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2 W3 System – Trattato d’uso e d’istruzione


Del 3 Maggio ‘06 4 Compatibilità Elettromagnetica

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4 COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA

4 COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA................................................................................................. 1
4.1 Applicazione della normativa CEE sulla direttiva EMC ................................................................................ 2
4.1.1 Definizione ................................................................................................................................................. 2
4.1.2 Sorgenti di disturbo elettromagnetico.................................................................................................... 2
4.1.3 Applicazione di un convertitore di velocità per il motore REEL........................................................ 3
4.2 Compatibilità EMI................................................................................................................................................ 4
4.2.1 Verso la rete................................................................................................................................................ 5
4.2.2 Applicazione del filtro di rete.................................................................................................................. 6
4.2.3 Verso il motore .......................................................................................................................................... 7
4.2.4 I/O............................................................................................................................................................... 9
4.2.5 Carcassa del convertitore ......................................................................................................................... 9
4.3 Compatibilità RFI................................................................................................................................................. 9
4.3.1 Connessioni di potenza .......................................................................................................................... 10
4.3.2 Ambiente .................................................................................................................................................. 10
4.3.3 I/O............................................................................................................................................................. 10
4.3.4 Messa a terra ............................................................................................................................................ 11
4.4 Conclusione ........................................................................................................................................................ 12

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4.1 Applicazione della normativa CEE sulla direttiva EMC


4.1.1 Definizione
Un convertitore per motori, sia esso a controllo di fase (con tecnologia a tiristori)
o a modulazione d’impulso (PWM) con IGBT o transistori, essendo considerato
secondo la direttiva EMC un “componente” e non un “apparecchio”, non rientra
nel campo di applicazione della normativa vigente per quest’ultimo.
Le norme cui far riferimento sono quelle disciplinanti il prodotto; per i
convertitori sono le EN 61800-3, redatte da un comitato dell’ IEC.
Resta comunque d’obbligo per i costruttori di componenti (nel nostro caso si
legga convertitori) fornire una guida applicativa atta ad agevolare il costruttore
del sistema e/o dell’installazione allo scopo di ottenere la corrispondenza
dell’applicazione (sistema/installazione) alle problematiche di compatibilità
elettromagnetica relative all’applicazione.
L'interferenza a radio frequenza (radio-frequency interference: RFI) è il nome
attribuito alle emissioni elettromagnetiche (EM) prodotte dagli apparati elettrici
ed elettronici domestici o industriali se le emissioni sono di valore tale da
interferire con i segnali di trasmissione delle telecomunicazioni.
Le interferenze sono presenti quando un segnale di trasmissione è distorto in
qualsiasi modo.
La distorsione può presentarsi come una ricezione non corretta, dovuta alla
sovrapposizione di segnali estranei o, come una parziale o totale soppressione
del segnale trasmesso.

4.1.2 Sorgenti di disturbo elettromagnetico


Ogni apparato elettrico/elettronico capace di generare emissioni elettro-
magnetiche può, se i segnali sono sufficientemente potenti, essere una sorgente
d’interferenze.
Sorgenti comuni di segnali RFI sono:
circuiti che producono archi voltaici (teleruttori, relè, ecc.);
circuiti di conversione con tensione di uscita non sinusoidale o non
continua (chopper, inverter, ecc.);
apparati in grado di assorbire correnti non sinusoidali.
In particolare, tutte le forme d'onda non sinusoidali sono dei potenziali
generatori di RFI a causa del contenuto di armoniche in alta frequenza.

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Il principio di funzionamento a sinusoide commutata (PWM) su cui si basano gli


inverter ha molti vantaggi tecnici, pratici e funzionali.
Poiché l'azionamento utilizza la rapida commutazione di tensioni e correnti
elevate per ottenere un'alta efficienza e un basso livello di rumore acustico nel
motore, si genera dell'energia a radiofrequenza che può potenzialmente
disturbare altri sistemi nelle immediate vicinanze.
Il livello del segnale generato da un azionamento installato dipende da diverse
variabili, quali:
la potenza del convertitore;
il range di frequenza di uscita;
la frequenza di commutazione;
l'impedenza della rete di alimentazione;
le caratteristiche meccaniche e strutturali degli azionamenti (assemblaggio
meccanico, schermatura interna);
le caratteristiche meccaniche e strutturali dei quadri elettrici che
contengono gli azionamenti;
il cablaggio;
le caratteristiche meccaniche e strutturali dell'impianto in cui l'azionamento
viene istallato.
Quanto descritto è generalmente conosciuto con il termine compatibilità
elettromagnetica (EMC): il termine RFI è spesso utilizzato in alternativa riflet-
tendo il fatto che i disturbi nella radio ricezione sono i più vecchi e i più cono-
sciuti e rappresentano la forma più comune di compatibilità elettromagnetica.

4.1.3 Applicazione di un convertitore di velocità per il motore REEL


Lo scopo di queste note è di assistere i progettisti di sistemi e impiantisti
nell'installazione d’azionamenti in apparati/sistemi/installazioni evitando
l'insorgere di problemi d’interferenze elettromagnetiche (EMI) e di aiutare a
raggiungere la conformità alla Direttiva EMC 89/336/CEE e successive
modifiche 92/31/CEE - 93/68/CEE.
I due aspetti fondamentali della compatibilità elettromagnetica sono l'emissione
(EMI), ovvero la tendenza di un apparato ad emettere energia, la quale può
essere fonte di disturbo per altri apparati, e l'immunità (RFI) ovvero la capacità
di un apparato di essere insensibile ai disturbi generati da interferenze elettro-
magnetiche esterne. In quest’ultimo caso si parla anche di livello di
suscettibilità, ovvero il livello sopra il quale un apparato perde l'immunità
sopraccitata.

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4.2 Compatibilità EMI


A causa della veloce commutazione di alta potenza elettrica, l'inverter ha il
potere di generare EMI.
I disturbi generati dagli inverter possono essere suddivisi in:
disturbi di bassa frequenza trasmessi sui cavi di rete (emissioni condotte);
disturbi ad alta frequenza trasmessi per irradiazione (emissioni irradiate).
L'emissione avviene, prevalentemente per conduzione sui cavi della rete e del
motore e sul circuito di terra, sia in modo differenziale sia comune, con una
parte predominante relativa a quest'ultimo.
In generale gli inverter di piccola potenza emettono disturbi superiori a quelli
con potenza impegnativa, in quanto presentano commutazioni più veloci e uno
spettro di emissione diverso.
Le emissioni sono riconducibili a quattro blocchi essenziali evidenziati in fig:
Collegamento verso la rete;
Collegamento verso il motore;
I/O;
Carcassa del convertitore.

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4.2.1 Verso la rete


La migliore soluzione per eliminare o ridurre i disturbi verso la rete consiste
nell’applicazione di un filtro EMI [v.Filtri di ingresso linea].
I filtri di rete riducono l’emissione dei disturbi verso l'alimentazione; modificano
le condizioni d'impedenza fase-fase e fase-terra; utilizzando componenti passivi
quali induttanze e condensatori veloci, creano un filtro accordato a precise
frequenze, creando una facile via di fuga dei disturbi verso terra.
La riduzione dell'RFI, mediante il filtro e l'applicazione degli altri accorgimenti
indicati, consente ai drive della serie W3 di essere conformi alla norma europea
di prodotto per gli azionamenti EN 61800-3.
Nell’installazione del filtro porre particolare attenzione ai seguenti accorgimenti:
Il filtro deve essere posto il più vicino possibile ai morsetti d’ingresso del
Modulo Supply, con cavi di collegamento con lunghezza inferiore ai 30cm.
Nell'impossibilità di poter rispettare questa distanza, utilizzare
esclusivamente cavo schermato.
Il filtro deve essere posto sullo stesso pannello su cui è stato installato il
Tunnel e connesso alla terra del sistema.
Non cablare i cavi di collegamenti di ingresso filtro con affiancamento in
parallelo ai cavi di uscita filtro, sarebbe vanificato il filtraggio delle alte
frequenze.
Il filtro deve essere già connesso a terra prima d’alimentare per la prima
volta il sistema.
L'integrità della connessione di terra deve essere verificata periodicamente.
Il filtro può essere usato solo su reti d’alimentazione bilanciate rispetto a
terra (reti tipo TN e TT), perché prevede un accoppiamento capacitivo con
questa per fugare i disturbi generati.

NON COLLEGARE IL FILTRO IN USCITA DEI DRIVE


(LATO MOTORE ).

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4.2.2 Applicazione del filtro di rete


Primo ambiente che comprende utenze domestiche ed anche utenze non
Ambiente: domestiche, ma collegate direttamente, senza trasformatori
intermedi, ad una rete di alimentazione in bassa tensione che
alimenti edifici di tipo domestico.
Secondo ambiente che comprende tutti gli insediamenti diversi da quelli
Ambiente: collegati direttamente ad una rete di alimentazione in bassa
tensione che alimenta edifici di tipo domestico.
Distribuzione tipologia di distribuzione per la quale l’ente erogatore limita la
Ristretta: fornitura dell'equipaggiamento a sub-fornitori, clienti o utiliz-
zatori che separatamente o congiuntamente hanno competenza
tecnica specifica dei requisiti EMC relativi all'applicazione degli
azionamenti.
Distribuzione tipologia di distribuzione per la quale la fornitura dell'equipag-
Non Ristretta: giamento non dipende dalla competenza del cliente o utilizzatore
per l'applicazione degli azionamenti.
La conformità del W3 ai limiti d’emissione del primo ambiente - distribuzione
ristretta - distribuzione non ristretta, per azionamenti con corrente nominale (INOM)
maggiore o uguale e a 25A della norma EN 61800-3, è realizzata mediante
interposizione tra rete e W3 Supply di filtri di rete, unitamente agli accorgimenti
esposti sopra.
L’installazione del filtro RFI nel secondo ambiente deve essere valutata
dall’installatore, tenendo conto:
se la sorgente di alimentazione risulta comune ad altre utenze o dedicata
del grado di immunità di eventuali apparecchiature che compongono il
quadro elettrico.
REEL propone una gamma di filtri di rete che, installato con il TunnelW3, riduce
i disturbi entro il limite normativo.
Oltre ai filtri proposti da REEL, generalmente i filtri di rete reperibili sul
mercato, se certificati, possono adempiere la necessità.
Dove è necessario ridurre non solo le perturbazioni verso rete ad alta frequenza,
ma anche quelle a bassa frequenza (fino a 1 ÷ 1,5 kHz), è necessaria l’installa-
zione di filtri armonici accordati.
In ogni situazione è sempre necessario installare in serie all’alimentazione,
un’induttanza [v.Reattanze di disaccoppiamento], il cui dimensionamento
[v.Dimensionamento della reattanza di disaccoppiamento] è indicato nella
sezione generale.

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4.2.3 Verso il motore


Il meccanismo principale di propagazione dei disturbi emessi dall'inverter è la
conduzione tramite i cavi di connessione.
Il di/dt del convertitore, soprattutto se a modulazione d’impulso (PWM) con
IGBT, comporta emissioni (soprattutto irradiate) importanti.
Sono consigliate due possibili soluzioni:
– Adozione di cavi schermati di potenza;
– Percorsi metallici per i cavi (dove non è possibile utilizzare cavo scher-
mato): impiegare tubazione/canalina metallica a copertura minima 80%,
senza interruzioni, collegandone il lato in prossimità dell'azionamento
alla sbarra di terra interna al quadro elettrico (separare le potenze da altri
segnali).
La prima soluzione è da preferire per collegamenti con potenze limitate (sezione
di cavo contenute). La seconda in tutti gli altri casi.
Il cavo schermato fa in modo che la corrente di fuga ad alta frequenza che
normalmente, tramite le capacità parassite, circola dalla carcassa del motore a
terra o fra i singoli cavi e terra, segua un percorso obbligato attraverso la
schermatura, invece di seguire la struttura metallica della macchina o vie
alternative.
Porre particolare attenzione alle successive indicazioni:
1. Lo schermo dei cavi non deve presentare interruzioni e deve essere connesso
a terra solo dal lato del drive al relativo morsetto di terra o alla barra di terra
di potenza (non collegare alla barra di terra comune del quadro o alla barra
di terra dei segnali). Effettuare le connessioni adottando un collarino
metallico avvolgente a 360°.
2. Nessun cavo di segnale deve essere disposto parallelamente ai cavi di
potenza (del motore o d’alimentazione dei drive) a una distanza inferiore a
0,3m. Adottare in ogni caso canaline separate sia per la potenza sia per i
segnali.
3. Se non è possibile evitare l'incrocio fra cavi di segnale e di potenza,
realizzarlo con un angolo di 90°.
4. Mantenere i cablaggi ad una distanza superiore a 0,3m dall'azionamento.
5. La schermatura dei cavi di segnale previene ulteriormente i disturbi irradiati.
Lo schermo deve essere collegato alla terra di segnale.

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6. Se non è possibile evitare l'incrocio fra cavi di segnale e di potenza,


realizzarlo con un angolo di 90°.
7. Mantenere i cablaggi ad una distanza superiore a 0,3m dall'azionamento.
8. La schermatura dei cavi di segnale previene ulteriormente i disturbi irradiati.
Lo schermo deve essere collegato alla terra di segnale.
9. L'installazione del Tunnel all'interno di un armadio metallico migliora la
schermatura.
10. Disporre i componenti di potenza in scomparti del quadro elettrico diversi
da quelli riservati alle apparecchiature di comando o controllo.
11. Nelle applicazioni in cui ad un solo drive sono collegati più motori e, a causa
della una morsettiera di derivazione dei singoli cavi non è possibile eseguire
la schermatura fina all’uscita del drive, prevedere dei toroidi in uscita.
Minimizzare in ogni modo la distanza fra uscita del drive e morsettiera e
schermare i cavi a valle dalla morsettiera verso il motore.
12. In applicazioni plurimotore e/o con cavi di potenza schermati o ancora, con
lunghezze > 25m (50m per cavi non schermati), al fine di compensare la
corrente di dispersione capacitiva verso terra e per ridurre il gradiente di
tensione sul motore, sono necessari delle reattanze addizionali o dei filtri in
uscita dal drive. Questi accorgimenti favoriscono ulteriormente
l'attenuazione dei fenomeni RFI.
L'applicazione delle sole ferriti e delle reattanze non è
sufficiente per soddisfare i limiti imposti dalla norma relativa
alla compatibilità elettromagnetica.
13. L'utilizzo di un lungo cavo schermato per il collegamento inverter-motore
e/o un filtro in ingresso, può provocare l'intervento degli interruttori
differenziali post a monte del sistema a causa della corrente di dispersione
verso terra indotta dalla frequenza di modulazione.
Le soluzioni possono essere:
– sostituzione dell'interruttore differenziale o taratura meno sensibile
– alimentazione del Tunnel attraverso un trasformatore d'isolamento

Per i cavi schermati con lunghezza superiore a 10m verificare


che la capacità parassita non induca eccessiva dispersione fase-
fase o verso massa. Può causare il blocco del convertitore.
Consultare il paragrafo Cavi di collegamento.

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4.2.4 I/O
Le emissioni del drive attraverso le I/O sono per lo più trascurabili. Occorre
soprattutto porre attenzione sui collegamenti di massa e alle schermature. È
necessario adottare sempre ingressi analogici differenziali ed ingressi digitali
provvisti di fotoaccoppiatori.

4.2.5 Carcassa del convertitore


È importante notare che i disturbi irradiati hanno un campo di azione molto
limitato.
L’adozione di parte dello chassis dell'inverter in metallo è sufficiente per
ottenere un’efficace attenuazione ed inoltre, le dimensioni dell'azionamento
sono piccole in rapporto alle lunghezze d'onda RFI, perciò lo stesso non può
essere considerato un'antenna molto efficiente.
È opportuno garantire un buon collegamento di terra.
A tal proposito va ricordato che già un piccolo tratto di tale connessione può ridurre
notevolmente anche l’effetto di by-pass di un filtro di rete.
Rispettare il principio del collegamento stellato delle terre.

4.3 Compatibilità RFI


I problemi RFI di un convertitore REEL sono in gran parte già stati risolti in fase
di progetto, occorre in ogni modo rispettare alcune attenzioni.
La suscettibilità di un drive può derivare da:
a) Connessione di potenza;
b) Ambiente;
c) I/O;
d) Messa a terra

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4.3.1 Connessioni di potenza


L’utilizzo di gruppi RC e varistori in ingresso linea con l’ausilio dell’induttanza
d’ingresso [v.Reattanze di disaccoppiamento], sopprimono la maggior parte
delle perturbazioni che possono arrivare dall’esterno. La reattanza di linea ed il
filtro RFI riducono il contenuto armonico della corrente assorbita dai drive e li
disaccoppiano dagli altri apparati connessi alla stessa linea.
Solo per reti con problematiche particolari, quali ad esempio la possibile
presenza di fulmini in linea o la presenza di grosse saldatrici o impianti di
rifasamento sprovvisti di reattanze di disaccoppiamento o mal funzionanti, può
essere necessaria a protezione del convertitore, l’applicazione di soppressori di
sovratensione.
Nell’installazione del Tunnel occorre considerare che:
1. l’alloggiamento del Tunnel và eseguito in un armadio metallico i cui pannelli
devono essere collegati elettricamente assieme, realizzando dei contatti a
bassa impedenza, togliendo l'eventuale vernice isolante dai punti di
intercollegamento di terra.
2. la reattanza provoca una caduta di tensione proporzionale alla corrente
assorbita e al valore di induttanza stessa; deve essere calcolate per una
caduta di tensione, in corrispondenza della corrente nominale assorbita
dall'inverter, del 2÷4% della tensione nominale di alimentazione.

4.3.2 Ambiente
L’uso di strutture metalliche nella sezione di potenza, adottata nella costruzione
dei convertitori REEL, crea una protezione adeguata dai maggiori problemi
EMI.
È necessario in ogni modo effettuare un buon collegamento di terra.
I test effettuati evidenziano solo una sensibilità a scariche elettrostatiche
effettuate direttamente sulla protezione frontale dei convertitori (a pochi
centimetri dal microprocessore di controllo).

4.3.3 I/O
Le connessioni delle I/O sia di segnale sia di potenza, sono le più sensibili in
quanto le prime non possono essere particolarmente filtrate per ottenere una
elevata velocità di controllo (si pensi ad esempio ad un ingresso encoder) e le
seconde sono sensibili alla tipologia di cablaggio e al carico applicato.

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I/O di segnale:
1. allo scopo di limitare la suscettibilità elettromagnetica i drive REEL sono
tutti provvisti di ingressi analogici differenziali, uscite analogiche filtrate,
ingressi ed uscite logiche optoisolate.
I test effettuati nel nostro laboratorio dimostrano una sensibilità sporadica
solo ad eventi perturbanti generati entro i 50 cm dalla CPU del
convertitore.
Occorre prestare attenzione a non generare scariche elettrostatiche
d’intensità importante in prossimità dei convertitori o su conduttori che li
coinvolgano direttamente.
È richiesta l’implementazione di diodi di ricircolo sui relè pilotati in dc,
gruppi RC su relè e teleruttori pilotati in ac.
È sempre consigliata l’installazione di un toroide Philips modello
CST26/13/29-452 (o compatibile) sui cavi di collegamento segnale, nelle
vicinanze dei connettori di I/O

I/O di potenza:
2. tutti i drive sono protetti in uscita contro possibili cortocircuiti esterni, da
device elettronici in grado di riconoscere velocemente le anomalie
circuitali; l'utilizzo di un lungo cavo può indurre l’intervento della
protezione. Per evitare inconvenienti occorre:
– inserire in uscita un filtro limitatore del dV/dt.
– inserire una reattanza d’uscita tra DRIVE e motore nelle
immediate vicinanze del DRIVE.
– scegliere cavi a bassa capacità parassita, in modo che la somma
delle capacità fase–fase e fase-terra ecceda i 5nF.

4.3.4 Messa a terra


È fondamentale che il Tunnel sia appropriatamente connesso a terra.
Il sistema di connessione stellato è ottimale; allo scopo tutti i Moduli sono stati
provvisti di un proprio punto di connessione, anche se una volta assiemati in
Tunnel possono sembrare un unico sistema.

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La figura seguente evidenzia la tipologia di collegamento da effettuarsi.

SUPPLY POWER POWER SUPPLY POWER POWER

. .

a) collegamento corretto b) collegamento errato

OK
NO

Porre inoltre particolare attenzione alle successive indicazioni:


1. È opportuno prevedere nel quadro elettrico due barre di terra
[v.Collegamenti di terra] in rame, di dimensioni e sezione adeguate, cui
connettere tutte le terre del sistema [v.Collegamenti di terra] separando le
terre di potenza da quelle di segnale; le barre devono poi essere connesse
all'impianto di terra in un solo punto. Collegare il quadro elettrico al sistema
di terra della rete d’alimentazione.
2. Le connessioni di terra degli azionamenti alla barra in rame devono essere
minimizzate.
3. Per aumentare l’immunità è importante avere un'estesa superficie di contatto
delle varie connessioni di terra.

4.4 Conclusione
La giusta applicazione del convertitore REEL, visto come componente di un sistema,
garantisce la rispondenza ai limiti normativi di compatibilità elettromagnetica. È da
ricordare che singoli risultati ottenuti nei convertitori non sono determinanti ma di
aiuto in quanto l’intero sistema deve essere sottoposto a direttive e a marcatura CE.

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