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STORIA 1200-1500

1.0 LA MORTE DI FEDERICO II


Con la morte di Federico II di Svevia, il progetto di rifondazione dell’impero volse al fallimento. L’ impero
non riusciva ad imporre la sua autorità neanche in Germania, e rimase per 23 anni senza guida fino a
quando non fu eletto Rodolfo I.  Rodolfo non si fece mai incoronare dal pontefice, si scontrò con il re di
Boemia e ottenne l’Austria. Rafforzò così l’autorità imperiale degli Asburgo (dinastia che dominerà fino alla
fine della prima guerra mondiale). Questo non favorì l’autorità del papato, anch'esso in profonda crisi, per
questo si parla di crisi degli universalismi.

1.1 L’ ITALIA DOPO LA MORTE DI FEDERICO II


Manfredi ottenne in eredità la reggenza d’Italia e si fece incoronare re di Sicilia. Egli si alleò con i ghibellini e
sconfisse l’esercito fiorentino appoggiato da una lega guelfa nella battaglia di Montaperto. Fu
successivamente sconfitto nella battaglia di Benevento (1266).  A lui successe l’ultimo erede del casato
svevo Conradiano IV, che fu fatto prigioniero di guerra e successivamente decapitato a piazza del mercato a
Napoli. Così si passa dalla dominazione sveva alla dominazione angioina con Carlo e Roberto D Angiò. Egli
propose una politica molto diversa, infatti si appoggiò ai baroni e li rafforzò concedendo loro numerosi
feudi. egli spostò la capitale da Palermo a Napoli, questo, insieme alla grande pressione fiscale, causò il
malcontento dei siciliani, che appoggiarono Pietro III d’Aragona. Tutto questo causò una rivolta
antifrancese nota come rivolta dei vespri siciliani. Gli aragonesi sbarcarono in Sicilia dando inizio ad una
guerra di circa 20 anni che si risolse con la pace di Caltabellotta che assegnò la Sicilia a Federico d’Aragona e
la parte peninsulare a Roberto d’Angiò.

1.2 DALLA CRISI DELLO STATO ALLE MONARCHIE FEUDALI


L’impero non riusciva a svolgere le 3 funzioni fondamentali dello stato: la difesa militare, l’amministrazione
della giustizia e il fiscalismo. Neanche i re svolgevano queste funzioni, per questo si parla di anarchia
feudale: non esisteva uno stato centrale. Di conseguenza ci fu lo sviluppo delle signorie locali: i signori locali
esercitavano le funzioni fondamentali. Il potere del re era riconosciuto perché egli garantiva i loro diritti.
Nasce così la figura del re magistrato, per questo si parla di monarchie feudali. Il re era legato alla
collettività da un vero e proprio contratto che se non rispettava, lo portava ad essere deposto. Il re poteva
ricorrere alle tasse, ma doveva ottenere il consenso allora nacquero assemblee con il nome di parlamento,
assemblee che venivano convocate solo in caso di necessità. Esistevano 3 stati: la nobiltà, il clero, e
successivamente il terzo stato, composto dai gruppi dirigenti urbani, per questo le assemblee furono dette
assemblee dei 3 stati.

2.0 LA NAZIONALIZZAZIONE
2.1 SPAGNA
In spagna c’erano diverse etnie: gli indigeni (nativi iberici), gli ebrei, e i saraceni (arabi). I nativi iberici
volevano formare un proprio stato, scacciare quindi gli ebrei e i saraceni. Ci riuscirono grazie alla vittoria
della battaglia di Las Navas de Tolosa, che portò i musulmani a stanziarsi nel regno di Granada.

2.2 INGHILTERRA
Dopo la dinastia normanna salì al potere Enrico II plantageneto, il quale dovette impegnarsi per ristabilire
l’autorità regia. Sua madre Matilde aveva sposato Goffredo d’Angiò Plantageneto, mentre lui stesso sposò
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Eleonora d’Aquitania: allora Enrico II ereditò dalla madre la Normandia, dal padre l’Angiò, mentre la moglie
gli portò in dono l’Aquitania.

2.3 FRANCIA
Dopo la vittoria di Bouvines Filippo II poté affermare la sua autorità. Furono acquisiti feudi più piccoli grazie
alla vittoria. Nell’attività del governo istituì il consiglio del re, composto da grandi vassalli; introdusse la
corte dei conti per il controllo finanziario e il parlamento a Parigi, con la funzione di corte suprema. La
monarchia mantenne questa forza anche con Luigi VIII e Luigi IX.

2.4 LO SCHIAFFO DI ANAGNI


Il papato di Innocenzo III rappresenta l'apice del sistema teocratico. A distanza di quasi un secolo i pontifici
continuavano ad apparire estranei alle lotte politiche. Il nuovo papa che prese il nome di Celestino Quinto
aveva un compito davvero oneroso, egli infatti non si sentì in grado e abdicò. Seguì successivamente
Bonifacio VIII che come Innocenzo III pensava di essere un papà teocratico.  Durante il suo pontificato si
celebrò il primo Giubileo della storia. Questo rappresentava un atto di supremazia della chiesa rispetto
all'Impero poiché tutti i fedeli dovevano recarsi attraverso un pellegrinaggio a Roma per poter ottenere
l'indulgenza plenaria, e quindi avere la remissione dei peccati. 

Nel 1294 esplode un conflitto tra la Francia e l’Inghilterra, entrambe, per cercare di limitare le spese di
guerra, introdussero delle tasse sul clero punto per Bonifacio VIII era una violazione dei diritti papali. Questi
diritti erano ribaditi nella bolla clericos laicos, secondo cui il papa minacciava di scomunicare tutti i laici che
avessero imposto tasse agli ecclesiastici. Allora l'Inghilterra fece un passo indietro ma la Francia guidata da
Filippo IV detto il bello non si sottomise e convocò l'assemblea degli Stati Generali, l'assemblea dei
rappresentanti del clero nobiltà e borghesia. Gli Stati Generali affermarono che il potere del re deriva da
Dio senza la mediazione papale, e, diedero ragione al re Filippo.  Bonifacio VIII promulgò la bolla unam
sanctam che riafferma il potere teocratico del Papa. Seguì l'opposizione francese alla bolla, con la cattura
del papa nella sua residenza di Anagni grazie alla famiglia romana dei Colonna. Il papa fu rapidamente
liberato grazie ad una sollevazione dei cittadini di Anagni e poter far ritorno a Roma. Questo evento è
fondamentale siccome rappresenta l'inferiorità del papa nei confronti dell'imperatore.

2.5 LA CATTIVITA’ AVIGNONESE


Dopo la morte di Bonifacio VIII venne eletto Clemente Quinto. La sede papale venne trasferita da Roma ad
Avignone, in Francia, e segui un periodo dove si succedettero per 70 anni tutti i papi francesi, periodo
chiamato cattività avignonese. Questo è il punto più basso della chiesa siccome il papato riformò il sistema
amministrativo rafforzandolo attraverso nuovo personale. Questo stato prende il nome di curia, dove si
vendevano cariche ecclesiastiche e si distribuivano indulgenze a pagamento.

2.6 COLA DI RIENZO E LE COSTITUZIONI EGIDIANE


La città di Roma fu la prima a subire le conseguenze del trasferimento della sede papale ad Avignone. In
questo contesto maturò L'esperienza di Cola di Rienzo, un notaio che si pose alla guida di una rivolta contro
i Baroni. Cola assunse il governo della città come garante di pace e di giustizia. Il suo programma prevedeva
infatti la lotta ai potenti Baroni e la riorganizzazione delle Milizie municipali. Il troppo potere gli fece
annebbiare la testa e questo suscitò l'opposizione sia del pontefice sia delle grandi famiglie dell'aristocrazia
romana. Fu allora costretto a fuggire da Roma dopo solo sette mesi di governo. Quando tentò di rientrare a
Roma fu riconosciuto e massacrato dalla folla.

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Toccò successivamente ad Egidio di Albornoz, un cardinale spagnolo che riuscì a sedare le lotte tra le
famiglie potenti e a riorganizzare le terre pontificie. In questo contesto fu fondamentale l'emanazione delle
costituzioni egidiane che istituirono i principi fondamentali dell'amministrazione papale sul territorio e
definivano i rapporti del Papa con i poteri locali. queste norme fondarono la struttura originaria dello Stato
della Chiesa.

3.0 LE REPUBBLICHE MARINARE E L’IMPERO


3.1 VENEZIA
Sulle coste nascono le repubbliche marinare.

Politica: oligarchica (governo di pochi)

Venezia è uno stato molto ricco ed è lo snodo di tutti i prodotti orientali (sete, spezie)

Le spezie erano molto importanti perché:

● Pesano poco (trasportate in gran quantità)


● Conservano il cibo variando il sapore
● Assumeranno una funzione medica

A Venezia non ci sono conflitti tipici nei comuni.

La massima autorità è il Gran Consiglio, insieme di dogi (famiglie più importanti della città).

Dal 1297 le famiglie del Gran Consiglio resteranno le stesse (stabilizzazione politica)

Venezia affronta Genova (altra repubblica marinara, più povera)

Venezia vince e rimane indipendente fino all’1800 con Napoleone.

3.2 FIRENZE
A Firenze vi è il conflitto tra il popolo grasso e il popolo minuto.

Si creano le corporazioni, si stabilisce che non si può partecipare alla vita politica senza un’arte.

Abbiamo una divisione tra arti maggiori (lavori più importanti) e arti minori (lavori meno importanti).

Dante entrerà a far parte dei Medici e Speziali, attuali farmacisti, per prendere un ruolo importante in
politica.

Le arti minori verranno difese dal capitano del popolo.

Si creano due fazioni:

● Guelfi (filo-papale)
● Ghibellini (filo-imperiale)

I ghibellini verranno sconfitti e i guelfi si divideranno in:

● Guelfi bianchi (autonoma gestione del comune)


● Guelfi neri (gestione del comune affidata al Papa)

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Bonifacio VIII chiamerà Carlo di Valois, il quale favorirà i guelfi neri, che vinceranno, e i guelfi bianchi (tra cui
Dante), saranno esiliati. Firenze grazie alla famiglia De Medici diventerà signoria.

4.0 L’IMPERO NEL 1300


L’impero aveva da risolvere il problema dell'eleggibilità (periodo di anarchia)

All’inizio del 300 viene eletto Enrico VII di Lussemburgo.

Dante spera che Enrico risolva i conflitti che vi erano in Italia, ma così non sarà.

Viene poi eletto Ludovico il Bavaro, che prova a mettere ordine negli stati italiani, ma senza ottenere grandi
risultati.

Ludovico fece approvare una dichiarazione secondo cui l’imperatore non aveva bisogno dell’incoronazione.

Dopo Ludovico sale al potere Carlo di Boemia, che sarà ricordato per la pubblicazione della Bolla d’Oro, che
definiva il criterio di eleggibilità dell’imperatore.

Per votare, si riuniscono 4 principi laici e 3 vescovi, e tra questi si sceglie l’imperatore che deve dare
continuità al regno.

Da notare come si dà più potere ai laici per dimostrare che l’impero ha autorità sulla chiesa.

4.1 LA CRISI DEL TRECENTO: LA PESTE NERA


La peste del 1348 fu una pandemia detta peste bubbonica a causa della comparsa delle pustole.

La peste è una malattia portata dai ratti e trasmessa all’uomo a causa delle scarse condizioni igieniche. 

Fu così significativa che ebbe conseguenze:

-Sociali: la popolazione fu decimata 

-Economiche: l’agricoltura (fu cambiato il sistema di coltivazione e fu introdotto il contratto di mezzadria).

Il proprietario terriero fa un accordo con coloro che lavorano la terra (mezzadri), il raccolto viene poi diviso
a metà e i proprietari vivono di rendita. 

Il contratto di mezzadria rimarrà in Italia fino al 1950, agli ebrei erano riservati lavori impuri: gli usurai,
coloro che prestavano soldi con interessi.

4.2 LE RIVOLTE DEI JACQUERIES 


Si ebbero rivolte sociali a causa del grande fiscalismo imposto dal re Giovanni il Buono. I contadini colsero
l’occasione per protestare contro l’aristocrazia poiché questi chiedevano tasse ai contadini e di dover
combattere. Queste rivolte prendono il nome di Jacqueries. Questa rivolta fu sedata nel sangue con 20.000
morti.

4.3 LOTTA DEI CIOMPI


I cardatori della lana nel 1378, sollevarono delle rivolte poiché volevano ottenere importanti conquiste
politiche e volevano essere rappresentati da un’arte, si coalizzarono sotto la guida di Michele di Lando.

Nel complesso il tumulto dei Ciompi fallì per la scarsa capacità organizzativa, a differenza delle rivolte
trecentesche scoppiate in Francia.
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5.0 LA FORMAZIONE DELLO STATO MODERNO
Lo stato moderno si inizia a formare nel momento in cui il sovrano decide di combattere quei privilegi che,
in qualità di re magistrato avrebbe dovuto tutelare. Questa è l’epoca dell’ascesa del sovrano, dove egli
inizia ad accentrare i poteri nelle sue mani. Questo segna la nascita dello stato moderno, che ha 3
caratteristiche:

L’accentramento del potere (che comporta anche il controllo della chiesa nazionale, sottraendo il diritto a
Roma di nominare gli ecclesiastici.

La territorialità (sovranità del re circoscritta ad un territorio limitato)

La concezione patrimoniale e dinastica dello stato: lo stato era concepito come un bene di proprietà del
monarca.

5.1 LA GUERRA DEI 100 ANNI


La guerra scoppiata per motivi dinastici e per motivi economici, i franchi nominano come successore un
cugino del re che non appartiene più alla famiglia dei capetingi ma a quella di Valois. Filippo ha in realtà un
erede maschio, perché la figlia Elisabetta è andata in sposa al re d’Inghilterra, i 2 hanno un figlio, Eduardo
(sia francese che inglese) ed egli rivendica il trono. Il motivo economico riguarda che i territori della Francia
nord occidentale hanno rapporti commerciali con l’Inghilterra (produzione della lana, avviene in Inghilterra,
ma viene mandata in Francia per far sì che venga lavorata.) Il traffico è gestito dagli inglesi, e questo non sta
bene al re francese, in quanto quei territori gli sono poco fedeli. Questa guerra avrà 9 fasi, la prima si
conclude con la vittoria degli inglesi grazie alla tecnica dei longbow, essi combattevano sugli alberi con gli
archi e di conseguenza colsero di sorpresa i francesi che avevano uno stile di combattimento basato sul
contatto ravvicinato. In Francia viene eletto un re di cui viene dichiarata l’instabilità mentale, viene affidato
agli zii Filippo di Borgogna e Luigi D'Orleans che si scontrarono per stabilire chi avrebbe dovuto avere la sua
tutela, quindi si manifesta il conflitto tra armagnacchi e borgognoni, che diventa una sorta di guerra civile,
che provocò una debolezza la quale comportò l’arrivo degli inglesi, che vincono e impongono che la figlia
del re dovrà sposarsi col figlio del re inglese. Carlo VII con l’aiuto di una giovane contadina viene incoronato
re dei francesi. La contadina era Giovanna d’arco, la quale affermava di essere ispirata da dio, indossa la
corazza e guida gli eserciti, viene catturata dagli inglesi che la rivendono ai francesi; questi ultimi la
accusano di stregoneria e la bruciano al rogo. I francesi ottengono una vittoria a Bordeaux contro gli inglesi
e si conclude così la guerra dei 100 anni. L'Inghilterra non perde Calais (traffico della lana) e i re francesi e
inglesi sono rimasti gli stessi, allora si può definire come una guerra inconsistente.

5.2 L’INGHILTERRA
In Francia il re ha instabilità mentale, questo provoca lo scontro tra Lancaster e York (guerra delle due rose),
e dopo 30 anni si giunge alla pace con i Tudor, Enrico III tudor viene incoronato. La famiglia Tudor darà
successori per 2 secoli con l’ultima discendente Elisabetta. Enrico VII tudor darà una svolta fondamentale,
sarà un sovrano assolutista. Assoluto perché non impose tasse ed allora non intervenne il parlamento
durante il suo governo. Il paese ha un decollo economico grazie alla strategia delle recensioni (l’Inghilterra
è un territorio poco coltivabile, Enrico VII alienò i campi pianeggianti ‘’open feels’’: zone boschive dove
cresceva una vegetazione spontanea, essi erano territori demaniali (appartenenti allo stato), lui regala
queste terre a chi le recinge, costui, diventerà un proprietario terriero e quindi dovrà pagare le tasse. Enrico
VIII proseguirà questa politica, anche Elisabetta la proseguirà e sarà la protagonista della golden age.
Giacomo I prosegue, ma invece di dare i territori demaniali ma quelli della corona. Questa politica delle
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recinzioni sarà anche responsabile della prima rivoluzione industriale: questi campi aperti erano coltivati
dalla gente locale, quando vengono recintati non possono essere coltivati, allora le persone filano e tessono
la lana e creano un telaio meccanico di basso prezzo. Tutte le persone che lavoravano la lana vennero
raggruppate nelle stalle e quindi nacquero così le prime fabbriche. Giacomo I crea gli sceriffi (sindaci del
paese, funzionari) e una camera stellata: tribunale che serve per giudicare l’aristocrazia, e istituisce anche
un consiglio della corona: un gruppo di aristocratici che lo sostiene nelle decisioni. Le pressioni fiscali non
aumentano perché i burocrati non vengono pagati in quanto rientrano nella cerchia di conoscenze del
sovrano. In Inghilterra il sovrano tentò di sottrarre privilegi agli ecclesiastici e cercò di assoggettare le classi
chieriche. Dopo la guerra delle 2 rose, si avvia un processo di modernizzazione.

5.3 LA BORGOGNA E LA PRAMMATICA SANZIONE


La guerra dei cent'anni legittimò la corona come garante dell’unità Nazionale.

Ciononostante l'aristocrazia manteneva ma la sua potenza, infatti nel 1461 Luigi XI per accedere al trono
dovete scendere a patti con una lega di feudatari ribelli guidata da Carlo il temerario.

 La Borgogna è una regione ricca e militarmente potente e l’obiettivo di Carlo il Temerario era quello di
congiungere i possedimenti della Borgogna e delle Fiandre ed era pronto a scontrarsi con il re per la sua
autonomia. Nella battaglia di Nancy fu ucciso e sconfitto, il Ducato di Borgogna fu così smembrato è
affidato una parte a Massimiliano d'Asburgo e il territorio restante alla monarchia francese.

Il sovrano reclutò un esercito permanente e rafforzò l'apparato amministrativo e affidò l'amministrazione


della Giustizia a parlamenti regionali.

 Luigi XI prosegui la politica di controllo della chiesa con la prammatica sanzione, un decreto che sottrasse a
Roma il diritto di scegliere i vescovi e gli abati del regno. L'obiettivo era quello di trasformare la chiesa in
uno strumento di governo 

5.4 PENISOLA IBERICA

Dopo la battaglia di Las Navas de Tolosa, la penisola iberica è suddivisa in regni: 

Il portogallo, che affaccia sull’atlantico

Regni centrali: Castiglia ed Aragona

Navarra e Granada. Nel processo di nazionalizzazione, la Spagna doveva essere chiusa in un solo stato,
questo avviene con un matrimonio politico: Castiglia ed Aragona si uniscono con il matrimonio di Isabella e
Ferdinando. I 2 regni sono completamente diversi, la Castiglia affaccia sull’atlantico, e la sua economia era
basata sull’ allevamento e c'è il sovrano che si fa aiutare dalle cortes. L Aragona affaccia sul mediterraneo, è
più agricola e propensa ai commerci, il sovrano è più autonomo. Castiglia ed Aragona hanno un interesse
comune: il forte senso religioso. Vogliono scacciare i musulmani dal regno di Granada, e ci riescono quindi
c'è la nazionalizzazione. Ferdinando e Isabella si sposano, ma non congiungono i regni, perché Isabella non
voleva perdere il suo ruolo. Il loro erede sarà re di entrambi i territori. Essi realizzano a pieno la reconquista
perché impongono il cattolicesimo, gli ebrei sono quindi costretti alla conversione e vengono chiamati
conversos.

L’imposizione genererà il paradosso spagnolo: gli spagnoli sono nobili (non lavorano) i musulmani ed ebrei
sono lavoratori, commercianti, allora la spagna diventa un paese parassitario, infatti nel 1492 conquista
l’America del sud, traendo i beni da essa.
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5.5 LA POLITICA DELL’EQUILIBRIO
Dopo 80 anni di guerre espansionistiche, con la pace di Lodi i cinque maggiori stati italiani decisero di
riunirsi in una lega italica.

Nella difesa dell’equilibrio si distinse Lorenzo il Magnifico.

La scelta della pace fu il prodotto di una generale stanchezza degli stati italiani che si trovavano a far fronte
a una situazione instabile.

A Milano fu assassinato Gian Galeazzo Maria Sforza e il titolo fu affidato al piccolo Gian Galeazzo mentre il
potere fu affidato a Ludovico Sforza detto il Moro.

Un conflitto particolarmente grave esplose tra papa Sisto VI e Lorenzo de medici, il papa si alleò con la
famiglia dei pazzi per rovesciare il potere Mediceo: era questo L'obiettivo della congiura dei pazzi i
congiurati tentarono di uccidere Lorenzo e il fratello ma Lorenzo riuscì a scappare e represse i suoi
avversari.

 Con la Pace di Lodi l'Italia era frammentata in diversi Stati che si equivalgono e che erano consapevoli di
non prevalere sugli altri: nessuno era abbastanza forte per assoggettare gli altri né tanto debole da farti
sottomettere.

L'Italia dunque prendeva una strada diversa dagli altri Stati europei a causa della mancata unificazione
territoriale e politica, e le grandi monarchie non tardarono ad approfittarne.

6.0 IL RINASCIMENTO
Il Rinascimento è un'epoca storica abbastanza lunga perché si muove fra la fine del 300 e per tutto il 500 e
rappresenta la rinascita, a differenza del Medioevo il quale fu un periodo molto lungo ma oscurantista
poiché l'uomo si era sottoposto al controllo diretto della divinità, nel rinascimento invece l'uomo rinasce.

In realtà il Rinascimento è frutto in un cambiamento che avviene nel 400 con il periodo dell'Umanesimo, nel
quale l'uomo acquisisce un valore nuovo cioè viene riscoperto in tutte le sue forze e capacità e soprattutto
in tutta la sua umanità ovvero nella possibilità di conoscere, di sapere e dare un significato alla realtà.

Il motto del Rinascimento è Homo faber fortunae suae l'uomo ovvero l'uomo è artefice del proprio destino,
ciò è fondamentale poiché mentre nel Medioevo si pensava che l'uomo non potesse scegliere la propria
sorte, infatti il medioevo è fortemente provvidenzialistico, nel rinascimento le scelte appartengono
all'uomo perché l'uomo è dotato di libero arbitrio.

Il Rinascimento è un periodo laico, quindi non dà centralità religione ma crede in dio, ma non è ateo,

e crede che Dio è signore, creatore e giudice ma la vita appartiene all’uomo.

C'è anche la riscoperta dei testi greci e latini, il medioevo ha recuperato i testi classici ma li deformati, cioè li
ha interpretati a suo uso e costume. 

Invece a partire da Petrarca in poi i testi classici vengono interpretati nella loro natura originaria, grazie ad
una nuova scienza che si diffonde, ovvero la filologia. 

Tale scienza non fa altro che rileggere i testi antichi per interpretarli come espressione del loro tempo
poiché il medioevo li aveva interpretati in senso religioso. 

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Inoltre il medioevo aveva recuperato i testi classici grazie all'opera degli amanuensi che li avevano scritti e
molto spesso ignorando il latino avevano sbagliato a scrivere, invece grazie alla filologia si recuperano le
regole del latino classico e questo ingentilisce il volgare italiano.

Mentre nel Medioevo la natura era un mezzo che serviva a Dio per punire gli uomini nel rinascimento la
natura è un dono che Dio ha fatto l'uomo, che l'uomo deve imparare a conoscere attraverso L'osservazione
diretta. Dunque in questo periodo è importante la fisica aristotelica. Aristotele infatti affermava che la terra
era al centro di tutto perché era l'elemento più pesante, ma questa interpretazione della realtà non è
comprovata da una sperimentazione, ma da un'autorità filosofica, dunque quello che dice Aristotele
diventa sicuramente vero (ipse dixit). Questo si chiama principio di autorità quindi il Rinascimento
contrappone al principio d'autorità, l’esperienza.

La filologia inoltre riesce a dimostrare che la donazione di Costantino è un falso, con il filologo Lorenzo
Valla, nella quale era appunto detto che alla chiesa veniva donato il potere temporale.

In realtà il potere politico del pontefice si attribuisce ad un altro evento, ovvero la donazione di Sutri
(piccolo borgo del Lazio) fatta da Liutprando re dei Longobardi, con lo scopo di ingraziarsi il papa e poiché
glielo aveva donato il papà era capo di questo territorio. 

Nel riscoprire testi greci e latini riprendono vigore le cosiddette humanae litterae, quindi riprende vigore
una letteratura laica, e non le divinae litterae che erano testi sacri. Quindi questa ripresa di vigore delle
humanae litterae fa sì che in mentre durante tutto il medioevo la filosofia è stata serva della teologia, con il
Rinascimento la filosofia si libera cioè ritorna ad essere un desiderio di conoscenza che porta l'uomo
sempre più avanti della conoscenza stessa.  Nel 33 dopo Cristo il cristianesimo dovette ricorrere ad altri
mezzi di diffusione, poiché prima c'era Cristo che raccoglieva i fedeli ma morto Gesù toccò gli apostoli
diffondere la parola di Cristo, chiaramente la parola di Gesù non era facilmente comprensibile quindi la
teologia dovendo esprimere concetti astratti si affidò alla filosofia che già esprimeva concetti astratti, quindi
la teologia si serve della filosofia, cioè usa tecniche e linguaggi della filosofia per spiegare Dio come spirito.
Nel rinascimento la filosofia si libera cioè diventa una scienza autonoma che conosce la realtà in forme
diverse.

Questa conoscenza è molto importante poiché tra il 1400 e 1500 ci sono tantissime scoperte che ci portano
ad esempio alla scoperta dell'America. In realtà tale scoperta non è casuale ma è frutto di una serie di
conseguenze. Sicuramente l'umanesimo e Rinascimento attraverso una conoscenza realtà sviluppano
l'osservazione diretta della realtà, grazie alle quali cominciano a venire fuori delle scoperte come la stampa
a caratteri mobili importante poiché permette la scrittura di un libro in testi brevi e facilitare la diffusione
del sapere.

Un'altra scoperta importante è la polvere da sparo, la quale rappresenta un grande cambiamento poiché
mentre prima per sfondare le porte delle città veniva utilizzato un ariete, che quasi sempre veniva
neutralizzato grazie al lancio di olio bollente dalle mura, adesso si utilizza la polvere da sparo. Oppure
ricordiamo la bussola che permetteva l'orientamento senza affidarsi alle stelle. Inoltre venne inventato il
timone per le navi così da sfruttare al meglio il vento, perché attraverso il timone e attraverso le vele rotanti
è possibile affrontare viaggi più lunghi, vista anche la caduta dell'Impero Romano d'Occidente Oriente che
interruppe la via del Commercio delle sete e delle spezie e dunque bisognava andare necessariamente in
mare aperto.

Con la nuova interpretazione della realtà e della natura dell’uomo, vengono inoltre sfatati quei miti imposti
in prossimità medievale come le come le colonne d'Ercole.
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Inoltre nel rinascimento i signori i principi della penisola italiana ospitano uomini di cultura e artisti di ogni
genere affinché con le loro opere arricchiscono le città (Mecenatismo). Questo significa che l'arte diviene
prerogativa di pochi a differenza della letteratura medievale che aveva anche uno scopo divulgativo. 

7.0 LA SCOPERTA DELL’AMERICA

La scoperta dell’America fu una scoperta epocale, e la data convenzionale con cui si pone fine al medioevo,
e si apre l’età moderna. La scoperta dell’America non è casuale ma è frutto di cause. Nel 1453, anno in cui
finisce la guerra dei cent’anni, fu anche l’anno in cui cadde Costantinopoli, in mano ai Turchi ottomani.
Questa sconfitta di Costantinopoli, che era la caduta dell’impero romano d’Oriente, il quale adesso si
chiama impero bizantino è dovuta anche all’intervento di Venezia. Infatti, sappiamo che Venezia conserva
la sua classificazione di repubblica marinara, ed è l’unica che sopravvive trasformandosi in una repubblica
oligarchica perché la sua ricchezza è rappresentata dai traffici commerciali e dalle colonie.   Venezia pensa di
poter poi stringere rapporti con i Turchi per conservare la comunicazione tra Oriente e Occidente (via delle
sete e delle spezie). Invece i turchi ottomani, dopo aver conquistato Costantinopoli, interrompono questa
via di comunicazione, dunque si crea un grande problema, ovvero come giungere in oriente per riattivare
questo commercio.

La prima cosa è quella di trovare un percorso per raggiungerla, ciò attraverso L'Africa. Questa esigenza
economica-commerciale viene sostenuta da una serie di scoperte: lo spirito rinascimentale porta a mettere
in discussione la struttura finita della terra( terra piatta e il fatto che dopo le colonne d’ercole ci fosse il
vuoto); ma abbiamo anche delle scoperte tecniche, come la realizzazione di navi più ampie sotto, le quali
tengono meglio il mare, e sono la caravella e il galeone, ma sono anche più pesanti, perciò non possiamo
andare solo a remi e così vengono inventate le vele rotanti, le quali vengono regolare dai timoni, per cui
l’invenzione delle vele e del timone permette a queste navi più grosse di attraversare i mari, e quindi di
sopportare viaggi più lunghi. Inoltre queste navi, vengono anche armate con i cannoni (polvere da sparo)
poiché ci si doveva proteggere dai pirati.

Questa attività di navigazione, in realtà, parte come esigenza dello stato del Portogallo, perché dopo essersi
nazionalizzato, non poteva espandersi verso la Spagna, perché gli spagnoli erano molto più forti, per cui
sono costretti ad andare per mare, quindi attraverso lo stretto di Gibilterra scopre che l’Africa è ricca di
risorse per cui adesso il Portogallo è interessato al controllo delle coste africane. Chiaramente scendendo a
mano a mano arriva prima con Bartolomeo Diaz al Capo di Buona Speranza (punta dell’Africa) e poi con
Vasco da Gama a Calicut (Calcutta, in India), ma il suo interesse è dominare l’Africa.

 Causa storica: caduta di Costantinopoli


 Causa culturale: l’uomo è centrale
 Causa tecnologica: molte scoperte

Tra le cause che hanno portato alla scoperta dell’America abbiamo la teoria di uno studioso, Toscanelli, che
afferma che la terra è sferica, e sulla base di questi studi Cristoforo Colombo, che invece è un navigatore,
afferma che se la terra è sferica, se si va verso il sole, si arriva a ovest, questa è la sua teoria che si basa sulla
sfericità della terra. La prima proposta di Colombo viene posta ai Portoghesi, i quali non sono interessati a
giungere nelle indie; dunque si reca da Isabella d’Aragona la quale diede 3 caravelle a Cristoforo Colombo.
Egli, dopo un lungo viaggio approderà nelle isole dell'America centrale, denominate da lui San Salvador,
pensando di essere arrivato nelle Indie.

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Il problema che ci si pone è che non essendo arrivato nelle indie i prodotti speziati non ci sono, ma ci sono
altri prodotti che Colombo porta in Spagna, ma che non vengono apprezzati, prodotti importantissimi come
le patate, i pomodori, i peperoni, oltre a portare molti animali sconosciuti, tutto quello che portò però non
rappresenta quello che volevano e soprattutto lui non si rese conto di aver scoperto delle nuove terre. Fu
poi in seguito Amerigo Vespucci a circumnavigare il continente sapendo di trovarsi davanti a nuove terre, e
per questo si chiama America, e inoltre ricordiamo Magellano che invece fu il primo a circumnavigare il
globo.

Per capire gli effetti di tale scoperta, chiaramente ci vuole molto più tempo; sicuramente si capì che questa
terra in quanto nuova, aveva un sacco di risorse, e questo portò alla colonizzazione del territorio.
Chiaramente parliamo dei popoli precolombiani, come i Maya, gli Aztechi, popoli con una civiltà diversa,
avevano una loro cultura e una loro civiltà, anche avanzata da un certo punto di vista, ed era diversa da
quella degli Europei, e i conquistadores (spagnoli e portoghesi) occuparono questi territori e li sfruttarono
in maniera violenta.

Dunque i conquistadores sfruttando le miniere che erano state scoperte stipularono un trattato, il trattato
di Tordesillas, un accordo con cui si stabilisce la cosiddetta Raja, che è una linea di demarcazione
immaginaria, affinché Spagna e Portogallo abbiamo 2 zone di competenza dove poter espandere il proprio
controllo; Mentre però Spagna e Portogallo si mossero prevalentemente nell’America del Sud, Francia e
Inghilterra andarono verso il Nord America, e proprio per questo ci furono 2 diversi tipi di colonizzazione,
perché mentre Spagna e Portogallo conquistavano per sfruttare il territorio, Francia e Inghilterra
occuparono il territorio, ma la loro strategia era quella di sfruttare il territorio, ma permettendone anche la
rigenerazione. Un prodotto importantissimo fu la canna da zucchero, perché in Europa non si conosceva lo
zucchero e quando fu scoperto divenne un prodotto d’ élite; poi venne sfruttata la produzione di legno
(nord America). 

L’America del Nord sviluppo un’attività agricola di carattere latifondista destinato alla produzione di cotone
e tabacco e al commercio di legname e pelli; mentre nell’ l’America del sud, oltre allo sfruttamento delle
risorse e il genocidio delle civiltà precolombiane, furono realizzate soltanto attività di carattere agricolo.
Poiché la Spagna era un paese parassitario i colonizzatori erano sottoposti al contratto delle encomienda e
difatti i colonizzatori erano chiamati encomienda, cioè significa che i colonizzatori che occuparono il
territorio diventavano proprietari di quel territorio, però nel fare ciò dovevano pagare delle tasse agli
spagnoli; e dunque dovevano necessariamente sfruttare il territorio perché ne erano i proprietari, e questo
portò a una differente gestione tra America settentrionale e meridionale.

 Importante è inoltre il processo di Atlantizzazione dei commerci, quindi si realizza progressivamente uno
spostamento dell’asse commerciale, cioè mentre prima della scoperta dell’America il fulcro delle attività
marittime era il mediterraneo, dopo tale scoperta le merci non vanno più da oriente verso occidente ma
vengono dalle Americhe, dunque sono coinvolti direttamente i paesi che affacciano sull’Atlantico, e cambia
anche la natura delle merci.

Mentre le merci che venivano dall’oriente erano destinate alla fascia alta della popolazione, quelle che
venivano dall’America erano destinate alla gente comune; infine il cotone è molto importante, soprattutto
nella futura rivoluzione industriale, perché è una fibra vegetale e quindi molto più resistente (lavorato con
le macchine) e per queste caratteristiche costa meno (prodotti dall’oriente più costosi).

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