Nuovo ‘colpo’ per il ripensamenti. Si intuisce già laboratorio di restauro quel vortice chesarà tipico dell’Università di Urbino: dopo della suamaniera futurista ». l’opera di Mario Schifano L’occasione ha dato modo agli riscoperta proprio sotto le lenti studentidi vedereanchequal è d’ingrandimento dei l’iter burocratico per i trasporti restauratori urbinati alcuni dei quadri, nonchéle mesi fa, nei giorni scorsi è autorizzazioni e i permessicui giunta in ateneoun’opera quasi devono sottostarele opere sconosciuta di Umberto tutelatedallo stato,anchese Boccioni. La tavola di piccolo private. Il quadrotornerà a formato ( circa 50 per 27 Urbino alla fine della mostra centimetri) è dipinta ad olio e si per verificare le condizioni ed intitola ‘Beatasolitudo e sola apportareeventuali piccoli beatitudo’, dipinta dal pittore interventi. nel 1908, prima del periodo Giovanni Volponi
futurista che lo consacrò
definitivamente, anchese purtroppomorirà a soli 33 anni nel 1916.«L’opera, custoditain una collezione privata di Bologna – racconta la docente di restaurodi opere contemporaneeMariella Gnani – è giunta nel nostro laboratorio in vista di una mostrain cui verrà espostada settembrea dicembre al museodella Fondazione Magnani Rocca a Traversetolo ( Parma),interamentededicata ai primi lavori di Boccioni.
Nostro compito era studiare la
tavola, che non si spostavada molti anni, e valutare l’idoneità all’esposizione temporanea. Per i nostri studentiè statoun momento emozionante: non capita tutti i giorni di toccare con mano un’opera così importante. Abbiamo effettuatoalcuneindagini strumentali e piccoli interventi di manutenzione, constatando un buono statoglobale e scoprendol’andamento delle pennellatedi Boccioni, le sovrapposizioni, i