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Gallilei" Dolo
anno scolastico 2021/2022
Educazione Civica
Macroarea disciplinare per classi terze: bene comune e bene privato
Nome del gruppo: ZEB
Enrico Coccato
“La Repubblica promuove lo sviluppo e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il
patrimonio storico e artistico della Nazione.”
Innanzitutto scienza, tecnica , paesaggio , reperti storici e opere d’arte sono indicati da questo
articolo come beni da tutelare.
Tuttavia, benché siano tutti manifestazione della cultura, questo articolo li affronta da due
prospettive differenti.
Così facendo, i principi non fungono solamente da criteri guida cui i poteri pubblici devono
conformarsi, ma altresì come norme che vincolano l'interprete.
La norma costituzionale in esame sancisce il principio culturale ed ambientalista cui lo Stato
deve tendere
La Costituzione proclama l'assoluta libertà della cultura, in tutte le forme in cui si esprime, e
l'autonomia delle strutture che alla promozione della stessa o alla ricerca scientifica e tecnica si
dedicano. L'intervento dei pubblici poteri non può intaccare la libertà di chi fa cultura o ricerca,
anche perché solo salvaguardando tale libertà è possibile indirizzare il progresso spirituale del
Paese verso la promozione dell'uomo, così come richiesto dal principio personalistico che
permea l'intera Costituzione.
la tutela del paesaggio e dei beni culturali ed ambientali, grazie ai quali la Repubblica si deve
attivare per permetterne lo sviluppo e la promozione. Soprattutto, per quanto concerne il
paesaggio, è stato sostenuto che la tutela consiste nella regolazione cosciente degli interventi,
nella direzione della costruzione del paesaggio, nella scelta fra i diversi interessi e le diverse
possibilità di uso e di destinazione.
Inoltre beni culturali devono invece non solo essere preservati, ma anche valorizzati,
consentendone la massima fruibilità da parte dei consociati. Anche per quanto riguarda
l'ambiente, la promozione da parte dello Stato non si ferma al mero riconoscimento del valore
intrinseco dei beni ambientali, ma si prevede anche la valorizzazione degli aspetti educativi e
culturali in merito.
Bisogna inoltre ter conte che ci sono voluti trent’anni prima che la giurisprudenza
s’accorgesse dell’articolo 9. Accadde nel 1978, quando la Consulta ne fece uso per la
prima volta, con una decisione sulla brevettabilità dei farmaci.
La politica degli ultimi governi, invece di attivarsi per incrementare gli investimenti
pubblici per lo sviluppo della ricerca, della cultura e del patrimonio, ha tagliato una
parte significativa dei fondi ad essi destinati.
Ma l’investimento non è solo l’infrastruttura o i sostegni alle assunzioni: si investe sul futuro
partendo dalla formazione delle nuove generazioni. E la formazione passa innanzitutto dalla
cultura.