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*Edizione originale in lingua inglese: “Nimitta”, in Encyclopae- pp. 177–179. Edizione italiana © Āgama Research Group,
dia of Buddhism, a cura di G. P. Malalasekera e W. G. Weera- 2023; traduzione di Costanza Ceccarelli, collaborazione reda-
ratne, Sri Lanka: The Government of Sri Lanka, 2003, vol. 7.1, zionale di Elena Trusel, a cura di Bhikkhunī Dhammadinnā.
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che si presentano ogni volta che si percepisce qual- L’assenza di qualsivoglia segno è anche caratteri-
cosa, N.d.T.]. stica di un alto livello di pratica meditativa chia-
mato animitta-samādhi. Tale ‘concentrazione senza-
Per contrastare l’influenza di questi tre ‘produttori segno’, secondo la spiegazione fornita dal monaco
di segni’, i o le meditanti che praticano il sentiero Moggallāna, si basa su un alto grado di concentra-
graduale devono sviluppare il contenimento dei zione e richiede la capacità di ritirare l’attenzione
sensi. Secondo le istruzioni per tale contenimento da tutti i segni (SN IV 269).
dei sensi, il o la praticante non deve soffermarsi sul
‘segno’ (nimitta) o sulle caratteristiche secondarie La relazione che intercorre tra il nimitta e lo svilup-
(anuvyañjana) degli oggetti sensoriali, per evitare po della concentrazione si riflette anche in espres-
l’afflusso di influenze dannose (si veda, ad esem- sioni quali ‘segno della tranquillità’ (samatha-ni-
pio, MN I 273). mitta),[2] ‘segno di concentrazione’ (samādhi-ni-
mitta)[3] e ‘segno della mente’ (citta-nimitta),[4] che
La stessa idea di contenimento a livello delle porte ricorrono nei discorsi in diverse occasioni. La colti-
sensoriali è alla base della famosa istruzione a vazione di nimitta di tipo benefico è particolar-
Bāhiya, con cui, durante il loro primo incontro, il mente importante per le fasi iniziali della medita-
Buddha insegna ad un asceta non buddhista a pra- zione samatha. Secondo l’esegesi commentariale
ticare in modo tale che “nel visto ci sarà solo il vi- Theravāda (Vism 125), il progresso della concen-
sto, nell’udito solo l’udito, nel percepito solo il per- trazione procede in base alla prima appercezione
cepito, nel conosciuto solo il conosciuto” (Ud 8). dell’oggetto da evocare per tale meditazione at-
Dopo pochi minuti da questa istruzione, Bāhiya di- traverso il parikamma-nimitta. Una volta in grado
venne un arahant. Che questa istruzione riguar- di percepire questo oggetto senza la necessità di
dasse effettivamente l’input affettivo causato dal vederlo effettivamente, cioè ricordandolo mental-
prestare attenzione a tipi di nimitta inappropriati mente, si è conseguito l’uggaha-nimitta. Quando,
risulta evidente dalla rielaborazione della stessa in virtù del procedere della pratica, la mente rag-
istruzione da parte del monaco Māluṅkyaputta giunge lo stadio della ‘concentrazione d’accesso’
(SN IV 73), il quale spiega che a causa del rivolgere [al primo livello di assorbimento, N.d.T.] (upacāra-
l’attenzione al segno che produce attaccamento samādhi), questa percezione mentale che non è
(piyanimitta) la mente è infatuata ed affetta da del tutto ancora chiara si trasforma in un’imma-
reazioni non salutari. gine interiore del tutto limpida e stabile, detta
paṭibhāga-nimitta, considerata come un prerequi-
Nello schema di addestramento mentale del bud- sito per il raggiungimento del pieno assorbimento
dhismo antico, lo sviluppo sistematico di sati- (jhāna). Anche in questi contesti, il termine ni-
paṭṭhāna serve come strumento principale per mitta ha conservato la sua sfumatura causale, poi-
contrastare questa tendenza della mente. Rivol- ché è lo sviluppo di tali nimitta che ‘fa sì’ che il o la
gere la piena luce della presenza (mentale) sulle praticante raggiunga livelli di concentrazione più
fasi iniziali del processo percettivo mette a nudo profondi.
l’input valutativo che procede dal nimitta, aiu-
tando in tal modo a correggerne le ripercussioni. In sintesi: il ‘segno’ segnala ciò che è sufficiente-
mente significativo da meritare un’attenzione più
La procedura di satipaṭṭhāna, come descritta ravvicinata. Spesso, le forze che concorrono ad as-
nel Satipaṭṭhāna-sutta (MN I 56), include anche segnare tale significato sono il desiderio sensuale,
il dirigere la consapevolezza verso la natura im- la rabbia e l’illusione (rāga, dosa e moha). In que-
permanente di tutti i fenomeni, contemplan- sto caso, la mente tende a reagire a quelli che ri-
doli nel loro ‘sorgere’ (samudaya) e ‘svanire’ tiene siano aspetti propri agli oggetti esterni, rima-
(vaya). La visione penetrante della natura im- nendo così invischiata in associazioni e reazioni
permanente di tutti i fenomeni ha il potenziale mentali non salutari. La stessa dinamica di attra-
di culminare nel pieno risveglio, nella realizza- zione dell’attenzione che sta alla base del nimitta
zione di animitta, la condizione ‘senza-segno’.[1] può, tuttavia, essere abilmente utilizzata per svi-
Con il pieno risveglio, tutte le nozioni fuorvianti luppare la concentrazione profonda. In relazione
e i ‘segni’ di permanenza vengono abbandonati allo sviluppo della visione penetrante, il problema
per sempre. posto dal nimitta è che esso si presta facilmente
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Abbreviazioni
AN Aṅguttara-nikāya
DN Dīgha-nikāya
MN Majjhima-nikāya
Paṭis Paṭisambhidāmagga
SN Saṃyutta-nikāya
Th Theragāthā
Ud Udāna
Vism Visuddhimagga
Note
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