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SCHEDA TECNICA N° 7

Cannone Mitragliera BREDA mod. 1935 cal. 20

Mitragliera mod. ‘35 cal. 20 mm. durante una scuola di tiro presso il Poligono di Nettuno 1935-1940 circa

Ditta Costruttrice: BREDA – Costruzioni Meccaniche (ITALIA).


ISOTTA-FRASCHINI (ITALIA).

Periodo di servizio: dal 1935 al 1945.

Altre denominazioni: Mitragliatrice BREDA da 20, Mitragliera M.35.

Dati numerici:
- calibro 20 mm “Breda”,
- lunghezza compessiva 187 cm;
- lunghezza della canna 130 cm;
- peso 307,7 kg (della sola arma in batteria);
- settore verticale di puntamento da - 5° a + 85°;
- settore orizzontale di puntamento 360°;
- velocità iniziale circa 840 m/s;
- peso del proietto perforante 140 gr;
- peso del proietto AE con spoletta “extrasensibile” 135 gr;
- gittata massima sull’orizzonte circa 5500 m;
- altezza massima di tiro circa 2500 m;
- tiro utile c/a circa 2000 m;
- celerità di tiro 220 colpi al minuto.

Affusto: a treppiede dotato di affusto ad aloni sia per il tiro c/a che per il tiro terrestre, e a piattaforma nella
versione da installazione fissa (mod. ‘39).

Caricatore: a nastro rigido (piastrina di caricamento) da 12 colpi, con la possibilità di effettuare il tiro prolungato
affiancando una piastrina a quella già inserita tiro durante
La Mitragliera BREDA 20 mod. ‘35 è forse uno dei migliori esempi di arma polivalente mai
costruiti.
Si tratta di un’arma funzionante a recupero gas con cilindro di presa posto a metà della canna,
con otturatore prismatico, con massa battente, a manovra verticale e scorrevole azionato da un
accoppiamento a piani inclinati portati dall’asta del pistone recupero gas e che avevano lo
scopo di spingere verso l’alto l’otturatore nell’ultimo tratto della corsa di chiusura.
Lo sparo avveniva all’atto della chiusura dell’arma e tra un colpo e l’altro l’otturatore rimaneva
aperto (anche dopo la partenza dell’ultimo colpo).
All’atto dell’espulsione il bossolo sparato veniva reinserito nella piastrina di caricamento da
un apposito risalto ricavato dal pieno del blocchetto dell’otturatore e che aveva anche il
compito di sfilare la cartuccia dall’alveolo di alimentazione.
Per ottenere il tiro continuo bisognava appoggiare un ulteriore caricatore, tiro durante, a quello
già inserito.
La BREDA 20 era congegnata in maniera tale che si potesse effettuare il tiro terrestre e quello
contraerei senza dover sostituire il congegno di puntamento a cannocchiale o cambiare
l’assetto dell’affusto o della piattaforma.
Autotrainabile, scomponibile in carichi, someggiabile e aviolanciabile, rappresentò la migliore
arma di reparto per la difesa c/a alle basse e bassissime quote a disposizione dei reparti mobili
del R.E. e della Milizia.
Oltre che alle Batterie Mobili di a. c/a leggera la Mitragliera M. 35 equipaggiò diversi mezzi
blindati come i carri armati ANSALDO L. 6, le autoblindo VIBERTI-SPA-ANSALDO AB. 42
e AB. 43 e le camionette armate VIBERTI-SPA “Sahariane”.
Fu presente su tutti i fronti e nella versione mod. ‘39, da installazione fissa, venne intensamente
usata dalla MDICAT.
Fu una delle prime armi a poter disporre di una vasta gamma di munizioni tale da permetterle di
essere efficacemente utilizzata in quasi ogni situazione; esisteva munizionamento con proietti
traccianti, perforanti esplodenti, perforanti traccianti esplodenti, traccianti esplodenti autodi-
struggenti extrasensibili, esplodenti extrasensibili.

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