Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
it - 29/11/2019
Editrice Queriniana - via Ferri 75 - 25123 Brescia • Poste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Brescia - ISSN 2282-4642
6/2015
RPL n. 313
Novembre-Dicembre
Preghiera e preghiere
Rivista di
Pastorale Liturgica
Direttori: Silvano Sirboni, Riccardo Barile, Marco Gallo
Direttore responsabile: Vittorino Gatti
Collaboratori: Daniele Piazzi (coordinatore),
Alberto Dal Maso, Claudio Doglio, Franco Gomiero,
Elena Massimi, Gianfranco Venturi
Per effettuare il download, all’abbonato è richiesto di essere preliminarmente registrato sul sito Queriniana;
se già registrato, dopo aver effettuato il Login abbia cura di inserire il codice abbonato nel proprio profilo.
In concreto, per scaricare i pdf della rivista: 1) dalla home page clicchi su Login (oppure su Download)
e inserisca Username e Password scelti in fase di registrazione; 2) dalla pagina delle Riviste, acceda al
fascicolo di suo interesse; 3) cliccando sul bottone con il simbolo del lucchetto, il file verrà scaricato auto-
maticamente sul suo computer.
Preghiera e preghiere
Studi
A. Torres Queiruga, La preghiera cristiana, oggi 3
La preghiera è un elemento talmente centrale e fondamentale nella vita religiosa da superare qualsiasi
tentativo di darne una definizione precisa. In essa la persona vive in modo consapevole il suo vivo,
ma difficile, rapporto con il divino. Tutto ciò si riflette nella preghiera e allo stesso tempo si configura
grazie al suo esercizio. Essendo presente da sempre in tutte le religioni, assume modalità specifiche in
ciascuna. Non a caso si parla della preghiera cristiana.
Sussidi e testi
G. Boselli – L. Monti, I criteri di traduzione del salterio di Bose 57
La consapevolezza che fin dall’inizio ha guidato la traduzione del salterio di Bose è che la cantabilità
di un salmo risiede anzitutto nella musicalità delle parole, nella vocalità del testo e solo in un secondo
tempo nella melodia salmica che viene scelta per salmodiare il salmo. La melodia salmica non fa altro
che porsi al servizio della musicalità del testo e consentire di accedere all’atto del salmodiare.
Cronaca
A. Ghersi, Eucaristia Matrimonio Famiglia. 86
66a Settimana liturgica nazionale
Indice 2015
S tudi
mentale nella vita religiosa da superare qualsiasi tentativo
di darne una definizione precisa. In essa la persona vive in
modo consapevole il suo rapporto con il divino. Un rap-
porto vivo, difficile da comprendere e da realizzare, ma,
in ogni caso, definito dal modo di essere della misteriosa
realtà alla quale rimanda: come è Dio e cosa vuole da noi e
per noi, quale deve essere la nostra risposta, che effetti ha o
dovrebbe avere sull’esistenza individuale e sulla convivenza
collettiva.
Tutto ciò si riflette nella preghiera e allo stesso tempo
si configura grazie al suo esercizio. Essendo presente da
sempre in tutte le religioni, assume modalità specifiche in
ciascuna. Talvolta, in realtà, costituisce lo specchio che ne
rimanda l’immagine più precisa e il punto più sensibile in
cui si mostra la loro concezione del divino.
1
H. Schönweiss, Oración (aitéo), in L. Coenen – E. Beireuther – H. Bietenhard,
Diccionario Teológico del Nuevo Testamento 3, Salamanca 1983, 214 [ed. it., Dizio-
nario dei concetti biblici del Nuovo Testamento, Dehoniane, Bologna 1976, 1391].
2
Problema antico e delicato che chiede di distinguere tra studiare o meditare i sal-
mi e pregarli direttamente. In questo caso è necessaria un’attenzione speciale e non
si devono ‘pregare’ alla lettera. In gallego esiste la ‘versione orazionale’ di tutti i sal-
mi in modo che, accogliendo il progresso del vangelo, non siano necessari tagli né
il ricorso ad accomodamenti artificiosi: M. Regal, O Salmos hoxe. Versión oracional
á luz do Evanxeo, Sept, Vigo 2012, con un mio prologo che spiega e ne chiarisce il
senso (Desclée ne ha pubblicato la traduzione in spagnolo: Los Salmos hoy. Versión
oracional a la luz del evangelio, Bilbao 2014).
3
G. Greshake – G. Lohfink (edd.), Bittgebet -Testfall des Glaubens, Mainz 1978.
Tratto il problema più dettagliatamente in Recuperar la creación. Por una religión
humanizadora, Sal Terrae, Santander 1997, 20013, 247-294.
4
La preghiera: oltre la petizione, in Concilium 1/2006, 81-97.
10
11
1
Thomas Aquinas, Super primam epistolam ad Thessalonicenses lectura, 130, in
Id., Commento al corpus paulinum (Expositio et lectura super epistolas Pauli Apo-
stoli), V, Edizioni Studio Domenicano, Bologna 2008, 108.
12
1. Tempo e preghiera
2
Cfr. J.T. Fraser, Il tempo: una presenza sconosciuta, Feltrinelli, Milano 19922, 22.
Una riflessione di più ampio respiro sulle accezioni di tempo ne scoprirebbe altri
tipi: la atemporalità dell’universo della luce, la prototemporalità del mondo delle
particelle, l’eotemporalità senza presente della fisica macroscopica, la biotempo-
ralità del mondo animale limitata nei suoi orizzonti temporali, cfr. ibid., 184; e non
tralascerebbe le speculazioni filosofiche almeno occidentali al riguardo: «I filosofi
qui si sono esercitati come in una palestra a dimostrare il diverso modo di vivere e
di esperire il tempo. Da Agostino a Husserl, da Bergson a Heidegger c’è stato un
continuo ripensamento del tempo ‘interiore’, delle ‘estasi temporali’, del continuum
esperienziale del nostro vivere secondo una memoria e un progetto»: A.N. Terrin,
Il rito come scansione del tempo. Per una teoria del rito come “indugio simbolico”, in
Liturgia delle ore. Tempo e rito, Atti della XXII Settimana di Studio dell’Associazio-
ne Professori di Liturgia. Susa (TO), 29 agosto - 3 settembre 1993, C.L.V. - Edizio-
ni Liturgiche, Roma 1994, 18.
3
Lo attestano già le prime sepolture dei defunti, risalenti a circa 50.000 anni fa:
gli antichi riti esequiali hanno sempre celebrato una transizione nella continuità del
tempo, e non una fine senza appello, cfr. J.T. Fraser, Il tempo: una presenza scono-
sciuta, cit., 23.
4
«Le religioni si sono sempre dimostrate in qualche modo insofferenti del tempo
e della sua impietosa precarietà. Le religioni sono nate per contrastare la corrosio-
ne e l’umiliazione che gli esseri subiscono nel tempo e hanno posto una barriera
e combattuto il tempo facendo echeggiare nel mondo un grido di salvezza dalla
contingenza e dalla precarietà temporale»: A.N. Terrin, Il rito come scansione del
tempo, cit., 22.
13
5
Cfr. A.N. Terrin, Preghiera ed esperienza religiosa. Per una fenomenologia del
credere, Cittadella, Assisi 2014, 25-28. «La preghiera, per sua essenza e per defini-
zione, non può mai essere compresa pienamente dall’‘esterno’, per lo stesso motivo
per cui non può essere sottoposta a un’analisi scientifica. È qualcosa di troppo per-
sonale. Sarebbe come voler strappare i petali a una rosa con l’intento di studiarla
meglio. Il pregare dell’uomo è costituzionalmente legato all’intimità dell’esperienza
religiosa stessa, al punto che ogni dissociazione da questa, comporta una specie di
‘profanazione’»: ibid., 26.
6
Cfr. S.D. Gill, Preghiera, in M. Eliade (ed.), Enciclopedia delle religioni, 2: Il
rito. Oggetti, atti, cerimonie, Marzorati - Jaca Book, Milano 1994, 429s.
7
M. Mauss, La preghiera e i riti orali, Morcelliana, Brescia 1997, 6.
8
Ibid.
9
G. van der Leeuw, Fenomenologia della religione, Boringhieri, Torino 1975, §
62, 1, 330.
10
Per una panoramica delle concezioni religiose del tempo cfr. A.N. Terrin, Il
rito come scansione del tempo, cit., 22-29.
14
11
Ibid., 26.
12
F. Manzi, Prima lettera ai Tessalonicesi, in B. Maggioni – F. Manzi (edd.), Lette-
re di Paolo, Cittadella, Assisi 2005, 1128.
13
Cfr. U. Regina, Dal tempo cristiano alla filosofia della religione. Heidegger
interprete delle Lettere di san Paolo, in A. Molinaro (ed.), Heidegger e San Paolo.
Interpretazione fenomenologica dell’Epistolario paolino, Urbaniana University Press,
Città del Vaticano 2008, 68s.
15
3. Interazione ‘secolarizzata’?
14
L’avverbio che accompagna il proséuchesthe di Paolo, adialéiptōs (costantemen-
te), non rimanda propriamente all’osservanza delle tre ore stabilite per la preghiera
quotidiana del mondo ebraico, cfr. R. De Zan, Il Tempo della preghiera nel Nuovo
Testamento, in Liturgia delle ore. Tempo e rito, cit., 98-101; va piuttosto legato
all’insegnamento di Gesù che invitava a pregare sempre, da intendersi nel senso
non di una preghiera ininterrotta bensì di una preghiera costante nel tempo, perse-
verante: l’1 Ts 5,17 non intende «una ‘preghiera incessante’, ma un comportamento
corrispondente al […] “pregare notte e giorno con la massima insistenza” (1 Ts
3,10), di Paolo, che contemporaneamente […], ‘notte e giorno’, attendeva anche al
lavoro (1 Ts 2,9; 2 Ts 3,8)», G. Stählin, cÓra, in G. Kittel (ed.), Grande Lessico
del Nuovo Testamento 15, Paideia, Brescia 1988, 746.
15
A.N. Terrin, Il rito come scansione del tempo, cit., 31.
16
Cfr. G. van der Leeuw, Fenomenologia della religione, cit., § 62, 2, 330-331.
16
non sappiamo più che cosa sia il tempo all’infuori di quello contato
e misurato sui nostri orologi, dai secondi, dai minuti, dalle ore […].
A pari, il giorno non è più scandito dall’aurora, dal mezzogiorno,
dal tramonto del sole, dalla campana della sera, ma dai ritmi di
lavoro e da un ‘tempo sociale e lavorativo’ che abbiamo accettato
passivamente e a cui obbediamo ciecamente17.
17
A.N. Terrin, Il rito come scansione del tempo, cit., 16-17.
18
Cfr. G. Bonaccorso – A. Grillo, La fede e il telecomando. Televisione, pubblici-
tà e rito, Cittadella, Assisi 2001, 110-111; M. Buonanno, Palinsesto, in F. Lever – P.
C. Rivoltella – A. Zanacchi (edd.), La comunicazione. Il Dizionario di scienze e
tecniche, Rai-Eri - ElleDiCi - Las, Roma - Leumann 2002, 859.
19
Accostamento usato dal mediologo canadese H.M. McLuhan per esprimere
il mondo innovato dalle tecnologie delle comunicazioni; in funzione di queste, il
nostro pianeta non sarebbe più caratterizzato dalle enormi dimensioni e distanze
bensì dall’annullamento di queste in modo simultaneo.
20
Cfr. G. Bonaccorso – A. Grillo, La fede e il telecomando, cit.,116-117.
17
Queriniana
novità
ANSELM GRÜN
VIVERE IL LUTTO
SIGNIFICA AMARE
Vivere le nostre relazioni al di là della morte
Spiritualità 166
168 pagine
€ 14,00
QUERINIANAEDITRICE
18
1
Principi e norme per la liturgia delle Ore (02.02.1971), in Enchiridion Vaticanum
4, Dehoniane, Bologna 1978, 133-424.
2
Annota un esimio studioso al riguardo: «La riforma venne intesa come edizione
purgata dei libri correnti dell’Ufficio, anche se, in realtà, fu qualche cosa di più in
diversi settori. Possiamo descrivere più in dettaglio l’opera della riforma tridentina
sintetizzandola nelle seguenti tre voci: abbreviazione, correzione, nuova regolamen-
tazione. Soprattutto per il clero, la mancata recita dell’ufficiatura era sanzionata
dalla pena del peccato. Ecco perché Pio V ne tolse anzitutto l’incubo, sgravandone
le coscienze. Così si afferma, infatti, nella bolla Quod a nobis, riportata sempre nei
vecchi Breviari: “Noi, a motivo delle varie mansioni di questa vita, usando indul-
genza verso le occupazioni di molti, abbiamo ritenuto che si dovesse rimuovere
appunto il pericolo del peccato da quella prescrizione”»: V. Raffa, Dal Breviario del
Quignonez alla Liturgia delle Ore di Paolo VI, in Aa.Vv., Liturgia delle Ore. Docu-
menti ufficiali e Studi, ElleDiCi, Leumann 1972, 320-324.
19
1. Preghiera/liturgia ecclesiale
3
«Cursus Horarum traditus» (SC 88), cioè ‘consegnato’ dalla tradizione: è lo stes-
so verbo utilizzato per l’eucaristia.
20
Per onestà molti passi sono stati compiuti e, oltre al rispetto della
verità oraria, si compiono sempre tentativi per una recita comunita-
ria almeno delle due ore-cardine dell’ufficiatura, Lodi e Vespri, tra
più presbiteri o anche con laici. Dove c’è assenza di presbitero la
celebrazione di Lodi e Vespri può essere presieduta da un diacono o
da un laico, magari con la distribuzione dell’eucaristia: simile prassi
si va diffondendo.
Il problema di fondo che sorge nell’orizzonte ecclesiale è, però,
duplice. Anzitutto, a livello presbiterale, tale preghiera, nella sua
impeccabile scansione oraria, dando per scontato che sia il più pos-
sibile ‘osservata’, a quale ‘titolo’ viene adempiuta? Soltanto – come
si insegnava un tempo – per ‘deputazione’ o ‘rappresentanza’ del
popolo di Dio, come sembra ancora prospettare PNLO 24? Oppure
si tratta di vivere un momento di intensa comunione ecclesiale, anche
se fisicamente si è soli, convalidato dal fatto che si prega sempre in
prima persona plurale?
Del resto, la differente formulazione della domanda, rivolta ai
diaconi in merito, tra la prima e la seconda edizione del Pontificale è
quanto mai sintomatica5.
4
A. Manzoni, I Promessi sposi, cap. I, Sansoni, Firenze 1964, 11.
5
Nella prima edizione (1979) si chiedeva di «adempiere ogni giorno al fedele
servizio della liturgia delle Ore per la chiesa e per il mondo intero» (Pontificale
Romano, Ordinazione del vescovo, dei presbiteri e del diacono, Conferenza Episco-
21
pale Italiana - Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1979, p. 114). Nella
seconda (1992), invece, il medesimo interrogativo veniva così formulato: «Volete
adempiere fedelmente l’impegno della liturgia delle Ore, secondo la vostra condi-
zione, insieme con il popolo di Dio per la chiesa e il mondo intero?» (Pontificale
Romano, Ordinazione del vescovo, dei presbiteri e del diacono, Conferenza Episco-
pale Italiana - Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1992, p. 139).
22
23
6
L’usanza di utilizzare le collette della messa, soprattutto nelle solennità/feste/
memorie, non sarebbe del tutto conveniente, perché si richiederebbe almeno un
riferimento all’ora particolare dell’ufficiatura, come testimonia la serie delle orazio-
ni mattutinali e vespertine contenute negli antichi sacramentari e ora riprese dalle
relative orazioni del tempo ordinario (cfr. D. Sartore, Introduzione alla Liturgia
24
2.2. La traduzione dei salmi e gli altri elementi della liturgia delle Ore
delle Ore, A.V.E., Roma 1971, 14: «In tutte le liturgie, in Oriente come in Occi-
dente, la chiesa antica ha manifestato il significato che essa attribuiva a queste ‘ore
gemelle’ [Lodi e Vespri] del suo Ufficio, sia nei testi biblici da essa scelti, sia nei
testi eucologici e poetici appositamente da essa composti per dare espressione alla
sua preghiera all’inizio e alla fine della giornata»).
7
Basti pensare a certi inni, entrati a pieno titolo nella tradizione popolare (Veni
Creator, Pange lingua…); come pure a certe antifone, soprattutto per le grandi so-
lennità o mariane. Le esemplificazioni potrebbero essere a cascata…
8
Si tratta dei salmi responsoriali, con la relativa antifona. A proposito di quest’ul-
tima ha prevalso appieno il criterio della letteralità a tutti i costi, già riprovato
dall’apostolo, in quanto uccide: solo lo Spirito dà vita (cfr. 2 Cor 3,6). Difatti sono
comparse nel Lezionario, festivo e feriale, composizioni a dir poco discutibili, a vol-
te esageratamente lunghe e, quindi, difficilmente memorizzabili. Un esempio per
tutti: come si fa (e con che senso) a ripetere il ritornello, che cita alla lettera il Sal
136,6: «Mi si attacchi la lingua al palato se lascio cadere il tuo ricordo» (cfr. venerdì
della 12ª settimana del tempo ordinario, anno pari del Lezionario)?
25
9
Ancora una esemplificazione: il confronto tra il ritornello del Sal 95, in risposta
al brano di 1 Ts 4,13-18, nella precedente edizione del Lezionario (e cioè: «Il tuo
giudizio, Signore, è amore che salva»), con quello attuale, che riprende alla lettera
un’affermazione salmica («Il Signore viene a giudicare la terra»: v. 13), evidenzia
che il primo esprime egregiamente il giudizio finale di Cristo sul piano salvifico,
proclamato nella lettura; il secondo è, invece, una generica affermazione, valida per
tutti i contesti possibili (cfr. lunedì della 22ª settimana del tempo ordinario, anno
dispari del Lezionario).
26
10
«La singolarità di questa app è riscontrabile, oltre che nella fruizione del testo
ufficiale della liturgia delle Ore secondo il rito romano in lingua italiana, anche
27
28
29
30
31
32
5. La preghiera multireligiosa
33
Le pubblicazioni
sulla liturgia delle Ore
dal concilio Vaticano II a oggi:
rassegna critica
34
Diversi sono gli studi che trattano della storia e dello sviluppo
della liturgia delle Ore lungo i secoli. A parte i contributi di carat-
tere divulgativo, seminati in questi anni soprattutto nelle riviste di
carattere pastorale, si menziona principalmente il vol. 5 della collana
Scientia Liturgica. Manuale di Liturgia, dedicato alle dimensioni del
tempo e dello spazio nella liturgia2. Una parte del volume è riservata
proprio alla liturgia delle Ore, sia in Oriente sia in Occidente. Nei
diversi contributi, offerti soprattutto dal prof. Ruben Leikam, viene
1
Si vedano, per esempio, i capp. 5 e 7 del volume di P.A. Muroni, Il Mistero di
Cristo nel tempo e nello spazio. La celebrazione cristiana, Libreria Editrice Vaticana,
Città del Vaticano 2014, 147-262; i capp. 9-11 di S. Rosso, Il segno del tempo nella
liturgia. Anno liturgico e liturgia delle ore, ElleDiCi, Leumann 2002, 379-474; il cap.
19 di A. Adam, Corso di liturgia, Querinaina, Brescia 20065, 276-291.
2
A.J. Chupungco (ed.), Scientia Liturgica. Manuale di Liturgia, 5: Tempo e spazio
liturgico, Piemme, Casale M. 1998.
35
3
Altri due studi, sebbene datati, ma che percorrono le principali tappe stori-
che dell’Ufficio divino sino al periodo precedente al Vaticano II, sono: il volume
(pubblicato originariamente in tedesco) di S. Bäumer (benedettino dell’Abbazia
di Beuron) e R. Biron (benedettino dell’Abbazia di Farnborough), con il titolo Hi-
stoire du Bréviaire, cfr. S. Bäumer – R. Biron, Histoire du Bréviaire, 2 voll., Herder,
Roma 1967; il volume Manuale di storia liturgica. L’Anno liturgico. Il Breviario, di
M. Righetti, sacerdote della diocesi di Genova e cultore di storia della liturgia, cfr.
M. Righetti, Manuale di storia liturgica, 2: L’Anno liturgico. Il Breviario, Àncora,
Milano 1956.
4
C. Braga, La liturgia delle Ore al Vaticano II (BEL - Subsidia 145), C.L.V. - Edi-
zioni Liturgiche, Roma 2008; per un’analisi del lavoro della riforma sulla liturgia
delle Ore, cfr. anche A. Bugnini, La riforma liturgica (1948-1975) (BEL - Subsidia
30), C.L.V. - Edizioni Liturgiche, Roma 1997, 481-558.
36
5
J. Pinell, Anàmnesis, 5: Liturgia delle Ore, Marietti, Genova 1990.
6
R. Taft, La liturgia delle ore in oriente e occidente. Le origini dell’ufficio e il suo
significato per oggi, Lipa, Roma 2001.
37
7
A. Join-Lambert, La Liturgie des Heures par tous les baptisés. L’expérience quoti-
dienne du mystère pascal, Leuven - Paris 2009.
38
8
I PNLO, ai nn. 38-39, sottolineano come l’ora delle Lodi, «che si celebra allo
spuntar della nuova luce del giorno, ricorda la risurrezione del Signore Gesù»,
mentre «i Vespri si celebrano quando si fa sera e il giorno ormai declina, “per
rendere grazie di ciò che nel medesimo giorno ci è stato donato o con rettitudine
abbiamo compiuto”. Con l’orazione che innalziamo, “come incenso davanti al
Signore”, e nella quale “l’elevarsi delle nostre mani” diventa “sacrificio della sera”,
ricordiamo anche la nostra redenzione. E questo “si può anche intendere, con un
significato più spirituale, dell’autentico sacrificio vespertino: sia di quello che il
Signore e Salvatore affidò, nell’ora serale, agli apostoli durante la Cena, quando
inaugurò i santi misteri della chiesa, sia di quello stesso del giorno dopo, quando,
con l’elevazione delle sue mani in croce, offrì al Padre per la salvezza del mondo in-
tero se stesso, quale sacrificio della sera, cioè come sacrificio della fine dei secoli”».
9
O.M. Sarr, In omni tempore (Ps 33,2). La Liturgie des Heures et le temps:
louange quotidienne et ouverture vers l’éternité (Studia Anselmiana 162), EOS Ver-
lag, Roma 2014.
39
5. Nuove aperture
PNLO 1.
10
11
Cfr. per esempio: Liturgia delle Ore. La chiesa che prega nel tempo, Atti della
XXX Settimana liturgica nazionale, tenuta a Casale Monferrato, agosto del 1979,
Marietti, Torino 1980; Liturgia delle Ore. Tempo e rito, Atti della XXII Settimana di
Studio dell’Associazione professori di liturgia, Susa (TO), 29 agosto - 3 settembre
1993 (BEL - Subsidia 75), C.L.V. - Edizioni Liturgiche, Roma 1994.
40
Queriniana
novità
orans – ricerche, organo collegato all’omonima rivista. Si attende,
inoltre, la pubblicazione degli Atti della «XLIII Settimana di studio
dell’Associazione professori di liturgia», dal titolo: Liturgia delle
ore. Una riforma incompiuta, celebratasi a Palermo dal 31 agosto al
4 settembre 2015. Segno, questo, di un interesse verso la preghiera
pubblica e comune del popolo di Dio che non è mai tramontato, a
partire dalla ricerca scientifica per approdare alla pastorale delle no-
stre comunità e incarnarsi nella preghiera di tutti i battezzati.
Queriniana
novità
ANSELM GRÜN
LE SETTE OPERE
DI MISERICORDIA
Perché il mondo sia trasformato
«È mio vivo desiderio», ha scritto papa Francesco indicendo il
Giubileo straordinario, «che il popolo cristiano rifletta sulle ope-
re di misericordia corporale e spirituale». Anselm Grün cerca di
darne una versione aggiornata, descrivendole in modo che noi
oggi ci sentiamo chiamati direttamente in causa, nella nostra real-
tà quotidiana. Ci incoraggia così a riscoprire il valore attualissimo
delle opere di misericordia. E dimostra quanto possa risultare
benefico essere disponibili per gli altri: essere misericordiosi.
Spiritualità 168
144 pagine
€ 12,00
QUERINIANAEDITRICE
41
Cantare i salmi
1
«I salmi non sono letture, né preghiere scritte in prosa, ma poemi
di lode. Quindi anche se talvolta fossero stati eseguiti come letture,
tuttavia, in ragione del loro genere letterario, giustamente furono detti
dagli ebrei Tehillim, cioè ‘cantici di lode’ e dai greci psalmói cioè ‘cantici
da eseguire al suono del salterio’. In verità, infatti, tutti i salmi hanno un
certo carattere musicale, che ne determina la forma di esecuzione più
consona. Per cui anche se il salmo viene recitato senza canto, anzi da uno
solo e in silenzio, deve sempre conservare il suo carattere musicale: esso offre certo
un testo di preghiera alla mente dei fedeli, tuttavia tende più a muovere il cuore
di quanti lo cantano, lo ascoltano e magari lo eseguono con il ‘salterio e la cetra’»:
Principi e norme per la liturgia delle Ore (= PNLO) 103.
43
44
45
Poi ci sono voluti ancora più di quattro secoli perché la chiesa cat-
tolica, pur avendo sempre mantenuto il salterio come la sua preghie-
ra, anche se praticata prevalentemente dalle comunità monastiche,
dal clero e dalle comunità religiose, con la costituzione apostolica
Divino afflatu di Pio X e circa cinquant’anni dopo con la costituzio-
ne sulla rivelazione Dei Verbum del concilio Vaticano II, definisse lo
stesso salterio come un meraviglioso tesoro di preghiere che avrebbe
dovuto alimentare la preghiera di tutti i fedeli (cfr. n. 15). Come in
effetti è avvenuto grazie anche alla riforma liturgica.
Nonostante certe resistenze spesso di carattere ideologico, ma
più spesso dovute all’ignoranza o alle difficoltà a comprenderne il
linguaggio, il salterio ha ritrovato il suo posto nella preghiera comu-
nitaria. Ci manca ancora molto, forse, perché lo ritrovi anche nella
preghiera personale.
46
47
2
«Chi dunque vuole salmeggiare con spirito di intelligenza deve percorrere i
salmi versetto per versetto e rimanere sempre pronto nel suo cuore alla risposta.
Così vuole lo Spirito, che ha ispirato il salmista e che assisterà ogni uomo di
sentimenti religiosi aperto ad accogliere la sua grazia. Per questo la salmodia, anche
se eseguita con tutto quel rispetto che si deve alla maestà di Dio, deve prorompere
dalla gioia del cuore e ispirarsi all’amore, come si addice a una poesia sacra e a un
canto divino, e massimamente alla libertà dei figli di Dio» (PNLO 104).
48
4. La tradizione cristiana
3
«Chi recita i salmi apre il suo cuore a quei sentimenti che i salmi ispirano
secondo il loro genere letterario: di lamentazione, di fiducia, di rendimento di
grazie. Questi generi letterari giustamente sono tenuti in grande considerazione
dagli esegeti. Chi recita i salmi, aderendo al significato delle parole, presta
attenzione all’importanza del testo per la vita umana dei credenti. Si sa infatti che
ogni salmo fu composto in circostanze particolari, alle quali intendono riferirsi i
titoli premessi a ciascuno di essi nel salterio ebraico. Ma in verità qualunque sia la
sua origine storica, ogni salmo ha un proprio significato, che anche ai nostri tempi
non possiamo trascurare. Sebbene quei carmi siano stati composti molti secoli fa
presso popoli orientali, essi esprimono assai bene i dolori e la speranza, la miseria
e la fiducia degli uomini di ogni tempo e regione, e cantano specialmente la fede in
Dio, la rivelazione e la redenzione» (PNLO 106s.).
4
F. Rainoldi, Psallite sapienter, C.L.V. - Edizioni Liturgiche, Roma 1999, 75ss.
49
50
5. Il modo di salmodiare
51
52
53
54
biamo molti canti sopra la mate- Franz Listz (1886), César Frank
ria del salterio, che non sono vera (1890), Johannes Brahms (1897),
traduzione dei salmi ispirati. Non tutti impegnatisi su qualche par-
è la stessa cosa. Bisogna farne un te del salterio, il corpo dei salmi,
uso oculato, diverso nella liturgia anche indipendentemente dall’u-
e nella preghiera libera7. so liturgico (aspetto praticato, in-
vece, da Lorenzo Perosi, 1956, in
5. Nell’Ottocento la prassi abi- vista della riforma ceciliana), non
tuale dei Vesperoni ha provocato, ha mancato di affascinare gran-
a gettito continuo, la musicazio- di compositori, credenti o meno.
ne dei salmi. Lo spirito generale
della celebrazione continua ad
essere quello barocco, ma la mu- op. 31 (1830); Sal 42, op. 42 (1837-
1838); Sal 95, op. 46 (1838 e 1841);
sica, secondo la moda del tempo,
Sal 114, op. 51 (1839); Sal 98, op. 91
è di stile operistico. È stermina- (1843). Seguono salmi a sole voci: Sal
to il repertorio di queste ‘canta- 100, a 4 voci (1843-1844); Sal 2; 43;
te’ coloristiche. La maggioranza 22, op. 78 a 8 voci (1843-1844), oltre
degli autori è rimasta ignota alle a Two Psalm tunes a 4 voci (National
storie della musica, bollata come Psalmist, 1835).
indegna dal cecilianesimo tardo- Quasi contemporaneo è l’unghe-
ottocentesco. rese F. Liszt (1811-1886). Suoi sono:
Sal 13 (Lord, how long) per solo te-
nore, coro e orchestra (1855); Sal 19
6. Nella musica dotta del nostro (Coeli enarrant, 1860); Sal 23 (The
secolo scorso, dopo la stagione Lord is my shepherd, 1859); Sal 117
romantica dei grandi e noti autori (Laudate Dominum, 1869); Sal 137
esteri quali Felix Mendelssohn (By the waters of Babylon, 1859); Sal
(1847)8, Anton Bruckner (1896), 130 (De profundis, 1881). Il franco-
belga C. Frank (1822-1890) musica-
va intanto il Sal 150 per coro, orga-
7
Si pensi al gruppo di salmi ‘rivisi- no e orchestra, mentre A. Bruckner
tati’ da Domenico Machetta, oppure (1824-1896) si dedicava al Sal 114-
alla traduzione letteraria operata da 115 per coro e tromboni (1850
padre Davide Maria Turoldo, sup- ca.), al Sal 23 per coro e pianoforte
porto di melodie corali (o lideristi- (1852), al Sal 112 per coro e organo
che) composte da vari autori, come (1863), al Sal 146 per soli, coro e or-
I. Passoni e B. De Marzi (I. Passoni, chestra (1860 ca.) e al Sal 150 per so-
Salmi e Cantici, Carrara, 1973.1976). prano solo, coro e orchestra (1892).
8
F. Mendelssohn-Bartholdy (1809- J. Brahms (1833-1897) componeva il
1847) compone una nutrita serie di Sal 13 op. 27 (1864) per coro femmi-
salmi per voci e strumenti: Sal 115, nile a 3 voci e organo o pianoforte.
55
56
I criteri di traduzione
del salterio di Bose
S ussidi e testi
Dopo che per lunghi secoli i salmi sono stati cantati dalla
chiesa nel latino della Vulgata, la riforma liturgica del con-
cilio Vaticano II ha fatto emergere la necessità di pregarli
nelle lingue vernacolari, con la conseguente esigenza di
elaborare delle traduzioni moderne.
Di fronte alle difficoltà per il canto che ogni traduzione
dei salmi presenta, la comunità di Bose ha ben presto deci-
so di elaborarne una nuova, attraverso un lungo e paziente
lavoro di traduzione da parte del priore Enzo Bianchi du-
rato più di quarant’anni e tuttora in progress. Tale lavoro
ha conosciuto varie tappe, tra cui quella saliente è stata la
traduzione provvisoria sperimentata per alcuni anni nel-
la liturgia comunitaria pubblicata nel 1993, e in seguito
costantemente aggiornata. L’ultima traduzione ora in uso
nella liturgia è stata pubblicata nel 2011: Salterio di Bose,
a cura di Enzo Bianchi e della Comunità di Bose (Qiqajon,
Magnano 2011). Il salterio è compreso anche nel libro di
preghiera della comunità: Preghiera dei giorni. Ufficio ecu-
menico per l’anno liturgico, a cura di Enzo Bianchi e della
Comunità di Bose (Qiqajon, Magnano 2011).
Il lavoro è stato arduo e ricco di sfide. Un salterio destina-
to alla liturgia, infatti, deve soddisfare molteplici esigenze:
la fedeltà al testo originale, l’uso di un linguaggio accessibi-
le (anche ai numerosi ospiti che sostano presso la comuni-
58
59
1
«La pietà popolare è sensibile al tempo di Avvento soprattutto in quanto me-
moria della preparazione alla venuta del Messia. Nel popolo cristiano è saldamente
radicata la coscienza della lunga attesa che precedette la nascita del Salvatore. I
fedeli sanno che Dio sosteneva con profezie la speranza di Israele nella venuta del
Messia. Alla pietà popolare non sfugge l’evento straordinario, anzi essa lo rileva
piena di stupore, per cui il Dio della gloria si è fatto bambino nel grembo di una
donna vergine, umile e povera. I fedeli sono particolarmente sensibili alle difficoltà
che la vergine Maria dovette affrontare durante la gravidanza e si commuovono al
pensiero che nell’albergo non vi fu un posto per Giuseppe e per Maria, che stava
per dare alla luce il Bambino (cfr. Lc 2,7)»: Congregazione per il culto divino e la
disciplina dei sacramenti, Direttorio su pietà popolare e liturgia. Principi e orienta-
menti, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2002, n. 97.
60
16 DICEMBRE
Personaggio: Isaia
Parola chiave: Speranza
2
Ibid., n. 103.
61
62
Breve riflessione
Il sacerdote, o il catechista, commenta il brano proposto collegandolo al ‘personag-
gio’ e alla ‘parola chiave’; invita poi i ragazzi ad assumersi un impegno, ed eventual-
mente a scriverlo su una piccola scheda (o libretto) precedentemente preparata.
Silenzio e impegno
Intercessioni
Intercessioni spontanee.
63
Benedizione3
Oppure:
17 DICEMBRE
3
Questa formula di benedizione può essere utilizzata anche negli altri giorni della
novena in alternativa a quella proposta.
64
65
Intercessioni
Intercessioni spontanee.
Orazione
66
Benedizione
18 DICEMBRE
Personaggio: Giuseppe
Parola chiave: Obbedienza
67
Beato chi è integro nella sua via Voglio osservare i tuoi decreti:
e cammina nella legge del Signore. non abbandonarmi mai.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore. Come potrà un giovane
Non commette certo ingiustizie tenere pura la sua via?
e cammina nelle sue vie. Osservando la tua parola.
Tu hai promulgato i tuoi precetti Con tutto il mio cuore ti cerco:
perché siano osservati interamente. non lasciarmi deviare dai tuoi comandi.
68
Intercessioni
Intercessioni spontanee.
Orazione
Benedizione
69
Personaggio: Zaccaria
Parola chiave: Fede
70
al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del ser-
vizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso. Fuo-
ri, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un
angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa
si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua pre-
ghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Gio-
vanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli
sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di
Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore lo-
ro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre
i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un
popolo ben disposto». Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo?
Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Ga-
briele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto
annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste co-
se avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tem-
po». Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare
nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva
avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo ser-
vizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta
per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si
è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».
G. O Germoglio di Iesse,
che ti innalzi come segno per i popoli:
tacciono davanti a te i re della terra,
e le nazioni t’invocano:
T. vieni a liberarci, non tardare.
Se lo si ritiene opportuno si può pregare il Sal 61 (62):
71
Lui solo è mia roccia e mia salvezza, Non confidate nella violenza,
mia difesa: non potrò vacillare. non illudetevi della rapina;
alla ricchezza, anche se abbonda,
In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; non attaccate il cuore.
il mio riparo sicuro,
il mio rifugio è in Dio. Una parola ha detto Dio,
due ne ho udite:
Confida in lui, o popolo, in ogni tempo;
davanti a lui aprite il vostro cuore: la forza appartiene a Dio,
nostro rifugio è Dio. tua è la fedeltà, Signore;
secondo le sue opere
Sì, sono un soffio i figli di Adamo, tu ripaghi ogni uomo.
una menzogna tutti gli uomini:
Intercessioni
Intercessioni spontanee.
Orazione
72
20 DICEMBRE
Personaggio: Maria
Parola chiave: Accoglienza
73
74
Intercessioni
Intercessioni spontanee.
Orazione
Benedizione
21 DICEMBRE
Personaggio: Elisabetta
Parola chiave: Gioia
75
76
Intercessioni
Intercessioni spontanee.
Orazione
Benedizione
77
78
Preghiera di lode
Orazione
79
Benedizione
23 DICEMBRE
Personaggio: Zaccaria
Parola chiave: Benedizione
80
81
Orazione
G. O Signore,
vieni presto, non tardare.
Fa’ che la venuta ormai prossima del tuo Figlio
ci riveli al mondo come figli della luce.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
T. Amen.
24 DICEMBRE
82
G. O Padre,
fa’ che in questa vigilia del Natale,
illuminati dalla tua Parola,
ci prepariamo ad accogliere il mistero del tuo amore,
pregustando la gioia che ci attende.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
T. Amen. (cfr. Colletta II domenica dopo Natale)
83
Preghiera di lode
Orazione
84
Benedizione
85
87
Alessandro Ghersi
88
89
90
91
Elena Massimi
92
n. 308 [1/2015]
La liturgia alla prova dell’Evangelii gaudium
93
n. 310 [3/2015]
Celebrare per formare alla fede
94
n. 311 [4/2015]
La liturgia tra nuovi media e fascino del passato
95
n. 312 [5/2015]
Diaconi, lettori, accoliti
96
n. 313 [6/2015]
Preghiera e preghiere
97
LESSICO
DELLE OPERE
TEOLOGICHE
Edizione italiana a cura di
Gianni Francesconi e Rosino Gibellini
Grandi opere
864 pagine
e 110,00
QUERINIANAEDITRICE
SHALOM
Itinerario biblico
per l’evangelizzazione degli adulti
Introduzioni e trattati 44
432 pagine
€ 28,00
QUERINIANAEDITRICE
LA TRAMA
DELLA FEDE
Piccola introduzione alla fede cristiana
Spiritualità 165
152 pagine
€ 10,00
LUIGI DE ANGELIS
RALLEGRATI,
PIENA DI GRAZIA
Meditando e pregando nell’ascolto di Maria
Spiritualità 167
208 pagine
e 12,50
QUERINIANAEDITRICE
COMMENTARIO
AL NUOVO
TESTAMENTO
I. Vangeli e Atti degli apostoli
II. Lettere e Apocalisse
Un articolato commentario ai quattro vangeli e agli Atti de-
gli apostoli, realizzato da un solo autore, il biblista tedesco
Klaus Berger – uno dei massimi specialisti in campo inter-
nazionale, fra i pochi a essere raccomandati da Benedetto
XVI nei suoi libri su Gesù. L’opera, lontana da una rigidità
esegetica freddamente tecnica, si fa apprezzare per la con-
cretezza spirituale e la profondità dei riferimenti al vissuto.
Grandi opere
QUERINIANAEDITRICE
Queriniana
abbonamenti 2016
Alle riviste che, da più di mezzo secolo,
sono orgoglio della Editrice Queriniana,
si affianca ora «Parole di Vita»,
il periodico dell’Associazione Biblica Italiana,
integrandosi alla perfezione nel panorama
della nostra offerta.
Queste riviste possono fornire un contributo
determinante alla formazione teologica,
all’aggiornamento personale (o dei collaboratori)
e all’attività pastorale.
Rivista di
Pastorale Liturgica
Dal 1963, la rivista accompagna in Italia la riforma liturgica del Va-
ticano II. Oggi vuole curare in special modo la formazione liturgica
permanente di ministri ordinati, di persone consacrate e di anima-
tori laici della liturgia, facendo soprattutto emergere il ruolo che il
culto liturgico occupa nell’azione pastorale.
QUERINIANAEDITRICE
Servizio
della Parola
Dal 1968 è il più qualificato e apprezzato strumento di lavoro per
la comunicazione di fede nelle assemblee liturgiche. Il suo intento
non è di sostituirsi ai responsabili delle comunità cristiane, ma di
offrire loro un qualificato contributo per animare in modo sempre
più adeguato e incisivo le assemblee liturgiche.
QUERINIANAEDITRICE
Gli altri dati sono facoltativi e il loro conferimento Le permetterà di ricevere dall'Editrice Queriniana offerte promozionali via posta o via e-mail. Ai sensi della normativa vigente, lei potrà esercitare i relativi
diritti (consultare, modificare e cancellare i suoi dati, nonché opporsi al loro trattamento per fini commerciali…) scrivendo al Titolare del trattamento: Editrice Queriniana - Via E. Ferri, 75 - 25123 Brescia.
CONDIZIONI DI VENDITA
Sconto: 10% (da applicare sul prezzo di copertina, a cura del cliente)
Modalità di pagamento:
☐ Pagamento in contrassegno (sarà effettuato alla consegna del pacchetto)
– Pagamento anticipato, a mezzo (è necessario allegare ricevuta del versamento)
☐ conto corrente postale n. 346254 intestato a: Ed. Queriniana - 25123 Brescia
☐ bonifico bancario intestato a: Congregazione S. Famiglia di Nazareth - Ed. Queriniana
Via Ferri, 75 - 25123 Brescia | c/o Banco di Brescia - Sede di Brescia - Via Trieste
IBAN: IT15U0350011210000000026479
Spese di spedizione:
■ Per ordini in contrassegno inferiori a 50,00: 6,00
■ Per ordini in contrassegno superiori a 50,00: Nessuna spesa
■ Per ordini con pagamento anticipato: Nessuna spesa
DATI DI SPEDIZIONE
indirizzo
telefono e-mail
✂
firma (leggibile)
LA NONVIOLENZA
DELLA FEDE
Umanità del cristianesimo
e misericordia di Dio
JOERG RIEGER
GLOBALIZZAZIONE
E TEOLOGIA
Giornale di teologia 384
128 pagine
€ 12,50
QUERINIANAEDITRICE
IL MIO CORPO
DATO PER VOI
Storia e teologia dell’eucaristia
QUERINIANAEDITRICE
ISSN 2282-4642
Rivista di Pastorale Liturgica - Rivista bimestrale - 2° semestre 2015
Poste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Brescia
Editrice Queriniana - Via Ferri, 75 - 25123 Brescia
www.queriniana.it - abbonamenti@queriniana.it