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Fig. 2
26
St. 15, pp. 62-63.
27
St. 15, pp. 64-69.
EULER E I BERNOULLI 15
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Egli studia la lintearia, cioe la curva descritta da un panno pesante riem-
pito di liquido Iino ad una certa altezza (un problema che, ancora una volta,
esamina nel caso particolare di un panno senza peso, riempito di liquido) e
ritrova cio che aIIerma essere il risultato di suo zio Jacob. Per il panno sog-
getto al suo peso, ritrova poi la catenaria, un risultato che era dovuto invece
a suo padre Johann. Egli mostra che nel caso di Iorze perpendicolari alla
curva, cioe nel caso della lintearia, la Iorza e inversamente proporzionale al
raggio di curvatura e che nel caso di Iorze di direzioni diverse da quella
normale, ma parallele Ira loro, come nella catenaria, la Iorza e in ragione
reciproca composta del raggio di curvatura e del quadrato del seno dell`angolo
che la Iorza Ia con l`asse.
Daniel passa quindi a trattare l`elastica, riprendendo la dimostrazione di
suo zio. Considera il caso particolare della lama senza peso, aIIrontato da
suo zio, e rinvia al seguito il caso della lama soggetta al proprio peso, che
eIIettivamente non trattera poi, ma consentira a Euler di portare a compi-
mento. InIine Daniel aIIronta un problema proposto, inizialmente da Jacob e
da Johann, che pero era caduto nell`oblio, in quanto non era propriamente un
problema di isoperimetri, cioe quello della catenaria estensibile.
Nello stesso volume dei Commentarii dell`Accademia di San Pietrobur-
go si trova un testo di Euler sul medesimo argomento, nel quale egli rivela di
aver letto il lavoro di Daniel Bernoulli prima di redigere il suo, intitolato
Solutio problematis ae invenienaa curva quam format lamina utcunque ela-
stica in singulis punctis a potentiis quibuscunque sollicitata
28
. La nota di
Euler si colloca sulla scia dei lavori di Jacob e di Daniel Bernoulli ed e chia-
ro che e a loro che si deve l`idea di trattare questo tema, tuttavia la chiarezza
della esposizione e la completezza del progetto di ricerca di Euler spiccano
rispetto al lavoro di Daniel. Quest`ultimo gli Iornira numerose idee, non solo
in quest`occasione. Euler aIIronta il problema generale di una lama piegata
da una Iorza qualunque, che egli scinde in una componente verticale e in una
orizzontale. Il suo sistema di componenti e dunque ortogonale, a diIIerenza
di quello di Daniel Bernoulli che risentiva dell`inIluenza dei problemi della
catenaria, dove le Iorze sono parallele e verticali e della lintearia, dove le
Iorze sono ortogonali alla curva. Daniel Bernoulli si riconduceva a composi-
zioni di Iorze di questi due tipi, che non sono perpendicolari Ira loro. Intro-
ducendo un sistema di Iorze ortogonali, Euler compie invece un primo passo
verso la soluzione che adottera nel 1770, cioe quarantadue anni dopo, e che
consiste nel considerare da un lato le componenti tangenziali, e dall`altro
quelle lungo il raggio di curvatura di una Iorza qualunque (Fig. 3).
28
E8, CP, II, 1728 (1732), pp. 70-84.
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Euler ritiene che la Iorza di richiamo in un punto qualunque M sia pro-
porzionale a
Y
U
, dove Y e la Iorza elastica in M ed Ue il raggio di curvatura
nello stesso punto.
Fig. 3
Egli tratta quindi i diversi casi possibili. Nel caso di perIetta Ilessibi-
lita il punto e o soggetto a un campo di Iorze verticali (peso) e, quando le
Iorze applicate sono uguali per elemento di linea GV, si ritrova la catena-
ria ordinaria, mentre quando le Iorze applicate sono uguali per elemento
G[ (orizzontale), si ottiene il cosiddetto ponte sospeso. Se invece e sog-
getto a un campo di Iorze perpendicolari alla curva o se e soggetto con-
temporaneamente ad un campo di Iorze perpendicolari alla curva e ad un
campo di Iorze verticali, si ritrova la lintearia pesante e riempita d`acqua
Iino a una certa altezza, che era gia stata studiata da Daniel Bernoulli, o la
velaria di peso uniIorme, o la velaria con un vento d`angolo qualunque
(catenaria). Se inIine e soggetto a un campo di Iorze perpendicolari e tan-
genziali Euler non introduce alcun nuovo nome. Nel caso elastico le possi-
bili situazioni sono le seguenti: A senza peso e senza elasticita; B senza
peso, ma con Iorza elastica uniIorme, che porta alla curva elastica ordina-
ria; C con peso e con Iorza elastica uniIorme; D lama elastica soggetta al
suo peso.
Tuttavia, bench il progetto sia questo, non sono Iornite tutte le solu-
zioni e bisognera attendere gli anni `70 per la deIinitiva realizzazione del
suo programma negli articoli: *HQXLQDSULQFLSLDGRFWULQDHGHVWDWXDHTXL
OLEULL HW PRWX FRUSRUXP WDP SHUIHFWH IOHVLELOLXP TXDP HODVWLFRUXP
29
e 'H
29
E410, NCP, 15, 1770 (1771), pp. 381-413.
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gemina methoao tam aequilibrium quam motum corporum flexibilium ae-
terminanai et utriusque egregio consensu
30
.
In questo lasso temporale Euler comprende meglio il concetto di tensio-
ne (o di pressione) e soprattutto si convince del Iatto che questi problemi non
possono essere risolti tutti in piena generalita n grazie al principio dei mo-
menti che caratterizza l`equilibrio della leva
&
M
0, n tramite il paralle-
logramma delle Iorze
&
F
G\
GY
GW G\ ] = 1 ' ' , & dont l`inclinaison a l`axe
OB Iut aussi inIiniment petite. Et si l`on prenoit la ligne Zz dz, & paral-
lele au troisieme axe OC, le Iluide qui l`occupoit seroit transport sur une
autre ligne
G]
GZ
GW G] ] = 1 ' ' , & qui seroit inIiniment peu inclin a
l`axe OC. Donc, si nous considrons un parallelepipedo rectangle ZPQRzpqr
Iorm des trois cts ZP dx, ZQ dy, & ZR dz, le Iluide qui occupoit
cet espace sera transport pendant le tems dt a remplir l`espace
Z`P`Q`R`z`p`q`r`inIiniment peu diIIrent d`un parallelepipedo rectangle,
dont les trois cts seront:
G[
GX
GW G[ S = 1 ' ' ,
G\
GY
GW G\ 4 = 1 ' ' ,
G]
GZ
GW G] 5 = 1 ' '
Car les cts ZP, ZQ, ZR, tant transports en Z`P`, Z`Q`, Z`R`; on ne sau-
roit douter que le Iluide contenu dans le premier espace ne soit transport
dans l`autre espace pendant le temps dt.
La lettera che Euler invia a Johann il 5 maggio 1739 ci conduce nel con-
tempo a domandarci se Johann non trasse semplicemente ispirazione dal suo
giovane allievo. In eIIetti, in questa lettera, che si colloca Ira il ricevimento
da parte di Euler della prima e della seconda parte dell`+\GUDXOLFD, Euler
sviluppa cio che Johann ha Iatto nella prima parte e gli Iornisce molto mate-
riale per la seconda, Ira cui la generalizzazione a un vaso di Iorma qualsiasi
del problema dell`acqua che Iuoriesce da un vaso con un Ioro sul Iondo:
Sia dunque ABCD un vaso di Iorma qualunque |Fig. 7|, da cui l`acqua inizi
a deIluire attraverso il Ioro CD, Iino a che si riempia Iino ad AB e l`altezza
del vaso AC sia a e la grandezza del Ioro CD sia n. Supponiamo che mentre
l`acqua discende Iino a PS nell`intervallo di tempo in cui l`acqua esce dal
Ioro CD a velocita corrispondente all`altezza, in un tempo minimo anche la
superIicie PS discende di Pp, con Ppdp e la larghezza del vaso sia ps,
zdz indichi l`altezza corrispondente alla velocita dell`acqua che esce
quando la superIicie superiore dell`acqua scende Iino a ps. Per Iar conosce-
re ora il cambiamento di moto veriIicatosi in questo piccolo intervallo di
tempo consideriamo una superIicie RY qualunque dell`acqua, e si ponga
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ARr e la larghezza RYy, la velocita dello strato RY corrispondera
all`altezza nnz/yy
56
.
Fig. 7
Questa lettera consente a Johann di generalizzare i problemi trattati nella
seconda parte dell`+\GUDXOLFD come si desume, senza entrare nei dettagli di
calcolo, dalla Iigura che illustra lo stesso problema studiato da Euler nel caso
di un Iluido che Iuoriesce da un vaso di Iorma qualsiasi (Fig. 8).
Fig. 8
Dalla seconda parte dell`+\GUDXOLFD, Iigura redatta dopo la lettura della lettera di Euler
56
L. EULER a Joh. Bernoulli, 16 (5) maggio 1739, EULER,2SHUD, series IV, vol. 2, pp. 287-288.
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JI. I Premi aellAccaaemia ai Parigi
Nel 1715 Jean Baptiste Rouill, Conte di Meslay (1656-1715) donava
una parte dei suoi beni aIIinch l`Accademia di Parigi istituisse i seguenti
due premi:
I. Un trait philosophique ou dissertation dont le sujet sera touchant ce
qui contient, soutient et Iait mouvoir en son ordre les planettes et autres
substances contenues en l`univers, le Iond premier et gnral de leurs
productions et Iormations, le principe de la lumiere et du mouvement.
II. A celuy qui aura mieux russi en une mthode et regle plus courte et
plus Iacile pour prendre plus exactement les hauteurs et les degrs de longi-
tude en mer et en dcouvertes utiles a la navigation et grands voyages
57
.
Nel 1727 Euler, ventenne, si presenta al premio proponendo una prima
risposta al seguente quesito: Quelle est la meilleure manire ae mater les
Jaisseaux, tant par rapport a la situation quau nombre & a la hauteur aes
mats. Il premio sara vinto da Pierre Bouguer e Charles Etienne Louis Ca-
mus e Euler dovra accontentarsi di un accessit e della pubblicazione di uno
dei suoi primi articoli: Meaitationes super problemate nautico ae implanta-
tione malorum quae proxim accessere aa Praemium anni, 1727
58
. Dieci
anni dopo, con altre trenta pubblicazioni uscite nel Irattempo, Euler ritenta il
concorso. Con il saggio Dissertatio ae igne, in qua eius natura et proprieta-
tes explicantur
59
consegue il premio, che deve pero condividere con Lozeran
de Fiesc, conte di Crqui. In totale Euler conseguira dieci volte il premio
dell`Accademia delle Scienze di Parigi (solo Daniel Bernoulli lo uguagliera).
Anche due dei Iigli di Euler si distingueranno in questo contesto: Johann
Albrecht, che conseguira il premio tre volte, di cui una per un lavoro scritto
in collaborazione con suo padre, e Karl Albrecht che lo ricevera una volta,
rispondendo nel 1758 alla domanda:
S`il y a de l`altration dans le moyen mouvement des Planetes; & suppos
qu`il y en ait, quelles sont les causes de ces altrations?
Nel 1740 Leonhard Euler deve condividere il premio sul Ilusso e sul ri-
Ilusso del mare con il gesuita Antoine Cavalleri, con Daniel Bernoulli, suo
eterno rivale nel conseguimento di questo premio, e con Colin MacLaurin. Il
titolo dato da Euler al suo testo, scritto in latino, e Inquisitio physica in cau-
57
Recueil aes pices qui ont remporte les prix ae lAcaaemie royale aes sciences, aepuis leur fonaation
fusqua present, T. 1, 1720 (1727), introduzione.
58
E4, Prix Paris, 1727 (1748), pp. 1-49.
59
E34, Prix Paris, 1738 (1739), pp. 1-19.
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sam fluxus ac refluxus maris,
60
mentre Daniel optando per la lingua Irancese
intitola il suo saggio (St. 33) Sur le flux et le reflux ae la mer
61
.
I testi presentati per il premio erano anonimi e riconoscibili solo da un
motto; le lettere scambiate Ira Daniel Bernoulli e Euler ci dicono molto del
loro fair play. Anche se intrattengono a quest`epoca una vivace corrispon-
denza e discutono delle loro ricerche in corso, i nostri due autori risponde-
ranno in modo indipendente al problema posto dall`Accademia. Si puo in
eIIetti leggere in una lettera di Daniel a Leonhard del 29 agosto 1739:
Io vi prego anche d`intervenire presso i Presidenti perch si scriva a Kola e
Archangel aIIinch siano Iatte delle osservazioni sul Ilusso e il riIlusso del
mare. |.| Vostra Signoria sembra anch`essa interessata a questo problema
e non dubito che abbia anch`essa inviato un Saggio su questo argomento a
Parigi
62
.
Il 14 novembre dello stesso anno Daniel torna sull`argomento, pur sa-
pendo che Euler ha partecipato a questo concorso, gli illustra a grandi linee il
suo lavoro, dicendogli che, se l`avesse saputo prima, non avrebbe perso il
suo tempo in questa competizione, essendo convinto che Euler avrebbe pre-
sentato uno studio molto piu generale del suo. Si noti qui la lucidita di Da-
niel che sottolinea come Euler lo superi e nell`organizzazione generale del
pensiero
63
. Egli riconosce in modo puntuale la grande Iorza di Euler che,
come abbiamo gia visto nel caso dell`elasticita assiomatica, gli permette di
percepire immediatamente tutta la portata di un problema e di valutarne
esattamente le conseguenze e i problemi connessi.
Le loro conversazioni epistolari proseguono e Daniel chiede a Euler di
Iar prendere alcune misure nei mari del nord, incarico che egli aIIidera
all`Accademia di San Pietroburgo. Rileviamo un punto particolare di questa
teoria: la diIIicile spiegazione della doppia marea, cioe la spiegazione del
Iatto che il livello del mare si alza non solo dal lato della Iaccia illuminata
della luna, ma anche, in modo uguale, all`antipodo di questo punto
un`osservazione che era gia stata enunciata da Grgoire de Saint-Vincent
64
e
60
E57, Prix Paris, 1740 (1741), pp. 235-350.
61
St. 33, Prix Paris, 1740 (1741), pp. 53-191.
62
D. BERNOULLI a L. Euler, 29 agosto 1739, St. Petersburg, AAN, I. 1, Op. 3, Nr. 28, l. 143-145R; copia
dattiloscritta, Basilea, Bernoulli Edition.
63
D. BERNOULLI a L. Euler, 14 novembre 1739, St. Petersburg, AAN, I. 1, Op. 3, Nr. 28, l. 172-173R;
copia dattiloscritta, Basilea, Bernoulli Edition: Ich habe in meiner Piece nichts anaeres gethan, als aie
causam Aestus maris a Newtono assignatam physices :u erklren, una ai Phaenomena aeutlicher una
umstnalicher als Newton gethan hat, aaraus :u aeaucieren, welches let:tere mich in schwere una weit-
luffige Calculos gefhrt hat. Ich bin aber versichert Ew. Hocheaelgeb. Weraen auf eine gant: anaere
Causam gefallen sefn aus welcher:weifels ohne alle Phaenomena natrlicher folgen.
64
Bibliotheque Royale de Belgique di Bruxelles, Ms 5782, Iols. 379r-383r.
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da Stevin
65
che ne avevano cercato delle spiegazioni, ma senza successo. Per
quanto riguarda Daniel e Euler, essi Iiniscono per Iornire entrambi, indipen-
dentemente, la stessa spiegazione desunta dalla teoria di Newton. Essendo
decrescente la Iorza di attrazione gravitazionale, un corpo posto in A e mag-
giormente attratto verso la luna che il centro C di gravita della terra. Questo
Iatto spiega l`innalzamento delle acque dalla parte della Iaccia illuminata
dalla luna, ma cosa avviene dall`altra parte? Il corpo in C e maggiormente
attratto rispetto a quello posto in B. Il corpo in B va dunque allontanandosi
dal centro C e vi e pertanto un eguale innalzamento delle acque agli antipodi.
JII. Il soggiorno a Berlino, 1741-1766, laIIaire Maupertuis e lelasticita,
1744
In una lettera datata 28 gennaio (1 Iebbraio) 1741 Daniel Bernoulli si
congratula con Euler per la sua nomina a Berlino:
Per la vostra nomina a Berlino, vi esprimo le mie Ielicitazioni di tutto cuo-
re. |.| Quando sarete a Berlino, sarete gia molto piu vicino a noi
66
.
Tale trasIerimento non modiIica le loro relazioni epistolari. Durante il sog-
giorno di Euler a Berlino si veriIica il Iamoso affaire di Maupertuis, presi-
dente dell`Accademia di Berlino, con la redazione da parte di Voltaire della
Diatribe au aocteur Akakia
67
. Non si entrera qui nei dettagli di questa pole-
mica
68
, che coinvolge proIondamente sia Euler sia i Bernoulli: Euler perch
sostiene il principio della minima azione di Maupertuis e i Bernoulli perch
sono legati a Maupertuis, che muore a Basilea a casa di Johann II.
Ritorniamo ora alla storia dell`elasticita, iniziata a narrare sopra con la
generalizzazione della catenaria. Nel 1697 Jacob Bernoulli aveva compiuto
un passo in avanti verso un`ulteriore generalizzazione dei problemi della
catenaria, della velaria, della lintearia e dell`elastica. Al termine della sua
Op. LXXV, Solutio problematum fraternorum, egli poneva il problema degli
65
Jan ae spiegheling aer ebbenvloet in Wisconstige Geaachtenissen, Leide,1608.
66
D. BERNOULLI a L. Euler, 28 gennaio (1 Iebbraio) 1741, St. Petersburg, AAN, I. 136, Op. 2, Nr. 7, l.
39-41R, Fuss, Correspondance, St. Ptersbourg, 1843, vol. 2, pp. 466-472.
67
Histoire au aocteur Akakia et au natif ae St-Malo, ed. Jacques TuIIet, Paris, Nizet, 1967.
68
P. RADELET-DE GRAVE, La aiatribe au Docteur Akakia, meaecin au Pape, Sminaire InterIrences
du Centre interIacultaire d`tude en histoire des Sciences, Louvain, Revue des questions scientiIiques,
vol. 169, 1998, pp. 209-250.
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isoperimetri, che giochera un ruolo importante nella polemica con il Iratello
Johann:
Ma queste speculazioni |Egli ha appena parlato del moto di un corpo in un
mezzo di densita variabile e della curva di riIrazione della luce in un mezzo
di indice variabile. Questi problemi erano stati proposti da Leibniz al ter-
mine della Nova Methoaus, nel 1684. Il secondo e stato anche aIIrontato da
Huygens| danno adito a dei problemi piu diIIicili, del tipo, come si possono
Iormare curve isoperimetriche. Si domanda, per esempio, quali Ira quelle
hanno la massima superIicie? Non conta chi risponde, a ragione, che e il
cerchio, ma senza dimostrazione. Quali hanno il baricentro della loro super-
Iicie o del loro contorno piu distante dalla base? Mio Iratello ha osservato
che era la catenaria, ma per altre ragioni. Noi proponiamo di risolvere que-
sti problemi e altri simili con il metodo dei massimi e minimi
69
.
L`altro ragionamento utilizzato da Johann e a cui allude qui Jacob e di
natura Iisica, mentre Jacob cerca un metodo matematico. Si sapeva, grazie a
Huygens, che la curva piu stabile era quella con il centro di gravita piu bas-
so. Jacob propone un nuovo problema per caratterizzare la complessita che
intravede (Fig. 4):
Fra gli isoperimetri aventi una stessa base BN trovare BFN, che non sia es-
so stesso un massimo, ma che generi una curva BZN di superIicie massima,
essendo BZN tale che le ordinate PZ sono in relazione moltiplicativa o su-
bmoltiplicativa qualsiasi del segmento PF, o dell`arco BF
70
?
Fig. 9. Figura di Jacob inerente il problema generalizzato degli isoperimetri
69
Jac. BERNOULLI, Op. LXXV, Solutio Problematum Fraternorum, una cum Propositione reciproca
aliorum, Acta Eruditorum, maggio 1697, pp. 211-218.
70
Ibiaem.
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Tutti i problemi di Jacob sulla catenaria, la velaria, la lintearia di Johann
e l`elastica possono, come vedremo in Euler, essere raggruppati per mezzo
degli isoperimetri. Jacob prepara il suo problema nella Med. CCXXXIX,
Inter omnes Figuras Isoperimetras vel aequalium arearum invenire illam,
quae habeat maximum vel minimum aliquoa. Methoaus Nova
71
, redatta Ira il
Iebbraio e il maggio del 1697. In questo testo si trova una prima trattazione
diIIerenziale del problema degli isoperimetri, cui seguono numerosi esempi:
1 Fra le Iigure isoperimetre trovare quella avente il centro di gravita piu
basso: egli trova la catenaria.
2 Fra le Iigure isoperimetre trovare quella che racchiude la superIicie
maggiore: e il cerchio.
3 Fra le Iigure isoperimetre trovare quella il cui centro di gravita della
superIicie e il piu basso: egli constata che non si ottiene l`elastica che egli ha
considerato, ma si ritrova invece la Iunicolare o catenaria.
4 Fra le curve che racchiudono una stessa superIicie trovare quella il
cui centro di gravita della superIicie e il piu basso: egli arriva ad una condi-
zione di impossibilita.
5 Fra le Iigure isoperimetre trovare quelle che soddisIano delle condi-
zioni relative a terzi o quarti proporzionali: egli ritrova la catenaria.
Si comprende Iacilmente che la catenaria, la velaria e la lintearia Ianno
parte delle Iigure isoperimetre, di curve aventi la stessa lunghezza, nel caso
in cui questi oggetti siano inestensibili. L`elastica e piu complessa. La sua
appartenenza agli isoperimetri discende dall`esistenza della Iibra neutra.
Questa Iibra, che si trova al limite Ira la zona di compressione e quella di
dilatazione, non subisce n l`una n l`altra, e conserva dunque esattamente la
sua lunghezza.
Tuttavia l`elastica resiste ai calcoli dei due Bernoulli piu anziani, alme-
no nella sua piena generalita e in termini di maximis e minimis e la nuova
generazione, con Daniel Bernoulli e Euler, non se ne esce cosi Iacilmente.
Un po` prima del primo articolo di Maupertuis sulla minima azione,
pubblicato nel 1740, il 5 maggio 1739 Euler scrive a Daniel Bernoulli:
Non dubito del Iatto che la curva elastica non soddisIi a una proprieta di
massimo o di minimo. In eIIetti una curva siIIatta, Iormata dalla natura, a-
vra una proprieta di questo genere, proprio come la catenaria, la lintearia;
ma l`espressione che si deve rendere massima nell`elastica di primo acchito
mi e parsa oscura; tuttavia intuisco che questa debba essere la quantita
di Iorza potenziale che si insinua nella curvatura, ma sarei curioso di
71
Med. CCXXXIX, Ms UB Basel, L Ia 3, pp. 285-289; Streitschriften, pp. 228-247.
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PATRICIA RADELET-DE GRAVE 34
apprendere, dal saggio che mi avete promesso, come si puo esprimere que-
sta quantita
72
.
Nel caso dell`elastica lo stesso Euler non sa quale quantita rendere
estremale e Ia appello all`intuizione Iisica del suo amico. In una lettera del
20 ottobre 1742 Daniel gli risponde che la Iorza viva potenziale, cioe la
quantita da rendere minima nell`elastica, e
as
R
2
. Egli scrive:
Potreste riIlettere sulla questione seguente: non si potrebbe dedurre la cur-
vatura ABC |l`elastica| dai principi della meccanica, senza ricorrere alla
leva. Io esprimerei la Iorza viva della lamina naturalmente rettilinea e
incurvata con
2
R
as
, assumendo che l`elemento as sia costante e indicando
con R il raggio osculatore. Siccome nessuno ha esteso il metodo degli iso-
perimetri al pari di voi, voi risolverete questo problema, che richiede che
2
R
as
sia un minimo
73
.
Il momento in cui Euler riceve questa risposta di Bernoulli coincide con
l`uscita di un lavoro di Maupertuis, in cui egli generalizza il suo principio di
minima azione, stabilito in statica per tutti i problemi meccanici. Ora, Euler
ha appena terminato un libro puramente matematico sulla teoria degli isope-
rimetri e sui maxima e minima, intitolato Methoaus invenienai lineas curvas
maximi minimive proprietate gauaentes, sive solutio problematis isoperime-
trici lattissimo sensu accepti
74
. Egli lavorava su questo tema gia da qualche
anno, come prova l`articolo Problematis isoperimetrici in latissimo sensu
accepti solutio generalis
75
del 1732. L`enunciato di Maupertuis rende il suo
Methoaus invenienai essenziale per la Iisica e Euler si accinge a mostrarlo in
due Aggiunte di pura Iisica, la prima delle quali riguarda proprio l`elastica.
Nella sua introduzione all`Aaaitamentum I De curvis Elasticis all`opera
Methoaus invenienai Euler rende allora giustizia ai Bernoulli con le seguenti
parole:
I. Tutti i migliori matematici hanno da tempo riconosciuto che il metodo
presentato in questo libro e non solo estremamente utile in analisi, ma che
esso contribuisce anche molto alla soluzione di problemi Iisici. InIatti,
72
L. EULER a D. Bernoulli, 5 maggio 1739, St. Petersburg, AAN, I. 1, Op. 3, Nr. 27, l. 138-141R; copia
dattiloscritta, Basilea, Bernoulli Edition.
73
D. BERNOULLI a L. Euler, 20 ottobre 1742, St. Petersburg, AAN, I. 136, Op. 2, Nr. 7, l. 64-65R, Fuss,
Correspondance, vol. 2, St. Ptersbourg, 1843, pp. 499-507.
74
E65, Lausanne-Geneve, 1744.
75
E27, CP, VI, 1732 (1738), pp. 123-155.
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EULER E I BERNOULLI 35
poich la Iabbrica dell`universo e la piu perIetta, ed e l`opera di un Creato-
re di saggezza massima, non vi e nulla che avviene nell`Universo in cui non
appaia una relazione di massimo e minimo. Pertanto non vi e assolutamente
alcun dubbio che ogni eIIetto nell`universo si puo spiegare in modo soddi-
sIacente a partire dalle cause Iinali, tramite il metodo dei massimi e minimi,
come e possibile dalle stesse cause eIIettive. |.| Altri esempi simili sono
stati portati in gran numero dai piu eminenti Bernoulli e da altri, che hanno
dato contributi di grande importanza sia al metodo della soluzione a priori,
sia alla conoscenza delle cause eIIettive. |.| Percio, vedendo che l`uomo
piu illustre e perspicace in questo sublime modo di studiare la natura, Da-
niel Bernoulli, mi ha Iatto notare che egli poteva esprimere in una singola
Iormula, che egli chiama Iorza potenziale, l`intera Iorza che e insita in una
strato elastico curvo, e che quest`espressione deve essere un minimo nella
curva elastica, e poich grazie a questa scoperta il mio metodo dei massimi
e dei minimi esposto in questo libro ha ricevuto nuovi lumi in modo mera-
viglioso e la sua applicazione piu ampia e Iinalmente stabilita, non posso
lasciar passare quest`occasione a lungo sperata, senza evidenziare allo stes-
so tempo sia l`applicazione del mio metodo sia la pubblicazione dell`im-
portante proprieta caratteristica della curva elastica scoperta dal celebre
Bernoulli. InIatti questa caratteristica contiene in s diIIerenziali del secon-
do ordine, in modo cosi pregnante che i metodi Iinora pubblicati per risol-
vere problemi di isoperimetri non sono in grado di scioglierli
76
.
JIII. Il magnetismo e i successivi premi aellAccaaemia ai Parigi
Nel 1742-1743 Euler, che da piu di un anno risiede a Berlino, risponde
per la quarta volta a una richiesta dell`Accademia delle Scienze di Parigi. Il
problema per il premio del 1743 e enunciato: dunque e pubblicato un anno
prima e verte Sur la meilleure construction aes boussoles ainclinaison pour
faire avec le plus ae precision quil est possible, les Observations ae
lInclinaison ae lAiguille aimantee, tant sur mer que sur terre. Questa volta
Euler Iinira per condividere il premio con Daniel Bernoulli.
Lo scopo perseguito dall`Accademia in quest`occasione e ben riassunto
da Daniel Bernoulli, qualche anno dopo, nel 1757, nell`articolo Sur les nou-
velles aiguilles ainclinaison, faites a Basle par M. Dietric, con le seguenti
parole:
Outre l`avantage que la physique peut se promettre de la perIection des
boussoles d`inclinaison, il y a lieu d'en esprer encore quelque utilit pour
la navigation: l`illustre Capitaine Halley a trac sur notre globe des lignes
76
E65, pp. 245-246.
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pour les diIIrentes dclinaisons; si l`on en avoit de pareilles pour les diII-
rentes inclinaisons, l`intersection de ces deux especes de lignes donnero
it en quelque maniere a connoitre l'endroit ou l'on se trouveroit: il n`y
auroit plus que la variabilit de ces lignes, qui Iormeroient le plus grand
obstacle
77
.
Si trattava di proseguire il progetto di Halley volto ad aiutare i marinai a
determinare la loro longitudine. Poich il tracciato delle isodecline, cioe
delle linee halleyiane, e troppo irregolare per consentire, da solo, la determi-
nazione della longitudine, si completano questi dati tracciando curve aventi
la stessa inclinazione. La combinazione delle due carte dovrebbe consentire
la determinazione delle longitudini. La risposta Iornita da Euler all`Acca-
demia, nell`articolo De observatione inclinationis magneticae aissertatio
78
e
la prima pubblicazione dedicata allo studio del magnetismo, e lo stesso av-
viene per Daniel Bernoulli
79
. La risposta di quest`ultimo alla stessa questio-
ne, Memoire sur la manire ae construire les boussoles ainclinaison
80
, e
anch`essa la sua prima pubblicazione su questo soggetto, ma la sua corri-
spondenza, Ira cui le lettere scambiate con Euler, prova che entrambi gia si
interessavano a questo argomento
81
. A partire dall`8 novembre 1738, i
due scienziati si interrogano sulla validita della legge della decrescenza
della Iorza magnetica determinata in modo sperimentale da Piet van
Muschenbroek
82
. Tuttavia sara necessario lo stimolo del premio dell`Acca-
demia per spingerli a redigere alcuni lavori su un problema che non era an-
cora sulla via della matematizzazione. Vedremo che Euler, cosi come Ber-
noulli, riconduce la sua risposta a un problema di meccanica, evitando di
addentrarsi nello studio del magnetismo propriamente detto, e annuncia di
riservare un tale studio alla risposta del premio dell`anno successivo. Si
limita qui inIatti ad asserire che il magnetismo e dovuto a una materia sottile,
che per mezzo del suo moto orienta la calamita in una certa direzione, e
causa l`attrazione e la repulsione.
77
St. 49, in Die Werke von Daniel Bernoulli, Bd. 7 (Magnetisme, a cura di P. RADELET-DE GRAVE),
Basel, Birkhuser, 1994, p. 150.
78
E108, Prix Paris, 1743 (1748).
79
P. RADELET-DE GRAVE, Introduzione a Die Werke von Daniel Bernoulli, Bd. 7 (Magnetisme), Basel,
Birkhuser, 1994.
80
St. 39, Prix Paris, 1743 (1748).
81
P. RADELET-DE GRAVE, Stuaies of magnetism in the corresponaance of Daniel Bernoulli, in Two
cultures, Essays in honour of Davia Speiser, Basel, Birkhuser, 2006, pp. 115-131.
82
PIET VAN MUSSCHENBROEK, Physicae experimentales, et geometricae ae magnete. tuborum capil-
larium vitreorumque speculorum attractione. magnituaine terrae. cohaerentie corporum firmorum
aissertationes. ut et ephemeriaes meteorologicae Ultrafectinae, Vienna, Trattner, 1729.
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Nel 1742, la questione posta dall`Accademia di Parigi per il conse-
guimento del premio era: Lexplication ae lattraction mutuelle ae
laimant & au fer, ae la airection ae laiguille aimantee vers le nora, ae sa
aeclinaison & ae son inclinaison. Tuttavia, non essendo giunta nessuna
risposta soddisIacente, il premio Iu riproposto nel 1744, e poi ancora nel
1746. Nell`ultimo concorso Euler dovette spartirsi il triplice premio con du
Tour e i due Iratelli Bernoulli, Daniel e Johann II.
Fin dall`esordio del suo testo Dissertatio ae magnete
83
sulla teoria del
magnetismo, Euler segnala che soltanto la teoria di Descartes gli sembra
interessante nell`ambito del magnetismo e che poco e stato aggiunto dai suoi
successori:
I Fisici contemporanei non hanno Iatto molti progressi in questa spiegazio-
ne. Descartes e il primo, a mio avviso, che si e accostato a questo problema
con ragione; non aggiungo che gli altri si sbagliano, n che bisogna rigetta-
re del tutto le loro idee
84
.
Daniel Bernoulli, convinto diIensore di Newton nell`ambito della
gravitazione tanto quanto Euler, condivide l`apprezzamento della teoria
cartesiana del magnetismo nel saggio, Nouveaux Principes ae Mecanique et
ae Physique, tenaans a expliquer la Nature & les Proprietes ae lAimant
85
:
J`ai commenc mes recherches sur l`Aiman par la lecture du systeme de
Descartes, a laquelle j`ai Iait succder celle des Auteurs les plus clbres
qui en ont trait apres lui. Je n`ai p reIuser mon admiration aux concep-
tions tout-a-Iait heureuses du premier, ni a la sagacit des autres a Iaire de
nouvelles expriences, & a dcouvrir de nouvelles proprits de l`Aiman;
mais il est vrai qu`a cela pres, je n`ai trouv dans ces derniers aucune ide diIIrente
de celles de M. Descartes, qui et le moindre air de probabilit
86
.
La prima analisi dei principali Ienomeni magnetici risale al Medioevo,
con una Iamosa lettera di Pierre de Maricourt detto il Pellegrino
87
, in cui egli
Iorniva una descrizione dettagliata dei Ienomeni magnetici e descriveva
accuratamente gli esperimenti che permettono di osservarli. Tuttavia, anche
se nuove proprieta saranno scoperte in seguito, bisognera attendere i Princi-
pes ae philosophie di Descartes, del 1644, per vedere il primo abbozzo di
83
E109, Prix Paris, 1746 (1748).
84
E109, EULER, Opera, series III, vol. 10, p. 141.
85
St. 41 e Joh. II 12, Prix Paris, 1746 (1748).
86
St. 41, Prix Paris, 1746 (1748) e Die Werke von Daniel Bernoulli, Bd. 7 (Magnetisme), Basel, Birk-
huser, 1994, p. 113.
87
P. RADELET-DE GRAVE, D. SPEISER, Le De Magnete ae Pierre ae Maricourt, traauction et commen-
taires, Revue d`Histoire des Sciences, 28 (1975), pp. 193-233.
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una teoria di questi Ienomeni, teoria che termina quest`opera e nella quale
Descartes ravvisa la prova sperimentale della sua teoria dei vortici, a sua
volta probabilmente ispirata dallo studio del magnetismo
88
. La teoria di
Descartes Iu successivamente sempliIicata e rielaborata da Christiaan
Huygens. Esaminiamola attraverso alcune /HWWUHVdi Euler. Immediatamente
dopo le lettere sulla soluzione magnetica del problema delle longitudini,
Euler dedica dieci lettere alla teoria del magnetismo. Egli passa da un argo-
mento all`altro richiamando cos`e la direzione magnetica in ogni punto, cioe
modernamente il campo magnetico in ogni punto, dato tramite la declinazio-
ne e l`inclinazione dell`ago magnetizzato intorno a quel grande magnete che
e la terra, e poi descrive l`esperimento della limatura di Ierro (Fig. 10).
Fig. 10
Questo esperimento consiste nel disporre una calamita su una plancia
cosparsa di limatura di Ierro. Le particelle di limatura, agendo come gli aghi
calamitati rispetto alla terra, prendono un`orientazione particolare e si Iorma
il tracciato di un vortice intorno alla calamita. La considerazione del traccia-
to Ia dire a Euler:
L`arrangement que nous observons dans la limaille de Ier ne nous laisse pas
douter que ce ne soit une matiere subtile et invisible qui enIile les parcelles
de limaille, et les dispose dans la direction que nous voyons. Outre cela il
est galement clair que cette matiere subtile traverse l`aimant mme, en y
entrant par l`un de ses ples, et sortant par l`autre: de sorte qu`elle Iorme
par son mouvement continuel autour de l`aimant, un tourbillon qui re-
88
P. RADELET-DE GRAVE, ,QIOXHQFLDGHORVYRUWLFHVPDJQpWLFRVVREUHODLGHDFDUWHVLDQDGHORVYRUWLFHV
SODQHWDULRV LQ 'HVFDUWHV \ OD FLHQFLD GHO VLJOR ;9,,, ed. Carlos Alvarez, J. RaIael Martinez Enriquez,
Messico, Fac. Ciencia UNAM, pp. 272-290.
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conduit la matiere subtile d`un pole a l`autre et il n`y a aucun doute que ce
mouvement ne soit extrmement rapide
89
.
Questa materia sottile non agisce che sulle calamite, sul Ierro e
sull`acciaio, e gli altri corpi le sono perIettamente permeabili. Essa deve
dunque essere piu sottile dell`etere luminoso, che non penetra in questi ulti-
mi. Per contro, nelle calamite, nel Ierro e nell`acciaio vi sono dei Iori molto
piccoli che lasciano passare unicamente il Iluido magnetico. Questi pori
Iormano dei canali (Fig. 11) nelle calamite, nel Ierro e nell`acciaio, che van-
no da un polo all`altro. La materia magnetica, passando in questi canali,
orienta la calamita.
Fig. 11. Un canale magnetico visto da Leonhard Euler
La teoria di Daniel Bernoulli non diIIerisce sostanzialmente da quella di
Euler, poich tutte e due si riconducono alla teoria di Descartes. Cionono-
stante esse diIIeriscono su un punto essenziale, che ci dice molto sul loro
modo di lavorare. In eIIetti Euler, come Bernoulli, spera di matematizzare il
modello puramente meccanico elaborato da Descartes. Mentre Euler, all`atto
di sviluppare le equazioni del moto dei Iluidi, tenta di ricondurre tutto al
moto del Iluido magnetico, Daniel, che si occupa dell`equazione della corda
vibrante, si orienta a considerare il moto di un Iluido determinato dai moti
oscillatori delle pareti dei tubi in cui circola (Fig. 12).
Fig. 12. Tubi attraverso i quali passa il Iluido magnetico
89
E 417, /HWWUHVDXQHSULQFHVVG$OOHPDJQHVXUGLYHUVVXMHWVGHSK\VLTXHGHSKLORVRSKLH, in EULER,
2SHUD, series III, vol. 12, lettera 176.
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La corrispondenza intercorsa dopo il 1750 Ira Euler e Daniel si inter-
rompe in una data incerta Ira il 1754 e il 1766, quando Euler trasmette a
Daniel un invito del re di Prussia Federico II a lavorare all`Accademia di
Berlino, a testimonianza del Iatto che egli non dimentica il suo amico di
inIanzia. Daniel riIiuta pero, invocando la stanchezza dell`eta.
IX. Il seconao soggiorno a San Pietroburgo, 1766-1783. la messa a punto
ael calcolo aifferen:iale ea integrale e la coraa vibrante
Non e possibile terminare questa panoramica senza sottolineare il ruolo
di Euler nell`elaborazione del calcolo diIIerenziale e integrale, accennando a
tre dei suoi testi di maggiore importanza: Introauctio in analysin infinito-
rum
90
, Institutiones calculi aifferentialis
91
e Institutionum calculi integralis
92
.
Nonostante si tratti della prosecuzione dei lavori di Leibniz e dei Iratelli
Bernoulli, non si puo considerare questa una ricerca in collaborazione con
quegli autori, che erano stati suoi maestri, ma che erano ormai scomparsi e
non si tratta neppure piu di una collaborazione con Daniel Bernoulli.
Bench la loro corrispondenza diventi meno intensa, i due amici Daniel
Bernoulli e Leonhard Euler non si dimenticano l`uno dell`altro. A San Pie-
troburgo Euler ottiene il ripristino del compenso di Daniel come membro
onorario, il che gli varra dei calorosi ringraziamenti e l`assicurazione di
un`amicizia inscalIibile
93
. Malgrado cio la loro corrispondenza si interrompe
il 23 novembre 1768 con un`ultima lettera di Daniel, che si conclude sul
tema della corda vibrante, che non ho purtroppo ancora avuto il tempo di
analizzare, e con l`assicurazione della sua amicizia:
J`ai toujours eu la meme ide que vous sur la propagation des ondulations
et je crois l`avoir dit dans quelques uns de mes memoires. J`ai vu cette suc-
cession des ondes a Saint-Pertersbourg en regardant lancer un vaisseau a la
Neva; mais qu`arrivera-t-il si la corde est d`abord branle exactement dans
90
E101, E102, Lausanne, 1748.
91
E212, St. Peterburg, 1755.
92
E342, E366, E385, St. Peterburg, 1768, 1769, 1770.
93
D. BERNOULLI a L. Euler, 7 marzo 1767, St. Petersburg, AAN, I. 1, Op. 3, Nr. 51, l. 56-57R; copia
dattiloscritta, Basilea, Bernoulli Edition: Si ma nouvelle reception au nombre aes membres honoraires et
pensionaires etrangers ae lAcaaemie Imperiale aes sciences peut, en me rapprochant ae vous, renouvel-
ler notre ancienne connoissance et amitie, fe laccepterai avec aautant plus ae confiance. fe presume
que cest vous qui ave: fait venir liaee ae cette reception a la Commission Imperiale pour la airection ae
lAcaaemie et a cet egara fe la regarae comme votre ouvrage, cest aonc aussi a vous, mon genereux
ami, a concourir avec moi pour me la faire meriter et a moi ae vous en temoigner reconnoissance. Je
commence a me faire vieux et surement mes memoires sentiront lage ae lauteur..
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EULER E I BERNOULLI 41
son milieu et avec une parIaite galit des deux cts? Mes respects et
complimens a toute votre belle Iamille; n`oubliez pas M. votre Iils
l`Acadmicien. J`ai l`honneur d`tre avec la plus inviolable et le plus res-
pectueux attachement .
94
Tuttavia non si chiudono qui i legami Ira le due Iamiglie, poich Johann III
Bernoulli si incarichera della traduzione Irancese dell`opera Jollstanaige
Anleitung :ur Algebra
95
del 1770.
X. Storie ai rispetto, amici:ia e collabora:ione
Si puo dire che la personalita di Leonhard Euler troppo spesso scompaia
dietro l`immensita della sua opera. La storia, o meglio le storie che sono
state qui illustrate, mostrano uno studioso che Iin dalla gioventu ha saputo
guadagnarsi il rispetto di un uomo diIIicile come Johann Bernoulli, e che e
riuscito al contempo a mantenere un`amicizia di qualita, Iondata su uno
scambio totale di conoscenze con Daniel Bernoulli, e cio malgrado la sua
posizione assai scomoda Ira padre e Iiglio, in occasione della polemica
sull`Hyaraulica e sull`Hyaroaynamica.
La storia dell`elasticita, dallo sviluppo della catenaria prima e
dall`applicazione del principio della minima azione poi, mostra la comple-
mentarieta delle intelligenze di Daniel Bernoulli e di Euler. Il primo coglie
intuitivamente i Ienomeni Iisici e permette allo spirito razionale e organizza-
to del secondo di elaborare dei programmi di ricerca che si sviluppano su un
lungo arco temporale. La loro collaborazione, ad esempio nella ricerca della
quantita che deve essere resa minima nell`elastica, mostra che non solo Iuro-
no grandi studiosi, ma anche uomini estremamente generosi. Se ne trae una
ulteriore prova, per quanto concerne Daniel Bernoulli, nel passo della lettera
a Euler gia citata, scritta durante la polemica con suo padre:
La vostra preziosa amicizia mi reca un piacere proIondo e autentico, e io la
apprezzo piu per questo che per i vantaggi ch`essa potrebbe darmi. Non ho
potuto trattenermi dal rivolgermi a voi come al mio migliore amico, spe-
rando che si presentera l`opportunita per voi di levarmi di dosso l`ingiusto
sospetto di plagio, senza Iare torto a mio Padre, e senza che la verita sulla
94
D. BERNOULLI a L. Euler, 23 novembre 1768, St. Petersburg, AAN, I. 1, Op. 3, Nr. 51, l. 234-235R,
copia dattiloscritta, Basilea, Bernoulli Edition.
95
E387, Berlin 1796.
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controversia Ira mio Padre e me sia distorta in alcun modo. Io stesso non
avrei il coraggio di diIendermi
96
.
Anch`esso prova la sua generosita. Si tratta di una bella amicizia, ben meri-
tata da una parte e dall`altra, che si snoda Ira numerosi dibattiti che la storia
delle scienze si compiace di evocare.
96
D. BERNOULLI a L. Euler, 4 settembre 1743, St. Petersburg, AAN, I. 136, 2S2, Nr. 7, l. 88-90R, Fuss,
vol. 2, p. 532.
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