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®

il Metodo di Trading del 4 Volte Campione del Mondo

I SISTEMI BIAS
Come sfruttare i comportamenti ripetitivi
di alcuni mercati come le stagionalità

ANDREA UNGER
INTRODUZIONE

C’è un proverbio cinese che ho tenuto sempre a mente nella mia attività di trader: “Quando perdi, non per-
dere la lezione”.
È una cosa in cui credo fermamente: ogni errore commesso, ogni “lezione imparata”, mi ha permesso di affina-
re il mio metodo e di costruire un approccio corretto al trading, lo stesso che insegno da anni ai miei studenti.
Ma ogni errore nel trading può costare molto caro ed è per questo che seguire i consigli di chi c’è già passato,
può essere il modo migliore per evitare di cadere negli stessi sbagli.
Mi piacerebbe dirti, come fanno tanti presunti “guru”, che per fare il trader basta qualche trucco, qualche
“segreto”, MA NON è così e chi si affanna nella ricerca della formula magica spreca solo tempo e energie.
L’unica via è studiare, seguendo gli insegnamenti di chi ha una reale esperienza fatta sul campo.
È per questo che nel presente report ho cercato di condensare le mie conoscenze e tutte le mie esperienze di-
rette su come sfruttare i comportamenti ripetitivi di alcuni mercati come le stagionalità. Le stesse conoscenze
che ho utilizzato per diventare l’unico 4 volte Campione del Mondo di Trading, ed utilizzate anche dai miei
studenti per ottenere altre due vittorie e numerosi piazzamenti al medesimo campionato.
Spero che i miei consigli e la mia esperienza siano il modo migliore per farti evitare i tanti errori in cui molti
trader cadono.

Andrea Unger, Fondatore di Unger Academy® e unico 4 volte Campione del Mondo di Trading

Per scaricare il codice dell’indicatore descritto nelle


seguenti pagine ed accedere al video di spiegazione
sull’utilizzo dello stesso, si prega di cliccare sul link:

https://autc.pro/BiasIT
I SISTEMI BIAS
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRADAY 4

I mercati spesso hanno comportamenti ripetitivi più o meno spiegabili, sui quali è possibile costruire strate-
gie automatizzate sia con orizzonte temporale intraday che multiday.

COS’È UN SISTEMA “BIAS”

Se parliamo di strategie di trading, il termine “bias” comprende tutte quelle logiche che cercano di sfruttare
dei comportamenti ricorrenti che possono verificarsi con una cadenza abbastanza regolare, su un certo stru-
mento finanziario, o su un basket di più sottostanti. Concretamente, quando si cerca di costruire un sistema
di questa tipologia, si vanno ad analizzare i comportamenti di uno strumento in differenti momenti della
giornata, della settimana, del mese o dell’anno e si cerca di capire se il sottostante abbia delle tendenze medie
che ricorrano regolarmente all’interno delle fasce dell’orizzonte temporale analizzato. Il bias più comune è
quello delle ore del giorno. In questo caso si cerca di comprendere se uno strumento abbia una tendenza a
salire o a scendere per diverse ore consecutive ed in maniera significativa in particolari fasce della sessione
di negoziazione.

DIVERSI POSSIBILI BIAS

I sistemi bias, come anticipato, potrebbero essere analizzati su più orizzonti temporali. Di seguito i principali
che vorrei portare all’attenzione del lettore:
• Bias intraday: si cerca di analizzare se nella sessione di negoziazione di uno strumento finanziario ci
sia una tendenza a salire e/o a scendere per diverse ore consecutive;
• Bias intraweek: in questo caso si cerca di capire se nella settimana borsistica un sottostante finanziario
salga o scenda per alcuni giorni (o porzioni di giorni) consecutivi;
• Bias intra-mensili: questo tipo di strategia viene valutata provando a vedere cosa accade comprando
ad ogni giorno lavorativo del mese e chiudendo alla fine dello stesso. In tale maniera si cerca di capire
se all’interno del mese lavorativo esista una tendenza sfruttabile;
• Sistemi stagionali: in questo caso si cerca di comprendere se all’interno dell’anno esista una tendenza
dovuta alla stagione. Tuttavia questo tipo di strategia richiede una certa esperienza nell’analisi, per via
dell’esigua quantità di dati a disposizione (si verificano infatti poche occorrenze se si analizzano i dati
degli ultimi decenni).
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRADAY 5

I SISTEMI BIAS
INTRADAY
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRADAY 6

I bias intraday
Il bias intraday (o delle ore del giorno) è un approccio molto diffuso a livello di trading e di codifica all’in-
terno di sistemi automatici. L’idea di fondo è quella di verificare se, in un certo mercato, esista una finestra
oraria all’interno della sessione di negoziazione in cui lo strumento finanziario abbia dei bias, ovvero dei
comportamenti di salita e discesa potenzialmente sfruttabili. Si cerca pertanto di capire se il sottostante
finanziario, in media, salga o scenda in maniera significativa e consecutiva per diverse ore all’interno della
giornata. Per fare ciò basta creare uno script nella propria piattaforma che compri all’inizio di ogni barra
(oraria) della giornata e che chiuda l’operazione alla chiusura della barra stessa.

CODICE 1 in formato EasyLanguage / PowerLanguage


Input: MyTime(0);
if Time=MyTime then buy next bar market;
if marketposition=1 then sell next bar market;

ESEMPIO DI CODIFICA

Per effettuare questo tipo di analisi di base utilizziamo lo script presente nel code box 1, codificato sulla piat-
taforma MultiCharts, quindi in linguaggio Power Language. A questo punto dobbiamo applicare il segnale
creato sul grafico ed ottimizzare l’input “MyTime” in maniera tale che si possa vedere cosa accade se andas-
simo a negoziare il sottostante ad ogni ora della sessione. Proviamo ora ad applicare il segnale al Crude Oil
Future, utilizzando un grafico a 60 minuti. L’input “MyTime” verrà ottimizzato da 0 a 2300 a step di 100, in
modo da verificare il comportamento medio del Crude Oil durante tutta la sessione.

Questi risultati visibili in figura F1 mostrano, nella casella dei profitti e delle perdite, cosa succederebbe
comprando ad un’ora e chiudendo all’ora successiva. Come potete notare non si vede niente alle ore 18:00,
in quanto, dato che la piattaforma MultiCharts fa riferimento agli orari di chiusura delle barre, all’orario in-
dicato con 18:00 il mercato era ancora in pausa.

Nel caso in oggetto è possibile notare come la sessione del Crude Oil Future sembri divisa in due: la parte
che va dalle 19:00 alle 12:00 della mattina seguente mostra un’importante tendenza ribassista (sono infatti
presenti molte barre consecutive che mostrano risultati negativi se operassimo long in quegli orari), invece la
parte che va dalle 12:00 alle 17:00, mostra un comportamento medio decisamente rialzista. Nell’analisi della
parte ribassista tralasciamo la barra delle 17:00, infatti è l’orario in cui il Crude Oil chiude la sessione per poi
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F1 Ottimizzazione per test bias orario sul Crude Oil


FONTE: Unger Academy®, immagine ottenuta con la piattaforma MultiCharts

riprendere le negoziazioni alle ore 18:00 ed è meglio evitare di lavorare in orari a cavallo tra differenti sessioni.
Il test è stato eseguito provando a comprare a ogni ora, non a vendere; di conseguenza, se andassimo short in
questi orari, avremmo molte ore consecutive di ribasso potenziale da sfruttare, con una percentuale vincente
leggermente a favore: infatti, essendo la percentuale attuale inferiore al 50%, andando short avremmo una
percentuale vincente complementare per arrivare al 100%, che sarebbe quindi superiore al 50%.
Per avere un’idea più chiara del comportamento del sottostante, è possibile esportare i dati dell’ottimizzazio-
ne su Excel e plottare i risultati delle singole barre come istogrammi (figura F2). A questo punto è possibile
abbozzare una strategia di base:
• apriremo una posizione short tutti i giorni alle 19:00 e chiuderemo alle 12:00 della giornata seguente;
• apriremo una posizione long alle ore 12:00 e chiuderemo poco prima che si concluda la sessione di
negoziazione.
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F2 Risultati ottimizzazione bias orario sul Crude Oil su Excel in base al parametro Net profit
FONTE: Unger Academy®, immagine ottenuta con la piattaforma MultiCharts

Dal momento che la posizione long andrebbe chiusa al termine della seduta di negoziazione (poco prima
delle 17:00), ho preferito ricodificare il tutto su un grafico a 15 minuti, consentendomi di intervenire in ma-
niera più precisa sull’uscita a fine sessione. Infatti se avessi continuato ad utilizzare un grafico a 60 minuti,
avrei potuto solamente chiudere la posizione 1 ora prima della chiusura della sessione o appena il mercato
avrebbe riaperto (alle 18:00), alterando l’idea originale; invece con un timeframe a 15 minuti posso dire alla
piattaforma di uscire 15 minuti prima del termine della sessione stessa, ovvero alle 16:45. Ciò non dovrebbe
cambiare in maniera significativa l’andamento del sistema, però dovrebbe prevenire da spiacevoli inconve-
nienti riscontrabili nel live trading!

CODICE 2 in formato EasyLanguage / PowerLanguage


if Time>=1200 and Time<1300 then buy(“LE”) next bar market;
if Time>=1645 and Time<1700 then sell(“LX”) next bar market;
if Time>=1900 and Time<2000 then sellshort(“SE”) next bar market;
if Time>=1200 and Time<1300 then buytocover(“SX”) next bar market;

Nel code box 2 è visibile il codice riadattato per poter essere utilizzato sul grafico a 15 minuti (settato su
Exchange Time). Il risultato della strategia applicata è visibile nelle figure F3, F4 e F5. La strategia di base
sembra rispondere bene e fornire risultati positivi in tutti gli anni del backtest (a parte l’ultimo che tuttavia
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRADAY 9

non è ancora concluso), seppur con importanti differenze tra le varie annate che si sono susseguite. È im-
portante sottolineare che il 2008 sia stato un anno piuttosto volatile sul Crude Oil ed è stato tra i primi anni
in cui il mercato ha iniziato ad essere negoziato tramite i circuiti elettronici. Pertanto questi fattori potreb-
bero aver alterato la tendenza media che abbiamo esaminato con l’ottimizzazione precedente. In questi casi,
il consiglio che mi sento di dare al lettore, è di togliere i primi anni di negoziazione dallo storico preso in
analisi (2008 e 2009 che inoltre hanno dati piuttosto “sporchi”) e di ripetere l’ottimizzazione per vedere se
cambiassero in meglio i risultati degli anni a venire.
F3 Strategy Performance Report strategia bias
sul Crude Oil
FONTE: Unger Academy®, immagine ottenuta con la piattaforma Mul-
tiCharts

F4 Equity Curve della strategia bias sul Crude Oil


FONTE: Unger Academy®, immagine ottenuta con la piattaforma MultiCharts
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRADAY 10

F5 Periodical Analysis della strategia bias sul


Crude Oil
FONTE: Unger Academy®, immagine ottenuta con la piattaforma Mul-
tiCharts

UN INDICATORE PER SCOVARE I BIAS INTRADAY

Di recente ho codificato un indicatore che permette di plottare direttamente sul grafico l’andamento medio
del sottostante per ogni barra della giornata, al fine di scovare eventuali bias.

F6 Indicatore proprietario “Bias Explorer”


Vengono illustrate le variazioni medie in termini monetari per ogni ora del giorno sul Gold
FONTE: Unger Academy®, immagine ottenuta con la piattaforma MultiCharts
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRADAY 11

Nella figura F6 è riportata la variazione media in valore monetario (già moltiplicato per il coefficiente del
valore del punto dello strumento) dell’andamento medio per ogni ora, in questo caso sul Gold Future. L’in-
dicatore ha inoltre una funzione che permette di settare il valore plottato sul grafico come somma cumulata,
pertanto si sarà in grado, oltre che di vedere a colpo d’occhio l’andamento medio di ogni barra della gior-
nata, anche l’andamento cumulato per poter ipotizzare direttamente una strategia da sviluppare. Nel caso in
oggetto, a colpo d’occhio si può notare la consecutività di ore al rialzo e al ribasso. Si potrebbe pensare di
sviluppare un sistema con le seguenti regole:
• entrata long alle 10:00 e chiusura dello stesso alle 2:00 del giorno seguente;
• entrata short alle 2:00 e chiusura dello stesso alle 10:00.

Se volessimo agevolare ulteriormente la lettura, potremmo plottare direttamente l’andamento cumulato in


valore monetario. È da tenere in considerazione il fatto che il valore si azzeri nuovamente alla mezzanotte di
ogni giorno e non al cambio di sessione. Il grafico in figura F7, come detto in precedenza, può facilitare la
lettura dei punti di swing rilevanti all’interno della sessione.

F7 Indicatore proprietario “Bias Explorer”


Viene illustrata la somma cumulata della media delle variazioni di prezzo in valore monetario ad ogni ora del
giorno sul Gold
FONTE: Unger Academy®, immagine ottenuta con la piattaforma MultiCharts
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRADAY 12

Nelle figure F8, F9, F10 e F11 sono visibili i risultati nel caso codificassimo il sistema con le regole desunte
dal grafico precedente (figura F7).

F8 Strategy Performance Report strategia bias sul Gold


FONTE: Unger Academy®, immagine ottenuta con la piattaforma MultiCharts

F9 Equity Curve della strategia bias sul Gold


FONTE: Unger Academy®, immagine ottenuta con la piattaforma MultiCharts
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F10 Total Trade Analysis della strategia bias sul Gold


FONTE: Unger Academy®, immagine ottenuta con la piattaforma MultiCharts

F11 Periodical Analysis della strategia bias sul Gold


FONTE: Unger Academy®, immagine ottenuta con la piattaforma MultiCharts
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRADAY 14

CODICE 3 in formato EasyLanguage / PowerLanguage per Gold Future


60 minuti (exchange time)
if Time=0200 then sellshort(“SE”) next bar market;
if Time=1000 then buytocover(“SX”) next bar market;
if Time=1000 then buy(“LE”) next bar market;
if Time=0200 then sell(“LX”) next bar market;

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I SISTEMI BIAS
INTRAWEEK
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAWEEK 16

Bias intra-week
Questo tipo di stagionalità si basa sul giorno della settimana borsistica e costituisce uno spunto interessante
per la creazione di sistemi di trading.

COS’È UN BIAS INTRAWEEK


Un bias intraweek è l’analisi del movimento medio di un determinato strumento finanziario all’interno della
settimana borsistica e serve per comprendere se il sottostante in oggetto abbia dei comportamenti più o meno
sfruttabili. Con il termine “sfruttabile” si intende se è possibile costruire un sistema di trading che si ritenga
affidabile, con una logica che sia basata sul comportamento intraweek del sottostante oggetto dell’analisi.

Come si calcola la tendenza media


infrasettimanale?
Esistono molti modi per calcolarla. È possibile generalizzare dicendo che è sufficiente in qualunque maniera
poter calcolare le variazioni di prezzo per ogni barra dello storico, il tutto per ogni giorno della settimana
borsistica. Una volta ottenuti questi dati, è possibile analizzare in forma analitica i risultati (tramite un foglio
Excel oppure tramite la propria piattaforma di trading), oppure creare una curva da rappresentare grafica-
mente (al fine di agevolarne la lettura), facendo una somma cumulata delle variazioni medie di ogni barra
all’interno della settimana borsistica. Io preferisco la seconda soluzione, per metterla in atto esistono diffe-
renti strumenti:
• tramite alcuni siti online: intradayseasonals.com mette a disposizione (in forma gratuita) questo tipo
di rappresentazione grafica e ciò può essere un valido punto di partenza;
• tramite applicazioni preposte all’analisi dei dati (MatLab, Python, Excel, ecc.): con un software di
elaborazione dati è possibile importare i dati storici dello strumento finanziario in oggetto e di conse-
guenza codificare l’analisi di questo tipo di tendenze ed infine rappresentarne graficamente i risultati;
• tramite la propria piattaforma di trading: ad esempio con MultiCharts e TradeStation è possibile ef-
fettuare questo tipo di analisi e rappresentare i risultati come un indicatore.

Analisi tramite IntradaySeasonals.com


IntradaySeasonals.com, come anticipato, permette gratuitamente e facilmente di avere un grafico per i prin-
cipali sottostanti Futures e Forex come somma cumulata delle variazioni medie a livello infrasettimanale e di
conseguenza lascia la possibilità all’utente di analizzare tali tendenze e costruirci sopra dei sistemi di trading.
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A mio avviso è un sito valido e permette di fare le principali analisi in materia. Tuttavia non permette di
personalizzare o di dividere lo storico in differenti sezioni temporali e ciò potrebbe costituire un ostacolo
alla verifica della solidità della tendenza stessa. Si può (almeno in parte) ovviare al problema codificando un
sistema con i dati provenienti da questo portale e poi analizzare la solidità direttamente prendendo in esa-
me i risultati del sistema (ad esempio osservandone la regolarità sul sistema grezzo). Un altro interrogativo
rispetto ai dati forniti rimane l’aggiornamento dei dati storici, in quanto sul sito non viene menzionato fino
a quale data sono stati aggiornati i dati visualizzati, quale criterio e regola di rollover siano stati applicati ai
contratti Futures e da quale flusso dati essi provengano (figura F12).

Analisi tramite MatLab o altri applicativi

F12 Esempio sul British Pound Future


FONTE: IntradaySeasonals.com

Come anticipato in precedenza, è possibile provvedere autonomamente alla costruzione di uno strumento
per analizzare questo tipo di tendenze. Io ho optato per l’utilizzo di Octave, un linguaggio di programma-
zione molto simile a MatLab e con interfaccia e funzionalità altrettanto simili. Il software è gratuito, tuttavia
non è stato pensato appositamente per il trading (inteso come ambito specifico di utilizzo) ed è necessario
impostare i processi di calcolo dal principio. Lo svantaggio è che tutto questo ha richiesto un ingente dispen-
dio temporale e di studio del linguaggio stesso.

Il vantaggio è che provvedendo alla codifica di un proprio software è possibile scegliere in tutto e per tutto
quali dati utilizzare (e sapere che regole di rollover sono state utilizzate), come calcolare ciò che si vuole ot-
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tenere ed infine come rappresentare (graficamente o analiticamente) i risultati dei propri studi.
In particolare io ho optato per questo tipo di calcolo:
1. calcolo la media della differenza tra ogni chiusura e quella precedente di ogni barra per ogni giorno
della settimana;
2. creo una curva che è la somma cumulata di tutti i valori ottenuti al punto precedente.

Questo calcolo viene ripetuto su porzioni di storico differenti. Più nel dettaglio, lo storico viene suddiviso
in porzioni differenti ed ogni sezione viene analizzata tramite il processo descritto; ciò al fine di verificare
che eventuali comportamenti potenzialmente sfruttabili siano riscontrabili prendendo in considerazione i
differenti periodi analizzati ed evitare di farsi ingannare da valori medi allettanti, ma che poi non trovano
conferma su porzioni di dati appartenenti a periodi diversi.
Il risultato a cui si perviene è la raffigurazione grafica visibile in figura F13, in cui sull’asse delle ascisse viene
riportato il giorno della settimana (le variazioni all’interno dei giorni sono rappresentate come porzioni e si
riferiscono ad ogni barra della giornata stessa), mentre all’asse delle ordinate viene riportata la somma cumu-
lata della variazione media calcolata, espressa in valore monetario.

F13 Esempio grafico Octave sul British Pound Future


FONTE: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con Octave
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAWEEK 19

ANALISI TRAMITE MULTICHARTS E TRADESTATION


Tramite alcune piattaforme di trading quali MultiCharts e TradeStation, è possibile effettuare analisi simili
a quelle riproducibili con altri software di “Data Analysis”. Sia con MultiCharts che con TradeStation è
possibile codificare un indicatore che esprima la tendenza media settimanale. Ne ho codificata una versione
utilizzabile anche su queste piattaforme (figura F14).

F14 Rappresentazione con indicatore proprietario in MultiCharts - British Pound Future


FONTE: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MultiCharts
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAWEEK 20

ESEMPIO DI ANALISI SUL FUTURE RBOB


GASOLINE (NYMEX)
Dopo aver fatto alcune premesse sull’argomento, vorrei rappresentare un caso pratico in modo che possiate
riflettere sulle scelte progettuali che io prendo in considerazione per la creazione di questa tipologia di siste-
mi, sperando possa costituire un valido spunto di partenza.
Dopo aver valutato alcuni prodotti, ho scelto di provare a sviluppare questo tipo di strategia partendo dal
Future RBOB Gasoline (il Future della benzina quotato al New York Marketile Exchange, ora parte del
CME Group).

Nell’immagine F15 è riportato il grafico che si può scaricare dal sito web intradayseasonals.com, relativo al
RBOB Gasoline Future.

F15 RBOB Gasoline Future


FONTE: IntradaySeasonals.com
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAWEEK 21

È possibile notare che il sottostante sembra avere alcuni movimenti ricorrenti:


• dal martedì al venerdì sembra essere presente un bias rialzista durante il pomeriggio sino alla sera;
• durante tutta la settimana sembra essere presente, seppur con differenti intensità, un bias ribassista
nelle prime ore della sessione sino a fine mattinata (ora italiana);
• il ribasso che mediamente parte ad inizio settimana sino al martedì, sembra essere quello più impor-
tante, rispetto a quello che mediamente si verifica negli altri giorni;
• il rialzo che si sviluppa il venerdì pomeriggio sembra essere quello più rilevante, rispetto a quello che
mediamente si verifica nelle altre sessioni della settimana borsistica (figura F16).

F16 RBOB Gasoline Future - I movimenti più rilevanti


FONTE: IntradaySeasonals.com
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAWEEK 22

Arrivato a questo punto, per conferma, controllo nel programma da me creato in Octave se si notano le
stesse caratteristiche, per vedere se esiste una certa regolarità di questi movimenti, analizzando lo stesso fe-
nomeno, ma su porzioni di storico differenti (figura F17).Arrivato a questo punto, per conferma, controllo
nel programma da me creato in Octave se si notano le stesse caratteristiche, per vedere se esiste una certa
regolarità di questi movimenti, analizzando lo stesso fenomeno, ma su porzioni di storico differenti (figura
F17).

F17 RBOB Gasoline Future


FONTE: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con Octave

Dal grafico visibile in figura F17, sembrerebbe che le tendenze precedentemente individuate siano state
confermate, in particolare è possibile riscontrare che:
• l’andamento della linea rossa e della linea blu, con riferimento al movimento che mediamente parte
all’inizio della settimana borsistica, è simile e ciò confermerebbe la presenza del bias individuato su
due porzioni di storico differenti. Infatti la linea blu è costruita prendendo in considerazione i soli dati
da gennaio 2010 a dicembre 2013, mentre la linea rossa prende in considerazione i dati che vanno da
gennaio 2014 sino all’ultimo dato disponibile (in questo caso aprile 2018);
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAWEEK 23

• lo stesso ragionamento varrebbe per l’altro lato del bias in questione, ovvero per quello rialzista. Sem-
brerebbe confermato anche il lato long della tendenza. Tuttavia quest’ultimo sembra aver perso in
termini di intensità rispetto al periodo precedente (quello evidenziato con la linea blu). Ad ogni modo
anche negli ultimi 5 anni, osservando la scala delle variazioni, sembrerebbe che il lato rialzista abbia
una variazione media di circa 200$, un valore che sicuramente rende interessante anche il lato long
della strategia, nonostante il recente e probabile appiattimento della tendenza.

A questo punto è possibile provare a codificare la strategia, che inizialmente potrebbe seguire le seguenti
regole (desumibili guardando dal sito IntradaySeasonals.com gli orari riportati sul grafico):
• aprire una posizione short alle 22:00 della domenica (orario di NY), equivalenti alle 04:00 del lunedì
(orario italiano);
• chiudere la posizione short precedentemente aperta alle 11:15 del martedì (orario di New York), equi-
valenti alle 17:15 (orario italiano);
• aprire una posizione long alle 11:30 del venerdì (orario di New York), equivalenti alle 17:30 (orario
italiano);
• chiudere la posizione long alle 15:15 del venerdì (orario di New York), equivalenti alle 21:15 (orario
italiano).

Ho provato questa combinazione di regole e, a mio avviso, va bene (sia in termini di NetProfit che in base
agli altri indicatori di redditività, quali in primis l’avg trade). Tuttavia il lato ribassista del sistema sembra
avere un Drawdown importante e periodi di irregolarità piuttosto pronunciati. Ho provato a variare gli orari
e vedere quale fosse un buon compromesso per stabilizzare i risultati. A mio parere si ottengono dei miglio-
ramenti accorciando la durata del trade sul lato ribassista, uscendo prima dalla posizione short.

In particolare ho notato diversi miglioramenti uscendo dalla posizione ribassista il lunedì alle 16:30 (orario di
NY), equivalenti alle 22:30 italiane, ovvero mezz’ora prima che termini la sessione di negoziazione. In questo
modo si sacrificano un po’ il NetProfit e l’Avg Trade, ma in compenso si giunge ad un sistema più “tradabile”
(da un punto di vista psicologico) e si ottiene maggiore costanza da un punto di vista dei risultati.

CODICE 4 in formato EasyLanguage / PowerLanguage


If dayofweek(date)=5 and Time=1130 then
buy(“LE”) next bar market;
if dayofweek(date)=5 and Time>=1515 then
sell(“LX”) next bar market;
if dayofweek(date)=0 and Time>=2230 then
sellshort(“SE”) next bar market;
if dayofweek(date)=1 and Time>=1630 then
buytocover(“SX”) next bar market;
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAWEEK 24

Nel prosieguo vengono riportati i risultati relativi all’applicazione di questa strategia. Il sistema è stato testato
utilizzando MultiCharts, alimentato con i dati di TradeStation su un timeframe a 5 minuti e l’arco storico
considerato va da Gennaio 2010 sino a Luglio 2019. Per quanto concerne i risultati visibili nelle figure dalla
F18 alla F23, è possibile fare alcune considerazioni:

• il NetProfit è interessante su entrambi i lati del sistema: circa 110.000$ per quanto riguarda il lato
rialzista e 143.000$ sul lato ribassista;
• l’avg trade è buono e nella media dovrebbe evitare un impatto eccessivo delle commissioni e dello
slippage: circa 230$ sul lato long e 300$ sul lato short;
• l’equity curve mostra una buona costanza della strategia su quasi tutto lo storico considerato. Il siste-
ma ha avuto qualche difficoltà nel 2017 e nel 2018. Tuttavia il 2019 sembra fornire buoni risultati, per
cui si potrebbe pensare che le difficoltà riscontrate negli ultimi due anni siano cessate ed il sistema sia
tornato ad avere un andamento abbastanza regolare;
• se osserviamo l’Annual Period Analysis possiamo notare che nell’anno in corso l’Avg Trade sarebbe
di circa 260$ (13.000$ di NetProfit / 50 trade effettuati), il che confermerebbe la sostenibilità del
sistema anche nel periodo più recente (anno in corso).

F18 Bias Intraweek RBOB Gasoline - Strategy Performance Analysis


FONTE: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MultiCharts
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAWEEK 25

F19 Bias Intraweek RBOB Gasoline - Equity Curve with Drawdown


FONTE: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MultiCharts

F20 Bias Intraweek RBOB Gasoline - Equity Curve - Long side


FONTE: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MultiCharts
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAWEEK 26

F21 Bias Intraweek RBOB Gasoline - Equity Curve - Short side


FONTE: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MultiCharts

F22 Bias Intraweek RBOB Gasoline - Total Trade Analysis


FONTE: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MultiCharts
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAWEEK 27

F23 Bias Intraweek RBOB Gasoline - Annual Period Analysis


FONTE: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MultiCharts

ALTRI MERCATI SU CUI EFFETTUARE QUESTO


TIPO DI ANALISI
Ho provato ad applicare questo tipo di studio anche ad altri mercati ed alcuni di essi hanno fornito risultati
interessanti. Mi riferisco in particolare al British Pound Future, ad EuroFX Future, ai Future sui principali
indici USA (Mini S&P500, Nasdaq100 e Mini Dow-Jones 30) e al Future sull’Oro.
Riportiamo un esempio sul Mini S&P500 Future quotato al CME. La sessione di questo strumento va dalle
17:00 alle 16:00 del giorno successivo e il tutto è riferito all’orario di Chicago, ovvero GMT-6. I dati proven-
gono da IQFeed e il periodo di backtesting va da gennaio 2008 a marzo 2018. In particolare, in questo test
andremo a comprare all’apertura della prima barra oraria della sessione e chiuderemo poi il trade alla fine
della sessione. La piattaforma utilizzata è sempre MultiCharts.

F24 Valori ottimizzati per giorno della settimana su eMini S&P500 Future
FONTE: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MultiCharts
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAWEEK 28

In figura F24 potete osservare i valori ottimizzati per giorno della settimana borsistica: la prima colonna si
chiama “my day”, ovvero “il mio giorno”, e indica il giorno che vogliamo andare ad ottimizzare, mentre le
altre colonne riportano i risultati di questo test. Il quadro appare molto interessante; come potete notare,
ci sono giorni con un Average Trade nettamente inferiore rispetto ad altri. In particolare, il martedì e il gio-
vedì presentano Average Trade veramente interessanti, che permetterebbero quasi di tradare il sistema tale
e quale. Infatti, in tali giornate anche il massimo Drawdown intraday è nettamente più basso, mantenendo
comunque una buona percentuale di trade vincenti.

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I SISTEMI BIAS
INTRAMONTH
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAMONTH 30

I bias intramonth
L’idea è di andare a verificare, all’interno dell’anno borsistico, se esiste un bias legato al mese dell’anno, veri-
ficando quindi la presenza di una tendenza di salita o discesa legata a determinati mesi e cercando di capire
se e come questa possa essere sfruttata.

COME SI CALCOLA LA TENDENZA MEDIA INTRA


MENSILE?
È necessario calcolare le variazioni medie di prezzo per ogni giorno all’interno del mese; di fatto il principio
è il medesimo applicato al precedente caso delle tendenze infrasettimanali. L’unica differenza è che il calcolo
viene effettuato sul mese anziché sulla settimana. È bene specificare che esistono due modi per calcolare la
tendenza media intra mensile:
1. calcolandola sui giorni del mese: in questo caso verrebbe fatta una media della variazione tra la chiusu-
ra della sessione attuale e quella del giorno precedente per ogni giorno di calendario del mese. Tuttavia
è bene ricordare che all’interno di ogni mese ci saranno delle giornate in cui non si avranno dati, sia
perché la maggior parte dei mercati finanziari sono chiusi nei fine settimana e nelle festività, sia perché
alcuni mesi sono più corti di altri;
2. il secondo metodo consiste nel contare all’interno di ogni mese l’attuale giorno lavorativo e ragionare
quindi sul giorno lavorativo (o giorno di trading) all’interno del mese. In pratica si calcola la media
delle variazioni tra la chiusura e quella della sessione precedente per ogni giorno lavorativo del mese.

Purtroppo ad oggi non ho trovato in internet alcuna fonte gratuita da consigliare; la buona notizia è che
tramite le piattaforme più comuni è possibile studiare queste tendenze in modi differenti:
• esportando i dati necessari per questo tipo di analisi per poi elaborarli con Excel o qualche altro ap-
plicativo (ad esempio MatLab, Octave, Python);
• in alternativa si può pianificare un semplice backtest per ogni giorno di trading del mese e attraverso
i risultati si può comprendere qual è la tendenza per ogni giorno.
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAMONTH 31

ANALISI TRAMITE MATLAB/OCTAVE


Come avevo detto in precedenza, è possibile analizzare questo tipo di tendenze tramite programmi esterni,
tra i quali MatLab, Octave o Python. Io avevo optato per Octave, implementando nel mio programma che
avevo già utilizzato per le tendenze infrasettimanali anche lo studio delle tendenze intra mensili. Octave è
un programma dalle funzionalità molto simili a MatLab e permette di lavorare con una certa efficienza sulle
matrici, per cui esso risulta un ottimo applicativo per affrontare questo tipo di analisi ed è oltretutto gratuito.

È chiaro che il programma non sia stato creato con delle funzioni precostruite per questo lavoro specifico,
pertanto si rende necessario procedere alla codifica di tutte le operazioni da svolgere per giungere al risultato
che si vuole perseguire, con un ingente dispendio di tempo. Il vantaggio, d’altro canto, è che si può persona-
lizzare in base alle proprie necessità tutto il processo di calcolo.
In particolare avevo costruito il programma affinché svolgesse le seguenti operazioni:
1. calcolo della sommatoria delle variazioni per ogni giorno di trading del mese tra la chiusura della barra
attuale e quella precedente;
2. divisione di tutti i valori trovati per il numero di occorrenze medie. In questo modo i dati di fine mese
che si verificano meno spesso, avranno un’influenza minore sul risultato finale;
3. all’interno di un grafico viene rappresentata la curva cumulativa delle variazioni medie, ponderate con
il criterio precedentemente descritto.

Alla fine del processo si ottiene un grafico come quello visibile in figura F25, in cui sull’asse delle ascisse
troviamo il giorno di trading del mese e sull’asse delle ordinate il valore monetario della somma cumulata
delle variazioni medie ponderate rispetto alle occorrenze medie manifestatesi.

F25 Esempio grafico sul


Crude Oil Future
FONTE: UngerAcademy® - Elaborazio-
ne personale dell’autore, immagine ri-
prodotta con Octave
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAMONTH 32

ANALISI TRAMITE MULTICHARTS ED EXCEL


Utilizzando alcune piattaforme come MultiCharts e TradeStation, è possibile esportare su file di testo i prin-
cipali dati di uno strumento finanziario, affinché questi possano essere facilmente analizzati tramite Excel
o con un altro programma che gestisca fogli di calcolo elettronici. Nel mio caso ho realizzato uno script
utilizzabile sia come indicatore che come segnale per MultiCharts, che esporta sia il valore della media delle
variazioni per ciascun giorno di trading del mese che la somma cumulata delle variazioni stesse, ponderate
rispetto alle occorrenze medie manifestatesi. I valori esportati pertanto potranno essere facilmente importati
all’interno di Excel ed analizzati in maniera piuttosto semplice ed intuitiva.

F26 Analisi delle variazioni medie giornaliere sul Feeder Cattle Future
FONTE: UngerAcademy® - Elaborazione personale dell’autore, immagine riprodotta con Excel
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAMONTH 33

F27. Analisi della


variazione cumula-
ta della media su
base giornaliera
sul Feeder Catt-
le Future
FONTE: UngerAca-
demy® - Elaborazione
personale dell’autore,
immagine riprodotta con
Excel

F28. Feeder Cattle - configurazione in Multi-


Charts del Custom Future
FONTE: MultiCharts
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAMONTH 34

ESEMPIO DI ANALISI SUL FEEDER CATTLE


FUTURE (CME)
Fatte le dovute premesse sull’argomento, vorrei portare un esempio applicativo sul Feeder Cattle, un Future
quotato al CME di Chicago. Il Feeder Cattle è un prodotto relativamente poco liquido e poco scambiato (i
volumi medi per sessione si attestano a circa 5.000 contratti), ma spicca per la sua natura fortemente trend
follower: è dunque piuttosto volatile e si muove in swing di prezzo relativamente ampi, tali da permettere di
cavalcare fasi di trend prolungate.
Lo scopo, nel caso in oggetto, è di provare a migliorare un’idea di trading che sul Feeder Cattle funziona
per natura, abbastanza bene, con una logica di breakout sui livelli estremi del giorno precedente, quindi un
sistema molto semplice.
Il codice è scritto per MultiCharts/TradeStation, lo strumento utilizzato è un Custom Future sul Feeder
Cattle ed il criterio di rollover è basato sull’Open Interest del contratto prossimo rispetto a quello attuale.

CODICE 5 in formato EasyLanguage / PowerLanguage


buy next bar highd(1) stop;
sellshort next bar lowd(1) stop;

Il codice del sistema iniziale è davvero banale (code box 5), tuttavia sembra confermare la natura breakout e
trend follower dello strumento. Dalle immagini relative al report allegato (figure F29-F30), è possibile notare
come il sottostante risponda in maniera positiva alla logica applicata. Infatti l’equity curve risultante è sicu-
ramente piacevole, pur trattandosi di un motore grezzo e non di un sistema finito. Inoltre è possibile notare
che l’average trade è di soli 112$, per lo più concentrati nella parte centrale del periodo di backtest e ciò non
ci metterebbe al riparo dall’impatto delle commissioni e dello slippage, trattandosi a maggior ragione di uno
strumento con una scarsa liquidità.

F29. Equity Curve with Drawdown (breakout non filtrato sul Feeder Cattle Future)
FONTE: UngerAcademy® - Elaborazione personale dell’autore, immagine riprodotta con MultiCharts
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAMONTH 35

F30. Total Trade Analysis (breakout non filtrato sul Feeder Cattle Future)
FONTE: UngerAcademy® - Elaborazione personale dell’autore, immagine riprodotta con MultiCharts

Allora è possibile cercare di comprendere se esiste un bias all’interno del mese in cui convenga operare sola-
mente long ed una parte in cui possa convenire invece operare solo short. Per fare ciò, possiamo cercare di
individuare eventuali tendenze tramite i grafici riportati in precedenza (31).

F31. Tendenza media giornaliera (Feeder Cattle Future)


FONTE: UngerAcademy® - Elaborazione personale dell’autore, immagine riprodotta con Excel
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAMONTH 36

Dal grafico visibile in figura F31 sembrerebbe che all’interno del mese di trading si alternino principalmente
due fasi:
• dal 3° giorno di trading del mese sino al 14° sembra esserci una marcata tendenza ribassista. Infatti
possiamo vedere come si verifichino in media molte giornate di ribassi consecutivi e la serie viene
interrotta da poche giornate di rialzi;
• dal 15° giorno di trading del mese, sino al 2° del mese successivo, sembra invece esserci una forte ten-
denza rialzista. Anche in questo caso è possibile notare come la serie di giornate consecutive rialziste
sia molto pronunciata e non sembri essere inficiata dalle poche sedute ribassiste che sono mediamente
riscontrabili in quel periodo di tempo.

Pertanto è possibile provare ad includere i giorni trovati con questo tipo di analisi come un filtro per il si-
stema precedentemente scritto. Dopo alcuni test ho ritenuto sufficiente l’applicazione del filtro in questa
maniera:
• si opererà al rialzo solo dal 15° giorno di trading del mese in poi;
• la chiusura del trade long avverrà al 1° giorno utile del mese successivo;
• si potranno aprire posizioni ribassiste solamente prima del 15° giorno di trading del mese;
• si uscirà dalle operazioni short dal 15° giorno lavorativo del mese stesso;
• i trigger d’ingresso non sono variati rispetto alla versione precedente (breakout estremi del giorno
precedente).
Il codice della strategia è visibile nel code box 6.

CODICE 6 in formato EasyLanguage / PowerLanguage


var: TDOM(0);
if month(d)<>month(d)[1] then TDOM = 0;
if sessionlastbar[1] then TDOM = TDOM + 1;

if TDOM<15 then sellshort next bar lowd(1) stop;


if TDOM>=15 then buy next bar highd(1) stop;
if TDOM>=15 then buytocover next bar market;
if TDOM<15 then sell next bar market;

Con l’applicazione del filtro è possibile notare (figure F32-F33) quanto segue:
• il Net Profit della strategia è calato, ma in maniera poco significativa;
• il Max Drawdown è aumentato da circa 17.500$ a 22.500$;
• l’Average Trade è quadruplicato, passando da 112$ a 446$;
• l’equity curve del sistema è più irregolare rispetto alla prima mostrata;
• il tempo di permanenza media in posizione per ciascun trade è quadruplicato, passando da circa 42,6
barre (a 15 minuti) a 176,5 barre.
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAMONTH 37

F32. Equity Curve with Drawdown (breakout filtrato sul Feeder Cattle Future)
FONTE: UngerAcademy® - Elaborazione personale dell’autore, immagine riprodotta con MultiCharts

F33. Total Trade Analysis (breakout filtrato sul Feeder Cattle Future)
FONTE: UngerAcademy® - Elaborazione personale dell’autore, immagine riprodotta con MultiCharts
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAMONTH 38

A mio avviso l’aumento del Max Drawdown è in gran parte dovuto alla lunga permanenza a mercato per
ogni posizione che viene aperta: infatti qualora il mercato andasse contro la posizione aperta, si rimarrebbe
nella stessa posizione sino al termine del periodo stabilito nelle regole operative e questo può esporre il tra-
der a gravi rischi. Pertanto, pur riconoscendo che nel filtro applicato c’è un parziale miglioramento (princi-
palmente per quanto riguarda l’average trade), ci sarebbe comunque da implementare un metodo efficace per
gestire in maniera sostenibile le posizioni che vengono aperte. Alcune possibili soluzioni potrebbero essere:
l’utilizzo dello stop loss, di un trailing stop e/o la configurazione di un trigger d’uscita a tempo.

ALTRI MERCATI SU CUI EFFETTUARE QUESTO


TIPO DI ANALISI
Provando ad applicare questo tipo di studio ho notato che il filtro potrebbe rispondere bene anche ad altri
Future su commodity: in particolare su alcuni Future energetici come il Crude Oil, RBOB Gasoline ed He-
ating Oil, quotati al NYMEX.
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAMONTH 39

CONCLUSIONI SUI BIAS


Ad alcuni lettori potrebbe sorgere una domanda spontanea: “potrei scegliere anche in questo caso i giorni
migliori per decidere in quali operare long o short sulla base della tendenza intra mensile di un sottostante
finanziario ed operare solo nei giorni più promettenti?”. Io sinceramente lo sconsiglio, perché il numero di
occorrenze con questo filtro potrebbe essere molto basso rispetto all’approccio infrasettimanale. Se consi-
deriamo che solitamente conviene fare i backtest partendo dal 2008 o dal 2010 a seconda dello strumento,
significa che abbiamo come campione statistico circa 10 anni di storico, equivalenti a circa 120 mesi o 520
settimane. È chiaro dunque che il campione che viene rappresentato da ogni giorno della settimana è molto
più rappresentativo di ogni giorno lavorativo del mese e di conseguenza se valutassimo di operare solamen-
te sui giorni più promettenti, sarebbe molto più sicuro usare l’approccio infrasettimanale che quello intra
mensile. Il mio consiglio è quello di cercare delle ampie aree di stabilità all’interno del mese, come quella sul
Feeder Cattle vista nell’articolo attuale e di trovare finestre all’interno della tendenza media, sufficientemente
ampie da evitare l’overfitting.

F34. Tendenza media giornaliera (Crude Oil Future)


FONTE: UngerAcademy® - Elaborazione personale dell’autore, immagine riprodotta con Excel
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAMONTH 40

Nell’esempio visibile in figura F34, applicando l’analisi al Future sul Corn, è possibile notare che non siano
riscontrabili forti aree di stabilità (figura F35). A mio avviso ha poco senso cercare di concentrarsi sulle
giornate migliori, poiché non sembra esserci una contraddistinta alternanza di giornate consecutive al rialzo
o al ribasso e ciò potrebbe dar luogo ad un sistema poco stabile, le cui performance potrebbero non essere
positive in futuro.

F35. Tendenza media giornaliera (Corn Future)


FONTE: UngerAcademy® - Elaborazione personale dell’autore, immagine riprodotta con Excel

Questo approccio permette di condurre analisi più o meno complesse. Vediamo qualche altro esempio. Ef-
fettuiamo un test sull’indice S&P500 atto a verificare la presenza di una tendenza sui mesi da gennaio 1950 a
marzo 2018. I dati utilizzati per il backtest provengono da Yahoo Finance e sono stati elaborati con Micro-
soft Excel. Yahoo Finance permette agli utenti di scaricare gratuitamente dati mensili in file di formato .csv,
che possono essere quindi importati in Excel. Ai fini di questo test calcoleremo sui dati mensili la variazione
percentuale dell’indice rispetto al mese precedente; il tutto verrà fatto limitatamente ai prezzi di chiusura, in
modo da iniziare con un approccio abbastanza semplice.
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAMONTH 41

F36 Buy&Hold sull’indice S&P500 dal 1950 al 2018


Fonte: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MultiCharts

Il grafico in figura F36, che rappresenta il buy&hold dell’indice S&P 500 dal 1950 al 2018, mostra chiaramen-
te un home bias tendenzialmente rialzista. L’indice è stato qui plottato su una scala logaritmica (per poter
normalizzare le variazioni) e rappresenta la variazione verificatasi ogni mese rispetto al mese precedente. In
seguito, i dati sono stati elaborati tramite Microsoft Excel eseguendo una media dei cambiamenti medi men-
sili rispetto al mese precedente.

T1 Analisi mensile grafico Buy&Hold sull’indice S&P500 dal 1950 al 2018


Fonte: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, dati elaborati con Excel
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAMONTH 42

Dopo aver ordinato i risultati, sono state calcolate le percentuali vincenti dei mesi in salita e quelle dei mesi
in discesa. I risultati sono stati ordinati anche in base alla percentuale vincente e alla crescita media per mese.

Nella tabella T1 potete notare che gli ultimi due mesi dell’anno sono quelli che, indubbiamente, portano
maggiori salite, essendovi una crescita mensile media superiore all’1,5%; inoltre dicembre sembra un evento
abbastanza regolare, nel senso che si verifica circa nel 75% dei casi. Infatti, su 68 anni di backtest, a dicembre
l’indice è salito in 51 anni e sceso in 17. A seguire abbiamo aprile, anche se sembra essere un evento abba-
stanza isolato, pur essendo vicino a marzo, che si presenta comunque piuttosto buono, essendo comunque
nella prima metà dell’ordine. Nel complesso questa analisi rivela che la parte migliore dell’anno su cui andare
a lavorare è indubbiamente quella finale, per cui, nel caso in cui voleste creare dei sistemi filtrati su queste
tendenze, sarà utile conoscerle e saperle elaborare anche in base a questo tipo di analisi. Per quanto riguarda
invece l’analisi dei possibili movimenti al ribasso, si parla spesso del fatto che l’estate sia un momento di tur-
bolenza. In effetti, come potete notare, a cavallo tra agosto e settembre si verificano i mesi peggiori; ad uno
sguardo più dettagliato il mercato si mostra tendenzialmente debole da maggio fino alla fine di settembre.

Forse l’unico mese estivo un po’ contro tendenza è luglio, anche se andando ad analizzare la percentuale di
vincite, questo mese si posiziona ottavo nel ranking, fatto che suggerisce la possibilità che si tratti di un dato
falsato da qualche annata particolare. Nella pratica, se volessimo utilizzare questo tipo di filtro per costruire
dei sistemi, potremmo dire che i mesi più indicati per andare al rialzo sono indubbiamente gli ultimi dell’an-
no, ovvero da ottobre in poi; a inizio anno le mensilità sono abbastanza buone fino ad aprile, con l’eccezione
di febbraio, mentre a maggio non sbaglia forse il detto di Wall Street che recita “Sell in May and go away”,
consigliando di chiudere le posizioni sui mercati azionari in maggio. Nel caso in cui vogliate approfondire
questo tipo di analisi, oltre all’elaborazione dei dati in Excel o con altri software più specifici, potete orien-
tarvi su questo sito web: https://www.mrci.com/client/spmarket/

Il link è gratuito, mentre una parte del sito contenente indicazioni operative sui pattern stagionali è a paga-
mento. Il sito esiste da molti anni e si occupa di fare ricerche nell’ambito della stagionalità. L’unica pecca
(forse anche abbastanza grave) è che i contratti Future non sono rettificati; di conseguenza, può capitare che
talvolta vi siano dei gap molto importanti sulle scadenze contrattuali, cosa da non dimenticare mai, dato che
alcuni dati potrebbero risultare fallati. Detto questo, mrci.com può essere comunque molto utile per iniziare
a farsi un’idea generale.
In figura F37 un grafico di esempio ricavato tramite mrci.com sul Feeder Cattle su CME.
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAMONTH 43

F37 Feeder Cattle stagionalità a 40 anni (1978-2017)


Fonte: Moore Research Center Inc.

Questo sito rappresenta una soluzione un po’ più ricercata e permette di testare delle strategie basate sulla
stagionalità e di eseguire veri e propri backtest su di esse. SeasonAlgo non permette di fare l’analisi su con-
tratti rettificati, ma permette invece di testare, per ogni strumento future, quale sia la scadenza più profitte-
vole per quel tipo di stagionalità. Vediamo un esempio in figura F38.

F38 Analisi sul Crude Oil


Fonte: SeasonAlgo.com

Si tratta di una “stacked normalized” del Crude Oil, cioè una stagionalità normalizzata su scala da 0 a 100 di
tutti i contratti del Crude Oil dal 2008 ad oggi, con scadenza a dicembre (Z sui futures corrisponde alla sca-
denza di dicembre). Il grafico vi permette di osservare gli andamenti del contratto di dicembre mediamente
ANDREA UNGER I SISTEMI BIAS INTRAMONTH 44

nell’anno, quindi prima della scadenza contrattuale, e di trarre le vostre conclusioni. Questa analisi è molto
utile per verificare anche se una stagionalità è in media rispetto a quelle precedenti, oppure se siamo comple-
tamente fuori stagionalità; in tal caso, bisognerà decidere cosa fare e cosa non fare. Di seguito troverete una
breve analisi delle stagionalità di alcuni indici, complete di grafici in cui verrà analizzata la tendenza media del
sottostante per ogni giorno di trading e per ogni mese dell’anno, nell’arco di tempo considerato. Il risultato
della media delle variazioni tra la chiusura e la chiusura precedente di ogni giorno del mese per ogni mese
dell’anno verrà poi sommato al valore precedente per ottenere una curva cumulata dell’andamento medio
annuale di un certo sottostante. I dati provengono da Trade Navigator. In tutti i grafici potrete vedere tre
curve, una nera, una blu e una rossa. La curva nera rappresenta l’andamento medio annuale dall’inizio dello
storico fino alla fine; quella blu l’andamento dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2013; e quella rossa dal 1°
gennaio 2013 fino al 2018. Lo scopo di questa scelta è quello di confermare le tendenze su due periodi piut-
tosto diversi (linea rossa e linea blu).

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STAGIONALITÀ
ANDREA UNGER STAGIONALITÀ 46

Stagionalità Indici

MINI S&P500
Analizziamo la stagionalità del Mini S&P 500 quotato al CME con periodo di backtest che va dal 2000 al
2018.
Come potete notare in figura F39, negli ultimi anni l’indice presenta una tendenza al rialzo verso la fine
dell’anno, che pertanto costituisce il periodo più forte; analizzando invece la curva blu (che invece fa riferi-
mento agli anni dal 2008 al 2013) il movimento è leggermente più debole, e questo è probabilmente dovuto
anche agli anni di crisi del 2008, che hanno abbassato un po’ questa media. Ad ogni modo, da ottobre in poi
vi è comunque un movimento di leggera crescita. Su questo tipo di grafico la cosa non è molto visibile, anche
perché ad essere raffigurata non è la percentuale, bensì una semplice variazione monetaria dello strumento;
lo scopo del grafico è infatti quello di aiutarci a capire come si muove questo future in termini monetari.
Come nei casi precedenti, anche qui possiamo notare, soprattutto recentemente, una certa turbolenza nei
mesi estivi fino a settembre, che si dimostra anch’esso alquanto indeciso, soprattutto nella curva blu.

F39 Stagionalità S&P500


Da 1 a 2 è il periodo da inizio a fine gennaio, da 2 a 3 è il periodo da inizio a fine febbraio e così via, fino ad
arrivare a 12-13 che corrisponde all’andamento da inizio a fine dicembre.
Fonte: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MATLAB
ANDREA UNGER STAGIONALITÀ 47

DAX
Possiamo osservare in figura F40 una netta crescita nella parte finale dell’anno, con un movimento piutto-
sto pulito che va a confermare quanto notato sull’S&P500. Questo non deve stupire, dato che comunque il
DAX è abbastanza correlato al S&P500, fatto senz’altro interessante.

Per quanto riguarda il DAX, è interessante notare anche che, da marzo fino a inizio-metà maggio, si verifica
un periodo di interessante rialzo, cosa che in parte avevamo già osservato sul S&P500. A gennaio abbiamo
invece delle discordanze tra le varie curve: quella rossa tende a salire e poi a scendere, mentre quella blu tende
invece prima a scendere e poi a salire; inoltre vi sono delle parti dell’anno che non quadrano perfettamente
tra i due storici considerati.

F40 Stagionalità Dax


Da 1 a 2 è il periodo da inizio a fine gennaio, da 2 a 3 è il periodo da inizio a fine febbraio e così via, fino ad
arrivare a 12-13 che corrisponde all’andamento da inizio a fine dicembre.
Fonte: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MATLAB
ANDREA UNGER STAGIONALITÀ 48

Stagionalità Commodities
I grafici sono costruiti in maniera analoga a quelli realizzati per gli indici, quindi analizzando la tendenza
media del sottostante per ogni giorno di trading del mese per ogni mese dell’anno nell’arco di tempo consi-
derato. Il risultato della media delle variazioni tra la chiusura e la chiusura precedente di ogni giorno del mese
per ogni mese dell’anno verrà sommato al precedente per ottenere un valore cumulato. Le commodities con-
siderate sono quotate sul NYMEX (fa parte del CME Group, il mercato delle commodities e degli energetici
di New York), e il periodo di riferimento va dal 2000 al 2018.
ANDREA UNGER STAGIONALITÀ 49

CRUDE OIL
In figura F41 è immediatamente visibile il bias ribassista che si verifica a fine anno, e che coinvolge tutte le
curve, confermando che nella seconda metà dell’anno il Crude Oil tende ad avere movimenti di discesa mol-
to accentuati. Possiamo inoltre notare anche che, a cavallo dei mesi che vanno indicativamente da marzo a
maggio, si assiste a movimenti di rialzo interessanti, anche se purtroppo vi sono dei disallineamenti tra i due
storici. Probabilmente, il periodo che va dalla metà marzo alla fine di aprile è quello un po’ più sicuro, se si
volesse cercare una stagionalità rialzista. Purtroppo, il Crude Oil tende a falsare molto la stagionalità rialzista,
soprattutto a causa del 2008, un anno molto forte che tende a sballare la tendenza media. Ad ogni modo, in
base alle mie verifiche, posso dirvi che la finestra stagionale rialzista, sebbene sia un po’ più piccola rispetto
a quella ribassista, risulta comunque accettabile.

F41 Stagionalità Crude Oil


Da 1 a 2 è il periodo da inizio a fine gennaio, da 2 a 3 è il periodo da inizio a fine febbraio e così via, fino ad
arrivare a 12-13 che corrisponde all’andamento da inizio a fine dicembre.
Fonte: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MATLAB

La parte interessante rimane comunque la finestra di fine anno, dove abbiamo due serie storiche che conver-
gono nello stesso verso confermando una tendenza decrescente nella seconda parte dell’anno.
ANDREA UNGER STAGIONALITÀ 50

NATURAL GAS
Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un grafico un po’ particolare (figura F42).

F42 Stagionalità Natural Gas


Da 1 a 2 è il periodo da inizio a fine gennaio, da 2 a 3 è il periodo da inizio a fine febbraio e così via, fino ad ar-
rivare a 12-13 che corrisponde all’andamento da inizio a fine dicembre.
Fonte: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MATLAB

Si ricorda che la volatilità sul Natural Gas è molto scesa negli ultimi anni, e che sebbene si sia un po’ ravvivata
alla fine del 2018, con la crisi delle centrali nucleari, è comunque molto difficile fare delle stime su questa
commodity. Prendendo in considerazione solamente questi dati, possiamo notare che i periodi in cui le curve
convergono in discesa sono da luglio ad agosto, e poi in parte verso la fine dell’anno, ovvero da ottobre in
poi. Questa stagionalità appare in parte simile a quella mostrata dal petrolio, anche se in questo momento
non è il caso di spingersi su analisi più azzardate.
ANDREA UNGER STAGIONALITÀ 51

GOLD
La prima parte dell’anno appare qui decisamente interessante (figura F43), con un movimento al rialzo in
entrambi i periodi considerati (quindi sia sulla curva rossa che su quella blu) e poi un periodo di ribasso che
coinvolge anche in questo caso entrambe le curve (anche se forse è un po’ meno regolare su quella blu). Non
quadra invece il periodo di ribasso osservabile a fine anno, molto visibile sulla curva rossa, quindi negli ultimi
5 anni, ma non confermato da quella blu, che mostra invece la tendenza da 5 a 10 anni fa; questa discrepanza
dovrebbe costituire un campanello d’allarme che dovrebbe indurvi ad evitare di costruire delle stagionalità
all’interno di questo periodo.

F43 Stagionalità Gold


Da 1 a 2 è il periodo da inizio a fine gennaio, da 2 a 3 è il periodo da inizio a fine febbraio e così via, fino ad
arrivare a 12-13 che corrisponde all’andamento da inizio a fine dicembre.
Fonte: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MATLAB
ANDREA UNGER STAGIONALITÀ 52

ORANGE JUICE
Indubbiamente la prima parte dell’anno appare ricca di movimenti contrari e quindi priva di interesse o ri-
lievo (figura F44). Inizia invece a diventare interessante da ottobre in poi, con una specie di trend long che
parte da inizio-metà ottobre e si conclude circa a metà novembre. In dicembre esiste la possibilità di cercare
un ingresso short da chiudere poi il primo giorno di gennaio, o comunque alla fine del mese di dicembre.

F44 Stagionalità Orange Juice


Da 1 a 2 è il periodo da inizio a fine gennaio, da 2 a 3 è il periodo da inizio a fine febbraio e così via, fino ad
arrivare a 12-13 che corrisponde all’andamento da inizio a fine dicembre.
Fonte: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MATLAB
ANDREA UNGER STAGIONALITÀ 53

CORN
Come potete notare in figura F45, nella prima parte dell’anno la volatilità non si palesa affatto, trattandosi
comunque di uno strumento mediamente poco volatile e che non offre in genere movimenti interessanti utili
alla costruzione di sistemi. Ad ogni modo, possiamo notare che durante i mesi estivi si verifica una leggera
volatilità, che tuttavia non risulta sufficiente per costruire delle strategie; infatti, è piuttosto difficile riuscire a
fare delle ipotesi, specialmente dato che le linee non convergono molto tra loro: ad esempio, a inizio dicem-
bre abbiamo una forte discesa dell’equity blu che non è invece presente sulla rossa. Personalmente, a meno
che non mi vengano mostrati studi più approfonditi in grado di convincermi del contrario, per il momento
eviterei di fare ipotesi su questo prodotto.

F45 Stagionalità Corn


Da 1 a 2 è il periodo da inizio a fine gennaio, da 2 a 3 è il periodo da inizio a fine febbraio e così via, fino ad
arrivare a 12-13 che corrisponde all’andamento da inizio a fine dicembre.
Fonte: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MATLAB
ANDREA UNGER STAGIONALITÀ 54

WHEAT
Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un grafico ben poco interessante e con periodi che non qua-
drano assolutamente (figura F46). La volatilità in generale non è particolarmente elevata, anche se un po-
chino più elevata rispetto al Corn; vediamo infatti un buy&hold tendenzialmente ribassista, probabilmente
anche per meccanismi di back-adjustment dello strumento, ma nulla che sia comunque interessante.

F46 Stagionalità Wheat


Da 1 a 2 è il periodo da inizio a fine gennaio, da 2 a 3 è il periodo da inizio a fine febbraio e così via, fino ad
arrivare a 12-13 che corrisponde all’andamento da inizio a fine dicembre.
Fonte: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MATLAB
ANDREA UNGER STAGIONALITÀ 55

SOYBEANS
L’ultima commodity che andremo ad analizzare è la soia (figura F47). In questo caso possiamo osservare
un aumento della volatilità nei mesi che vanno da luglio ad ottobre, oltre ad un periodo di rialzo a inizio
anno, seguito poi da uno di ribasso, che però appare in realtà abbastanza confuso. Vi è poi un secondo rialzo
indicativamente da aprile fino a giugno, che sembra essere abbastanza regolare. Per pensare a dei sistemi
bisognerebbe fare dei test più approfonditi, comunque il fattore più interessante rimane indubbiamente
l’aumento della volatilità che si verifica durante i mesi estivi.

F47 Stagionalità Soybeans


Da 1 a 2 è il periodo da inizio a fine gennaio, da 2 a 3 è il periodo da inizio a fine febbraio e così via, fino ad
arrivare a 12-13 che corrisponde all’andamento da inizio a fine dicembre.
Fonte: UngerAcademy®, elaborazione personale dell’autore, immagine ottenuta con MATLAB
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