L’area vitivinicola del Piemonte costituta dalla triade Langhe, Roero e Monferrato è stata
insignita del titolo di Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, in qualità di paesaggio
d’interesse culturale. A conferma di ciò, già Plinio il Vecchio, in epoca romana, menzionò
nelle sue opere, il Piemonte come l’area migliore per coltivare le vigne. Questo angolo
prezioso d’Italia è composto daimmense vallate, intervallate qua e là, da piccoli borghi e
incantevoli castelli medievali. Geograficamente comprende sei aree, che si estendono tra le
province di Alessandria, Asti e Cuneo e altri ventinove Comuni, per un totale di 10.789
ettari. Il paesaggio vitivinicolo delle Langhe-Roero e Monferrato racchiude tra le pieghe delle
sue vallate sconfinate un’eccezionale tradizione vinicola, che dall’antichità sino ai nostri
giorni è stata tramandata, di generazione in generazione, evolvendosi ad ogni passaggio. Da
tempo immemore costituisce per questa zona del Piemonte non solo un patrimonio culturale
prezioso, ma anche il fulcro della vita economica e sociale. Inoltre, la costante ed
instancabile opera di ricerca e miglioramento del ciclo produttivo del vino ha portato alla
produzione di vini eccellenti e apprezzati in Italia e nel mondo. Quindi se vi trovate da
queste parti, oltre a perdervi tra i vitigni sconfinati, non dimenticate di fermarvi in qualche
trattoria ad assaporare le preziosità enologiche della zona. Non ve ne peniterete.
Dalle montagne, alle valli, passando per le Langhe, il Roero e il Monferrato, la tradizione
culinaria piemontese si compone principalmente di prodotti caseari, salumi ed eccellenze
quali i vini e i tartufi. Tra i primi piatti, degni di nota sono gli agnolotti, figli dei ravioli liguri,
hanno un ripieno che varia a seconda della zona, ma che parte comunque da una base di
carni trite, uova e formaggio. La fonduta è uno dei fiori all’occhiello della cucina tradizionale
piemontese: è unacrema di fontina o toma, servita caldissima con fettine di tartufo.
I Tajarin sono sottilissime tagliatelle all’uovo tirate a mano, tipiche delle Langhe. Non
mancano poi i risotti, realizzati con diversi ingredienti, che costituiscono la base
dell’alimentazione di questa regione ricca di risaie. Gode di grande fama anche la bagna
cauda, una sorta di intingolo che viene servito a tavola in recipienti di terracotta, tenuti
costantemente in caldo. I secondi piatti della tradizione sono ilbrasato al barolo e le lumache
al Barbera…per chi ha il coraggio di mangiarle.
SAGRE E FESTE TRADIZIONALI IN PIEMONTE
Il Piemonte, entro i confini del suo meraviglioso tessuto territoriale, custodisce paesi e borghi di
grande impatto visivo, alcuni dei quali sono stati anche inseriti nella lista dei borghi più belli
d’Italia. Chianale, ad esempio, incastonato sulle Alpi a 1800 metri d’altezza, è un pittoresco
paesino di montagna con le case dai tetti di legno e pietra. Qui non lasciatevi sfuggire
l’occasione di assaggiare il formaggio locale d’alpeggio e i gustosissimi gnocchi di patate con
burro fuso.Garessio è un borgo medievale in provincia di Cuneo, composto da un manipolo di
case tutte addossate ai piedi del Colle San Bernardo. Mombaldone è l’ultimo borgo
medievale piemontese che conserva ancora le cinta murarie: passeggiare nel suo intricato
dedalo di vicoli e viuzze, tra gli edifici in pietra, vi catapulterà improvvisamente indietro nel
tempo. Incantevole è il borgo di Orta San Giulio, situato sulla sponda orientale del Lago
d’Orta, nel territorio della provincia di Novara. Il centro abitativo, che si sviluppa in riva al lago,
di fronte all’Isola di San Giulio, è ricco di palazzi del ’600 e ’700, e giardini preziosi. Nella Valle
del Po, si nasconde un piccolo agglomerato di casette, strade di ciottolato e cappelle: stiamo
parlando di Ostana, in provincia di Cuneo. In provincia di Biella invece, addentratevi lungo
le rue (le vie di ciottoli posti inclinati per far defluire l’acqua) diRicetto di Candelo, un luogo
dalla duplice funzionalità per gli abitanti di Candelo: magazzino dei beni primari in tempo di
pace e rifugio durante la guerra. Andate poi a caccia di murales che ritraggono scene di vita
quotidiana a Usseaux, in provincia di Torino. Nel cuore della Val D’Ossola, dirigetevi
a Vogogna ed ammirate le case dai tetti in pietra, il Castello Visconteo e le rovine dell’antica
rocca. Infine non perdetevi Macugnaga, un piccolo borgo (600 abitanti) che sorge ai piedi del
Monte Rosa: qui potrete ammirare le Walser, tradizionali abitazioni realizzate con basamenti in
pietra, interni in legno e balconi e tetti in pietra.
PAESAGGI VITIVINICOLI DI LANGHE, ROERO E
MONFERRATO
L’area vitivinicola del Piemonte costituta dalla triade Langhe, Roero e Monferrato è stata
insignita del titolo di Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, in qualità di paesaggio
d’interesse culturale. A conferma di ciò, già Plinio il Vecchio, in epoca romana, menzionò
nelle sue opere, il Piemonte come l’area migliore per coltivare le vigne. Questo angolo
prezioso d’Italia è composto daimmense vallate, intervallate qua e là, da piccoli borghi e
incantevoli castelli medievali. Geograficamente comprende sei aree, che si estendono tra le
province di Alessandria, Asti e Cuneo e altri ventinove Comuni, per un totale di 10.789
ettari. Il paesaggio vitivinicolo delle Langhe-Roero e Monferrato racchiude tra le pieghe delle
sue vallate sconfinate un’eccezionale tradizione vinicola, che dall’antichità sino ai nostri
giorni è stata tramandata, di generazione in generazione, evolvendosi ad ogni passaggio. Da
tempo immemore costituisce per questa zona del Piemonte non solo un patrimonio culturale
prezioso, ma anche il fulcro della vita economica e sociale. Inoltre, la costante ed
instancabile opera di ricerca e miglioramento del ciclo produttivo del vino ha portato alla
produzione di vini eccellenti e apprezzati in Italia e nel mondo. Quindi se vi trovate da
queste parti, oltre a perdervi tra i vitigni sconfinati, non dimenticate di fermarvi in qualche
trattoria ad assaporare le preziosità enologiche della zona. Non ve ne peniterete.