorio Tecnologico (2014-2015)
il 99,3% delle istituzioni scolastiche ha un proprio sito web, il
58,3% utilizza forme di comunicazione scuola- famiglia online, il
69,2% utilizza il registro elettronico di classe.
Questi dati oltre quelli già presentati nella parte introduttiva sulla
diffusione dei dispositivi tecnologici dimostrano come la
penetrazione della tecnologia nelle scuole italiane è ormai una
realtà importante.
I dati OCSE che riguardano studenti e docenti in rapporto alle
competenze digitali non sono particolarmente positivi: la
competenza digitale degli studenti italiani vede l’Italia al 23mo
posto in Europa.
Per quanto concerne invece i docenti l’Italia è al primo posto per
necessità di formazione.
È stato elaborato un indice generale chiamato Digital Economy
Index che vede l’Italia al 25mo posto su 28.
Per tutti i dati appena elencati appare evidente come sia
necessario investire sull’innovazione delle scuole italiane e come
strumenti come il Piano Nazionale Scuola digitale siano
fondamentali per raggiungere tale obiettivo.
Ma entriamo nel merito dei contenuti del Piano Nazionale Scuola
Digitale.
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Il Piano Nazionale Scuola Digitale è strutturato in 4 aree
fondamentali che corrispondono all’ordine dei passaggi nella
strategia che si vuole seguire nell’innovare la scuola italiana:
1. Strumenti
2. Competenze e contenuti
3. Formazione
4. Accompagnamento
Nella prima area denominata Strumenti troviamo tutte le
condizioni che permettono lo
sviluppo di una nuova scuola
digitale:
Accesso alle tecnologie
come la fibra ottica,
connettività, cablaggio etc;
Spazi e ambienti di
apprendimento innovativi e
laboratoriali;
Amministrazione digitale;
Identità digitale
(assegnazione di un profilo
digitale a ogni persona della
scuola per l’accesso e la
fruizione dei contenuti digitali).
È oltremodo evidente come siano di fondamentale importanza
nell’ambito degli strumenti i seguenti aspetti correlati:
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Cablaggio LAN o wireless di tutti gli ambienti scolastici;
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Il Piano ha previsto
anche i cosiddetti
Challenge Prizes (Premi
incentivo) che
prevedono una
ricompensa in denaro a
chiunque riesca a dare
delle soluzioni
innovative ad esigenze
esistenti secondo una
logica di sfida
tecnologica e sociale.
Un’azione molto
importante promossa
all’interno del Piano
riguarda il Bring Your
Own Device (BYOD): una
politica che prevede
l’utilizzo dei dispositivi elettronici personali durante le attività
didattiche.
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Aspetti importantissimi e
propedeutici per la concreta
realizzazione del BYOD riguardano i
profili di sicurezza delle interazioni
e l’integrazione tecnica dei
dispositivi personali con le
dotazioni degli spazi scolastici.
Senza usare parole troppo difficili il
discorso si riassume nel fatto che sia
docenti che studenti devono essere
in grado di poter utilizzare i propri
dispositivi tecnologici in classe
senza che ci siano impedimenti
tecnici o di altra natura.
Siccome in passato non sono mancate contraddizioni in merito
all’uso dei propri dispositivi tecnologici, all’interno del Piano viene
previsto che il MIUR, in collaborazione con AGID (Agenzia per
l’Italia Digitale) e il Garante per la Privacy, si faccia carico di
diramare apposite linee guida.
Altra azione importante prevista all’interno del Piano riguarda il
Piano Laboratori.
Si prevede che la dimensione laboratoriale sia portata al centro
del processo educativo per creare luoghi di apprendimento
innovativi e tecnologici ma anche di creatività e ingegno. Un
laboratorio capace, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, di
entrare in classe e non di rimanere ai margini di una didattica
extracurricolare come è avvenuto fino ad oggi.
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All’interno del Piano vengono perciò stanziati fondi per 4 tipi di
interventi:
Creazione di atelier creativi e laboratori per le competenze
chiave per gli istituti comprensivi e le scuole del primo ciclo
in cui si possano sviluppare manualità, artigianato. Creatività
e tecnologia;
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Anche per il docente si parla di
profilo digitale a cui potranno essere
associate tutte le informazioni
relative al fascicolo docente, alla
propria crescita professionale, al
portfolio professionale.
Il Piano inoltre dedica spazio anche
all’Amministrazione Digitale della
scuola anche in relazione ai problemi
di gestione dell’attuale materiale
cartaceo, protocolli, compiti in classe
e alle potenzialità del digitale di
rendere più snello ogni processo
attraverso la dematerializzaione.
Altro capitolo importante è l’implementazione del registro
elettronico e la dotazione di questo strumento presso le scuole
ancora sprovviste.
In questa nuova strategia il digitale diviene Foundational Literacy
ossia nuova alfabetizzazione di base oltre che vettore cruciale per
lo sviluppo delle Competenciens e Qualities (Competenze e
attitudini).
Al centro di questa nuova alfabetizzazione troviamo il Pensiero
Computazionale, una sorta di nuova sintassi, punto di incontro tra
pensiero logico e creativo.
In questo complesso quadro di cambiamenti il docente deve fare
da facilitatore all’incontro tra i ragazzi e questa nuova architettura
socio- tecnologica.
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Creare una nuova scuola
digitale dal nulla non è
facile. Come trasformare le
pionieristiche ma ancora
isolate esperienze
scolastiche digitali in una
prassi? Il Piano cerca di dare
una risposta anche a questo.
Una prima importante
azione è quella della
raccolta codificata delle
migliori esperienze relative
ai progetti già realizzati e
della successiva
valorizzazione.
Sarà quini indispensabile
creare una banca dati di piani pedagogici e processi didattici utile
sia alla fruizione che alla formazione del personale scolastico.
Si entra così nella seconda parte del Piano dedicata alle
competenze e contenuti.
L’obiettivo è quello di creare il Cittadino del futuro, il cittadino
digitale e affinché ciò avvenga ogni studente dovrà formarsi
adeguatamente sui seguenti temi:
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Educazione ai media e alle dinamiche sociali online (social
network);
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Il Piano individua tante strategie per digitalizzare la scuola e tra le
tante punta a riformare drasticamente la disciplina di Tecnologia
A-60 della scuola secondaria di primo grado.
Tale disciplina dice il piano deve includere nel curricolo le tecniche
e le applicazioni digitali in grado di accompagnare la disciplina nel
futuro.
Oggi come ieri infatti l’ora di Tecnologia si riduce troppo spesso ad
un laboratorio manuale di disegno tecnico invece di guardare alla
progettazione, alla stampa 3d, all’artigianato digitale, al rapporto
tra digitale e materia fisica.
Altro tema particolarmente importante del Piano Nazionale
Scuola Digitale è quello dell’imprenditorialità e del lavoro.
L’imprenditorialità infatti è considerata una delle competenze
chiave per l’apprendimento permanente da parte della
Commissione Europea.
Il Piano lancia la promozione delle Olimpiadi
dell’Imprenditorialità così come avviene con altre discipline come
matematica, fisica, italiano.
È importante che lo studente già in età scolare entri in contatto,
attraverso esperienze significative, con il tessuto produttivo della
società.
A tal fine risulta imprescindibile l’alternanza scuola–lavoro
declinata però al digitale attraverso un protocollo di intesa con
Confindustria Digitale e i diversi attori del mondo dell’innovazione
tecnologica.
Digitalizzare la scuola passa soprattutto dal cambiamento delle
risorse utilizzate dai docenti.
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Invece di utilizzare sempre i contenuti dei libri di testo che sono
per lo più statici il Piano spinge verso l’utilizzo di risorse dinamiche
quali le OER (Open Educational Resources).
Le OER reperibili in rete sono risorse finalizzate all’educazione
strutturate e condivise dai docenti di tutto il mondo.
In questo ordine di idee è necessario fornire alla scuola una guida
in cui vengono spiegate le varie tipologie di risorse digitali, i criteri
e le possibili forme di utilizzo.
La guida comprenderà anche la parte di autoproduzione dei
contenuti digitali dispensando consigli utili per ottimizzare
qualità, efficacia e riuso dei contenuti.
Altra sfida prevista dal Piano riguarda quella di ammodernamento
delle biblioteche scolastiche verso attività di lettura e scrittura
mista (su carta e digitale).
Coniugare i classici servizi che offrono le biblioteche scolastiche a
nuovi servizi di documentazione e alfabetizzazione informatica è
la chiave per rendere protagonisti del futuro spazi che altrimenti
rischiano una rapida e inesorabile obsolescenza.
Si entra così nelle ultime due sezioni del Piano: Formazione e
accompagnamento. Il Piano dedica ampio spazio alla formazione
del personale scolastico: una nuova formazione improntata
all’innovazione didattica che deve diventare priorità all’interno
del sistema nazionale di formazione obbligatoria (introdotta per
la prima volta dalla Buona Scuola).
La formazione deve interessare non solo i docenti ma anche il
dirigente scolastico e il direttore amministrativo (DSGA) i quali
hanno un ruolo ecisivo nel processo di dematerializzazione.
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Un ruolo importante sia per la formazione interna che per
l’attivazione delle politiche innovative del PNSD è quello
dell’animatore digitale.
Un’altra novità del Piano consiste nella costruzione di una rete di
snodi formativi (sedi in cui avverrà la nuova formazione digitale).
Il Piano si impegna a finanziare almeno 300 snodi formativi
distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Tali snodi si prevede siano soggetti ad una valutazione e revisione
periodica e saranno animati e monitorati dagli USR.
Il soggetto invece deputato al coordinamento delle azioni dei
snodi sarà un Comitato Tecnico Scientifico Regionale.
In definitiva ciò servirà a passare da una realtà consolidata di
singoli corsi di formazione ad una di formazione continua in cui
l’evento formativo è di fatti occasione di aggiornamento e
ampliamento dei rapporti con le reti territoriali che a vario titolo
riguardano la Scuola.
Il PNSD nella sua attuazione sarà sostenuto e accompagnato dai
seguenti organi:
Osservatorio per la Scuola Digitale che rileverà le strategie
messe in atto dalle singole scuole per concretizzare la
didattica digitale del Piano;
Grazie alle informazioni raccolte dall’Osservatorio verrà elaborato
un Indicatore dedicato per il Sistema Nazionale di Valutazione
(SNV) che servirà come strumento di verifica della singola
situazione scolastica.
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Comitato Scientifico che servirà come Organo di garanzia
rispetto all’attuazione del Piano e sarà composto da esperti
di livello nazionale e internazionale.
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I contro risiedono nel fatto che sono meno versatili di quelle
mobili mentre tra i pro troviamo una minore esposizione al
danneggiamento.
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Il KIT LIM-proiettore-computer consente di proiettare sulla
superficie della LIM lo schermo del computer rendendolo
interattivo.
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il collegamento computer – proiettore che permette di
visualizzare sulla LIM i contenuti presenti sul desktop del
computer;
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Sulla superficie della LIM è quindi possibile scrivere, gestire
immagini, riprodurre video, consultare risorse web.
Si capisce bene quindi perché tale dispositivo è interattivo e
multimediale. Esso infatti è in grado di ricevere gli input degli
utenti (interattività) e permette di utilizzare più forme di media
contemporaneamente (multimedialità).
La maggior parte delle LIM hanno le casse audio integrate mentre
le LIM che non sono dotate di questa tecnologia devono sfruttare
le casse presenti nel videoproiettore.
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Il problema che si ha
nell’utilizzo i tali
software autore è che
questi non
comunicano tra loro
per cui un docente che
dovesse muoversi in
più istituti scolastici
sarebbe
verosimilmente costretto a formarsi su più software autore per
poter utilizzare e condividere lezioni e contenuti prodotti.
La mancata interoperabilità ad esempio si riscontra tra LIM di
marche diverse come SmartBoard, Promethean, StarBoard.
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Per scaricare questo software è necessario collegarsi al sito
http://www.openboard.ch/download.en.html e scegliere la
versione compatibile con il proprio sistema operativo.
L’uso di questo software - su cui questo corso si concentrerà nella
spiegazione di tutte le sue funzionalità - ha l’indubbio vantaggio di
poter salvare i contenuti in un formato unico e intellegibile da ogni
dispositivo LIM rendendo indipendente il docente dalle diverse
marche di LIM e software che via via incontrerà nei diversi istituti
scolastici durante la sua carriera.
Il fatto di essere gratuito non deve far pensare ad un software
meno prestante rispetto a quelli a pagamento. Esso infatti è ricco
i funzionalità e presenta un’interfaccia semplice e intuitiva.
Con OpenBoard è possibile importare, inserire e gestire
animazioni, disegni, file audio, file video, esportare lezioni in pdf.
Esso comunica con le risorse di rete – dispone di un browser
interno attraverso cui si può navigare senza dover uscire dal
programma - ed è capace di includere al volo contenuti di Google
Maps e Wikipedia.
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Inoltre è possibile prendere annotazioni con la scrittura a mano
libera e usare altri strumenti integrati quali una calcolatrice e un
dizionario.
Ad OpenBoard è dedicata la parte 5 di questo corso in modalità di
videolezione a cui si rimanda integralmente per ogni
approfondimento.
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IMPOSTAZIONI E PREFERENZE
La schermata che appare dopo aver scelto Preferenze è la
seguente:
Tra le impostazioni più importanti relativi allo schermo troviamo:
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Un’altra impostazione fondamentale risulta la scelta dello
schermo più adatto. Selezionando dalla barra degli strumenti
l’icona Sfondo è possibile settare l’interfaccia voluta.
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Le opzioni possibili saranno sei:
• Sfondo chiaro
con griglia (foglio a quadretti)
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• Sfondo scuro con griglia
(foglio a quadretti)
La dimensione della griglia
è regolabile attraverso
l’apposita barra
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In questo caso il colore della griglia è impostato color acqua
marina per lo sfondo bianco e in grigio per lo sfondo nero. I colori
sono regolabili dall’utente semplicemente cliccando sopra il
quadratino del colore.
Selezionando l’opzione Evidenziatore si ha la possibilità di settare
i colori e gli spessori del tratto.
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Il secondo gruppo di comandi è quello relativo ai colori
precedentemente settati nelle impostazioni generali.
41
Azionando il comando a tendina si ha la possibilità di avere sotto
controllo un riepilogo delle pagine aperte in modo da gestirle
direttamente cliccandoci sopra.
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Infine nella parte centrale della barra degli strumenti troviamo il
comando Cancella che pulisce l’intero contenuto della pagina
attiva.
Nel caso in figura stavamo lavorando sulla pag. 1 (menu a tendina)
e con il comando cancella è stata eliminato l’intero suo contenuto,
infatti la pagina in primo piano dopo il comando risulta pulita.
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LA PALETTA STILO
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In questo caso, in figura, abbiamo evidenziato in giallo la e e la r di
Open board scritte precedentemente con lo strumento annota
documento.
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Interagisci con gli oggetti: permette di
selezionare qualsiasi oggetto della pagina e di
apportare modifiche senza che queste
vengono visualizzate sulla pagina.
Tale opzione è molto utile quando ad
esempio si lascia la possibilità a uno studente
di interagire con il contenuto della pagina in
modo tale da non sovraccaricare la stessa di
informazioni.
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Scorri pagina: permette di muoversi e
spostarsi all’interno della pagina tenendo
premuto il tasto destro del mouse oppure
direttamente l’icona della mano.
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Zoom avanti: permette di ingrandire il
contenuto della pagina o
dell’area proiettata;
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Scrivi testo: permette scrivere un testo e di
scegliere tipo di carattere, colore, ingrandimento
etc.
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Cattura parte dello schermo: permette di
fotografare una parte del contenuto dello
schermo e di copiarlo all’interno della stessa
pagina,di una pagina successiva o di salvarlo
nella biblioteca.
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Tastiera virtuale: quando non si utilizza la tastiera
del sistema si può utilizzare la tastiera virtuale le
cui dimensioni sono regolabili.
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IL WEB
Web: comando presente nella barra degli strumenti, consente di
disporre di un browser web completamente integrato in Open
Board
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In questo caso abbiamo prima ricercato la pagina di nostro
interesse con il browser e successivamente, tramite il comando
cattura contenuto flash lo abbiamo importato all’interno della
nostra lavagna in modo da renderlo a tutti gli effetti un oggetto
della pagina con cui poter interagire.
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Indietro/avanti: Visualizza la pagina web precedente o
successiva;
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con il contenuto scelto che sarà quindi
sempre disponibile.
Cattura parte dello schermo: Cattura un'area di una
pagina Web come immagine per aggiungerla
direttamente a OpenBoard.
Funziona allo stesso modo del comando.
GESTIONE DOCUMENTI
Attivando l’icona Documenti è possibile gestire tutti i lavori creati
con Openboard.
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La finestra che appare, nella parte sinistra, fornisce un riepilogo
dei lavori; cliccando sopra uno dei lavori in elenco è possibile
riaprire un vecchio documento, consultarlo o implementarlo.
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Importa: Importa dei file OpenBoard o PDF nella cartella
selezionata. Se si importa un documento OpenBoard, esso verrà
copiato con gli altri senza alterarne quello originale.
Esporta: Esporta il documento selezionato OpenBoard, PDF. Se si
esporta il documento in formato OpenBoard, è possibile usarlo e
modificarlo da qualsiasi altro computer che abbia lo stesso
software.
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Aggiungi : inserisce delle immagini, delle cartelle d'immagini o dei
file PDF e OpenBoard a un documento esistente. Le pagine
aggiunte vengono messe alla fine del documento.
Un aspetto molto importante di Openboard riguarda la creazione
automatica di un nuovo documento quando si avvia il software.
Se non rinominiamo il documento creato all’inizio di ogni sessione
di lavoro questo viene sempre memorizzato nella cartella
“Documenti senza titolo” con la data e l'ora di creazione del
documento.
Inoltre per spostare e organizzare i documenti è sempre possibile
far ricorso al drag and drop. Selezionando un documento lo si può
rilasciarlo nella cartella di destinazione. Si può fare lo stesso con
le pagine di un documento selezionando la pagina che si desidera
spostare e rilasciandola su un'altra pagina dello stesso
documento. La pagina selezionata si posizionerà subito dopo la
pagina di destinazione.
MOSTRA DESKTOP
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seguito delle limitazioni del browser interno ad Openboard, si
deve ricorrere a quello esterno.
Una volta cliccato sull’icona del comando visualizzeremo il nostro
desktop in cui però sarà presente una paletta di strumenti come
quella in figura che analizziamo specificatamente nel seguito.
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Icona gomma: permette, con un clic, di cancellare
le annotazioni eseguite con la matita sul desktop o sul
documento visualizzato;
Icona evidenziatore: permette di evidenziare
qualsiasi
parte del contenuto visualizzato sullo schermo del
proprio computer. In questo caso abbiamo
evidenziato
il titolo della presente slide durante la sessione di
lavoro in PowerPoint.
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Icona selezione: permette di disattivare qualsiasi
strumento attivo della paletta in modo da poter
gestire e selezionare icone, cartelle e documenti
come avviene normalmente usando il proprio
computer;
Icona puntatore: permette puntare proprio come
un puntatore laser una parte di contenuto visualizzato
sullo schermo al fine di richiamare l’attenzione da
parte
degli alunni su di esso;
Icona tastiera: visualizza la tastiera virtuale sullo
schermo;
Icona cattura parte dello schermo: il puntatore del
mouse si trasforma in mirino per fare una schermata.
Cliccando in un punto dell'area che si desidera
catturare e trascinando il mouse fino all'angolo
opposto si seleziona l'area preferita che viene
visualizzata in grigio.
La stessa potrà essere gestita sui documenti di
Openboard o salvata;
Icona cattura schermo: permette catturare, gestire e
salvare ciò che viene visualizzato sullo schermo. Detto
contenuto potrà essere importato sul documento di
lavoro in Openboard o salvato.
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BIBLIOTECA
La biblioteca è accessibile dall’icona segnata in rosso in
figura che permette diaccedere ad una finestra di riepilogo
contenente diverse raccolte:
• Audio
• Video
• Immagini
• Animazioni
• Interattività
• Applicazioni
• Forme
• Preferiti
• Ricerca Web
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La cartella Audio contiene la biblioteca di suoni. Dopo
l’installazione di OpenBoard viene creata automaticamente una
cartella “OpenBoard” nella cartella musica sul PC (per Windows il
percorso è il seguente Documenti, Musica, OpenBoard; per Mac e
Linux è il seguente Cartella utente, Musica, OpenBoard).
È possibile utilizzare direttamente questa cartella per ampliare o
rimuovere i suoni senza aprire OpenBoard.
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La cartella Filmati contiene la biblioteca personale di file video.
Dopo l’installazione di OpenBoard viene creata automaticamente
una cartella video sul proprio computer (per Windows il percorso
è il seguente Documenti, I miei video, OpenBoard; per Mac e Linux
il percorso è il seguente Cartella utente, video, OpenBoard). È
possibile utilizzare direttamente questa cartella per ampliare o
rimuovere dei video senza aprire OpenBoard.
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La cartella Immagini contiene la biblioteca personale di file
immagini. Dopo l’installazione di OpenBoard viene creata
automaticamente una cartella immagini sul proprio computer
(per Windows il percorso è il seguente Documenti, le mie foto,
OpenBoard; per Mac e Linux il percorso è il seguente Cartella
utente, immagini, OpenBoard). È possibile utilizzare direttamente
questa cartella per ampliare o rimuovere immagini senza aprire
OpenBoard.
Per inserire un’ immagine sulla pagina di lavoro del documento si
apre la cartella immagini e si trascina l’oggetto scelto rilasciandolo
sulla pagina con un semplice drag and drop.
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La cartella Animazioni contiene la biblioteca personale di file di
animazione. Il funzionamento è simile a quanto già descritto
precedentemente
Le interattività sono un tipo speciale di applicazioni che
permettono la creazione di esercizi interattivi completamente
personalizzabili. Molte interattività, direttamente utilizzabili, sono
disponibili nella biblioteca.
Nell’immagine vediamo tante interattività proposte tra le quali
domande a quiz sui numeri, frasi, giochi logici, dadi, tabelle etc.
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La cartella Applicazioni permette di inserire strumenti di
dimostrazione aggiuntivi sulla lavagna ed estendere le
funzionalità di base di OpenBoard. Nella cartella sono presenti
numerose applicazioni predefinite di OpenBoard.
Per inserire un’applicazione sulla pagina di un documento
OpenBoard si procede come con gli altri oggetti ossia con un
semplice drag and drop.
Nell’immagine abbiamo scelto l’applicazione funzioni
matematiche GraphMe che permette di rappresentare e studiare
graficamente una funzione
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La cartella Applicazioni contiene
numerose opzioni:
• Maschera: visualizza una finestra
ridimensionabile che consente di
nascondere le informazioni sulla pagina
per poi rivelarle progressivamente
proprio come avverrebbe con un foglio
bianco posizionato su un proiettore;
• Righello, compasso, goniometro e
squadra e lente;
• Cache: funziona come una maschera
che consente di mostrare solo una parte
della pagina;
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• Web;
• Calcolatrice;
69
• Google map;
• GraphMe;
• Horloge;
• Openstreetmap;
• QRcode;
70
• Stopwatch: Cronometro e un conto
alla
rovescia, può essere visualizzato sulla
pagina
del documento e programmato
secondo le esigenze in ore, minuti e
secondi.
71
• Webrowser: permette di navigare su
Internet direttamente dallo spazio di
lavoro.
72
• iCell: mostra la riproduzione di una cellula umana e dei suoi
componenti. Quando si sceglie uno di questi, un dettaglio
con la sua descrizione viene mostrato.
73
LIVELLI E SIMMETRIE
2
3
74
Se però, come avviene solitamente, si ha la necessità di
cambiare l’ordine della visualizzazione in quanto si vuole
richiamare l’attenzione sulla prima foto si deve attivare il
livello superiore come in figura.
75
Ed ecco nell’immagine sottostante il risultato della
trasformazione.
76
Attivando la simmetria dall’alto verso il basso si specchia la foto
rispetto all’asse orizzontale.
77
• Copia: comando per copiare un oggetto, un’immagine, un
audio, un testo etc;
78
• Multischermo: Abilita/disabilita la modalità multi-schermo
79
Quando si attiva podcast appare la seguente icona
80
Il file video generato sarà salvato sul desktop con l’icona indicata
in figura e sarà un file in formato wmv.
81
CONSIDERAZIONI FINALI
Openboard insieme alla Lavagna Interattiva Multimediale (LIM)
permette ai docenti di svolgere attività cooperative che rendono
attiva la partecipazione e la didattica. Allo stesso tempo, la
possibilità di utilizzare materiale multimediale e interattivo
favorisce la comprensione deisignificati per i singoli studenti in
quanto mobilita l’emotività degli stessi attraverso un’esperienza
sensoriale più completa di quella relativa alla didattica
tradizionale. Per questi e altri motivi, la LIM è uno strumento
utilissimo per favorire una didattica più inclusiva ed efficace.
82
relazioni educativee di apprendimento trasformando il
cosiddetto settingpedagogico.
83
6. La LIM NELLA DIDATTICA
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Per quanto concerne la lavagna tradizionale possiamo dire che:
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Rende possibile l’interazione contemporanea tra più utenti
sullo stesso lavoro;
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- il 20% di ciò che vediamo
- il 50% di ciò che vediamo e udiamo (come avviene quando
ad esempio guardiamo un film)
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Nella classica lezione
tradizionale trasmissiva quando
il docente descrive fenomeni,
situazioni l’alunno cerca di
immaginarle nella propria
mente, di attingere alla propria
memoria ma questo nella
maggior parte dei casi obbliga
l’alunno ad uno sforzo che devia
la sua attenzione dalla lezione e
non sempre le proprie risorse
sono sufficienti a sostenere
questo tipo di esperienza
didattica.
Quando l’alunno non riesce a seguire attivamente la lezione
subentra noia, disinteresse, scoraggiamento, sfiducia in se stessi.
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Incoraggia un’esperienza didattica cooperativa.
Aumento della motivazione e della partecipazione in quanto
rende le lezioni più coinvolgenti, catalizza l’attenzione
attraverso contenuti più interessanti, incoraggia l’interazione
tra alunno e contenuto, tra alunno e docente e tra pari;
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In sintesi il docente ha la possibilità di:
91
Per contro il docente corre i seguenti rischi:
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In questo caso si usa la LIM prevalentemente come una lavagna
tradizionale, come un mero supporto tecnologico, un vettore di
comunicazione.
Nella maggior parte dei casi i docenti la utilizzano così non facendo
entrare la LIM come parte attiva dentro il processo pedagogico.
La LIM viene utilizzata per mostrare documenti che sono stati
strutturati altrove e con altri software, o al limite – nei casi in cui
il docente non lavora del tutto da solo - per scrivere e disegnare a
mano coinvolgendo gli alunni durante la lezione.
Ma ciò evidentemente non basta e non permette né al docente né
all’alunno di sfruttare appieno tutte le potenzialità di questo
straordinario strumento.
L’unico valore aggiunto dell’uso della LIM in questo caso risiede
nel fatto di poter potenziare la spiegazione attraverso l’utilizzo di
materiale multimediale e di risorse web riuscendo così ad essere
maggiormente efficace rispetto all’uso della lavagna tradizionale.
Spiegare il sistema solare o il moto della Terra attorno al Sole, il
teorema di Pitagora o di Talete e in genere tutta la geometria
tridimensionale alla lavagna tradizionale è operazione assai
dispendiosa e poco redditizia in termini di apprendimento.
Farlo con l’ausilio di video, immagini, animazioni multimediali
semplifica di gran lunga sia il lavoro del docente che degli studenti.
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Una seconda opzione è quella di procedere con una LEZIONE
CENTRATA SULLO STUDENTE puntando così sull’interazione degli
studenti per svolgere esercizi e attività alla LIM.
Questo secondo approccio è sicuramente più maturo del primo.
La LIM diventa il luogo fisico in cui gli studenti si raggruppano,
interagiscono con i contenuti presentati manipolandoli, aprendo
e ingrandendo figure, riascoltando contenuti.
Con questo metodo possono essere efficacemente presentati dal
docente mappe, quiz interattivi, opere d’arte, reazioni chimiche e
formule matematiche attraverso animazioni e video condivisi in
rete dalla comunità internazionale dei docenti (risorse creative
common CC)
È chiaro che questa interazione LIM-studenti non è gratuita e non
può crearsi se il contenuto presentato con la LIM è statico come
ad esempio una slide composta solo da testo e qualche immagine.
L’interazione diventa possibile a patto che il contenuto strutturato
dal docente lo consente.
È quindi è indispensabile l’uso di software didattici capaci di
creare ambienti virtuali da esplorare che rivelano attraverso la
scoperta i contenuti didattici.
Lo studente così diventa parte attiva del processo e manipola i
contenuti conquistandoli gradualmente attraverso ad esempio il
rispetto di regole date dal docente e sarà capace di riflettere
maggiormente sull’esperienza didattica vissuta.
Una terza opzione è quella di procedere con una LEZIONE
CENTRATA SUL GRUPPO puntando così sull’interazione reciproca
di tutti gli attori: contenuti disciplinari, studenti (relazioni anche
tra pari), docente.
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Questo terzo approccio può essere inteso come il logico
potenziamento di quello precedente con l’ulteriore valore
aggiunto della comunicazione di stimoli utili alla discussione e alla
formulazione di ipotesi.
Insieme si giunge quindi alla risoluzione di un problema.
Attraverso questo approccio gruppi di studenti possono
presentare i propri lavori fatti di foto, tabelle, filmati anche
realizzati direttamente, discutere tra loro attivamente
potenziando il cooperative learning.
Ogni alunno potrà quindi entrare nel merito della discussione di
un determinato lavoro fatto dal suo o da altri gruppi di lavoro,
interrogarsi insieme agli altri se gli obiettivi sono stati raggiunti, se
il gruppo di lavoro ha funzionato bene, chi ha prodotto cosa
insegnandolo magari agli altri etc.
Inoltre il gruppo può presentare il proprio lavoro sul web
pubblicando quanto fatto ad esempio sul sito della scuola
chiudendo attivamente il cerchio dell’esperienza didattica vissuta.
Tutto quanto appena visto ci spiega dal punto di vista teorico i
diversi approcci didattici che un docente può scegliere e di come
la LIM possa aiutarlo a migliorare l’efficacia del suo lavoro.
Concretamente però come deve guidare il docente l’azione
didattica sfruttando i contenuti da proporre attraverso la LIM?
Facciamo alcuni esempi pratici per intenderci.
Tutte le strategie didattiche che verranno di seguito elencate
risultano tanto più efficaci quanto più il docente riesce a renderle
ludiche e a strutturare gli alunni in gruppi sfruttando così anche
quella sana competizione che fa crescere l’interesse verso
l’attività proposta.
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ESEMPI CONCRETI
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Esempio 3. Il docente propone sulla LIM un’animazione di una
legge fisica/regola geometrica/matematica e chiede agli studenti
di osservare il suo funzionamento - interagendo attivamente con
l’applicazione sulla LIM - cercando di capire quando e come usarla
e in quali contesti. In tal modo il docente attiva nella mente degli
alunni la capacità di formulare ipotesi e contestualizzare problemi.
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Esempio 5. Il docente propone sulla LIM alla rinfusa parole,
immagini, video, azioni e chiede agli studenti di osservare tutti
questi componenti e metterli in ordine attivamente interagendo
sulla LIM secondo legami logici mobilitando così nella loro mente
capacità di classificazione, generalizzazione e uso di categorie
concettuali.
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ESEMPIO N.1 PROGETTO DIDATTICO CON LA LIM
Tipo di Scuola: Istituto Tecnico Superiore
Disciplina: Fisica
Argomento: Legge di gravitazione universale Newton
Durata: 5 ore
Studenti coinvolti: 20 studenti della classe seconda meccanica
99
Elenco e sequenza delle attività:
100
2. Esperienza di laboratorio di fisica preparata dal docente per
i gruppi di lavoro su quanto appreso in classe con la
simulazione alla LIM (2 ore);
101
PROGETTO DIDATTICO N. 2 CON LA LIM
Tipo di Scuola: Scuola secondaria di I grado
Disciplina: Geografia
Durata: 5 Argomento: tutto il programma di Geografia
Durata: 5 ore (+ tempo per lo studio)
Studenti coinvolti: 80 studenti (4 terze classi)
102
Elenco e svolgimento delle attività:
1° fase. Propedeuticamente il docente suddivide tutto il
programma in sezioni. All’interno di ogni classe gli studenti si
dividono in tanti gruppi quante sono le sezioni e ripassano gli
argomenti specifici di quella particolare sezione a loro assegnata.
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4° fase – semifinali (2 ore) Il docente struttura un calendario di
sfide tra coppie di classi e sorteggia 5 studenti per classe che
dovranno rispondere alle prime 10 domande del test sulla LIM su
due finestre identiche con la stessa versione del test.
Successivamente sorteggia gli altri 5 studenti per classe che
dovranno rispondere alle successive 10 domande e così via fino ad
esaurire il test assicurandosi che a turno tutti gli alunni delle classi
siano coinvolti nel test.
104
7. INCLUSIVITA’ CON LA LIM
105
Capire quindi quale sia la migliore
strategia didattica di un docente in
relazione ai diversi stili di
apprendimento dei suoi alunni
risulta fondamentale e costituisce
ancora oggi ambito di ricerca da
parte degli studiosi.
L’enorme complessità del problema
tende per sua natura a sfuggire però
ad una teorizzazione rigida, tuttavia
gli studi sin ora condotti hanno
identificato le seguenti coppie duali
di stili cognitivi:
106
Per contro chi adotta uno
107
Stile risolutore: privilegia l’azione e la concretezza
nell’affrontare un problema e cerca di ottenere soluzioni
con il minimo dispendio di tempo ed energie. In coerenza
con quanto appena detto procede cercando
nell’informazione a disposizione ciò che serve a risolvere
la necessità contingente.
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Per contro chi adotta uno
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Stile indipendente: tende a isolare gli argomenti e a
valutarli separatamente senza preoccuparsi di creare
collegamenti.
110
Sulla base di quanto esposto si capisce bene come l’uso della LIM
possa introdurre enormi vantaggi in relazione alle molteplici
risposte individuali di apprendimento.
È facile prendere atto del fatto che avere la possibilità di
strutturare una lezione arricchita di materiale digitale come
immagini, audio, video, può facilitare notevolmente la
comprensione di studenti che prediligono ad esempio stili
cognitivi visuali e verbali.
Per uno studente straniero che ancora non conosce bene la lingua
del paese che lo ospita, una lezione visuale faciliterà il suo
apprendimento. Stessa cosa vale per uno studente ipoacusico che
trova nella LIM un valido ausilio per il superamento della sua
condizione di svantaggio.
In generale la LIM si pone come valido aiuto per superare i deficit
degli alunni portatori dei cosiddetti BES (Bisogni Educativi
Speciali).
Analoghe considerazioni valgono per chi predilige uno stile
interattivo - in quanto la LIM si pone proprio come strumento di
cooperazione e coinvolgimento di gruppo in cui ognuno può
condividere informazioni ed esperienze con il proprio pari e con il
docente – e uno stile cinestetico - in quanto sulla LIM si può agire
con le mani e con i movimenti del corpo attraverso la tecnologia
touch- screen.
L’area dei BES è molto grande e comprende altre tipologie di
bisogni oltre i deficit psicofisici: lo svantaggio sociale e culturale,
disturbi specifici di apprendimento, semplicemente trovarsi in un
Paese straniero lontano dalla propria cultura e dalla propria
lingua.
111
Lo svantaggio sociale ad esempio determina il digital divide che
letteralmente in italiano significa divario digitale.
Il termine è nato per indicare quelle zone geografiche in cui la
popolazione non ha accesso alla rete internet ma nel tempo si è
arricchito di ulteriori significati.
La ragione del digital divide sono diverse: politiche (Cuba è un
esempio), economica o geografica (carenza di infrastrutture o
condizioni di povertà della popolazione).
In Italia ad esempio la ragione principale di tale fenomeno risiede
nella carenza delle infrastrutture.
112
Questo gap digitale generazionale genera dispersione scolastica
che si manifesta con un disinteresse culturale da parte degli
alunni.
113
Sia l’esperienza di insegnamento che di apprendimento possono
sfruttare un tempo dilatato e non semplicemente lineare che
nasce e si consuma in classe.
L’insegnante può inviare agli alunni test anche via mail, mettere a
disposizione approfondimenti della lezione su piattaforma on line
i cui contenuti sono sempre accessibili, far svolgere compiti
differenziati a gruppi di alunni attraverso l’utilizzo di device.
114
9. CONSIGLI SU COME USARE LA LIM
115
giusto strumento per spaziare nei diversi ambiti disciplinari
(possibilità di presentazione di contenuti semplificati e già
pronti in rete) così da rompere i confini tra le materie
funzionali solo all’organizzazione scolastica ma che nella
realtà non trovano alcun riscontro. Far intravedere questa
prospettiva all’alunno già nelle ore di una specifica materia
significa aumentare l’interesse complessivo dell’alunno nei
confronti dei temi presentati.
116
IN CONCLUSIONE
Per tutto quanto detto in questo corso la LIM non è uno strumento
che da solo è in grado di risolvere ogni problema didattico.
Anzi, un corretto approccio con questo strumento implica una
progettazione didattica rigorosa da parte del docente che è
chiamato a scegliere il materiale didattico digitale maggiormente
efficace allo scopo (dover scegliere in un’infinità di risorse non è
facile e costa tempo) oltre che una seria riflessione sugli obiettivi
da raggiungere e le strategie più idonee per conseguire il successo
formativo degli alunni.
A fronte di questo grande impegno a valle della lezione il docente
e gli alunni conseguono il grande vantaggio di avere un materiale
didattico che non svanisce, sempre presente, sempre
implementabile e consultabile.
La LIM come tutte le ICT traccia la traiettoria da seguire per
rendere concreta la scuola digitale indispensabile per dare agli
studenti di oggi le chiavi di lettura del domani.
117
10. LINEE GUIDA PER LA DIDATTICA
In questo Capitolo si Riportano le Linee Guida per la Didattica Integrata del MIUR
118
prestazioni lavorative e gli adempimenti da parte del personale
docente, fino al perdurare dello stato di emergenza, si rimanda
alle disposizioni del comma 3-ter del medesimo DL 22/2020.
119
Su questa specifica ultima ed estrema eventualità, saranno gli
Uffici scolastici regionali a intervenire a supporto delle istituzioni
scolastiche, sulla base delle specifiche situazioni che avessero a
manifestarsi, sulla scorta di quanto già previsto e sperimentato
ai sensi dell’articolo 31, comma 3 dell’Ordinanza del Ministro
dell’istruzione 16 maggio 2020, n. 10.
120
scuola in presenza, nonché, in caso di nuovo lockdown, agli alunni
di tutti i gradi di scuola, secondo le indicazioni impartite nel
presente documento.
121
protezione dei dati personali, al fine di fornire alle famiglie una
specifica informativa.
122
pedagogica e metodologica condivisa, che garantisca omogeneità
all’offerta formativa dell’istituzione scolastica. Al team dei docenti
e ai consigli di classe è affidato il compito di rimodulare le
progettazioni didattiche individuando i contenuti essenziali delle
discipline, i nodi interdisciplinari, gli apporti dei contesti non
formali e informali all’apprendimento, al fine di porre gli alunni,
pur a distanza, al centro del processo di insegnamento-
apprendimento per sviluppare quanto più possibile autonomia e
responsabilità.
123
I docenti per le attività di sostegno, sempre in presenza a scuola
assieme agli alunni, curano l’interazione tra tutti i compagni in
presenza e quelli eventualmente impegnati nella DDI, nonché con
gli altri docenti curricolari, mettendo a punto materiale
individualizzato o personalizzato da far fruire all’alunno medesimo
in incontri quotidiani con il piccolo gruppo e concorrono, in stretta
correlazione con i colleghi, allo sviluppo delle unità di
apprendimento per la classe.
124
adottando specifiche garanzie a tutela dei dati dei minori,
considerata la delicatezza delle informazioni trattate.
125
L’Animatore e il Team digitale garantiscono il necessario supporto
alla realizzazione delle attività digitali della scuola, attraverso
collaborazione rivolta ai docenti meno esperti e, nel rispetto della
normativa sulla protezione dei dati personali e adottando misure
di sicurezza adeguate, la creazione e/o la guida all’uso di
repository, in locale o in cloud rispetto ai quali va preventivamente
valutata la modalità di gestione dei dati in esso contenuti come
precisato più avanti, per la raccolta separata degli elaborati degli
alunni e dei verbali delle riunioni degli organi collegiali, qualora
svolte a distanza, in modo da garantire la corretta conservazione
degli atti amministrativi e dei prodotti stessi della didattica.
126
scolastiche, sia in termini di formazione che di know-how,
attivando se necessario forme di gemellaggio e monitoraggio che
restituiscano i fabbisogni del territorio e consentano interventi
immediati ed efficaci.
127
L’ORARIO DELLE LEZIONI
Nel corso della giornata scolastica dovrà essere offerta, agli alunni
in DDI, una combinazione adeguata di attività in modalità sincrona
e asincrona, per consentire di ottimizzare l’offerta didattica con i
ritmi di apprendimento, avendo cura di prevedere sufficienti
momenti di pausa.
128
degli alunni, è preferibile proporre piccole esperienze, brevi
filmati o file audio.
129
percorsi di primo livello, secondo periodo didattico, assicurare
almeno dodici ore alla settimana di didattica in modalità
sincrona con l'intero gruppo di apprendimento; per i percorsi di
alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana
assicurare almeno otto ore alla settimana di didattica in
modalità sincrona con ogni gruppo di apprendimento; per i
percorsi di secondo livello assicurare almeno quattro ore al
giorno di didattica in modalità sincrona con l'intero gruppo di
apprendimento.
130
parte di tutte le componenti della comunità scolastica
relativamente al rispetto dell’altro, alla condivisione di
documenti e alla tutela dei dati personali e alle particolari
categorie di dati (ex. dati sensibili). In relazione a tale ultimo
aspetto si sottolinea come qualsiasi forma di condivisione deve
riguardare solo dati personali adeguati, pertinenti e limitati a
quanto strettamente necessario rispetto alle finalità per le quali
sono trattati secondo il principio di minimizzazione tenendo
conto del ruolo e delle funzioni dei soggetti a cui tale
condivisione è estesa. Inoltre, andranno disciplinate le modalità
di svolgimento dei colloqui con i genitori, degli Organi Collegiali
e delle assemblee studentesche e di ogni altra ulteriore
riunione.
131
Le istituzioni scolastiche dovranno porre particolare attenzione
alla formazione degli alunni sui rischi derivanti dall’utilizzo della
rete e, in particolare, sul reato di cyberbullismo.
132
alcune di esse, si sostanzino in un riduttivo studio a casa del
materiale assegnato.
VALUTAZIONE
La normativa vigente attribuisce la funzione docimologica ai
docenti, con riferimento ai criteri approvati dal Collegio dei
docenti e inseriti nel Piano Triennale dell’Offerta formativa.
Anche con riferimento alle attività in DDI, la valutazione deve
essere costante, garantire trasparenza e tempestività e, ancor
più laddove dovesse venir meno la possibilità del confronto in
presenza, la necessità di assicurare feedback continui sulla base
dei quali regolare il processo di insegnamento/apprendimento.
La garanzia di questi principi cardine consentirà di rimodulare
l’attività didattica in funzione del successo formativo di ciascuno
studente, avendo cura di prendere ad oggetto della valutazione
non solo il singolo prodotto, quanto l'intero processo. La
valutazione formativa tiene conto della qualità dei processi
attivati, della disponibilità ad apprendere, a lavorare in gruppo,
dell’autonomia, della responsabilità personale e sociale e del
processo di autovalutazione. In tal modo, la valutazione della
133
dimensione oggettiva delle evidenze empiriche osservabili è
integrata, anche attraverso l’uso di opportune rubriche e diari di
bordo, da quella più propriamente formativa in grado di
restituire una valutazione complessiva dello studente che
apprende.
134
L’eventuale coinvolgimento degli alunni in parola in attività di
DDI complementare dovrà essere attentamente valutato,
assieme alle famiglie, verificando che l’utilizzo degli strumenti
tecnologici costituisca per essi un reale e concreto beneficio in
termini di efficacia della didattica. Le decisioni assunte dovranno
essere riportate nel PDP.
PRIVACY
Sugli aspetti relativi al trattamento dei dati personali, il
Ministero dell’istruzione, in collaborazione con l’Autorità
garante per la protezione dei dati personali, predisporrà un
apposito documento di dettaglio contenente indicazioni
specifiche.
SICUREZZA
Il Dirigente scolastico, in qualità di datore di lavoro, ha il
compito di tutelare la salute dei lavoratori attraverso attività di
informazione mirata, anche se la prestazione avviene in
135
ambienti di lavoro diversi dai locali scolastici. Pertanto è
opportuno che il Dirigente trasmetta ai docenti a vario titolo
impegnati nella didattica digitale integrata, nel caso in cui essa
sia erogata dal loro domicilio, e al Responsabile dei Lavoratori
per la Sicurezza una nota informativa, redatta in collaborazione
con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione,
inerente i comportamenti di prevenzione da adottare per
ridurre i rischi derivanti dall'esecuzione della prestazione
lavorativa al di fuori dell’ambiente scolastico.
RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA
Va favorito il necessario rapporto scuola-famiglia attraverso
attività formali di informazione e condivisione della proposta
progettuale della didattica digitale integrata. È opportuna, oltre
alla menzionata tempestiva informazione alle famiglie sugli orari
delle attività, per consentire loro la migliore organizzazione, la
condivisione degli approcci educativi, finanche di materiali
formativi, per supportare il percorso di apprendimento di quegli
alunni con particolari fragilità che necessitino, in DDI,
dell’affiancamento di un adulto per fruire delle attività
proposte.
136
FORMAZIONE DEI DOCENTI E DEL PERSONALE ASSISTENTE
TECNICO
La formazione dei docenti rappresenta una leva fondamentale
per il miglioramento e per l’innovazione del sistema educativo
italiano. Il periodo di emergenza vissuto dalla scuola ha attivato
processi di formazione dovuti all'impellente necessità di
affrontare l’esperienza della didattica a distanza. È quanto mai
opportuno che ciascuna scuola predisponga, all’interno del
Piano della formazione del personale, attività che sappiano
rispondere alle specifiche esigenze formative.
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3. privacy, salute e sicurezza sul lavoro nella didattica digitale
integrata;
4. formazione specifica sulle misure e sui comportamenti da
assumere per la tutela della salute personale e della
collettività in relazione all’emergenza sanitaria.
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Finito di pubblicare
nel mese di Novembre 2021
presso la sede di San Lorenzo del Vallo (CS)
Viale A. La Falce, 85 – 87040
€ 67,00