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Tecnologia farmaceutica applicata - Prodotti cosmetici

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Tecnologia farmaceutica applicata - Prodotti cosmetici

Definizione: qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide,
sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo
esclusivamente o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne l'aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o
correggere gli odori corporei.

Nuovo regolamento dei prodotti cosmetici

Il 22 dicembre 2009, nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, è stato pubblicato il nuovo regolamento sui cosmetici,
approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, allo scopo di armonizzare le disposizioni già esistenti in materia (Direttiva
Europea 76/768/CEE e succ. mod.).

Entrata in vigore

Il regolamento è entrato in vigore l'11 gennaio 2010, tuttavia, avrà completa ed effettiva applicazione solo a partire dall'11 luglio
2013.

Scopi

 eliminare la incertezze e le incoerenze giuridiche dovute all'elevato numero di emendamenti che la direttiva ha subìto nel
corso dei decenni;
 armonizzare la procedura di immissione sul mercato dei prodotti cosmetici ad oggi presenta diversa da Stato a Stato;
 garantire maggiore certezza ed uniformità di interpretazione attraverso l'introduzione di un set di definizioni base, finora
assenti;
 evitare divergenze nei recepimenti nazionali da parte dei vari Stati membri che non contribuiscono alla sicurezza del
prodotto ma gravano sugli oneri normativi e sui costi amministrativi;
 garantire che i prodotti cosmetici immessi sul mercato dell'Unione siano sicuri alla luce dell'innovazione del settore.

Novità principali
Set di definizioni (articolo 2)
È stato inserito un set di definizioni finora assente. A titolo meramente esemplificativo, si richiama l'importanza
dell'introduzione delle definizioni di immissione e messa a disposizione sul mercato, sul mercato o di fabbricante e
distributore che nel corso degli anni avevano dato vita ad un acceso dibattito interpretativo;

Valutazione della sicurezza dei cosmetici (articolo 10)


In passato non venivano specificate le informazioni che la valutazione della sicurezza doveva contenere; ora l'elemento
cruciale del nuovo testo è il chiarimento in merito alle informazioni che devono essere contenute nella valutazione della
sicurezza del prodotto cosmetico. I prodotti cosmetici messi a disposizione sul mercato devono essere «sicuri per la
salute umana se utilizzati in condizioni d'uso normali o ragionevolmente prevedibili», tenuto conto in particolare della
presentazione del prodotto, dell'etichettatura, delle istruzioni per l'uso e per lo smaltimento e considerata anche
qualsiasi altra indicazione o informazione da parte della persona (giuridica o fisica) designata quale responsabile del
prodotto cosmetico, che dovrà assicurare il rispetto del disposizioni del regolamento da parte del prodotto
commercializzato nell'ambito dell'Unione Europea. In generale, si tratta del fabbricante ma, in alcuni casi, può consistere
nel distributore (ovvero il soggetto che immette un prodotto cosmetico sul mercato con il suo nome o con il suo marchio
o modifica un prodotto già immesso sul mercato in modo tale che possa essere compromessa la conformità con i
requisiti applicabili), che avrà il compito di adottare tutte le misure correttive necessarie (inclusi la notifica alle autorità
competenti e il ritiro dal mercato), qualora emerga che il prodotto venduto non sia conforme ai requisiti stabiliti. La
persona responsabile dovrà anche garantire che, prima di essere immessi sul mercato, i cosmetici siano stati sottoposti a
una valutazione della sicurezza e che sia stata elaborata una relazione sulla sicurezza stilata in base alle indicazioni del
regolamento; dovrà inoltre tenere per un periodo di dieci anni una documentazione informativa sul prodotto cosmetico
per il quale è responsabile. La persona responsabile del prodotto sarà tenuta, inoltre, a notificare una serie
d'informazioni - in formato elettronico - alla Commissione europea, relativamente alle sostanze presenti e alla
composizione del prodotto cosmetico, anche al fine di consentire un trattamento medico pronto ed adeguato in caso di
alterazione della salute;

Notifica centralizzata (articolo 13)


Coerentemente con l'obiettivo di armonizzare le diverse normative nazionali riguardanti la procedura di immissione sul
mercato si è prevista una notifica centralizzata e in formato elettronico alla Commissione europea, contenente una serie
di informazioni stabilite. Al momento dell'immissione sul mercato è previsto l'invio sempre alla Commissione anche
dell'etichetta e dell'eventuale fotografia del prodotto.

Sostanze CMR (articolo 15)

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Finora le sostanze CMR 1 e 2 venivano automaticamente vietate nei prodotti cosmetici. Le sostanze CMR 3 venivano
vietate finché il Comitato scientifico, sulla base dei dati relativi all'esposizione, non concludesse che la sostanza in
questione è sicura ai fini dell'impiego nei prodotti cosmetici. L'articolo 15 intende proporre un sistema di gestione del
rischio per le sostanze CMR 1A o 1B - ai sensi dell'Allegato VI, parte 3 del regolamento (CE) n. 1272/2008 - e 2 che
consente, a condizioni estremamente severe l'impiego di tali sostanze qualora siano state ritenute sicure dal Comitato
scientifico dei prodotti di consumo (SCCP).

Nanomateriali (articolo 16)


Per i prodotti contenenti nanomateriali è prevista una notifica contenente anche una serie d'informazioni circa gli stessi
nano materiali come la dimensione delle particelle e le proprietà fisiche e chimiche, una stima della quantità che si
prevede immettere sul mercato per anno, il profilo tossicologico, i dati sulla sicurezza e le condizioni di esposizione
ragionevolmente prevedibili che va presentata 6 mesi prima dell'immissione sul mercato. Inoltre, nell'elenco degli
ingredienti esposto sulle confezioni dei cosmetici dovrà figurare chiaramente la presenza di nanomateriali.
Entro 48 mesi dall'entrata in vigore del regolamento, la Commissione metterà a disposizione un catalogo di tutti i
nanomateriali utilizzati nei prodotti cosmetici immessi sul mercato.

Etichettatura
Nell'etichetta dei cosmetici, non dovranno essere impiegati diciture, denominazioni, marchi, immagini o altri segni,
figurativi o meno, «che attribuiscano ai prodotti stessi caratteristiche o funzioni che non possiedono». Come richiesto
dai deputati del Parlamento europeo, la Commissione dovrà anche stabilire un piano d'azione, in cooperazione con gli
Stati membri, riguardante le dichiarazioni ("claims") figuranti sui cosmetici e fissare le priorità per determinare criteri
comuni che giustificano il loro uso. Dovrà poi adottare un elenco di criteri comuni per le dichiarazioni che possono
essere utilizzate sui prodotti cosmetici.

Sorveglianza del mercato (articolo 22)


Gli Stati membri dovranno anche realizzare i dovuti controlli su scala adeguata dei prodotti e degli operatori economici,
tramite la documentazione informativa del prodotto e, se del caso, mediante test fisici e di laboratorio sulla base di
campioni adeguati. Dovranno poi vigilare sul rispetto dei principi delle buone prassi di fabbricazione e conferire alle
autorità di vigilanza del mercato le competenze, le risorse e le conoscenze necessarie per consentire loro di espletare i
loro compiti in modo adeguato. Infine, per contribuire a semplificare la vigilanza sul mercato e a migliorarne l'efficienza,
occorrerà inoltre garantire la rintracciabilità di un prodotto in tutta la catena di fornitura.

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22.12.2009 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 342/59

REGOLAMENTO (CE) n. 1223/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO


del 30  novembre 2009
sui prodotti cosmetici
(rifusione)
(Testo rilevante ai fini del SEE)

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, (5) Le preoccupazioni di ordine ambientale cui possono dar
origine le sostanze impiegate nei prodotti cosmetici sono
considerate tramite l’applicazione del regolamento
visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio,
l’articolo 95, del 18  dicembre  2006, concernente la registrazione, la
valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze
chimiche (REACH), che istituisce un’Agenzia europea per
vista la proposta della Commissione, le sostanze chimiche (4), che consente di valutare la sicu­
rezza ambientale a livello intersettoriale.

visto il parere del Comitato economico e sociale europeo (1),


(6) Il presente regolamento riguarda soltanto i prodotti cosme­
tici ad esclusione dei medicinali, dei dispositivi medici e dei
deliberando secondo la procedura di cui all’articolo  251 del biocidi. La distinzione risulta soprattutto dalla definizione
trattato (2), particolareggiata dei prodotti cosmetici, la quale fa riferi­
mento sia alle aree di applicazione dei prodotti stessi, sia ai
fini perseguiti con il loro impiego.
considerando quanto segue:

(7) Per stabilire se un prodotto debba essere considerato pro­


(1) La direttiva 76/768/CEE del Consiglio, del 27 luglio 1976, dotto cosmetico è opportuno basarsi sulla valutazione caso
concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati per caso, tenendo conto di tutte le caratteristiche del pro­
membri relative ai prodotti cosmetici (3), ha subito diverse dotto in questione. I prodotti cosmetici possono compren­
e sostanziali modificazioni. In occasione di nuove modifi­ dere creme, emulsioni, lozioni, gel e oli per la pelle,
cazioni della suddetta direttiva è opportuno, in questo caso maschere di bellezza, fondotinta (liquidi, paste, ciprie),
specifico, per ragioni di chiarezza, procedere alla sua rifu­ cipria, talco per il dopobagno e per l’igiene corporale,
sione in un testo unico. saponi di bellezza, saponi deodoranti, profumi, acque da
toeletta ed acqua di Colonia, preparazioni per bagni e
docce (sali, schiume, oli, gel), prodotti per la depilazione,
(2) Il regolamento è lo strumento giuridico adeguato, dato che deodoranti e antitraspiranti, tinture per capelli, prodotti
prevede norme chiare e dettagliate, che non lasciano spa­ per l’ondulazione, la stiratura e il fissaggio, prodotti per la
zio a divergenze nel recepimento da parte degli Stati mem­ messa in piega, prodotti per pulire i capelli (lozioni, pol­
bri. Il regolamento garantisce inoltre che le prescrizioni veri, shampoo), prodotti per mantenere i capelli in forma
giuridiche siano attuate contemporaneamente in tutta la (lozioni, creme, oli), prodotti per l’acconciatura dei capelli
Comunità. (lozioni, lacche, brillantine), prodotti per la rasatura (creme,
schiume, lozioni), prodotti per il trucco e lo strucco, pro­
dotti destinati ad essere applicati sulle labbra, prodotti per
l’igiene dei denti e della bocca, prodotti per la cura delle
(3) Il presente regolamento intende semplificare le procedure
unghie e lacche per le stesse, prodotti per l’igiene intima
e snellire la terminologia, riducendo gli oneri amministra­
esterna, prodotti solari, prodotti autoabbronzanti, prodotti
tivi e le ambiguità. Inoltre rafforza taluni elementi del qua­
per schiarire la pelle e prodotti antirughe.
dro normativo sui cosmetici, quali il controllo all’interno
del mercato, al fine di garantire un elevato livello di tutela
della salute umana.
(8) La Commissione dovrebbe definire le categorie di prodotti
cosmetici che sono rilevanti ai fini dell’applicazione del
(4) Il presente regolamento armonizza in modo esauriente le presente regolamento.
regole all’interno della Comunità al fine di creare un mer­
cato interno dei prodotti cosmetici garantendo un livello
elevato di tutela della salute umana.
(9) I prodotti cosmetici dovrebbero essere sicuri nelle condi­
zioni normali o ragionevolmente prevedibili di uso. In par­
(1)  GU C 27 del 3.2.2009, pag. 34. ticolare, i rischi per la salute umana non dovrebbero essere
(2)  Parere del Parlamento europeo del 24 marzo 2009 (non ancora publi­ giustificati attraverso un’analisi rischi-benefici.
cato nella Gazzetta ufficiale) e decisione del Consiglio del 20 novem­
bre 2009.
(3)  GU L 262 del 27.9.1976, pag. 169. (4)  GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1.

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L 342/60 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 22.12.2009

(10) La presentazione di un prodotto cosmetico e, in partico­ (17) Ai fini di un’efficace sorveglianza del mercato, la documen­
lare, la forma, l’odore, il colore, l’aspetto, l’imballaggio, tazione informativa sul prodotto dovrebbe essere tenuta ad
l’etichettatura, il volume o le dimensioni dello stesso non immediata disposizione dell’autorità competente dello
dovrebbero mettere a repentaglio la salute e la sicurezza Stato membro in cui si trova la documentazione presso un
dei consumatori creando confusione con i prodotti alimen­ indirizzo unico all’interno della Comunità.
tari, a norma della direttiva 87/357/CEE del Consiglio, del
25 giugno 1987, concernente il ravvicinamento delle legi­
slazioni degli Stati membri relative ai prodotti che, avendo (18) Per essere comparabili e di qualità elevata, i risultati degli
un aspetto diverso da quello che sono in realtà, compro­ studi non clinici sulla sicurezza eseguiti al fine di valutare
mettono la salute o la sicurezza dei consumatori (1). la sicurezza dei prodotti cosmetici dovrebbero essere con­
formi alla legislazione comunitaria pertinente.

(11) Per stabilire responsabilità chiare, ogni prodotto cosmetico (19) È opportuno precisare le informazioni che devono essere
dovrebbe essere collegato ad un responsabile all’interno a disposizione delle autorità competenti. Tali informazioni
della Comunità. dovrebbero includere tutti gli elementi necessari relativi
all’identità, alla qualità, alla sicurezza per la salute umana e
agli effetti attribuiti al prodotto cosmetico. In particolare
tali informazioni sul prodotto dovrebbero includere una
(12) Garantire la rintracciabilità di un prodotto cosmetico in relazione sulla sicurezza del prodotto cosmetico, dalla
tutta la catena di fornitura contribuisce a semplificare la quale risulti che è stata effettuata una valutazione della
vigilanza sul mercato e a migliorarne l’efficienza. Un sicurezza del prodotto.
sistema efficiente di tracciabilità agevola alle autorità di
vigilanza del mercato il compito di rintracciare gli opera­
(20) Per garantire l’applicazione ed il controllo uniformi delle
tori economici.
restrizioni applicabili a determinate sostanze, il campiona­
mento e l’analisi d effettuati in modo riproducibile e
standardizzato.
(13) È necessario determinare a quali condizioni un distributore
debba essere considerato la persona responsabile.
(21) Ai sensi del presente regolamento il termine «miscela»
dovrebbe avere lo stesso significato del termine «preparato»
precedentemente utilizzato nella legislazione comunitaria.
(14) Tutti i grossisti, siano essi persone fisiche o giuridiche, e i
dettaglianti che vendono direttamente al consumatore (22) Per ragioni di efficace sorveglianza del mercato, è oppor­
sono coperti dal riferimento al distributore. È quindi tuno che venga stabilito l’obbligo di notifica all’autorità
opportuno adattare gli obblighi del distributore al rispet­ competente di determinate informazioni riguardanti il pro­
tivo ruolo e alla parte di attività di ognuno di tali operatori. dotto cosmetico immesso sul mercato.

(23) Per consentire un intervento medico rapido ed adeguato


(15) Il settore europeo dei cosmetici è una delle attività indu­ nei casi di alterazione della salute, le informazioni neces­
striali vittime della contraffazione, con rischi sempre mag­ sarie sulla formulazione del prodotto dovrebbero essere
giori per la salute umana. Gli Stati membri dovrebbero presentate ai centri antiveleno e agli organismi analoghi
prestare particolare attenzione all’applicazione della legi­ istituiti dagli Stati membri.
slazione comunitaria orizzontale e delle misure riguardanti
i prodotti contraffatti nel settore dei prodotti cosmetici,
come ad esempio il regolamento (CE) n.  1383/2003 del (24) Per ridurre al minimo gli oneri amministrativi, le informa­
Consiglio, del 22  luglio  2003, relativo all’intervento del­ zioni notificate alle autorità competenti, ai centri antive­
l’autorità doganale nei confronti di merci sospettate di vio­ leno e agli organismi analoghi dovrebbero essere
lare taluni diritti di proprietà intellettuale e alle misure da presentate centralmente per l’intera Comunità facendo
adottare nei confronti di merci che violano tali diritti (2), e ricorso ad un’interfaccia elettronica.
la direttiva 2004/48/CE del Parlamento europeo e del Con­
siglio, del 29  aprile 2004, sul rispetto dei diritti di pro­
prietà intellettuale (3). I controlli all’interno del mercato (25) Al fine di garantire un’agevole transizione alla nuova inter­
rappresentano uno strumento efficiente per l’identifica­ faccia elettronica, è opportuno consentire agli operatori
zione dei prodotti che non sono conformi ai requisiti del economici di notificare le informazioni richieste a norma
presente regolamento. del presente regolamento anteriormente alla sua data di
applicazione.

(16) Per garantirne la sicurezza, i prodotti cosmetici che ven­ (26) Il principio generale di responsabilità del fabbricante o
gono commercializzati dovrebbero essere fabbricati nel importatore per la sicurezza del prodotto dovrebbe essere
rispetto delle buone pratiche di fabbricazione. sostenuto da restrizioni applicabili a determinate sostanze
degli allegati II e III. Inoltre le sostanze destinate ad essere
impiegate come coloranti, conservanti e filtri UV dovreb­
(1)  GU L 192 dell’11.7.1987, pag. 49. bero essere elencate negli allegati  IV, V e  VI rispettiva­
(2)  GU L 196 del 2.8.2003, pag. 7. mente, affinché possano essere autorizzate per tali
(3)  GU L 157 del 30.4.2004, pag. 45. impieghi.

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22.12.2009 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 342/61

(27) Per evitare ambiguità dovrebbe essere chiarito che l’elenco l’impiego nei prodotti cosmetici dal CSSC e siano regola­
dei coloranti autorizzati di cui all’allegato  IV comprende mentate dalla Commissione negli allegati del presente rego­
unicamente sostanze che agiscono attraverso l’assorbi­ lamento. Per quanto riguarda le sostanze classificate come
mento o la riflessione e non sostanze che agiscono attra­ CMR 1A o 1B, dovrebbe sussistere la possibilità, nei casi
verso la fotoluminescenza, l’interferenza o la reazione eccezionali in cui tali sostanze siano conformi ai requisiti
chimica. relativi alla sicurezza alimentare, anche a causa della loro
naturale presenza nei prodotti alimentari e in cui non esi­
stano sostanze alternative adeguate, di impiegarle nei pro­
(28) Per affrontare le tematiche sollevate riguardanti la sicu­ dotti cosmetici a condizione che tale impiego sia stato
rezza l’allegato  IV, che si limita attualmente alle sostanze ritenuto sicuro dal CSSC. Qualora tali condizioni siano
coloranti per la pelle, dovrebbe comprendere anche le soddisfatte, la Commissione dovrebbe modificare i perti­
sostanze coloranti per capelli, dopo che il Comitato scien­ nenti allegati del presente regolamento entro 15 mesi dalla
tifico della sicurezza dei consumatori (CSSC), istituito dalla classificazione delle sostanze come CMR 1A o 1B ai sensi
decisione 2008/721/CE della Commissione, del 5 settem­ del regolamento (CE) n. 1272/2008. Tali sostanze dovreb­
bre 2008, che istituisce una struttura consultiva di comi­ bero essere sottoposte a continue revisioni da parte del
tati scientifici ed esperti nel settore della sicurezza dei CSSC.
consumatori, della sanità pubblica e dell’ambiente (1) avrà
ultimato la valutazione dei rischi relativa a tali sostanze. A
tal fine la Commissione dovrebbe avere la possibilità di (33) Una valutazione della sicurezza delle sostanze, in partico­
includere le sostanze coloranti per capelli nel campo d’ap­ lare di quelle classificate come sostanze CMR 1A o 1B,
plicazione del suddetto allegato attraverso la procedura di dovrebbe tenere conto dell’esposizione complessiva a tali
comitatologia. sostanze provenienti da tutte le fonti. Al contempo è essen­
ziale che quanti partecipano alle valutazioni della sicurezza
adottino un approccio armonizzato all’elaborazione e
all’utilizzo delle stime relative all’esposizione complessiva.
(29) L’uso di nanomateriali in prodotti cosmetici può aumen­
tare con l’ulteriore sviluppo della tecnologia. Al fine di assi­ Di conseguenza, è opportuno che la Commissione, in
curare un livello elevato di protezione dei consumatori, la stretta cooperazione con il CSSC, l’Agenzia europea per le
libera circolazione delle merci e la certezza giuridica per i sostanze chimiche (ECHA), l’Autorità europea per la sicu­
produttori, è necessario elaborare una definizione uni­ rezza alimentare (EFSA) e altre parti interessate, proceda
forme di nanomateriali a livello internazionale. La Comu­ con urgenza a una revisione e metta a punto linee guida
nità dovrebbe adoperarsi per pervenire a un accordo sulla riguardanti la produzione e l’utilizzo delle stime relative
definizione nelle pertinenti sedi internazionali. Qualora all’esposizione complessiva a tali sostanze.
fosse raggiunto un siffatto accordo, la definizione di nano­
materiali nel presente regolamento dovrebbe essere adat­
(34) La valutazione da parte del CSSC concernente l’impiego di
tata di conseguenza.
sostanze classificate come CMR  1A e  1B nei prodotti
cosmetici dovrebbe tener conto anche dell’esposizione a
tali sostanze dei gruppi di popolazione vulnerabili, come
(30) Attualmente vi sono informazioni inadeguate sui rischi bambini di età inferiore a tre anni, persone anziane, donne
associati ai nanomateriali. Per poterne valutare meglio la incinte e che allattano nonché persone con un sistema
sicurezza, il CSSC dovrebbe fornire linee guida, in coope­ immunitario compromesso.
razione con gli organi competenti, sulle metodologie per i
test che tengano conto delle caratteristiche specifiche dei
nanomateriali. (35) Il CSSC dovrebbe esprimere pareri, ove opportuno, sulla
sicurezza dell’impiego di nanomateriali nei prodotti
cosmetici. I pareri dovrebbero basarsi sulle informazioni
(31) La Commissione dovrebbe rivedere regolarmente le dispo­ complete messe a disposizione dalla persona responsabile.
sizioni sui nanomateriali alla luce dei progressi scientifici.

(36) Le azioni della Commissione e degli Stati membri relative


alla protezione della salute umana dovrebbero essere
(32) Considerate le proprietà pericolose delle sostanze classifi­
cate come cancerogene, mutagene o tossiche per la ripro­ basate sul principio di precauzione.
duzione (CMR), di categoria  1A, 1B e  2, ai sensi del
regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e
(37) Per garantire la sicurezza dei prodotti, le sostanze vietate
del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativo alla classifi­
dovrebbero essere ammesse solo sotto forma di tracce se
cazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e
tecnicamente inevitabili anche osservando procedimenti
delle miscele (2), il loro utilizzo nei prodotti cosmetici
corretti di fabbricazione e a condizione che il prodotto in
dovrebbe essere vietato. Tuttavia, poiché una proprietà
questione sia sicuro.
pericolosa di una determinata sostanza non comporta
necessariamente sempre rischi, dovrebbe sussistere la pos­
sibilità di autorizzare l’impiego di sostanze classificate (38) Il protocollo sulla protezione e il benessere degli animali
come CMR 2 qualora, in considerazione dell’esposizione e allegato al trattato stabilisce che la Comunità e gli Stati
della concentrazione, esse siano state ritenute sicure per membri devono tenere pienamente conto delle esigenze in
materia di benessere degli animali nell’attuazione delle
(1)  GU L 241 del 10.9.2008, pag. 21. politiche comunitarie, segnatamente nel settore del mer­
(2)  GU L 353 del 31.12.2008, pag. 1. cato interno.

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L 342/62 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 22.12.2009

(39) La direttiva 86/609/CEE del Consiglio, del 24  novembre relazioni annuali, la Commissione dovrebbe essere autoriz­
1986, concernente il ravvicinamento delle disposizioni zata ad adattare il calendario entro i termini massimi di cui
legislative, regolamentari e amministrative degli Stati mem­ sopra.
bri relative alla protezione degli animali utilizzati a fini spe­
rimentali o ad altri fini scientifici (1) ha stabilito regole
comuni per l’utilizzo degli animali a fini sperimentali nella (44) Un migliore coordinamento delle risorse a livello comuni­
Comunità e ha fissato le condizioni alle quali tali esperi­ tario contribuirà all’approfondimento delle conoscenze
menti devono essere condotti nel territorio degli Stati scientifiche indispensabili allo sviluppo di metodi alterna­
membri. In particolare, l’articolo  7 di tale direttiva pre­ tivi. È fondamentale al riguardo che la Comunità prosegua
scrive che gli esperimenti su animali siano sostituiti da ed aumenti i suoi sforzi e prenda le misure necessarie,
metodi alternativi, laddove essi esistano e siano scientifica­ segnatamente attraverso i programmi quadro di ricerca,
mente validi. per promuovere la ricerca e la messa a punto di nuovi
metodi alternativi che non comportino l’impiego di
(40) È possibile garantire la sicurezza dei prodotti cosmetici e animali.
dei loro ingredienti attraverso metodi alternativi non neces­
sariamente applicabili a tutti gli usi dei componenti chi­
mici. Occorre dunque promuovere l’utilizzo di tali metodi (45) Il riconoscimento, da parte dei paesi terzi, dei metodi alter­
nell’industria cosmetica nel suo insieme e assicurarne l’ado­ nativi elaborati nella Comunità dovrebbe essere incorag­
zione a livello comunitario se essi offrono ai consumatori giato. A tal fine, la Commissione e gli Stati membri
un grado di protezione equivalente. dovrebbero adoperarsi al massimo per facilitare l’accetta­
zione di questi metodi da parte dell’OCSE. La Commissione
dovrebbe inoltre cercare di ottenere, nel quadro degli
(41) È oggi possibile garantire la sicurezza dei prodotti cosme­ accordi di cooperazione della Comunità europea, il rico­
tici finiti sulla base delle conoscenze in materia di sicurezza noscimento dei risultati dei test di sicurezza effettuati nella
degli ingredienti che essi contengono. Disposizioni che vie­ Comunità attraverso metodi alternativi, al fine di garantire
tano la realizzazione di sperimentazione animale per i pro­ che le esportazioni dei prodotti cosmetici per i quali sono
dotti cosmetici finiti dovrebbero pertanto essere stabilite. stati utilizzati siffatti metodi non siano ostacolate e per pre­
L’applicazione, segnatamente da parte delle piccole e medie ventire o evitare che i paesi terzi esigano la ripetizione di
imprese, sia di metodi di sperimentazione sia di procedure test ricorrendo alla sperimentazione animale.
di valutazione dei dati pertinenti disponibili, compreso
l’uso del metodo del nesso esistente e del metodo del peso
dell’evidenza, che consentono di evitare il ricorso alla spe­
rimentazione animale per la valutazione della sicurezza dei (46) È necessario pervenire a una situazione di trasparenza
prodotti cosmetici finiti, potrebbe essere agevolata da linee riguardo agli ingredienti utilizzati nei prodotti cosmetici.
guida della Commissione. Tale trasparenza dovrebbe essere ottenuta indicando sul­
l’imballaggio gli ingredienti impiegati nei prodotti cosme­
tici. Ove non sia possibile per ragioni pratiche indicare gli
(42) La sicurezza degli ingredienti utilizzati nei prodotti cosme­ ingredienti sull’imballaggio, le relative indicazioni dovreb­
tici potrà essere garantita progressivamente applicando bero essere allegate, di modo che il consumatore disponga
metodi alternativi che non comportino l’impiego di ani­ di tali informazioni.
mali, convalidati a livello comunitario, oppure approvati in
quanto scientificamente validi dal Centro europeo per la
convalida di metodi alternativi (ECVAM) e tenendo nel (47) La Commissione dovrebbe compilare un glossario delle
debito conto lo sviluppo della convalida in seno all’Orga­ denominazioni comuni degli ingredienti al fine di garan­
nizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici tire un’etichettatura uniforme e di agevolare l’identifica­
(OCSE). Dopo aver consultato il CSSC circa la possibilità di zione degli ingredienti cosmetici. Tale glossario non
applicare i metodi alternativi convalidati al settore dei pro­ dovrebbe essere inteso a costituire un elenco limitativo di
dotti cosmetici, la Commissione dovrebbe pubblicare
sostanze impiegate nei prodotti cosmetici.
immediatamente i metodi convalidati o approvati ritenuti
applicabili a detti ingredienti. Per raggiungere il livello di
tutela degli animali più elevato possibile occorre fissare un
termine entro il quale introdurre un divieto definitivo. (48) Allo scopo di informare i consumatori, è opportuno che i
prodotti cosmetici rechino un’indicazione precisa e facil­
mente comprensibile sulla loro durata di utilizzo. Poiché i
(43) La Commissione ha fissato un calendario delle scadenze consumatori dovrebbero essere informati in merito alla
sino all’11 marzo 2009 in relazione al divieto di commer­ data fino alla quale il prodotto cosmetico continuerà a
cializzare prodotti cosmetici la cui formulazione finale, i svolgere la sua funzione iniziale e resterà sicuro, è impor­
cui ingredienti o combinazioni di ingredienti siano stati tante conoscere la durata di conservazione minima, vale a
testati su animali, ed in relazione al divieto di tutti i test dire la data entro la quale è meglio utilizzare il prodotto.
attualmente effettuati usando animali. Per quanto riguarda Se la conservazione minima è superiore a trenta mesi, il
tuttavia gli esperimenti concernenti la tossicità da uso ripe­ consumatore dovrebbe essere informato sul periodo di
tuto, la tossicità riproduttiva e la tossicocinetica è oppor­ tempo in cui il prodotto cosmetico, una volta aperto, può
tuno che il termine finale per il divieto della essere utilizzato senza effetti nocivi per il consumatore.
commercializzazione di prodotti cosmetici per i quali tali Tuttavia, tale requisito non dovrebbe applicarsi se il con­
test sono effettuati sia l’11  marzo  2013. Sulla base di cetto di durata dopo l’apertura non è rilevante, vale a dire
per i prodotti monouso, i prodotti che non rischiano di
(1)  GU L 358 del 18.12.1986, pag. 1. deteriorarsi o i prodotti che non si aprono.

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22.12.2009 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 342/63

(49) Il CSSC ha stabilito che un certo numero di sostanze può cosmetici contenenti sostanze in merito alle quali sussi­
provocare reazioni allergiche, per cui è necessario limitarne stono seri dubbi in termini di sicurezza.
l’uso e/o assoggettarle a talune condizioni. Al fine di garan­
tire che i consumatori siano adeguatamente informati, la
presenza di tali sostanze dovrebbe essere indicata nel­ (55) Il presente regolamento non pregiudica la possibilità degli
l’elenco degli ingredienti ed è opportuno richiamare l’atten­ Stati membri di disciplinare, conformemente al diritto
zione dei consumatori sulla presenza di tali ingredienti. comunitario, la notifica da parte dei professionisti del set­
Tale informazione dovrebbe migliorare la diagnosi delle tore sanitario di gravi effetti indesiderati alle competenti
autorità degli Stati membri.
allergie da contatto per i consumatori e dovrebbe consen­
tire loro di evitare l’utilizzo di prodotti cosmetici che non
tollerano. Per le sostanze che possono provocare reazioni (56) Il presente regolamento non pregiudica la possibilità degli
allergiche ad una parte consistente della popolazione è Stati membri di disciplinare, conformemente al diritto
opportuno considerare altre misure restrittive, come un comunitario, l’insediamento di operatori economici nel
divieto o una limitazione della concentrazione. settore dei prodotti cosmetici.

(57) Nei casi di mancato rispetto del presente regolamento può


(50) Nel valutare la sicurezza di un prodotto cosmetico
essere necessaria una procedura chiara ed efficace per il
dovrebbe essere possibile tenere conto dei risultati delle
ritiro ed il richiamo dei prodotti. Tale procedura dovrebbe
valutazioni del rischio effettuate in altri ambiti pertinenti.
basarsi, ove possibile, sulle regole comunitarie esistenti per
L’utilizzo di tali dati dovrebbe essere debitamente sostan­ i prodotti non sicuri.
ziato e giustificato.

(58) Per quanto riguarda i prodotti cosmetici che, pur essendo


(51) I consumatori dovrebbero essere protetti da dichiarazioni conformi alle prescrizioni del presente regolamento,
ingannevoli in merito all’efficacia e ad altre caratteristiche potrebbero rivelarsi pericolosi per la salute umana, occorre
dei prodotti cosmetici. Si applica, in particolare, la diret­ prevedere una procedura di salvaguardia.
tiva 2005/29/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,
dell’11  maggio  2005, relativa alle pratiche commerciali (59) La Commissione dovrebbe fornire indicazioni circa l’inter­
sleali tra imprese e consumatori nel mercato interno (1). La pretazione e l’applicazione uniformi del concetto di rischi
Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, gravi, per facilitare l’applicazione coerente del presente
dovrebbe inoltre definire criteri comuni relativi a dichiara­ regolamento.
zioni specifiche per i prodotti cosmetici.

(60) Per uniformarsi ai principi delle buone prassi amministra­


(52) Dovrebbe essere possibile dichiarare, per determinati pro­ tive, le decisioni delle autorità competenti adottate nel qua­
dotti cosmetici, che non sono stati ottenuti attraverso spe­ dro della sorveglianza del mercato dovrebbero essere
rimentazioni su animali. La Commissione ha elaborato, di debitamente motivate.
concerto con gli Stati membri, una serie di linee guida al
fine di assicurare l’applicazione di criteri comuni all’uso (61) Per garantire un controllo efficace all’interno del mercato è
delle dichiarazioni sulla sperimentazione animale e la loro necessario un elevato livello di cooperazione amministra­
interpretazione univoca, in particolare per evitare che esse tiva tra le autorità competenti. Questo riguarda soprattutto
traggano in inganno il consumatore. Nell’elaborare tali l’assistenza reciproca nella verifica di documentazione
linee guida, la Commissione ha tenuto conto anche del­ informativa relativa ad un prodotto che si trova in un altro
l’opinione delle numerose piccole e medie imprese che Stato membro.
costituiscono la maggioranza dei fabbricanti che non ricor­
rono alla sperimentazione animale, delle pertinenti orga­
nizzazioni non governative nonché della necessità per i (62) La Commissione dovrebbe essere assistita dal CSSC, un
consumatori di poter operare una distinzione pratica tra i organismo indipendente di valutazione del rischio.
prodotti in base al criterio della sperimentazione animale.
(63) Le misure necessarie per l’attuazione del presente regola­
mento dovrebbero essere adottate secondo la decisione
(53) Oltre alle informazioni contenute nell’etichetta, ai consu­ 1999/468/CE del Consiglio, del 28  giugno 1999, recante
matori dovrebbe essere data la possibilità di chiedere deter­ modalità per l’esercizio delle competenze di esecuzione
minate informazioni riguardanti il prodotto al conferite alla Commissione (2).
responsabile, al fine di effettuare scelte documentate.
(64) In particolare, la Commissione dovrebbe avere il potere di
adeguare al progresso tecnico gli allegati del presente rego­
(54) Per garantire il rispetto delle prescrizioni del presente rego­ lamento. Tali misure di portata generale e intese a modifi­
lamento è necessaria un’efficace vigilanza sul mercato. A care elementi non essenziali del presente regolamento
tal fine gli effetti indesiderabili gravi dovrebbero essere devono essere adottate secondo la procedura di regola­
notificati e le autorità competenti dovrebbero avere la pos­ mentazione con controllo di cui all’articolo 5 bis della deci­
sibilità di chiedere al responsabile un elenco dei prodotti sione 1999/468/CE.

(1)  GU L 149 dell’11.6.2005, pag. 22. (2)  GU L 184 del 17.7.1999, pag. 23.

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L 342/64 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 22.12.2009

(65) Ove, per imperativi motivi d’urgenza, i termini ordinari CAPO I


della procedura di regolamentazione con controllo non
possano essere osservati, la Commissione dovrebbe poter AMBITO D’APPLICAZIONE E DEFINIZIONI
applicare la procedura d’urgenza prevista dall’articolo  5
bis, paragrafo  6 della decisione 1999/468/CE ai fini del­
l’adozione di talune misure relative a CMR, nanomateriali Articolo 1
e rischi potenziali per la salute umana.
Ambito d’applicazione e obiettivo

(66) Gli Stati membri dovrebbero definire le norme concernenti


le sanzioni da applicare in caso di violazione delle dispo­ Il presente regolamento stabilisce norme che ogni prodotto
sizioni del presente regolamento e garantirne l’effettiva cosmetico immesso sul mercato deve rispettare, al fine di garan­
applicazione. Tali sanzioni dovrebbero essere efficaci, pro­ tire il corretto funzionamento del mercato interno ed un livello
porzionate e dissuasive. elevato di tutela della salute umana.

(67) Gli operatori economici, gli Stati membri e la Commis­


sione devono poter disporre del tempo sufficiente ad ade­ Articolo 2
guarsi ai cambiamenti introdotti dal presente regolamento. Definizioni
Per tale motivo è opportuno prevedere un periodo transi­
torio sufficiente per tale adeguamento. Tuttavia, al fine di
garantire un’agevole transizione, è opportuno consentire 1. Ai fini del presente regolamento si intende per:
agli operatori economici di immettere sul mercato prodotti
cosmetici conformi al presente regolamento prima della
scadenza del periodo transitorio. a) «prodotto cosmetico»: qualsiasi sostanza o miscela destinata
ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano
(epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi
(68) Al fine di rafforzare la sicurezza dei prodotti cosmetici e la genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca
sorveglianza del mercato, i prodotti cosmetici immessi sul allo scopo esclusivamente o prevalentemente di pulirli, pro­
mercato dopo la data di applicazione del presente regola­ fumarli, modificarne l’aspetto, proteggerli, mantenerli in
mento dovrebbero adempiere agli obblighi riguardanti la buono stato o correggere gli odori corporei;
valutazione della sicurezza, la documentazione informa­
tiva e la notifica, anche se obblighi analoghi sono già stati
adempiuti ai sensi della direttiva 76/768/CEE. b) «sostanza»: un elemento chimico e i suoi composti, allo stato
naturale od ottenuti per mezzo di un procedimento di fab­
bricazione, compresi gli additivi necessari a mantenerne la
(69) Lla direttiva 76/768/CE dovrebbe essere abrogata. Tutta­ stabilità e le impurezze derivanti dal procedimento utilizzato,
via, al fine di garantire un trattamento medico adeguato in ma esclusi i solventi che possono essere separati senza com­
caso di difficoltà e di assicurare la sorveglianza del mercato, promettere la stabilità della sostanza o modificarne la
le autorità competenti dovrebbero conservare per un deter­ composizione;
minato periodo di tempo le informazioni pervenute ai
sensi dell’articolo 7, paragrafo 3 e dell’articolo 7 bis, para­
grafo 4 della direttiva 76/768/CEE concernente i prodotti c) «miscela»: una miscela o una soluzione composta di due o più
cosmetici, e le informazioni conservate dalla persona sostanze;
responsabile dovrebbero restare disponibili per lo stesso
periodo di tempo.
d) «fabbricante»: una persona fisica o giuridica che fabbrica un
prodotto cosmetico oppure lo fa progettare o fabbricare e lo
(70) Il presente regolamento non dovrebbe pregiudicare gli commercializza apponendovi il suo nome o marchio;
obblighi degli Stati membri relativi ai termini di recepi­
mento nel diritto interno delle direttive di cui all’alle­
gato IX, parte B. e) «distributore»: una persona fisica o giuridica nella catena della
fornitura, diversa dal fabbricante o dall’importatore, che
(71) Poiché l’obiettivo del presente regolamento, vale a dire la mette a disposizione un prodotto cosmetico sul mercato
realizzazione del mercato interno e un livello elevato di comunitario;
protezione della salute umana mediante la conformità dei
prodotti cosmetici ai requisiti stabiliti nel presente regola­
f) «utilizzatore finale»: un consumatore o un professionista che
mento, non può essere realizzato in misura sufficiente
utilizza il prodotto cosmetico;
dagli Stati membri e può dunque, a causa delle dimensioni
dell’azione in questione, essere realizzato meglio a livello
comunitario, la Comunità può intervenire in base al prin­ g) «messa a disposizione sul mercato»: la fornitura di un pro­
cipio di sussidiarietà sancito dall’articolo  5 del trattato. Il dotto cosmetico per la distribuzione, il consumo o l’uso sul
presente regolamento si limita a quanto è necessario per mercato comunitario nel corso di un’attività commerciale, a
conseguire tale obiettivo, in ottemperanza al principio di titolo oneroso o gratuito;
proporzionalità enunciato nello stesso articolo,

h) «immissione sul mercato»: la prima messa a disposizione di


HANNO ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: un prodotto cosmetico sul mercato comunitario;

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22.12.2009 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 342/65

i) «importatore»: una persona fisica o giuridica la quale sia sta­ 2. Ai fini del paragrafo  1, lettera a), una sostanza o miscela
bilita nella Comunità e immetta sul mercato comunitario un destinata ad essere ingerita, inalata, iniettata o impiantata nel
prodotto cosmetico originario di un paese terzo; corpo umano non è considerata prodotto cosmetico.

j) «norma armonizzata»: una norma adottata da uno degli orga­ 3. La Commissione, considerando le varie definizioni di nano­
nismi europei di normalizzazione elencati nell’allegato I della materiali pubblicate da organismi diversi ed i costanti sviluppi
direttiva 98/34/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, tecnico-scientifici nel settore delle nanotecnologie, adegua e adatta
del 22 giugno 1998, che prevede una procedura d’informa­ il paragrafo 1, lettera k), ai progressi tecnico-scientifici ed alle defi­
zione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecni­ nizioni successivamente concordate a livello internazionale. Tale
che e delle regole relative ai servizi della società misura, intesa a modificare elementi non essenziali del presente
dell’informazione (1), sulla base di una richiesta presentata regolamento, è adottata secondo la procedura di regolamenta­
dalla Commissione conformemente all’articolo  6 di tale zione con controllo di cui all’articolo 32, paragrafo 3.
direttiva;

k) «nanomateriale»: ogni materiale insolubile o biopersistente e CAPO II


fabbricato intenzionalmente avente una o più dimensioni SICUREZZA, RESPONSABILITÀ, LIBERA CIRCOLAZIONE
esterne, o una struttura interna, di misura da 1 a 100 nm;

l) «conservanti»: sostanze destinate esclusivamente o prevalen­ Articolo 3


temente ad inibire lo sviluppo di microorganismi nel pro­
dotto cosmetico; Sicurezza

m) «coloranti»: sostanze destinate esclusivamente o prevalente­ I prodotti cosmetici messi a disposizione sul mercato sono sicuri
mente a colorare il prodotto cosmetico, il corpo intero o per la salute umana se utilizzati in condizioni d’uso normali o
talune sue parti, attraverso l’assorbimento o la riflessione ragionevolmente prevedibili, tenuto conto in particolare di quanto
della luce visibile; sono inoltre considerati coloranti i precur­ segue:
sori dei coloranti di ossidazione per capelli;
a) presentazione, compresa la conformità alla direttiva
n) «filtri UV»: sostanze destinate esclusivamente o prevalente­ 87/357/CEE,
mente a proteggere la pelle da determinate radiazioni UV
attraverso l’assorbimento, la riflessione o la diffusione delle
radiazioni UV; b) etichettatura,

o) «effetto indesiderabile»: una reazione avversa per la salute c) istruzioni per l’uso e l’eliminazione,
umana derivante dall’uso normale o ragionevolmente preve­
dibile di un prodotto cosmetico;
d) qualsiasi altra indicazione o informazione da parte della per­
sona responsabile definita dall’articolo 4.
p) «effetto indesiderabile grave»: un effetto indesiderabile che
induce incapacità funzionale temporanea o permanente, disa­
bilità, ospedalizzazione, anomalie congenite, rischi mortali La presenza di avvertenze non dispensa le persone definite agli
immediati o decesso; articoli 2 e 4 dal rispetto degli altri obblighi previsti dal presente
regolamento.

q) «ritiro»: qualsiasi provvedimento volto ad impedire la messa


a disposizione sul mercato di un prodotto cosmetico nella
catena della fornitura; Articolo 4
Persona responsabile
r) «richiamo»: qualsiasi provvedimento volto ad ottenere la
restituzione di un prodotto cosmetico che è già stato reso 1. Sono immessi sul mercato soltanto i prodotti cosmetici per
disponibile all’utilizzatore finale; i quali una persona fisica o giuridica è stata designata come «per­
sona responsabile» all’interno della Comunità.
s) «formulazione quadro»: una formulazione che elenca la cate­
goria o la funzione di ingredienti e la loro concentrazione
2. Per ogni prodotto cosmetico immesso sul mercato, la per­
massima nel prodotto cosmetico o fornisce le pertinenti
sona responsabile ne garantisce il rispetto degli obblighi pertinenti
informazioni quantitative e qualitative ogniqualvolta un pro­
stabiliti dal presente regolamento.
dotto cosmetico non sia coperto da tale formulazione o lo sia
solo parzialmente. La Commissione fornisce indicazioni per
predisporre la formulazione quadro e le adegua regolarmente 3. Per i prodotti cosmetici fabbricati all’interno della Comunità
al progresso tecnico-scientifico. e successivamente non esportati e reimportati nella Comunità, il
fabbricante stabilito all’interno della Comunità è la persona
(1)  GU L 204 del 21.7.1998, pag. 37. responsabile.

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L 342/66 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 22.12.2009

Il fabbricante può designare tramite mandato scritto una persona necessarie per dimostrare la conformità di aspetti specifici del pro­
stabilita all’interno della Comunità quale persona responsabile, dotto, in una lingua che può essere facilmente compresa da tale
che accetta per iscritto. autorità.

4. Se il fabbricante di un prodotto cosmetico fabbricato all’in­ Articolo  6


terno della Comunità e successivamente non esportato e reimpor­
tato nella Comunità è stabilito all’esterno della Comunità, esso Obblighi dei distributori
designa tramite mandato scritto una persona stabilita all’interno
della Comunità quale persona responsabile, che accetta per
iscritto. 1. Nel contesto delle loro attività, i distributori, quando ren­
dono disponibile sul mercato un prodotto cosmetico, agiscono
con la dovuta attenzione in relazione alle prescrizioni applicabili.
5. Per i prodotti cosmetici importati il rispettivo importatore è
la persona responsabile del prodotto cosmetico specifico che 2. Prima di rendere un prodotto cosmetico disponibile sul
immette sul mercato. mercato, i distributori verificano che:

L’importatore può designare tramite mandato scritto una persona — l’etichetta contenga le informazioni previste dall’articolo 19,
stabilita all’interno della Comunità quale persona responsabile, paragrafo  1, lettere a), e) e  g) e dall’articolo  19, paragrafi  3
che accetta per iscritto. e 4;

6. Il distributore è la persona responsabile quando immette un — siano rispettati i requisiti linguistici di cui all’articolo  19,
prodotto cosmetico sul mercato con il suo nome o con il suo paragrafo 5;
marchio o modifica un prodotto già immesso sul mercato in
modo tale che possa essere compromessa la conformità con i
requisiti applicabili. — non sia decorso il termine di durata minima specificato, ove
applicabile, all’articolo 19, paragrafo 1.

La traduzione delle informazioni relative a un prodotto cosme­ 3. Qualora i distributori ritengano o abbiano motivo di rite­
tico già immesso sul mercato non è considerata modifica di tale nere che:
prodotto di natura tale da poter compromettere la conformità con
i requisiti applicabili del presente regolamento.
— un prodotto cosmetico non è conforme ai requisiti stabiliti
nel presente regolamento, non rendono disponibile il pro­
dotto sul mercato finché non è reso conforme ai requisiti
Articolo 5 applicabili;
Obblighi delle persone responsabili
— un prodotto cosmetico che hanno reso disponibile sul mer­
1. Le persone responsabili garantiscono il rispetto degli arti­ cato non è conforme al presente regolamento, verificano che
coli 3, 8, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, dell’articolo 19, para­ siano adottate le misure correttive necessarie per rendere
grafi 1, 2 e 5, nonché degli articoli 20, 21, 23 e 24. conforme tale prodotto, ritirarlo o richiamarlo, se del caso.

Inoltre, qualora il prodotto cosmetico presenti un rischio per la


2. Le persone responsabili che ritengono o hanno motivo di salute umana, i distributori ne informano immediatamente la per­
credere che un prodotto cosmetico che esse hanno immesso sul sona responsabile e le competenti autorità nazionali degli Stati
mercato non sia conforme al presente regolamento adottaono membri in cui hanno reso disponibile il prodotto, indicando in
immediatamente le misure correttive necessarie per rendere con­ particolare i dettagli relativi alla mancata conformità e le misure
forme tale prodotto, ritirarlo o richiamarlo, se del caso. correttive prese.

Inoltre, qualora il prodotto cosmetico presenti un rischio per la 4. I distributori garantiscono che, fintantoché un prodotto è
salute umana, le persone responsabili ne informano immediata­ sotto la loro responsabilità, le condizioni di stoccaggio o di tra­
mente le competenti autorità nazionali degli Stati membri in cui sporto non pregiudichino la conformità ai requisiti del presente
hanno reso disponibile il prodotto e dello Stato membro nel quale regolamento.
la documentazione informativa è immediatamente disponibile,
indicando in particolare i dettagli relativi alla mancata conformità
e le misure correttive adottate. 5. I distributori cooperano con le autorità competenti, su
richiesta di queste ultime, per qualsiasi azione intesa ad evitare i
rischi presentati dai prodotti che essi hanno reso disponibili sul
3. Le persone responsabili cooperano con tali autorità, su mercato. In particolare, i distributori, a seguito di una richiesta
richiesta di queste ultime, per qualsiasi azione intesa ad evitare i motivata di un’autorità nazionale competente, forniscono a que­
rischi presentati dai prodotti cosmetici che esse hanno reso dispo­ st’ultima tutte le informazioni e la documentazione necessarie per
nibili sul mercato. In particolare, le persone responsabili, a seguito dimostrare la conformità del prodotto ai requisiti elencati al para­
di una richiesta motivata di un’autorità nazionale competente, for­ grafo 2, in una lingua che può essere facilmente compresa da tale
niscono a quest’ultima tutte le informazioni e la documentazione autorità.

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22.12.2009 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 342/67

Articolo 7 b) nella valutazione della sicurezza sia utilizzato un approccio


adeguato basato sulla forza probante per rivedere i dati pro­
Identificazione nella catena di fornitura venienti da tutte le fonti esistenti;

Su richiesta di un’autorità competente:


c) la relazione sulla sicurezza dei prodotti cosmetici sia aggior­
nata tenendo conto delle informazioni supplementari perti­
— le persone responsabili identificano i distributori ai quali for­
nenti disponibili successivamente all’immissione sul mercato
niscono il prodotto cosmetico;
del prodotto.

— il distributore identifica il distributore o la persona responsa­


bile che ha fornito il prodotto cosmetico e  i distributori ai Il primo comma si applica altresì ai prodotti cosmetici che sono
quali detto prodotto è stato fornito. stati notificati a norma della direttiva 76/768/CEE.

Il presente obbligo si applica per un periodo di tre anni dopo la


La Commissione, in stretta cooperazione con tutte le parti inte­
data in cui il lotto del prodotto cosmetico è stato messo a dispo­
ressate, adotta linee guida adeguate che consentano alle imprese,
sizione del distributore.
in particolare alle piccole e medie imprese, di ottemperare ai
requisiti figuranti all’allegato  I. Tali linee guida sono adottate
secondo la procedura di regolamentazione di cui all’articolo  32,
Articolo 8
paragrafo 2.
Buone pratiche di fabbricazione
2. La valutazione della sicurezza dei prodotti cosmetici di cui
1. Nella fabbricazione di prodotti cosmetici sono rispettate le all’allegato I, parte B, è eseguita da persone in possesso di diplomi
buone pratiche di fabbricazione al fine di garantire il raggiungi­ o altri documenti attestanti qualifiche formali ottenute in seguito
mento degli obiettivi di cui all’articolo 1. al completamento di corsi universitari teorici e pratici in campo
farmaceutico, tossicologico, medico o in discipline analoghe, o di
2. Qualora la fabbricazione avvenga conformemente alle per­ corsi riconosciuti equivalenti da uno Stato membro.
tinenti norme armonizzate, i cui riferimenti sono stati pubblicati
nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, si presume il rispetto
delle buone pratiche di fabbricazione. 3. Gli studi non clinici sulla sicurezza eseguiti nell’ambito della
valutazione della sicurezza di cui al paragrafo 1, realizzati dopo il
30 giugno 1988 per valutare la sicurezza di un prodotto cosme­
Articolo 9 tico, rispettano la legislazione comunitaria sui principi di buona
prassi di laboratorio, nella versione applicabile al periodo di rea­
Libera circolazione lizzazione dello studio, o altre norme internazionali riconosciute
equivalenti dalla Commissione o dall’ECHA.
Gli Stati membri non rifiutano, vietano o limitano, per motivi ine­
renti alle esigenze contenute nel presente regolamento, rifiutare,
la messa a disposizione sul mercato di prodotti cosmetici con­ Articolo  11
formi ai requisiti stabiliti nel presente regolamento.
Documentazione informativa sul prodotto

CAPO III
1. Quando un prodotto cosmetico è immesso sul mercato, la
VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA, DOCUMENTAZIONE persona responsabile tiene una documentazione informativa su di
INFORMATIVA SUL PRODOTTO, NOTIFICA esso. La documentazione informativa sul prodotto è conservata
per un periodo di dieci anni dopo la data in cui l’ultimo lotto del
prodotto cosmetico è stato immesso sul mercato.
Articolo 10
Valutazione della sicurezza
2. La documentazione informativa contiene le seguenti infor­
mazioni ed i seguenti dati da aggiornare ove necessario:
1. Al fine di dimostrare la conformità di un prodotto cosme­
tico all’articolo 3, la persona responsabile garantisce che i prodotti
cosmetici, prima dell’immissione sul mercato, siano stati sottopo­ a) una descrizione del prodotto cosmetico che consenta di col­
sti alla valutazione della sicurezza sulla base delle informazioni legare chiaramente la documentazione informativa sul pro­
pertinenti e che sia stata elaborata una relazione sulla sicurezza dotto al prodotto cosmetico stesso;
dei prodotti cosmetici a norma dell’allegato I.

b) la relazione sulla sicurezza del prodotto cosmetico di cui


La persona responsabile garantisce che:
all’articolo 10, paragrafo 1;

a) l’uso verosimile cui è destinato il prodotto cosmetico e l’espo­


sizione sistemica anticipata ai singoli ingredienti in una for­ c) una descrizione del metodo di fabbricazione ed una dichia­
mulazione finale siano presi in considerazione nella razione relativa all’osservanza delle buone pratiche di fabbri­
valutazione della sicurezza; cazione di cui all’articolo 8;

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L 342/68 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 22.12.2009

d) qualora la natura degli effetti o del prodotto lo giustifichi, le f) la presenza di sostanze sotto forma di nanomateriali e:
prove degli effetti attribuiti al prodotto cosmetico;
i) la loro identificazione compresa la denominazione chi­
e) i dati concernenti le sperimentazioni animali effettuate dal mica (IUPAC) e altri descrittori come specificato al
fabbricante, dai suoi agenti o dai suoi fornitori relativamente punto  2 del preambolo agli allegati da II a  VI del pre­
allo sviluppo o alla valutazione della sicurezza del prodotto sente regolamento;
cosmetico o dei suoi ingredienti, inclusi gli esperimenti sugli
animali effettuati per soddisfare i requisiti legislativi o rego­ ii) le condizioni di esposizione ragionevolmente
lamentari di paesi terzi. prevedibili;

3. La persona responsabile tiene la documentazione informa­ g) il nome e il numero Chemical Abstracts Service (CAS) o il
tiva sul prodotto ad immediata disposizione delle autorità com­ numero CE di sostanze classificate come cancerogene, muta­
petenti dello Stato membro in cui tale documentazione viene gene o tossiche per la riproduzione (CMR), di categoria 1A o
tenuta, in formato elettronico o di altro tipo presso il proprio 1B, ai sensi dell’allegato  VI, parte  3 del regolamento (CE)
indirizzo indicato sull’etichetta. n. 1272/2008;

Le informazioni contenute nella documentazione informativa sul h) la formulazione quadro che consenta di effettuare un tratta­
prodotto sono disponibili in una lingua facilmente comprensibile mento medico pronto ed adeguato in caso di alterazione della
per le autorità competenti dello Stato membro. salute.

4. I requisiti previsti ai paragrafi da 1 a 3 del presente articolo Il primo comma si applica altresì ai prodotti cosmetici notificati a
si applicano altresì ai prodotti cosmetici che sono stati notificati a norma della direttiva 76/768/CEE.
norma della direttiva 76/768/CEE.
2. Quando il prodotto cosmetico è immesso sul mercato, la
persona responsabile notifica alla Commissione l’etichetta origi­
Articolo 12 nale e, qualora ragionevolmente comprensibile, una fotografia del
relativo contenitore.
Campionamento e analisi
3. A decorrere dal 11 gennaio 2013, un distributore che rende
1. Il campionamento e l’analisi dei prodotti cosmetici vanno disponibile in uno Stato membro un prodotto cosmetico già
effettuati in modo affidabile e riproducibile. immesso sul mercato di un altro Stato membro e traduce, di pro­
pria iniziativa, un qualsiasi elemento dell’etichetta del prodotto in
questione al fine di rispettare il diritto nazionale, trasmette alla
2. In assenza di una legislazione comunitaria applicabile, qua­
Commissione le seguenti informazioni in formato elettronico:
lora il metodo usato sia conforme alle pertinenti norme armoniz­
zate, i cui riferimenti sono stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale
dell’Unione europea, si presumono l’affidabilità e la a) la categoria del prodotto cosmetico, il suo nome nello Stato
riproducibilità. membro di spedizione e il suo nome nello Stato membro in
cui il prodotto è stato messo a disposizione, al fine di con­
sentire la sua identificazione specifica;
Articolo 13
b) lo Stato membro in cui il prodotto cosmetico è messo a
Notifica
disposizione;

1. Prima di immettere sul mercato il prodotto cosmetico, la c) il suo nome e il indirizzo;


persona responsabile trasmette alla Commissione le seguenti
informazioni in formato elettronico:
d) il nome e l’indirizzo della persona responsabile presso la
quale è tenuta ad immediata disposizione la documentazione
a) la categoria del prodotto cosmetico e il nome o i nomi che informativa sul prodotto.
consentono la sua identificazione specifica;
4. Se un prodotto cosmetico è stato immesso sul mercato
b) il nome e l’indirizzo della persona responsabile presso la prima del 11 gennaio 2013 ma non è più immesso sul mercato a
quale viene tenuta ad immediata disposizione la documenta­ decorrere da tale data, e un distributore introduce detto prodotto
zione informativa sul prodotto; in uno Stato membro dopo la data in questione, tale distributore
comunica le seguenti informazioni alla persona responsabile:
c) il paese di origine in caso di importazione;
a) la categoria del prodotto cosmetico, il suo nome nello Stato
membro in cui è stato spedito e il suo nome nello Stato
d) lo Stato membro in cui deve essere immesso sul mercato il membro in cui il prodotto è stato messo a disposizione, al
prodotto cosmetico; fine di consentire la sua identificazione specifica;

e) le informazioni che consentano di contattare una persona b) lo Stato membro in cui il prodotto cosmetico è messo a
fisica in caso di necessità; disposizione;

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22.12.2009 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 342/69

c) il suo nome e il indirizzo. c) coloranti:

Sulla base di tale comunicazione la persona responsabile tra­ i) coloranti diversi da quelli elencati nell’allegato IV e colo­
smette alla Commissione in formato elettronico le informazioni ranti ivi elencati ma non impiegati conformemente alle
di cui al paragrafo 1 del presente articolo, qualora le notifiche ai condizioni indicate nel suddetto allegato, ad eccezione
sensi dell’articolo 7, paragrafo 3, e dell’articolo 7 bis, paragrafo 4, dei prodotti per la colorazione dei capelli di cui al
della direttiva  76/768/CEE non siano state eseguite nello Stato paragrafo 2;
membro in cui il prodotto cosmetico è messo a disposizione.
ii) fatte salve la lettera b), la lettera d), punto  i) e la lettera
e), punto  i), sostanze elencate nell’allegato  IV ma non
5. La Commissione mette immediatamente a disposizione in destinate ad essere impiegate come coloranti, e non
formato elettronico le informazioni di cui al paragrafo  1, lettere impiegate conformemente alle condizioni indicate nel
da a) a g), e ai paragrafi 2 e 3 a tutte le autorità competenti. suddetto allegato.

Tali informazioni possono essere utilizzate esclusivamente dalle d) conservanti:


autorità competenti a fini di sorveglianza del mercato, dell’analisi
del mercato, della valutazione e delle informazioni per i consu­ i) conservanti diversi da quelli elencati nell’allegato  V e
matori nell’ambito degli articoli 25, 26 e 27. conservanti ivi elencati ma non impiegati conforme­
mente alle condizioni indicate nel suddetto allegato;
6. La Commissione mette immediatamente a disposizione in
formato elettronico le informazioni di cui ai paragrafi 1, 2 e 3 ai ii) fatte salve la lettera b, la lettera c), punto i) e la lettera e),
centri antiveleno o organismi analoghi, qualora tali centri o orga­ punto i), sostanze elencate nell’allegato V ma non desti­
nismi siano stati istituiti dagli Stati membri. nate ad essere impiegate come conservanti, e non impie­
gate conformemente alle condizioni indicate nel
suddetto allegato.
Le suddette informazioni possono essere utilizzate esclusivamente
da tali organismi a fini di trattamento medico. e) filtri UV:

7. Qualora le informazioni di cui ai paragrafi  1, 3 e  4 subi­ i) Filtri UV diversi da quelli elencati nell’Allegato VI e filtri
scano modifiche, la persona responsabile o il distributore forni­ UV ivi elencati ma non impiegati conformemente alle
scono quanto prima il relativo aggiornamento. condizioni indicate nel suddetto allegato;

ii) fatte salve la lettera b), la lettera c), punto i), e la lettera


8. La Commissione, tenendo conto del progresso tecnico-
d), punto  i), sostanze elencate nell’allegato  VI ma non
scientifico e delle specifiche esigenze di sorveglianza del mercato,
destinate ad essere impiegate come filtri UV, e non
può modificare i paragrafi da 1 a 7 aggiungendovi altri requisiti.
impiegate conformemente alle condizioni indicate nel
suddetto allegato.
Tali misure, intese a modificare elementi non essenziali del pre­
sente regolamento, sono adottate secondo la procedura di rego­ 2. In seguito ad una decisione della Commissione relativa
lamentazione con controllo di cui all’articolo 32, paragrafo 3. all’estensione dell’ambito d’applicazione dell’allegato  IV ai pro­
dotti per la colorazione dei capelli, tali prodotti non possono con­
tenere coloranti destinati a colorare i capelli diversi da quelli
CAPO IV elencati nell’allegato IV e coloranti destinati a colorare i capelli che
sono elencati in tale allegato ma non vengono impiegati in modo
RESTRIZIONI APPLICABILI A DETERMINATE SOSTANZE conforme alle condizioni ivi indicate.

La decisione della Commissione di cui al primo comma, volta a


Articolo 14 modificare elementi non essenziali del presente regolamento, è
adottata secondo la procedura di regolamentazione con controllo
Restrizioni applicabili alle sostanze elencate negli allegati
di cui all’articolo 32, paragrafo 3.

1. Fatto salvo l’articolo  3, i prodotti cosmetici non possono


contenere: Articolo  15
Sostanze classificate come sostanze CMR
a) sostanze vietate:
1. L’utilizzo, nei prodotti cosmetici, di sostanze classificate
come sostanze CMR di categoria 2, ai sensi dell’allegato VI, parte 3
— sostanze vietate di cui all’allegato II; del regolamento (CE)  n.  1272/2008 è vietato. Tuttavia, una
sostanza classificata nella categoria 2 può essere utilizzata nei pro­
b) sostanze soggette a restrizioni: dotti cosmetici se è stata sottoposta alla valutazione del CSSC e
dichiarata sicura per l’utilizzo nei prodotti cosmetici. A tal fine, la
Commissione adotta le misure necessarie secondo la procedura di
— sostanze soggette a restrizioni non impiegate conforme­ regolamentazione con controllo di cui all’articolo 32, paragrafo 3
mente alle restrizioni indicate nell’allegato III; del presente regolamento.

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2. L’utilizzo, nei prodotti cosmetici, di sostanze classificate consultazione con il CSSC, l’ECHA, l’EFSA e altre parti interessate
come sostanze CMR 1A o 1B ai sensi dell’allegato VI, parte 3 del facendo ricorso, se del caso, alle migliori prassi pertinenti.
regolamento (CE) n. 1272/2008 è vietato.
4. Una volta disponibili criteri concordati a livello comunita­
Tuttavia le suddette sostanze possono essere eccezionalmente rio o internazionale per l’identificazione delle sostanze alteranti il
impiegate nei prodotti cosmetici se, successivamente alla loro sistema endocrino, o al più tardi il 11 gennaio 2015, la Commis­
classificazione come sostanze CMR 1A o 1B ai sensi dell’alle­ sione riesamina quest’ultimo per quanto riguarda le sostanze alte­
gato  VI, parte  3 del regolamento (CE) n.  1272/2008, vengono ranti il sistema endocrino.
soddisfatte tutte le condizioni seguenti:

Articolo 16
a) sono conformi alle prescrizioni relative alla sicurezza di cui
al regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e Nanomateriali
del Consiglio che stabilisce i principi e i requisiti generali della
legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per la
1. Per ogni prodotto cosmetico contenente nanomateriali è
sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicu­
assicurato un livello elevato di protezione della salute umana.
rezza alimentare (1);

2. Le disposizioni del presente articolo non si applicano ai


b) non sono disponibili sostanze alternative adeguate, come nanomateriali utilizzati come coloranti, filtri UV o conservanti
documentato nell’analisi delle alternative; disciplinati all’articolo  14, a meno che non sia espressamente
specificato.
c) l’applicazione è fatta per un uso particolare della categoria di
prodotti con un’esposizione conosciuta; nonché 3. Oltre alla notifica di cui all’articolo 13, i prodotti cosmetici
contenenti nanomateriali sono notificati dalla persona responsa­
bile alla Commissione in formato elettronico sei mesi prima del­
d) sono state valutate e ritenute sicure dal CSSC per l’impiego l’immissione sul mercato, tranne quando detti prodotti sono già
nei prodotti cosmetici, in particolare in vista dell’esposizione stati immessi sul mercato dalla medesima persona responsabile
a detti prodotti e tenendo in considerazione l’esposizione prima del 11 gennaio 2013.
complessiva derivante da altre fonti, tenendo particolarmente
conto dei gruppi di popolazione vulnerabili.
In quest’ultimo caso, i prodotti cosmetici contenenti nanomate­
riali immessi sul mercato sono notificati dalla persona responsa­
Per evitare l’uso improprio del prodotto cosmetico va prevista bile alla Commissione in formato elettronico tra il 11  gennaio
un’etichettatura specifica a norma dell’articolo  3 del presente 2013 e il 11  luglio 2013, in aggiunta alla notifica di cui
regolamento, tenendo conto degli eventuali rischi connessi alla all’articolo 13.
presenza di sostanze pericolose e delle vie di esposizione.

Il primo e il secondo comma non si applicano ai prodotti cosme­


Per attuare il presente paragrafo la Commissione modifica gli alle­ tici contenenti nanomateriali in conformità ai requisiti di cui
gati del presente regolamento nel rispetto della procedura di rego­ all’allegato III.
lamentazione con controllo di cui all’articolo 32, paragrafo 3 del
presente regolamento entro quindici mesi dall’inserimento delle
sostanze in questione nell’allegato  VI, parte  3 del regolamento Le informazioni notificate alla Commissione includono quanto
(CE) n. 1272/2008. meno i punti seguenti:

Per ragioni imperative di urgenza, la Commissione può avvalersi a) l’identificazione del nanomateriale compresi la denomina­
della procedura d’urgenza di cui all’articolo  32, paragrafo  4 del zione chimica (IUPAC) e altri descrittori come specificato al
presente regolamento. punto 2 del preambolo agli allegati da II a VI;

b) la descrizione del nanomateriale comprese la dimensione


La Commissione incarica il CSSC di eseguire una nuova valuta­
delle particelle e le proprietà fisiche e chimiche;
zione delle sostanze in questione non appena emergono preoc­
cupazioni riguardo alla sicurezza e comunque al più tardi cinque
anni dopo l’inclusione delle sostanze negli allegati da III a VI del c) una stima della quantità di nanomateriale contenuto nei pro­
presente regolamento e successivamente almeno ogni cinque dotti cosmetici che si prevede di immettere sul mercato per
anni. anno;

3. Entro il 11  gennaio 2012, la Commissione garantisce che d) il profilo tossicologico del nanomateriale;
siano elaborate linee guida adeguate al fine di consentire un
approccio armonizzato allo sviluppo e all’utilizzo delle stime di
esposizione complessiva in sede di valutazione della sicurezza del­ e) i dati sulla sicurezza del nanomateriale relativi alla categoria
l’impiego delle sostanze CMR. Tali linee guida sono elaborate in del prodotto cosmetico in cui detto nanomateriale è usato;

(1)  GU L 31 dell’1.2.2002, pag. 1. f) le condizioni di esposizione ragionevolmente prevedibili.

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La persona responsabile può designare tramite mandato scritto coloranti, filtri UV e conservanti in una sezione separata. La
un’altra persona fisica o giuridica per la notifica dei nanomateriali prima relazione è presentata entro il 11  luglio 2014. L’ag­
e ne informa la Commissione. giornamento della relazione riepiloga, in particolare, i nuovi
nanomateriali nelle nuove categorie di prodotti cosmetici, il
numero di notifiche, i progressi compiuti nella messa a punto
La Commissione fornisce un numero di riferimento per la presen­ di metodi di valutazione specifici per i nanomateriali e di
tazione del profilo tossicologico, che può sostituire l’informazione guide alla valutazione della sicurezza, nonché informazioni
da notificare ai sensi della lettera d). sui programmi di cooperazione internazionale.

4. Nel caso in cui nutra preoccupazioni riguardo alla sicurezza 11. La Commissione riesamina periodicamente alla luce dei
di un nanomateriale, la Commissione chiede immediatamente al progressi scientifici le disposizioni del presente regolamento rela­
CSSC di esprimere un parere concernente la sicurezza di tali tive ai nanomateriali e, se del caso, propone modifiche appro­
nanomateriali per l’uso nelle pertinenti categorie di prodotti priate di tali disposizioni.
cosmetici e le condizioni di esposizione ragionevolmente preve­
dibili. La Commissione rende pubbliche tali informazioni. Il CSSC
formula il suo parere entro sei mesi dalla richiesta della Commis­ La prima revisione è effettuata entro il 11 luglio 2018.
sione. Qualora il CSSC riscontri che mancano dati necessari, la
Commissione chiede alla persona responsabile di fornire tali dati
entro un termine ragionevole esplicitamente indicato, non proro­
Articolo 17
gabile. Il CSSC formula il suo parere finale entro sei mesi dalla
presentazione dei dati aggiuntivi. Il parere del CSSC è messo a Tracce di sostanze vietate
disposizione del pubblico.
La presenza involontaria di una quantità ridotta di una sostanza
5. Qualora nutra qualsiasi preoccupazione riguardo alla sicu­ vietata, derivante da impurezze degli ingredienti naturali o sinte­
rezza, la Commissione può invocare in qualsiasi momento la pro­ tici, dal procedimento di fabbricazione, dall’immagazzinamento,
cedura di cui al paragrafo  4, ad esempio in seguito a nuove dalla migrazione dall’imballaggio e che è tecnicamente inevitabile
informazioni fornite da terzi. nonostante l’osservanza di buone pratiche di fabbricazione, è con­
sentita a condizione che tale pesenza sia in conformità
dell’articolo 3.
6. Tenendo conto del parere del CSSC e qualora sussistano
rischi potenziali per la salute umana, inclusi i casi in cui i dati
sono insufficienti, la Commissione può modificare gli allegati  II
e III. CAPO V

SPERIMENTAZIONE ANIMALE
7. La Commissione, tenendo conto del progresso tecnico-
scientifico, può modificare il paragrafo  3 aggiungendovi altri
requisiti. Articolo  18
Sperimentazione animale
8. Le misure di cui ai paragrafi 6 e 7, intese a modificare ele­
menti non essenziali del presente regolamento, sono adottate
secondo la procedura di regolamentazione con controllo di cui 1. Fatti salvi gli obblighi generali derivanti dall’articolo 3, è vie­
all’articolo 32, paragrafo 3. tato quanto segue:

9. Per motivi imperativi di urgenza la Commissione può avva­ a) l’immissione sul mercato dei prodotti cosmetici la cui formu­
lersi della procedura di cui all’articolo 32, paragrafo 4. lazione finale sia stata oggetto, allo scopo di conformarsi alle
disposizioni del presente regolamento, di una sperimenta­
zione animale con un metodo diverso da un metodo alterna­
10. Le seguenti informazioni sono rese disponibili dalla tivo dopo che un tale metodo alternativo sia stato convalidato
Commissione: e adottato a livello comunitario, tenendo debitamente conto
dello sviluppo della convalida in seno all’OCSE;

a) Entro il 11  gennaio 2014, la Commissione mette a disposi­


zione un catalogo di tutti i nanomateriali utilizzati nei pro­ b) l’immissione sul mercato dei prodotti cosmetici contenenti
dotti cosmetici immessi sul mercato, compresi quelli ingredienti o combinazioni di ingredienti che siano stati
utilizzati come coloranti, filtri UV e conservanti in una oggetto, allo scopo di conformarsi alle disposizioni del pre­
sezione separata, indicando le categorie dei prodotti cosme­ sente regolamento, di una sperimentazione animale con un
tici e le condizioni di esposizione ragionevolmente prevedi­ metodo diverso da un metodo alternativo dopo che un tale
bili. In seguito detto catalogo è regolarmente aggiornato e metodo alternativo sia stato convalidato e adottato a livello
messo a disposizione del pubblico. comunitario, tenendo debitamente conto dello sviluppo della
convalida in seno all’OCSE;
b) La Commissione trasmette al Parlamento europeo e al Con­
siglio una relazione di verifica annuale, recante informazioni c) la realizzazione, all’interno della Comunità, di sperimenta­
sull’evoluzione dell’utilizzazione di nanomateriali nei pro­ zioni animali relative a prodotti cosmetici finiti, allo scopo di
dotti cosmetici nella Comunità, compresi quelli usati come conformarsi alle disposizioni del presente regolamento;

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d) la realizzazione, all’interno della Comunità, di sperimenta­ situazione e indica le misure necessarie. Su tale base la Commis­
zioni animali relative a ingredienti o combinazioni di ingre­ sione, previa consultazione del CSSC, può autorizzare con una
dienti allo scopo di conformarsi alle disposizioni del presente decisione motivata la deroga. Tale autorizzazione stabilisce le
regolamento, dopo la data in cui dette sperimentazioni vanno condizioni di tale deroga per quanto riguarda gli obiettivi speci­
sostituite da uno o più metodi alternativi convalidati che figu­ fici, la durata e la relazione sui risultati.
rano nel regolamento (CE) n. 440/2008 della Commissione,
del 30  maggio 2008, che istituisce dei metodi di prova ai
sensi del regolamento (CE) n.  1907/2006 del Parlamento Una deroga può essere accordata soltanto se:
europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valu­
tazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chi­
a) l’ingrediente è ampiamente utilizzato e non può essere sosti­
miche (REACH) (1), o nell’allegato  VIII del presente
tuito con un altro ingrediente atto a svolgere una funzione
regolamento.
analoga;

2. La Commissione, previa consultazione del CSSC e del Cen­


b) il problema specifico riguardante la salute umana è dimo­
tro europeo per la convalida dei metodi alternativi (ECVAM) e
strato e la necessità di effettuare esperimenti sugli animali è
tenendo debitamente conto dello sviluppo della convalida in seno
giustificata e supportata da un protocollo di ricerca detta­
all’OCSE, ha stabilito calendari per l’attuazione delle disposizioni
di cui al paragrafo 1, lettere a), b) e d), comprese le scadenze per gliato proposto come base per la valutazione.
la graduale soppressione dei vari esperimenti. I calendari sono
stati messi a disposizione del pubblico il 1o  ottobre 2004 e sono La decisione di autorizzazione, le relative condizioni e il risultato
stati trasmessi al Parlamento europeo e al Consiglio. Il periodo di finale raggiunto formano parte integrante della relazione annuale
attuazione è stato limitato all’11 marzo 2009 in relazione al para­ presentata dalla Commissione conformemente all’articolo 35.
grafo 1, lettere a), b) e d).

Le misure di cui al sesto comma, intese a modificare elementi non


Per quanto riguarda gli esperimenti concernenti la tossicità da uso essenziali del presente regolamento, sono adottate secondo la pro­
ripetuto, la tossicità riproduttiva e la tossicocinetica, per i quali cedura di regolamentazione con controllo di cui all’articolo  32,
non sono ancora allo studio metodi alternativi, il periodo di attua­ paragrafo 3.
zione è limitato all’11 marzo 2013 in relazione al paragrafo 1, let­
tere a) e b).
3. Ai fini del presente articolo e dell’articolo 20:
La Commissione studia le possibili difficoltà tecniche per quanto
riguarda il rispetto del divieto in relazione agli esperimenti con­ a) «prodotto cosmetico finito» indica il prodotto cosmetico nella
cernenti, in particolare, la tossicità da uso ripetuto, la tossicità sua formulazione finale quale immesso sul mercato e messo
riproduttiva e la tossicocinetica, per i quali non sono ancora allo a disposizione dell’utilizzatore finale, ovvero il suo prototipo;
studio metodi alternativi. Le informazioni sui risultati provvisori
e finali di tali studi figurano nelle relazioni annuali di cui
all’articolo 35. b) «prototipo» indica il primo modello o progetto che non è
stato prodotto in lotti e dal quale è stato copiato o sviluppato
il prodotto cosmetico finito.
Sulla base di tali relazioni annuali, i calendari stabiliti a norma del
primo comma hanno potuto essere adeguati fino
all’11 marzo 2009 in relazione al primo comma e possono essere
CAPO VI
adeguati fino all’11 marzo 2013 in relazione al secondo comma
e previa consultazione degli organismi di cui al primo comma. INFORMAZIONE DEL CONSUMATORE

La Commissione studia i progressi e il rispetto delle scadenze non­


ché eventuali difficoltà tecniche che ostacolano il rispetto del Articolo  19
divieto. Le informazioni sui risultati provvisori e definitivi dagli
Etichettatura
studi della Commissione figurano nella relazione annuale di cui
all’articolo  35. Qualora tali studi concludano, al più tardi entro
due anni prima della scadenza del limite massimo indicato al 1. Fatte salve le altre disposizioni del presente articolo, i pro­
secondo comma, che, per motivi tecnici, uno o più esperimenti di dotti cosmetici sono messi a disposizione sul mercato solamente
cui al suddetto comma non saranno messi a punto e convalidati se il recipiente e l’imballaggio dei prodotti cosmetici recano le
prima della scadenza del periodo di cui al secondo comma, la seguenti indicazioni, in caratteri indelebili, facilmente leggibili e
Commissione informa il Parlamento europeo e il Consiglio e pre­ visibili:
senta una proposta legislativa conformemente all’articolo 251 del
trattato.
a) il nome o la ragione sociale e l’indirizzo della persona respon­
sabile. Tali indicazioni possono essere abbreviate, purché
In circostanze eccezionali, qualora sorgano gravi preoccupazioni l’abbreviazione permetta di identificare tale persona e il suo
riguardo alla sicurezza di un ingrediente cosmetico esistente, uno indirizzo. Qualora vengano indicati più indirizzi, quello
Stato membro può chiedere alla Commissione di accordare una presso cui la persona responsabile tiene ad immediata dispo­
deroga al paragrafo 1. La richiesta contiene una valutazione della sizione la documentazione informativa sul prodotto è messo
in evidenza. Per i prodotti cosmetici importati è specificato il
(1)  GU L 142 del 31.5.2008, pag. 1. paese di origine;

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22.12.2009 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 342/73

b) il contenuto nominale al momento del confezionamento, Ai fini del presente articolo «an ingredient» indica una qual­
espresso in peso o in volume, fatta eccezione per gli imbal­ siasi sostanza o miscela usata intenzionalmente nel prodotto
laggi con un contenuto inferiore a 5 g o a 5 ml, i campioni cosmetico durante il procedimento di fabbricazione. Tutta­
gratuiti e le monodosi; per quanto riguarda gli imballaggi via, non sono considerate ingredienti:
preconfezionati, che vengono solitamente commercializzati
per insieme di pezzi e per i quali l’indicazione del peso o del
volume non ha alcun rilievo, il contenuto può non essere i) le impurezze contenute nelle materie prime utilizzate,
indicato, purché sull’imballaggio venga menzionato il
numero di pezzi. Questa indicazione non è necessaria qua­ ii) le sostanze tecniche secondarie utilizzate nella miscela
lora il numero di pezzi sia facile da determinare dall’esterno ma che non compaiono nella composizione del pro­
o qualora il prodotto venga solitamente commercializzato dotto finito.
solo ad unità;

I composti odoranti e aromatizzanti e le loro materie prime


c) la data fino alla quale il prodotto cosmetico, stoccato in con­ sono indicati con il termine «parfum» o «aroma». Inoltre, la
dizioni adeguate, continuerà a svolgere la sua funzione ini­ presenza di sostanze la cui indicazione è prescritta ai sensi
ziale e, in particolare, resterà conforme all’articolo 3 («data di della colonna «Altre» dell’allegato  III figura nell’elenco degli
durata minima»). ingredienti oltre ai termini parfum e aroma.

Nell’elenco gli ingredienti sono indicati in ordine decrescente


La data stessa oppure le indicazioni relative alla sua localiz­ di peso al momento dell’incorporazione nel prodotto cosme­
zazione sull’imballaggio sono precedute dal simbolo indicato tico. Gli ingredienti presenti in concentrazioni inferiori
al punto 3 dell’allegato VII oppure dalla dicitura: «Usare pre­ all’1 % possono essere elencati in ordine sparso, dopo quelli
feribilmente entro». presenti in concentrazioni superiori all’1 %.

La data di durata minima è indicata in modo chiaro e si com­ Tutti gli ingredienti presenti sotto forma di nanomateriali
pone, nell’ordine, del mese e dell’anno oppure del giorno, del sono chiaramente indicati nell’elenco degli ingredienti. La
mese e dell’anno. Se necessario, tale indicazione è completata dicitura «nano», tra parentesi, segue la denominazione di tali
precisando anche le condizioni da rispettare per garantire la ingredienti.
durata indicata.
I coloranti diversi da quelli destinati a colorare le zone pili­
fere possono essere indicati in ordine sparso dopo gli altri
L’indicazione della data di durata minima non è obbligatoria ingredienti cosmetici. Per i prodotti cosmetici da trucco
per i prodotti cosmetici che abbiano una durata minima immessi sul mercato in varie sfumature di colore, possono
superiore ai trenta mesi. Per tali prodotti è riportata un’indi­ essere menzionati tutti i coloranti diversi da quelli destinati a
cazione relativa al periodo di tempo in cui il prodotto, una colorare le zone pilifere utilizzati nella gamma a condizione
volta aperto, è sicuro e può essere utilizzato senza effetti di aggiungervi le parole «può contenere» o il simbolo «+/-». Se
nocivi per il consumatore. Tale informazione è indicata, del caso, è utilizzata la nomenclatura CI (Colour Index).
tranne nei casi in cui il concetto di conservazione dopo
l’apertura non è rilevante, tramite il simbolo indicato al
punto  2 dell’allegato  VII, seguito dal periodo (espresso in 2. Qualora sia impossibile dal punto di vista pratico indicare
mesi e/o anni); sull’etichetta le informazioni di cui al paragrafo 1, lettere d) e g),
vale quanto segue:

d) le precauzioni particolari per l’impiego, almeno quelle indi­ — le informazioni sono indicate su un foglio, su un’etichetta,
cate negli allegati da III a VI, nonché le eventuali indicazioni una fascetta o un cartellino allegati o fissati al prodotto
concernenti precauzioni particolari da osservare per i pro­ cosmetico;
dotti cosmetici di uso professionale;

— a meno che sia inattuabile, un riferimento alle suddette infor­


e) il numero del lotto di fabbricazione o il riferimento che per­ mazioni figura, in forma abbreviata oppure con il simbolo di
metta di identificare il prodotto cosmetico. In caso di impos­ cui all’allegato VII, punto 1, da indicare sul recipiente o sul­
sibilità pratica, dovuta alle modeste dimensioni dei cosmetici, l’imballaggio per le informazioni di cui al paragrafo 1, lettera
questa indicazione può figurare solamente sull’imballaggio; d) e sull’imballaggio per le informazioni di cui al paragrafo 1,
lettera g).

f) la funzione del prodotto cosmetico, salvo se risulta dalla sua 3. Qualora, nel caso del sapone e delle perle da bagno, nonché
presentazione; di altri prodotti piccoli, sia praticamente impossibile far figurare
le informazioni di cui al paragrafo 1, lettera g) su un’etichetta, una
fascetta o un cartellino, oppure su un foglio di istruzioni allegato,
g) l’elenco degli ingredienti. Tali informazioni possono figurare dette informazioni devono figurare su un avviso collocato in
unicamente sull’imballaggio. L’elenco viene preceduto dal ter­ prossimità del contenitore nel quale il prodotto cosmetico è espo­
mine «ingredients». sto per la vendita.

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L 342/74 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 22.12.2009

4. Per i cosmetici non preconfezionati o per i cosmetici con­ Articolo 21


fezionati dal venditore su richiesta dell’acquirente o preconfezio­
nati in vista della loro vendita immediata, gli Stati membri Accesso del pubblico alle informazioni
stabiliscono le modalità secondo cui vanno indicate le informa­
zioni di cui al paragrafo 1. Fatta salva la tutela, in particolare, della segretezza commerciale e
dei diritti di proprietà intellettuale, la persona responsabile garan­
tisce che le informazioni relative alla composizione qualitativa e
5. La lingua nella quale vanno indicate le informazioni di cui quantitativa del prodotto cosmetico e, per i composti odoranti e
al paragrafo 1, lettere b), c), d) ed f), e ai paragrafi 2, 3 e 4, è deter­ aromatici, il nome e il numero di codice del composto e l’identità
minata dalla normativa dello Stato membro in cui il prodotto del fornitore, nonché le informazioni esistenti in merito agli effetti
viene messo a disposizione dell’utilizzatore finale. indesiderabili e agli effetti indesiderabili gravi derivanti dall’uso del
prodotto cosmetico siano rese facilmente accessibili al pubblico
con ogni mezzo idoneo.
6. Nelle informazioni di cui al paragrafo 1, lettera g), va indi­
cata la denominazione comune degli ingredienti contenuta nel
glossario di cui all’articolo  33. Qualora non sia disponibile una Le informazioni quantitative relative alla composizione del pro­
denominazione comune per un determinato ingrediente, va dotto cosmetico che devono essere messe a disposizione del pub­
impiegato un termine contenuto in una nomenclatura general­ blico, sono limitate alle sostanze pericolose ai sensi dell’articolo 3
mente riconosciuta. del regolamento (CE) n. 1272/2008.

CAPO VII
Articolo 20
SORVEGLIANZA DEL MERCATO
Dichiarazioni relative al prodotto

Articolo  22
1. In sede di etichettatura, di messa a disposizione sul mercato
e di pubblicità dei prodotti cosmetici non vanno impiegati dici­ Controllo all’interno del mercato
ture, denominazioni, marchi, immagini o altri segni, figurativi o
meno, che attribuiscano ai prodotti stessi caratteristiche o fun­ Gli Stati membri vigilano sul rispetto del presente regolamento
zioni che non possiedono. attraverso controlli all’interno del mercato dei prodotti cosmetici
messi a disposizione sul mercato. Essi eseguono i dovuti controlli
su scala adeguata dei prodotti cosmetici e degli operatori econo­
2. La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, sta­ mici, tramite la documentazione informativa del prodotto e, se del
bilisce un piano d’azione riguardante le dichiarazioni utilizzate e caso, mediante test fisici e di laboratorio sulla base di campioni
fissa le priorità per determinare criteri comuni che giustificano adeguati.
l’utilizzo di una dichiarazione.

Gli Stati membri vigilano altresì sul rispetto dei principi delle
Dopo aver consultato il CSSC o altre autorità pertinenti, la Com­ buone pratiche di fabbricazione.
missione adotta un elenco di criteri comuni per le dichiarazioni
che possono essere utilizzate riguardo ai prodotti cosmetici, Gli Stati membri conferiscono alle autorità di vigilanza del mer­
secondo la procedura di regolamentazione con controllo di cui cato le competenze, le risorse e le conoscenze necessarie per con­
all’articolo  32, paragrafo  3 del presente regolamento, tenendo sentire a tali autorità di espletare i loro compiti in modo adeguato.
conto delle disposizioni della direttiva 2005/29/CE.

Gli Stati membri riesaminano e valutano periodicamente il fun­


Entro il 11 luglio 2016, la Commissione presenta al Parlamento zionamento delle loro attività di vigilanza. Tali riesami e valuta­
europeo e al Consiglio una relazione concernente l’uso delle zioni hanno una periodicità almeno quadriennale e i loro risultati
dichiarazioni sulla base dei criteri comuni adottati ai sensi del sono comunicati agli altri Stati membri e alla Commissione e
secondo comma. Se la relazione conclude che le dichiarazioni uti­ sono messi a disposizione del pubblico mediante comunicazione
lizzate relativamente ai prodotti cosmetici non sono conformi ai elettronica e, ove opportuno, con altri mezzi.
criteri comuni, la Commissione adotta misure adeguate per assi­
curare la conformità in cooperazione con gli Stati membri.
Articolo  23

3. La persona responsabile può indicare sulla confezione del Informazioni sugli effetti indesiderabili gravi
prodotto o su qualsiasi documento, foglio di istruzioni, etichetta,
fascetta o cartellino che accompagna o si riferisce a tale prodotto 1. In caso di effetti indesiderabili gravi, la persona responsa­
cosmetico che quest’ultimo è stato sviluppato senza fare ricorso bile e i distributori notificano quanto prima alle autorità compe­
alla sperimentazione animale, solo a condizione che il fabbricante tenti dello Stato membro nel quale sono stati riscontrati effetti
e i suoi fornitori non abbiano effettuato o commissionato speri­ indesiderabili gravi:
mentazioni animali sul prodotto cosmetico finito, sul suo proto­
tipo, né su alcun suo ingrediente e che non abbiano usato
ingredienti sottoposti da terzi a sperimentazioni animali al fine di a) tutti gli effetti indesiderabili gravi a lei noti o che si possono
ottenere nuovi prodotti cosmetici. ragionevolmente presumere a lei noti;

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22.12.2009 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 342/75

b) il nome del prodotto cosmetico in questione, che ne permetta prodotto cosmetico, a ritirarlo dal mercato o a renderlo oggetto
l’identificazione specifica; di richiamo entro un limite di tempo espressamente indicato, in
proporzione alla natura del rischio, qualora il prodotto non risulti
conforme ad anche uno solo dei seguenti elementi:
c) le eventuali misure correttive da lei adottate.
a) buona pratica di fabbricazione di cui all’articolo 8;
2. Qualora la persona responsabile notifichi effetti indesidera­
bili gravi alle autorità competenti dello Stato membro in cui gli
b) valutazione della sicurezza di cui all’articolo 10;
effetti sono stati riscontrati, tali autorità competenti trasmettono
immediatamente le informazioni di cui al paragrafo  1 alle auto­
rità competenti degli altri Stati membri. c) prescrizioni relative alla documentazione informativa sul
prodotto di cui all’articolo 11;
3. Qualora i distributori notifichino effetti indesiderabili gravi
alle autorità competenti dello Stato membro in cui gli effetti sono d) disposizioni su campionamento e analisi di cui all’articolo 12,
stati riscontrati, tali autorità competenti trasmettono immediata­
mente le informazioni di cui al paragrafo 1 alle autorità compe­ e) prescrizioni relative alla notifica di cui agli articoli 13 e 16;
tenti degli altri Stati membri e alla persona responsabile.
f) restrizioni applicabili a determinate sostanze, di cui agli arti­
4. Qualora utilizzatori finali o professionisti del settore sanita­ coli 14, 15 e 17;
rio notifichino effetti indesiderabili gravi alle autorità competenti
dello Stato membro in cui gli effetti sono stati riscontrati, tali g) prescrizioni relative alla sperimentazione animale di cui
autorità competenti trasmettono immediatamente le informa­ all’articolo 18;
zioni sul prodotto cosmetico in questione alle autorità competenti
degli altri Stati membri e alla persona responsabile.
h) prescrizioni relative all’etichettatura di cui all’articolo  19,
paragrafi 1, 2, 5 e 6;
5. Le autorità competenti possono fare uso delle informazioni
di cui al presente articolo nell’ambito della sorveglianza all’interno
i) prescrizioni relative alle dichiarazioni sul prodotto di cui
del mercato, dell’analisi del mercato, della valutazione e delle
all’articolo 20;
informazioni per i consumatori nel quadro degli articoli  25, 26
e 27.
j) accesso del pubblico alle informazioni di cui all’articolo 21;

Articolo 24 k) informazioni sugli effetti indesiderabili gravi di cui


all’articolo 23;
Informazioni sulle sostanze

l) obblighi di informazione sulle sostanze di cui all’articolo 24.


Qualora sorgano seri dubbi in merito alla sicurezza di qualsiasi
sostanza contenuta nei prodotti cosmetici, le autorità competenti
degli Stati membri nei quali sono stati messi a disposizione sul 2. Se del caso, un’autorità competente notifica all’autorità
mercato i prodotti contenenti tali sostanze possono chiedere alla competente dello Stato membro nel quale la persona responsa­
persona responsabile, con una domanda motivata, di produrre un bile è stabilita i provvedimenti che hanno chiesto di adottare alla
elenco di tutti i prodotti cosmetici contenenti tali sostanze per i persona responsabile.
quali la persona è responsabile. Nell’elenco viene indicata la con­
centrazione di tali sostanze nei prodotti cosmetici. 3. La persona responsabile deve garantire che i provvedimenti
di cui al paragrafo 1 siano adottati per tutti i prodotti in questione
che sono stati messi a disposizione sul mercato in tutta la
Le autorità competenti possono fare uso delle informazioni di cui Comunità.
al presente articolo nell’ambito della sorveglianza all’interno del
mercato, dell’analisi del mercato, della valutazione e delle infor­
mazioni per i consumatori nel quadro degli articoli 25, 26 e 27. 4. In caso di rischi gravi per la salute umana, qualora le auto­
rità competenti ritengano che la non conformità non si limiti al
territorio dello Stato membro nel quale il prodotto cosmetico è
stato messo a disposizione sul mercato, esse informano la Com­
CAPO VIII
missione e le autorità competenti degli altri Stati membri dei
NON CONFORMITÀ, CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA provvedimenti che hanno chiesto di adottare alla persona
responsabile.

Articolo 25 5. Le autorità competenti adottano tutti i provvedimenti ade­


guati volti a vietare o limitare la messa a disposizione sul mercato
Non conformità da parte della persona responsabile del prodotto cosmetico o a ritirare il prodotto dal mercato o a
richiamarlo nei casi seguenti:
1. Fatto salvo il paragrafo 4, le autorità competenti chiedono
alla persona responsabile di adottare tutti i provvedimenti ade­ a) quando sia necessario intervenire immediatamente nei casi di
guati, incluse le misure correttive volte a rendere conforme il rischi gravi per la salute umana; oppure

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L 342/76 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 22.12.2009

b) qualora la persona responsabile non adotti tutte le misure Ai fini del primo comma viene utilizzato il sistema di scambio
necessarie entro i limiti di tempo di cui al paragrafo 1. delle informazioni previsto dall’articolo  12, paragrafo  1 della
direttiva 2001/95/CE.

Nei casi di rischi gravi per la salute umana, le autorità competenti Si applica l’articolo  12, paragrafi  2, 3 e  4 della direttiva
informano la Commissione e le autorità competenti degli altri 2001/95/CE.
Stati membri senza indugio delle misure adottate.
3. La Commissione deve stabilire quanto prima se le misure
temporanee di cui al paragrafo 1 siano giustificate o meno. A tal
6. In assenza di rischi gravi per la salute umana, qualora la per­
fine la Commissione deve consultare le parti interessate, gli Stati
sona responsabile non adotti tutti i provvedimenti adeguati, le
membri e il CSSC, qualora possibile.
autorità competenti informano tempestivamente le autorità com­
petenti dello Stato membro nel quale la persona responsabile è
stabilita circa i provvedimenti adottati. 4. Se le misure temporanee sono giustificate, si applica l’arti­
colo 31, paragrafo 1.

7. Ai fini dei paragrafi 4 e 5 del presente articolo viene utiliz­ 5. Se le misure temporanee non sono giustificate, la Commis­
zato il sistema di scambio delle informazioni previsto dall’arti­ sione ne informa gli Stati membri e le autorità competenti inte­
colo  12, paragrafo  1 della direttiva 2001/95/CE del Parlamento ressate abrogano le misure temporanee in questione.
europeo e del Consiglio, del 3  dicembre 2001, sulla sicurezza
generale dei prodotti (1).
Articolo 28

Si applicano inoltre l’articolo 12, paragrafi 2, 3 e 4 della direttiva Buone prassi amministrative
2001/95/CE e l’articolo 23 del regolamento (CE) n. 765/2008 del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, che pone 1. Le decisioni adottate a norma degli articoli 25 e 27 devono
norme in materia di accreditamento e vigilanza del mercato per indicare i motivi esatti sui quali sono basate. Tali decisioni sono
quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti (2). notificate senza indugio dalle autorità competenti alla persona
responsabile informandola nel contempo dei mezzi di ricorso a
sua disposizione in virtù della normativa nazionale in vigore nello
Stato membro interessato e dei limiti di tempo cui sono soggetti
Articolo 26 tali mezzi di ricorso.
Non conformità da parte dei distributori
2. Ad eccezione di quando sia necessario intervenire immedia­
tamente nei casi di rischi gravi per la salute umana, la persona
Le autorità competenti chiedono ai distributori di adottare tutti i responsabile ha la possibilità di presentare il proprio parere prima
provvedimenti adeguati, incluse le misure correttive volte a ren­ che venga adottata qualsiasi decisione.
dere conforme il prodotto cosmetico, a ritirarlo dal mercato o a
richiamarlo entro un limite di tempo ragionevole, in proporzione
3. Se del caso, le disposizioni di cui ai paragrafi 1 e 2 si appli­
alla natura del rischio, qualora il prodotto non risulti conforme
cano al distributore per qualsiasi decisione adottata conforme­
agli obblighi di cui all’articolo 6.
mente agli articoli 26 e 27.

Articolo 27 CAPO IX

Clausola di salvaguardia COOPERAZIONE AMMINISTRATIVA

1. Nel caso di prodotti che rispondono ai requisiti di cui all’ar­ Articolo  29


ticolo  25, paragrafo  1, ove un’autorità competente constati, o Cooperazione tra le autorità competenti
abbia validi motivi per temere, che uno o più prodotti cosmetici
resi disponibili sul mercato presentano o potrebbero presentare
rischi gravi per la salute umana, essa adotta tutte le misure tem­ 1. Le autorità competenti degli Stati membri cooperano tra
poranee adeguate al fine di garantire che il prodotto o i prodotti loro e con la Commissione per garantire l’adeguata applicazione
in questione siano ritirati, richiamati o ne venga comunque limi­ e la debita esecuzione del presente regolamento e si trasmettono
tata la disponibilità. tutte le informazioni necessarie per l’applicazione uniforme del
presente regolamento.

2. L’autorità competente comunica immediatamente alla Com­ 2. La Commissione provvede all’organizzazione di uno scam­
missione e alle autorità competenti degli altri Stati membri le bio di esperienze tra le autorità competenti al fine di coordinare
misure adottate ed eventuali informazioni che le motivano. l’applicazione uniforme del presente regolamento.

(1)  GU L 11 del 15.1.2002, pag. 4. 3. La cooperazione può avvenire nel quadro di iniziative ela­
(2)  GU L 218 del 13.8.2008, pag. 30. borate a livello internazionale.

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22.12.2009 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 342/77

Articolo 30 2. Nei casi in cui è fatto riferimento al presente paragrafo, si


applicano gli articoli 5 e 7 della decisione 1999/468/CE, tenendo
Cooperazione per la verifica della documentazione conto delle disposizioni dell’articolo 8 della stessa.
informativa sul prodotto
Il periodo di cui all’articolo  5, paragrafo  6, della decisione
Le autorità competenti degli Stati membri nei quali i prodotti 1999/468/CE è fissato a tre mesi.
cosmetici sono messi a disposizione sul mercato possono chie­
dere alle autorità competenti degli Stati membri nei quali la docu­ 3. Nei casi in cui è fatto riferimento al presente paragrafo, si
mentazione informativa sul prodotto è tenuta ad immediata applicano l’articolo  5 bis, paragrafi da 1 a 4 e l’articolo  7 della
disposizione di verificare se tale documentazione soddisfi i requi­ decisione 1999/468/CE, tenendo conto delle disposizioni dell’ar­
siti di cui all’articolo 11, paragrafo 2 e se le informazioni ivi con­ ticolo 8 della stessa.
tenute forniscano le prove della sicurezza del prodotto cosmetico.
4. Nei casi in cui è fatto riferimento al presente paragrafo, si
Le autorità competenti richiedenti devono motivare la loro applicano l’articolo 5 bis, paragrafi 1, 2, 4 e 6 e l’articolo 7 della
richiesta. decisione 1999/468/CE, tenendo conto delle disposizioni dell’ar­
ticolo 8 della stessa.
In seguito a tale richiesta le autorità competenti eseguono quanto
prima e alla luce del grado di urgenza la verifica ed informano Articolo  33
l’autorità competente richiedente in merito ai risultati.
Glossario delle denominazioni comuni degli ingredienti

CAPO X La Commissione compila e tiene aggiornato un glossario delle


denominazioni comuni degli ingredienti. A tale scopo, la Com­
MISURE DI ATTUAZIONE, DISPOSIZIONI FINALI missione tiene conto delle nomenclature riconosciute a livello
internazionale, compresa la nomenclatura internazionale degli
ingredienti cosmetici (INCI). Il glossario non costituisce un elenco
Articolo 31 delle sostanze il cui impiego è autorizzato nei prodotti cosmetici.
Modifica degli allegati La denominazione comune degli ingredienti va impiegata nell’eti­
chettatura dei prodotti cosmetici immessi sul mercato al più tardi
1. Qualora sussistano rischi potenziali per la salute umana dodici mesi dopo la pubblicazione del glossario nella Gazzetta
connessi all’impiego di talune sostanze nei prodotti cosmetici e ufficiale dell’Unione europea.
tali rischi debbano essere affrontati a livello comunitario, la Com­
missione, dopo aver consultato il CSSC, modifica gli allegati da II
a VI di conseguenza. Articolo  34
Autorità competenti, centri antiveleno e organismi
Tali misure, intese a modificare elementi non essenziali del pre­ analoghi
sente regolamento, sono adottate secondo la procedura di rego­
lamentazione con controllo di cui all’articolo 32, paragrafo 3. 1. Gli Stati membri designano le loro autorità nazionali
competenti.
Per motivi imperativi di urgenza la Commissione può avvalersi
della procedura d’urgenza di cui all’articolo 32, paragrafo 4. 2. Gli Stati membri comunicano alla Commissione gli estremi
delle autorità di cui al paragrafo 1 e dei centri veleni o simili orga­
nismi di cui all’articolo 13, paragrafo 6. Le modifiche di tali infor­
2. Dopo aver consultato il CSSC la Commissione può modifi­
mazioni vanno altresì comunicate alla Commissione, se del caso.
care gli allegati da III a VI e VIII per adeguarli al progresso tecnico
e scientifico.
3. La Commissione compila e tiene aggiornato un elenco delle
autorità e degli organismi di cui al paragrafo 2 e lo rende acces­
Tali misure, intese a modificare elementi non essenziali del pre­ sibile al pubblico.
sente regolamento, sono adottate secondo la procedura di rego­
lamentazione con controllo di cui all’articolo 32, paragrafo 3.
Articolo  35
3. Dopo aver consultato il CSSC la Commissione può modifi­ Relazione annuale sulla sperimentazione animale
care l’allegato I qualora ciò sia necessario a garantire la sicurezza
dei prodotti cosmetici immessi sul mercato. Ogni anno la Commissione presenta al Parlamento europeo e al
Consiglio una relazione:
Tali misure, intese a modificare elementi non essenziali del pre­
sente regolamento, sono adottate secondo la procedura di rego­ 1) sui progressi realizzati in materia di messa a punto, conva­
lamentazione con controllo di cui all’articolo 32, paragrafo 3. lida e legalizzazione di metodi alternativi. La relazione con­
tiene dati precisi sul numero e il tipo di sperimentazioni
relative a prodotti cosmetici effettuate sugli animali. Gli Stati
Articolo 32 membri sono tenuti a raccogliere tali dati, in aggiunta alla
raccolta di dati statistici imposta loro dalla
Procedura di comitato direttiva 86/609/CEE. La Commissione assicura in particolare
la messa a punto, la convalida e la legalizzazione di metodi
1. La Commissione è assistita dal comitato permanente per i alternativi di sperimentazione che non utilizzano animali
prodotti cosmetici. vivi;

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L 342/78 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 22.12.2009

2) sui progressi compiuti dalla Commissione nel tentativo di far I riferimenti alla direttiva abrogata si intendono fatti al presente
accettare dall’OCSE metodi alternativi convalidati a livello regolamento.
comunitario e di favorire il riconoscimento, da parte dei paesi
terzi, dei risultati di test di sicurezza effettuati nella Comu­
nità con metodi alternativi, segnatamente nel quadro degli Il presente regolamento non pregiudica gli obblighi degli Stati
accordi di cooperazione fra la Comunità e tali paesi; membri relativi ai termini di recepimento nel diritto interno delle
direttive di cui all’allegato IX, parte B.
3) sul modo in cui le esigenze specifiche delle piccole e medie
imprese sono state prese in considerazione. Tuttavia, le autorità competenti continuano a tenere a disposi­
zione le informazioni ricevute a norma dell’articolo  7, para­
Articolo 36 grafo  3, e dell’articolo  7 bis, paragrafo  4, della direttiva
76/768/CEE e le persone responsabili continuano a tenere ad
Obiezione formale contro le norme armonizzate
immediata disposizione le informazioni raccolte a norma dell’ar­
1. Se uno Stato membro o la Commissione ritiene che una ticolo 7 bis di tale direttiva fino al 11 luglio 2020.
norma armonizzata non soddisfi interamente i requisiti stabiliti
dalle pertinenti disposizioni del presente regolamento, la Com­
missione o lo Stato membro interessato sottopone la questione al Articolo 39
comitato istituito dall’articolo  5 della direttiva 98/34/CE con le
Disposizioni transitorie
relative motivazioni. Il comitato esprime senza indugio il suo
parere.
In deroga alla direttiva 76/768/CEE, i prodotti cosmetici conformi
2. A seguito del parere espresso dal comitato la Commissione al presente regolamento possono essere immessi sul mercato
decide di pubblicare, di non pubblicare, di pubblicare con limita­ prima del 11 luglio 2013.
zioni, di mantenere, di mantenere con limitazioni o di ritirare
dalla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il riferimento alla
norma armonizzata in questione. A decorrere dal 11  gennaio 2012, in deroga alla
direttiva  76/768/CEE, le notifiche eseguite a norma dell’arti­
3. La Commissione ne informa gli Stati membri e l’organismo colo  13 del presente regolamento sono considerate conformi
europeo di normalizzazione in questione. Se necessario, la Com­ all’articolo  7, paragrafo  3, e all’articolo  7  bis, paragrafo  4 di tale
missione chiede la revisione delle norme armonizzate in direttiva.
questione.

Articolo 37 Articolo 40
Sanzioni Entrata in vigore e data di applicazione
Gli Stati membri definiscono le norme concernenti le sanzioni da
applicare in caso di violazione delle disposizioni del presente 1. Il presente regolamento entra in vigore il [ventesimo giorno
regolamento e adottano tutti i provvedimenti necessari a garan­ successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione
tirne l’effettiva applicazione. Le sanzioni devono essere effettive, europea].
proporzionate e dissuasive. Gli Stati membri notificano tali dispo­
sizioni alla Commissione entro il 11 luglio 2013 e la informano
2. Esso si applica a decorrere dal 11 luglio 2013, ad eccezione:
senza indugio di eventuali modifiche successive.

Articolo 38 — dell’articolo 15, paragrafi 1 e 2, che si applica a decorrere dal


1o dicembre  2010, e degli articoli  14, 31 e  32 se necessari
Abrogazione all’applicazione dell’articolo 15, paragrafi 1 e 2; nonché
La direttiva 76/768/CEE è abrogata a partire dal 11 luglio 2013,
ad eccezione dell’articolo  4 ter che è abrogato dal 1o dicembre — dell’articolo 16, paragrafo 3, secondo comma, che si applica
2010. a decorrere dal 11 gennaio 2013.

Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in cia­


scuno degli Stati membri.

Fatto a Bruxelles, il 30 novembre 2009

Per il Parlamento europeo Per il Consiglio


Il presidente La presidente
J. BUZEK B. ASK

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22.12.2009 IT Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 342/203

ALLEGATO VII

SIMBOLI IMPIEGATI SULL’IMBALLAGGIO/SUL RECIPIENTE

1.  Riferimento alle informazioni allegate o fissate al prodotto

2.  Periodo post apertura

3.  Durata minima

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EMULSIONI.

Le emulsioni sono sistemi dispersi costituiti da due fasi liquide immiscibili tra loro.

1. Emulsioni di olio in acqua  O/A (es. latte)  O < A


L’olio rappresenta la fase dispersa (o interna) e l’acqua la fase disperdente (o esterna)
2. Emulsioni di acqua in olio  A/O (es. burro)  O > A
L’acqua rappresenta la fase dispersa (o interna) e l’olio la fase disperdente (o fase esterna)

Tecniche di riconoscimento:

 Metodo della diluizione.


o se una data emulsione è diluibile in acqua (es. latte) è di tipo O/A
o al contrario è di tipo A/O (es. burro)
 Uso di coloranti.
o un’emulsione addizionata con un colorante idrosolubile (es. blu di metilene) risulterà uniformemente colorata
o se il colorante aggiunto all’emulsione è liposolubile (es. sudan) si avrà la colorazione se l’emulsione è di tipo A/O
 . Metodo della conducibilità elettrica
o l’olio, al contrario dell’acqua conduce la corrente elettrica in misura estremamente ridotta, è ovvio che solo le
emulsioni di tipo O/A permetteranno il passaggio di corrente fra due elettrodi
o il pHmetro darà un valore di pH solo se l’emulsione è di tipo O/A

Caratteristiche principali dell’emulsione.

 Volume di fase = rapporto tra la percentuale della fase acquosa e quello della fase oleosa, la fase presente in quantità
maggiore avrà maggior tendenza a costituire la fase continua
 Viscosità = la fase più viscosa si suddividerà meno facilmente producendo un minor numero di goccioline e quindi avrà
maggior tendenza a costituire la fase continua
 Tensioattivi = l’azione emulsionante di un tensioattivo si può spiegare facilmente pensando che costituisce una sorta di
ancoraggio tra le goccioline della fase discontinua ed il liquido che costituisce la fase continua
o Regola di Brancroft, prevede l’azione prodotta da un tensioattivo sulla dispersione di due liquidi immiscibili
 L’abbassamento della tensione superficiale di un liquido ne favorisce la frammentazione in gocce
 Se mescoliamo due liq immiscibili tra loro addizionandovi un tensioattivo, che ridurrà in misura
minore la tensione superficiale del liquido in cui è più solubile e sarà quindi questo liquido che si
comporterà da fase esterna

Approccio pratico.

O/A  acqua in maggior quantità  per aumentare la viscosità usare modificatore reologico idrofilo x acqua

A/O  olio in maggiore quantità  per aumentare la viscosità usare modificatore reologico lipofilo x olio

Teoria emulsione.

Un’emulsione può essere ottenuta per semplice applicazione di un’energia meccanica ad un sistema che contiene due liquidi
immiscibili. L’energia meccanica disperde le due fasi l’una nell’altra, formando goccioline molto piccole. Processo reversibile in
assenza di altri agenti stabilizzanti.

Stabilizzazione del sistema  necessità dell’aggiunta di un emulsionante  per prevenire la separazione dell’emulsione

Quando viene aggiunto l’emulsionante si dispone all’interfaccia A/O che procura una riduzione della energia interfacciale e quindi
la stabilizzazione del sistema.

Legge di Stokes correla la velocità di separazione delle molecole che costituiscono le due fasi con i parametri che definiscono lo
stato fisico del sistema disperso. L’instabilità del sistema è principalmente l’azione della gravità.

Condizioni di stabilità:

 Dimensioni = particelle con diametro di 5 micron conferiscono emulsione stabile


 Carica superficiale = la carica elettrica delle particelle è importante per la loro reciproca repulsione
 Temperatura = favorisce i moti browniani  l’aumento della T è sfavorevole
 Densità = riduzione della differenza di densità tra le due fasi
 Viscosità = aumento della viscosità della fase continua
 Modificatori reologici = se aggiunti in grande quantità  aumento viscosità  stabilità dell’emulsione

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Stabilizzazione delle emulsioni.

 Stabilizzazione di carica  impartendo una carica elettrica alla superficie delle particelle della fase dispersa, si determina
una repulsione e si evita la collisione  + stearato di sodio
Aggiungendo lo stearato di sodio la catena carboniosa lipofila migra verso la fase oleosa, mentre la testa carica
negativamente resta nella fase acquosa  solo per emulsioni O/A
 Film interfacciale  metodo fisico che riduce la probabilità di coalescenza tra le goccioline di fase dispersa quando
collidono  + emulsionanti non ionici  per emulsioni O/A – A/O

Instabilità delle emulsioni.

1. Cremaggio  tipico delle emulsioni O/A


2. Flocculazione  primo stadio che porta alla rottura irreversibile dell’emulsione  le particelle possono aggregarsi
3. Coalescenza  può verificarsi in seguito alla flocculazione  i vari aggregati si combinano formano un’unica goccia

Cause di instabilità.

 Scelta sbagliata dell’emulsionante


 Rapporto di fase sbagliato
 Incompatibilità per reazione tra emulsionante altro ingrediente
 Presenza di particelle grossolane
 Errato metodo di lavorazione
 Differenza di densità
 Eccessivo incorporamento di aria
 Presenza di elettroliti

HLB = è il rapporto tra porzione idrofila e porzione idrofoba, è esprimibile in cifre secondo una scalda dell’equilibrio idrofilo-lipofilo

Ogni tensioattivo ha un suo valore di HLB, questa è una grandezza estensiva, è possibile prevedere gli effetti della combinazione
risultante dall’associazione di tue tensioattivi semplicemente calcolando la media aritmetica dei corrispondenti indici.

A/O  maggiore quantità di olio  lipofilo  frazione idrofila < 50%  HLB < 10

O/A  maggiore quantità di acqua  idrofilo  frazione idrofila > 50%  HLB > 10

HLB |1-10|= emulsionante liposolubile  A/O

HLB |10-20|= emulsionante idrosolubile  O/A

HLBr = valore necessario per ottenere un’emulsione stabile

Differenza tensioattivo – emulsionante  entrambi riducono la tensione superficiale

Tensioattivo = l’emulsione nella detergenza non deve essere stabile, deve durare per il tempo del lavaggio

Emulsionante = l’emulsione deve essere stabile

Classificazione degli emulsionanti.

1. Emulsionanti polimerici O/A  polimeri acrilici  es. acrylates/C10-30 alkyl acrylate crosspolymer  emulsioni gel
 Emulsioni gel iperfluide = 0.15% di alchil polimero
 Emulsioni gel fluide = 0.15% di alchil polimero + 0.10% carbomer
 Emulsioni gel consistenti = 0.25% di alchil polimero + 0.5% carbomer
Modificati con l’introduzione di una catena alchilica che permette di aumentare la frazione lipofila della molecola.
Si dispongono all’interfaccia e rigonfiano nella fase acquosa formando un gel
1. Emulsioni cationiche  balsami, creme mani e piedi campo tricologico  funz emulsionante e condizionante
2. Emulsioni anioniche  creme da barba ed emulsioni per la pelle 
3. Emulsioni non ioniche  utilizzo in coppia di corpi lipidi con catene poliossietileniche (POE) + emulsioni lipofili
non etossilati
La formulazione per un’emulsione O/A è la seguente:
 Emulsionante O/A |1-7.5|%
 Modificatore reologico idrofilo  viscosizza la fase acquosa esterna |0.1-2.5|%
 Lipidi  danno corpo e carattere all’emulsione |10-41|%
 Acqua  fase acquosa esterna
 Umettanti  evitano la disidratazione dell’emulsione |2.5-10|%

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 Preservanti  proteggono l’emulsione dall’inquinamento microbico


 Profumo, colore additivi

2. Emulsionanti polimerici A/O  emulsionanti di recente introduzione


 Sono costituiti da PEG ad elevata polimerizzazione condensati con strutture poliidrossoalchiliche
 es. PEG-30 dipolyhdroxystearate

3. Emulsionanti A/S  sono emulsioni A/O con lipidi ed emulsionanti siliconici


 fase acquosa stabilizzata da NaCl
 alta percentuale di fase acquosa, anche 70-80%
 lipidi utilizzati = ciclosiliconi  lipidi molto leggeri e non untuose
 tensioattivi usati  vedi slides

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IDROGEL

1. IDROSSI-ETIL-CELLULOSA = MODIFICATORE REOLOGICO

È un polimero non ionico idrofilo. È un derivato della cellulosa che si differenzia da quest’ultimo per il fatto che i gruppi ossidrilici del polimero sono
sostituiti da gruppi idrossietilici i quali le impediscono di cristallizzarsi. Deve essere aggiunto a caldo (50-60°C) nella soluzione per aumentare il suo
valore gelificante.

 altamente idrofilo
 proprietà addensanti e gelificanti
 può essere più o meno solubile in acqua a seconda della lunghezza della catena polimerica di cui è costituita
 è disponibile a diversi gradi di viscosità, compatibile con sali inorganici ed elettroliti

Usi cosmetici:

 proprietà gelificanti in dentifrici


 proprietà stabilizzanti, sospendenti e viscosizzanti in emulsioni

2. PROPILEN-GLICOLE = UMETTANTE  idrosolubile + idrofilo

È un diolo, composto organico alifatico con due funzionalità alcoliche, altamente idrofilo, solubile in acqua, altamente igroscopico, umettante.

Umettante è una sostanza igroscopico, in genere una molecola con diversi gruppi idrofili. L’igroscopicità nasce dalla possibilità di formare legame
idrogeno con l’acqua. Solitamente inserito in sistemi acquosi o in emulsioni per trattenere acqua evitandone l’evaporazione e quindi l’essiccamento
del prodotto, mentre in sistemi anidri è usato per conferire maggiore plasticità.

Il CIR (Cosmetic Ingredienti Review) considera il proiplen glicole sicuro per l’uso cosmetico fino ad una concentrazione del 50%.

 Aiutano a rendere più agevole l’applicazione di un cosmetico


 Funzione antidisidratante = trattengono acqua in distretti acquoso per evitare un loro asciugamento
 Funzione plastificante
 Funzioni cosovalenti
 Funzione bagnante
 Buona azione solvente per l’estrazione di aromi e fragranzeed  importante veicolo per sostante attive

Usi cosmetici:

 Viene usato in cosmetici per mantenere una certa idratazione, fra cui troviamo gli idratanti e lozioni corpo
 Si possono realizzare stick rigidi in presenza di sodio stearato

3. DISODIUM – EDTA = CHELANTE  AGENTE SEQUESTRANTE  CONSERVANTI

È un sale dell’acido tetracarbossilico dotato di due doppietti elettronici (donatori di Lewis) appartenenti all’azoto, questo lo rende un legante
esadentato. Abitualmente si lega ad un catione metallico attraverso le sue due ammine e quattro carbossilati, adottando una geometria ottaedrica.

In pratica è in grado di inattivare i cationi metallici, impedendo che questi possano legarsi con altri ingredienti della formulazione cosmetica e
minare la stabilità del prodotto stesso.

Può potenziare l’azione antimicrobica di alcuni conservanti, soprattutto batteri gram-

Viene usato a bassi dosaggi |0.05-0.1|% come:

 Additivo per migliorare azione dei tensioattivi, diminuendo la durezza dell’acqua


 Conservante per evitare l’irrancidimento dovuto alle concentrazioni di ioni Fe2+ e come coadiuvante di altri additivi battericidi
 Sono agenti che complessano ioni, chelano i perossidi iniziatori, prevenendo la formazione di radicali liberi
 Formano un ponte tra autossidanti  antimicrobici = attività sinergica nella prevenzione dell’inquinamento microbico

In prodotti cosmetici dai saponi, agli shampoo ai balsami fino ai prodotti leave-on per il viso o per il corpo.

Non sono rilevati effetti di irritabilità, ma sono scarsamente biodegradabili  problema ambientale

4. SODIUM HYALURONATE = IDRATANTE

È il sale sodico dell’acido ialuronico, è un glicosaminoglicano presente in vari tessuti connettivi umani. È un polimero a catena lunga ad alto PM.

Impiegato in un range |0.1-1|% solubilizzandolo nella fase acquosa, anche ad alte temperature

 Proprietà principale è quella di legare un elevato numero di molecole di acqua garantendo idratazione della cute, viene impiegato come
idratante quando viene applicato sulla pelle forma un film sottile che mantiene liscia e idratata
 Le molecole più piccole sono in grado di penetrare negli strati sottocutanei conferendo turgore ai tessuti, determinando un temporaneo
riempimento e appianamento di piccole rughe

Viene usato in:

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 Prodotti per lo skin care


 Prodotti lipstick
 Prodotti make-up uso ed occhi

5. AQUA = SOLVENTE

6. PROFUMI

7. PEG-40 IDRO-CASTORE-OIL = SOLUBILIZZANTI (EMULSIONANTI)

È un derivato idrogenato dell’olio di ricino etossilato, possiede ottime capacità solubilizzanti, rapporto sostanza da solubilizzare/solubilizzante varia
da 1:2 a 1:10, a seconda della sostanza.

Usi cosmetici:

 Impiegato in prodotti a base acquosa come solubilizzante di sostanze liposolubili


 HLB = 13  si usa in concentrazioni 0.2-10%
 Viscosizzante in sistemi oleosi, stabilizzante emulsioni A/O

8. METILPARABENI – PROPILPARABENI = CONSERVANTE

Appartiene alla classe dei parabeni, derivati esterei dell’acido p-idrossibenzoico.

 È il più solubile in acqua, in etanolo – la solubilità migliora a caldo


 Stabili in acido e a caldo, idrolizzano a pH > 7
 Impiegato come conservanti  spettro d’azione = muffe, lieviti, batteri (in ordine di azione)
 Con l’aumentare della dimensione della catena legata all’acido p-idrobenzoico aumentano:
o stabilità
o attività antimicrobica
ad es. il metil-parabene risulta meno attivo, ma più solubile
 Sono biodegradabili
 Conservanti antifungini per aumentare la shelf life del prodotto
 L’utilizzo di più parabeni potenzia l’azione antimicrobica per effetto sinergico

o Incompatibili con tensioattivi anionici, non-ionici e proteine


o pH ideale |3-6.5|
o recentemente l’uso di parabeni è stato messo in relazione con l’insorgenza di tumori al seno, sembra che penetrino attraverso la pelle ed
applichino debole attività estrogeno-mimetica che potrebbe essere causa di un aumento dell’espressione genica di fattori tumorali
 relazione ad oggi non provata
 limiti di dose |0.4-0.8|%

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EMULSIONE O/A

1. AQUA = SOLVENTE

2. ACIDO STEARICO = ACID STEARIC (INCI) = FATTORE DI CONSISTENZA  EMULSIONANTE – EMOLLIENTE

È un acido grasso di origine vegetale o animale, completamente saturo con catena lineare costituita da 18 atomi di carbonio. Si presenta come un
solido bianco, consistenza cerosa, insolubile in acqua, solubile in EtOH.

In presenza di NaOH ci deve far suggerire che l’acido stearico funga da stabilizzante, ove non c’è la funzione è squisitamente da acido grasso,
componente lipidico della formulazione.

Viene ottenuto trattando i trigliceridi con acqua ad alta temperatura e pressione, presenta le seguenti proprietà:

 emollienti, lipogelificanti
 tocco ceroso, ma asciutto

Come tutti gli acidi grassi solidi viene usato come:

 Fattore di consistenza in formulazioni cosmetiche sia A/O che O/A dove conferisce viscosità al prodotto senza appesantirlo, ne migliora la
scorrevolezza e la stendibilità sulla pelle
 Consistenza cerosa aiuta a rendere più asciutta la texture di formulazioni caratterizzate da elevate percentuali di fase oleosa
 Si inserisce nella fase grassa di emulsioni dove fonda a 60°C
 Impiegato per la formulazione di emulsioni evanescenti poiché in presenza di trietanolammina ad alta concentrazione, forma in situ lo
stearato di trietanolammina con proprietà emulsionante

3. PARAFFINA LIQUIDA = PARAFINUM LIQUID = OLIO MINERALE – EMOLLIENTE

È un olio di origine minerale costituito da una miscela di idrocarburi C15-C40 ottenuta per distillazione del petrolio.

È un olio apolare, limpido, incolore, inodore  proprietà emollienti

Applicato sulla pelle forma un film lipidico che impedisce la perdita di acqua degli strati superficiali riducendone la disidratazione e contribuendo a
mantenerla morbida e liscia, conferendo una sensazione di levigatezza.

Usato come veicolo per sostanze liposolubili, applicato sulla cute forma un film che potrebbe provocare l’occlusione dei pori con conseguente
azione comedogenica in pelli con predisposizione acneica.

Componenti lipofili  idrocarburi paraffinici  fluidi  olio minerale pesante  oleoliti, emulsioni O/A – A/O, paste, lipogel

4. ISOESADECANO = EMOLLIENTE

È un oligomero dell’isobutilene (C=16) appartenente alla categoria delle isoparaffine, idrocarburi ramificati saturi a basso PM.

Liquido trasparente, proprietà emollienti

Inerte, stabile all’ossidazione, elevata purezza

Deterge per affinità solubilizzando facilmente i lipidi in eccesso provenienti dal sebo cutaneo

Può essere impiegato in diversi tipo di formulazioni:

 skin care
 cosmesi decorativa
 prodotti detergenti

5. GLICERINA = UMETTANTE – IDRATANTE (polialcoli)

È un liquido viscoso, incolore, miscibile con acqua e alcol.

Si ottiene come sottoprodotto nel processo di saponificazione dei grassi, si può ottenere sinteticamente partendo dal propilene

 fortemente igroscopico, in grado di assorbire umidità dall’aria


 in virtù delle sue capacità idratanti, lubrificanti, emollienti viene usata in numerose formulazioni ad uso dermocosmetico
 dal punto di vista tecnologico e cosmetologico è una sostanza polifunzionale
o  C = preservazione del prodotto dalla disidratazione
o  C = attività idratante, plastificante nei confronti dell’epidermide
o  C = conservante (40%)
 grande limite = tocco appiccicoso superiore rispetto ai glicoli

6. SODIUM HYDROXIDE = NaOH – base forte

Additivo funzionale all’azione del tensioattivo

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7. IMIDAZOLIDINIL UREA = CONSERVANTE

Polvere bianca di origine sintetica, solubile in acqua.

 Usato come antimicrobico (gram+/-)  evita la contaminazione accidentale del prodotto finito durante il suo utilizzo, in associazione con
altri conservanti (es. parabeni) ne potenzia l’efficacia
 pH compreso |3.5-8.0|
 usato in:
o lozioni
o creme
o prodotti per la pelle
o deodoranti
 massimo dosaggio = 0.6%  oltre 0.05% può cedere formaldeide  sostanza potenzialmente cancerogena, irritante sulla cute e può
dare reazioni di sensibilizzazione

8. METILPARABENI – PROPILPARABENI = CONSERVANTI

Appartiene alla classe dei parabeni, derivati esterei dell’acido p-idrossibenzoico.

 È il più solubile in acqua, in etanolo – la solubilità migliora a caldo


 Stabili in acido e a caldo, idrolizzano a pH > 7
 Impiegato come conservanti  spettro d’azione = muffe, lieviti, batteri (in ordine di azione)
 Con l’aumentare della dimensione della catena legata all’acido p-idrobenzoico aumentano:
o stabilità
o attività antimicrobica
ad es. il metil-parabene risulta meno attivo, ma più solubile
 Sono biodegradabili
 Conservanti antifungini per aumentare la shelf life del prodotto
 L’utilizzo di più parabeni potenzia l’azione antimicrobica per effetto sinergico

o Incompatibili con tensioattivi anionici, non-ionici e proteine


o pH ideale |3-6.5|
o recentemente l’uso di parabeni è stato messo in relazione con l’insorgenza di tumori al seno, sembra che penetrino attraverso la pelle ed
applichino debole attività estrogeno-mimetica che potrebbe essere causa di un aumento dell’espressione genica di fattori tumorali
 relazione ad oggi non provata
 limiti di dose |0.4-0.8|%

9. PROFUMO = ADDITIVO

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IDROGEL

1. SODIUM CARBOSSIMETILCELLULOSA = MODIFICATORE REOLOGICO

È il sale sodico della cellulosa sostituito con gruppi carbossilici di tipo anionico, si produce facendo reagire la cellulosa con acido monocloroacetico
una volta dispersa in acqua dà luogo a formulazioni pseudoplastiche, di viscosità variabile a seconda della concentrazione impiegata.

 Incompatibile con agenti cationini


 Compatibili con agenti anionici/non ionici
 pH |5-10|

Impiegato in:

 gel a base acquosa


 emulsioni O/A
 detergenza

In prodotti come:

 paste dentifrici  dove aumenta viscosità  riduce fenomeni di sineresi (coaguli)


 |0.1-2|% = stabilizzante in emulsioni
 |1-3|% = gel acquosi

2. GLICERINA = UMETTANTI – IDRATANTE

È un liquido viscoso, incolore, miscibile con acqua e alcol.

Si ottiene come sottoprodotto nel processo di saponificazione dei grassi, si può ottenere sinteticamente partendo dal propilene

 fortemente igroscopico, in grado di assorbire umidità dall’aria


 in virtù delle sue capacità idratanti, lubrificanti, emollienti viene usata in numerose formulazioni ad uso dermocosmetico
 dal punto di vista tecnologico e cosmetologico è una sostanza polifunzionale
o  C = preservazione del prodotto dalla disidratazione
o  C = attività idratante, plastificante nei confronti dell’epidermide
o  C = conservante (40%)
 grande limite = tocco appiccicoso superiore rispetto ai glicoli

3. DISODIU EDTA = CHELANTE  AGENTE SEQUESTRANTE  CONSERVANTE

È un sale dell’acido tetracarbossilico dotato di due doppietti elettronici (donatori di Lewis) appartenenti all’azoto, questo lo rende un legante
esadentato. Abitualmente si lega ad un catione metallico attraverso le sue due ammine e quattro carbossilati, adottando una geometria ottaedrica.

In pratica è in grado di inattivare i cationi metallici, impedendo che questi possano legarsi con altri ingredienti della formulazione cosmetica e
minare la stabilità del prodotto stesso.

Può potensiare l’azione antimicrobica di alcuni conservanti, soprattutto batteri gram-

Viene usato a bassi dosaggi |0.05-0.1|% come:

 Additivo per migliorare azione dei tensioattivi, diminuendo la durezza dell’acqua


 Conservante per evitare l’irrancidimento dovuto alle concentrazioni di ioni Fe2+ e come coadiuvante di altri additivi battericidi
 Sono agenti che complessano ioni, chelano i perossidi iniziatori, prevenendo la formazione di radicali liberi
 Formano un ponte tra autossidanti  antimicrobici = attività sinergica nella prevenzione dell’inquinamento microbico

In prodotti cosmetici dai saponi, agli shampoo ai balsami fino ai prodotti leave-on per il viso o per il corpo.

Non sono rilevati effetti di irritabilità, ma sono scarsamente biodegradabili  problema ambientale

4. ACIDO CITRICO = REGOLATORE DI pH/CONSERVANTE ANTIOSSIDANTE PRIMARIO

È un acido organico tricarbossilico, polvere bianca e si ottiene per estrazione di agrumi e per fermentazione di soluzioni zuccherine

La struttura a 3 acidi conferisce:

 Proprietà chelanti
 Proprietà esfolianti/cheratolitiche  grazie alla funzione alcolica α

La percentuale deve essere minore di 1

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Viene aggiunto in fase acquosa come regolatore di pH

Agente conservante blocca reazioni a catena

5. AQUA = SOLVENTE

6. PARFUM

7. PEG-40-HYDROGENERATED CASTORE OIL = EMULSIONANTE

È un derivato idrogenato dell’olio di ricino etossilato, possiede ottime capacità solubilizzanti, rapporto sostanza da solubilizzare/solubilizzante varia
da 1:2 a 1:10, a seconda della sostanza.

Usi cosmetici:

 Impiegato in prodotti a base acquosa come solubilizzante di sostanze liposolubili


 HLB = 13  si usa in concentrazioni 0.2-10%
 Viscosizzante in sistemi oleosi, stabilizzante emulsioni A/O

8. ACQUA DISTILLATA HAMAMELIS VIRGINIANA = EMOLLIENTE

Usato per lezione emolliente per pelle secca

Presente in deodoranti (tannini)  antitraspiranti  astringente

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TENSIDE - DETERGENTE

1. AQUA = SOLVENTE

2. SODIUM LAURETH SULFATE = TENSIOATTIVO

È un tensioattivo anionico appartenente alla categoria degli alchil-solfati

È un tensioattivo economico, liquido viscoso di colore leggermente giallo, solubile in acqua dura.

Presenta ottima capacità schiumogena e detergente

Viene usato come tensioattivo primario in prodotti di detergenza come:

 shampoo
 bagnoschiuma
 detergenti liquidi

Elevata irritazione del prodotto, uso prolungato provoca essiccamento della pelle, capelli e alterazioni del film idrolipidico

È consigliabile associarlo a tensioattivi eudermici come BETAINE

3. COCAMIDOPROPYL BETAINA = TENSIOATTIVO

È un tensioattivo anfotero di origine sintetica ottenuto a partire dalla cocammide (miscela di ammidi e acidi grassi olio di cocco) e la betaina, a
seconda del pH si carica positivamente o negativamente

È compatibile con tutti i tipi di tensioattivi  anionici, cationici, non ionici

Indicato per la formazione di tutti i prodotti della detergenza

In virtù della presenza dell’ammonio quaternario  anfoterismo = possiede proprietà condizionanti verso il capello

Presenta un basso indice di irritazione, considerato un ingrediente sicuro

4. PROPILEN GLICOLE = UMETTANTE  IDROSOLUBILE + IDROFILO

È un diolo, composto organico alifatico con due funzionalità alcoliche, altamente idrofilo, solubile in acqua, altamente igroscopico, umettante.

Umettante è una sostanza igroscopico, in genere una molecola con diversi gruppi idrofili. L’igroscopicità nasce dalla possibilità di formare legame
idrogeno con l’acqua. Solitamente inserito in sistemi acquosi o in emulsioni per trattenere acqua evitandone l’evaporazione e quindi l’essiccamento
del prodotto, mentre in sistemi anidri è usato per conferire maggiore plasticità.

Il CIR (Cosmetic Ingredienti Review) considera il proiplen glicole sicuro per l’uso cosmetico fino ad una concentrazione del 50%.

 Aiutano a rendere più agevole l’applicazione di un cosmetico


 Funzione antidisidratante = trattengono acqua in distretti acquoso per evitare un loro asciugamento
 Funzione plastificante
 Funzioni cosovalenti
 Funzione bagnante
 Buona azione solvente per l’estrazione di aromi e fragranzeed  importante veicolo per sostante attive

Usi cosmetici:

 Viene usato in cosmetici per mantenere una certa idratazione, fra cui troviamo gli idratanti e lozioni corpo
 Si possono realizzare stick rigidi in presenza di sodio stearato

5. ACIDO LATTICO = UMETTANTE – REGOLATORE DEL pH – ESFOLIANTE

È un acido organico appartenente agli α-idrossiacidi, sostanza in grado di rompere i legami che si creano tra i corneociti favorendo la
desquamazione cutanea fino all’epidermide.

 Proprietà esfolianti (10%), regolatore di pH, condizionante cutaneo


 Sotto controllo medico per trattamenti topici  invecchiamento cutaneo – 30% pH > 3  si accelera il turnover cellulare
 Esposizione ai raggi UV provoca sensibilità cutanea

6. COCAMIDE DEA = TENSIOATTIVO NON IONICO |1-5|%

Appartiene alla famiglia delle alcanolammide, si ottiene dalla reazione tra acidi grassi derivanti olio di cocco + dietilenolammina

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 Buon sostenitore della schiuma, viscosizzante, solubilizzante del profumo


 Compatibile con sostanze cationiche/anioniche
 Proprietà viscosizzante = in associazione con alchilsolf/betaina opp. Alchilsol/NaCl
 Stabilizzanti nei confronti della schiuma

Reazioni avverse  fenomeni di allergie, rischio di formazione di nitrosammine

7. NaCl

8. MALVA SYLVESTRIS (E.G.) = ESTRATTO VEGETALE

Contiene mucillagini  proprietà di assorbire quantità di acqua, formando gel fluido che cede lentamente acqua allo stato corneo, attraverso un
film sottile

Idratante, emolliente, ammorbidente, protettivo.

Creme, latti, maschere, disaprosanti per pelli secchi, igiene intima.

9. METIL-ISO-TIAZOLINONE = CONSERVANTE

È un conservante appartenente alla famiglia degli isotiazolinoni

Spettro d’azione  gram+/-/fungicida

Compatibile con sostanze anioniche, cationiche, non ioniche

Non compatibile con ammine primarie – instabile a pH > 8  poco maneggevole

Prodotti rinse off come bagnischiuma, shampoo, saponi in associazione con sostanze antimicrobiche come i parabeni

Potenzialmente sensibilizzante e allergizzante  |0.0015|%  massimo dosaggio consentito

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SOLUZIONE MONOFASICA  DOPOBARBA IDROALCOLICO

1. ACQUA = SOLVENTE

2. ALCOOL = SOLVENTE

L’alcol è un solvente che viene impiegato nel settore cosmetico in forma denaturata. Si ottiene sinteticamente oppure naturalmente per
fermentazione dello zucchero. Ottenuto per idrolisi dell’amido in presenza di lieviti con T < 37°C.

Per scopo diverso della digestione subisce processo di denaturazione, aggiunta di sostanze in grado di conferire sapore sgradevole.

A contatto con la pelle evapora rapidamente lasciando sensazione di freschezza.

 Liquido altamente odoroso, incolore e volatile, miscibile in acqua e altri solventi organici
 Ingrediente fondamentale per i profumi per capacità solventi per fragranze

Usato in  emulsioni fino a concentrazioni superiori al 20%

 Come agente antimicrobico ausiliario


 Come agente antischiuma
 Mezzo per abbassare la viscosità di un prodotto

3. ALLANTOINA  IDRATANTE + LENITIVA + RIEPITILIZZANTE

  concentrazione = |0.1-0.15|% idratante + disaprosante


  concentrazione = |1-5|% esfoliante + promuove proliferazione cellulare
 Impiegato in prodotti:
o dopo-barba
o paidocosmesi
o attenuazione imperfezioni  acne, foruncoli, rughe, ustioni, cicatrici

4. PANTENOLO = PRINCIPIO FUNZIONALE

 Possiede caratteristiche chimico-fisiche che ne rendono facile l’uso, come la solubilità in acqua
 In virtù della spiccata azione idratante, emolliente e lenitiva risulta essere l’ingrediente d’elezione di molti prodotti dermocosmetici
destinati a pelli secchi/irritate
 Usato nella cosmesi tricologica per la proprietà idratante verso il cuoio capelluto  conferisce il giusto grado di umidità al capello
prevenendo disidratazione e fragilità

5. ACIDO CITRICO = REGOLATORE DEL pH + CONSERVANTE ANTIOSSIDANTE PRIMARIO

È un acido organico tricarbossilico, polvere bianca e si ottiene per estrazione di agrumi e per fermentazione di soluzioni zuccherine

La struttura a 3 acidi conferisce:

 Proprietà chelanti
 Proprietà esfolianti/cheratolitiche  grazie alla funzione alcolica α

La percentuale deve essere minore di 1

Viene aggiunto in fase acquosa come regolatore di pH

Agente conservante blocca reazioni a catena

6. IMIDAZOLIDINIL UREA = CONSERVANTE

Polvere bianca di origine sintetica, solubile in acqua.

 Usato come antimicrobico (gram+/-)  evita la contaminazione accidentale del prodotto finito durante il suo utilizzo, in associazione con
altri conservanti (es. parabeni) ne potenzia l’efficacia
 pH compreso |3.5-8.0|
 usato in:
o lozioni
o creme
o prodotti per la pelle
o deodoranti
 massimo dosaggio = 0.6%  oltre 0.05% può cedere formaldeide  sostanza potenzialmente cancerogena, irritante sulla cute e può
dare reazioni di sensibilizzazione

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7. METILCLORO-ISOTIAZOLINONE = METILISOTIAZOLINONE  CONSERVANTE

È un conservante appartenente alla famiglia degli isotiazolinoni

Spettro d’azione  gram+/-/fungicida

Compatibile con sostanze anioniche, cationiche, non ioniche

Non compatibile con ammine primarie – instabile a pH > 8  poco maneggevole

Prodotti rinse off come bagnischiuma, shampoo, saponi in associazione con sostanze antimicrobiche come i parabeni

Potenzialmente sensibilizzante e allergizzante  |0.0015|%  massimo dosaggio consentito

8. PEG-40-IDROGENATED-CASTORE-OIL = EMULSIONANTE

È un derivato idrogenato dell’olio di ricino etossilato, possiede ottime capacità solubilizzanti, rapporto sostanza da solubilizzare/solubilizzante varia
da 1:2 a 110, a seconda della sostanza.

Usi cosmetici:

 Impiegato in prodotti a base acquosa come solubilizzante di sostanze liposolubili


 HLB = 13  si usa in concentrazioni 0.3-10%
 Viscosizzante in sistemi oleosi, stabilizzante emulsioni A/O

9. PROFUMO

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SHAMPOO FREQUENTE  GEL/TENSIDE

1. ACQUA, PRESERVANTI = ACQUA

2. HYDROLIZED VEGETABLE PROTEIN = PRINCIPIO FUNZIONALE

3. SODIUM LAURETH SULFATE = TENSIOATTIVO ANIONICO

È un tensioattivo anionico appartenente alla categoria degli alchil-solfati

È un tensioattivo economico, liquido viscoso di colore leggermente giallo, solubile in acqua dura.

Presenta ottima capacità schiumogena e detergente

Viene usato come tensioattivo primario in prodotti di detergenza come:

 shampoo
 bagnoschiuma
 detergenti liquidi

Elevata irritazione del prodotto, uso prolungato provoca essiccamento della pelle, capelli e alterazioni del film idrolipidico

È consigliabile associarlo a tensioattivi eudermici come BETAINE

4. IDROSSIETIL-CELLULOSA = MODIFICATORE REOLOGICO

È un polimero non ionico idrofilo. È un derivato della cellulosa che si differenzia da quest’ultimo per il fatto che i gruppi ossidrilici del polimero sono
sostituiti da gruppi idrossietilici i quali le impediscono di cristallizzarsi. Deve essere aggiunto a caldo (50-60°C) nella soluzione per aumentare il suo
valore gelificante.

 altamente idrofilo
 proprietà addensanti e gelificanti
 può essere più o meno solubile in acqua a seconda della lunghezza della catena polimerica di cui è costituita
 è disponibile a diversi gradi di viscosità, compatibile con sali inorganici ed elettroliti

Usi cosmetici:

 proprietà gelificanti in dentifrici


 proprietà stabilizzanti, sospendenti e viscosizzanti in emulsioni

5. COCAMIDROPROPYL BETAINA = TENSIOATTTIVO ANFOTERO

È un tensioattivo anfotero di origine sintetica ottenuto a partire dalla cocammide (miscela di ammidi e acidi grassi olio di cocco) e la betaina, a
seconda del pH si carica positivamente o negativamente

È compatibile con tutti i tipi di tensioattivi  anionici, cationici, non ionici

Indicato per la formazione di tutti i prodotti della detergenza

In virtù della presenza dell’ammonio quaternario  anfoterismo = possiede proprietà condizionanti verso il capello

Presenta un basso indice di irritazione, considerato un ingrediente sicuro

6. PROFUMO

7. IMIDAZOLINIL UREA = CONSERVANTE

Polvere bianca di origine sintetica, solubile in acqua.

 Usato come antimicrobico (gram+/-)  evita la contaminazione accidentale del prodotto finito durante il suo utilizzo, in associazione con
altri conservanti (es. parabeni) ne potenzia l’efficacia
 pH compreso |3.5-8.0|
 usato in:
o lozioni
o creme
o prodotti per la pelle
o deodoranti
 massimo dosaggio = 0.6%  oltre 0.05% può cedere formaldeide  sostanza potenzialmente cancerogena, irritante sulla cute e può
dare reazioni di sensibilizzazione

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8. METILISOTIAZOLINONE/METILCLORISOTIAZOLINONE = CONSERVANTE

È un conservante appartenente alla famiglia degli isotiazolinoni

Spettro d’azione  gram+/-/fungicida

Compatibile con sostanze anioniche, cationiche, non ioniche

Non compatibile con ammine primarie – instabile a pH > 8  poco maneggevole

Prodotti rinse off come bagnischiuma, shampoo, saponi in associazione con sostanze antimicrobiche come i parabeni

Potenzialmente sensibilizzante e allergizzante  |0.0015|%  massimo dosaggio consentito

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DETERGENTE VISO-MANI

1. SODIUM LAURETH SULFATE = TENSIOATTIVO ANIONICO

È un tensioattivo anionico appartenente alla categoria degli alchil-solfati

È un tensioattivo economico, liquido viscoso di colore leggermente giallo, solubile in acqua dura.

Presenta ottima capacità schiumogena e detergente

Viene usato come tensioattivo primario in prodotti di detergenza come:

 shampoo
 bagnoschiuma
 detergenti liquidi

Elevata irritazione del prodotto, uso prolungato provoca essiccamento della pelle, capelli e alterazioni del film idrolipidico

È consigliabile associarlo a tensioattivi eudermici come BETAINE

2. SODIUM COCOPOLYGLUCOSE TARTARATE = TENSIOATTIVO NON IONICO

 Attenuato effetto detergente


 Atto lavante
 Effetto bagnante, sostengono schiuma

Solubilizzano velocemente lo sporco, aumentano tollerabilità della pelle

3. PROFUMO

4. GOMMA XANTANA = GELIFICANTE + STABILIZZANTE

 Gelificante naturale più usato, polvere marrone dalla fine granulometria


 Polisaccaride ad alto PM = glucosio + mannosio + acido glucoronico
 Viene sfruttata per la capacità di rigonfiare nell’acqua, andando a formare una struttura tridimensionale che consente di ottenere dei
gel. Gomma che mantiene performance invariate in presenza di sali e pH
 Stabile, ampio range di T/pH
 Usato come stabilizzante  aumenta la viscosità
o  concentrazione = gel
o = concentrazione stabilizzante di formulazioni di base acquosa  bagnodoccia + tonici viso
o  concentrazioni = stabilizzante emulsioni O/A – impediscono fenomeno di coalescenza
 Caratteristiche importanti di PSEUDOPLASTICITA’ = prodotto che se ben agitato perde viscosità (facilitando uscita dal contenitore) ma
una volta erogato recupera proprietà reologiche iniziali

5. AQUA

6. SODIUM CHLORIDE = VISCOSIZZANTE

Composto inorganico di derivazione naturale, presente in acqua marina.

È un elettrolita, solubile in acqua – Na+Cl-

Proprietà viscosizzanti  effetto viscosizzante perché schermando le forze elettrostatiche repulsive che si creano tra le molecole del tensioattivo
consentono di formarsi strutture tridimensionali molto ingombranti all’interno della formulazione determinando aumento di viscosità

Proprietà ammorbidente cheratina = uso topico

Usato in  shampoo/bagnodoccia

7. COCAMIDOPROPYL BETAINA = TENSIOATTIVO ANFOTERO

È un tensioattivo anfotero di origine sintetica ottenuto a partire dalla cocammide (miscela di ammidi e acidi grassi olio di cocco) e la betaina, a
seconda del pH si carica positivamente o negativamente

È compatibile con tutti i tipi di tensioattivi  anionici, cationici, non ionici

Indicato per la formazione di tutti i prodotti della detergenza

In virtù della presenza dell’ammonio quaternario  anfoterismo = possiede proprietà condizionanti verso il capello

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Presenta un basso indice di irritazione, considerato un ingrediente sicuro

8. METILCLOROISOTIAZOLINONE/METILISOTIZOLINONE = CONSERVANTI

9. EDTA = CHELANTE  AGENTE SEQUESTRANTE  CONSERVANTE

È un sale dell’acido tetracarbossilico dotato di due doppietti elettronici (donatori di Lewis) appartenenti all’azoto, questo lo rende un legante
esadentato. Abitualmente si lega ad un catione metallico attraverso le sue due ammine e quattro carbossilati, adottando una geometria ottaedrica.

In pratica è in grado di inattivare i cationi metallici, impedendo che questi possano legarsi con altri ingredienti della formulazione cosmetica e
minare la stabilità del prodotto stesso.

Può potensiare l’azione antimicrobica di alcuni conservanti, soprattutto batteri gram-

Viene usato a bassi dosaggi |0.05-0.1|% come:

 Additivo per migliorare azione dei tensioattivi, diminuendo la durezza dell’acqua


 Conservante per evitare l’irrancidimento dovuto alle concentrazioni di ioni Fe2+ e come coadiuvante di altri additivi battericidi
 Sono agenti che complessano ioni, chelano i perossidi iniziatori, prevenendo la formazione di radicali liberi
 Formano un ponte tra autossidanti  antimicrobici = attività sinergica nella prevenzione dell’inquinamento microbico

In prodotti cosmetici dai saponi, agli shampoo ai balsami fino ai prodotti leave-on per il viso o per il corpo.

Non sono rilevati effetti di irritabilità, ma sono scarsamente biodegradabili  problema ambientale

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IDROGEL

1. AQUA = SOLVENTE

2. CARBOMER = MODIFICATORE REOLOGICO

Identifica una famiglia di omopolimeri reticolari ad alto PM dell’acido acrilico, si presenta come polvere bianca disperdibile in acqua, dove le catene
del polimero rimangono raggomitolate fino al momento della neutralizzazione con una base ha luogo a pH superiore a 5

La neutralizzazione determina la dissociazione delle funzionalità acide presenti sulla catena con conseguente repulsione elettrostatica, distensione
delle catene e viscosizzante.

  % per ottenere gel consistenti


 Forma salificata max potere gelificante
 Facilità di manipolazione

Ampiamente utilizzati nei prodotti per il personal-care

 Stabilizzanti = in fase acquose di emulsioni


 Strutturanti dell’acqua = per ottenere gel trasparenti

Sono sensibili agli elettroliti, incompatibili con sostanze cationiche – le basi usate sono NaOH, KOH, trietanolammina

Range ideale di pH |5-12|

Studi clinici hanno dimostrato che questi polimeri hanno un basso potenziale di irritazione e sensibilizzazione cutanea

3. POLYVINIL – PIRROLIDINONE = MODIFICATORE REOLOGICO  POLIMERI VINILICI

Polimero idrosolubile costituito da monomeri di 1-vinil-2-pirrolidone.

Forma un sottile strato sui capelli che conferisce al capello rigidità evitando di scompigliarsi.

4. SODIUM HYDROXYDE = VISCOSIZZANTE + NEUTRALIZZANTE (CARBOMER )

Additivo funzionale all’azione del tensioattivo

5. ALCHOL 96% = SOLVENTE

6. METILPARABENI/PROPILPARABENI = CONSERVANTI

Appartiene alla classe dei parabeni, derivati esterei dell’acido p-idrossibenzoico.

 È il più solubile in acqua, in etanolo – la solubilità migliora a caldo


 Stabili in acido e a caldo, idrolizzano a pH > 7
 Impiegato come conservanti  spettro d’azione = muffe, lieviti, batteri (in ordine di azione)
 Con l’aumentare della dimensione della catena legata all’acido p-idrobenzoico aumentano:
o stabilità
o attività antimicrobica
ad es. il metil-parabene risulta meno attivo, ma più solubile
 Sono biodegradabili
 Conservanti antifungini per aumentare la shelf life del prodotto
 L’utilizzo di più parabeni potenzia l’azione antimicrobica per effetto sinergico

o Incompatibili con tensioattivi anionici, non-ionici e proteine


o pH ideale |3-6.5|
o recentemente l’uso di parabeni è stato messo in relazione con l’insorgenza di tumori al seno, sembra che penetrino attraverso la pelle ed
applichino debole attività estrogeno-mimetica che potrebbe essere causa di un aumento dell’espressione genica di fattori tumorali
 relazione ad oggi non provata
 limiti di dose |0.4-0.8|%

7. PROFUMO

8. PEG-40-HYDROGENATED CASTOR OIL = EMULSIONANTE

È un derivato idrogenato dell’olio di ricino etossilato, possiede ottime capacità solubilizzanti, rapporto sostanza da solubilizzare/solubilizzante varia
da 1:2 a 110, a seconda della sostanza.

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Usi cosmetici:

 Impiegato in prodotti a base acquosa come solubilizzante di sostanze liposolubili


 HLB = 13  si usa in concentrazioni 0.3-10%
 Viscosizzante in sistemi oleosi, stabilizzante emulsioni A/O

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DETERGENTE INTIMO

1. SODIUM COCOAMPHOACETATE = TENSIOATTIVO ANFOTERO

Composto organico derivante dall’olio di cocco

 Stabilizzante della schiuma (balsamo per capelli) in associazione a tensioattivo


 Gel doccia, detergenti, prodotti per capelli
 Funge da supporto all’azione del tensioattivo primario
 Aumenta tensione superficiale del liquido che circonda ogni singola bolla della schiuma, rendendola più resistente e duratura
 Presente nei tensioattivi più moderni  schiuma più ricca e più densa

2. COCAMIDOPROPRYL BETAINA = TENSIOATTIVO ANFOTERO

È un tensioattivo anfotero di origine sintetica ottenuto a partire dalla cocammide (miscela di ammidi e acidi grassi olio di cocco) e la betaina, a
seconda del pH si carica positivamente o negativamente

È compatibile con tutti i tipi di tensioattivi  anionici, cationici, non ionici

Indicato per la formazione di tutti i prodotti della detergenza

In virtù della presenza dell’ammonio quaternario  anfoterismo = possiede proprietà condizionanti verso il capello

Presenta un basso indice di irritazione, considerato un ingrediente sicuro

3. SODIUM LAURYL SARCOSINATE =TENSIONATTIVO ANIONICO

Si presenta sotto forma di un liquido limpido grazie al legame ammidico presenta elevata stabilità al pH

Buon potere schiumogeno

Usato come tensioattivo ausiliare per ridurre l’aggressività dei tensioattivi anionici maggiormente aggressivi o come tensioattivo primario in
prodotti per pelli sensibili

Indicato per pelli delicate come quelle dei bambini

4. PROPILEN GLICOLE = UMETTANTE

È un diolo, composto organico alifatico con due funzionalità alcoliche, altamente idrofilo, solubile in acqua, altamente igroscopico, umettante.

Umettante è una sostanza igroscopico, in genere una molecola con diversi gruppi idrofili. L’igroscopicità nasce dalla possibilità di formare legame
idrogeno con l’acqua. Solitamente inserito in sistemi acquosi o in emulsioni per trattenere acqua evitandone l’evaporazione e quindi l’essiccamento
del prodotto, mentre in sistemi anidri è usato per conferire maggiore plasticità.

Il CIR (Cosmetic Ingredienti Review) considera il proiplen glicole sicuro per l’uso cosmetico fino ad una concentrazione del 50%.

 Aiutano a rendere più agevole l’applicazione di un cosmetico


 Funzione antidisidratante = trattengono acqua in distretti acquoso per evitare un loro asciugamento
 Funzione plastificante
 Funzioni cosovalenti
 Funzione bagnante
 Buona azione solvente per l’estrazione di aromi e fragranzeed  importante veicolo per sostante attive

Usi cosmetici:

 Viene usato in cosmetici per mantenere una certa idratazione, fra cui troviamo gli idratanti e lozioni corpo
 Si possono realizzare stick rigidi in presenza di sodio stearato

5. PROFUMI

6. ACQUA

7. ACIDO CITRICO = REGOLATORE DEL pH  ANTIOSSIDANTE PRIMARIO = CONSERVANTE

È un acido organico tricarbossilico, polvere bianca e si ottiene per estrazione di agrumi e per fermentazione di soluzioni zuccherine

La struttura a 3 acidi conferisce:

 Proprietà chelanti
 Proprietà esfolianti/cheratolitiche  grazie alla funzione alcolica α

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La percentuale deve essere minore di 1

Viene aggiunto in fase acquosa come regolatore di pH

Agente conservante blocca reazioni a catena

8. METILPARABENI/PROPILPARABENI = CONSERVANTE

Appartiene alla classe dei parabeni, derivati esterei dell’acido p-idrossibenzoico.

 È il più solubile in acqua, in etanolo – la solubilità migliora a caldo


 Stabili in acido e a caldo, idrolizzano a pH > 7
 Impiegato come conservanti  spettro d’azione = muffe, lieviti, batteri (in ordine di azione)
 Con l’aumentare della dimensione della catena legata all’acido p-idrobenzoico aumentano:
o stabilità
o attività antimicrobica
ad es. il metil-parabene risulta meno attivo, ma più solubile
 Sono biodegradabili
 Conservanti antifungini per aumentare la shelf lige del prodotto
 L’utilizzo di più parabeni potenzia l’azione antimicrobica per effetto sinergico

o Incompatibili con tensioattivi anionici, non-ionici e proteine


o pH ideale |3-6.5|
o recentemente l’uso di parabeni è stato messo in relazione con l’insorgenza di tumori al seno, sembra che penetrino attraverso la pelle ed
applichino debole attività estrogeno-mimetica che potrebbe essere causa di un aumento dell’espressione genica di fattori tumorali
 relazione ad oggi non provata
 limiti di dose |0.4-0.8|%

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EMULSIONE O/A

1. CETEARYL GLUCOSIDE = EMULSIONANTE

È un emulsionante non ionico non etossilato di derivazione naturale ottenuto per esterificazione dell’alcool cetearilico + glucosio. Si estrae dall’olio
di cocco/mais.

 HLB = 11  impiegato in emulsione O/A


 Capace di formare emulsioni a cristalli liquidi, sistema che mima la struttura della matrice lipidica intercellulare dello strato corneo
 Adatto per preparazioni di lozioni e creme a bassa viscosità in cui riesce ad emulsionare fino ad un 35% di fase oleosa
 Dà luogo ad emulsioni caratterizzate da texture morbide e consistenza cremosa

2. PARAFFINA LIQUIDA = OLIO MINERALE  EMOLLIENTE

È un olio di origine minerale costituito da una miscela di idrocarburi C15-C40 ottenuta per distillazione del petrolio.

È un olio apolare, limpido, incolore, inodore  proprietà emollienti

Applicato sulla pelle forma un film lipidico che impedisce la perdita di acqua degli strati superficiali riducendone la disidratazione e contribuendo a
mantenerla morbida e liscia, conferendo una sensazione di levigatezza.

Usato come veicolo per sostanze liposolubili, applicato sulla cute forma un film che potrebbe provocare l’occlusione dei pori con conseguente
azione comedogenica in pelli con predisposizione acneica.

Componenti lipofili  idrocarburi paraffinici  fluidi  olio minerale pesante  oleoliti, emulsioni O/A – A/O, paste, lipogel

3. SQUALENE = LIPIDE  EMOLLIENTE

Idrocarburo saturo di natura terpenica, sostituto stabile dello squalene, presente nella % insaponificabile degli oli vegetali e nel sebo umano

Squalene = instabile a causa della presenza nella sua struttura di insaturazioni ossidabili, impiegato lo squalano che presenta proprietà simili

 Funzione protettiva della cute, grazie alla capacità di rigenerare film lipidico che impedisce l’aggressione da parte degli agenti esterni
 Idratante  riducendo evaporazione di acqua degli strati più profondi
 Largamente usato come emolliente:
o Prodotti skin care
o Detergenza  pelli sensibili, secche e adatto per bambini

4. AQUA  SOLVENTE

5. GLICERINA  UMETTANTE  IDRATANTE (POLIALCOLI)

È un liquido viscoso, incolore, miscibile con acqua e alcol.

Si ottiene come sottoprodotto nel processo di saponificazione dei grassi, si può ottenere sinteticamente partendo dal propilene

 fortemente igroscopico, in grado di assorbire umidità dall’aria


 in virtù delle sue capacità idratanti, lubrificanti, emollienti viene usata in numerose formulazioni ad uso dermocosmetico
 dal punto di vista tecnologico e cosmetologico è una sostanza polifunzionale
o  C = preservazione del prodotto dalla disidratazione
o  C = attività idratante, plastificante nei confronti dell’epidermide
o  C = conservante (40%)
 grande limite = tocco appiccicoso superiore rispetto ai glicoli

6. IMIDAZOLIDINIL UREA = CONSERVANTE

Polvere bianca di origine sintetica, solubile in acqua.

 Usato come antimicrobico (gram+/-)  evita la contaminazione accidentale del prodotto finito durante il suo utilizzo, in associazione con
altri conservanti (es. parabeni) ne potenzia l’efficacia
 pH compreso |3.5-8.0|
 usato in:
o lozioni
o creme
o prodotti per la pelle
o deodoranti
 massimo dosaggio = 0.6%  oltre 0.05% può cedere formaldeide  sostanza potenzialmente cancerogena, irritante sulla cute e può
dare reazioni di sensibilizzazione

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7. RETINOLO = PRINCIPIO FUNZIONALE  INVECCHIAMENTO CUTANEO

È la forma alcolica della vitamina A. Gli effetti a livello cutaneo sono:

 Processo di differenziazione cellulare cheratocitario


 Induzione della sintesi di collagene ed elastina
 Efficace nel prevenire il foto invecchiamento

Meccanismo d’azione consiste nel mettere in atto una vera e propria riprogrammazione cellulare attraverso azioni di repressione e depressione
genica, che riporta le cellule cutanee in una fase vitale propria di organismi in giovane età

Spesso in associazione ad altri principi del photo-aging al fine di ottenere sinergia

8. PROFUMO

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EMULSIONE GEL FLUIDO O/A

1. ACRYLATES/C10-30 ALCHIL ACRILATI CROSS-POLIMER = VISCOSIZZANTE, STABILIZZANTE, EMULSIONANTE  MODIFICATORE REOLOGICO

Appartiene alla classe dei carbomer. È un poliacrilico reticolato idrofilo modificato idrofobicamente dall’inserimento di un monomero lipofilo in
bassa percentuale.

 Polvere bianca che a contatto con l’acqua si idrata rapidamente e si rigonfia conferendo una maggiore viscosità al sistema
 Stabile in presenza di elettroliti e tensioattivi
 Compatibile con la maggior parte degli ingredienti cosmetici
 La stabilizzazione delle emulsioni avviene con meccanismo elettrostatico:
o La porzione idrofile rigonfia nella fase acquosa, mentre la parte idrofobica è adsorbita sulla superficie delle gocce di olio
o Le interazioni tra le diverse catene polimeriche generano fenomeni sterici ed elettrostatici che impediscono la coalescenza
delle gocce di olio rendendo stabile l’emulsione
 Adatto ad una vasta gamma di prodotti cosmetici  |0.05-0.5|% = emulsione per emulsioni fino al 50% di olio
 Trattandosi di polimeri acidi una volta dispersi in acqua necessitano basi per neutralizzare, conferendo trasparenza al sistema
 Poliacrilati considerati sicuri per uso cosmetico

2. CARBOMER = MODIFICATORE REOLOGICO

Identifica una famiglia di omopolimeri reticolari ad alto PM dell’acido acrilico, si presenta come polvere bianca disperdibile in acqua, dove le catene
del polimero rimangono raggomitolate fino al momento della neutralizzazione con una base ha luogo a pH superiore a 5

La neutralizzazione determina la dissociazione delle funzionalità acide presenti sulla catena con conseguente repulsione elettrostatica, distensione
delle catene e viscosizzante.

  % per ottenere gel consistenti


 Forma salificata max potere gelificante
 Facilità di manipolazione

Ampiamente utilizzati nei prodotti per il personal-care

 Stabilizzanti = in fase acquose di emulsioni


 Strutturanti dell’acqua = per ottenere gel trasparenti

Sono sensibili agli elettroliti, incompatibili con sostanze cationiche – le basi usate sono NaOH, KOH, trietanolammina

Range ideale di pH |5-12|

Studi clinici hanno dimostrato che questi polimeri hanno un basso potenziale di irritazione e sensibilizzazione cutanea

3. BUXUS CHINENSIS = OLIO DI JOJOBA = EMOLLIENTE

Olio denso estratto dai semi della jojoba

Chimicamente è costituito da monoesterasi a lunga catena, derivanti da alcol e acidi grassi aventi due doppio legami, uno sull’acido e uno sull’alcol

Si tratta di una cera liquida, altamente assorbibile dalla pelle umana, ricco di antiossidanti  altamente stabile all’irrancidimento

Agente condizionante/emolliente di cute e capelli

 make up
 skin care
 cura dei capelli

4. PERSEA GRATISSIMA = OLIO DI AVOCADO = EMOLLIENTE

Si ottiene dalla polpa essiccata del frutto.

Miscela di acidi grassi = olio oleico, olio linoleico, olio palmitico e palmoleico

% insaponificabile = fitosteroli, vit liposolubili, alcoli terpenici  in grado di stimolare attività di fibroblasti  sintesi collagene  inibiz collageneasi

 Ottime capacità eudermiche


o serbo simili
o protettive UV
o rigenerante cutaneo
 Azione idratante ed emolliente  destinati a pelli matura
o oleoliti

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o emulsioni O/A e A/O


 ingrediente versatile e sicuro

5. AQUA = SOLVENTE

6. IDROSSIDO DI SODIO

Additivo funzionale all’azione del tensioattivo

7. ALLANTOINA = LENITIVO + IDRATANTE

  concentrazione = |0.1-0.15|% idratante + disaprosante


  concentrazione = |1-5|% esfoliante + promuove proliferazione cellulare
 Impiegato in prodotti:
o dopo-barba
o paidocosmesi
o attenuazione imperfezioni  acne, foruncoli, rughe, ustioni, cicatrici

8. PROFUMO

9. TOCOFEROLO + ASCORBIL PALMITICO + ACIDO CITRICO + LECITINA = ANTIOSSIDANTI

Attività antiossidante in grado di smorzare la reattività di radicali liberi bloccando la capacità di eventi che determinano lo stress ossidativo che
causa danni alle cellule

 i radicali liberi (formandosi per UV, fumo, inquinamento) degradano gli acidi grassi presenti nella pelle e alterano la struttura del
collagene  perdendo elasticità  invecchiamento cutaneo  rughe
 tocoferolo è lipofilo quindi affine alle membrane cellulari  contrasta eccesso di ROS

in emulsioni per proteggere dall’ossidazione e per prevenire irrancidimento

Lecitina è una miscela di fosfolipidi vegetali (soia, grano) e (tuorlo rosso)

 composta da fosfatidilcolina  molecola anfipatica


o testa polare = colina esterificata con gruppo fosforico legato ad un glicerolo
o coda idrofobica = acido stearico/oleico
 proprietà idratanti, riduce desquamazione, aiuta a ripristinare elasticità
 usato in prodotti a risciaquo/prodotti leave on

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FONDOTINTA O/A

1. ACIDO STEARICO

È un acido grasso di origine vegetale o animale, completamente saturo con catena lineare costituita da 18 atomi di carbonio. Si presenta come un
solido bianco, consistenza cerosa, insolubile in acqua, solubile in EtOH.

In presenza di NaOH ci deve far suggerire che l’acido stearico funga da stabilizzante, ove non c’è la funzione è squisitamente da acido grasso,
componente lipidico della formulazione.

Viene ottenuto trattando i trigliceridi con acqua ad alta temperatura e pressione, presenta le seguenti proprietà:

 emollienti, lipogelificanti
 tocco ceroso, ma asciutto

Come tutti gli acidi grassi solidi viene usato come:

 Fattore di consistenza in formulazioni cosmetiche sia A/O che O/A dove conferisce viscosità al prodotto senza appesantirlo, ne migliora la
scorrevolezza e la stendibilità sulla pelle
 Consistenza cerosa aiuta a rendere più asciutta la texture di formulazioni caratterizzate da elevate percentuali di fase oleosa
 Si inserisce nella fase grassa di emulsioni dove fonda a 60°C
 Impiegato per la formulazione di emulsioni evanescenti poiché in presenza di trietanolammina ad alta concentrazione, forma in situ lo
stearato di trietanolammina con proprietà emulsionante

2. PROPILEN GLICOLE = UMETTANTE

È un diolo, composto organico alifatico con due funzionalità alcoliche, altamente idrofilo, solubile in acqua, altamente igroscopico, umettante.

Umettante è una sostanza igroscopico, in genere una molecola con diversi gruppi idrofili. L’igroscopicità nasce dalla possibilità di formare legame
idrogeno con l’acqua. Solitamente inserito in sistemi acquosi o in emulsioni per trattenere acqua evitandone l’evaporazione e quindi l’essiccamento
del prodotto, mentre in sistemi anidri è usato per conferire maggiore plasticità.

Il CIR (Cosmetic Ingredienti Review) considera il proiplen glicole sicuro per l’uso cosmetico fino ad una concentrazione del 50%.

 Aiutano a rendere più agevole l’applicazione di un cosmetico


 Funzione antidisidratante = trattengono acqua in distretti acquoso per evitare un loro asciugamento
 Funzione plastificante
 Funzioni cosovalenti
 Funzione bagnante
 Buona azione solvente per l’estrazione di aromi e fragranzeed  importante veicolo per sostante attive

Usi cosmetici:

 Viene usato in cosmetici per mantenere una certa idratazione, fra cui troviamo gli idratanti e lozioni corpo
 Si possono realizzare stick rigidi in presenza di sodio stearato

3. LANOLIN ALCOL = EMOLLIENTE, VISCOSIZZANTE, EMULSIONANTE

Miscela di alcoli di composizione variabile. Esteri grassi ad elevato PM.

Sono composti altamente compatibile con la pelle.

Sono in grado di assorbire elevate quantità di acqua conferendo alla formulazione importante proprietà emollienti e idratanti

 skin-care
 cura – trattamento cuoio capelluto
 make-up

In formulazioni A/O (+ paraffine), in formulazioni O/A come stabilizzante

4. CETYL PALMITATO = EMOLLIENTE

Estere ottenuto tra alcol cetilico e acido palmitico, in grado di formare film lipidico che riduce perdita di acqua dello strato corneo

Si inserisce in fase gassosa nelle emulsioni

HLB = 9.0 / |1-5|%

Usato in prodotti:

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 skin-care
 hair care

5. ISOPROPYL MIRISTATO = EMOLLIENTE

Estere ottenuto tra alcol isopropilico e acido miristico.

La ramificazione conferisce caratteristiche = emolliente leggero, tocco secco, facile assorbibilità

 skin after feel vellutato


o skin care
o hair care
o prodotti solari
o trucco, deodoranti
 effetti comedogenici

6. KAOLIN = ADDITIVO

È un silicato idrato di alluminio appartenente alle argille  funzione assorbente e opacizzante

Si usa per formulazioni come  polveri aspersori come ciprie, fondotinta, maschere

In associazione con TiO2

7. BIOSSIDO DI TITANIO = PIGMENTO – FILTRO FISICO UV (UVA + UVB)

È un minerale naturale usato come pigmento bianco.

Possiede un elevato indice di rifrazione in grado di assorbire, riflettere, disperdere luce solare

Usato in prodotti destinali allo:

 make up  colorazione bianca


 prodotti solari  capacità filtranti in associazione a ZnO + filtri chimici

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GEL IDRATANTE

1. CARBOMER

2. GLICERINA

3. IDROSSIDO DI SODIO

4. ACIDO CITRICO

5. ACQUA

6. PROFUMO

7. PEG-40-IDRO-CAST-OIL

8. TOCOFEROLO

TENSIDE

1. GLICERINA

2. ACQUA

3. SODIO LAURETH SULFATE

4. SODIO COCAMPHOACETATE

5. PARABENI

6. PROFUMO

7. CLORURO DI SODIO

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DEODORANTI

AGENTE EFFETTO MECCANISMO SVANTAGGI PRODOTTI


-Agiscono attraverso un’azione  Possono risultare irritanti 1. SALI DI ALLUMINIO E ZIRCONIO
irritante che provoca un  Al cloridrato
RIDUZIONE DELLA rigonfiamento delle cellule dei dotti  Al dicloridrato
SUDORAZIONE di escrezione ostruendo il lume  Ossido di Al
PER AZIONE stesso del dotto  Al sesquicloridrato
ANTITRASPIRANTI ASTRINGENTE  Al/Zr tricloridrato
ANTITRASPIRANTE Precipitazione di complessi per
probabile riduzione dei metalli con 2. SOSTANZE NATURALI
le proteine  Tannini estratto da
o Hamamaelis virginiana

Impediscono eccessivo sviluppo  Possono essere allergizzanti e  Clorexidina digluconata


della flora batterica pe evitare la causare forti squilibri della flora  Triclosan
CONTRASTO degradazione enzimatica del residente favorendo la  Oli essenziali
BATTERICIDI DELL’AZIONE DEI sudore e lo sviluppo del cattivo proliferazione di quella o Salvia
BATTERI odore (specificamente Gram+) patogena o Timo
o Corinobatteri o Rosmarino
o Stafilococcus Humanis o Bergamotto

Limitano la proliferazione
riducendo il processo di formazione
BATTERIOSTATICI dei prodotti responsabili del cattivo
odore

Assorbono attraverso la formazione  Sostanze ben tollerate  Ricinoleato di zinco


di complessi, i composti  Attività non completa e poco  Carbonato di zinco
ASSORBENTI ASSORBANZA responsabili dell’odore, frutto della modulabile  Ossido di zinco, calcio e magnesio
degradazione enzimatica  Mai usate da sole, ma inserite in  EDTA
Impediscono l’evaporazione delle formulazioni con plurali  Argille anioniche
molecole odorose, note di testa sostanze attive

Bloccano l’attività degli enzimi  Etil-lattato


AZIONE utilizzati dai batteri per degradare  Trietil-citrato
ANTI-ENZIMATICI ANTI-ENZIMATICA le componenti del sudore causando
formazione del cattivo odore

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COMPONENTI LIPOFILI
CLASSIFICAZIONE CARATTERISTICHE PRODOTTI APPLICAZIONI
In base al numero di atomi di carbonio possono essere  FLUIDI
Idrocarburi lineari, saturi, di natura estrattiva, derivati del 1. FLUIDI = o Oleoliti
petrolio l’assenza di polarità rende l’olio minerale facilmente emulsionabile o Emulsioni A/O
 olio minerale leggero  minore untuosità+maggiore scorrevolezza o Emulsioni O/A
VANTAGGI  olio minerale pesante (Paraffinum Liquidum) o Paste
Facile profumabilità o Lipogeli
Ridotta ossidazione 2. SEMISOLIDI
Aspetto perfetto da un pdv organolettico non irritante né sensibilizzante, buone proprietà emollienti, chimicamente e fisicamente  SEMISOLIDI
IDROCARBURI interte  Fards, unguenti
PARAFFINICI  Vaselina (Petrolatum)  massa semisolida untuosa  Rossetti
 Creme da massaggio
3. SOLIDI
 Paraffina (Paraffin)  si utilizza per  p.f. della fase grassa  SOLIDI
 Cera microcristallina  usato per sistemi più viscosi + p.f   Creme grasse, rossetti, stick
 Ceresina (Ceresin)  non irritante ne sensibilizzante
 Ozocherite (Ozokerit)  buona plasticità + inerte

 OLI MOBILI LEGGERI E RELATIVAMENTE VOLATILI  Settore del trucco


Idrocarburi ramificati e con basso numero di atomi di carbonio struttura con ramificazioni dal basso PM
IDROCARBURI ISOPARAFFINE (11-17), sintetici o semisintetici  Isoesadecano
 Polidecene

 Diottil-cicloesano  Emulsioni A/O


CICLOPARAFFINE Ottenute da distillazione del petrolio e per sintesi prodotti più leggeri, scorrevoli e gradevoli sulla cute

 Squalene (ALCHENE)  Squalano (ALCANO)


IDROCARBURI Provenienza biologica o vegetale
TERPENICI

 Esaisoprene (Syntequal),
IDROCARBURI Alternative sintetiche prestazioni cosmetiche simili allo squalano
TERPENOIDI

 Alta idrofobia A varie viscosità in base alla lunghezza della catena (n) = Dimethicone
DIMETIL  Si supera lo sgradito svantaggio dell’untuosità degli oli  Siliconi a bassa viscosità
POLISILOSSANI  Proprietà uniformi in un ampio intervallo di temperatura  Siliconi a media viscosità
 Bassa tensione superficiale  Siliconi ad alta viscosità  gomme siliconiche
o Riduzione schiuma
o Aumento bagnabilità Sostituzione di un metile con un fenile
FENIL  Alto grado di scorrevolezza  Phenyl Dimethicone o Phenil Methicone
LIPIDI POLISILOSSANI  Alta idrorepellenza
SILICONICI  Inerzia fisiologica
 Buona maneggevolezza cosmetica Se n = 4-5  Deodoranti privi di acqua
 Limite ecologico = poco degradabili  Cyclomethicone  Usati come componente lipidica di emulsioni
 Uso per capelli  Volatili, limpidi, insapori, atossici,
SILICONI  Funzione di riempire le cuticole  non untuosi, non sensibilizzanti
CICLIZZATI  lucentezza dei capelli
uso prolungato rischia di conferire secchezza ai capelli

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 Facile ossidabilità, aggiunta efficaci antiossidanti  Olio di arachidi, usato come componente lipidico in  Occupano un posto d’elezione nel settore dei lipidi cosmetici
 Controllo della temperatura, assenza di luce e di agenti o Emulsioni, unguenti, lipogeli  SVANTAGGI
perossidanti durante la lavorazione  Olio di mandorle o Struttura grande  causa impedimento sterico, si traduce in
 Olio di ricino  Difficile emulsionabilità
o Produzione di saponi  Difficile stendimento sulla pelle
o Plastificante in preparazioni per le unghie, solventi per smalti, brillantine, rossetti, o Acidi grassi insaturi  ossidazione e irrancidimento
OLI VEGETALI cosmetici per ciglia o Trigliceridi naturali  colorati e con odore non copribile
 Olio di sesamo o Si preferiscono i trigliceridi saturi fluidi fi sintesi
o Oleoliti
o Emulsioni per prodotti solari
 Olio di avocado, usato come componente lipidico per
o Oleoliti, unguenti
ESTERI o Emulsioni per pelli secche, devitalizzante, prodotti solari
GLICERICI  Olio di crusca e germe di riso, germe di grano, soia

 Burro di karitè
o Preparati eudermici (smagliature, pelli secche, ragadi)
BURRI VEGETALI o Protezione solare, massaggi sportivi
 Burro di cacao
 Stick per le labbra, rossetti, eccellenti emolliente

 Uso ridotto, causa  Olio di balena


TRIGLICERIDI o Animalisti  Olio di piede di bue
ANIMALI o BSE “mucca pazza”  Olio di tartaruga

TRIGLICERIDI DI  Trigliceride saturo e fluido C10-C18


SINTESI  Trigliceride con acidi a catena corta C8-C10
 Le cere sono sostanze lipidiche che a temperatura ambiente  Cera di carnauba  Fondamentale il loro punto di fusione,
si presentano allo stato solido, ma non è così. o Stick, unguenti determinano la durezza del prodotto giocando sull’equilibrio tra
 Non tutte le cere sono solide a temperatura ambiente  Cera candelilla durezza ed elasticità
CERE VEGETALI o Cere solide  cera d’api o Stick, unguenti o Stick
o Cere molli  lanolina  Cere di jojoba o Rossetti
CERE o Cere liquide  jojoba o Usato in shampoo, balsami, impacchi, condizionanti dopo shampoo
sono miscele di o Utile per ammorbidire la pelle, massaggi lenitivi, tonici, solari protettivi, oli da
esteri, acidi bagno e fards
liberi, alcoli  Cera idrogenata
liberi e o Cera bianca cristallina che contrasta con i colori delle altre cere spesso ricche in
idrocarburi impurezze, particolarmente dura, con alto p.f.
o In cosmesi può sostituire lo spermaceti, la cera d’api, le cere vegetali

 Spermaceti, costituito da palmitato di cetile


CERE ANIMALI o Usato per unguenti, creme protettive ed emollienti, creme da giorno
o Usato nei rossetti riducendone l’effetto untuoso
 Cera d’api
o Si usa per creme, rossetti
 Lanolina
o Usate come emulsionante, come emolliente per emulsioni, paste, sticks e
saponi, riportata in farmacopea

CERE DI SINTESI
ALCOLI GRASSI  Alcol oleico  buona capacità disperdente (alcol solubile  dopobarba)  Usato come solvente, disperdente di coloranti in stick labbra
 Ottil dodecanolo  spiccato potere solvente  Si usa in oleoliti, emulsioni fluide, rossetti, fondotinta
ACIDI GRASSI  Stearina  costituisce la base delle creme asciutte adatte a pelli grasse, per mani e piedi  Come lipide opacante in emuls, salificata con basu per sticks,
 Acido oleico  usato in creme evanescenti, creme o schiume da barba, saponi schiuma da barba

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ANTIOSSIDANTI + SEQUESTRANTI + PRESERVANTI = CONSERVANTI Legge 11 ottobre 1986 n 713 – Allegato V
ATTIVITA’ ANTI COEFFICIENTE STABILITA’ ALLA COMPATIBILITA’ STABILITA’ AI COMPATIBILITA
PRESERVANTI MICROBICA TOSSICITA’ SOLUBILITA’ DI TEMPERATURA CON ALTRI VARI pH CONTENITORE COSTO GIUDIZIO FINALE
RIPARTIZIONE COMPONENTI
 Sali di alluminio quaternario tensi   Discreti come conservanti,
Tensidi o Bezetonio cloruro (colluttori)  Tossici ad altri dosaggi Anionici Attività purificanti e deodoranti
Rischioso per occhi Elettroliti maggiora pH
cationici o Benzalconio cloruro Proteine 7.5-8.0
 Poco attivo sui Gram-

 Derivati delle betaine 


Tensidi o Alchil-amido-betaina
anfoteri

 Derivati delle alchiloamidi undecileniche 


o Alchilamiossidi
Tensidi non o Alchilolaminossidi
ionici o Alchillolamido-aminossidi
o Undecylenamide MEA  monoetanolamide
undecilenica

 Alifatici  EtOH, alcol isopropilico


Alcoli  Aromatici  alcol benzilico
 Glicoli  glicole propilenico

 Fenolo (problemi tossicologici)  Adatti come preservanti per


  Bassa Ripartizione in Attivo a pH < 5
 Cresolo contenitori e imballaggi
Disidratante idrosolubilità fase oleosa Inattivo pH > 8
Fenoli  Timolo irritante
 Triclosan

 Acido borico, sodio borato, sodio perborato  Validi antifungini in



 Sodio ipoclorito, sodio metabisolfito, sodio preparazione a pH acido o
Più attivi sui Irritanti Bassa solubilità Ripartizione a Cationici Inattivo pH > 7
Acidi solfito neutro
funghi, meno sui in acqua favore della Non ionici
inorganici ed  Acido benzoico, acido salicilico batteri fase lipidica Proteine  L’acido sorbico è il piu valido
organici, sali,  PARABENI  Metil-paraben, etil-paraben per tollerabilità
esteri  Mai usati da soli, sempre in
miscela con specifici
antibatterici

Formaldeide  Formalina, paraformalina Stabile con ogni  Prodotto valido per sanitizzare
e cessori di  Diazolidinurea Spettro ampio Irritante Idrosolubile tipo di Basso impianti e contenitori
Odore sgradevole tensioattivo
formaldeide
Alta reattività Incompatibile con
proteine
 N-metil-isotiazolinone e analogo clorurato
Tioderivati

 Fenilmercurio nitrato Alta tossicità Poco Ripartizione in Inattivati da  Antimicrobici completi


Mercuriali  Mertiolato (= Thiomersal-Thimerosal) Irritabilità idrosolubili fase oleosa proteine  Tossicità alta
Impiego rischioso anionici

 AgCl su TiO2
Vari  Idrossi-mteil-glicinato di sodio, chlorphenesin

 1,2-pentilenglicole
Sostanze  Etil-esil-glicerina
alternative  Caprilolil-glicina
 Tea tree oil, esteri laurici, derivati fosfolipidici

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ANTIOSSIDANTI + SEQUESTRANTI + PRESERVANTI = CONSERVANTI


AZIONE CONDIZIONI INGREDIENTI

Agenti che blocchino le radiazioni UV, DERIVATI DEL BENZOFENONE


AGENTI FILTRO escludendo l’apporto energetico
necessario alla liberazione radicalica

 I sequestranti devono essere solubili in  EDTA


acqua dove possono svolgere la funzione  HEDTA
Agenti che complessino ioni, di complessazioni degli ioni  Acido ftalico
AGENTI SEQUESTRANTI chelano i perossidi iniziatori,  Fanno ponte tra antiossidanti e  Tetrosodium Glutamate diacetate
prevenendo la formazione di radicali liberi antimicrobici, ad essi è riconosciuta
un’attività sinergica nella prevenzione
dell’inquinamento microbico

 Gli antiossidanti esigono liposolub  ANTIOSSIDANTI FENOLICI


Agenti primari che blocchino le reazioni a  Il processo di ossidazione riguarda i lipidi o BHA
catena donando H o BHT
LIMITE  non sanno proteggere o Dodecylgallat
indefinitivamente dall’ossidazione,  ANTIOSSIDANTI IDROSSICROMANI E CHINONICI Una miscela ben
deve essere rinnovato o Vitamina E dosata di
o Idrossianisolo antiossidanti e
o Benzochinone sinergisti prolunga
 ANTIOSSIDANTI AMINICI notevolmente la
AGENTI ANTI OSSIDANTI o Lecithin stabilità del grasso
(primari)  ANTIOSSIDANTI ACIDI all’ossidazione. La
o Acido fosforico reazione a catena si
o Acido ascorbico interrompe con la
o Acido citrico formazione di un
o Acido tartarico dimero
 ANTIOSSIDANTI NATURALI dell’antiossidante,
o Tocoferolo rigenerato poi dal
o Acido caffeico sinergista
o Tannini
o Flavonoidi

 Citrato
L’agente antiossidante secondario o
AGENTI ANTIOSSIDANTI sinergista assorbe l’ossigeno presente
(sinergisti) nell’ambiente e rigenera l’antiossidante
primario

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TENSIOATTIVI
 Saponi modificati, sali alcalini di acidi grassi  R-COO-X+
o Si ottengono per idrolisi dei grassi e salificazione, dove X
corrisponde a Na, K, ammonio, trie-etanolammina
 Olio di cocco
 Olio di palma
 Olio palmisto
 Sego, sugna
 Oli vegetali o animali
 Eterosaponi  R-O-(CH2- CH2-O)n- CH2-COO-X+
o Non subiscono idrolisi alcalina
o Detergono la pelle senza alterare il pH
 Amido-saponi  R-CO-NH-(CH-R-CO-NH)n-COO-X+
TENSIOATTIVI ANIONICI o Grazie alla catena polipeptidica detergono la pelle in modo
-COO-X+ delicato senza irritare
 Sarcosinati  R-CO-N-(CH3)- CH2-COO-X+
o Sarcosine e sarcosinati sono ottimi detergenti, ben tollerati,
usati in:
 shampoo
 bagno schiuma
 come componente schiumogeno in dentifrici
 Acilglutamati  HOOC-CH2-CH2-CH(NHCOR)- COO-X+
o Partendo dal glutamato sodico si ottiene il detergente più Nel campo della detersione questi tensioattivi sono i più efficaci,
fisiologico esistente si fissano sullo sporco carico positivamente e sono respinti dal
 Alchil-aril-solfonati  Benzene-R+SO3Na substrato cutaneo o capillare carico negativamente
o Fortemente tensioattiva, molto schiumogena, usato in:
 detersivi per stoviglie
 in alcuni bagno schiuma

 Alchilsolfati  R-O- SO3Na


 Presentano terminale OSO3 meno aggressivo del “cugino” - SO3
o Il principale prodotto è = Laurilsolfato di sodio, presente in
FU, usato come:
 detergente (dentifrici)
 emulsionante
 eccellente potere schiumogeno
TENSIOATTIVI ANIONICI  potere irritante elevato
- SO3Na  Alchil-etossi-solfati  R-(O- CH2-CH2)2 - SO3Na
o Tensioattivi più usati in assoluto nel mondo, per superare
l’aggressività degli alchilsolfati si è pensato di aggiungere
una funzione eterea
o Il principale prodotto è = Sodium laureth sulfate, usati in
 shampoo
 bagno schiuma
 buoni schiumogeni
 migliore tollerabilità cutanea
 economici
 facili da viscosizzare

 Sali di ammonio quaternario  Non detergenti (sono respinti dallo sporco)


 Sali di piridinio quaternario  Diselettrizzanti
 Sali di isochinolinio quaternario  Condizionanti, utili dopo il lavaggio perché richiamati dalla
 Sali di imidazolinio quaternario pelle o dai capelli carichi negativamente (dopo-shampoo)
o disinfettanti, antimicrobici I tensioattivi anionici (shampoo) in eccesso producono
o emulsionanti carica elettrostatica in eccesso (capelli dopo lo shampoo),
TENSIOATTIVI CATIONICI o cheratino condizionanti (fosfato alchil-etossi-ammonio) che può essere annullata dall’applicazione successiva di
o deforforanti (fosfato alchil-etossi-ammonio) tensioattivi cationici (dopo-shampoo) che si fissano al
capello col terminale ionico idrofilo e imprimono con il
terminale lipofilo che rimane esterno
o Morbidezza
o Lucentezza

 Betaine  R-CONH-(CH2)3-N+(CH3)2CH2COO-  Maggiore affinità per la pelle


TENSIOATTIVI ANFOTERI  Imidazoline  Più attenuto effetto detergente
(o ausiliari o secondari) o igiene delle mani delicate, capelli sottili e dei bambini
Aggiunti con quelli ionici per o igiene intima
ridurre l’aggressività tensioattiva

 Alchilo-ammidi  Più attenuto effetto detergente


o viscosizzanti  Migliorano l’atto lavante
o solubilizzanti  Accentuano effetto bagnante
o sostenitrici di schiuma  Sostengono la schiuma
 Ossidi di amina  Solubilizzano più velocemente lo sporco
TENSIOATTIVI NON IONICI o sostenitrici di schiuma  Aumentano la tollerabilità della pelle verso il tensioattivo di
(o ausiliari di detergenza) o bagnanti base
o detergenti
Ausiliari migliorativi
 Esteri del saccarosio, glucosio (laurato di saccarosio)
 Sorbitan monolaurato, olio di ricino
 Ottil-enonil-fenoli-etossilati
 Gliceril monolaurato

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MODIFICATORI REOLOGICI
 Essudati vegetali
o Gomma arabica
 Stabilizzante in emulsioni O/A
 Facilita spalmabilità dei prodotti
 Ammorbidisce epidermide (film)
 A dosi alte, fissativo capelli
 A dosi ridotte, emolliente gengivale nei dentrifrici
o Gomma Karaja
 Buon emolliente, filmogeno, protettivo
o Gomma adragante
 Proprietà adesive
 Ammorbidente in paste e geli dentifrici
 Lenitivo gengivale
 Estratti da semi
o Gomma guar
 Viscosizzante, emolliente e ammorbidente
o Gomma carruba
 Usato in alternativa alla gomma guar
 Agente idratante
o Pectine
 Sospendente, stabilizzante di emulsioni
 Preparazione di dentifrici
POLIMERI NATURALI o Amido e derivati  glicerolato d’amido
 Ammorbidente, lenitivo per pelli arrossate
 Estratti da foglie e fiori  miscele di polisaccaridi e acidi poliuronici
o Aloe
o Altea e malva
o Calendula
o Piantaggine
 Azione di condizionante e idratante cutaneo indiretto
 Lenitivo dopo rasatura, epilazione e depilazione
 Azione filmogena in lozioni per capelli, shampoo e
doposhampoo
 Lenitivo, rinfrescante, antiarrossamento
 Provenienza marina
o Agar agar  agarosio + agaropectina
 Formulazione di geli per le mani
 Prodotti per il trucco degli occhi
o Alginati  sale di sodio, potassio, calcio dell’acido alginico
o Carragenani
 Viscosizzanti, sospendenti, stabilizzanti in emulsioni
 Eccipienti in lozioni e creme per il viso e mani, maschere di
bellezza, paste dentifricie
 Origine animale
o Caseina  famiglia di fosfoproteine in latte fresco
o Gelatina  collagene naturale delle proteine, derivate dalle carni

 Etossilazione  idrossi-etil-cellulosa  Polimeri a bassa viscosità per formare film,


o Gelificante in dentifrici sospensioni ed emulsioni a determinata viscosità
o Sospendente e viscosizzante di emulsioni  Polimeri ad alta viscosità per dare forte
 Etossilazionei/metossilazione metil-idrossi-etil-cellulosa gelificazione al prodotto, utilizzando ridotte
 Metilazione  metilcellulosa. quantità di modificatore reologico
o Filmogeno, legante e sospendente
POLIMERI NATURALI MODIFICATI  Propossilazione/metilazione  metil-idrossi-propilcellulosa
eteri di cellulosa  Propossilazione  idrossi-propil-cellulosa
o Aumenta viscosità di miscele con anionici
o Diminuisce la viscosità con non ionici
 Carbossilazione  carbossimetil-cellulosa
 Etilazione  etil-cellulosa
 Alchilazione  alchil-cellulosa

 Acido acrilico
 Acido met-acrilico
 Acrilammide
 Alcool vinilico
 Vinil-acetato
 Stirene
POLIMERI E COPOLIMERI ACRILICI,  Poli-vinil-pirrolidone (PVP)  prodotti idrosolubili (lacche)
VINILICI, MALEICI ect. o Forma un sottile strato sui capelli che conferisce al capello
rigidità evitando di scompigliarsi
o + poli-dimetil-silossano  ci sono due fasi
1. Silicone = forma strato superficiale sul PVP
2. PVP = tiene distante l’acqua
 Poli-vinil-acetato (PVA)  prodotti alcolsolubili  + idrofobi  - igroscopici
 Carbomer  polimero con struttura l’acido idrossi-acrilico
o Grande facilità di manipolazione

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o Basse concentrazioni necessarie per ottenere gel consistenti


(0.25-1%)
o Massimo potere gelificante nella forma salificata  + NaOH

 Trigliceridi idrossi-stearici
o Olio di ricino idrogenato/ Olio di mandorle/ Olio minerale
 Agisce come lipogelificante
 Disperso sotto forte agitazione forma una rete tridimensionale
di molecole tissotropiche e assorbenti, legate da ponti H che
ESTERI DI ACIDI GRASSI A STRUTTURA agiscono come struttura di rinforzo
STEREOSIMERA MODIFICATA  La consistenza ottenuta dipende da:
Sali bi-trivalente di acidi grassi  Olio impiegato
 Polarità dell’olio impiegato
 Carbossilati di alluminio
o Stearati di alluminio  tri-di-mono-stereato di alluminio
 Agenti gelificanti in sistemi oleosi
 Stabilizzanti in emulsioni

 Aerosil-carbosil-HDK  agenti tissotropanti


ANIDRIDI SILIICHE PIROGENICHE E  Sident-syloid-Syloblanc  agenti di consistenza
PRECIPITATE

 Silicati di magnesio e alluminio


SILICATI ALCANO-TERROSI A STRUTTURA o I più assorbenti sono quelli con Mg
LAMELLARE COLLOIDALE, o Sepiolite > Saponite >> Bentonite
tali quali o resi organici per o Prodotti molto idrofili  sospensioni viscose con elevata
quaternizzare tissotropia (0.5-5%)

FILMOGENI

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UMETTANTI
 La maggior parte delle forme cosmetiche esige la presenza di umettanti a dosi medie del 2.5-5.0%, lo scopo è quello di
preparare il prodotto reologico alla successiva aggiunta di acqua
 Viene usato soprattutto in modificatori reologici naturali o semisintetici
 Aiutano a rendere più agevole l’applicazione di un cosmetico
 Appartengono a differenti gruppi chimici
 Hanno le seguenti funzioni:
o Umettanti
o Antidisidratanti  trattengono acqua nei sistemi acquosi per evitare un loro asciugamento
o Plastificanti
 In tecnica farmaceutica è usato in formulazioni per le capsule (glicerina+gelatina) che conferisce alla
capsula plasticità
 Danno maggiore plasticità ai sistemi anidri
o Cosovalenti
o Bagnanti
 Sono idrosolubili e molto idrofili

 Glicoli semplici  Si possono realizzare stick rigidi in presenza di


 Propilenglicoli sodio stearato
 Polietilenglicoli  Nelle soluzioni acquose o idroalcoliche si
GLICOLI  Polipropilenglicoli preferiscono i glicoli e gli eteri dei glicoli,
 Polidiolicocondensati migliori proprietà
o cosovalenti
o cosolubizzanti

 Metileteri  Nelle soluzioni acquose o idroalcoliche si


o dell’etilenglicole preferiscono i glicoli e gli eteri dei glicoli,
o del dietilenglicole migliori proprietà
ETERI DEI GLICOLI o del propilenglicole o cosovalenti
o etileteri o cosolubizzanti
 Butiletil-eteri
 Fenossietanolo

 Glicerolo  I polialcoli sono usati in paste acquose


 Penta-eritritolo (dentifrici) per la maggiore gradevolezza
 Maltitolo  Da un pdv microbiologico il prodotto meno
 Xilitolo sicuro è il sorbitolo
POLIALCOLI  Sorbitolo
 Mannitolo
 Dulcitolo
 Metiletere del glucosio etossilato o
propossilato
o Metilglucosio (10) o (20) OE
o Metilglucosio (10) o (20) OP

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Tecnologia INVECCHIAMENTO
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CUTANEO
PREVENZIONE/TRATTAMENTO PROPRIETA’ INGREDIENTI
 OLI IDROCARBURICI E CERE
OCCLUSIVI o Vaselina, paraffina, squalano, oli minerali
Sono lipidi, fungono da barriera sulla pelle evitando la regolare  SILICONI
traspirazione o Dimeticone, ciclometicone
 Favoriscono l’idratazione cutanea riducendo l’evaporazione  GRASSI ANIMALI E VEGETALI
dell’acqua dallo strato corneo o Burro di cacao + Lanolina
 Sostanze oleose attraverso le quali l’acqua non riesce a passare  ACIDI GRASSI
o Acidi della lanolina + Acido stearico
 ALCOL GRASSI
o Alcoli della lanolina + Alcol cetilico
IDRATANTI  CERE
PREVENZIONE/TRATTAMENTO o Carnauba + Candelilla
Una buona formulazione di un  FOSFOLIPIDI
idratante contiene un o Lecitina
occlusivo in associazione con  STEROLI
un umettante per idratare la o Colesterolo
pelle in maniera ottimale
 Glicerina + Miele
UMETTANTI  Sodio lattato
Hanno la funzione di attirare l’acqua dagli strati vitali della pelle verso  Urea
lo strato corneo Importante per capacità di diffondere nello strato corneo e rompere i legami
Doppia funzione cosmetica idrogeno, liberando sui corneociti i siti disponibili per il legame con l’acqua,
1. Evitare alterazioni all’interno della confezione creando uno provoca:
strato sulla superficie per perdita di acqua o desquamazione dissolvendo le molecole che cementano i
2. Effetto sulla pelle di richiamo dell’acqua corneociti
 Recuperano acqua dal derma  Sodium PCA (pyrrolidone carbonic acid)
 L’idratazione avviene dall’interno verso l’esterno in grado di duplicare la capacità di assrobimento di acqua da parte dei
 Sono in grado di riempire i vuoti presenti nello glicosamminoglicani
strato corneo attraverso il rigonfiamento  Propilen glicole
o Pelle più liscia  Sorbitolo
o Effetto emolliente  Gelatina
 Acido ialuronico
 Alcune vitamine + Alcune proteine

 LIPIDO SEBO-SIMILI
EMOLLIENTI o Squalene + Cera d’api
Capacità di una sostanza di riempire di spazi tra corneociti o Cera carnauba + Acidi grassi polinsaturi
particolarmente abbondanti in caso di pelle secca  EMULSIONANTI NON ETOSSILATI DI NUOVA GENERAZIONE
(azione anche idratante e lubrificante) o Alchil glucosidi + Esteri del saccarosio
 Eliminazione di segni e sintomi della pelle secca  LIPIDI STRUTTURALI
 Aumento di lubrificazione o Ceramidi + Fosfolipidi + Sfingolipidi
 Riduzione di attrito  TRIGLICERIDI DI NATURA VEGETALE
 Ripristino rapido di forma della pelle sottoposta a deformazione o Burro di karitè
EMOLIENTI per aumento dell’elasticità o Olio soya + Olio avocado + Olio di macadamia
PREVENZIONE/TRATTAMENTO  Maggiore deformabilità a causa di aumento di morbidezza  ALCOLI
o Octyl dodecanol + Hexyl decanol + Oleyl alchool
1. E. + UNTUOSI  difficile da spalmare  crema da notte e  ESTERI
contorno occhi o Oleyl oleate + Octyl sterate
2. E. +/- UNTUOSI  creme da giorno o PEG-7-gliceryl cocate
3. E. – UNTUOSI  facile da spalmare/meno occlusivi  latti per il o Coco caprilate/caprate
corpo o Myristyl myristate
o Cetaeryl isononanoate
o Isopropyl myristate

 ENZIMI PROTEOLITICI  papaina  peeling cosmetico


PRINCIPI AD AZIONE ENZIMATICA o SOD  superossidodismutasi ad azione antiradicalica
1. Apporto di enzimi per attivare i processi  LIPASI  trattamento cellulite
2. Controllo di enzimi cutanei  INIBIZIONE DI ENZIMI
AZIONE ENZIMATICA 3. Induzione od inibizione di attività enzimatica o COLLAGENASI  Ginseng
o ELASTASI  Echinacea, Rosmarino
o METALLOPROTEASI  Ginseng
o JALURONIDASI  Echinacea, Rosmarino

1. SOSTANZE OPACHE  in grande misura RIFLETTONO  FILTRI INORGANICI (metallici)


2. SOSTANZE ASSORBENTI  ASSORBONO selettivamente i raggi o SOSTANZE INORGANICHE/INSOLUBILI
 particelle di Me pesanti in grado di disperdere, riflettere o
assorbire sia i raggi UV sia le radiazioni visibili
FILTRI SOLARI  polveri bianche ad alto potere coprente
PREVENZIONE  ossido di zinco
 biossido di titanio
 ossido di ferro
 caolino
 utilizzati nella fotoprotezione di soggetti sensibili UV

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1. SOSTANZE OPACHE  in grande misura RIFLETTONO  FILTRI ORGANICI (non metallici)


2. SOSTANZE ASSORBENTI  ASSORBONO selettivamente i raggi o PABA  solo UV-B
 usati i derivati, molti dei quali sono solubili e non penetrano
nella pelle, riducendo rischio di dermatiti da contatto
o ACIDO SALICILICO  solo UV-B
 scarsa fotoprotezione
FILTRI SOLARI  stabili, non sensibilizzanti e insolubili in acqua
PREVENZIONE o ACIDO CINNAMICO  solo UV-B
 scarsamente resistenti all’acqua
 basso costo
 bassa capacità di penetrare nello strato corneo
o COMPOSTI TERPENICI  solo UV-B
o DERIVATI DEL BENZOFENONE  UV-A+UV-B
 molecole stabili fotochimicamente
o SOSTANZE NATURALI

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