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29/03/23, 08:16 Batteria AGM con regolatore di tensione meccanico • Il Forum di ElectroYou

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[1] Batteria AGM con regolatore di tensione meccanico


0 da Ducelier » 11 ago 2019, 20:05
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Ho sostituito la batteria del mio Nissan XTrail appunto di tipo AGM in quanto mi si accendeva la spia di avaria dello Start e

Stop.Verificato la suddetta batteria con opportuno tester ho constatato che che al posto di 660 Ampere di spunto ne eroga solo

570.

Ora visto che la batteria montata sul mio motocarro APE P3 del 1989 è defunta vorrei appunto montarci quella della Nissan,il

motocarro in origine montava una batteria da 210 Ampere di spunto.

L Ape in questione monta un dinamotore che serve sia per l avviamento che per la ricarica della batteria con un regolatore di

tensione meccanico,ora la mia domanda è:

se monto la batteria AGM il regolatore meccanico la ricarica senza problema oppure no?

Allego lo schema del regolatore e la spiegazione di come funzione in modo da esporre il tutto in maniera chiara
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dinamo_e_regolatore_tradiz-431x246.gif (4.02 KiB) Osservato 1163 volte

PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO

Prima di passare alla descrizione del circuito elettrico è utile esaminare anche se in modo sommario e per gli aspetti che ci

interessano il funzionamento di una dinamo e del relativo regolatore elettromeccanico.

Una dinamo è una macchina elettrica che trasforma energia di tipo meccanico in energia elettrica sotto forma di corrente continua.

E' costituita essenzialmente da due elementi un indotto rotante (A) e un induttore fisso (B). L'indotto è realizzato da un cilindro di

materiale magnetico sulla cui periferia sono disposti avvolgimenti di filo di rame. Il sistema induttore (o di eccitazione) è disposto

https://www.electroyou.it/forum/viewtopic.php?f=9&t=78438 1/3
29/03/23, 08:16 Batteria AGM con regolatore di tensione meccanico • Il Forum di ElectroYou

attorno all'indotto e fornisce a mezzo di adatte espansioni polari il campo magnetico necessario al funzionamento. Durante la

rotazione del cilindro gli avvolgimenti tagliano le linee di forza del campo magnetico induttore e divengono sedi di f.e.m. (forze

elettromotrici) che riportate attraverso il sistema collettore all'esterno forniscono l'energia elettrica. Si tralasciano gli aspetti

costruttivi geometrici piuttosto complessi per produrre corrente continua che possono essere approfonditi in un qualsiasi testo di

elettrotecnica. La dinamo è una macchina a funzionamento reversibile vale a dire entra in rotazione se gli forniamo corrente

continua.

Il campo magnetico entro cui ruota l'indotto è fornito dalla corrente che scorre nelle bobine che realizzano il sistema induttore B e

poiché la f.e.m. prodotta dipende oltre che da altri fattori anche da tale campo magnetico si evince che regolando la corrente in B

si controlla la tensione di uscita. Questo è il principio sul quale si basa il funzionamento dei regolatori.

Con riferimento allo schema di principio dinamo + regolatore in assenza di rotazione il terminale DF è collegato a massa (GND)

tramite i contatti controllati dalla bobina B1 che non ricevendo corrente è in stato di riposo. Anche la bobina B2 mantenendo aperti

i contatti di uscita separa il terminale D+ dal terminale 51 collegato al quadro comandi e quindi alla batteria. Il terminale 61 è

collegato ad un estremo della lampada spia che ha l'altro lato connesso al polo + della batteria. La lampada è accesa perché la

corrente che esce dalla batteria attraversa la lampada e si richiude attraverso D+ e l'indotto verso massa (il valore di tale corrente

non è tale da mettere in rotazione la dinamo). All'inizio della rotazione poiché il circuito di eccitazione B alimentato dallo stesso

indotto non viene percorso da nessuna corrente non dovrebbe prodursi alcuna tensione in uscita se non esistesse un livello di

magnetismo residuo tra le espansioni polari dell'induttore. Ed è questo che innesca il fenomeno rigenerativo di generazione della

tensione. La poca corrente generata dalla debole tensione generata nell'indotto A passando in B rinforza il campo magnetico

induttore che a sua volta aumenta la tensione e a cascata la corrente in B e così via. Se il fenomeno non fosse controllato la

tensione in uscita salirebbe rapidamente al suo valore massimo danneggiando tutti i dispositivi a valle. Invece quando la tensione

raggiunge un valore di soglia determinato dalle caratteristiche elettromeccaniche della bobina B1 (il valore di soglia può essere

modificato agendo su opportune viti di regolazione che alterano la forza di attrazione dell'armatura associata ai contatti mobili) il

terminale DF viene cortocircuitato su D+ e la corrente in B inizia a diminuire riducendo la tensione di uscita e di conseguenza la

corrente che mantiene attivata la bobina B1. Allorché la tensione diminuisce al di sotto di un secondo valore di soglia la bobina B1

si apre e il ciclo si ripete. Alla tensione di uscita si sovrappone a causa del meccanismo descritto un'ondulazione di forma pseudo

triangolare comunque di ampiezza limitata che si riduce drasticamente in condizioni di funzionamento con la batteria collegata. La

bobina B2 (di minima) stabilisce a quale valore di tensione di uscita debba corrispondere il collegamento del polo + della dinamo

all'impianto elettrico (anche in questo caso il valore può essere modificato agendo sulle opportune viti di regolazione). E' evidente

come la commutazione continua di B1 produca nel tempo l'usura dei contatti che commutano la corrente nell'induttore B

causandone a volte dopo tanti anni la rottura. Naturalmente i normali regolatori sono più complessi e incorporano tra l'altro anche
TME la funzione di controllo di sovraccarico della corrente di uscita.
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Grazie a chi saprà delucidarmi.

Ducelier

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