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STALLE BOVINI DA LATTE

STABULAZIONE LIBERA
Guerzoni Alessandro
Mazzini Alessia
5DP
guerzo.ale@gmail.com
alessia.mazzini.2000@gmail.com
INDEX
I. Definizione [3]
II. Settore di produzione [ 5 – 40 ]
I. Area di Alimentazione [ 6 – 10 ]
II. Area di riposo [ 11 – 17 ]
III. Area di Mungitura [ 18 – 34 ]
III. Settore Improduttivo [ 41 ]
IV. Settore di esercizio [ 42 - 45 ]
V. Sistemi computerizzati nella gestione della mandria [ 46 - 48 ]
VI. Composizione progettuale spazi stalla stabulazione libera [ 49 ]
VII.Spazi Accessori alle Attività Produttive [ 50 ]

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INTRODUZIONE
Nella stabulazione libera gli animali possono muoversi liberamente.
Vantaggi Svantaggi
Diminuzione della manodopera per il governo Aumento dei costi di produzione per capo
Migliore condizioni e igiene nella mungitura Maggiore incidenza di traumi ad arti e mammella
Superiore qualità del latte Minore durata della carriera riproduttiva
Semplificazione dell’automazione della stalla Aumento della quota di rimonta annuale
Individuazione più facile delle bovine in calore
Minori problemi ostetrici e migliore facilità del parto
Riduzione delle malattie infettive
Minore capitali per allevamenti medio-grandi
La libertà di movimento rende poi necessaria la separazione delle bovine in produzione da quelle gestanti e
in asciutta, riservando loro le parti separate come per altro a vitelli e alle manze e manzette per la quota di
rimonta. Infatti è sempre necessario evitare che animali di diverse età e stato siano liberi nella stessa area
per evitare che si inneschino fenomeni di irritabilità e inquietudine nella mandria.
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Stabulazione
Libera

Settore Settore di
Settore Produzione
Improduttivo Esercizio

Area Parzialmente
Area di riposo Area di mungitura Rimonta In pausa Scoperto
alimentazione coperto

Paddok separati Paddok separati


Foraggiamento Cuccette Raggruppamento Manze-Manzette Asciutte-Gestanti
per età e stato per età e stato

Lettiera
Mangiatoia Sala mungitura
permanente

Lettiera Inclinata Sala latte

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Settore di Produzione
È riservato alle bovine in lattazione e comprende, oltre ai box per parto
e infermeria, le seguenti:

• Area di alimentazione
• Area di riposo
• Area di mungitura

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Settore di Produzione
AREA DI ALIMENTAZIONE
L’area riservata all’alimentazione delle bovine è costituita da una corsia compresa tra la zona di
riposo e la corsia di foraggiamento. Tale area possiede le seguenti caratteristiche e interagisce con i
seguenti elementi:
I. Larghezza corsia alimentazione: di solito è compresa tra 4 - 4,5m per consentire
contemporaneamente sia la sosta trasversale per l’alimentazione e il movimento longitudinale
bidirezionale lungo la corsia o la sosta agli abbeveratoi.
II. Pavimento: può essere in calcestruzzo o gomma di tipo continuo, oppure in calcestruzzo forato.
La pulizia della corsia avviene o con i raschiatori o con i recenti robot (la cui bassa velocità
non ostacola né spaventa le bovine)
III. Corsia di foraggiamento: è sempre adiacente alla corsia di alimentazione, separata da questa
tramite rastrelliera e mangiatoia. È utilizzata per la distribuzione in mangiatoia della razione
alimentare, uguale per tutti gli animali

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Settore di Produzione
AREA DI ALIMENTAZIONE
IV. Stazioni di distribuzione di alimentazione
individualizzata:
È presente in allevamenti con un significativo
numero di capi, ed è realizzata con impianti
computerizzati per il dosaggio e la distribuzione
automatica di concentrati e integratori in grado di
riconoscere il singolo animale ed erogare una
quantità predeterminata di alimento. Le stazioni in
numero di uno ogni 30-35 animali, sono collegate
ad una linea di trasporto con origine del silo di
stoccaggio del mangime. Di solito essi sono
accessibili dalla corsia di alimentazione, e gli
animali devono essere dotati di un apposito collare
di riconoscimento;

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Settore di Produzione
AREA DI ALIMENTAZIONE
IV. Rastrelliera auto-catturante: separa la corsia di alimentazione da
quella di foraggiamento, e contiene i varchi che consentono
all’animale di accedere alla mangiatoia. È provvista di un comando
manuale in grado di bloccare alla rastrelliera gli animali allo
scopo di limitare la competizione alimentare, di impedire
l’introduzione di foraggi nella corsia di alimentazione e consentire
visite veterinarie di controllo
V. Abbeveratoi: l’acqua viene distribuita agli animali con
abbeveratoi comuni, costituiti da vasche in materiale plastico o in
acciaio inox; servono anche nei paddock esterni;
VI. Spazzole: consentono la pulizia superficiale del manto, la
rimozione dei parassiti e il miglioramento della circolazione
sanguigna sottocutanea;

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Settore di Produzione
AREA DI RIPOSO
È un’area coperta completamente libera da elementi strutturali, per consentire agli animali la
massima libertà di movimento. È collegata a corsia di alimentazione, paddock e con la sala di attesa.
Deve essere costruita in modo tale da garantire maggior confort agli animali

Area di riposo a
cuccette

Area di riposo a
Area di Riposo
lettiera inclinata

Area di riposo a
lettiera permanente
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Settore di Produzione
Area Di Riposo A CUCCETTE
Questa organizzazione ha maggiori vantaggi rispetto alle aree di riposo a lettiera permanente o
inclinata cioè: maggior tranquillità, minori rischi per schiacciamento, mammelle più pulite, migliori
condizioni igieniche della zona di riposo, ridotta richiesta di paglia per lettiera, facile
meccanizzazione per l’allontanamento delle deiezioni. Di fatto la zona di riposo a cuccette prevede la
netta separazione fra le aree destinate al riposo e quelle destinate agli spostamenti.
I. Dimensioni: le misure standard complessive di una cuccetta per una bovina adulta sono
lunghezza=2,40, larghezza=1,20
II. Battifianco: elemento che separa due cuccette consecutive, realizzato con un tubo in acciaio
sagomato e un’altezza di 1,05-1,10 m, necessaria ad impedire accavallamenti da parte
dell’animale; I battifianchi di un’intera fila di cuccette sono collegati superiormente da un
elemento tubolare, rettilineo o sagomato, detto barra di arretramento, posizionata a 1,65 , dal
bordo anteriore della cuccetta, la cui funzione è quella di tenere arretrato l’animale quando si
trova in posizione eretta, in modo che defechi in corsia e non all’interno della cuccetta.
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BATTIFIANCHI

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Settore di Produzione
Area Di Riposo A CUCCETTE
III. Pavimento: può essere realizzato con diversi tipi di materiali
• Pavimento pieno: prevede una soletta di cls con una pendenza del 2-3%. Per migliorare il comfort
sulla soletta viene creata una lettiera di paglia trinciata, in segatura di legno o in sabbia. Attualmente
si preferisce usare tappetini o materassini in gomma o materiale sintetico.
• Cuccetta a fossa: realizzata con elementi prefabbricati di calcestruzzo, è costituita da una soletta di
base e da due cordoli di contenimento perimetrali a spigoli smussati. La cavità viene poi riempita con
materiali diversi (terreno o sabbia)

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Settore di Produzione
Area Di Riposo A LETTIERA
PERMANENTE
Area libera da qualunque struttura costituita unicamente
da una pavimentazione in battuto di cls, realizzata a una
quota inferiore, mediamente 40-50 cm rispetto alla corsia
di alimentazione creando una sorta di vasca. Su tale
pavimentazione viene creata una lettiera di paglia. Il
calpestio e le deiezioni degli animali, assorbite dalla
paglia, producono letame palabile che via via si accumula
e che viene asportato periodicamente (mediamente ogni 4-
5 mesi), utilizzando una trattrice provvista di lama
anteriore.
La larghezza della vasca è compresa tra 8 e 10 m, mentre la lunghezza dipende dal numero di capi ospitati,
tenendo conto che ciascuno di essi richiede una superficie minima variabile tra 3 e 7 m2/capo, in funzione
di età e peso dell’animale (mediamente 400-500 kg per animale adulto) e della razza.
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Settore di Produzione
La fermentazione delle deiezioni genera VANTAGGI SVANTAGGI
quantità significative di gas e umidità, che
Semplicità di progettazione e Operazioni di asportazione
rendono le condizioni ambientali
realizzazione della lettiera non
insoddisfacenti. Per rimediare a tale
meccanizzate
inconveniente una soluzione usata è quella di
lasciare aperta la parete opposta a quella della Costi inferiori di realizzazione Condizioni ambientali
lettiera, adiacente alla corsia di foraggiamento. rispetto alla soluzione con sfavorevoli (formazione di gas
È anche opportuno che gli abbeveratoi siano cuccette e umidità)
accessibili solo dalla corsia di alimentazione, Eliminazione dei liquami in Significativo impiego di
per evitare continue bagnature della lattiera, quanto assorbiti dalla paglia maestranze per le operazioni
inevitabili qualora si concedesse l’accesso di governo della lettiera
anche dalla zona di riposo. Si tratta di una
Produzione di letame, ottimo Significativo costo per
soluzione non ideale per le bovine in lattazione,
ammendante del terreno l’integrazione quotidiana di
mentre risulta più adatta agli animali non in
paglia
produzione come le giovani manze e manzette
di rimonta, e le bovine in asciutta. Aumento del benessere degli Significativo fabbisogno di
animali superficie coperta
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Settore di Produzione
Area Di Riposo A LETTIERA
INCLINATA
è una variante alla soluzione precedente (lettiera
permanente), in cui la pavimentazione, costituente la
base della lettiera, viene realizzata con una pendenza
significativa, almeno del 6-7%. Ciò consente lo
scivolamento della frazione liquida delle deiezioni
non assorbite dalla paglia verso la corsia di
alimentazione, dove viene allontanata durante la
pulizia della corsia. Ne consegue una migliore qualità
del letame prodotto, oltre alla semplificazione per la
relativa asportazione. Anche in questo caso, è
necessaria la manutenzione giornaliera per il reintegro
della paglia nella lettiera, che tuttavia è inferiore
rispetto alla soluzione precedente, essendo
mediamente di 3 kg/capo.
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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
In un allevamento da latte quest’ultimo rappresenta il
risultato finale di tutto il ciclo produttivo, la cui
quantità e qualità dipende da tutte le fasi che
precedono quelle in cui si ottiene il prodotto finale.
Il latte è ottenuto dalla mungitura regolare, completa
e ininterrotta della mammella di bovine in buono stato
di salute e di nutrizione. Esso è un alimento prezioso
ma facilmente deperibile, se non sono rispettate
condizioni igieniche adeguate, previste sia dalle
normative nazionali, sia dalle circolari europee.

La mungitura, pertanto, rappresenta l’operazione di gestione degli animali più importante e più delicata nel
contesto di un allevamento di bovine da latte, in quanto la mammella delle bovine viene sottoposta a un
trattamento in ogni caso stressante, qual è l’estrazione del latte a opera di un gruppo di mungitura meccanico.
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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
Ciò impone ai progettisti e agli allevatori di analizzare con
diligenza le varie possibili soluzioni per individuare quella
più adatta, considerando il numero di capi e la razza
allevata, e avendo a mente che l’operazione di mungitura
viene eseguita due volte al giorno; inoltre va tenuto
presente che per tale operazione, nella stabulazione libera,
deve essere movimentato ogni singolo animale in
lattazione, che deve essere spostato per le operazioni di
mungitura.
La sua importanza si riflette sia nella tecnologia che
richiede, sia nell’incidenza di manodopera che assorbe,
considerando che essa costituisce oltre il 40% del tempo
totale di lavoro nella stalla, mentre il suo costo raggiunge,
e talvolta supera, il 25% del costo complessivo di
produzione del latte.
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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
La mungitura in una stalla a stabulazione libera avviene in un locale dedicato (sala mungitura) che consente,
rispetto alla mungitura in stalla, tipica della stabulazione fissa, migliori condizioni di lavoro e migliore qualità
del latte prodotto. L’operazione utilizza un impianto meccanizzato del vuoto. La zona di mungitura è l’insieme
delle aree coinvolte nella mungitura, nel caso di stabulazione libera :

Aree coinvolte
Mungitura

Area di
Sala mungitura Locale pompa
raggruppamento Locale del latte Locali accessori
vera e propria del vuoto
e attesa

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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
➢Area di raggruppamento e attesa
Si tratta di uno spazio, di solito rettangolare, a cui si può
accedere dalle zone di riposo e di alimentazione, tramite
apposite cancellate, e spesso anche dal paddock.

• La sua superficie dipende dal numero di poste presenti


nella sala di mungitura e dal numero di mungitori, tenendo
conto che lo spazio da riservare a ciascun animale è di circa
1,2-1,5 m2/capo, e che la loro attesa non può superare l’ora,
per non provocare agli animali stress e sofferenza agli arti,
con ricadute negative sulla produzione.
• La larghezza dei cancelli di ingresso alla sala di attesa dovrebbe essere uguale (o poco inferiore) alla
larghezza della stessa sala d’attesa per favorire l’ingresso delle bovine nella struttura di mungitura.
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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
➢Area di raggruppamento e attesa
• La pavimentazione deve essere rifinita con pannelli di gomma,
o con altre soluzioni antiscivolo, e deve presentare una
pendenza positiva (4-5%) nella direzione dell’ingresso della
sala di mungitura.
• I percorsi di transito verso la sala di attesa e di ritorno dalla
mungitura devono essere materializzati e protetti con transenne
e cancelli. L’uscita dalla sala di mungitura è opportuno che
avvenga verso la corsia di alimentazione, per stimolare gli
animali a conservare la posizione eretta dopo la mungitura.
Inoltre è necessario predisporre, sul tragitto, uno o più
abbeveratoi.
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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
➢Sala di mungitura
La sala di mungitura in una stalla a stabulazione libera
può essere costituita da un locale sia in muratura, sia in
struttura metallica. Essa deve possedere delle
caratteristiche:
•Piano di lavoro dell’operatore mungitore: la posizione di
lavoro deve essere tale da fargli trovare i capezzoli a
circa 1,20 m di altezza dal suo piano di calpestio, quindi
le bovine devono trovarsi a una quota più alta rispetto a
quella dell’operatore(ergonomico) . Affinché ciò si
verifichi, durante l’operazione l’addetto lavora in una
fossa di mungitura profonda circa 90 cm, rispetto al
piano di calpestio degli animali, a cui accede da una
piccola scaletta.
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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
➢Sala di mungitura
•Pavimentazione: il piano di calpestio della sala di
mungitura deve presentare una superfice idonea a evitare
scivolamenti e cadute degli animali (ad esempio in gomma
o con resine epossidiche spalmate su battuti di cemento).
Devono poi presentare pendenze adeguate per drenare
velocemente lo sporco. Gli scarichi necessari per
l’allontanamento dell’acqua utilizzata nella pulizia
devono essere collocati in posizioni efficienti.
•Illuminazione e ventilazione: la sala di mungitura deve essere dotata di un sistema d’illuminazione
artificiale che non produca ombre, ma che consenta all’operatore di vedere chiaramente i capezzoli e i
primi getti del latte. La sala deve essere provvista di un sistema di ventilazione opportunamente regolabile
nelle varie stagioni.

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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
➢Sala di mungitura
• Tipi di sala di mungitura: le sale di mungitura, in relazione al tipo di allevamento e, soprattutto, al numero di
capi della mandria, possono essere strutturate secondo i seguenti cinque tipi: a tandem, a spina di pesce, a
pettine, a giostra e con robot di mungitura.

Sale di
mungitura

Spina di
Tandem Pettine Giostra
pesce

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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
➢Sala di mungitura
➢TANDEM
Presenta gli stalli di mungitura (di dimensioni 2,5 x 0,90 m) collocati in fila indiana e separati uno dopo
l’altro, con il loro asse parallelo al bordo della fossa; pertanto gli animali che vi accedono presentano il fianco
al mungitore e non sono a contatto, quindi non si disturbano. La conduzione delle operazioni di mungitura
degli animali avviene in modo individuale; tale indipendenza nella mungitura ha il vantaggio che le bovine
con tempo di mungitura elevato non provocano problemi di attesa alle altre. Tuttavia, ha lo svantaggio di
dover far percorrere all’addetto una distanza di circa 2,5 m per passare da una mammella a quella successiva,
con un calo di produttività nel lavoro. Inoltre, i cancelli di questo tipo di sala sono meccanizzati con paratie
pneumatiche che aumentano i costi dell’impianto. Di fatto questa tipologia è utilizzata solo in allevamenti
con un ridotto numero di capi (massimo 70-80).

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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
➢Sala di mungitura
➢SPINA DI PESCE
La sala a spina di pesce è quella maggiormente diffusa, nelle stalle piccole e medie a stabulazione libera, ed è
caratterizzata da una mungitura di tipo collettivo, in quanto non sono previsti elementi divisori tra gli spazi
(larghezza di 0,90 m/capo) riservati agli animali, che pertanto sono fisicamente a contatto. Le bovine
vengono introdotte in sala di mungitura a gruppi (la mungitura richiede la presenza di tanti animali quante
sono le poste), riducendo all’essenziale i movimenti dell’operatore; ciò consente una maggiore produttività,
rispetto al sistema a tandem, e semplifica il lavoro del mungitore. La struttura della sala a spina di pesce
prevede che le bovine in mungitura siano disposte con un angolo che varia da 30c a 50c, rispetto al bordo
della fossa del mungitore, e i gruppi di mungitura vengono applicati, come nel caso precedente, dal fianco
dell’animale. In relazione alle dimensioni della sala, e alle modalità di uscita (con o senza ritorno), si possono
adottare barriere anteriori fisse o mobili a ribalta; quest’ultima soluzione è opportuna nel caso di un elevato
numero di poste, in quanto permette l’uscita delle bovine su tutto il fronte delle poste evitando rallentamenti.
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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
➢Sala di mungitura
➢PETTINE
È una variante del tipo precedente (derivata da analoghi impianti per ovini e caprini, per i quali appare più
adatta per le loro limitate dimensioni) in cui gli animali sono disposti ortogonalmente al bordo fossa del
mungitore. L’addetto applica i gruppi di mungitura dalla parte posteriore. Gli animali entrano nella sala in
gruppo, e accedono singolarmente, e in successione, all’interno delle poste di mungitura favoriti da cancelletti
o da barre a ribalta, o a risalita, collocati nella parte anteriore, che vengono chiusi in sequenza dagli stessi
animali che si sistemano nelle poste. Il vantaggio di questa soluzione è dato dalla ridotta lunghezza richiesta
(larghezza 0,80 m/capo) e da una migliore movimentazione degli animali. Tuttavia, tale struttura ha anche
svantaggi come la scarsa visione delle mammelle e la posizione non ottimale del gruppo di mungitura. Inoltre,
le operazioni di pulizia e attacco dei capezzoli sono più difficoltose, in quanto le mammelle sono più distanti e
scomode da raggiungere; infine, su tale scelta, incide anche un elevato costo dell’impianto.

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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
➢Sala di mungitura
➢GIOSTRA
Questa tipologia di sala di mungitura è destinata ad allevamenti formati da un elevato numero di capi (oltre
200), ed è diversa a seconda della disposizione delle bovine rispetto alla fossa del mungitore. In effetti
esistono due tipi di giostre:
• quelle in cui gli addetti operano dall’interno della fossa e le vacche si posizionano a spina sul bordo esterno
della giostra (guardano verso l’esterno);
• quelle, più diffuse, in cui gli operatori si trovano all’esterno della giostra e gli animali sono disposti
radialmente (quindi perpendicolarmente al bordo della fossa), guardando il centro della piattaforma
(giostra radiale).

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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
➢Sala di mungitura
➢GIOSTRA
In quest’ultimo caso la piattaforma rotativa è dotata di poste di mungitura fisse, nelle quali le vacche entrano
direttamente e dalle quali escono, retrocedendo, una volta completate le operazioni di mungitura e
completato il giro della giostra. Le operazioni di mungitura sono molto rigide e dipendenti dalla rotazione
della piattaforma di mungitura. I vantaggi della sala a giostra radiale sono la movimentazione singola degli
animali in entrata e in uscita, che rimangono molto tranquilli, e gli spostamenti dell’operatore praticamente
nulli. La principale controindicazione a questa soluzione, oltre alla rigidezza delle operazioni di mungitura,
sono gli elevati costi di impianto e di manutenzione che il sistema richiede, che pertanto si giustifica solo
nell’ambito dei grandi allevamenti.

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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
➢Sala di mungitura
➢ROBOT DI MUNGITURA
Si tratta di una recente tecnologia basata sull’uso di stazioni provviste di
sensori ottici (per la localizzazione dei capezzoli), per la mungitura
individualizzata degli animali. Tali sistemi non richiedono un’apposita sala
dedicata, ma è necessario fissare nella stalla percorsi ben precisi per gli animali
allo scopo di poter gestire i loro spostamenti e movimenti autonomi senza
l’intervento delle maestranze. La presenza di tali percorsi predefiniti obbliga la
bovina a passare autonomamente dalla stazione/robot per farsi mungere,
mediamente 2 (almeno)-3 volte al giorno. Contestualmente alle operazioni di
mungitura, completamente automatizzate (all’uomo è richiesta la sola
reperibilità), viene eseguito il monitoraggio di opportuni parametri fisiologici
(temperatura corporea, frequenza cardiaca, controllo del latte ecc.), allo scopo
di individuare e isolare le bovine che presentano valori anomali in tali
parametri(controllo condizioni sanitarie e fisiologiche
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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
➢Sala di mungitura
➢ROBOT DI MUNGITURA
Ogni stazione robotizzata è costituita da:
• un box compatto al cui interno avviene la mungitura;
• uno o più bracci manipolatori in grado di applicare alla mammella il gruppo di mungitura;
• più sensori ottici di posizionamento che individuano i singoli capezzoli utilizzando una camera digitale e dei
raggi laser infrarossi;
• un gruppo di mungitura;
• sensori in grado di riconoscere e monitorare l’animale;
• un sistema di lavaggio dell’impianto;
• un computer in grado di governare l’intero sistema e fornire informazioni sullo stato degli animali.

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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
➢Sala di mungitura
➢ROBOT DI MUNGITURA
L’individuazione della posizione dei capezzoli rappresenta il momento più
importante e di maggiore difficoltà tecnologica. Questa fase deve essere
precisa e accurata, in modo da garantire il successo delle operazioni di
attacco. Allo scopo, per l’individuazione dei capezzoli, le dite costruttrici
utilizzano diversi tipi di sensori:
• Ultrasuoni
• Laser a visione
• Infrarossi

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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
➢Sala di mungitura
➢DIMENSIONAMENTO DELLE SALE DI MUNGITURA
La scelta del tipo e il relativo dimensionamento della sala e dell’impianto di mungitura devono essere compiuti
con molta attenzione, poiché essi costituiscono il punto di riferimento dell’intera stalla. La scelta viene effettuata
in funzione dei seguenti fattori:
• numero delle bovine in produzione (in lattazione);
• durata della mungitura (da 1 a 2 ore, tipicamente 2 volte al giorno, al mattino e nel tardo pomeriggio);
• prestazioni delle diverse soluzioni impiantistiche;
• tempi di emissione del latte delle bovine;
• livello di automazione dell’impianto;
• numero di gruppi compatibili con i tempi di completa occupazione degli operatori;
• velocità degli addetti alla mungitura.
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Settore di Produzione
AREA DI MUNGITURA
➢Sala di mungitura
➢LOCALE DEL LATTE E DELLA MACCHINA DEL VUOTO

Sono i locali in cui sono installate le componenti terminali


dell’impianto del trasporto del latte, compreso il serbatoio
refrigerato del latte. Rispetto agli analoghi locali presenti
nelle stalle a stabulazione fissa, nell’ambito della
stabulazione libera questi locali hanno generalmente
dimensioni maggiori, a causa del maggiore spazio richiesto
dai serbatoi di refrigerazione. Gli interventi di
manutenzione, oltre che essere programmati per garantire
un buon funzionamento della macchina mungitrice,
devono poter essere eseguiti con rapidità in ambienti non
angusti.

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Settore Improduttivo
È riservato, in box separati, allo
svezzamento dei vitelli, alle manze e
manzette formanti la rimonta (quota di
capi giovani che sostituiranno quelli a fine
carriera), alle bovine in pausa per
gestazione e in asciutta (periodo di riposo
45-60 giorni dopo un parto), ed
eventualmente al box del toro con annesso
spazio all’aperto.

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Settore di Esercizio
Sono aree all’esterno della stalla, completamente scoperte o parzialmente coperte da tettoie, in cui l’animale si
muove liberamente, deambulando ed eseguendo una parte della ruminazione (paddock). Tali aree devono essere
distinte per bovine in produzione, per bovine in asciutta e per età.
Originariamente, e ancora oggi, il prototipo di riferimento della stalla per la stabulazione libera è costituito da
un unico contenitore chiuso, nel quale sono organizzate i settori produttivi e improduttivi; il solo settore di
movimento si trova all’esterno. Più di recente, tuttavia, si è andata consolidando la soluzione che prevede la
realizzazione di stalle chiuse su due o tre lati, dunque prive di una o più pareti del tamponamento esterno (di
solito quelli a ridosso del paddock di movimento), ma anche di soluzioni più integrali che prevedono la sola
presenza della copertura, quindi con l’assenza di qualunque tamponamento esterno in muratura.
Tali soluzioni di stalle aperte sono adottate per ottenere una grande ventilazione nei caldi periodi estivi.
La scelta tra una soluzione a stalla chiusa e una a stalla aperta è strettamente legata alle valutazioni
dell’allevatore, che terrà conto in particolare sia del clima della zona, sia delle specificità del luogo di
intervento. Più in generale, le numerose combinazioni di possibili aggregazioni delle varie parti funzionali della
stalla a stabulazione libera, danno luogo a diverse soluzioni progettuali da valutare attentamente per individuare
la soluzione finale più equilibrata in quel determinato contesto.

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Settore di Esercizio
PADDOCK
Nell’ambito della stabulazione libera, il paddock, cioè un’area esterna scoperta costituente un ambiente
alternativo all’area interna della stalla, è uno spazio indispensabile e deve essere dimensionato in ragione di 8-
10 m2/capo In tale spazio, recintato con rastrelliere tubolari di acciaio zincato per un’altezza di 1,6 m, ciascun
animale sceglie la zona di proprio gradimento per il riposo ed esegue movimenti all’aria aperta sfruttando
l’irraggiamento solare, fondamentale per il fissaggio del calcio. Il paddock deve poi essere provvisto di
abbeveratoi, che nei periodi di clima rigido devono essere del tipo antigelo a sfera. In genere il paddock è
collocato a ridosso della stalla con accessi alla zona di riposo interni della stalla, su un’area pavimentata con un
battuto di cemento realizzato con pendenza dell’1% verso i raccoglitori dei liquami (di solito coincidenti con
quelli della stalla). Il fondo in terra battuta (preferito dagli animali nei periodi estivi) è consentito soltanto
quando non esistono pericoli di inquinamento delle falde freatiche.

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Sistema Computerizzati nella Gestione della Mandria
La stalla moderna a stabulazione libera utilizza di norma sistemi computerizzati per il monitoraggio della
mandria, al fine di migliorare l’efficienza dell’azienda. Essi consentono il controllo degli animali, con
registrazione dei relativi dati, tramite collari, podometri, videocamere ecc. Tra questi citiamo i seguenti.
• Podometro: è contenuto in una custodia rigida in plastica (idonea a resistere all’ambiente
dell’allevamento) e viene posizionato sulla parte laterale di un arto (posteriore o anteriore) per mezzo di un
cinturino. I dati riguardanti le attività registrate sono trasmessi tramite antenne dedicate ed elaborati da
apposito software. Il podometro misura e registra l’attività dell’animale. Dai dati registrati dal sensore, il
dispositivo calcola i seguenti parametri:
• attività motoria dell’animale, segnalando i picchi di attività, spesso legati allo stato di calore;
• tempo a riposo e la percentuale giornaliera di riposo;
• durata media del periodo di riposo.

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Sistemi Computerizzati Gestione della Mandria

• Collare: per il riconoscimento dell’animale al fine della distribuzione automatica


dell’alimentazione individualizzata, trasportata da silos direttamente in apposite stazioni di
autoalimentazione collocate nella stalla
• Monitoraggio ambientale: sono piccoli dispositivi, collocati tra le file delle cuccette e nella
corsia di alimentazione a un’altezza di circa 2 m; consentono la misura e la registrazione dei
parametri climatici (temperatura, umidità relativa ecc.) a intervalli, in genere, di 30 minuti.
• Osservazione del comportamento: tramite acquisizione e registrazione con videocamera. È
un’attività che integra quella visiva diretta, particolarmente importante sia perché prolungata per
lunghi periodi, sia perché non influenzata e condizionala dalla presenza umana.

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Composizione Progettuale Spazi Stalla Stabulazione Libera

La distribuzione e la collocazione delle aree di


riposo e di alimentazione con le rispettive corsie,
determinano la composizione della stalla e le sue
dimensioni complessive.

Standard progettuali di una stalla nuova a stabulazione libera per


bovine da latte (oltre 50 capi)

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Spazi Accessori alle Attività Produttive
Nell’ambito di una stalla a stabulazione libera, è necessario predisporre i seguenti spazi, di solito costituiti
da box a lettiera transennati.
• Box infermeria, provvisto di rastrelliera auto catturante per capi che richiedano interventi veterinari non
eseguibili in corsia.
• Box per l’isolamento di capi con condizioni che ne consigliano l’allontanamento temporaneo dalla
mandria.
• Box per il parto, separato dal resto della stalla, accanto all’area riservata alle asciutte, dotato di mangiatoia
e abbeveratoio, e con lettiera in paglia pulita.
• Box per il toro (solo nel caso di allevamento con fecondazione naturale).

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FINE DELLA PRESENTAZIONE

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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