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FORMA DI VITA CRISTIANA

Vita spirituale dei laici, dei ministri ordinati e dei consacrati


P. Grosso

03/09/2022
Prima lezione

Introduzione

Una tomba vuota: Gv 20,1. Maria vide che la pietra e stata tolta del sepolcro.
Giorno festivo, importante.
Cercano UN MORTO, un uomo morto crocifisso, morto fuori della città, al margine della vita
umana, ucciso come malfattore.
Maria di Màgdala, importante nel Vangelo. Maria donna con grossi problemi, Gesù ha cacciato via
di lei, sette demoni. Ama Gesù sinceramente. Vuole completare la sepoltura secondo la tradizione.

Maria aveva visto morire Gesù: Gv 19,25. In un disegno si vede Maria inginocchiata davanti la
croce, vestita di rosso: fuoco dell’amore: sta tanto vicina a Gesù, non per la sua capacità, SOLO PER
L’AMORE. Non è l’amore romantico dei film, è l’amore vero che cambia tutta la vita, di qualità, un
amore di cui si vive e si trova tutto il senso della propria vita.
In Maria c’è una fragile speranza, ma c’è, non e totalmente spenta: CERCA davanti al sepolcro
vuoto.
Maria piange, ma il suo pianto è invocazione, e preghiera, e una domanda: chi ha portato via il
corpo di Gesù.

VEDERE-CREDERE: verbi fondamentali nel Vangelo di Giovanni, fare esperienza, per credere.

L’incontro: Gesù dice: Maria


Maria risposse: Rabbunnì (maestro mio, maestra divino). Gv 20, 16.
Incontro dell’uomo e la donna, si fanno un tutto: uomo, uoma, donna, donno… UNITÀ.
Maria diventa APOSTOLA degli apostoli.
La resurrezione da senso a tutta la vita cristiana: GESÙ È VIVO, altrimenti non c’è senso nella vita
cristiana: RESURREZIONE è il centro della vita cristiana, la ricomposizione della vita umana,
completa, relazionale, piena.

Questo messaggio tanto fondamentale, è affidato a persone fragili, ignoranti, piccoli agli occhi
della società. Devono annunciare la vittoria della vita sulla morte…
Maria non parla molto, solo dice RABBUNÌ: tu sei l’unico maestro. Dobbiamo arrivare a dire questo
con tutta la consapevolezza: tu sei il mio Maestro, il mio Signore.

Quando ho conosciuto Gesù???


ALCUNI TERMINI

LAOS
CLEROS
CONSACRATI/E

Laos: tutti fedeli tranne clerici e consacrati.


Secondo una visione generale, tutti siamo laici, perché tutti siamo parte del popolo di Dio.
Tutti siamo nati come laici, dopo alcuni scelgono la vita clericale o consacrata, secondo una
chiamata specifica.

Quando si parla della Chiesa, tra la gente in generale, si capisce la gerarchia.

Clerici: CLEROS, chiamato particolare a pascolare il popolo di Dio, governare, santificare,


insegnare il Vangelo.

Consacrati: termino molto generico, ambiguo, perché tutti abbiamo per il battesimo una
consacrazione, che è la fondamentale. Chiamati a una consacrazione particolare, secondo un
carisma specifico.

LEGGERE ALMENO
- Dispensa

- Cristifedeles laici
- Pastores davo vobis
- Vita consecrata

Leggere un libro o articolo attuale sull’argomento.


CHIAMATI ALLA SANTITÀ

Dio vuole che tutti siano salvati, e conoscano la verità … togliere tutto quello che impedisce la
santità, la vita piena.

BATTESIMO: dono dello Spirito per una vita santa.


Tutti i sacramenti entrano qui, collegati con il battesimo.

Siete stati lavati, santificati, giustificati, in Cristo e nello Spirito del Padre (Corinzi).
Messi nello stesso livello di Dio: giustificati, giusta relazione con Dio, gli altri, se stesso, il creato.

Battesimo, ci fa:
- Figli di Dio
- Membri di Cristo
- Tempi dello Spirito Santo

Il battesimo unisce i due significati dell’acqua: morte e vita. Morti con Cristo, e risorti con Cristo.

Configurazione con Cristo, sacerdote, profeta e re.

Tutti siamo sacerdoti, ognuno in modo diverso.


La parola forma, indica la modalità di vivere la vita cristiana (pure Vocazione).

Relazione, rapporto, alleanza, appartenenza reciproca: Dio si dona noi, noi a Lui. Sono tuo Dio,
siamo il tuo popolo.
Il prototipo: è GESÙ: consacrato e consacratore: ci dona lo Spirito Santo.

Santità: realtà molto PERSONALE: non c’è un santo uguale a un altro (uguale solo nel
fondamentale: virtù teologali).

Siamo cristiani sempre, chiamati a vivere la vita cristiana di modo alto.

La forma è diversa, ma l’impegno al qual siamo chiamati e lo stesso, chiamati a una donazione
totale. Non è solo la conoscenza, concetti, la cosa più importante è e sarà il rapporto con Gesù. Le
conoscenze sono importanti perché aiutano, ma sono ausilio per il rapporto.

Ognuno trova la pienezza della vita cristiana (SANTITÀ) nell’esercizio della sua propria forma di
vita.

11/10/2022

Nessuno è fuori di questa chiamata alla santità; diversa è la nostra risposta.

1. Il battesimo: dono dello Spirito Santo per una vita santa.


Diventiamo tempio dello Spirito, tempio del Signore, siamo abitati dal Signore.
Un MUNUS triple: sacerdote, profeta, re.
Conformazione a Cristo.
Dona la grazia per arrivare alla perfezione cristiana della carità.
E consacrazione a Dio.
Si riceve un dono di vita, perché questo dono sia messo a disposizioni, al servizio degli altri.

Ogni forma di vita vive lo stesso battesimo, e diventa un dono per le altre forme di vita. Tutti
siamo sacerdoti, tutti siamo profeti, tutti re: la forma diversa, ma la sostanza e la stessa, la
modalità di attuazione e diversa, si esercitano le missioni, MUNUS, di maniera diversa, ma
continua ad essere in essenza, la stessa missione.

Il modello Biblico sposalizio, Dio: sposo, e il Popolo è la sposa (tutta a chiesa, non più la suora che
il papà, o il prete). Il matrimonio esprime questa ALLEANZA, PATTO, COMUNIONE, così come Dio
vuole che noi viviamo con Lui. Questo è il senso della CONSACRAZIONE: essere di Dio, fare Patto,
appartenere a Cristo. Sono consacrato per il battesimo.
Il prete o la suora non sono PIU CONSACRATI, sono consacrati di maniera particolare, per un
servizio specifico, ma TUTTI SIAMO CONSACRATI: facciamo ALEANZA CON DIO.
La consacrazione ci da la forza, la qualità necessaria per raggiungere la santità:
IL BATTESIMO CI FA SANTI, dobbiamo mantenere e far crescere la santità (È UN DONO
ESCATOLOGICO, dado in seme in cammino di pienezza).

La PROFEZIA comporta tutto quello della testimonianza, l’annuncio della fede, con la parola e con
la vita: sono profeta quando comunico di tante maniere il Vangelo (non solo con la parola).
Non è proselitismo, propaganda: il cristianismo deve comunicarsi per attrazione, non per
proselitismo: perche la gente non si avvicina??? Non siamo attraenti.

Santità nella Sacra Scrittura:

SANTO significa: consacrato, separato. Solo Dio è santo, tutto quello che si separa per Dio si fa
santo, perche è di Dio, appartiene a Dio.
Si fa attraverso una UNZIONE:
“Lo Spirito del Signore è su di me, perché mi ha consacrato con l’unzione” (Is 61,1).
Legame forte tra: SANTITÀ-CONSACRAZIONE-UNZIONE (Spirito Santo).
Si consacra attraverso l’unzione. Siamo consacrati nel battesimo attraverso LO SPIRITO SANTO.
Lo Spirito in noi, ci fa appartenere a Dio, essere uno con Dio, vivere come consacrati, cioè come
SANTI, NEL SANTO, PER LO SPIRITO SANTO.

Questa consacrazione mette in movimento il processo di santificazione, un approfondimento della


consacrazione.

La santificazione inizia nel cuore: al CENTRO della persona (non solo visto come il centro affettivo,
ma il centro integrale). Implica l’essere piu profondo della persona.
Implica per tanto: pneuma, psyche, soma: spirito, anima, corpo. UNITÀ ASSOLUTA. Tutto l’essere
è toccato dalla UNZIONE, dalla CONSACRAZIONE, dalla SANTITÀ. Tutto è influenzato in questo
processo di TRASFORMAZIONE.
Il corpo non un accidente: io non ho un corpo, sono corpo, sono anima, sono spirito: LA SANTITÀ
RIGUARDA TUTTA LA PERSONA.

Non è un processo di cambiamento (perché la persona rimane la stessa, non è un’altra), ma di


TRASFORMAZIONE, spiritualizzazione della persona, che vuole dire non essere piu invisibili,
interiore, silenzioso, ecc. (che è come si può intendere la parola spirito), ma essere GUIDATA
DALLA SPIRITO SANTO.

Immersi della Trinità:

“Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
Sempre la Trinità va unità, nonostante in alcuni momenti il “protagonista e uno o altro”.

Uniti a Dio, ma non assorbiti per Dio.


Intrisi di Spirito Santo e partecipi della VITA DIVINA.

Due pericoli (Papa Francesco):


- Gnosticismo (ragione): riduzione della vita spirituale a pura conoscenza (a che serve????)
- Pelagianesimo (volontà): riduzione della vita spirituale allo sforzo personale,
volontarismo. Dice che abbiamo tutto per diventare santi. Il problema sarà che non
possiamo fare niente senza la grazia.

“Sarete santi, perché io, il Signore, sono Santo” (Lv 20,26):


G.E. 1: il signore ci vuole santi, non una vita mediocre, annacquata, inconsistente. Dalla prima
pagina della Bibbia è presente la chiamata alla santità.

Ne freddo ne caldo.

La santità è MISURA ALTA della vita cristiana, con sapore, luce del mondo, non mediocre.

La vita deve avere consistenza, maturità (misura alta; vita equilibrata, matura, modellata,
elaborata) per essere una vita vera, dobbiamo lasciare una traccia, orma.

Secondo Gesù: IL SANTO DI DIO

VITA NELLO SPIRITO:


La vita spirituale è vita nello Spirito.
- Capaci di ricevere Dio: nel battesimo riceviamo lo Spirito che ci fa capaci di Dio.

La vita MISTICA è questo: vita nello Spirito, vita guidata dallo Spirito, vita di COMUNIONE CON
DIO. La vera mistica non sono i fenomeni soprannaturali, è la vita di comunione profonda con Dio.

Piena maturità in Cristo: ci conduce lo Spirito: “misura della pienezza di Cristo” (Ef 4,13).

Dimensione comunitaria: la santità non è possibile da soli: abbiamo SEMPRE bisogno della
comunità. La mia santità aiuta alla santità degli altri, e la santità degli altri aiuta alla mia santità.
CONFORMATI A CRISTO DALLO SPIRITO:
La realtà: alter Christus, non è riduttiva per i sacerdoti: ogni battezzato è un ALTER CHRISTUS,
perché riceve lo Spirito di Cristo, e Lui lo conduce alla identificazione, conformazione con Cristo:
questo è l’obbiettivo finale della vita cristiana, che comincia dal battessimo, e si fa possibile per il
dono ricevuto nel battessimo.
Questa è l’attuazione dello Spirito Santo.

Membri della Chiesa:


tutto avviene nella comunità.
La Chiesa è l’ambito naturale del percorso cristiano: abbiamo bisogno di Lei.
La vocazione e la risposta si da dentro della Chiesa, e al servizio della Chiesa, si scopre nella
Chiesa e si vive nella Chiesa: non siamo isolati… è nel conforto con gli altri che sentiamo qual è il
nostro camino, vocazione.
Viviamo dalla comunità (ci dà vita), e per la comunità (tutto quello che facciamo è per arricchire la
comunità, servirla, amarla, farla crescere).

Tre forme di vite interdipendenti e molteplici:


tre forme fondamentali: Laicato, Consacrazione, Ministeri.
Complementari e interdipendenza.
Tutti parta di una stessa comunità, uno stesso tutto, ma ognuno con la sua indipendenza, carisma,
ricchezza, molteplicità, particolarità.
18/10/2022

II. I LAICI

E la parte più numerosa della Chiesa, la parte più “visibile” (ma nonostante per ragioni storici il
fuoco si è fermato sulla gerarchia).

1. Creati a immagine e a somiglianza


Libro della Genesi. Dio crea maschio e femmina: umanità. Maschio e femmina li creò; nel secondo
racconto Eva esce del fianco di Adamo, come se Dio dividesse a due parti Adamo, fa un par, un tu
all’uomo.
L’umanità PARLA con Dio. sono fatti per servirsi mutuamente, e insieme, a Dio e al mondo.

La distinzione tra Sacro e Profano, da questa perspettiva non esiste, tutto è Sacro: la sacralità
dipende molto di como io mi metto davanti alla realtà, se ho una apertura permanente a Dio, tutto
momento è sacro: tutto può diventare noioso, pure lo più sublime, se il io non ha la disposizione di
accogliere (la messa, l’amare, etc)… i primi cristiane per esempio non avevano un tempio, le case
erano luoghi di culto. SACRO E PROFANO NON SONO IN OPOSIZIONE. Non vuole dire che il
momento sacro non abbia una particolare importanza.
Se la coerenza e eficace, tutta la vita puo diventare sacra, o al contrario, tutto (addirittura lo sacro)
puo diventare profano.

2. Maschio e femmina
Corpo, anima, spirito.
Quando Paolo parla della carne, parla del corpo e dell’anima, diverso dello spirito, che è la
dimensione che ci fa entrare in comunione con Dio.

Corpo: corrisponde l’amore EROS


Anima: corrisponde l’amore PHILIA
Spirito: AGAPE, caritas

Dobbiamo arrivare a una integrazione tra vita affettivo-sessuale-spirituale.

La maturità significa imparare ad amare con tutto il nostro essere: corpo, anima, corpo.
La nostra vita non deve partire dell’esterno, ma del centro della persona: LO SPIRITO.
La sessualità fuori del matrimonio, è espressione di un amore non completo, non pienamente
umano. Ogni atto nella vita deve essere pienamente umano: vissuto in modo unitario: spirito,
anima, corpo.
VIVERE DI MANIERA PIENAMENTE UMANA: tutto l’essere, integralmente coinvolto.

La sessualità deve viversi di maniera pienamente umana.

L’EROS fa parte della vita umana, non si puo tagliare, come non si puo tagliare niente che
corrisponde alla vita corporale: si deve educare si, imparare lasciarlo guidarsi per la vita del anima
e dello spirito, ma mai tagliare.
3. Trasformatori e curatori del creato.
Cura e trasformazione del creato toccano ogni sfera della azione umana.
Lavoro: e sempre una collaborazione con il creato.

Importantissima la spiritualità della vita SOCIALE, POLITICA, ECONOMICA

Di nuovo: non c’è separazione tra SACRO E PROFANO: tutte le dimensioni della vita umana devono
essere “spiritualizzate”.
TUTTO C’ENTRA NELLA SPIRITUALITÀ.
La politica per esempio è una forma di carita, e una forma molto delicata, importante.

Tutti chiamati, come veri esseri umani, a curare i problemi del mondo: fa parte di tutti.

LA SPIRITUALITÀ DEVE ESSERE UNA SPIRITUALITÀ CONCRETA.

4. Conformazione a Cristo
Tutti cristiano è ALTER CHRISTUS (Tertulliano). Guardando un laico, una persona cristiana, devo
riconoscere Gesù: tu mi mostri con la tua vita come era Gesù, cosa insegna Gesù.

Tutto quello che diciamo dei laici ci corrispondi a tutti.

Essere conforme a Cristo, significa: dimenticarsi di sé stesso per servire agli altri: BASTA.
“Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù”. Fil 2,5.
Uniti a Dio senza confusione, profonda comunione: questa è la VITA MISTICA.

COME SI FA????
Lasciando che Dio sia Dio nella mia vita.
Tante volte cerchiamo insegnare Dio come essere Dio. È Dio che ci dice dove dobbiamo andare,
fare, non noi. “Dietro di me Satana, perché non pensi come Dio”: Gesù dice a Pedro, mettiti dietro
di me, sono io chi ti guido.

Evitare i fondamentalisti: la verità è una sola, ma si può vedere da diversi punti di vista.
25/10/2022

5. Sacerdozio comune, sacerdozio ministeriale


Tutta la chiesa è sacerdotale. Per il battesimo siamo inserti in un popolo sacerdotale.
Strettamente solo esiste un solo sacerdote: Gesù Cristo, sommo ed eterno sacerdote. I due
sacerdozi, comune e ministeriale, sono veri, e non possono vivere uno senza altra.
Lutero parla che non c’è una base scritturistica per parlare del sacerdozio ministeriale.
L.G. 10: spiega il rapporto tra i due sacerdozi. Ambedue appartengono all’unico sacerdozio di
Cristo. Si differiscono essenzialmente e non solo di grado.

Popolo capace di governare la propria vita, che si lascia governare da Cristo. Un popolo
sacerdotale perché prolunga il sacerdozio di Cristo nella storia.
Il sacerdozio comune non è un sacerdozio B, davanti a un sacerdozio di primo grado, il
ministeriale. Solo sono maniere diverse di esercitare l’unico sacerdozio.

Nella storia si è fatto l’allontanamento tra laici e clerici: il sacerdote ministeriale celebra la messa, i
laici sono partecipano come spettatori. Per esempio si vedeva nella comunione, che il sacerdote
riceve della ostia appena consacrata, e i laici, di quelli del tabernacolo.

Il senso è: sacerdozio significa offerta, offrire la vita: e possiamo offrire la vita in tutto momento
della quotidianità. I laici, altrettanto i sacerdoti, possono e devono fare della sua vita intera, un
sacrificio, una offerta a Dio, e così vivono la dimensione sacerdotale, si uniscono all’unico sacrificio
salvatore di Cristo.

S.C. 7: diverse presenze di Cristo nella liturgia.


Celebrare in persona Christi significa, celebrare con il io di Cristo: io ti assolvo, io ti battezzo.

6. Nota di secolarità:
I laici vivono nel mondo, nel secolo.
ChL 15: il mondo è l’ambito e il mezzo della vocazione cristiana dei fedeli laici.

Lettere a Diogneto: si parla di che cosa sono i laici, e la sua realtà di secolarità.

In un ambito di secolarismo, devo difendere il mio punto di vista, cristiano, la mia maniera di
capire la realtà. I laici soprattutto chiamati a offrire i valori cristiani: la vita, la libertà, solidarietà,
ecc.
Benedetto XVI: la politica è una forma alta di carità. Il laico può e deve vivere la politica, è un
grande, importante dovere.
Perché lasciamo la cultura nelle mani di chi non è cristiano? Perché non esprimere nella cultura i
nostri valori cristiani?

Evitare il clericalismo, ancora molto presente.

E difficile imparare a fare un lavoro insieme, mettere d’accordo diversi pensieri, ma è il metodo
cristiano, perdersi, per fare un lavoro con altri.
7. A lode e gloria della Trinità:
Aiutare a ogni persona a raggiungere fare di tutta la sua vita come offerta al Padre.
Aiutano molto oggi, i diversi movimenti apostolici: per esempio il cammino neocatecumenale, i
cursillos di cristianità, ecc, che aiutano a scoprire i doni del Battessimo e degli altri sacramenti.

 Eucaristia:
L’Eucaristia non è mai un atto privato.
Per la settimana cristiana, il sabato è il settimo giorno e la domenica è l’ottavo giorno, giorno della
nuova creazione, o il primo giorno della settimana, il giorno più importante, il giorno di Cristo, del
Signore, della comunità, dell’uomo, della famiglia…
Il sacramento della penitenza, è sempre un sacramento comunitario, perché mi assolve il
sacerdote in nome di Dio, e la comunità, offesi per il mio peccato.

Ricevere l’Eucaristia come dono ricevuto, ma pure come dono per dare (faccio Eucaristia la mia
vita quando mi consegno, do la mia vita tutta). “Fate questo in memoria di me”. Non dobbiamo
dare la vita come l’ha fatto Gesù???

La Eucaristía sobre todo dominical, es esencial para crear COMUNIDAD, porque la vida de la Iglesia
no puede ser solo un encuentro personal con Dios, para la conversión es esencial el encuentro
comunitario.
La participación activa: significa no hacer un espectáculo, sino ser parte, sentirme parte activa de
la celebración; no se puede decir: escuchar misa, se debe celebrar la misa, sentirme protagonista,
no vivirla de manera pasiva, inerte, sino de manera activa, viva.

Si Cristo ofrece la vida en la Eucaristía, cada fiel igualmente para convertirse en Eucaristía viviente,
se debe ofrendar, por la salvación de todos.
También participar con la ayuda concreta en la liturgia: lecturas, sacristía, acólitos, servidores del
altar, ofrenda, canto, decoración, comentarios, etc.

 Reconciliación:
 Matrimonio
 Unzione dei malati
 Preghiera
 Lectio divina
Cada parroquia debe convertirse en una escuela de oración, centrada en la Palabra de Dios, pero
esto implica que los mismos ministros y servidores entren en este misterio, hagan experiencia
profunda de oración y de lectio divina transformante.

Es fundamental el TESTIMONIO DE VIDA del laico: que demuestre de verdad la vida cristiana que
aprende en su vivencia de Iglesia.

Debe existir una verdadera relación con las otras formas de vida.
Se debe seguir insistiendo en el protagonismo que deben tener los laicos en la vida de la Iglesia de
hoy, evitando el tradicional clericalismo, donde los laicos se sientes detenidos de hacer cualquier
cosa sin el sacerdote.
MINISTROS ORDENADOS

Hablar de grados es un tema difícil en el lenguaje, porque parece hacer referencia a una
gradualidad, a una superioridad e inferioridad.
En la historia se hablaba de: Tres órdenes mayores (diaconado, presbiterado, episcopado) y cuatro
menores.

Esta es una visión del ministerio ordenado que se debe saber interpretar, pero no es la única
visión.
También podemos hablar como San Ignacio de Antioquia, de una visión mas circular.

El obispo: tiene la plenitud del ministerio. Esto se indica con la posibilidad de vestir la dalmática
diaconal y la estola sacerdotal, para indicar que contiene en si todos los grados del orden.
Es la cabeza. Es el primer grado del orden (no en el sentido de carrera eclesiástica, sino por tener
la plenitud del sagrado orden).
Los presbíteros son extensión de este ministerio; los diaconos sirven la caridad.

TRIA MUNERA: tres misiones, servicios, ministerios.


Primero que todo, son dados a todos los bautizados.

- Munus docendi:
amar la Palabra, dejar que resuene dentro de mi, me transforme, me haga similar a Cristo, y solo
así podré anunciar, enseñar. Solo se comunica de verdad, aquello que se ha asimilado, una Palabra
que se ha hecho VIDA.
¿De quien hablo? ¿De mí mismo o de Cristo?
Se trata de mantener vivo el deposito de la fe.

- Munus sanctificandi
Los tres grados del orden son ordenados a la santificación, principalmente a través de los
sacramentos.
De modo pleno, los obispos; de modo subordinado, los presbíteros; de modo particular los
diáconos.

- Munus regendi:
Regir.

SERVICIO PASTORAL:

Mt 12,15: “He aquí mi siervo (pais: que significa al tiempo siervo e hijo), que he elegido, mi
predilecto, en quien me complazco”: Jesús es Hijo, más al mismo tiempo, el siervo del Padre.

Cuatro cantos del Ebed IHWH: Isaías:


Términos:
- Leitourgos: servicio público a la humanidad. Persona que civilmente hace un servicio a la
comunidad. Para esto se necesita una CAPACIDAD de servicio a la comunidad. De aquí
viene la palabra LITURGIA, que no seria otra cosa que un servicio.
- Hyperetes: remar al servicio de alguno; no trabaja para si, sino al servicio del propietario
de la barca.
Nuestro servicio no es autónomo; no hacemos lo que nos gusta, lo que queremos, sino
que nuestro servicio se hace en obediencia al jefe: Jesús y su Espíritu.
- Diakonos: quien sirve.

Ninguno de estos términos agota el significado; cada uno va en relación al otro.

Servicio “inútil”: valor escatológico: esto no significa que no sirva lo que hacemos,
Siempre antes de cualquier servicio se debe CONTEMPLAR. Es el primer servicio. Si no se hace:
Señor que quieres que haga??? No se irá a ninguna parte.

Jesús se ha puesto en el ultimo puesto; no para ser servido sino para servir.

No estamos para “hacer cosas”, sino para ponernos al servicio de CRISTO, de la IGLESIA.

MINISTERIO DE LA PALABRA
Los obispos, los presbíteros y diáconos, son los ministros de la Palabra: PDV 26; VD 80.
Antes era especialmente con los obispos, pero poco a poco se extiende a los presbíteros,
especialmente con los mendicantes: dominicos, franciscanos (San Antonio: predicador
importante). Mas tarde nacerán congregaciones para las misiones populares, con la función de
evangelización y predicación a las poblaciones, especialmente del campo, lejanas de los centros.
Si no hay anuncio, no hay fe.
Se debe dejar transformar por la Palabra, por un trato constante, perseverante, con la Palabra. Y la
predicación debe nacer de la Palabra.
La predicación debe sobre todo llegar al corazón, antes de ser una predicación inteligente,
elegante, impresionante humanamente: dar primacía al contenido, al fondo, no a la forma.
Hacer meditación de la Palabra; preparar con tiempo; dejar que la Palabra madure en el corazón
antes de ser pronunciada, para que la Palabra que se dice tenga la fuerza de la vida.
Estar en sintonía con el magisterio: la homilía, la predicación, no es un momento para decir mis
ideas, lo que yo pienso, sino la Palabra de Dios, y la palabra de la Iglesia, no a personal.

El anuncio de la Palabra no es solo la homilía: es también la catequesis, la predicación, la


enseñanza, la dirección espiritual, la amistad espiritual. Quiere decir que debo entrar en relación
con las personas a las que anuncio, hablo, para que las personas reciban el anuncio según su vida,
con atención a la realidad que viven las personas a las que hablo.
El mensaje debe llegar a todos: niños, jóvenes, adultos, ancianos.

Con respecto a la dirección espiritual. Tenemos el ejemplo de Felipe en los Hechos de los
apóstoles, con el etíope: se pone cercano, escucha, responde, acompaña, anuncia…
No hacer del anuncio, un montón de palabras sin significado para las personas.
El anuncio es gratuito: no solo en el sentido de no pedir dinero o compensación, sino en el sentido
de no buscar un resultado inmediato de mi predicación.

El anuncio no es siempre fácil; hay circunstancias opuestas, externas e internas. Se debe hablar
según la capacidad de cada uno, no decir aquello que se, que no pueden aun aceptar o
comprender. No exigir más allá de las posibilidades; hacer siempre un proceso. No olvidar que el
protagonista es el ESPÍRITU SANTO: el Espíritu actúa, debemos confiarnos a su presencia.

HOMILIA:
Parte de la acción litúrgica. Es parte esencial de los sacramentos. No debe ser predominante. Debe
haber un equilibrio entre todas las partes de la misa.
Es una palabra que debe ser familiar, cercana. No debo decir TODO, hablar de todos los temas,
agotar toda la palabra, y todas las ideas. Elegir UNA, será suficiente.

La comunicación tiene sus leyes: después de cierto tiempo la atención comienza a perderse. Saber
elegir la terminología, el lenguaje, mas acorde a la asamblea, las expresiones, las maneras.
No siempre se debe hablar directamente, señalando, acusando. No regañar a los que están, por
aquellos que no están.

La homilía debe ser preparada con tiempo: por lo menos una semana antes (preparación próxima),
sin contar con la preparación remota. La Palabra necesita tiempo para ser asimilada en el corazón,
gustada, penetrada, para que primero produzca fruto en el ministro y así dará fruto en el pueblo
de Dios.

Elegir uno, dos, tres puntos, máximo, para subrayarlos y aplicarlos a la vida de las personas.
Normalmente se une la primera lectura con el Evangelio, y si es posible, la segunda lectura,
aunque no siempre es necesario.

MINISTROS DE LOS SACRAMENTOS:


“Fieles dispensadores de tus misterios”.
Bautismo: baño de regeneración, sumergirse en la vida de Dios.

Modo atento. Atención a las personas que están en torno, dice ya tanto. Incluso si la comunidad
que esta entorno al ministro, es también acogedora, da un testimonio de fe, de vida cristiana, el
mensaje será mucho mas fuerte, y dará mas fruto en el fiel.

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