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Potenziamento fari scooter NRG MC3 e altri Neri Alfredo – Rev.

23/02/10

Potenziare i fari allo scooter


Come distribuire in modo migliore la potenza dell'alternatore

Questa è una nuova guida perchè quella precedente utilizzava un sistema completamente diverso.

Prima di cominciare vorrei ricordare che per un uso su strada questa modifica è illegale, in
quanto ogni dispositivo che gira sulle strade deve essere omologato, secondo la normativa.
Come tutti i possessori di “cinquantini” datati sanno, spesso i fari di questi mezzi sono quasi come
quelli delle biciclette. Questo è un grosso problema perchè rende particolarmente rischioso
viaggiare al buio.
Da qui l’idea di migliorare le prestazioni dei fari.

Siccome il mio motorino (o scooter) è un Piaggio NRG MC3, descriverò brevemente il suo
funzionamento, anche se almeno per i motorini che montano blocco Piaggio (cioè Piaggio, Gilera e
ultimamente anche gli Aprilia) e a giudicare dal funzionamento anche per i Minarelli (Malaguti e
Yamaha), la cosa non cambia.
La corrente necessaria a far funzionare l’impianto elettrico è prodotta dallo statore, che è come una
dinamo ed è posizionata proprio sotto il volano, accanto alla marmitta (nelle versioni a liquido sotto
un coperchio di plastica più o meno rifinito, nella stessa posizione).

Il problema è che il volano non produce corrente costante a potenziale costante, cioè se si prendono
i fili che escono dal volano, si troverà a motore al minimo circa 6 volt, e al massimo numero di giri
anche picchi di 60 volt!
Per questo occorre un dispositivo aggiuntivo, in grado di “regolare” tensione e corrente: il
regolatore di carica.

Questo documento è stato scaricato dal sito http://kakuna.altervista.org


Lo scopo è solo informativo, non si intende pubblicizzare alcun prodotto e tanto meno fornire certezze in termini di
affidabilità. Ogni danno o problema recato dall'uso di questo documento non è attribuibile all'autore.
Potenziamento fari scooter NRG MC3 e altri Neri Alfredo – Rev. 23/02/10

Generalmente (per i Piaggio a carburatore è sempre così) nello statore ci sono cinque bobine:

una è utilizzata per la candela, due (in serie) per i fari e le altre due (in serie) per l'impianto della
corrente continua (clacson, luce stop, quadro, frecce...).

Lo statore produce corrente alternata. Per poterla utilizzare nell'impianto continua viene raddrizzata
(e regolata) all'interno del regolatore con un diodo.

Si utilizza quindi una sola semionda, cioè metà potenza. L'idea è quella di utilizzare entrambe le
semionde, sostituendo il diodo con un ponte raddrizzatore, e di utilizzare la nuova potenza per
pilotare, oltre che l'impianto continua, anche le luci di posizione e l'aria automatica (al carburatore).

In questo modo si riesce a togliere dall'impianto dei fari 5 Watt per la luce posteriore, 5 Watt per le
luci del quadro, e altri 5 Watt per lo starter (o aria automatica).

Le luci anabbaglianti invece le manteniamo sull'impianto dei fari. Mentre prima però potevano
essere in totale da 30 Watt (due lampade da 15 Watt) adesso abbiamo a disposizione 50 Watt circa.

Tra i vantaggi dello sfruttare entrambe le semionde, la batteria si ricarica più velocemente e in
modo più continuo, e si elimina quel fastidioso effetto di clacson che gracchia o di frecce che vanno
veloci quando la batteria è scarica, già da 3000 g/min in su (praticamente quasi sopra il minimo).

Purtroppo occorrerà fare delle modifiche all'impianto elettrico. La situazione attuale è questa:

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E noi dobbiamo ottenere questa:

Cioè raddrizziamo entrambe le semionde raddoppiando la potenza disponibile sull'impianto


continua, lasciando lavorare il regolatore originale sull'impianto dei fari.

Avendo più potenza, possiamo attaccare le lampadine di posizione e lo starter (o aria) automatica
all'impianto continua, alleggerendo così l'impianto dei fari.

Il relè serve a fare in modo che quando si accendono le posizioni (che da adesso in poi sono
sull'impianto continua) si accendano anche gli anabbaglianti (ma questa è una mia scelta, motivata
dal fatto che sul mio NRG c'è un solo interruttore per i fari). In altri motorini come ad esempio il
Runner, credo si possa fare a meno del relè, ma va visto nello specifico l'impianto elettrico.

Il costo del regolatore che dovremo costruire si aggira sulle 10 Euro, ed è veramente molto preciso
(stabilizza la tensione su 14,3 Volt perfettamente).

Personalmente ho speso ancora meno utilizzando pezzi presi da un alimentatore per PC. In
particolare mi sono servito di due ponti raddrizzatori da 4A in parallelo e di un transistor di potenza,
tutti reperiti nell'alimentatore del PC, da cui ho preso anche i fili di collegamento, i condensatori,
una resistenza e le alette di dissipazione per il transistor. Oltre a questi componenti serve un
integrato regolatore 7815.

Tutto il circuito entra agevolmente su una basetta millefori di 5 x 10 cm, che verrà poi fissata sul
lato sinistro del regolatore originale.

Il transistor di potenza (io ho usato un E13009 della Seck, trovato nell'alimentatore del PC) invece
non deve essere saldato sulla basetta, ma deve essere collegato con dei fili in modo da poterlo
avvitare su un bel pezzo di alluminio (con gli isolatori di mica o silicone). L'alluminio deve essere
poi saldamente imbullonato al telaio, con un bullone M8, in modo da poter dissipare più calore
possibile. Anche il pezzo di alluminio l'ho preso nell'alimentatore del PC.

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Ecco lo schema, molto semplice, del regolatore:

La corrente alternata variabile da 6 a 60 Volt viene raddrizzata dal ponte, e tramite la resistenza da
27 Ohm raggiunge l'entrata dello stabilizzatore.

Il diodo zener da 24 Volt è di protezione, perchè se sull'ingresso del 7815 arrivano tensioni
superiori a 30 Volt questo può danneggiarsi.

Dallo stabilizzatore escono esattamente 15 Volt, che vanno sulla base di un transistor di media
potenza NPN (ho usato un E13007 della Seck ma va bene qualsiasi NPN da almeno 1A e con
rapporto Hfe > 20.

Il transistor è configurato in darlington con il transistor di potenza, un NPN da 8 – 10 A con Hfe>20


(io ho utilizzato un E13009 della Seck).

In questo modo anche all'uscita del transistor di potenza ci sono esattamente 15 Volt. Con questo
schema dall'integrato stabilizzatore 7815 passa una bassissima corrente, tutto il lavoro viene fatto
dal transistor finale.

Questo perchè gli stabilizzatori possono lavorare al massimo con correnti di 1 A, e non è possibile
metterli in parallelo ottenendo buoni risultati. In questo modo invece è il transistor a lavorare per
noi. I condensatori non possono essere omessi e servono allo stabilizzatore.

A questo punto lo schema si dirama: il diodo sul primo ramo serve ad evitare che, a motore spento o
al minimo, la corrente accumulata dalla batteria possa tornare indietro danneggiando il transistor o
alimentando le luci di posizione (in entrambi i casi ci ritroveremo con la batteria scarica).

Sull'altro ramo il diodo serve semplicemente ad abbassare la tensione di 0,7 Volt, perchè 15 V sulle
lampade sono un pò troppi. Per sicurezza se ne possono mettere due in serie, passando dai 14,3 V
attuali a 13,6 Volt.

Sul lato batteria, specialmente se questa è vecchiotta, lascerei 14,3 Volt.

I diodi finali per la batteria e per le luci devono essere rispettivamente da almeno 5 – 6 A e 2 – 3 A.

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Il dimensionamento del circuito permetterebbe, inserendo un altro ponte raddrizzatore, di portare


tutto l'impianto in corrente continua, ma questo implica manomettere lo statore, poichè la bobina
dei fari ha un polo collegato direttamente a massa. Bisognerebbe quindi staccare questo polo da
massa e collegarlo a un filo, in modo da poter inserire i due poli in un ponte raddrizzatore e
collegare il negativo a massa e il positivo al nostro regolatore, ma la cosa è complicata e invasiva.

Una volta creato il regolatore – stabilizzatore basterà inserirlo nell'impianto elettrico dello scooter,
apportando le opportune modifiche:

I colori nel disegno sono gli stessi dell'impianto elettrico dell'MC3 e dei Piaggio in generale.

Il regolatore originale ha 8 pin, quelli che ci interessano sono i primi due e l'ultimo. Il resto dei
collegamenti va lasciato fare, in quanto si tratta del lampeggiatore delle frecce, della strumentazione
del quadro e così via.

La semplicità del circuito permette di fare questo cambiamento in poco tempo, ottenendo subito dei
benefici.

Adesso sui fari anteriori si hanno a disposizione fino a 50 Watt contro i 30 di prima, e questo
permette ad esempio di montare dei fari allo xenon, che funzionano con 38 Watt (anche se vengono
venduti da 35, e che senza la modifica non hanno corrente necessaria).

Ricordo che i fari allo xenon non possono essere montati senza dispositivi che livellano il
fascio luminoso e che puliscono il vetro dei fari in modo automatico.

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Per evitare che al minimo le lampade xenon sfarfallino, e che la centralina a lungo andare si rompa,
suggerisco di adottare questa soluzione:

La batteria nello schema non ha nulla a che vedere con la batteria dello scooter, ma è una piccola
batteria di quelle da allarme, da 12 Volt 3 – 4 Ah, che costa sulle 7 – 8 euro.

La cosa fondamentale è non collegare al telaio il negativo all'uscita del ponte raddrizzatore,
altrimenti si genera un corto circuito.

In questo modo quando il motore è al minimo la batteria tampone provvede ad alimentare la


centralina xenon. Inoltre, siccome la corrente raddrizzata è pulsante, la batteria la livella (come un
grosso condensatore) proteggendo la centralina.

Il condensatore serve a non far vibrare il relè, dato che la corrente che arriva dal ponte è pulsante.

Col tempo sia lo statore che il regolatore di serie si usurano. Prima di apportare tutte le modifiche
descritte, suggerisco a chi volesse ad esempio collegare una lampada da 50 Watt da auto ad un
anabbagliante, di fare una prova staccando lo spinotto che porta la corrente alle lampade del quadro,
alle luci di posizione e all'aria automatica, in modo da poter subito constatare se c'è la possibilità di
ottenere una simile potenza.

In caso negativo, conviene prendere il filo grigio che arriva dallo statore, e collegarvi la stessa
lampada da 50 Watt con un polo al telaio. Se la lampada si accende regolarmente, significa che la
potenza disponibile viene generata ma il regolatore “taglia” più del dovuto. In questo caso, siccome
l'impianto fari è in corrente alternata, vi rimando a questo regolatore per vespe, dove sostituendo lo
zener con uno da 13 Volt si può creare un semplicissimo regolatore (molto rudimentale) da mettere
al posto di quello di serie:

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Se la prova della lampada collegata direttamente allo statore è superata, vuol dire che avete a
disposizione per gli anabbaglianti ben 55 Watt, e quindi potete usare per gli anabbaglianti una
combinazione di lampade per utilizzare tutta questa potenza.

Con l'NRG non è possibile arrivare a potenze superiori per le caratteristiche dello statotore.

L'impianto continua, che adesso è stato caricato anche con la luce di posizione posteriore, le luci del
quadro e lo starter (o aria automatica) non è in grado di portare lampade aggiuntive (pena la
mancata ricarica della batteria), ma questo non è un problema, la situazione non è certo peggiorata!

Personalmente ho collegato una lampada da 55 Watt H7 al posto di quelle da 15 Watt, una per
occhio, inclinando un occhio più in alto con degli spessori.

In questo modo accendendo la prima tramite un deviatore si hanno gli abbaglianti, e con la seconda
gli anabbaglianti.

Il progetto descritto è realizzato e funzionante.

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