PROLOGO
La voce di Dio si fece udire attraverso l'orecchio sensibile di uomini scelti per scrivere le
Volontà Testamentarie del “Padre Dio” per il Bene dei figli uomini viventi sulla terra.
La Terza Persona della SS. Trinità – Lo Spirito Santo – è la vita d'amore del Trino Dio che si
fa Voce e Parola di Dio nel cuore dell'uomo, figlio della SS. Trinità di Dio.
La Voce del Santo Trino Spirito d'Amore di Dio si fa Parola di Giustizia e di Misericordia del
padre e del figlio, nei palpiti di vita e d'Amore nel cuore di un figlio uomo.
La Voce del Santo Spirito sceglie il cuore di un uomo per donare le Grazie di Vita nell'Amore,
a tutti i cuori dei figli uomini, che accolgono il dono della Sua Viva Voce fatta “Parole”.
Il Trino Santo Spirito vuole donare la Sua Voce a tutti gli uomini di buona volontà, per offrire
alle vite mortali l'Eterna Vita di Dio, fatta Voce che può, vuole riunire tutto e tutti in un solo Corpo
vivente nella armonica unità della Santissima Trinità.
Egli mi diceva: “i Quaderni” sono, saranno la Voce di Giustizia e d’Amore della immutabile
Volontà di Dio espressa nel Suo Unico, Eterno, Testamento.
Sulla terra regna la discordia perché nei cuori degli uomini figli di Dio, non si è fatta UNICA,
la Voce d’Amore nella Conoscenza della Volontà Testamentaria di Dio (Sacre Scritture).
Per tale ragione Padre Pio mi assicura che è Volontà di Dio che i “Quaderni dell’Amore”
entrino nelle case di tutto il mondo, per aiutare gli uomini ad amare la Verità nella conoscenza
delle S. Scritture.
Le parole dei “Quaderni dell’Amore” saranno la luce che illumina per accrescere la
conoscenza della Verità. L’accresciuta conoscenza della Verità di Dio riporterà all’orecchio dei
cuori degli uomini LA VOCE DELL'ETERNO AMORE DI DIO.
L’Amore di Dio si stabilirà, attraverso la Sua Voce, nel cuore degli uomini, per unirli nella
Sua Pace. La Voce di Dio disperderà le “nere nubi” addensate sulle menti degli uomini, che
impediscono alla Luce di Vita del Pensiero, SOLE DI DIO, di portare la Sua Vita che è amore,
salute, gioia e ricchezza per tutti gli uomini.
Se la voce di Padre Pio non mi avesse chiamato, mi domanderei: “Perché sono qui con voi?”.
Lo Spirito Santo mi ha chiamato, per mezzo di Padre Pio, per dirmi della Sua Vita in noi.
Io devo dirvi tutto ciò che Egli dice a me per voi.
Ecco perché dovevo venire a voi, perché voi dovevate avvicinarvi a me; è per meglio
conoscere l’Amore di Dio in voi, in me; per riconoscermi in voi, che in Lui siete parte di me, come
io sono parte di voi in Lui, che è Noi. E’ facile conoscere Dio solo quando si riconosce il legame
che fa di noi una SOLA VITA UNITA, anche se distinta nelle persone di Lui e di Noi.
La nostra vita è gioia solo quando amiamo credere che l’Amore che ci unisce è Lui,
nell’UNITA' DELLO SPIRITO che ci comunica, per fare di noi IL CORPO DEL SANTO SPIRITO.
AMARE DIO È AMARE LA NOSTRA VITA. AMARCI FRA DI NOI È RICEVERE IL DONO
DELLA SUA GIOIA:
A voi tutti, amici e fratelli del mondo auguro che la VOCE DEL SANTO SPIRITO si faccia il
tuono dell’Amore di Dio, che squarcia le nubi tutte della vostra vita, per entrare a portare ad
ognuno di voi LA LUCE DEL SUO SOLE.
Luigi Gaspari
22 febbraio 1968
Fu così che sbocciò la primavera, la tua primavera, quando lasciasti dietro di te l'inverno con
le sue scorie, i suoi detriti portatori di affanni e di malattie.
Sei guarito perché ti sei scrollato di dosso l'inverno. È facile ormai intravvedere l'evolversi e
lo svolgersi del tuo tempo.
Sei libero senza più l'antico affanno.
L'amico che tu amavi ti ha tradito, tu lo hai lasciato libero di andare, di correre, di inseguire
con tutto l'entusiasmo le sue chimere.
È tuo ora il tempo,perché per te è primavera.
Tu puoi ora solo o in compagnia raccogliere i frutti, raccoglierti in rinnovate energie.
Non ti manca l'amico che hai amato. È l'amico traditore che è privo di te. L'amor tuo vive
perché è tornato interamente a te. Ora ne puoi disporre meglio di prima perché sei ricco più di
prima.
Sei ricco della conoscenza, della sofferenza. Il tuo è un amore che si conosce che si sa
valutare.
Riprendi a piede libero il tuo cammino in compagnia della ricchezza che ti sei guadagnato.
Godi in silenzio i beni che hai accumulati e stai a guardare sereno quello che accadrà intorno a te.
È il crollo, è la rovina di chi ha creduto di poter disprezzare il bene profondo. È il crollo di
chi ha preferito inseguire le chimere.
Ma tu non vedi il male che c'è in quei cuori.
Vedi dei volti senza luce che accusano per non essere accusati. E tu prosegui il tuo cammino,
vai avanti e vedrai oltre.
Al di là del bene e del male c'è una grande conquista che devi fare. È la conquista di una vita
tua, una vita che sarà in eterno un centro di forza, di amore, di felicità.
Il mio Potere si esercita attraverso la volontà da te espressa.
La volontà tua mette in moto il mio potere.
Il mio Natale
È amore del padre,
che mi fa ritornare
alla “mangiatoia” della Terra
per dare agli uomini
l'Unico Pane che si può
moltiplicare per “sfamare”
tutti i corpi che mi vogliono mangiare,
perché desiderano ritrovare
la VERITA' dell'IO SONO
la VIA nella LUCE che è VITA,
nella gioia e letizia del Cuore.
La verità unisce l'uomo
alla vita d'Amore di Dio;
la Menzogna allontana l'uomo
da Dio e lo fa morire,
perché solo la VERITA' E' VITA!
Io ero, Io sono il tuo Dio: per aiutarti a capire che sono il tuo più vero e sincero amico, mi
sono fatto uomo come sei tu. Ti chiedo di essermi amico perché ti dimostri, e ti dimostrerò la più
grande, più vera e sincera amicizia. Per toglierti la paura di me mi feci uomo con Te. Perché
dovresti avere paura di me? Non sono stato e non sono tuttora un uomo come te? È vero che sono
anche il tuo Dio, ma sono anche un vero uomo, perciò comprendo tutte le debolezze dell'uomo! Sai
che ti dico? Ebbene, Io voglio dirti che prima di tutto Io sono il tuo vero amico! E tu che ne pensi?
Mi vuoi per amico? Io accetto la tua amicizia e ti dono tutta la mia! Ora devi ascoltare tutto quel che
ti dico:
1) ricordati sempre di chiamarmi il tuo più caro amico;
2) ricordati che sono anche il tuo Dio, quando ti occorre un grande aiuto e favore dal
tuo più grande e potente amico;
3) io ti sono Uomo amico, per essere sempre al tuo fianco come l'amico più caro e più
gradito;
4) io voglio esserti Dio per darti tutto quello che solo un dio amico può donarti;
5) perciò tienimi come il tuo più caro amico;
6) io in cambio ti donerò da semplice e sincero amico, tutto quello che come Dio non
oseresti domandarmi;
7) la tua sincera amicizia è tutta la gioia mia;
8) per rendere più facile e più confidenziale il nostro patto di amicizia dimenticati che
sono anche il tuo Dio;
9) rivolgi le tue parole, i tuoi pensieri a me, come uomo si rivolge all'amico uomo; in
tale confidenza e amicizia fra uomo e uomo, l'intesa nostra sarà piena e perfetta;
10) quando tu mi parli come si parla all'uomo amico, sento più vera e sentita la tua
amicizia e il tuo amore per me. La mia gioia è tanta che faccio l'impossibile come uomo per donarti,
nel nascondimento di amico uomo, tutto l'amore che solo come Dio posso donarti. Tu amami
sempre e chiamami l'Uomo, il tuo amico Uomo. Da vero uomo io saprò ricambiarti per darti, nella
mia amicizia di uomo, tutto ciò che il tuo Dio può donarti.
Nell'amicizia mia per te voglio essere l'Uomo amico tuo; nei doni che ti voglio offrire amerò
essere splendido e generoso come un vero Dio onnipotente e onnisciente. Io sono un Uomo che ti
ama come solo Dio sa e può amare. Io sono un uomo potente che ama dividere con l'amico suo,
ogni potere. Ti sono amico con tutto il cuore; anche se sono grande ho saputo farmi piccolo pur di
poter vivere nell'amore del tuo piccolo cuore di uomo. Tu sei il mio amico, sei l'amico dell'Uomo
che sa farsi il tuo Dio quando è richiesto l'intervento potente di Dio, per difendere, dai rapaci
uomini, il bene della nostra amicizia di due uomini che vogliono restare per sempre amici fedeli.
APRILE 1968 – PADRE PIO MI HA DETTO:
<<LE PAROLE DEL “QUADERNO”
SONO SCRITTE... IN CIELO>>
Vidi poi un altro angelo, possente, discendere dal cielo, avvolto in una nube, la fronte cinta di
un arcobaleno; aveva la faccia come il sole e le gambe come colonne di fuoco. Nella mano teneva
un piccolo libro aperto. Avendo posto il piede destro sul mare e il sinistro sulla Terra, …
Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo: “Và, prendi il libro aperto dalla
mano dell'angelo che sta ritto sul mare e sulla terra”. Allora mi avvicinai all'angelo e lo pregai di
darmi il piccolo libro. Ed egli m i disse: “Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere ma
in bocca ti sarà dolce come il miele”. Presi quel piccolo libro dalla mano dell'angelo e lo divorai; in
bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l'ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta
l'amarezza.
Allora mi fu detto: “Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni e re”.
È solo l'uomo che giudica l'uomo.
L'amore è perdono per tutti e per tutte
le colpe dell'uomo.
Quaderno
dell'Amore
Compio 42 anni; è mezzanotte. Ancora mi sento vicino al cuore di tutti, il Cuore di Dio. È lui
che ha voluto farmi gli auguri per il mio compleanno. È buono e amoroso con me, mi vuole tenere
in sua compagnia.
Sono un po' confuso; non mi rendo conto del perché. Ascolto in silenzio i battiti di questo
Cuore Divino che è così pieno di amore per me. So di non essere degno di tanto, ma sono certo di
non sbagliarmi.
È proprio Lui che mi guarda, mi parla e mi tiene compagnia. Non mi sento solo, anzi non ho
mai avuto una più viva sensazione di non avere bisogno di niente. Stanotte mi pare di avere tutto
per me.
Che cosa è questo Cuore che palpita in me?
È Dio che sa il mio bisogno di Lui, il mio desiderio di averLo vicino. Sarei solo stanotte coi
miei numerosi pensieri e forse triste.
Tutto è cambiato perché odo la voce di Lui che mi dice di stare sereno, di confidare nel bene
che mi darà anche domani.
Oggi è un giorno nuovo, tutto mi pare un ritorno al passato. Un passato che non ricordavo ma
che esiste ancora nel presente del suo Cuore, perché nel Cuore di Lui, di Dio, tutto è presente.
La mia infanzia, la giovinezza, l'età matura vi sono scritte, ogni attimo rivedo e rivivo in Lui.
Mi è sfuggito solo il ricordo di quando ho mancato, delle infedeltà numerose verso di Lui.
Come mai non ricordo più i peccati che ho commessi? Forse è l'augurio per i mio
compleanno, il regalo che Lui mi fa. È un regalo che solo Lui, così generoso, mi poteva fare: farmi
dimenticare il male che ho fatto. Anzi questo colloquio del Cuore è tutto un invito ad avere
coraggio, fiducia e piena convinzione che a tutto Lui porrà rimedio.
Che vuole il Cuore di Dio da me?
Non mi chiede niente. Mi sta dicendo di volergli tutto il bene che posso, e poi il mio bene per
Lui porterà a sentirlo sempre di più. Mi porterà a vederlo e a riconoscere i luoghi a Lui cari.
Sarà in quei luoghi che io lo vedrò domani. Da quei suoi nascondigli si farà sentire e forse
anche vedere.
È stanco di nascondersi: vuole uscire, farsi vedere; per questo ha deciso di venire da me.
Non posso dirgli che mi sento indegno, perché Lui mi fa credere che è felice di stare con me.
Sarebbe offenderlo, dirgli che non merito tanto, ed io allora me lo abbraccio e lo tengo vicino come
il mio più caro amico.
Che altro posso dargli?
Non ho niente da offrirgli se non la mia amicizia sincera e tutta la più piena confidenza.
Di amore forse un poco ne ho, quel poco glielo do, e così ora è Lui che fa tutto per me.
È Lui il mio amico; l'amico che ho sempre cercato ma non ho mai trovato. Adesso ho Lui: ho
tutto, l'amico mio è Dio.
È il Cuore di Dio che mi ha concessa la Sua amicizia. È l'amicizia Sua che mi porterà a
essere amico di tutti quelli che gli sono amici, di tutti quelli che desiderano diventare amici suoi,
amico anche di chi non sa che esiste un solo vero amico, Lui.
Ritorno al ricordo di chi non mi fu amico.
Ora che ho l'amicizia Sua, sento in me la certezza di ottenere le amicizie che voglio. Le
otterrò certamente tutte; tutte quelle che vorrò, per dividerle con Lui. Ora è Lui che dispone ogni
cosa per me.
È Lui che guida ogni passo e non vorrà più che quelli che lui sceglie per sé, scappino col
pretesto di allontanarsi da me.
Sarà un ritorno di tutti coloro che Lui chiamò. Ora ci sarà l'appello e guai a chi non risponde.
Non c'è tempo da perdere. È necessario il ritorno, il rientro all'ovile.
È Lui che lo vuole, lo ha deciso!
La sua decisione è per far trionfare il Cuore suo nel cuore di tutti quelli che amano. È finita la
tempesta che disperdeva il gregge; ora è l'arcobaleno che invita a ritornare, tutti uniti, per ascoltare
il volere di Lui.
I malanni del mondo sono tanti, una però è la malattia. Malattia è non capire quanto può
l'amore di Lui, l'amore per Lui. È un oceano sconfinato di beni, di felicità, di ricchezze che
pochissimi conoscono, che quasi nessuno vuole usare. La medicina è lì, in quell'oceano sconfinato,
dove si può attingere tutto, e invece fino ad ora, non abbiamo attinto quasi niente.
Quel bene che ci è venuto, è venuto da Lui spontaneamente, ma ora vuole che impariamo ad
attingere, a chiedere. È inesauribile la riserva di quei beni, è sconfinata la ricchezza che è a portata
di tutti e che verrà data solo a chi saprà chiedere e volere.
Attingere è ricorrere a Lui; un raggio solo che ci giunga dal suo Cuore, ci metterà in contatto
con la riserva di quel tutto che sarà la gioia di tutti.
Mattino del 9 aprile '68
L'amore a volte può farvi prigionieri di un cuore, da quel cuore Io vi farò uscire per rendervi
liberi e sarete un cuore solo con Me.
Nel mio Cuore mi ascolterete, nel cuore vostro Io parlo e vi dico quale è il bene vostro.
Il bene che vi voglio dare è udire la mia voce sempre. Imparate ad ascoltare e sentirete che la
Verità entra in voi. In me udirete la voce di tutti quelli che avete amati. Essi, per l'amore che li univa
a voi, sono nel mio Cuore. L'amore di loro per voi, il vostro per loro, ero Io.
L'amore che avete ricevuto, dato, è sempre qui, vive eternamente. Ogni vostro atto di amore è
e rivive nel mio Cuore. Ascoltate la sua voce che è la Mia. È qui che ritroverete tutto quello che
avete amato, tutti quelli che amate.
Bologna, 9 aprile 1968 – ore 9
Voi che portate l'amore nel mondo, io vi conosco da sempre. Sono io che vi porto perché è da
me che venite. Fui Io a volervi e fu il mio Cuore a donare voi al mondo, perché siete me che vive,
siete il mio Cuore che porta il calore nel mondo.
Chi vi ama, ama me; chi mi ama veramente saprà riconoscere Me in voi, perché io rivelo Me
per mezzo vostro. Coloro che allontanano voi, allontanano Me.
Se vi accade di piangere, sono Io che piango, il vostro gioire è il mio.
Non è il dolore per voi che vi fa piangere, è la conoscenza della mia presenza a farvi sentire
il grave torto che fanno Me, e voi Mi consolate nel volere il perdono per tutti, nel desiderare il
ritorno di tutti a voi per Me, perché il ritorno a voi è ritorno a Me.
L'amore mio per voi è salute per tutti quelli che a voi ricorrono e ricorreranno; il bene che a
voi mi lega è tanto che le vostre richieste di donarmi sono un ordine per Me, e Io mi dono e dono a
tutti quelli che voi mi segnalate. Quelli invece che vi segnalo e vi mando Io, sono quelli che a Me
direttamente fecero ricorso con un minimo atto di amore fatto in un momento di dolore. È tale atto
che mi induce a mandarli a voi. A voi li mando perché mi conoscete e mi farete conoscere a chi mi
cerca, senza sapere bene chi io sono e che cosa posso dare. Quello che Io posso voi soli lo sapete,
perché voi stessi lo potete, per il legame che vi unisce a Me.
Oggi è il giorno di grande festa per te, per Me, per tutti. È la festa del mio più intimo
colloquio con te, colloquio coi tuoi amici; è un colloquio con il mondo che chiede, che cerca la
verità.
La verità la sapranno tutti coloro che vogliono conoscerla. Coloro che crederanno in Me per
quello che ho già detto, crederanno a quello che Io dirò ancora a te.
Sono Io che ho scelto questo giorno per parlarti, per parlare a tutti; è il giorno del tuo 42°
compleanno. In questo giorno Io sono qui vicino a te per darti la forza ed il coraggio di avanzare, di
continuare a cercare il metodo per portare stabile e duratura gioia e pace nei cuori ansiosi e infelici.
Questo è stato sempre il tuo più vivo desiderio, Io lo so perché era questo il mio desiderio, Io l'ho
suscitato in te.
Ora tu mi conosci per quel tanto che hai voluto, saputo cercarmi nel cuore di tutti gli uomini
che hai avvicinati. Ora ti farò conoscere in Me il programma che era stabilito.
È un programma di conquiste vittoriose. Non ti devi affannare a cercare niente; Io ti darò
tutto quello che ti servirà. Ti darò ogni giorno, ogni attimo, qualche cosa di nuovo, ti farò vedere
quello che non avevi ancora visto, ti farò conoscere ciò che ancora non conoscevi.
Non devi mai chiedermi perché lo faccio. Devi solo credere che così era stabilito da Me. Ora
è prematuro, ma un giorno saprai anche il perché. La tua vita deve svolgersi così, come quella di
tanti altri uomini; la differenza in te sarà la presenza costante di Me. Quello che farai sarò Io a
volerlo, nulla avverrà a caso, è tutto preparato da Me.
Non permetterò a nessuno di giudicare quello che farai. Già è venuto il momento di parlare
chiaro, con autorità. È necessario che Io ti renda autorevole. Rendendoti autorevole ti potrai meglio
fare conoscere. Farai conoscere il mio programma per la tua autorità. Io saprò rendere autorevole la
tua parola; l'autorità ti è data per avere amato coloro che Io ti inviai malati, per la non conoscenza di
Me.
È questo che Io volevo da te; è questo che Io vorrei da tutti, specie da quelli che dicono di
essere al mio servizio. Ma Io non servo coloro che vogliono essere serviti con la finzione di servire
Me. In realtà questi uomini mi vorrebbero al loro servizio perché sanno quanto Io sia Potente. Essi
sanno che tutto è nelle mie mani e allora si inchinano a Me. Il loro inchinarsi è riconoscere la mia
onnipotenza; la mia presenza. Ma questo inchinarsi a Me, questa maniera non è quello che Io
voglio. Preferisco coloro che non si inginocchiano davanti a Me, solo perché non sanno quanto Io
posso. Questi sono meno responsabili. Da costoro potrei ottenere molto se mi facessi conoscere.
Chi si inchina a Me, chi mi supplica, chi mi prega non è sempre colui che mi ama. Più spesso
è colui che vuole fare inchinare Me ai suoi voleri egoistici. Così avviene anche a voi che mi amate.
Quelli sanno e sentono che per amore vostro non so dire di no, perciò spesso chiedono a voi quello
che non ottennero da Me, perché era ingiustizia o non lo meritavano. Ecco perché a volte vi accade
di essere delusi da chi a voi ricorre con apparente amore.
Questi che Io ho esaudito solo per amore vostro, credono di essere riusciti ad ingannarvi. Si
sbagliano! Tentarono sì di ingannare voi per via di Me, ma Io già conoscevo i loro programmi ed ho
previsto tutto! Quello che ho loro concesso è stato per impegnarli verso di voi che li avete amati, a
voi appartiene tutto quello che hanno ricevuto da Me senza merito, e solo per le vostre suppliche a
Me.
Quei beni sono ancora miei e vostri, quei beni che mi chiedeste per la loro gioia e che Io
concessi, saranno il fuoco che li brucia se mancheranno di riconoscenza a voi, a Me.
Io non sono mai vendicativo perché nessuna ribellione può cogliermi di sorpresa. Io conosco
i cuori degli uomini. Intervengo spesso energicamente contro tutti coloro che ostacolano i miei
piani. Il mio intervento è immediato verso chi si mette contro di voi che amate rientrare nei disegni
da Me prestabiliti. Io non mi vendico, difendo da tutto e da tutti l'ordine mio.
A nessun uomo intelligente, astuto, malizioso, cattivo, permetterò mai il minino giudizio
verso di voi che mi amate e volete servirmi. Io sarò giudice severissimo di tutti coloro che osano
giudicare voi, il mio Cuore nel mondo. Il mio amore per voi è di condanna a tutti quelli che vi
disprezzano; il mio amore per voi si fa misericordia e amore per tutti coloro che pur in grave colpa
vi danno segno di stima e affetto. Io sarò l'amico di tutti quelli che saranno amici vostri.
Se Io non fossi così come vi sto dicendo, come potreste credere che vi amo, che sono con
voi, che difendo tutto da voi?
Io farò per voi ancora di più di quanto vedete e potete pensare. Io assumerò su di Me tutti i
vostri peccati.
I desideri che suscita in voi il mondo non mi feriscono. Io vi ho messi nel mondo a contatto
con le illusioni del mondo, in questo mondo vi voglio temperare. La conoscenza da voi fatta del
male, so come trasformarla in bene. La vostra esperienza è conoscenza. La conoscenza del male in
voi, è il mezzo che Io uso per combatterlo in coloro che Io vi mando.
Vi voglio senza paura; la paura è indice di debolezza, è non aver fede nella mia forza. La
forza mia è superiore a ogni lusinga del mondo, la mia forza annulla ogni vostra caduta.
Io vi chiedo solamente di tenermi nel cuore vostro, di credere che la forza mia annulla ogni
vostra debolezza. Io sono la vostra forza.
Pensate sempre che Io non vi sarò mai giudice. Voglio essere per voi il consigliere di fiducia.
Vi chiedo di non dubitare mai del bene che vi voglio, tutto quello che potrà farvi più felici Io ve lo
darò.
Allontanerò da voi ogni tristezza. Affidate a Me ogni sofferenza ed io vi darò in cambio la
gioia. Io sono tutto il vostro bene, perché Io vi ho messi nel mondo; nel mio Cuore siete, Io sono nel
vostro.
Bologna, sera del 9 aprile 1968
Il bene che mi offrite è accrescimento di misericordia per tutti. Il mio grande amore per voi
mi fa essere più indulgente con tutti. Tutti saranno beneficiati dal bene che mi date, non so essere
severo per amore vostro.
Sono severissimo quando si offende l'amore che vi unisce a Me. L'unione in Me non è altro
che lasciare fare a Me.
Quando cercate un rimedio a un errore vostro o a una ingiustizia altrui, date a Me piena
libertà di azione. Spesso sono ostacolato dalla vostra linea d'azione. La vostra mente è influenzata
dalle suggestioni degli uomini in malafede.
Io conosco le suggestioni e i suggestionatori, lasciate dunque che Io agisca per voi.
Ho bisogno del vostro permesso perché il bene che vi voglio mi fa essere rispettoso dei vostri
desideri, dei vostri errori. Niente è più prezioso del libero consenso. Rispetto la libera scelta e
spesso acconsento a scelte errate fatte da voi.
L'errore vostro non mi preoccupa, Io posso rimediare a tutto. Mentre vi chiedo di ascoltarmi,
vi offro la possibilità di scegliere; ascoltarmi non significa perdere la libertà di scelta.
La vostra vita potete viverla nella maniera che più vi è gradita; le strade sono tante. Se lo
volete posso consigliarvi la strada più facile, meno rischiosa e più bella per voi. Non importa a me
l'occupazione e lo stato che volete scegliere. Importante è che mi teniate a guida dei vostri passi.
Io eviterò a voi i pericoli che non potete vedere coi vostri occhi; le insidie dei vostri, dei miei
nemici, Io le conosco tutte.
I beni che cercate, a volte già li possedete e non lo sapete, sono a portata di mano: occorre
l'intervento mio per aprirvi gli occhi.
Tutto quello che ho riservato a voi spesso non riuscite a possederlo, perché i vostri scaltri
avversari o lo nascondono, oppure tentano di rubarlo.
Chiedete a Me, Io vi dirò quello che è vostro impedirò che altri vi usurpino quello che vi
appartiene.
Le richieste che mi fate devono essere molto chiare, perché Io devo tenermi alle parole che
dite, nell'esaudirvi.
La vostra parola si incide nel mio Cuore così come la pronunciate; è importante pensare e
riflettere bene prima di farmi richieste. Cercate di fissare bene ciò che volete da me. Se non siete
sicuri dei vostri desideri, se temete di domandarmi cose che non siano buone in avvenire, allora
potete chiedere a Me consiglio. Io vi consiglierò ciò che dovreste chiedermi di più urgente per voi,
per il vostro meglio, per la maggiore felicità vostra e di chi vi sta a cuore.
Le mie risposte potrete udirle chiare, semplici; Io vi do l'intima certezza del mio consiglio. È
necessario però mettervi nello stato di potermi sentire. Sarà l'umile e paziente attesa a prepararvi, a
disporvi all'ascolto.
Non siate mai frettolosi, né troppo sicuri di voi, dubitate del vostro desiderio. Quando sarete
dubbiosi di voi, dei vostri desideri, allora sì che incomincerete ad ascoltarmi, a sentirmi. Solo allora
capirete e senza dubbio che sono Io che vi parlo.
Il mio dire lo capirete perché sarà il più semplice, il più convincente. Quando sono Io a
consigliarvi, ogni dubbio scompare da voi. Nel dubbio invece sono sempre Io che mi faccio sentire
per cercare di farvi attendere. Il dubbio lo suscito in voi quando voglio farvi ricorrere al mio
consiglio. Attendete sempre la certezza che Io vi darò dopo che mi avrete chiesto pazientemente e
umilmente di allontanare il dubbio.
Le conoscenze che vi interessano maggiormente al fine di sentirvi più ricchi, più forti, più
felici, saranno vera ricchezza per il vostro spirito, per la vostra vita, quando imparerete a farle sotto
la mia guida.
Io posso farvi conoscere in un giorno, in un attimo tutto quello che non riuscireste a
conoscere in una intera vita. La conoscenza di voi stessi è possibile solo nel contatto diretto con Me.
Io so chi siete, da dove venite, dove dovete andare, perché la vostra vita è energia emanata
dalla mia volontà di donare quello che Io sono, quello che possiedo.
L'energia mia ha formato la carne che è servita a dare un volto al vostro spirito. Il vostro
spirito era prima che si rivestisse della vostra carne. Il vostro essere è lo spirito mio infuso nel
primo uomo; è quello stesso spirito mio che dando vita ad Adamo, per canali diversi, è giunto a voi.
Sono i canali che hanno contaminato lo spirito che era mio.
Lo spirito incanalato nella vostra mente dirige il vostro cuore e lo comanda. L'amore che è
nel vostro cuore è la mia presenza costante in voi. Il vostro cuore è buono per l'amore che Io vi
porto.
Se il mio amore rende buono il vostro cuore, la mente può dirigere il cuore a passioni
smodate che contaminano il vostro spirito. Lo spirito contaminato da varie passioni (carne, avarizia,
invidia etc.) dirige e contamina i vostri pensieri. I vostri pensieri impegnano la mente in desideri che
uccidono in voi lo spirito di amore. Senza lo spirito di amore siete preda e vittime delle passioni
della carne.
Le passioni carnali vi dividono e vi mettono gli uni contro gli altri (invidia). Il vostro cuore
solamente vi può salvare, perché è la calamita che Io ho posto in voi. Della calamita del cuore mi
servo per attirarvi a Me.
Pur contaminato dalla mente che lo può dirigere a passioni contrarie all'amore, il vostro cuore
rimane il centro dell'amore mio per voi. Attirare il vostro cuore a Me è costringere la mente a
retrocedere dalle insane intenzioni.
L'amore mio è più forte di tutte le passioni. Perciò col vostro amore di chi è vittima di
passioni, portate Me nel cuore di quell'uomo. L'amore che Io porto a quel cuore è un faro di luce
che illumina la mente. La mente, illuminata dall'amore mio, attira il mio Santo Spirito che dirigerà
l'intelligenza e susciterà pensieri fecondi per la gioia e la pace vostra, per la tranquilla armonia fra la
vostra mente e il vostro cuore.
Roma, 11 aprile 1968 – Giovedì Santo
Mi sono fatto uomo come voi, mi sono lasciato uccidere da voi per poter entrare nei vostri
cuori, per potervi dare l'amore che è il mio Cuore.
Avete a disposizione il mio Cuore che si fa vostro, per la conquista dei cuori degli uomini. È
questa la strada che vi ho indicata con la mia passione; penetrare nei cuori.
La mente si può suggestionare, ma il cuore si può solo conquistare; un cuore saldamente
conquistato sarà padrone della mente e la indurrà a volere solo quello che lui comanda e vuole. Non
è mai la violenza a conquistare il cuore di un uomo. È la mansuetudine, la bontà, il sacrificio, la
rinuncia, la perseveranza nel desiderio.
È una violenza fatta di sola volontà di non rinunciare mai a volere entrare in quel cuore. È
stata la mia morte in croce ad aprire a voi questa porta. Vi ho messo a disposizione anche la chiave
per entrare quando la troverete chiusa.
La chiave è il mio Cuore che si fa vostro ogni volta che mi chiedete di aprire la porta chiusa
di un cuore.
Io entrerò insieme a voi, perché se entrassi Io solo non creerei il legame tra voi; ognuno di
voi sarebbe legato a Me solamente. Invece Io voglio legare tutti fra di voi in Me, attraverso Me.
Questa è la ragione per cui ho sempre scelto e scelgo uno dei voi, al quale Io mi sono donato e mi
dono, per entrare in tutti.
La scelta fu fatta da Me sul legno della croce, durante la mia agonia. Fu allora che il Padre mi
concesse di scegliere fra tutti voi i più idonei a esprimervi, a portarvi la conoscenza di Me, di tutto
quanto Io ho ottenuto dal Padre in vostro favore, di tutto quanto voi potete per mio mezzo.
La vostra speranza di un ritorno alla pace, alla convivenza gioiosa e armoniosa tra voi è
fondata tutta su quelle scelte che Io feci allora.
Quegli uomini che ebbero tanta parte nel salvare il mondo dalla rovina, erano nel numero di
quelli che scelsi allora. Quei pochi che oggi sono nel mondo e vivono per donarsi a tutti, portano
ancora e sempre più efficacemente la misericordia e il perdono del Padre, che Io chiesi ed ottenni
per voi tutti. A questi uomini che vivono in mezzo a voi giunge continuamente una forza che regge
l'instabilità creata dal dominio delle ambizioni e passioni.
È la forza dell'amore mio che giunge a voi tutti per i canali già scelti durante l'agonia. La
sorgente di tutto il bene, di tutte le ricchezze che avete a disposizione è in Me; Io la invio a voi per i
miei canali.
Se non riconoscete l'origine, la provenienza da Me, di ogni bene, siete costretti a ricerche che
vi confondono e vi fanno perdere la gioia del godimento di quanto riceveste gratuitamente. La
riconoscenza solamente vi darà durevole godimento dei miei beni.
Inutile è chiedervi il perché di ogni cosa che non capite. Tutto invece potreste capire se
riusciste a non domandarvi perché. La soluzione di tutto è l'attesa paziente e serena della luce che si
accenderà in voi, si accenderà quando sarete contenti, felici di quanto già conoscete e possedete,
quando non vanterete diritto alcuno di voler sapere, possedere, vedere. Tutto il vostro essere deve
esprimere sempre e solo riconoscenza e amore. A questo punto potrete sapere, possedere, vedere
molto o tutto quello che non avete preteso. La riconoscenza vostra vi darà un diritto, sarà il diritto
all'amore di Colui che tutto può farvi sapere, possedere, vedere.
Quando il bene vostro si posa su un uomo che non brama di conoscermi, che non cerca, che
non ama la verità, questo uomo è lo strumento che Io uso per indurre voi a tenervi più intimamente
uniti a Me. Vi voglio più confidenti, più ansiosi di avermi al vostro fianco; vi parlo nel silenzio di
quell'uomo che non vi parla, che non vuole sentire parlare di Me. Quel silenzio diventa brama per
voi che mi amate, che mi amate ancora di più non trovandomi presente in quell'uomo che non vi fa
sentire la mia presenza. Il mio silenzio si fa ricerca, si fa timore per voi di avermi perduto, di avermi
offeso al punto di avervi abbandonati, di avere perduto l'interesse, l'amore, la volontà di attuare i
miei piani su di voi.
Io non ho mai ripensamenti, non cambio le scelte fatte, per i disegni stabiliti; non trascuro
neppure per un attimo l'interesse, la cura, l'amore per voi.
Vi guido a mantenere vivo e sempre più efficace lo slancio della ricerca di Verità e di Beni
che Io già avevo stabilito di mettere a vostra disposizione, per dare a voi la gioia di fare le mie veci,
per darvi autorità nel dire, nel fare ciò che il mondo non sa dire e non sa fare.
Voglio evitare a voi che la confusione e le idee dell'umanità sbandata possano togliervi la
serenità e l'entusiasmo che vi occorrono nel continuare a cercare e diffondere solo la Verità.
Solo per amore permetto l'incontro vostro con la menzogna; è per farvi amare sempre più per
mantenervi più saldamente legati e amanti del vero e del giusto.
Vi ho scelti a essere specchio della verità.
Vi difendo Io dalla menzogna e voi non sarete mai presi nella trappola dell'inganno, perché
tolgo il potere di suggestione di ogni spirito menzognero, mettendo in luce la verità. In ombra lascio
ogni falso e malizioso attentato alla verità.
L'ombra è assenza di energia, assenza di forza vitale, è decadimento e morte sicura.
Tutto ciò che vive, che vivrà è solo tutto quello che riceve calore dai miei raggi di luce; tutto
ciò che Io lascio in ombra, muore.
È nella verità colui che impegna tutto se stesso nel volere capire e attuare un programma di
maggiore conoscenza del vero. È l'umile ricerca dentro di voi che vi porterà a scoprirvi incapaci di
crearvi una vostra verità.
La verità che un uomo si è creata e vuole imporre agli altri uomini è imposizione di sola
menzogna. Colui che cerca una verità da imporre come dominio sugli altri uomini, impone se
stesso, non la verità.
La verità mia lascia libera anche la menzogna; la menzogna fa chiasso, fa violenza, strepita
perché ha paura del potere della verità.
Il potere della verità è nell'attesa paziente del crollo, della morte di ciò che non può
sopravvivere senza il calore della mia vera luce.
Voi che siete a contatto con le menzogne degli uomini, combatterete in voi stessi ogni spirito
di non verità, di viltà, nel vedere il male provocato dall'imposizione della bugia. Io posso aiutarvi ad
accelerare il ritorno al bene vostro solo nella verità. Il compito vostro è di volere il mio intervento
nell'abbattere le false credenze imposte da uomini assetati di vendetta e di desideri di dominio su
tutti e tutto.
Il crollo di questi miti falsi sarà inesorabile e inevitabile. Io anticiperò tale crollo quando sarà
chiesto con amore da voi. La vostra richiesta farà smascherare tutto e tutti i centri di diffusione di
menzogne che portano rovine incalcolabili a tutto il mondo. Il potere che Io darò a voi non sarà di
imporre la verità; sarà il potere di smascherare la menzogna. La verità si farà strada ogni volta che
la menzogna è smascherata. Il crollo di una sola menzogna è trionfo anticipato di verità, di bene, di
amore che è trionfo di maggiore felicità e benessere per voi tutti, perché con la verità entro Io.
Sono solo Io il vostro Dio che vi può procurare l'ordine, la pace, la ricchezza, la felicità.
Combattere la falsità, è diffondere il bene intorno a voi, è indurre Me a farvi conoscere altre
verità. Amando la verità amate Me. Colui che è veritiero per amore della verità, mi ama e mi
conosce. È l'amore alla verità che vi porterà a conoscerla, a viverla insieme a Me.
Accettare una verità per suggestione, per imposizione, per timore, non è amare la verità,
poiché è solo l'amore che vi dà l'intima unione con Me, sarà sempre solo l'amore alla verità che vi
farà conoscere la verità perché la verità è solo in Me.
Io conosco tutte le falsità diffuse intorno a voi.
La più piccola menzogna, come la più grande, sono l'ostacolo maggiore al vostro vivere
pacifico, al raggiungimento di quel progresso spirituale ed armonioso elevarvi che è la vera felicità.
Molti uomini buoni non producono niente di buono per loro stessi e per gli altri; la loro bontà
si limita a non fare del male agli altri e per amore del vivere più in pace evitano di prendere
posizione di resistenza al dilagare di errori che vedono e sanno riconoscere.
Questi esseri non sono chiamati buoni da me. Essi sono responsabili del diffondersi delle
menzogne e dei mali che colpiranno tutti. La loro passività rende ancor più attivi gli spiriti portatori
di disordini.
È solo chi non accetta, chi combatte, chi arresta in sé, per sé e per gli altri l'imposta
menzogna, che induce Me a prestargli l'aiuto che lo farà trionfare su tutti i nemici della verità. Colui
che scende a compromessi con le bugie degli uomini, non avrà mai Me al suo fianco. Io non posso
accettare di soccorrere un uomo che accetta delle bugie di altri uomini e pretende non solo il mio
soccorso, ma anche il mio benestare al compromesso con la menzogna.
Quell'uomo Io non lo aiuterò, perché non crede a Me, non crede al potere invincibile della
verità. Egli combatterà da solo e sarà schiacciato dalle bugie che ha accettato. Le preghiere che
questi mi rivolgerà, anche se assidue, non porteranno al trionfo della causa intrapresa.
Le cause che Io difendo, le preghiere che Io esaudisco, sono quelle di coloro che hanno
accettato di servire una causa sola: la verità per il trionfo della giustizia e dell'amore.
Non è ascoltata nessuna preghiera che non tenda a questo fine. Se il fine che vi proponete è
questo da me indicato, Io correggerò i vostri errori, appianerò la strada che dovrete percorrere,
difenderò voi e le persone a voi care da insidie e nemici, allontanerò tutti coloro che tentassero
ostacolarvi, ingannarvi e isolarvi, Io non permetterò mai ad alcuno di arrestare il vostro cammino,
per la conquista di coloro che vorranno ascoltarvi e seguirvi per tale via. Nessuno, per quanto
intelligente e in posizione di comando, riuscirà a confondere voi; Io in voi confonderò tutti coloro
che tentassero di confondervi. Non trascurerò di abbattere l'orgoglio di tutti coloro che intendessero
o osassero umiliare voi. Io umilierò e renderò impotenti tutti coloro che si riterranno autorizzati a
pretendere da voi di non dire le verità che conoscete. Inutile sarà la critica a voi, alla vostra maniera
di vivere, alle vostre debolezze di uomini. Ogni critica che vi riguarda sarà una grossa punizione per
coloro che l'avranno fatta. Si pentiranno amaramente di avere osato trattarvi da esseri che non
hanno mezzi o capacità di difendersi. La mia difesa interviene subito e sarà di ammonimento per
tutti. Le poche vittime della loro maldicenza sono quelle che vi daranno garanzia del Mio aiuto.
È per amore del trionfo di un Bene Superiore che toglierò potere ai malvagi; è per il bene di
tutti che farò conoscere la grande speranza che sarete voi che mi amate per ritrovare la strada giusta.
È la strada che condurrà a credere veramente nella possibilità di ottenere la Mia presenza ed
assistenza costante per tutti.
S. Giovanni Rotondo, 13 aprile '68 – Sabato Santo
Sono presente in modo particolare dove c'è desiderio di conoscermi, volontà di amarmi. Il
vostro desiderio di conoscere Me si fa donazione mia per quello che desiderate e Io desidero da voi.
Perseverare nell'amarmi dopo avermi conosciuto è impegno della volontà vostra. La volontà
vostra sarà una, solo con la mia, quando mi amate. La perseveranza dovete chiederla a Me;
chiedetemi sempre volontà di perseverare nell'amare Me.
La preghiera sarà incontro con Me, in un colloquio che è donarmi il cuore vostro con tutto
l'amore che contiene.
Le vostre parole, pronunciate nel silenzio, saranno creatrici; creeranno per voi un mondo che
sarà somigliante al mio, perché il mondo mio, per l'amore che vorrete donarmi, sarà vostro.
Il mio Spirito creerà per voi tutto quello che la parola vostra ha chiesto a Me, con amore e
per mio amore.
Il pensiero mio si trasferirà nel vostro, per indicarvi tutto ciò che Io penso e desidero; quello
che Io desidero sarà quello che voi pensate.
La luce dei miei occhi si rifletterà nei vostri.
Lo sguardo mio in voi si poserà ovunque non incontrerete riflessa la luce mia. In quei luoghi
privi di luce sarà necessario aumentare l'intensità della vostra. L'intensità della vostra aumenterà
nell'aumento di fervore delle preghiere che mi rivolgete. Il fervore accresce l'amore mio per voi,
accrescerà l'intensità della luce nel vostro sguardo; potrete vedere nel buio e illuminare.
La scoperta di sentirvi tanto in intimità col Creatore, vi darà la certezza di poter creare
insieme a Lui, ricreare una vita dello Spirito dove lo spirito manca.
La parola creatrice, di contatto riporterà nell'uomo la luce. La parola rivolta allo Spirito Santo
è l'amore del cuore di un uomo per il suo Creatore.
È la parola che si fa preghiera, si fa riconoscenza, si fa donazione di amore. Nella donazione
d'amore la parola di un uomo diventa creatrice di tutto e di tutti i beni. È donando a Me tutto quel
poco che avete ricevuto, è offrendomi tutto per amore, che Io creerò per voi tutto ciò che mi
chiederete con l'amore espresso dalle vostre parole. In tali condizioni le parole da voi pronunciate
saranno espressione del mio volere.
Il potere creatore di ogni vostra parola, sarà il potere manifesto del mio Spirito creatore che
agisce per dare forma al desiderio espresso dalle vostre parole, dai vostri pensieri.
I pensieri che rivolgete a Me in silenzio, sono il vostro intimo colloqui con Me, sono le
parole che Io solo odo e tengo segrete per il Mio e vostro Cuore. Il segreto contatto fra me e voi
sono tutti i vostri pensieri.
I pensieri che vi tengono distaccati da Me non possono distaccare Me da voi; Io sono sempre
presente anche quando voi mi credete o vorreste assente. La mia presenza è invisibile per la durezza
del cuore che si è dato tutto a conquiste di creature o di cose create per avidità di possesso e sete di
dominio.
Il possesso di tutto ciò che Io ho creato per voi non appaga durevolmente le brame del vostro
cuore. Le inappagate brame del cuore vi inducono, inducono le menti vostre a sempre nuove
ricerche di possessi nel tentativo di appagare il cuore che chiede senza sosta.
Tutto quello che siete riusciti a possedere, tutto quello che possederete del creato, non vi
toglierà mai l'insoddisfazione del cuore. Il cuore vostro non riuscirete a saziarlo neppure
possedendo tutto intero ciò che Io ho creato per voi. Il vostro possedere non vi soddisfa perché tutto
fu creato da Me per voi, come mezzo.
Il creato è il mezzo che vi ho messo a disposizione per ritrovare in esso il vostro Creatore,
ritrovarlo nelle creature come voi, amarlo nelle creature che lo hanno ritrovato, amarlo in quelle che
lo cercano, amarlo in quelle dove si nasconde per invitarvi a cercarlo. Negli individui che dicono di
poter vivere senza riconoscere l'esistenza mia avrete prova sicura della mia presenza anche in loro.
Il potere del mio amore per voi che mi amate vi dimostrerà che Io sono presente in coloro
che si proclamano senza Dio.
Io attendo solamente che voi mi chiediate di conquistare per mezzo del vostro cuore in
unione al mio, l'amore di tutti i cuori degli uomini che non possono amarmi, non vogliono amarmi,
dicono di non conoscermi, di non avere bisogno di Me, che Io non esisto, solo perché non hanno
ancora ricevuto il calore dei vostri cuori, dei cuori cui Io donai l'amore mio, per darlo a tutti
attraverso di voi che lo riceveste da Me. È per unirvi tutti in Me, che attendo di legarvi a quelli, per
mezzo della vostra richiesta di donarmi per voi a loro.
Io sono già presente negli atei, sono là ad attendere voi, attendo la preghiera vostra di unione.
Sarà questa la preghiera che vi farà scoprire la mia costante presenza, laddove si nega la mia
esistenza.
Sono Io che mi nascondo proprio in quegli uomini; mi nascondo per chiamarvi lì dove
maggiormente potrete dare prova della sincerità del vostro amore per Me.
Vi chiamo non a discutere la mia esistenza, la mia presenza; vi chiamo solo ad amare Me in
quelli, ad amare il ritorno alla luce, il trionfo di tutte le gioie che in me conoscete disponibili per voi
tutti.
Non dovete cercare forzati incontri con atei che non conoscete, amateli in Me. Dovete volere,
chiedere, offrire l'amore, al fine di giungere a soddisfare le brame del vostro insaziabile cuore.
Il Cuore vi chiede questo solamente: amore alle creature, al creato, per l'unità del tutto in un
Cuore solo, il Cuore che sarà sempre felice e sazio nell'amplesso di tutte le creature.
Il cammino che ognuno di voi dovrà percorrere, sarà indicato dal mio amore che dirigerà il
vostro cuore.
Sosterete dove troverete maggiori resistenze, per superarle, abbatterle e continuare il vostro
cammino. Le resistenze sono tutte barriere da superare per salire nella conoscenza. Io sono sempre
al di là dell'ostacolo, in attesa di venirvi in aiuto quando non riuscite a superarlo.
L'amore si sposta sempre più avanti, più in alto; vi invita così a camminare sempre, a
ricercarlo, a trovarlo più grande di quando lo avete smarrito, a conoscerlo meglio.
Io mi sposto di un gradino o più per attendervi più in alto, per farvi vedere e conoscere il
tutto dall'alto.
Il cammino dell'amore non si arresta mai. Il suo motore è il mio Cuore che il mio Spirito
dirige a vincere nei vostri le resistenze. Io trascino il vostro nel mio Cuore, per farne un motore
solo.
Nelle soste, negli incidenti, nei pericoli che vi minacciano vi attendo, pronto a rispondere alle
richieste di aiuto.
Vi trascino Io col motore mio, per togliervi dalla sosta, riparare i guasti, evitare nuovi gravi
pericoli.
Insieme a Me riprenderete il cammino che vi porta a raggiungere la vetta che vi ho preparata.
Ora, nessuno è asceso al Cielo, se non Colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell'uomo, che
è in cielo. E come Mosè innalzò nel deserto il serpente così è necessario che sia innalzato il Figlio
dell'uomo, affinché chiunque crede in lui, abbia la vita eterna. Chi crede in lui non è condannato;
ma chi non crede è già condannato, perché non crede nel NOME dell'Unigenito Figlio di Dio. E la
causa della condanna sta in questo: che la Luce è venuta nel mondo, ma gli uomini preferiscono le
tenebre alla luce...
L'amore è provvidenza. Provvede a tutto, per tutto e per tutti provvede alimento, per
accrescimento di amore, nell'intento di farsi conoscere, riconoscere.
I doni che vi fa la Provvidenza Divina, spesso non volete riconoscerli. L'assenza in voi di
riconoscenza è impedimento alla conoscenza delle vie che mantengono contatti diretti, continui con
Me, che di ogni bene ho provveduto e vi provvedo.
Non vi posso far mancare niente in quanto chiedete al fine di meglio donarvi. Sono costretto
a donarvi ogni bene e ricchezza quando li usate per accrescere in voi la possibilità di donare Me agli
altri. Sarà quindi provveduto a quanto desiderate se saprete accrescere la vostra riconoscenza alla
Divina Provvidenza.
Per quel poco che già possedete, ringraziatemi.
Il ringraziamento che Mi giunge accrescerà il godimento di quanto possedete, perché mentre
mi ringraziate, Io accresco nell'amore per voi, l'amore ai doni che avete riconosciuti miei doni a voi.
È l'amore Mio infuso in quei doni che può portarvi al loro godimento.
Tutto quello che la Mia Provvidenza vi ha donato e vi dona, è per farsi riconoscere, è per
farvi riconoscere quanto può l'amore.
Riconoscenza è riconoscere quanto Io vi amo; è credere che Io desidero donarvi tutto quanto
possiedo.
Io vi darò tutto quanto amerete possedere se nel vostro desiderio il possesso dimostrerete di
voler accrescere il possesso di Me, del Mio amore per voi, del vostro amore per Me, perché solo
nell'amore, nel riconoscere in tutto la presenza del Mio amore, avrete sicuro godimento di quanto
l'amore Mio vi può arricchire.
Accrescete l'amore a Me, accrescete la riconoscenza alla Mia Provvidenza; in cambio
otterrete, sicuramente accresciuti i favori, i doni della Mia che sarà vostra Divina Provvidenza.
Voi provvedete a donarmi tutto l'amore che avete. Io vi donerò tutta la Provvidenza, con tutto
il mio amore. Nel donare a voi il Mio Cuore, Io vi donerò tutto. Tutto può l'amore che vive in voi,
nel Cuore che era il mio e che ora è vostro. Io ho accettato l'offerta dal vostro piccolo cuore perché
me lo avete donato tutto intero. È nel dono del piccolo tutto che apparteneva a voi, che si fa
irresistibile il desiderio mio di dare a voi in cambio l'intero mio Cuore. Nel vostro piccolo cuore
saprò racchiudere tutto il mio grande Cuore. Amerete e otterrete tutto ciò che è creato e creatura
nell'amore.
Io vi amo al punto che non potete immaginare, mi offro continuamente onde evitarvi castighi
molto più gravi di quanto ora siete vittime. I castighi non sono Io a mandarveli, siete voi a
provocarli per l'uso sbagliato che fate delle cose create e per queste delle vite vostre.
L'amore che negate a Me non fa che sottrarre amore a voi stessi e amore alle cose che per
voi ho create.
Solo l'amore Mio può far vivere, crescere e prosperare tutto ciò che ha creato per le sue
creature. Le cose buone che vi donai per diletto, voi le fate diventare cattive, trasformate i Miei beni
in mali per voi. Si trasforma in male per voi quello che non coltivate nell'amore, che non sapete far
crescere e prosperare con rinnovato amore. È l'amore Mio che mantiene in vita voi e i beni che
usate. L'assenza o pochezza dell'amore per Me è far retrocedere l'amore che è vita, da voi stessi, dal
Creato perché tutto e tutti vivrete solo se diverrete un tutto nell'amore.
I castighi non li provoco Io. È separando voi dalla vita, che rendete impossibile ogni forma
di vita nelle cose create e non alimentate dalla fonte che le mantiene in vita: il Mio amore.
Se voi non accettate l'amore che do a voi, che vi chiedo, Io sono costretto ad allontanarmi
solo perché non mi volete. Quando voi mi allontanate, allontanate Colui che vi diede vita e in vita vi
può tenere solamente per rapporto di amore. L'amore rigettato da voi se si allontana vi priva di tutti
i doni che l'amore solamente poteva donarvi e mantenere in vita.
La natura che vi circonda non può vivere senza la luce, senza il calore dell'amore che è vita.
La vostra vita non resiste al gelo, all'assenza del calore del Mio amore. Non vi è pace in voi senza
la luce che vi dà conoscenza e amore per unirvi tra voi. L'assenza del mio amore, è assenza di
amore tra voi, è odio che vi gela, che raffredda i rapporti tra voi, è odio che vi ferisce, vi fa
sanguinare e poi morire.
S. Giovanni Rotondo, 16 aprile 1968
Io voglio insegnarvi a conquistare il Mio Cuore per farvi vivere nell'amore. Vi insegnerà il
mio Cuore a conquistare il cuore degli uomini. Vi insegnerò a portare a tutti gli uomini l'amore che
sarà la sola via per riportare pace alle genti, sola garanzia di ristabilire accordo tra i popoli che si
combattono in nome della loro giustizia che è odio che li divide e li uccide, in nome della loro
verità che è assenza di libertà, è schiavitù all'egoismo che vuole dominare per le passioni
dell'uomo, la libertà che è solo nello Spirito Mio infuso nell'uomo.
Lo Spirito Mio che è vita, che vi mantiene la vita, è Spirito di libertà. Lo Spirito Mio vi
lascia liberi di donare a Me l'amore che ho posto nel vostro cuore. Vi ho lasciati liberi di amare più
di Me le vane ambizioni di dominare gli uni sugli altri, liberi di voler possedere gli uni i Doni dello
Spirito, i Beni da Me creati che concessi all'altro, vi ho concesso libertà piena perché è solo nella
libera scelta di Me, che Io posso premiare la riconoscenza di coloro che tutto Mi donano perché
sanno e credono che tutto hanno ricevuto da Me.
La vostra fedeltà a Me, che con la vita tutto vi ho donato, è riconoscermi il vostro tutto, il
vostro vero Dio. La fedeltà nella riconoscenza a Me vi unisce in tutto che è felicità, pace e
armonia.
L'infedeltà è fare un Dio di ognuno di voi, fare un Dio di ogni vostra passione, di ogni vostra
menzogna. L'io che vuole fare di un uomo un Dio, è causa di divisione fra uomini, di lotte di
guerre, di rovine, di infelicità e di morte. La giustizia è una sola: giustizia è, amore alla verità del
Dio di tutti.
Io vi ho chiamati a portare il Mio Cuore nel mondo, per far conoscere a tutti che vi è una
sola verità, una sola giustizia: l'amore a Me, al mio cuore Divino. Nel Cuore di Dio solamente
troverete tutta la verità, tutta la giustizia che invano avete cercato e cercate altrove. È il Mio
Cuore, il Cuore del vostro Dio che vi invita a unirvi tutti voi che Mi avete conosciuto, voi che mi
amate, voi che dite di amarmi.
L'unione vostra è invito Mio ad aiutarvi reciprocamente a meglio conoscermi, a possedermi
sempre di più, per amarmi maggiormente.
Accrescerete in voi la Fede nella potenza Mia, vi sentirete capaci di conquistare a Me i cuori
che amate, di conquistare i cuori
di chi non Mi possiede
di chi non mi conosce
di chi non ha ricevuto il dono di Me
di chi non ha saputo cercarmi
di chi non sa chi Io sia
di chi vi chiede di Me
di chi non sa quanto posso
di chi si ritiene indegno di riavermi per essermi stato infedele.
Non vi turbate per la durezza dei cuori che non accettano di ascoltarvi, che non vogliono
sentir parlare di Me, che mi hanno rinnegato e mi rinnegano; non sarà mai vano il vostro impegno
nell'amare tutti quelli che non vi hanno ascoltato. Continuate a desiderare che l'amore entri in loro,
continuate a perseverare nell'amarvi tutti in Me. Il mio amore per voi aprirà molti di quei cuori che
voi credevate indifferenti al richiamo del vostro, del Mio amore. Per molti di questi indifferenti,
l'amore vostro sarà misericordia Mia nella loro ultima ora. Il Mio amore per voi si farà
misericordia per tutti coloro che pur non avendo voluto ascoltarvi sono rimasti sempre nel vostro
cuore; nel cuore vostro trovarono l'amore che voi avete saputo offrirmi al posto loro. Io non
dispererò l'amore che avete donato con perseveranza a chi volevate condurre a Me.
La perseveranza vostra nell'amore di quelli che sono stati sordi con voi, era perseveranza
Mia nel volerli portare nel Mio Cuore; a voi li mandai per chiedervi di prestare loro l'amore che
sarà il prestito più gradito che avrete fatto a Me. Il prestito di amore che fate a chi non sa, non
vuole amarmi, è donare salute, dare vita a coloro che stanno per morire, che sarebbero destinati a
perdere per sempre Me che sono la vera ed eterna vita.
L'amore vostro verso tutti coloro che non mi amano vi procurerà la riconoscenza Mia. La
riconoscenza Mia sarà aumento di amore per voi, aumento di tutti i beni che vi metterò a
disposizione. Io vi colmerò della Mia benevolenza, godrete della costante Mia presenza in voi.
La presenza Mia al vostro fianco toglierà tutti i timori che il mondo, la vita nel mondo vi
può procurare. Voi con me a fianco sarete sempre sereni e non soffrirete delle sofferenza del
mondo, conoscerete con Me la gioia di alleviare le sofferenze del mondo. Trasformerete con Me le
sofferenze degli altri in gioie, riporterete con Me ai cuori la speranza di ritrovare la pace perduta,
affronterete con Me i pericoli del mondo. Ma Io non permetterò che dei pericoli del mondo restiate
vittime.
Nella forza che vi fa capaci di superare le insidie del mondo, riconoscerete la forza Mia, la
forza del Mio grande amore per voi. È la forza che vi farà sicuri della vittoria, è la certezza di
vittoria che Io promisi a chi vuole, a chi sa tenere Me al suo fianco.
La mia fedeltà alle promesse fattevi è fedeltà nell'amare la salvezza di voi che Mi amate, di
tutti quelli che voi amate, di tutti coloro che vi amano, perché in voi che mi amate essi ameranno
Me. La fedeltà a voi sarà fedeltà a Me. La riconoscenza al vostro amore per loro, è riconoscenza a
Me, perché l'amore che sanno riconoscere in voi, sono Io che vengo riconosciuto e fedelmente
amato in voi. La vittoria vostra è vittoria Mia sui vostri, sui Miei nemici. I nemici vostri, i nemici
Miei potrete riconoscerli quando Io verrò a giudicare la Terra.
Ora mantenete nel cuore la certezza della Mia e della vostra vittoria, sicuri della Bontà e
Fedeltà del vostro Dio che quando tornerà sulla terra saprà giudicare con giustizia i nemici della
giustizia, i nemici della verità. Il mio cuore conosce tutti i nemici che resteranno nemici. I nemici
che verrò a giudicare saranno i nemici della verità, quelli che non potranno amare Me perché hanno
amato e amano la loro menzogna.
Io verrò a giudicare solamente il mondo dei superbi che, rinnegando la verità, portarono tra
voi il regno della ingiustizia loro, che è regno di menzogna, regno di superbia, regno di vanità.
Io porterò a voi il regno della verità che sarà regno di umiltà, regno di amore.
Cantate l'avvento del Mio Regno, nel canto che è il Salmo cantato da Davide al popolo che il
Padre aveva scelto, per farsi conoscere e amare da tutti i popoli della terra.
“Cantate al Signore un canto novo che cose mirabili Egli fece. Gli diede vittoria la Sua
destra e il vigore del braccio Suo santo. Fè nota il signore la Sua Salvezza: la Sua Bontà e Fedeltà
ricorda Israele, il popolo Suo.
Han visto anche gli estremi della terra, la salvezza elargita dal Dio nostro. Tutta la terra
acclami al Signore: gioite, esultate, cantate! Cantate al Signore su la cetra, su la cetra con voci di
gioia. Tra gli squilli, al suon delle trombe, fate festa innanzi al Re Signore. Sussulti il mare e
quanto vi è compreso, il mondo con i suoi abitatori, pur anche i fiumi facciano plauso, si uniscano i
monti al clamore innanzi al Signore, chè Egli viene, viene a giudicare la terra. Giudicherà il mondo
con giustizia e le genti nella verità”
(Salmo 98/97)
Ma ecco che CRISTO È RISORTO DAI MORTI, primizia di quei che son morti. Poiché
infatti a causa di un uomo è venuta la morte, così pure in virtù di un uomo è venuta la
RISURREZIONE dei morti. E come tutti muoiono in Adamo, così tutti rivivranno in Cristo.
Ciascuno però nell'ordine proprio, prima di tutti Cristo, poi quelli che sono di Cristo, al momento
della sua venuta.
Quindi verrà la fine, quando Egli riconsegnerà il Regno a Dio Padre dopo aver distrutto
OGNI DOMINAZIONE, OGNI AUTORITÁ e OGNI POTERE. Perché è necessario che Cristo
Regni “fino a che non abbia messo sotto i suoi piedi tutti i nemici”.
L'ultimo nemico che sarà distrutto è la morte. Dio infatti “tutto ha posto sotto i piedi di
Lui”.
Ma quando dice che tutto gli è stato assoggettato,è chiaro che si deve eccettuare colui che
Egli ha assoggettato ogni cosa.
E quando avrà assoggettato a Lui tutte le cose, allora il FIGLIO stesso sarà sottomesso a
Colui che gli ha sottoposto ogni cosa, AFFINCHÈ DIO SIA TUTTO IN TUTTI.
(Salmo – 71/70)
(Salmo 105)
Con grande mio dolore Padre Pio mi assicura che questa profezia del Salmo 105 si ripeterà
per colpa di coloro che sono ribelli al Volere d'Amore di Dio – Espresso nel “Quaderno
dell'Amore”- .
NOTIZIE
AUTOBRIOGRAFICHE
“...Se sei buono, quando sarai più grande, ti manderò dal Santo Profeta”.
Queste parole spesso ritornano e rivivono nel ricordo della mamma: quel Santo Profeta
era Padre Pio che a me, suo decimo figlio, la mamma insegnava a conoscere, per riconoscere e
amare nel Profeta l'inviato di Dio.
I racconti meravigliosi dei prodigi e della bontà di Padre Pio, per quelle amate parole,
divennero argomento di colloqui. I colloqui suscitarono interesse di conoscere da vicino quel
Profeta, che mia madre prometteva di donarmi come guida alla conoscenza di Dio.
L'interesse a conoscere Padre Pio si accrebbe insieme al desiderio di far presto a
diventare grande.
Sono nato a San Felice sul Panaro il 9 aprile 1926 dove i miei genitori gestivano con altri
soci un mulino. Mio padre, instancabile nel lavoro, a causa di questo, viveva nell'ambiente meno
propizio a coltivare e accrescere la conoscenza dei problemi dello spirito.
Alla vita dello Spirito di Dio dava alimento continuo la fede e l'amore di mia madre. Del
caro papà molti ricordano e ricorderanno le eccezionali prove di amore al prossimo, in estrema
umiltà.
I doni di Dio in mio padre, per la buona fede della sua natura, lo portarono ad eccessi di
fiducia nell'uomo, quindi di generosità verso persone che, non in buona fede, ne approfittarono.
Il comandamento di Dio “ama il prossimo tuo come te stesso” nel grande cuore di papà
finì per essere amore al prossimo più che a se stesso. Per questa ragione, negli anni precedenti e
immediatamente successivi alla mia nascita, i miei genitori si trovarono in gravissime difficoltà.
Dovettero ricominciare dal niente o quasi, dopo aver speso una vita di lavoro pesantissimo e con
ben nove figli cui provvedere.
La Divina Provvidenza, sempre amata e invocata dalla fede incrollabile dello spirito di
mia madre, non tardò a tendere la Sua mano, il Suo Consiglio. Il consiglio dello Spirito Santo
arrivò sotto forma di una lettera di Padre Pio, nella casa di San Felice dove era atteso, invocato da
una madre e da un padre di nove figli, umiliati dalla indifferenza degli uomini per la perdita del
frutto del loro lavoro.
Lo Spirito Santo consigliò a mia madre di attenersi alle parole sue date dal Profeta,
l'umile frate di Pietrelcina, allora poco conosciuto e ancor meno riconosciuto dalla maggioranza
degli uomini come uomo di Dio.
Il consiglio dato da Padre Pio fu di non dare ascolto ai cattivi consiglieri che tentavano di
suggestionare mio padre, per indurlo a prendere una strada sbagliata.
La strada giusta indicata dalla divina Provvidenza era di trasferire la famiglia a
Pavignane. Padre Pio assicurava che il lavoro in quel piccolo centro non sarebbe mancato e
avrebbe ricompensato mio padre di tutti i sacrifici e amarezze per il suo lavoro non ripagato.
A Pavignane andai all'età di due anni e nei cinque anni di permanenza ho udito i primi
racconti sulla vita meravigliosa di Padre Pio.
Con grande ammirazione guardavo l'immagine dell'uomo tanto affascinante per il suo
mistero, imparavo ad amarlo e a sentirlo membro vivo della mia famiglia, guida invisibile e amata
della mia vita.
Nell'anno 1933 giunse da parte di Padre Pio, indirizzato alla mamma, un secondo
consiglio. Parte della famiglia, i miei genitori me compreso, avremmo dovuto trasferirci a San
Matteo della Decima, frazione di San Giovanni in Persiceto.
Quando già da sette anni abitavo a Decima, mia madre mantenne la promessa fattami
nell'infanzia, di mandarmi dal Profeta di Dio quando fossi diventato grande.
All'età di 14 anni incontrai Padre Pio per la prima volta. La realtà non fu inferiore
all'aspettativa che, per i racconti di mia madre, doveva essere eccezionale. Non riuscivo a
comprendere quale fosse la misteriosa via che aveva data tanta conoscenza, fede e amore alla
mamma, per lo strumento di Dio, che non tutti gli uomini riconoscevano tale.
San Matteo della Decima dista circa seicento chilometri da San Giovanni Rotondo.
Mia madre non aveva mai avuto colloqui con Padre Pio. Una sola volta, nell'anno 1949,
si recò a S. Giovanni Rotondo per una breve visita.
Da pochissime persone, nei miei numerosi viaggi a San Giovanni Rotondo, ho udito
parole convincenti e sapienti come quelle che sapeva dire la mamma, per far conoscere e amare in
Padre Pio, il Profeta inviato da Dio.
Questo mistero mi fu chiarito da Padre Pio stesso, molti anni dopo quel primo incontro
con Lui.
Ritornai a Bologna felice di aver finalmente conosciuto il “Profeta”. - Ripresi gli studi
all'Istituto Aldini – Valeriani. Non amavo quel genere di studi, ma non avevo confidato a nessuno la
mia pena. Studiavo pochissimo e nell'intimo pensavo di abbandonare la scuola. La mia vita
spirituale era abbastanza piena. Con amore seguivo le pratiche di pietà. Ricevevo spesso la S.
Comunione, però pregavo con poco fervore Gesù Ostia. All'età di 11 anni, avevo sentito un signore,
che stimavo molto, dire: “Io non ho mai creduto che un pezzo di pane possa trasformarsi durante
la Consacrazione nel Corpo e Sangue di Cristo”. Non mi rendevo conto, ma ora ne sono certo che
proprio quelle parole ritornavano nel mio pensiero ogni volta che ricevevo Gesù Ostia.
Il 5 maggio 1940 ricevetti a Bologna una lettera molto importante che mi rilevò un
grande dono di Padre Pio. Egli da S. Giovanni Rotondo aveva potuto leggere i segreti più intimi
del mio cuore: l'intenzione di abbandonare gli studi e il poco fervore nel pregare Gesù Ostia, che
solo Dio conosceva.
Durante i tre giorni di permanenza a S. Giovanni Rotondo in casa di Clorinda, io e le mie
sorelle avevamo conosciuto la signorina Olimpia Cristallini di Perugia, anch'essa ospite della
Pensione.
Partendo per Bologna avevamo lasciato l'indirizzo alla signorina Olimpia, alla quale
però nulla avevo raccontato di me.
Con molta sorpresa mi giunse una sua lettera datata 3 maggio 1940, che trascrivo nei
punti essenziali:
“Mio buon Luigi.
È tanto che volevo scriverle...adesso non posso più transigere a scriverle e manifestarle il
desiderio del Padre – tanto che lo debbo fare per obbedienza, poiché come figlia spirituale non
posso negargli niente, fosse anche il sacrificio di morte.
Giorni fa mi ha incaricato di dirle a nome Suo che desidererebbe che Luigi di Bologna
studiasse di più, perché nelle preghiere vede che non studia, tanto che non sarà promosso se non
glielo fa sapere di ciò. Me lo disse dolcemente, sembrava che quelle parole dolci volessero dire la
pena che soffre il suo cuore per questa mancanza allo studio.
Mi fece così penare che non so esprimere, però mi disse che del suo andamento in quanto
alla chiesa è contento e deve seguitare, ma con un po' più fervore pregare Gesù Ostia quando
scende nel suo petto.
Mio caro Luigi, beato lei che il Padre l'avvisa di quello che desidera Gesù da lei. Povero
Padre! Quanto soffre se i suoi figli spirituali non mantengono le promesse che hanno fatto. Esso ne
è il responsabile davanti alla Maestà di Dio. Ma noi non facciamo, no questo? No, e più di me stessa
sono certa del mio caro Luigi che ha un animo tanto buono non vuole che il caro Padre, vittima
nostra, soffra per non riuscire agli esami. Esso vede il suo avvenire ed ha già stabilito della sua
posizione.
Mi raccomando caro, faccia che da quando legge la lettera non possa più vedere anche da
qui ciò che il suo figlio Luigi gli addolora l'animo e fa gemere dalle sue ferite tanto più
sangue...mettete ognuno di voi una forte, fortissima volontà in quello che desidera espressamente il
caro nostro Padre Santo.
Cerchiamo uniti di consolare il suo amareggiato cuore, perché i suo, è proprio quello di
Gesù.
Mi auguro...A tutti la S. Benedizione del Padre – Vostra sorella in Gesù.
Mentre mi disponevo a partire, il mio pensiero ritornava a quel lontano primo incontro con
il Padre di ben 14 anni prima. Come mai non avevo sentito il richiamo a ritornare a S. Giovanni
Rotondo durante 14 anni? Non potevo bene spiegarmi il perché.
Partito solo, giunsi a S. Giovanni Rotondo molto emozionato. La stradina che dal paese
porta al Convento dove viveva Padre Pio, era molto cambiata. Una nuova città era sorta.
Ascoltai la S. Messa di Padre Pio al mattino alle ore 5, come tanti anni prima. Il tempo
aveva lasciato le tracce della sofferenza nel fisico e nello sguardo dell'amato Padre. Durante la S.
Messa, mi sentivo quasi in colpa per essere stato lontano tanti anni e fui preso da intensa
commozione che sfogai in un lungo pianto. Finita la Messa, mi misi in sacrestia fra una grande folla
di uomini. Il Padre passò davanti a me per dirigersi alla sua cella. Ero sereno, senza alcun segno
visibile dell'emozione provata durante la S. Messa. Grandissima fu la mia sorpresa nel vedere Padre
Pio arrestarsi davanti a me con la sicurezza dei modi e dello sguardo di chi poteva vedere in me,
non un uomo, ma il ragazzino pauroso di tanti anni prima.
Non dubitavo affatto che il Padre potesse riconoscere nell'uomo il ragazzino Luigi di 14
anni. Il dubbio era solamente di non aver diritto di essere riconosciuto ancora come figlio.
Padre Pio, con voce di vero padre, col gesto amoroso della mano tesa verso il figlio, mi
toccò con forza dicendomi: “Figlio mio, sei qui finalmente! Perché hai pianto? Lo sai che non mi
piacciono i pianti!”
Avvinto da tanto amore paterno, si accrebbe l'amore mio verso il Padre. Nell'amore di
Padre Pio ritrovai, accresciuto, tutto l'amore del mio amato papà, che era ritornato in cielo.
Capii in seguito che, rispettosissimo dell'autorità dei genitori, Padre Pio voleva che nei
14 anni, dal 1940 al 1954, io vivessi il più possibile vicino ai miei cari genitori per donare loro
tutto il mio amore di figlio, nel rispetto dell'ordine d'amore verso l'autorità del padre e della madre.
Solo dopo la morte di papà, Padre Pio mi fece le veci di padre nel dirigere il mio spirito
all'amore di Dio e alla conoscenza dei problemi della vita terrena.
Dal 1954 i miei viaggi a S. Giovanni Rotondo divennero assai frequenti.
***
***
Mi trovavo nel corridoio del convento; alle pareti erano appese numerose stampe. Padre
Pio uscì dalla cella, ebbi possibilità di ricevere parole confortanti per il mio grande dolore del
quale Egli si rese partecipe. Gli occhi del Padre, tanto pieni di amore per tutti gli uomini, in quel
momento, non seppero placare il dolore del mio cuore. Riuscii a dire soltanto queste parole: “La
mamma Le voleva tanto bene, Padre, aveva fede e sembrava che La conoscesse intimamente
nonostante non avesse mai parlato con Lei”. Padre Pio camminava lentamente nel corridoio per
dirigersi al coro della vecchia Chiesetta.
Alle mie parole sembrava non voler rispondere, mi guardava fisso coi suoi grandi occhi
pieni di bontà e d'amore. Si fermò improvvisamente, alzò la mano e col dito mi indicò una delle
stampe appese alle pareti, come se la vedesse per la prima volta. Lesse quanto era scritto ed io
lessi insieme a Lui. Stava scritto: “La comunione dei santi”.
La sapienza di Dio in Padre Pio trovò una maniera inconsueta per spiegare il mistero che
fin dall'infanzia, per i racconti della mamma, aveva suscitato in me interesse a conoscere.
Per quel mistero rilevato ebbi maggior conoscenza dell'Uomo che di quel mistero doveva
far parte per la conoscenza di molti divini segreti.
Padre Pio mi aiutò ad alleviare la mia sofferenza attraverso maggior conoscenza.
In quella risposta mi fu detto l'amore di Dio per l'anima della mamma, che Padre Pio mi
dimostrò di amare al pari di me.
La promessa fattami fin dall'infanzia dall'amore di Dio, fu promessa data da Dio alla
mamma, per essere mantenuta, dallo spirito Suo, nelle parole di Padre Pio.
La prima promessa, non compresa, mi fu rivelata in parte dalla lettura di quelle parole
scritte. Vidi più chiaro il significato della lettera che Padre Pio mi aveva fatto giungere a Bologna
tre mesi dopo il mio primo incontro con lui.
Il Volere d'Amore del Verbo accolto, riconosciuto, amato dalla madre e promessa del
verbo d'Amore che si dona per essere mantenuta dalla fedeltà del Verbo all'Amore delle sue
promesse.
La fedeltà della mia mamma a volere accogliere, mettere in pratica i consigli del divino
Spirito, per le parole del fedele Sacerdote di Dio, Padre Pio, si fece promessa di fedeltà, da parte di
Padre Pio nel volere essermi amoroso Padre spirituale, per insegnarmi a conoscere lo spirito di
Dio. Insegnarmi a rigettare nell'uomo lo spirito che Dio non è. Gli uomini tutti che l'umile bontà di
mio padre seppe amare, senza avere imparato a conoscere lo spirito che animava molti di quelli, lo
portarono sull'orlo della rovina materiale. Fu l'intervento dello spirito d'amore di Padre Pio che
salvò , con i consigli dati, la famiglia dalla miseria, dalla ribellione e confusione che deriva sempre
allo spirito nel non veder chiaramente quale è il vero spirito che diffonde il male tra gli uomini.
La promessa dello Spirito di Dio in Padre Pio e nella mia mamma fu scambio di promessa
di spirito d'amore, nell'amore della promessa di Dio data all'uomo.
I consigli che giungono all'uomo dallo spirito ribelle a Dio che era, è. sarà il nemico di
Dio e dell'uomo, fino al giorno stabilito, sono il male del mondo.
La promessa di vittoria sui nemici suoi, il Supremo Verbo la donò per indicare la via del
retto consiglio a tutti gli uomini che amano accogliere nell'ascolto, solamente i consigli dati dallo
spirito della parola di Dio.
In questo secolo, specialmente, la confusione delle idee create dagli spiriti del male ha
diviso gli uomini in una lotta che è assenza di amore reciproco, per assenza di amore a voler
comprendere la Parola di Dio.
L'amore di Dio inviò Padre Pio per insegnare agli uomini di buona volontà ad amare la
conoscenza vera della volontà di Dio espressa dalle Sacre Scritture.
Le Sacre Scritture, diceva Padre Pio, non sono abbastanza amate dallo spirito dell'uomo
che, per assenza di amore alla Parola di Dio, non potrà comprendere e amare le verità rivelate dal
Divino Verbo. L'assenza di amore alla Parola di Dio è diminuzione di Grazia, è assenza di
conoscenza che porta al dominio degli spiriti infernali che, conquistando lo spirito dell'uomo,
dividono gli uomini.
Padre Pio ebbe in dono da Dio il discernimento degli spiriti; personalmente ho avuto prove
di questo dono divino.
Gli spiriti del male che sanno nascondersi in veste di agnelli non hanno mai confuso lo
spirito di Padre Pio, che degli spiriti che animano gli uomini sapeva riconoscere la provenienza,
l'origine.
L'amore alla santa umiltà che sa riconoscere come doni della Divina Sapienza i dolori, le
gioie della vita degli uomini è l'insegnamento che la parola di Padre Pio ha donato al mondo.
Apparentemente severo, Padre Pio curava con amore particolare le anime che non
conoscevano la gravità del peccato. Amava gli umili che, travolti dallo spirito del male, non
sapevano riconoscere l'origine dei loro mali. Per la non conoscenza del volere d'amore espressa
dalla Parola di Dio.
Padre Pio mi fece comprendere che “l'umile parla di Dio anche quando non sa niente di
Dio”. Nell'umiltà solamente si esercita la carità che Dio vuole.
Nell'umile uomo che non parla di Dio, Dio confonde il superbo che dice di parlare di Dio,
in nome di Dio.
In nome di Dio i superbi che parlavano di Dio fecero crocifiggere il Figlio di Dio, Dio
fattosi uomo per amore degli uomini.
Dio si lasciò crocifiggere per amore degli uomini da uomini che nel nome suo
giudicavano il Suo nome.
La vita di Padre Pio, offerta all'Amore del Nome di Dio, vuole offrirsi nello spirito
d'amore alle anime tutte che all'amore di Dio offrono il cuore loro.
I cuore dell'uomo offerto a Dio saprà parlare di Dio ogni volta che questi pronunci il
Nome di Dio; a quel cuore Dio rivelerà l'intimo mistero racchiuso nella sua Parola. Nella Parola
di Dio parla il Cuore di Dio.
***
Conclusi il soggiorno a S. Giovanni Rotondo nel giugno del 1956 con un incontro
imprevisto: una collega farmacista di Capodimonte (Viterbo) mi vide sul piazzale del Convento.
Dopo un affettuoso colloquio, m'invitò a proseguire assieme alla sua comitiva per Napoli e Pompei.
Avevo deciso di non accettare tale invito perché dovevo rientrare a casa, ma nell'ultimo colloquio
con Padre Pio, prima della partenza, Egli nel salutarmi m'indicò un'immagine della Madonna nel
corridoio del Convento. Volle che pregassi assieme a Lui e poi mi disse: “Va a Pompei, la tua
Mamma vive nel Cuore di Gesù; ora la Madonna è la tua Mamma”. Compresi allora che l'incontro
con la collega di Capodimonte e la sua comitiva diretta proprio a Pompei non era stato casuale.
Insieme con questa partii in giornata per Napoli e Pompei.
I fatti che accaddero mi dimostrarono che LA MATERNITÁ DELLA MADONNA È
VERITÁ. L'amore di Padre Pio seppe darmi tale certezza. Nell'accresciuta certezza dell'Amore
della madre di Dio, ritrovai la gioia perduta e il desiderio di donarla a chi non la possiede.
***
La vigilia di Natale del 1956 tornai a S. Giovanni Rotondo. Alla stazione di Foggia
incontrai un'anziana e gentile signora, la Baronessa Bianca Remy de Turicque di Roma. Dopo aver
scambiato poche parole, la Signora mi dimostrò molta simpatia e ci avviammo insieme a S.
Giovanni. Trascorsi un lieto Natale fra l'amore del Padre e la gentile compagnia della Baronessa
che, al momento di ripartire, m'invitò caldamente ad andarle a far visita a Roma.
Il comune interesse per le cose dello spirito, l'amore di Dio e di Padre Pio, crearono un
vincolo di profondissima, fraterna amicizia, fra la signora Remy e me. La costante ricerca di Dio,
nella gioia e nell'entusiasmo eccezionali, davano alla signora settantenne tanta vitalità, da farmi
trascorrere in sua compagnia le ore, come se fossero minuti.
Dopo la funzione religiosa del 26 dicembre 1956, nei corridoi del convento un gran
numero di persone, convenute da tutta l'Italia e dall'estero, faceva ressa intorno a Padre Pio.
Io non potei avvicinarmi al Padre, ma pur da lontano, riuscii a sentire alcune parole di
una conversazione fra il Padre e alcuni alti Prelati e laici.
Compresi che da parte di una di queste illustri persone era stato chiesto a Padre Pio di
dare spiegazione di un quesito molto difficile e importante. Non mi fu possibile udire quale fosse il
quesito sottoposto a Padre Pio. Udii invece chiaramente la risposta del Padre che, rivolto a quei
Signori, disse: “Voi intellettuali complicate troppo le cose! Io saprei darvi la risposta al quesito
degli Angeli. Però la tengo nel cuore e non posso dirla a voi”.
Poco dopo mi ritrovavo davanti al caminetto dell'albergo dove alloggiavo a S. Giovanni
Rotondo. Accanto a me stava un distinto signore che cortesemente si presentò: era un alto
magistrato di Roma.
L'avvocato mi chiese se ero stato presente durante la conversazione fra Padre Pio e
alcuni teologi. Mi disse quale era il quesito della Bibbia sottoposto a Padre Pio per una chiara
soluzione.
L'avvocato parlò con me per alcune ore, sempre ritornando col discorso al quesito tanto
interessante e difficile da risolvere.
Cercai inutilmente di distrarlo con altri discorsi su argomenti spirituali.
L'indomani mattina, dopo la S. Messa, Padre Pio diede a me la spiegazione del quesito,
che io non avevo chiesto di conoscere. Il Padre disse: “Devi dare solo all'avvocato di Roma la
spiegazione che ho dato a te del quesito degli Angeli”.
Circa un'ora dopo rividi l'avvocato al Bar dell'Albergo. Tutto quanto stava a cuore di
sapere di quel quesito all'illustre avvocato fu da me riferito con le testuali parole dettemi da Padre
Pio.
L'avvocato pianse di commozione e l'indomani, ripartendo per Roma, mi raccomandò di
fargli visita nella sua città.
Il 1° dell'anno 1957 salutavo l'amatissimo Padre Pio per far ritorno a S. Matteo della
Decima.
Circa due mesi dopo, ai primi di marzo 1957, ero di nuovo nei corridoi del Convento di S.
Giovanni Rotondo. Incontrai il Padre intento ad ascoltare le parole del Sindaco di quel paese e del
Padre Guardiano del Convento. Il Sindaco stava dicendo a Padre Pio che la richiesta fatta dal
Comune di S. Giovanni Rotondo alla Cassa del Mezzogiorno a Roma per ottenere finanziamenti
per lavori stradali e altri urgenti era stata respinta. Involontariamente udivo le parole del Sindaco,
trovandomi alle spalle del Padre.
Improvvisamente Padre Pio si girò verso di me e mi disse: “Tu devi andare a Roma e
occuparti di questa faccenda presso la cassa del Mezzogiorno”.
Rimasi sorpreso, allibito, e risposi: “Padre io non conosco Roma e non ho amici che mi
possono aiutare per questo compito”.
Il Padre con dolcezza e sicurezza rispose: “Non devi attraversare l'oceano per andare a
Roma. Su via, parti subito, con la Benedizione di Dio io ti accompagnerò”.
Il Sindaco ed il Padre Guardiano mi illustrarono la situazione e le richieste giuste da farsi
alla Cassa del Mezzogiorno.
Partii in giornata per Roma, accompagnato dalla sola fede nella giuda di Padre Pio.
Sul treno per Roma, incontrai un giovane avvocato, parlammo a lungo di vari argomenti.
Prima di scendere alla stazione di Roma, l'avvocato volle darmi l'indirizzo, incoraggiandomi a
rivolgermi a lui se avessi avuto bisogno di consigli. L'avvocato era espertissimo nelle pratiche alla
Cassa del Mezzogiorno. Il suo lavoro si svolgeva negli Uffici dell'Alto Commissariato per il
Turismo.
Fui accolto a Roma, che non conoscevo, molto affettuosamente dalla Baronessa Remy.
Mi recai alla Cassa del Mezzogiorno accompagnato dalle persone autorevoli incontrate,
una in treno e l'altra a Roma il giorno stesso dell'arrivo. Dopo un periodo di tempo ricevetti a
Bologna una lettera, che conservo, dal Vice Presidente della Cassa del Mezzogiorno. Mi assicurava
che i finanziamenti per i lavori stradali per il piazzale del Convento e altro, erano stati approvati.
***
Dal 1957 fino al 1968 mi recai a San Giovanni Rotondo quasi mensilmente.
Dopo le confessioni di Padre Pio mi diceva: “Vai a Roma”! Non comprendevo bene perché
dovessi recarmi a Roma. Ubbidivo al desiderio espresso dal Padre e a Roma mi recavo con sempre
accresciuto entusiasmo. Tuttavia la mia casa era a S. Matteo della Decima.
Ma molti amici di Roma e di altre città venivano a trovarmi al mio paese.
A Decima mi ero formato un gruppo di ottimi collaboratori, fra questi Primo Capponcelli
che divenne poi il capo comitiva di gruppi di persone desiderose di avere incontri e mantenere
contatti spirituali con l'amato Padre Pio.
Gli abitanti di S. Matteo della Decima con gioia accolsero l'invito mio e di Primo di fare
visita al santo frate cappuccino di San Giovanni Rotondo.
Le preghiere e le benedizioni del Padre diedero copiosi frutti di grazie a molte famiglie e,
per queste a tutti gli abitanti di San Matteo della Decima. Ricorderò a questo proposito che anche
la mia famiglia ebbe un segno della sollecitudine e dell'amore di Padre Pio e la prova che Egli,
anche a distanza di molti anni, ricordava tutte le nostre richieste di preghiere e di protezione.
Nei giorni fra Natale e Capodanno 1967-1968 mi trovavo a San Giovanni Rotondo.
La confessione con Padre Pio, in uno di quei giorni, fu più lunga del solito; il Padre mi
disse tante cose, fra l'altro mi avvertì che non avrei dovuto recarmi a Roma per Capodanno, bensì
a Bologna e aggiunse: “Nell'anno 1968 dovremo lavorare molto...non abbiamo tempo da
perdere...ecc”. Per gradi mi fu fatta luce sulle misteriose parole dettemi in quella confessione.
Infatti nella notte fra l'8 e il 9 aprile 1968 al compimento del mio 42° compleanno ebbe
inizio la RIVELAZIONE, il Padre incominciò ad ispirarmi le pagine del “Quaderno dell'Amore”.
A fine aprile gli feci recapitare una copia manoscritta del 1° Quaderno dell'Amore, Egli lo definì
“TESTAMENTO-PROMESSA di grazie che si doneranno, attraverso lo spirito di queste parole,
allo spirito dell'uomo che vorrà accoglierle con tutto l'amore del suo cuore”. Mi raccomandò di
pubblicarlo al più presto e di farlo giungere al Santo Padre, alla Gerarchia ecclesiastica e al
mondo.
Il 25 maggio 1968 si doveva celebrare a St. Luois, Stati Uniti, una grande festa in onore
del S. Cuore di Gesù. Padre Pio voleva farvi giungere per quella data il “Quaderno dell'Amore” e
ne aveva incaricato un Suo fervente figlio spirituale, il celebre compositore e direttore d'orchestra
Alfonso d'Artefa. Per motivi che non conosco il Maestro non poté partire e il “Quaderno” non
giunse in America per quella data. Il Padre ne fu molto addolorato perché affermava che le parole
del “Quaderno” erano una PROMESSA DI GRAZIE DEL CUORE DI GESU' Offerta al mondo
senza pace.
A Roma, nel mese di giugno 1968, gli amici carissimi Ugo e Cecilia Ammassari e Michele
Famiglietti stamparono una PRIMA EDIZIONE del “QUADERNO DELL'AMORE”, senza
prefazione.
Questo mi fu molto utile perché Padre Pio mi aveva raccomandato di farlo conoscere al
più presto a Roma; il motivo di tale fretta lo capii ben presto. Una sera fui invitato a casa dell'Ing.
P. Gasparri e, mentre presentavo ad uno scelto gruppo di persone la 1° edizione del “Quaderno
dell'Amore”, una signora molto addentro alla vita religiosa della Capitale, esaminandolo, si
meravigliò del mio appassionato appello all'amore del Cuore Immacolato, perché le risultava che,
proprio in quei giorni, alcuni ecclesiastici avevano proposto di togliere la devozione e le Immagini
del S. Cuore dalle chiese; essi affermavano che tale devozione, nata all'epoca del Giansenismo,
non era più necessaria.
Poco tempo dopo anche un altro caro amico mio e devoto figlio spirituale di Padre Pio,
Primo Capponcelli di Decima di S. Giovanni in Persiceto, si era assunto l'incarico di far stampare
una seconda edizione del “Quaderno”. Io, nel frattempo, avevo insistito presso Padre Pio di
togliere alcune parole e stampare anonimo; ma Egli mi aveva risposto: “Non devi togliere parola
alcuna e poi, perché stampare anonimo? Devi stampare a tuo nome, metter le fotografie e la
prefazione”.
Infatti la SECONDA EDIZIONE uscì completa, con una breve prefazione in un forte
numero di copie, nell'agosto del 1968, ad opera della Casa Editrice Istituto Padano di Arti
Grafiche di Rovigo.
In occasione del 50° anniversario della S. Stigmate che ricorreva il 20 settembre, Primo
Capponcelli organizzò un pellegrinaggio di giovani a S. Giovanni Rotondo per ringraziare e
festeggiare Padre Pio.
Prese con sé molte copie del “Quaderno dell'Amore” per presentarle al Padre e farle
benedire; inoltre, nella sua semplicità di uomo di Dio, pieno di fede e senza malizia, aveva iniziato
a distribuirle ai fedeli che erano convenuti a S. Giovanni; ma improvvisamente, senza alcun
motivo, gli fu vietato di distribuirle e perfino di parlarne. Il Capponcelli, alla presenza di molti
testimoni, difese accanitamente, ma invano, il desiderio espresso da Padre Pio.
***
Io invece il 20 settembre, per consiglio di Padre Pio, non mi ero recato a S. Giovanni
Rotondo bensì a Cianciano-Terme col caro amico Michele Famiglietti di Roma. Prendemmo
alloggio all'Albergo S. Antonino dove in quei giorni si trovavano, fra altri frati e sacerdoti, Mons.
Giuseppe Bo e Mons. Leoncello Barsotti di Livorno. Al mattino del 21 alle terme incontrai la Prof.
Letizia Mariani di Bologna, una delle insegnanti che mi aveva preparato, nelle materie letterarie,
all'esame di passaggio dalle Scuole Aldini al liceo Scientifico, nel lontano 1943; fui felice di vederla
e le feci omaggio di una copia del “Quaderno dell'Amore”; ne fu sorpresa e commossa.
Verso le ore 18 di quello stesso giorno, mi trovavo alle terme S. Elena con Michele;
improvvisamente si fece presentare a me, Luigi, Padre Pio e mi disse: “Devo anticipare la mia
partenza per il Cielo per salvare il salvabile. Qui sulla terra non mi ascoltano più, neppure molti che
si proclamavano a me fedelissimi. Non piangere! Io ti seguirò dal Cielo; la fede non c'è stata nelle
parole a te date, parole che Io ti dissi di chiamare “TESTAMENTO PROMESSA DI GRAZIE”...
Quello che si poteva salvare per mezzo del Testamento – Promessa nel mese di giugno, ora
(settembre 1968) non si può più salvare. Gli scritti serviranno ugualmente per beneficio dei
singoli”.
Il giorno successivo, 22 settembre, rimasi in albergo preso da una infinita tristezza; verso
le ore 17, mentre riposavo nella mia stanza, feci un sogno profetico: ne sogno mi apparve Padre
Pio in mezzo ad un esercito innumerevole di angeli bellissimi; Egli era tutto splendente di Luce e
di Amore.
Si avvicinò e mi abbracciò affettuosamente dicendo: “Figlio, figlio, figlio mio! Non devi
piangere per la mia morte che ti ho annunciato ieri, rimani forte e coraggioso e sereno nella mia
gioia: Io metterò a tua disposizione il mio esercito di angeli, Essi ti obbediranno in tutto! Io, Padre
tuo, sarò sempre vicino a te, di dirò quello che dovrai fare e dire per il bene tuo e di tutti coloro che
vorranno accogliere le parole tue e Mie. PORTERO' IN CIELO IL PENSIERO TUO, LASCIO A
TE IL PENSIERO MIO!”. Nel dire queste ultime parole, mi strinse forte la testa fra le mani
avvicinandola alla Sua; a quel contatto il mio cervello sembrò svuotarsi per riempirsi di una
sostanza nuova.
In quel momento Michele Famiglietti bussò ripetutamente alla porta della mia camera; mi
svegliai con un fortissimo male alla testa. Me la tenevo stretta perché avevo la sensazione che si
dovesse staccare dal corpo. Pregai Michele di attendere perché non potevo muovermi; appena mi
fu possibile gli aprii e alle sue domande ansiose risposi:”Padre Pio è venuto ancora e mi ha
lasciato una meravigliosa promessa...”.
Passai la notte fra il 22 e il 23 settembre quasi insonne; sentivo nel mio cuore la voce
dolcissima del Padre che mi chiedeva di leggerGli il “Quaderno” ed io lo lessi e lo rilessi fino
all'alba. Al mattino speravo ardentemente di essere stato vittima di una suggestione, ma verso le
sette mi chiamarono da Roma per dirmi che il grande Cuore di Padre Pio aveva cessato di battere!
I Monsignori, i sacerdoti e vari frati ospiti dell'albergo fecero il possibile per confortarmi e
dovettero ammettere che quanto io andavo dicendo da due giorni, era purtroppo accaduto.
Nella stessa mattinata ricevetti da Roma una seconda telefonata, era il Maestro Alfonso
d'Artega che era stato incaricato da Padre Pio di portare in America il “Quaderno dell'Amore”
entro il 25 maggio. Egli era profondamente commosso per la triste notizia e mi raccomandò di
andare subito a Roma perché l'arcivescovo di Pittsboug, Mons. Nicholas T. Telko, desiderava
conoscermi e parlarmi di Padre Pio e dei “Quaderni”. Egli aveva parlato con Padre Pio a San
Giovanni Rotondo due giorni prima della morte. Insieme all'amico Michele partii per Roma; ebbi
un lungo colloquio con Mons. Telko nella sua residenza romana.
Da Roma, assieme alla Baronessa Remy, proseguimmo per S. Giovanni Rotondo. Rividi
per l'ultima volta il Padre amatissimo nel riposo mortale del Suo Corpo Santo. In pochi attimi rivissi
tutta la mia vita, difesa e diretta dalle ali dell'Aquila del Cielo, venuta sulla terra a difendere i
deboli; il Padre, che era stato il mio amico fedele, la mia forza, non parlava più. La mia Aquila era
ritornata al Suo regno.
Poco prima di volare in Cielo, l'Aquila del cielo aveva voluto lasciare il suo pegno d'amore
ad un figlio suo rimasto sulla terra; il Padre amato mi aveva donato come pegno “I Quaderni
dell'Amore”, dono d'amore al Suo Luigi e a tutti i figli Suoi che attendono di riabbracciare il loro
amatissimo Padre in Cielo. Ricordavo il Cantico di Mosè:
“Porgete orecchio, o Cieli, e Io parlerò; ascolta, o Terra, ciò che la mia bocca proferirà.
Scenda come pioggia la mia dottrina, stilli come rugiada il mio discorso, come pioggerella in
sull'erbetta, come acqua sopra il prato, perché celebrerò il nome del signore! Date gloria al nostro
Dio! Egli è la roccia, perfetto è il Suo operare. Tutte le Sue vie sono diritte. Un Dio fedele, senza
iniquità, tutto rettitudine e giustizia”. Stavo piangendo sulla Salma del Padre, quando mi sembrò di
riudire le Sue dolci parole dettemi tanti anni prima: “Perché hai pianto? Lo sai che non mi piacciono
i pianti!”
Mi asciugai le lacrime e ritornai subito a Roma.
Il 17 ottobre 1968, il “Quaderno dell'Amore” e altri Quaderni che stavo scrivendo, in una
maniera che aveva del miracoloso, giunsero nelle mani di eminenti teologi romani che mi
ricevettero ed interrogarono a lungo, meravigliandosi che io sapessi tante cose segrete.
Così si avverò quanto il Padre aveva predetto: “I quaderni dovranno giungere al più presto
nelle mani di Sua Santità e della gerarchia ecclesiastica; il Papa e molti altri capiranno tutto”.
Io sono forse l'unico a capire meno di tutti però ho scritto e scrivo per l'obbedienza a Padre
Pio, per fede e amore a Dio, al Papa Paolo VI e alla S. Chiesa.
Con l'aiuto di Padre Pio e della Divina Provvidenza, il “Quaderno dell'Amore” è stato già
tradotto e pubblicato in francese, tedesco, spagnolo e inglese.
L'AUTORE
L'8 giugno 1960, Padre Pio scrisse di sua mano questa dedica sul mio messale:
“L'Angelo di Dio ti sia sempre ed in tutto di scorta, di sostegno e di guida”.
P. PIO CAPPUCCINO
Circa otto anni dopo (estate 1968) ricevetti da Padre Pio vivente la sua ultima
Benedizione.
Il Padre posò per tre volte la sua mano sulla mia testa e molto commosso e piangente
disse:
“figlio, figlio,
figlio mio”
Primo Capponcelli