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URB

AN
RE
GEN
ERA
TION
RIQUALIFICAZIONE
URBANA A MILANO
Il caso studio del CityLife
Università degli studi di Cagliari
Facoltà di Ingegneria e Architettura
CdL in Scienze dell’architettura
L-17_ a.a. 2019/2020

Laureando: Matteo Longoni


Relatrice: Prof.ssa Anna Maria Colavitti

URBAN
REGENERATION
Riqualificazione urbana a milano:
il caso studio del citylife
IN
0. Abstract

1. La città e l’uomo

DI

1.1 Urbanistica 13

1.2 Idea di città e di società 14
1.3 Città e villaggio 15

CE

1.4 Città-regione 20
1.5 Città-estesa 22

1.6 Cambiare la città o
costruirne una nuova? 28

2. Evoluzione storica e urbanistica di
milano
2.1 La forma urbana 35
2.2 La città di antica formazione 36
2.3 Il piano Beruto 40
2.4 Il piano Pavia-Masera 44
2.5 Il piano Albertini 48
2.6 La ricostruzione post bellica
e il boom economico 52

3. La “urban regeneration” milanese
3.1 Vuoti urbani 60
3.2 Una metropoli in trasformazione 64

3.3 Ante e post Expo 2015 70
3.4 Smart Milan 74
3.5 Progetto Navigli 88
3.6 Milano 2030 106
4. Il caso studio del Citylife • Portare a termine questo lavoro e questo corso
di studi in un periodo storico così problematico
4.1 Milano fiera, ieri e oggi 124 non è stato facile.

4.2 Il progetto 128
• Il mio primo ringraziamento va alla professoressa
4.2.1 Torre Generali 132 Colavitti per avermi trasmesso interesse e
4.2.2 Torre Libeskind 134 passione verso una disciplina tecnica e
complessa e per il suo supporto prima e durante
4.2.3 Torre Allianz 136
la stesura di questa tesi.
4.2.4 Portico CityLife 138 •
4.2.5 Le residenze 140 • Dedico questo primo traguardo della mia
4.2.6 Il parco 144 carriera accademica alla mia famiglia, senza la
quale tutto questo, probabilmente non sarebbe
4.2.7 Il Padiglione 3 148
stato possibile e in particolare a mio fratello Gian
4.2.8 Il Vigorelli 152 Marco per essere stato fonte di ispirazione ed

4.3 Analisi swot 156 esempio di costanza e tenacia.

Conclusioni 168
• Un ringraziamento va ai colleghi con cui ho
condiviso un percorso e dei momenti che non
dimenticherò.
Bibliografia e sitografia 172 •

• Una dedica speciale va a Francesca, che mi ha
reso una persona migliore e che con il suo amore
ha saputo spronarmi, sopportarmi e motivarmi
durante la fase finale di questa esperienza.

• Un
w
ultimo pensiero va a chi, nonostante non
abbia potuto condividere con me questi anni,
sarà sempre presente nei miei pensieri e nel mio
cuore.



0.
Alla base di questo studio, che ha come oggetto
la tematica della rigenerazione urbana come
strumento per la riqualificazione territoriale, vi è il
crescente e ormai necessario, interesse verso la

Abstract
sostenibilità ambientale e verso le dinamiche
sociali legate alla pianificazione della città.
Rigenerare - lo dice il termine stesso - significa, in
ambito urbano, approcciarsi all’evoluzione di un
tessuto edificato e non, attraverso una serie di
continue demolizioni, ricostruzioni e
rifunzionalizzazioni delle sue parti che tengano
conto delle esigenze specifiche del contesto.
Un’attività mirante non solo ad una riqualificazione
fisica, necessaria per rilanciare l’immagine
urbana, a livello estetico, ma affiancata da
interventi finalizzati ad un incremento della
qualità della vita, nel rispetto dei principi di
sostenibilità ambientale e di partecipazione
sociale.
Un’indagine attraverso gli step che hanno
portato Milano, città contemporanea,
complessa e teatro di stratificazioni, all’attuale e
futura visione della stessa come smart city.
Il percorso, iniziato trattando tematiche e
concetti fondamentali, quali la relazione tra la
città e l’individuo, passando attraverso i piani
urbanistici e progetti che hanno ridefinito e
ridefiniranno ulteriormente il tessuto della
metropoli lombarda, culminerà con il focus sul
progetto di riqualificazione urbana che occupa
lo storico quartiere della Fiera Campionaria di
Milano, il CityLife.
Uno studio della città considerato non come
semplice interpretazione delle origini, ma come
analisi dell’evoluzione contemporanea;
un approccio che evidenzia la possibilità di un
tipo di azione socialmente orientata, capace di
impattare positivamente sulle forme del
progettare, dell’innovare e dell’abitare.
L’utilizzo di strumenti di pianificazione strategica
come le analisi swot, che evidenzieranno punti di
forza e criticità dei progetti, ci condurranno,
infine a compiere delle riflessioni sul paradosso
tra l’autonomia dell’architettura e lo spirito del
luogo, da sempre motivo di dibattito.
1.
1.1
URBANISTICA

La città
e l’uomo
L’urbanistica è la scienza che studia i fenomeni motorizzato. Solo retrospettivamente e per
urbani in tutti i loro aspetti avendo come proprio analogia, perciò, si chiamano urbanistici i nodi di
fine la pianificazione del loro sviluppo storico, strutturazione, organizzazione, configurazione
attraverso la decodifica, il riordinamento, il dello spazio urbano nel passato, siano essi
risanamento e l’adattamento funzionale di spontanei o diretti da norme giuridiche o iniziative
aggregati urbani già esistenti e la disciplina della di governo o da teorie e princìpi formulati da
loro crescita, attraverso l’eventuale politici, filosofi, architetti.
progettazione di nuovi aggregati, sia infine Come attività specificamente intenzionata alla
attraverso la riforma e l’organizzazione ex novo progettazione degli sviluppi urbani, l’urbanistica
dei sistemi di raccordo degli aggregati tra loro e è interessata a tutte le componenti geografiche,
con l’ambiente naturale. In questa fase è storiche, ideologiche, culturali, economiche del
fondamentale chiarire il significato del termine fatto urbano, nonché a tutte le esigenze
urbanistica poiché profondamente diverso da tecnologiche, igieniche, educative, assistenziali
altri, di analoga radice, con i quali è talvolta ad esso connesse.
confuso: urbanesimo, che indica la Sotto l’aspetto estetico, l’urbanistica è
concentrazione e condensazione dei fattori particolarmente in rapporto con la progettazione,
demografici, sociali, culturali ed economici con l’architettura e le sue tipologie, nonché con
costituenti la città; urbanizzazione, che indica il la funzione ideologica e rappresentativa degli
processo di formazione e disseminazione delle edifici, con la concezione della natura e
città in una determinata area; e infine specialmente della società e della vita rurale,
inurbamento, che è il processo di afflusso di come contrapposte, almeno in certe civiltà, alla
popolazioni per lo più rurali nei centri urbani. vita cittadina.1
L’urbanistica nasce nel secolo scorso come
risposta alle problematiche scaturite nella cultura
urbana dal progressivo affermarsi
dell’industrializzazione, dal rapido incremento
della popolazione e di conseguenza del traffico Fig. 1 M. C. Escher, Metamorphosis I, 1937.

12 13
1.2

IDEA DI CITTÀ E DI SOCIETÀ

È noto che il confine tra l’idea di città e l’idea di evolutivo. Nel primo e nel secondo stadio si city: una città che è una società consapevole,
società è piuttosto permeabile, le due idee svolge quella che Geddes definisce la vita pronta a raggiungere i traguardi che
tendono a sovrapporsi, intrecciarsi e confondersi. passiva, nel terzo e il quarto la vita attiva. Gli stadi l’immaginazione del terzo stadio ha proposto e
Non è un caso che la città sia da sempre tema di non devono essere pensati come una sequenza pronta a sviluppare in modo ideale le relazioni
riflessioni flosofiche e letterarie e oggetto di studio lineare, sono entro certi limiti continuamente umane. La seconda possibilità è che il passaggio
di molte discipline. presenti in un processo dinamico, aperto al ad una comunità morale non riesca, e si avvii
Se si scorre la letteratura ci si accorge che nel successo come all’insuccesso, dove l’insuccesso una graduale regressione al secondo e al primo.3
trattare della città le ibridazioni tra discipline è la regressione da uno stadio superiore ad uno
sono molteplici, aprono la strada a nuove inferiore. Ai diversi stadi corrispondono due
interpretazioni e percorsi di ricerca, anche se modelli contrapposti di città, che Geddes
non garantiscono risultati sempre fertili, e corrono definisce town e city.
il rischio di confusioni ed equivoci. La town è il luogo della produzione e del
Secondo Geddes “la città più che un luogo nello consumo materiale, perché nel primo stadio è
spazio, è un dramma nel tempo”2. l’ambiente a determinare il comportamento
La definizione si spiega nella prospettiva umano. Nel secondo stadio si sviluppa una forma
evoluzionista di Geddes secondo la quale il semplice di vita mentale, frutto della rifessione
perno di ogni processo sociale è il partecipare sull’esperienza che il primo stadio ha prodotto; e
consapevolmente della Creazione Evolutiva. la town si dota di scuole dove i frutti dell’esperienza
La partecipazione comporta il radicamento del sono raccolti e ordinati. Nel terzo stadio inizia la
tempo nello spazio, e il radicamento della vita attiva: nelle università e nei chiostri laici e
politica, comunque intesa, nella natura. religiosi si sviluppano la religione, la flosofia, la
Una rifessione sulla società è possibile solo se la si poesia, e le scienze che alimentano la vita
coglie nei rapporti con l’ambiente in cui è interiore di intellettuali e artisti e li sollecitano a
insediata. Su queste basi Geddes, che non produrre innovazione. Nel terzo stadio si
dispone di una vera teoria politica, costruisce confgurano due possibilità. La prima è il
una teoria dello sviluppo sociale e ambientale passaggio al quarto stadio in cui si forma una
che articola in quattro stadi di un processo comunità morale, e la town diventa finalmente Fig. 2 Piano di Tel Aviv, P.Geddes, 1925.

14 15
1.3

CITTÀ E VILLAGGIO

Una rapida rassegna delle principali fra le predominante, come nella definizione sintetica l’eventuale cinta muraria, i monumenti (che descrizione schematica e statica del suo
numerose definizioni di città enunciate da di Max Weber (1921) della città come “sede di determinano nel tessuto edilizio movimenti di scheletro o, se si vuole, del suo guscio.
geografi, storici e sociologi moderni, pone in luce mercato” (con le variazioni di città dei mestieri, avvolgimento, di attrazione o di prospettiva) ed Quest’esigenza era già stata profondamente
la estrema varietà degli aspetti rilevati e dei punti dei mercanti o dei consumatori), si individuano infine i sistemi geometrici razionali di capita da Patrick Geddes, che, superando
di vista e la difficoltà di contenerli in un’unica solo alcuni degli aspetti economici tipici della urbanizzazione (a scacchiera, radiocentrici, l’esame delle semplici interazioni fra luogo-
proposizione, che risulti valida al di fuori delle città medievale del mondo occidentale, non lineari, a fuso, ecc.). lavoro-popolo, proposte da Le Play e da lui
differenze temporali e spaziali. Così la definizione estensibili ad altri periodi storici, o li si stempera Il metodo, se criticamente utilizzato, può fomire attivizzate nei rapporti fra organismo-funzione-
di città come «stabile concentrazione di uomini nella genericità, come nella formula di H. Wagner lo spunto per la interpretazione dei caratteri ambiente, ha insegnato a considerare le città
e di residenze che coprono considerevole parte (1923) per il quale le città sono “punti di urbani, come hanno dimostrato gli studi di Luigi nel loro stato di evoluzione e ad analizzare la
di terreno, con strade commerciali al centro», concentrazione del commercio umano”. Sempre Piccinato sulle città medievali; “nell’organismo condizione attuale in tutti i suoi aspetti dinamici,
data da Ratzel (1891), evoca piuttosto i caratteri in questa direzione sono ancora da segnalare la urbano”, dice sinteticamente Umberto Toschi anche negativi. A lui si deve non solo la definizione
della città preindustriale che non quelli delle definizione di Bruhnes e Deffontaines (1920), (1947) “funzioni e forme differenziano elementi della “città paleotecnica”, frutto della rivoluzione
città in esplosione verso la fine del secolo, e non secondo i quali “vi è città ogni qual volta gli costitutivi numerosi e diversi che bisogna cercare industriale incontrollata (che ha prodotto
può essere certamente assunta, per abitanti impiegano la maggior parte del loro di individuare nei loro caratteri interiori ed Kakotopia), cui contrappone la fase
incompletezza, come enunciazione generale. tempo all’interno dell’agglomerazione”, che è esteriori”.4 “neotecnica” (Eutopia), secondo una
Definire la città, distinguendola dal villaggio, per evidentemente inapplicabile alle città-dormitorio L’analisi morfologica dell’impianto, del tracciato schematizzazione tipologica ed una terminologia
mezzo dell’attività dei suoi abitanti è impresa ed alle città agricole; e del tessuto di un insediamento e dei caratteri che saranno ampiamente sviluppate da Lewis
quasi senza sbocco, perché se si procede per fra le più recenti quella di Pierre George (1952) del sito determinanti per la struttura urbana può Mumford, ma anche una serrata critica della
esclusione, come propone Von Richthofen che individua la città nel “punto di contatto tra quindi esser utilmente eseguita come uno dei dispersione e disseminazione urbana in atto sul
(1908), secondo cui la città è “concentrazione di economia industriale ed economia primi passi verso la conoscenza della realtà del territorio inglese nei primi anni del secolo, con le
attività non agricole”, si ottiene una indicazione commerciale”, anche questa tuttavia suscettibile fenomeno urbano, ma può anche condurre a patologiche manifestazioni dei nastri continui e
non solo vaga, ma anche unilaterale, perché di riserve. risultati del tutto sterili ed astratti, se l’esame vien delle fungaie di case o di quelle particolari
non riconosce carattere urbano alle città Più fecondo di risultati è stato invece il metodo limitato all’aspetto puramente geometrico e proliferazioni di tessuto astrutturato che si
agricole che non abbiano carattere di villaggio; della lettura morfologica dell’insediamento, fisico degli elementi generatori della pianta, sviluppano irregolarmente e con discontinuità
se si tenta di elencare tutte le possibili attività non proposto dal Lavedan (1936), che individua perché allo studio dell’organismo urbano, che attorno e fra i centri industriali fino a dar luogo,
si ottiene altro che una interminabile lista, ed come elementi generatori della pianta: l’asse pur si dichiara di non poter conoscere se non nel loro complesso, ad un nuovo tipo di
infine, se si cerca di coglierne il carattere stradale generatore, le direttrici naturali, il rilievo, nella globalità di organismo, si sostituisce la insediamento e ad una nuova forma di

16 17
aggregazione urbana, dal Geddes battezzata proliferazioni, restano distinte pur essendo
“conurbazione” (1915). inglobate in un unico insieme, ma li battezzano
Il processo di urbanizzazione spontanea, “agglomerazioni” quando tra città e proliferazioni
sollecitata dai singoli interessi privati si stabilisce uno stretto grado di interrelazioni e di
dell’economia capitalista in espansione, era dipendenza.5
infatti, in Inghilterra, in stadio di avanzata
degenerazione fin dai primi anni del secolo con
manifestazioni che si sarebbero prodotte solo più
tardi in altri paesi, con la puntuale ripetizione ed
accumulazione di identici aberranti effetti. Si
sono così avuti differenti aspetti morfologici di
espansione incontrollata, con casi di
avvolgimento a nubi attorno a città accentrate
tradizionali, con infiltrazioni a spora e a grappolo
germogliate fra città principale e corona di città
minori, oppure con inserimenti di tessuto
sfilacciato ed informe fra città e città di pari
importanza o, ancora, con la formazione di un
amorfo tessuto indefinitamente dilatabile:
ovunque si siano manifestati, questi nuovi
insediamenti hanno rapidamente rotto l’antica
separazione fra città e campagna, sconvolgendo
antiche e recenti equilibrate strutture di quei
sistemi solari urbani già studiati da Walter
Christaller (1933) e che ora vengono trasformati
da costellazioni in galassie, o dissolvendo
ogni sistema in un’unica nebulosa urbana,
formata da un “continuum urbano-rurale”,
variamente diluito o condensato (A. Smailes,
1953).
I modemi geografi (T. W. Fawcett, Chabot e
Pierre George) continuano ancora a denominare
tali fenomeni “conurbazione“ quando le città
d’origine, fra le quali si sono insinuate le

18 19
1.3
CITTÀ-REGIONE

Nel linguaggio urbanistico inglese, il termine city non può più esser considerata senza il suo
region, già adoperato dal Geddes in senso territorio circostante.
geografico di regione urbana, è ora spesso usato Questo nuovo modo di considerare la città ha
per indicare quelle conurbazioni che siano modificato anche i criteri di classificazione
soggette ad un processo di ristrutturazione dimensionale, consacrati dall’uso; così, pur
urbanistico-amministrativa, per la loro restando sempre denominata “metropoli” la
trasformazione da aggregati informi in città con più di 1 milione di abitanti, e “grande
aggregazioni strutturate. In questo senso city città” quella con più di 100.000 abitanti, geografi
region è da tradurre con “regione urbanizzata” ed urbanisti nordamericani hanno recentemente
più che con “città-regione”, come spesso è stato introdotto la denominazione di “area
impropriamente ed affrettatamente fatto in metropolitana” per quelle agglomerazioni con
Italia in tempi recentissimi, dando luogo ad più di 100.000 abitanti contenenti almeno una
equivoci ed abusi nominalistici; il termine città- città con più di 50.000 abitanti attorniata da
regione, infatti, non esprime con evidenza il insediamenti di minore o pari dimensione,
senso di recupero di una situazione negativa in amministrativamente autonomi, in cui almeno il
atto, ma induce piuttosto all’illusoria scoperta di 65% degli abitanti eserciti un’attività non agricola.
una nuova categoria di supercittà quasi che Al limite dimensionale superiore delle
l’estensione del concetto di città ad un ampio conurbazioni campeggiano alcune
territorio comportasse anche la risoluzione o “megalopoli”: massima è quella formata dalla
l’assoluzione di tutti i suoi problemi. catena di città Washington-Filadelfia-New York -
Per alcuni geografi inglesi, tra cui il Dickinson Boston, in cui, su di una striscia di 1000 km di
(City, Region and Regionalism, 1947-1960), il lunghezza per 80 - 150 di larghezza, erano
termine di city-region è invece usato per indicare ospitati, nel 1963, ben trentotto milioni di abitanti.
l’area tributaria funzionalmente dipendente, o La formazione delle megalopoli è ritenuta
servita, da una città, nel senso quindi geografico- irreversibile da Jean Gottman (1961);
economico di area di influenza. secondo Lucien Gachon questa sarebbe
La città, in ogni caso, o di qualsiasi dimensione, l’ecumene di domani. Fig. 3 Mappa regionale delle megalopoli del nord-est degli Stati Uniti.

20 21
1.4
CITTÀ-ESTESA

Nel 1932 F.L. Wright esprime nel suo libro “The dell’area di1.024 ha, la densità abitativa è bassa,
Desappearing City” la sua sfiducia nella 5-7 ab/ha, pur variando in relazione delle diverse
sopravvivenza delle attuali città. funzioni e all’importanza degli edifici. L’unità
Nel 1934 espone il suo progetto di città ideale abitativa minima si dispone entro un terreno di 1
“Broadacre City”, dove la città tradizionale acro (circa 4000 mq).
dovrebbe ridursi ad un luogo di lavoro utilizzato Come le abitazioni, anche le attrezzature, le
solo negli orari lavorativi mentre la vita associativa fattorie, le attività produttive si dispongono
si svolge in appositi centri sparsi nel territorio liberamente in lotti di forma rettangolare di
(modello di città americana, downtown e nuclei superficie minima di 1 acro.
residenziali). Nel progetto di Wright si riconoscono due
Gli spostamenti sono affidati alle automobili tipologie edilizie residenziali: case unifamiliari e
mentre la maggior parte delle interrelazioni torri verticali. Ciascun lotto di casa unifamiliare è
avviene servendosi delle moderne tecnologie di dotato di un giardino ed un parcheggio, mentre
telecomunicazione; le torri residenziali di 15-20 piani sono disposte a
Wright immagina una città estesa dagli ampi grande distanza l’una dall’altra e poggiano su
spazi servita da un efficace sistema viabilistico piastre attrezzate per il parcheggio ed i servizi.
con un sistema di strade che definisce una L’espressione formale degli edifici non è legata
griglia che accoglie al suo interno residenze, ad alcun vincolo di omogeneità e risulta quindi
fabbriche ed attrezzature urbane. eterogenea.
Alla base dell’idea compositiva vi è la possibilità La Broadacre City, città estesa dalla residenza
pressoché illimitata di mobilità individuale, un unifamiliare è dunque anche città delle massime
progetto che offre un dettaglio delle scelte altezze, dove torri altissime costituiscono punti di
tipologiche degli edifici e degli spazi aperti riferimento visuali nel territorio.
prefigurando addirittura le caratteristiche dei Wright non vede che a Broadacre quel che si
mezzi di trasporto individuale.
La griglia di Wright è un quadrato di 3,2 km di lato
Fig. 4. Modello della Broadacre City, 1935,
che accoglie 1.400 famiglie, con un’ estensione Frank Lloyd Wright.

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guadagna in libertà spaziale si perde in
costrizione temporale; egli dice: « tra l’ascensore
e l’automobile, scelgo l’automobile», la quale
consente di spostarsi dove si vuole ma non
quando si vuole; condanna la città verticale di
Le Corbusier perchè fissa il luogo di ogni attività
umana, persino del riposo e degli svaghi, non
vedendo che Broadacre conduce a fissare, in
modo altrettanto rigido, i tempi di ogni attività,
compresi i divertimenti. La ragione di questa
scelta sta nel fatto che Broadacre non è un
programma urbanistica ma l’illustrazione di un
principio: è il tipo di città compatibile con
l’architettura di Wright, con una architettura cioè
che ha precise esigenze di spazio, che vive in un
tempo mitico, immaginario.

Fig. 5. Mappa della Broadacre City, 1935, Frank Lloyd Wright.

24 25
Fig. 6. Vista della Broadacre City, 1935, Frank Lloyd Wright.

26
1.5
CAMBIARE LA CITTÀ O
COSTRUIRNE UNA NUOVA?

Il dibattito internazionale tra le due guerre è per un sano abitare e per attività produttive, che minerari. Ma in genere le città che esistono lo stradale e la distribuzione dei caratteri principali,
incentrato sulla tematica della new town o città consenta una piena vita sociale, anche se di sono stabilmente, e lo resteranno nel tempo a pubblici e privati. Ma questo rimane, così come
giardino e l’urbanista John Nolen, nel 1926 non grandi dimensioni, circondata da una fascia venire: non solo continuano a esistere, ma non era all’origine: si può dimostrare che le vecchie
elenca motivi per cui i governi e le associazioni di terreno rurale, e in cui tutte le superfici sono di cambiano nei loro caratteri fondamentali. città non si adattano bene a nuove condizioni,
dovrebbero impegnarsi in questo senso, proprietà pubblica o comunque controllate Una rassegna delle forme delle città in questo e non si possono modificare troppo. E perché
anticipando in parte i tentativi del decennio dalla comunità. altri paesi presenterebbe cambiamenti dunque non le si elimina, se sono così poco
successivo. Di nuove città se ne creano di continuo, sia per relativamente piccoli avvenuti in esse. adatte allo scopo? In primo luogo perché
Esistono due modi di affrontare il tema urbanistico caso che deliberatamente. La questione Pensiamo che piccole modifiche comporta presentano grandi vantaggi localizzativi, rispetto
riguardo ad una migliore distribuzione della principale per l’urbanistica è di rendere più nell’organizzazione di una città, anche un evento a una baia, a una ferrovia, all’organizzazione
popolazione: uno è riorganizzare e ricostruire le consapevole il processo, progettare e costruire traumatico come un terremoto, una inondazione, topografica, alle materie prime, alla produzione
città esistenti; l’altro è progettare e realizzarne di nuove città intenzionalmente, usando che devastano gli edifici e le infrastrutture. agricola. In secondo luogo, gli interessi consolidati
nuove, che le si voglia definire “Satelliti” dei centri conoscenze, potenzialità, previsioni. Il problema E ancora se pensiamo alle città americane negli di singoli e imprese, o più in generale della
attuali, o vere e proprie new town distinte in è diverso rispetto alla riorganizzazione delle città ultimi venticinque anni, il periodo in cui si è cittadinanza presa nel suo insieme, sono il frutto
luoghi diversi, ciò che in Inghilterra chiamano esistenti. Non richiede un approccio altrettanto esercitata attivamente l’urbanistica moderna, un investimento troppo grande in terra e
Città Giardino. Con città satellite si intende un prudente.Le città nuove devono esprimere nuovi notiamo come nonostante trasformazioni trasformazioni.7
centro dotato di una propria autonomia, criteri e nuovi ideali, cercare di risolvere i problemi sostanziali ed evoluzioni in molti aspetti, la loro Esistono due principali ragioni per costruire nuove
un’entità distinta con caratteristiche moderni e rispondere alle nuove situazioni. forma resta in gran parte la stessa. Uno studio su città. La prima è quella di dotarne nuovi territori
economiche, sociali, culturali, che pur dotato di La questione non è tanto di scegliere se orientarsi Chicago, St. Louis, Detroit, o altre città che hanno che di tanto in tanto si conquistano, e la seconda
una identità abbia comunque una forte relazione verso la ricostruzione dell’esistente o pianificare il una storia di grandi progressi in campo è quella di rispondere a nuove domande e nuovi
o relativa dipendenza da una grande città. Non nuovo. Se l’obiettivo è una migliore distribuzione urbanistico, confermerebbe che anche nella criteri attraverso l’urbanistica.
si intende invece un villaggio, perché un villaggio della popolazione, allora si devono usare migliore situazione qualsiasi ripensamento e Un altro motivo per realizzare new town è che
non è una città, né un suburbio o altro genere di entrambe le possibilità insieme. Ci sono esempi riorganizzazione di una città esistente debba esiste un limite alla dimensione delle città. Certo
quartiere assimilato ad altra entità. La parola di città morte, che non sono più tali, la cui civiltà avvenire confermandone i caratteri. Quasi tutto si può discutere su quale sia, questo limite, ma è
“satellite” si usa nell’accezione astronomica: un è sparita insieme a loro. E ci sono anche esempi ciò che l’uomo produce viene periodicamente la stessa capacità umana di organizzare e
corpo influenzato da un altro maggiore, ma di città che a causa delle evoluzioni industriali, distrutto, e cambia per adeguarsi alle mutate gestire, o la regola dell’efficienza cha cala ad un
fisicamente distinto.6 economiche, o di altri aspetti, sono divenute circostanze. Delle città resta assai poco, salvo la certo punto (come le rese in agricoltura), a
Con Città Giardino si intende una città pensata meno importanti, come nel caso dei centri planimetria generale, ovvero l’organizzazione fissare un limite alle città esistenti, e a spingere a

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insediare la nuova popolazione in centri nuovi. scelta delle arterie principali, della loro larghezza, deve essere lasciata al caso, allo sporadico tempo stesso grazie a una buona urbanistica
Ma le nuove città non si devono solo alla direzione, pendenze, non comporta particolari investimento di qualche privato proprietario, diminuire i costi che comportano oggi le città,
colonizzazione di nuovi territori; cambiano anche difficoltà oltre le considerazioni tecniche per oppure deve essere regolamentata e controllata perché si tratta del modo più pratico di rispondere
le esigenze. capire tutte le esigenze. In una città esistente dalle autorità di governo? Ci deve essere una alle esigenze del movimento, degli affari,
La nuova città deve essere adeguatamente invece adattare le vie principali esistenti alle pianificazione a scala nazionale e regionale, del’economia su cui si basa la ricchezza delle
localizzata dal punto di vista geografico. Si tratta esigenze moderne è una sfida ardua, che non si nella localizzazione di nuove città? città.
di un fattore di primaria importanza, e riguarda è ancora risolta in alcuna delle città importanti. E Nel formare l’opinione pubblica, nello stimolo e
criteri di scala regionale e nazionale. il contrasto tra vecchio e nuovo si applica sostegno alle varie forme di azione urbanistica,
Il piano cittadino si deve basare su considerazioni benissimo a tante altre tematiche, come per spiccano le varie organizzazioni e associazioni
topografiche, in rapporto a ferrovie e grandi esempio gli edifici pubblici, la loro organizzazione, tecniche nazionali interessate al tema. Notevole
strade di comunicazione, affacci su corpi la scelta di spazi aperti. Quest’ultima è di primaria influenza potrebbe avere il tipo di conoscenze
d’acqua o altri elementi naturali. Anche questo importanza nella moderna vita cittadina. urbanistiche che si studiano nelle università in
è di importanza fondamentale. Comporta crearsi una scorta di elementi naturali istituzioni tecniche. Soprattutto avrebbe grande
I caratteri della città devono essere fissati in da distribuire per tutta la città, campi da gioco, valore il tipo di scambi internazionali di idee ed
riferimento ai suoi scopi e funzioni. Il piano deve spazi per la ricreazione a scala di quartiere. esperienze promosso dalla International
tener conto delle varie esigenze della città, che Risulta abbastanza evidente che usando gli Federation for Town and Country Planning and
siano principalmente industriali, o residenziali, o adeguati strumenti di progettazione urbanistica Garden Cities.8
ricreative, oltre che dei condizionamenti alle varie aree, unitamente alle prescrizioni di Il nuovo ordine della vita cittadina qui
topografici e climatici. zoning, sia possibile fissare legalmente queste sommariamente tracciato, possibile con la
Occorre considerare le probabili dimensioni qualità in modo assai più soddisfacente di progettazione di nuove città adeguate alla
dell’insediamento. Solo così è possibile fissare i quanto non avvenga nella città esistente, dove nuova situazione, comprende tante cose che
punti fondamentali, quelli che non si possono alcune condizioni pregresse non si possono rendono la vita degna di essere vissuta: abitazioni
modificare facilmente. Certo non c’è alcuna modificare. La qualità delle abitazioni in tante decorose, eliminazione dei tuguri e dei quartieri
intenzione così di controllare quali dimensioni città americane, piccole e grandi, non è elevata che li ospitano, bambini ben nutriti, sani nel corpo
possa raggiungere alla fine la città, ma un’idea come potrebbe essere. E qui ancora emerge il e nella mente, città avvolte nella luce del sole e
almeno approssimativa si deve tenere presente, contrasto fra le due situazioni. Progettando una non in una cappa di fumo, città senza più rumori
nella stesura del piano. La crescita è una delle città nuova si possono fissare qualità molto più molesti, città più sicure. Volendo, in queste città,
difficoltà principali con le città esistenti. alte di quanto non succeda con le città esistenti, potremmo anche aggiungere decorazioni e
Progettando una new town ci deve essere un specie quelle grandi, in termini di dimensione dei monumenti. Potremmo migliorarne la situazione
fattore di elasticità, che compensi l’eventuale lotti, soleggiamento, aerazione, qualità estetica con più colore e individualità. Più
errore di sovrastima o sottostima delle dimensioni. ambientale. Per non parlare della qualità dei biblioteche, più occasioni per la musica e l’arte.
Il paragone più evidente forse, tra quello che si quartieri, del tempo libero, dei servizi alla famiglia Grandi spazi per il gioco, parchi, boschi.
può fare con una città esistente e in una new e in particolare per i bambini. Costruendo il nuovo potremmo innalzare la
town, riguarda le strade. Nella città nuova la L’iniziativa per la realizzazione di nuove città qualità della vita, materiale e spirituale, e al

30 31
NOTE FONTI ICONOGRAFICHE
1 Cfr. G. Astengo, “Urbanistica”, Enciclopedia Universale dell’Arte, vol. XIV, Istituto per la collaborazione culturale, Fig. 1 https://www.escherinhetpaleis.nl
Venezia-Roma, 1966, pp. 1. Nel 1937, Escher creò la sua prima metamorfosi. In esso, raffigura la transizione della cittadina di Atrani attraverso
motivi geometricamente rigidi in una figura indipendente.
2 Ivi, p. 2.
Fig. 2 https://www.researchgate.net/
3 Ibidem The celebration, condemnation and reinterpretation of the Geddes plan, 1925: The dynamic planning history of Tel
Aviv
4 Ivi, p. 15.
Fig. 3 Jesse Russell, Ronald Cohn, “Northeast Megalopolis”, Book on Demand, 2012.
5 Ivi, p. 16.
Fig. 4-6 https://franklloydwright.org/reading-broadacre/
6 Cfr. C.B. Purdom, “The Building of Satellite Towns”, Dent, 1949, University of Michigan.

7 Cfr. “What is City Planning” nella rubrica Zoning Roundtable su City Planning Vol. 1, n. 2, p. 130.

8 Cfr. “City Planning”, aprile 1926 – Titolo originale: “New towns versus existing cities”.

32 33
2.
2.1
LA FORMA URBANA

E voluzione Le dinamiche attuali di una grande città come raffronto, nello stesso periodo Manchester aveva

storica
Milano non possono essere comprese a fondo una popolazione pressoché uguale, Londra
senza una conoscenza del suo sviluppo passato. aveva 2 milioni e mezzo di abitanti, Parigi ne
L’espansione a macchia d’olio della città, aveva 2 milioni). La città era ancora chiusa

e urbanistica
ancora oggi chiaramente visibile, è stata ad all’interno delle mura spagnole, ma ben presto
esempio determinata già in tempi antichi dai iniziò l’espansione industriale al loro esterno, nel
flussi commerciali e dalla sua posizione momento stesso in cui Milano diventava la

di milano pianeggiante. In epoca spagnola questa


morfologia si è concretizzata in assi viari radiali
che dalle dieci porte lungo le mura portano al
capitale economica d’Italia. Con i Savoia arrivò
anche un boom del mattone e degli sventramenti:
è l’inizio degli ultimi 150 anni di storia, che hanno
centro medioevale. Determinante è stata anche fatto di Milano una delle capitali europee della
la ricca presenza di acque, dai fiumi Olona, speculazione immobiliare. Il luoghi topici del
Nirone, Seveso e Lambro, fino alla roggia centro vennero allora stravolti, a partire da
Vettabbia e ai Navigli, che hanno rappresentato piazza Duomo, con l’abbattimento di edifici
nel loro insieme un ulteriore fattore di storici come il Rebecchino e il portico dei Figini,
collegamento della città con il territorio antistanti la cattedrale, fino allo sventramento di
circostante. Un’altra particolarità della crescita Piazza Mercanti e, successivamente, alla
di Milano prima della dominazione spagnola è creazione dell’odierna piazza Cordusio e di via
quella dell’assenza di spazi pubblici e di piazze, Dante. Vennero costruiti anche grandi nuovi
laddove quest’ultime “sorgono ex post e non quartieri borghesi tra la cerchia dei Navigli e i
sono l’incipit dell’operazione urbanistica”. bastioni, soprattutto in zona nord e nord-est, il cui
Lo spartiacque nella storia urbanistica di Milano parallelo fu l’inizio del processo di espulsione dei
è costituito dall’Unità d’Italia, che lancia la città ceti popolari dal centro.1
nel più vasto contesto italiano e internazionale in
presenza di una politica economica improntata
Fig. 6. Mappa di Milano, al liberalismo. La capitale lombarda si presenta
Daniel Stoopendaal
1704. all’appuntamento con 357.000 abitanti (per

34 35
2.2
LA CITTÀ DI ANTICA
FORMAZIONE

Il nucleo di antica formazione più consistente conferma i precedenti tracciati in uscita dalla cittadine, lungo le direttrici su cui si erano già risposta alle nuove esigenze urbane della città
della città di Milano è definito dall’insieme delle città, estendendosi lungo la via Manzoni fino addensate le abitazioni e le attività dei milanesi che concorreranno alla creazione del primo
parti di territorio ricadenti nel centro della città e all’incrocio con Montenapoleone. in crescita demografica, e dallo schiacciamento piano regolatore del 1888 concepito soprattutto
la cui valenza storica viene normalmente Il cerchio delle mura medievali, erette nel XII dovuto alla presenza del Castello e del suo per dare un nuovo disegno organico agli
riconosciuta con riferimento alla cartografia secolo con un percorso più ampio ma sempre di imponente sistema difensivo. Il sistema delle vie ampliamenti.
dell’Istituto Geografico Militare di prima levatura. forma concentrica , che corrisponde alla cerchia d’acqua si arricchisce della Darsena. Le I nuclei di antica formazione esterni al centro
Entro il perimetro del nucleo di antica formazione dei Navigli, aggiunge alle precedenti porte trasformazioni dell’impianto urbano del centro storico sono porzioni di territorio, entrate a far
sono compresi gli ampliamenti più antichi della lungo le direttrici in uscita, altre porte o pusterle. storico si fermano qui; la dominazione austriaca, parte della città in seguito agli accorpamenti
città, succedutesi nel tempo. A questo disegno si aggiunge il rapporto delle pur apportando modifiche e nuovi inserimenti di operati a partire dalla fine del XIX secolo. Essi
La prima cerchia ancora leggibile nel disegno acque con la città; oltre ai fiumi Nirone, Seveso, edifici all’interno della maglia stradale, non rappresentano luoghi marcatamente poco
del centro storico, appartiene alle mura della Olona già utilizzati per scopi difensivi in epoche inserisce nuovi brani urbanistici significativi. significativi nella gerarchia urbana, ma costituenti
città romana disegnata nei pressi del primo precedenti, compaiono il Naviglio Grande, che Altrettanto la breve parentesi del governo ambiti di valore storico caratteristici del
insediamento insubrico. Esse circoscrivono il porta le acque del Fiume Ticino, e napoleonico, pur introducendo il tema della paesaggio rurale o comunque extra-urbano.
nucleo sorto intorno all’area del Foro, collocato successivamente il Naviglio Pavese; il sistema si rettificazione e degli ampliamenti dell’armatura All’interno di questi contesti fanno parte cascine,
presumibilmente in corrispondenza dell’attuale arricchisce del tema del trasporto via acqua urbana esistente (Piano regolatore neoclassico ville nobiliari, complessi religiosi. Tra gli altri: gli
piazza San Sepolcro di cui si legge ancora il tema nonché del suo utilizzo per le attività artigianali. del 1807), lascia inalterata in modo sostanziale ambiti di Villa Litta ad Affori, Villa Clerici e Villa
del vuoto urbano; ancora rintracciabile il disegno Gli impianti urbani di maggior consistenza, sia l’immagine della città antica Sarà solo con la Lonati a Niguarda, Villa Simonetta, Villa Scheibler,
dei due assi del Cardo, l’asta che dal Carrobbio morfologica sia tipologica, possono essere seconda metà del XIX secolo che le prime Villa Finzi a Gorla. Questi ambiti, entrati a far
passa per Santa Margherita fino alla porta posta ricondotti al cuore amministrativo del Broletto, trasformazioni post-unitarie, che porteranno alla parte del comune di Milano soprattutto nel 1923,
all’imbocco di via Manzoni, e del Decumano, dell’Ospedale Cà Granda, del Castello e del creazione di piazze rappresentative come quelle fanno riferimento ai complessi delle ville
l’asta che dalla porta romana posta in piazza Duomo, oltre all’impianto del Lazzaretto anche del Duomo e della Scala, tenteranno di dare extraurbane costruite soprattutto nel Settecento,
Missori fino al varco in corrispondenza se costruito fuori mura. Il nuovo ampliamento nuovi assetti al tessuto storico, oltre all’introduzione a volte su preesistenze ancora più antiche. Gli
dell’incrocio tra via Carducci e corso Magenta, delle Mura della città si ha alla fine del XVI secolo della prima Stazione Centrale e alla creazione assi di riferimento sui quali sorgono sono quelli
e della struttura del Circo, che permarranno con la dominazione Spagnola. Il sistema difensivo delle prime linee ferroviarie che, poi traslate, delle radiali storiche in uscita dalle Porte cittadine,
indelebilmente per tutti i secoli successivi. composto di Bastioni cingenti la città ancora segnano ancora oggi alcuni tracciati viari. Prima spesso nei pressi di nuclei abitati adiacenti.
Il secondo ampliamento delle mura avvenuto una volta circolarmente, è aperto in del Piano Beruto l’impianto urbano del corso Il paesaggio in cui erano collocate era quello
nei primi secoli dopo Cristo sotto Massimiano che corrispondenza delle traslazioni delle Porte Genova e del Lazzaretto tenteranno di dare una rurale, stravolto successivamente dai processi di

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inurbamento e dai grandi manufatti infrastrutturali Al bivio con la direttrice per il Ticino si diparte Tutti questi tracciati, che rappresentano lo
come ferrovie e nuove strade. anche la strada San Vincenzo e Lorenteggio, schema portante della viabilità di due millenni di
Questi ambiti fanno riferimento a complessi rurali, con direzione Ovest e quella per Baggio e storia milanese, sono ancora leggibili attraverso
spesso ancora oggi utilizzati a tali scopi, per Muggiano. le intricate trame viarie che si sono succedute sia
l’utilizzo dei terreni agricoli prossimi alla città. La Poco sopra l’asse di corso Magenta, Vercelli, tramite ampliamenti successivi dei nuclei storici,
conformazione geografica dei comparti deriva il porta direttamente a Novara. sia attraverso lo schema di sviluppo dei Piani
più delle volte dalla presenza di grandi rogge e L’altra direzione del Decumano è invece tagliata Regolatori. Il disegno di questi ultimi spesso si
di una rete irrigua ancora efficiente, che hanno dall’ingombro del Castello, sorto adegua in corrispondenza dei tracciati
ma propria “impronta” sulla conformazione dei successivamente. Invece la direttrice verso Nord, preesistenti, pur rientrando nel disegno a più
lotti e sul disegno delle trame agrarie. Le radiali che dal nucleo romano porta a Como, per le vie ampia scala.2 Fig. 7. I nuclei di antica formazione esterni alle zone di Recupero del
storiche che, dipartendosi dal centro cittadino, Broletto, Ponte Vetero, corso Garibaldi, Como, PRG ‘80
fin dal nucleo romano più antico, sono ancora Borsieri, Imbonati, Astesani, si legge tuttora
leggibili, in larga parte, nel Tessuto di differenti perfettamente anche se tagliato
epoche. Le prime strade in uscita sono il Cardo e dall’ingombrante manufatto dello scalo Farini.
il Decumano, rispettivamente l’asse che da Da esso si diparte il Borgo degli Ortolani, lungo la
piazza San Sepolcro si diparte lungo la via via Canonica e Pier della Francesca, la strada
Manzoni e dalla parte opposta e l’asse che per Dergano e Affori, La Valassina, passando per
sempre dalla piazza diventa corso di Porta Niguarda, subito sopra via Borsieri, alla quale si
Romana, corso Lodi, ossìa la via Emilia e ricongiunge la strada per le Abbadesse.
viceversa. Sempre verso Nord un tracciato ancora leggibile
Da Corso Lodi si dipartono la via Muratori, subito è quello del fiume Seveso, a partire dalla cerchia
fuori dalla Porta, ossia la strada per Castagnedo, medievale in corrispondenza della Porta Nuova
la strada per Nosedo e Chiaravalle, subito fuori e la strada per Greco, che attraversa il grande
l’incrocio della ferrovia, e il corso di Porta manufatto ferroviario della stazione centrale.
Vigentina lungo la via Ripamonti. Fuori dalla cerchia romana, più a Est si diparte la
Sempre dalla cerchia romana, come direttrici direttrice per Venezia, con il corso omonimo,
verso Sud, si dipartono Corso italia, via Teulliè, Buenos Aires. In corrispondenza con il Loreto si
ossìa la strada per Morivione, e Corso di Porta biforca anche verso Monza. Poco più sotto, verso
Ticinese, San Gottardo, Meda, in direzione del Est, la strada Vallazza, per Lambrate, come
Ticino. Subito più ad ovest si biforcano i due rami anche quella Cassanese, verso anche Bettolino.
dei Navigli lungo i quali corrono le Alzaie. Poco più sotto la strada per Ortica ossia la
A partire da essi , fra i due corsi d’acqua, nascono Rivoltana, come anche la strade per Linate e
le strade per Magolfa, Moncucco e quella per Cremona e l’asse del corso di Porta Vittoria, XXII
Rottole. Marzo e Corsica.

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2.3
IL PIANO BERUTO

Nel 1884 si decise di redigere un Piano regolatore, dalle campagne lombarde e venete (dai Si evitò poi di demolire l’antico fortilizio
che venne commissionato all’ing. Cesare Beruto. 357.000 abitanti del 1861 si arriva al quasi accogliendo le sagge indicazioni di Luca
Il suo piano era sotto molti aspetti moderno e raddoppio a 600.000 nel 1911). A cavallo dei due Beltrami, che propose di restaurarlo e farne la
coraggioso rispetto ai tempi, prevedeva solo secoli la popolazione che vive al di fuori dei sede delle maggiori istituzioni storico culturali
modesti sventramenti e dedicava particolare bastioni supera per la prima volta quella che vive della città. Dobbiamo ringraziare Negri e Beltrami
attenzione al verde nei quartieri di nuova al loro interno. La città dopo essersi espansa in un se il Castello Sforzesco è giunto fino a noi. Tra i
costruzione. A Roma però il ministero dei Lavori primo tempo a nord, comincia a espandersi a pregi del piano Beruto, varrà la pena ricordare
Pubblici bocciò le proposte di Beruto e il piano nord-ovest e a est. che era prevista la divisione del Comune in zone
venne successivamente adottato con varianti Il primo gennaio 1886 fu approvato il piano per la costruzione di edifici appartenenti allo
fondamentali che lo avrebbero completamente dell’ingegnere Cesare Beruto, la cui versione stesso genere: via XX settembre, vicino a
stravolto. definitiva presentava notevoli modifiche rispetto Cadorna e a piazza Conciliazione, fu terreno per
Si tratta della prima di una lunga serie di vittorie al progetto originario, assai più radicale. Ad le ville, mentre la zona compresa tra piazzale
del regime immobiliare capitalistico milanese, esempio, la prevista copertura del naviglio Baracca e il Parco Sempione fu riservata ad
già allora così forte da imporre decisioni al interno in centro città venne bocciata dalla eleganti abitazioni signorili. Il quartiere di Porta
ministro e da affermare il ruolo decisivo della giunta Negri, orientata alla conservazione di Tenaglia, le zone dell’antico Borgo degli Ortolani
rendita fondiaria nell’economia della città: un’infrastruttura che costituiva un segno e dei Corpi Santi di Porta Comasina (oggi vie
“L’intervento del Ministero, teso in sostanza a insopprimibile dell’identità cittadina. Inoltre, se Canonica, Bramante, Paolo Sarpi) furono invece
rendere più velocemente edificabili i lotti e a nel progetto originario si proponeva la costruzione destinate all’edilizia popolare.3
eliminare molte delle previsioni di uso pubblico di una piazza centrale ad ovest rispetto a piazza
del Piano, favorisce gli interventi più disordinati del Duomo, collegata con nuove arterie stradali
nello sviluppo della città, che, proprio in questi che avrebbero spianato molti isolati del centro,
anni, sotto una spinta demografica notevole, alla fine si decise per una piazza ellittica (il
acquista quei caratteri morfologici e quelle Cordusio) allargando le strade esistenti e
contraddizioni che ancora oggi, ingigantite, costruendo la sola via Dante fino al Castello.
sono ben visibili”. La città intanto aumenta Nella piazza d’Armi tra il Castello e l’arco del
vertiginosamente la propria popolazione Sempione l’architetto Alemagna costruì quello
soprattutto per il grande afflusso immigratorio che sarebbe poi diventato il parco Sempione.

40 41
Fig. 7. Piano Beruto, 1886.

42 43
2.4
IL PIANO PAVIA-MASERA

Il sempre più crescente incremento demografico con tipologie a schiera; ma anche i più densi seconda guerra mondiale e anche se la tipologia invece in maniera assai ridotta i caratteri originari
registratosi in città, anche se completate le aree Vittoria, Genova e Magenta), che su aree urbanistica non cambia (edifici allineati sul filo del piano per quanto riguarda i tessuti e la forma
edificabili del piano berutiano solo parzialmente, esterne e periferiche (fra gli altri, Stadera, stradale con isolati a blocco chiuso), non appare della città. Prevale, rispetto al settore orientale,
portano all’esigenza di un nuovo piano redatto Villapizzone, Calvairate, Canaletto). Dal 1923 in più percepibile l’omogeneità del tessuto l’edificio isolato, secondo la concezione ridotta
nel 1912 dagli ingegneri Pavia e Masera. I criteri poi, l’abolizione del blocco degli affitti imposto originario. Rispetto al Piano Beruto viene e addomesticata del plan libre razionalista con
di ampliamento della città vengono confermati durante la Guerra, unitamente a incentivi di maggiormente utilizzata la tipologia della casa a altezze e densità maggiori rispetto a quelle
con una impostazione equivalente a quello natura fiscale, rilancia l’edilizia e quindi schiera a 2 piani (individuale o bifamiliare), previste dal piano; anche se, confrontando le
precedente, con una nuova rete di strade l’attuazione del piano, che rimarrà in vigore fino destinata alla piccola borghesia, presente per planimetrie originarie con la situazione di oggi,
sempre a corona intorno ai precedenti anelli di alla metà degli anni Trenta. Nel settore orientale, esempio nelle piccole vie trasversali di viale l’attuazione della rete stradale appare pressoché
espansione. Vengono riconfermati e ridisegnati l’attuazione del piano appare la più completa, Corsica e via Piranesi o attorno a piazza completa. La carenza di spazi pubblici
gli elementi cardine dei singoli episodi urbani, sia per la rete stradale che per gli interventi edilizi. Aspromonte. (soprattutto del verde), la monofunzionalità
come alcune piazze e alcuni viali, ma soprattutto Qui i tessuti del piano sono paragonabili, per Oltre ai due assi nord-sud principali, sono da pressoché totale, accentuata da grandi
viene ridisegnata la rete ferroviaria dell’intera caratteristiche morfologiche e tipologiche, a ricordare alcune piazze significative previste dal complessi di edilizia pubblica, definiscono
città; dismessa quella precedente, che fornisce quelli del Piano Beruto. Si tratta in particolare Piano del 1912: alcune con carattere più di nodo tuttavia un tessuto urbano sostanzialmente privo
alla città nuove aree di espansione, si definisce della zona di Città Studi, attraversata dall’asse della grande maglia urbana: le piazze Durante, di qualità.
un nuovo anello più esterno con nuovi scali e nord-sud più esterno, costituito dalle vie Piola, Susa (la cui forma singolare è determinata Non dissimile la situazione del settore meridionale,
soprattutto con la creazione della nuova stazione Teodorico, Ponzio (che divide la nuova sede del dal nodo ferroviario della diramazione della dove i tessuti originari sono riconoscibili solo in
centrale in posizione più arretrata rispetto alla Politecnico dalle sedi decentrate dell’Università ferrovia per Venezia ormai dismessa), Bologna. alcuni brandelli (lungo le vie Meda e Montegani).
vecchia. Tale sistema infrastrutturale, di notevole Statale), Anelli e Lombardia: un asse che, Altre sono pensate invece come luoghi centrali Nella circonvallazione meridionale, che doveva
importanza, condizionerà fino ai giorni nostri lo nonostante molti interventi edilizi recenti, ricorda dei nuovi tessuti urbani: le piazze Aspromonte, affiancare il nuovo canale navigabile, solo via
sviluppo. Dalla fine della grande guerra al molto l’impianto del Piano del 1889. Altrettanto Grandi, Martini, Insubria. In generale sono tutte di Giovanni da Cermenate conserva la dimensione
fascismo, gli anni della crisi economica, fu significativo è l’asse nord-sud più interno (i ampie dimensioni, molto più ampie degli spazi originaria, ma su di essa si affaccia un’edilizia
prevalentemente il Comune a guida socialista ricordati viali Lombardia, Romagna, Campania, pubblici che la città fino allora conosceva (a moderna priva di qualità, in particolare nella
(1918-22) a sostenere lo sviluppo urbano, con Mugello, Molise, Puglie e Basilicata). Nonostante parte piazza del Duomo), ma salvo le eccezioni parte più occidentale. Ancora meno riconoscibile
interventi su aree comunali realizzate dall’Istituto la grande ampiezza della strada (50 metri, tranne delle piazze Grandi e Martini, prive della qualità appare il piano nel settore nord. La localizzazione
Case Popolari, sia su aree centrali e semi-centrali che nel tratto di via Lombardia), predomina progettuale di quelle del piano ottocentesco. della nuova Stazione Centrale nel cuore dei
(Campo dei Fiori, Baravalle, Tiepolo e Gran Sasso l’architettura moderna realizzata a cavallo della Nel settore occidentale l’espansione presenta tessuti berutiani ne aveva già provocato la

44 45
sostanziale sostituzione, che prosegue anche nei
decenni successivi, anche grazie alle grandi
realizzazioni come il nuovo Centro Direzionale
previsto dal Piano del 1953. In questa parte della
città, appena a nord di piazza Carbonari, si trova
il quartiere della Maggiolina, esterno al Piano
Beruto, esito di un progetto del 1909 (promosso
da alcuni grandi imprenditori milanesi tra i quali
Carlo Feltrinelli, Ettore Conti, Piero Pirelli), per un
“Quartiere industriale nord Milano”, imperniato
sull’asse di viale Monza (l’attuale viale Zara), il cui
primo tratto era già previsto dal Piano Beruto e
che il Piano del 1912 prolunga fino alla cintura
ferroviaria. Il progetto prevedeva la realizzazione
di diverse tipologie residenziali lungo il “vialone”,
la più vicina delle quali una città giardino (a cui
si ispira la Maggiolina, unico tessuto sopravvissuto
del grande progetto del “Quartiere industriale
nord Milano”) e la più lontana destinata
all’industria. Il progetto del viale verso la Brianza
verrà ripreso da tutti i piani successivi e
completamente realizzato alla fine degli anni
Cinquanta.4

Fig. 8. Piano Pavia - Masera, 1912.

46 47
2.5
IL PIANO ALBERTINI

Dopo l’annessione di 11 comuni limitrofi, diventando un imprinting che ha condizionato la degli enti locali che sopprimeva i consigli
avvenuta nel 1923, la popolazione milanese sale pianificazione milanese fino almeno a tutto il XX comunali e istituiva i podestà sanzionando la
vertiginosamente; l’amministrazione comunale secolo. Conviene quindi chiedersi se il perpetuarsi linea autoritaria.
redarrà nel 1934 un nuovo piano regolatore per nel tempo di tale modello abbia rappresentato Il concorso fu vinto da Portaluppi-Semenza con
disegnare lo sviluppo dei nuovi brani di città un fatto positivo. Perché se uno sviluppo un progetto che, pur con qualche correttivo (in
aggregatosi. Il piano, a cura dell’ingegnere radiocentrico e uniforme attorno al centro particolare la varietà delle tipologie urbane
Albertini, consiste in un fitto reticolo viario, poteva essere ragionevole per una città di previste nelle diverse zone), riproponeva
anch’esso a corona dei precedenti, che 425.000 abitanti (1891), con un aumento previsto sostanzialmente il modello berutiano, modello
raggiunge i nuovi limiti comunali. fino a 525.000 nell’arco di 25 anni, forse non lo che fu ancor più accentuato dal funzionario
In centro vengono operati alcuni sventramenti era più per una città la cui popolazione era comunale l’arch. Cesare Albertini, incaricato
come il corso Matteotti o la piazza Diaz, cresciuta in soli venti anni fino a 600.000 abitanti, della redazione del piano dopo il concorso,
accompagnati dall’espulsione della residenza, che nel 1934 si avvicinava a 1 milione di abitanti cancellando tutti gli elementi correttivi.
già registrata nei decenni precedenti e la relativa e nel 1951 a 1,3 milioni. Al contrario il progetto, secondo classificato, del
realizzazione di nuovi quartieri in zone periferiche. Una risposta implicita a questo interrogativo ci Gruppo degli urbanisti milanesi in cui militavano
Si completa un sistema di grandi strutture viene suggerita dai risultati del Concorso per il tra gli altri Giuseppe De Finetti, Alberto Alpago
pubbliche rappresentative della città come la nuovo piano regolatore del 1926-27, bandito dal Novello, Giovanni Muzio, Gio Ponti, proponeva di
città universitaria, il Tribunale, lo Stadio, commissario prefettizio Ernesto Belloni. Alcuni dei bloccare la crescita indifferenziata al limite
l’aereoporto. progetti presentati infatti affrontavano il esterno del piano precedente salvaguardando
Le previsioni di ampliamento del piano Albertini problema di una diversa modalità di sviluppo, dei cunei di verde tra gli sviluppi radiali lungo le
erano sorprendenti e del tutto dissennate: 10.000 già sollevata da Cesare Chiodi, assessore principali arterie regionali. Significativo anche il
ettari di nuova espansione, un incremento di all’urbanistica negli anni precedenti. Chiodi in un progetto, terzo classificato, del gruppo dello
3.650.000 abitanti, una abnorme estensione del documento preparatorio formulava un’ipotesi stesso Chiodi, che immaginava uno sviluppo
reticolo stradale che lottizzava minuziosamente policentrica limitando lo sviluppo dell’aggregato articolato mediante nuclei esterni collegati al
ogni angolo del territorio. principale, per dar vita a quartieri satelliti dotati centro da una efficiente rete viaria e di trasporti.5
Milano iniziò quindi ad ampliarsi secondo un di servizi e «capaci di vita relativamente
modello di espansione uniforme che graverà per autonoma». Chiodi rassegnò le dimissioni nel
anni sugli sviluppi del capoluogo lombardo, novembre 1925 e nel 1926 fu varata la riforma

48 49
Fig. 9. Tracciati dei piani.

50 51
2.6
LA RICOSTRUZIONE POST
BELLICA E IL BOOM
ECONOMICO
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale popolazione residente a 850.000 abitanti, con il AR furono assunti dal piano Venanzi (dal nome di molte osservazioni, venne approvata nel 1953.
l’Italia e Milano si trovavano in una situazione decentramento progressivo da Milano di un dell’assessore all’urbanistica della prima giunta Tra le convenzioni reinserite quelle di corso
drammatica: un quarto degli alloggi distrutto o terzo dei posti di lavoro nell’industria, con uno eletta dopo la guerra, sindaco ancora Greppi) Vittorio Emanuele, di piazza San Babila e degli
inabitabile, molte aziende gravemente sviluppo in quartieri dislocati all’esterno. Tale che prevedeva una riduzione della superficie sventramenti nella zona del Verziere. Tale prassi si
danneggiate, musei, come Brera, e biblioteche decentramento era sostenuto oltre che da un edificata e delle strade, estese consoliderà negli anni seguenti, durante i quali i
colpiti e da ricostruire. Tale situazione sistema di ferrovie e metropolitane, da due indiscriminatamente dal piano del 1934. piani particolareggiati piuttosto che essere
rappresentava però anche una preziosa grandi assi attrezzati (autostrade urbane). Il piano introduceva inoltre la destinazione di strumenti di approfondimento delle linee del
opportunità per avviare la ricostruzione All’incrocio dei due assi, a lato di corso Sempione, ogni zona a una specifica funzione, seguendo la piano diverranno delle vere e proprie varianti al
perseguendo nuovi indirizzi, legati agli ideali di erano situati il nuovo Centro direzionale e la prassi della “zonizzazione” e, sempre sulla scia piano stesso.6
libertà, equità e giustizia della Resistenza nuova Fiera, mentre gran parte del settore ovest del dibattito svoltosi dopo il concorso, In sostanza il PRG del 1953, pur introducendo
antifascista. era destinato a un grande parco urbano, introduceva anche la salvaguardia di aree di nuovi strumenti come la zonizzazione e gli
Nel 1945, a seguito del blocco del piano costellato di attrezzature per lo sport e per verde agricolo e di verde pubblico e l’introduzione standard, non riuscì a scalfire il modello di
regolatore del 1934 da parte della giunta di spettacoli. A scala regionale l’assetto policentrico di servizi destinati alla popolazione residente, sviluppo radiocentrico che era un dato ormai
solidarietà democratica (sindaco il socialista era fondato sulla valorizzazione dei centri urbani dimensionati sulla base di standard urbanistici. radicato nella pianificazione milanese e
Antonio Greppi), fu bandito un concorso di idee di media grandezza. Ma, dopo le elezioni amministrative del 1948 e modificabile solo attraverso scelte e decisioni
per il nuovo piano regolatore in cui diversi Il piano AR, pur non esente da contraddizioni (la l’insediamento di una giunta centrista, il piano molto determinate e condivise, in grado di
progetti e su tutti il Piano AR (Architetti Riuniti che realizzazione degli assi attrezzati, ad esempio, Venanzi fu di fatto accantonato, svuotato da contrastare gli interessi dei costruttori e della
riuniva gli architetti di avanguardia milanesi: comportava degli sventramenti e avrebbe una prassi urbanistica del giorno per giorno, rendita fondiaria. In particolare va considerata
Franco Albini, Lodovico Belgiojoso, Piero Bottoni, probabilmente aggravato la congestione del quella dei piani di ricostruzione. I piani di la posizione del Centro direzionale, che era
Ezio Cerutti, Ignazio Gardella, Gabriele Mucchi, traffico), assunse un valore di icona in quanto ricostruzione (sud nel 1949 e nord nel 1950), assai scivolato tra la Stazione Centrale e porta Nuova,
Giancarlo Palanti, Enrico Peresutti, Mario Pucci, illustrava con chiarezza il tentativo di avviare uno più permissivi in termini di volumetrie, vennero in un’area molto vicina al centro storico, in netto
Aldo Putelli, Ernesto Rogers) proposero modelli di sviluppo che ribaltasse quello monocentrico approvati nonostante fossero in conflitto col contrasto con i propositi di sviluppo decentrato.
sviluppo alternativo. Un vivace dibattito si svolse praticato fino a quel momento. Va tenuto piano regolatore. Il piano venne quindi sottoposto Sorgeranno qui alcuni dei primi grattacieli
sulle proposte presentate in una serie di riunioni presente comunque che si trattava di un’idea a revisione recuperando le convenzioni milanesi: il grattacielo Pirelli (Gio Ponti e soci e
tenute dopo il concorso. progettuale da articolare poi in un programma precedentemente stipulate e attenuando i Giuseppe Valtolina, con Arturo Danusso e Pier
Nel piano AR la rottura del modello radiocentrico tecnico più attendibile. vincoli di zonizzazione. Venne così adottata nel Luigi Nervi per le strutture, 1955-60) e la torre
era ottenuta con il contenimento della Alcuni dei principi che erano alla base del piano 1950 una seconda versione che, dopo l’esame Galfa (Melchiorre Bega, Luigi Antonietti, con

52 53
Arturo Danusso, 1956-59), oltre alla torre Breda sostituzione dell’edilizia, incentivato anche da
(Luigi Mattioni, Eugenio ed Ermenegildo Soncini, alcuni sventramenti: come il tratto via Borgogna-
1950-55) in via Vittor Pisani. corso Europa-via Albricci, la cosiddetta
A poche centinaia di metri dal Duomo fu “racchetta”, un’arteria ereditata dai piani
costruita invece la Torre Velasca (studio Bbpr, precedenti e che avrebbe dovuto attraversare
con Arturo Danusso, 1951-58). Il Grattacielo Pirelli tutta la zona sud del centro storico e sfociare in
e la Torre Velasca si giovavano entrambi di via Vincenzo Monti (fortunatamente in seguito
un’aura milanese, frutto della volontà dei arrestata a piazza Missori, salvaguardando il
progettisti di ambientare l’edificio, seppur con quartiere delle cinque vie). Di fatto tutto ciò
linguaggi diversi, tenendo presente la tradizione, favoriva la naturale tendenza delle attività
mentre la Torre Breda e la Torre Galfa adottavano finanziarie, specialmente le piccole a situarsi nel
sistemi di costruzione seriale ed erano centro rendendo problematico il decollo del
programmaticamente indifferenti al contesto. Centro direzionale.
Tra gli edifici residenziali vanno ricordati per il loro Il risultato di queste operazioni fu una densità
rilevo, la Torre al Parco di Vico Magistretti e edilizia che venne continuamente incrementata
Franco Longoni (1953-56) e l’Edificio residenziale sia nel centro che nella fascia intermedia
in corso Sempione di Piero Bottoni (1955-57). La berutiana. Quest’ultima venne progressivamente
costruzione di tanti quartieri esterni sollecitò la saturata con poca attenzione al verde e ai
curia milanese ad avviare un piano per dotarli di servizi. Per quanto riguarda il verde due parchi
nuove chiese negli anni seguenti. erano previsti nel centro storico: il primo tra le
Il piano AR prevedeva di destinare il Centro basiliche di S. Lorenzo e S. Eustorgio e il secondo,
storico alle funzioni residenziali e culturali, che avrebbe dovuto sorgere nelle aree del
liberandolo a poco a poco da quelle Policlinico di cui era previsto lo spostamento
commerciali, direzionali e finanziarie. Ma il nuovo altrove, non verrà mai realizzato. Nelle zone
piano regolatore non disciplinava e indirizzava in periferiche erano previsti a est il parco Forlanini e
alcun modo tali trasformazioni, lasciando anzi il l’ampliamento del parco Lambro, a ovest il
centro in balia delle pressioni speculative e parco di Trenno. Nonostante tali parchi lo
affidando il cambiamento alle sole norme del standard di verde per abitante rimase al di sotto
regolamento edilizio risalente al 1921. di quello delle principali città europee.7
Sotto la spinta di un incremento demografico
molto forte (300.000 abitanti tra il 1951 e il 1961,
con un incremento del 24%) e della favorevole
congiuntura economica, si innescò quindi un
imponente processo di rinnovamento e
Fig. 10. Torre Velasca, BBPR, 1958.

54 55
NOTE
1 Cfr. A. Boatti, “Urbanistica a Milano. Sviluppo urbano, pianificazione e ambiente tra passato e futuro “., Città studi,
2007.

2 https://www.pgt.comune.milano.it/dpall1-contenuti-paesaggistici-del-piano-rete-ecologica-comunale-e-sistema-
del-verde-urbano-e-degli-spazi-aperti/contenuti-paesaggistici-del-piano/4-lambito-di-prevalenza-del-paesaggio-
urbano/41-gli-elementi-strutturanti-del-paesaggio-urbano/la-citta-di

3 Ibidem

4 Ibidem

5 Ibidem

6 Cfr. F. Oliva, L’urbanistica di Milano. Quel che resta dei piani urbanistici nella crescita e nella trasformazione della
città, Hoepli, Milano, 2002.

7 Cfr. J. Foot, “Milano dopo il miracolo. Biografia di una città”, Feltrinelli, Milano, 2003

FONTI ICONOGRAFICHE
Fig. 6 Mappa di Milano, Daniel Stoopendaal, compresa nell’opera di “Graevius Thesaurus antiquitatum et historiarum”
Italiae (Leida 1704).
http://www.storiadimilano.it

Fig. 7-9 https://www.ordinearchitetti.mi.it

Fig. 10 https://www.grattacielimilano.it

Fig. 11 https://www.fondazionepirelli.org


Fig. 11. Grattacielo Pirelli, Gio Ponti, 1960.

56 57
3.
La urban
regeneration
milanese

Fig. 12. Milano 2030.

58
3.1
VUOTI URBANI

Lo spazio urbano viene spesso concepito come percepito come uno spazio pubblico distanza tra due edifici è eccessiva per mantenerli accentuandone una spiccata ricerca
puro spazio connettivo di funzioni, che annulla multifunzionale, come luogo di vita personale in in rapporto diretto. I vuoti urbani possono scenografica, legata a vere e proprie sistemazioni
quasi completamente la complessità delle cui trascorrere il proprio tempo, come spazio intendersi come “spazi interni” alle città e quindi estetiche della città. Nella seconda metà del
relazioni sociali, inducendo la distruzione delle aggregativo e di crescita della vita sociale come “spazi concavi”, la cui comprensione secolo XIX compare, vicino alla componente
forme locali dell’ abitare nelle città. La città collettiva. Ciò risulta possibile attraverso consente di definire una sorta di campo estetica, la necessità di dare ordine al movimento
contemporanea è in continua crescita e diviene l’inserimento nel tessuto urbano di elementi del qualitativo le cui proprietà sono definite sia dai dei veicoli che iniziano l’invasione dello spazio
sempre più difficile combattere l’ipertrofia paesaggio, quali l’acqua e il verde, capaci di propri limiti, sia dagli oggetti che in esso sono urbano. La piazza perde, allora, la sua funzione
metropolitana che la caratterizza; cosi che richiamare la dimensione dello stupore, del inseriti, con un approccio topologico del quale aggregatrice di vita collettiva per divenire centro
spesso i tentativi di produrre luoghi di scambio e divertimento, della teatralità e della maraviglia, vengono a far parte tutte le più significative e fulcro di direttrici di movimento, prodromo di
di relazione , hanno portato alla creazione di non attraverso l’uso di architetture ludiche che stratificazioni morfologiche, non solo nella misura gran parte dell’architettura del XX secolo. Ogni
luoghi, ovvero spazi privi di identità, relazioni e utilizzano il gioco per creare nuove forme di in cui le rispettive tracce sono leggibili nelle significato della piazza ha perso di univocità,
storia. I vuoti urbani sono diventati perimetri di relazione e nuove modalità di costruzione degli moderne configurazioni o strutture. La tipologia come una strada, è una delle articolazioni
zonizzazioni incontrollate, luoghi di spazi complessi della contemporaneità. offre infatti la possibilità di andare oltre la forma possibili dello spazio pubblico e la ricerca di una
attraversamento, con un’idea di spazio pubblico Per vuoti urbani s’intendono vaste aree rese definita per giungere all’essenza spaziale, per vita sociale si trasforma generalmente in
museificato che ha assunto valore unicamente disponibili per obsolescenza o cambio di cogliere le qualità primarie delle configurazioni. qualcosa di molto simile alla piazza-mercato,
in relazione al tessuto di cui è margine sterile e destinazione d’uso, che vengono chiamati La piazza costituisce il nucleo stesso della civiltà immagine di un centro di scambi e commercio,
acritico. indistintamente aree strategiche, periferie urbana, nel Rinascimento la piazza si sovrappone un luogo in cui si arriva, si parcheggia facilmente
Oggi l’idea stessa di spazio pubblico è assente interne, grandi vuoti, aree dismesse, derelict al tessuto urbano, determinando ambiti e all’interno del quale ci si muove per fare
nelle conurbazioni periferiche diffuse, oppure è land, .. Ma secondo un concetto più consono geometrici che individuano un’immagine legata acquisti, guardare, divertirsi. Accanto a questo
sostituito da concentrazioni specializzate del all’architettura, i vuoti sono le piazze, i parchi, le alla “nuova” civiltà. Mentre nei secoli XVIII e XIX il modello trovano una loro specificità altri tipi di
commercio. Conseguentemente, anche strade, gli interstizi non edificati o qualunque altro “decoro” e la ricerca dell’immagine tendono a piazza, come la piazza-giardino, dei quartieri
l’identificazione dell’abitante con il proprio spazio aperto indipendentemente dalla loro sostituirsi alla funzione e la piazza assume il ruolo residenziali e la piazza-celebrativa costruita
spazio di vita si fa sempre più difficile. L’individuo scala. Ciò che li identifica è la ricchezza che scenico di valorizzazione di un edificio laico o intorno d un monumento o ad una funzione
non ha più bisogno di definire la propria identità hanno, in modo più o meno marcato, di valori religioso, facendo prevalere la rappresentazione pubblica, ultimo baluardo di una concezione
attraverso lo scambio sociale, ma casualmente simbolici, attività o funzioni. Il vuoto urbano può della scena urbana del concetto di socialità. Si aulico-classica del secolo scorso. Tale argomento
si trova parte integrante di flussi di attraversamento inoltre generare da una condizione di vuoto tende cosi a riproporre la sovrapposizione è stato trattato dall’architetto e urbanista
indefiniti. Il vuoto deve essere ripensato e percettivo, che si verifica per esempio quando la individuata dalla piazza rinascimentale, austriaco Camillo Sitte (Vienna 1843-1903), nel

60 61
suo libro “L’arte di costruire la città”. In esso indotti dalla mutazione degli angoli e della
critica decisamente il dominio dei grandi viali lunghezza dei lati, visti separatamente o
rettilinei, delle grandi piazze pubbliche congiunti. Proseguendo la sua analisi formale,
organizzate principalmente per le esigenze del Krier individua le quinte sceniche delle piazze
traffico, e per tentare di strappare da tutti i (posizione degli edifici e delle facciate),
principali edifici pubblici o religiosi le strutture riferendosi alle aperture, ai portici, all’inserimento
minori, considerate soffocanti. Sitte propone del verde, al rapporto fra le architetture antiche
invece di seguire quello che ritiene l’obiettivo e moderne per passare infine alla catalogazione
progettuale di chi ha conformato attraverso del rapporto fra gli accesi e la piazza. Con l’aiuto
strade e edifici le città medievali. Egli inoltre rileva di questo abaco, ci si può riferire ad ambiti
la necessità di inserire il progetto urbanistico nella antichi e moderni di configurazione degli spazi
storia della città cui fa riferimento, ritenendo urbani visti come elementi singoli, o come sistemi
fondamentale il rispetto per la tradizione e le di vuoto, che possono arrivare ad assumere
rivalutazione dei luoghi pubblici, in quanto centri l’effetto di grandi composizioni.2
nodali della vita comunitaria. Camillo Sitte è e
resterà un punto cardine del pensiero moderno
della città e un riferimento prima della
progettazione.1
R. Krier nel suo libro “Lo spazio della città” sostiene
che con ogni probabilità la piazza è il primo tipo
di spazio urbano inventato dall’uomo. Essa
deriva dal raggruppamento di case attorno ad
uno spazio libero. Questa disposizione consentiva
il massimo controllo pubblico sullo spazio interno
e costituiva inoltre un buon dispositivo di difesa
verso l’esterno, poiché riduceva al minimo la
superficie dei fronti da proteggere. Questa forma
di raggruppamento attorno ad una corte, cui
spesso si sovrappone un contenuto simbolico, fu
scelta come tipo edilizio di numerosi luoghi di
culto (agorà, foro, chiostro, corte di moschea).
Krier fornisce inoltre una sorta di catalogo della
forma della piazza, partendo da un -elemento
base- e sovrapponendo ad esso i cambiamenti

62 63
3.2
UNA METROPOLI IN
TRASFORMAZIONE

Milano è una metropoli in profonda nuove piazze e servizi a beneficio dei quartieri. contributo alla vita culturale di un quartiere e di affitto, anche nell’edilizia libera per
trasformazione. L’esposizione universale del 2015 Sono entrambi interventi sostenibili perché universitario affiancandosi all’offerta del Teatro rispondere alla domanda di casa temporanea e
non solo è stata un volano per la crescita realizzati in prossimità della metropolitana e degli Arcimboldi. Una vitalità legata alla forte di chi non può permettersi di acquistarla.
economica e urbanistica della città di Milano, stazioni ferroviarie, ed è proprio grazie a questa risposta dei milanesi, non solo spettatori ma Avrà molto più verde, entro il 2030 si svilupperà
ma le ha conferito un nuovo dinamismo, caratteristica di elevata accessibilità che sono artefici da sempre del dinamismo sociale e l’idea di un grande Parco Metropolitano che
un’inedita attrattività internazionale. negli ultimi diventati luoghi di attrazione per milanesi e turisti. culturale della città. integri al suo interno 20 nuovi parchi urbani e
anni è diventata più bella, più accogliente ed Anche la mobilità ha inciso molto nel La sfida per i prossimi anni è quella di migliorare oltre un milione di metri quadri di aree
efficiente. Questo ha portato a una nuova fase cambiamento delle abitudini e nell’incremento la qualità della vita di tutte le fasce anagrafiche salvaguardate a margine del Parco Agricolo
di crescita del numero di abitanti, sopratutto di di vivibilità della città: cresce la rete e sociali, tenendo conto dellìincremento di Sud. Verrà promosso un programma di
quelli di età compresa tra i 20 ei 40 anni, a una metropolitana, con la M5 in funzione dal 2014 cui popolazione soprattutto under 35 e over 85 e riforestazione urbana e lo sviluppo di “tetti verdi”
crescita del turismo, rendendola una delle mete si aggiungerà nel 2021 la M4 che collegherà in 15 delle sue necessità. Allargando la crescita a tutti che , anche grazie al Green Bonus, potranno
più visitate d’Italia insieme a Roma, Venezia e minuti Linate al centro città. Si è sviluppato i quartieri, non solo a quelli che ne hanno contribuire a “rinaturalizzare” il nostro territorio e
Firenze, cosa impensabile fino a qualche anno enormemente il servizio di sharing, con auto, bici beneficiato negli ultimi anni. a portare benefici significativi per la qualità
fa. e scooter in condivisione che stanno Coniugando lo sviluppo con il miglioramento dell’aria e la riduzione delle isole di calore.
Dal punto di vista urbanistico c’è stato un cambio contribuendo a ridurre il numero di auto private delle condizioni ambientali, che incidono sulla Milano vedrà investimenti pubblici e privati
di passo importante. Interventi come Porta in circolazione. Parallelamente, è cresciuta qualità della vita. L’obiettivo è creare le migliori anche fuori dal centro città, soprattutto in
Nuova e CityLife (argomento che verrà trattato l’offerta culturale, grazie a uno straordinario condizioni perchè la città possa accogliere al prossimità delle aree ad elevata accessibilità,
nello specifico nel capitolo 4), non solo hanno palinsesto di mostre, intrattenimento e arte. Sono meglio i nuovi abitanti, affrontare gli elementi di nei capolinea delle metro e nelle principali
cambiato lo skyline della città e la sua iconicità, nati nuovi luoghi di riferimento da questo punto sofferenza e le contraddizioni urbane, metetre al stazioni ferroviarie, in sei piazze lungo a cerchia
ma rappresentano modelli di sviluppo di successo di vista, come la Fondazione Prada, che insieme centro della proposta lo spazio pubblico, filoviaria che oggi rappresentano cesure urbane
perchè basati sulla sostenibilità ambientale e al nascente distretto smart symbiosis e a Piazza migliorare la qualità delle piazze, delle strade dei e devono traformarsi in elementi di ricucitura.
sulla qualità urbana, non solo dell’edificato, ma Olivetti, ha rivitalizzato l’area dietro lo Scalo di parchi, implementare la vitalità dei piani terra, Sarà una città ancora più dinamica e attiva dal
soprattutto dello spazio pubblico. Porta Romana, la fondazione Feltrinelli, nuovo creare nuove opportunità di sviluppo in tutti i punto di vista dell’occupazione, con agevolazioni
Se da un lato si avanza nell’innovazione delle luogo dei milanesi nel cuore di Porta Volta, il quartieri. specifiche come la riduzine dei costi legati al
nuove costruzioni, con edifici sempre più Mudec, che insieme all’Armani Silos si è inserito La città del 2030, come approfondito nel cambio di destinazione d’uso. Una metropoli in
performanti, dall’altro queste trasformazioni nel distretto simbolo della creatività di Tortona, paragrafo 3.6, dovrà avere un’offerta abitativa cui la crescita urbanistica non potrà più
hanno portato significativi nuovi parchi pubblici, l’Hangar Bicocca, che ha portato un nuovo che veda crescere la quantità di housing sociale prescindere dalla qualità dello spazio pubblico,

64 65
perche dove c’è il bello la qualità della vita è della rete metropolitana.
migliore. Una Milano più competitiva, ma anche La riqualificazione degli Scali si andrà a intergrare
più umana, che valorizzi i quartieri, in cui le con interventi pubblici che miglioreranno
trasformazioni hanno senso solo se significativamente la qualità urbanistica della
accompagnate alla cura degli spazi di prossimità. città, come la riapertura dei Navigli interrati,
In questo quadro, la trasformazione urbanistica (argomento approfondito nel paragrafo 3.5) e i
che inciderà maggiormente in questo progetti per cui sono stati invesititi 350 milioni di
cambiamento da qui al 2030 è rappresentata euro. Ci sono poi progetti che nasceranno da
dal piano di rigenerazione dei 7 scali ferroviari una stretta sinergia tra pubblico e privato, come
dismessi, regolato da un Accordo di programma Reinventing Cities, il bando internazionale
sottoscritto nel 2016 tra Comune, Regione lanciato da C40 cui Milano ha partecipato
Lombardia e Ferrovie dello Stato, proprietaria insieme ad altre 15 città del mondo , che prevede
delle aree. Oggi le aree di Farini, Greco, l’alienazione di siti inutilizzati o in stato di degrado
lambrate, Porta romana, Rogoredo, Porta a favore di progetti integrati di rigenerazione
Genova e San Cristoforo, che insieme ricoprono urbana, selezionati con criteri che riguardano in
una superficie di 1.250.000 mq, rappresentano prima istazna la qualità progettuale e non
elementi di discontinuità per lo sviluppo di Milano, l’offerta economica. Nell’ex area Expo nascerà il
essendo aree semi centrali per buona parte distretto MIND (paragrafo 3.4) dove ricerca
degradate e in stato di abbandono. universitaria e di impresa si incontreranno nei
Grazie all’Accordo, la Milano 2030 avrà una vera settori della Scienza della Vita.
e propria infrastruttura verde con oltre 675 mila Milano è una città in profonda trasformazione e
mq di nuovi parchi e 200 mila mq di connessioni lo sarà ancor di più se saprà capitalizzare al
ecologiche lungo i binari ferroviari. La meglio la stretta sinergia tra pubblico e privato.
riqualificazione porterà a nuovi quartieri, ognuno
con la propria vocazione, caratterizzati da una
consistente offerta di alloggi e servizi per la classe
media e per gli studenti e da un sistema di
trasporto pubblico integrato e capillare. la
trasformazione degli scali vedrà infatti la
realizzazione della circle line, un elemento
fondamentale per lo sviluppo dell’area
metropolitana milanese, che porterò un
miglioramento dei collegamenti con i comuni
limitrofi e tra i quartieri in sinegia con lo sviluppo
Fig. 13. Skyline da piazza Duomo verso piazza Gae Aulenti.

66 67
Fig. 14. Fondazione Prada, Rem Koolhaas. Fig. 15. Porta Nuova.

Fig. 16. Scali Milano, “Un Fiume Verde per Milano”, Fig. 17. Scali Milano, Sette Bellissimi Broli, proposta team
proposta team Stefano Boeri architetti. Cino Zucchi architetti.

69
3.3
MILANO SMART CITY

La trasformazione di una città in una Smart City componente tecnologica ma deve coniugare la strategia Milano Smart e di favorire la creazione I temi energetici sono il cuore di una smart city e
è un processo complesso perché richiede una sviluppo economico e inclusione sociale, di un modello di governance della smart city. le risorse scarse, come l’acqua, vanno preservate
profonda innovazione delle infrastrutture innovazione e formazione, ricerca e Milano Smart City si impegna a gestire in modo e mantenute.
materiali e immateriali, del modo di vivere delle partecipazione, dotandosi di tutti gli strumenti sistemico e coordinato la mobilità urbana, Milano Smart è una città dove ogni singolo
persone, del modo di riqualificare o progettare necessari al fine di garantire il quadro strategico, riorganizzando la gestione della domanda di cittadino è unico e dove tutti i tipi di “intelligenze”
gli spazi urbani, del modo di produrre economia, il coordinamento interno e la sinergia tra attori mobilità in maniera efficace, migliorando l’utilizzo e tutte le diversità creano valore.
di dialogare e di governare la complessità e diversi. Fare di Milano e della sua area dei servizi di trasporto pubblico e dei sistemi di Per permettere ad ogni persona di dare il proprio
richiede un ripensamento delle politiche e delle metropolitana una Smart City è una priorità sosta e parcheggio. contributo come cittadino consapevole è
azioni per dare vita ad una comunità in grado di politica e un obiettivo strategico per includere Vuole favorire la vivibilità promuovendo tutte le importante favorire politiche smart mirate alla
vivere e competere nel mondo globalizzato, Milano nelle reti delle grandi città europee e forme di mobilità sostenibile, perché muoversi in popolazione anziana, ai bambini, i ragazzi, alle
anche in relazione ai mutati ritmi di vita e di internazionali. città diventi un piacere, un momento di scelta persone con disabilità, ai migranti e alle persone
lavoro della città “glocale”. Con i suoi poli di eccellenza, le sue 11 università e consapevole, senza sprechi, attese inutili, con un più fragili, per garantire con fermezza le pari
Dentro questo orizzonte oggi si muove una accademie, i suoi centri di ricerca e le sue impatto ecologico ridotto per tutti i cittadini, opportunità, eliminando barriere e discriminazioni
molteplicità di attori diversi: dalle grandi imprese (dalle PMI alle multinazionali), Milano sta turisti e city users. basate su razza, etnia, religione, nazionalità,
multinazionali alle imprese sociali, dalle piccole costruendo il suo futuro di metropoli della La mobilità è smart se favorisce una migliore genere, orientamento sessuale, età, disabilità,
medie imprese alle università, dai centri di ricerca conoscenza, della creatività intelligente e qualità della vita attraverso strumenti efficaci, condizione di salute.
al mondo dell’associazionismo. sostenibile. accessibili ed intelligenti mirati all’ottimizzazione Una città inclusiva e intelligente può essere
All’interno di questo orizzonte le istituzioni Per poter dunque avviare un processo virtuoso e delle risorse per tutti i cittadini. Milano Smart City realizzata anche attraverso l’utilizzo delle nuove
pubbliche, soprattutto quelle locali, possono valorizzare le sinergie esistenti e per rispondere intende migliorare la qualità dell’ambiente, il tecnologie, capaci di favorire una ricomposizione
svolgere un ruolo centrale di facilitazione, di alle diverse esigenze della città e all’effettiva che significa migliorare la qualità della vita dei sociale tra risorse pubbliche e private; di
connessione e coordinamento. necessità di ascolto e coinvolgimento della suoi cittadini. permettere più facilmente la relazione e
La Pubblica Amministrazione da sola non può cittadinanza attiva, il Comune di Milano e la Prendersi cura di ciò che ci circonda può tradursi valorizzazione delle reti informali esistenti e la
trasformare la città in una Smart City, ma ha il Camera di Commercio di Milano hanno nella riduzione dell’inquinamento, negli interventi cooperazione tra stakeholder diversi; di sostenere
compito di creare un contesto favorevole sottoscritto un protocollo in cui si sono impegnati di efficientamento energetco degli edifici, e promuovere la multiculturalità a1raverso nuovi
affinché le eccellenze del suo territorio lavorino ad avviare un percorso secondo un modello nell’illuminazione pubblica, nella gestione dei strumenti; di garantire nuove forme di assistenza
proficuamente verso obiettivi comuni e condivisi. di partnership pubblico-­pubblico, con l’obiettivo rifiuti, nella realizzazione di una rete intelligente domiciliare e un rinnovato protagonismo di
Una città smart non coltiva solo la sua di costruire e condividere con tutti gli stakeholder per la gestione dell’energia in città. persone altrimenti considerate “deboli”.

70 71
Milano Smart City non può esistere senza smart la città più smart d’Italia, seguita da Firenze e paragonabili al terzetto di testa in molti degli
citizens: cittadini attivi, consapevoli, che Bologna, secondo l’ICity Rank 2019, il rapporto indicatori analizzati. Trento è prima in tutela
partecipano alla vita pubblica della città. Per annuale di FPA (gruppo Digital360) che fotografa ambientale e terza per solidità economica;
questo è necessario sostenere la formazione la situazione delle città italiane più intelligenti e Venezia seconda per mobilità sostenibile,
continuativa, il superamento del divario digitale, sostenibili, ma diminuisce la distanza dagli altri Modena quarta per trasformazione digitale.
la diffusione della cultura del benessere, il rispetto Comuni. Nel ranking nazionale si posizionano Roma, invece, nonostante le buone performance
e il miglioramento dei beni pubblici e bene alcuni centri urbani di medie dimensioni in alcune dimensioni, come quella della qualità
dell’ambiente. come Bergamo, Trento, Parma, Modena e sociale (7°), rimane stabile in 15° posizione, con
Un cittadino sta bene se è messo nelle condizioni Reggio Emilia. Continuano invece a restare risultati migliorabili soprattutto nella capacità di
di vivere bene negli spazi dell’abitare e negli indietro le città del Sud: le ultime venti in classifica governo (29°) e nella solidità economica (30°).
spazi pubblici. Milano Smart City punta alla sono tutte meridionali. Roma si conferma Resta ancora ampio il divario fra Nord e Sud del
gestione del verde e dei luoghi pubblici in 15esima. Come detto, Milano si conferma la città Paese. Le prime venti città in classifica
maniera partecipativa, coinvolgendo gli più smart d’Italia, in prima posizione per solidità appartengono alle aree centro-settentrionali,
stakeholder nel processo di creazione del economica e mobilità sostenibile, con ottimi mentre sono al Nord le città che hanno
benessere, diffondendo la cultura digitale e le risultati anche negli ambiti qualità sociale (2°) e guadagnato più posizioni rispetto al 2018 (Cuneo
nuove forme di interazione. Allo stesso tempo trasformazione digitale (3°), anche se resta 23, Brescia e Rovigo 20, e Piacenza, 18). Bisogna
favorisce la diffusione di strumenti innovativi ancora fuori dalle prime dieci per capacità di scendere fino al 37° posto per trovare la prima
anche nei luoghi del vivere quotidiano. governo (12°) e appare molto in ritardo nella città del Meridione e Isole in classifica, Cagliari,
Milano Smart city vuole favorire progetti tutela ambientale (54°). A differenza degli ultimi che guadagna sei posizioni rispetto al 2018, e
monitorabili, integrati, cooperanti e pensati anni, però, nel 2019 si riduce nettamente il divario soltanto Pescara, Bari e Lecce, fra le altre città
insieme ai portatori di interesse fin dalle fasi fra il capoluogo lombardo e il resto del Paese. del Sud, riescono ad allontanarsi dalla parte
ideative, nell’ottica di garantire gli obiettivi dei Firenze, seconda in classifica, è lontana solo due bassa della classifica. Tutti gli altri 34 capoluoghi
progetti ed un approccio coordinato, favorendo punti, grazie al primo posto nella qualità sociale del Mezzogiorno sono fermi nelle ultime 38
nuove partnership pubblico/ privato e tra e trasformazione digitale e al buon posizioni in classifica, con Crotone maglia nera,
istituzioni e sfruttando tutte le opportunità di posizionamento nella capacità di governo (2°), preceduta da Vibo Valentia, Agrigento,
crescita offerte da EXPO, prima e dopo l’evento, tutela ambientale (5°) e mobilità sostenibile (3°). Caltanissetta, Enna, Trapani, Foggia, Catanzaro,
dalle Olimpiadi invernali del 2026, condivise con Anche Bologna, in terza posizione, diminuisce il Reggio Calabria, Isernia e Brindisi.3
Cortina e vari progetti di rigenerazione urbana distacco dalla vetta piazzandosi davanti a tutti
presenti in città, senza dimenticare le eccellenze per capacità di governo, seconda per
del territorio (moda, design, biomedicale e trasformazione digitale e solidità economica,
innovazione sociale). Milano Smart City vuole terza per tutela ambientale e qualità sociale.
creare produttività e valore partendo dalle Bergamo, Torino, Trento, Venezia, Parma,
università, dalla ricerca e dalla creatività. Modena e Reggio Emilia completano la classifica
Milano si conferma per il sesto anno consecutivo delle prime dieci smart city italiane, con risultati

72 73
3.4
ANTE E POST EXPO 2015

Se, storicamente, le esposizioni universali ed materiali o componenti, oltre che per i


internazionali offrono l’occasione di una professionisti, la maggior parte dei quali locali
riflessione sulla città e sull’architettura, la chiamati all’ingegnerizzazione dei progetti
costruzione di Expo Milano 2015 rappresenta attraverso l’integrazione di sistemi differenti e lo
anche un grande campo di sperimentazione e sviluppo e l’applicazione di modelli complessi di
confronto sugli approcci e le soluzioni tecnico calcolo e multidimensionali virtuali (BIM) per la
costruttive, che si interrogano sui temi dello gestione dei processi. La varietà di scale che
sviluppo sostenibile coniugato in chiave di caratterizza Expo Milano 2015, vera e propria
temporaneità. Tale sollecitazione, benché antologia di soluzioni architettoniche dal macro-
strumento di indirizzo, proviene sicuramente dalle oggetto al paesaggio, si accompagna,
linee guida finalizzate al raggiungimento di contemporaneamente, anche alla multiscalarità
obiettivi di carattere ambientale nella degli approcci che caratterizza tutte le fasi dei
progettazione, realizzazione, dismissione e processi, dalla concezione, alla costruzione, fino
riutilizzo dei Padiglioni, nel quadro degli strumenti alla dismissione o riuso, con il comune obiettivo
che regolano la partecipazione all’esposizione, di controllo degli impatti sia economici che
ma costituisce anche un inevitabile più generale ambientali. Questo orizzonte allargato nei
stimolo culturale sia a fronte del perdurare della modelli di comportamento progettuale si
crisi economica mondiale, sia del paradosso aggiunge, negli esiti, alla potenziale eredità del
insito nell’applicazione dei principi di sostenibilità cantiere Expo quale fucina sperimentale, in
ad un evento come Expo. Il cantiere Expo condizioni estreme, di sistemi, tecnologie,
diventa, pertanto, un grande banco di prova, materiali e strumenti e rappresenta, parimenti
non solo per le imprese coinvolte nella gestione alle riflessioni e confronti di idee sul tema
dell’organizzazione del processo di costruzione dell’alimentazione, l’altro grande messaggio
e/o montaggio nell’esigua area a disposizione dell’evento – seppure fra contraddizioni e luoghi
costretta dal denso impianto del masterplan, ma comuni confutabili – per la promozione di
anche per le aziende ed i relativi uffici tecnici nel consapevolezza ed innovazioni per un futuro
testare soluzioni innovative, nodi ed anche sostenibile.

74 75
L'area scelta per l'evento ricade nel settore nord- che prevedeva la riqualificazione della Darsena
ovest di Milano ed è per il 90% posta nel comune e di tratti del Naviglio per poter collegare il centro
del capoluogo e per il restante 10% in quello di della città alla Expo lungo un percorso in parte
Rho. Occupava una superficie di 110 ettari anche ciclo-pedonale che attraversa il parco
adiacente al nuovo polo espositivo di Fiera delle Cave.
Milano. La zona fu occupata un tempo da L’ideazione del sito espositivo fu affidata a
impianti di produzione industriale e fu poi adibita progettisti di esperienza e a giovani neolaureati
sia a destinazione agricola sia per impianti di della Società Expo 2015 S.p.A., con il supporto di
natura logistica e per servizi comunali. architetti di fama internazionale come Stefano
L'area espositiva è stata organizzata come Boeri, Ricky Burdett e Jacques Herzog.4
un'isola circondata da un canale d'acqua ed
era strutturata in due assi perpendicolari che
richiamano le due strade principali delle antiche
città romane, il cardo e il decumano. Secondo
un principio di omogeneità tutti i padiglioni dei
vari Paesi del mondo si affacciavano sul grande • fig.19. gennaio 2012 Stato dell’area del sito che si estende per un milione di m², pari a 170 campi regolamentari di calcio.
decumano, la World Avenue, lungo 1,5 km e
largo 35 metri; ai lati del cardo, lungo 350 metri,
sorgevano le strutture del Padiglione Italia che
ospitavano spazi dedicati alle Regioni e Province
italiane, oltre che alle eccellenze del territorio.
All'incrocio dei due assi si trovava la grande
Piazza Italia, di 4.350 m². Palazzo Italia era
affacciato sulla Lake Arena, un lago-arena di 98
metri di diametro posto al limite nord del cardo.
A lato sud invece, un teatro all'aperto (Open Air
Theatre "San Carlo") da circa 10.000 m² per un
totale di circa 9.000 posti. Agli estremi del
decumano sorgevano invece la Collina
Mediterranea (82.800 m³ di volume) da un lato e
l'Expo Center dall'altro, per un totale di circa
6.300 m².
Il sito è stato inoltre parzialmente collegato alla
città grazie alla Via d’Acqua Sud, un progetto
Fig. 18. Expo 2015, Albero della vita, e Padiglione Italia.
• fig.20 luglio 2013 Iniziano le opere per realizzare la Piastra (la base contenente la maggior parte delle infrastrutture e servizi).

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• fig.21 settembre 2013 Inizia lo scavo che avvia i lavori per la costruzione di Palazzo Italia. • fig.23 aprile 2014 Inizia lo scavo che avvia i lavori per la costruzione di Palazzo Italia.

• fig.22 gennaio 2014 I paesi partecipanti e le aziende cominciano ad accedere al sito per preparare le aree di padiglioni • fig.24 ottobre 2014
e cluster.

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La manifestazione si è conclusa con oltre 20 Il dossier contiene i riferimenti ad alcune situazioni
milioni di visitatori, oltre 400 mila metri quadrati di in cui si è riqualificata un’area di ampie dimensioni
area espositiva, allestita tra aree a verde, come per esempio il progetto Adleshof a Berlino
padiglioni e strutture di servizio. Solo alcune e Silicon Roundabout a Londra.
strutture, tra cui Palazzo Italia e l’Albero della Il progetto prevede tre macro aree: la cittadella
Vita, e le aree a verde resteranno sul luogo a universitaria, un parco tecnologico e un centro
ricordo della storia di Expo, mentre i padiglioni di servizi pubblici.
verranno spostati. Molti padiglioni hanno La cittadella universitaria ospiterebbe i locali
pubblicizzato la loro “seconda vita” già dall’inizio dell’Università Statale, oggi collocati in via
dell’avventura Expo, spiegando come verranno Celoria, dedicati alle facoltà scientifiche.
riciclati, smontati, riutilizzati o trasferiti. Sono 35 i Il parco tecnologico vedrebbe collocato un
padiglioni dei Paesi che hanno partecipato ad polo di ricerca agroalimentare e il Crea, Consiglio
Expo 2015 ad aver cantierizzato l’area per la fase per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi
di smantellamento, dopo che il sito espositivo ha dell’economia agraria.
chiuso il 31 ottobre del 2015. La cittadella dei servizi potrebbe ospitare invece
• fig.25 gennaio 2015 Negli ultimi due mesi di lavoro il numero degli operai all’interno del cantiere passa da 3000 a 6400.
Erano 1850 nei mesi precedenti.
Completata la fase di smantellamento, alcuni diverse realtà pubbliche come Vigili del Fuoco,
padiglioni sono stati e saranno rimontati in altri Agenzia delle Entrate, Archivio di Stato e altri
Paesi del mondo, come già noto da tempo, con servizi del Comune di Milano.
l’obiettivo inziale di arrivare almeno a 20 La proposta così formulata prevede un
padiglioni che riappariranno in altre parti del investimento totale di oltre un miliardo di euro. Il
mondo o d’Italia. trasferimento dei locali universitari richiede
Ma come verrà riutilizzata l’intero sito espositivo all’incirca 540 milioni di euro, di cui metà coperti
di Expo Milano 2015? dal polo universitario. La realizzazione della
L’ossatura infrastrutturale (la cosiddetta Piastra) cittadella dei servizi costerà oltre 200 milioni di
offre un telaio idoneo per lo sviluppo del futuro euro, di cui una parte arriveranno dal risparmio
progetto urbano, in cui prefigurare una dei canoni di locazioni dei locali che oggi
funzionalità essenziale al riuso in un’ottica di ospitano i medesimi servizi.
contenimento delle risorse necessarie per il loro Tutte le aree a verde presenti durante
adeguamento. l’esposizione verranno mantenute.
Tra Luglio e Agosto del 2015, Agenzia del Nel febbraio 2020 l’amministrazione ha
Demanio e Cassa Depositi e Prestiti hanno approvato il Piano Integrato di Intervento relativo
presentato a Regione Lombardia e Comune di all’area utilizzata per l’esposizione Universale
Milano un dossier che presenta il progetto di 2015 presentato da Arexpo Spa.5
• fig.26 febbraio 2015 futuro utilizzo dei terreni dell’Expo Milano 2015.

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Fig. 27. Fase di smantellamento completata. Fig. 28. Planimetria generale di progetto, Arexpo, 2017.

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ll Piano porterà l’insediamento di tre importanti esemplare per le rigenerazioni urbane future del
funzioni, pubbliche prevalentemente a nord del mondo. Il piano terra dell’intero sito è progettato
Decumano: il nuovo polo ospedaliero IRCCS per essere il luogo di incontro, scambio ed
Galeazzi, il polo di ricerca per le Scienze della interazioni dei diversi abitanti del sito, uno spazio
vita Human Technopole e il Campus totalmente aperto alla cittadinanza. Un sistema
dell’Università Statale. Il tutto si svilupperà di corti pubbliche e semi-pubbliche permetterà
all’interno di un grande Parco Tematico una nuova permeabilità e nuove tipologie di
Scientifico Tecnologico di 650mila metri quadrati, spazi e di usi. Il Decumano, asse centrale del Sito,
oltre la metà dell’intera superficie dell’area. lungo 1500 metri, viene valorizzato ed elevato a
Il nuovo polmone verde si dipanerà lungo i già tessutoconnettivo dell’intero masterplan.
esistenti Cardo e Decumano con aree dedicate Elemento unico nel suo genere, il Decumano
allo sport, all’acqua e al cibo e si porrà in diverrà un maestoso parco verde urbano lineare,
continuità con i parchi di Cascina Merlata e attraverso cui è possibile raggiungere qualsiasi
Farini. Sarà inoltre realizzata una fermata della punto dell’area.
Circle Line, aggiuntiva rispetto a quella già MIND sarà infatti organizzato intorno a una
prevista a Stephenson nell’ambito dell’Accordo colonna vertebrale pubblica e verde che
di Programma Scali Ferroviari. Oltre alle tre grandi rappresenta l’asse principale degli spazi condivisi
funzioni pubbliche, che si insedieranno su 317.000 in un sistema di luoghi della comunità, in cui si
metri quadrati di superficie lorda di dispiegherà la vita quotidiana. Le funzioni del
pavimentazione, il Piano destina 90.000 metri Parco saranno combinate all’interno dello spazio
quadrati di slp alla funzione residenziale, 15.000 verde definendo così uno spazio ibrido unico nel
metri quadrati al ricettivo, 30.250 metri quadrati suo genere. Attraverso un progetto di
al produttivo, 305.000 metri quadrati al terziario e trasformazione e di rigenerazione, il progetto
direzionale, 35.000 metri quadrati al commerciale MIND promette di diventare un nuovo
con esercizi di vicinato e medie strutture di catalizzatore urbano, caratterizzato da un
vendita. Il soggetto Attuatore si impegna inoltre sostanziale mix funzionale e sociale in grado di
a realizzare una quota non inferiore a 30.000 connettersi non solo alla comunità del centro di
metri quadrati di housing sociale, anche nella Milano ma di costituire esso stesso, la ricucitura
forma di residenza universitaria. Il sito di Arexpo tra gli epicentri limitrofi, diventando così area
costituisce una polarità epicentrica con un strategica per l’intero Paese.
enorme potenziale. L’obiettivo primario della MIND diverrà un nuovo quartiere di Milano: una
riqualificazione è quello di fondare un ecosistema vera e propria città nella città che guarda al
sostenibile in grado di far emergere una nuova futuro con una visione che coniuga l’aspetto
comunità e di rappresentare un modello scientifico, accademico e di cura dell’ambiente.6
Fig. 29, 30. Render MIND.

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3.5
PROGETTO NAVIGLI Fig. 31. Foto storica Naviglio Martesana.

La riapertura dei Navigli rappresenta solo una paesaggio urbano. Tutelare l’ambiente urbano
piccola frazione di quel complesso di 370 km di avviando un processo di vero sviluppo sostenibile,
fiumi, torrenti, fontanili e rogge che scorre nel con meno automobili e più qualità della vita.
sottosuolo della città di Milano, ma è in grado di La prima fase di lavori, riporterà alla luce due
muovere i sentimenti più profondi di chi vi abita. degli oltre sette chilometri del tracciato storico
Tutto nasce da molto lontano: la creazione dei dei Navigli.
canali risale all’epoca romana e conosce nuovi In questa prima fase è prevista la riconnessione
sviluppi tra il 1200 ed il 1500, per trovare nuovo idraulica completa da via Melchiorre Gioia alla
vigore tra la seconda metà del Settecento e Darsena attraverso una tubazione sotterranea e
dell’Ottocento. Realizzati in epoche e con finalità la realizzazione di cinque tratti riaperti.
differenti, Martesana, Cerchia, Naviglio Grande Il primo tratto si colloca sul naviglio Martesana in
e Pavese costituirono un sistema idraulico, via Melchiorre Gioia, da Cassina de’ Pomm sino
navigabile e irriguo con uno sviluppo complessivo a via Carissimi; il secondo tratto di riapertura è
massimo di circa 130 km. quello più “semplice” perché è già scavato: si
Le grandi trasformazioni subite dalla scena tratta di Conca dell’Incoronata-San Marco dove
urbana all’interno della quale scorrevano i esistono ancora le porte storiche recentemente
Navigli e che hanno portato alla situazione restaurate.
attuale sono iniziate nel 1929 con la copertura Il terzo tratto riaperto riguarderà Sforza-Policlinico
della Cerchia. L’ultimo atto della cancellazione mentre il quarto si svilupperà in via Molino delle
dei Navigli è costituito dall’interramento del Armi e Piazza Vetra. Gli interventi si concludono
Naviglio Martesana alla fine degli anni Sessanta alla Conca di Viarenna, con la confluenza delle
del Novecento. acque in Darsena.
La riapertura dei Navigli può portare diversi L’obiettivo finale, che sarà possibile con una
vantaggi alla città: seconda fase di lavori, è arrivare ad aprire
Migliorare la vivibilità in quelle parti della città integralmente i Navigli per una lunghezza pari a
costruite nel tempo come assi viari senza identità. 7,7 km, creando itinerari navigabili e ciclabili tra i
Rilanciare e valorizzare i luoghi storici e il fiumi Ticino e Adda, in una rete verde e turistica

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che va oltre la città e la regione.
Riaprire i Navigli milanesi vuol dire recuperare lo
storico tracciato di fine Ottocento, realizzando
così un sistema continuo costituito da un canale
e da una pista ciclabile che apportino nuova
qualità urbana in modo omogeneo da periferia
a periferia passando dal centro.
Ricostruire l’antica continuità idraulica della città
è il primo obiettivo del progetto. Attraverso la
posa di nuove tubazioni e il riutilizzo ove possibile
di quelle esistenti, le acque del Naviglio
Martesana torneranno connesse con la Darsena,
la Vettabbia e il sistema di canali irrigui del Sud
Milano. Il nuovo reticolo sotterraneo permetterà
la diffusione delle pompe di calore che
sostituiranno le caldaie inquinanti in città.
La prima fase dei lavori prevede la riapertura di
cinque tratti per un totale di 2 km, un obiettivo di
sviluppo della città fattibile e sostenibile dal
punto di vista urbanistico, ambientale, culturale,
economico e turistico.7

Fig. 32. Connessione tratti. Fig. 33. Connessione idraulica di progetto.

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TRATTO A Via Melchiorre Gioia TRATTO A Via Melchiorre Gioia
Connessione idraulica Naviglio Martesana - Darsena. Connessione idraulica Naviglio Martesana - Darsena.
Planimetria di progetto Render

La riapertura del Naviglio migliorerà la vivibilità della zona, con la realizzazione di una passeggiata a
livello dell’acqua, con nuove alberature e la presenza di attività commerciali e di servizio, che
consenta di separare i percorsi ciclopedonali dal traffico.

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TRATTO B Conca dell’Incoronata TRATTO B Conca dell’Incoronata
Connessione idraulica Naviglio Martesana - Darsena. Connessione idraulica Naviglio Martesana - Darsena.
Planimetria di progetto Render

Il Naviglio di San Marco si pone come cerniera tra il sistema di via Melchiorre Gioia e quello della
Cerchia interna. La sua riapertura valorizzerà la Conca, con il ripristino delle storiche porte
leonardesche.

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TRATTO C Via Francesco Sforza TRATTO C Via Francesco Sforza
Connessione idraulica Naviglio Martesana - Darsena. Connessione idraulica Naviglio Martesana - Darsena.
Planimetria di progetto Render

Il tratto del Naviglio evoca scenari essenziali per la città: la fabbrica del Duomo, realizzato con marmi
che giunsero sino al Laghetto attraverso i Navigli, e l’affaccio sul Naviglio della Ca’ Granda, oggi
Università Statale.

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TRATTO D Via Edmondo De Amicis TRATTO D Via Edmondo De Amicis
Connessione idraulica Naviglio Martesana - Darsena. Connessione idraulica Naviglio Martesana - Darsena.
Planimetria di progetto Render

In quest’area bombardata durante l’ultimo conflitto e che ha visto poi la formazione del Parco delle
Basiliche, il Naviglio consente di ricucire i luoghi ancorandoli a una forte percezione storica.

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TRATTO E Conca di Viarenna TRATTO E Conca di Viarenna
Connessione idraulica Naviglio Martesana - Darsena. Connessione idraulica Naviglio Martesana - Darsena.
Planimetria di progetto Render

Riaprire la Conca significa ripristinarne il funzionamento idraulico per aprire di nuovo all’acqua il
passaggio sotto i bastioni, per completare la navigabilità sino alla Darsena.

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Il dibattito pubblico ha riguardato il progetto di 1. Ha fatto emergere criticità e proposte urbanistico e culturale, una “operazione disegno (“la mancanza di un cronoprogramma
riapertura dei navigli milanesi ed in particolare il migliorative. folkloristica, costosa ma non pregiata”. In alcuni e di un piano di sostenibilità finanziaria dell’intera
progetto di fattibilità tecnico ed economica 2. Ha aperto una discussione sulle ragioni casi la critica si spinge a paventare “rischi opera aumenta il rischio e il sospetto, che ci si
inerente la “Connessione idraulica Naviglio dell’opera. economici ed esecutivi” per la città che non limiterà a realizzare solo le cinque tratte iniziali,
Martesana – Darsena e la riapertura di cinque 3. Ha aperto una discussione sulla gestione delle sarebbero giustificati (“è incomprensibile se non lasciando poi l’opera incompiuta”). A tale
tratti dei Navigli Milanesi”. risorse idriche. alla luce di una nostalgia per una città che non preoccupazione si associa la richiesta che
Il progetto, elaborato da MM Spa nel novembre 4. Ha registrato critiche sul metodo adottato. c’è più ma che, se realizzata, impegnerebbe sin l’opera sia inserita negli strumenti di
2017, riprende ed aggiorna il precedente Studio Infine, è necessario segnalare che secondo dal giorno dopo l’Amministrazione e i cittadini in programmazione, ovvero “integrata in una
di fattibilità idraulica per la riattivazione dei alcuni, il dibattito pubblico non sarebbe continue opere di manutenzione e in un forzato pianificazione allargata al Piano Generale del
Navigli Milanesi e per la loro Navigabilità, redatto sufficiente per prendere una decisone e diseconomico rallentamento delle attività Traffico (PGT), al sistema dei trasporti e dei servizi,
nel 2015 dal Politecnico di Milano (Dipartimento consapevole sulla realizzabilità del progetto. In urbane”). anche dell’ambito della rete metropolitana e
di Architettura e Studi Urbani). particolare, alcuni interlocutori chiedono venga La posizione più favorevole considera invece il regionale”.
Il percorso di ascolto e coinvolgimento dei indetto un referendum che possa far esprimere progetto un’occasione di sviluppo economico e Si sono registrate anche posizioni intermedie che
cittadini è stato avviato volontariamente l’intera città. turistico e di riqualificazione ambientale ed propendono per una realizzazione parziale del
dall’amministrazione comunale e da MM Spa, urbana, che può “avvicinare Milano ad altre progetto, che si limiti alla riconnessione idraulica
anticipando in parte quanto previsto dalla Uno dei temi più discussi durante il dibattito città del nord Europa”. oppure all’apertura solo di alcune tratte.
legislazione nazionale che rende obbligatorio il pubblico è stato quello relativo agli obiettivi del Una delle proposte suggerisce di completare la
dibattito pubblico sulle grandi opere. progetto. La discussione relativa alla apertura totale o riconnessione idraulica e di realizzare la riapertura
Due erano gli obiettivi del dibattito: Al dibattito pubblico si riconosce l’utilità di aver parziale dei navigli è stata più volte al centro del delle tratte che valorizzano le aree di maggior
1. presentare al pubblico il progetto di riapertura fatto emergere i punti di forza e le criticità relativi confronto tra sostenitori e oppositori del progetto. pregio storico ed architettonico (Conca
dei navigli con un linguaggio chiaro anche ai alla riconnessione idraulica e alla riapertura delle Tra coloro che si sono espressi a favore dell’Incoronata e Conca di Viarenna).
non addetti ai lavori; cinque tratte mentre si evidenzia la mancanza dell’intervento si è aperta una discussione che In questo modo si otterrebbero i vantaggi
2. ascoltare i cittadini e le loro organizzazioni per nel non aver affrontato a sufficienza il tema riguarda la prospettiva futura di completa ambientali ipotizzati dal progetto limitando i costi
individuare le criticità del progetto e raccogliere generale delle ragioni stesse del progetto. realizzazione dell’opera. Benché siano state di realizzazione e le criticità relative alla mobilità
suggerimenti e proposte migliorative. il dibattito ha registrato tra i partecipanti due comprese le ragioni che hanno condotto e alla sosta (soprattutto nelle aree di via Sforza e
Il dibattito ha consentito di affrontare una posizioni dominanti in contrasto fra loro: una più l’amministrazione alla scelta di prediligere una via Melchiorre Gioia).
molteplicità di temi: da quelli generali, che critica e l’altra più favorevole. realizzazione “per fasi” (ossia per non gravare I sostenitori di questa proposta segnalano inoltre
hanno riguardato le ragioni dell’opera e le La posizione più critica considera la riapertura eccessivamente sul bilancio pubblico e per che un progetto così fortemente orientato al
ricadute ambientali ed economiche di area dei navigli un’operazione non necessaria e per limitare gli impatti viabilistici e dei cantieri sulla recupero storico ed archeologico delle antiche
vasta, a quelli puntuali, che hanno riguardato le alcuni aspetti forzata, ovvero la “simulazione di città), si registra una certa preoccupazione per il conche porterebbe dei vantaggi in termini
criticità e le opportunità determinate dal un tracciato antico” che non ha “nulla a che rischio che il progetto possa non essere economici perché potrebbe “essere inserito nel
progetto nelle singole aree interessate dagli vedere con il recupero della propria storia”, o completato. Si teme infatti che l’assenza di una progetto Canaux Historiques- Voies d’eau
interventi. anche “una riproposizione forzata di un segno programmazione puntuale delle prossime fasi Vivantes dell’Unione Europea, come già
Che cosa ha prodotto il dibattito pubblico: paesaggistico” estraneo al contesto economico, possa pregiudicare il compimento dell’intero avvenuto per il progetto di restauro del naviglio

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di Paderno”, consentendo così di reperire altre fortemente integrato con gli strumenti di progetto risiedono anche nelle “potenzialità Martesana. Accanto a generici suggerimenti
risorse finanziarie necessarie alla sua realizzazione. regolazione edilizia ed urbanistica (Piano di turistiche e culturali del sistema dei navigli, come che invitano i progettisti a valutare questa
Le ricadute ambientali dell’intervento, e in Governo del Territorio, Piano Scali, piano dei effetto della riattivazione, in corso di opzione si registrano proposte più dettagliate,
particolare i benefici derivati dalla riconnessione sottoservizi, Piano Territoriale di Coordinamento completamento, dell’idrovia Locarno – Milano – avanzate da alcuni partecipanti, che non
idraulica, sono tra gli aspetti più condivisi ed del Parco Sud) e di pianificazione energetica Venezia”. sembrano però essere compatibili con il progetto
apprezzati del progetto. (PAES) e della mobilità (PUMS), e che diventi un Secondo altri partecipanti una particolare di fattibilità sottoposto al dibattito pubblico.
grande processo di rigenerazione urbana, attenzione merita il canale della Martesana che,
Un merito del dibattito pubblico è di aver avviato capace di fare di Milano una European green nel tratto aperto che precede la città di Milano, All’interno della relazione finale sul dibattito
una discussione aperta sul tema della gestione e capital, capofila nella gestione delle risorse “attraversa un territorio caratterizzato da una pubblico che si è svolto dall’11 giugno al 24
valorizzazione delle risorse idriche e delle ricadute idriche” spiccata vocazione ambientale e rurale”. La settembre 2018, sono state prese in esame altre
ambientali ed economiche che potrebbero possibilità di estendere la navigazione dai navigli tematiche non di minone importanza, ma che in
derivare dalla realizzazione del progetto. Altro tema fortemente divisivo è quello relativo milanesi sino al fiume Adda rappresenta pertanto questo lavoro di studio non vengono analizzate
I temi ambientali hanno riscosso maggiore alla navigabilità. Anche rispetto a questo tema si “una straordinaria occasione di valorizzazione nello specifico, quali, la mobilità pubblica e
attenzione rispetto ad altri benefici che si è registrano posizioni differenti e contrastanti. del territorio e parallelamente una ulteriore privata, i costi dell’opera e la reperibilità delle
dichiarato di voler perseguire con il progetto: si I più favorevoli all’intervento mettono in evidenza attrattività per chi vuole uscire da Milano”. risorse, la gestione del naviglio, il cantiere e gli
tratta infatti di valori che interpretano una la valenza strategica del progetto su scala Il tema della navigabilità è stato declinato, oltre aspetti realizzativi e il focus sui vari tratti interessati
volontà di trasformazione della citta (“un regionale ed internazionale, a condizione che che in chiave turistica, anche in funzione del in cui sono stati affrontati temi come la gestione
passaggio da un modello di industria a un esso sia realizzato nella sua versione integrale trasporto di passeggeri e merci. dei parcheggi, della viabilità e della sicurezza.
modello ambientale, attento alle interazioni con (“non è utile ed ha poco senso aprire i Navigli di Per quanto riguarda il trasporto passeggeri è Martedì 5 febbraio 2019, a Palazzo Marino, si è
il contesto”). Milano, e tanto meno aprirli a pezzi, se non si emersa la richiesta di valutare un progetto di svolto l’ultimo incontro pubblico sul progetto
La riapertura dei navigli, che associazioni come punta subito alla restituzione della loro completa trasporto pubblico sull’acqua che collega Navigli con l’obiettivo di presentare in dettaglio
Legambiente e WWF Lombardia vorrebbero navigabilità, operazione che rappresenta il Corsico alla Darsena di Milano. Il progetto, le risposte ai quesiti raccolti nel corso degli
estendere alle parti più significative del cuore del progetto”). Infatti, secondo altri secondo i proponenti, sarebbe reso ancora più incontri del dibattito e le soluzioni che il Comune
complesso sistema idrografico della città e della partecipanti, il valore turistico del progetto attuale a seguito della riattivazione della Darsena intende adottare nella progettazione dell’opera.8
sua area metropolitana, acquista il significato di “potrà essere sfruttato appieno solo portando a e dalla previsione di riapertura della Conca di
“una vera è propria infrastruttura verde/blu, in compimento la riapertura completa dei navigli”. Viarenna. Inoltre potrebbe avere anche una
grado di offrire una molteplicità di servizi e non La riapertura parziale senza “la navigazione, valenza turistica perché consentirebbe di
solo scorci di una Milano d’antan”. ovvero il nucleo forte e peculiare di una utilizzare “i parcheggi di interscambio di S.
Il ripristino del collegamento del naviglio esperienza turistica, non potrà costituire da Cristoforo, per raggiungere la sera e la notte la
Martesana (che include il Seveso e il Redefossi) e subito un elemento centrale dell’offerta triangolazione naviglio Grande, Darsena,
dei navigli Grande e Pavese può avere il valore cittadina, a differenza di quanto avviene ora in naviglio di Pavia”.
di un’opera infrastrutturale strategica. A questo altre destinazioni europee in cui le vie d’acqua Anche per il trasporto merci sono emersi dei
scopo essa deve essere, collocata entro “un rappresentano invece un fattore cruciale nella suggerimenti, infatti una delle proposte è di poter
piano direttorio delle acque superficiali (…) geografia urbana”. Le valenze positive del utilizzare a questo scopo il naviglio della

104 105
3.6
MILANO 2030

Il Piano di Governo del Territorio di Milano, AMBIENTE E CAMBIAMENTI CLIMATICI


approvato dal Consiglio Comunale il 14 ottobre Più parchi, meno consumo di suolo.
2019, fissa gli obiettivi verso Milano 2030 in una Milano negli ultimi 10 anni ha affrontato i temi
fase di crescita della città sotto il profilo ambientali attraverso politiche di riduzione del
demografico (la città ha appena traffico, di potenziamento del trasporto pubblico,
superato1.400.000 abitanti), economico (crescita di gestione dei rifiuti e incremento del verde che
del 2% del reddito disponibile, con superamento hanno notevolmente migliorato le performance
dei dati pre-crisi), turistico (+10% di visitatori della città in questi campi.
all’anno dopo Expo). La situazione di emergenza climatica del pianeta
La Milano di oggi ha una visione chiara del suo però impone di accelerare su questi obiettivi nel
futuro, al punto che tutte le infrastrutture previste solco delle politiche attuate anche dalle altre
per le Olimpiadi del 2026 sarebbero state città della Rete C40. Il nuovo piano prevede
realizzate anche in assenza dei Giochi, e negli quindi questi obiettivi legati al verde e al consumo
anni ha aggiunto a quelli che sono storicamente di suolo:
gli asset fondamentali della sua economia un riduzione dell’indice di consumo di suolo rispetto
crescente ruolo del sistema universitario. al PGT precedente, con individuazione di 1,7
Questa fase di crescita è destinata a prolungarsi milioni di mq di aree non più edificabili e tutela di
anche in vista delle Olimpiadi del 2026, tuttavia si 3,5 milioni di mq di nuove aree agricole di cui 1,5
è deciso di aggiornare norme e regole al fine di milioni per espansione del Parco Agricolo Sud;
rendere la crescita più equa, diffusa e sostenibile. salvaguardia di future aree verdi a Bovisa (da 10
I tre punti su cui il piano innova fortemente la a 50% delle aree), Piazza d’Armi (da 50 a 75%
visione della città, anche in un’ottica delle aree), Bellarmino e Vaiano Valle (oltre 45
metropolitana, sono quindi: ha). La Piazza d’Armi sarà la porta di accesso al
sistema dei parchi dell’ovest Milano;
Ambiente e cambiamenti climatici previsione di 20 nuovi parchi dentro la città legati
Periferie e quartieri a piani urbanistici, con manutenzione a carico
Diritto alla casa e affitti calmierati. del privato;

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previsione di un grande Parco Metropolitano PERIFERIE E QUARTIERI piano di riqualificazione in atto di 80 piazze obiettivo Zero Case Sfitte negli immobili di edilizia
intorno a Milano, che congiunge i nuovi parchi a milanesi. residenziale pubblica MM entro il 2021 (recupero
quelli esistenti; Riqualificazione dello spazio pubblico e di 3.000 alloggi, attualmente completato al 33%);
identificazione di una rete ecologica, con aree lotta agli edifici abbandonati. DIRITTO ALLA CASA E AFFITTI CALMIERATI
di depavimentazione, piantumazione e Negli ultimi 20 anni il centro di Milano si è Milano 2030 città di nuova generazione.
riforestazione per contribuire a ForestaMI, fortemente esteso. I benefici della crescita, Riqualificazione case popolari e alloggi accessibili
progetto che si propone di piantare 3 milioni di tuttavia, sono stati meno visibili in alcuni quartieri in affitto. Per contrastare fenomeni di progressivo consumo
alberi nella città metropolitana. che oggi vanno sostenuti con interventi pubblici Attualmente a Milano ci sono 63 mila alloggi di dei suoli liberi, migliorare le condizioni di sicurezza
e privati. Da un lato il Piano Quartieri prevede edilizia popolare di cui 35 mila di Aler (Regione) e dell’assetto idrogeologico, razionalizzare l’offerta
Edifici a zero emissioni e tetti verdi stanziamenti per il valore di 1,6 miliardi di euro, in 28mila di MM (Comune). Il patrimonio pubblico, edificatoria, valorizzare il capitale “fisso”
larga parte fuori dalla cerchia della 90/91, pur molto consistente, è spesso in stato di esistente, infrastrutture e servizi pubblici, le
L’impronta ecologica del PGT passa anche per dall’altro il PGT introduce misure volte a favorire degrado e non risponde alla nuova domanda trasformazioni si attueranno sempre più attraverso
le nuove norme sulle modalità di costruzione dei gli investimenti privati. Ecco le principali novità: abitativa. Se da un lato il Comune sta rigenerando modalità di riuso, riciclo e rinnovamento. Un
nuovi edifici, degli interventi di demolizione con reinvestimento di metà degli introiti comunali da 3 mila alloggi popolari, dall’altro introduce norme simile processo richiede di essere praticato in
ricostruzione e di ristrutturazione dell’esistente. interventi urbanistici nel Municipio 1 negli altri volta a incrementare l’offerta di case in affitto a forma selettiva, attraverso interventi mirati a parti
tutti i nuovi edifici a partire dal 2020 dovranno Municipi; prezzi accessibili per lavoratori, studenti e famiglie specifiche di città – costruita e non costruita –
essere carbon neutral, in anticipo con gli impegni sconti e agevolazioni per chi interviene nei che non hanno i requisiti per accedere all’edilizia che presentano particolari condizioni di criticità,
di C40 per il 2030; cosiddetti ambiti di Rigenerazione, come la popolare, ma non riescono ad affrontare il libero consentono di costruire specifiche relazioni con
riduzione dell’impronta del suolo consumato di riduzione del 50% delle monetizzazioni per il mercato. lo spazio metropolitano e offrono la possibilità di
almeno il 10% nei casi di demolizione e cambio di destinazione d’uso da produttivo a Ecco le principali novità: ottenere significative ricadute sugli spazi della
ricostruzione; residenziale; la quota obbligatoria di housing sociale nei nuovi città pubblica.
introduzione dell’Indice di Riduzione Impatto Eliminazione dei costi e semplificazione delle interventi sale dal 35 al 40%, con massimizzazione Per stimolare processi di tale natura, Milano 2030
Climatico (sul modello del Biotope Area Factor di procedure per i cambi d’uso tra funzioni della quota di housing in affitto nella composizione riconosce specifici ambiti di rigenerazione
Berlino) per calcolare la dotazione minima economiche - direzionale, produttivo, ricettivo e dell’indice edificatorio; caratterizzati da particolari dispositivi
d’integrazione del verde negli interventi servizi privati; a meno di 500 metri dalle metropolitane e stazioni d’intervento. Luoghi dove focalizzare politiche
urbanistici ed edilizi volto a favorire la realizzazione riduzione dell’indice edificatorio massimo per le ferroviarie e 250 metri dalle fermate tranviarie e volte a stimolare processi di rigenerazione del
di tetti e pareti verdi sui nuovi edifici a aree meno accessibili al trasporto pubblico; filoviarie è possibile superare l’indice massimo di patrimonio edilizio degradato, sfitto e dismesso,
depavimentare aree anche fuori dal lotto di norma contro gli edifici abbandonati: entro 18 edificabilità pari a 1 (mq/mq), nel rispetto delle attraverso leve e incentivi mirati a massimizzarne
intervento; mesi i proprietari devono procedere al recupero caratteristiche morfologiche, purché tutta la il rinnovamento, accrescere la qualità edilizia e
elaborazione di una mappa delle aree della o l’abbattimento, pena una riduzione delle quota eccedente sia in housing sociale in affitto; urbanistica, potenziare il mix funzionale e la
città che si intende depavimentare, piantumare possibilità edificatorie; individuate 9 aree per Housing Sociale ed edilizia presenza e varietà di servizi pubblici e privati,
o forestare; utilizzo di tutte le monetizzazioni riqualificazione di 7 Piazze strategiche e 13 Nodi popolare per circa 1.300 alloggi che si sommano salvaguardare il commercio di vicinato e le
ambientali per la realizzazione del Parco di interscambio per ricucire i quartieri e il comune ai 6.200 previsti nell’ambito della rigenerazione piccole attività artigianali, valorizzare la qualità
Metropolitano e per il progetto ForestaMi. con la città metropolitana, in continuità con il degli scali ferroviari e in altri piani già approvati; dello spazio pubblico, rafforzare le connessioni

108 109
verdi, così da facilitare lo sviluppo economico, Milano e il Portello, sulle aree dell’ex Alfa Romeo.
sociale e culturale dei contesti più fragili. Altri interventi particolarmente significativi, per
Consapevole della sua non esaustività, il Piano diverse ragioni e natura, che hanno contribuito a
per Milano 2030 si pone l’obiettivo di rigenerare importanti parti di città sono il
programmare e integrare le diverse progettualità recupero della Darsena, eredità di Expo 2015,
esistenti – che spaziano dalla progettazione di che è tornata a nuova vita; l’ex Ansaldo, che
opere pubbliche alla regolamentazione dei ospita, oltre a BASE Milano, il nuovo Museo delle
micro- interventi sugli edifici e sugli spazi aperti, al culture di Milano (MUDEC); la nuova sede della
trattamento delle risorse energetiche e idriche, Fondazione Prada, che ha trasformato una ex
alla dimensione economica e sociale, definendo distilleria di inizio ‘900 in zona Porta Romana.
strategie capaci di innescare interventi ripetibili e Guardando al futuro, molto ruota intorno a MIND.
a basso livello di complessità, minuti, plurimi, Nell’area del post-Expo, come raccontato nel
gestibili in tempi brevi, che aiutino a fare rete e a paragrafo 3.4, troveranno sede tre grandi funzioni
dare il via a processi virtuosi di rigenerazione pubbliche. Accanto ad esse sorgeranno molte
ambientale e del patrimonio edilizio, prevedendo altre funzioni, con residenze, uffici, spazi per il
usi mutevoli degli spazi, sia dal punto di vista lavoro e attrezzature pubbliche. L’altro grande
funzionale che temporale. processo di rigenerazione che determinerà un
importante riassetto della città con effetti alla
Progetti di trasformazione urbana scala metropolitana è l’AdP Scali ferroviari, che
rappresenta un’occasione imperdibile di
Milano e l’area metropolitana stanno vivendo rigenerazione urbana per Milano.
una fase particolarmente dinamica dal punto di
vista delle trasformazioni, confermando la forte
attrattività della città. In fase recente sono partiti
e partiranno molti progetti, che stanno
contribuendo a ridefinire l’assetto e gli equilibri
urbani e metropolitani. Il processo di
trasformazione dell’area di Porta Nuova/
Garibaldi, avviato oltre dieci anni fa, insieme al
nuovo Palazzo della Regione, rappresenta forse
il punto di snodo. Da allora sono seguiti altri
importanti interventi, di taglia e natura diversa,
che hanno contribuito all’estensione del “centro”
della città: Porta Volta, dove hanno trovato

110 111
sede Fondazione Feltrinelli e Microsoft; City Life,
sul sedime di parte dello storico polo della fiera di
L’accessibilità e la connessione delle aree con il
tessuto urbano, la possibilità di realizzazione di
nuove centralità e servizi, tra cui una nuova sede
per l’Accademia di Brera, di rafforzamento del
verde e delle connessioni ecologiche, la
promozione di usi temporanei trasformeranno
radicalmente Milano. Al tempo stesso, le
progettualità avviate sull’Ortomercato e le
Caserme rappresentano significative opportunità
di riqualificazione di interi comparti urbani, al pari
di importanti trasformazioni avviate da tempo e
ancora in attesa di completamento (Santa
Giulia, Porta Vittoria, Adriano, Cascina Merlata,
Calchi Taeggi, ecc.) A queste trasformazioni si
sommano altri interventi che rappresenteranno
un banco di prova importante per l’area
metropolitana.
La “Città della salute e della ricerca”, che
sorgerà sulle ex aree Falck di Sesto San Giovanni;
il centro commerciale che Westfield realizzerà a
Segrate, sulle aree della ex Dogana; il potenziale
completamento della trasformazione della ex
Alfa Romeo di Arese. Accanto a questi grandi
interventi, prosegue e si intensifica il processo di
trasformazione e rigenerazione diffuso della città,
a partire dagli interventi di natura pubblica.
Qui un ruolo chiave sarà giocato dal Piano dei
quartieri, un programma integrato di
rigenerazione dei quartieri milanesi.

112 113
Rigenerare la città. Le periferie al centro

Per costruire la Milano del 2030 è necessario “fare dismessi o sottoutilizzati: dal patrimonio edilizio Riapertura Navigli, Riconnettimi, ReLambro,
selezione” e individuare obiettivi e priorità. generato nelle stagioni delle grandi espansioni Rotaie Verdi, Parco lineare del Naviglio Grande,
Affrontare le criticità ambientali, a partire dalla urbane, agli spazi aperti e costruiti degradati, dai Reinventing Cities, Sharing City, PON Metro, su
tutela del suolo e delle acque; rispondere alle nuclei urbani esterni densi di storia e di identità, tutti, hanno messo in atto specifici strumenti e
istanze di riqualificazione dello spazio pubblico e agli spazi pubblici asserviti alla circolazione delle tattiche di rigenerazione che richiedono, per il
del patrimonio edilizio, riequilibrando condizioni automobili e alle aree con usi agricoli poste ai prossimo futuro, di essere estesi e rafforzati entro
critiche dell’abitare che contraddistinguono margini dei grandi parchi. Poiché si ritiene un quadro di sinergia e coerenza proprio del
parti periferiche della città; far fronte ad aspetti fondamentale per la rinascita dei quartieri Piano urbanistico.
di degrado urbano e sociale, valorizzando il periferici puntare su una maggior cura e
capitale fisico-sociale esistente e guidando in attenzione della condizione giovanile e delle
maniera sapiente i trend di crescita. attività educative e sportive che si possono
L’articolazione di questa idea di città richiede praticare in tali quartieri, il Documento di Piano
che la costruzione del nuovo Piano non si basi del PGT fissa come prioritario, all'interno delle
più su una tradizionale individuazione di grandi convenzioni tra Comune e gli operatori titolari di
Ambiti di trasformazione, circoscritti, unitari e al concessioni, indirizzare le risorse degli oneri di
contempo estranei ai tessuti urbani. urbanizzazione verso la riqualificazione degli
L’idea di città per Milano 2030 si costruisce edifici scolastici comunali e la realizzazione di
attraverso una nuova forma di piano, un Piano nuovi impianti sportivi o la manutenzione di quelli
rigenerativo. Un Piano urbanistico che riconosce esistenti.
articolati ambiti urbani poco consolidati, posti ai Strategie di rigenerazione in grado di dare
margini della città, entro cui ricomporre gli spazi risposte alle istanze emergenti da una così
di frattura con gli ambiti più centrali ed istituire articolata varietà di spazi e di popolazioni che li
nuove relazioni con la scala metropolitana, abitano richiedono il concorso di differenti
sostenendo modalità di riuso, riciclo e progettualità e di un attento lavoro di
rinnovamento urbano. Un Piano che promuove coordinamento. Le capacità di trattamento e le
in maniera estensiva interventi di rigenerazione tecniche disponibili spesso superano quelle dello
urbana e ambientale ripetibili, di complessità strumento di pianificazione come reso possibile
limitata, in una prospettiva evolutiva dall’attuale quadro legislativo. A questo scopo il
incrementale, capaci di fare rete, profondamente Piano per Milano 2030 fa proprie le progettualità
incisivi sulla qualità urbana anche con minime già avviate dall’Amministrazione Comunale e
modificazioni degli involucri edilizi. Un Piano che propone di indirizzare quelle future, ponendosi
definisce articolati dispositivi rigenerativi così come strumento \operativo fin nelle sue fasi
coinvolgendo una pluralità di spazi, non solo di costruzione. I progetti relativi ad Accordo Scali,

114 115
Rigenerazione Recupero degli edifici abbandonati e dismessi
Una serie articolata di aree è oggi caratterizzata da Il recupero di aree e degli edifici dismessi equivale alla
dismissione e sottoutilizzo di edifici e spazi aperti, bassa rimozione di situazioni di pericolo per la salute e la
qualità dei suoli, condizioni dello spazio pubblico non sicurezza urbana e di situazioni degrado ambientale e
adeguate. Gli ambiti della rigenerazione individuano sociale. Per questi la nuova disciplina urbanistica
queste aree e definiscono un insieme di dispositivi su definisce uno specifico dispositivo teso alla
spazi privati e pubblici, finalizzati ad attivare la disincentivazione del mantenimento dello status quo,
riqualificazione e la riorganizzazione diffusa della città salvaguardando la volumetria esistente
esistente e dell’ambiente urbano. esclusivamente nei casi di recupero o di demolizione
del manufatto che avvengano entro tempi certi.

Perequazione e trasferimento dei diritti edificatori Dotazioni di servizi


Al fine di facilitare gli interventi di adeguamento e I territori della rigenerazione hanno manifestato una
rinnovamento del patrimonio edilizio esistente, il Piano bassa propensione ad accogliere interventi edilizi in
consente il trasferimento dei diritti edificatori da grado di rinnovare il patrimonio immobiliare esistente
pertinenza diretta ad altra pertinenza diretta, e portare nuova qualità negli spazi privati e pubblici. Il
tutelando gli ambiti in cui è prioritaria l’esigenza di Piano, nel ridefinire le dotazioni di servizi connessi agli
incentivare processi di de-urbanizzazionedel suolo. interventi edilizi, consente di rendere più attrattivi i
Negli ambiti di rigenerazione ambientale sono territori della rigenerazione riducendo del 40% le
agevolati il trasferimento dei diritti edificatori e la quantità dovute per gli interventi con cambio di
realizzazione di interventi di forestazione urbana. destinazione d’uso pur tutelando il mantenimento dei
piccoli spazi commerciali posti al piano terra con
affaccio sullo spazio pubblico.

Facoltà di monetizzazione delle quote ERS Ambiti di rigenerazione ambientale


Le eventuali monetizzazioni degli obblighi di La presenza di particolari condizioni insediative e il
reperimento delle quote di edilizia residenziale sociale ricorrere di aspetti di criticità ambientale in
finalizzati alla riqualificazione dei servizi abitativi corrispondenza di spazi ad elevata sensibilità
pubblici esistenti, seguono criteri e indirizzi basati ambientale (parchi e corsi d’acqua) guida
almeno sui costi di realizzazione da individuarsi l’individuazione degli ambiti di rigenerazione
mediante apposita deliberazione della Giunta ambientale. Al loro interno sono sostenuti interventi di
Comunale. In caso di monetizzazione è possibile diradamento delle edificazioni, de-
procedere alla realizzazione di qualsiasi funzione impermeabilizzazione del suolo e incremento del
urbana nell’ambito della medesima previsione patrimonio vegetazionale (raggiungimento indice di
quantitativa. “riduzione di impatto climatico”).

116 117
Forestazione e drenaggio urbano Valorizzazione dei piani terra
Il miglioramento della qualità dell’aria, del microclima Nuclei storici esterni e Spazi a vocazione pedonale
urbano nonché delle condizioni di drenaggio delle identificano punti privilegiati di nuova cura urbana. La
acque meteoriche, richiede una serie articolata di ridefinizione del rapporto tra strada e piani terra dei
strategie tra cui quella finalizzata ad incrementare la fronti edilizi è centrale. Oltre agli interventi rivolti al
forestazione urbana. La nuova disciplina urbanistica contenimento del traffico veicolare e alla
finalizzata alla minimizzazione della CO2 e al valorizzazione dello spazio per il pedone, il Piano
miglioramento delle capacità di adattamento al sostiene la tutela e la realizzazione di esercizi di
cambiamento climatico, sostiene la realizzazione di vicinato, attività artigianali, servizi privati e esercizi di
interventi di rinaturalizzazione e piantumazione del somministrazione posti in affaccio sullo spazio pubblico,
suolo anche nelle superfici a parcheggio privato. per i quali si prevede la possibilità di scomputo della
SL.

Nuclei storici esterni e spazi a vocazione pedonale Integrazione tra le funzioni


I Nuclei storici esterni e gli Spazi a vocazione pedonale La strategia rigenerativa degli spazi e degli usi della
individuano, entro contesti differenti, sistemi articolati città esistente guida la scelta del Piano di facilitare gli
di spazi pubblici, tessuti e fronti edilizi, anche interni a interventi di ristrutturazione edilizia comportanti
quartieri popolari storici, oggi non adeguatamente mutamento della destinazione d’uso di un immobile.
integrati e valorizzati. La possibilità di consentire l’utilizzo di tutta la SL già
Su questi spazi il Piano individua la necessità di costruita sostiene la realizzazione di mix funzionale
realizzare una struttura portante della vita urbana integrando, all’interno del medesimo intervento,
collettiva che si fonda sulla identità dei quartieri. attività economiche, forme di produzione, servizi
privati e residenza.

Piazze Minimizzare le emissioni CO2


Loreto, Maciachini, Lotto, Romolo, Abbiategrasso, La minimizzazione delle emissioni di CO2, la riduzione o
Trento e Corvetto sono spazi urbani oggi snodi di il raggiungimento della neutralità carbonica, deve
traffico, passaggi tra centro e periferia. Per questi spazi essere garantita negli interventi edilizi attraverso
è necessaria una profonda trasformazione. La l’integrazione di soluzioni ad elevate prestazioni
possibilità di densificazione delle cortine edilizie energetiche, interventi di rinaturalizzazione, l’utilizzo di
consente la realizzazione di spazi di centralità in cui tecnologie per la riduzione dei consumi idrici e di
infrastrutture di trasporto pubblico e mobilità veicolare materiali a contenuto riciclato, finiture superficiali con
coesistono con spazi per i pedoni, nuove funzioni alta riflettanza solare, soluzioni per la mobilità
affacciate sullo spazio pubblico, aree verdi e nuove sostenibile.
relazioni con gli ambiti urbani circostanti.

118 119
NOTE FONTI ICONOGRAFICHE
1 Cfr. C. Sitte, “L’arte di costruire la città”, Antonio Vallardi Editore, Milano, 1889. Fig. 12, https://www.comune.milano.it.

2 Cfr. M. Zoppi, “Progettare con il verde: manuale di progettazione e dei vuoti urbani”, Firenze, 1989. Fig. 13, 15 https://www.milanoskyline.com.

3 http://qualitapa.gov.it/news/icity-rank-2019-di-fpa-la-classifica-delle-citta-piu-smart/ Fig. 16-17 http://www.scalimilano.vision.

4 L. Collina, Building the EXPO, in “Domus”, curato dal Politecnico di Milano. Fig. 18-26 https://www.domusweb.it.

5 https://www.comune.milano.it/aree-tematiche/urbanistica-ed-edilizia/attuazione-pgt/mind-ex-expo-programma- Fig. 27-30 https://www.mindmilano.it.


integrato-di-intervento
Fig. 31-33 https://progettonavigli.comune.milano.it.
6 https://www.mindmilano.it/il-progetto/
Fig. 31-33 https://progettonavigli.comune.milano.it.
7 https://progettonavigli.comune.milano.it/progetto/il-progetto-di-riapertura/

8 https://progettonavigli.comune.milano.it/presentazione-relazione-conclusiva/

120 121
4.
Il caso
studio del
citylife

Fig. 34. Render Portico CityLife, B.I.G.

122 123
4.1
MILANO FIERA, IERI E OGGI Fig. 35. Foto storica quartiere fieristico, 1953.

L’Esposizione internazionale del 1906 che si è ospiterà per i successivi ottantadue anni. I primi
svolta a Milano in occasione dell’apertura del padiglioni costruiti in muratura sono il Palazzo
traforo del Sempione arriva in un periodo di dello Sport di piazza VI febbraio, e le palazzine
garnde entusiasmo e denso di novità. L’area liberty di Largo Domodossola.
occupata è di circa un milione di metri quadrati Con l’inizio della seconda Guerra Mondiale nel
e comprende il Parco dell’ex area della piazza 1939 e con l’entrata in guerra dell’Italia nel 1940,
d’Armi, collegati tramite una ferrovia sospesa. Un ci avviciniamo alla forzata sospensione delle
terzo circa dello spazio occupato vieve coperto attività della Fiera. I bombardamenti decidono
dalle costruzioni di numerosi padiglioni progettati le sorti della Campionaria, il 12 aprile del 1943,
da importanti architetti dell’epoca. I numeri sono dopo ventitre anni, per la prima volta i cancelli
importanti: 35 mila espositori e 5 milioni e mezzo rimangono chiusi e sulla vecchia Piazza d’Armi
di visitatori. L’ex piazza d’Armi è diventata la cala un silenzio di tre anni. Oltre il 70% del
sede definitiva, dal 1923, della Fiera di Milano. patrimonio edilizio della Fiera sarà distrutto, con
La prima Fiera Campionaria di Milano si tiene dal danni stimati in quasi 250 milioni di lire.
12 al 27 aprile 1920 sui Bastioni che da Porta 12 settembre 1946. La Fiera della rinascita, con
Venezia si snodano fino a Porta Garibaldi, su su un quartiere espositivo distrutto dai
una superficie di 15 mila mq, con la sistemazione bombardamenti, a poco più di un anno dalla
di decine di baracche in legno prefabbricate, liberazione, la Fiera risorge.
precedentemente impiegate per l’accoglienza Nel 1948 la prima grande fase di ricostruzione è
dei profughi di Caporetto della prima guerra completata. Ha definitivamente preso corpo la
mondiale. Gli sforzi organizzativi sono coronati riforma del quartiere fieristico che valorizza la
da ampio successo, con la partecipazione di diagonale Domodossola verso la futura Porta
1233 esposistori, di cui 224 esteri e con oltre 360 Meccanica e la riprogettazione di Piazza Italia
mila visitatori. cn gli edifici dell’Emiciclo, degli architetti Pierluigi
Nel 1923 la Fiera di Milano acquisisce la ex nuova Nervi e Giuseppe Finetti, e del Palazzo delle
Piazza d’Armi della città, così per la quarta Fiera Nazioni degli architetti Cesare Pea a Angelo
Campionaria si sposta sul quartiere che la Bianchetti.1

124 125
Nel 1969 la costruzione della ex nuova Piazza progetto: una grande vela di vetro e acciaio,
d’Armi è completata con il nuovo palazzo della lunga 1,3 km che ricopre il corridoio centarle di
Meccanica, firmato dallo studio Melchiorre collegamento tra i padiglioni; più di 1.000 alberi
Bega. La superficie fondiaria della Fiera ha piantati nel quartiere fieristico; un sisstema do
raggiunto circa 390 mila mq e resta fra le parcheggi all’avanguardia e una rete di
primissime in Europa. collegamento stradale e metropolitanaampiliata
Nell’aprile del 1990 si tiene l’ultima edizione che e ridisegnata.
sancisce l’addio alla Campionaria, con una Nel 2006, con l’avvio di fieramilano, Fondazione
superficie netta di 1,5 milioni di mq 3 milioni di Fiera Milano riduce la presenza della fiera in città,
visitatori, circa 7 anni dopo vengono inaugurati i cedendo a CityLife due terzi del quartiere
nuovi padiglioni del Portello, firmati da Mario fieristico milanese, pari a 255.000 metri quadrati,
Bellini e costruiti su un’area vicino alla ex Alfa con un concorso internazione che ha portato
Romeo, che si estende per 74 mila mq. alla realizzazione di un importante intervento di
Nel 2000 l’Ente autonomo Fiera Campionaria riqualificazione urbana.2
internazionale di Milano si riconsoce in
Fondazione di diritto privato sulla base della
legislazione nazionale regionale in vigore. Nasce
così Fondazione Fiera Milano, grande obiettivo:
portare la Fiera di Milano fuori dalla cittò, sui
territori della ex raffineria Agip Petroli fra i comuni
di Rho e Pero, e realizzare un progetto epocale.
Nell’ottovre del 2000 diventa operativa Fiera
Milano S.p.A., responsabule della gestione degli
spazi espositivi e dei servizi fieristici. Fiera Milano
Spa prende in affitto da Fondazione strutture e
ramo d’azione e opera come società di servizi, in
una logica di efficienza e profitto.
Nel 2005, dopo soli 30 mesi viene inaugurata la
nuova Fiera di Milano, con otto padiglioni, per un
totale di 530.000 mq di superficie, a cui bisogna
aggiungere 60.000 mq di superficie espositiva
all’aperto, collocano la nuova Fiera milanese,
firmata da Massimiliano Fuksas, ai vertici in
Europa per spazi espositivi. Alcuni particolari del
Fig. 36. Nuova Fiera di Milano, M. Fuksas, 2005.

126 127
4.2
IL PROGETTO

Con 366.000 mq di superficie di intervento da caratteristiche abitative di grande pregio, da e i lavori di costruzione sono in corso dall’estate CityLife c’è anche il primo Campo Pratica di
complessiva è una delle aree di intervento innovazione ed efficienza, sotto il profilo 2016. L’area è collegata alla città dalla nuova Golf d’Europa in centro città, a disposizione di
urbanistico più grandi d’Europa. 3 A seguito di un ambientale e della sicurezza; tutte le Residenze linea metropolitana lilla M5, con la stazione “Tre tutti i cittadini, unico nel suo genere e inaugurato
concorso internazionale, che cerca di creare un sono certificate in Classe A e prevedono l’utilizzo Torri” posta al centro del CityLife Business & ad ottobre 2014. L’area di CityLife sarà anche la
livello senza precedenti di connettività con il di fonti di energia rinnovabili. Shopping District.4 più grande area pedonale di Milano, grazie alla
contesto urbano circostante, si è concluso nel Cuore dell’area CityLife è il Business & Shopping A completare e a rendere a misura d’uomo scelta di spostare viabilità e parcheggi a livelli
2004, CityLife si è aggiudicata l’area con un District, composto dalle Tre Torri ad uffici – che l’area CityLife, vi è il grande parco verde (173.000 interrati.5
progetto firmato dagli architetti di calibro costituiscono il simbolo forte della trasformazione mq) che sarà il secondo della città e il primo di Milano è la città che rappresenta al meglio il
internazionale Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel – e da una vasta area commerciale con negozi, nuova realizzazione in centro città dalla fine del volto internazionale dell’Italia, paragonabile a
Libeskind e Bjarke Ingels. servizi e ristorazione di qualità affacciata sul XIX° secolo. Attualmente è stata realizzata e Londra, Francoforte, Parigi. A differenza di molte
Sostenibilità, qualità della vita e servizi: queste le grande parco pubblico. Le Tre Torri sono edifici aperta un’area di oltre 100.000 mq comprensivi città storiche italiane, Milano è più legata al suo
parole chiave che contraddistinguono CityLife progettati per garantire i più elevati standard di della piazza con la Fontana delle Quattro sviluppo nel XIX e XX secolo, per essere più precisi
che, a intervento completato, sarà il secondo efficienza e il contenimento dei costi energetici: Stagioni restaurata, di tutto il fronte lungo Viale dopo la rivoluzione industriale. In questo senso, il
“polmone verde” della città di Milano con il suo tutte e tre hanno infatti già ottenuto la prestigiosa Cassiodoro, la piazza pubblica che permette design a Milano viene confrontato con il volto
parco pubblico e comprenderà un mix articolato pre-certificazione LEED™ classificandosi a livello l’accesso alla fermata M5 Tre Torri e un’ulteriore più contemporaneo dell’Italia, fatto di fabbriche,
e bilanciato di funzioni pubbliche e private, fra Gold. porzione di Parco tra Viale Cassiodoro e Viale metropolitane, cemento e acciaio e non tanto
residenze, uffici, negozi e servizi, aree verdi, spazi La Torre progettata da Arata Isozaki con Andrea Berengario. Con i suoi oltre 1500 alberi, il Parco di particolari storici storici. Testimone è il fatto che
pubblici e per il tempo libero e un asilo nido. Maffei, è stata completata ed è oggi l’edificio CityLife sarà un grande polmone verde per la il movimento futurista si è sviluppato
Le Residenze progettate da Zaha Hadid in via più alto d’Italia (202 metri di altezza per 50 piani, città di Milano, un luogo dove trascorrere il principalmente a Milano, un movimento creato
Senofonte e quelle progettate da Daniel circa 50.000 mq di superficie ad uso uffici, può proprio tempo libero passeggiando e stando per rispondere ai problemi della città
Libeskind in via Spinola offrono una nuova qualità accogliere fino a 3.800 persone) e dal 2017 sarà all’aria aperta a contatto con la natura. contemporanea. Non è stata una relazione
dell’abitare e si affacciano da un lato sulla il quartier generale di Allianz a Milano. La CityLife è arricchita dagli Orti Fioriti, un progetto particolarmente importante con i grandi
prestigiosa piazza Giulio Cesare, dall’altro sul seconda torre (170 metri per 44 piani), la Torre realizzato in collaborazione con Associazione capolavori esistenti, ma piuttosto una riflessione
grande parco urbano: tradizione, innovazione e Generali, progettata da Zaha Hadid è stata Orticola di Lombardia che prevede coltivazioni sui temi della città contemporanea.
green riescono così a convivere in un unico ultimata nel 2017. di erbe aromatiche ed officinali, fiori e ortaggi
luogo. Le due aree residenziali, differenziate tra La Torre Libeskind (175 metri per 31 piani) ha visto per un polmone verde a disposizione della città
loro per stile architettonico, sono accomunate il getto delle fondamenta a fine novembre 2015 di oltre 3000mq. A completare le aree verdi Fig. 37. Masterplan CityLife, Studio Libeskind, 2017.

128 129
130 131
4.2.1
TORRE GENERALI

44 piani,170 metri, 3.200 persone: questi i numeri raggiungere la verticalità in prossimità del 40°
della Torre Hadid scelta come headquarter piano. Gli uffici direzionali occupano 40 piani per
milanese dal Gruppo Generali. Caratteristica circa 1200 mq ognuno, mentre negli altri 4 piani
distintiva dell’edificio, da cui deriva anche il troviamo i locali tecnici e l’imponente lobby di
soprannome Lo Storto, è la torsione che si attenua ingresso a doppia altezza. Completano la torre
sempre più con l’aumentare dell’altezza, fino a altri 3 piani interrati di cui uno adibito a
raggiungere la verticalità negli ultimi piani. parcheggio riservato da 390 posti auto.
La torre, posta alla convergenza tra importanti Gli uffici si sviluppano sulla corona perimetrale
assi urbani, rappresenta il punto focale di della pianta mentre ascensori, sale riunioni, servizi
prospettive e percorsi di grande interesse. e locali tecnici sono addossati al corpo centrale.
Questi, attraversando il parco, si avvolgono Facciata cellulare a doppia pelle (circa 15000
tortuosi sino a generare un vortice. Tale immagine mq), teleriscaldamento e climatizzazione a travi
dinamica del tessuto urbano circostante è fredde a soffitto garantiscono il massimo confort
divenuta, per i progettisti, oggetto di investigazioni ed efficienza energetica. L’edificio è
formali e ha ispirato la geometria del progetto. perfettamente integrato sia a livello strutturale,
La base della torre, animata da queste tensioni, funzionale che estetico con la galleria
emerge dal suolo lenta e sinuosa, accogliendo commerciale CityLife Shopping District che è il
la galleria commerciale e i percorsi pedonali. La fulcro centrale dell’intero progetto CityLife.
forza torsionale contagia la torre, vero fulcro del La direzione artistica è stata svolta dallo studio
vortice, e l’energia orizzontale si risolve in spinta Zaha Hadid Architects.6
verticale.
Quest’opera si distingue per essere uno dei primi
progetti al mondo di una torre in torsione
interamente in calcestruzzo, concepita come
una sequenza di piani che ruotano attorno ad
un asse verticale, torsione che viene attenuata
sempre più con l’aumentare dell’altezza fino a Fig. 38. Torre Generali, Zaha Hadid Architects, 2018.

132 133
4.2.2
TORRE LIBESKIND

La Cupola Rinascimentale è l’elemento a cui si commerciale pubblico e privato. Le torri sono


ispira il concept della Torre Libeskind. Essa viene state accuratamente posizionate per fornire
reinterpretata attraverso il movimento concavo ombra adeguata, massima luce e una piacevole
che si sviluppa in elevazione e la corona posta atmosfera a livello pedonale. Ciò consente alla
sulla sommità, la torre si inclina verso l’interno nuova piazza di essere un’enorme comodità sia
verso le sue controparti e il parco centrale per i nuovi abitanti delle abitazioni sia per i
sottostante. lavoratori dei complessi di uffici.
Price waterhouse Coopers diventerà il singolo La costruzione è iniziata nel 2016 con il
inquilino della Libeskind Tower presso CityLife e completamento previsto per il 2020.7
ospiterà 3.000 professionisti, 500 dipendenti e
quattro linee di servizio per i clienti. La facciata
della torre curva è realizzata in vetro sostenibile e
all’avanguardia, che rifletterà lo spazio pubblico
sottostante e le viste circostanti. È realizzato e
concepito personalmente per offrire uno skyline
scolpito e ben visibile sul sito. La torre è stata
creata in linea con i più moderni criteri di
sostenibilità ambientale e edilizia, rendendola
uno degli edifici più riconoscibili del nuovo skyline
di Milano.
I design di ciascuno dei grattacieli vanno oltre i
trattamenti superficiali delle facciate e creano
una disposizione spaziale e funzionale degli spazi
con viste interne straordinarie e attività interne
per gli utenti. Alla base di ogni torre ci sono
negozi al dettaglio e particolari servizi pubblici
Fig. 39. Completamento della Torre PWC, Studio Libeskind,
che aiutano a dissolvere il confine tra il regno 2019.

134
4.2.3
TORRE ALLIANZ

Soprannominata in fase progettuale Il Dritto, ma quote dei lati corti sono completamente vetrate
ormai più nota con il nome del suo inquilino, Torre e mostrano la serie meccanica di ascensori
Allianz, con i suoi 202 metri di altezza, è il panoramici che sale e scende ai vari piani
grattacielo più alto d’Italia. Come da tradizione dell’edificio.
Meneghina sulla sua copertura è stata issata una L’idea di una torre infinita può essere paragonata
copia della Madonnina a ricordare l’edificio più alle precedenti ambizioni di altri artisti come
alto di Milano. Distribuita su 50 piani, la torre ne Constantin Brancusi, che nel 1937-38 installò una
dedica 46 a destinazione direzionale ed è in delle sue infinite colonne di Targu-Jiu nel parco
grado di ospitare fino a 3.800 persone. per creare sistemi ripetibili indefinitamente.8
Nell’aspirazione della massima verticalità e
tensione verso il cielo, per i progettisti, Arata
Isozaki e Andrea Maffei, era un limite scegliere
una forma completa e conclusa a una certa
altezza, hanno quindi preferito applicare il
concetto di un sistema modulare che può essere
ripetuto in modo infinito con qualsiasi limite.
Il modulo è composto da 6 piani di uffici con un
piano lungo e sottile di 24 × 61,5 m. La scelta di
queste proporzioni è finalizzata a rendere l’intero
volume più sottile per enfatizzare la verticalità e
renderlo strutturalmente provocatorio, a causa
della forma slanciata così alta.
La facciata del modulo è composta da una
tripla vetrata leggermente curva verso l’esterno.
La successione verticale di forme arrotondate
crea una sensazione di leggera vibrazione del
volume dell’edificio mentre sale verso l’alto. Le Fig. 40. Torre Allianz, A. Isozaki e A.Maffei, 2018.

136 137
4.2.4
PORTICO CITYLIFE

Il Portico si sviluppa su un’area di 53.500 mq da portico inverso che confonde il confine tra
progettato sulle ultime due trame rimanenti del pubblico e privato, interno ed esterno. Mentre gli
masterlplan di CityLife. edifici sono estroversi e accoglienti per il pubblico,
Il masterplan esistente è costituito da tre torri c’è anche un’ambiente tranquillo nei cortili per i
iconiche circondate da verde pubblico e suoi occupanti. Due cortili privati consentono ai
quartieri residenziali. La richiesta era quella di dipendenti di godere di un luogo di tregua
progettare una quarta torre sul sito, ma la durante la giornata lavorativa, mentre l’ampio
presenza delle tre torri in stretta vicinanza ha spazio pubblico coperto centrale diventa un
offerto l’opportunità unica di esplorare altre dono per la città di Milano.
tipologie e di affrontare alcune principali sfide Gli edifici non sono mai entità autonome, anzi
del sito. Le due parti sono oggi disconnesse da fanno parte di una rete più ampia: un campus
una grande rampa per auto che domina collegato da ricchi spazi pubblici e contesto
l’esperienza dei pedoni che entrano nel sito. urbano complesso. Durante la storia urbana di
L’idea è stata quella di rimuovere quest’ultima e Milano, un asse è tradizionalmente simboleggiato
creare due singoli edifici collegati da una da una serie di edifici gemelli e un cancello. Con
struttura sospesa lunga 140 m, che forma una CityLife, l’edificio gemello crea una nuova
grande portico su scala urbana. tipologia che abbatte il confine tra interno ed
Piuttosto che competere con il contesto esterno, creando sia un’entrata che una
esistente, la proposta di BIG cerca di completarlo. destinazione significativa per Milano.9
Tradizionalmente, un portico viene utilizzato
come dispositivo per risolvere molteplici sfide
contestuali. È un estensione dello spazio interno
verso l’esterno, che consente di godere del
clima durante tutto l’anno. Viene proosta una
struttura sospesa con un tetto leggero e sottili
colonne che lavorano in tensione per impedire il
sollevamento, il baldacchino dell’edificio funge Fig. 41. Render portico CityLife, B.I.G. studio, 2019.

138 139
4.2.5
LE RESIDENZE

Le residenze di Zaha Hadid, sette edifici suddivisi


in due aree, sono poste sul lato sud est di CityLife
affacciandosi sul parco da un lato e sviluppandosi
sull’altro lungo la via Senofonte fino a Piazza
Giulio Cesare. Il complesso edilizio è composto
da sette edifici a pianta curva e altezza variabile,
dai 5 ai 13 piani, per un totale di 225 appartamenti.
Gli elementi architettonici distintivi sono il
movimento dei balconi curvilinei e il profilo dei
tetti, i quali ospitano gli attici dell’ultimo piano,
con ampi terrazzi di copertura. La loro
composizione consente la massima flessibilità
dimensionale, dai piccoli tagli all’appartamento
di grandi dimensioni, fino agli attici di pregio
dotati di splendidi terrazzi. Grande attenzione è
stata data all’orientamento degli appartamenti
sia rivolta a sud-est e allo stesso tempo disponga
le migliori viste dalle terrazze, verso la città o il
parco pubblico. I materiali della facciata
composti da pannelli in fibrocemento e in legno
naturale sottolineano questo complesso
movimento volumetrico e allo stess tempo danno
una qualità privata e “domestica” all’interno del
cortile residenziale. I giardi delle residenze hadid
seguono le linee fluide degli edifici e sono mossi
da sentieri lastricati e aree erbose con lievi
depressioni che creano piacevoli are di sosta.10

140
Le residenze progettate dallo Studio Libeskind esemplificativo ma non esaustivo, soffitti radianti
utilizzano la configurazione classica del cortile e i termicamente regolati, sistemi di riscaldamento
materiali naturalistici di uno storico quartiere e raffreddamento programmabili ad alta
milanese, pur presentando una stratificazione efficienza energetica, isolamento ad alta
asimmetrica della facciata. Gli edifici residenziali tecnologia, piastrelle sostenibili, soleils compositi
sono situati sul perimetro del sito a sud e sorgono in legno e celle fotovoltaiche sul tetto per
verso il parco a nord. generare e immagazzinare materiale elettrico
Le facciate sono rivestite da una piastrella energia.
finemente testurizzata, di colore grigio chiaro, I primi cinque edifici della fase uno sono stati
sviluppata per il progetto da un’azienda italiana. completati nel 2013 e ospitano 307 unità. La
Gli spazi esterni ondulati creano un motivo ritmico seconda fase è attualmente in corso.11
e sono drappeggiati con un brise soleil, realizzato
con legno composito e altamente sostenibile.
Ogni edificio è sormontato da attici a doppia
altezza, concepiti come ville, con ampie terrazze,
finiture di lusso e vista sulla città. Ognuna di
queste “ville del cielo” ha una geometria
completamente unica che accentua le cime
degli edifici, integrando le strutture su larga scala
nel tessuto urbano circostante ricco e vario.
Il complesso di cinque edifici curva dolcemente
attorno a un cortile aperto con percorsi pedonali
intrecciati che si collegano alla strada, al parco
e a una struttura di parcheggio sotterranea.
Concepito come un soggiorno all’aperto per i
residenti di riunirsi e rilassarsi, la tranquillità del
cortile è preservata instradando il traffico
veicolare su un anello sul bordo esterno del sito,
che consente l’accesso diretto alle hall a doppia
altezza e conduce ai vani di parcheggio privati .
Le residenze utilizzano un design all’avanguardia
e sono certificate dal Consumo energetico
edilizio italiano (Classe A + - CENED) in Italia. Le Fig. 42. Residenze Hadid, Zaha Hadid Architects, 2018.
caratteristiche sostenibili includono, a titolo Fig. 43. Residenze Libeskind, Daniel Libeskind, 2018.

142 143
4.2.6
IL PARCO

Il parco pubblico CityLife, con una superficie Parco sempione al Monste stella. Grandi viali
totale di 170.000 mq, è uno dei parchi più grandi conducono dalle residenze al centro del
del centro di Milano, il vero polmone verde con quartiere dove trovare negozi, bar e ristoranti
significativi effetti ambientali e climatici su tutta che si affacciano sul parco.12
la città, incluso un significativo assorbimento di Nel 2010 è stato bandito un concorso
CO2 , un patrimonio ecologico con benefici per internazionale di progettazione ad inviti per la
tutti e per le generazioni future. Il design redazione di un progetto preliminare del parco
paesaggistico riflette la diversità dell’ambiente pubblico di CityLife, che ha visto la partecipazione
lombardo, ricreando le diffrenze di altezza tra le di 8 candidati di cui 5 selezionati dal Comune di
montagne e la pianura, le due caratteristiche Milano mediante avviso pubblico. Si è
distintive della regione, Circa 2.000 nuovi alberi aggiudicato il concorso il progetto presentato
offrono continuità con la varietà e la biodiversità dagli studi Gustafson Porter (Regno Unito) in
dell’area. È un enorme spazio verde dove gruppo con !Melk e One Works, dal titolo “Un
passeggiare, giocare e riconnettersi con la parco fra le montagne e la pianura”.
natura. Il parco introduce intorno alle Tre Torri un
L’ingresso sud del nuovo parco è la storica microcosmo dove vengono riprodotte insieme le
fontana delle Quattro stagioni, in piazza Giulio caratteristiche del paesaggio milanese e del suo
Cesare. Poco più a nord, una nuova fontana territorio. Le Tre Torri di CityLife si collocano al
evoca i paesaggi tipici della pianura lombarda. centro di un incrocio di assi che segnano
CityLife è la più grande area senza auto di Milano l’espansione urbana di Milano del XIX secolo.
e una delle più grandi d’Europa, queste possono Sotto tali connessioni vi è la convergenza di due
raggiungere garage e parcheggi lungo un aspetti contrastanti del carattere fisico della
innovativo sistema di strade sotterranee. regione: le montagne e la pianura.
Percorsi ciclabili e pedonali, aree giochi e aree Il Parco offre serena integrità, con spazi semplici
di sosta creano una zona altamente vivibile nel ed espressivi, che creano un contesto proprio
centro di Milano. Una pista ciclabile e pedonale all’interno dell’ambiente urbano tridimensionale
attraversa l’area da est a ovest, collegando il nel quale si collocano. La metafora del

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“drappeggio, piegatura e plissettatura” per festival, concerti, giardini temporanei, mostre e
creare forme sculturali è l’elemento operativo installazioni artistiche. A sud, il Bosco di Faggi, la
utilizzato per dar forma, connettere e definire il Piazza dei Fontanili, il Giardino di Pianura, le
Parco che circonda le Tre Torri nell’area della Ex- Piantagioni di Aceri e la Piazza del Mercato
Fiera. Mentre le aree residenziali nei bordi creano ambienti che dovrebbero favorire
ancorano “area di progetto alla città, le Tre Torri l’interazione sociale, il passeggio e la
emergono dal contesto: un nuovo cluster di torri contemplazione. Ogni elemento contribuisce
contrassegna l’intervento nello skyline di Milano. alla realizzazione di questo nuovo parco eco-
Lo strumento utilizzato nella progettazione per sostenibile del XXI secolo, ponendo CityLife nel
connettere e unire il nuovo sviluppo con il cuore della città e del territorio.
contesto è stata la modellazione della topografia. Dalla collaborazione tra CityLife e l’Associazione
Il terreno è modellato per creare una esperienza Orticola di Lombardia, nell’ambito del progetto
“topografica” notevole e affascinante. La di riqualificazione urbana del quartiere Fiera di
topografia non solo mette in relazione gli spazi, Milano, sono nati gli “Orti fioriti”.
ma struttura le zone del Parco e crea spazi e Su un’estensione di circa 3000 metri quadrati, in
viste. Inoltre, la topografia arricchisce l’esperienza grandi aiole geometriche, disposte tra loro in
del movimento attraverso il Parco e lo dota di un modo da formare un percorso spezzato, fatto di
carattere unico. tratti rettilinei e angoli retti, quasi come un
Il terreno è trattato come un tessuto, come un labirinto, si alternano ortaggi e piante
materiale morbido che può essere manipolato in ornamentali, disposte in lunghi filari, inclinati a 45
ogni forma necessaria. Il disegno della topografia, gradi.
leggero nei bordi, drappeggia e si piega, Negli Orti Fioriti di CityLife è stato realizzato un
intensificandosi verso il centro, dove si ‘flette’ e si progetto particolare, destinato ad avere in prima
“plissetta” sui livelli più elevati della piazza Tre istanza una finalità dimostrativa e didattica, ed
Torri. Nel centro, la Piazza, il Belvedere, il Giardino estetica in seconda luogo. Il progetto infatti
delle Farfalle e delle Sculture, vengono collegati prende spunto dalla tradizione del nostro Paese,
da percorsi a rampe dolci e forme scultoree del ancora viva nei piccoli centri, che prevedeva
terreno. I terrazzi dei ristoranti, i caffè e i giardini che negli orti si coltivasse tutto ciò che serviva
pergolati possono godere della vista del parco e alla casa.13
un percorso garantirà il collegamento tra le Tre
Torri e il Centro Congressi Fiera. A nord, il Giardino
delle Prealpi, l’Anfiteatro, l’Area per gli Eventi e i
Boschi di pini e querce creano un grande spazio Fig. 44, 45. “Un parco fra le montagne e la natura” e
“orti fioriti”, team Gustafson Porter, !Melk
alberato, dando l’opportunità di allestire eventi, e One Works

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4.2.7
PADIGLIONE 3

Definito edificio di interesse storico-artistico dalla fanno un chiaro esempio di architettura


Direzione Regionale dei Beni Culturali e moderna.
Paesaggistici della Lombardia, il Padiglione 3 ha L’edificio era composto da un unico ambiente
una storia che forse pochi conoscono. Primo coperto da una monumentale cupola in ferro e
palazzetto dello sport di Milano, ha ospitato una vetro ribassata, alle cui estremità erano disposti
stagione estiva della Scala e oggi è tornato gli stand distribuiti nei tre piani fuori terra, mentre
all’antico splendore in seguito a un intervento di al piano interrato erano le strutture di servizio.
restauro delle facciate. La parte più spettacolare era sicuramente l’area
Non solo nuove architetture che guardano al centrale ellittica, di circa quattromila mq,
futuro: CityLife mantiene un forte legame con circondata da una sequenza regolare di colonne
quella che è la storia di Milano, l’ex Palazzo dello in cemento e sormontata da altri due piani che
Sport, risalente ai primi decenne del XX secolo, è ne seguono il disegno. Qui erano ubicate le
uno dei più interessanti nel suo genere, opera tribune, concepite in modo da essere
dellìarchitetto Paolo Vietti Violi. La sua costruzione rapidamente assemblabili a seconda della
si lega all’idea di creare una “città dello sport”, tipologia delle iniziative: erano infatti composte
rammodernando le infrastrutture e rinnovando da un sistema di elementi modulari in ferro del
Milano, anche grazie alla costruzione peso massimo di cinquanta chili l’uno, facilmente
dell’Ippodromo e del Velodromo Vigorelli. spostabili e trasportabili.
Inteso come elemento di raccordo tra il tessuto
urbano precedente e l’allora nuovo polo della
Fiera Campionaria, fu inaugurato nel 1923, in
occasione del Salone dell’Automobile.
Vanta un’architettura imponente ed elegante,
di ampio respiro internazionale: la struttura mista
in cemento e vetro, il gioco compositivo di pieni
e vuoti, l’inserimento di elementi decorativi Art
Fig. 46. Foto storica, Padiglione 3 (palazzo delle scintille),
Nouveau su una rigorosa griglia strutturale ne P. Vietti,1923.

148 149
Iniziati a marzo 2017 e conclusi a novembre dello
stesso anno, i lavori di ristrutturazione e
conservazione del Padiglione 3, hanno permesso
la restituzione di questo splendido edificio alla
città di Milano. Realizzato in coordinamento con
il Comune e la sopraintendenza Archeologica,
Belle Arti e Paesaggio di Milano, intervento ha
permesso il risanamento delle quattro facciate
dello storico palazzo, dando risalto agli elementi
decorativi e ai serramenti esterni, entrambi
fondamentali per poter ammirare al massimo
splendore l’estetica della struttura. La facciata
est verso piazza VI febbraio era quella che si
presentava meglio conservata, mentre le altre
tre facciate, in precedenza riportate alla luce,
sono state sottoposte a un intervento più
marcato.
Per quanto riguarda la destinazione d’uso del
Padiglione tanti sono i progetti e le indiscrezioni.
L’edificio di proprietà del Comune di Milano
rappresenta un nuovo asset per la città e
potrebbe diventare un polo di riferimento per
l’alta moda o trasformarsi in una grandiosa
installazione artistica o infine essere la sede di un
importante covent garden. Tutte le proposte in
linea con gli usi più recenti della struttura, legati
alla fashion week o a eventi privati.14

Fig. 47. Fronte Padiglione 3 dopo il restauro, 2018.

150 151
4.2.8
IL VIGORELLI

Il Velodromo Vigorelli nasce nel 1935. e nello scorso ottobre quelli per il campo centrale. strategiche e funzionali. Ogni intervento è stato realizzerà un articolato percorso per il running e
Il Velodromo Sempione, ormai obsoleto, fu A partire dal 2014 il Comune di Milano ha chiesto poi autorizzato dagli Enti preposti e dalle aree per lo yoga. Già oggi CityLife è diventato il
demolito nel 1928 e bisognava liberare il Palazzo a CityLife di realizzare uno studio di fattibilità per Federazioni competenti che, sin dalla fase riferimento per molte manifestazioni sportive.
dello Sport da una delle sue numerose funzioni. la rifunzionalizzazione del Velodromo con l’ progettuale, hanno condiviso ogni scelta Praticamente tutte le maratone milanesi partono
L’idea di un velodromo semicoperto poco obiettivo principale di rendere nuovamente progettuale consentendo così di realizzare le o passano da qui e questo avviene anche per
distante dal vecchio Sempione è di Giuseppe funzionante la “magica pista” del Vigorelli, che opere ed ottenere la nuova omologazione delle gare ciclistiche, come la Milano RIDE. La
Vigorelli, industriale e in gioventù corridore su per il ciclismo mondiale è stato un vero tempio in sportiva della pista – avvenuta nel luglio 2016 – e collaborazione con l’assessore allo sport Guaineri
pista. cui si sono combattute epiche battaglie tra del campo da Football Americano – emessa a e dei suoi predecessori ci ha permesso di
L’impianto divenne da subito un prestigioso campioni indimenticabili. Inoltre la proposta di gennaio 2019. Nella prassi i grandi progetti di riqualificare il Vigorelli ma anche di realizzare per
punto di riferimento per la passione sportiva dei riqualificazione ha evidenziato la necessità riqualificazione urbana di Milano prevedono che fini sportivi le aree pubbliche di CityLife. La qualità
milanesi. d’intervenire anche sul campo da football lo sviluppatore privato si prenda in carico per un degli spazi pubblici non debba essere misurata
WA seguito di un bando di concorso bandito nel americano e sugli spazi sotto-tribuna al fine di breve periodo iniziale la manutenzione delle solo con un parametro estetico ma anche
2012, venne presentato un progetto di garantire un’agibilità complessiva dell’impianto aree pubbliche. Nel caso di CityLife, che è una valutando la possibilità di essere utilizzabile per
riqualificazione che comportava fra l’altro la sportivo. società del Gruppo Generali, la volontà di fini ludici e sportivi. Per questo motivo la piazza
demolizione della pista in legno, cosa alla quale Per queste attività CityLife ha reperito all’interno garantire la qualità e la sicurezza di tutte le aree Tre Torri o il parco pubblico consentono di
si oppose la Direzione regionale per i Beni culturali del Piano Integrato di Intervento ulteriori risorse pubbliche è una missione prioritaria. CityLife ospitare eventi sportivi, anche di massa, perché
e paesaggistici della Lombardia, dichiarando la pari a 7 milioni di euro, in aggiunta ai 18 milioni di gestirà perennemente la Piazza Tre Torri e gestirà la qualità della vita di tutti si realizza anche così.15
struttura d’interesse storico-artistico, storico- euro liquidati all’Amministrazione Comunale per attivamente anche il grande parco pubblico –
relazionale e storico-identitario, ed apponendovi un primo progetto di riqualificazione che che con i circa 175.000 mq è il terzo polmone
quindi un vincolo conservativo (già efficace purtroppo non si è potuto realizzare per ricorsi e verde della città – per i prossimi 10 anni. La
comunque “ope legis” in quanto edificio vincoli che hanno impedito la realizzazione di un sponsorizzazione del Parco consentirà una
pubblico risalente ad almeno 70 anni fa). intervento vincitore di un concorso indetto dalla manutenzione delle aree a verde in linea con gli
Il progetto di restyling dell’impianto entra quindi Pubblica Amministazione. standard delle capitali europee inoltre sarà
a far parte dei lavori a scomputo degli oneri di Il primo passo di CityLife è stato quello di prevista un’offerta sportiva e culturale che
urbanizzazione per la realizzazione del quartiere richiedere un tavolo tecnico con l’assessorato arricchirà la città di iniziative pubbliche e
di Citylife, nel 2016 si sono conclusi i lavori di allo sport del Comune di Milano e con la attrezzature temporanee. Verrà confermata la
riqualificazione della pista in legno del velodromo, Soprintendenza per condividere le scelte presenza dei campi da tennis e di paddle, si

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Fig. 49. Stato attuale, 2019.

Fig. 48. Foto storica Velodromo


Vigorelli, 1940.

154 155
4.3
ANALISI SWOT

La trasformazione dell’area della Fiera, coinvolge L’analisi SWOT è uno strumento di indagine che che si andrà ad insediare/usufruire e le modalità abbattimento di decibel di un blocco edilizio),
un’ampia porzione di territorio comunale, pari a ha il grande vantaggio di far emergere, anche in e i tempi con cui avverrà l’insediamento/la quanto del complesso nel suo insieme, lavorando
circa 44 Ha, la quale può essere definita fase preliminare, le possibili criticità e opportunità fruizione, possono determinare differenze per sistemi e sottosistemi a diverse scale,
strategica, proprio in virtù della composizione che l’implementazione di un progetto potrebbe sostanziali per la riuscita del progetto in termini di partendo dal contesto per arrivare alle unità che
urbana caratterizzante l’area d’interesse e determinare. È infatti da considerare come uno qualità ambientale e della vita dei nuovi abitanti/ costituiscono il comparto.
fungere da elemento trainante per lo sviluppo di strumento di guida a sopporto del progetto utenti. Tali standard possono essere definiti con indicatori
attività di interesse locale e sovralocale per stesso e dei suoi autori, in modo che i contenuti Inoltre le dinamiche urbane che nuovi importanti sintetici, che saranno individuati anche per la
ampie zone della città . emersi dall’analisi informino un’azione in grado funzioni determinano nel circondario, sono loro significatività all’interno di un programma di
Proprio il carattere strategico dell’area, di tramutare le criticità individuate in opportunità difficilmente immaginabili e, d’altra parte, non è monitoraggio finalizzato a cogliere gli aspetti
comporta la considerazione di numerosi aspetti, potenziali per l’area e il contesto di inserimento. pensabile che si collochino nella città come dinamici del nuovo sistema urbano.
riguardanti anche possibili criticità e conflittualità, Sarà compito del RA farsi carico delle indagini un’isola. Quindi le relazioni reciproche tra nuove Tra i fattori positivi rilevati, i cosiddetti punti di
sia legati all’organizzazione dell’intera città, alla sulle criticità messe in luce dall’analisi SWOT, per funzioni e città costituiscono un elemento forza. In opposizione a quelli che possono essere
sfera socio – economica che alla strutturazione verificarne l’effettiva esistenza e intensità. basilare della qualità futura. Le nuove parti di considerati punti di forza, per i quali si è data
interna dell’ambito di trasformazione. La trasformazione di una parte di città, oltre a città devono ormai confrontarsi, da una parte, sintetica descrizione appena sopra, vi sono i
Il progetto, tra l’altro, assume notevole costituire un tema progettuale di grande con un ambiente urbano pregresso sempre più possibili punti di debolezza, aspetti sfavorevoli o
importanza anche a livello d’immagine e nel complessità, pone una serie di interrogativi legati scadente, dall’altro con una ricerca di benessere parzialmente svantaggiosi per il progetto, per i
quadro delle politiche locali, inoltre contribuisce a vari aspetti, solo talvolta prevedibili. sempre più accentuata, non solo legata quali, nel caso in cui il RA ne confermi l’esistenza,
considerevolmente a dar enfasi al ruolo di Milano Ad esempio le effettive modalità di relazione tra all’immobile o all’unità abitativa, ma sempre di è consigliabile ritoccare alcune linee strategiche
città capoluogo e capitale economica. le nuove funzioni e la città esistente, la capacità più considerata dipendente anche dall’ambiente d’intervento, al fine di evitare possibili incoerenze
Pertanto, al fine di individuare le tematiche che di costituirsi in comunità all’interno di un sistema esterno e dal paesaggio urbano. tra obiettivi attesi e reali.
saranno oggetto del Rapporto Ambientale di relazioni dei futuri abitanti/utenti, il gradimento Si tratta quindi di un processo complesso che, S’intravedono a tal proposito alcuni punti di
dell’Atto Integrativo dell’AdP, è stata realizzata che questi potranno trarre dal loro stare nel come tale, può giovarsi del processo che la VAS debolezza, in particolare legati a tre tematiche:
un’analisi SWOT, strumento per la pianificazione comparto, e tanti altri aspetti, dipendono da prevede, al fine di innalzare gli standard di l’aumento delle pressioni antropiche sulle
strategica usato per valutare i punti di forza - una tale molteplicità di variabili da rendere qualità attraverso la valutazione in itinere del componenti ambientali, gli effetti sul contesto
Strengths, di debolezza - Weaknesses, le decisamente arduo prevedere il grado di qualità progetto. Questa può contribuire a migliorarne i urbano e socio economico, gli impatti legati al
opportunità - Opportunities e le minacce - Threats dell’abitare/usufruire che potrà risultare. livelli prestazionali, non tanto delle singole traffico e alla mobilità.
di un determinato progetto. Peraltro, anche solo il tipo di popolazione/utenti componenti (quali, ad esempio, la capacità di Le possibili opportunità sono state dedotte in

156 157
parte dai punti di debolezza, infatti uno degli PUNTI DI FORZA POSSIBILI PUNTI DI DEBOLEZZA
obiettivi di questo approccio analitico/ricognitivo
è quello di saper leggere nella debolezza • L’area si colloca all’interno del sistema del • La rifunzionalizzazione del Polo Urbano introduce• Intensificazione delle pressioni sulle componenti
l’opportunità, per poi indirizzare gli interventi. verde urbano, in quanto nodo dei Raggi verdi, ulteriori funzioni che per tipologia e mix ambientali (atmosfera e rumore) e infrastrutturali
Anche qui gli aspetti individuati vanno dalla in posizione baricentrica rispetto al Parco costituiscono un punto di forte relazione con il e della richiesta energetica.
macroscala, cioè le dinamiche rigenerative che Sempione, San Siro e MonteStella fino a Cascina contesto urbano. •
l’intervento può innescare nei quartieri contermini Merlata e all’area Expo. • • L’alta complessità di tutta l’operazione
e in altre zone più lontane della città, scendendo• • Si crea così un grande attrattore sempre aperto potrebbe trovare difficoltà attuative.
al dettaglio delle opportunità di progetto. • Si prevede l’ampliamento della già vasta area al pubblico (al contrario della vecchia fiera) che•
Sorgono poi alcuni aspetti critici, le cosiddette verde (ca 90.000 mq all’interno dell’area di prima non esisteva nella zona, e che si pone• Possibile discrasia tra il completamento delle
possibili minacce, le quali, riguardano in trasformazione che, con l’area di cerniera come nuovo • opere infrastrutturali e i tempi di entrata in
particolare le perplessità intrinseche legate al somma a 140.000 mq) costituendo una serie di • quartiere fortemente attivo e vitale, anche oltre esercizio delle funzioni.
progetto, di considerevole ampiezza e esternalità positive per l’intero comparto l’orario di chiusura degli uffici e dei negozi. •
complessità progettuale. Si tratta, ad esempio, urbano: • • Difficoltà di adattamento dei cittadini, alle
dei rapporti che esso sarà in grado di trattenere • • La rifunzionalizzazione del Polo Urbano comporta variazioni al sistema della mobilità.
con altre funzioni e progetti urbani. • - la realizzazione di spazi di fruizione gratuiti con una forte riduzione del sistema della sosta e
Pertanto la programmazione degli interventi beneficio economico per i cittadini. conseguentemente del traffico da questa
deve confrontarsi con una serie di aspetti che • - la presenza di un servizio che incide sulla salute indotta.
potrebbero verificarsi, soprattutto se non del quartiere e dei cittadini, sul benessere e
considerati dall’inizio del processo progettuale. confort climatico.

Le minacce possibili, che il RA andrà a verificare, - aumento della superficie permeabile a
paiono le seguenti: la diretta concorrenza tra beneficio dell’equilibrio idrologico.
funzioni commerciali in aree circostanti ; la •
complessità del progetto, gli effetti delle • La proposta di rifunzionalizzazione del Polo
modifiche alla viabilità e alla sosta. Urbano prevede nuovi spazi pubblici e nuovi
percorsi ciclo pedonali che determinano una
rinnovata apertura verso la Città.

• L’area ospita numerose attività, anche terziarie,
con una localizzazione strategica irripetibile in
Milano, per centralità e vicinanza al centro
storico. Lo spazio commerciale completa
l’offerta multifunzionale.

158 159
POSSIBILI OPPORTUNITÀ POSSIBILI MINACCE
• L’introduzione di spazi collettivi, potrebbe • Le nuove infrastrutture di trasporto cambieranno • Il processo di formazione della comunità urbana
favorire il più possibile l’aggregazione sociale, la gerarchia e i percorsi dei flussi veicolari nella all’interno del nuovo quartiere, che non può
la formazione della comunità e divenire un vero zona, si potrebbe quindi configurare un basarsi su un nucleo sociale preesistente,
servizio per tutto il contesto Il progetto CityLife, ridisegno del sistema della viabilità nell’intero potrebbe richiedere tempi molto lunghi,
con la sua prorompenza, ha contribuito a quadrante nord ovest della città. nonostante la ricchezza di funzioni proposte e
rafforzare e riscoprire il senso di appartenenza • l’introduzione di spazi collettivi.
da parte degli abitanti del Quartiere Fiera. •
• • I poli multifunzionali costituiti da centro storico e
• I nuovi spazi commerciali possono costituire un CityLife possono porsi come due attrattori così
fattore importante per l’attrazione e forti da indebolire altri quartieri della città.
aggregazione di varie fasce sociali , realizzando •
un nuovo polo commerciale di stampo urbano • Gli spazi e le funzioni collettive, se non progettate
del tipo delle grandi vie commerciali milanesi, con cura rischiano di rimanere inutilizzati dalla
che coniugano le funzioni di vendita con il città e rimanere solo al servizio dei nuovi
passeggio, funzioni ricreative e culturali, in un interventi.
contesto di grande pregio. •
• • L’alta specializzazione delle parti
• I poli multifunzionali costituiti da centro storico e dell’”organismo CityLife” e l’alto grado di
CityLife possono porsi come due attrattori interdipendenza tra di esse, impone
complementari molto forti a servizio e rinforzo un’efficienza elevata e costante soprattutto
dell’intero sistema urbano. dal punto di vista gestionale e impiantistico:
• • il malfunzionamento di qualsiasi parte potrebbe
• I servizi, in generale, possono essere a incidere negativamente sul funzionamento del
disposizione per la fruizione locale ed sistema e pertanto è richiesta un alto livello di
extralocale, in modo da creare relazioni manutenzione e gestione.
continuative con il contesto. •
• • Rischio di peggioramento della situazione già
• La creazione di un nuovo tassello di verde congestionata del traffico nel quadrante nord
urbano costituisce un nodo strategico in grado ovest (con conseguente peggioramento delle
di ricongiungere e mettere a sistema una parte relative emissioni in atmosfera ed acustiche).
importante della rete verde di Milano.

160 161
Obiettivi di sostenibilità ambientale per il Obiettivi di sostenibilità economica e ambito locale
progetto. sociale.
• Introduzione di nuove funzioni per adattarsi
Gli obiettivi di sostenibilità, derivano direttamente al fine di raggiungere la migliore qualità Ci si riferisce ad obiettivi economici di lungo • facilmente sia a cambiamenti socio economici
dagli obiettivi generali dell’Atto Integrativo ambientale possibile. periodo fortemente connessi alla formazione del globali, sia agli eventi che renderanno Milano
dell’AdP e dalle opportunità emerse nell’analisi II termine sostenibilità si riferisce in genere a substrato sociale che vivrà questo nuovo protagosnista nei prossimi anni, con alta
SWOT. diversi tematismi: sostenibilità economica, quartiere. Un quartiere che sarà effettivamente possibilità di riuso e facilità di cambiamenti di
Alcuni di questi troveranno uno sviluppo sociale e paesistico-ambientale che, spesso, si urbano solo se vissuto da una comunità sociale destinazione funzionale.
particolare nell’applicazione di alcuni indicatori, intersecano e interagiscono in modo significativo, eterogenea ma coesa, e non un insieme di • Manutenzione limitata degli edifici, del verde e
i quali potranno fornire soglie di qualità di perché la qualità dell’ambiente di vita e del inquilini accomunati da un determinato status • della viabilità interna, soprattutto a basso
riferimento. vivere urbano possono essere raggiunti solo sociale o da utilizzatori e addetti ai servizi che qui dispendio energetico.
Per quanto attiene l’Area fieristica: attraverso un equilibrato mix di pregio urbano e verranno ad insediarsi. • Facilità di accesso con i mezzi pubblici.
• rifunzionalizzazione dell’Area fieristica finalizzata valore ambientale. Funzionali alla realizzazione di una comunità •
alla introduzione di nuove fruizioni da collocare Gli obiettivi di sostenibilità individuati sono riferiti forte, sono gli obiettivi più prettamente sociali • Creazione di un nuovo attrattore economico e
negli ex spazi fieristici a più scale di interazione, come varie sono le legati alla realizzazione di: strutture di servizio agli • turistico, che porti alla creazione di nuovi servizi
• revisione del quadro della mobilità e del interazioni individuati per l’Atto Integrativo abitanti, attività ricreative e culturali, necessarie (commercio, terziario, ricettivo) e riattivazione
sistema della sosta, con una considerevole dell’AdP: si passa quindi da aspetti di scala vasta, alla vita e alla vitalità del quartiere stesso. dell’economia del quartiere creando nuove
riduzione del sistema dei parcheggi legati a tutto il sistema urbano milanese e al ruolo occasioni occupazionali.
ambiti di influenza
• cessione dell’area di cerniera (65.000 mq) da che l’area acquisirà all’interno di questo sistema, •
Fondazione Fiera a Comune di Milano per e ad aspetti locali più o meno circoscritti al • Migliorare l’immagine della città attraverso• Formazione, nel tempo, di una o più comunità
ampliare le funzioni pubbliche e per definire un perimetro dell’Atto Integrativo dell’AdP e legati processi di rifunzionalizzaizone e• aggregate, basate sulla presenza di un mix
sistema di spazi pubblici organico e continuo alla quotidianità del quartiere. l’implementazione degli spazi pubblici. sociale sufficientemente diversificato e luoghi di
nell’intero quadrante cittadino per quanto • aggregazione reale.
attiene il PII CityLife • Creazione di un nuovo landmark • Rafforzamento o riscoperta dell’appartenenza
• revisione della normativa tecnica della • Prevenire la competizione tra esercizi di vicinato• al quartiere, degli attuali residenti in comitati,
Variante 2003 per consentire l’insediamento di esistenti e i nuovi che verranno a crearsi. contro, proprio a difesa dell’identità della zona.
strutture di vendita in forma associata • • Prevedere spazi aperti progettati in modo tale
• rivisitazione del sistema dei parcheggi nell’Area. • Integrazione con il contesto sociale urbano,• da favorire gli usi plurimi.
Il documento denuncia contenuti e obiettivi di evitando la formazione di nuove “enclave”•
tipo urbanistico che mirano ad ottenere isolate. • Larga offerta di parchi e spazi verdi
dall’intervento la maggior qualità urbana • multifunzionali per i nuovi utenti, senza innescare,
possibile. Compito della VAS è però valutare • Offerta di parchi e spazi verdi per gli abitanti anche in questo caso come per il commercio,
quanto questi obiettivi, e azioni messe in campo • della zona agevolata da una adeguata la competizione con le aree verdi presenti che
per il raggiungimento degli stessi, siano sostenibili • accessibilità. sono di più modeste dimensioni rispetto al parco

162
• 163
di CityLife (giardino Valentino Bompiani, giardini Obiettivi paesistico-ambientali • ambiti locale
Guido Vergani). •
• Senso di sicurezza, sia per i residenti sia per gli Sono legati alla conservazione/valorizzazione •
• Valorizzazione dei caratteri geomorfologici, • Minimizzazione delle aree impermeabili.
utilizzatori, derivato dal senso di appartenenza, delle risorse ambientali, al riconoscimento del idrogeologici e paesaggistici. •
uso, vitalità e conoscenza dei luoghi. loro valore da parte delle popolazioni, alla • Impronta ecologica dei residenti limitata. • Favorire lo sviluppo di corridoi verdi di
• creazione di spazi gradevoli e facili da vivere e al • collegamento con il verde urbano esistente,
• benessere psico-fisico che il nuovo sistema • Limitare il fabbisogno energetico e l’impiego di con l’area Expo e la Fiera.
• urbano potrà generare. • combustibili fossili negli edifici, nelle attività•
economiche e nei trasporti. • Senso dei luoghi attraverso la caratterizzazione
ambiti di influenza
• dei complessi edificati e delle sistemazioni a
• Servizi ambientali alla città • Diversificare le fonti di approviggionamento verde.
• Approccio integrato di cicli completi delle risorse energetico e le tecnologie impiantistiche. •
naturali, dell'energia e dei rifiuti per: • • Spazi verdi che ne garantiscano la
• • ridurre al minimo il consumo di risorse naturali, • Gestione locale degli scarti (es: compostaggio e multifunzionalità: ecologica (aspetti di salute
specialmente quelle non rinnovabili o rinnovabili compattatori di rifiuti per il centro commerciale) ambientale e aspetti di biodiversità), ricreativa-
lentamente; • Disegno del verde finalizzato alla massima fruitiva, culturale, spazi per il silenzio.
• • ridurre al minimo la produzione di rifiuti autorigenerazione e al contributo alla salute •
ricorrendo, ogniqualvolta possibile, al reimpiego psico-fisica di abitanti e fruitori. • Valorizzazione e riconoscibilità degli spazi
e al riciclo; • • urbani e di uso pubblico e privato.
• • ridurre al minimo l'inquinamento dell'aria, del • Maggiore ricorso alle superfici permeabili per•
terreno e delle acque e contribuire alle aree facilitare l’infiltrazione delle acque piovane. • Graduazione e qualificazione degli spazi che
naturali e alla biodiversità urbana. • segnano il passaggio dalla dimensione pubblica
• • Verifica di ottimizzazione del ciclo dell’acqua alla dimensione privata.
• Tassello delle rete ambientale del milanese, in con il recupero e il riuso della stessa in vari modi •
particolare come nodo nel progetto raggi verdi. (ad esempio con la creazione di bacini di • Spazi pubblici realizzati con l’obiettivo di favorire
• raccolta per la fitodepurazione e il riuso, e per la socialità degli abitanti.
• Visibilità e riconoscibilità dall’esterno. contribuire all’arricchimento della biodiveristà •
• urbana). • Progettazione sinergica dei percorsi carrai,
• Qualità fruitiva degli spazi. • ciclabili e pedonali attraverso i dispositivi di
• • Opportuno impiego della vegetazione per la moderazione del traffico.
• Infrastrutture viarie ben progettate, realizzazione di zone filtro e per la cattura di •
• sufficientemente mitigate e compensate e • CO2 • Attenzione alle proprietà di albedo, emissività
• facilmente attraversabili • • dei materiali utilizzati per il progetto.
16

• Realizzazione di piste ciclabili • •


• •
• •
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NOTE FONTI ICONOGRAFICHE
1 https://archiviostorico.fondazionefiera.it/storia-della-fondazione. Fig. 34, 41. https://big.dk

2 Ibidem. Fig. 36. https://fuksas.com.

3 https://www.archiportale.com/news/2016/06/architettura/citylife-posa-della-prima-pietra-per-la-torre- Fig. 37, 39, 43. https://libeskind.com


libeskind_52732_3.html.
Fig. 38, 42. https://www.zaha-hadid.com
4 https://modulo.net/it/approfondimenti/city-life-a-milano.
Fig. 40. http://www.amarchitects.it
5 https://www.city-life.it/.
Fig. 40, 44, 45, 49. https://www.city-life.it/.
6 https://www.zaha-hadid.com/architecture/citylife-milano/.
Fig.46, 47. “City Life Mag” n. 3, settembre 2018, pp. 6 - 9.
7 https://libeskind.com/search/citylife.

8 http://www.amarchitects.it/portfolio-item/grattacielo-citylife-milano/?lang=en.

9 https://big.dk/#projects-clm.

10 https://www.zaha-hadid.com/architecture/citylife-milano/.

11 https://libeskind.com/search/citylife.

12 https://www.city-life.it/.

13 https://www.ordinearchitetti.mi.it/it/mappe/milanochecambia/edificio/220/1.

14 E. Brumana, Padiglione 3 tra passato e futuro, in “City Life Mag” n. 3, settembre 2018, pp. 6 - 9.

15 Cfr. Fini U./ Baselli G., “Rassegna di architettura, Il velodromo Giuseppe Vigorelli del Comune di Milano”, 1935, n.VII,
pp. 161-166.

16 Cfr. Sinesis s.p.a. “Atto integrativo all’accordo di programma per la riqualificazione e lo sviluppo del sistema
fieristico lombardo, procedura di VAS, documento di scoping”, Analisi swot, pp. 48 - 52.

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CONCLUSIONI

In questo lavoro, lo studio della città è stato Negli ultimi anni, dal punto di vista urbanistico il L’intero progetto però, non sembra avere alcun gusto comune, che di fatto non esiste.
affrontato non come semplice interpretazione cambio di passo è stato importante; gli interventi riferimento alla tradizione architettonica L’oggettivazione di ciò che era nazionale, locale
delle origini, ma come analisi dell’evoluzione di Porta Nuova e CityLife, non solo hanno milanese, le uniche references italiane sono o personale è stato un processo necessario per
contemporanea; ha portato a evidenziare come cambiato lo skyline della città e la sua iconicità, deboli cenni ad opere artistiche che avrebbero gli architetti del Movimento Moderno, ed è stata
Milano sia una metropoli in profonda ma rappresentano modelli di sviluppo di successo ispirato gli architetti durante la progettazione, l’anticipazione di una tendenza storica e sociale,
trasformazione in cui l’esposizione universale del perchè basati sulla sostenibilità ambientale e come la “Pietà Rondanini”, ultima scultura di ciò nonostante l’oggettivazione dell’individuo,
2015 non solo è stata un volano per la crescita sulla qualità urbana, non solo dell’edificato, ma Michelangelo conservata nel Castello Sforzesco. piuttosto che la sua espansione, si manifesta in
economica e urbanistica della città ma le ha soprattutto dello spazio pubblico. Se non fosse per alcune scelte urbane, il progetto opere sterili.
conferito un nuovo dinamismo e un’inedita La rigenerazione urbana del CityLife, esplorata potrebbe essere impiantato in qualsiasi altra Passeggiando per CityLife si prova una sensazione
attrattività internazionale. Questo ha portato a nel caso studio dal punto di vista architettonico, capitale del mondo. di stupore, l’intero impianto è progettato
una nuova fase di crescita del numero di abitanti, urbanistico e sociale, ha portato, anche L’immagine generale non sembra essere uno esaltando le caratteristiche scenografiche senza
sopratutto di quelli di età compresa tra i 20 e i 40 attraverso le analisi swot a un serie di riflessioni. studio approfondito sulla città di Milano e le sue occuparsi della sfera emotiva legata
anni e a una crescita del turismo, rendendola La piccola città nata sulle ceneri della Fiera, oggi caratteristiche intrinseche, quali le sue forme, i all’appartenenza. Si ha l’impressione di
una delle mete più visitate d’Italia insieme a sembra vivere un’adolescenza felice, il melting suoi abitanti, la sua energia, la sua estetica e i camminare all’interno di un paesaggio alieno o
Roma, Venezia e Firenze, cosa impensabile fino pot funziona e regala al turista straniero uno suoi materiali, ma piuttosto sembrerebbe di impersonificare una di quelle sagome che noi
a qualche anno fa. spaccato originale della nuova Milano capace l’immagine dei progettisti stessi. studenti di architettura inseriamo all’interno dei
La proiezione della città verso il 2030, ha messo in di coniugare il verticale all’orizzontale, la spinta A conferma di ciò, gli architetti hanno deciso di render.
risalto come la stessa dovrà avere un’offerta all’innovazione urbanistica con la ricerca della agire individualmente, tre scelte discordi, dettate Le residenze di Zaha Hadid e Daniel Libeskind si
abitativa che veda crescere la quantità di qualità della vita. Sul filo delle trasformazioni da personalità che non dialogano tra loro, tre riflettono nei materiali, ma è uno specchietto per
housing sociale e di affitto, anche nell’edilizia sociologiche è facile pensare come il CityLife simboli diversi nel loro senso più formale, tre torri le allodole, perché in fin dei conti generano spazi
libera per rispondere alla domanda di casa abbia intercettato i milanesi abbienti che in di Babele differenti, in un’epoca dove tutti urbani indipendenti e chiusi in se stessi, auto-
temporanea e di chi non può permettersi di passato avevano lasciato la città, rifugiandosi parliamo la stessa lingua. celebrandosi in un tripudio di forme iconiche.
acquistarla. nell’hinterland ma che avevano voglia di Questa tendenza nasce e si sviluppa con Il parco risente di questo disagio e si esprime in
Il nuovo piano renderà la città più verde grazie tornare, operazione riuscita combinando l’International Style, dopo il quale l’architettura si una serie di percorsi innaturali che evidenziano le
allo sviluppo di un grande Parco Metropolitano standard di qualità della vita delle zone verdi è adagiata su caratteri formali e compositivi tensioni, talvolta i viali perdono la loro dimensione
che integri al suo interno 20 nuovi parchi urbani. fuori dellla metropoli con architetture di sapore universali, senza più interrogarsi sulle volontà e le pubblica e mutano in corsie residenziali.
internazionale. caratteristiche particolari, imponendo così un La decisione di non scendere a compromessi ha

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generato forme architettoniche che sembrano
urlare la loro indipendenza, sia al progetto che
alla città.
Questo paradosso tra l’autonomia
dell’architettura e lo spirito del luogo è da sempre
motivo di dibattito, ora più che mai abbiamo
bisogno di cambiare modalità sociale e culturale.
In questa fase storica, forse, dovremmo conciliare
l’oggetto con il soggetto, l’individuo con la
massa, ciò che sta sopra con ciò che sta sotto.
Il compromesso tra il generale ed il particolare si
può ritrovare nell’uomo, nella sua dimensione
più estesa, come legante che tiene insieme le
volontà personali e quelle generali.
Così l’architettura dovrebbe approfittare delle
opportunità legate alla globalizzazione, ma
senza dimenticare l’identità del globo, che per
sua natura si manifesta nella diversità concorde
con l’unità.
Il lavoro fatto dai progettisti di CityLife quindi è un
progetto riuscito a metà, quest’ultimo prende in
considerazione solamente la loro interpretazione
individuale, senza confrontarsi con l’esterno, che
in questo caso è rappresentato non solo da
Milano ma anche da loro stessi.

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BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

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- C.B. Purdom, “The Building of Satellite Towns”, Dent, 1949, University of Michigan. - https://libeskind.com

- “What is City Planning” nella rubrica Zoning Roundtable su City Planning Vol. 1. - http://www.amarchitects.it

- “City Planning”, aprile 1926 – Titolo originale: “New towns versus existing cities”. - https://big.dk

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- https://archiviostorico.fondazionefiera.it

- https://www.archiportale.com

- https://modulo.net

- https://www.city-life.it

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