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Italiano I 30 DENARI DEL BARATTO EBREO-ISLAMICO

DANIELE E APOCALISSE: PROFEZIE


DELLA FINE DEL MONDO
ISRAELE: LA BIBBIA NON MENTE (LA
STRAGE DEGLI INNOCENTI)
L'ABOMINAZIONE CHE SIEDERA' SUL
I 30 DENARI DEL BARATTO
TERZO TEMPIO EBREO-ISLAMICO
MASSONERIA EBREA
UN FALSO DIO: LA TRINITA'
PAPA FRANCISCO GESUITA EBREO
I "144.000" E LA "GRANDE FOLLA"
I PROTOCOLLI DEI SAVI DI SION
PAPA FRANCISCO DISTRUGGE
L'AUTORITA' DI CRISTO
APOSTASIA AVVENTISTA
IL SIONISMO EBRAICO
Usano i Gay per distruggere la famiglia
PEDOFILIA

CONCILIO AI VERTICI
ALLARME CRISTIANESIMO: L'intervista a
Harold Wallace Rosenthal
Youtube
LEGGE DOMENICALE IN ITALIA ROMA (I CRISTIANI) AI MUSULMANI E IL TEMPIO
USA-EUROPA: MICROCHIP
USA: DOMENICA IN 49 STATI
(GERUSALEMME) AGLI EBREI
STATI UNITI
NEW
La Storia si ripete
DOTTRINE
Libertà Religiosa e Legge Domenicale
BRUXELLES: DOMENICA IN EUROPA
"RADICI ANTICRISTIANE"

CALAMITA'
TESTIMONIANZE
FILM
LA LEGGE DOMENICALE
LIBRI
NUOVO ORDINE MONDIALE
Chiesa Avventista e Nuovo Ordine
Mondiale
ARCHIVIO

COME NEL PASSATO GLI EBREI HANNO


CONDANNATO E UCCISO CRISTO...
“Allora i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani del popolo [ebreo] si
riunirono nella corte del sommo sacerdote di nome Caiafa. E tennero
consiglio per prendere Gesù con inganno e farlo morire… Allora uno dei
dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi sacerdoti e disse loro:
“Quanto mi volete dare, perché io ve lo consegni?” Ed essi gli contarono
trenta denari d’argento”.Matteo 26: 3-4,14-15.
“Tre volte il Figlio di Dio pregò durante la Sua agonia. Poiarrivò Giuda, con il
suo gruppo di uomini armati. Si avvicinò al Maestro, come il solito, per
salutarlo. Il gruppo circondò Gesù ma Egli manifestò la Sua potenza divina
dicendo: “Chi cercate?... IO SONO” (Giovanni 18:5-6; Esodo 3:14; Giovanni
8:58). Quegli uomini caddero a terra. Gesù fece questa domanda perché [il gruppo
armato] potesse rendersi conto della Sua potenza e avere la prova che avrebbe
potuto liberarsi se solo lo avesse voluto. Mentre si alzavano e circondavano il
Figlio di Dio, Pietro tirò fuori la spada e colpì un servo del sommo sacerdote,
tagliandogli un orecchio. Gesù gli ordinò di mettere via la spada dicendo: “Credi
forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in
quest’istante più di dodici legioni di angeli? Come dunque si
adempirebbero le Scritture, secondo le quali bisogna così avvenga?”
(Matteo 26:53-54). I cuori dei discepoli furono sopraffatti dalla disperazione e dalla
delusione mentre Gesù lasciava che i Suoi nemici Lo portassero via. I discepoli
temendo per la loro vita, fuggirono. Gesù fu lasciato solo, nelle mani di una
folla assassina. Quale trionfo per Satana in quel momento! E quanto
dolore e tristezza per gli angeli di Dio! Molti gruppi di angeli, ognuno
guidato da un capo potente, furono invitati ad assistere alla scena.
Dovevano registrare ogni insulto, ogni crudeltà inflitta al Figlio di Dio e
anche ogni angoscia che Gesù avrebbe provato, perché proprio i
PROTAGONISTI di questa terribile scena un giorno l’avrebbero rivista ”
Ellen G. White, Primi Scritti, [167-168].
“Ecco Egli viene con le nuvole e ogni occhio Lo
vedrà, anche quelli che l’hanno trafitto…”
Apocalisse 1:7.
Gesù ci mette in guardia: “Perché se fanno
queste cose al legno verde, che sarà egli fatto al
secco?” Luca 23:31.

... COSI' GLI EBREI HANNO PERSEGUITATO E


UCCISO GLI APOSTOLI...

CHIESA APOSTOLICA CRISTIANA: PERSECUZIONE E


MORTE

HANNO ANCHE PERSEGUITATO, SOTTO IL


MANTO PAPALE PSEUDO CRISTIANO, UCCISO E
MARTIRIZZATO I CRISTIANI DEL MEDIOEVO
CRISTIANI PROTESTANTI PERSECUZIONE E MORTE

... ALLO STESSO MODO ATTUALMENTE GLI EBREI UCCIDONO I


CRISTIANI IN ORIENTE PER LIBERARE LA TERRA DAI
MUSULMANI.DIRIGERLI VERSO L'EUROPA E USARLI CONTRO IL
CRISTIANESIMO DELL'OCCIDENTE
ISLAM:
LA MANO ARMATA DELL'ANTICRISTO
Nuovo messaggio di Al-Baghdadi: “Non ci fermeremo fino
alla conquista di Roma”
Un nuovo riferimento alla conquista di Roma, capitale della cristianità, da parte
dei jihadisti dello Stato islamico (Is) è contenuto nel messaggio audio di Abu Bakr
al-Baghdadi, leader dell’Is, diffuso dai jihadisti dello Stato islamico.”I mujiaheddin
continueranno la loro avanzata finché non arriveranno a Roma”, ha detto al-
Baghdadi, proprio come aveva fatto a luglio scorso, nel celebre sermone alla
moschea di Mosul, in cui si autoproclamò ‘Califfo’...

Al-Baghdadi si rivolge poi ai jihadisti della Penisola arabica, che comprende Arabia
Saudita, Yemen, Oman, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Bahrain e Kuwait chiedendo di
imbracciare le armi contro i regnanti e contro gli sciiti “prima ancora che contro i
crociati” http://www.retenews24.it/rtn24/esteri/messaggio-baghdadi-non-ci-
fermeremo-conquista-roma/

"La marcia dei mujaheddin proseguira' fino a quando


non raggiungera' Roma": e' quanto affermerebbe il
leader dell'Isis al Baghdadi nel nuovo audio,
aggiungendo che "i missili dei crociati non fermeranno
la nostra avanzata su Roma".
Per la propaganda jihadista (braccio armato
della 4^bestia di Daniele 7) Roma è il luogo
simbolo dell'Occidente Cristiano.

Obama tra IS, curdi e Israele


Israele dietro i curdi e Isis, in guerra tra loro

Un déjà-vu inquietante: Israele dietro i curdi e l’Isis , in guerra tra loro. I


precedenti ci sono: in una delle tante guerre civili africane, Congo,
Brazzaville anni ‘90, gli israeliani si trovarono a sostenere entrambi i fronti,
tanto che dopo la protesta delle madri dei ragazzi in guerra gli uni
tanto che dopo la protesta delle madri dei ragazzi in guerra gli uni
contro gli altri, la stampa denunciò lo scandalo. Anche la strategia della
tensione italiana ha visto il Mossad usare a piacere destra e sinistra ,
purché fosse caos: a Piazza Fontana 1969, l’ombra di Ordine Nuovo, fascistissima
organizzazione legata ai servizi israeliani [1]; alla Questura di Milano 1973,
l’anarchico Gianfranco Bertoli, fresco fresco di un viaggetto in un kibbutz
israeliano, fatto che venne probabilmente scoperto dal commissario Luigi
Calabresi, poi 'sfortunatamente' assassinato; e nel caso Moro -dopo l’arresto di
Alberto Franceschini e Renato Curcio, che contattati dai servizi israeliani li
avevano mandati a quel paese -ecco spuntare il 'compagno Moretti', quello della
stella a sei punte del sequestro di Michele Mincuzzi e di tante altre cose
puntigliosamente vagliate dalla Commissione stragi di Giovanni Pellegrino. Anche
così venne ucciso Aldo Moro, il filoarabo odiato da Henry Kissinger e dai
banchieri della FED per i suoi pericolosi biglietti di stato a corso legale. Ma
precedenti di cosa, e perché precedenti? Perché quello che sta accadendo
in Ucraina -una crisi iniziata con il colpo di Stato di Kiev, rivendicato
durante la mattanza di Gaza da George Soros, e che ha paralizzato
Vladimir Putin- e in Medio Oriente le bombe sull’Isis e le armi ai curdi -
entrambi sostenuti da Israele- ripete i vecchi scenari appena accennati :
da una parte la convergenza tra il sionismo a-territoriale della grande
finanza transnazionale 'cosmopolita', e il sionismo territoriale dello Stato
d’Israele; dall’altra, una guerra civil-religiosa in Iraq alimentata , alle spalle
di due dei tre contendenti (Isis e curdi, conflittuali tra loro e col Governo
di Bagdad), da una stessa mano, Israele: l’indipendenza curda è stata
rivendicata apertamente da Netanyahu tra il 28 e il 29 giugno scorso; e l’ISIS,
fondato ufficialmente nelle stesse ore, è ormai chiaramente una vera e propria
pedina dello Stato ebraico, come denunciato da Teheran ('Al Baghdadi è in realtà
un ebreo, agente del Mossad'), e come confermato più o meno direttamente da
Edward Snowden e da Hillary Clinton, che nel partito democratico e
nell’Amministrazione Obama ha sempre rappresentato l’ala più sensibile a Tel
Aviv. L’eventuale presenza all’interno del ‘Califfato’ di residui della resistenza
baathista all’invasione angloamericana, non conta, evoca al massimo quel
fenomeno tipico che colpisce i vinti dalla Storia e che alla Storia cercano di reagire
finendo dall’altra parte. Il linguaggio dell’Isis, sigla franchising o no, non ha nulla
di quello del Partito Baath iracheno: è invece lo stesso linguaggio truculento di Al
Qaeda, altra organizzazione creata durante la guerra sovietica in Afghanistan
con il concorso di Cia e Mossad. Un odio stragista contro tutto il mondo
occidentale, i cui obbiettivi prediletti, più che gli eserciti occupanti territori invasi
in nome di ‘missioni di pace’, sono i civili innocenti. Come a New York, a Madrid, a
Londra. Precedenti positivi Inquietante déjà-vu, dunque, quello del triangolo
Israele-curdi-Isis. Ma qual è stata la reazione di Obama? L’intervento in Iraq sul
caso degli Yazidi è potuto sembrare un ritorno al passato, nonostante le
dichiarazioni di carattere mirato e circoscritto alle armate di Al Baghdadi. Ma
l’annuncio di un possibile prolungamento dell’assalto all’Isis in territorio
siriano è una svolta nel senso opposto, coerente e non contraddittoria
con il 'no' di Obama all’intervento in Siria nell’estate dello scorso anno .
Un po’ ripetendo il tentativo di George Bush all’indomani dell’11 settembre,
quello di dar vita a una ‘grande alleanza contro il terrorismo’ (un’alleanza
inclusiva anche della Siria e del Sudan), Obama, infatti, adesso interverrebbe
non contro il regime di Damasco, come preteso da John Kerry nell’estate
2013, ma contro i terroristi anticristiani che assediano Baššar al-Assad , il
quale, non a caso, si è dichiarato disponibile a un coordinamento con
Washington per le operazioni militari. Una opzione in fieri, quella del
Presidente americano, che rischia, però, di fallire come quella del suo
predecessore. Gli ostacoli, infatti, sono molti, nell’immediato e in futuro, negli
Stati Uniti e fuori: all’interno, la Israel Lobby nel Congresso, al quale il
Presidente americano ha chiesto di poter procedere per un intervento in Siria,
lavorerà probabilmente al sabotaggio, anche se la lettera pubblicata sul New York
Times da 300 'sopravvissuti all’Olocausto' che condannano duramente le stragi di
palestinesi, è un segnale che potrebbe convincere una parte dei lobbisti a
approvare la proposta di Obama. Ma anche se andasse in porto la proposta del
Capo della Casa Bianca, gli ostacoli non cesseranno: il Presidente USA si defilò
presto dalla guerra di Libia, ritirandosi già ai primi di aprile dai raid della Nato
voluti da Nicolas Sarkozy, tanto che Gheddafi gli scrisse una lettera elogiando «il
ritiro degli USA dalla cociata colonialista contro la Libia» (fonte Affaritaliani.it, 6
aprile). Ma fu un drone americano a individuare Muʿammar Gheddafi in
fuga e a dare la stura al linciaggio del leader libico da parte dei misuratini -
una città forte di una orgogliosa comunità ebraica, come ricordò in quei giorni 'La
Stampa'- il che significava che la coraggiosa ritirata di Obama era stata
osteggiata dentro il Pentagono e forse il Dipartimento di Stato, tra le maglie di un
imprecisato 'supporto logistico' da mantenere attivo. Non si capirà mai nulla della
politica estera americana, se si parte da una lettura monolitica dell’establishment
USA, diretto da un Presidente onnipotente: non è così, non è mai stato così,
almenofin dai tempi di John Fitzgerald Kennedy. Ma gli ostacoli vengono anche
dall’Europa, i cui leaders -sotto il ricatto di una costante pressione economica
e finanziaria che, anche se solo casualmente coincidente, risulta nei fatti parte
integrante del progetto bellicista- o tacciono o si muovono su obbiettivi
fumosi e distorti che non colgono la gravità della situazione e in
particolare la forte presenza israeliana nell’attuale crisi irachena. Matteo Renzi
ha deciso di dare armi anche ai curdi, e David Cameron ha operativamente
imboccato la stessa strada, inviando secondo quanto ha scritto il 'Daily-Mail on
Sunday' una 'notevole forza' (Sas e SRR) in Iraq e Siria per 'catturare estremisti'
(operazione che rischia di essere solo mediatica e simbolica, perché la cattura di
singoli terroristi risolve ben poco) raggiungendo in particolare in Iraq 'unità
irachene e curde' per sostenerne la resistenza alle armate di Al Baghdadi. Anche
in Siria Cameron appoggerà i curdi, in lotta contro Assad? E’ questa una opzione
che aiuta la strategia della pace? La complessità della questione Kurdistan:
la secessione non è l’unico modo di garantire i diritti identitari dei
peshmerga In realtà le armi ai curdi rappresentano da una parte una
rottura storica -fin dagli anni ‘60 Cia e Mossad hanno sostenuto i curdi, ma la
consegna delle armi seguiva le modalità semiclandestine della guerra fredda (a
ciascun blocco la sua guerriglia) e non costituivano un riconoscimento formale del
secessionismo- e nello stesso tempo un grave attacco non solo al Governo
di Baghdad, ma anche alla Siria , già sconvolta da attacchi terroristici
manovrati dall’oltranzismo occidentale, e all’Iran e alla Turchia, Paese
quest’ultimo dove era ed è in atto, anche prima della vittoria di Recep Tayyip
Erdogan, un interessante processo di pacificazione tra curdi e Governo centrale.
Tutte situazioni, adesso, pronte ad esplodere se non si fa chiarezza sul punto
focale: che bisogna trattare 'con', ma anche difendere, gli Stati della
regione dai processi di destabilizzazione interni (una destabilizzazione
armata e disgregatrice, altra cosa dal sacrosanto diritto di manifestare la propria
opinione) e non inseguire sul loro terreno le trame del burattinai del
‘terrorismo islamico’. Di questa coscienza solo la Casa Bianca sembra aver dato
sin qui un mero segnale positivo. In Europa, invece, ci si muove diversamente: si
pretende, in questo caso alla stessa stregua di Washington, che i russi
dell’Ucraina orientale non abbiano il diritto di ribellarsi al golpista Petro
Poroshenko, e di riannettersi a uno Stato russo esistente da un quarto di secolo
-senza contare peraltro il passato pan sovietico e zarista- ma che nello stesso
tempo tale diritto secessionista debba per forza di cose essere applicato
a una complessa regione geopolitica che coinvolge ormai cinque Stati -
non solo i quattro comprensivi di minoranze curde, ma ormai anche Israele-
operando a vantaggio solo di quest’ultimo, peraltro protetto nello
specifico scacchiere palestinese dal silenzio e dall’inazione giuridica e
politica dell’ONU e della diplomazia euroamericana. Questa via rischia di
provocare altre scintille nella direzione della guerra mondiale: esistono
molti modi di risolvere i diritti identitari delle minoranze nei Paesi multietnici, altri
che quella retorica delle minoranze che i Paesi europei sconvolti dall’immigrazione
selvaggia conoscono bene, e che l’Italia, ad esempio, ha sempre conosciuto (ma
risolvendo il problema in modo positivo) nelle regioni di confine settentrionali. Il
discorso sarebbe lungo, rimanderei a chi interessa a un mio vecchio saggio su
'Limes' ('Popoli senza Stato e ideologici senza cervello') e ad altri miei scritti sulla
'questione nazionale' e la sua proiezione giuridica, il 'diritto di autodecisione dei
popli'. Resta il fatto che la soluzione alla crisi irachena non può consistere
nel gettare altro fuoco alla benzina dell’Isis, sostenendone i ‘cugini
geopolitici', i peshmerga. L’opzione solo annunciata di Obama -fatte salve
tutte le citate incognite della sua concreta applicazione- è quella corretta, e per
una volta non sarebbe male che l’Europa seguisse l’alleato d’oltreatlantico,
cambiando direzione almeno nello scacchiere siriano. Ma, in caso di dissenso
tra Washington e Tel Aviv, l’Europa troverà il coraggio di scegliere? O
preferirà non pronunciarsi e magari seguire la tendenza peggiore? Se si parte
dagli interessi geopolitici dell’Europa e dell’Italia in particolare -anche senza
riandare alla memoria storica di due grandi, Charles De Gaulle e Enrico Mattei- e
inoltre, dalla coscienza di sé non come suddito altrui, ma come Stato o unione di
Stati autonomi e sovrani, la risposta è facile. Ma qui torniamo al punto di
partenza: il nodo israelo-palestinese, la questione cioè di un piccolo Stato
protetto dalla grande finanza mondiale, che fomenta zizzania tra i Popoli
protetto dalla grande finanza mondiale, che fomenta zizzania tra i Popoli
e gli altri Stati, e che si mostra capace di tenere al suo guinzaglio le
grandi potenze occidentali, fino al punto che diventa un tabù per politici
e giornalisti del ‘mondo libero’ il mero racconto dei fatti: il fatto che
Israele è dietro curdi e Isis, e che il golpe ucraino è targato George Soros
e ha favorito, inchiodando la Russia, la strage di ormai più 2000
palestinesi.
http://www.lindro.it/0-politica/2014-08-25/139776-kurdistan-indipendente
Secondo un rapporto su Ynet news, il famoso rabbino Baruch Efrati, una capo
yeshiva e rabbino della comunità nella colonia di Efrat Cisgiordania, ha fatto queste
osservazioni su un sito ebraico in risposta a una domanda circa l'islamizzazione
dell'Europa.
"Gli ebrei dovrebbero rallegrarsi per il fatto che l'Europa cristiana sta perdendo la
sua identità, come punizione per quello che ha fatto a noi per centinaia di anni
sono stati in esilio lì", ha detto Efrati...
"E adesso, l'Europa sta perdendo la sua identità a favore di un altro
popolo e un'altra religione (l'Islam!) e non ci saranno resti e
sopravvissuti della impurità del Cristianesimo, che ha versato molto
sangue, che non sarà in grado di espiare", ha detto.
"Con l'aiuto di Dio, i pagani adotteranno una vita più sana con un sacco di modestia e
integrità, e non come il cristianesimo ipocrita che appare puro, ma è fondamentalmente
corrotto", ha aggiunto il rabbino.
"Anche se siamo in una grande guerra con gli arabi della regione sulla Terra
d'Israele, l'Islam è ancora molto meglio di una cultura gentile del cristianesimo,"
ha concluso il rabbino Efrati.
L'esplosione del capo Yeshiva illustra due punti importanti: in primo
luogo, che l'odio sionista d'Europa è così grande che avrebbero preferito
vedere l'Europa sottomessa da parte dell'Islam, nemico mortale del
sionista, anziché vedere l'Europa sopravvivere e conservare la propria
identità e, in secondo luogo, sottolinea la vera natura del sionismo e di
chi controlla i media.
Immaginate se un sacerdote cristiano ovunque avesse annunciato che "l'ebraismo
è fondamentalmente corrotto, cattivo e che Israele meritava di essere invasa dai
musulmani."
I media assaltavano il sacerdote e sarebbe stato cacciato fuori dal loro lavoro e
dalla società in generale.
Eppure, un leader rabbino può fare tali osservazioni e non solo attirare
l'attenzione dei media pari a zero, ma essere nutriti e protetti dallo Stato
ebraico.
Rabbi Baruch Efrati, un radicale sionista occupante e oppressore del popolo palestinese ci
rivela i veri sentimenti dei sionisti in tutto il mondo. Il loro nemico peggiore
non sono i musulmani o gli arabi, sono gli europei, i cristiani d'Occidente.
Può sembrare difficile da credere per la conoscenza,ma questa è la corrente principale
di pensiero intellettuale ebraica".
http://www.eutimes.net/2012/11/islamization-of-europe-a-good-thing-rabbi/

Papa Francesco agli ebrei:


"La grande sofferenza toccata prima a voi
(ebrei, ndr.) ora tocca a noi (cristiani,

ndr.)"...
Fonte http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Papa-Francesco-agli-ebrei-ancora-sofferenze-adesso-tocca-a-noi-cristiani-2fca83cb-b65e-41a6-a983-
c7f8bfbf4fb7.html

Che dire?
Forse il sangue versato da GESU' CRISTO per la salvezza del mondo, e quello dei
Suoi seguaci, i CRISTIANI, martiri per aver proclamato le Verità di Cristo, è troppo
poco per il papa ebreo Francisco! Il tradimento degli ebrei che consegnarono
Gesù nelle mani dei romani per farlo crocifiggere, si ripete nei secoli con il
martirio del Suo rimanente che predica Cristo. 'E vicina la persecuzione finale di
questa nostra ultima generazione che proclamerà in tutto il mondo il Messaggio
dei Tre angeli (Ap. 14:6-12) per DENUNCIARE l'abominazione della desolazione
dell'Anticristo, la Bestia, che vuole ristabilire pratiche religiose in tutto il mondo,
che Cristo ha soppresso con la Sua morte.

La bestemmia nei Giardini Vaticani


La bestemmia nei Giardini Vaticani
[...] Ma è un altro ancora il fatto che volevo segnalare, e del quale sono venuto a
conoscenza due giorni fa parlando con un giornalista. Sapete tutti che agli inizi di giugno il
Papa ha voluto ricevere nei Giardini Vaticani i leader palestinesi e israeliani per propiziare la
pacificazione, quantomeno utopica, in quegli stati; al contempo ha ricevuto anche i
rappresentanti delle fedi diffuse in quelle terre, per pregare assieme ma ciascuno il suo
Dio (o come recita l’ambigua parola d’ordine del Papa “secondo la propria tradizione”) e
con le parole del proprio credo, per la pace. Avete saputo tutti anche dell’autentica
bestemmia e del palese sfottò pronunciato dal rappresentante islamico, che
“pregando” in arabo, ha domandato al suo dio di far si che i musulmani possano
«conquistare e distruggere» la cristianità. [...] È successo che subito dopo è
scoppiato un vero efferato nuovo conflitto tra palestinesi e israeliani a colpi di razzi e scudi
umani… Che dedurne? È un irato segno dall’alto? È un crudele scherzo del demonio? La
punizione per quella bestemmia, ennesima, contro la Chiesa di Cristo dentro lo stesso cuore
della Cristianità. [...]

Quel che i giornali non dicono… e i diplomatici non


osano
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I giornali non l’hanno detto, forse non se ne sono accorti; i corpi diplomatici per carità di
patria hanno evitato di sottolinearlo per evitare imbarazzi immani; i leader israelo-
palestinesi hanno fatto signorilmente finta di nulla, il che era meglio anche per loro. Ma, in
parole povere, quell’incontro di Francesco con i leader suddetti, piuttosto che propiziare la
pace ha scatenato la guerra... Fonte

Massacro dei cristiani: qualcuno in


Vaticano deve vergognarsi davanti a Dio
e agli uomini

Bergoglio Peres Abu Mazen Quella dell’attuale pontificato è


una reticenza sconcertante di
fronte a dei criminali
sanguinari con i quali – dicono i
vescovi del posto – non c’è
nessuna possibilità di dialogo
perché nei confronti dei
cristiani loro stessi han detto
“non c’è che la spada”.
Il dramma in corso dei
cristiani perseguitati vede i
laici (perfino governi
anticlericali come quello
francese) quasi più sensibili del mondo cattolico ed ecclesiastico. Dove si trattano
con poca sensibilità e qualche fastidio le vittime, mentre si usa una reticente cautela – cioè i
guanti bianchi – verso i carnefici.
Duecentomila cristiani (ma anche altre minoranze) sono in fuga, cacciati dai miliziani
islamisti che crocifiggono, decapitano e lapidano i nemici. In queste ore mi giungono
pure notizie ufficiose di efferatezze indicibili su donne e bambini (speriamo non siano
vere).
Considerando questo martirio dei cristiani che sono marchiati come “nazareni”
senza diritti, braccati, uccisi, con le chiese bruciate e la distruzione di tutto ciò
che è cristiano, la voce del Vaticano e del Papa – di solito molto interventista e
vigoroso – è stata appena un flebile vagito.
Neanche paragonabile rispetto al suo tuonare cinque o sei volte “vergogna! Vergogna!
Vergogna!” per gli immigrati di Lampedusa, quando peraltro gli italiani non avevano proprio
Vergogna!” per gli immigrati di Lampedusa, quando peraltro gli italiani non avevano proprio
nulla di cui vergognarsi perché erano corsi a salvare quei poveretti la cui barca si era
incendiata e rovesciata mentre erano in mare...
Una reticenza che è ormai diventata consueta nell’atteggiamento di papa
Bergoglio, che non pronuncia una sola parola in difesa di madri cristiane
condannate a morte per la loro fede in Pakistan o in Sudan (penso ad Asia Bibi o a
Meriam), che si rifiuta perfino di invitare pubblicamente a pregare per loro , che
quando c’è costretto parla sempre genericamente dei cristiani perseguitati e arriva
ad affermare, come nell’intervista a “La Vanguardia” del 13 giugno: “i cristiani
perseguitati sono una preoccupazione che mi tocca da vicino come pastore. So
molte cose sulla persecuzione che non mi sembra prudente raccontare qui per
non offendere nessuno”... Ci sono migliaia di innocenti in pericolo di vita, braccati
e laceri, in fuga dagli assassini e Bergoglio si preoccupa di “non offendere” i
carnefici?
http://www.qelsi.it/2014/la-guerra-israele-palestina-lha-fatta-scoppiare-il-papa-forse/

"Noi stiamo morendo"


afferma il sacerdote dall'accampamento con 70.000 cristiani
iracheni

Roma, 31 agosto. 14 / 15:28 (notizie ACI/EWTN).-"Siamo in grande difficoltà. In realtà noi stiamo morendo
qui, in un luogo dove ci sono 70.000 rifugiati cristiani ", ha detto P. Benham Benoka, un
sacerdote cattolico siriano che si trova in Ankawa, il quartiere cristiano di Erbil (Iraq), dove
insieme ad altri sacerdoti e suore sono al servizio di 70.000 cristiani sfollati.
In un video pubblicato da aiuto alla Chiesa nel bisogno (AIN), il P. Benoka ha detto che i
rifugiati cristiani provengono da varie aree strappate dai jihadisti islamici dello stato (ISIS),
come Qaraqosh e Mosul. "Sono rifugiati sotto il sole con temperature di 45 gradi
all'ombra," ha detto.
Il sacerdote ha detto che nel campo hanno dovuto installare una tenda per
soddisfare i molti casi di epidemie che arrivano. "Non so su altri campi" di rifugiati,
ma "crediamo che questo sia meglio di altri," ha detto.
Inoltre, ha detto che "tutti i volontari che abbiamo qui sono sacerdoti della diocesi di Mosul
e di cura Erbil, di Ankawa", così come i religiosi.
"Una preghiera è molto importante per noi per aiutare tutte le persone che sono in
difficoltà. Siamo qui come la croce rossa. Noi stiamo morendo", ha detto.
P. Behanam Benoka ha recentemente scritto a padre
Francisco, dicendogli la tragica situazione di fronte a centinaia
di migliaia di cristiani nella regione. Ha detto ieri il vice
direttore della sala stampa della Santa sede, Padre Ciro
Benedettini, ha ribadito, via telefono, la vicinanza costante e
paterna (!) e le preghiere per la grazia della perseveranza
nella fede, nel momento in cui ha dato la benedizione
apostolica.
Da parte sua, giovedì scorso il Presidente del Pontificio
Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, il cardinale Antonio María Vegliò, ha
lanciato un appello ai paesi europei ad accogliere le migliaia di rifugiati iracheni - cristiani e
altre minoranze che fuggono per evitare di essere uccisi e decapitati dai jihadisti
dello stato islamico.
Parlando a Radio Vaticana, il cardinale ha detto che anche se alcuni paesi già ha cominciato
a ricevere i rifugiati, abbiamo bisogno della comunità internazionale che agisca per queste
migliaia di persone e per fermare l'avanzata dei jihadisti.https://www.aciprensa.com/noticias/video-estamos-
muriendo-clama-sacerdote-desde-campamento-con-70000-cristianos-iraquies-59345/

Arcivescovo di Iraq avverte che l'Occidente presto sarà


un'altra vittima dell'estremismo islamico

Roma, 20
agosto. 14 /
16:28 (notizie
ACI/EWTN).

-L'arcivescovoCaldeo di Mossul (Iraq), Monsignore Emil Nona, ha avvertito che i cristiani di


tutto il mondo affronteranno la stessa sofferenza che la sua arcidiocesi ha
sofferto per mano di estremisti musulmani, se non prendono "decisioni forti e
coraggiose".
Parlando al quotidiano italiano il Corriere della Sera del 9 agosto da Erbil, nel Kurdistan
iracheno, l'arcivescovo Emil Nona ha avvertito che "oggi le nostre sofferenze sono il
preludio di quello che voi, europei e Cristiani occidentali, soffrirete nel vicino
futuro".
Il Vescovo di Nona è stato costretto ad abbandonare la sua casa per lo stato
islamico, un califfato recentemente stabilito in Iraq e la Siria. Egli è uno dei cinque
vescovi che sono stati costretti a fuggire da Mosul.
Il gruppo estremista islamico ha perseguito tutti coloro che non erano musulmani sunniti nel
territorio del quale ha preso il sopravvento. Cristiani, musulmani sciiti e yazidi hanno
lasciato la zona.
"Ho perso la mia diocesi," ha detto l'arcivescovo al quotidiano italiano. "La costituzione
fisica del mio apostolato è stata occupata dai radicali islamici che ci vogliono
convertiti o morti." Ma la mia comunità è ancora viva."
Secondo le Nazioni Unite, ci sono più di 1,2 milioni gli sfollati in Iraq e almeno 10.000
rifugiati iracheni in Siria, a seguito dello stato islamico. Il Vescovo di Nona ha fatto appello ai
media occidentali per "cercare di capire".
"I suoi principi liberali e democratici sono inutili qui. Dovrebbero considerare nuovamente la
nostra realtà in Medio Oriente, perché stanno ricevendo un numero sempre più
grande dei musulmani nei loro paesi. Anche voi siete in pericolo. Devono prendere
decisioni forti e di valore, anche a rischio di contrastare i loro principi".
L'arcivescovo caldeo di Mosul ha lamentato che "lei pensa che tutti gli uomini sono
uguali, ma questo non è verità: l'Islam non dice che tutti gli uomini sono uguali." I
loro valori non sono i valori di lei".
"Se non capisci questo abbastanza presto, diventerà vittima del nemico che ha
ricevuto nella sua casa", ha avvertito.
ricevuto nella sua casa", ha avvertito.
Fonte: http://www.aciprensa.com/noticias/obispo-de-irak-advierte-que-occidente-sera-pronto-otra-victima-del-islamismo-
79092/#.U_pQNk0cSUk

STATI UNITI ED EUROPA PROCLAMA (a parole) GUERRA


ALL'ISIS.
Attaccare l'ISIS significa colpire Siria, Iraq facendo stragi di civili. Questi attacchi
disperderanno l'ISIS e lo espatrieranno in EUROPA E STATI UNITI. Per ritorsione, per
reazione, per progettazione del vertice anticristiano.

Chi c'é dietro l'ISIS? Le trame dell'ANTICRISTO


Il gruppo è armato da Israele con l'appoggio USA , lo dice Fidel Castro .
Perché l'ISIS non combatte Israele?

ISRAELE DIETRO l'ISIS


... e la persecuzione cristiana e Sciita

Analista pakistano: Israele è dietro l'organizzazione


terroristica ISIS
La configurazione politica guidata dallo stato islamico dell'Iraq (ISIS)
favorirà Israele, secondo quanto propone l'editore del sito web di
analisi d'intelligence pachistana X Terminal .
Verità Ora ha parlato con Zaki Khalid, analista specializzato nello
studio della guerra psicologica e politiche di difesa titolare
dell'Università del Punjab, che a oggi dirige uno dei più importanti
portali internet nel campo dell' Open Source Intelligence del
Pakistan. Per Khalid, tanto gli Stati Uniti come l'Arabia Saudita,
Turchia e Qatar, paesi che in precedenza finanziarono a gruppi
radicali di Al-Qaeda in Siria, è veramente "preoccupato" per la crescente minaccia diISIS L'unico paese
beneficiato dall'instabilità in Iraq, dice, è lo stato di Israele, nei loro sforzi per indebolire il paese limitrofo di
Iran.
"Viviamo in un mondo che George Orwell descrisse nel suo romanzo '1984'..." La
geopolitica degli Stati, fondamentalmente, è una maschera. Essi mostrano qualcosa, ma
dietro le quinte succede qualcos'altro ", ha detto l'intervistato.
Khalid ha mostrato sorpresa dalle dichiarazioni dei rappresentanti del governo israeliano,
che ha dato il suo sostegno per l'indipendenza del Kurdistan, un gesto che è dovuto
secondo il giornalista di Asia Times, Pepe Escobar, perché Israele "ha interesse in questa
nazione: prima per ottenere il petrolio e, poi, ottenere un alleato nella regione".

L'intervistato ha ricordato che un avvenimento accaduto in Palestina nel 2002, quando


l'agenzia di Intelligence israeliana del Mossad reclutò otto arabi per creare una
cellula di Al-Qaida in Gaza per "giustificare la continuazione degli attacchi
israeliani" in zone palestinesi. ISIS non sarebbe altro che la continuazione
dell'occupazione degli estremisti per raggiungere obiettivi geopolitici (di Israele), ha detto
Khalid. Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, ha già dichiarato pubblicamente
l'intenzione di consentire all'ISIS di indebolire l'Iran. Secondo Il Jerusalem Post, l'autorità ha
suggerito "Che gli Stati Uniti si tenga fuori dal conflitto e consenta invece, che entrambi i
lati si indeboliscano l'uno contro l'altro". FONTE:http://verdadahora.cl/analista-paquistani-israel-esta-detras-del-
grupo-terrorista-isis.html

Questa persecuzione caotica dei cristiani è il preludio della PERSECUZIONE FINALE


operante per mezzo di Leggi Civili contro il rimanente fedele Cristiano provenienti da "ogni
tribù, popolo, lingua e razza" che osserva i Comandamenti di Dio e ha la fede di Gesù (Ap.
14:12), perché considerati "estremisti" "terroristi" etc.. La prova dell'umanità sarà ubbidire
Dio e accettare la Sua autorità o sottomettersi all'Anticristo supportato da Satana
accettandone il marchio della sua autorità. La BIBBIA sarà calpestata e resa illegale. La
Legge dei 10 Comandamenti saranno annullati per essere sostituiti da leggi umane
(tradizioni condannate da Gesù). Il Sabato del Quarto Comandamento che esprime l'Autore
e il Fattore del mondo e dell'uomo (Genesi 2:1-3) sarà abolito, calpestato e privato del suo
potere spirituale. L'osservanza obbligatoria della domenica (dies solis) negli Stati
Uniti e nel mondo sarà il segnale che il tempo profetizzato da Daniele e da Gesù
sta per iniziare.
"Ci sarà un tempo di angoscia, come non c'era mai stato da quando esistono le nazioni fino
a quel tempo (della fine)" Daniele 12:1
"Allora vi sarà una tribolazione così grande, quale non vi fu mai dal principio del mondo fino
ad ora, né mai più vi sarà" Matteo 24:21
"Udii l'Uomo vestito di lino (Gesù), che era sulle acque del fiume, il quale, alzate la destra e
la sinistra al cielo, giurò per Colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero
compiute fra un tempo, tempi e la metà di un tempo (1260 gg. letterali o 3 anni e mezzo),
quando sarebbe finito colui (l'Anticristo) che dissipa le forze del popolo santo (persecuzione
e martirio)" Daniele 12:7
"Alla bestia (Anticristo) fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il
potere di agire per quarantadue mesi (1260 gg. letterali o 3 anni e mezzo) Apocalisse
13:5

E' TEMPO DI PREGARE. E' TEMPO DI PREPARAZIONE PERSONALE. E'


TEMPO DI TRASMETTERE AGLI ALTRI LE VERITA' PROFETICHE CHE
METTONO IN LUCE IL CORSO DEGLI EVENTI FINALI.
Ciao Onu,

Peres chiede al Papa l’Organizzazione


Religioni Unite.

Dopo gli incontri Interreligiosi di Assisi e la Partita della Pace all’OLimpico, Simon Peres
rompe gli indugi… “L’Onu ha fatto il suo tempo: quello che ci serve è
un’Organizzazione delle Religioni Unite,
un’Onu delle religioni”. E’ la proposta che
l’ex presidente israeliano Shimon Peres, in
visita in Vaticano, fa a Papa Francesco.
Secondo Peres “il modo migliore per
contrasTare i terroristi che uccidono
in nome della fede”. “Cio' di cui
abbiamo bisogno è di una autorità morale indiscutibile (NON LA BIBBIA,
PAROLA DI DIO, MA UN UOMO) che dica a voce alta: "No, Dio non lo vuole
e non lo permette”. E’ una svolta epocale ed una proposta bomba che Papa
Francesco valuterà con estrema attenzione. http://www.nottesport.it/ciao-onu-peres-chiede-al-papa-lorganizzazione-delle-
religioni-unite_18028.html

Parodia: "Peres lo vuole? Allora deve essere proprio brutta cosa" Dico che voglio un ONU
di religioni, ma voglio veramente la nostra Unica Religione Mondiale, da lungo
tempo programmata. Cosi adorerete tutti il demone dei demoni, come vostro
dio"Fonte:http://www.thelivingspirits.net/chi-controlla-lumanita/meeting-papa-francesco-e-simon-peres-su-istituzione-di-united-nations-of-
Papa Francesco sta spingendo per un programma ecumenico, questo sin
religions.html

dai primi momenti del suo papato. Ha detto però che non c'è spazio per il
“fondamentalismo” nella Cristianità …“Un gruppo fondamentalista, anche se non
uccide nessuno, anche se non colpisce nessuno, è violento. La struttura mentale
del fondamentalismo è violenza in nome di Dio..” Ma cosa è esattamente il
“fondamentalismo? ”Google così definisce il fondamentalismo …“una forma di
religione, specialmente Islam o Cristianesimo Protestante, che si attiene
strettamente al credo, alla interpretazione letterale delle Scritture .” ALLORA
ANCHE GESU' E GLI APOSTOLI ERANO "FONDAMENTALISTI", "VIOLENTI" E
"PERICOLOSI" CIOE' "TERRORISTI".

Dunque Papa Francesco sta rifiutando quei Cristiani che credono in una stretta
interpretazione letterale della Bibbia? E precisamente... quale sarebbe il
programma generale?

Perchè ha lavorato cosi duramente per mettersi in contatto con le maggiori


religioni su tutto il pianeta?Fonte:http://endoftheamericandream.com/archives/pope-francis-and-shimon-peres-discuss-the-
establishment-of-a-united-nations-of-religions

"E' TEMPO CHE TU OPERI, o ETERNO; ESSI HANNO ANNULLATO LA TUA LEGGE"
Salmo 119: 126.

Ambasciatore degli Stati Uniti per la Libertà Religiosa proposto


da Obama suscita preoccupazione

David
Saperstein.
Foto: Forum
Foto: Forum
economico
mondiale (CC
BY-SA 2.0)

WASHINGTON,
DC, 01 ago. 14
/ 14:59
(notizie
ACI/EWTN).-

L'annuncio che il Rabbino David Saperstein potrebbe essere il prossimo


ambasciatore degli Stati Uniti per la libertà religiosa nel mondo ha causato
preoccupazione, a causa di sue recenti dichiarazioni sull'argomento nel paese.

Parlando a CNA (Agenzia gruppo italiano ACI), il rabbino Aryeh Spero dell'organizzazione
Caucus for America, un difensore dei valori americani, ha detto che "Ho seguito l'attività di
David (Saperstein) per 30 anni", e "non ho fiducia che affronteranno la più grande
minaccia alla libertà religiosa di oggi, che è l'oppressione e la persecuzione
dell'Islam radicale contro i cristiani in molte parti del mondo, così come le
minacce contro il popolo ebraico".

Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha annunciato il 28 luglio lunedì che intende
nominare Saperstein come ambasciatore straordinario per la libertà religiosa
internazionale. Questa incarico è stato vacante per nove mesi dopo le dimissioni dell'ex
ambasciatore.
I sostenitori della libertà religiosa ha ringraziato il Presidente per fare un passo avanti per
coprire il posto vacante. Tuttavia, alcuni gruppi discussero se Saperstein proteggerà
veramente la libertà religiosa all'estero.
Oltre a servire come l'attuale direttore del Centro de Acción Religiosa para la Reforma del Judaísmo (Centro di
azione religiosa, per la riforma dell'ebraismo), Saperstein è stato il primo presidente della Commissione degli
Stati Uniti sulla Libertà Religiosa Internazionale nel 1999 e ha servito il Consiglio della Casa Bianca sulle
Alleanze Religiose e Vecinales. Nel 2009, la rivista Newsweek lo ha nominato il rabbino più influente negli Stati
Uniti.

Tuttavia, le idee di Saperstein hanno alimentato timori negli Stati Uniti su quello
che il Rabbino intende per libertà religiosa.

SAPERSTEIN criticò la Corte Suprema dato che questa recentemente ha stabilito che la società Hobby Lobby era
protetto dalla legge federale e non poteva essere costretta a conformarsi alle parti del mandato contraccettivo
HHS (Salute e Servizi Umani), che colpisce le credenze religiose dei loro proprietari.
L'organizzazione Alliance Defending Freedom ha detto che è "preoccupante che le
dichiarazioni più recenti di questo candidato rispetto alla libertà religiosa erano
contro la libertà religiosa per i proprietari di affari di famiglia".
La Catholic Association (associazione cattolica), un gruppo che lavora per difendere l'insegnamento della Chiesa
nella sfera pubblica, ha detto che la nomina di Saperstein mostra "un crudele disprezzo per la libertà religiosa"
da parte del Presidente degli Stati Uniti.
"Questa nomina sconcertante è come mettere la volpe a capo del pollaio," dice
Maureen Ferguson, consulente politico senior dell'Associazione Cattolica.

Ashley McGuire, ricercatore principale di Catholic Association, citando le idee di Saperstein sulla decisione della
Corte Suprema sul caso Hobby Lobby ha interrogato "come può un uomo che favorisce a ribaltare la protezione
bipartisan di lunga data della libertà religiosa nel paese, essere attendibile per proteggere i perseguitati per la
loro fede all'estero?".
Il rabbino Aryeh Spero disse CNA che sia Saperstein sia l'amministrazione Obama hanno indicato
che non avrebbero difeso i cristiani e gli ebrei perseguitati, come essi potrebbero aiutare altri
gruppi religiosi oppressi.

"A mio parere, non rilasciano abbastanza comunicati, anche se ne stanno emettendo alcuni, mettendo in rilievo
gli attacchi, l'oppressione dei cristiani ad opera dell'Islam e in nome dell'Islam. Raramente fanno questo", ha
detto.
Aryeh Spero ha detto che "non penso che lo faccia perché fino ad ora,dopo sei anni non
ho sentito il Presidente Obama parlare delle atrocità, violazioni dei diritti umani
commesse in nome dell'Islam contro coloro che chiamano infedeli (i Cristiani)".
Fonte: http://www.aciprensa.com/noticias/embajador-de-estados-unidos-para-la-libertad-religiosa-propuesto-por-obama-despierta-
preocupacion-46083/#.U_o4tk0cSUk

Zapatero [ebreo] ha proposto di istituire una "Autorità Religiosa Globale" per assicurare la
pace nel mondo

L'ex Presidente del governo ha proposto di creare una " Alleanza permanente tra
le Confessioni Religiose" nell'Università di Nebrija.
Il governo dell'ex Presidente José Luis Rodríguez Zapatero
ha proposto martedì la creazione di una "Alleanza
Permanente tra le Confessioni Religiose", collegata alle
Nazioni Unite e l'Alleanza delle Civiltà, per creare un'
"Autorità Religiosa Globale" con due principi, il rispetto
per il pluralismo religioso e la pace e libertà e la condanna di
ogni violenza. Ha anche avvertito che, per essere utile, il
dialogo ecumenico non deve solo essere circa la fede,
ma aperta alla società. Infatti, egli ritiene che sarebbe
stato "molto desiderabile" un dialogo dei capi religiosi di tutte le fedi con le
organizzazioni femministe, perché pensa che le religioni hanno "un problema" con i
diritti delle donne, e che questo tema ha "grande influenza sul modo di intendere la vita".
Zapatero ha così espresso in un colloquio sul ruolo del dialogo interreligioso nella
promozione della pace. A suo parere, i leader religiosi dovrebbero lavorare insieme in
quattro settori: giovani, media, migrazione ed educazione - in questo sta già lavorando
l'Alleanza delle Civiltà promossa proprio da Zapatero. Fonte: http://www.libertaddigital.com/espana/2014-07-
15/zapatero-propone-crear-una-autoridad-religiosa-global-para-velar-por-la-paz-mundial-1276523860/

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