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EUCLIDEE
Noemi Corrado VD; appunti: matematica.
La vicenda della geometria non euclidea si sviluppa lungo un arco di più di 2000 anni e ha uno svolgimento
in qualche modo esemplare, dalla sua origine, fra il III e il IV secolo a.C. con la grande opera di Euclide Gli
Elementi, fino alla soluzione, che si risolve semplicemente in un diverso punto di vista dal quale considerare
il problema e che ha luogo nella prima metà dell’Ottocento. Una soluzione semplice per modo di dire,
perché in realtà, come spesso accade, la difficoltà è proprio quella di assumere un nuovo punto di vista.
Nei 2100 anni successivi alla pubblicazione degli ELEMENTI, diversi matematici e filosofi si sono chiesti se il
V postulato sia da includere tra gli assiomi fondamentali. Assiomi e postulati, infatti, non valgono solo come
punto di partenza per la deduzione formale, ma anche come principi veri di per sé, che garantiscono il
contenuto della scienza che viene edificata a partire da essi proprio con la loro evidenza. Il V postulato
suscitò diverse perplessità circa la sua evidenza che dovevano aver tormentato lo stesso Euclide. Nessun
teorema fino al teorema 29, infatti, dipende da esso; questo fa sospettare che Euclide abbia cercato di
differire l'uso del V postulato il più a lungo possibile. Ci sono inoltre dei teoremi che egli dimostra senza
ricorrere al V postulato, nonostante la dimostrazione sarebbe stata più semplice con l'introduzione di esso.
Si direbbe dunque che Euclide abbia cercato di ottenere il maggior numero di proposizioni senza utilizzare il
V postulato. Per spiegare questo modo di procedere potremmo ipotizzare che Euclide abbia cercato di
dimostrare il V postulato partendo dai primi quattro per ottenerlo come teorema. Non giungendo però alla
dimostrazione, essendo tuttavia convinto della verità di tale proposizione, la inserì fra i postulati. Dunque il
primo uomo a sfidare Euclide fu Euclide stesso!
Per questi motivi sorse subito l'esigenza di risolvere la questione del quinto postulato.
Euclide non riuscì a dimostrare il V postulato e a depennarlo dalle proposizioni primitive, da allora, per più
di 20 secoli, tutta la matematica occidentale cercherà di farlo. Il problema della dimostrabilità del quinto
postulato di Euclide è dunque una delle questioni più celebri dell’intera storia della matematica.
Dopo Euclide numerosissimi furono i tentativi di dimostrare il V postulato, fino ad arrivare ai più significativi
dell’epoca recente: Gerolamo Saccheri 1733, Karl Friedrich Gauss , Adrien Marie Legendre e Farkas Bolyai.
Di particolare rilevanza storica è il contributo dato dal gesuita Girolamo Saccheri nel settecento.
Gerolamo Saccheri pensò di dimostrare il V postulato a contrariis: suppose vera la negazione del V
postulato di Euclide con l’idea di arrivare a incongruenze logicheche avrebbero dimostrato la sua tesi.
Ipotizzò che:
1. per un punto esterno a una retta data non passa nessuna parallela
2. per un punto esterno a una retta data passano infinite parallele e dimostrò come assumendo
queste ipotesi si pervenisse ad una contraddizione.