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Art. 3.
Fattispecie escluse dalla disciplina
1. Le disposizioni del presente decreto non si applicano:
a) ai medicinali preparati in farmacia in base ad una prescrizione medica destinata ad un determinato paziente,
detti «formule magistrali», che restano disciplinati dall'articolo 5 del decreto-legge 17 febbraio 1998, n. 23, convertito, con
modificazioni, dalla legge 8 aprile 1998, n. 94;
b) ai medicinali preparati in farmacia in base alle indicazioni della Farmacopea europea o delle Farmacopee nazionali in
vigore negli Stati membri dell'Unione europea, detti «formule officinali», e destinati ad essere forniti direttamente ai
pazienti serviti da tale farmacia;
• OMISSIS
allegato A porta una serie di materie prime che vengono utilizzate nelle
formulazioni galeniche
È vietato prezzare una sostanza presente in questo allegato a un prezzo diverso anche se il farmacista paga la sostanza di più.
Non ci sono le sostanze tutte necessarie per la produzione.
C’è un articolo che lo esprime art 5: il farmacista dovrà utilizzare nella tariffa il costo al netto dell’iva dell’acquisto
Es. amido, alcol etilico: il farmacista acquista dal suo fornitore e dalla fattura risulta il costo al millilitro e il costo al netto
dell’iva.
Il costo del preparato magistrale viene ivato ma l’iva dei medicinali è del 10% mentre le sostanze al 22%.
Quindi si scorpora l’iva perché poi deve ivare al 10%
Nell’allegato B si hanno 17 punti in cui vengono elencate tutte le possibili preparazioni che si possono fare in farmacia.
Anche gli omeopatici sono stati tariffati. Costi in base al tempo impiegato dal farmacista.
La componente è ciò che indicato nella ricetta medica:
es. medico indica digossina e lattosio. Le componenti sono 2
es. medico indica solo la digossina e non gli eccipienti. La componente è una.
NOTE
1. L'eccipiente, anche se non è considerato componente e non è espressamente indicato in ricetta, va esplicitato in etichetta
e tariffato senza essere conteggiato come componente aggiuntivo.
2. La scelta del/i contenitore/i primario/i è strettamente legata alla garanzia di qualità del farmaco allestito ed alla sicurezza
nella manipolazione / somministrazione da parte dell'utente finale. Il contenitore viene tariffato al costo.
3. Qualora sia necessario o espressamente richiesto dal medico ricorrere allo sconfezionamento di un medicinale industriale
dotato di AIC, questo si considera come un componente della relativa forma farmaceutica allestita. Sulla ricetta o sul foglio di
lavorazione si indica nome, lotto e data di scadenza del medicinale utilizzato che, esaurito o meno, si consegna all’utente
unitamente al foglietto illustrativo.
4. Per operazioni tecnologiche si intendono ad esempio, non in via esclusiva: pesata, misura volumetrica, dissoluzione,
diluizione, miscelazione, ripartizione, riscaldamento, sterilizzazione, filtrazione, triturazione, polverizzazione, setacciatura,
test analitici, misura del pH.
c) INCREMENTO che viene calcolato sulla seconda voce e quindi sul costo della preparazione è un surplus che viene dato al
farmacista per tutte le altre operazioni connesse alla realizzazione del prodotto.
ART.3 Commento
• È uno dei più importanti, che chiarisce come si calcola il prezzo finale del farmaco galenico magistrale:
1. prezzo delle sostanze (v. dopo su come calcolarlo)
2. costi di preparazione (ex “onorari professionali”)
3. incremento del 40% su sul prezzo calcolati sui costi di preparazione (punto 2)
4. eventuali supplementi ed eventuali diritti addizionali
5. costo del recipiente (al netto dell’IVA di acquisto)
• Importante: al prezzo finale del galenico magistrale così calcolato, si aggiunge l’IVA del 10% (IVA dei medicinali), cosa non
prevista nella versione del 1993.
Art. 5 commento
• Altro articolo fondamentale: quello che abolisce il raddoppio delle sostanze non presenti nell’allegato A (“Tabella dei
prezzi delle sostanze”). Al suo posto, si tariffa la sostanza al prezzo di costo al netto dell’IVA.
Esempio: se si acquistano 100 grammi di una sostanza XYZ al costo di 1 €/grammo (+ IVA 22%) e si usano 5 grammi nella
preparazione, la sostanza andrà tariffa a 5 €.
Come nel 1993, è chiarito che per consentire i controlli sul prezzo, va conservata documentazione (es. fattura) del
prezzo di acquisto.
Come nella Tariffa del 1993, le sostanze contenute in Tabella A vanno tariffate a quel prezzo indipendentemente dal prezzo
di acquisto (quindi anche in rimessa)
• Altra novità è che le spese di trasporto per la consegna della materia prima, SOLO se fatturate dal fornitore, sono da
calcolarsi nella determinazione del prezzo in funzione della quantità utilizzata di materia prima. Cosa vuol dire?
Esempio: se si acquistano 100 grammi di una sostanza XYZ al costo di 1,00 €/grammo (+ IVA 22%) + spese di trasporto 10,00 €
(+ IVA 22%) e si usano 5 grammi nella preparazione, la sostanza andrà tariffata a 5,50 €.
Es. maschere, visiere, guanti presidi di sicurezza individuali. Il costo di questi non va al paziente ma è compreso nel costo per
ora.
ART. 8 Commento
• Si parla di supplementi (ex Diritti addizionali)
• salgono a 2,50 € come importo
• sono cumulabili (a differenza della Tariffa dei Medicinali del 1993)
• si applicano (in maniera cumulata) a tutte le sostanze “pericolose”,
intendendo sia i veleni di Tabella 3 della FUI XII, sia quelle definite
precisamente dal Global Harmonized System, (ossia tutte le sostanze
tossiche o molto tossiche che riportano una sigla H seguita da un
numero), alle sostanze stupefacenti in sez. A e B e alle sostanze
dopanti.
• Il supplemento, pur essendo cumulabile, spetta al Farmacista una
sola volta per ciascuna categoria.
• Es. se in una formula sono presenti 2 sostanze doping + 1 sostanza
pericolosa, spettano al Farmacista 2.50 € × 2 = 5.00 €
LE FARMACIE
• FARMACIA URBANA: situata in Comuni o Centri abitati con popolazione superiore a 5.000 abitanti; in tutti gli altri casi la
farmacia è denominata RURALE.
• LE FARMACIE RURALI possono a loro volta distinguersi in ORDINARIE, se situate in centri con più di 3.000 abitanti, e in
SUSSIDIATE, se la popolazione residente non supera questo limite.
• FARMACIE SUCCURSALI: sono situate in centri abitati dove si verificano significative fluttuazioni annuali della popolazione
residente. È gestita dal titolare di altra farmacia sita nel Comune o nella Provincia, con l’obbligo di nominare un farmacista
direttore responsabile. È aperta e funzionante per periodi limitati dell’anno e viene assegnata nei Comuni con più di una
farmacia, per concorso riservato ai soli titolari di farmacia di quel Comune.
• È a tutti gli effetti una farmacia che deve essere gestita da un direttore tecnico responsabile al quale sono affidati i registri
di entrata ed uscita per gli stupefacenti, il bollettario buoni acquisto, diversi da quelli della farmacia principale che la gestisce.
DISPENSARIO FARMACEUTICO
• Ex armadio farmaceutico previsto dal regolamento del 1938 era rifornito di medicinali dalla farmacia più vicina e gestito
dal medico condotto: è una struttura, non una farmacia, destinata alla distribuzione di medicinali di uso comune e di pronto
soccorso già confezionati.
• Può essere istituito solo in Comuni o in frazioni o centri abitati fino a 5.000 abitanti quando nella pianta organica è prevista
l’istituzione di una farmacia non ancora aperta.
• Viene affidato al titolare di una farmacia, privata o pubblica, con preferenza al titolare più vicino anche se appartenente a
Comune diverso.
DISPENSARIO STAGIONALE
(art 6 L. n. 362/91)
• Può essere aperto per periodi limitati dell’anno nei Comuni di interesse turistico con meno di 12.500 abitanti.
• Non rispetta l’orario giornaliero completo e la farmacia che lo gestisce può ridurre il proprio orario in concomitanza con
l’apertura del dispensario.
• Non possiede autonomia gestionale deve essere condotto come un’unica azienda con la farmacia che lo gestisce.
• L’approvigionamento del dispensario avviene tramite la farmacia che lo gestisce, anche nel caso di stupefacenti la cui
consegna può avvenire nel dispensario.
• Se invece detiene stupefacenti di Sez. A-B-C deve avere un proprio registro di entrata ed uscita distinto.
Art. 11 commento
Lo sconto del 16% previsto per alcuni enti, si applica sulle materie prime
che il farmacista vende a prezzo di costo (al netto dell’IVA 22% ed escluse
quelle in Tabella A), sui costi di preparazione, poiché sono esclusi dallo
sconto il costo del recipiente, eventuali supplementi (art. 8), i diritti
addizionali (art.9)
Avvertenze, inserire l’indicazione “tenere fuori dalla portata dei bambini”;
CONSERVAZIONE
In recipienti ben chiusi.
indicare, se del caso: il nome di ogni conservante aggiunto.
L’emulsione contiene il 40 per cento m/m di paraffina liquida.
TARIFFA
• M: importo complessivo derivante dai costi desumibili dall’Allegato A (acqua depurata, saccarosio) e dai costi di fattura
delle altre al netto dell’IVA.
• P costo della preparazione: 13,30 + 2,30 + 0,70 (riscaldamento)= 16,30 €
• P+I: 16,30 x 1,4 = 22,82 €
• S: supplementi = 0
• C: recipiente 0,80 €
• Totale + IVA 10%