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(A.1.11)
(A.1.13)
Una matrice può essere facilmente scritta come somma di due matrici
(A.1.14)
Una matrice quadrata è ortogonale (per righe) qualora il prodotto della riga i-
esima per la j-esima è nullo con
(A.2.1)
(A.3.4)
Pertanto
(A.3.5)
Il vettore risultante dall’operazione di doppio prodotto esterno è
(A.3.6)
oppure
(A.3.7)
ma l’ordine del prodotto è ininfluente qualora sia
(A.3.8)
come può essere verificato applicando l’eq.(A.3.6) e (A.3.7).
Il triplo prodotto esterno
(A.3.81)
è stato ridotto a semplice prodotto esterno facendo uso dell’eq.(A.3.8), ma può
essere riportato nuovamente a triplo prodotto esterno utilizzando ancora l’eq.
(A.3.8) (con al posto di , e viceversa)
(A.3.82)
Il vettore risultante dall’operazione di prodotto esterno è indipendente dal
sistema di riferimento usato per applicare l’eq.(A.3.1). Definiti due sistemi F B e FN
legati dalla trasformazione espressa dall’eq.(1.2.1), si ha pertanto
(A.3.9)
ma anche
(A.3.10)
da cui si deduce
(A.3.11)
(A.4.1)
e I la matrice identità. Si ha
(A.4.2)
(A.4.3)
(A.4.4)
(A.4.5)
e analogamente per gli operatori sul vettore generico
(A.4.6)
(A.4.7)
(A.4.8)
(A.4.9)
avendo fatto uso dell’eq.(A.3.6) unitamente all’eq.(A.4.2) e (A.4.3). Inoltre,
usando l’eq.(A.4.7) e quindi l’eq.(A.4.4)
(A.4.10)
ovvero l’eq.(A.4.3)
(A.4.11)
Infine, dall’eq.(A.4.8) e (A.4.9),
(A.4.12)
(A.5.4)
è uno pseudoscalare, che cambia segno con l‘inversione di due righe. Pertanto
(A.5.5)
Ciascuno dei momenti principali d’inerzia è inferiore alla somma degli altri due. È
infatti evidente che
(A.6.1)
Qualora si ponga
(A.6.2)
per
per
e analogamente si trova .
La condizione
(A.6.3)
è scritta nella forma
(A.6.4)
Ciascun addendo può essere egualmente moltiplicato per uno qualsiasi dei lati
dell’eq.(A.6.3); in particolare
(A.6.5)
Si consideri una sfera di raggio unitario. La curva intersezione della sfera con un
piano passante per il centro della sfera è un cerchio massimo. Un triangolo
sferico è formato sulla superficie della sfera da tre cerchi massimi che si
intersecano a due a due nei tre vertici del triangolo (di fatto si creano due
triangoli, uno più piccolo, interno, ed uno più grande, esterno; nel seguito si fa
riferimento al triangolo interno). La somma degli angoli di un triangolo sferico è
maggiore di (tra e 3
Lo studio di angoli e distanze sulla sfera è noto come trigonometria sferica
e consiste essenzialmente di due equazioni fondamentali:
1. la legge dei coseni per i lati (ne esiste una simile per gli angoli);
2. la legge dei seni.
Si disegni un triangolo sferico con vertici A, B, and C sulla superficie di
una sfera con centro O e raggio unitario. Siano , , and i versori dal
centro della sfera ai vertici. La lunghezza del lato, indicata con a, è vista come un
angolo dal centro della sfera. L’angolo sulla superficie della sfera in
corrispondenza del vertice A è l’angolo del diedro formato dai piani AOB and
AOC, ed è indicato con A.
1. Usando due diversi modi per calcolare
(A.7.1)
(A.7.3)
(A.7.4)