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Dal Grafico Di F A Quello Della Sua

Derivata e Viceversa

Dal grafico di f(x) a quello della sua derivata e viceversa


Supponendo che le funzioni esaminate siano continue e derivabili
due volte negli intervalli considerati, cerchiamo di ricavare dal grafico di
una funzione quello della sua derivata e, viceversa di ricavare dal grafico di
una funzione quello di una sua primitiva

Dal grafico di una funzione a quello della sua derivata

Osservazioni su f  Conseguenze per f’
Negli intervalli in cui f(x) è crescente f ’(x) > 0

Negli intervalli in cui f(x) è decrescente  f ’(x) < 0 

Nei punti in cui f(x) ha tangenti orizzontali  f ’(x) = 0 
 (f ’(x) interseca l’asse
delle x)

 Negli intervalli in cui f(x) ha la concavità verso  f ’(x) è crescente


l’alto

Negli intervalli in cui f(x) ha la concavità verso il f ’(x) è decrescente


basso 
Nei punti in cui f(x) ha flessi  f ’(x) ha tangenti
orizzontali negli stessi
punti
Se f(x) ammette asintoto orizzontale f ’(x) tende a zero per
x → ∞

Se f(x) ammette asintoto verticale   f ’(x) tende


all’infinito nello stesso
punto
Se f(x) ammette asintoto obliquo  f ’(x) tende a m per
y = mx +q x → ∞
 Se f(x) è pari  f ’(x) è dispari 
Se f(x) è dispari   f ’(x) è pari

  Scambiando le due colonne si ricavano le


informazioni per passare da f(x) a una sua
primitiva F (x)

Osservazioni su f  Conseguenze per F
Negli intervalli in cui f(x) > 0  F (x) è crescente

Negli intervalli in cui f(x) < 0  F (x) è decrescente

Nei punti in cui f(x) = 0 F (x) ha tangenti


orizzontali

 Negli intervalli in cui f(x) è crescente  F (x) ha la concavità verso


l’alto

Negli intervalli in cui f(x) è decrescente F (x) ha la concavità verso


il basso

Nei punti in cui f(x) ha tangenti orizzontali F (x) ha negli stessi


negli stessi punti ha flessi  punti, flessi 
Se f(x) tende a zero per F(x) ammette asintoto
x → ∞ orizzontale

Se f(x) tende  F(x)
all’infinito in un punto ammette asintoto verticale 
nello stesso punto
Se f(x) tende a m per  F(x) ammette asintoto
x → ∞ obliquo
y = mx +q
 Se f(x) è pari  F(x) è dispari 

Se f(x) è dispari   F(x) è pari

Esempio
Dal grafico della seguente funzione ricavare quello della sua derivata 

y = x3 – 3x

 
Dal grafico di una funzione a quello della sua derivata
Il primo problema di cui ci occupiamo è quello di dedurre, a partire
dal grafico di una funzione, quello della sua derivata.
Per tracciare un grafico plausibile della derivata di una funzione
𝑦 = 𝑓 (𝑥) è sufficiente basarsi sulle seguenti considerazioni.
La funzione 𝑦 = 𝑓′(𝑥):
A. ha come dominio l’insieme dei valori di x per cui la funzione
𝑦 = 𝑓 (𝑥) è derivabile;
B. è pari se 𝑦 = 𝑓 (𝑥) è dispari, è dispari se 𝑦 = 𝑓 (𝑥) è pari (prova a
dimostrarlo per esercizio);
C. interseca l’asse x nei punti stazionari di 𝑦 = 𝑓 (𝑥) (cioè nei punti di
massimo o minimo relativo o di f lesso a tangente orizzontale di f);
D. è positiva (o nulla) negli intervalli in cui 𝑦 = 𝑓 (𝑥) è crescente e
negativa (o nulla)negli intervalli in cui 𝑦 = 𝑓 (𝑥) è decrescente;
E. presenta asintoti verticali negli eventuali punti in cui 𝑦 = 𝑓 (𝑥) ha
una cuspide o un flesso a tangente verticale;
F. presenta punti di massimo o minimo relativo in corrispondenza
dei punti di flesso della funzione 𝑦 = 𝑓 (𝑥);
G. è crescente negli intervalli in cui 𝑦 = 𝑓 (𝑥) è convessa e
decrescente negli intervalli in cui 𝑦 = 𝑓 (𝑥) è concava.

Dal grafico di una funzione a quello della sua derivata


Deduciamo dal grafico della funzione 𝑦 = 𝑓 (𝑥), tracciato in Figura, il
grafico della funzione 𝑦 = 𝑓 ’(𝑥).
Tenendo conto che il grafico di y = f ’(x) ha punti di estremo relativo nei
punti di flesso di f (x), possiamo tracciare il grafico di f ’(x) colorato in
rosso.

Asintoti e limiti della derivata prima


È possibile dimostrare che:
A. se la funzione 𝑦 = 𝑓(𝑥) ammette asintoto verti-cale per 𝑥 = 𝑥0
ed esiste il limite della funzione 𝑦 = 𝑓’(𝑥) per 𝑥 → 𝑥0, quest’ultimo
deve essere −∞ o + ∞ (quindi, in caso di esistenza del limite,
anche la funzione 𝑓′ presenta un asintoto verticale dove lo
presenta la funzione f);
B. se la funzione 𝑦 = 𝑓(𝑥) ammette asintoto orizzontale per 𝑥 →
+∞ (−∞) ed esiste il limite della funzione 𝑦 = 𝑓′(𝑥) per 𝑥 → + ∞
(−∞), quest’ultimo deve essere 0 (quindi, in caso di esistenza del
limite, la funzione 𝑓′ presenta come asintoto orizzontale l’asse x).

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