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La modellazione

delle strutture

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Programma
31-1-2012 Introduzione e brevi richiami al metodo degli
elementi finiti
7-2-2012
La modellazione della geometria
14-2-2012
La modellazione degli elementi strutturali
21-2-2012
I collegamenti ed i vincoli
28-2-2012
La modellazione dei materiali
6-3-2012
La modellazione dei carichi
13-32012
L'analisi della struttura
20-3-2012
L'interpretazione dei risultati
27-3-2012
La validazione del calcolo
2
Introduzione e brevi richiami al metodo
degli elementi finiti
1. I tre cicli della progettazione
2. Il concetto di modellazione
3. L’approccio al calcolo strutturale con gli
elementi finiti
4. I dati minimi per un modello
5. Esempio di modellazione con Axis LT
6. I metodi di soluzione delle strutture
7. Analisi matriciale delle strutture
8. Il metodo generale agli elementi finiti
I tre cicli della
progettazione

4
Il concetto di
modellazione

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La modellazione delle strutture
“Un modello matematico è
una rappresentazione
formale di idee o conoscenze
relative ad un fenomeno
finalizzata alla
comprensione, e controllo
del fenomeno”
E.Malinvaud, Méthod statistiques de l’économetrie
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Relazione tra realtà e rappresentazione

Ogni rappresentazione impoverisce ed esalta la


realtà (la bontà della rappresentazione dipende
dagli obiettivi)
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Relazione tra realtà e rappresentazione

Realtà fisica Rappresentazione FEM


(percepita (telaio spaziale che coglie gli
attraverso i sensi) aspetti ingegneristici del
problema, non quelli estetici)

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La modellazione delle strutture
La rappresentazione solida dei modelli parte da
linee e superfici in cui l’effetto 3D è dato da
sezioni e spessori

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La modellazione delle strutture
Problema: calcolo deformazione di un
solaio in c.a. (ANALISI DELLA REALTA’)

ASTRAZIONE E RAPPRESENTAZIONE DEL


MODELLO NELLE SUE COMPONENTI

Analisi del modello di calcolo:


1. Ipotesi: strutture integre
2. Ipotesi: strutture fessurate

INTERPRETAZIONE E VALIDAZIONE DEI


RISULTATI RISPETTO ALLA REALTA’

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L’approccio al
calcolo strutturale
con gli elementi
finiti
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La modellazione delle strutture
In generale la soluzione esatta è complessa…

…quindi sono limitate a strutture semplici.

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La modellazione delle strutture
L’evoluzione storica del calcolo strutturale: dallo
studio del continuo (matematici 800) con pochi casi
risolti in modo esatto…

…ai modelli discreti, approssimati, grazie all’informatica

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La modellazione delle strutture
Modello continuo - di difficile soluzione teorica per i
casi generici (equazioni differenziali):

Modello discreto agli Elementi Finiti - metodo


approssimato ma adatto per qualsiasi tipo di struttura
(da equazioni differenziali a equazioni algebriche -
FEM):

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La modellazione delle strutture
Giulio Cesare:
“Divide et impera”

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La modellazione delle strutture

Modello fisico
continuo…

… attraverso
idealizzazione e
discretizzazione…

…si giunge al
modello discreto
(FEM)
Da Felippa: Introduction to FEM
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Dal continuo al discreto
Vantaggio Metodo FEM

Facile interpretazione fisica


Basi matematiche solide
Simulazione di strutture complesse
Ampia gamma di problemi esaminati (lineare,
non lineare, dinamica, instabilità, sismica.)
Software affidabili e verificati

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Dal continuo al discreto
Teorema fondamentale:
FEM = SOFTWARE = FIDUCIA
Corollari: (questioni CNDDN*)
1. E’ necessaria la conoscenza dei concetti
fondamentali del metodo ad elementi finiti
2. Per avere fiducia bisogna conoscere il
software
2.1 Conoscere le scelte fatte dal progettista
del software (area di applicazione e limiti)
2.2 Conoscere i comandi del software
* (Come Non Dormire Di Notte)
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Dal continuo al discreto
3. Saper applicare il software al caso in
esame (saper modellare le strutture)
3.1 Rappresentare correttamente la
struttura
3.2 Saper interpretare i risultati

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I dati minimi per
un modello

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La modellazione delle strutture
Componenti minimi ed essenziali di un modello:
1. Elemento lineare
• Tipo di elemento (bielle) 2. Coordinate
• Nodi di riferimento Nodi x, y, z
• Materiale
• Geometria sezione 3. Carichi (concentrati,
• Vincoli interni tra elementi uniformi, termici,
coazioni)
4. Sistema di
riferimento locale

5. Sistema di 6. Gradi di 7. Vincoli


riferimento assoluto libertà dei nodi esterni
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La modellazione delle strutture
Componenti minimi ed essenziali di un modello:
1. Superfici:
. Tipo di elemento
(membrana, guscio)
• Nodi di riferimento
• Materiale
• Spessore
• Vincoli interni tra
elementi 2. Coordinate Nodi x, y, z

4. Sistema di 3. Carichi (concentrati,


riferimento locale uniformi, termici, coazioni)

5. Sistema di
6. Gradi di libertà dei nodi
riferimento assoluto

7. Vincoli esterni
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La modellazione delle strutture
Modalità di input 1: dati singoli (nodi, linee, sezioni,
materiali)

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La modellazione delle strutture
Modalità di input 2: oggetti strutturali completi
Si introducono più informazioni contemporaneamente
Pilastri e travi: nodi, sezione, materiali,
vincoli interni, sistema locale, DOF

Superfici (dominio per


meshatura automatica,
spessore, materiale,
sistema locale, vincoli
interni, DOF)

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Esempio di
modellazione
con Axis LT

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I metodi di
soluzione delle
strutture

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Metodi di analisi strutturale
1. Metodo delle forze
Le sollecitazioni sono incognite
Ricerca unica configurazione
congruente tra tutte le possibili
equilibrate.
Incognite non Soluzione 1 Soluzione 2
univoche: due
possibili soluzioni

2. Metodo spostamenti
Gli spostamenti sono incogniti
Ricerca unica configurazione equilibrata tra le Soluzione
tutte le possibili congruenti. univoca
Incognite univoche.
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Metodi di analisi strutturale
Il calcolo FEM si basa sul calcolo matriciale:
è particolarmente adatto per il calcolo automatico
delle strutture (una cella corrisponde ad un cella di
memoria)


If R = S Then
a11 = q*l^2/6
Else
a22 = q*l/2
End If

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Metodi di analisi strutturale
Soluzioni per il calcolo automatico delle strutture:

1. Analisi matriciale delle strutture o


teoria tecnica della trave; limitato
a telai piani e spaziali, metodo
esatto.
2. Metodo FEM: risolve qualsiasi
struttura, metodo approssimato;
usato non solo per il calcolo
strutturale: diffusione termica,
potenziale elettrico, ecc.
3. Altri metodi: BEM, analisi al
contorno; FDM, differenze finite;
FDV, volumi finiti, ecc.
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Analisi matriciale
delle strutture

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Analisi matriciale delle strutture
E’ necessario esprimere in “linguaggio matematico” le
condizioni fisiche del modello

1. Principio di congruenza
Mancanza di rotture e di compenetrazioni di materiale

• Le aste che hanno un nodo in


comune assumono lo stesso
spostamento (a meno di
90°
svincoli tra asta e nodo)
• Gli angoli tra gli elementi si
mantengono costanti
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Analisi matriciale delle strutture
2. Principio di equilibrio (globale e per i nodi)
ΣM=0
Σ Fx = 0
Σ Fy = 0
I nodi sono i punti di passaggio delle sollecitazioni

38
Analisi matriciale delle strutture
3. Legame costitutivo del materiale

Elastico lineare Elastico non lineare Elastico plastico


σ=Eε

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Analisi matriciale delle strutture
4. Principio di sovrapposizione degli effetti
Effetti composti come somma di carichi elementari

+ =

5. Applicazione dei carichi in modo pseudo-statico


Se varia con rapidità: analisi dinamica
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Analisi matriciale delle strutture
6. Ipotesi piccoli spostamenti
La condizione di equilibrio è espressa nella
configurazione iniziale e non finale.

Non sempre l’ipotesi è verificata: per alcune strutture


l’equilibrio va ricercata nella configurazione finale
deformata (effetti del II ordine in analisi non lineare)

41
Analisi matriciale delle strutture
7. Definizione delle convenzioni
Segno per orientamento elementi (assi locali),
carichi, sollecitazioni, spostamenti.

42
Analisi matriciale delle strutture
Consideriamo un telaio semplice con carico
distribuito che induce deformazioni sulla struttura (i
nodi ruotano e si spostano).

2 2 3

1 3

1 4

43
Analisi matriciale delle strutture
Le sollecitazioni si distribuiscono in funzione del
rapporto tra le rigidezze degli elementi

44
Analisi matriciale delle strutture
Principio di sovrapposizione degli effetti:

= +

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Analisi matriciale delle strutture
1. Isoliamo l’asta orizzontale e imponiamo incastri ai
nodi:

µ1 µ2

ρ1 ρ2

s0 =reazioni d’incastro perfetto nel sistema locale


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Analisi matriciale delle strutture
2. Imponiamo rotazioni e spostamenti ai nodi…

…che generano sollecitazioni

La soluzione del problema si ottiene costruendo un


sistema di equazioni che esprime l’equilibrio dei
nodi con gli spostamenti incogniti.
47
Analisi matriciale delle strutture
Sollecitazioni sono funzione di carichi e spostamenti

Per l’ipotesi di comportamento elastico le relazioni tra


sollecitazioni e deformazioni sono lineari

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Analisi matriciale delle strutture
Esprimendo il tutto in termini matriciali:

e quindi s = s0 + k x
s = sollecitazioni negli elementi (M1 R1 M2 R2)
s0 = reazioni d’incastro perfetto (µ1 ρ1 µ2 ρ2)
K = matrice di rigidezza dell’elemento (ki,j)
x = spostamenti incogniti (ϕ1 u1 ϕ2 u2)
49
Analisi matriciale delle strutture
s0 =reazioni d’incastro perfetto nel sistema locale:

M1 M2

R1 R2

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Analisi matriciale delle strutture
k = matrice di rigidezza dell’elemento, si ottiene
applicando una distorsione unitaria per volta agli
estremi dell’elemento

k11 k21 k12 k32

k21 k31 k22 k42

Colonna 1 Colonna 2

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Analisi matriciale delle strutture
k = matrice di rigidezza dell’elemento, si ottiene
applicando una distorsione unitaria per volta agli
estremi dell’elemento

k13 k33 k14 k34

k23 k43 k24 k44

Colonna 3 Colonna 4

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Analisi matriciale delle strutture
Esplicitazione dei dati per una asta singola, espressi
in funzione delle incognite (spostamenti x)

s = s0 + k x
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Analisi matriciale delle strutture
Matrice di rigidezza per una trave spaziale (12x12)
Prende in conto sforzo normale, torsione, momento
e taglio nei piani y e z)

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Analisi matriciale delle strutture
Esame della struttura intera
1. Definizione delle incognite (spostamenti dei nodi)

u2 2 2 u4 3

φ1 u1 φ2 u3

1 3

1 4
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Analisi matriciale delle strutture
Spostamenti nodi nel piano: 3 gradi di libertà

Spostamento X Spostamento Y Rotazione Z

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Analisi matriciale delle strutture
Spostamenti nodi nello spazio: 6 gradi di libertà

X
Z
Y

X
φy
Z φz
φx Y

57
Analisi matriciale delle strutture
Esame della struttura intera u2 u4
φ1 u1 φ2 u3
1. Definizione delle incognite

Semplificazioni per elementi


inestensibili:
u1 = u3 u2 = u4 = 0

Tabella dei gradi di libertà (DOF)

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Analisi matriciale delle strutture
Esame della struttura intera
Blocchiamo tutti i nodi e studiamo le due strutture
separatamente:

y =
y0
+
Kx

Anche in questo caso la relazione è lineare: y = y0 + K x


y = sollecitazioni sui nodi
y0 = reazioni incastro perfetto
K = matrice di rigidezza globale
x = spostamenti incogniti (ϕ ϕi, ui) 59
Analisi matriciale delle strutture
Sbloccando i nodi, le reazioni di incastro perfetto si
distribuiscono sugli elementi in base alle rigidezze J1 e
J2, in modo che il nodo sia in equilibrio

M = M1 + M2 M - M1 - M2 =0
M M1
q
M2

J1

J2
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Analisi matriciale delle strutture
Analisi globale della struttura
2. Si scrivono le equazioni di
u2 2 2
equilibrio ai nodi in funzione
φ1 u1
delle incognite (spostamenti)
sommando il contributo dei
carichi esterni (attraverso le 1
reazioni di incastro) e quello
degli elementi convergenti
espresso dalla rigidezza degli
1
elementi
Reazione incastro perfetto Componente flessionale asta 1 Componente flessionale asta 2

-ql^2/12 + φ1 * k133 + φ1 * k211 = 0


ql^2/12 + φ2 * k233 + φ2 * k311 = 0
Analisi matriciale delle strutture
Costruzione della matrice di u2 2
2 u4 3

φ1 u1 φ2
rigidezza globale della struttura u3

Matrici di rigidezza k aste


1 2 3 1 3

1 4

Matrice di rigidezza globale K Incognite x


φ1 La matrice di rigidezza
globale si ottiene da quella
u1 dei singoli elementi per
u2 somma dei termini
φ2 omologhi che legano i gradi
di libertà (spostamenti) dei
u3 nodi comuni tra gli elementi
u4
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Analisi matriciale delle strutture

= y0 + Kx

y = sollecitazioni totali ai nodi


y0 = reazioni d’incastro perfetto
K = matrice rigidezza completa
x = spostamenti incogniti
Il sistema viene posto = 0 in
quanto la struttura è equilibrata
Gli spostamenti si ottengono invertendo la matrice di
rigidezza globale della struttura per il vettore delle
reazioni di incastro perfetto. 63
Analisi matriciale delle strutture
Calcolo delle sollecitazioni agli estremi degli elementi
Noti gli spostamenti x, si calcolano le sollecitazioni agli
estremi delle aste tramite l’espressione:

s(t)= so(t) + k(t) * x


L’operazione si
applica per tutte le
aste e per ogni
condizione di carico

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Analisi matriciale delle strutture
Calcolo delle sollecitazioni lungo gli elementi
1. Ogni elemento viene reso isostatico, estrapolandolo
dall’insieme della struttura;
2. Si applicano le sollecitazioni calcolate all’estremità;
3. Noto il carico si calcolano le sollecitazioni e le
deformazioni lungo l’asta.

M(x) = M1 – qx2/2 + R1 x

M1

R1
x

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Analisi matriciale delle strutture
Attenzione: non tutti i software FEM effettuano questo
calcolo, alcuni si limitano al calcolo delle sollecitazioni
ai nodi.
Per controllare occorre effettuare una mesh e
confrontare i risultati con lo stesso modello intero:

66
Analisi matriciale delle strutture
Il metodo calcola gli spostamenti dei nodi: gli
spostamenti lungo l’elemento sono un calcolo a parte,
anche in questo caso è bene controllare confrontando
due modelli:

67
Analisi matriciale delle strutture
L’equilibrio delle forze ai nodi avviene nel sistema
assoluto, se l’asta è inclinata occorre riportare i valori
delle reazioni e della matrice di rigidezza dal sistema
locale al sistema assoluto
Rotazione dei valori di
incastro e della
matrice di rigidezza
nel sistema assoluto:

Reazioni d’incastro perfetto nel sistema assoluto:


T
 qL qL 2
qL qL qL qL 
2
s 0n =  − sen ϕ e cos ϕ e − sen ϕ e cos ϕ e − 
 2 2 12 2 2 12 

68
Analisi matriciale delle strutture
Le sollecitazioni sono riportate secondo il sistema di
riferimento locale. Attenzione al verso!

Sollecitazione di taglio

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Il metodo generale
agli elementi finiti

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Il metodo FEM
L’analisi matriciale delle strutture può essere
considerata come un caso particolare,
semplificato, del metodo più generale agli
elementi finiti, che dispone di più tipi di elementi
(lineari e di superficie) e di analisi (statica
lineare e non lineare, dinamica, sismica,
instabilità, ecc.)

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Il metodo FEM
Confronto tra metodo matriciale e metodo FEM
CALCOLO MATRICIALE METODO FEM GENERALE
• Individuazione elementi finiti • Individuazione elementi finiti
• Calcolo matrice di rigidezza in modo • Definizione delle funzioni di forma e
diretto calcolo matrice di rigidezza
(approssimata)
• Calcolo reazioni incastro perfetto • Calcolo dei carichi ai nodi
(approssimati)
• Costruzione della matrice globale • Costruzione della matrice globale
della struttura della struttura
• Soluzione del sistema di equazioni e • Soluzione del sistema di equazioni e
calcolo spostamenti calcolo spostamenti
• Calcolo sollecitazioni e spostamenti • Stress recovery: calcolo deformazioni,
negli elementi sollecitazioni e tensioni
(approssimate) e loro adattamento
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Fine

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