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IL BUDDHA SILENZIOSO
(Generosità)

C’era una volta un uomo molto ricco che viveva a Benares, nel nord dell’India.
Quando suo padre morì, ereditò molte ricchezze. Pensò: “Perché usare questo tesoro
per me solo? Che anche i miei simili possano beneficiare di queste ricchezze!»
Così costruì sale da pranzo ai quattro angoli della città − nord, est, sud e ovest.
In queste sale distribuiva cibo gratuitamente a chiunque lo desiderasse. Divenne fa-
moso per la sua generosità. Era anche noto che lui e i suoi seguaci praticavano i Cin-
que Gradi dell’Addestramento.
In quei giorni vi era un Buddha Silenzioso che meditava nella foresta vicino a
Benares.
Era chiamato Buddha perché era illuminato. Questo significa che egli non ave-
va più l'esperienza di se stesso, di ciò che è chiamato “io” o “Sé”, poiché viveva in
modo differente da come aveva vissuto tutta la vita stessa. Così era capace di speri-
mentare la vita come realmente è, in ogni momento presente.
Essendo all’unisono con tutta la vita, era pieno di compassione e comprensione
per l’infelicità di tutti gli esseri. Così desiderava insegnare e aiutarli a diventare illu-
minati proprio come lui. Ma l’epoca del nostro racconto era più sfortunata, un perio-
do molto triste. Era un periodo in cui nessuno era in grado di comprendere la Verità e
sperimentare la vita come realmente è. E questo era ciò che questo Buddha sapeva,
per questo motivo era Silenzioso.
Mentre meditava nella foresta, il Buddha Silenzioso entrò in uno stato mentale
molto elevato. La sua concentrazione era così grande che rimase nella stessa postura
per sette giorni e sette notti senza mangiare o bere.
Quando ritornò allo stato mentale ordinario, era in pericolo di morire d’inedia.
Nel solito periodo del giorno, andò a mendicare cibo alla dimora del ricco uomo di
Benares.
Quando il ricco uomo si era appena seduto per pranzare, vide il Buddha Silen-
zioso venire con la sua ciotola da mendicante. Si alzò dal suo seggio con rispetto.
Disse al suo servo di andare e dargli del cibo.
Intanto Mara, il signore della morte, stava guardando. Mara è un essere pieno
di bramosia di potere su tutti gli esseri. Egli può avere questo potere solo a causa del-
la paura della morte.
Poiché un Buddha vive la vita pienamente in ogni momento, non ha alcun de-
siderio per la vita futura, né alcuna paura di morire. Dunque, poiché Mara non poteva
avere alcun potere sul Buddha Silenzioso, desiderava distruggerlo. Quando vide che
era vicino alla morte per inedia, comprese che aveva una buona occasione di riuscire.
Prima che il servo potesse mettere il cibo nella ciotola del Buddha Silenzioso,
Mara fece sì che una profonda buca (piena di) di rossi carboni ardenti apparisse tra
loro. Sembrava l’ingresso del mondo infernale.
Quando vide ciò, il servo si spaventò a morte. Tornò di corsa dal suo padrone.
Il ricco gli chiese perché fosse ritornato senza aver dato l’elemosina di cibo.

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Egli disse: “Mio Signore, c’è una profonda buca piena di rossi carboni ardenti davanti
al Buddha Silenzioso!”
Il ricco uomo pensò: «Quest’uomo deve soffrire di allucinazioni!» Così mandò
un altro servo con l’elemosina di cibo. Anch’egli fu spaventato dalla stessa buca di
carboni fiammeggianti. Furono mandati diversi servi, ma tutti ritornarono spaventati
a morte.
Il padrone allora pensò: «Non c’è dubbio che Mara, il signore della morte, ten-
ta di impedire la mia buona azione di dare in elemosina del cibo al Buddha Silenzio-
so. Poiché le buone azioni sono l’inizio del cammino dell’Illuminazione, questo Mara
vuole bloccarmi a ogni costo. Ma egli non conosce la mia fiducia nel Buddha Silen-
zioso e la mia determinazione a dare.
Così egli stesso prese il cibo per il Buddha Silenzioso. Anch’egli vide lingue di
fuoco uscire dalla buca fiammeggiante. Allora guardò su e vide il terribile signore
della morte fluttuare nel cielo. Chiese: “Chi sei?” Mara rispose: “Sono il signore della
morte!”
“Hai creato tu questa buca piena di fuoco?” chiese l’uomo. “Sì.” Disse il dio.
“Perché lo hai fatto?” “Per impedirti di dargli l’elemosina di cibo e in questo modo
far morire il Buddha Silenzioso! Anche per evitare che la tua buona azione ti aiuti sul
cammino dell’illuminazione, così resterai in mio potere!”
Il ricco uomo di Benares disse: “O Mara, signore della morte, il Malvagio, tu
non puoi uccidere il Buddha Silenzioso e tu non puoi impedire la mia buona azione!
Vediamo di chi è la determinazione più forte!”
Poi guardò attraverso il pozzo che fiammeggiava furiosamente e disse al calmo
e gentile Essere Illuminato: “O Buddha Silenzioso, permetti che la luce della Verità
continui a splendere come un esempio per noi. Accetta questo dono di vita!”
Così dicendo dimenticò completamente se stesso e in quel momento non ci fu
paura della morte. Appena entrò nel pozzo fiammeggiante si sentì sollevato da un
bellissimo fresco fiore di loto. Il polline di questo miracoloso fiore si sparse nell’aria
e lo coprì col suo risplendente colore dell’oro. Mentre stava nel cuore del loto, il
Grande Essere versò il cibo nella ciotola del Buddha Silenzioso. Mara, signore della
morte, fu sconfitto!
Ringraziando per questo meraviglioso dono, il Buddha Silenzioso alzò le mani
in un gesto di benedizione. Il ricco uomo si inchinò unendo le mani sopra il capo per
rendergli omaggio. Poi il Buddha Silenzioso partì da Benares e andò nelle foreste
dell’Himalaya.
Ancora ritto nel meraviglioso loto, risplendente del colore dell’oro, il generoso
signore diede insegnamenti ai suoi seguaci. Disse loro che la pratica dei Cinque Gradi
dell’Addestramento è necessaria per purificare la mente. Disse che con una mente co-
sì pura c’è un grande merito nel fare l’elemosina − infatti è veramente il dono della
vita!
Quando finì di insegnare, la buca fiammeggiante e il bel fresco loto scompar-
vero.

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