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Psicologia 

/ Adolescenza
L'adolescente nella società complessa
L'adolescente si trova ad agire all'interno di una società complessa, per via dei diversi linguaggi e a
ragione della frenesia della vita. La società attuale chiede molto agli adolescenti, ed ha una forte spinta
omologante
 Chiara Franci
12/03/2013

La società attuale è caratterizzata da una notevole complessità, manifestata non solo tramite i diversi
linguaggi che la contraddistinguono, ma anche grazie a una scansione movimentata e frenetica dei ritmi di
vita quotidiani. Oggi gli individui, fin dalla più tenera età, entrano a far parte di un insieme di regole
necessarie per l'adattamento all'ambiente e alla cultura in cui si trovano a vivere.
Il soggetto che si trova ad affrontare la fase adolescenziale, oltre a considerare le particolarità della fase della
vita che sta attraversando, deve misurarsi con una società difficile da comprendere e da abitare, dove i punti
di riferimento cambiano costantemente e l'incertezza èspesso una costante.
Il ragazzo abitualmente subisce l'intrusione dei mass media che veicolano messaggi e informazioni,
presentano testimonianze e lanciano inviti più o meno diretti a comportarsi in un determinato modo.
Il rischio maggiore corso da un adolescente che non ha ancora sviluppato un buon senso critico è quello
di conformarsi al volere dioggetti impersonali (mode, stili di vita), penalizzando così le proprie necessità e
individualità, per paura di sentirsi troppo diverso dallamaggioranza e quindi di essere escluso
(Baudrillard 2003).
La fretta e i mille impegni che contraddistinguano e scandiscano la giornata tipica di oggi, accompagnano e
influenzano la vita dei ragazzi, che spesso si trovano nella condizione di dover programmare e velocizzare
tutto fin nei minimi dettagli, per riuscire ad adempiere a tuttigli obiettivi prefissati.
Il computer oggi è diventato un oggetto che tutti posseggono, compagno di giochi e di avventure degli
individui di quasi tuttele età che permette di scrivere, disegnare, giocare e comunicare anche con persone
che vivono dall'altra parte del mondo.
Sicuramente è bello avere la possibilità di infrangere i confini, ma dietro questa opportunità si nascondono
altre insidie in cui ilsoggetto può incorrere. Internet, ad esempio, rappresenta uno strumento di cui servirsi
nell'adempimento di alcune delle nostre mansioni e che può favorire e alleggerire il  lavoro quotidiano, ma
solo se utilizzato con intelligenza. Un ragazzo che abitualmente passa buona parte della sua giornataa
navigare e a scambiare messaggi con i coetanei sulla rete si priva del confronto diretto e dei necessari
contatti con gli altri e rischia dirinchiudersi in un mondo virtuale, ricco di continue stimolazioni che danno
adito a numerose sensazioni e percezioni, che non hanno la possibilità diesprimersi e di essere vissute
concretamente. Il rapporto diretto con le persone è invece un'esperienza importante per la conoscenza di se
stessi edegli altri.
Per l'adolescente, in particolare, è una valida occasione per imparare ad essere meno egocentrico e per capire
che un pensiero flessibile risulta essere il più adeguato per affrontare la società attuale.
La società di oggi considera come una capacità irrinunciabile per i giovani quella di riuscire ad adempiere
prima possibile enel migliore dei modi ai tanti compiti che vengono loro richiesti, inducendo in questo modo
molto spesso i soggetti alla ricerca di record da conquistare insieme al titolo di migliore; l'individuo che
saprà disimpegnarsi meglio tra i mille impegni sarà quello che probabilmente riuscirà a raggiungere i
traguardi più importanti (Ravaglioli 1990).
Oggi, comunque, la semplicità è diventata noiosa. Le generazioni passate, che avevano certamente meno
mezzi e opportunità perdivertirsi, in qualche modo riuscivano a valorizzare la bellezza delle piccole cose. La

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maggioranza dei giovani oggi desidera tanti oggetti diversi, perché alla moda o semplicemente per il gusto
di avere qualcosa in più: nonostante questo essi si sentono perennemente insoddisfatti, annoiati e incompleti.
Trovare il giusto equilibrio  tra i desideri e le reali possibilità non è facile, perché  richiede da parte
dell'adolescente una presa di coscienza della situazione che si trova a vivere e una notevole capacità di
adattamento. Per imparare a valorizzare quello che gli viene offerto quotidianamente il giovane deve avere
l'opportunità di capire e sperimentare, ritagliandosi nel caos quotidiano del tempo per sé.
Gli oggetti che arredano la nostra casa e quelli che ci accompagnano nella vita di tutti i giorni aiutano
e facilitano lo svolgimento delle nostre mansioni, donandoci comodità e fonte di divertimento, ma possono
nascondere delle incognite. Gli individui sono dentro il sistema degli oggetti, ma l'importante è che
ricoprano sempre il ruolo di protagonisti che utilizzano gli oggetti in funzione dei propri ritmi e delle reali
necessità; quando, invece, le persone regolano in maniera quasi automatica la propria vita per e su gli
oggetti, rischiano di entrare in un circolo vizioso difficile da spezzare. La giusta misura e il buon controllo
permettono di evitare situazioni che ci possono creare sofferenza e difficoltà (Baudrillard 2003).
Oggi la società è diventata molto più esigente e i ragazzi devono acquisire sempre più competenze per poter
svolgere nel miglioredei modi i compiti che gli vengono richiesti.
La scuola, come agenzia formativa per eccellenza dopo la famiglia, deve fornire gli strumenti e le
competenze ai giovani per poterdiventare adulti più attivi e consapevoli. È importante però che la scuola e
tutti i soggetti che vi operano, oltre ad impegnare le proprie energie nel passaggio di nozioni e nella verifica
dell'acquisizione dei concetti da parte delle persone che apprendono, valorizzino le peculiarità individuali,
evitando il conformismo rigido a standard prestabiliti.
L'insegnante di oggi spesso si trova rinchiuso nella logica dei programmi e dei tempi da rispettare, correndo
il rischio così ditrasformarsi ,da pedagogista/formatore, in manager; l'adolescente, nella scuola attuale, potrà
allora facilmente sentirsi uno dei tanti, privato della possibilità di poter dar forma e agire attivamente nel
proprio processo di crescita.
Appare invece di fondamentale importanza, in particolare per i giovani che si stanno formando, poter
esprimersi ed agiresentendosi importanti e unici e soprattutto non assimilabili a nessun altro. La precarietà
oggi, più che nel passato, è diventata per la maggioranza degli individui una costante; il lavoro stabile ad
esempio stenta ad arrivare e i contratti a termine sono i nuovi protagonisti, dunque fino all'età adulta i
soggetti si sentono, per la condizione di lavoratore precario che si trovano costretti a ricoprire, degli eterni
ragazzi alla ricerca della propria strada e di una base sicura.
L'adolescente che si guarda intorno si sentirà probabilmente poco motivato ad impegnarsi per raggiungere i
propri traguardi; le energie che usa per studiare e ottenere poi un titolo di studio, potranno apparire a i suoi
occhi come sacrifici inutili non spendibili concretamente.
Chi si impegna in prima persona nel proprio processo di crescita e di sviluppo e nella costruzione della
propria vita difficilmente potrà avere delle garanzie certe e stabilite una volta per tutte sul proprio futuro:
questi deve, pertanto, ricercare dentro di sé la motivazione al di là dei risultati immediati.
L'individuo che affronta l'età adolescenziale, per le particolari caratteristiche di questa fase dello sviluppo, si
sentirà moltoprobabilmente ancora più a disagio e spaesato, alla ricerca continua di punti di riferimento,
difficili da trovare anche per gli adulti oggi.
Nella confusione che lo attraversa il ragazzo dovrà sforzarsi per riuscire a trovare degli stimoli e una forte
motivazioneinteriore che gli faccia da spinta per agire concretamente nel quotidiano. In questo processo la
famiglia, la scuola, gli amici, per il ragazzo di oggi possono rappresentare un possibile sostegno nei
momenti di difficoltà.
Esistono alcune differenze di genere nel passaggio adolescenziale. Nel passato la vita era scandita più
frequentemente di oggi daroutine sempre uguali e la società appariva caratterizzata da ruoli  ben radicati: la
donna era, ad esempio per la maggioranza della sua giornata, dedita ai lavori domestici e la cura dei figli e
del marito era per lei l'attività principale.
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La donna di oggi, invece, si è costruita un proprio percorso, conquistando sempre più autonomia e riuscendo
anche a ritagliarsi alcuni spazi per sé stessa, coltivando i propri interessi e facendo emergere le sue
peculiarità.
La ragazza di oggi, quindi, cresce e forma la propria personalità circondata da figure femminili che per la
maggioranza si contraddistinguono grazie alla determinazione e alle notevoli potenzialità e capacità che
manifestano nei diversi ambiti; la giovane donna che si sta formando può quindi essere sostenuta
dall'esempio delle donne che hanno manifestato la propria singolarità rispetto agli uomini e che sicuramente
non sono più solo un loro completamento, come nel passato.
Le ragazze, comunque, impiegano buona parte delle proprie energie per affermarsi e rimarcare la propria
originalità rispetto aipropri coetanei di sesso maschile, curando la propria esteriorità, le doti comunicative,
ma anche e soprattutto gli atteggiamenti e i comportamenti.
I ragazzi, dal canto loro, spesso si mostrano timorosi nell'entrare in contatto con una ragazza intraprendente
e sicura di sé e oggidedicano molto del proprio tempo alla cura del corpo per apparire belli e forti e
nascondere così l'insicurezza e la propria fragilità interiore.
Il connubio adolescente / società per essere compreso anche solo in minima parte necessita di una grande
disponibilità ad inoltrarsiin un mondo dove differenze, incertezze e scontri regnano sovrani. La flessibilità
può essere un valido strumento per avanzare nella scoperta diquesto mondo complesso.
L'educatore non può avere la presunzione di comprendere fino in fondo un universo vasto come quello
formato dall'incontro/scontro fra adolescente e società: egli può, tuttavia, cercare di orientarsi meglio
acquistando una maggiore consapevolezza delle dinamicheesistenti e mettendosi in gioco in questa attività
di scoperta, imparando a conoscere l'adolescente in uno scambio quanto più reciproco e onesto.

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