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A.A. – 2021/2022
Elettrotecnica e
impianti elettrici
Docente:
Anna Giordano
Outline
Interruttore differenziale
• Gli impianti e gli apparecchi elettrici devono essere isolati e protetti in modo che le persone non possano venire in
contatto con parti in tensione senza deliberato proposito.
• Le misure di protezione totale dai contatti diretti sono quelle che vengono normalmente adottate nel caso di
impianti accessibili a persone non aventi conoscenze tecniche o esperienza sufficienti a evitare i pericoli
dell’elettricità (persone non addestrate).
• Il termine totale indica che sono misure che impediscono sia il contatto volontario sia quello involontario.
• La Norma CEI 70-1 (EN 60529) descrive il grado di protezione dell’involucro di apparecchiature elettriche con tensione
nominale non superiore a 72.5kV attraverso un codice IP (index protection).
• Il codice indica il livello di protezione degli involucri per materiale elettrico, contro l’accesso a parti pericolose interne
all’involucro e contro la penetrazione di corpi solidi estranei e dell’acqua.
• La codifica è del tipo: IPXXAB. Le lettere IP sono seguite da due cifre indipendenti e talvolta da lettere. Nel caso in cui il
grado di protezione corrispondente a una delle cifre non sia precisato (perché non sia necessario o perché non sia conosciuto)
è sostituito con una X. Le lettere addizionali non sono obbligatorie.
o La prima cifra caratteristica, da 0 a 6 o lettera X, indica il grado di protezione contro il contatto di corpi solidi esterni e
contro l'accesso a parti pericolose;
o La seconda cifra caratteristica, da 0 a 8 o lettera X, indica il grado di protezione contro la penetrazione di liquidi;
o Eventuale lettera addizionale (A B C D) è utilizzata solo se la protezione effettiva contro l'accesso a parti pericolose è
superiore a quella indicata dalla prima cifra o se si vuole indicare solo la protezione contro l'accesso a parti pericolose e la
prima cifra è quindi sostituita da una X. Ha lo scopo di designare il livello di inaccessibilità dell’involucro alle dita o alla
mano, oppure ad oggetti impugnati da una persona.
o Eventuale lettera supplementare (H M S W) è utilizzata per fornire ulteriori informazioni particolari, relative al materiale.
Possono essere poste dopo la seconda cifra caratteristica o dopo la lettera addizionale.
Cellulari
IP57 (waterproof) e
IP67 (dustproof)
• Le misure di protezione parziale dai contatti diretti hanno il compito di proteggere solo dai contatti
accidentali; non hanno efficacia contro quelli intenzionali. Sono protezioni normalmente adottate nel caso di
impianti accessibili a persone addestrate.
o Ostacoli
▪ Hanno il compito di impedire l’avvicinamento accidentale del corpo a parti attive e il contatto accidentale
durante lavori sotto tensione. Non possono essere rimossi accidentalmente ma devono poter essere
rimossi senza chiave o attrezzo.
o Distanziamento
▪ Tale protezione si realizza evitando che parti attive siano simultaneamente accessibili a portata di mano.
• Non essendo la corrente che attraversa il corpo umano in grado di far intervenire i dispositivi di massima
corrente, l’unico dispositivo in grado di aprire il circuito in casi del genere sarà l’interruttore differenziale ad alta
sensibilità.
• L’isolamento ha un ruolo fondamentale sia nei contatti diretti sia nei contatti indiretti.
• È tutto ciò che intende impedire il contatto tra la parte attiva dell’impianto e l’uomo, tra la parte attiva e le masse,
tra diverse parti attive (rivestimento di un conduttore).
• Si distingue in:
o Isolamento funzionale, è l’isolamento che permette il funzionamento di un apparecchio elettrico, isolando
tra loro le parti a diversa tensione;
o Isolamento principale, è quello che isola le parti normalmente in tensione dall’ambiente esterno
all’apparecchio, quindi ha lo scopo di proteggere dalle tensioni di contatto.
o Isolamento supplementare, è un isolamento indipendente, che viene aggiunto a quello principale per
assicurare la protezione dalle tensioni di contatto in caso di cedimento di quest’ultimo; l’insieme dei due viene
detto doppio isolamento.
o Isolamento rinforzato, è un isolamento unico, in grado di assicurare lo stesso grado di protezione contro i
contatti elettrici del doppio isolamento.
• L’isolamento …
o Se non ci fosse, la parte attiva
sarebbe esposta e ci sarebbe il
rischio del contatto diretto;
o In caso di suo guasto, la massa
va in tensione e si rischia il
contatto indiretto.
• Alcune precisazioni:
o Si definiscono masse tutte le parte conduttrici, normalmente non in tensione, che possono andare in
tensione a causa di un guasto all’isolamento principale (CEI 64-8 art. 23.2).
o Sono considerate masse gli involucri degli apparecchi di classe 0 e I, mentre non sono masse gli involucri degli
apparecchi in classe II, perché non vanno in tensione se cede l’isolamento principale, essendoci anche quello
supplementare.
o La normativa infine vieta il collegamento a terra di componenti dell’impianto o apparecchi utilizzatori con
isolamento doppio, rinforzato, o ad isolamento totale.
o Il contatto indiretto è quindi quello di una persona con una massa, oppure con una parte conduttrice in contatto
con una massa, durante un guasto che interessi l'isolamento principale.
• L’impianto di terra è il sistema di collegamenti e dispositivi atti a portare un elemento metallico (masse e masse estranee) al
potenziale di terra.
• Schema generale di impianto di terra
M massa
ME massa estranea
PE conduttore di protezione
EQP collegamento
equipotenziale principale
EQS collegamento
equipotenziale secondario
MT collettore (nodo di terra)
CT conduttore di terra
DA dispersore intenzionale
DN dispersore di fatto
• Il terreno svolge la funzione di conduttore elettrico tutte le volte che tra due suoi punti viene applicata,
tramite due elettrodi, una d.d.p. Gli elettrodi immersi nel terreno si chiameranno dispersori.
• Si definisce resistenza di terra 𝑅𝐸 la resistenza che una corrente incontra nel suo percorso nel terreno tra
due suoi punti.
• Si consideri un dispersore emisferico distante dall’elettrodo di ritorno abbastanza da considerare il campo di
corrente radiale, ogni strato di terreno presenta una resistenza 𝑑𝑅 al passaggio di corrente. 𝑅𝐸 è la somma
delle resistenze elettriche elementari di queste porzioni di terreno.
𝐼𝐸
dispersori
TERRENO
𝐼𝐸
dispersori
TERRENO
dispersore e
• Il potenziale diminuisce allontanandosi dal
punto A
ddp tra
dispersore. All’infinito, esso è nullo.
• Il punto abbastanza lontano dal dispersore da
poterne considerare nullo il potenziale è definito
𝑽𝑨
terra di riferimento a potenziale zero.
𝝆𝑰 𝑰𝑬
• Sui punti dell’elettrodo, invece, risulta 𝑼𝑬 = 𝟐𝝅𝒓𝑬 ,
𝟎 𝒓𝟎 𝑨
definita tensione totale di terra, che rappresenta 𝒓
la d.d.p. tra l’elettrodo e il punto a potenziale zero.
𝑼𝑬
• Risulta = 𝑹𝑬
𝑰𝑬
𝑰𝑬
+
Terra di 𝑹𝑬 𝑼𝑬 Tensione e
riferimento a _ Resistenza
potenziale zero di terra
1/17/2022
Classificazione dei sistemi di distribuzione
• Le reti di distribuzione secondaria dalla cabina MT/BT all’impianto elettrico, in base allo stato del neutro e
al collegamento delle masse, sono identificate con due lettere:
o Sistemi TT
o Sistemi TN
o Sistemi IT
• E’ il sistema di distribuzione secondaria generalmente impiegato in Italia per l’alimentazione pubblica degli
impianti utilizzatori in BT, lontani dalle cabine di trasformazione .
• Il neutro è collegato a terra, direttamente o con impedenza trascurabile.
• Le masse sono collegate ad un impianto di terra locale, indipendente da quello del neutro, mediante un conduttore
di protezione denominato PE.
• Il conduttore di neutro è considerato attivo a
tutti gli effetti (può assumere tensioni
pericolose ad esempio a causa di cadute di
tensione su di esso) come tale deve essere
sezionabile e quindi gli interruttori devono
aprire su tutti i poli. Il conduttore PE invece
non deve mai essere sezionato.
carico
isolamento
massa
17/01/2022 Elettrotecnica e Impianti Elettrici
Sistema TT (guasto)
• In caso di guasto di isolamento di un apparecchio, si crea una corrente di guasto che circola lungo un percorso
detto circuito di guasto.
• Il circuito di guasto è costituito dalle impedenze dei due impianti di terra del neutro e delle masse, potendosi
trascurare le altre. La corrente di guasto dipende da esse.
• Se le impedenze sono basse, la corrente sarà
elevata ed interverranno gli interruttori di
protezione da sovracorrenti.
• Se le impedenze sono alte, la corrente sarà
bassa, ma c’è il rischio che la tensione della
massa rispetto a terra sia molto alta, quindi
deve intervenire un interruttore differenziale.
• Il circuito di guasto non interessa il terreno, quindi bassa impedenza, corrente alta, intervengono i dispositivi di
protezione da sovracorrenti.
• Era considerato più sicuro del TT prima dell’avvento degli interruttori differenziali.
• La sicurezza è legata molto all’efficienza del neutro.
• Nell’ambito dei sistemi TN, esistono anche soluzioni miste, classificate come TN-C-S.
• Se si verifica un guasto, la corrente si chiude o tramite capacità parassite (se il neutro è isolato), oppure tramite
l’impedenza non trascurabile del neutro (nel disegno non rappresentata).
• In entrambi i casi, l’impedenza è elevata e la corrente è bassa, quindi il circuito non viene interrotto e può
continuare a funzionare (ad un primo guasto).
• Questo va bene a patto che l’isolamento non ceda
troppo diminuendo l’impedenza e aumentando la
corrente).
• È necessario vi sia un collegamento a un unico
impianto di terra delle parti metalliche da proteggere,
la tensione sulle masse non superi i 25 V nel caso di
primo guasto a terra, il tempo di intervento del
dispositivo di protezione non superi i 5s quando si
verifica il secondo guasto a terra e vi sia un dispositivo
di controllo continuo dell’isolamento delle parti attive
verso terra.
17/01/2022 Elettrotecnica e Impianti Elettrici
Classificazione dei sistemi di distribuzione
Sistema Stato del neutro Collegamento delle masse
Contatto indiretto
senza messa a terra: Schema elettrico
il tratteggio indica la equivalente
corrente di guasto
• L’impianto di terra fornisce alla corrente di guasto un percorso verso terra e, nel caso di contatto indiretto,
rappresenta una resistenza 𝑹𝑬 in parallelo alla persona, di valore piccolo, attraverso cui deve chiudersi la
maggior parte della corrente di guasto.
Contatto indiretto
con messa a terra: il Schema elettrico
tratteggio indica la equivalente
corrente di guasto
• Per quanto riguarda la tensione di contatto nei due casi, si dimostra che:
𝑈𝑇−𝑇𝑇 𝑈𝑆𝑇−𝑇𝑇 𝑅𝐸
≈ =
𝑈𝑇−𝑇𝐼 𝑈𝑆𝑇−𝑇𝐼 𝑅𝐸 + 𝑅𝐸𝑁
• Il rapporto è minore di 1 ma per avere grossi vantaggi è necessario che la 𝑅𝐸 sia molto piccola. Nel caso
peggiore in cui 𝑅𝐸 ≫ 𝑅𝐸𝑁 , le tensioni di contatto nei due casi senza e con messa a terra coincidono.
• La condizione più sfavorevole si ha comunque quando 𝑅𝐸𝐵 ≅ 0 (pavimenti molto umidi e piedi nudi), per
cui si avrebbe 𝑈𝑇 = 𝑈𝑆𝑇 .
• Per una corretta protezione dai contatti indiretti, quindi, è necessario l’impianto di terra
coadiuvato da un ulteriore dispositivo di protezione.
• Principio di funzionamento
o In condizioni normali, le due bobine identiche B sono
percorse in senso opposto da correnti uguali e la loro
azione sul nucleo ferromagnetico toroidale è nulla. 𝐶
𝐼 ሶ − 𝐼𝑓ሶ
𝐼ሶ
𝐵 𝐵
o Quando si manifesta una corrente di guasto 𝐼𝑓 le due
correnti che attraversano le bobine B sono diverse, i
due flussi generati non si annullano e nasce una 𝐵𝐷
f.m.m. differenziale variabile che crea una f.e.m.
indotta sulla bobina differenziale BD. Superato un 𝐼 ሶ − 𝐼𝑓ሶ
𝐼ሶ
valore limite la tensione indotta attiva un organo di 𝐼𝑓ሶ
comando C che apre l’interruttore.
𝑅𝐸
• Tensione nominale, è il valore della tensione per il quale l’interruttore è designato a funzionare, la sua scelta dipende dalla tensione nominale
del sistema (230 o 400 V per i comuni impianti utilizzatori);
• Corrente nominale 𝑰𝒏 , è il valore di corrente che l’apparecchio è in grado di condurre ininterrottamente, la sua scelta dipende dal valore della
corrente d’impiego del circuito. Per gli interruttori differenziali magnetotermici per usi domestici e similari, i valori normali previsti sono: 10-
13-16-20-25-32-40-50-63-80-100-125 A.
• Corrente differenziale nominale d’intervento 𝑰𝒅𝒏 , è il valore minimo di corrente differenziale che determina l’apertura dei contatti entro i
tempi specificati dalle norme. Si dicono a bassa sensibilità quelli con 𝐼𝑑𝑛 > 0.03A, ad alta sensibilità quelli con 𝐼𝑑𝑛 < 0.03A. I valori normali
previsti sono: 0.01, 0.03, 0.1, 0.3, 0.5, 1 A.
• Corrente differenziale nominale di non intervento 𝑰𝒅𝒏𝟎 , è il valore massimo di corrente differenziale che sicuramente non provoca
l’apertura dei contatti. Il valore normalizzato è tipicamente 𝐼𝑑𝑛0 = 0.5𝐼𝑑𝑛 .
𝑰𝒅
𝑰𝒅𝒏𝟎 𝑰𝒅𝒏
• Tempo di intervento, è l’intervallo di tempo che intercorre tra l’istante in cui la corrente differenziale assume il
valore 𝐼𝑑𝑛 e quello in cui avviene l’apertura dei contatti. Può anche essere riferito ad una corrente multipla di 𝐼𝑑𝑛 .
Tipo di
Dispositivo
Idn [A] Tempi massimi d’intervento in secondi per
• Caratteristica d’intervento, è la curva, tracciata sul piano cartesiano, che lega il tempo d’intervento del
dispositivo, alla corrente differenziale 𝐼𝑑 . Definisce i valori corrente differenziale/tempo d’intervento che
caratterizzano il funzionamento del dispositivo.
• Potere d’interruzione differenziale nominale 𝑰𝒄𝒏𝒅 , è il valore massimo di corrente differenziale che il
dispositivo è in grado di interrompere. Valori normali sono: 0.5, 1, 1.5, 3, 4.5, 6 kA.
17/01/2022 Elettrotecnica e Impianti Elettrici
Interruttore differenziale
• L’interruttore differenziale deve essere munito di un tasto di prova con una corrente di prova che secondo le norme può
essere al massimo 2.5𝐼𝑑𝑛 . La prova eseguibile con questo tasto intende verificare che il rivelatore differenziale e il dispositivo
di sgancio siano ancora in grado di segnalare una corrente differenziale e di interrompere il circuito. Questa però è una prova
che non permette di stabilire se è rispettata la caratteristica d’intervento dell’interruttore differenziale (questa verifica deve
essere eseguita mediante appositi strumenti).
• I costruttori in ogni caso consigliano di provare gli interruttori differenziali col tasto di prova almeno una volta al mese
perché si è notato che la percentuale di guasti dei dispositivi così provati si riduce rispetto a quelli non provati con questa
frequenza.
• Il metodo più diffuso per la protezione dai contatti indiretti è la combinazione tra l’impianto di terra e un dispositivo che apre il
circuito in caso di guasto.
• Supponiamo di avere un guasto d’isolamento alla massa M, collegata all’impianto di terra, senza che alcuna persona la tocchi. Risulta:
• La norma CEI 64-8/4 impone, per i sistemi TT, l’uso di protezione a corrente differenziale, per i quali la relazione di
coordinamento si ricava considerando 𝐼𝐹 = 𝐼𝑑𝑛 , e 𝑈𝑆𝑇 ≤ 𝑈𝐿 ; si ottiene:
𝑅𝐸 𝐼𝑑𝑛 ≤ 𝑈𝐿
• Sostituendo i valori di 𝑈𝐿 , indicati dalla norma CEI 64-8/2 per gli impianti utilizzatori in corrente alternata in BT (tensione nominale inferiore
a 1000 V), si ottengono:
𝑅𝐸 𝐼𝑑𝑛 ≤ 50 e 𝑅𝐸 𝐼𝑑𝑛 ≤ 25
• rispettivamente per i luoghi ordinari (esenti da maggiori rischi) e per i luoghi particolari (locali a uso medico, cantieri, strutture agricole o
zootecniche). Nel primo caso, si può ottenere:
• Il vantaggio del differenziale è evidente: anche utilizzando differenziali a bassa sensibilità (𝐼𝑑𝑛 > 0.03A) si consegue una protezione adeguata
alla normativa anche con elevati valori della resistenza di terra.
• In pratica, per la protezione contro i contatti indiretti si usano differenziali con 𝐼𝑑𝑛 da 0.1 a 1 A.
• I metodi di protezione dai contatti indiretti che non fanno uso di impianto
di terra e interruzione automatica sono usati quando si preferisce la
continuità di servizio.
• Si tratta quindi di una protezione preventiva, che tende a impedire
condizioni di pericolo, a differenza di quella che interrompe il circuito che
si può definire protezione repressiva.
• Uno dei metodi più comuni è l’uso di apparecchi in classe II, con doppio
isolamento o isolamento rinforzato. Le parti metalliche non in tensione
non sono considerate masse e non devono essere collegate all’impianto di
terra. Tipici esempi sono alcuni elettrodomestici, televisione, asciugacapelli,
lampade da tavolo.
• I sistemi in categoria 0 o bassissima tensione ELV (Extra-Low Voltage) si riferiscono a valori di tensione tali che
generalmente non possono danneggiare persone e cose (tensione nominale inferiore a 50V in AC, 120 V in DC).
• I sistemi a bassissima tensione, possono essere classificati in SELV, PELV e FELV in funzione del trasformatore di
sicurezza e del collegamento al conduttore di protezione del circuito in bassa tensione.
• In questi sistemi, si può fare uso degli apparecchi in classe III, ovvero privi di isolamento e senza collegamento a terra
degli involucri.
• Tipici esempi sono impianti di telecomunicazione, citofono, impianti di segnalazione, suonerie.
Fusibili cilindrici in BT
Corrente nominale (A) Caratteristica Potere di interruzione
d’intervento nominale (kA)
0.5-1-2-4-6-8-10-12-16-20-25-32-40-45-50-63-… gG, aM 6-10-25-50
Interruttori differenziali
Tipo Corrente nominale (A) Corrente differenziale Potere di interruzione diff.
nominale (A) nominale (kA)
AC, A, B / G, S 10-13-16-20-25-32-40-50-63-80-100-125 0.01-0.03-0.1-0.3-0.5 0.5-1-1.5-3-4.5-6
17/01/2022 Elettrotecnica e Impianti Elettrici
Selettività delle protezioni
• In un impianto elettrico, la selettività del sistema di protezione è definita come la capacità del
sistema a far intervenire, nel caso di guasto, il dispositivo più vicino al punto di guasto, mentre il
resto dell'impianto deve continuare a funzionare regolarmente.
• In altre parole, lo scopo fondamentale della protezione selettiva è quello di coordinare l’intervento fra i dispositivi d’interruzione in
modo che un guasto che avvenga in un punto qualunque dell’impianto sia eliminato dal dispositivo posto immediatamente a monte del
guasto. In tal modo è messa fuori servizio soltanto la parte dell’impianto interessata al guasto, garantendo così la continuità di servizio
alla rimanente parte sana. Inoltre, l’interruzione di un solo dispositivo aiuta anche a identificare il circuito in cui è avvenuto il guasto.
∆𝑡
′
𝐼𝑚𝐵 𝐼𝑚𝐴 ′′
𝐼𝑚𝐴
0.25 0.5 1 𝑰𝒅
𝐼𝑑𝑛0𝐵 𝐼𝑑𝑛𝐵 = 𝐼𝑑𝑛0𝐴 𝐼𝑑𝑛𝐴
• Per garantire la selettività, occorre creare una zona dopo 𝐼𝑑𝑛𝐵 in cui
A non possa intervenire.
• Fra due interruttori differenziali installati in serie, interessati cioè dalla stessa corrente di dispersione, è garantita la
selettività verticale solo se il tempo massimo di intervento del dispositivo a valle 𝐼𝑑𝑛𝐵 è inferiore al tempo minimo di
non intervento di quello posto a monte. Inoltre, deve essere:
𝐼𝑑𝑛𝐵 < 𝐼𝑑𝑛0𝐴 ⇒ 𝐼𝑑𝑛𝐴 > 2𝐼𝑑𝑛𝐵
• La norma CEI (64-8) prevede un rapporto di almeno 1:3 tra le correnti differenziali nominali del dispositivo a valle rispetto
a quello a monte.
• Per garantire ulteriormente la selettività verticale, si ragiona allo stesso modo in relazione ai tempi di intervento, per cui la
norma prevede anche un interruttore con ritardo di intervento intenzionale denominato di tipo S da installare a monte
rispetto a quelli per uso ordinario che invece sono chiamati di tipo G. Per garantire la selettività su tre livelli occorre usare
anche differenziali con tempo di intervento regolabile.
• Un’eccessiva caduta di tensione pregiudica il buon funzionamento delle apparecchiature perciò è necessario, nei vari punti
dell’impianto, verificarne il valore.
• La Norma CEI 64-8/5 raccomanda di non superare, tra l’origine dell’impianto elettrico e ogni punto di utilizzo, il 4%
della tensione nominale (si ricorda che l’ente fornitore deve garantire la tensione nominale al punto di consegna con una
tolleranza del 10%, secondo la norma CEI EN 60038 - CEI 8 12:2012).
• Con i metodi di calcolo si ricava il valore teorico della sezione del cavo, dal quale si deve passare a quello
commerciale.
• Nel caso di linee brevi e alimentanti carichi di piccola potenza può accadere che la sezione calcolata sia
estremamente ridotta, anche 1mm2. Tuttavia, sebbene quella sezione possa farsi carico della corrente di impiego
del circuito, un cavo con piccola sezione potrebbe essere poco adatto a sopportare le sollecitazioni meccaniche
derivanti dalla posa in opera. La norma ha stabilito delle sezioni minime:
Impiego Sezione mm² Esempio
Tensioni ≤ 50 V 0,5 Per l’impianto citofonico, segnalazione acustica e luminosa, altro
Condutture volanti 0,75 Per lampade ed utilizzatori a basso consumo
Si usa per l’illuminazione in generale ed anche per alimentare le prese di corrente che
1,5
consumano meno di 10A
2,5 Alimentazione delle prese che consumano meno di 16A
Derivazioni
Dorsale secondaria che alimenta le prese e alcuni utilizzatori (boiler,forno….) con un
4
consumo di 16A
6 La dorsale principale
• Nel rispetto delle sezioni minime dei conduttori, definite dalla norma, ecco uno schema con le tipiche sezioni
utilizzate a seconda del circuito dell’impianto elettrico.
• Attenzione, se la c.d.t. supera il 4% perché la linea è molto lunga, aumentare la sezione dei conduttori del
circuito.
17/01/2022 Elettrotecnica e Impianti Elettrici
Sezione del neutro
• La sezione del neutro dipende dal valore di corrente che lo percorre. In un circuito monofase, la corrente è la
stessa della fase, mentre nei trifase è pari alla corrente di squilibrio tra le fasi.
• La norma CEI 64-8/5 fornisce indicazioni sulla scelta della sezione del neutro in funzione della sezione dei
conduttori di fase.
• Il conduttore di protezione deve essere dimensionato sia per sopportare le sollecitazioni termiche dovute alla
corrente di guasto verso terra (che in condizioni di regime è nulla) sia per sopportare eventuali sollecitazioni
meccaniche o azioni corrosive (le norme a tal proposito stabiliscono delle sezioni minime). Il dimensionamento
può essere effettuato, con un metodo semplificato, in funzione della sezione del conduttore di fase.
Cu Al
PE PEN PE PEN
𝑆𝐹 < 16 𝑆𝑃𝐸 = 𝑆𝐹 𝑆𝑃𝐸 = 𝑆𝐹 𝑆𝑃𝐸 = 𝑆𝐹 𝑆𝑃𝐸 = 𝑆𝐹
16 ≤ 𝑆𝐹 ≤ 35 𝑆𝑃𝐸 = 16 𝑆𝑃𝐸 = 16 𝑆𝑃𝐸 = 16 𝑆𝑃𝐸 = 25
𝑆𝐹 > 35 𝑆𝑃𝐸 = 𝑆𝐹 /2 𝑆𝑃𝐸 = 𝑆𝐹 /2 𝑆𝑃𝐸 = 𝑆𝐹 /2 𝑆𝑃𝐸 = 𝑆𝐹 /2