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Esperienze e riflessioni sulla Via della Conoscenza


(sacra Gnosi)
Nell'accingersi ad iniziare lo studio della metafisica è necessario tener presente alcuni
obiettivi che inevitabilmente dobbiamo affrontare nel lungo percorso del lavoro iniziatico. Come in
tutte le cose della vita anche, e soprattutto, nella ricerca delle nostre potenzialità psichiche e
spirituali ci scontriamo con vari ostacoli, alcuni esterni e molti interni. È utile, perciò, imparare a
riconoscerli.
Per prima cosa dovete imparare a riconoscere e usare le vostre tendenze naturali, far leva sulle
vostre capacità, manifeste o latenti, senza che vi dobbiate sforzare ad essere diversi da quello che
siete o, peggio, cercare di 'soffocare' la vostra natura reale sovrapponendo ad essa una diversa
'maschera' che non è, e non può essere, spontanea. Quello che dovete fare, perciò, è riconoscere
onestamente ed obiettivamente le vostre potenzialità naturali, senza voler desiderare mete fantasiose
non adatte alla vostra attuale personalità (Io-persona).
L'umanità d'oggi vive nell'era del settimo regno, un'era che ha la funzione di portare in
manifestazione diversi e più evoluti «stati di coscienza», in particolare per chi è predisposto alla
ricerca della spiritualità e vuole (non solamente 'desidera') fare un 'salto' di qualità.
Partendo dalla vostra attuale condizione psicofisica e karmica, dovete – di conseguenza –
usare nel giusto modo le tendenze naturali (le vostre attuali potenzialità) e stare nel mondo senza
mai abbandonarvi all'evasione che il mondo consumistico attuale vi porta a vivere; in altre parole,
non dovete mai perdere di vista la meta interiore, la ricerca del vostro Io spirituale.
Come potete attuare ciò?
In primis, imparate ad adottate la cosiddetta «tecnica del camaleonte»; vale a dire, vivere in
questo mondo ma non esserne mai condizionati, sia a livello professionale sia a livello sociale.
Come più volte vi ho detto in precedenti lezioni, dovreste abituarvi a vivere la vita personale
(sociale e professionale) in modo distaccato, impersonale, e consentire alla coscienza di dirigere le
vostre energie solamente verso le cose realmente importanti dell'esistenza: vale a dire, l'evoluzione
dell'Anima/coscienza e la realizzazione della Natura Divina in voi.
Nei testi esoterici si accenna, generalmente, a quattro Vie possibili per realizzare l'unione
dell'Anima con l'Assoluto/Uno.
1) Una prima Via si fonda con il 'purificare' l'anima incarnata (l'Io personale) per mezzo della
presa di coscienza dei nostri atti fisici e morali (esperienza del mondo fisico), in modo da
liberare l'anima dai vincoli delle esperienze karmiche precedenti (il karma yoga degli Indù).
2) Una seconda Via, o Via del cuore, consiste nell'indurre nella coscienza la devozione di un
Essere 'superiore': questa 'via' è esclusivamente emotivo-devozionale (bhakti yoga).
3) Una terza Via, o Via della ricerca mentale, si fonda principalmente sulla ricerca della
conoscenza filosofica della realtà – sul sapere 'scientifico', mentre, nella fase più interiore, si
attua con la pratica della meditazione e attivazione (contemplazione) delle energie della mente
(mente inferiore = conoscenza filosofico/scientifica; mente superiore = risveglio aree cerebrali
tramite meditazione e contemplazione). Nei metodi indù, la mente 'inferiore' si attiva con Jnana
yoga, mentre la mente 'superiore' è sollecitata con il Raja yoga.
4) La quarta Via è la «Via dell'unione» dell'Anima spirituale con l'Assoluto: è la sintesi di un
possibile progresso dell'Anima 'risvegliata', attivata tramite i metodi (tecniche) precedenti. È la
meta dell'Adepto = l'uomo divinizzato, in altre parole chi consapevolmente percorre il sentiero
reintegrativo finale, vale a dire il Sentiero che conduce alle dimensioni dello Spirito puro.
La chiave, o la forza interiore che permette di conseguire l'adeptato è – secondo i testi
esoterici – la giusta 'aspirazione' dell'Anima verso l'Assoluto; vale a dire, una energia elettro →
magnetica scaturita dall'equilibrato ed armonico 'allineamento' di tutti e tre i 'veicoli': della
personalità (Nephesch), dell'individualità (Ruach) e dell'Anima superiore (Neshamah).
L''aspirazione' è un processo scientifico (biologico, psichico e mentale) che governa l'evoluzione

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stessa, e conduce l'Anima verso il cielo. Senza l'aspirazione (desiderio che si tramuta in volontà)
non è possibile iniziare la via della re-integrazione, l'unione tra Anima → cielo, poiché non si può
sperare (ed è logico) di raggiungere una meta verso cui aneliamo fortemente senza una volontà forte
e decisa. Nel momento in cui ci si accorge di possedere una volontà debole e incerta, oppure
incostante, sarà opportuno indagare le ragioni di questa debolezza e incostanza. Non è possibile
pretendere di sollevare il «Velo di Iside» se non accendiamo, nella nostra interiorità, un'aspirazione
sincera e fervida.
Non è facile giungere a tale consapevolezza, anche per il fatto che gli 'ostacoli' in noi possono
appartenere sia alla presente incarnazione sia da esperienze maturate nel corso di vite (cicli
d'esistenza) anteriori. Quando l'anima si reincarna porta con sé, secondo la dottrina della
Tradizione, un bagaglio di tendenze impure (giacenti nel subconscio) che non è riuscita ancora a
superare.
Può esserci d'aiuto una sincera analisi di noi stessi, un'attenta riflessione che induce la mente
ad 'individuare' quali sono gli ostacoli fondamentali che frenano l'evoluzione. Un antico Saggio così
li descrive:
a) ignoranza metafisica
b) un senso abnorme della personalità (incentrato unicamente sull'Io personale)
c) il desiderare le cose materiali. Il desiderio è un termine generico che designa una tendenza
estrovertita dello spirito verso il mondo della forma. Tale 'desiderio' può esprimersi in molti modi,
siano essi 'leciti' sia immorali
d) il senso della separabilità, che è l'aspetto contrario del senso d'unità di cui l'Anima/Coscienza
tende con tutte le forze
e) l'attaccamento, senso che è congenito nell'uomo, in quanto è l'elemento dominante della
manifestazione nel mondo della materia, manifestazione che si esprime fra i due poli opposti:
Spirito (dunque, Anima/Coscienza divina) e materia. Desiderio e attaccamento, sono strettamente
collegati, in quanto entrambi sono aspetti illusori della realtà e, perciò, debbono essere superati.
Solamente quando la natura 'inferiore' si sarà completamente unificata con la natura 'Superiore', in
pratica quando 'materia' e 'spirito' saranno Uno, cesserà l'alterno gioco di repulsione e attrazione, di
distacco e di attaccamento.
Questi, secondo la tradizione esoterica, sono gli ostacoli fondamentali che ognuno di noi, in
una certa e diversa misura, porta dentro di sé. Altri 'ostacoli' di natura particolare e personale sono
presenti in ogni uomo (secondo lo stato vibratorio dell'anima). Sta ad ognuno di noi individuarli,
sondando le 'profondità' di noi stessi e la natura del nostro temperamento. Non sarà facile
individuare tutti gli 'ostacoli', anche perché i più gravi sono talmente connaturati nell'Io personale
da essere pressoché irriconoscibili all'Anima/Coscienza. Questi 'ostacoli' inconsci costituiscono le
'illusioni' che caratterizzano ogni livello della personalità: in particolare, sul piano fisico-eterico si
avranno le molte forme d'illusioni derivate dalla materia (la 'maya' indù); in particolare, sul piano
astrale, l'anima-Io individuale subirà ancora l'annebbiamento psichico del reale; sul piano mentale
inferiore, l'anima-Io individuale (Ruach) 'vivrà' ancora nel dualismo metafisico.
Un'analisi più particolareggiata sarà il soggetto delle monografie e delle future lezioni, in cui
si evidenzieranno gli 'ostacoli' derivati dalla mancanza d'integrazione (e armonia) tra i veicoli
(corpo → psiche → mente) dell'uomo.
Alcune considerazioni (riflessioni) saranno fatte nella prossima lezione (cartacea).

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