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stessa, e conduce l'Anima verso il cielo. Senza l'aspirazione (desiderio che si tramuta in volontà)
non è possibile iniziare la via della re-integrazione, l'unione tra Anima → cielo, poiché non si può
sperare (ed è logico) di raggiungere una meta verso cui aneliamo fortemente senza una volontà forte
e decisa. Nel momento in cui ci si accorge di possedere una volontà debole e incerta, oppure
incostante, sarà opportuno indagare le ragioni di questa debolezza e incostanza. Non è possibile
pretendere di sollevare il «Velo di Iside» se non accendiamo, nella nostra interiorità, un'aspirazione
sincera e fervida.
Non è facile giungere a tale consapevolezza, anche per il fatto che gli 'ostacoli' in noi possono
appartenere sia alla presente incarnazione sia da esperienze maturate nel corso di vite (cicli
d'esistenza) anteriori. Quando l'anima si reincarna porta con sé, secondo la dottrina della
Tradizione, un bagaglio di tendenze impure (giacenti nel subconscio) che non è riuscita ancora a
superare.
Può esserci d'aiuto una sincera analisi di noi stessi, un'attenta riflessione che induce la mente
ad 'individuare' quali sono gli ostacoli fondamentali che frenano l'evoluzione. Un antico Saggio così
li descrive:
a) ignoranza metafisica
b) un senso abnorme della personalità (incentrato unicamente sull'Io personale)
c) il desiderare le cose materiali. Il desiderio è un termine generico che designa una tendenza
estrovertita dello spirito verso il mondo della forma. Tale 'desiderio' può esprimersi in molti modi,
siano essi 'leciti' sia immorali
d) il senso della separabilità, che è l'aspetto contrario del senso d'unità di cui l'Anima/Coscienza
tende con tutte le forze
e) l'attaccamento, senso che è congenito nell'uomo, in quanto è l'elemento dominante della
manifestazione nel mondo della materia, manifestazione che si esprime fra i due poli opposti:
Spirito (dunque, Anima/Coscienza divina) e materia. Desiderio e attaccamento, sono strettamente
collegati, in quanto entrambi sono aspetti illusori della realtà e, perciò, debbono essere superati.
Solamente quando la natura 'inferiore' si sarà completamente unificata con la natura 'Superiore', in
pratica quando 'materia' e 'spirito' saranno Uno, cesserà l'alterno gioco di repulsione e attrazione, di
distacco e di attaccamento.
Questi, secondo la tradizione esoterica, sono gli ostacoli fondamentali che ognuno di noi, in
una certa e diversa misura, porta dentro di sé. Altri 'ostacoli' di natura particolare e personale sono
presenti in ogni uomo (secondo lo stato vibratorio dell'anima). Sta ad ognuno di noi individuarli,
sondando le 'profondità' di noi stessi e la natura del nostro temperamento. Non sarà facile
individuare tutti gli 'ostacoli', anche perché i più gravi sono talmente connaturati nell'Io personale
da essere pressoché irriconoscibili all'Anima/Coscienza. Questi 'ostacoli' inconsci costituiscono le
'illusioni' che caratterizzano ogni livello della personalità: in particolare, sul piano fisico-eterico si
avranno le molte forme d'illusioni derivate dalla materia (la 'maya' indù); in particolare, sul piano
astrale, l'anima-Io individuale subirà ancora l'annebbiamento psichico del reale; sul piano mentale
inferiore, l'anima-Io individuale (Ruach) 'vivrà' ancora nel dualismo metafisico.
Un'analisi più particolareggiata sarà il soggetto delle monografie e delle future lezioni, in cui
si evidenzieranno gli 'ostacoli' derivati dalla mancanza d'integrazione (e armonia) tra i veicoli
(corpo → psiche → mente) dell'uomo.
Alcune considerazioni (riflessioni) saranno fatte nella prossima lezione (cartacea).