Sei sulla pagina 1di 31

Gruppo A.G.E.S.C.I.

PROGETTO EDUCATIVO DI GRUPPO


2019/2023

-1-
Mandato istituzionale
Il Gruppo Pistoia 1 appartiene all'Associazione Guide e Scout
Cattolici Italiani: per questo la nostra azione educativa, attraverso la
metodologia specifica di ogni branca, tende a contribuire alla crescita
dei ragazzi come persone libere, felici e significative nella società,
percorrendo la strada che porta all'incontro con il Signore.
Siamo chiamati ad essere parte attiva della Chiesa, con la
consapevolezza di poter dare un contributo importante alla missione
educativa delle famiglie.
Ci impegniamo, pertanto, a garantire coerenza e continuità all'azione
educativa verso i ragazzi che ci sono stati affidati.

Premesse
La comunità capi, negli ultimi 4 anni, ha compiuto un percorso volto
all’approfondimento ed alla valorizzazione della “relazione”
seguendo uno stile d’intervento segnato dall’obiettivo di coinvolgere
i ragazzi nelle attività scout in modo sempre maggiore ed efficace ed
elaborando una precisa intenzionalità educativa che, attraverso
l’approccio e gli strumenti del metodo, proponga per il loro percorso
di crescita come persone motivate e significative, uno stile di
relazione positivo e non omologato.

Dalla verifica del vecchio PEG è emersa la necessità di riprendere


alcune delle tematiche affrontate in questi ultimi 4 anni e di puntare
sulle seguenti aree di intervento prioritario:

1. Autonomia:
1.1. Rispetto cose, spazi, ambienti;
1.2. Uso del tempo;
1.3. Saper fare da soli e sapersi adeguare con flessibilità e coraggio alle
novità e difficoltà (Problem solving).

-2-
2. Competenza:
2.1 Uso dei social;
2.2 Stile, inteso nel senso di acquisire gli strumenti per….;
2.3 Essere competenti nella Fede;
2.4 Salvaguardia dell’ambiente e sviluppo sostenibile declinato a 360°
e in tutte le relazioni: capo-capo, capo-ragazzo, capo-genitori.

3. Accoglienza:
3.1. Saper stare al passo degli ultimi;
3.2. Accettazione e integrazione del diverso;
3.3. Soddisfare il bisogno di condivisione, di essere accolti ed ascoltati
(anche nei silenzi e nelle assenze dei nostri ragazzi) e di potersi
confidare e fidare;
3.4. Educare ai sentimenti.

Valori
Il nostro intento come educatori è di accompagnare i ragazzi nel
cammino che li porterà a diventare adulti responsabili.

Questo implica che ci facciamo testimoni dei valori espressi nel


Patto Associativo che ci guidano come persone e che
condividiamo come capi aderenti all’Agesci.

Dal 2014 il nostro gruppo sì è spostato nella nuova sede presso il


complesso diocesano denominato "Il Tempio".

-3-
Dopo un percorso di recupero della memoria storica del PT1 e di
riflessione ed approfondimento delle attività svolte da Don Siro
Butelli, la nostra presenza al Tempio è orientata al servizio sul
territorio cercando di seguire le tracce di Don Siro che con la sua
"disponibilità piena accanto agli ultimi" ha reso quel luogo un
simbolo di accoglienza e solidarietà.

Ci teniamo a sottolineare i valori che particolarmente abbiamo


riconosciuto a fondamento del nostro progetto:
CORRESPONSABILITA’, STRADA
CONSAPEVOLE, GIOIA, COEDUCAZIONE,
RISPETTO, ASCOLTO, FIDUCIA, SERVIZIO
ACCOGLIENZA E SOLIDARIETA’,

RESPONSABILITA’
SCELTA CRITICA, RAZIONALITA’,
AUTOEDUCAZIONE,
COSTANZA, LIBERTA’, UMILTA’
UNICITA’ DELLA PERSONA,

MOTTO
PROMESSA,
LEGGE,
VANGELO,

E
FED

-4-
ANALISI D’AMBIENTE
Criticità ragazzi:

- I ragazzi del reparto presentano difficoltà


nell’esprimere il loro pensiero e nell’uso corretto,
scritto e parlato, della lingua italiana;

- Diversi ragazzi nel Reparto soffrono di dislessia,


disgrafia e discalculia;

- I ragazzi del Reparto sono superimpegnati e


stressati;

- I ragazzi del Reparto, pur sapendo come


dovrebbero comportarsi tra di loro e con gli adulti,
quando sono nel grande gruppo sono spesso poco
rispettosi e attenti e si sentono poco
responsabilizzati;

- I ragazzi più grandi del Reparto, pur avendo delle


passioni, spesso si lamentano di sé stessi, di avere
poche gioie, che tutto fa schifo;

- I ragazzi non si sentono all’altezza delle aspettative


e delle pressioni che avvertono su di loro;

- i bambini del branco, i ragazzi del reparto e del clan


riescono a vivere momenti di incontro e di amicizia
anche al di fuori della comunità in cui sono inseriti
(classe, unità scout, gruppi sportivi, etc.);

-5-
- i bambini del branco e i ragazzi del reparto hanno
bisogno di relax e di vivere attività destrutturate;

- in clan c’è molto da lavorare sulla comunità, sulla


presenza e sull’essere fedeli agli impegni. In generale
sono poco motivati e vivono uno scautismo di
superficie. Li si deve inseguire, ricordargli gli impegni,
chiedere di rispondere ai messaggi. Spesso gli R/S sono
autoreferenziali e competitivi per tutto ciò che non è
scautismo; spesso bisogna sorprenderli; si avverte la
mancanza dei ragazzi del 1998/1999 e dei numeri bassi;

- tra i ragazzi del clan sono emerse: difficoltà a gestire


l’insuccesso; competitività e “tensione al voto”;
pressione di genitori/insegnanti; pigrizia e mancanza di
curiosità; ansia da prestazione; scarsa manualità;
incapacità di organizzarsi; difficoltà a mantenere
l’attenzione; mancanza di priorità nella loro vita.

Risorse ragazzi

-6-
- Lupetti, E/G e R/S, quando hanno voglia, sanno fare
bene le cose;

- i lupetti hanno mostrato sensibilità ed attenzione rispetto


alle problematiche dei fratellini più svantaggiati;

- Gli E/G sanno entusiasmarsi e si buttano a capo fitto nel


fare (anche se faticano a pensare e progettare);

- Gli E/G sanno comprendere il significato dei momenti


importanti della vita di unità (v. promesse);

- Gli R/S hanno risorse in campo logistico-organizzativo


e stanno facendo tutti servizio;

- In generale i nostri ragazzi:

 Sono numerosi e stanno bene insieme;


 Sono intellettualmente vivaci ed esplosivi;
 Hanno senso di appartenenza al gruppo;
 Hanno desiderio di confronto e di
approfondimento di temi importanti.

-7-
Situazione Famiglie:

- Le famiglie appartengono prevalentemente a un


ceto medio;

- alcune famiglie, nell’ordine di 5 in tutto, hanno


difficoltà economiche, mentre altrettante stanno
molto bene;

- Un 10% di ragazzi hanno genitori separati o


divorziati;

- In genere i genitori lavorano entrambi;

- Non abbiamo famiglie straniere;

- Abbiamo un solo bambino adottato e qualche


coppia in cui uno dei due genitori è straniero;

- I genitori in genere seguono, forse troppo


attentamente, la vita scolastica ed extrascolastica
dei loro figli e sono molto attenti ai risultati
scolastici dei loro figli ed alquanto protettivi;

- Non tutti i genitori conoscono lo scautismo ma


rispetto al precedente PEG si sono fatti significativi
passi in avanti al riguardo;

- A differenza dei genitori degli L/C, qualche


genitore degli E/G e la maggior parte dei genitori
degli R/S sono assenti alle riunioni e poco
interessati a quello che fanno i loro figli;

-8-
- i genitori che partecipano alla Messa di gruppo
sono 10-15 al massimo, ma altri genitori (circa 15)
partecipano alla messa nelle proprie parrocchie; la
situazione da questo punto di vista è migliorata;

- alcuni genitori si sono resi disponibili a fare


catechismo;

- alcuni genitori sono impegnati nel sociale e in


politica;

- diversi genitori, spesso gli stessi, si sono resi


disponibili nei gruppi di lavoro proposti da noi
capi;

- alcuni genitori si sono resi disponibili a collaborare


con gli staff.

Situazione comunità capi:

- tirocinio: c’è stato un incremento dei tirocinanti


negli ultimi anni;

- composizione Co.Ca.: c’è bisogno di cercare nuovi


capi, non solo tra i ragazzi usciti dal clan, ma anche
tra i vecchi capi e i genitori extrassociativi;

- progettualità: dobbiamo avere attenzione alla


progettualità non solo del singolo capo ma di tutta

-9-
la Co.Ca., così da avere un ricambio più frequente
(ogni 3 anni?), attività di spessore, staff non
fossilizzati nelle proprie abitudini;

- capi a supporto: sarebbe il caso di non censire più


i capi a sopporto se non per il massimo di un anno;

- coinvolgimento dei capi nella vita di co.ca.:


bisogna continuare nel lavoro fatto gli anni passati
sull’ottimizzazione del tempo e sul coinvolgimento
degli staff nella preparazione delle riunioni di
Co.Ca.;

- formazione Capi: buon livello;

- presenza in Zona: per i numeri attuali siamo


presenti in numero assai significativo ed in ruoli di
rilievo;

- competenze dei capi: lo abbiamo forse un po’


perso nell’ultimo periodo, dobbiamo continuare a
lavorarci sopra;

- disabilità e immigrazione. Valore politico del


servizio: ci abbiamo sicuramente lavorato negli
ultimi anni, ma visto il momento storico in cui ci
troviamo e le scelte fatte dalla zona nel progetto di
zona e con la stipula del protocollo TERRA

- 10 -
APERTA non possiamo esimerci dal continuare il
nostro impegno;

- Social e tecnologia: ci abbiamo lavorato, ci stiamo


lavorando e continueremo a farlo;

- Formazione permanente: la parte che riguarda la Zona


e il gruppo è sicuramente portata avanti. Si riscontra una
certa fatica nel portare a termine l’iter formativo e la
stessa partecipazione dei capi alle assemblee è in parte
diminuita nel tempo;

- Co.Ca. garante della unitarietà della proposta


educativa: sicuramente il lavoro iniziato in Co.Ca. sta
portando i suoi frutti (finestre di branca, verifiche
campi) dobbiamo continuare a lavorare per
concretizzare l’idea che siamo tutti capi di tutti i
ragazzi.

- 11 -
LE AREE DI INTERVENTO
PRIORITARIO
Anche grazie ai questionari distribuiti ai genitori ed
esaminati dalla Co.Ca. sono state individuate le seguenti
aree di intervento prioritario:

1. Rispetto persone, cose, spazi, ambiente e regole;

2. Uso del tempo;

3. Autonomia (limitata dall’iperprotezione dei


genitori) e capacità di adeguarsi alle novità e
difficoltà;

4. Problem solving;

5. Saper stare al passo degli ultimi;

6. Uso dei social;

7. Competenza;

8. Stile;

9. Accettazione del
diverso/accoglienza/integrazione;

- 12 -
10. Bisogno di condivisione, di essere accolti ed
ascoltati (anche nei loro silenzi e nelle loro
assenze) e di potersi confidare

11. Fede;

12. Educare ai sentimenti;

13. Salvaguardia dell’ambiente e sviluppo


sostenibile declinato a 360° e in tutte le relazioni:
capo-capo, capo-ragazzo, capo-genitori.

Tali aree sono state accorpate nelle seguenti tre:

1. Autonomia;
2. Competenza:
3. Accoglienza.

Ciascuna è stata poi così declinata:

1. Autonomia:
1.1. Rispetto cose, spazi, ambienti;
1.2. Uso del tempo;
1.3. Saper fare da soli e sapersi adeguare con flessibilità e coraggio alle
novità e difficoltà (Problem solving).

- 13 -
2. Competenza:
2.1. Uso dei social;
2.2. Stile, inteso nel senso di acquisire gli strumenti per….;
2.3. Essere competenti nella Fede;
2.4. Salvaguardia dell’ambiente e sviluppo sostenibile declinato a 360°
e in tutte le relazioni: capo-capo, capo-ragazzo, capo-genitori.

3. Accoglienza:
3.1. Saper stare al passo degli ultimi;
3.2. Accettazione e integrazione del diverso;
3.3. Soddisfare il bisogno di condivisione, di essere accolti ed ascoltati
(anche nei silenzi e nelle assenze dei nostri ragazzi) e di potersi
confidare e fidare;
3.4. Educare ai sentimenti.

- 14 -
PROGETTO EDUCATIVO 2019/2023

1. Autonomia:

1.1 Rispetto cose, spazi, ambienti

Obiettivo: Far acquisire ai ragazzi la consapevolezza che


la sede e i materiali che vi sono custoditi è un bene di tutti
coinvolgendoli nella sua pulizia, cura e manutenzione

Strategie e strumenti:

a. fare coi ragazzi un inventario delle


attrezzature comuni e delle tre branche
stesse ed aggiornarlo;
b. istituzionalizzare momenti di pulizia della
sede a cura dei ragazzi;
c. introdurre la buona abitudine di riordinare e
pulire dopo che si è sporcato e messo in
disordine;
d. istruire i ragazzi sul modo in cui si fanno le
pulizie, coinvolgendo anche i genitori dei
gruppi pulizia e manutenzione ma non solo;

- 15 -
e. coinvolgere le unità nella gestione dell’orto,
utilizzandolo come spazio per lavorare su
specialità e competenze;
f. inserire una o più attività nel corso
dell’anno dedicate alla pulizia e cura della
sede.

Indicatori di verifica:

- Redazione inventario e precisione dello stesso;

- Numero aggiornamenti inventari;

- Numero dei giorni di pulizia curati dai ragazzi;

- Numero delle attività fatte all’orto dai ragazzi e


delle specialità competenze conseguite;

- Numero delle attività di pulizia;

1.2 Uso del tempo

Obiettivi:

- 16 -
- partecipazione alle attività;

- puntualità negli orari;

- sapersi organizzare per essere presenti;

- comunicare le assenze.

Strategie e strumenti:

- iniziare le attività con puntualità, pensando ad


attività stimolanti che spingano i ragazzi ad esserci
fin dall’inizio (si verificherà l’eventuale
spostamento ad altro giorno del catechismo);
- redigere quanto prima un calendario delle attività
(riunioni, uscite, missioni, etc.) da appendere in
sede e condividere con ragazzi e genitori;
- creare regole e forme di comunicazione da parte dei
ragazzi (e dei genitori per i lupetti) delle assenze e
dei relativi motivi.

Indicatori di verifica:

- puntualità nell’inizio delle attività;


- attività individuate per stimolare i ragazzi ad essere
presenti dall’inizio;

- 17 -
- predisposizione del calendario;
- individuazione delle regole per la comunicazione
delle assenze e verifica del loro rispetto.

1.3 Saper fare da soli e sapersi adeguare con


flessibilità e coraggio alle novità e difficoltà
(Problem solving).

Obiettivi:

- Migliorare le nostre conoscenze delle tecniche


scout;

- Utilizzare di più e meglio gli strumenti del metodo


che mirano al raggiungimento dell’autonomia
individuale, anche coinvolgendo i genitori;

- Coinvolgere di più i genitori nelle riunioni annuali


per far loro comprendere meglio gli strumenti del
metodo e le ragioni educative delle attività
proposte;

Strategie e strumenti:

- 18 -
- Puntare sugli strumenti propri della branca
(specialità, brevetti, eventi di formazione) per
l’acquisizione di competenze e per vivere lo
scouting (inteso nel senso dell’uomo dei boschi);

- Frequentare come capi le occasioni proposte


dall’associazione per migliorare le competenze;

- Riscoprire lo scouting con la rilettura degli scritti di


BP e col vivere scelte/esperienze/uscite/attività di
Co.Ca. con lo stile dello scouting;

- Sfruttare le competenze che i capi della nostra


comunità (o altre persone/genitori/ex scout/ragazzi
del clan) possono mettere a disposizione, per
insegnare a noi/ai ragazzi (come maestri di
specialità l’insegnamento fra ragazzi è più
efficace);

- porre attenzione alle spese dei campi, trovando


soluzioni per abbatterle;

- predisporre i bilanci di unità e dei campi.

Indicatori di verifica:

- 19 -
- numero specialità e brevetti conseguiti dai ragazzi ed
eventi cui hanno partecipato i ragazzi;
- numero di campi per capi cui abbiamo partecipato;
- numero di attività in cui si è fatto uso degli scritti di BP;
- numero di libri di BP letti per intero in co.ca.;
- numero dei maestri di specialità e di competenza;
- valutazione consapevole e nell’ottica dell’essenzialità
dei costi dei campi;
- consegna bilanci di unità.

2. Competenza:

2.1 Uso dei social

Obiettivi:

- “educare all’uso” dei social, offrendo ai ragazzi


“strategie di sostegno e guida” e aiutandoli a tenersi
“lontani dai possibili rischi”;
- aiutare i ragazzi a gestire criticamente le
informazioni ricevute;
- aiutarli ad utilizzarne tutte le potenzialità positive;
- testimoniare ai ragazzi che si può vivere una vita
felice anche senza i social, come facciamo quando
chiediamo ai ragazzi di non utilizzarli in attività,
avendo ben presente che i social non devono

- 20 -
sostituire gli spazi reali di conversazione e di
condivisione;
- imparare noi per primi ed insegnare ai ragazzi che
essere sempre connessi ci distrae da quello che
facciamo e viviamo;

Strategie/strumenti:
- non usare noi e non far usare ai ragazzi i telefoni
durante le attività (salve necessità di lavoro, di
servizio e logistiche);
- organizzare incontri formativi ed attività sull’uso
intelligente e sicuro dei social;
- evitare di postare immediatamente foto o commenti
durante le attività;
- prevedere, nella preparazione delle attività, un uso
intenzionale dei mezzi tecnologici anche da parte
dei ragazzi.

Indicatori di verifica:

- riduzione del tempo di utilizzo dei telefoni durante


le attività;
- numero di attività e incontri formativi;
- numero delle attività in cui si è fatto un uso
intenzionale dei mezzi tecnologici anche da parte
dei ragazzi.

- 21 -
2.2. Stile, inteso nel senso di acquisire gli strumenti
per….;

Obiettivi:

- recupero dello stile scout;


- riscoprire i valori della promessa e della legge
scout;
- riscoprire e valorizzare il metodo dell’osservare,
giudicare e agire;
- interrogarsi come capi sulle tre scelte del PA.

Strategie/strumenti:

- indossare, capi e ragazzi, l’uniforme (camicia, polo,


magliette associative, maglione, fazzolettone e
pantaloncini/jeans) durante le attività settimanali e
l’uniforme perfetta in uscita e durante le cerimonie
e i momenti istituzionali;
- riscoprire e valorizzare il significato di totem,
guidoni, fiamme ed altri simboli dello scautismo;
- predisporre attività nelle quali, attraverso gli
strumenti tipici delle branche, i ragazzi sviluppino
il loro senso critico facendo concreta esperienza del
vedere, giudicare, agire, verificare e contemplare.

- 22 -
Indicatori di verifica:

- riduzione del numero dei ragazzi che non usano


l’uniforme;
- livello di cura nell’utilizzo di totem, guidoni,
fiamme e altri simboli dello scautismo;
- numero delle attività in cui si è lavorato per
riscoprire il significato di totem, guidoni, fiamme e
altri simboli dello scautismo;
- numero delle attività in cui si è lavorato
sull’osservare, giudicare, agire, verificare e
contemplare.

2.3 Essere competenti nella Fede

Obiettivi:
- Conoscere meglio i vari momenti dell’anno
liturgico;
- Approfondire il significato ed il valore della liturgia
eucaristica;
- Conoscere meglio le sacre scritture.

Strategie/strumenti:

- 23 -
- utilizzare di più i documenti associativi in materia
di fede per condividerli e farne occasione
formativa;
- inserire momenti di preghiera/catechesi nelle
attività del sabato;
- istituzionalizzare la messa di gruppo almeno una
volta al mese a San Giovanni Decollato;
- aiutare i ragazzi a comprendere meglio il significato
della messa coinvolgendoli, possibilmente, nella
sua preparazione ed animazione e dedicandoci i
tempi necessari;
- curare maggiormente le specialità dell’ambito
liturgico;
- partecipazione da parte dei capi a campi bibbia e
altri eventi formativi in materia di fede,
- presentare e valorizzare sulla figura del Padre
Spirituale

Indicatori di verifica:

- numero occasioni in cui si sono trattati i documenti


associativi in materia di fede;

- assegnare a rotazione ai componenti del CDA /alle


squadriglie/pattuglie una preghiera-riflessione da
condividere col resto dell’unità;

- 24 -
- assegnare a rotazione ai capi di una preghiera-
riflessione da condividere col resto della Co.Ca.;

- numero delle messe di gruppo celebrate a San


Giovanni Decollato e qualità della partecipazione
alle stesse da parte dei ragazzi in termini di
presenza, preparazione e animazione;

- numero delle specialità dell’ambito liturgico


assegnate ai ragazzi e degli eventi-fede dagli stessi
e dai capi frequentati.

2.4 Salvaguardia dell’ambiente e sviluppo sostenibile


declinato a 360° e in tutte le relazioni: capo-capo,
capo-ragazzo, capo-genitori.

Obiettivi:

- Acquisire consapevolezza di essere custodi del


creato;
- Educare alla sobrietà.

Strategie/Strumenti
- raccolta differenziata in sede e ai campi;

- 25 -
- collocare ad ogni piano della sede i relativi
contenitori;
- utilizzare la compostiera dell’orto per l’organico;
- fare incontri formativi sul ciclo del recupero;
- organizzare coi ragazzi attività di riciclo e recupero;
- lavorare sulle competenze e specialità relative ai
temi del riciclo;
- privilegiare, negli acquisti per le cambuse, prodotti
a chilometro zero e, se possibile, del commercio
equo e solidale e attenzione al packaging;

Indicatori di verifica
- effettività della raccolta differenziata;
- numero dei contenitori installati e correttezza del
loro uso;
- installazione compostiera e suo utilizzo;
- numero degli incontri formativi e delle attività
organizzati;
- numero delle specialità relative ai temi del riciclo.
- quantità di acquisti effettuati durante i campi di
prodotti a chilometro zero e, se possibile, del
commercio equo e solidale e con packaging a basso
impatto ambientale.

3. Accoglienza

Obiettivi:

- 26 -
1. Saper stare al passo degli ultimi;

2. Accettazione e integrazione del diverso;

3. Soddisfare il bisogno di condivisione, di essere


accolti ed ascoltati (anche nei silenzi e nelle
assenze dei nostri ragazzi) e di potersi confidare e
fidare;

4. Educare ai sentimenti.

Strategie/strumenti:
- pensare a nuove forme di coinvolgimento nella
parrocchia del centro storico da decidere con Don
Luca (visite agli anziani dei lupetti e delle
squadriglie, servizio individuale ed a spot del clan);
- coinvolgere il gruppo nel protocollo Terra Aperta
(il protocollo migranti);
- aprire il gruppo a ragazzi provenienti da situazioni
di marginalità e disagio, utilizzando come canali la
parrocchia e le altre associazioni operanti nel
territorio;
- aumentare e migliorare le occasioni in cui i ragazzi
ci possono incontrare (uscite, riunioni di
squadriglia, momenti di tempo libero, etc.) ed
essere ascoltati con attenzione, sensibilità e rispetto;

- 27 -
- organizzare momenti di informazione, confronto e
coinvolgimento dei genitori sulle tematiche
dell’accoglienza/integrazione.

Indicatori di verifica:
- numero attività in parrocchia;
- quantità e qualità della collaborazione a Terra
Aperta;
- numero ragazzi provenienti da situazioni di
marginalità e disagio accolti in gruppo;
- miglioramento della qualità della conoscenza dei
bisogni dei ragazzi e della relazione capo/ragazzo;
- numero dei momenti di informazione, confronto e
coinvolgimento dei genitori sulle tematiche
dell’accoglienza/integrazione organizzati;
- numero dei genitori presenti e attivamente
partecipanti.

MODALITA’ D’ISCRIZIONE
I nuovi inserimenti nel gruppo scout si effettuano di norma
nel mese di ottobre di ogni anno in coincidenza con l'inizio
delle attività, attingendo alla lista d'attesa conservata dai
capi unità e condivisa con i capi del gruppo.
Alla lista di attesa si accede tramite segnalazione dei
genitori dei ragazzi interessati da effettuarsi verbalmente o
in forma scritta ai capi del gruppo, oppure tramite il form
reperibile sul sito del gruppo.
Entro il precedente mese di maggio sarà stata inviata ai

- 28 -
genitori dei bambini iscritti nella lista di attesa una scheda
da restituire compilata ai capi gruppo o ai capi unità entro
il 30 maggio, contenente una serie d’informazioni sul
minore e necessaria per stilare, nel caso si verificassero
maggiori richieste rispetto ai posti disponibili, una
graduatoria secondo i seguenti criteri in ordine di priorità:
1. Anno di nascita (definito in base alle annate che
presentano delle carenze e ai nuovi ingressi in
branco).
2. Genere (si punta ad equilibrare la presenza di
maschi e femmine nelle varie annate).
3. Territorialità (chi vive o frequenta principalmente la
parrocchia).
4. a parità di requisiti, viene data precedenza a chi ha
già fratelli nel gruppo o i cui genitori/parenti sono,
o sono stati, capi del Pistoia 1.
Le situazioni problematiche, inserite o meno nella lista
d’attesa, saranno valutate caso per caso in Comunità Capi
tenendo conto della situazione specifica e dell’onerosità
dell’impegno richiesto agli staff, in un’ottica progettuale.
Ci impegniamo comunque ad accogliere e sostenere senza
pregiudizi, ma nei limiti delle forze a disposizione,
eventuali condizioni di marginalità e disagio.
La graduatoria sarà condivisa e discussa nella Comunità
Capi.

- 29 -
«La vita al Tempio non è certo una villeggiatura [...]. Sono
felice di una gioia profonda, che si radica nella vicinanza
quotidiana con gli ultimi, nel mondo degli ultimi, coi
bisognosi, nel luogo – Il Tempio – in cui si tenta di dare
risposte ai loro bisogni. Cosa dovrei desiderare di più. Sono
enormemente felice di questa proposta che il Signore mi ha
fatto nel momento finale della mia missione di sacerdote e
ne gioisco appieno. Egli ha condotto la mia vita, e
l’incontro coi poveri è l’ultimo atto della sua paterna bontà
per me. Sono felice. Una speranza che cresce o che si

- 30 -
attende sbocciare, lo spuntare di una novità come le prime
gemme, un sorriso che si può intravedere fra le lacrime
[...]. Questa è la fonte della mia grandissima felicità. Mi
chiedi se sono stanco. No, non lo sono. La stanchezza intesa
come tirare i remi in barca, perché sono deluso,
scoraggiato, non ha spazio nella mia vita. MAI.
La stanchezza intesa come fatica, sudato impegno diurno,
affannosa rincorsa di situazioni dolenti, sì: questo è
inevitabile. È il fiato grosso durante un’ascesa ripida, alla
conquista di una vetta, ma è un respirar pesante, un sentire
pulsare il cuore in gola, perché la cima è la mèta, che vuole
l’impegno totale. La stanchezza che fa marcia indietro, che
si arrende, che spegne la speranza, non è mai stata, né
voglio che sia mai, un’esperienza per me».
Don Siro Butelli

- 31 -

Potrebbero piacerti anche