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un Circolo ricreativo
Per Circolo ricreativo si intende un’associazione senza fini di lucro fra persone che
vogliono incontrarsi per condividere interessi e per un sano utilizzo del tempo libero.
L’elemento caratterizzante del Circolo è la socializzazione, favorita da alcuni strumenti
normativi che concedono la possibilità, limitatamente ai propri soci, di somministrare
alimenti e bevande unitamente ad altre attività di svago e di intrattenimento.
Per costituire un Circolo occorre seguire la stessa modalità prevista per le associazioni
non profit: stesura dell’atto costitutivo e dello statuto e loro registrazione, richiesta del
codice fiscale, invio del modello EAS (adempimenti da svolgere all’Agenzia delle
Entrate).
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• Norme sull’ordinamento interno;
• Norme sull’amministrazione;
• Diritti e obblighi degli associati e condizioni per la loro ammissione;
• Norme relative all’estinzione dell’ente;
• Norme relative alla devoluzione del patrimonio residuo.
Anche lo statuto deve essere firmato da tutti i soci presenti al momento della
costituzione.
Affinché l’Associazione possa beneficiare del trattamento fiscale agevolato, è necessario
che nello statuto siano chiaramente espressi i seguenti principi:
• Il divieto di distribuire, anche in modo indiretto, gli utili e gli avanzi di gestione;
• L’obbligo di redigere annualmente un rendiconto economico come consuntivo
dell’attività svolta da porre all’approvazione dell’assemblea dei soci;
• L’obbligo, in caso di scioglimento dell’Associazione, di devolvere il patrimonio
residuo ad altra struttura avente finalità analoghe.
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• Ricevuta del versamento delle imposte, se dovute, da effettuarsi con modello
F23 in banca o in posta.
Modello EAS
Un ulteriore adempimento che l’Associazione deve espletare (entro 60 giorni dalla sua
costituzione) è l’invio all’Agenzia delle Entrate del modello per la comunicazione dei
dati rilevanti ai fini fiscali degli enti associativi (c.d. Mod. EAS).
Con tale invio si dichiara la natura di "ente privato di tipo associativo non
commerciale" del sodalizio.
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Il libro dei soci nel quale devono risultare i dati anagrafici di ogni iscritto. Ai fini
della legge sulla privacy si consiglia di acquisire il consenso scritto dei soci anche se i
dati raccolti non vengono diffusi all’esterno. Il libro dei soci deve essere puntualmente
aggiornato in quanto attesta l’appartenenza all’associazione, e deve essere in libera
consultazione a tutti gli iscritti. Il documento riveste un’importanza fondamentale ai
fini fiscali per le associazioni che svolgono attività a pagamento per i soci (es.: circolo
ricreativo con bar), in quanto è la base di tutto il regime agevolato delle attività “non
commerciali” (art. 148, § 8 del Testo Unico sulle Imposte sui Redditi 'TUIR').
Il libro dei verbali delle assemblee dei soci in cui riportare i resoconti delle
assemblee, compresa quella costitutiva, con allegati l’atto costitutivo e lo statuto.
L’assemblea ordinaria va tenuta entro il termine previsto dallo statuto, soprattutto per
l’approvazione del rendiconto economico annuale. I verbali delle assemblee devono
essere firmati dal presidente e dal segretario. Si consiglia di allegare ad ogni verbale un
foglio presenze firmato dai partecipanti all’assemblea al fine di attestarne la reale
presenza. Anche questo libro deve essere in libera visione a tutti i soci.
Il libro dei verbali delle riunioni del Consiglio Direttivo in cui riportare i
resoconti delle riunioni di tale organo, la descrizione sintetica degli argomenti trattati,
le decisioni prese e l’esito delle votazioni se all’unanimità o a maggioranza. In
quest’ultimo caso i consiglieri dissenzienti possono far mettere a verbale il loro voto
contrario, specialmente per limitare la loro responsabilità in caso di danni per
l’associazione. I verbali devono essere firmati dal presidente e dal segretario. Questo
libro non è in libera visione ai soci in quanto può contenere argomenti riservati.
Il libro dei verbali del Collegio Sindacale (o dei Revisori). Il Collegio
Sindacale è un organo facoltativo che, se istituito, può redigere verbali in corso d’anno
per certificare la propria attività di controllo, in genere ogni trimestre. Il verbale più
importante è quello che deve accompagnare il rendiconto economico annuale. Tale
libro non è in libera visione ai soci in quanto può contenere argomenti riservati.
Gestione economica
La gestione economica delle Associazioni si basa essenzialmente sulle possibili entrate,
quali:
Entrate di fonte privata:
Quote sociali
Contributi degli associati
Ricavi da vendita di beni e servizi ai soci
Donazioni, sottoscrizioni, raccolte di fondi
Erogazioni liberali
Redditi patrimoniali
Entrate di fonte pubblica:
Contributi e sussidi a sostegno delle attività associative
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Ricavi per contratti e convenzioni (es. per la gestione di servizi, di
progetti, ecc.)
Per gestire contabilmente le suddette entrate pubbliche e private è sufficiente che
l’associazione possieda il codice fiscale e un conto corrente bancario o postale.
Per facilitare la stesura obbligatoria del rendiconto economico annuale si consiglia la
tenuta di un libro giornale, consistente in un registro (non vidimato) su cui annotare in
ordine cronologico nella modalità più semplice, ovvero con il criterio di cassa delle
“entrate” e “uscite”, tutte le operazioni di gestione dell’Associazione. È inoltre
obbligatorio conservare per dieci anni i rendiconti annuali, le fatture di acquisto e altri
documenti contabili, a dimostrazione che l’Associazione non svolge attività
commerciale.
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Quali sono le modalità di gestione di un bar-ristoro interno a
un Circolo?
Per la conduzione di un bar-ristoro interno a un Circolo e la relativa somministrazione
di alimenti e bevande si può ricorrere a:
• gestione diretta tramite soci volontari o anche dipendenti. Con
questa modalità il servizio viene considerato attività non commerciale, le
entrate non sono imponibili ai fini fiscali e non esiste obbligo di rilascio dello
scontrino e/o delle ricevute fiscali a fronte degli incassi;
• gestione affidata a terzi, il cui titolare deve essere iscritto al REC e deve
rilasciare scontrino fiscale per gli introiti incassati.
Disciplina Fiscale
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Le Associazioni che limitano la propria attività a quella istituzionale con entrate che
non concorrono alla formazione di reddito tassabile, tipo:
• quote associative;
• quote integrative versate dai soci per essere ammessi a usufruire di attività
programmate dal sodalizio quali, ad esempio, la frequenza a corsi di
formazione;
• contributi concessi da enti pubblici o da terzi come atti di liberalità;
• contributi erogati da enti pubblici per lo svolgimento di attività in regime di
convenzione;
sono riconosciute enti non commerciali di tipo associativo (art. 108 TUIR) e quindi
defiscalizzate. Pertanto:
• non devono richiedere l’attribuzione della partita iva ma usare solo il codice
fiscale essendo considerate ‘consumatori finali’;
• devono tenere aggiornato un libro giornale per registrarvi le entrate e le
uscite, modalità utile anche per la stesura obbligatoria del rendiconto
economico annuale che deve essere approvato dall’assemblea dei soci;
• non devono presentare alla pubblica amministrazione alcun tipo di bilancio
ma limitarsi a tenere a disposizione la documentazione contabile per
eventuali controlli;
• non devono presentare la dichiarazione dei redditi.
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e inoltre
• messaggi pubblicitari attraverso media e stampati (manifesti, locandine, dépliant,
stendardi, ecc…).
Le Associazioni che hanno introiti commerciali occasionali o marginali devono:
• richiedere l’attribuzione della Partita Iva;
• tenere la contabilità per l’attività commerciale separata da quella istituzionale;
• presentare la dichiarazione dei redditi per l’attività commerciale svolta.
Qualora i servizi di natura commerciale siano svolti abitualmente e i proventi che ne
derivano superino quelli della gestione istituzionale rivolta agli associati, il sodalizio
perde il requisito della non commerciabilità e viene considerato, ai fini fiscali,
un’impresa a tutti gli effetti.
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emettere biglietti per un importo massimo di 51.645,69 euro
indipendentemente dal loro valore unitario;
I biglietti devono essere numerati progressivamente e staccati dai registri a
matrice.
Tombole. Il legale rappresentante del Circolo, con almeno 30 giorni di
anticipo, deve inviare comunicazione scritta al Prefetto e al Sindaco del
Comune di competenza, allegando il regolamento della tombola che deve
contenere:
la specificazione dei premi e l’indicazione del prezzo di ciascuna
cartella;
la documentazione comprovante l’avvenuto versamento della
cauzione (pari al valore complessivo dei premi in palio).
La tombola inoltre deve avere:
dimensione locale (territorio provinciale o comuni limitrofi);
un tetto massimo di 12.911,42 euro.
Le cartelle, emesse senza limite di numero, devono essere identificabili (con
serie e numero progressivo).
c) Attività di spettacolo e di intrattenimento. I Circoli affiliati alla Capit possono
organizzare all’interno delle proprie sedi attività culturali e di spettacolo che
prevedano anche rappresentazioni, proiezioni, ballo, senza alcun tipo di
autorizzazione o licenza amministrativa. L’unica precauzione prevista, qualora il
numero degli spettatori o dei partecipanti sia superiore a 100, è il rilascio del
certificato di prevenzione incendi, in base al D.M. 16/2/82 da richiedere al Comando
provinciale dei Vigili del Fuoco.
d) Giochi leciti
di carte e da tavolo. Per il loro svolgimento occorrono:
autorizzazione rilasciata dal Comune (dietro richiesta in bollo
indirizzata al Sindaco)
esposizione nelle sede del Circolo della tabella con l’elenco dei giochi
autorizzati e di quelli proibiti.
biliardi ed elettronici. Per poterli detenere occorre:
autorizzazione rilasciata dal Comune (dietro richiesta in bollo
indirizzata al Sindaco)
effettuare pagamento alla SIAE dei relativi diritti erariali
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Quali responsabilità ha il Presidente di un Circolo ricreativo?
La responsabilità del Presidente di un Circolo è regolata dalle stesse norme previste
per il rappresentante legale delle Associazioni non profit.
Spetta al Presidente coordinare l’attuazione delle attività programmate, che devono
essere gestite con la collaborazione dei componenti il consiglio direttivo e di eventuali
soci volontari. Nello svolgimento delle sue funzioni il Presidente non può agire
autonomamente ma deve attenersi alle deliberazioni del consiglio direttivo,
riconosciuto dallo statuto quale organo decisionale.
Il Presidente agisce in nome e per conto dell’Associazione e la rappresenta anche un
giudizio. Può essere chiamato a rispondere, anche solidamente, di atti compiuti
unitamente ai componenti del consiglio direttivo che li hanno approvati. In proposito
l’art. 38 del codice civile prevede che oltre al Presidente siano responsabili anche
quanti agiscono in nome e per conto dell’Associazione. È importante che l’attività di
un’Associazione venga gestita con cura e consapevolezza, adottando impegni di spesa
adeguati alle risorse effettivamente disponibili in quanto, in caso di eventuali
inadempienze, i creditori possono rivalersi sui beni privati del presidente e dei
consiglieri.
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• Autorizzazione sanitaria e dichiarazione di inizio attività;
• Rendiconti economici corredati della documentazione contabile (fatture,
scontrini fiscali, rimborsi spese, e ricevute), suddivisa per anno, da conservare per
dieci anni;
• Rinnovo canone abbonamento radio-TV, tassa di concessione governativa per gli
apparecchi radio e TV e relativa ricevuta del versamento alla SIAE;
• Tabelle indicanti “Vietato fumare”, con specificazione del nome del responsabile
al controllo.
L’accesso al Circolo e la somministrazione a soggetti non iscritti, prevede il reato di cui
all’art. 665 del Codice penale, trattandosi di apertura abusiva di pubblico esercizio.
Si ricorda ai Circoli di attenersi scrupolosamente al divieto di somministrare bevande
alcoliche ai minori di 16 anni, a persone con problemi di instabilità o infermità
mentale e a tutti coloro che siano manifestamente ubriachi.
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