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Per cominciare la meditazione, sedetevi in una posizione confortevole e cercate di essere attenti alla

respirazione, come essa entra ed esce dal corpo, attraverso le narici. Dovreste percepirla proprio al di
sotto del naso, ossia in qualche parte attorno alle narici; questo è chiamato il punto del tocco. Non
seguite la respirazione nel corpo, o al di fuori del corpo, oppure, altrimenti non potrete perfezionare la
vostra concentrazione. State semplicemente attenti alla respirazione nel posto più sensibile che essa
sfiora, o tocca, che questo sia al di sopra del labbro superiore, o attorno alle narici. Allora sarete capaci di
sviluppare e di perfezionare la vostra concentrazione.

… Rimanete, soltanto, attenti alla respirazione in quanto concetto.

Il concetto della respirazione è l’oggetto di Anapana sati. E’ l’oggetto sul quale dovete concentrarvi per
sviluppare la meditazione. …

Oppure, il Visuddhimagga suggerisce di contare le respirazioni. Dovreste contare dopo la fine di ogni
respirazione: inspiro, espiro, “1”, inspiro, espiro,”2″, ecc.

Contate così almeno sino a 5, ma non oltre 10 (poi, riprendete da 1). Sarebbe bene contare sino ad 8,
poiché ciò ricorda il Nobile Ottuplice Sentiero che voi state cercando di seguire. Contate, dunque, sino al
numero che avete scelto, e stabilite il tempo in cui non permetterete alla vostra mente di andare alla
deriva, o di vagabondare. Siate solo tranquillamente attenti alla respirazione. Quando conterete in
questo modo, realizzerete di essere capaci di concentrare il vostro spirito, e di renderlo tranquillamente
attivo.

Dopo avere concentrato la vostra mente per almeno una mezz’ora, dovreste procedere alla prima ed alla
seconda tappa della meditazione:
1) Inspirando a lungo, egli realizza “Inspiro a lungo”; espirando a lungo, egli comprende: “Espiro a lungo”.

2) Inspirando brevemente, egli realizza: “Inspiro brevemente”; espirando brevemente, egli comprende
“espiro brevemente”.

A questo punto, voi dovete sviluppare l’attenzione sulle vostre respirazioni, che esse siano lunghe, o
brevi. Qui, “lunghe” e “corte” non si riferisce alla loro lunghezza in centimetri, ma a quella della loro
durata. Decidete quale sia la durata che ve le fa chiamare “lunghe” e quella che ve le fa chiamare “corte”.
Siate attenti ad ogni respirazione (inspirazione + espirazione). Noterete che, a volte, è lunga, a volte
corta. Nella tappa presente è sufficiente solo notare questo dettaglio. Non constatate “inspiro-espiro
lungo, inspiro-espiro corto”; concentratevi soltanto sull’inspiro-espiro, e siate vigili, in modo da sapere se
ogni respirazione è lunga, oppure corta. Respirate naturalmente, senza cercare di fare delle respirazioni
lunghe, o corte.

A questa tappa può apparire il nimitta (un segnale interiore – come la repentina comparsa o visione o
percezione di un simbolo che può, ad esempio, essere una stella di luce o altro – che indica come la
concentrazione si sia rafforzata; comparsa che precede uno stato soggettivo d’assorbimento intrinseco
più completo – ndr), ma se siete capaci di respirare in modo calmo per circa un’ora senza che alcun
nimitta appaia, dovreste passare alla terza tappa:

3) “Sperimentando (la respirazione) con l’intero corpo inspiro”, così, egli si esercita. “Sperimentando (la
respirazione) con l’intero corpo espiro”, così, egli si esercita.

Qui, Buddha vi indica di rimanere attenti alla respirazione, dal suo inizio alla fine. Facendolo, può
apparire il nimitta. Se questo è il caso, non rivolgete la vostra mente su di esso, ma rimanete con la
respirazione.

Se rimarrete tranquillamente attenti alla respirazione, dal suo inizio alla fine, per circa un’ora, ma il
nimitta non appare, dovreste passare alla quarta tappa:

4) “Tranquillizzando la formazione del corpo inspiro”, così, egli si esercita.

“Tranquillizzando la formazione del corpo espiro”, così, egli si esercita.”

Per fare quanto precede dovreste decidere di tranquillizzare la vostra respirazione, e restare attenti ad
essa, di continuo. Non dovreste fare altro, oppure la vostra concentrazione cesserebbe.

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