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Tecnologia farmaceutica applicata - Prodotti cosmetici
Definizione: qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide,
sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo
esclusivamente o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne l'aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o
correggere gli odori corporei.
Il 22 dicembre 2009, nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, è stato pubblicato il nuovo regolamento sui cosmetici,
approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, allo scopo di armonizzare le disposizioni già esistenti in materia (Direttiva
Europea 76/768/CEE e succ. mod.).
Entrata in vigore
Il regolamento è entrato in vigore l'11 gennaio 2010, tuttavia, avrà completa ed effettiva applicazione solo a partire dall'11 luglio
2013.
Scopi
eliminare la incertezze e le incoerenze giuridiche dovute all'elevato numero di emendamenti che la direttiva ha subìto nel
corso dei decenni;
armonizzare la procedura di immissione sul mercato dei prodotti cosmetici ad oggi presenta diversa da Stato a Stato;
garantire maggiore certezza ed uniformità di interpretazione attraverso l'introduzione di un set di definizioni base, finora
assenti;
evitare divergenze nei recepimenti nazionali da parte dei vari Stati membri che non contribuiscono alla sicurezza del
prodotto ma gravano sugli oneri normativi e sui costi amministrativi;
garantire che i prodotti cosmetici immessi sul mercato dell'Unione siano sicuri alla luce dell'innovazione del settore.
Novità principali
Set di definizioni (articolo 2)
È stato inserito un set di definizioni finora assente. A titolo meramente esemplificativo, si richiama l'importanza
dell'introduzione delle definizioni di immissione e messa a disposizione sul mercato, sul mercato o di fabbricante e
distributore che nel corso degli anni avevano dato vita ad un acceso dibattito interpretativo;
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Finora le sostanze CMR 1 e 2 venivano automaticamente vietate nei prodotti cosmetici. Le sostanze CMR 3 venivano
vietate finché il Comitato scientifico, sulla base dei dati relativi all'esposizione, non concludesse che la sostanza in
questione è sicura ai fini dell'impiego nei prodotti cosmetici. L'articolo 15 intende proporre un sistema di gestione del
rischio per le sostanze CMR 1A o 1B - ai sensi dell'Allegato VI, parte 3 del regolamento (CE) n. 1272/2008 - e 2 che
consente, a condizioni estremamente severe l'impiego di tali sostanze qualora siano state ritenute sicure dal Comitato
scientifico dei prodotti di consumo (SCCP).
Etichettatura
Nell'etichetta dei cosmetici, non dovranno essere impiegati diciture, denominazioni, marchi, immagini o altri segni,
figurativi o meno, «che attribuiscano ai prodotti stessi caratteristiche o funzioni che non possiedono». Come richiesto
dai deputati del Parlamento europeo, la Commissione dovrà anche stabilire un piano d'azione, in cooperazione con gli
Stati membri, riguardante le dichiarazioni ("claims") figuranti sui cosmetici e fissare le priorità per determinare criteri
comuni che giustificano il loro uso. Dovrà poi adottare un elenco di criteri comuni per le dichiarazioni che possono
essere utilizzate sui prodotti cosmetici.
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IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, (5) Le preoccupazioni di ordine ambientale cui possono dar
origine le sostanze impiegate nei prodotti cosmetici sono
considerate tramite l’applicazione del regolamento
visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio,
l’articolo 95, del 18 dicembre 2006, concernente la registrazione, la
valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze
chimiche (REACH), che istituisce un’Agenzia europea per
vista la proposta della Commissione, le sostanze chimiche (4), che consente di valutare la sicu
rezza ambientale a livello intersettoriale.
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(10) La presentazione di un prodotto cosmetico e, in partico (17) Ai fini di un’efficace sorveglianza del mercato, la documen
lare, la forma, l’odore, il colore, l’aspetto, l’imballaggio, tazione informativa sul prodotto dovrebbe essere tenuta ad
l’etichettatura, il volume o le dimensioni dello stesso non immediata disposizione dell’autorità competente dello
dovrebbero mettere a repentaglio la salute e la sicurezza Stato membro in cui si trova la documentazione presso un
dei consumatori creando confusione con i prodotti alimen indirizzo unico all’interno della Comunità.
tari, a norma della direttiva 87/357/CEE del Consiglio, del
25 giugno 1987, concernente il ravvicinamento delle legi
slazioni degli Stati membri relative ai prodotti che, avendo (18) Per essere comparabili e di qualità elevata, i risultati degli
un aspetto diverso da quello che sono in realtà, compro studi non clinici sulla sicurezza eseguiti al fine di valutare
mettono la salute o la sicurezza dei consumatori (1). la sicurezza dei prodotti cosmetici dovrebbero essere con
formi alla legislazione comunitaria pertinente.
(11) Per stabilire responsabilità chiare, ogni prodotto cosmetico (19) È opportuno precisare le informazioni che devono essere
dovrebbe essere collegato ad un responsabile all’interno a disposizione delle autorità competenti. Tali informazioni
della Comunità. dovrebbero includere tutti gli elementi necessari relativi
all’identità, alla qualità, alla sicurezza per la salute umana e
agli effetti attribuiti al prodotto cosmetico. In particolare
tali informazioni sul prodotto dovrebbero includere una
(12) Garantire la rintracciabilità di un prodotto cosmetico in relazione sulla sicurezza del prodotto cosmetico, dalla
tutta la catena di fornitura contribuisce a semplificare la quale risulti che è stata effettuata una valutazione della
vigilanza sul mercato e a migliorarne l’efficienza. Un sicurezza del prodotto.
sistema efficiente di tracciabilità agevola alle autorità di
vigilanza del mercato il compito di rintracciare gli opera
(20) Per garantire l’applicazione ed il controllo uniformi delle
tori economici.
restrizioni applicabili a determinate sostanze, il campiona
mento e l’analisi d effettuati in modo riproducibile e
standardizzato.
(13) È necessario determinare a quali condizioni un distributore
debba essere considerato la persona responsabile.
(21) Ai sensi del presente regolamento il termine «miscela»
dovrebbe avere lo stesso significato del termine «preparato»
precedentemente utilizzato nella legislazione comunitaria.
(14) Tutti i grossisti, siano essi persone fisiche o giuridiche, e i
dettaglianti che vendono direttamente al consumatore (22) Per ragioni di efficace sorveglianza del mercato, è oppor
sono coperti dal riferimento al distributore. È quindi tuno che venga stabilito l’obbligo di notifica all’autorità
opportuno adattare gli obblighi del distributore al rispet competente di determinate informazioni riguardanti il pro
tivo ruolo e alla parte di attività di ognuno di tali operatori. dotto cosmetico immesso sul mercato.
(16) Per garantirne la sicurezza, i prodotti cosmetici che ven (26) Il principio generale di responsabilità del fabbricante o
gono commercializzati dovrebbero essere fabbricati nel importatore per la sicurezza del prodotto dovrebbe essere
rispetto delle buone pratiche di fabbricazione. sostenuto da restrizioni applicabili a determinate sostanze
degli allegati II e III. Inoltre le sostanze destinate ad essere
impiegate come coloranti, conservanti e filtri UV dovreb
(1) GU L 192 dell’11.7.1987, pag. 49. bero essere elencate negli allegati IV, V e VI rispettiva
(2) GU L 196 del 2.8.2003, pag. 7. mente, affinché possano essere autorizzate per tali
(3) GU L 157 del 30.4.2004, pag. 45. impieghi.
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(27) Per evitare ambiguità dovrebbe essere chiarito che l’elenco l’impiego nei prodotti cosmetici dal CSSC e siano regola
dei coloranti autorizzati di cui all’allegato IV comprende mentate dalla Commissione negli allegati del presente rego
unicamente sostanze che agiscono attraverso l’assorbi lamento. Per quanto riguarda le sostanze classificate come
mento o la riflessione e non sostanze che agiscono attra CMR 1A o 1B, dovrebbe sussistere la possibilità, nei casi
verso la fotoluminescenza, l’interferenza o la reazione eccezionali in cui tali sostanze siano conformi ai requisiti
chimica. relativi alla sicurezza alimentare, anche a causa della loro
naturale presenza nei prodotti alimentari e in cui non esi
stano sostanze alternative adeguate, di impiegarle nei pro
(28) Per affrontare le tematiche sollevate riguardanti la sicu dotti cosmetici a condizione che tale impiego sia stato
rezza l’allegato IV, che si limita attualmente alle sostanze ritenuto sicuro dal CSSC. Qualora tali condizioni siano
coloranti per la pelle, dovrebbe comprendere anche le soddisfatte, la Commissione dovrebbe modificare i perti
sostanze coloranti per capelli, dopo che il Comitato scien nenti allegati del presente regolamento entro 15 mesi dalla
tifico della sicurezza dei consumatori (CSSC), istituito dalla classificazione delle sostanze come CMR 1A o 1B ai sensi
decisione 2008/721/CE della Commissione, del 5 settem del regolamento (CE) n. 1272/2008. Tali sostanze dovreb
bre 2008, che istituisce una struttura consultiva di comi bero essere sottoposte a continue revisioni da parte del
tati scientifici ed esperti nel settore della sicurezza dei CSSC.
consumatori, della sanità pubblica e dell’ambiente (1) avrà
ultimato la valutazione dei rischi relativa a tali sostanze. A
tal fine la Commissione dovrebbe avere la possibilità di (33) Una valutazione della sicurezza delle sostanze, in partico
includere le sostanze coloranti per capelli nel campo d’ap lare di quelle classificate come sostanze CMR 1A o 1B,
plicazione del suddetto allegato attraverso la procedura di dovrebbe tenere conto dell’esposizione complessiva a tali
comitatologia. sostanze provenienti da tutte le fonti. Al contempo è essen
ziale che quanti partecipano alle valutazioni della sicurezza
adottino un approccio armonizzato all’elaborazione e
all’utilizzo delle stime relative all’esposizione complessiva.
(29) L’uso di nanomateriali in prodotti cosmetici può aumen
tare con l’ulteriore sviluppo della tecnologia. Al fine di assi Di conseguenza, è opportuno che la Commissione, in
curare un livello elevato di protezione dei consumatori, la stretta cooperazione con il CSSC, l’Agenzia europea per le
libera circolazione delle merci e la certezza giuridica per i sostanze chimiche (ECHA), l’Autorità europea per la sicu
produttori, è necessario elaborare una definizione uni rezza alimentare (EFSA) e altre parti interessate, proceda
forme di nanomateriali a livello internazionale. La Comu con urgenza a una revisione e metta a punto linee guida
nità dovrebbe adoperarsi per pervenire a un accordo sulla riguardanti la produzione e l’utilizzo delle stime relative
definizione nelle pertinenti sedi internazionali. Qualora all’esposizione complessiva a tali sostanze.
fosse raggiunto un siffatto accordo, la definizione di nano
materiali nel presente regolamento dovrebbe essere adat
(34) La valutazione da parte del CSSC concernente l’impiego di
tata di conseguenza.
sostanze classificate come CMR 1A e 1B nei prodotti
cosmetici dovrebbe tener conto anche dell’esposizione a
tali sostanze dei gruppi di popolazione vulnerabili, come
(30) Attualmente vi sono informazioni inadeguate sui rischi bambini di età inferiore a tre anni, persone anziane, donne
associati ai nanomateriali. Per poterne valutare meglio la incinte e che allattano nonché persone con un sistema
sicurezza, il CSSC dovrebbe fornire linee guida, in coope immunitario compromesso.
razione con gli organi competenti, sulle metodologie per i
test che tengano conto delle caratteristiche specifiche dei
nanomateriali. (35) Il CSSC dovrebbe esprimere pareri, ove opportuno, sulla
sicurezza dell’impiego di nanomateriali nei prodotti
cosmetici. I pareri dovrebbero basarsi sulle informazioni
(31) La Commissione dovrebbe rivedere regolarmente le dispo complete messe a disposizione dalla persona responsabile.
sizioni sui nanomateriali alla luce dei progressi scientifici.
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(39) La direttiva 86/609/CEE del Consiglio, del 24 novembre relazioni annuali, la Commissione dovrebbe essere autoriz
1986, concernente il ravvicinamento delle disposizioni zata ad adattare il calendario entro i termini massimi di cui
legislative, regolamentari e amministrative degli Stati mem sopra.
bri relative alla protezione degli animali utilizzati a fini spe
rimentali o ad altri fini scientifici (1) ha stabilito regole
comuni per l’utilizzo degli animali a fini sperimentali nella (44) Un migliore coordinamento delle risorse a livello comuni
Comunità e ha fissato le condizioni alle quali tali esperi tario contribuirà all’approfondimento delle conoscenze
menti devono essere condotti nel territorio degli Stati scientifiche indispensabili allo sviluppo di metodi alterna
membri. In particolare, l’articolo 7 di tale direttiva pre tivi. È fondamentale al riguardo che la Comunità prosegua
scrive che gli esperimenti su animali siano sostituiti da ed aumenti i suoi sforzi e prenda le misure necessarie,
metodi alternativi, laddove essi esistano e siano scientifica segnatamente attraverso i programmi quadro di ricerca,
mente validi. per promuovere la ricerca e la messa a punto di nuovi
metodi alternativi che non comportino l’impiego di
(40) È possibile garantire la sicurezza dei prodotti cosmetici e animali.
dei loro ingredienti attraverso metodi alternativi non neces
sariamente applicabili a tutti gli usi dei componenti chi
mici. Occorre dunque promuovere l’utilizzo di tali metodi (45) Il riconoscimento, da parte dei paesi terzi, dei metodi alter
nell’industria cosmetica nel suo insieme e assicurarne l’ado nativi elaborati nella Comunità dovrebbe essere incorag
zione a livello comunitario se essi offrono ai consumatori giato. A tal fine, la Commissione e gli Stati membri
un grado di protezione equivalente. dovrebbero adoperarsi al massimo per facilitare l’accetta
zione di questi metodi da parte dell’OCSE. La Commissione
dovrebbe inoltre cercare di ottenere, nel quadro degli
(41) È oggi possibile garantire la sicurezza dei prodotti cosme accordi di cooperazione della Comunità europea, il rico
tici finiti sulla base delle conoscenze in materia di sicurezza noscimento dei risultati dei test di sicurezza effettuati nella
degli ingredienti che essi contengono. Disposizioni che vie Comunità attraverso metodi alternativi, al fine di garantire
tano la realizzazione di sperimentazione animale per i pro che le esportazioni dei prodotti cosmetici per i quali sono
dotti cosmetici finiti dovrebbero pertanto essere stabilite. stati utilizzati siffatti metodi non siano ostacolate e per pre
L’applicazione, segnatamente da parte delle piccole e medie ventire o evitare che i paesi terzi esigano la ripetizione di
imprese, sia di metodi di sperimentazione sia di procedure test ricorrendo alla sperimentazione animale.
di valutazione dei dati pertinenti disponibili, compreso
l’uso del metodo del nesso esistente e del metodo del peso
dell’evidenza, che consentono di evitare il ricorso alla spe
rimentazione animale per la valutazione della sicurezza dei (46) È necessario pervenire a una situazione di trasparenza
prodotti cosmetici finiti, potrebbe essere agevolata da linee riguardo agli ingredienti utilizzati nei prodotti cosmetici.
guida della Commissione. Tale trasparenza dovrebbe essere ottenuta indicando sul
l’imballaggio gli ingredienti impiegati nei prodotti cosme
tici. Ove non sia possibile per ragioni pratiche indicare gli
(42) La sicurezza degli ingredienti utilizzati nei prodotti cosme ingredienti sull’imballaggio, le relative indicazioni dovreb
tici potrà essere garantita progressivamente applicando bero essere allegate, di modo che il consumatore disponga
metodi alternativi che non comportino l’impiego di ani di tali informazioni.
mali, convalidati a livello comunitario, oppure approvati in
quanto scientificamente validi dal Centro europeo per la
convalida di metodi alternativi (ECVAM) e tenendo nel (47) La Commissione dovrebbe compilare un glossario delle
debito conto lo sviluppo della convalida in seno all’Orga denominazioni comuni degli ingredienti al fine di garan
nizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici tire un’etichettatura uniforme e di agevolare l’identifica
(OCSE). Dopo aver consultato il CSSC circa la possibilità di zione degli ingredienti cosmetici. Tale glossario non
applicare i metodi alternativi convalidati al settore dei pro dovrebbe essere inteso a costituire un elenco limitativo di
dotti cosmetici, la Commissione dovrebbe pubblicare
sostanze impiegate nei prodotti cosmetici.
immediatamente i metodi convalidati o approvati ritenuti
applicabili a detti ingredienti. Per raggiungere il livello di
tutela degli animali più elevato possibile occorre fissare un
termine entro il quale introdurre un divieto definitivo. (48) Allo scopo di informare i consumatori, è opportuno che i
prodotti cosmetici rechino un’indicazione precisa e facil
mente comprensibile sulla loro durata di utilizzo. Poiché i
(43) La Commissione ha fissato un calendario delle scadenze consumatori dovrebbero essere informati in merito alla
sino all’11 marzo 2009 in relazione al divieto di commer data fino alla quale il prodotto cosmetico continuerà a
cializzare prodotti cosmetici la cui formulazione finale, i svolgere la sua funzione iniziale e resterà sicuro, è impor
cui ingredienti o combinazioni di ingredienti siano stati tante conoscere la durata di conservazione minima, vale a
testati su animali, ed in relazione al divieto di tutti i test dire la data entro la quale è meglio utilizzare il prodotto.
attualmente effettuati usando animali. Per quanto riguarda Se la conservazione minima è superiore a trenta mesi, il
tuttavia gli esperimenti concernenti la tossicità da uso ripe consumatore dovrebbe essere informato sul periodo di
tuto, la tossicità riproduttiva e la tossicocinetica è oppor tempo in cui il prodotto cosmetico, una volta aperto, può
tuno che il termine finale per il divieto della essere utilizzato senza effetti nocivi per il consumatore.
commercializzazione di prodotti cosmetici per i quali tali Tuttavia, tale requisito non dovrebbe applicarsi se il con
test sono effettuati sia l’11 marzo 2013. Sulla base di cetto di durata dopo l’apertura non è rilevante, vale a dire
per i prodotti monouso, i prodotti che non rischiano di
(1) GU L 358 del 18.12.1986, pag. 1. deteriorarsi o i prodotti che non si aprono.
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(49) Il CSSC ha stabilito che un certo numero di sostanze può cosmetici contenenti sostanze in merito alle quali sussi
provocare reazioni allergiche, per cui è necessario limitarne stono seri dubbi in termini di sicurezza.
l’uso e/o assoggettarle a talune condizioni. Al fine di garan
tire che i consumatori siano adeguatamente informati, la
presenza di tali sostanze dovrebbe essere indicata nel (55) Il presente regolamento non pregiudica la possibilità degli
l’elenco degli ingredienti ed è opportuno richiamare l’atten Stati membri di disciplinare, conformemente al diritto
zione dei consumatori sulla presenza di tali ingredienti. comunitario, la notifica da parte dei professionisti del set
Tale informazione dovrebbe migliorare la diagnosi delle tore sanitario di gravi effetti indesiderati alle competenti
autorità degli Stati membri.
allergie da contatto per i consumatori e dovrebbe consen
tire loro di evitare l’utilizzo di prodotti cosmetici che non
tollerano. Per le sostanze che possono provocare reazioni (56) Il presente regolamento non pregiudica la possibilità degli
allergiche ad una parte consistente della popolazione è Stati membri di disciplinare, conformemente al diritto
opportuno considerare altre misure restrittive, come un comunitario, l’insediamento di operatori economici nel
divieto o una limitazione della concentrazione. settore dei prodotti cosmetici.
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i) «importatore»: una persona fisica o giuridica la quale sia sta 2. Ai fini del paragrafo 1, lettera a), una sostanza o miscela
bilita nella Comunità e immetta sul mercato comunitario un destinata ad essere ingerita, inalata, iniettata o impiantata nel
prodotto cosmetico originario di un paese terzo; corpo umano non è considerata prodotto cosmetico.
j) «norma armonizzata»: una norma adottata da uno degli orga 3. La Commissione, considerando le varie definizioni di nano
nismi europei di normalizzazione elencati nell’allegato I della materiali pubblicate da organismi diversi ed i costanti sviluppi
direttiva 98/34/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, tecnico-scientifici nel settore delle nanotecnologie, adegua e adatta
del 22 giugno 1998, che prevede una procedura d’informa il paragrafo 1, lettera k), ai progressi tecnico-scientifici ed alle defi
zione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecni nizioni successivamente concordate a livello internazionale. Tale
che e delle regole relative ai servizi della società misura, intesa a modificare elementi non essenziali del presente
dell’informazione (1), sulla base di una richiesta presentata regolamento, è adottata secondo la procedura di regolamenta
dalla Commissione conformemente all’articolo 6 di tale zione con controllo di cui all’articolo 32, paragrafo 3.
direttiva;
m) «coloranti»: sostanze destinate esclusivamente o prevalente I prodotti cosmetici messi a disposizione sul mercato sono sicuri
mente a colorare il prodotto cosmetico, il corpo intero o per la salute umana se utilizzati in condizioni d’uso normali o
talune sue parti, attraverso l’assorbimento o la riflessione ragionevolmente prevedibili, tenuto conto in particolare di quanto
della luce visibile; sono inoltre considerati coloranti i precur segue:
sori dei coloranti di ossidazione per capelli;
a) presentazione, compresa la conformità alla direttiva
n) «filtri UV»: sostanze destinate esclusivamente o prevalente 87/357/CEE,
mente a proteggere la pelle da determinate radiazioni UV
attraverso l’assorbimento, la riflessione o la diffusione delle
radiazioni UV; b) etichettatura,
o) «effetto indesiderabile»: una reazione avversa per la salute c) istruzioni per l’uso e l’eliminazione,
umana derivante dall’uso normale o ragionevolmente preve
dibile di un prodotto cosmetico;
d) qualsiasi altra indicazione o informazione da parte della per
sona responsabile definita dall’articolo 4.
p) «effetto indesiderabile grave»: un effetto indesiderabile che
induce incapacità funzionale temporanea o permanente, disa
bilità, ospedalizzazione, anomalie congenite, rischi mortali La presenza di avvertenze non dispensa le persone definite agli
immediati o decesso; articoli 2 e 4 dal rispetto degli altri obblighi previsti dal presente
regolamento.
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Il fabbricante può designare tramite mandato scritto una persona necessarie per dimostrare la conformità di aspetti specifici del pro
stabilita all’interno della Comunità quale persona responsabile, dotto, in una lingua che può essere facilmente compresa da tale
che accetta per iscritto. autorità.
L’importatore può designare tramite mandato scritto una persona — l’etichetta contenga le informazioni previste dall’articolo 19,
stabilita all’interno della Comunità quale persona responsabile, paragrafo 1, lettere a), e) e g) e dall’articolo 19, paragrafi 3
che accetta per iscritto. e 4;
6. Il distributore è la persona responsabile quando immette un — siano rispettati i requisiti linguistici di cui all’articolo 19,
prodotto cosmetico sul mercato con il suo nome o con il suo paragrafo 5;
marchio o modifica un prodotto già immesso sul mercato in
modo tale che possa essere compromessa la conformità con i
requisiti applicabili. — non sia decorso il termine di durata minima specificato, ove
applicabile, all’articolo 19, paragrafo 1.
La traduzione delle informazioni relative a un prodotto cosme 3. Qualora i distributori ritengano o abbiano motivo di rite
tico già immesso sul mercato non è considerata modifica di tale nere che:
prodotto di natura tale da poter compromettere la conformità con
i requisiti applicabili del presente regolamento.
— un prodotto cosmetico non è conforme ai requisiti stabiliti
nel presente regolamento, non rendono disponibile il pro
dotto sul mercato finché non è reso conforme ai requisiti
Articolo 5 applicabili;
Obblighi delle persone responsabili
— un prodotto cosmetico che hanno reso disponibile sul mer
1. Le persone responsabili garantiscono il rispetto degli arti cato non è conforme al presente regolamento, verificano che
coli 3, 8, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, dell’articolo 19, para siano adottate le misure correttive necessarie per rendere
grafi 1, 2 e 5, nonché degli articoli 20, 21, 23 e 24. conforme tale prodotto, ritirarlo o richiamarlo, se del caso.
Inoltre, qualora il prodotto cosmetico presenti un rischio per la 4. I distributori garantiscono che, fintantoché un prodotto è
salute umana, le persone responsabili ne informano immediata sotto la loro responsabilità, le condizioni di stoccaggio o di tra
mente le competenti autorità nazionali degli Stati membri in cui sporto non pregiudichino la conformità ai requisiti del presente
hanno reso disponibile il prodotto e dello Stato membro nel quale regolamento.
la documentazione informativa è immediatamente disponibile,
indicando in particolare i dettagli relativi alla mancata conformità
e le misure correttive adottate. 5. I distributori cooperano con le autorità competenti, su
richiesta di queste ultime, per qualsiasi azione intesa ad evitare i
rischi presentati dai prodotti che essi hanno reso disponibili sul
3. Le persone responsabili cooperano con tali autorità, su mercato. In particolare, i distributori, a seguito di una richiesta
richiesta di queste ultime, per qualsiasi azione intesa ad evitare i motivata di un’autorità nazionale competente, forniscono a que
rischi presentati dai prodotti cosmetici che esse hanno reso dispo st’ultima tutte le informazioni e la documentazione necessarie per
nibili sul mercato. In particolare, le persone responsabili, a seguito dimostrare la conformità del prodotto ai requisiti elencati al para
di una richiesta motivata di un’autorità nazionale competente, for grafo 2, in una lingua che può essere facilmente compresa da tale
niscono a quest’ultima tutte le informazioni e la documentazione autorità.
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CAPO III
1. Quando un prodotto cosmetico è immesso sul mercato, la
VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA, DOCUMENTAZIONE persona responsabile tiene una documentazione informativa su di
INFORMATIVA SUL PRODOTTO, NOTIFICA esso. La documentazione informativa sul prodotto è conservata
per un periodo di dieci anni dopo la data in cui l’ultimo lotto del
prodotto cosmetico è stato immesso sul mercato.
Articolo 10
Valutazione della sicurezza
2. La documentazione informativa contiene le seguenti infor
mazioni ed i seguenti dati da aggiornare ove necessario:
1. Al fine di dimostrare la conformità di un prodotto cosme
tico all’articolo 3, la persona responsabile garantisce che i prodotti
cosmetici, prima dell’immissione sul mercato, siano stati sottopo a) una descrizione del prodotto cosmetico che consenta di col
sti alla valutazione della sicurezza sulla base delle informazioni legare chiaramente la documentazione informativa sul pro
pertinenti e che sia stata elaborata una relazione sulla sicurezza dotto al prodotto cosmetico stesso;
dei prodotti cosmetici a norma dell’allegato I.
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d) qualora la natura degli effetti o del prodotto lo giustifichi, le f) la presenza di sostanze sotto forma di nanomateriali e:
prove degli effetti attribuiti al prodotto cosmetico;
i) la loro identificazione compresa la denominazione chi
e) i dati concernenti le sperimentazioni animali effettuate dal mica (IUPAC) e altri descrittori come specificato al
fabbricante, dai suoi agenti o dai suoi fornitori relativamente punto 2 del preambolo agli allegati da II a VI del pre
allo sviluppo o alla valutazione della sicurezza del prodotto sente regolamento;
cosmetico o dei suoi ingredienti, inclusi gli esperimenti sugli
animali effettuati per soddisfare i requisiti legislativi o rego ii) le condizioni di esposizione ragionevolmente
lamentari di paesi terzi. prevedibili;
3. La persona responsabile tiene la documentazione informa g) il nome e il numero Chemical Abstracts Service (CAS) o il
tiva sul prodotto ad immediata disposizione delle autorità com numero CE di sostanze classificate come cancerogene, muta
petenti dello Stato membro in cui tale documentazione viene gene o tossiche per la riproduzione (CMR), di categoria 1A o
tenuta, in formato elettronico o di altro tipo presso il proprio 1B, ai sensi dell’allegato VI, parte 3 del regolamento (CE)
indirizzo indicato sull’etichetta. n. 1272/2008;
Le informazioni contenute nella documentazione informativa sul h) la formulazione quadro che consenta di effettuare un tratta
prodotto sono disponibili in una lingua facilmente comprensibile mento medico pronto ed adeguato in caso di alterazione della
per le autorità competenti dello Stato membro. salute.
4. I requisiti previsti ai paragrafi da 1 a 3 del presente articolo Il primo comma si applica altresì ai prodotti cosmetici notificati a
si applicano altresì ai prodotti cosmetici che sono stati notificati a norma della direttiva 76/768/CEE.
norma della direttiva 76/768/CEE.
2. Quando il prodotto cosmetico è immesso sul mercato, la
persona responsabile notifica alla Commissione l’etichetta origi
Articolo 12 nale e, qualora ragionevolmente comprensibile, una fotografia del
relativo contenitore.
Campionamento e analisi
3. A decorrere dal 11 gennaio 2013, un distributore che rende
1. Il campionamento e l’analisi dei prodotti cosmetici vanno disponibile in uno Stato membro un prodotto cosmetico già
effettuati in modo affidabile e riproducibile. immesso sul mercato di un altro Stato membro e traduce, di pro
pria iniziativa, un qualsiasi elemento dell’etichetta del prodotto in
questione al fine di rispettare il diritto nazionale, trasmette alla
2. In assenza di una legislazione comunitaria applicabile, qua
Commissione le seguenti informazioni in formato elettronico:
lora il metodo usato sia conforme alle pertinenti norme armoniz
zate, i cui riferimenti sono stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale
dell’Unione europea, si presumono l’affidabilità e la a) la categoria del prodotto cosmetico, il suo nome nello Stato
riproducibilità. membro di spedizione e il suo nome nello Stato membro in
cui il prodotto è stato messo a disposizione, al fine di con
sentire la sua identificazione specifica;
Articolo 13
b) lo Stato membro in cui il prodotto cosmetico è messo a
Notifica
disposizione;
e) le informazioni che consentano di contattare una persona b) lo Stato membro in cui il prodotto cosmetico è messo a
fisica in caso di necessità; disposizione;
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Sulla base di tale comunicazione la persona responsabile tra i) coloranti diversi da quelli elencati nell’allegato IV e colo
smette alla Commissione in formato elettronico le informazioni ranti ivi elencati ma non impiegati conformemente alle
di cui al paragrafo 1 del presente articolo, qualora le notifiche ai condizioni indicate nel suddetto allegato, ad eccezione
sensi dell’articolo 7, paragrafo 3, e dell’articolo 7 bis, paragrafo 4, dei prodotti per la colorazione dei capelli di cui al
della direttiva 76/768/CEE non siano state eseguite nello Stato paragrafo 2;
membro in cui il prodotto cosmetico è messo a disposizione.
ii) fatte salve la lettera b), la lettera d), punto i) e la lettera
e), punto i), sostanze elencate nell’allegato IV ma non
5. La Commissione mette immediatamente a disposizione in destinate ad essere impiegate come coloranti, e non
formato elettronico le informazioni di cui al paragrafo 1, lettere impiegate conformemente alle condizioni indicate nel
da a) a g), e ai paragrafi 2 e 3 a tutte le autorità competenti. suddetto allegato.
7. Qualora le informazioni di cui ai paragrafi 1, 3 e 4 subi i) Filtri UV diversi da quelli elencati nell’Allegato VI e filtri
scano modifiche, la persona responsabile o il distributore forni UV ivi elencati ma non impiegati conformemente alle
scono quanto prima il relativo aggiornamento. condizioni indicate nel suddetto allegato;
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2. L’utilizzo, nei prodotti cosmetici, di sostanze classificate consultazione con il CSSC, l’ECHA, l’EFSA e altre parti interessate
come sostanze CMR 1A o 1B ai sensi dell’allegato VI, parte 3 del facendo ricorso, se del caso, alle migliori prassi pertinenti.
regolamento (CE) n. 1272/2008 è vietato.
4. Una volta disponibili criteri concordati a livello comunita
Tuttavia le suddette sostanze possono essere eccezionalmente rio o internazionale per l’identificazione delle sostanze alteranti il
impiegate nei prodotti cosmetici se, successivamente alla loro sistema endocrino, o al più tardi il 11 gennaio 2015, la Commis
classificazione come sostanze CMR 1A o 1B ai sensi dell’alle sione riesamina quest’ultimo per quanto riguarda le sostanze alte
gato VI, parte 3 del regolamento (CE) n. 1272/2008, vengono ranti il sistema endocrino.
soddisfatte tutte le condizioni seguenti:
Articolo 16
a) sono conformi alle prescrizioni relative alla sicurezza di cui
al regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e Nanomateriali
del Consiglio che stabilisce i principi e i requisiti generali della
legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per la
1. Per ogni prodotto cosmetico contenente nanomateriali è
sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicu
assicurato un livello elevato di protezione della salute umana.
rezza alimentare (1);
Per ragioni imperative di urgenza, la Commissione può avvalersi a) l’identificazione del nanomateriale compresi la denomina
della procedura d’urgenza di cui all’articolo 32, paragrafo 4 del zione chimica (IUPAC) e altri descrittori come specificato al
presente regolamento. punto 2 del preambolo agli allegati da II a VI;
3. Entro il 11 gennaio 2012, la Commissione garantisce che d) il profilo tossicologico del nanomateriale;
siano elaborate linee guida adeguate al fine di consentire un
approccio armonizzato allo sviluppo e all’utilizzo delle stime di
esposizione complessiva in sede di valutazione della sicurezza del e) i dati sulla sicurezza del nanomateriale relativi alla categoria
l’impiego delle sostanze CMR. Tali linee guida sono elaborate in del prodotto cosmetico in cui detto nanomateriale è usato;
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La persona responsabile può designare tramite mandato scritto coloranti, filtri UV e conservanti in una sezione separata. La
un’altra persona fisica o giuridica per la notifica dei nanomateriali prima relazione è presentata entro il 11 luglio 2014. L’ag
e ne informa la Commissione. giornamento della relazione riepiloga, in particolare, i nuovi
nanomateriali nelle nuove categorie di prodotti cosmetici, il
numero di notifiche, i progressi compiuti nella messa a punto
La Commissione fornisce un numero di riferimento per la presen di metodi di valutazione specifici per i nanomateriali e di
tazione del profilo tossicologico, che può sostituire l’informazione guide alla valutazione della sicurezza, nonché informazioni
da notificare ai sensi della lettera d). sui programmi di cooperazione internazionale.
4. Nel caso in cui nutra preoccupazioni riguardo alla sicurezza 11. La Commissione riesamina periodicamente alla luce dei
di un nanomateriale, la Commissione chiede immediatamente al progressi scientifici le disposizioni del presente regolamento rela
CSSC di esprimere un parere concernente la sicurezza di tali tive ai nanomateriali e, se del caso, propone modifiche appro
nanomateriali per l’uso nelle pertinenti categorie di prodotti priate di tali disposizioni.
cosmetici e le condizioni di esposizione ragionevolmente preve
dibili. La Commissione rende pubbliche tali informazioni. Il CSSC
formula il suo parere entro sei mesi dalla richiesta della Commis La prima revisione è effettuata entro il 11 luglio 2018.
sione. Qualora il CSSC riscontri che mancano dati necessari, la
Commissione chiede alla persona responsabile di fornire tali dati
entro un termine ragionevole esplicitamente indicato, non proro
Articolo 17
gabile. Il CSSC formula il suo parere finale entro sei mesi dalla
presentazione dei dati aggiuntivi. Il parere del CSSC è messo a Tracce di sostanze vietate
disposizione del pubblico.
La presenza involontaria di una quantità ridotta di una sostanza
5. Qualora nutra qualsiasi preoccupazione riguardo alla sicu vietata, derivante da impurezze degli ingredienti naturali o sinte
rezza, la Commissione può invocare in qualsiasi momento la pro tici, dal procedimento di fabbricazione, dall’immagazzinamento,
cedura di cui al paragrafo 4, ad esempio in seguito a nuove dalla migrazione dall’imballaggio e che è tecnicamente inevitabile
informazioni fornite da terzi. nonostante l’osservanza di buone pratiche di fabbricazione, è con
sentita a condizione che tale pesenza sia in conformità
dell’articolo 3.
6. Tenendo conto del parere del CSSC e qualora sussistano
rischi potenziali per la salute umana, inclusi i casi in cui i dati
sono insufficienti, la Commissione può modificare gli allegati II
e III. CAPO V
SPERIMENTAZIONE ANIMALE
7. La Commissione, tenendo conto del progresso tecnico-
scientifico, può modificare il paragrafo 3 aggiungendovi altri
requisiti. Articolo 18
Sperimentazione animale
8. Le misure di cui ai paragrafi 6 e 7, intese a modificare ele
menti non essenziali del presente regolamento, sono adottate
secondo la procedura di regolamentazione con controllo di cui 1. Fatti salvi gli obblighi generali derivanti dall’articolo 3, è vie
all’articolo 32, paragrafo 3. tato quanto segue:
9. Per motivi imperativi di urgenza la Commissione può avva a) l’immissione sul mercato dei prodotti cosmetici la cui formu
lersi della procedura di cui all’articolo 32, paragrafo 4. lazione finale sia stata oggetto, allo scopo di conformarsi alle
disposizioni del presente regolamento, di una sperimenta
zione animale con un metodo diverso da un metodo alterna
10. Le seguenti informazioni sono rese disponibili dalla tivo dopo che un tale metodo alternativo sia stato convalidato
Commissione: e adottato a livello comunitario, tenendo debitamente conto
dello sviluppo della convalida in seno all’OCSE;
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d) la realizzazione, all’interno della Comunità, di sperimenta situazione e indica le misure necessarie. Su tale base la Commis
zioni animali relative a ingredienti o combinazioni di ingre sione, previa consultazione del CSSC, può autorizzare con una
dienti allo scopo di conformarsi alle disposizioni del presente decisione motivata la deroga. Tale autorizzazione stabilisce le
regolamento, dopo la data in cui dette sperimentazioni vanno condizioni di tale deroga per quanto riguarda gli obiettivi speci
sostituite da uno o più metodi alternativi convalidati che figu fici, la durata e la relazione sui risultati.
rano nel regolamento (CE) n. 440/2008 della Commissione,
del 30 maggio 2008, che istituisce dei metodi di prova ai
sensi del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento Una deroga può essere accordata soltanto se:
europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valu
tazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chi
a) l’ingrediente è ampiamente utilizzato e non può essere sosti
miche (REACH) (1), o nell’allegato VIII del presente
tuito con un altro ingrediente atto a svolgere una funzione
regolamento.
analoga;
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b) il contenuto nominale al momento del confezionamento, Ai fini del presente articolo «an ingredient» indica una qual
espresso in peso o in volume, fatta eccezione per gli imbal siasi sostanza o miscela usata intenzionalmente nel prodotto
laggi con un contenuto inferiore a 5 g o a 5 ml, i campioni cosmetico durante il procedimento di fabbricazione. Tutta
gratuiti e le monodosi; per quanto riguarda gli imballaggi via, non sono considerate ingredienti:
preconfezionati, che vengono solitamente commercializzati
per insieme di pezzi e per i quali l’indicazione del peso o del
volume non ha alcun rilievo, il contenuto può non essere i) le impurezze contenute nelle materie prime utilizzate,
indicato, purché sull’imballaggio venga menzionato il
numero di pezzi. Questa indicazione non è necessaria qua ii) le sostanze tecniche secondarie utilizzate nella miscela
lora il numero di pezzi sia facile da determinare dall’esterno ma che non compaiono nella composizione del pro
o qualora il prodotto venga solitamente commercializzato dotto finito.
solo ad unità;
La data di durata minima è indicata in modo chiaro e si com Tutti gli ingredienti presenti sotto forma di nanomateriali
pone, nell’ordine, del mese e dell’anno oppure del giorno, del sono chiaramente indicati nell’elenco degli ingredienti. La
mese e dell’anno. Se necessario, tale indicazione è completata dicitura «nano», tra parentesi, segue la denominazione di tali
precisando anche le condizioni da rispettare per garantire la ingredienti.
durata indicata.
I coloranti diversi da quelli destinati a colorare le zone pili
fere possono essere indicati in ordine sparso dopo gli altri
L’indicazione della data di durata minima non è obbligatoria ingredienti cosmetici. Per i prodotti cosmetici da trucco
per i prodotti cosmetici che abbiano una durata minima immessi sul mercato in varie sfumature di colore, possono
superiore ai trenta mesi. Per tali prodotti è riportata un’indi essere menzionati tutti i coloranti diversi da quelli destinati a
cazione relativa al periodo di tempo in cui il prodotto, una colorare le zone pilifere utilizzati nella gamma a condizione
volta aperto, è sicuro e può essere utilizzato senza effetti di aggiungervi le parole «può contenere» o il simbolo «+/-». Se
nocivi per il consumatore. Tale informazione è indicata, del caso, è utilizzata la nomenclatura CI (Colour Index).
tranne nei casi in cui il concetto di conservazione dopo
l’apertura non è rilevante, tramite il simbolo indicato al
punto 2 dell’allegato VII, seguito dal periodo (espresso in 2. Qualora sia impossibile dal punto di vista pratico indicare
mesi e/o anni); sull’etichetta le informazioni di cui al paragrafo 1, lettere d) e g),
vale quanto segue:
d) le precauzioni particolari per l’impiego, almeno quelle indi — le informazioni sono indicate su un foglio, su un’etichetta,
cate negli allegati da III a VI, nonché le eventuali indicazioni una fascetta o un cartellino allegati o fissati al prodotto
concernenti precauzioni particolari da osservare per i pro cosmetico;
dotti cosmetici di uso professionale;
f) la funzione del prodotto cosmetico, salvo se risulta dalla sua 3. Qualora, nel caso del sapone e delle perle da bagno, nonché
presentazione; di altri prodotti piccoli, sia praticamente impossibile far figurare
le informazioni di cui al paragrafo 1, lettera g) su un’etichetta, una
fascetta o un cartellino, oppure su un foglio di istruzioni allegato,
g) l’elenco degli ingredienti. Tali informazioni possono figurare dette informazioni devono figurare su un avviso collocato in
unicamente sull’imballaggio. L’elenco viene preceduto dal ter prossimità del contenitore nel quale il prodotto cosmetico è espo
mine «ingredients». sto per la vendita.
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CAPO VII
Articolo 20
SORVEGLIANZA DEL MERCATO
Dichiarazioni relative al prodotto
Articolo 22
1. In sede di etichettatura, di messa a disposizione sul mercato
e di pubblicità dei prodotti cosmetici non vanno impiegati dici Controllo all’interno del mercato
ture, denominazioni, marchi, immagini o altri segni, figurativi o
meno, che attribuiscano ai prodotti stessi caratteristiche o fun Gli Stati membri vigilano sul rispetto del presente regolamento
zioni che non possiedono. attraverso controlli all’interno del mercato dei prodotti cosmetici
messi a disposizione sul mercato. Essi eseguono i dovuti controlli
su scala adeguata dei prodotti cosmetici e degli operatori econo
2. La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, sta mici, tramite la documentazione informativa del prodotto e, se del
bilisce un piano d’azione riguardante le dichiarazioni utilizzate e caso, mediante test fisici e di laboratorio sulla base di campioni
fissa le priorità per determinare criteri comuni che giustificano adeguati.
l’utilizzo di una dichiarazione.
Gli Stati membri vigilano altresì sul rispetto dei principi delle
Dopo aver consultato il CSSC o altre autorità pertinenti, la Com buone pratiche di fabbricazione.
missione adotta un elenco di criteri comuni per le dichiarazioni
che possono essere utilizzate riguardo ai prodotti cosmetici, Gli Stati membri conferiscono alle autorità di vigilanza del mer
secondo la procedura di regolamentazione con controllo di cui cato le competenze, le risorse e le conoscenze necessarie per con
all’articolo 32, paragrafo 3 del presente regolamento, tenendo sentire a tali autorità di espletare i loro compiti in modo adeguato.
conto delle disposizioni della direttiva 2005/29/CE.
3. La persona responsabile può indicare sulla confezione del Informazioni sugli effetti indesiderabili gravi
prodotto o su qualsiasi documento, foglio di istruzioni, etichetta,
fascetta o cartellino che accompagna o si riferisce a tale prodotto 1. In caso di effetti indesiderabili gravi, la persona responsa
cosmetico che quest’ultimo è stato sviluppato senza fare ricorso bile e i distributori notificano quanto prima alle autorità compe
alla sperimentazione animale, solo a condizione che il fabbricante tenti dello Stato membro nel quale sono stati riscontrati effetti
e i suoi fornitori non abbiano effettuato o commissionato speri indesiderabili gravi:
mentazioni animali sul prodotto cosmetico finito, sul suo proto
tipo, né su alcun suo ingrediente e che non abbiano usato
ingredienti sottoposti da terzi a sperimentazioni animali al fine di a) tutti gli effetti indesiderabili gravi a lei noti o che si possono
ottenere nuovi prodotti cosmetici. ragionevolmente presumere a lei noti;
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b) il nome del prodotto cosmetico in questione, che ne permetta prodotto cosmetico, a ritirarlo dal mercato o a renderlo oggetto
l’identificazione specifica; di richiamo entro un limite di tempo espressamente indicato, in
proporzione alla natura del rischio, qualora il prodotto non risulti
conforme ad anche uno solo dei seguenti elementi:
c) le eventuali misure correttive da lei adottate.
a) buona pratica di fabbricazione di cui all’articolo 8;
2. Qualora la persona responsabile notifichi effetti indesidera
bili gravi alle autorità competenti dello Stato membro in cui gli
b) valutazione della sicurezza di cui all’articolo 10;
effetti sono stati riscontrati, tali autorità competenti trasmettono
immediatamente le informazioni di cui al paragrafo 1 alle auto
rità competenti degli altri Stati membri. c) prescrizioni relative alla documentazione informativa sul
prodotto di cui all’articolo 11;
3. Qualora i distributori notifichino effetti indesiderabili gravi
alle autorità competenti dello Stato membro in cui gli effetti sono d) disposizioni su campionamento e analisi di cui all’articolo 12,
stati riscontrati, tali autorità competenti trasmettono immediata
mente le informazioni di cui al paragrafo 1 alle autorità compe e) prescrizioni relative alla notifica di cui agli articoli 13 e 16;
tenti degli altri Stati membri e alla persona responsabile.
f) restrizioni applicabili a determinate sostanze, di cui agli arti
4. Qualora utilizzatori finali o professionisti del settore sanita coli 14, 15 e 17;
rio notifichino effetti indesiderabili gravi alle autorità competenti
dello Stato membro in cui gli effetti sono stati riscontrati, tali g) prescrizioni relative alla sperimentazione animale di cui
autorità competenti trasmettono immediatamente le informa all’articolo 18;
zioni sul prodotto cosmetico in questione alle autorità competenti
degli altri Stati membri e alla persona responsabile.
h) prescrizioni relative all’etichettatura di cui all’articolo 19,
paragrafi 1, 2, 5 e 6;
5. Le autorità competenti possono fare uso delle informazioni
di cui al presente articolo nell’ambito della sorveglianza all’interno
i) prescrizioni relative alle dichiarazioni sul prodotto di cui
del mercato, dell’analisi del mercato, della valutazione e delle
all’articolo 20;
informazioni per i consumatori nel quadro degli articoli 25, 26
e 27.
j) accesso del pubblico alle informazioni di cui all’articolo 21;
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b) qualora la persona responsabile non adotti tutte le misure Ai fini del primo comma viene utilizzato il sistema di scambio
necessarie entro i limiti di tempo di cui al paragrafo 1. delle informazioni previsto dall’articolo 12, paragrafo 1 della
direttiva 2001/95/CE.
Nei casi di rischi gravi per la salute umana, le autorità competenti Si applica l’articolo 12, paragrafi 2, 3 e 4 della direttiva
informano la Commissione e le autorità competenti degli altri 2001/95/CE.
Stati membri senza indugio delle misure adottate.
3. La Commissione deve stabilire quanto prima se le misure
temporanee di cui al paragrafo 1 siano giustificate o meno. A tal
6. In assenza di rischi gravi per la salute umana, qualora la per
fine la Commissione deve consultare le parti interessate, gli Stati
sona responsabile non adotti tutti i provvedimenti adeguati, le
membri e il CSSC, qualora possibile.
autorità competenti informano tempestivamente le autorità com
petenti dello Stato membro nel quale la persona responsabile è
stabilita circa i provvedimenti adottati. 4. Se le misure temporanee sono giustificate, si applica l’arti
colo 31, paragrafo 1.
7. Ai fini dei paragrafi 4 e 5 del presente articolo viene utiliz 5. Se le misure temporanee non sono giustificate, la Commis
zato il sistema di scambio delle informazioni previsto dall’arti sione ne informa gli Stati membri e le autorità competenti inte
colo 12, paragrafo 1 della direttiva 2001/95/CE del Parlamento ressate abrogano le misure temporanee in questione.
europeo e del Consiglio, del 3 dicembre 2001, sulla sicurezza
generale dei prodotti (1).
Articolo 28
Si applicano inoltre l’articolo 12, paragrafi 2, 3 e 4 della direttiva Buone prassi amministrative
2001/95/CE e l’articolo 23 del regolamento (CE) n. 765/2008 del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, che pone 1. Le decisioni adottate a norma degli articoli 25 e 27 devono
norme in materia di accreditamento e vigilanza del mercato per indicare i motivi esatti sui quali sono basate. Tali decisioni sono
quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti (2). notificate senza indugio dalle autorità competenti alla persona
responsabile informandola nel contempo dei mezzi di ricorso a
sua disposizione in virtù della normativa nazionale in vigore nello
Stato membro interessato e dei limiti di tempo cui sono soggetti
Articolo 26 tali mezzi di ricorso.
Non conformità da parte dei distributori
2. Ad eccezione di quando sia necessario intervenire immedia
tamente nei casi di rischi gravi per la salute umana, la persona
Le autorità competenti chiedono ai distributori di adottare tutti i responsabile ha la possibilità di presentare il proprio parere prima
provvedimenti adeguati, incluse le misure correttive volte a ren che venga adottata qualsiasi decisione.
dere conforme il prodotto cosmetico, a ritirarlo dal mercato o a
richiamarlo entro un limite di tempo ragionevole, in proporzione
3. Se del caso, le disposizioni di cui ai paragrafi 1 e 2 si appli
alla natura del rischio, qualora il prodotto non risulti conforme
cano al distributore per qualsiasi decisione adottata conforme
agli obblighi di cui all’articolo 6.
mente agli articoli 26 e 27.
Articolo 27 CAPO IX
2. L’autorità competente comunica immediatamente alla Com 2. La Commissione provvede all’organizzazione di uno scam
missione e alle autorità competenti degli altri Stati membri le bio di esperienze tra le autorità competenti al fine di coordinare
misure adottate ed eventuali informazioni che le motivano. l’applicazione uniforme del presente regolamento.
(1) GU L 11 del 15.1.2002, pag. 4. 3. La cooperazione può avvenire nel quadro di iniziative ela
(2) GU L 218 del 13.8.2008, pag. 30. borate a livello internazionale.
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2) sui progressi compiuti dalla Commissione nel tentativo di far I riferimenti alla direttiva abrogata si intendono fatti al presente
accettare dall’OCSE metodi alternativi convalidati a livello regolamento.
comunitario e di favorire il riconoscimento, da parte dei paesi
terzi, dei risultati di test di sicurezza effettuati nella Comu
nità con metodi alternativi, segnatamente nel quadro degli Il presente regolamento non pregiudica gli obblighi degli Stati
accordi di cooperazione fra la Comunità e tali paesi; membri relativi ai termini di recepimento nel diritto interno delle
direttive di cui all’allegato IX, parte B.
3) sul modo in cui le esigenze specifiche delle piccole e medie
imprese sono state prese in considerazione. Tuttavia, le autorità competenti continuano a tenere a disposi
zione le informazioni ricevute a norma dell’articolo 7, para
Articolo 36 grafo 3, e dell’articolo 7 bis, paragrafo 4, della direttiva
76/768/CEE e le persone responsabili continuano a tenere ad
Obiezione formale contro le norme armonizzate
immediata disposizione le informazioni raccolte a norma dell’ar
1. Se uno Stato membro o la Commissione ritiene che una ticolo 7 bis di tale direttiva fino al 11 luglio 2020.
norma armonizzata non soddisfi interamente i requisiti stabiliti
dalle pertinenti disposizioni del presente regolamento, la Com
missione o lo Stato membro interessato sottopone la questione al Articolo 39
comitato istituito dall’articolo 5 della direttiva 98/34/CE con le
Disposizioni transitorie
relative motivazioni. Il comitato esprime senza indugio il suo
parere.
In deroga alla direttiva 76/768/CEE, i prodotti cosmetici conformi
2. A seguito del parere espresso dal comitato la Commissione al presente regolamento possono essere immessi sul mercato
decide di pubblicare, di non pubblicare, di pubblicare con limita prima del 11 luglio 2013.
zioni, di mantenere, di mantenere con limitazioni o di ritirare
dalla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il riferimento alla
norma armonizzata in questione. A decorrere dal 11 gennaio 2012, in deroga alla
direttiva 76/768/CEE, le notifiche eseguite a norma dell’arti
3. La Commissione ne informa gli Stati membri e l’organismo colo 13 del presente regolamento sono considerate conformi
europeo di normalizzazione in questione. Se necessario, la Com all’articolo 7, paragrafo 3, e all’articolo 7 bis, paragrafo 4 di tale
missione chiede la revisione delle norme armonizzate in direttiva.
questione.
Articolo 37 Articolo 40
Sanzioni Entrata in vigore e data di applicazione
Gli Stati membri definiscono le norme concernenti le sanzioni da
applicare in caso di violazione delle disposizioni del presente 1. Il presente regolamento entra in vigore il [ventesimo giorno
regolamento e adottano tutti i provvedimenti necessari a garan successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione
tirne l’effettiva applicazione. Le sanzioni devono essere effettive, europea].
proporzionate e dissuasive. Gli Stati membri notificano tali dispo
sizioni alla Commissione entro il 11 luglio 2013 e la informano
2. Esso si applica a decorrere dal 11 luglio 2013, ad eccezione:
senza indugio di eventuali modifiche successive.
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ALLEGATO VII
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EMULSIONI.
Le emulsioni sono sistemi dispersi costituiti da due fasi liquide immiscibili tra loro.
Tecniche di riconoscimento:
Volume di fase = rapporto tra la percentuale della fase acquosa e quello della fase oleosa, la fase presente in quantità
maggiore avrà maggior tendenza a costituire la fase continua
Viscosità = la fase più viscosa si suddividerà meno facilmente producendo un minor numero di goccioline e quindi avrà
maggior tendenza a costituire la fase continua
Tensioattivi = l’azione emulsionante di un tensioattivo si può spiegare facilmente pensando che costituisce una sorta di
ancoraggio tra le goccioline della fase discontinua ed il liquido che costituisce la fase continua
o Regola di Brancroft, prevede l’azione prodotta da un tensioattivo sulla dispersione di due liquidi immiscibili
L’abbassamento della tensione superficiale di un liquido ne favorisce la frammentazione in gocce
Se mescoliamo due liq immiscibili tra loro addizionandovi un tensioattivo, che ridurrà in misura
minore la tensione superficiale del liquido in cui è più solubile e sarà quindi questo liquido che si
comporterà da fase esterna
Approccio pratico.
O/A acqua in maggior quantità per aumentare la viscosità usare modificatore reologico idrofilo x acqua
A/O olio in maggiore quantità per aumentare la viscosità usare modificatore reologico lipofilo x olio
Teoria emulsione.
Un’emulsione può essere ottenuta per semplice applicazione di un’energia meccanica ad un sistema che contiene due liquidi
immiscibili. L’energia meccanica disperde le due fasi l’una nell’altra, formando goccioline molto piccole. Processo reversibile in
assenza di altri agenti stabilizzanti.
Stabilizzazione del sistema necessità dell’aggiunta di un emulsionante per prevenire la separazione dell’emulsione
Quando viene aggiunto l’emulsionante si dispone all’interfaccia A/O che procura una riduzione della energia interfacciale e quindi
la stabilizzazione del sistema.
Legge di Stokes correla la velocità di separazione delle molecole che costituiscono le due fasi con i parametri che definiscono lo
stato fisico del sistema disperso. L’instabilità del sistema è principalmente l’azione della gravità.
Condizioni di stabilità:
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Stabilizzazione di carica impartendo una carica elettrica alla superficie delle particelle della fase dispersa, si determina
una repulsione e si evita la collisione + stearato di sodio
Aggiungendo lo stearato di sodio la catena carboniosa lipofila migra verso la fase oleosa, mentre la testa carica
negativamente resta nella fase acquosa solo per emulsioni O/A
Film interfacciale metodo fisico che riduce la probabilità di coalescenza tra le goccioline di fase dispersa quando
collidono + emulsionanti non ionici per emulsioni O/A – A/O
Cause di instabilità.
HLB = è il rapporto tra porzione idrofila e porzione idrofoba, è esprimibile in cifre secondo una scalda dell’equilibrio idrofilo-lipofilo
Ogni tensioattivo ha un suo valore di HLB, questa è una grandezza estensiva, è possibile prevedere gli effetti della combinazione
risultante dall’associazione di tue tensioattivi semplicemente calcolando la media aritmetica dei corrispondenti indici.
A/O maggiore quantità di olio lipofilo frazione idrofila < 50% HLB < 10
O/A maggiore quantità di acqua idrofilo frazione idrofila > 50% HLB > 10
Tensioattivo = l’emulsione nella detergenza non deve essere stabile, deve durare per il tempo del lavaggio
1. Emulsionanti polimerici O/A polimeri acrilici es. acrylates/C10-30 alkyl acrylate crosspolymer emulsioni gel
Emulsioni gel iperfluide = 0.15% di alchil polimero
Emulsioni gel fluide = 0.15% di alchil polimero + 0.10% carbomer
Emulsioni gel consistenti = 0.25% di alchil polimero + 0.5% carbomer
Modificati con l’introduzione di una catena alchilica che permette di aumentare la frazione lipofila della molecola.
Si dispongono all’interfaccia e rigonfiano nella fase acquosa formando un gel
1. Emulsioni cationiche balsami, creme mani e piedi campo tricologico funz emulsionante e condizionante
2. Emulsioni anioniche creme da barba ed emulsioni per la pelle
3. Emulsioni non ioniche utilizzo in coppia di corpi lipidi con catene poliossietileniche (POE) + emulsioni lipofili
non etossilati
La formulazione per un’emulsione O/A è la seguente:
Emulsionante O/A |1-7.5|%
Modificatore reologico idrofilo viscosizza la fase acquosa esterna |0.1-2.5|%
Lipidi danno corpo e carattere all’emulsione |10-41|%
Acqua fase acquosa esterna
Umettanti evitano la disidratazione dell’emulsione |2.5-10|%
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IDROGEL
È un polimero non ionico idrofilo. È un derivato della cellulosa che si differenzia da quest’ultimo per il fatto che i gruppi ossidrilici del polimero sono
sostituiti da gruppi idrossietilici i quali le impediscono di cristallizzarsi. Deve essere aggiunto a caldo (50-60°C) nella soluzione per aumentare il suo
valore gelificante.
altamente idrofilo
proprietà addensanti e gelificanti
può essere più o meno solubile in acqua a seconda della lunghezza della catena polimerica di cui è costituita
è disponibile a diversi gradi di viscosità, compatibile con sali inorganici ed elettroliti
Usi cosmetici:
È un diolo, composto organico alifatico con due funzionalità alcoliche, altamente idrofilo, solubile in acqua, altamente igroscopico, umettante.
Umettante è una sostanza igroscopico, in genere una molecola con diversi gruppi idrofili. L’igroscopicità nasce dalla possibilità di formare legame
idrogeno con l’acqua. Solitamente inserito in sistemi acquosi o in emulsioni per trattenere acqua evitandone l’evaporazione e quindi l’essiccamento
del prodotto, mentre in sistemi anidri è usato per conferire maggiore plasticità.
Il CIR (Cosmetic Ingredienti Review) considera il proiplen glicole sicuro per l’uso cosmetico fino ad una concentrazione del 50%.
Usi cosmetici:
Viene usato in cosmetici per mantenere una certa idratazione, fra cui troviamo gli idratanti e lozioni corpo
Si possono realizzare stick rigidi in presenza di sodio stearato
È un sale dell’acido tetracarbossilico dotato di due doppietti elettronici (donatori di Lewis) appartenenti all’azoto, questo lo rende un legante
esadentato. Abitualmente si lega ad un catione metallico attraverso le sue due ammine e quattro carbossilati, adottando una geometria ottaedrica.
In pratica è in grado di inattivare i cationi metallici, impedendo che questi possano legarsi con altri ingredienti della formulazione cosmetica e
minare la stabilità del prodotto stesso.
In prodotti cosmetici dai saponi, agli shampoo ai balsami fino ai prodotti leave-on per il viso o per il corpo.
Non sono rilevati effetti di irritabilità, ma sono scarsamente biodegradabili problema ambientale
È il sale sodico dell’acido ialuronico, è un glicosaminoglicano presente in vari tessuti connettivi umani. È un polimero a catena lunga ad alto PM.
Impiegato in un range |0.1-1|% solubilizzandolo nella fase acquosa, anche ad alte temperature
Proprietà principale è quella di legare un elevato numero di molecole di acqua garantendo idratazione della cute, viene impiegato come
idratante quando viene applicato sulla pelle forma un film sottile che mantiene liscia e idratata
Le molecole più piccole sono in grado di penetrare negli strati sottocutanei conferendo turgore ai tessuti, determinando un temporaneo
riempimento e appianamento di piccole rughe
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5. AQUA = SOLVENTE
6. PROFUMI
È un derivato idrogenato dell’olio di ricino etossilato, possiede ottime capacità solubilizzanti, rapporto sostanza da solubilizzare/solubilizzante varia
da 1:2 a 1:10, a seconda della sostanza.
Usi cosmetici:
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EMULSIONE O/A
1. AQUA = SOLVENTE
È un acido grasso di origine vegetale o animale, completamente saturo con catena lineare costituita da 18 atomi di carbonio. Si presenta come un
solido bianco, consistenza cerosa, insolubile in acqua, solubile in EtOH.
In presenza di NaOH ci deve far suggerire che l’acido stearico funga da stabilizzante, ove non c’è la funzione è squisitamente da acido grasso,
componente lipidico della formulazione.
Viene ottenuto trattando i trigliceridi con acqua ad alta temperatura e pressione, presenta le seguenti proprietà:
emollienti, lipogelificanti
tocco ceroso, ma asciutto
Fattore di consistenza in formulazioni cosmetiche sia A/O che O/A dove conferisce viscosità al prodotto senza appesantirlo, ne migliora la
scorrevolezza e la stendibilità sulla pelle
Consistenza cerosa aiuta a rendere più asciutta la texture di formulazioni caratterizzate da elevate percentuali di fase oleosa
Si inserisce nella fase grassa di emulsioni dove fonda a 60°C
Impiegato per la formulazione di emulsioni evanescenti poiché in presenza di trietanolammina ad alta concentrazione, forma in situ lo
stearato di trietanolammina con proprietà emulsionante
È un olio di origine minerale costituito da una miscela di idrocarburi C15-C40 ottenuta per distillazione del petrolio.
Applicato sulla pelle forma un film lipidico che impedisce la perdita di acqua degli strati superficiali riducendone la disidratazione e contribuendo a
mantenerla morbida e liscia, conferendo una sensazione di levigatezza.
Usato come veicolo per sostanze liposolubili, applicato sulla cute forma un film che potrebbe provocare l’occlusione dei pori con conseguente
azione comedogenica in pelli con predisposizione acneica.
Componenti lipofili idrocarburi paraffinici fluidi olio minerale pesante oleoliti, emulsioni O/A – A/O, paste, lipogel
4. ISOESADECANO = EMOLLIENTE
È un oligomero dell’isobutilene (C=16) appartenente alla categoria delle isoparaffine, idrocarburi ramificati saturi a basso PM.
Deterge per affinità solubilizzando facilmente i lipidi in eccesso provenienti dal sebo cutaneo
skin care
cosmesi decorativa
prodotti detergenti
Si ottiene come sottoprodotto nel processo di saponificazione dei grassi, si può ottenere sinteticamente partendo dal propilene
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Usato come antimicrobico (gram+/-) evita la contaminazione accidentale del prodotto finito durante il suo utilizzo, in associazione con
altri conservanti (es. parabeni) ne potenzia l’efficacia
pH compreso |3.5-8.0|
usato in:
o lozioni
o creme
o prodotti per la pelle
o deodoranti
massimo dosaggio = 0.6% oltre 0.05% può cedere formaldeide sostanza potenzialmente cancerogena, irritante sulla cute e può
dare reazioni di sensibilizzazione
9. PROFUMO = ADDITIVO
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IDROGEL
È il sale sodico della cellulosa sostituito con gruppi carbossilici di tipo anionico, si produce facendo reagire la cellulosa con acido monocloroacetico
una volta dispersa in acqua dà luogo a formulazioni pseudoplastiche, di viscosità variabile a seconda della concentrazione impiegata.
Impiegato in:
In prodotti come:
Si ottiene come sottoprodotto nel processo di saponificazione dei grassi, si può ottenere sinteticamente partendo dal propilene
È un sale dell’acido tetracarbossilico dotato di due doppietti elettronici (donatori di Lewis) appartenenti all’azoto, questo lo rende un legante
esadentato. Abitualmente si lega ad un catione metallico attraverso le sue due ammine e quattro carbossilati, adottando una geometria ottaedrica.
In pratica è in grado di inattivare i cationi metallici, impedendo che questi possano legarsi con altri ingredienti della formulazione cosmetica e
minare la stabilità del prodotto stesso.
In prodotti cosmetici dai saponi, agli shampoo ai balsami fino ai prodotti leave-on per il viso o per il corpo.
Non sono rilevati effetti di irritabilità, ma sono scarsamente biodegradabili problema ambientale
È un acido organico tricarbossilico, polvere bianca e si ottiene per estrazione di agrumi e per fermentazione di soluzioni zuccherine
Proprietà chelanti
Proprietà esfolianti/cheratolitiche grazie alla funzione alcolica α
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5. AQUA = SOLVENTE
6. PARFUM
È un derivato idrogenato dell’olio di ricino etossilato, possiede ottime capacità solubilizzanti, rapporto sostanza da solubilizzare/solubilizzante varia
da 1:2 a 1:10, a seconda della sostanza.
Usi cosmetici:
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TENSIDE - DETERGENTE
1. AQUA = SOLVENTE
È un tensioattivo economico, liquido viscoso di colore leggermente giallo, solubile in acqua dura.
shampoo
bagnoschiuma
detergenti liquidi
Elevata irritazione del prodotto, uso prolungato provoca essiccamento della pelle, capelli e alterazioni del film idrolipidico
È un tensioattivo anfotero di origine sintetica ottenuto a partire dalla cocammide (miscela di ammidi e acidi grassi olio di cocco) e la betaina, a
seconda del pH si carica positivamente o negativamente
In virtù della presenza dell’ammonio quaternario anfoterismo = possiede proprietà condizionanti verso il capello
È un diolo, composto organico alifatico con due funzionalità alcoliche, altamente idrofilo, solubile in acqua, altamente igroscopico, umettante.
Umettante è una sostanza igroscopico, in genere una molecola con diversi gruppi idrofili. L’igroscopicità nasce dalla possibilità di formare legame
idrogeno con l’acqua. Solitamente inserito in sistemi acquosi o in emulsioni per trattenere acqua evitandone l’evaporazione e quindi l’essiccamento
del prodotto, mentre in sistemi anidri è usato per conferire maggiore plasticità.
Il CIR (Cosmetic Ingredienti Review) considera il proiplen glicole sicuro per l’uso cosmetico fino ad una concentrazione del 50%.
Usi cosmetici:
Viene usato in cosmetici per mantenere una certa idratazione, fra cui troviamo gli idratanti e lozioni corpo
Si possono realizzare stick rigidi in presenza di sodio stearato
È un acido organico appartenente agli α-idrossiacidi, sostanza in grado di rompere i legami che si creano tra i corneociti favorendo la
desquamazione cutanea fino all’epidermide.
Appartiene alla famiglia delle alcanolammide, si ottiene dalla reazione tra acidi grassi derivanti olio di cocco + dietilenolammina
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7. NaCl
Contiene mucillagini proprietà di assorbire quantità di acqua, formando gel fluido che cede lentamente acqua allo stato corneo, attraverso un
film sottile
9. METIL-ISO-TIAZOLINONE = CONSERVANTE
Prodotti rinse off come bagnischiuma, shampoo, saponi in associazione con sostanze antimicrobiche come i parabeni
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1. ACQUA = SOLVENTE
2. ALCOOL = SOLVENTE
L’alcol è un solvente che viene impiegato nel settore cosmetico in forma denaturata. Si ottiene sinteticamente oppure naturalmente per
fermentazione dello zucchero. Ottenuto per idrolisi dell’amido in presenza di lieviti con T < 37°C.
Per scopo diverso della digestione subisce processo di denaturazione, aggiunta di sostanze in grado di conferire sapore sgradevole.
Liquido altamente odoroso, incolore e volatile, miscibile in acqua e altri solventi organici
Ingrediente fondamentale per i profumi per capacità solventi per fragranze
Possiede caratteristiche chimico-fisiche che ne rendono facile l’uso, come la solubilità in acqua
In virtù della spiccata azione idratante, emolliente e lenitiva risulta essere l’ingrediente d’elezione di molti prodotti dermocosmetici
destinati a pelli secchi/irritate
Usato nella cosmesi tricologica per la proprietà idratante verso il cuoio capelluto conferisce il giusto grado di umidità al capello
prevenendo disidratazione e fragilità
È un acido organico tricarbossilico, polvere bianca e si ottiene per estrazione di agrumi e per fermentazione di soluzioni zuccherine
Proprietà chelanti
Proprietà esfolianti/cheratolitiche grazie alla funzione alcolica α
Usato come antimicrobico (gram+/-) evita la contaminazione accidentale del prodotto finito durante il suo utilizzo, in associazione con
altri conservanti (es. parabeni) ne potenzia l’efficacia
pH compreso |3.5-8.0|
usato in:
o lozioni
o creme
o prodotti per la pelle
o deodoranti
massimo dosaggio = 0.6% oltre 0.05% può cedere formaldeide sostanza potenzialmente cancerogena, irritante sulla cute e può
dare reazioni di sensibilizzazione
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Prodotti rinse off come bagnischiuma, shampoo, saponi in associazione con sostanze antimicrobiche come i parabeni
8. PEG-40-IDROGENATED-CASTORE-OIL = EMULSIONANTE
È un derivato idrogenato dell’olio di ricino etossilato, possiede ottime capacità solubilizzanti, rapporto sostanza da solubilizzare/solubilizzante varia
da 1:2 a 110, a seconda della sostanza.
Usi cosmetici:
9. PROFUMO
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È un tensioattivo economico, liquido viscoso di colore leggermente giallo, solubile in acqua dura.
shampoo
bagnoschiuma
detergenti liquidi
Elevata irritazione del prodotto, uso prolungato provoca essiccamento della pelle, capelli e alterazioni del film idrolipidico
È un polimero non ionico idrofilo. È un derivato della cellulosa che si differenzia da quest’ultimo per il fatto che i gruppi ossidrilici del polimero sono
sostituiti da gruppi idrossietilici i quali le impediscono di cristallizzarsi. Deve essere aggiunto a caldo (50-60°C) nella soluzione per aumentare il suo
valore gelificante.
altamente idrofilo
proprietà addensanti e gelificanti
può essere più o meno solubile in acqua a seconda della lunghezza della catena polimerica di cui è costituita
è disponibile a diversi gradi di viscosità, compatibile con sali inorganici ed elettroliti
Usi cosmetici:
È un tensioattivo anfotero di origine sintetica ottenuto a partire dalla cocammide (miscela di ammidi e acidi grassi olio di cocco) e la betaina, a
seconda del pH si carica positivamente o negativamente
In virtù della presenza dell’ammonio quaternario anfoterismo = possiede proprietà condizionanti verso il capello
6. PROFUMO
Usato come antimicrobico (gram+/-) evita la contaminazione accidentale del prodotto finito durante il suo utilizzo, in associazione con
altri conservanti (es. parabeni) ne potenzia l’efficacia
pH compreso |3.5-8.0|
usato in:
o lozioni
o creme
o prodotti per la pelle
o deodoranti
massimo dosaggio = 0.6% oltre 0.05% può cedere formaldeide sostanza potenzialmente cancerogena, irritante sulla cute e può
dare reazioni di sensibilizzazione
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8. METILISOTIAZOLINONE/METILCLORISOTIAZOLINONE = CONSERVANTE
Prodotti rinse off come bagnischiuma, shampoo, saponi in associazione con sostanze antimicrobiche come i parabeni
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DETERGENTE VISO-MANI
È un tensioattivo economico, liquido viscoso di colore leggermente giallo, solubile in acqua dura.
shampoo
bagnoschiuma
detergenti liquidi
Elevata irritazione del prodotto, uso prolungato provoca essiccamento della pelle, capelli e alterazioni del film idrolipidico
3. PROFUMO
5. AQUA
Proprietà viscosizzanti effetto viscosizzante perché schermando le forze elettrostatiche repulsive che si creano tra le molecole del tensioattivo
consentono di formarsi strutture tridimensionali molto ingombranti all’interno della formulazione determinando aumento di viscosità
Usato in shampoo/bagnodoccia
È un tensioattivo anfotero di origine sintetica ottenuto a partire dalla cocammide (miscela di ammidi e acidi grassi olio di cocco) e la betaina, a
seconda del pH si carica positivamente o negativamente
In virtù della presenza dell’ammonio quaternario anfoterismo = possiede proprietà condizionanti verso il capello
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8. METILCLOROISOTIAZOLINONE/METILISOTIZOLINONE = CONSERVANTI
È un sale dell’acido tetracarbossilico dotato di due doppietti elettronici (donatori di Lewis) appartenenti all’azoto, questo lo rende un legante
esadentato. Abitualmente si lega ad un catione metallico attraverso le sue due ammine e quattro carbossilati, adottando una geometria ottaedrica.
In pratica è in grado di inattivare i cationi metallici, impedendo che questi possano legarsi con altri ingredienti della formulazione cosmetica e
minare la stabilità del prodotto stesso.
In prodotti cosmetici dai saponi, agli shampoo ai balsami fino ai prodotti leave-on per il viso o per il corpo.
Non sono rilevati effetti di irritabilità, ma sono scarsamente biodegradabili problema ambientale
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IDROGEL
1. AQUA = SOLVENTE
Identifica una famiglia di omopolimeri reticolari ad alto PM dell’acido acrilico, si presenta come polvere bianca disperdibile in acqua, dove le catene
del polimero rimangono raggomitolate fino al momento della neutralizzazione con una base ha luogo a pH superiore a 5
La neutralizzazione determina la dissociazione delle funzionalità acide presenti sulla catena con conseguente repulsione elettrostatica, distensione
delle catene e viscosizzante.
Sono sensibili agli elettroliti, incompatibili con sostanze cationiche – le basi usate sono NaOH, KOH, trietanolammina
Studi clinici hanno dimostrato che questi polimeri hanno un basso potenziale di irritazione e sensibilizzazione cutanea
Forma un sottile strato sui capelli che conferisce al capello rigidità evitando di scompigliarsi.
6. METILPARABENI/PROPILPARABENI = CONSERVANTI
7. PROFUMO
È un derivato idrogenato dell’olio di ricino etossilato, possiede ottime capacità solubilizzanti, rapporto sostanza da solubilizzare/solubilizzante varia
da 1:2 a 110, a seconda della sostanza.
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Usi cosmetici:
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DETERGENTE INTIMO
È un tensioattivo anfotero di origine sintetica ottenuto a partire dalla cocammide (miscela di ammidi e acidi grassi olio di cocco) e la betaina, a
seconda del pH si carica positivamente o negativamente
In virtù della presenza dell’ammonio quaternario anfoterismo = possiede proprietà condizionanti verso il capello
Si presenta sotto forma di un liquido limpido grazie al legame ammidico presenta elevata stabilità al pH
Usato come tensioattivo ausiliare per ridurre l’aggressività dei tensioattivi anionici maggiormente aggressivi o come tensioattivo primario in
prodotti per pelli sensibili
È un diolo, composto organico alifatico con due funzionalità alcoliche, altamente idrofilo, solubile in acqua, altamente igroscopico, umettante.
Umettante è una sostanza igroscopico, in genere una molecola con diversi gruppi idrofili. L’igroscopicità nasce dalla possibilità di formare legame
idrogeno con l’acqua. Solitamente inserito in sistemi acquosi o in emulsioni per trattenere acqua evitandone l’evaporazione e quindi l’essiccamento
del prodotto, mentre in sistemi anidri è usato per conferire maggiore plasticità.
Il CIR (Cosmetic Ingredienti Review) considera il proiplen glicole sicuro per l’uso cosmetico fino ad una concentrazione del 50%.
Usi cosmetici:
Viene usato in cosmetici per mantenere una certa idratazione, fra cui troviamo gli idratanti e lozioni corpo
Si possono realizzare stick rigidi in presenza di sodio stearato
5. PROFUMI
6. ACQUA
È un acido organico tricarbossilico, polvere bianca e si ottiene per estrazione di agrumi e per fermentazione di soluzioni zuccherine
Proprietà chelanti
Proprietà esfolianti/cheratolitiche grazie alla funzione alcolica α
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8. METILPARABENI/PROPILPARABENI = CONSERVANTE
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EMULSIONE O/A
È un emulsionante non ionico non etossilato di derivazione naturale ottenuto per esterificazione dell’alcool cetearilico + glucosio. Si estrae dall’olio
di cocco/mais.
È un olio di origine minerale costituito da una miscela di idrocarburi C15-C40 ottenuta per distillazione del petrolio.
Applicato sulla pelle forma un film lipidico che impedisce la perdita di acqua degli strati superficiali riducendone la disidratazione e contribuendo a
mantenerla morbida e liscia, conferendo una sensazione di levigatezza.
Usato come veicolo per sostanze liposolubili, applicato sulla cute forma un film che potrebbe provocare l’occlusione dei pori con conseguente
azione comedogenica in pelli con predisposizione acneica.
Componenti lipofili idrocarburi paraffinici fluidi olio minerale pesante oleoliti, emulsioni O/A – A/O, paste, lipogel
Idrocarburo saturo di natura terpenica, sostituto stabile dello squalene, presente nella % insaponificabile degli oli vegetali e nel sebo umano
Squalene = instabile a causa della presenza nella sua struttura di insaturazioni ossidabili, impiegato lo squalano che presenta proprietà simili
Funzione protettiva della cute, grazie alla capacità di rigenerare film lipidico che impedisce l’aggressione da parte degli agenti esterni
Idratante riducendo evaporazione di acqua degli strati più profondi
Largamente usato come emolliente:
o Prodotti skin care
o Detergenza pelli sensibili, secche e adatto per bambini
4. AQUA SOLVENTE
Si ottiene come sottoprodotto nel processo di saponificazione dei grassi, si può ottenere sinteticamente partendo dal propilene
Usato come antimicrobico (gram+/-) evita la contaminazione accidentale del prodotto finito durante il suo utilizzo, in associazione con
altri conservanti (es. parabeni) ne potenzia l’efficacia
pH compreso |3.5-8.0|
usato in:
o lozioni
o creme
o prodotti per la pelle
o deodoranti
massimo dosaggio = 0.6% oltre 0.05% può cedere formaldeide sostanza potenzialmente cancerogena, irritante sulla cute e può
dare reazioni di sensibilizzazione
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Meccanismo d’azione consiste nel mettere in atto una vera e propria riprogrammazione cellulare attraverso azioni di repressione e depressione
genica, che riporta le cellule cutanee in una fase vitale propria di organismi in giovane età
8. PROFUMO
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Appartiene alla classe dei carbomer. È un poliacrilico reticolato idrofilo modificato idrofobicamente dall’inserimento di un monomero lipofilo in
bassa percentuale.
Polvere bianca che a contatto con l’acqua si idrata rapidamente e si rigonfia conferendo una maggiore viscosità al sistema
Stabile in presenza di elettroliti e tensioattivi
Compatibile con la maggior parte degli ingredienti cosmetici
La stabilizzazione delle emulsioni avviene con meccanismo elettrostatico:
o La porzione idrofile rigonfia nella fase acquosa, mentre la parte idrofobica è adsorbita sulla superficie delle gocce di olio
o Le interazioni tra le diverse catene polimeriche generano fenomeni sterici ed elettrostatici che impediscono la coalescenza
delle gocce di olio rendendo stabile l’emulsione
Adatto ad una vasta gamma di prodotti cosmetici |0.05-0.5|% = emulsione per emulsioni fino al 50% di olio
Trattandosi di polimeri acidi una volta dispersi in acqua necessitano basi per neutralizzare, conferendo trasparenza al sistema
Poliacrilati considerati sicuri per uso cosmetico
Identifica una famiglia di omopolimeri reticolari ad alto PM dell’acido acrilico, si presenta come polvere bianca disperdibile in acqua, dove le catene
del polimero rimangono raggomitolate fino al momento della neutralizzazione con una base ha luogo a pH superiore a 5
La neutralizzazione determina la dissociazione delle funzionalità acide presenti sulla catena con conseguente repulsione elettrostatica, distensione
delle catene e viscosizzante.
Sono sensibili agli elettroliti, incompatibili con sostanze cationiche – le basi usate sono NaOH, KOH, trietanolammina
Studi clinici hanno dimostrato che questi polimeri hanno un basso potenziale di irritazione e sensibilizzazione cutanea
Chimicamente è costituito da monoesterasi a lunga catena, derivanti da alcol e acidi grassi aventi due doppio legami, uno sull’acido e uno sull’alcol
Si tratta di una cera liquida, altamente assorbibile dalla pelle umana, ricco di antiossidanti altamente stabile all’irrancidimento
make up
skin care
cura dei capelli
Miscela di acidi grassi = olio oleico, olio linoleico, olio palmitico e palmoleico
% insaponificabile = fitosteroli, vit liposolubili, alcoli terpenici in grado di stimolare attività di fibroblasti sintesi collagene inibiz collageneasi
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5. AQUA = SOLVENTE
6. IDROSSIDO DI SODIO
8. PROFUMO
Attività antiossidante in grado di smorzare la reattività di radicali liberi bloccando la capacità di eventi che determinano lo stress ossidativo che
causa danni alle cellule
i radicali liberi (formandosi per UV, fumo, inquinamento) degradano gli acidi grassi presenti nella pelle e alterano la struttura del
collagene perdendo elasticità invecchiamento cutaneo rughe
tocoferolo è lipofilo quindi affine alle membrane cellulari contrasta eccesso di ROS
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FONDOTINTA O/A
1. ACIDO STEARICO
È un acido grasso di origine vegetale o animale, completamente saturo con catena lineare costituita da 18 atomi di carbonio. Si presenta come un
solido bianco, consistenza cerosa, insolubile in acqua, solubile in EtOH.
In presenza di NaOH ci deve far suggerire che l’acido stearico funga da stabilizzante, ove non c’è la funzione è squisitamente da acido grasso,
componente lipidico della formulazione.
Viene ottenuto trattando i trigliceridi con acqua ad alta temperatura e pressione, presenta le seguenti proprietà:
emollienti, lipogelificanti
tocco ceroso, ma asciutto
Fattore di consistenza in formulazioni cosmetiche sia A/O che O/A dove conferisce viscosità al prodotto senza appesantirlo, ne migliora la
scorrevolezza e la stendibilità sulla pelle
Consistenza cerosa aiuta a rendere più asciutta la texture di formulazioni caratterizzate da elevate percentuali di fase oleosa
Si inserisce nella fase grassa di emulsioni dove fonda a 60°C
Impiegato per la formulazione di emulsioni evanescenti poiché in presenza di trietanolammina ad alta concentrazione, forma in situ lo
stearato di trietanolammina con proprietà emulsionante
È un diolo, composto organico alifatico con due funzionalità alcoliche, altamente idrofilo, solubile in acqua, altamente igroscopico, umettante.
Umettante è una sostanza igroscopico, in genere una molecola con diversi gruppi idrofili. L’igroscopicità nasce dalla possibilità di formare legame
idrogeno con l’acqua. Solitamente inserito in sistemi acquosi o in emulsioni per trattenere acqua evitandone l’evaporazione e quindi l’essiccamento
del prodotto, mentre in sistemi anidri è usato per conferire maggiore plasticità.
Il CIR (Cosmetic Ingredienti Review) considera il proiplen glicole sicuro per l’uso cosmetico fino ad una concentrazione del 50%.
Usi cosmetici:
Viene usato in cosmetici per mantenere una certa idratazione, fra cui troviamo gli idratanti e lozioni corpo
Si possono realizzare stick rigidi in presenza di sodio stearato
Sono in grado di assorbire elevate quantità di acqua conferendo alla formulazione importante proprietà emollienti e idratanti
skin-care
cura – trattamento cuoio capelluto
make-up
Estere ottenuto tra alcol cetilico e acido palmitico, in grado di formare film lipidico che riduce perdita di acqua dello strato corneo
Usato in prodotti:
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skin-care
hair care
6. KAOLIN = ADDITIVO
Si usa per formulazioni come polveri aspersori come ciprie, fondotinta, maschere
Possiede un elevato indice di rifrazione in grado di assorbire, riflettere, disperdere luce solare
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GEL IDRATANTE
1. CARBOMER
2. GLICERINA
3. IDROSSIDO DI SODIO
4. ACIDO CITRICO
5. ACQUA
6. PROFUMO
7. PEG-40-IDRO-CAST-OIL
8. TOCOFEROLO
TENSIDE
1. GLICERINA
2. ACQUA
4. SODIO COCAMPHOACETATE
5. PARABENI
6. PROFUMO
7. CLORURO DI SODIO
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DEODORANTI
Limitano la proliferazione
riducendo il processo di formazione
BATTERIOSTATICI dei prodotti responsabili del cattivo
odore
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COMPONENTI LIPOFILI
CLASSIFICAZIONE CARATTERISTICHE PRODOTTI APPLICAZIONI
In base al numero di atomi di carbonio possono essere FLUIDI
Idrocarburi lineari, saturi, di natura estrattiva, derivati del 1. FLUIDI = o Oleoliti
petrolio l’assenza di polarità rende l’olio minerale facilmente emulsionabile o Emulsioni A/O
olio minerale leggero minore untuosità+maggiore scorrevolezza o Emulsioni O/A
VANTAGGI olio minerale pesante (Paraffinum Liquidum) o Paste
Facile profumabilità o Lipogeli
Ridotta ossidazione 2. SEMISOLIDI
Aspetto perfetto da un pdv organolettico non irritante né sensibilizzante, buone proprietà emollienti, chimicamente e fisicamente SEMISOLIDI
IDROCARBURI interte Fards, unguenti
PARAFFINICI Vaselina (Petrolatum) massa semisolida untuosa Rossetti
Creme da massaggio
3. SOLIDI
Paraffina (Paraffin) si utilizza per p.f. della fase grassa SOLIDI
Cera microcristallina usato per sistemi più viscosi + p.f Creme grasse, rossetti, stick
Ceresina (Ceresin) non irritante ne sensibilizzante
Ozocherite (Ozokerit) buona plasticità + inerte
Esaisoprene (Syntequal),
IDROCARBURI Alternative sintetiche prestazioni cosmetiche simili allo squalano
TERPENOIDI
Alta idrofobia A varie viscosità in base alla lunghezza della catena (n) = Dimethicone
DIMETIL Si supera lo sgradito svantaggio dell’untuosità degli oli Siliconi a bassa viscosità
POLISILOSSANI Proprietà uniformi in un ampio intervallo di temperatura Siliconi a media viscosità
Bassa tensione superficiale Siliconi ad alta viscosità gomme siliconiche
o Riduzione schiuma
o Aumento bagnabilità Sostituzione di un metile con un fenile
FENIL Alto grado di scorrevolezza Phenyl Dimethicone o Phenil Methicone
LIPIDI POLISILOSSANI Alta idrorepellenza
SILICONICI Inerzia fisiologica
Buona maneggevolezza cosmetica Se n = 4-5 Deodoranti privi di acqua
Limite ecologico = poco degradabili Cyclomethicone Usati come componente lipidica di emulsioni
Uso per capelli Volatili, limpidi, insapori, atossici,
SILICONI Funzione di riempire le cuticole non untuosi, non sensibilizzanti
CICLIZZATI lucentezza dei capelli
uso prolungato rischia di conferire secchezza ai capelli
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Facile ossidabilità, aggiunta efficaci antiossidanti Olio di arachidi, usato come componente lipidico in Occupano un posto d’elezione nel settore dei lipidi cosmetici
Controllo della temperatura, assenza di luce e di agenti o Emulsioni, unguenti, lipogeli SVANTAGGI
perossidanti durante la lavorazione Olio di mandorle o Struttura grande causa impedimento sterico, si traduce in
Olio di ricino Difficile emulsionabilità
o Produzione di saponi Difficile stendimento sulla pelle
o Plastificante in preparazioni per le unghie, solventi per smalti, brillantine, rossetti, o Acidi grassi insaturi ossidazione e irrancidimento
OLI VEGETALI cosmetici per ciglia o Trigliceridi naturali colorati e con odore non copribile
Olio di sesamo o Si preferiscono i trigliceridi saturi fluidi fi sintesi
o Oleoliti
o Emulsioni per prodotti solari
Olio di avocado, usato come componente lipidico per
o Oleoliti, unguenti
ESTERI o Emulsioni per pelli secche, devitalizzante, prodotti solari
GLICERICI Olio di crusca e germe di riso, germe di grano, soia
Burro di karitè
o Preparati eudermici (smagliature, pelli secche, ragadi)
BURRI VEGETALI o Protezione solare, massaggi sportivi
Burro di cacao
Stick per le labbra, rossetti, eccellenti emolliente
CERE DI SINTESI
ALCOLI GRASSI Alcol oleico buona capacità disperdente (alcol solubile dopobarba) Usato come solvente, disperdente di coloranti in stick labbra
Ottil dodecanolo spiccato potere solvente Si usa in oleoliti, emulsioni fluide, rossetti, fondotinta
ACIDI GRASSI Stearina costituisce la base delle creme asciutte adatte a pelli grasse, per mani e piedi Come lipide opacante in emuls, salificata con basu per sticks,
Acido oleico usato in creme evanescenti, creme o schiume da barba, saponi schiuma da barba
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ANTIOSSIDANTI + SEQUESTRANTI + PRESERVANTI = CONSERVANTI Legge 11 ottobre 1986 n 713 – Allegato V
ATTIVITA’ ANTI COEFFICIENTE STABILITA’ ALLA COMPATIBILITA’ STABILITA’ AI COMPATIBILITA
PRESERVANTI MICROBICA TOSSICITA’ SOLUBILITA’ DI TEMPERATURA CON ALTRI VARI pH CONTENITORE COSTO GIUDIZIO FINALE
RIPARTIZIONE COMPONENTI
Sali di alluminio quaternario tensi Discreti come conservanti,
Tensidi o Bezetonio cloruro (colluttori) Tossici ad altri dosaggi Anionici Attività purificanti e deodoranti
Rischioso per occhi Elettroliti maggiora pH
cationici o Benzalconio cloruro Proteine 7.5-8.0
Poco attivo sui Gram-
Formaldeide Formalina, paraformalina Stabile con ogni Prodotto valido per sanitizzare
e cessori di Diazolidinurea Spettro ampio Irritante Idrosolubile tipo di Basso impianti e contenitori
Odore sgradevole tensioattivo
formaldeide
Alta reattività Incompatibile con
proteine
N-metil-isotiazolinone e analogo clorurato
Tioderivati
AgCl su TiO2
Vari Idrossi-mteil-glicinato di sodio, chlorphenesin
1,2-pentilenglicole
Sostanze Etil-esil-glicerina
alternative Caprilolil-glicina
Tea tree oil, esteri laurici, derivati fosfolipidici
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Citrato
L’agente antiossidante secondario o
AGENTI ANTIOSSIDANTI sinergista assorbe l’ossigeno presente
(sinergisti) nell’ambiente e rigenera l’antiossidante
primario
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TENSIOATTIVI
Saponi modificati, sali alcalini di acidi grassi R-COO-X+
o Si ottengono per idrolisi dei grassi e salificazione, dove X
corrisponde a Na, K, ammonio, trie-etanolammina
Olio di cocco
Olio di palma
Olio palmisto
Sego, sugna
Oli vegetali o animali
Eterosaponi R-O-(CH2- CH2-O)n- CH2-COO-X+
o Non subiscono idrolisi alcalina
o Detergono la pelle senza alterare il pH
Amido-saponi R-CO-NH-(CH-R-CO-NH)n-COO-X+
TENSIOATTIVI ANIONICI o Grazie alla catena polipeptidica detergono la pelle in modo
-COO-X+ delicato senza irritare
Sarcosinati R-CO-N-(CH3)- CH2-COO-X+
o Sarcosine e sarcosinati sono ottimi detergenti, ben tollerati,
usati in:
shampoo
bagno schiuma
come componente schiumogeno in dentifrici
Acilglutamati HOOC-CH2-CH2-CH(NHCOR)- COO-X+
o Partendo dal glutamato sodico si ottiene il detergente più Nel campo della detersione questi tensioattivi sono i più efficaci,
fisiologico esistente si fissano sullo sporco carico positivamente e sono respinti dal
Alchil-aril-solfonati Benzene-R+SO3Na substrato cutaneo o capillare carico negativamente
o Fortemente tensioattiva, molto schiumogena, usato in:
detersivi per stoviglie
in alcuni bagno schiuma
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MODIFICATORI REOLOGICI
Essudati vegetali
o Gomma arabica
Stabilizzante in emulsioni O/A
Facilita spalmabilità dei prodotti
Ammorbidisce epidermide (film)
A dosi alte, fissativo capelli
A dosi ridotte, emolliente gengivale nei dentrifrici
o Gomma Karaja
Buon emolliente, filmogeno, protettivo
o Gomma adragante
Proprietà adesive
Ammorbidente in paste e geli dentifrici
Lenitivo gengivale
Estratti da semi
o Gomma guar
Viscosizzante, emolliente e ammorbidente
o Gomma carruba
Usato in alternativa alla gomma guar
Agente idratante
o Pectine
Sospendente, stabilizzante di emulsioni
Preparazione di dentifrici
POLIMERI NATURALI o Amido e derivati glicerolato d’amido
Ammorbidente, lenitivo per pelli arrossate
Estratti da foglie e fiori miscele di polisaccaridi e acidi poliuronici
o Aloe
o Altea e malva
o Calendula
o Piantaggine
Azione di condizionante e idratante cutaneo indiretto
Lenitivo dopo rasatura, epilazione e depilazione
Azione filmogena in lozioni per capelli, shampoo e
doposhampoo
Lenitivo, rinfrescante, antiarrossamento
Provenienza marina
o Agar agar agarosio + agaropectina
Formulazione di geli per le mani
Prodotti per il trucco degli occhi
o Alginati sale di sodio, potassio, calcio dell’acido alginico
o Carragenani
Viscosizzanti, sospendenti, stabilizzanti in emulsioni
Eccipienti in lozioni e creme per il viso e mani, maschere di
bellezza, paste dentifricie
Origine animale
o Caseina famiglia di fosfoproteine in latte fresco
o Gelatina collagene naturale delle proteine, derivate dalle carni
Acido acrilico
Acido met-acrilico
Acrilammide
Alcool vinilico
Vinil-acetato
Stirene
POLIMERI E COPOLIMERI ACRILICI, Poli-vinil-pirrolidone (PVP) prodotti idrosolubili (lacche)
VINILICI, MALEICI ect. o Forma un sottile strato sui capelli che conferisce al capello
rigidità evitando di scompigliarsi
o + poli-dimetil-silossano ci sono due fasi
1. Silicone = forma strato superficiale sul PVP
2. PVP = tiene distante l’acqua
Poli-vinil-acetato (PVA) prodotti alcolsolubili + idrofobi - igroscopici
Carbomer polimero con struttura l’acido idrossi-acrilico
o Grande facilità di manipolazione
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Trigliceridi idrossi-stearici
o Olio di ricino idrogenato/ Olio di mandorle/ Olio minerale
Agisce come lipogelificante
Disperso sotto forte agitazione forma una rete tridimensionale
di molecole tissotropiche e assorbenti, legate da ponti H che
ESTERI DI ACIDI GRASSI A STRUTTURA agiscono come struttura di rinforzo
STEREOSIMERA MODIFICATA La consistenza ottenuta dipende da:
Sali bi-trivalente di acidi grassi Olio impiegato
Polarità dell’olio impiegato
Carbossilati di alluminio
o Stearati di alluminio tri-di-mono-stereato di alluminio
Agenti gelificanti in sistemi oleosi
Stabilizzanti in emulsioni
FILMOGENI
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UMETTANTI
La maggior parte delle forme cosmetiche esige la presenza di umettanti a dosi medie del 2.5-5.0%, lo scopo è quello di
preparare il prodotto reologico alla successiva aggiunta di acqua
Viene usato soprattutto in modificatori reologici naturali o semisintetici
Aiutano a rendere più agevole l’applicazione di un cosmetico
Appartengono a differenti gruppi chimici
Hanno le seguenti funzioni:
o Umettanti
o Antidisidratanti trattengono acqua nei sistemi acquosi per evitare un loro asciugamento
o Plastificanti
In tecnica farmaceutica è usato in formulazioni per le capsule (glicerina+gelatina) che conferisce alla
capsula plasticità
Danno maggiore plasticità ai sistemi anidri
o Cosovalenti
o Bagnanti
Sono idrosolubili e molto idrofili
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Tecnologia INVECCHIAMENTO
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CUTANEO
PREVENZIONE/TRATTAMENTO PROPRIETA’ INGREDIENTI
OLI IDROCARBURICI E CERE
OCCLUSIVI o Vaselina, paraffina, squalano, oli minerali
Sono lipidi, fungono da barriera sulla pelle evitando la regolare SILICONI
traspirazione o Dimeticone, ciclometicone
Favoriscono l’idratazione cutanea riducendo l’evaporazione GRASSI ANIMALI E VEGETALI
dell’acqua dallo strato corneo o Burro di cacao + Lanolina
Sostanze oleose attraverso le quali l’acqua non riesce a passare ACIDI GRASSI
o Acidi della lanolina + Acido stearico
ALCOL GRASSI
o Alcoli della lanolina + Alcol cetilico
IDRATANTI CERE
PREVENZIONE/TRATTAMENTO o Carnauba + Candelilla
Una buona formulazione di un FOSFOLIPIDI
idratante contiene un o Lecitina
occlusivo in associazione con STEROLI
un umettante per idratare la o Colesterolo
pelle in maniera ottimale
Glicerina + Miele
UMETTANTI Sodio lattato
Hanno la funzione di attirare l’acqua dagli strati vitali della pelle verso Urea
lo strato corneo Importante per capacità di diffondere nello strato corneo e rompere i legami
Doppia funzione cosmetica idrogeno, liberando sui corneociti i siti disponibili per il legame con l’acqua,
1. Evitare alterazioni all’interno della confezione creando uno provoca:
strato sulla superficie per perdita di acqua o desquamazione dissolvendo le molecole che cementano i
2. Effetto sulla pelle di richiamo dell’acqua corneociti
Recuperano acqua dal derma Sodium PCA (pyrrolidone carbonic acid)
L’idratazione avviene dall’interno verso l’esterno in grado di duplicare la capacità di assrobimento di acqua da parte dei
Sono in grado di riempire i vuoti presenti nello glicosamminoglicani
strato corneo attraverso il rigonfiamento Propilen glicole
o Pelle più liscia Sorbitolo
o Effetto emolliente Gelatina
Acido ialuronico
Alcune vitamine + Alcune proteine
LIPIDO SEBO-SIMILI
EMOLLIENTI o Squalene + Cera d’api
Capacità di una sostanza di riempire di spazi tra corneociti o Cera carnauba + Acidi grassi polinsaturi
particolarmente abbondanti in caso di pelle secca EMULSIONANTI NON ETOSSILATI DI NUOVA GENERAZIONE
(azione anche idratante e lubrificante) o Alchil glucosidi + Esteri del saccarosio
Eliminazione di segni e sintomi della pelle secca LIPIDI STRUTTURALI
Aumento di lubrificazione o Ceramidi + Fosfolipidi + Sfingolipidi
Riduzione di attrito TRIGLICERIDI DI NATURA VEGETALE
Ripristino rapido di forma della pelle sottoposta a deformazione o Burro di karitè
EMOLIENTI per aumento dell’elasticità o Olio soya + Olio avocado + Olio di macadamia
PREVENZIONE/TRATTAMENTO Maggiore deformabilità a causa di aumento di morbidezza ALCOLI
o Octyl dodecanol + Hexyl decanol + Oleyl alchool
1. E. + UNTUOSI difficile da spalmare crema da notte e ESTERI
contorno occhi o Oleyl oleate + Octyl sterate
2. E. +/- UNTUOSI creme da giorno o PEG-7-gliceryl cocate
3. E. – UNTUOSI facile da spalmare/meno occlusivi latti per il o Coco caprilate/caprate
corpo o Myristyl myristate
o Cetaeryl isononanoate
o Isopropyl myristate
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